Il diritto alla salute nella Costituzione italiana: intervista a Giovanni Maria Flick

Il professore Giovanni Maria Flick una delle questioni più sensibili dirimenti di proprio di questi ultimi anni è stato proprio
Il conflitto diciamo sul fine vita e cioè chi debba decidere fino a che punto essere curato se il soggetto al malato
Prima che perda la sua capacità di intendere e di volere o il medico che debba intervenire il rappresentante o anche istituzionalmente poco lo Stato la figura appunto di chi invece l'altro la salute la vita dei vecchi tutelare
E su questa vicenda ricordiamo il caso Englaro prima anche il caso Welby negli ultimi nell'ultima fase proprio della vicenda Englaro ci fu anche un conflitto di attribuzioni succhi dovesse decidere
Chi decide sembra una gioco di parole mai così
Ecco quali qual è la la sua riflessione su questo
Ma guardi tanto distinguiamo i problemi perché se andiamo a confondere ha solo porre situazione profondamente diversa
Nel caso Welby c'era una persona lucidità capace di intendere e di volere che ha deciso di rifiutare
No una medicina ma un'assistenza medica rappresentata dalla ventilazione forzata
Facendo applicazione di ciò che le dicevo prima la cura il soggetto la deve accettate la deve colleghi ne lui ha rifiutato lucidamente una terapia comunque ancora vicino alla terapia
E anche con la consapevolezza che ne deriva la morte nessuno poteva impediscano perché la Costituzione contiene u diritto alla vita Mannu un obbligo di vivere
Diverso è il caso Englaro nel quale la povera Eluana Englaro non aveva la capacità di intendere e di loro poi dovremmo metterci d'accordo sì ci sia veramente in chi si trova in quelle condizioni la capacità di intendere di volere ma
Diciamo
Riconosciamo che c'è e
Allora nel caso il caso Englaro debbo dirle credo a me come a molti altri ha dato un profondo disagio vedere trasformato un dramma umano in una questione giuridica in un conflitto di poteri
Conflitto di poteri perché il Parlamento ha ritenuto che la Cassazione quando deciso il caso Englaro in applicazione di principi generali e in mancanza di una legge specifica avesse IVA sul terreno del legislatore
La Corte costituzionale ha ritenuto che non era così
Non è entrata nel merito non ha deciso segreta Cassazione aveva valutato bene o male si è limitata a dire
Che
Una sentenza non è una legge e che la decisione di un caso concreto com'era stata quella del caso Englaro norme una legge in generale quindi non era stato urtato menomato il potere del legislatore
Premesso questo
Nel caso Englaro abbiamo una situazione diversa abbiamo il soggetto che non è incapace che non è più capace di intendere di volere
Al quale viene somministrata idratazione e nutrizione chiamiamola forzata attraverso
Tecniche di tipo medico il che consente di mantenerlo in vita
La Cassazione ha ritenuto che il tutore che il padre potesse esprimere a nome della figlia e basandosi sulle valutazioni sulle opinioni espresse dalla figlia sul suo modo di vivere
La richieste alla decisione di interrompere la nutrizione e idratazione forzata
Allora oltre al problema di capire chi può decidere
Al posto dell'incapace c'è anche un altro problema sale somministrare il cibo e acqua attraverso tecniche mediche rappresenti una terapia oppure no
Fra tre oppure rappresenti un sostentamento vitale che non è una cura
Perché se il somministrare
Acqua e cibo attraverso le tecniche
Della idratazione della nutrizione forzata e una terapia o è assimilabile alla terapia anche se a fini diversi allora il soggetto può rifiutarsi
E allora l'unico problema che ci rimane di fronte chi può manifestare la volontà di rifiutarla se il soggetto non è più in condizioni di intendere di volere
La Cassazione ha ritenuto
Che la somministrazione di acqua e cibo in questo modo non sia una terapia o meglio scuri gradoni sia un atto sia assimilabile a una terapia
E quindi che si possa rifiutarla
So che il Comitato bioetico aveva sostenuto un orientamento diverso recentemente e che anche il disegno di legge approvato dal Senato adesso all'esame della Camera
Ritiene che
Il
L'idratazione e la nutrizione forzata
Non possa
Costituire oggetto delle volontà anticipate di trattamento
Personalmente a me sembra che pur non essendo una terapia in senso stretto il fine della nutrizione dell'idratazione forzate i diverso da quello del somministrare una medicina
Ma le tecniche di sue realizzazione sono tecniche di tipo sanitario rappresenta cioè pur sempre un'invasione
Nel corpo della persona e quindi a mio avviso come in molti altri deve essere trattata allo stesso modo delle terapie per quanto riguarda la possibilità di consentire o di rifiutare
Cioè un soggetto lucido capace di intendere di volere può rifiutare
La nutrizione e idratazione artificiale così come può rifiutare l'amputazione di una gamba oppure rifiutare la somministrazione di una medicina anche se da questo rifiuto deriva la morte
Questa è una valutazione che può essere discusso ma che a me sembra giustificata proprio se si considera che
L'idratazione e nutrizione chiamiamole artificiali comportano sempre un'invasione con tecniche sanitarie della disponibilità del mio corpo
Ecco e quindi siamo arrivati proprio a una delle questioni anche chiave dell'articolo trentadue che spesso viene utilizzato
Anche per cercare di di di capire di interpretare
Un'altra vicenda no no quella dei LEA della dignità della persona
La dignità della persona e proprio un concetto che viene né collocato nell'articolo trentadue proprio in chiusura no DD
In più implicitamente
Che tuttavia di quindi che tuttavia da è anche un po'una chiave può interpretativa della di tutto questo e quindi collegando a questo la mia domanda quella rispetto invece alla richiesta
Di dell'eutanasia che è proprio diciamo ultimo passaggio che chiude
Un po'la gestione autonoma al della del cittadino rispetto alla a sua sofferenza su dolore e quindi alla sua integrità
Ecco guardi
Io mi rendo conto che il confine è difficilissimo
Il confine
Difficilissimo
Però
Io la penso così almeno facciamo un passo indietro se io dovessi riassumere la Costituzione
Direi che la si può riassumere in due valori
La pari dignità sociale e la laicità
Il primo valore di merito di contenuto il secondo un valore di metodo
Cioè quando parliamo di pari dignità sociale in questo concetto troviamo tutti i valori contenuti nella premessa della Costituzione eguaglianza
Il la personalità
La solidarietà il rapporto la libertà cioè tutti i valori che
Tra gli articoli uno A dodici della Costituzione sono specificati e sono la base del nostro vivere comune tutti possono essere riassunti nel concetto di pari dignità sociale
Quando parliamo di laicità che non è un valore esplicito nella Costituzione ma la Corte costituzionale lo ha ricavato con una sentenza del mille novecentottantanove dopo la modifica dei Patti lateranensi del mille novecentottantaquattro
Concordato le mille novecentottantaquattro intendiamo come laicità il rispetto dell'altro
La consapevolezza che ciascuno di noi può essere portatore di valori diversi Marche ciascuno di questi valori va rispettato
E non può essere brandito come una clava per far cambiare idea al proprio interlocutore la laicità e l'essenza della democrazia
Allora io credo che sia importante su questa premessa guardare all'articolo trentadue in termini di dignità
Nei lavori preparatori dell'Assemblea Costituente si resti certamente parlato li diretta a proposito della salute poi si preferì usare la locuzione rispetto della persona umana che è la stessa cosa praticamente
Cioè l'affermazione della dignità nell'articolo trentadue e implicita ma non è meno importante che se lo si dicesse esplicitamente
E la dignità nell'articolo trentadue permea due
Proiezioni una è quella del primo comma la dignità come diritto alla cura come diritto all'ambiente salubre come diritto a un ambiente di lavoro Sarno come diritto alla prevenzione
Cioè
La salute e una condizione fondamentale
Della mia dignità del mio essere persona del mio rapporto con gli altri ed è una condizione fondamentale che deve essere articolarsi in termini di eguaglianza
E tutto questo apre un problema enorme ad esempio per quanto riguarda la possibilità di garantire a tutti il diritto alla salute il diritto alla cura e apre il discorso delle
Del federalismo fiscale della differenza ad esempio tra nord e sud in materia di salute che una delle tante proiezioni di quella frattura profonda che impedisce la nostra unità
Di paese di essere tale completamente
Poi il secondo comma
La dignità assume un altro significato però sempre sinergico col primo
Il diritto a rifiutare la cura
Il diritto a non vedersi sottoporre a un trattamento sanitario obbligatorio se non quando si tratti di salvaguardare la salute altrui o la propria salute se si è innocente se siete scusi se sia incapace di intendere di volere
è questo richiederebbe molto sviluppo posso solo accennarlo apre un altro tema il tema cioè della mia dignità nel fine vita
E lo apre nei termini che dicevamo prima io sono libero di porre termine alla mia vita
Non credo che la vita sia un diritto indisponibile per ciascuno di noi
Credo che di fronte alla mia decisione di porre termine alla vita nomi diversi
Di fronte alla mia decisione di porre termine alla mia vita lo Stato non posso che prenderne atto e non perché
Non è possibile punire il suicidio
Perché si potrebbe punire il tentativo di suicidio ma proprio perché il diritto alla vita a me sembra
Non si traduce nell'il dovere di vivere
Nonostante
Principi di solidarietà sociale ci impongono di fare la nostra parte
Diverso però è il caso in cui invece di porre io termina la mia vita o di rifiutare una cura che è necessaria per sopravvivere io chieda ad altri allo Stato o un privato
Di cooperare allora mia decisione di morire
Cioè chiede al medico eutanasia attiva come la si chiama di somministrare un farmaco mi faccia morire ecco io credo che questo no non sia possibile
Non sia possibile perché
Emerite anni hanno parlato della cosiddetta china scivolosa nel momento in cui
Si accetta
Che la gestione della mia vita
Sia da me affidata ad un altro il quale coopera con me nelle eliminarla
Quantomeno tutto questo apre il rischio che un domani il mio diritto di morire si trasformi in un dovere di morire
Apre il rischio che il terzo
Possa influire sulla mia decisione per ragioni economiche per ragioni di interesse per ragioni familiari cioè è una distinzione che qualcuno ritiene ipocrita Menon sembra che lo sia
Io posso porre termine alla mia vita ma gli altri non possono
Collaborare con me nel porre termine alla mia vita
Tuttavia un'altra questione possono somministrare mi antidolorifici perché
L'ultima anche a noi bracciata i temi Ranieri tale non è sì dolorosa per quello che le dicevo prima per me in una grande conquista culturale
Nel concetto di salute oltre a essere stato un momento estremamente positivo in questa nostra travagliata vita politica l'aver raggiunto pressoché l'unanimità
Ha per l'approvazione della legge sulla terapia palliativa
è una grande cosa
Avere riconosciuto che il dolore una malattia quali siamo passati attraverso vari Stati nella storia perché per lungo tempo il dolore è stato considerato
Un
Uno strumento di espiazione
Soffre perché hai peccato
Soffrì per
Riscattare il mondo dalle colpe altrui se non dà lettura bellissimo ma è una concezione
Che mi pare
Tutti possono qualcuno può non condividere
Poi addirittura il dolore è stato usato come strumento di investigazione quando si usava la struttura per fare i processi e per cercare la verità tra virgolette ecco si usava il dolore come tecnica
Di indagine poi piano piano si è capito non ok tant'è vero che il dolore costituti ha costituito oggetto di risarcimento del danno di fronte a un'aggressione illecita la mia salute alla mia vita io posso chiedere risarcimento del danno di fronte a un delitto
In termini tecnici si chiamava la pecunia dolori cioè il denaro del dolore
Adesso si è finalmente arrivata e capire che il dolore una triste inevitabile necessità che può costituire un sintomo di altre malattie e lo si
Musica in quei termini
Tutto ciò che può essere eliminato nel dolore deve essere eliminato il dolore è una malattia a me sembra che questo discorso si inquadri in quella concezione nuova di salute proposta ad esempio dall'Organizzazione mondiale della sanità
Noi la salute non è semplicemente l'assenza di malattia
Non è la media statistica e una situazione di benessere globale
La quale appunto importante l'assenza di dolore e tutto questo ha consentito anche di superare la ritrosia che si aveva ad esempio la prescrizione degli antidolorifici oppiacei
Per il timore che la prescrizione del farmaco antidolorifico potesse ingenerare dipendenza assuefazione e poi tossicodipendente ma tutto questo ha aggiunto anche un risultato estremamente importante
La possibilità di somministrare una terapia palliativa pere eliminare il dolore
Pura anche con la consapevolezza che come effetto secondario non voluto non diretto può derivarne la morte per il paziente
Io capisco che può sembrare una concettualizzazione assurda non posso somministrati un farmaco per farti morire
Posso somministrati un farmaco per non farti soffrire anche se
Come conseguenza non voluta non diretta come conseguenza secondaria ne deriva la morte
Ma vi sono quelle famose concettualizzazione di principio che a mio avviso sono necessarie per continuare a vivere insieme e a non trasformare in una Giunta il nostro vivere insieme
Lei intanto grazie professor Flick e per le
Io io adesso proprio prendendo spunto sempre dalla relazione da cui siamo partiti
Che lei appunto ha presentato in occasione del centenario della degli ordini dei medici qualche giorno fa a Roma
E mi interesserebbe tornare un po'sulla figura del medico
Perché anche la figura del medico l'abbiamo detto con si è evoluta nel senso che non c'è più l'atteggiamento paternalistico c'è un'alleanza terapeutica il paziente non è più neanche nei codici deontologici chiamato paziente ma cittadino
E poi utente e quindi
Si è modificato proprio ingressi con della deontologia medica tuttavia il medico appunto è una professione che ha una dimensione appunto pubblicistica quindi ha una responsabilità che è quella di permettere la fruizione delle prestazioni sanitarie
Ora anche su questo ci sono a volte delle situazioni un po'di conflitto l'esigenza di un bilanciamento con quella che poi la cosiddetta obiezione di coscienza
Ecco su questo se lei si è muore ecco fa aiutarci a un po'a riflettere
Guardi fra anche questo è un tema estremamente delicato io proverei a cercare di dipanare o partendo sempre dal concetto di dignità
Noi abbiamo
Una tradizione che vedeva nel medico il dominus della salute del paziente
Tutt'al più questo concetto paternalistico per quanto illuminato il medico era disponibile a condividerlo coi parenti entro certi limiti ma la decisione era sempre sua
La rivalutazione della identità personale della dignità del
Del malato della persona
Ha portato ad affermare il principio del consenso informato ed è l'alleanza terapeutica corre vuol dire consenso informato che per prassi crearmi una terapia
Bisogna che io esprimo il mio consenso essendo consapevole di ciò che comporta la terapia come aspetti positivi come rischi eccetera eccetera cioè una rivalutazione profonda della dignità della persona
Che anche una rivalutazione della dignità del medico
Il quale
Per rimanere nell'ambito del tema ad esempio della
Direttive anticipate di trattamento del cosiddetto testamento biologico non può essere il materiale esecutore
L'esecutore Greggio nero della volontà del paziente oltretutto di una volontà manifestata magari molto tempo prima in termini generali senza la consapevolezza
Di quanto le cose siano mutate o senza la consapevolezza delle conseguenze a cui si va incontro allora mi pare molto saggia l'importazione vuoi del Codice deontologico particolare dell'ultimo
Voi della Convenzione di Oviedo che l'Italia ha sottoscritto e che alla base di queste tematiche
La sottoscritta anche se non è ancora
Operativa perché manca il deposito degli strumenti di ratifica ma queste sono le technicalities e qui in cui ci divertiamo noi tecnici del diritto
Cioè il medico deve tener conto dei desideri così si esprime mi pare la Convenzione di Orvieto o della volontà così il Codice deontologico del paziente
Cioè l'alleanza terapeutica e un modo per esaltare la dignità del medico e del paziente il numero apporto due in cui ciascuno mantiene le proprie responsabilità credo che il tema dell'obiezione di coscienza guarda iscritto in questa prospettiva
Nella possibilità per il medico di rifiutarsi e d'altra parte l'obiezione di coscienza del medico è già disciplinata esplicitamente ad esempio in materia di interruzione della gravidanza
A condizione naturalmente che l'obiezione di coscienza non impedisca alta
Al mancato l'esercizio del suo diritto e che cioè di fronte all'obiezione di coscienza vi sia la possibilità di ricorrere ad altri che non ritengano di muovere obiezioni di coscienza ma sarebbe troppo lungo il discorso
Da approfondire posso solo darle un'ipotesi di base e so che il tema dell'obiezione di coscienza
Si pone anche sotto molteplici altri aspetti per esempio penso l'obiezione di coscienza del farmacista
Nella vendita
Dei delle
Dei farmaci per l'interruzione della gravidanza il problema è sempre questo l'obiezione di coscienza e un diritto fondamentale
Per ciascuno di noi bisogna che l'obiezione di coscienza non si traduca in una vanificazione della legge e quindi del diritto che la legge riconosce ad altro soggetto
C'è ancora un terzo profilo che mi pare importante però estiva toccate che particolarmente attuale
C'erano che l'articolo trentadue proprio andando in modo molto grossolano nel primo comma parla del diritto essere curati nel secondo comma parla del diritto a rifiutare la cura se vado proprio all'essenziale
Allora il diritto a essere curati è un grosso problema la salute non apprezzo
Ma la sanità costa moltissimo e in tempi di crisi in tempi di contenimento della spesa pubblica
Il problema della sanità diventa un problema drammatico lo diventa ancora di più in un Paese come il nostro dove la questione al nord sud nata alcol il brigantaggio
Proseguita col separatismo
Proseguita con la spaccatura del Paese tra monarchia e repubblica adesso uno dei tanti aspetti che propone proprio la differenza di
Standard sanitario tra il nord e sud del Paese
Però la salute e un diritto per tutti
Ed è un diritto che va riconosciuto a tutti in modo eguale la dignità della salute
Allora tutto questo apre il problema del federalismo fiscale cioè apre il problema della necessità
Di arrivare a garantire a tutti
Uno standard uguale di salute di sanità attraverso i meccanismi del federalismo fiscale
Che a mio avviso euro i passi più importanti e più significativi poi c'è il problema della sua attuazione concreta
Per realizzare quell'unità quella unificazione dell'Italia nel momento in cui celebriamo la sua vita abbiamo centocinquanta anni di unità
Quanto abbiamo di unificazione effettiva
Ecco perché credo che il discorso sul federalismo fiscale sui costi standard
Sulla sostituzione della spesa standard alla spesa storica
Sulla perequazione ma qui ci addentreremo in un tema che ci porterebbe molto bella siano importantissimi e siano l'occasione migliore vorrei fosse direi quasi l'unica
Per celebrare seriamente l'unificazione del Paese dando anche quello Standard di diritto alla salute come eguaglianza e in questo momento non abbiamo ancora
Tutto questo naturalmente poi
Non può tradursi se torniamo alla figura del medico in una spersonalizzazione Irma burocratici trazione perché mettere insieme
Il
Diritto alla
Cura
E l'alleanza terapeutica
Vuol dire postulare un rapporto personale tra medico e nato tra medico e persona tra medico e potente
Che può correre rischia di perdersi in tempi di burocratici trazione o in tempi di tecnici trazione effettive eccessiva della salute
Pensi al tema che abbiamo toccato in occasione dell'incontro con i medici della telemedicina
Delle nuove tecnologie
A disposizione delle bionde la biomedicina delle nuove tecnologie per la salute
E del rischio che tutto questo possa tradursi in una spersonalizzazione all'in una perdita della solidarietà che deve essere alla base del rapporto personale tra medico è malato
Bene quindi mi pare che proprio da questo nostro colloquio si evinca che indubbiamente l'articolo trentadue o l'articolo che veramente può programmatico potremmo dire anche a livello di orchidee
Prego intende attivo che
No ripeteremo la legge profondamente
Tecce Chivasso
Si cioè intendevo dire appunto che offre proprio anche una prospettiva politica
Precisa no di cioè in indica
Anche quali sono i valori forti no la storia l'abbiamo parlato della dignità e della solidarietà perché anche il federalismo fiscale di cui le tardava appunto potrà essere tanto in un'ottica competitiva di vera competizione
Ma sempre tener presente l'obiettivo appunto della solidarietà
Ecco io
Se lei non vuole aggiungere qualcosa per concludere
Questo ragionamento che ce lo ricordiamo parte proprio dalla titolo che io penso sia chiaramente impone che il la chiave del di del dibattito
E il titolo della sua sua lezione magistrale al centenario della Federazione medici sia proprio la salute nella Costituzione tra è un diritto di ciascuno un interesse di tutti credo che questo sia veramente diciamo di inizio no di del del dibattito
Sì e proprio per concludere questa nostra chiacchierata di cui la ringrazio tornare a quello che le dicevo prima
La nostra Costituzione in alcuni punti ma certamente
Modificata rispettando l'evoluzione dei tempi
Penso la seconda parte della Costituzione all'organizzazione dei poteri dello Stato all'equilibrio terrestri al tema del federalismo ecco tanto per rapporto cioè
Tra unità e autonomia
La prima parte infatuata primati domandarsi se modificarla
E l'attuazione della Costituzione e la vita concreta della Costituzione anche nella quotidianità perché non sono soltanto belle o brutte parole quelle che diciamo sta proprio in questo nella possibilità forse di riassumere i valori della prima parte in questi due concetti fondamentali per la nostra vita insieme per la nostra democrazia
La pari dignità
E la laicità cioè la capacità di rispettare l'altro ecco credo che
Nel
Problema della salute del come nei mille altri problemi della nostra quotidianità la Costituzione in quel caso nostro l'articolo trentadue dimostri tutta la sua attualità
E la sua capacità di continuare a darci delle indicazioni
Vorrei essere ottimista se non per i prossimi centocinquant'anni almeno per i prossimi sessanta settanta grazie
Ringraziamo davvero molto il professor Giovanni Maria Flick Presidente emerito della Corte costituzionale grazie