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presidente dell'ISPI (Istituto per gli Studi di Politica Internazionale)
vice presidente esecutivo e direttore dell'ISPI (Istituto per gli Studi di Politica Internazionale)
professore
vice presidente dell'ISPI (Istituto per gli Studi di Politica Internazionale)
giornalista
vice presidente esecutivo e direttore dell'ISPI (Istituto per gli Studi di Politica Internazionale)
presidente dell'ISPI (Istituto per gli Studi di Politica Internazionale)
viceministro degli Affari Esteri
presidente dell'ISPI (Istituto per gli Studi di Politica Internazionale)
Faccio
So se
Si accomodi laico
Buonasera e benvenuti a tutti a questo evento per noi dell'ISPI dal prete molto importante
Perché presentiamo una nuova collana nella sugli scenari globali e l'Italia
Presentiamo quindi il rapporto due mila quattordici
Prima di dire due parole su questo rapporto ringraziare anche i nostri pane visti
Cioè il big devo comunicare che purtroppo il Ministro degli esteri ministro Bonino non vi do qualche ora fa ci ha comunicato di non potere intervenire
E mi ha pregato di rappresentare le sue scuse il suo rammarico ma
Oggi sono vere le circostanze non le permettono di essere con noi verrà però il Vice Ministro Dassù che si uniranno i tra poco e che rappresenterà il il ministro Bonino
Fatto questo e io vorrei esprimere la soddisfazione molto profonda dell'ISPI
Per la pubblicazione di questo rapporto due mila quattordici sugli scenari globali e l'Italia
è uno sforzo norme impegnativo
Perché come poi ascolteremo dai nostri
Spicca verso
Questo rapporto essi denso di contenuti
Cioè analizza gli scenari
Globali e nel quadro di questi scenari il ruolo dell'Italia in particolare questo rapporto
Delle truffe crea il
Titolo anche di questo incontro nostro e l'Europa in seconda Silla
E l'Italia
E quindi è un'analisi che mirare a volta valutare quello che è accaduto nel due mila tredici e fatemi notare anche qui con un punto a con la punta di compiacimento
E anche lei e ringraziando i contributori
Che questo rapporto viene pubblicato Ambra febbraio quindi siamo appena all'inizio dell'anno del due mila quattordici detto si riferisce al due mila tredici
Quindi è un rapporto estremamente tempestivo precluso questa richiesto uno sforzo di elaborazione e la sua azione realizzazione notevole quindi io ringrazio veramente i curatori coloro che hanno reso possibile questo del risultato
Ecco dicevo il titolo ripetitivo l'Europa in seconda fila
Certamente
Come vedrete poi analizzandoli articoli lì i contributi e poi ascolteremo alcuni degli autori il
Si esamina tutto una tendenza di declino il più politico di peso relativo economiche finanziario dell'Europa
E quindi come questo poi si traduce questo viene esaminato e discusso in una minore peso di del proiezione internazionale
Quindi ci si chiede queste in particolare nella nella analisi di Sergio Romano che tra l'altro anche lui ha un titolo abbastanza
Provocatoria
Dice l'Europa neutrale idea che del resto Sergio Romano ma
Breve espresso in
Varie occasioni che per l'Europa non resta questo punto altro che
Chiudersi in un'ora
Neutralità totale
Eccolo qui in un certo senso rinunziando a fare una politica estera detto questo però adesso al di là
Nel poi dei diritti e le opinioni di questo di quello certamente quello che
Tappare e che una politica una forte politica estera nel comune dell'Europa stenta obiettivamente a decollare
Perché chiaramente c'è difficoltà a identificare interessi comuni ce difficoltà eccetera contenere la competizione tra i principali gli Stati europei
Quindi chiaramente un unica un problema che deve essere analizzato a fondo su questo sfondo la posizione dell'Italia
è lì
Romano del suo contributo parla riceve la politica estera di un Paese in crisi
E innegabilmente sappiamo che Galli del il versante interno e il proiezione esterna il legame strettissimo
Detto questo però il un due mila tredici come poi emergerà e Stato un anno che anche per riconoscimenti internazionali questo tornerò un momento quando poi
Viene sarà presente Marta Dassù la politica estera italiana è stata efficace ha avuto anche delirio riconoscimenti
Quindi è un davvero una un'importante
Quello che noi riteniamo sia un importante contributo degli spicchi
Alla comprensione dei fenomeni di politica internazionale
E anche a un'analisi obiettiva e approfondita di come l'Italia si collochi in questa tendenze soprattutto dell'Europa perché non vi è dubbio che negli scenari globali poi il locus del primario dell'Italia
Cui pigiamo più collegati per più ragioni non solo per la difficoltà ittica estera e sia all'Europa
Quindi vi ringrazio ancora e a questo punto io
Chiederei il coordinamento e la moderazione della discussione al vicepresidente esecutivo dell'ISPI al dottor Paolo Magri
Poi quando torna arriverà Emma Bonino di occupazione prego ma assoluti scusate beh Vito confermati
Lo abbiamo appreso così edilizie
Grazie grazie ambasciatore una una delle scelte fatte nel rapporto ISPI che presentiamo stasera e quella di
Dare un peso significativo nell'opera alla lettura del quadro di insieme del quadro di contesto
Nella convinzione che il quadro di contesto sia certamente rilevante determinante per la politica estera di ogni Paese lo sia a maggior ragione per un Paese
Diceva prima la persona con un Paese in crisi o in altri termini un Paese una potenza di medie dimensioni come l'Italia anche stasera quindi partiamo per nella nostra presentazione con una un'analisi del quadro di insieme del contesto e quindi partiamo dall'Europa in seconda fila che è il titolo dell'opera di quest'anno
Cui declassamento la seconda fila non è certo cosa nuova cosa recente
Ma che nel due mila quattordici due mila tredici danno che si è chiuso
Sì intersecato ancor più che in passato con altri due tratti evidenti nel contesto globale l'indisponibilità USA a tradurre il proprio potere in egemonia
Quindi la le difficoltà della prima fila in un certo senso
E l'incapacità o la non volontà dei Paesi in ascesa i vari Brix ai vari altri raggruppamenti Paese coscienza di scavalcare travalicare la dimostri di dimensione regionale della loro egemonia
Salvo e le abbiamo viste anche nello scorso alcune isolate incursioni o geografiche o tematiche
Ma di questo tema su questo tema ci intratterrà il primo relatore di questa sera che anche il curatore del Rapporto il professor Alessandro Colombo prego
Allora grazie
Il mio compito e
In senso proprio quello di introdurre il tema
Di questo rapporto a partire proprio dal titolo dalla Regione per la quale abbiamo scelto questo titolo l'Europa in seconda fila nonna riguarda semplicemente quello che sta accadendo all'Europa ma riguarda più in generale quello che sta accadendo al mondo
E cioè noi viviamo in un contesto nel quale lessi le file della politica internazionale vengono risistemate detto in altre parole forse in modo molto più corretto
è quella che è in atto in questo momento è una grande partita per la redistribuzione del potere del prestigio a livello internazionale è una di quelle fasi storiche nelle quali
Evidente che la gerarchia esistente del prestigio
Coincide sempre meno con la gerarchia effettiva del potere e quindi è una di quelle fasi storiche nelle quali è necessario riallineare queste due cose con tutto quello che comporta in termini di tensione intermedi richieste perché no
Da un lato
La fretta dei Paesi nasce ESA di vedere riconosciuto anche in termini di prestigio il proprio nuovo potere dall'altro il timore per il Paese in declino quale come in proprietà e anche il nostro
Il timore di perdere posizioni e quindi la lotta per evitare il declassamento per evitare che il declassamento vada troppo oltre
Le fasi di redistribuzione del potere del prestigio sono tradizionalmente delle fasi di instabilità
E anche la nostra è naturalmente una fase di instabilità a maggior ragione perché la redistribuzione del potere come sempre nella politica internazionale
Si intreccia anche con altre dimensioni per esempio la dimensione dello spazio per esempio la dimissione dei valori pensiamo a tutti i conflitti di legittimità che stanno là c'eran dove alcuni tenta nazionale e che poi si esprimono del momento della crisi in termini di rotture della comunità internazionale
Allora perché la seconda fila dell'euro
Ma una prima la ragione di questo scivolamento una prima ragione superficiale quella che anche l'ultimo anno ha confermato anzi per certi versi ha confermato in termini ancora più forti che negli anni precedenti
L'Europa e fino a questo momento non è detto che l'esito sarà questo ma uno dei perdenti in termini relativi
Della riorganizzazione del potere economico e politico degli ultimi cinque sei sette anni
L'Europa vive ancora una grave crisi economica una crisi sociale ancora più grave
Vive anche nella sua istituzione politica comune cioè nell'Unione europea una crisi di coesione che significa una difficoltà anche ad avere politiche comuni in modo particolare proprio politica estera e comuni nonché l'Unione Europea Nadia mai avute
Di
Particolarmente forti almeno su questo terreno
Per e poi soprattutto l'Unione europea soffre dello stessa cosa di cui soffrono anche tutti gli altri ma in misura maggiore visto che si tratta di una istituzione
In via di
Consolidamento molto consolidata ma non ancora certo tanto coesa quanto può essere uno Stato
Dite il contraccolpo della crescente introversione degli Stati quindi del fatto che i singoli Stati che fanno parte dell'Unione sono sempre più legittimamente preoccupati di quello che avviene in casa propria
E quindi sono sempre meno disponibili a volte a farsi concessioni reciproca che il motore naturalmente di qualunque processo integrazione questa è la prima ragione diciamo più superficiale
Per un secondo elemento di scivolamento dell'Europa in seconda fila invece un elemento storico di lungo periodo su quale credo che non sia il caso di insistere anche se
Vista contrazione continua della memoria storica
Occorre almeno richiamarlo l'Europa vive un declassamento c'è uno scivolamento in seconda fila da cento anni a questa parte quindi questa è sostanzialmente la vicenda europea
Questo è quello che continuo a ripetere arresterà della storia del Novecento la storia e novecento tra qualche secolo non credo sarà ricordata per la guerra fredda non sarà ricordata neppure
Per i fascismi o per il comunismo credo che quello che resterà dal punto di vista delle relazioni internazionali e novecento sarà proprio la fino alla centralità europea questa è la grande vicenda questa è la vicenda che segna davvero il discrimine da un punto di vista storico di lungo periodo
E questa fine la centralità europea è entrata in una fase critica
Perché noi forse all'epoca della guerra fredda ce ne accorgevamo fino a un certo punto noi abbiamo appena vissuto noi personalmente ma il grande trauma delle due guerre mondiali con quello che aveva comportato intermedi
Perdita della centralità
E quindi non ci accorgevamo di quanto l'Europa nel mondo della guerra fredda restasse paradossalmente centrale
Non più come protagonista come l'abitualità ad essere ma almeno come posta in gioco non c'è dubbio che riguardando la storia della guerra fredda ve la storia della buona fede una storia globale si
Ma è una storia che ha un teatro chiaramente principale il teatro principale della guerra fredda e sia per noi che per tutti gli altri l'euro
Con la fine del bipolarismo questa posizione questa sorta di residuo di centralità è venuto meno e la crisi economica degli ultimi anni sembra avere accelerato ulteriormente questo che rischia di essere
Uno scivolamento e poi c'è il terzo punto che il punto sul quale
Ci concentriamo in modo particolare in questo volume
E cioè il fatto che l'Europa nel momento in cui deve sostanzialmente scegliere non solo per determinazione proprio naturalmente ma anche per determinazione altrui inc che sedia collocarsi
Si trova di fronte a una partita che in questo momento appare
Per ripete confusa
Il nostro contesto è un contesto dicevo di redistribuzione ma di redistribuzione quasi caotica del potere
Noi non siamo in grado di immaginare e quale sarà la gerarchia del potere del prestigio di qui a dieci o quindici anni cosa che normalmente anche nella politica internazionale e possibili intravedere
Quello che siamo in grado di vedere e che tutti gli altri attori oltre all'Europa per qualche ragione sono in difficoltà
Ecco questo è e ciò che rende paradossalmente più complicati non c'è soltanto l'Europa che declina ma per qualche ragione anche tutti gli altri soggetti hanno problemi e non è detto che alla fine i problemi degli altri non si rivelino tanto meno gravi di quelli europei cominciamo dal Paese importante naturalmente
Esce dagli Stati Uniti
Novità vent'anni a questa parte siamo stati abituati nel bene e nel male naturalmente gli Stati Uniti hanno sbagliato tanto
Ma nel bene e nel male hanno guidato la comunità internazionale
E questo è stato il risultato insomma della fine del bipolarismo e questo è stato il modo in cui è stato concepito
L'ordine internazionale successivo
Io non so quanto sia credibile la retorica del declino americano io non so se dal punto di vista oggettivo cioè dal punto di vista delle risorse di potere gli Stati Uniti stimo davvero declinando in modo clamoroso rispetto agli altri molto premete non è vero
è quello che è importante che gli Stati Uniti si stanno convincendo del declino americano
L'elettore che l'elettore che sono rilevanti perché influenzano le politiche e in modo particolare io credo che gli Stati Uniti si stiano convincendo e l'Amministrazione di Barack Obama anche in questo caso nel bene e nel male credo che sia una
Una raffigurazione di questo ripensamento
Si stiano convincendoli due cose la prima è che per quanto dista finiti dispongono fino ad oggi di un potere esorbitante rispetto agli altri perché in termini di istruzione il potere il nostro sistema internazionale resta ancora dominato chiaramente dagli Stati Uniti
La politica estera americana sta vivendo in modo evidente una crisi di orientamento
Gli americani hanno fatto alcune scelte negli ultimi dieci anni queste scelte nella maggior parte dei casi non sono andate bene penso soprattutto al disastro della politica mediorientale degli Stati Uniti
Gli Stati Uniti sono perfettamente consapevole di dovere cambiare la propria politica estera ma non danno l'impressione di avere già deciso
Anzi danno l'impressione ogni volta di
Essere consapevoli di avere molto potere ma di non sapere come impiegare
La cosa ancora più rilevante il fatto che quello che cerco e che gli Stati Uniti non saranno nei prossimi anni tanto disponibile a impiegare il proprio potere quanto sono stati negli ultimi quindici o vent'anni perché questa è la lezione che giusta o sbagliata che sia gli americani penso di avere ha preso
Dal fallimento in Iraq dal fallimenti in Afghanistan dal fallimento anche in Libia perché dal punto di vista americano da questo punto di vista dei meccanismi paiono spesso ma almeno lo riconosco
Dal loro punto di vista tutte le missioni degli ultimi anni sono stati largamente insoddisfacenti
E questo significa che il potere c'è ma non si sa come usarlo e soprattutto non si sa quanto convenga usarlo questa è una novità o obiettiva
E quindi io quando penso al declino americano non penso tanto al declino in termini di potere quanto al declino in termini di
Coerenza
E di disponibilità intesa
Per quello che vale per gli Stati Uniti vale in modo diverso ma con conseguenze non tanto di simili per l'Europa per tutti gli altri c'è il perito sì sì che noi abbiamo visto negli ultimi anni come paesi in ascesa e potenzialmente in grado quindi di suddividersi con gli americani le responsabilità internazionali
Noi anche prima delle paure delle ultime settimane sapevamo e tra l'altro è scritto anche in un capitolo oltre che anche in diversi altri passi del volume
è la crescita dei Brix cosiddetti è una scelta di città molto squilibrata dal punto di vista economico dal punto di vista sociale dal punto di vista istituzionale
Quindi noi non sappiamo in realtà quanto questa crescita possa essere proiettata in che modo nel prossimo futuro
Per quello che anche in questo caso sappiamo già e che anche qualora questa crescita continua se continuasse un ritmo sostenuto questa crescita non comporta automaticamente quello che non ha mai comportato nella storia
Cioè non comporta automaticamente l'assunzione di responsabilità internazionale
Perché questi Paesi in cui vivono a propria volta una sorta di discrasia discrasia quasi gemella di quella americana c'è un potere che cresce ma con il potere non cresce nella stessa misura la disponibilità ad assumersi quote di responsabilità
In certi casi
I Paesi in ascesa tendono ad avere una politica estera di basso profilo in altri casi rischiano di avere una politica estera tutta di prestigio ma con
Risultati anche spesso dubbi per usare un eufemismo in termini diplomatici
Allora questa credo la posizione dell'Europa
L'Europa deve collocarsi in qualcuna delle file che si stanno scrivendo ma le file sono estremamente confuse
E così come confusa pensarci bene la lettura che noi diamo dei sistemi internazionale qui concludo per non
Perdere tempo presumo sottane soprattutto agli altri relatori
Noi siamo sempre più convinti
Che l'unipolarismo a guida americana degli anni Novanta sia oggi in sofferenza non so se questa sofferenza possa essere già definita crisi sicuramente insofferenza per le ragioni che abbiamo visto
Quello che non credo che sia corretto anzi sicuramente non lo è dal punto di vista teorico e anche dal punto di vista politico
E fare derivare come spesso avviene è dalla crisi o dalla sofferenza del bipolarismo una sorta di inimitabile soluzione multipolare non è affatto detto che alla fine dell'unipolarismo debba necessariamente succedere il multipolarismo
Questo è un automatismo che nella storia stiamo si pone è una specie di superstizione
Noi possiamo immaginare esiti totalmente diversi tanto per cominciare potremmo immaginare una scomposizione del sistema internazionale su scala regionale in cui tutte le potenze in ascesa
Non giocano da attori globale in un sistema multipolare ma semmai continuano a giocare in modo più efficiente di quanto non stiamo facendo oggi nella propria regionale oppure possiamo anche immaginare lo scenario peggiore che alcuni comincia a intravedere
C'è un sistema internazionale che non è unipolare non è
Multipolare e diventa un sistema a polare c'è un sistema nel quale
Concentrazione di potere in grado di dettare ordine internazionale in modo credibile
E di dare a questo ordine anche quello che l'ordine internazionale deve avere cioè una connotazione giuridica una connotazione di linguaggi qualche principio di legittimità condiviso ecco non è detto che alla fine dell'unipolarismo a guida americana debba necessariamente subentrare
Una
Un multipolarismo ordinato capaci di darsi regole e capaci soprattutto di farle considerare vincolanti da tutti
Grazie ad Alessandro Colombo che con la consueta l'uscita riuscito a sintetizzare metà del rapporto cioè la parte del contesto per rapporto
Vi ricordo che già da lunedì da due giorni fa tre giorni fa il rapporto è disponibile inversione i book sa lo sarà in versione cartacea da gli inizi di marzo ecco questo è il quattro di contesto e noi nel rapporto e stasera cercheremo su cui in questo quadro di leggere le linee e le azioni che hanno contraddistinto nell'anno che si è chiuso la politica estera del nostro Paese
Partiamo dall'economia partiamo dall'economia e dalle reazioni
A agli in cori e alle raccomandazioni europee e anche partiamo dalle azioni a sostegno dell'internazionalizzazione dell'impresa la cosiddetta diplomazia della crescita su questo passo la parola al professor Franco Bruni
Prego Franco
Grazie sì sono questi due temi toccati a proposito della politica estera economica dell'Italia i rapporti con l'Europa e la politica commerciale
Per quanto riguarda i rapporti con l'Europa e in particolare quello che è successo nel due mila e tredici perché questo è
L'oggetto
Del contributo
Beh il due mila tredici è stato un anno mi
Caratterizzato
Da un notevole disordine nel nostro rapporto con l'Europa in pratica è un po'caduta la strategia che
Vere era stata impostata l'anno precedente
Nel
Due mila e dodici l'Italia nei confronti
Dell'Europa
A aveva una strategia ha avuto una strategia molto precisa almeno nella sul modo con cui è stata già
Delineata dal Governo rimettere a posto i conti in modo
Drastico
Usare questa arma di riordino finanziario per guadagnare a una nuova influenza sulla
Sull'Europa accompagnando
Da parte nostra quello che era già un'evoluzione in corso in Europa
C'è una maggiore attenzione alle politiche
Diciamo di
Dal rilancio della competitività della crescita e una minore ragioneria diciamo minore una minore eccesso di attenzione alle alla Ragioneria
Dei deficit e dei debiti
Questa questa strategia del due mila dodici avuto in parte è successo nel senso che noi continuiamo abbastanza messi a posto
E che e abbiamo guadagnato un pochino di influenza infatti alcune grosse decisioni di cambiamento della governance delle della disciplina macroeconomica europea prese nel due mila dodici portano anche il nostro contributo
Dopodiché però il Governo il Governo Monti è finito anche per l'impopolarità che la sua
Politica fiscale aveva portato con sé e siamo passati a un due mila e tredici chiede che secondo me a
Ha avuto due grazie
Caratteristiche da un lato
In rapporto con l'Europa è stato turbato
In modo drammatico dall'incertezza politica del Paese
Dall'altro è un po'fallito quel tentativo di cambiare approccio
Nel nel coordinamento delle politiche economiche cioè nel portare le in fasi dalla ragioneria
Alla qualità delle politiche per lo sviluppo
Sul primo fronte è quasi inutile dirlo perché l'abbiamo vissuto tutti stato evidente mi basti ricordare
Che i due momenti principali di confronto fra l'Italia e l'Europa sui problemi della politica economica
Avvengono nella primavera diciamo di ogni anno e in base all'ultima riforma della governance cioè al tu PAC alla fine
Dell'anno in sostanza verso diciamo novembre
Nella prima parte il Paese presenta i suoi programmi alla discussione europea e riceve le raccomandazioni da parte dell'Europa nell'ultima parte dell'anno la sua legge finanziaria chiamiamola ancora così
Viene giudicata presentabile presentate giudicata dalla Commissione
Bene in questi due momenti cruciali
L'Italia si è presentato in condizioni surreali dal punto di vista politico perché la nostro programma
Le nostre il nostro programma di primavera in sostanza è stato che comprende anche un programma di riforme strutturali scritto diciamo dal Governo in modo esplicito
Bene è stato addirittura firmato da dal Governo dimissionario quindi
è una cosa e ed est e il commenti e le raccomandazioni che ha ricevuto da Bruxelles
Sono arrivati ad un Governo il nuovo Governo letta che era stato credo nominato da venti giorni quando sono arrivate queste cose era stato insediato da venti giorni
E insediato con un programma minimalista in un certo senso presentato in un
Che per di più con una vita che era stata in qualche modo definita
In termini temporali piuttosto previe con degli scopi precisi
In queste condizioni è molto difficile naturalmente avere un dialogo costruttivo e di il respiro con con l'Europa
Quanto all'ultimo verificatisi ottobre addirittura di novembre in sostanza
Addirittura è arrivato il giudizio e non abbiamo presentato la finanziario derivato giudice nel momento in cui
Berlusconi ha spaccato il PdL dall'altra e quindi dal quindi la strada del centrodestra a ha vissuto una crisi molto molto grave e dall'altra parte è cominciata
Quella diatriba che oggi credo abbia un momento culminante è chiaro che anche in questo momento era impossibile avere un dialogo o utile con
Con l'euro
è vero però e questa al secondo aspetto della nella politica
Economica con l'Europa nel nel due mila tredici che nel dovete precisato il primo vero esperimento di cambiamento della dell'approccio europeo alla politica di coordinamento economico
E qui bisogna andare contro alla
A quello che tutti dicono senza
Senza pensarci più di tanto e cioè che siamo sempre lì con l'austerità al terribile ostilità e tutti siamo vittime dello servita leggi
è vero fino a un certo punto nel due mila e precisato un vero e proprio cambiamento di approccio
Che era stato preparato l'anno prima anzi forse cominciando nel due mila undici già dal punto di vista diplomatico generale e che nel due mila tredici avuto la sua prima
Espressione chiara da parte di A due borse nei confronti di diversi Paesi perché se è stata una politica diversa nei confronti della Grecia ma con politiche diverse mi dovete la Francia una pratica di molto diverso nei confronti della Spagna
Una politica molto attenta nei confronti del Portogallo
E nei nostri confronti ben noi ci hanno fatto uscire dal
Deficit eccessivo
Merito nostro perché i conti li abbiamo aggiustati noi però sapete i conti si possono fare in tanti modi
E quindi Ciano latte consentito di uscire ufficialmente
Dalla dalla procedure del successivo e poi ci hanno concesso
Di riaumentare il deficit per pagare per esempio i debiti della pubblica amministrazione abbia avvicinandoci al tre per cento quindi dal punto di vista dei numeri c'è stato un occhio di riguardo
In secondo luogo quando sono arrivate le ASP le famose osservazioni da Bruxelles di giugno se voi andate a vederle sono sette mi sembra numerate Bechet non solo una che guarda dei numeri e che dice semplicemente
Avete dei numeri sulla carta cercate di rispettarli
Le altre sono tutte osservazioni di tipo qualitativo strutturale che riguardano le politiche e che nomina non tutte le politiche o da quella del lavoro a quella del
Bancaria la struttura delle imposte a
Tutto dalla sanità alla pubblica amministrazione
Quindi sono una
Sono politiche che hanno a che vedere con la riforma per la competitività alla crescita
è
Il tentativo c'è stato
è molto difficile però avere successo con l'Italia in un tentativo del genere molto sistemi difficile per l'Italia ad avere successo
Nel partecipare ad un esperimento di
Di cambiamento di questo genere
Per almeno tre ragioni primo perché quando si avvicini al famoso tre per cento
Si è sempre sull'orlo del burrone e quindi i numeri saltano poi sempre fuori quando anche uno volesse cercare di dimenticare
Secondo perché a parte il tre per cento cioè il debito il rapporto fra debito totale del PIL e quello è enorme e lei l'Europa non centra lì ci sono i mercati di tutti i giorni tutte le settimane tutti i mezzi bisogna rifinanziare questo debito
E se non nocivi e se siete fino che il debito è così grande è una fanno continuo che continua a ricordare i numeri a chi governa perché altrimenti non si riesce a collocare i titoli
E in un una fase come questa in cui oltretutto rischiano di alzarsi tassi internazionali perché si è deciso che fosse sto abbiamo un po'esagerato con la liquidità e con i tassi bassi per troppi anni
Per noi è un pericolo tremendo quindi avere debito pubblico della nostra dimensioni impedisce più di un tanto di dimenticarsi di dimenticarsi numerica e porta sia l'Europa che noi alla fine ad essere più ragionieri di quello che vogliamo la terza ragione per cui è stato difficile nel due mila tredici
Portare fino in fondo questo esperimento è che abbiamo di sub edito in modo
Plateale ad alcune delle raccomandazioni strutturali a costo zero che ci erano state
Raccomandate dall'Europa per esempio c'era stato raccomandato di aumentare le imposte sui patrimoni
E diminuirle sui redditi di aumentarle sui consumi di diminuirle sul lavoro e ne abbia fatto esattamente il contrario soprattutto abbiamo abolito l'imposta sulle abitazioni o abbiamo cercato di abolire
O abbiamo fatto finta di abolire abbiamo fatto tutti i pasticci di questo mondo mandiamo di sopperito a quello che ci aveva detto la Commissione
E anche con l'IVA
Con la scusa che sarebbe stato inflazionistica avrebbe
Eroso il potere d'acquisto della povera gente
Quando molti di noi osservavano che questo non sarebbe successo perché in un momento di domanda bassa l'IVA non ha un un impatto inflazionistico è che non consuma potere d'acquisto come oggi abbiamo la prova è successo statisticamente
Anche qui abbiamo resistito a lungo poi abbiamo aumentato l'IVA ma insomma abbiamo fatto quello che avremmo dovuto fare secondo la Commissione cioè
Tassare di più i consumi e tassare di meno il lavoro
Bocciatura come alcuni hanno detto
Beh non è passata una bocciatura vera e propria sono arrivati dei commenti abbastanza critici che dall'altra che in un certo senso potrebbero essere programma per quest'anno
Purtroppo la situazione politica non non permette granché voglio concludere
Su questo punto
Con speranza in un aspetto duopolio che c'è
Nel due mila quattordici speriamo questo nuovo approccio contrattuale che dovrebbe
Caratterizzare i Programmi di riforma per cui
La Commissione potrebbe entrare in una sorta di rapporto contrattuale dove ci sono
Dei premi e delle punizioni per i paesi che
Si impegnano a fare certe riforme poi le fanno o non le fanno speriamo che qualcosa del genere succede che non ci possa essere dei protagonisti costruttivi su questo fronte
Un ultimo flash su il moderatore me lo consenta al
All'altro fronte su cui il rapporto si sofferma
E cioè quello delle politiche commerciali
Qui c'è una descrizione un po'dei dei temi dei problemi delle istituzioni e ci sono soprattutto delle dei Consiglio delle critiche o delle
Diciamo degli degli esami
Nel un esame di come si potrebbe migliorare
In parte il sostegno a alla competitività e alle scorte su tutto l'esportazione
Si insiste soprattutto sulla necessità di coordinare meglio le varie i vari aspetti del nostro politiche commerciali
Facendo per esempio in modo che
L'iniziative camerali siano meglio con coordinate con quelle della diplomazia dei consolati e ambasciate e quant'altro
Si insiste sul fatto che
E meglio de enfatizzare un po'
Diciamo la necessità di supportare le famose piccole impresa a tutti i costi che hanno bisogni un certo tipo di servizio di supporto
E concentrarsi forse un proporzionalmente un po'di più sull'esigenza di alcune imprese medie medio grandi che hanno bisogno di un servizio diverso
Più mirato più esperto più attento ai casi individuali
Si insiste un po'nel descrivere anche con del materiale statistico interessante
Le grandi differenze nelle performances di esportazioni che ci sono nelle varie imprese esportatrici italiane che quindi presuppongono una politica
Molto ben differenziata e che ha
Bisogna la cabina di regia di coordinamento estremamente forte dove e probabilmente il settore pubblico perno e il settore privato devono collaborare molto infine si si dice che
Per per essere sicuri di avanzare in questi miglioramenti occorrerebbe farsi valutare
Da qualcuno da
Da qualcuno di esterno come fanno gli inglesi la qualità di queste politiche le inglesi hanno affidato
A organismi di valutazione esterni indipendenti le politiche che il Governo fa
Nel sostegno delle sue del suo commercio internazionale
Forse media del genere potrebbe essere accolta quest'anno
Dal nostro Governo
Chissà quale
Grazie
Grazie Franco con un altro franco con Franco Venturini
Passiamo a all'ultimo tema che portiamo la vostra attenzione questa sera che il tema dei l'Italia e le crisi crisi che non sono certo mancate nel due mila tredici e prego Franco a te la parola
Grazie Paolo si il le crisi non sono mancate quello che in ho intenzione di dire a un po'a cavallo tra il due mila tredici del due mila quattordici
Ore cominciare con un'apparente banalità perché nessun Governo in nessun momento dalla storia annegato di fare una politica estera a favore dell'umanitario o del dialogo è ovvio che lo dicono tutti
L'Italia però nel due mila tredici e in questa primo prima parte del due mila quattordici ha fatto qualcosa di particolare in questi due settori calcolando naturalmente quello che il nostro realisticamente il nostro Stato sono sulla scena internazionale cioè quello di Roma media potenza
Sostanzialmente regionale qualche volta riusciamo ad arrivare un po'più lontana
Qualche esempio la Siria la Siria evidentemente non ha bisogno di esservi raccontata qui da me sapete che è una guerra civile tra i più
Sanguinose che si possano immaginare e nella quale non si vedono spiragli ma in questi giorni
Sta accadendo qualcosa cioè in una città che si chiama cons e che è stata teatro di combattimenti feroci anche dal nei confronti della popolazione civile
Una conferenza peraltro
Fallita fino adesso tra le due parti siriana in campo cioè quella di Assad e quella di una parte dell'opposizione
Che rappresentava tutta l'opposizione ha dato come unico frutto questo accordo
Per tentava di evacuare e la cosa è in corso per portare aiuti evacuare donne e bambini principalmente policy pare ci siano infilati anche degli uomini ma
Quella è un'altra questione evacuare popolazione civile da Hobbes
Non è stato soltanto l'unico risultato della conferenza di monte ore Ginevra
Ma è stato anche un risultato nel quale il nostro Ministro degli esteri si è particolarmente impegnato e ha fatto notizia ricordo che scorrendo
Le agenzie cioè scorrendo le notizie sul computer
L'Italia non è spesso presente nella grande notiziario internazionale ma lo è stata ripetutamente quando
Ha riportato la protesta praticamente di Emma Bonino che diceva questa conferenza è stata un disastro dobbiamo assolutamente ottenere qualcosa sul piano
Umanitario e con l'appoggio dell'ONU
Di una signora che si occupa di questo almeno uno
L'accordo che era stato soltanto al soltanto dichiarato a Ginevra ha cominciato ad essere applicato dunque questo è un risultato importante simbolico perché è un risultato legato a un approccio l'Umanitaria
Dicevo l'altro poi abbiamo fatto anche qualcos'altro perché credo che ci siano
Delle armi chimiche attualmente in viaggio verso il porto di Gioia Tauro dove
Lo avrete letto saranno poi trasportate su un'altra nave che le distruggerà in mare aperto per cui siamo riusciti a dare un contributo su una crisi che
Certamente ci riguarda certamente tocca il Mediterraneo ma sulla quale non era evidente che l'Italia riuscisse ad avere un ruolo
Il dialogo il dialogo anche qui lo si è visto in maniera concreta sono molti Paesi contrari a un'azione militare contro l'Iran
Sono anche evidenti gli interessi che possono avere non solo l'Italia Italia Francia e tanti altri e alla fine anche gli Stati Uniti
A recuperare il rapporto con l'Iran è forse un giorno con il petrolio iraniana
Ma fare un viaggio come quello
Che la Bonino ha fatto a Teheran
Busca andò si naturalmente non poche critiche da chi era contrario a questo
è qualcosa di più ed è stato un atto coraggioso un atto
Che senza cedimenti a sottolineato il ruolo che l'Italia vuole svolgere e svolge abbastanza tradizionalmente devo dire per favorire tutto quello che è il negoziato
Confronto con la con l'altra parte eccetera
Il terzo esempio è stato molto discusso sicuramente anche in questa sala raccoglie opinioni molto diverse
Ed è la presenza non so se dire del Presidente del Consiglio o dell'ex presidente del Consiglio Enrico letta alle olimpiadi invernali in Russia
Il sospetto è girato che gli altri quattro i quattro grandi dell'Occidente non si fosse sono corte non si fossero coordinati con l'Italia e per questo l'Italia c'era
Devo dire che è un sospetto un po'cattivo io voglio sperare un'altra cosa voglio sperare che
Non accade spesso l'Italia l'Italia abbia preso una sua decisione di esserci naturalmente abbiamo grandissimi interessi anche gli energetici con la Russia
Letta si era impegnato con Putin a esserci
Non ha risparmiato parole è difficile parlare durante la cerimonia di inaugurazione ma prima e mi auguro dopo
Non non ha risparmiato e chi lo sostituirà spero non risparmierà parole sulle leggi
Discriminanti o liberticida
Che Putin a purtroppo varato Putin si merita tutte le critiche di questo mondo
Però mi ha fatto un effetto positivo il fatto che l'Italia avesse deciso di esserci anche se non c'erano Germania Gran Bretagna Francia e Stati Uniti
Anche lì direi c'è una volontà di dialogo accanto
Agli interessi dunque questi
Credo esenti
Io voluti dare perché sono i due binari centrale ripeto non
Del Governo
Che avevano l'aveva signora Bonino con Ministro degli esteri Forces continuerà ad averlo il prossimo
Sono tradizionali è vero però nel due mila tredici c'è stata una particolare sottolineatura di questi due filoni tradizionali
Cambiando scenario avvenendo
Più vicino a noi c'è naturalmente da parlare
Di quello che è rimasto
Qualcosa è rimasto
Delle primavere arabe e dunque del Mediterraneo evidente l'interesse italiano
Geografico geopolitico pensiamo soltanto
Alla necessità di tenere Suez aperto o alla necessità di
Poter dialogare appunto con questi paesi della riva sud del Mediterraneo e lì ci sono casi diversi
L'Egitto e certamente il principale di questi Paesi
Devo dire che mi spiace che la Bonino non sia qui perché
Avrei detto che concordo personalmente con la linea che mi sembra
Abbia preso l'Italia
EU cioè una linea che riconosce la bisogno di stabilità in Egitto anche perché l'Egitto con malgrado
Gli afflussi di denaro
Dall'Arabia Saudita ed altre monarchie del Golfo non voglio dire non ha una situazione economica brillante molto molto meno di questo e sull'orlo perennemente del fallimento
Però il generale quasi Presidente al sì sì parentesi oggi Putin ha fatto forse una gaffe involontarie fosse volontaria perché si è congratulato con anzi si che a Mosca
Per la sua candidatura alla Presidenza candidatura che ancora non esiste non è stata presentata
Probabilmente Putin è difficile che si sbagli probabilmente ha fatto una gaffe volontaria perché tutti sanno che lui sarà candidato alla Presidenza e sarà
Eletto si vedrà come andrà la votazione
Chi andrà a votare visto che i fratelli musulmani
Appartengono a un partito terrorista secondo la definizione ufficiale dunque d'accordo per la stabilità
Ma
Questo signor generale comunque uno che ha usato la forza direi in maniera eccessiva certamente i fratelli musulmani avevano fallito il loro tentativo di governo col Presidente morsi
Ma questo non giustifica pienamente un cambio di potere come quello che ha avuto luogo in Egitto e l'uso della forza
Repressiva
Come i militari appunto hanno fatto in Egitto ora l'Italia si mantiene su una linea
Di equilibrio e dunque non spara fuochi di artificio e non li sparerà se al si sistema diventerà come probabilmente accadrà Presidente
Perché mantiene una sua area critica sul fatto che
Non è bene in linea di massima andare in una piazza o due e cominciare a sparare sulla gente per sloggiare queste piazze dunque situazioni in Egitto aperta composizione italiana
Se mi critica diciamo
La Tunisia
Sulla Tunisia io avrei invece una critica vera e propria
Perché essendo la Tunisia
L'ultimo è unico Paese che ha in qualche modo continuato
E mantenuto vile le speranze del delle primavere
A
Ultimamente attraverso l'approvazione di una Costituzione molto avanzata
Per il mondo arabo la Tunisia a un'altra una tradizione in materia soprattutto i diritti delle donne Bourguiba fu il primo a introdurre alcuni
Di questi diritti dove la critica la critica sta nel fatto che io non avrei lasciato soltanto il Presidente della Francia
A Tunisi a festeggiare assieme tunisini questa nuova Costituzione
Ciò previsto bene con
Un alto grado della politica italiana se non lo stesso giorno per motivi logistici il giorno prima il giorno dopo perché la Tunisia va tenuta da conto visto che
Tra mille pericoli
Paese dove c'è una forte infiltrazione di salafiti anche quello però e comunque l'unico che è rimasto più o meno sui binari
Il terzo Paese da citare e quello inglesi direbbero con un un
Un basket chiese cioè la Libia evidentemente
La quale Libia diventata una minaccia dopo che c'abbiamo combattuto una guerra dopo che è stata teatro di una serie di episodi anche di quella di quel ripiegamento americani non ricorderete
La dichiarazione d'America di Obama di voler libici fronda carente a cui dare da dietro mandando avanti gli europei e della guerra
In Libia ricorderete che le operazioni furono prese incarico dalla NATO ma poi non avevamo abbastanza bombe da lanciare o proiettili da sparare dunque dovremmo chiedere agli americani che ne hanno tante
E insomma oggi la Libia è molto peggio di questo e un
Un territorio che infetta i territori circostanti in particolare verso sud verso il SEL
E un Paese controllato da
Milizie armate armati insieme e divise tra loro e alcune ostili tra loro e tribù
Assai più che dal suo Governo
L'Italia sta svolgendo il ruolo che può svolgere
Addirittura gli Stati Uniti hanno chiesto all'Italia e qualche altro Paese europeo di addestrare quello che dovrebbe diventare l'esercito nazionale libico
Non so onestamente se queste operazioni di addestramento siano già cominciate o meno mi hanno detto di sì nei giorni scorsi
Circa c'è stata una lunga preparazione noi manterremo l'Italia manterrà l'impegno di addestrare
Dei soldati libici dopo aver ricevuto informazioni sulla loro identità perché era questo il problema che il Governo di Tripoli inizialmente si rifiutava di dare questa informazione
A destra vedeva queste futuri soldati ma
Ma Emma con l'acca
Quale possibilità avranno questi soldati saranno più forti delle milizie milizie che entrano a Tripoli quando vogliono e fanno praticamente quello che vogliono e rapiscono chi voglia o no
Saranno più forti del traffico di
Dimmi immigranti per noi ma il traffico di povera gente che cerca di venire in Europa e che oggi parte soprattutto dalla Libia
Saranno efficaci in una parola io mi permetto di avere molti dubbi in proposito dunque temo che l'Europa
Non abbia in questo momento
In in in Tunisia i mezzi finanziari per andare in soccorso e eccome e dare un premio a quello che è accaduto in Tunisia
In Egitto le ragioni per le ragioni che ho detto in Libia perché addirittura a parte l'ENI che miracolosamente e attraverso una evidente abilità diplomatica
Di parlare improprio con le milizie che stanno attorno alle proprie sedi in Libia a parte l'ENI non vedo
Quali elementi di ottimismo si possano avere sul prossimo futuro della Libia
Non vorrei lasciare da parte
Cioè sì lascerò quasi da parte del Medioriente
Inteso come israelo palestinese perché quella e una
Questione guidata quasi da soli direi dagli americani Carrie si è molto esposto su questo ma
Le informazioni sono assai contraddittorie qualcuno dice che ci potrebbe essere una schiarita ma altri idonei chiamava e io sono piuttosto d'accordo con i pessimisti comunque anche lì c'è il paradosso di un'Europa che dal punto di vista economico-finanziario un grandissimo
Contributo del
Dei palestinesi in particolare ma è un interesse anche anche israeliana
Che le che l'economia palestinese non crolli e che poi invece sul piano politico non ha praticamente nessuna influenza
Una rapida un rapido accenno sull'Ucraina perché anche questo va fatto credo che l'Europa si sia presentata al primo
Braccio di ferro nell'all'inizio di novembre con la Russia sull'Ucraina in maniera del tutto inadeguata tutti sapevano che l'Europa aveva circa
Seicento milioni di euro da offrire mentre la Russia aveva alcuni miliardi
Di euro da offrire sia come sconto sul gas sia come altre
Facilitazione prestiti dunque è evidente che Yanukovich che un signore che gira con il pallottoliere però più o meno tutti lo fanno in Ucraina sia andato inizialmente con la Russia
Poi c'è stato quello che ancora continua c'è stata una protesta
Di massa
Che noi europei attribuiamo qualche volta troppo ha una passione europea in realtà credo che la passione sia
Contemporaneamente antirussa perché c'è una metà dell'Ucraina che è fortemente antirussa e favorevole naturalmente a migliorare la condizione economica che resta il tema di fondo
Dunque
Probabilmente se le cose andavano bene perché potrebbero andare anche molto male
Se andranno bene ci ritroveremo attorno a un tavolo con da una parte le offerte russe e dall'altra parte offerte in preparazione che dovrebbero essere euro americane Fondo monetario
Per
Cercare di arrivare almeno a livello delle offerte russe poi vedremo se Mosca le ritirerà le sue o le lascerà sul tavolo in quel caso avremmo un nuovo braccio di ferro geopolitico
Concludo parlando del Marocco perché come si fa a non parlare dei macro
Ho
Passato un po'di tempo stamattina in televisione non ad ascoltare il ministro Bonino che peraltro so cosa ha detto ma a seguire il dibattito in Senato sulla questione del Marocco
E devo dire a proposito di debolezza dell'Italia che sono rimasto esterrefatto nel sentire parecchio oratori non tutti
Che manifestamente non sapevano bene di cosa stavano parlando confondevano alcune missioni e altre missioni confondevano le le
Il mandato ma o nuovo in base al quale
I i sei Maros stavano a bordo di quella
Di quella nave non sembravano molto aggiornati sui problemi della
Del provvedimento italiano dell'allora Ministro la Russa che
Non era molto chiaro sulla catena di comando insomma
Non ho avuto un'impressione che ci fosse a livello della nostra classe politica una al di là del delle sciabolate adesso noi adesso noi dobbiamo fare qualcosa vorrei sapere al di là di quello che il Governo affatto
Che cosa dovremmo fare arrivati a questo punto bombardare l'India gli errori li abbiamo fatti tutti prima
Li abbiamo fatti quando la nave è rientrata in porto
Quando il Innaro sono stato sono scesi
Da che stavano in territorio italiano sono scesi in territorio indiano dunque le nostre rivendicazioni non erano più valide insomma gli errori quello di sottoscrivere degli impegni
Che coinvolgevano lo Stato italiano e che l'avrebbero ridotto in marionetta se non avessimo restituito
In Marocco entro le date previste dunque diciamo che adesso anche
Per colpa o per merito dite voi di decidete voi dei media c'è questa grande voglia di
Non dico di menar le mani ma insomma di fargliela vedere agli indiane
è un po'tardi stiamo facendo quello che è possibile fare quello che è possibile fare e internazionale Zara la crisi a venire abbiamo già avuto l'appoggio della UE
Abbiamo avuto l'appoggio della NATO purtroppo il signor Segretario delle Nazioni Unite
Che aveva scusa un secondo solo che aveva appena fatto una gaffe molto più grossa invitando l'Iran ai negoziati sulla Siria solo per rimangiarsi l'invito dopo una telefonata dalla casa da neanche dal Dipartimento di Stato
Però ne ha fatta un'altra a ma anche piuttosto grossa anche questa affermando che si tratta di una questione bilaterale come se non fosse stato l'ONU ad adottare una serie di provvedimenti però da parte italiana si sta facendo quello che si può fare cioè internazionale internazionalizzare la crisi
E cercare di avere tutte le solidarietà possibili sperando che il diciotto la Corte Suprema
Non adotti la legge antiterroristica che certamente umili avrebbe quelle missioni autorizzate dallo o no grazie
Grazie Franco
Abbiamo visto il quadro di riferimento di contesto abbiamo parlato dell'iniziativa politica e della sua qualità e questi sono certamente due elementi per una valutazione come cerca di fine rapporto della politica estera del due mila e tredici
Ma
C'è anche la questione di vincoli i vincoli all'azione italiana
Un primo vincolo è quello legato alla debolezza istituzionale legata all'incertezza politica parlarne oggi in questo momento forse piuttosto superfluo
Il problema è che e l'aspetto grave è che non è un fenomeno nuovo come tutti noi sappiamo proprio questa mattina
Prodi alla presentazione del rapporto ISPI sull'Africa raccontavano netto Todi quando dopo un vertice italo tedesco con la GT
Se accompagnandolo chi Petrolà prossima volta ecco due quindi di questo tema non entriamo su questo tema leggiamo in dettaglio e mi limito a mostrare questa slide
Ammesso che parta
Prima partiva adesso se fosse incartato non schiaccia resoconto insomma c'è un occhio
Sì ci riesce
Mi limito se riusciamo aprirla a mostrare una slide ecco dovremmo farcela ora
Grazie
Questa slide
Indica
I Ministri degli esteri che nel periodo due mila due mila e tre ci sono alternati e-mail Paesi con cui noi partecipiamo con cui sotto sedativi dice vissuto su che è arrivata in sala poco fa
Incontra interlocutori sono quella lunga sventagliata per l'Italia non abbiamo permesso le ripetizioni quindi in Germania l'attuale ministro domandarono indicato sono volta
Ma sono quelli indicati per la Francia Regno Unito Germania Brasile Russia
Quindi questo dell'instabilità e della
Frequente alternanza non è un tema che oggi discuterò dice parrebbe superfluo ma è un tema che rimane
Il secondo tema e su questo invece il rapporto per una scelta di noi l'abbiamo realizzato
Pone l'attenzione con forza dedica un capitolo e il tema delle risorse
Certo parlare di risorse
Per la Farnesina per la politica estera in questo momento di austerity in questo momento di dibattito stimolato e guidato
Dava da Perotti sulla voce che parlava di compenso indennità dei dei debiti ambasciatori
Può non apparire superfluo come il primo tema il tema della stabilita ma può apparire provocatorio
Ma noi volutamente questo tema l'abbiamo posto al centro del rapporto di stili quest'anno non per negare l'esistenza di alcune storture strutture che poi sono al margine che possono essere corretti corrette
Ma nella convinzione molto semplice e chiara e che come le nozze anche la politica e la politica estera non si fanno con i fichi secchi
Questa mattina parlavamo di Africa dicevo parlavamo di Africa su un dibattito su quale strategia una strategia è stata presentata
E paramedico strategia colpa si diceva ma uno degli elementi a strategia
Essere presenti in Africa e ne abbiamo guardato dati comparati di Paesi Brasile uno per tutti che
è passato da diciannove trentadue ambasciate in Africa nel corso degli ultimi dieci anni e parliamo della nostra realtà del nostro paese che
Accorta chiude tre dimensioni devi accorpare chiudere ridimensionare
Coltivazione in alcuni casi legittima ne vedremo fra pochissimo in altri casi che è uno degli elementi
Nozze coi fichi secchi che mina qualunque qualsiasi strategia che può essere di qualità anche straordinaria ma che si scontra con questo dato
E quindi di questo gli ultimi minuti questa tentazione di richiamo a questo tema delle risorse il primo dato sulle risorse è
La loro limitatezza in termini
Comparati questo il dato in percentuale sul bilancio dello Stato delle risorse destinate alla politica estera da alcuni Paesi esclusi sullo gli aiuti sappiamo che sugli aiuti non siamo sicuramente in grado di recuperare graduatorie
E mostra come la Francia destra destina l'uno e otto per cento circa poi Germania Spagna Regno Unito zero ventisette l'Italia allo zero ventuno per cento
Questo dato si traduce sono risorse finanziarie in una limitatezza delle risorse umane e qui prima vediamo il dato complessivo dello staff destinato alla politica estera quindi non solo i diplomatici
E vediamo in rosso di nuovo l'Italia con sette mila settecento persone che si confronta con un dato dalla Germania
Di tredici mila uguale nel Regno Unito la Francia poco meno e noi siamo poco più della Spagna
In questo quadro il personale diplomatico è come sapete una
Percentuale molto piccola e e lo vediamo noi parliamo di
Ottocentonovantotto diplomatici italiani che si confrontano con i tre mila trecento del Regno Unito e due mila settecento dalla Francia in mille ottocento della Germania e novecento della Spagna
E qual è il problema e che noi abbiamo questo tipo di numeri per quanto riguarda il personale e soprattutto il personale diplomatico ma quando guardiamo la rete diplomatica italiana non è
Molto diverso da quelli di altri Paesi certo ahimè abbiamo meno ambasciate degli altri Paesi con cui ci confrontiamo ma abbiamo per motivi storici
Parte comprensibili una rete consolare molto articolata che ricoperta da diplomatici anch'essa
Per cui noi guardando anche la rete diplomatica vediamo che guardate dati complessivi
Siamo tutti poco sopra i duecento ad eccezione della Francia
Che né a un po'di più perché l'unico Paese che ha una rete consolare come la nostra ma una rete di ambasciate simile a quella del Regno Unito dalla Germania cioè cerca trenta quaranta in più
E qui porta alla situazione
Dove davvero in modo molto sintetico sì percepisce il problema delle nozze con i fichi secchi
Cioè noi riempiamo queste reti diplomatiche con gli ottocento cinquantotto euro Nicodemo diplomatici che abbiamo
Teniamo conto che il cinquanta per cento circa di così cromatici che in Italia e a Roma
Per una politica e questo entro nelle alcune aspetti di stortura dove noi ci permettiamo da qualche commento già sono pochi il fatto che siano distaccati
Ai ministeri come Consiglio diplomatici che non tutti i Paesi hanno e che addirittura possono essere distaccati in strutture esterne nel settore privato e a come Consiglio di trovarci le Regioni in un patrimonio così limitato di persone fa sì che davvero si riducono ancora di più ma questo è un commento
Ma andiamo a vedere cosa quei quel cinquanta per cento che è dislocato all'estero
Sì distribuisce in queste reti così articolate con questo risultato che noi abbiamo in media due diplomatici per sede
Ditta all'estero
Questo significa siccome ci sono sedi diplomatiche come ovviamente Washington Bruxelles
Pechino e altri Paesi importanti che non hanno due diplomatici ma ne hanno sette otto dieci dodici quindici che ne abbiamo un numero elevato di sedi diplomatiche
E crescente che hanno uno diplomatico vuol dire l'ambasciatore il carabiniere il cancelliere
Quando questo vengo dalla Conferenza Africa e stamattina quando questo dire inabili in Africa dove l'ambasciatore in un Paese e anche Credit attua quattro cinque sei sette Paesi limitrofi la vediamo la situazione che abbiamo uno diplomatico che segue sette Paesi e che oltretutto visto che i tagli
Taglia non solo le spese variabili che vuol dire le spese di funzionamento che magari non ha i soldi per viaggiare nelle sedi vicine per svolgere la sua attività diplomatica
Questo e il tema al di là della questione delle storture degli indennizzi dell'indennità di questioni che vengono sollevate che non su cui noi non entriamo e che non
Non nascondiamoci possono anche essere non sono una pagliuzza rispetto un problema molto serio al quale si aggiunge un'ultima questione che forse può essere vista come una struttura vi devo andare avanti
è che noi
I pochi diplomatici il cinquanta per cento dei quali circa li tratteniamo Roma e un po'di questi rimandiamo anche distaccati presso altre strutture li abbiamo concentrati per quanto riguarda dislocazione al quarantaquattro per cento in Europa
Perfetto benissimo ma se come spesso ci ripetiamo noi siamo una potenza regionale
Iniziamo però dal punto di vista economico una potenza globale perché le nostre imprese sono globali e i mercati globali nuovi crescenti importanti da diplomazia della crescita sono l'America latina l'Asia l'Africa
Noi abbiamo una fotografia che fa vedere che c'è un mismatching fra quello che sono le politiche che dichiariamo e la dislocazione effettiva della piccola limitata nostra azione di fuoco
Con questo volevamo chiudere la nostra riflessione sul rapporto che ha guardato il contesto varato l'azione quella tra le risorse perché sulle risorse e completo io termino
Noi dobbiamo sicuramente affrontare i momenti ostilità il tema delle strutture
Ma su questi numeri su queste dimensioni la domanda vera che dobbiamo porci eh se noi vogliamo avere una politica estera o se non vogliamo avere una politica estera
E qui chiudo con una provocazione come quella che ha usato Sergio Romano nel suo capitolo Sergio Romano nel suo capitolo il rapporto parla di Europa neutrale
Anche noi possiamo fare provocatoriamente possiamo scegliere di fare dell'Italia un paese neutrale
Se lo facessimo dovremmo però tener conto che anche la Svizzera che un paese neutrale a un Baggio per la difesa sulla sull'arte la politica estera e spende molti soldi forse in percentuale più più soldi di quanti ne spendiamo noi grazie mille
Grazie Grazie Paola effettivamente eventualmente a parlare mi chiedevo se e non dovremmo organizzare una qualcosa pongono una conferenza uno dal proprio sul problema delle risorse
E soprattutto sulla allocazione di queste visto queste strutture lo dico io per esperienza personale
Patto di spalmare in maniera così sottile in maniera poi anche così incongrua rispetto a quelle che sono le priorità dovrà essere priorità di oggi
è veramente un problema drammatico però insomma come ogni cosa e difficile poi far seguire l'analisi all'azione
Adesso io ho ripreso nella conduzione dell'evento per dare il benvenuto al viceministro degli esteri Marta Dassù
Io vorrei veramente rivolgerle
Con il razionamento sincero e affettuoso Marta
Perché come vi ho detto in apertura dell'evento il ministro Bonino al dovuto rinunciare a venire e quindi il viceministro del suo è stata così gentile e amica
Dell'ISPI come del resto ha dimostrato in tante occasioni passate di ieri è stata così amica appunto da accettare di venire a parlarci
E vi posso così posso commettere una piccolissima indiscrezione son sicuro e Marta ammetterlo nella perdonerà quando nelle ho telefonato per ringraziarla di questa disponibilità a metano assai
Dicevo nono avuto modo di studiare eccetera detto guarda che dove pochissime persone potrebbero venire
Altri scooter e rappresentare uno a del rapporto di politica estera senza la minima preparazione seguire queste pochissime persone sì tutto
Quindi no che adattare sulla previsione di rassicurazioni ma veramente un sentimento sincero da parte da parte mia
Non riprendo quello che è stato già detto l'abbiamo presentato il rapporto che per noi un evento di grande importanza
Inni e questo rapporto che esamina scenari globali ma l'Europa è un'Europa tutto come dice il titolo Europa in seconda fila
Per ragioni che conosciamo e che sono state spiegato ampiamente
Abbiamo poi messo a fuoco l'Italia
Un'Italia che il contributo di Sergio Romano definisce la politica estera di un Paese in crisi
Questo attualmente noi non lo vediamo non lo possiamo certo negare ma abbiamo anche rilevato che ci sono punti di forza e ci sono stati nel due mila tredici in molti punti di forza della politica estera italiana
Di questo ovviamente ritarda nel merito al ministro Bonino al viceministro da su a chi poi alla Farnesina con gli altri vice ministri illustri il vertice
E i diplomatici dalla Farnesina per quanto pochi
Essi e si siano dal resto ci sono stati importanti riconoscimenti il European Council on Foreign Relations per esempio
A
Attribuito all'Italia non poche posizioni da leader in una serie di attività che adesso per ragioni di tempo io le risparmio
E tra l'altro la cosa che mi ha colpito che nella sua analisi Franco Venturini alcuni di questi punti di forza additati dal cauzione un foro lei censoria additivi ai additati anche tu
Per esempio il problema dell'ampia loco con la regia dell'Iran e il problema dei rifugiati siriani
Quindi è una politica estera che certamente soffre
Del venir meno del moltiplicatore europeo perché l'indebolimento del moltiplicato europeo per un Paese come l'Italia che dell'Europa ha sempre fatto il riferimento essenziale anche per la sua azione di politica internazionale chiaramente pesa
Una situazione economica
Quattro quiz riduzione politico complesso che peso ma altrettanto ma anche una grande capacità
Della leadership politica e professionale del Ministero degli esteri che ha potuto comunque nel due mila tredici conseguire risultati importanti dei risultati significativi
Quindi adesso poiché su questo io son sicuro che il viceministro da sotto che prego di
Andare a al podio per per parlarci su questo ci darà altri importanti elementi di riflessione grazie benvenuta
Inizia
Non potrei non salvo io potrei fare camuffamenti dal Ministro degli esteri in una giornata in cui non sappiamo appunto effettivamente
Bene che cosa stia succedendo del Governo in carica
Detto dice che
Vi ringrazio e ti ringrazio Giancarlo che possono
Commentare senza essermi preparata mi è molto più difficile devo ammettere commentare qua qualche momento senza essere impreparata e speriamo di riuscire a
A venire prima tre sentire la vostre le vostre presentazioni certamente leggerò
Un rapporto che è ormai diventato un punto di riferimento per chiunque essi si occupi di politiche di politica estera italiana di politica europea in generale di questioni internazionali ma onestamente questa volta
Effettivamente non l'ho ancora letto
Cosa che
E che farò quindi neo obiettivamente è difficile parlare mi sono fatta imprestare l'intervento che avrebbe dovuto pronunciare il ministro Bonino ha mai su un tema che ieri mi è sembrato eccentrico rispetto alle ultime cose che ho sentito
E cioè una ragionamento su sull'Europa fondamentalmente
Quindi
Dirò
Delle cose un po'frammentarie
Che mi che mi vengono in mente guardando la la cosa mappe sentendo intervento forse parto proprio dall'ultimo intervento che almeno l'ho sentito di Paolo Magri sul tema delle delle riforme sul tema delle risorse sul tema della riforma della della Farnesina e su questo vorrei dire che
In effetti una ristrutturazione della rete diplomatica consolare di Alitalia che
Necessaria per le ragioni che Tucci tali cioè uno squilibrio di fondo fra il numero di di uffici esteri mille trecentodiciannove il numero di risorse una o umane
E cioè effettivamente un numero di diplomatici e ingegneri anche di aree funzionali dei dipendenti amministrativi degli esteri molto inferiore a quello dei nostri partner competitor europei questo scarto
Proprio per impedire che ci siano così pochi diplomatici in in in ambasciate sempre più importanti
è all'origine di un tentativo di ristrutturazione molto serio così come all'origine di un tentativo di ristrutturazione
E anche la legge finanziaria successive norme di legge che hanno impegnato il Ministero degli esteri a ristrutturare la propria rete diplomatica e consolare quindi sia per ragioni legate alle varie
Dei giri di spending review una delle quali peraltro ancora in corso sia per questo squilibrio di fondo fra risorse umane
E il numero di dissi di abbiamo iniziato questa ristrutturazione che non è facile
Anche perché la cosa che tutti fanno anche noi abbiamo fatto tutti i nostri principali panne
è quella di ridurre il numero dei consolati in Europa perché in Europa i nostri cittadini hanno comunque tutte le maggiori collegati al sistema di Schengen al processo di integrazione europea
Però questo naturalmente crea delle
Una serie di di rimostranze di protesta insomma non è mai facile chiudere delle sedi all'estero
Nonostante questo siamo fortemente impegnati in questo esercizio quest'anno abbiamo
Di fatto impostato un'azione che implica una riduzione di trentacinque di queste nostre sedi
Con l'obiettivo di fare quello che voi dicevate che è molto importante cioè di potere aprile altrove di essere più presenti altrove
In Africa è stato come sapete avrete discusso stamattina l'Africa è stata al centro di un
Rilancio voluto da parte diplomazia italiana ma anche ad esempio un secondo consolato importante in Cina come sapete la crescita Cina non è solo a Pechino a Shanghai
C'è una
Diffusione della crescita anzi uno spostamento delle aree di crescita verso l'interno quindi noi abbiamo
Aperto un nuovo consolato succinte abbiamo aperto una nuova ambasciata in Turkmenistan
Cerchiamo cioè di riposizionare l'Italia
Su una parte dei mercati emergenti quindi questo lavoro in corso
E anzi io
Colgo questa occasione per segnalarvi un documento che abbiamo fatto e che magari può essere utile
Anche al lavoro di rischi
Dell'università e di Franco Venturini si chiama Farnesina due mila e quindici
E spiega appunto questo esercizio di ristrutturazione
Della rete diplomatica consolare sulla base di una visione condivisa c'è una bella introduzione di Emma Bonino secondo me è molto molto buona mi pare su sulle Sassu le priorità della politica estera italiana
E parte appunto da quella che noi definiamo le priorità della politica estera italiana nella convinzione che ci sia impossibile per la limitatezza delle risorse
Punto che sottolineava Paolo Magri essere ovunque con le stesse forze quindi bisogna scegliere
Noi diciamo quindi parte da un
Da una specie di nuova mappa geopolitica degli interessi dell'Italia per derivarne appunto alcune scelte organizzative
Nella chiusura dei consolati in Europa non sono né la riduzione della rete consolare in Europa io credo che abbiamo seguito un criterio
Perfettamente europeo stiamo facendo in ritardo quello che Francia la Germania Gran Bretagna hanno già fatto negli anni scorsi pur avendo molte più risorse
Certamente l'obiezione è sempre quella che noi abbiamo una comunità estera molto numeroso
Quattro milioni e mezzo più o meno di italiani che vivono all'estero e quindi vanno tutelati
Però insomma ci sono chiaramente degli eccessivi vi faccio solo un esempio in Svizzera ad esempio
L'Italia aveva fino a poco tempo fa ancora nove consolati
Mentre la Germania che è un Paese che ha una comunità importante come sapete in Svizzera a un unico ufficio consolare nella sede dell'ambasciata di Berna quindi lo scarto è veramente
Molto molto molto rilevanti
In ogni caso è un lavoro che stiamo facendo quello dell'adattamento della Rete bisognerà io credo anche a vere
Una maggiore immaginazione questo non vale solo per l'Italia ma anche per tutti i Paesi europei ad esempio
Stiamo tutti studiando delle forme di come location delle sedi comuni
L'Italia la Germania in una sede comune uno dei Paesi africani in cui tutti Tucci tali o ad esempio l'utilizzazione di sedi dell'Unione europea del SEAE le delegazioni estere
Ad esempio uno dei risultati del dramma siriano che ha portato all'uscita fuoriuscita di tutti gli ambasciatori
Europee interesse di singole è stata quella di considerare la delegazione dell'Unione europea come la nostra rappresentanza comune adesso questo è stato
Il risultato se volete non voluto di una tragedia umanitaria senza senza precedenti in questi ultimi vent'anni
E naturalmente invece dobbiamo vedere questa cosa in positivo cioè sarà effettivamente possibile cercare di costruire delle sinergie nel sfruttando le delegazioni dell'Unione europea in ogni caso
Il punto fondamentale io credo
Completamente o di questo lavoro che abbiamo fatto in questi anni è che
è vero che la politica estera italiana è una politica estera fortemente sacrificata da un punto di vista economico e finanziario
I dati sono veri nello zero virgola ventidue per cento del bilancio dello Stato quindi una una somma veramente in una percentuale veramente molto ridotta
è una un errore io credo è un errore perché non c'è dubbio che la posizione geopolitica dell'Italia ne avrete certamente ne parlerete nel rapporto estremamente delicata
D'Italia effettivamente di fronte
Alla nuova instabilità che deriva da dal sud dal mediterranea questo queste proteste queste rivoluzioni arabe hanno lasciato dietro di sé una fortissima ondata di instabilità che poi si scarica sul nostro Paese in forma
Ad esempio di traffici di persone sono in parte legali invece venti
In grande parte anche illegali e quindi l'Italia è molto esposto verso sud
Esposta anche se volete verso est sebbene attraverso l'allargamento dei Balcani occidentali la nostra Assimoco frontiere avvicinasse in qualche modo stabilizzata ma in ogni caso è un paese d'Italia
Che ha un enorme bisogno di di avere una diplomazia che funziona è una politica estera che funzioni
Ora da questo punto di vista le polemiche
Della voce di Perotti non mi sembrano particolarmente costruttive
Anche perché effettivamente questa forma di retribuzione dei diplomatici questi indennità di servizio all'estero è un sistema in qualche modo mise reading impossibile comparare
Lo stipendio di un diplomatico italiano è quello di un ambasciatore tedesco
Perché l'ISE italiano questa indennità di servizio all'estero che fra l'altro non può essere computata finite pensionistici raccoglie in sé in una sorta di
Forfait
Tutta una serie di spese che gli altri Paesi valutano a parte valuteranno in modo distinto
E quindi se ne chiediamo qual è il suo stipendio ambasciatore italiano a Parigi da assurdità di questo ISEE che in effetti non è in grado di dirtelo con precisione
Mentre con precisione in grado di dirtelo diplomatico tedesco io facendo questo lavoro fatto anche una serie di comparazioni
Lei e con gli stipendi degli altri Paesi degli alti funzionari degli altri Paesi e vi posso assicurare che come eccezione forse del caso tedesco appunto ma si tratta di un'eccezione molto meno rilevante di quello che non denunci avrebbero le statistiche
Della voce negli altri casi un diplomatico italiano soprattutto se consideriamo la sua carriera economica come carriera cioè la sua vita professionale dall'inizio alla fine della sua carriera apicale guadagna
Assolutamente la stessa cifra inc ed in molti casi anche Mino dei suoi colleghi inglesi o francesi
Rimane il fatto che questo ISEE va reso assolutamente io credo più trasparente più leggibile così come abbiamo adottato un criterio europeo
Un un modo di ragionare europea o sulla ristrutturazione
Della rete diplomatica e consolare abbiamo fatto delle scelte coerenti diciamo così a quelle che stanno facendo tutti gli altri Paesi europei nello stesso modo esattamente lo stesso modo dobbiamo avere un sistema di retribuzione
In linea con quello che esiste negli altri Paesi europei e che esiste nello stesso servizio
Diplomatico esterno dell'Unione europea in ogni caso è un lavoro molto importante io credo io spero vivamente che non passi sulla politica estera
E sul e sui diplomatici una linea puramente demagogica o populista perché ripeto
Credo che abbiamo vitale bisogno in Italia
Di renderci conto che abbiamo bisogno di una diplomazia che funzioni molto professionale non è un lavoro è facile fare il diplomatico non è per niente un divertimento da casta è un lavoro duro
Le sedi sono spesso pericolose e disagevoli tanto per i diplomatici quanto per le aree funzionali personale nel suo insieme del Ministero degli esteri quindi è un lavoro difficile e delicato e molto molto importante per un Paese come il nostro quindi è importante che non venga travolto
Da una serie di polemiche in parte strumentali e in parte giustificate appunto vi dicevo dal fatto che il sistema di retribuzione italiana scarsamente comprensibile
I diplomatici per me e lo dico dopo aver passato molto molti anni in fondo
A contatto con loro in varie forme adesso poi come viceministro non sono affatto una casta che si arricchisce in modo spropositato mi sembra assolutamente
Sbagliato dirlo il sistema di retribuzione va semplicemente reso chiaro leggibile
Può tempo europeo
Quindi un primo argomento è questo che io sono convinta che rapporti come quello degli speciali io ti dà un proprio a capire questo quanto è fondamentale per ritardi avere una politica estera vera e che funzioni e che non venga ridotta a pochi casi
E così di
Di spunto polemico un altro un altro punto che fosse toccate nel rapporto volevo accennarvi molto molto brevemente
è il punto che riguarda all'Europa credo che mi abbiate parlato del pallone Depardieu atto nel rapporto
Ma io credo che
Che ormai sia abbastanza chiaro al dibattito europeo a me sembra è stato da questo punto di vista molto eloquente il discorso del Presidente Napolitano a Strasburgo di recente
Mi sembra che si possa dire in piena franchezza e
E forse con un consenso che fino a poco tempo fa non c'era
Che l'Europa ha bisogno di cambiare decisamente politica economica credo che non ci sia un modo più semplice di dirlo ma io penso che
Sono i numeri a dirlo e non c'è dubbio che questo
Tema che voi toccate cioè del di una fragilità dell'Europa come attore competitivo globale sia un grande tema
Ricordo sempre quei e correttamente cifre che
Che dici che toccava anche la Merkel parlando della difficoltà dell'Europa di tenere in vita il proprio modello lei diceva all'Europa al sette per cento della popolazione mondiale produce il venticinque per cento del PIL
E al cinquanta per cento delle spese sociali di tutto il mondo quindi sono tre cifre che non stanno insieme
Sette per cento popolazione venticinque per cento del PIL cinquanta per cento della spesa sociale mondiale sono tre cifre che chiaramente non vanno insieme non sono sostenibili e a lungo termine
C'è stata su questo quello che gli inglesi definiscono complesse insite per almeno un decennio noi abbiamo pensato tutto sommato che va be'd'accordo ma non era sostenibile ma siccome si viveva così bene in Europa
Tutto sommato ci potevamo anche permettere una crescita a livelli non stratosferici una crescita bassa una crescita piatta ma stavamo effettivamente molto bene con la crisi finanziaria
Dal due mila otto in poi ha spazzato via questa illusione perché
Alla fine crisi effettivamente noi siamo con dei tassi di disoccupazione e in particolar modo di disoccupazione giovanile che sono assolutamente
Insostenibili il cinquantasette per cento in Spagna come estremo
In Italia ormai sopra il il quaranta per cento sono cifre non sostenibile che spazzano via l'illusione che si possa avere una
Frasca crescita lenta ma molto bilanciata non è così e effettivamente la crisi finanziaria
Ha prodotto una situazione molto difficile da sostenere e che crea i suoi guasti politici
Siamo tutti così preoccupati per le elezioni europee non a caso perché riteniamo che in una situazione come questa
Con un tasso così forte di disagio sociale ed economico i partiti populisti a vario titolo euroscettici o anti europeo
Possono avere dei risultati molto nel molto molto forti quindi io credo che il tema
Sia esattamente questo
E io effettivamente affronterei non so professor Bruni probabilmente ne ha parlato non sono
In che modo si possa pensare effettivamente di introdurre e quelle riforme della governance economica europea che sono assolutamente necessarie ma non conosciamo io credo quello che dovremmo fare
Dobbiamo completare l'Unione bancaria e questo è un
Tema importante per il prossimo semestre della Presidenza italiana perché dal primo luglio ritardi avrà la presidenza Eda
Il compimento dell'Unione bancaria come un singolo riso uscì un meccanismo con un meccanismo di risoluzione europea è una delle misure che dovremmo approvare durante la nostra Presidenza
E così come tutti quell'lei scelte che noi pensiamo di fare cioè un
Un aiuto facility una facility finanziaria ad hoc per i giovani un aumento degli investimenti pubblici una vera e propria politica industriale una politica energetica venire al completamento del mercato interna io credo che la lista
Sia molto chiara a tutti
Non è per niente scontato invece il modo in cui riusciamo a realizzarla concretizzarla perché ci sono delle divisioni fra i Paesi europei su su molti di questi punti quindi
Credo che
Il problema sia politico prima ancora che economico dobbiamo costruire un nuovo consenso Italia importante in questo quadro e quindi speriamo che ci sia un giorno un quadro politico chiaro ed efficace molto in fretta perché la nostra Presidenza è importante
Anche per il momento in cui avviene quando dovremo ricreare le istituzioni europee in una fase di vacanza come sapete
Delle istituzioni dopo le elezioni
E l'Italia è comunque è una delle grandi economie europee che deve battersi per una visione specifica di come funziona questa economia europea e di come in realtà appunto in questo momento non sta funzionando abbastanza bene
Naturalmente ci aiutano a competizione globale in senso
Nel senso che ci fa capire meglio io credo che
Ma le cose più interessanti che ho letto professor Bruni non so se lei permette questo rapporto di Brugherio
Che spiega la differenza fra gli investimenti pubblici negli Stati Uniti in Giappone in Europa
Come una delle grandi risposte alla crisi finanziaria naturalmente ne sappiamo un po'i motivi per cui ignorò perché è difficile fare una politica di espansione di
E di ripresa economica attraverso misure come quelle ma comunque abbastanza impressionante la comparazione perché
Una comparazione che veramente fa vedere
Come mentre il Giappone che è uscito da vent'anni il fondo di depressione e gli Stati Uniti hanno usato la leva del
L'espansione monetaria degli investimenti come modo rapido per riuscire
Uscire dal
Dalla crede dal dalla recesso Panda la stagnazione in sostanza come uno strumento anticiclico
Da noi calo degli investimenti in Europa in modo particolare in Italia è stato assolutamente drammatico e e su questo io credo che sia una riflessione fondamentale da fare
In sostanza questa riforma della governance dell'euro zona è indispensabili io personalmente ritengo che debba essere fatta nell'eurozona cioè penso che abbiamo una chance se riusciamo a consolidare il gruppo euro
E l'Europa del futuro ma in realtà sarà un'Europa integra a integrazione differenziata due già non lo sarà ancora di più se abbiamo una chance nel senso che ci sarà questo Euro
Che io spero conosca queste riforme che vi ho appena indicato molto rapidamente e poi intorno
I Paesi che fanno parte del mercato interno e anche e anche il mercato interno è fondamentale come strumento di crescita e sappiamo che ha un sacco di cards di
Di cose che non funzionano anche dovrebbero funzionare meglio ma questi sono i Paesi che faranno parte del mercato interno e non dell'area dell'euro e quindi problema vero sarà come dire combinare
Questi Europa questi Europei diverse in Europa molti TIR non perdere la Gran Bretagna e io credo che la Gran Bretagna sia un Paese essenziale anche come modello economico quindi sarebbe una perdita netta per l'Europa
è un Paese essenziale dal punto di vista della difesa e questo mercato interno completarlo ed allargarlo possibilmente
Ancora di più mi sembra che un grande progetto dal mio punto di vista ITT i treni dell'ingresso in partnership con gli Stati Uniti io ci credo molto in un'Europa che funzioni
Deve riformasse all'interno avere il coraggio di giocarsi una vera partita globale all'e sterno scegliere i suoi alleati per me l'America resta per l'Europa l'alleato fondamentale
Avere un rapporto con la Russia di cui ha parlato Franco sentivo Franco interi mi sentivo momento alla fine
Un rapporto con la Russia pragmatico io credo ci sono c'è un'agenda positiva possibile con la Russia medi imitata io penso ci sono delle cose che si possono e si devono trattare i visti di energia
E così via ci sono cose che che in questo momento dividono e la gestione di questa ASP sorta di spazio comune fra l'Europa e la Russia che ha tanti Paesi importanti dentro ucraini uno di questi
Rimane per il momento un tema molto controverso e anche questo sarà un tema molto importante per la presidenza italiana
Dell'Unione Europea quindi
Questo è quello che che volevo dire molto rapidamente un po'a conclusione della mia esperienza al Ministero degli esteri
Fondamentalmente io credo che tale penso insomma fa probabilistica mentre tenta
Aveva
So
Sempre anzi sono
Ma insomma la
Credo che il Governo i centri studi voi che siete molto gentilmente qui il Parlamento
Credo che se vogliamo farcela come Italia veramente dobbiamo capire che questa è una politica fondamentale fra le altre investiamo troppo poco ma diamo anche troppa poca importanza
A questa politica estera in fondo è il terreno per degli sfoghi un po'un po'tardo ideologici deve prese di posizione un po'troppo di maniera
In realtà è un terreno fondamentale di di azione io spero che che rapporti come come il basso nessun convinta aiutino a capire questo anche il Parlamento spero che
Che con il passare del tempo maturi anche un'esperienza in questa direzione
Ci sono molte cose che l'Italia deve fare e può fare in politica estera adesso è tardi per parlarne forse il tema è e troppo generale ma io sono convinta che almeno su
Su tre assi
In Mediterraneo che è vicino a noi con tutto l'impatto delle politiche migratorie i Balcani occidentali che poi sono l'area di passaggio appunto verso la Russia da grandi vie dell'energia
E d'Europa l'Italia ha molto da dire può dire molto deve dire molto perché è uno dei grandi Paesi europei sufficiente ricordassi questo
Per avere una politica estera grazie
Meglio meglio che le
Le mie parole ringraziamento credo che questo applauso lungo e caloroso sia il segnale dell'apprezzamento e dell'affetto per il viceministro Tassone
Che io ringrazio ovviamente moltissimo
E mi permetto rivolgere due raccomandazioni uno di continuare a parlare senza prepararsi prima
Perché se è stata se è stata veramente brillantissima come del resto lo sei sempre anche quando ti prepari che poi non è vero che non si era preparata evidentemente
Si era preparata ma in seguito lo spazio avrà
Quindi continua non preparati e seconda non dare per conclusa la tua esperienza alla Ministero degli esteri di adesso fasce che domani mattina il Presidente del Consiglio va rassegnare le dimissioni del Governo quindi la la non c'è la crisi è ufficiale
Però
Detto questo non si sa nessuno sa cosa accadrà dopo e poi il viceministro dal su
Da lungo tempo il giovane mai da lungo tempo che è una protagonista del Foreign Policy establishment italiano quindi sarà sempre una protagonista
Nel Governo o fuori dal
Veramente grazie molte nata grazie a tutti voi e buona serata
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