L'Italia, la Bosnia e l'integrazione dei Balcani. Intervista all'ambasciatore Raimondo De Cardona

Rilanciare la prospettiva europea per i Balcani occidentali con questo obiettivo si è svolto a Sarajevo il due giugno il vertice Unione Europea Balcani occidentali una conferenza internazionale
Che è stata fortemente voluta dall'Italia la proposta fu avanzata nel due mila nove in occasione del vertice tra Unione europea e Stati Uniti dal Ministro degli esteri Franco Frattini era uno degli otto punti
Di una road map che Frattini propose proprio per rilanciare il processo di integrazione euroatlantica dei Balcani occidentali la conferenza di Sarajevo si è svolta a dieci anni
Dalla un'analoga conferenza che si svolse a Zagabria nel due mila e che per la prima volta indico l'integrazione europea come obiettivo strategico per i Paesi dei Balcani occidentali dopo la dissoluzione della Jugoslavia e dopo le tragedie i drammi le guerre i conflitti che avevano insanguinati Balcani occidentali nel corso degli anni novanta
Alla vigilia del vertice di Sarajevo abbiamo incontrato proprio nella capitale bosniaca all'ambasciatore italiano Raimondo de Cardona e colui abbiamo fatto il punto da una parte della relazioni tra Italia e in Bosnia Erzegovina più in generale della situazione interna della Bosnia e dell'area balcanica e abbiamo parlato anche delle prospettive dei possibili risultati
Della conferenza di Sarajevo
Radio Radicale Sarajevo siamo con l'ambasciatore italiano in base al decoro che narra il mondo del Cardona per parlare della situazione del Paese del ruolo del dell'Italia anche alla luce della sua esperienza per la conoscenza che a specifiche sanno è stato alla ambasciata
L'italiano a Belgrado per la sessione occupato dei Balcani occidentali alla alla Farnesina e
Da un anno e nostro rappresentante italiano prima tutto grazie di questa intervista ecco io partirei proprio
Dalla situazione del Paese perché insomma le notizie che vengono da fuori che arrivano fuori parlando è una situazione molto difficile molto complicata di tensioni di rischi di disgregazione
Per fortuna non fosse non più di conflitti però sicuramente di un passaggio difficile per
La stabilità del Paese che cosa ci può dire
A certamente il il Paese merita un approfondimento
Ha sofferto un po'di un deficit di attenzione da parte delle opinioni pubbliche europee in generale come credo in generale i Balcani negli ultimi anni e quindi adesso torno un po'alla ribalta certamente la conferenza di Sarajevo
Aiutata attira l'attenzione sul sulla situazione della borsa del secondino
Il Paese
Da qualche segno di instabilità che non c'era fino a pochi anni fa
Ma questo è dovuto al fatto che la stessa Comunità internazionale sta meditando di di vedere il proprio ruolo qui nel gestione della borsa in sé coordina
Dove ancora oggi opera l'organizzazione ed un soggetto che sono ufficio dello HR l'Alto rappresentante
La comunità internazionale in Bosnia che di fatto esercitano potere di di gestione anche nel
Delle questioni politiche
Approfonditamente
Per cui il Paese viene considerati da alcuni o è considerabile ancora oggi
Segni protettorato anche se soggetti internazionale ma per certi versi nelle considerato che non si protettorato ecco
La maturazione all'interno della comunità internazionale di una
Di un di un'opportunità di andare avanti di cercare di
A porre fine a questa situazione di semi protettorato
Dare la piena autonomia gestionale
Alle autorità locali crea ha creato qualche qualche difficoltà a qualche qualche tensione anche il dibattito politico interno sia radicalizzare attico
Ci sono quelli che sostengono la la tesi
La tesi del
Dello status quo e ci sono altre che invece sostengono che bisogna
Bisognerà dinamici Zare il quadro e cercare di andare avanti
Quindi la il i quei segnali di di instabilità cui accennava
O ci sono ma ci sono dei buoni motivi perché ci siano e possono anche essere interpretati come un sintomo di una realtà che si favorendo
Ecco il problema è però che invece rispetto al percorso di riforme istituzionali che la Bosnia dovrebbe intraprendeva di continuare per poi ovviamente avviare un percorso di integrazione europea
Questo almeno per quello che notizie che arrivano all'e sterno atto salma non bloccato di difficilissimi proprio
Per questo gioco di veti incrociati e questo va tutto questo e norme livello decisionale
Tutte le amministrazioni che ogni livello sono moltiplicate per due per sé non di più
Beh intanto il Paese presente a questa stratificazione delle amministrazioni e moltiplicazione delle amministrazioni che solo un problema
Alla e che deve essere affrontato naturalmente questa realtà amministrativa è stata montata per dare una risposta alle istanze
Fondamentalmente dei tre gruppi etnici di questo Paese comporta e composta da tre gruppi etnici va che
Sono portatori di istanze diverse e che quindi richiedono una forma di gestione
Molto particolare localizzata sul territorio e che comporta pertanto
Un un apparato amministrativo particolarmente pesante
Parliamo mi scusi se la interrompo per lo dico per chi ci ascolta parliamo dell'impianto amministrativa istituzionale disegnato dalla gli agli accordi di pace di Dayton nel novantacinque esattamente parliamo degli accordi di Dayton
La costituzione della bossa giacobina e uno degli allegati del degli accordi di Dayton quindi è parte integrante diretto non è stata costruita detto anzi direi forse il principale portato del
Del del grande negoziato di Dayton
E quindi
E quindi si tratta di una
Di un sistema accuratamente messo appunto che acconsente che ha consentito di porre fine alla guerra civile di garantire la pace per quindici anni quale naturalmente
Si tratta anche di un sistema come dicevamo pesante e che noi vorremmo
Venga reso più più più utile all'amico più flessibile
Più al passo con i tempi di un un una revisione è un aggiornamento dei trattati o un superamento dei trattati di detta
Non non direi
Che si tratta di mettere le mani su Dayton perché detto
Intanto a questo grande merito di aver garantito la stabilità
E quindi comunque un patrimonio che bisogna dice bisogna cercare di
Salvaguardare forse qualche messa appunto in generale delle messa appunto che
Dovrebbero essere introdotte
Alla luce di quelle che sono le esigenze di Bruxelles all'Unione europea che rappresenta comunque il traguardo principale di questo di questo Paese
Richiede un interlocutore rimborsi azzeccò ovina che sia
Compatibile con i i negoziati di avvicinamento all'Unione europea e la moltiplicazione del delle controparti amministrativi qui in Bosnia non agevola certe il dialogo negoziale con Bruxelles
E quindi opportuno che sia proprio dall'Unione europea che nasca che nascono proprio europea quelle richieste di di aggiornamento e di rettifiche
Che saranno pur necessario alcuni punti della Costituzione
Per facilitare questo questo grande progetto di avvicinamento all'Unione europea litania in questo quadro non so cosa che che che ruolo sta sta giocando che che volesse assunto che cosa facciamo
Ma l'Italia ha una sua linea nei confronti dei Balcani occidentali che si che
Lo
Nel grande disegno strategico direi per la Regione all'interno di questo disegno c'è il il caso specifico della Bosnia in entrambi i casi
Direi che il all'obiettivo dell'avvicinamento all'Unione europea e dalla NATO solo le cartine di tornasole del del del
Della politica italiana quindi l'Italia è favorevole all'avanzamento della Regione nel suo insieme quindi anche della della bozza di Torino avverso le due grandi istituzioni europee ed atlantiche
A a ed è promotrice di questo processo per cui la stessa la stessa Conferenza di Sarajevo che un un momento di
Di riflessione di attenzione per questa Regione e per e di rilancio della prospettiva europea europea per questa Regione ed è nasce in realtà da un da un'idea del Ministro Frattini che era lancio
Nell'aprile del due mila nove quando si tenne un un incontro ad alto livello un vertice tra i
Tra Paesi europea gli Stati Uniti a Praga
Appunto mentre parliamo fra due giorni proprio per Sarajevo ci sarà questa conferenza Unione Europea balcaniche a una anche se non nessuno si aspetta e lo si sa non ci saranno dichiara impegna io dichiarazioni rivoluzionarie però
è sicuramente il segnale importante che per la prima volta seppure con un compromesso tra privato e con anziani tutti i Paesi della della regione balcanica si riscontrano allo stesso tavolo anche se senza bandiere anche se senza rappresentanze ufficiali per la questione
Serbia Kosovo ecco ma
Non c'è un po'il rischio che l'Unione europea dopo aver dato dei segnali anche positivi negli ultimi mesi l'ultimo qua e di questi giorni sembra che si liberalizzati visti anche per l'Albania per la Bosnia
L'Unione Europea stretta adesso il problema di dare la crisi economica la stanchezza dell'allargamento insomma tende un po'a rimandare ci si continua a dire sì cioè centra retta né nell'Unione europea però insomma che l'obiettivo rispetto
A quello qualunque poteva sembrare fino a qualche tempo fa si allontani un po'
Beh certamente c'è il rischio di una di un oscuramento della del dossier Balcani intervenuti in Unione Europea
Io
Non credo però che questo sia un la sorte di destini inevitabile tant'è che come lei stesso accennava
Roussel i Paesi membri sono riusciti
A condurre a buon fine l'operazione della liberalizzazione dei visti in un'operazione che d'altronde lo stesso Ministro Frattini ha fortemente stimolato egli stesso aveva lanciato quando era a Bruxelles Commissario europeo alla giustizia gli affari interni
A quindi
La l'idea di potere comunque al svolgere o mantenere una dinamica positiva per i Balcani occidentali
A
Credo sia
Possibile e doveroso sarà forse
Più difficile farlo in un periodo dominato da altri problemi sul piano continentale
Ma questo non significa che e-mail Paesi membri dell'euro per l'istituzione europea non posso dare
Prova di capacità di reazione come stanno dando proprio come lega ecco con la Conferenza di Sarajevo e quindi impegnarsi a fondo per portare comunque a termine i progetti che riguardano questa Regione
In sintesi sarà forse più difficile di una volta ma questa maggiore difficoltà comporta un maggiore impegno e questo maggior impegno lo stiamo vedendo i fatti
Insomma non sarà forse nel due mila quattordici a Sarajevo con questa bella suggestione di secolo dopo
è la prima li sapeva era mondiale però lei dice ci si arriverà comunque il destino europeo dei Balcani nessuno lo mette non mette in discussione e la gente nei Balcani ci crede ancora l'Europa riusciamo ancora a tenere vivo questo a questa netta
Ma intanto
Direi che
Le suggestioni nel giugno del due mila quattordici credo che siano una forte attrazione per tutti
A ma credo che ciò che conta di più e di stabilire una dinamica che vada nella direzione giusta nella direzione giusta e che dia alla percezione una percezione alle al i popoli di questi Paesi che in realtà l'Europa non li rifiuta ma anzi li invita e allo stesso tempo che dia un idea anche alle nostre opinioni pubblica
Dei Paesi membri degli europea che questo che quest'area dell'Europa a non può essere marginalizzata se non altro per un fatto geografico si trova all'interno
E circondata da Paesi membri dell'Unione europea ed è un'aberrazione che
Un'area che prima del conflitto degli anni Novanta era considerata fra le più avanzate del dell'Europa centrorientale si trovi in questo momento in un in una posizione oggettivamente penalizzata
Quindi il percorso deve andare avanti deve andare avanti perché ha senso perché è nel destino storico questa Regione così come
Lo è per l'Europa nel suo insieme
Le popolazioni locali certamente
Attendono dei segnali chiari che
Che che che che consentono di guardare all'avvenire con una ragionevole certezza per l'avvicinamento
Ci sono in realtà devo senza spesso la Serbia che certamente il Paese più grande
E che un certo senso cento dell'equilibrio della Regione ancora oggi
Del De
Come dire degli adempimenti per quanto riguarda
Alla Corte
Giudice del Tribunale internazionale del del rette perché viene cinque sommaria
Quindi
E questo certamente frena Loi italiani riteniamo che bisogna comunque cercare di
Stimolare un processo che riporti verso che che portino sa dove
Verso l'Europa e che in quanto crediamo che proprio in virtù di questo processo si creeranno le condizioni più favorevoli
Per risolvere anche i problemi del passato
Per quanto riguarda la Bosnia il quadro è più complesso ma anche la Bosnia ai suoi ai suoi problemi interni bianca la Bosnia bisogna dare
Un'idea una percezione chiara del suo destino europeo quindi è importante che ci sia questo gioco questo gioco che viene portata avanti dalle due parti ci sono dei delle sorte di doveri
E e di contropartite da entrambi le parti dei Paesi del della Regione così come dei Paesi membri dell'Unione europea
Un'ultima domanda come ricordavo all'inizio lei conosce a fondo i Balcani occidentali la storia anche di questi di questi anni
In questi ultimi tempi paciosa dei segnali positivi che sono venuti dalla dalla Serbia con una somma ma la vittoria degli europeisti la riconferma sente tangibili circa adesso l'elezione di due presente io si cominci in Croazia somma vengono segnali positivi
Che
Possiamo dire davvero che i Balcani stanno voltando la la pagina di quella storia che abbiamo conosciuto non non più di vent'anni fa
Dunque questo un'area in cui il nazionalismo ha sempre giocato un ruolo molto forte
Ed è sempre stato in qualche modo bilanciato dalla sua anima europeista che tutti presente per fortuna soprattutto negli ultimi anni abbiamo visto sempre prevalere
Le spinte europeista
Direi che questa è una realtà che noi dovremmo cercare di alimentare perché questa è la migliore garanzia per la stabilizzazione e per la crescita democratica e anche con la prosperità economica di questa Regione
Insomma come dire che e all'Europa e hanno e che spetta che siamo noi che dobbiamo far voltare quella pagina ebraica
I doveri della del dei paesi e Regione sono senza sono certamente superiori maggiori rispetto ai doveri che all'Europa nei confronti della Regione
Questo bisogna dirlo perché i doveri i doveri delle dei Paesi Regione sono i doveri di un adeguamento di un
Di un ordinamento degli ordinamenti locali e quelli che sono i parametri europei quindi ci sono dei dei dei doveri formali
A che non è certo cioè attendiamo siamo fiduciosi che i Paesi della regione adempiano in questo senso
Certamente i Paesi dell'Unione europea non una sorta di di obbligo morale obbligo storico nei confronti di un'area
Che per via delle vicissitudini della storia
Delle ricette del dell'eredità che gli ha lasciato una storia plurisecolare di
Di di difficoltà di
Anche di lotte di confronti beh nei confronti di questa area io ritengo che l'Europa abbia un un dovere mollare morale di fare uno sforzo in più di fare tutto il possibile per andare incontro
A quelli che sono le specifiche
Difficoltà e le specifiche caratteristiche di questi Paesi credo che sia questo il senso del
Delle ormai molte etici dichiarazioni che sono state prodotte in sede europea da vari anni
Ma che hanno sempre nei momenti
Decisivi segnalato la volontà dell'Unione europea di accogliere questi Paesi nel suo alveo
Ci lasciavano in questa con questo speso questa speranza grazie grazie ambasciatore nel mondo del Cardone ambasciatore italiano in base al Regolamento