"Regioni e politiche socio-assistenziali"

Credo che possiamo cominciare buongiorno vi ringrazio molto per ovvero colto il nostro invito debbo scusare il presidente verità è che e momentaneamente impegnato ma parteciperà a più tardi
Al discussione
Come sapete il tema del di questo forum
O regioni e politiche socioassistenziali prendendo spunto dal terzo rapporto
Del la boss che approfondisce il ruolo delle Autonomie locali nella gestione delle politiche socio assistenziale
Promette ringrazio in modo particolare il ministro Jervolino per la sua partecipazione e dopo la parola al primo relatore Claudio Calvaruso procedendo per lavoro
Per la presentazione di questo terzo rapporto
Ci siamo divisi i compiti con Mario pollo che ha coordinato la ricerca
Che la mia
Parte il mio compito è quello di fare delle considerazioni generali sul contenuto del rapporto di quest'anno collegando le in maniera particolare
A quella che
La situazione
Attuale delle politiche sociali i nodi problematici e le linee di tendenza
E così tratta del terzo rapporto intanto una brevissime formativa
Abbiamo
Ho svolto questo terzo rapporto dando una particolare attenzione questa volta alla situazione nelle politiche socioassistenziale nei venti Comuni capoluogo di regione quindi il corpo centrale diciamo di questo rapporto sul quale in modo particolare sì soffermerà poi nella sua analisi Mario bollo e il tentativo di confrontare
Le politiche socioassistenziali dei venti comuni capoluogo di regione
Sia in termini di Offerta dei servizi e distesa
Inerente a a questa offerta di servizi sia in termini di soddisfazione degli utenti
E di capacità quindi dei servizi sociali di offrire risposte adeguate ai bisogni sociali
Il rapporto contiene anche come tutti gli altri anni una parte normativa con l'aggiornamento delle leggi che riguardo al settore socio assistenziale sia a livello nazionale che a livello regionale
Abbiamo fatto qualcosina di più quest'anno abbiamo fatto un riempirlo con Censimento
A tappeto di tutta quella che è stata la produzione l'esito legislativa delle Regioni nel dal mille novecentosettantotto ad oggi che abbiamo classificato questo produzione per settori di intervento
Un'altra parte tradizionale di questo nostro rapporto e l'analisi della spesa sociale
In particolar modo della spesa socio assistenziale delle regioni
Ecco a questo capitolo della spesa quest'anno come gli ho detto avendo
Approfondito l'indagine anche sui venti Comuni capoluogo di regione possiamo aggiungere uno spaccato sulla spesa sociale dei Comuni capoluogo di regione fare quindi una serie di considerazioni anche sulla composizione
Di questa spesa non soltanto le linee di tendenza dal punto di vista quantitativo ma la qualità della spesa in funzione poi come vedremo di alcuni indici di efficienza e in funzione da composizioni interna della spesa stessa vi è poi un capitolo quest'anno che
Fa l'analisi della corrispondenza esistente tra le prescrizioni normative regionali e gli assenti dei sistemi periferici dei servizi sociali fece se si è cercato cioè di vedere quanto della dell'impegno dell'attività di programmazione
Che di competenza delle Regioni viene poi di fatto percepito nell'assetto periferico di servizi sociali e ciò superiore particolarmente in riferimento a un po'una volta ai venti comuni capoluogo di Regione che costituiscono gli dicevo
Prima il corpo importante solido di questo nostro rapporto
Cosa ricavare dal rapporto
E soprattutto come utilizzare tutta una serie di indicatori che emergono dal rapporto circa lo stato e le linee di tendenza delle politiche e sociali in Italia
Ma
Io direi che in questi anni di elaborazione di rapporti sulle politiche sociali e giornali queste il terzo abbiamo già concluso il quarto e stiamo avviando il quinto Rapporto sulle politiche sociali regionali
Dicevo in tutti questi anni di riflessione sull'andamento delle politiche socio assistenziali nelle regioni ci siamo sempre posti una domanda
Soggiacente
Quella cioè di chiederci se esistente
All'interno delle istituzioni in particolare
All'interno delle istituzioni
Degli Autonomie locali
Se esiste
All'interno dei processi di sviluppo della società civile
Un movimento di trasformazione un orientamento al ripensamento del modello di welfare state
Lo sappiamo da tempo che viviamo una crisi profonda del welfare
Non sappiamo però
Quali possono essere gli ingredienti
I supporti
Le pressioni di stimoli esistenti sia a livello istituzionale che vive di sosta civile per incamminarci in maniera più decisa verso un cambiamento del modello del welfare un superamento dello stato sociale
Ci siamo suoi chiesti se in definitiva eravamo all'interno di una fase costituente di un modello diverso di politiche sociali
E se ciò era vero abbiamo cercato di individuare attraverso la lettura delle norme materiale che si è raccolto in questi
Rapporti sulle politiche sociali regionali abbiamo cercato di di Edward individuare delle chiavi di lettura che ci permettesse loro di
Intravedere
Di intuire la direzione di marcia di un eventuale processo di cambiamento di trasformazione
Perché credo che
Anche quest'anno
Abbiamo avuto delle indicazioni importanti anzitutto
Sull'esigenza di questa trasformazione di modello
Abbiamo avuto delle elezioni importanti anche sui sulla direzione della trasformazione e su alcuni ingredienti fondamentali che sembrano oggi porsi come momenti coagulanti per la costruzione di un nuovo modello di welfare
L'indagine di quest'anno
Tra l'altro comprendeva anche una riflessione sulle politiche sociali nei dodici Paesi della CEE non ritrovato il testo di questa indagine nel volume che è stato distribuito
Il volume era già abbastanza denso questa ricerca molto specifica
Sembrava che andasse un po'scomparendo all'interno di un volume così densa di informazioni abbiamo riservato per un'altra occasione la pubblicizzazione di questa ricerca sudditi sui dodici Paesi della CEE sull'andamento
Dei sistemi di welfare nel nella comunità
E vi dicevo che
Anche direi da queste ricerca
Sull'andamento delle politiche sociali in Europa emerge con molta chiarezza che ci sono ormai
Dei nuclei
Diciamo contenutistici denti finiti e ben chiariti all'interno delle esperienze degli operatori all'interno del diciamo delle della delle strategie più avanzate che le istituzioni mettono in atto in tutti i Paesi europei
All'interno di dell'esplorazione di modalità nuove di soddisfare i bisogni sociali ecco ci sono ormai con alcuni punti fondamentali
Sembrano
Inevitabilmente gli elementi costituenti di un possesso Tilden ridefinizione di welfare sembrano gli assi portanti di un nuovo modello di politica sociale e allora vediamo molto rapidamente quali sono questi
Sei carrettini intorno al quale secondo noi sì si deve si può oggi parlare di ridefinizione del modello di welfare e di individuazione di un nuovo modello di politica sociale
Ma direi che il primo cardine
Su cui si può costruire un nuovo modello
E radicarsi che si è registrato in questi ultimi anni sul fronte istituzionale di un modello duale di offerta di servizi
Con delle distinzioni molto chiare tra l'intervento pubblico dell'intervento privato intendendo all'interno dell'intervento privato tutto
Il lavoro del volontariato della cooperazione dell'associazionismo
Quindi siamo un modello duale modello duale in cui ci sono delle competenze ben distinte il pubblico il servizio pubblico sempre più sembra orientato a concentrarsi su strategie di intervento
Su
Approccio progettuale delle politiche sociali
Su programmazione
Su garanzia dei supporti siano essi di tipo finanziario di tipo culturale di tipo formativo
Sulla responsabilità e la preoccupazione di mettere in Rete
I servizi che intervengono in tutto il rinato ferito
In un determinato settore ettari in settori diversi
Infine una
Spero che attiva di intervento anche diretto nella gestione in alcune aree di emergenza delle politiche sociali laddove cioè non non esiste una copertura una presenta presenza sufficientemente garantiste ed adeguata da parte delle del privato del privato sociale
Il modello duale quindi con il pubblico che esercita una serie di funzioni come abbiamo visto e che si mixa con il privato
Al quale competono invece
Più funzioni direttamente
Orientate alla gestione dell'intervento
Volontariato ricco le cooperative il mondo dell'associazionismo
Ma in parte anche il mercato
Sembrano sempre più orientati a monopolizzare certo qual senso l'intervento sociale
Evidentemente dicevo con un X con il pubblico dove il pubblico mantiene la funzione di controllo funzione di valutazione di programmazione ma dove
Pur sempre privato sociale assume
In prospettiva una
Responsabilità sempre maggiore nella gestione dei servizi che si traduce poi in capacità di mantenere alcuni standard qualitativi dell'intervento sociale di mantenere alcuni standard di professionalizzazione degli operatori sociali
Incapacità di mantenere legami con la società civile
E quindi
Di essere un terno un fulcro di atto di attivazione di processi di solidarietà e di processi di comunicazione all'interno delle ossa civile tra aree delle legislazione sociale
Rare della società civile
Quindi questo è il primo punto sul quale sembra che ci sia ormai un consenso generalizzato non soltanto in Italia ma in tutta l'Europa ecco sull'esigenza che a livello di offerta di servizi e qui ci si muova su questo doppio binario
Del pubblico e del privato fortemente mixati tra loro con una divisione abbastanza netta di competenze di ruoli come una responsabilità che comunque immane fortemente radicata all'interno del momento pubblico del della produzione di politiche sociali il secondo momento sul quale c'è
Un consenso ormai generalizzato ripeto non solo nel nostro Paese ma in Europa
La
Questa percezione ormai profonda di una trasformazione della domanda sociale
Una trasformazione da una domanda sociale
All'interno della quali processi di emarginazione assumono sempre maggiormente la caratteristica dell'espulsione e dell'esclusione piuttosto quella che della diciamo della oggettivazione di situazioni di povertà
Cerco di spiegarmi la povertà e sempre meno una condizione oggettiva ed è sempre più il risultato di un processo di esclusione
Si è sempre meno poveri
Perché non si non si hanno determinati beni
Si è sempre invece i più poveri perché si è esclusi dalla partecipazione dei processi sociali e quindi in conseguenza il non avere determinati beni e più spesso il furto dell'esclusione che noi una situazione oggettiva
Festa
Ridefinizione
Bella domanda sociale che noi
Abbiamo più volte
Indicato come emergenza di povertà trans materiale cioè come delle povertà che hanno mantenuto alcuni caratteristi tipo materiale ma che sono proiettati ormai le sospetti immateriali in particolar modo che sono proiettato e verso una emergenza relazionale una domanda di relazionalità che significa poi partecipazione comunicazione legami significativi con la sosta civile con
Le reti parentali conti nucleo familiare così
Ecco questa
Emergenza relazionale che al centro della trasformazione dalla Turandot sociale
Determina necessariamente e questo e il terzo punto sul quale c'è il consenso ormai a livello europeo nel definirlo nuovo modello di welfare ecco determina una centralità nei modelli di produzione di welfare della partecipazione dei soggetti marginali alla definizione delle politiche di intervento
E in particolar modo alla partecipazione delle comunità locali
Alla produzione del benessere
Se la povertà e il frutto dell'esclusione sociale
I soggetti sui quali bisogna intervenire per riassorbire la povertà diventano i soggetti che producono esclusione sociale tre soggetti che producono esclusioni sociale c'è la società civile
Ci sono anche le istituzioni che non fanno bene il loro dovere ma c'è la società civile che deve recuperare una dimensione comunitaria
Per poter e riassorbire
I processi di esclusione prevenire l'emarginazione sociale e dare risposte sul piano della relazionalità e della comunicazione ad una domanda sociale che fa lascia fortemente emerge questa centralità dei bisogni in materia
Ecco quindi il terzo punto su cui c'è ormai consenso la produzione del benessere
Si sposta
A livello della comunità del territorio non è più pensabile
Ad uno politica sociale
Che venga prodotta all'interno delle istituzioni quindi al vecchio Stato sociale quando la qualità dei bisogni e i consessi che determinano la povertà sono fortemente radicati nella sosta civile
Quarto punto di su cui c'è
Ma il consenso
E quindi quello che
Dallo stato sociale bisogna passare a qualcos'altro collocabile all'interno della comunità locale e non più all'interno dei servizi questo qualcos'altro lo definiamo
Da tempo ormai come welfare community cioè con una comunità del benessere una società civile e cioè che recuperi una dimensione di solidarietà la dimensione di una cultura della prossimità una capacità di comunicazione
Offerto a tutti i gruppi sociali una possibilità tacita di di definire insieme a tutti i partecipanti verrà della comunità obiettivi comuni e e quindi anche
Distribuzione qui distribuzione delle risorse
Se questo quarto punto e accettato
Ne deriva blog
Che
Oggi il problema più importante a livello di strategia di questi quinto ed ultimo punto su cui mi sembra che ci sia consenso se non altro a livello di rispetti gli studiosi anche di alcune spese interventi operativi di prima esplorazione che si stanno facendo in tutta Europa
E cos'è questi punti sono accettati ne risulta necessariamente che si deve produrre all'interno della società globalmente intesa uno sforzo eccezionale di perché affluiscano sempre più alla comunità locale supporti ingegneria istituzionale innovazione culturale risorse umane risorse professionali perché e all'interno della società civile che dobbiamo ricostruire la comunità e per ricostruire la comunità abbiamo bisogno di istituzioni per esempio
Che si riferiscano nei loro interventi sociali più alla sosta civile che agli emarginati che si preoccupino più di bloccare i processi di assunzione che diano sostegno per la sosta civile perché si riscopre l'interno sta civile
Tanti canali finisco quando canali solidarietà di partecipazione di Paul di comunicazione perché emerga una cultura della prossimità all'interno sta assistite come
Questa una trasformazione evidentemente di lunga portata del delle nostre politiche sociali ma è un cambiamento totale di ottica un cambiamento di
Di direzione gli obiettivi e ultima considerazione a margine è anche evidente che tutto questo tipo
Il trasformazione dello stato sociale
Con uno spostamento all'interno sta civile della produzione del Benessere
E quindi con una ricomposizione comunitaria ecco tutto questo processo di trasformazione non può essere lasciato agli addetti ai lavori tra virgolette quelli che operano nel sociale
Quelli che hanno responsabilità nel sociale
Poche parole al nostro ministro che era presente presenta qui governo in questo settore del sociale molto difficile
Avviare anche soltanto un possesso così importante di trasformazione sociale se non si ricontatta
A livello più globale di modello di sviluppo di
Di di di distribuzione delle risorse complessive della mostra società ecco se non si rincontra tavolo alcuni equilibri se non si
Sì se essi non c'è una volontà politica di fa avviare verso lo status di verso la comunità verso i processi di comunicazione tra per il mondo dell'immaginazione sale sta civile verso le istituzioni che devono oggi occuparsi di supportare la società civile così non si fa arrivare una un forte diciamo investimento di risorse e di tutti i tipi a verso questo settori del nostro sviluppo
Ecco allora se il fuoco
Di attenzione che noi abbiamo sempre mantenuto nella lettura dei risultati
Di questi rapporti sulle politiche sociali e giornali e è sempre stato questo riferimento al tentativo di capire dove stiamo andando se ci sono se siamo oggi inseriti in un processo di cambiamento lo stato sociale e con vediamo allora dai risultati brevemente ad alcuni risultati Polmare pollo svilupperà
Una parte più dettagliata di quanto contiene
Quest'anno il nostro rapporto ma vediamo attraverso alcuni semplici indicatori ecco se ci sono alcune condizioni
Si vanno verso questo tipo di modello o un altro tipo di modello se ci sono dei nodi invece problematici duri rispetto ai quali non c'è uno stallo attualmente del processo di trasformazione
Io avrei preso sei indicatori
Che nero nostro rapporto spesso uno di segno negativo e tre sono di segno positivo Remo indicatore disegno negativo ecco riguarda quello che oggi finito una sorta di groviglio
Ogni matassa delle normative che riguardano il settore socio assistenziale sia a livello nazionale che a livello regionale
Lo ripetiamo da più tempo
Ministro Rosa Russo Jervolino lo ripete da più tempo ancora di nove manca in questo Paese una legge quadro
Sui servizi sociali
Le Regioni hanno dovuto
E andarsi in un certo qual senso d'oggi quasi tutte si sono dotate di una legge quadro
Bisogna ricordare d'altra parte a parziale
Compensazione
Che questo non è soltanto un problema italiano
Una
Discrasia tra quello che si fa a livello di governo è quello che si fa nelle regioni esiste anche in molti altri Paesi europei
Primo tra tutti la Germania col Milan la Francia
Ma se essa Spagna che ha introdotto alcune misure per esempio di reggiani hanno garantito soltanto in alcune regioni la stessa Inghilterra a due legislazioni differenti che convivono nel Paese
Quindi c'è un problema di segmentazione delle
Delle normative
Che è un problema nazionale ma che è un problema anche di molti altri Paesi europee e l'impressione è sempre quella di procedere
Per emergenza per tamponamento senza avere un disegno colmato senza avere una prospettiva una strategia d'insieme su tutte quelle che sono tutti quelli che sono gli ambiti delle politiche sociali
Certo
Si può creare l'impressione soprattutto dalla produzione legislativa nazionale più recente
E ci sia un tentativo di sbrogliare la matassa attraverso un filo rosso che sembra poter mettere insieme una serie di
Iniziative legislative e di poterle poi condurre ad una ad una legge quadro intelligente dotata di capacità di anticipare il futuro
Cito soltanto alcune
Abbiamo per esempio la legge sulle autonomie locali
Che si presta
Attraverso una una differenziazione delle competenze tra Comuni Province Regioni a rilanciare un discorso di politica sociale innovativo
Abbiamo l'attenzione e sente che è stata dedicato ad alcuni profili professionali
Particolarmente nevralgici che sono all'interno delle politiche sociali pensiamo al ruolo degli assistenti sociali e degli psicologi
Cioè alcune componenti specificatamente sociale sociali che sono spesso impegnati e che devono gestire improprio la difficoltà di fare interagire dimensione sociale collimazione sanitaria
Pensiamo infine alla legge sulla cooperazione e alla legge quadro sul volontariato cui si è parlato recentemente ad Assisi e che il ministro giustamente ha presentò come una vera e propria riforma istituzionale
Ecco dicevo che ci ci può essere un filo rosso noi ce lo auguriamo perché questi possono essere effettivamente
Dette tasselli costituenti verso quel nuovo modello di sviluppo rispetto ai quali accennavo la parte iniziale a ad alcuni elementi per alcuni cardini forti
è indubbio infatti
Che bisogna ridefinire ripensare l'articolazione delle competenze tra livello centrale ed enti locali
è indubbio che bisogna rafforzare che forse modificare le professionalità di alcune figure cardine nella nelle politiche sociali
Così come è indubbio che se vogliamo
Sbilanciare in un certo qual senso il nostro modello di welfare verso la comunità
Civile verso il territorio dobbiamo dare un un ruolo istituzionale alle forze del volontariato questo privato sociale ecco all'interno del quale convivere convivono molte anime ma che sarà necessariamente sarà necessario coordinare chiarire ridefinire per intero
Bisogna assolutamente che all'interno del terziario sociale
Cresca una identità forte proprio in funzione di quel modello duale di Offerta dei servizi dove il privato assume una responsabilità importante sul piano della gestione
Ma se questi sono dei tasselli
Importanti a mio avviso per costruire una legge quadro dell'assistenza bisogna assolutamente allora che questa legge quadro
Non sia non si limiti semplicemente a razionalizzare
Quello che è già stato prodotto come leggi quadro dalle varie regioni e in alcune regioni con delle legge assolutamente molto vario
Questa legge quadro deve fare qualcosa di più
Direi che deve
Ma vere un'alta intenzionalità politica
Nel senso che deve essere il momento
Di innesco di un possibile modello diverso di quello
Così come dire anticipare il futuro
Deve a nostro avviso sciogliere una serie di nodi una serie di ambiguità che
Navigano oggi intorno alla crisi del Welfare State
Al al al rilancio di un welfare residuale alla diminuzione della spesa sociale occuparsene di ambiguità che vanno chiarite che portano Mario politiche sociali che soprattutto a nostro avviso non vanno in funzione di un rilancio delle politiche sociali della qualità della vita così come emerge dal tipo di analisi che abbiamo fra direi che anche a livello regionale c'è una una sorta di d'olio
East di normative noi abbiamo contatto dal settantotto ad oggi ben mille centosessantaquattro leggi prodotte dalle regione il sessantatré virgola nove per cento di queste leggi sono state prodotte nel nostro ed è appare molto evidente
Nella nella Sanna l'analisi delle leggi regionali che laddove interviene nelle regioni una legge-quadro diminuisce poi immediatamente la produzione normativa perché la legge quadro evidentemente di e un corpo
Che permette vuol intervento in vari settori in maniera più snella e che non non induce a questa al travaglio della triplice produzione registrati
Ecco io direi quindi che questo Consiglio istituzionale è il primo aspetto
Purtroppo negativo che oggi si frappone ad una evoluzione più decisa del grave in le funzioni di un cambiamento in un superamento del vecchio Stato assistenziale del vecchio Stato sociale il secondo elemento
Negativo
Verso una trasformazione del welfare è rappresentato dalla spesa sociale
La spesa sociale che afferisce alle regioni e che viene destinata al socio assistenziale
Continua ad oscillare intorno all'un per cento della spesa regionale del totale della spesa regionale quindi non c'è da questo punto di vista nessun miglioramento
Non non è decollato un possesso che ci auguravamo già da molti anni di maggiore afflusso di risorse finanziarie per questo settore all'interno dei bilanci regionali ma non solo
La spesa e stazionaria
Sull'uno per cento
Ma ha imboccato recentemente una
Tendenza regressiva mentre era praticamente raddoppiata speranzoso essenziale dal mille novecentottanta al mille novecentottantacinque
E poi risultata stabile dall'ottantacinque all'ottantotto ed è addirittura diminuita dall'ottantotto ottantanove noi avevamo un bilancio preventivo dell'ottantotto di mille cinquecentottantanove miliardi per il socio assistenziale nell'ottantanove sceso a mille e quattrocentotrentotto miliardi
Ma c'è di più
Questa poca disponibilità di risorse finanziarie non viene utilizzato o viene into utilizzata con tempi molto lenti molto burqa
Circa il cinquanta per cento della spesa
Della diciamo dei dei bilanci di previsione delle regioni non viene utilizzato nell'anno in corso abbiamo quindi un settore
In cui si concentra l'emergenza sociale la domanda delle marginalità l'abbiamo un settore in cui a fronte di questa concentrazione dell'emergenza sociale affluiscono poche risorse queste risorse sono gestite
Con scarsa tempestività
Non vengono impiegate nemmeno in maniera superiore al cinquanta per cento
Terzo punto
Negativo diventa che emerge dal rapporto e l'ennesima conferma del divario nord-sud questa volta il divario Nord Sud lo misuriamo attraverso alcuni indici che abbiamo costruiti sulla l'efficienza della spesa dei comuni
Abbiamo costruito un indice sintetico di efficienza nei comuni capoluogo l'efficienza della spesa socio assistenziale che è costruito sulla base del rapporto tra Spesal per utenti estesa per abitanti e non il singolo comune capo
Secondo questo quadro
Questo indice sintetico il Comune che dimostrano una maggiore capacità
Di utilizzazione delle risorse e Trieste
Voi trovate alla pagina
Duecentodiciotto duecentodiciannove del rapporto una graduatoria delle dei comuni per Spesal per utenti e per spesa
Abitanti che avete una presenti una città come Trieste che al primo posto che per ogni abitante pro capite a una spesa socio assistenziali di centotrentatré
E da un indice combinato tra spesa per gli abitanti di spesa per utenti che di
Otto mila e novecentosettantadue a me interessa adesso segnalare evitando del sud rispetto a questi
E soltanto al decimo posto
Con la comune di Napoli che incontriamo un comune meridionale
In questa classifica dell'efficienza della spesa e in comune regale come Napoli che ha una spesa per abitanti di trentasette mila contro le centotrentatré mila di Trieste Garden opposto
E da un indice di efficienza di zero virgola quattrocentosei contro l'indice efficienza di otto mille novecentosettantadue del di Trieste
I comuni lei regionali sono sistematicamente tutti nelle ultime posizioni di testate datore di efficienza quindi
Questo è un dato che ulteriormente conferma
Il ritardo sì c'è anche la composizione della spesa
Che è un altro dato di conferma del ritardo del tutto comuni del Sud infatti si distinguono da quelli del Nord per una maggiore concentrazione della spesa nella categoria dei minori rispetto agli anziani
Ma questo è dovuto al fatto che il problema minori
Che un problema gravissimo come sappiamo necessità meridionali e così viene risolto soprattutto attraverso gli interventi di istituzionalizzazione ed infatti i comuni che in assoluto
Hanno la maggior stesa in interventi di situazioni GT istituzionalizzazione sono esattamente quelli del Sud
Il Napoli al primo posto con l'ottantadue per cento di tutta la spesa che dedicata agli interventi di istituzionalizzazione Bari con il settantacinque per cento potenza buoni sessantatré per cento oppure altro elemento di
Distinzione dei Comuni meridionali rispetto a quelli del centro nord e l'importante ricorso all'assistenza economica
Senza economica che in media rappresenta il sedici per cento della spesa socio assistenziale in tutto il Paese
Ecco che nei paesi nei nei comuni del sud
Arriva a punte del sessantacinque per cento a Campobasso sessantacinque cento della spesa e concentrata sugli aiuti di assistenza economica trentanove per cento a Cagliari trentasette per cento a Palermo ventisette per cento h
Ecco quindi lite elementi legati al Vigorelli istituzionale
Il la Spesal sociale le scarse risorse che affluiscono settore
La il divario persistente nord su vediamo rapidamente adesso
Poche battute di tre elementi positivi che invece sembrano andare verso un diverso modello di welfare il primo e quello della tendenza sempre maggiore negli interventi sociali a investire su diciamo un un modello di territorializzazione degli interventi
Abbiamo
Individuato tre modalità di intervento sociale che nettamente indicano una scelta tra interventi di tipo economico e istituzionale interventi lì territoriali e con gli interventi territoriali sono rappresentati dalle ASP dall'assistenza domiciliare dalle norme comunitarie dei centri diurni e sociali e dalle misure di integrazione sociale
Ecco rispetto a queste misure d'intervento che erano abbastanza marginali negli anni passati c'è un un notevole incremento ci sono intanto sei comuni capoluogo che degli investono più spesa sociale su queste misure d'intervento territoriale rispetto alle misure tradizionale quindi in assoluto
Danno più ad una spesa pro capite maggiore su queste estese sono L'Aquila Ancona Perugia Roma Trieste ed Aosta
E ci sono poi i comuni che impegna non se abbiamo fatto una graduatoria dei più dei Comuni che impegnano la più alta quota di spesa per abitante in questo tipo di interventi territoriali quindi questo e un indice di intenzionalità politica
Verso la territorializzazione della spesa in questa graduatoria abbiamo Trieste al primo posto Aosta Ancona Milano Torino Roma Bologna Perugia L'Aquila Firenze ancora una volta il primo comune
In graduatoria del che riguarda il Sud e L'Aquila al nono posto poi seguono tutti gli altri agli ultimi posti dall'undicesimo in ecco non mi sembra che sì posso concludere con un riferimento alla crescita costante del volontariato che rappresenta il secondo elemento positivo in direzione di un nuovo modello la produzione legislativa sul volontariato
Nelle nelle regioni a ha riguardato trentasette leggi nel nord strettamente due leggi nel Sud non c'è molto divario come vedete che conferma che il volontariato è un problema presente attuale
Seguito così bene nel Nord come nel Sud
Il volontariato è presente inoltre nel cinquantatré per cento dei servizi che abbiamo preso in considerazione la nostra indagine svolta nei venti comuni capoluogo
Ultimo elemento di di come indicatore dato soluzione dei bisogni riguarda il medicamento dell'emergenza relazionale
Tra gli utenti dei servizi in particolar modo abbiamo chiesto agli operatori di indicare le motivazioni di accesso ai servizi da parte degli utenti i bisogni sanitari in testa ha bisogno di sostegno bisogni
Legati alla solitudine
Abbiamo chiesto le cause della povertà del e ci hanno risposto la solitudine al primo posto la non autosufficienza al secondo le gli aspetti materiali al terzo abbiamo chiesto infine quali erano i bisogni riscontrati nel rapporto con gli utenti e quelli ai quali gli operatori riuscivano a dare una risposta più soddisfacente e qui abbiamo in testa in maniera indiscussa sia sul primo che sul secondo versante i bisogni relazionali seguiti dai bisogni di sostegno familiare comunitari ecco quindi per concludere come si presenta
Alla lettura del terzo rapporto questo
Diciamo lo scenario di sfondo delle delle possibili prospettive in funzione di un cambiamento dello stato sociale
Grazie dottor Calvaruso prima di dare la parola al dottor Mario pollo desidero salutare e ringraziare vivamente il ministro Martinazzoli per la sua partecipazione non va bene contatto monsignor comprese
Dottor Mario pollo locale
Mi scuso serve zero
Sapendo che la lettura diminuisce di alcune dimensioni moralità però consente di compensare un tempo minore un maggior numero disinformazione
Il rapporto pone in evidenza che nonostante le Regioni esercito le loro funzioni di governo del settore socioassistenziale prevalentemente in senso programmatore di indirizzo tali funzioni risultano poco incidenti nell'attivare un processo di trasformazione a livello locale
In quanto non sono adeguatamente sostenute da trasferimenti di riso
Questo è vero in generale in modo particolare per i comuni di piccole dimensioni che sono la stragrande maggioranza dei comuni italiani
Infatti sono i Comuni più grandi che possono dico risorse proprie ottenuto anche attraverso imposizioni di ticket all'utenza
I livelli di spesa crescono in concomitanza con l'adesione alle linee di indirizzo della programmazione regionale
Va comunque sottolineato che la gran parte delle regioni ha proceduto alla revisione dei meccanismi di erogazione dei contributi agli enti locali
Passando dalla cosiddetta spesa storica a quella più sofisticata per obiettivi
Sulla base dei parametri costituiti dalla popolazione e dall'incidenza su questa delle aree di popolazione a rischio anziani disoccupati
Ad esempio tuttavia
Questo modo di calcolare il finanziamento da attribuire ai Comuni da parte delle regioni in molti casi è inserito all'interno di una procedura di finanziamento indistinto
Ovvero la regione sulla base dei parametri sopra citati dall'ente locale una certa quantità di finanziamento
Senza indicare come questo debba essere ripartito tra i vari settori di intervento socio assistenziale previsti dalla programmazione regionale
Indubbiamente questo modus operandi indebolisce fortemente sia la funzione di indirizzo di controllo regionale sì la promozione degli interventi innovativi
La capacità di indirizzo e di controllo da parte la Regione appare in conseguenza di queste prassi di attuazione e al fatto di non essere adeguatamente supportata da quello monetario debole a livello operazionale
I limiti della funzione di indirizzo da parte le regioni appena evidenziati
Si traducono in una discrepanza tra quanto prescritto dalle stesse regioni e quanto effettivamente attuato a livello locale tanto a livello di assetti gestionali e organizzativi quanto a livello di servizi e degli interventi attivati
La discrepanza ad esempio per quanto riguarda gli assetti gestionali è rilevabile in misura diversa in tutte le regioni salvo l'Emilia Romagna
Per quanto riguarda gli assetti gestionali e possibile elevare una diversità regioni del centro nord e del sud
Nel centro nord infatti si va affermando un consistente ricorso a forme di gestione associata attraverso le uso mentre nelle regioni meridionali con eccezione della Calabria è ancora prevalente il mantenimento delle competente sui gestionale al Comune anche laddove la situazione regionale prevede l'affidamento di alcune competenze alle USL
La coerenza tra prescrizioni regionali e assetti organizzativi dei sistemi di servizio locali e maggiore di quella relativa agli assetti gestionali salvo che per due aspetti particolari
La localizzazione i servizi e l'area geografica di competenza del servizio
Sebbene la maggior parte delle regioni abbia previsto la localizzazione dei servizi per distretti socio sanitari queste assai poco realizzato questo fatto indubbiamente un segnale rilevante della difficoltà connesse all'attuazione dell'integrazione le politiche di assistenza sociale e sanitaria
Per quanto riguarda l'area territoriale di competenza si nota come a fronte di prescrizioni regionali che consentono ai servizi propri di Arezzo mai definitiva questi ultimi invece operano in realtà a livello multizonale
Questa discrepanza più che il frutto di scelte politiche da parte dell'ente locale pare essere prodotta dalla scarsità dei servizi nel territorio
Per quanto riguarda l'attivazione di servizi la discrepanza va nella direzione almeno tre regioni del centro nord d'una più ampia gamma di servizi realizzati a livello locale rispetto a quella prescritta dalla Regione
Osservando i servizi non previsti realizzati dall'ente locale si nota che essi sono spesso il frutto della capacità di trasformazione e di adeguamento dell'offerta all'ente locale alle modificazioni della domanda sociale
Si può anzi affermare che la realizzazione o la non realizzazione di questi servizi può essere assunta come indicatore dell'efficacia e dell'efficienza delle politiche socioassistenziali a livello locale
Non è infatti un caso che questi servizi non prescritti riguardano in genere
Le nuove forme della marginalità immigrati nomadi o settori di marginalità conclamata per i quali le Regioni non avevano previsto servizi specifici
Oppure riguardino attivazioni di servizi domiciliari territoriale sembra esistenziale inserimento sociale o lavorativi
Tutti i servizi cioè che mirano a fornire all'utenza occasione di compensazione sociale senza ricorrere a forme di residenzialità
Infine il riconoscimento del diritto di fruizione del servizio a fasce sociali più ampie di quelle previste dalla normativa regionale
Nelle regioni meridionali
I servizi non previsti dalla normativa e non realizzino però alcuni di quelli prescritti
In quest'ultimo caso le prescrizioni più disattese riguarda i servizi residenziali assistiti o protetti e quelle a contenuto informativo o relativo inserimento sociale scolastico ore lavorative lo scollamento o meglio lo scarto esistente tra prescrizione d'attuazione che in alcuni casi è qualitativo ed in altre quantitativo ma che è presente in quasi tutte le rarità studiate
E prodotto da tre differenti tipi di comportamento dell'ente locale
Il primo tipo di comportamento che è tipico di molti enti locali e delle regioni meridionali è quello già segnalato della mancata attuazione in sede locale dei servizi previsti dalla normativa regionale
Senza che vi sia una qualche compensazione attraverso l'attivazione di altre forme di servizio
Occorre dire che sovente questo comportamento non è frutto di inefficienza del Comune ma deriva dal fatto che la Regione non fornisce a questi gli strumenti i finanziamenti necessari la soluzione operativa degli indirizzi programmatici
Il secondo tipo di comportamento che riguarda ad esempio il Piemonte e il Friuli Venezia Giulia è quello degli enti locali la cui progettualità capacità operativa va oltre quella prevista dal dettato regionale
Il terzo tipo di comportamento infine e con gli enti locali che pur attuando un parallelismo quasi perfetto tra indirizzi regionali ed operatività locale
Traducono il loro intervento in forme diverse per destinazione funzione e così via da quello prescritto
E questo è il caso ad esempio da Lombardia della Sicilia del Molise
Questi dati di fatto inducono sottolineare il ruolo dell'ente locale come soggetto forte nel settore del governo delle politiche socioassistenziali
A cui dovrebbe essere quindi riconosciuto un maggior grado di autonomia specialmente nel caso di grandi comuni che per la loro centralità territoriale debbono affrontare contraddizioni e dell'emergenza sociale maggiore
D'altronde la possibilità del comune intervenire con flessibilità e tempestività nelle dinamiche che producono l'emergere di nuovi bisogni e di nuove marginalità nella vita sociale
E necessariamente fondata sulla sua capacità e possibilità di progettazione degli interventi una sufficiente livello di autonomia
Questo garantirebbe anche alle persone una miglior possibilità di esercizio del loro diritto di cittadinanza e di partecipazione alla gestione comunitaria degli interventi sociali
Questo ruolo dell'ente locale è stabilito in modo inequivocabile dalla legislazione nazionale che come il il decreto seicentosedici attribuisce ai Comuni la titolarità dell'intero comparto socio assistenziale
Tuttavia occorre ricordare che la legge istitutiva del Servizio sanitario nazionale ha previsto la possibilità che gestiscono tali funzioni in forma associata attraverso le USL
E che poi tutta una serie di servizi di forte rilevanza sotto sentenzia tossicodipendenza assunte mentale consultori familiari
Sia di competenza esclusiva degli organi di governo del sistema sanitario e prescindono quindi da qualsiasi necessità di intervento da parte dell'amministrazione comunale
Se a questo si aggiunge che in alcuni casi per alcune aree di intervento le competenze sono mantenute
Ho specificatamente attribuite Adenti sovracomunali regioni e province in particolar modo se a statuto speciale si vede come la situazione gli assetti gestionali sia alquanto frammentata diversificata e complessa
Questa complessità comporta spesso un livello di entropia del sistema socio assistenziale
Che nuoce la sua funzionalità e soprattutto impedisce di operare secondo logiche di programmazione e di integrazione fra i diversi comparti assistenziale
Le regioni hanno tentato di mettere ordine in questo sistema prevedendo primo la possibilità che i servizi siano gestiti dai Comuni in forma associata attraverso uso più raramente Conso
Secondo la possibilità che i servizi se gestiti in forma separata dei comuni
O attraverso l'attribuzione di competenze specifiche alle USA da parte della Regione
Tuttavia come si vede dai dati che trovate una tabella sette
I diversi assetti gestionali coesistono in quanto relativi alle diverse aree di intervento
Titolarità esclusiva si riscontrano solo a Perugia dove esiste esclusivamente la gestione associata e a tagliare dove esista esclusivamente a gestione separata a titolarità comunale
Normalmente l'affiancamento tra attività dei Comuni è quello delle USL avviene soprattutto in quei settori in cui bisogna i cittadini sono al confine tra le competenze sociali e quelle sanitarie
L'area dell'handicap quella dei minori quella tossicodipendenza sono quelli in cui maggiormente avvenuto questo tipo di affiancamento mentre solo in quattro e cinque capoluoghi di regione rispettivamente e avvenuto questa integrazione rispettivamente per la salute mentale per gli anziani
Infatti la tendenza maggioritaria è quella che vede l'intervento per gli anziani di esclusiva pertinenza dell'amministrazione comunale
E quello per i sofferenti psichici di esclusiva pertinenza delle USL
Si può formulare l'ipotesi che questa mancata integrazione nel comparto supplementare e degli anziani
Si è dovuta più che ha scelto in positivo al disimpegno rispettivamente del socio assistenziale ed è sanitario da questa dell'intervento assistenziale
All'interno i servizi attivati nel comparto socio assistenziale e possibile distinguere servizi tipo universalistico e servizi specifici
Occorre elevare come i servizi universalistici segretariato sociale servizi sociali di base servizi sociali territoriali consultoriali eccetera
Costituiscono di fatto oggi il perno delle politiche socioassistenziali a livello locale e siano tenuti da molti esperti fu un elemento di riqualificazione dell'intervento sociale pubblico infatti questi servizi possono svolgere efficacemente ruoli accoglimento e filtri una domanda socio assistenziale chi fronteggiamento delle situazioni di emergenza
Di rilevamento dei bisogni del territorio e posti di conseguenza come luogo della mediazione della transazione tra i servizi all'utenza socio assistenziale
L'efficacia di questa funzione di mediazioni transazione è però legato a diffusione territoriale di questi servizi
Ora mentre tutti i Comuni studiato hanno attivato uno più sede di servizi sociali di base diversa e la densità della loro distribuzione territoriale
Il dato medio indica che attorno ad ogni sede di questo tipo di servizio gravitano dalle venti alle quaranta mila persone
Quattro comuni restano al di sotto di questo numero in particolare ancora con sole cinque mila abitanti però se mentre altre quattro comune secolo come ampiamente al di sopra con punte significative a Roma Catanzaro di cento mila abitanti per ogni sede
Occorre però dire che questo dato almeno da Roma viene ridimensionato in quanto la maggior numerosità di abitanti per sede è compensata dal maggior numero di operatori rispetto alle altre unità
Le unità territoriale in cui sono allocati questi servizi sono le circoscrizioni ore uso nella maggioranza dei casi e solo in pochi casi riguardano unità territoriali più piccole come il distretto socio sanitario e i quartieri
Per quanto riguarda invece lo fa dei servizi destinati a fronteggiare il disagio sociale
E che non sono compresi all'interno delle cinque aree classiche dell'intervento socio assistenziale ossia anziani e minori dei giovani handicap Suter mentale tossicodipendenza occorre sottolineare che essi non sono presenti in sette comuni
E che ad eccezione di Milano hanno una popolazione inferiore e cento mila abitanti e sono collaudati nel Mezzogiorno
La presenza di altri servizi non è dato infatti automaticamente dalla presenza di particolare forme di disagio sociale ma dalla presenza di processi di mediazione transazione oltre che dalla disponibilità di risorse ora si è visto che questo processo è più attivo laddove esistono servizi sociali di base tuttavia occorre tener presente che la mediazione attivata fondamentalmente ad associazioni gruppi ed enti dotati di peso politico e di capacità di rappresentazione di determinate categorie di disagio sociale
Basti pensare al fatto che a Roma alcune categorie del disagio come i barboni immigrati malati di AIDS
O i giovani a rischio hanno ottenuto degli interventi grazie alla presenza di enti come la Caritas o di associazioni di volontariato come Sant'Egidio la Comunità di Capodarco
Questa considerazione mette al centro il fatto che il diritto di cittadinanza e quindi il diritto di partecipazione alle scelte di governo del sistema della convivenza urbana che più direttamente insidie la qualità della vita passa attraverso la capacità dei cittadini di autorganizzarsi in associazioni e gruppi in grado sia di rivendicare la soluzione
E di rispondere in prima persona ai problemi del disagio sociale
Il tema del diritto di cittadinanza si salda strettamente con quello della ricostituzione di un tessuto comunitario a livello del territorio in cui si onori annodati sfida suggerita tra cittadini
E in cui ci sia una riappropriazione della delega data al Welfare State dagli stessi cittadini
Nella logica del Welfare Community il servizio sociale di base diventa il luogo in cui il mix pubblico privato può declinare la sua potenza di riduzione consta sociale e quindi di ricomposizione dell'unità del tessuto sociale
L'analisi della Spesal di questi comuni conferma e le tre categorie costituite nell'ordine da anziani minori e portatori di handicap sono quelle che incidono maggiormente confermando i dati delle precedente rilevazione
Tuttavia in questa ultima rilevazione compare una maggior variabilità di destinazione e quindi una maggior gamma di categorie di bisogno e di disagio assistito
Ciò può essere dovuto ad una maggiore attenzione ai problemi di alcune categorie popolazione che viaggia Krizia citato malati di AIDS immigrati extracomunitari
Sia dalla maggior concentrazione nelle grandi aree urbane di fasce di marginalità e disagio
A questo proposito si segnalano i dati della tabella quarantanove
Dove risulta evidente che in alcune aree metropolitane Torino Roma Napoli e Palermo la spesa è indirizzata a coprire i bisogni una domanda di servizi di interventi di fasce di popolazione non riconducibili a quelle tradizionalmente egemoni nella struttura delle politiche socio assistenziale
Quasi la metà delle erogazioni finanziarie sono però ancora destinati a servizi sostitutivi del nucleo familiare e nella fattispecie a sostenere il ricovero presso strutture residenziali di tipo tradizionale
I primi tre posti risulta infatti
Pupazzi da ricoveri in strutture istituzionalizzate da interventi di assistenza economica e ai servizi domiciliari
è indubbio che il peso degli interventi di ricovero di tipo istituzionale sottrae risorse alle restanti arresto forme di Offerta socio assistenziale
Nel modello di spesa dei Comuni pur risultando complessivamente gli anziani i destinatari nella maggior quota erogata per i servizi socio assistenziali vi sono alcune interessanti differenziazioni di modello
Infatti mentre i Comuni del Centro-Nord fatta eccezione per Torino gli anziani sono una categoria intorno a cui ruota la gran parte dell'apparato di servizi sociali nei Comuni meridionali minori assumono invece una forte rilevanza
Rispetto agli interventi finanziati attraverso la Spesal socio assistenziale risolto invece questi quattro modelli di spesa
Cinque comuni in cui la Spesal per ricovero in istituzioni seduti residenziali tradizionale assorbe più di metà delle risorse Milano Firenze Napoli Bari Potenza
Quattro comuni pure copre in istituto pur essendo prioritario e comunque controbilanciato da altri interventi che superano e cinquanta per se non l'ha speso è il caso di Trieste Genova Bologna Catanzaro
Da sette comuni in cui prevalgono altre destinazioni di spesa indirizzata a mantenere l'utente nel proprio ambiente familiare e sociale
Tali interventi sono quelli dell'assistenza domiciliare Perugia Roma Ancona però versioni di contributi economici Campobasso Palermo e Cagliari
E la costituzione di centri sociali diurno L'Aquila infine un comune in cui si registra un sostanziale bilanciamento tra le parti diverse voci di spesa elettori
In questa pluralità di model distesa in gran parte segnati ancora dall'aderenza modelli tradizionali vi sono però dei segni deboli anche se significativa
Di una evoluzione in atto verso forme di intervento più attente alla dimensione esistenziale
Individuale e sociale della persona assistita
Questi segni sono dati dal terzo dei comuni che destinano più del dieci per cento della spesa centra i turni e sociale
Dal peso dell'assistenza domiciliare nei comuni dell'Italia centrale e infine dal bilanciamento in tre comuni della spesa per istituti con quella per strutture comunitarie
L'analisi della spesa rileva poi che il permanere di il permanere di una forbice data dalla maggior disponibilità distesa nei comuni del Nord rispetto a quei del centro sud
Non necessariamente questa minor disponibilità economica significò un minore afflusso di finanziamenti per la spesa ai Comuni del centro sud in quanto potrebbe essere dovuto semplicemente alla minor capacità di attivare interventi e quindi speso nel settore socio assistenziale e sarebbe perciò interpretabile comuni indice di minore efficienza nella progettazione e realizzazione di interventi socio assistenziali
In ogni caso appare evidente come la minor quantità di spesa erogata sottenda una diversa capacità degli Enti locali di affrontare e di dare risposta alle condizioni di disagio sociale che maturano nel proprio territorio
Dovendo determinare il grado di efficienza della spesa e non essendo possibile farlo utilizzando indicatori semplici quali la spesa per abitante o la spesa per l'utente come già accennava Calvaruso
In quanto non sempre elevata spesa per abitante o per utente indice di efficienza si è costruito in via sperimentale un indice più complesso
In questo indice si tiene conto infatti sia del testo del numero di utenti seguito sia della spesa per abitante in rapporto alla quantità di popolazione
Questo perché vi possono essere casi in cui ad una cravatta spesa tramitante corrisponde ad esempio un numero basso di utenti assistiti oppure al contrario casi in cui ha una bassa spesa potrebbe tante corrisponde un numero elevato di utenti assistiti
L'indice di efficienza che si propone come dimostra il traffico sei
Effettivamente la risultante tra la spesa effettivamente impegnata ed il numero di utenti effettivamente assistiti il rapporto alla dimensione demografica del Comune la formula trovate a pagina centocinquantotto i risultati dell'applicazione di questo indice a livello dei singoli Comuni
Hanno fornito la data tra il seguente primo Trieste secondo Bologna terzo Geno quarta volta quinto Milan
Sesto Torino settimo Fiorenzo ottavo Roma nono Ancona decimo nato l'undici potenza dodici Palermo presi la quattordici Catanzaro quindici bare se visitare diciassette Perugia diciotto Campobasso ma più che di questa graduatoria semplice
Questa analisi dei valori
Ecco per Taddei attraverso cui viene prodotto l'indice ci permette di raggruppare comuni in quattro gruppi e credo che sia la l'aspetto più interessante
Comuni che spendono poco e che assistono pochi utenti L'Aquila Campobasso a basso indice di efficienza comuni che spendono poco ma riescono ad assistere un alto numero di utenti Roma Genova Bologna
Con un indice di utenza medio è alto
Comuni che spendono molto ma si stava un basso numero di utenti Torino mirato Potenza Palermo Napoli Cagliari Perugia Ancona Firenze Bari è il gruppo più numerosa con l'indice di efficienza medio e basso
Comuni che spendono molto ed assistono un elevato numero di utenza qui abbiamo il massimo che Aosta e Trieste
Per quanto riguarda invece l'efficacia delle erogazioni di spesa
Non sembra per ora percorribile la strada di un modello econometrico per cui sembra più opportuno proporre una valutazione che tenga conto di alcune tendenze che emergono la nostra analisi ovvero che primo la capacità degli enti locali di rendere efficace la spesa assistenziale e connessa all'utilizzo dei finanziamenti per promuovere un'organizzazione dei servizi articolate e flessibili secondo quanto meno la Spesal concentrata su uno o pochi interventi tanto più essa serve per finanziare un sistema di servizi sociali potenzialmente più efficace nel contrastare il fenomeno del disagio sociale
La distribuzione percentuale della spesa per singoli interventi associata la spesa globale per abitante può servire come base per questa valutazione ed efficace i grafici dal numero sette al numero quindici offrono questa base di valutazione
Le conclusioni sono quelle fatte nel presente al vento dal dottor traguardo
Grazie seguendo l'ordine degli interventi programmati do la parola al ministro Rosa Russo Jervolino
Io ringrazio e voglio dire che appunto i lavori dell'APO soffrono sempre e anche questa volta il rapporto che è stato presentato non tradisce le aspettative
Una serie di dati di estremo interesse
Così come offrono uno spaccato sempre molto interessante di riflessione sociologica e di analisi di quelli che sono gli andamenti istituzionali
Come tutti i lavori compressi
E hanno diritto ad una riflessione ponderata completa perché il rischio se no e quello che ognuno di noi da questi lavori tragga e sottolinei quegli aspetti che in qualche modo confermo hanno un suo processo interiore io spero di non tradire il lavoro di questo rapporto e di non fare questo direi questa operazione di estrapolazione impropria se sottolineo alcune cose che mi sono parse estremamente interessanti
Calvaruso appunto ha sottolineato che è uno degli elementi che emerge e quello della esigenza di una trasformazione del modello attuale di Welfare State
Può senza dubbio sembrare è da un punto di vista un'affermazione non nuova
A me sono parse però estremamente interessanti alcune coincidenze
Cioè la coincidenza che questa necessità proprio in questi giorni in queste settimane
Sia servito sottolineata ancora una volta non soltanto da questo terzo rapporto della boxe
Ma sia stata sottolineata nei giorni scorsi ad esempio Assisi darà conferenze con da conferenza nazionale sul volontariato ci sono qui due dei relatori l'assessore Odescalchi
E il professore Ardigò e il rientri in una logica che coinvolge lo stesso impegno istituzionale del Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro
Perché sia al professor salta anche appunto
Il presidente Verzelli sottolineavano prima
Che il CNEL impegni un'ultima sua seduta si è informale si è occupato di questo tema con una particolare attenzione anche al tema della riforma dei servizi sociali
Quindi c'è una convergenza del mondo delle istituzioni nel del mondo della ricerca scientifica e la post del mondo della società civile chiamiamolo così la conferenza di Assisi a sottolineare l'esigenza di questa trasformazione
C'è poi un secondo punto
Calvaruso Orsi domandarsi siamo in una fase costituente
Ecco qui sarebbe molto bello poter dire che si siamo in una fase costituente
Io credo anche qui di essere d'accordo con lui nel dire che siamo in realtà in una fase propri costituente perché secondo me si sono realizzate anche sul piano istituzionali se sul piano istituzionale alcuni passaggi che sono in realtà delle precondizioni
Per rendere poi più facilmente attuabile percorribile anche il passaggio legislativo di trasformazione del modello di welfare investe nell'ottica anche nella prospettiva di una legge quadro di riforma dei servizi sociali perché
Perché chiudiamo la decima legislatura con alcuni obiettivi colti sul piano delle riforme istituzionali e fra questi ne vorrei ancora una volta risottolineare tre
Non solo la legge centoquarantadue quella sulle autonomie locali già segnalata da Calvaruso e dirò poi come dal mio punto di vista rientra ancora in una volta
Nel disegno tracciato da Calvaruso e che io condivido
Ma anche la legge quattrocento quella sulla Presidenza del Consiglio la quattrocento dell'ottantotto
Con la istituzionalizzazione della Conferenza Stato Regioni dà la possibilità di uno snodo armonico
Fra le politiche regionali e le politiche e le politiche nazionali così come la legge La Pergola la legge comunitaria
Che il realizzare lo stesso snodo lo sulla stessa possibilità di snodo fra le politiche nazionali e le politiche comunitarie
Quindi alcune Ray condizioni tirar realizzate ma ce n'è ancora un altra di precondizione che deve essere realizzata
Proprio per giungere a quel tipo di legislazione che mi pare al contrario Calvaruso sottolineava come necessaria nel momento in cui dice un sottolineando che a livello locale alcune volte gli enti locali non si sono posti in in un'ottica di realizzazione concreta delle direttive regionali ha però sottolineato che questo non accade
A caso ma accade perché non sempre al la legislazione supportata da adeguate le forme di copertura economica
Ed allora Laterza precondizione è quella dell'autonomia impositiva
Che da concretezza
All'autonomia gestionale e i comuni e anche all'autonomia progettuale delle Regioni quindi siamo da questo punto di vista
In una avanzata ma non ancora completa fase pareri costituente
C'è però un'altra prospettiva anche a me è parsa molto interessante vado riprendere per un momento
Dell'analisi che ha fatto Calvaruso dei sei cardini portanti per un nuovo modello di politiche sociali
Calvaruso ne ha sottolineato tetre impositivo tre in negativo
Ha sottolineato ancora una volta ed anche questo non è un tema nuovo sia negli studi del Censis che dell'altro spero che è un tema non sia nuovo non significa che non sia valido importante ed attuale
Il discorso della tendenza verso un'auto Effer comunisti e fra l'altro io condivido molto la sottolineatura che poi ha fatto un pollo
Di un welfare community nel all'interno del quale ho della quale i diritti di cittadinanza sì interno seccano con la necessità di ricostituzione del tessuto sociale di pace
Ecco a me pare che anche da questo punto di vista dalla conferenza di Assisi dalla relazione mediatico sia avvenuta una risposta
Proprio in questa ottica di una della necessità di una soggetto qualità forte della società civile perché appunto Calvaruso sottolinea che la povertà è sempre meno una condizione oggettiva e sempre più
Frutto di un processo di esclusione o di emarginazione e che c'è la necessità che la società civile si ponga come soggetto fattivo per recuperare questo processo di esclusione ed emarginazione
E anche in questo senso c'è insieme una profonda coincidenza con la relazione di arrivo e con i risultati della conferenza di Assisi
E direi un superamento fortemente un sentivo
Di una logica per fortuna abbastanza ormai stantia
Proprio perché culturalmente povera di contrapposizione fra società civile e il mondo delle istituzioni dato c'è una sintesi nuova
Che vede appunto la società civile e non come Mondo che si contrappone alle istituzioni ma come il mondo che riesce a realizzare un obiettivo che obiettivo anche delle istituzioni
Mi sembra anche di estremo mi sembrano di estremo interesse
I rilievi fatti per quanto riguarda la conferma di un di vario nord sud e qui da un punto di vista mentre Calvaruso appunto parlava
Mi ritornava raramente la stessa constatazione fatta in un settore direi decisamente
E diverso e parziale parziale soprattutto rispetto alla globalità delle politiche sociali
Noi come governo abbiamo presentato il trentuno gennaio al Parlamento
E la relazione attuativa del secondo anno di applicazione della legge centosessantadue relativa alle tossicodipendenze non entro perché qui non è il caso nella sede negli aspetti contestati di questa legge
Mi fermo un momentino a guardare la parte non contestata e che più direttamente correlata alle politiche sociali quella relativa
Alla alla predisposizione dei servizi di prevenzione alla predisposizione ai servizi di recupero
Voglio a un certo punto ricordare che in quel caso
Non c'era nemmeno la difficoltà di una mancanza di finanziamenti perché
Nella legge è prevista la riserva di una quota minima garantita pari almeno al quaranta per cento proprio alle regioni del centro sud
E malgrado qui sto e malgrado che ci sia stata appunto ormai sia avvenuta la distribuzione alle regioni dei fondi necessari per attivare i SerT
C'è ancora persistente anzi
C'è direi in modo in qualche modo che il ma in una quantità che tende perfino ad aggravarsi questo divario fra nord e sud
Cercavo allora di spiegarmi di chiedermi il perché Eneo individuati due
Che no no in nessun modo raffrontato con il rapporto che molto semplicemente l'ho detto prima Calvaruso e Apollo a Scalise non ho avuto ancora modo di leggere e che leggerò
Probabilmente proprio io al sud
Forse sono minori quantitativamente e meno incidenti le leggi quadro e io mi ricollego urlò mento al discorso che voi avete fatto del groviglio istituzionale
Ed è l'ha minori incidenza del groviglio istituzionale laddove ci sono leggi quadro
Mancando e quelle mancando leggi quadro al Sud dove essendo meno incidente e più meno incidenti e più difficile anche per gli enti locali operare
Destri calandosi all'interno di un complesso groviglio istituzionale
Un altro tipo di sottolineatura io vorrei fare
è stato detto che appunto vi è una persistenza su tutto il Paese ma di nuovo soprattutto al Sud
All'interno della Spesal sociale il cui livello non può che essere preoccupante e direi che a questo punto di vista vi è una coincidenza fra il risultato di questo rapporto è risultato anche della del rapporto della Commissione Zarpellon sulla povertà
Vi è appunto una incidenza forte degli interventi istituzionalizzazione e degli interventi di natura economica
Anche qui viene da domandarsi il perché
E i perché
E io lo individuo posso naturalmente anche sbagliare nell'individuare questo perché
Ma è il perché di una non Studium non sufficiente aiuto dato alle amministrazioni locali ad operare per progetti cioè la cultura del Progetto la cultura del progetto sociale
E una cultura che ancora non riesce a passare mentre la cultura dell'intervento settoriale soprattutto quando l'intervento settoriale in fondo costoso non appagante ma relativamente semplice come la istituzionalizzazione o l'intervento economico rischia di essere la prima risposta
E quei credo appunto che è di nuovo ci sia la necessità di sfruttare due occasioni
Non soltanto la occasione di di un colloquio costante con le amministrazioni comunali che l'ANCI la lega di comuni danno la possibilità di fare
Noi stessi e mi rifaccio di nuovo all'esperienza
Della legge sulle tossicodipendenze perché ognuno parla delle cose che sperimenta in prima persona non perché la ritengo il prototipo la legge più importante ma del resto una esperienza
Simile stiamo facendo l'anche sulla duecentosedici
Ci siamo accorti che il passaggio dal primo al secondo anno di applicazione della legge è stato segnato da un crescere di questa capacità degli enti locali di progettare e di lavorare per progetti
Laddove era cresciuta da capacità nostra di collegarci con le amministrazioni comunali che ad esempio attraverso l'ANCI e vorrei di nuovo richiamare qui
E l'accento quarantadue dicendo che probabilmente una crescita della
Possibilità di operare e progetti può passare anche attraverso cui i collegamenti con la società civile società civile non chiede istituzionalizzazione ma chiede Progetti
Che il capo terzo della centoquarantadue
Rilancia come necessaria
Che non in tutti gli statuti e più comunali mai moltissimi statuti comunali
è stata recepita pieno quindi la sinergia fra istituzioni Società Civile può far crescere la cultura per Progetti può far calare quindi gli interventi di istituzionalizzazione o gli interventi di natura economica può qualificare meglio la qualità della risposta
E può cosa non indifferente
Far migliorare il rapporto costi-benefici
Un'ultimissima considerazione vorrei farla sul tema dell'Europa
Appunto quando Calvaruso ha parlato di groviglio istituzionale ha parlato di un groviglio istituzionale che riguarda non solo l'Italia ma riguarda anche gli altri Paesi d'Europa
Cioè ha anche detto che lo sappiamo seguendo anche il lavoro che Galapagos fa in convenzione con il ministero degli Interni del resto Calvaruso l'ha detto che in presentazione
Il nuovo rapporto sull'Europa
E anche qui può essere questo uno strumento utilissimo di lavoro
Non solo per aiutare a risolvere il nostro groviglio istituzionale
Ma per aiutare a fare questa operazione in modo il più concordante possibile pure che come è ovvio del rispetto di quel dovere che hanno le legislazioni nazionali di rispondere alle diverse esigenze dei vari Paesi
Ma secondo scelte di fondo il più concordanti possibili
Che sono necessarie anche nel momento in cui dopo ma Street la politica sociale rientra e secondo me positivamente fra gli obiettivi di attenzione della comunità europea
Mi chiedo scusa per queste osservazioni così a macchia direi molto asistematiche mai quanto diciamo generava in in termini di prima risposta all'interessante rapporto che Calvaruso del Polo hanno riprese grazie ministro
Martinazzoli desidera parlare
La parola all'onorevole Martinazzoli
Molto brevemente con grande circospezione rispetto
Ad un testo nell'una materia così complesse e quindi vorrei proporre ricercatori in termini quasi interrogativi alcune rapidissime chiosa con riferimento al loro lavoro
Io credo che è uno dei dati
Oggetti più evidentemente discutibili questo rapporto se io la costatazione
Che negli ultimi due tre anni e tre Aspica mente diminuite la spesa per interventi socio
Probabilmente
Non è impensabile che la causa di questa diminuzione
Sì è ravvisabile in una progressi difficoltà
Dello stato ricavare risorse
In generale e quindi ad una progressiva avarizia dei trasferimenti penso agli enti locali
Ed utile per registrare che nella gerarchia
Cosa distribuzione in una condizione di minore facilità che non per il passato la spesa socio assistenziale quella che più immediatamente sacrifica
Mi sembra una constatazione banale che mi serve peraltro per
Per dire che sono abbastanza guardingo in tutto sommato rispetto agli sprazzi di ottimismo che i ricercatori
Credo che molto volontaristica mentre offrono
Per percepire i barlumi di uscita da una fase critica lo stato sociale
Perché se guardo poi più in generale il modo in cui anche la società civile reagisce oggi a suo tempo in Italia tante assentarsi sovversive linguaggi rivoltosi eccetera io sono il mango convinto che siamo ancora dentro una fase gli forte involuzione dico questi di forte rarefazione di una cultura civica della solidarietà
Che mentre vorrebbe a credere
Che se non si aprirà culturalmente e ideologicamente civilmente della nuova fase
Di cittadinanza comunitaria sarà difficile ammettere
Anche questi spunti positivi che pure dal recente ritrovamento
Far diventare sedimenti di un nuovo processo
Che verrà messo in quella guelfa comunichi dalla quale partono il ricercato
Secondo aspetto riconsiderare riguarda io credo ma qui l'esperienza della collina quella che conta
La enormi difficoltà secondo me di ravvisare un modello rigido
Di congiunzione tra
Intervento sociale
All'articolo istituti produttività istituzionale
L'impressione che si almeno questa è la mia esperienza anche a livello di mente
Il ministero né per le regioni
E che è molto più facile dire
Che occorre
Una congiunzione costante fra il momento istituzionale
è il momento dalla partecipazione sociale molto più difficile questo modello e rassicurarlo
Gli schermi gesti oggettivamente qualificabili anche dalla loro capacità di produzione
Di risposte
Secondo me per esempio
Il riferimento a circostanze che poche regioni hanno leggi quadro in questa materia
E quelle che non le hanno hanno invece una produttività legislativa
Molto brevemente e in quanto tale molto segmenta tra secondo me non è casuale
Deriva dalla circostanza che per sua natura tanto più in questo campo la istituzione interventista attende la burocratizzazione
L'in qualche modo
E ad esprimersi attraverso rivolgere ai controlli incisivi che pure ci vorrebbero ma interferenza molto intenzionale tutta la gestione che riguarda secondo me per parlare proprio il venti anche
Il rapporto patologico che ci posizione in Italia tra istituzioni e partiti
Un altro aspetto che questo metto
Sentenze mentre basilico
Però è chiaro che se consideriamo che l'emarginazione per gli aspetti nuove che rappresenta rispetto al passato
E soprattutto alla emarginazione dovuta povertà il materiale e così via io non ho dubbi sulla circostanza che quello che può fare di più una istituzione su questo terreno
E non tanto immediatamente ravvicinato questo tipo di prigionieri mal come si fa a determinare un meno i emarginazione in materia rispetto
Alzarsi dalla società a livello economico a livello
Civile in generale insomma il come si fa una città
Avrà pure qualche riferimento alla circostanza che qualcuno sia più emarginato oppure no
Come si fanno alcune politiche del lavoro dall'ingresso all'uscita dal campo del lavoro avrà pure qualche riflesso con questo tipo di povertà in materia
E che l'operatore non è una scoperta in questa dato di novità difficile complesso di fronte alla quale si trovano anche i tentativi
Che peraltro vanno qua e là esprimendo usciti risposta
Terza e penultima considerazione
Io sono molto d'accordo nel sottolineare uno spuntone d'ordine Rosa Jervolino che riguarda la centoquarantadue
Anzitutto mi sembra che come accade per sopra il cielo da nove
Sino adesso la centoquarantadue stile galleggiando
Come un segnale in un mare di indifferenza e di difficoltà applicati
La novità
Peraltro più presenta Ytzhak fino in fondo resa consapevole della centoquarantadue secondo me sta soprattutto in questa cultura dello Statuto
Che è in qualche modo la riscoperta
Del dato autentico nella autonomi
Nel fare essendo avete meno consente su questo punto ad un suo commento che ho letto eccentrici musei hanno su quando il la parola per la sussidiarietà
Viene evocato in modo fuso forte bellezza
Vedasi
L'emergenza di di quella sul della società commenta storico scrive lui citando fra l'inseparabile aggiunge vedente politico in sostanza l'idea
Che la società
Fa politica riconoscendo il suo racconto sul fallimento alimentando
E quando
Si dice qui come si è scritto che occorre riscoprire il tema solidarietà la domanda è questa se si tratta di riscoprirlo vuol dire che si ammette che c'era
E capire di quanto sia difficile bisogna parte distinta cioè
Questa risorse
E quindi è chiaro che immediatamente evocato il tema
Dell'autunno mille
Del sociale rispetto al politico ora in questo senso questo credo che lo versione che più pertinentemente mi appartiene il rapporto tra stato centrale
Regioni enti infraregionale è quanto mai irrisolto secondo me di estrema complicazioni
Credo che anche la centoquarantadue contiene qualche errore di prospettiva per esempio vi è stato dalla centoquarantadue concreti trasferimento di competenze tra Comuni e Province che non è fino in fondo
Tutto giusto il tutto adeguato
Recentemente in sede di Conferenza Stato-Regioni emersa per esempio la constatazione
Che il trasferimento all'entità comunali di competenze in tema poniamo di scolarizzazione handicap molto specifici particolare entro il quale per sordomuti
è un errore perché è impossibile immaginare che su questo tema il livello giusto cioè quello comunale il livello giusto è quello provinciale così com'era prima dalla centoquarantotto
Ma più in generale il problema del rapporto tra Stato-Regione da un lato ragione deterrente infraregionali dall'altro è un problema che allo stato secondo me viene gestito soltanto
In termini polemici enormi fa fattispecie
A trovare uno sbocco proprio piatto e convincente
In questo senso
Mi parrebbe conclusivamente che gli spunti le tematiche sul nuovo regionalismo che sono emerse in questo scorcio di legislatura
Che per la verità secondo me di tanto in tanto vengono assunte in termini demagogici il referendum proposto da alcuni Consigli regionali per l'abolizione non solo in quanto i ministeri pare il tentativo di fissare una rissa tra istituzione quando semmai il problema sarebbe
Una cultura d'autonomia del regionalismo di farle rivivere rialimentare
Dentro le singole culture partitiche e istituzionali
La Camera discusso senza andare troppo in là perché le cose Tonolli complicazioni insuperabile una congettura dei nuovo regionalismo in Italia
E su un punto mi pare è una risposta che varrà la pena
Quando si riproporrà questa questione di rivalutare comprende che riguarda il superamento del rapporto di né lega tra Regioni ed enti locali
In sostanza nella proposte che la Commissione affari costituzionali della Camera prova e che la dalla Camera soltanto cominciato a valutare un poco anche distrattamente
Gliela affermazione e credo che questo sia un altro l'unico modo di raccorda una rivisitazione ragiona lirismo al fondamento istituzionale che la centoquarantadue offre centoquarantuno mi pare che più che mai riconosce l'ente locale come un dato origine e quindi chiedo che si pone il rapporto tra Regione comuni province intermedio poco diverse che per il passato è molto accentuata l'idea l'ente locale il Comune
Origine vengono riconosciuti non gli vengono regalati
I suoi perimetro di competenza delle sue prerogative ebbene si afferma che un essendo comuni e province dalla centoquarantadue riconosciuti come istituzione sintetiche
Delle politiche sociale sul loro territorio
Nelle materie che riguardano la Regione non dovrà più deferire delega o altre cose di questo genere assieme al massimo organizzare amministrativamente in termine
Regionale della connessione di queste competenze ma queste cose
Per superare il punto quel groviglio contraddittorio polemico religioso di competenze che oggi costituisce mi pare molto spesso un alibi l'impianto inefficienze lentamente conclude
Grazie ministro
Ridò la parola a Nando Odescalchi assessore ai Servizi sociali della regione Emilia Romagna si vedeva quali chiediamo scusa ne ha un'anima
Sì qualche prego Odescalchi osservazione
Margine della ricca documentazione
Che la voce presentai che ci consente per un po'di tentare di tenere al centro della scena le questioni
Che riguardano le politiche sociale nel nostro Paese occasione che non è
Come dire così costante
E sulla produzione legislativa regionale i materiali consentono di trarre qualche conclusione io per parte mia
Su alcuni punti voglio soffermarmi viene rilevato è dimostrato quanto sia prevalente per numeri la presenza di leggi regionali piano quadro di indirizzo e di organizzazione
La cosa a mio modo si spiega e acquisisse a rilievo positivo
Per due ragioni almeno la prima è che tutti lo hanno sottolineato manca una legge-quadro nazionale che ci introduca nel governo del settore ma la seconda
Occasione che ciò motiva secondo me sta nella esigenza di accelerare l'erogazione delle risorse
In termini che non danno corso a quella osservazione che io non posso riscontrare
Che riferita all'osservazione di Calvaruso secondo cui il cinquanta per cento delle risorse non sono impegnate nell'esercizio
Questo mi mi appare e difficile da provare avendo presente una serie di e canali che non sono tutti quelli rilevati dalla osservazione un in particolare mi pare che sfugga ne dovremo attrezzarci per condurre una ricognizione
Che ci dia il quadro la situazione è riferito all'impiego di parte del fondo sanitario a livello regionale su una serie di spese definibili socio assistenziali e inquadrate tuttavia come prestazioni
Socio sanitaria valenza sanitaria o di prevenzione sanitaria sulla base delle
E così del percorso che nella ricerca di di questi incanaliamo forse anche disordinatamente tuttavia seguito nel corso di questi anni che ma il primo
Al posto stanno queste leggi per quantità e la motivazione c'è e secondo me il
è una motivazione destinata a durare a meno che certo si intervenga lo rilevava il ministro Martino assoli con una bonifica generale a partire dalla centoquarantadue che
Ponga in una gerarchia diverso uso riordini il complesso delle relazioni tra sistema dell'autonomie locali ed enti regionali al secondo posto delle della produzione dalla quantità di produzione troviamo l'handicap anche in questo caso l'assenza di una legge quadro che appena giunta appena pubblicata motiva la ricchezza di produzione accanto ad una manifestata sensibilità delle regioni a mio modo di vedere apprezzabile appare in ritardo la produzione legislativa sulle emergenza di questi anni altra parte
Non so cosa fare riferimento alla ITS o gli immigrati sono poche le iniziative legislative delle Regioni in questo ambito però la rilevazione riguarda l'ottantotto ottantanove
E dunque sull'immigrazione sulla i DS abbiamo cominciato a lavorare forte dopo il novanta con due leggi nazionali che hanno dato stimoli oltre che attivato canali perché le regioni potessero inquadrare ed operare
Colte è curiosa per alcuni versi la a differenza azione regionale dagli atti dei provvedimenti perché mentre su una materia come quella degli anziani troviamo dati costanti di interesse delle regioni legate ad un fenomeno che forse conosciuti informa diverso e tutto via
Univoco di invecchiamento della popolazione al nostro paese è vedere un po'i dati del novantuno ci diranno cose allarmanti io penso curioso dicevo appare invece il fatto che in talune regioni sia alta la produzione su segmenti marginali
E non diffusa su materie più ampie delle delle politiche sociali ma questo dipende da credo da da fattori soggettivi che riguardano l'impostazione ideale e politica che nella storia delle regioni il legislatore regionale ha assunto a seguito
Dunque in sintesi mi sembra che quanto alle quantità di di produzione legislativa l'osservazione legittimo possa essere
Quella che attribuisse ad alcune assenze della legislazione nazionale il proliferare di norme regionali in taluni settori mentre per la suddivisione nel territorio di queste quantità i conti vanno fatti con ragioni oggettive tradizioni diciamo culturali e sociali ma anche con elementi soggettivi di interpretazione politica dell'evoluzione
Dei ieri fatti che ovviamente hanno un grande legittimità e anzi sono il sale di tutto ciò che le abbiamo sott'occhio vi ho trovato curiosissimo ad esempio che le Marche
Che
Fino Lo all'ottantanove non hanno legge su anziani e da Handicap ne abbiano ben otto sul versante dell'accoppiata dalla famiglia per dire appunto di come venga percorso questo
Questa strada della autonomia e del soggettivo politico nella interpretazione dei compiti attribuiti registratore sulle spese le cose
Stanno in termini assai sintetizzabili ho già detto prima della del riserva sulla osservazione del cinquanta per cento che uscirebbe dalla dall'esercizio finanziario ripeto c'è questa
Impossibilità per ora mi pare
Anche se De Lorenzo ci sta costringendo vedere alcune cose di stimare la il carico sul fondo sanitario di una serie di attività socio assistenziali
Dunque questo fu non ci consente parimenti di
Sottoscrivere il dato dell'un per cento perché se io ovviamente guardo il dato che meglio conosco quello de la mia regione
Ci vediamo chiaramente spostarsi le quantità dal Bilancio autonomo della Regione al bilancio generale che fatto cioè anche con l'impiego dei fondi
Dallo Stato destinati e dunque le cose mutano informa interessante anche se può essere
Posto il tema della insufficienza di queste risorse ma su questo tornerò
Ripeto anche qui vedendo la la varietà delle risorse per la destinazione l'utilità del fondo indistinto che consente accanto alla accelerazione delle procedure e alla spesa tempestiva consente di utilizzare nel vero senso del termine il sistema delle Autonomie locali come bracci operativi delle
Politiche che a livello della del territorio regionale vengono programmate e oggi il problema che si pone non è certamente quello della innovazione della creazione di nuovi servizi ma quello della garanzia del mantenimento di servizi
Che son decollati negli anni passati quelli esistenti con particolare riguardo è piaciuto molto l'osservazione sulle ragioni al passaggio da speso la storica ha speso fotografata sul territorio
Ai ai piccoli comuni e alle aree depresse di ogni regione depresso non economicamente ma anche solo per costo di di allestimenti servizi pensiamo all'Appennino ancora per quel che riguarda
La mia regione dunque una utilità del fondo indistinte una rapidità del suo impiego accanto ad una investimento creativo sulle autonomie locali perché si confrontino
Come conviene con il territorio e con la ricerca di quelle azioni solidali e che venivano richiamate parlando di welfare comunichi
Certo il problema di strategie esiste anche a livello delle regioni
Abbiamo a prescindere dal
Dalla storia economico politica o dalla collocazione geografica delle regioni moduli distinti abbiamo un gruppo di regioni che
Segue e decisamente questa strada mentre un altro gruppo di regioni su tutt'altro atteggiamento ripeto secondo vi osservazione è preferibile il primo atteggiamento vero quello della
Grande consistenza delle fondo indistinto e quindi del super finanziamento della legge quadro rispetto alle
Singole segmentate azioni legislative osservazioni ora di carattere genera su quello che forse ci può attendere il ministro Jervolino ne parlava
Oggi come ne ne ha parlato in molte circostanze precedenti
E alla al tramonto di una legislatura sono venute leggi importantissime che ridisegnano completamente il quadro siamo per ora
Alle azioni
Iniziali bisogna vedere cosa succede nell'attuazione di queste norme e come si dispone la società a fruire delle opportunità di questa legislazione in ogni caso l'accelerazione è stata data il welfare mix è una realtà ormai ogni Stato mercato e non profit si confrontano
Mi convince molto una serie di osservazioni condotte Calvaruso riguardo la gerarchia riguardo la gerarchia dell'attribuzione di compiti assegnati ecco questo quasi una combinazione virtuosa o potrebbe anche essere un una miscela nocivo se diventa il così lo schermo dietro cui si nasconde il disimpegno dello stato e le la depressione delle risorse messe a disposizione del settore nel suo complesso dunque molto dipende dall'attuazione delle leggi e dagli atteggiamenti che ne seguiranno sia a livello ministeriale che a livello delle norme regionali
Per quel che riguarda le regioni il venti di marzo
Definiranno il loro atteggiamento su su tre norme importantissima duecento il volontariato a cooperative sociali l'handicap
Tutte norme nazionali che ci impegnano nel giro di pochi mesi a definire attuazione regionale cercheremo di sfuggire un po'al alle arlecchinata e che contrassegnano un po'l'esperienza regionalista non perché tutto vada appiattito ma perché bisognerà
Combinare le azioni virtuose questo lo sono se effettivamente trovano una armonia nella loro attuazione il venti marzo faremo questa cosa chiedere un ministro mi spiace sia uscito ma lo potevamo chiede anche pubblicamente ora vero bambini
E di incontrarsi al termine di questo di questa nostra riunione in cui metteremo a punto le cose
Tra le le attuazioni che ci riguardano da vicino attendiamo certo la legge sui servizi sociali e però anche questo tema della riforma della riforma sanitaria elemento non
Marziale ripeto non solo per ragioni di impostazione perché deve cessare questa
Lotto tra guelfi e ghibellini tra partigiani della socializzazione delle artigiani della sanitarizzazione no perché il problema del le risorse sono sempre stesso e dunque bisognerà che le cose siano chiarite dal punto di vista del dei contorni generali dell'azione
Sociale e sanitaria da condurre nel paese mi preoccupa un po'il fatto che siano venute buone leggi col carattere di emergenza penso alla stessa centosessantadue alla duecentosedici sui minori
Che a chi fanno finanziano è però dopo un paio d'anni cioè sono di di produrre provvidenze caricando il mantenimento delle azioni che sono decollate sulla gestione regionale bisogna che su questo fatto vi sia molta come dire attenzione giacché per questa via si potrebbe annullare un un tentativo di ampliamento dell'azione sociale quale segnatamente definito in questi settori che ho sinteticamente lì richiamato chiudo con un'osservazione
Generale
Non ci sono linee di tendenza del sistema Italia vedremo poi siamo tutti molto interessati a leggere le conclusioni dalla ricerca sui dodici ci sono alcune linee di tendenza sistemi Italia che ci devono preoccupare perché escono dal anche dalle dall'Elenco dei punti che indicato Calvaruso che poi ha sviluppato pollo e riguardano tre temi in particolare l'occupazione le pensioni la sicurezza dei cittadini allora sull'occupazione
Finora in Italia non non si è licenziato abbiamo episodi recentissimi di di manovre per evitare di arrivare questo punto questo una scelta di politica sociale rilevante una setta che priva di risorse altre azioni che potrebbero essere come dire competitiva di rispetto questo io penso ad esempio alla legge di sulle cooperative sociali tra i quali il ministro lavoro dovrà decretare la definizione delle fasce da proteggere attraverso queste azioni
Io penso vedendo cosa succede in giro per l'Europa che anche il nostro Paese bisogna cominciare pensare che un disoccupato disoccupato più di dodici mesi vada considerato un è un soggetto sociale debole che possono essere definito come soggetto da garantire attraverso ad esempio le iniziative che si vogliono far decollare delle cooperative di solidarietà sociale questo può essere questo passo un modo meno costoso è più brillante sul piano delle virtù locali
Per
A rappresentare un'alternativa rispetto al fatto che in ogni caso non si licenzia e l'apparato pubblico si occupa di digerire quello che la grande industria espelle in ogni caso questo tema dell'occupazione e destinato io penso a
A riversare sulle nostre politiche problemi assai
Pungenti nei mesi e negli anni a venire secondo problemi quello da posizione pensionistica che in Italia estesissima per numeri e non disprezzabile per quantità è arrivato cui ci si interroga
Su fino a quando tutto ciò possa essere garantito dal debito pubblico infine il tema del della sicurezza dei cittadini che è sempre stato estraneo alla nostra impostazione in genere di a a azioni di politica sociale se oggi abbiamo la convivenza civile in discussione e drammaticamente poco percorribile
E il rapporto tra la società civile istituzioni ciò è dovuto anche ad una caduta della sicurezza i cittadini che non riguarda tre regioni in mano alla malavita organizzata riguarda tutto il paese
Basta guardare i dati che stanno in giro vengono denunciati poco più di un quinto dei reati commessi dunque
C'è anche questa forme ormai di di gestione poco gradevole
Del deperimento della convivenza civile ora bisogna che le politiche sociali e non solo le forze di polizia ecco si occupino di questo tema io penso non solo con l'accelerazione dalla protezione socio assistenziale con carattere di emergenza per questi fatti
Ad esempio ha salutato positivamente come offriva legge antiracket ma anche con ricerche di protezione economica se così si può dire per i cittadini vittime di reato e per il danno economico che le famiglie portano per reati subiti sicché il cittadino capisca di non essere disperatamente solo di fronte a questi fenomeni negativi che minano la convivenza civile e l'ora ma c'è un problema di produzione di servizi a misura giusta per riqualificare le periferie che non sono solo quelle delle metropoli sono anche quelle della società ecco presente podisti immaginifico ma c'è il problema anche di esprimere protezione io penso che questo sia un tema quello della posizione economica che anche nelle politiche sociali dovrà acquisire un peso gli ammortizzatori sociali debbano funzionare sono necessari perché la ripresa economica si sviluppino e tutti pensavamo che sul quadro europeo caduti i muri
Vi fossero più risorse da tutti i punti di vista come diceva Calvaruso sia umane che che materiali per affrontare le questioni sociali ciò che invece forse ci attende è una come dire una una fuga verso tendenze
Politiche e
Sentimenti diffusi popolari di intolleranza di xenofobia
E tutto quello che che portano consente di negativo con la possibilità di esprimere politiche sociali ecco qui penso e ne discuteremo quando parleremo di di comunità
Europea penso che l'Europa dei dodici debba dal punto di vista della promozione della cultura e della politica sociale riprendere un'iniziativa in grado di arginare queste negativisti me tendenze della opinione pubblica europea
La ringrazio
A parole a Tito Barbini assessore ai servizi sociali e all'immigrazione della Regione Toscana
Esprimiamo l'apprezzamento per il lavoro svolto dalla borse che attraverso il rapporto consente alle regioni
Ma tutte le istituzioni chiamate a operare nel settore dei servizi sociali di svolgere alcune riflessioni
E acquisire anche una più ampia più puntuale conoscenza di ciò che si muove nelle varie parti del nostro territorio
E quindi anche di confrontarsi perché di questo c'è bisogno
Ora rappresenta un lavoro importante il terzo rapporto
Deve alla Bossi anche se i limiti di conoscenza e di analisi
D'altronde evidenziati anche dallo stesso rapporto e non riconducibili al lavoro della la boss ma siccome giustamente si afferma riconducibili invece alle diversità delle normative e delle procedure regionali
Però il limite non mi sembra fortemente un un confronto più puntuale
Rispetto a dati che sono stati offerti
Quindi anche io come ha fatto De Scalzi qualche puntualizzazione intendo fare sui dati quanto sugli atti di spesa
Riportati nel rapporto sia come domanda ma anche come dato informativo
Con la prima considerazione che mi sento di fare e che non vi è dubbio che l'attuale fase delle politiche del Guelfa
Attraversa un momento difficile che vede le istituzioni locali che sono titolari delle competenze
E i servizi sociali territoriali
Ad un crocevia
Che è un crocevia indubbiamente interessante
Tante cose si sono mosse si stanno muovendo ma è anche pieno
Molto pieno di rischi
Perché lo Stato sociale è in crisi
Lo ricorda al ministro Martinazzoli la sua funzione in discussione
Ed è fortemente impegnativa di ricerca o le ricerche delle vie di uscita
E questo per non abbassare i livelli di protezione sociale
Ora le Regioni ed autonomie locali hanno dovuto e devono far fronte a una contingenza di notevole impatto
Intanto devono misurarsi con le novità della legge quadro sull'autonomia locale
La centoquarantadue con quei difficoltà che ricordava il ministro che rimette in discussione i modelli di gestione
Anche in Toscana stiamo rivedendo ma anche in altre regioni la legge che prevede la gestione delle attività assistenziali tramite le usure per restituirle ai comuni
E per le sfide comuni soprattutto quella centralità sancito dalla Costituzione riconfermato dalla centoquarantadue
Che era gestionale associata attraverso le unità sanitarie locali ha in parte fortemente in alcuni casi attenuato
Un ultimo dato la perenne e progressiva difficoltà di spessa data anche da leggi nazionali di contenimento
Voglio dire la predisposizione dei bilanci annuali è vissuta con l'angoscia
Nella consapevolezza di una incapacità reale delle regioni dei comuni di far fronte con i bilanci disponibili alla vastità e complessità dei problemi che si pongono
Allora queste riforme istituzionali si collocano in un momento in cui vi è uno stato permanente di contingenza che rischia di mettere in movimento l'assetto dei servizi progettato negli anni settanta
In quanto l'attuale quadro e cambiato è mutato è un quadro di maggiore complessità e durezza
Dei fenomeni che interessano il governo del territorio
E anche in specifico quelli riferibili anche alle politiche sociali basta pensare a nuovi bisogni i a nuove povertà cosiddette ma anche lì bisogna fare qualche riflessione ad esempio di cui sono portatori gli immigrati nomadi categoria anche nuove rispetto al tradizionale impegno ai servizi sociali
Io credo che l'impegno profuso dalle regioni in questi anni è stato tanto è più difficile se si pensa che a livello nazionale veniva ricordato si sono misurate una realtà sempre più difficile
Nessuna riforma istituzionale e sociale mancano la riforma della previdenza e dell'assistenza di fondo da Pubblica amministrazione
E le questioni più generali che introduceva il ministro Martinazzoli il lavoro per tutti la casa come servizio sociale l'ambiente naturale da vivere non da distruggere i trasporti fisco e via elencando
Quindi scarse riforme meno risorse alle Regioni ai Comuni alle Province tagli alla spesa blocco delle assunzioni
Allora in questa situazione così fitti che spesso disperata
Le Regioni hanno dovuto affrontare i problemi che la condizione sociale della propria popolazione
Esplicando me scelto le sollecitazioni fondamentali del governo delle politiche sociali con l'obiettivo fondamentale di agire per costruire l'autonomia delle persone delle famiglie e dei gruppi sociali
Abbiamo dovuto quindi operare delle scelte
I punti di partenza sono stati i diritti dei cittadini almeno un gruppo di Regione operato in questa direzione la prevenzione
La non emarginazione dei cittadini più deboli
Ora però la sfida che abbiamo di fronte richiede soluzioni istituzionali e organizzative
Molto più articolate duttili di quelle che erano state pensate e attuate negli anni settanta
Occorre riuscire a conservare ai diversi settori dell'intervento sociale in senso lato la loro specificità senza tuttavia praticare o sacrificare
Un patrimonio di valori gli obiettivi di esperienze che siamo andati accumulando in questi anni nella costruzione di un sistema diverso diffuso e a dimensione locale
Io credo ed è un punto importante che occorre salvaguardare soprattutto quel patrimonio di esperienza ispirato al valore della unitarietà degli interventi
Nel rispetto certo della globalità della persona
Questo significa che la maggior complessità del governo delle politiche sociali è stata è e deve essere affrontata attivando percorsi di tipo istituzionale
Che evitassero ed evitino la frammentazione delle politiche ed ha segmentazione dei problemi degli interventi
Da trota assistiamo io credo mi dispiace che il ministro Jervolino si è uscito per questo Brema comunque aperto con il Governo e con il ministro degli affari sociali
Assistiamo a una pericolosa tendenza
Credo che in sede di Conferenza Stato Regioni l'abbiamo sollecitato questo problema a una pericolosa tendenza che viste da un lato di esautorare le regioni delle competenze di programmazione e di indirizzo sancite dal tiro diciamo centodiciassette da Costituzione
Io mi riferisco in particolar modo a recenti provvedimenti legislativi
La legge centosessantadue sulle tossicodipendenze la legge duecentodiciannove contro le attività criminose dei minori la legge duecentosessantasei sul volontariato che non fa transitare dalle regioni le risorse previste dalla legge stessa
La recente legge trecentottantuno sull'handicap la legge quadro sull'handicap che attivano un processo discente abitazione della programmazione chiedete decisioni
Io non voglio negare il valore di queste leggi
Sono leggi importanti però attiva questo processo di centralizzazione della programmazione delle decisioni
Non facendo spesso transitare per due regioni finanziamenti le scelte di indirizzo generale
Ora concludendo io credo che è necessario che a livello nazionale vengano emanate norme che siano capaci di garantire livelli omogenei di prestazioni
Di garantire i diritti dei cittadini più deboli io voglio soltanto far rilevare come i piani socioassistenziali approvati dalle regioni rischiamo di rimanere documenti soltanto culturali
In quanto i meccanismi di erogazione delle risorse
Attivati da queste leggi nazionali che prima ricordavo
E sulle quali le Regioni non hanno nessun potere decisionale rende spesso vana la programmazione regionale
E invece l'obiettivo fondamentale quella programmazione perché il lavoro delle regioni è stato difficile ma è anche importante in questi anni e lo rileva anche il rapporto della Borsa pur con le diverse connotazione degli interventi regionali nel territorio italiano
Ma non va ignorato come la mancanza di una legge nazionale di riforma dell'assistenza abbia lasciato le Regioni Comuni soli dei problemi da affrontare
Però si è lavorato trasformando la tipologia delle risposte siamo passati dalle risposte assistenziali alla organizzazione di servizi evitando la frammentazione delle risposte da frammentazione delle risorse
E l'ultimo aspetto io credo che tutti i progetti attivati da molte regioni del nostro Paese un gruppo sicuramente
Per minore adolescenti per anziani per handicappati per tossicodipendenti per i malati di mente per gli immigrati hanno avuto come finalità centrale quella di rendere possibile ad ogni persona un progetto di vita nell'ambito delle relazioni umane
Nella famiglia nella scuola nel lavoro nella società
E creava a livello locale attraverso i Comuni una leale centro motore di questi servizi
E lo strumento adottato è qui il punto per dar corpo a questa scelta della prevenzione e della integrazione sociale è stata la programmazione
Che al proprio interno conteneva obiettivi ma anche meccanismi di incentivazione per mutare la qualità degli interventi più diffusi
Quindi i programmi delle regioni sono stati i riferimenti per l'attivazione dei servizi a livello locale
Si è trattato di cambiare vecchie e consolidate pratiche assistenziali fondate spesso sulle prestazioni monetarie sui sussidi sul ricorso all'istituto sulle rette di ricovero per passare dalla beneficenza che concessioni del sovrastante al riconoscimento dei diritti
E a loro graduale soddisfacimento
Come compito di una reale io credo democrazia
Allora l'intervento finanziare una forma che il diritto all'autonomia economica di ogni persona è stato realizzato sulla base di nuove regole di nuovi rapporti con l'obiettivo di rimuovere le cause di natura economica che ostacolavano la libera espressione delle persone
Con quello davvero dicendo che oggi a me sembra che la mancanza della legge quadro
Che consente di promuovere e mantenere a livello territoriale una visione globale dei bisogni e delle risposte
E la presenza di leggi di settore rischia di scardinare appunto questo impianto definito dalle regioni definito scelto con difficoltà con contraddizione ma con proprie leggi
Che erano un punture sono un punto di riferimento mentre la parcellizzazione delle risorse
Senza che le regioni abbiano uno spazio di presenze di partecipazione alla programmazione nazionali lista diventa produrre una logica antica dell'intervento per categoria
E in questa chiave vanno quindi retta anche i limiti e le differenze che emergono nell'azione dei livelli locali verso le politiche sociali appunto quelle differenze territoriali geografiche che prima venivano ricorda
Quindi rapporti della possono sicuramente uno strumento utilissimo per la comprensione la comparazione dei fenomeni delle soluzioni strategiche ed organizzativi a livello nazionale
E questo ripeto al fine di creare piattaforme di omogeneizzazione degli interventi
Uno degli aspetti che rimette più interessi e l'analisi inerenti la spesa e concludo con questa la spesa socioassistenziale vede regioni già molte cose dice Odescalchi e quindi mi consente di essere brevissimo telegrafico
Io credo che questo proposito dobbiamo rilevare che le difficoltà che ostacolano una valutazione della qualità della spesa hanno condizionato nella ricerca
E nel rapporto la possibilità la verifica esaurienti
Sarebbe io credo estremamente utile per un confronto reale sulla spesa afferente le politiche regionali che il quadro rapportato il quarto rapporto
Potesse contenere dei dati che siano dati disaggregati
Frutto non soltanto dell'analisi dei capitoli di bilancio che sono fuorvianti
Generici
E sono omnicomprensivi la descrizione
Ma invece di articolazione di intervento diaria ma scaturenti da un'analisi che faccia salti i dei cambi tra bilancio
Piano sociale programmi di intervento integrazione con il sanitario delibere di spesa
In Toscana se pensiamo all'integrazione tra sociale e sanitario la spesa non è l'uno per cento passiva livelli del quattro cinque per cento
Complessivamente sul sociale
Una risorsa
Sì evidenze e ridurre il peso una buona
Sociale sì ma ci sono una serie di attività che sono fortemente integrare penso a tossicodipendenza pensa malati di mente penso voglio dire classe agli handicap dove l'integrazione è fortissima dal punto di vista di interventi e credo che le regioni si renderebbero disponibili per fornire diciamo così alla Bossi dati relativi raccolti
E interpretati appunto in modo integrato sarebbe così possibile credo seguire più puntualmente lo sviluppo le tendenze della spesa a fronte delle politiche registrando inoltre io credo la comparsa sugli scenari del sociale di nuovi bisogni come dicevo
E nuove risposte noi bisogna nuove risposte che altrimenti rimarrebbero muti
Senza parola all'interno delle categorie storiche scura abbiamo operato fino fino a Tocci da quest'anno spunti e riflessioni che volevo portare come contributo anche al dibattito
Grazie
Da ultimo dell'interventi programmati
Di Marco Martinengo assessore alle Politiche sociali e sanità del comune di Ancona
Prego
Grazie sotto è un ringraziamento al presidente per l'invito io Porto e Roma semplice contributo credo che già molto sia stato detto
Sia dal punto di vista Scala importazione programmatoria né molto gli interventi dei due assessori regionali
Quello che posso portare l'esperienza di un comune invece che plateau stato preso a punto di riferimento per la formulazione della rapporto
Mi pare che in alcune situazioni rientra in una logica medio-alta in altre come diceva il dottor pollo in una logica medio-bassa di grossa spesa rispetto all'impatto
Del servizio reso
Tuttavia la grande difficoltà che ci si trova ad operare a livello
A livello comunale
Di
Coniugare difficilmente la l'equazione fra bisogni sempre più emergenti
Ed esigenze da soddisfare la popolazione
E la carenza delle risorse finanziarie
Con la necessità giorno per giorno
Di fare anche l'alchimista
Per cercare di ritagliare
Quelle pochissime risorse perché per lo meno il minimo vitale di un'assistenza sociale possa essere
Garantita
Ho leggero anch'io quattro cartelle in modo da rendere meno meno lungo
Il cioè l'intervento
Un futuro migliore delle politiche sociali a mio avviso non si realizza solo accorciando la distanza fra la domanda sociale interventi istituzionali
Ma vicina alle istituzioni e società nel recupero della dimensione comunitaria e della solidarietà familiare e collettiva
Un futuro migliore delle politiche sociali può realizzarsi solo con un cambiamento del ruolo delle istituzioni
Ma il cambiamento e collegato ad una vera cultura del sociale
Perché quello attuale che si adatta e si accontenta di inserirsi nei residui di bilancio utilizzando le briciole rischiando ogni anno tagli e cioè crisi o chiusura di servizi non può considerarsi una cultura ma Soro settoriali Isma'nell'ambito dell'istituzione e nel gioco di più poteri amministrativi
Meno dell'uno per cento della spesa regionale faccio l'esempio destinata nelle Marche all'assistenza
è indubbio che la mancanza di una legge quadro sui servizi socio assistenziali ha vanificato gli sforzi che molti settori lo Stato ha fatto per affrontare nuovi problemi quali il disagio giovanile e l'immigrazione
Problemi comunque da affrontare perché compromettono anche la convivenza civile
Infatti ed è qui intervenuti a pioggia non coordinate da una programmazione generale a livello locale spesso si perdono nel tempo e non raggiungono i risultati sperati
La mancanza della legge quadro insulto anche sulla in non integrazione fra politica sociale sanitaria e quindi sul coordinamento degli interventi e sulla difficoltà di raggiungere magari anche con dispendio di fondi l'obiettivo della tutela della salute dei cittadino in tale situazione generale di disagio si trova ad operare i comuni allora amministrazione amministratore dei servizi sociali la realtà impone di fare delle scelte non certo facili se si considera una domanda di protezione dei servizi sempre più esigenze e sempre diversa in presenza di risorse economiche invece sempre più carente
è indispensabile quindi riflette sul definitivo superamento dello stato sociale e sulla necessità di uno Stato come di Portella boss comunitario
Si deve iniziare a rinunciare a farsi carico di tutti i problemi sociali e si deve prendere coscienza del criterio economico nell'organizzazione nell'organizzare le risposte ai bisogni
Rivolto non tanto alla ricerca di prestazioni a minor costo senza attendere alla qualità delle stesse quanto a sollecitare la partecipazione crescente dell'utenza alla copertura della spesa
Bisogna responsabilizzare il cittadino rispetto al sistema di protezione civile sociale intervenendo in via prioritaria quando c'è povertà relazionale esempio persone sole emarginati devianti immigrati handicappati disturbati mentali e malati in genere
Ma quando esistono parenti quando c'è una rete di solidarietà amicale o di risorse comunicare bisogna sollecitare i loro intervento e non agire per delle capacità le istituzioni pubbliche inoltre devono riflettere per meglio specificare le funzioni proprie fondamentali cercando di condividere con i soggetti privati esistenti sul territorio la gestione di alcuni servizi sociali
Mantenendo però fermo il compito della programmazione generale e definanziamento ciò comporta una integrazione del privato sociale con la rete dei servizi pubblici vediate convenzioni che implicitamente riconoscano l'insostituibilità dell'iniziativa privata e del volontariato
Ecco quindi secondo me la dimensione comunitaria o meno il nuovo modello di protezione sociale
E ciò si realizza e non integrazione tra istituzione privatizzazione e responsabilizzazione dell'utenza quest'ultima non solo per il contenimento della spesa ma soprattutto per una sollecitazione alla solidarietà e a dovere del vivere civile
Questo nuovo modello di politica sociale comporta però un processo di rinnovamento nella programmazione dei servizi rivolta al mantenimento del cittadino nel proprio ambiente di vita
Come amministratore ritengo che nel governo della spesa sociale locale il rapporto costi benefici deve essere verificato in relazione all'efficacia degli interventi cioè in rapporto al valore bisogno della prestazione
Esempio valori bisogno del servizio educativo per handicappati in famiglia i valori bisogno dell'asilo nido per i giocatori lavoratori
E in quest'ottica che si sta operando per realizzare una rete completa di servizi da quelli domiciliari a quelli residenziali da quelli preventivi a quelli di integrazione sociale
Cercando di operare univocamente con gli altri soggetti istituzionali o privati coinvolti sia sul piano della gestione delle risorse che dell'organizzazione del lavoro
In questo processo la qualificazione degli operatori costituisce una risorsa fondamentale e la loro formazione un'aria di investimento prioritaria dalla pelliccia della politica sociale
Tutto ciò premesso il programma di interventi in corso di realizzazione comune di Ancona
Tiene conto sia dei bisogni emergenti che dall'andamento demografico della città un dato per esempio il diciannove virgola nove per cento della popolazione composta da ultrasessantacinquenni e credo che a livello nazionale sia se non il dato più rilevante ma uno dei più rilevanti in questa logica vengono privilegiati i bisogni diritti degli anziani non autosufficienti degli handicappati e degli emarginati e dei minori con una serie di servizi assistenza domiciliare agli anziani
Compreso il servizio lavanderie pasti inabili famiglia molti problematico con minore quattrocentoventi utenti sono seguite da personale di cooperativa coordinato a livello di distretto del servizio sociale
Ricovero nelle ventisette case di riposo della Provincia per centoquarantotto anziani parzialmente o totalmente non autosufficienti con oneri parziali a carico del Comune
E qui per esempio manca tutto l'aspetto di carattere sanitario perché la Regione per esempio non interviene se no adesso con un'ultima iniziativa ma solamente per quest'anno con un contributo a livello regionale di cinque miliardi il che significa un intervento pro capite per tutto quello che è l'assistenza a livello a livello regionale di poche centinaia di biglietti da mille che sono assolutamente insufficienti tenuto conto che il costo di un anziano in una casa di riposo varia da un milione cinquecento mila oltre due milioni e quattrocento mila
Ricovero in casa protetta di proprietà comunale per ventotto anziani non autosufficienti
Gestione vicende sociale comunale commercialmente corpo convenzionamento con quelli privati organizzazione di soggiorni per gli anziani e gli altri Nietzsche attimi di socializzazione di creazioni
Servizio mensa d'accoglienza per emarginati su convenzione con opere Pio con alberghi cittadini un impegno per esempio de Daloui su precetti centocinquanta milioni
Anche perché Ancona ultimamente ha avuto un grosso impatto per tutte le gli immigrati rovente dall'Albania provette dalla Jugoslavia
Servizio trasporto handicappati convenzioni con i tassisti è servito azienda trasporti pubblici
Gestione casa protetta per handicappati di proprietà comunale per accoglienza diciotto soggetti adulti e giovani e gestire e servizio semi residenziale per handicappati è un onore unità sperimentale di educazione di riabilitazione per diciassette soggetti adulti
Inserimento in tinte Lucini lavorativi formazione di lavoro soggetti portatori di handicap deviante svantaggiati centoventi unità seguite con un impegno annuale di oltre quattrocentocinquanta milioni
Abbattimento barriere architettoniche negli edifici pubblici e privati
Per esempio in questo campo il pubblico è totalmente è totalmente assente noi abbiamo una serie di realtà
Le Poste le banche
Al altre che a suo assolutamente non intervengono e qui bisogna che oltre a alla emanazione della legge che obbliga i dirigenti pubblici o gli enti ti danno servizio pubblico dire mettere anche le sanzioni Lara altrimenti i bilanci comunali si caricano di oneri impropri che atto perché non vengono detratti poi dalla questura della gestione
Perché poi Muti bisogna comunque pagarli anche se si fanno in questo senso abbattimento di barriere di comunicazione con il trasporto sopra richiamato e la compagna di disabili
La gestione di comunità alloggio per minori disadattati tramite convenzioni con licenza per numero otto minori ma anche qui un altro grosso problema
Questo questa comunità per esempio sostituisce l'esigenza familiare fino all'età di quattordici anni ma poi c'è il proseguirà e quindi per la mancanza di fondi e di gestione a questi ragazzi saranno poi rimandate nel contesto sociale senza avere la possibilità di seguire i figli a loro inserimento e nell'attività lavorativo nel prosieguo degli studi
La gestione di centri giovani di giorni la cogestione con la usi due comunità alloggio per disturbati mentali adulti l'assistenza economica garanzia del minimo vitale circa quattrocento cittadini indigenti
E la scelta che il Comune di Ancona ha fatto considerare l'indigenza il disco tra la pensione minima sociale quindi l'integrazione fino a pensione minima sociale
Oppure l'assistenza economica per la soluzione spesa ticket e qui per esempio non non non si vede la necessità che il Comune debba interviene sul ticket perché si ha una percezione prettamente sanitaria dovrebbe far carico esclusivamente alla ULSS oppure assunta a livello nazionale come spero si prenda colle
Il decreto che è stato in Parlamento in discussione e per ultimo ma non meno importante
Il servizio di qua educativo territoriale svolto a livello di distretto in collaborazione con il servizio sociale di ventidue educatori professionali nei confronti di minori svantaggiati deviante handicappati e di giovani con problematiche inserimento sociale e lavorativo
Tale servizio del tutto innovativo a carattere preventivo e riabilitativo e viene attivato per mantenere il soggetto in famiglia utilizzando una rete di interventi che spaziano dal settore pubblico a quello privato
è in corso di realizzazione la nuova casa di riposo per anziani i loro alloggi protetti per anziani emarginati di una casa di accoglienza per immigrati
Sono in programma iniziative di cooperazione sociale per l'occupazione di disabili e l'istituzione della Consulta fra le forze imprenditoriali per aprire nuove possibilità occupazionali ai giovani in difficoltà
Inoltre è in corso di redazione un progetto interassessorile per i minori per i giovani al fine di realizzare un sistema integrato di interventi ed iniziativa coordinata tra soggetti istituzionali e nonni in risposta all'esigenza dalla cittadinanza
Tutto ciò e concludo e ciò che si intende fare ad Ancona nell'ottica di un rinnovamento dei servizi ma già domani potrebbe essere inadeguato insufficiente
Per questo credo che chi opera come amministratore nel sociale non può mai concedersi il lusso di riposare sugli allori se questi poi ci sono ma deve in ogni momento essere pronte capace a convertire risorse e nuove esperienze attento ai mutamenti sociali alle nuove povertà e soprattutto alle esigenze delle persone grazie
Martinengo
Io non ho altre richieste di intervento qualcuno di voi desidera parlare prego
Mi spiace dire l'unico nell'astrazione Regione Lazio coordinatori servizi sociali no io volevo dire semplicemente ringraziando innanzitutto così per la cortesia dell'invito
Direi con anche con garbo ma anche con però anche con fermezza che mentre o condivido quasi interamente quelle che sono state le considerazioni
Di tipo istituzionale sociologico ecco su quelle relative ai dati e soprattutto ai dati di tipo contabile e finanziario per la verità mi ci ritrovo molto poco
E mi ci ritrovo non per colpa mia perché sono dati non so
Sua come definirli ma assolutamente diversi dalla realtà
Almeno limitatamente pagine centonove centodieci centoundici
A tre regioni che rappresentano il centro Italia
E appena andato fu via Fulci dell'Umbria
E io mi sono sentito anche con la collega Ciriaco del delle Marche e quindi parlo anche a nome loro
Perché il diciotto per cento diciassette cinque dell'intera popolazione italiana rappresentata da queste tre regioni nel corso dell'esercizio finanziario mille centottantasette non avrebbe ricevuto nessuna risorsa
Relativa ai vari capitoli all'aria dei servizi sociali suo complessa
Il che è assolutamente fuori dalla norma
Non solo
Ma per quello che riguarda in particolare la mia regione
Mentre per quello che concerne ottantasei e l'ottantasette sono stati effettivamente assunti i dati del bilancio
Per il mille novecentottantasei ottantotto per Emiliano centottantasette si è fatto riferimento ad un altro atto che è prodromico
E che il Progetto di Bilancio che viene redatto dalla Giunta regionale che poi è una cosa tutta diversa dall'atto di Bilancio dalla legge regionale che produce l'Assemblea consiliari
L'altra osservazione sempre molto veloce che volevo fare d'altra parte la già evidenziata l'assessore Barbini
E
Che nell'impostazione non della considerazione di inizia nella quale ripeto mi ci ritrovo interamente ma perché credo che concerne l'impostazione complessiva dei dati e questo è reso evidente anche dalla pagina due della del Pian predisposto per consegnarlo alla stampa
Anche se la rilevazione relativo a un certo numero di anni però è stata stampata nel corso del novantuno è stata definita nel corso del novantuno quando la centoquarantadue era relativamente felicemente operante
Ho dei principi introdotti dalla centoquarantadue non si coglie nulla perché anche lì l'affermazione
Di quella idea di programma fondamentale che rimane tale cioè dell'integrazione tra sociale e sanitario e sempre colta diciamo nel secondo il modulo vecchio quando si intendeva trasferire alle USL con la Resistenza che adesso si rivela antichi anticipatrici
Di alcune regioni che non hanno aderito a questo tipo di impostazione
Mentre invece non c'è nulla che hanno un sì
I contenuti della centoquarantadue non solo la Regione Toscana affermato l'ha fatto anche il Lazio ma c'è già la legge quarantuno del più a monte che rovescia completamente per esigenze dettate dalla centoquarantadue questo tipo di dire
Allora la mia per non tirarla più per le lunghe e la mia richiesta se possibile e che pur rispettando
Nella maniera più totale ed assoluta l'autonomia di rilevazione scientifica di elaborazione
Dell'a boss dati i rapporti correnti e direi cordiali che spero posso dire posso usare questa parola ci sono tra l'istituto e le regioni
Forse sarebbe il caso che per gli annunciati rapporti come del resto già è stato fatto più di una volta nell'ambito dalla sia dell'Aldus ci fosse una consultazione
Coni i non i responsabili delle politiche ma con i responsabili della gestione dei dati contabili per far sì che non solo nelle considerazioni di carattere generale programmatico di cui mi sembra superfluo sottolineare la validità
Ma anche nella esplicazione dei dati contabili se nella formulazione delle varie tabelle le varie regioni possono effettivamente riconosce sì grazie
C'è un signore che ha alzato la mano prego tocca a lei
L'Assemblea
Gara
Faccia assistenziali che riguardano gli enti locali
Ecco penso che ci sia delle forme di emarginazione sociale che presentano dei trattini particolari come appunto quelle che riguardano l'antisocialità generale sia minorile che adulta
La criminalità se vogliamo definirla in questi termini è che si tratta di una forma di emarginazione sociale almeno per una parte dei rappresentanti non per la totalità
è chiaro che bisogna escludere criminalità tipo
Colletti bianchi Raw mafia di un certo tipo non escluderei la mafia criminalità organizzata di tipo livelli bassi di manovalanza
Ecco parte questo dico si tratta di una forma di emarginazione sociale che presenta per un verso degli aspetti che sono comuni a tutte le altre forme di emarginazione
Alle sue radici in stati di disagio individuale sociale culturale comuni a tutti gli altri forme di emarginazione e per un altro verso invece presenta delle caratteristiche particolari delle connotazioni particolari che sono dovute al fatto che in entrano nel circuito del problemi della difesa sociale e quindi portano nella
Nel problemi di trattamento di prevenzione parte il giudizio anche altri interlocutori come la pubblica sicurezza come la magistratura
Quindi gli gli enti locali ecco abbiamo registrato questo voi e loro
Hanno una grossa difficoltà a trattare queste forme di emarginazione sociale proprio perché non sono diciamo così di piena completa ha competenza no della loro autonomia ma interferisce in queste forme di prevenzione e trattamento tutta una serie di altri fattori
Peraltro anch'essi legittimi che per la per una società considerata nel suo insieme
E quindi con la necessità di affrontare queste forme di emarginazione senza farne delle categorie particolari come è stato detto poco fa ma in qualche modo affrontarle in una maniera più approfondita e in questo senso ecco ora non abbiamo discusso non abbiamo nessuna il groviglio legislativo e c'è anche in questo campo diciamo ecco non abbiamo nessuno strumento che ci aiuti in questa in questa vicenda
Perché per esempio la legge quattrocento che riguarda appunto la conference Trichet la Conferenza Stato-Regioni ha escluso i problemi della giustizia da quelli trattati dalla conferenza questi sono problemi che sono sì della giustizia però per un altro verso coppie dove tutti concordiamo sono anche problemi sociali quindi sono a mezza strada tra la tra le tue cose noi cerchiamo di rimediare con accordi bilaterali e soprattutto con accordi attraverso raggiunti attraverso la commissione è stata per i rapporti tra il Ministero di Grazia e Giustizia e le regioni e gli enti locali che ormai è a quindi quindici anni di vita è una delle prime forme di collaborazione diciamo tra enti locali
E viste strutture statali e però è una fatica e tutti i membri della commissione anche qui presenti sanno quanto è faticoso arrivare a queste sintesi questi protocolli d'intesa a questi accordi in mancanza di una regolamentazione generale qui si tratta di vedere qual è lo spazio dello Stato qual è lo spazio dell'ente locale e soprattutto anche qual è lo spazio della magistratura in tutta questa vicenda perché non non dimentichiamo che la magistratura sia nel campo minorile che nel campo adulto
Tende a diciamo oltre a esercitare un ruolo di carattere diciamo proprio che è quello della risoluzione dei conflitti o del giudizio tende anche a rizzare un ruolo di intervento diciamo e quindi si pone quasi come un altro operatore sociale in questo panorama ecco quindi speriamo che ecco in uno dei prossimi rapporti possano essere anche approfonditi questi temi che sono appunto di a mezza strada tra quelle che le competenze degli enti locali quello che sono competenze dello Stato
Sono chi l'ente delegato ma la promozione sociale del Comune dell'Aquila
Intanto due due notazioni relative ai dati
Che mostrano degli aspetti abbastanza schizofrenici nel nella nell'analisi perché si tengono come al solito come tutti quanti le analisi di questo tipo statistiche si Tien conto di alcuni aspetti per cui vien fuori come avete detto voi
Poco fa nell'analisi che per quanto riguarda l'attivazione di una nuova di una nuova metodologia politica comune della che nel primo tra quelli del Sud poi l'ultimo in quanto però spende poco
In risplendi e assiste pochissime persone per quanto riguarda l'assistenza in genere
Quindi
Già questi questi questi aspetti secondo me poi vanno riportati come dicevano giustamente già altri prima di me ad un'analisi probabilmente più attenta delle condizioni che conducono a queste queste conclusioni
Condizioni che sono legati al fatto e questo il collega di Ancona poco fa non Martinengo nulla non lo ha accennato al fatto che i Comuni oggi si trovano nella condizione degli anziani non autonomi
Cioè potrebbero migliorare mini migliorare ma son lì lì sulla sono sul sul crinale del precipizio
Perché vivono di doppia derivazione finanziaria
Rispetto alle regioni rispetto allo Stato
Un Comune come quello dell'Aquila che si vede ridurre le contribuzioni dagli ottocentonovanta milioni dell'ottantaquattro e trecentocinquanta attuali
Beh insomma
Chiaramente può fare pochissimo per attivare i suoi
Sistemi alternativi no quando poi si parla del privato sociale
Si parla del privato sociale come se fosse una realtà uguale su tutto il territorio italiano questo non è vero
Anche qui quindi bisogna considerare le diverse situazioni mai generalizzare i dati che sono di una così grande valenza la Società italiana non è uguale dovunque non è possibile generalizzare dati come questo
Ma principalmente quello che volevo sottolineare io non è che le ultime normative hanno confuso ancora di più
Le possibilità operative da parte dei Comuni
Perché mentre apparentemente gli interventi delle centosessantadue della duecentosedici aiutano i comuni in determinati settori in particolare quello dei dei minori
In realtà allontanano dal Comune la possibilità di andare a operare concretamente e con una certezza finanziaria a lungo termine in quei settori per che cosa accadrà nel momento in cui cesserà l'intervento da parte dello Stato e non sarà ancora intervenuta l'autonomia impositiva posta dalla centoquarantadue
Io questo mi chiedo essendo stato uno tra l'altro dei Comuni che ha attivato la centosessantadue al meglio anzi ha avuto i contributi sia degli affari sociali che dal ministero degli Interni siamo uno delle diciotto realtà in Italia canuto tutto d'un contributo io mi chiedo che con come farò fra tre anni a reperire Illy
Adesso per il sì della seconda novità siamo su sui sul miliardo il miliardo che mi serve per continuare ad operare sul territorio comunale
Solo per la centosessantadue
Non so dove andrò sbattere le corna non so neanche dopo che cosa farà mai la Regione dove potrà mai andare a trovare la Regione il miliardo da dare al Comune dell'Aquila
Queste sono realtà che obiettivamente vanno comunque c'è nate e considerate perché o diamo piena attuazione a queste norme che restano invece appesi come quella della centoquarantadue che riguarda l'autonomia impositiva oppure amici miei
Se non c'è se non ci sono fondi non si può fare programmazione se non ci sono fondi programmazione non si può fare prevenzione e la prevenzione una non è tagliata a fettine prevenzione per i minori
E che delinquono quella per i minori che che che che che che che invece diventano tossici eccetera eccetera la prevenzione è una oppure non c'è niente da fare siamo condannati al collasso come istituzioni
Altro dato che mi sembra che venisse fuori forte e che da tantissimi anni è stato frutto anche delle delle analisi di di di e del professor dico
Non è tanto il fatto che la Spesal sanitaria si vede attribuita anche una parte della spesa sociale le ULSS
Ma il fatto che invece vengano ancora sistematicamente sanità rizzati i bisogni del sociale è una cosa completamente diversa una cosa gravissima molto più grave del fatto che una parte dei fondi destinati al sociale vengono affidati alle ULSS
è una cosa completamente diversa accade impartiti in pratica che quando un tossicodipendente arriva a contatto con la struttura sanitaria
Non viene e così contattato in prima istanza dall'assistente sociale dello psicologo che tentano di individuare le cause che sono certamente a monte del della del dell'atto del drogarsi
Ma questo persona viene viene trattata come un qualunque malato malato d'ulcera magari un malato non lo so di della lunga in carne Itala stessa cosa era trattato alla stessa stregua
Questo è il grave problema ad esempio un denso sottolinea un fatto che è successo in in in in Regione io faccio parte sono sonate di segretario regionale del mio partito per cui faccio parte dei quadri partito ci siamo visti portare un'analisi da parte di un'agenzia che non nomino per quanto riguarda il piano programmatico di sviluppo della regione
Che a proposito dello sviluppo dei servizi socio assistenziali faceva unico riferimento all'attività della ULSS dimenticando completamente l'attività del Comune
Come se non esistessero come se la Regione non desse una lira ai comuni per il sociale
Questi sono fatti che debbono comunque essere tenuti a mente e e formare il il ter Reno va sul quale poi posso si può seminare
Per il futuro la ricerca probabilmente valida come questa perché io ritengo che avendo letto le prime pagine la premessa pure io mi ritrovo pienamente nella nella premessa poi magari qualche dato può anche può anche essere così falsato dalla dal dalle motivazioni o dal però non è questo l'importante però io credo che vadano ricercate di più le radici locali anche il senso delle leggi delle norme non soltanto il numero delle leggi delle norme non soltanto la Lelli Indirizzo che queste norme che queste norme danno il senso
Nessun altro
Se non c'è nessun'altra richiesta di intervento io darei la parola al presidente della passo dottor propongono prima collo sfida primo al dottor tutto pollo ma per alcune osservazioni
Voi il credono molto sinteticamente volevo solo ricordare che rapporto che presenta che sto presentato questa mattina si riferisce a dati dell'ottanta nove
Quindi fa una fotografia della situazione all'ottantanove è stato consegnato da molto tempo supporti e se è stato pubblicato con i lunghi non è responsabilità dei ricercatori e quindi non poteva essere stato scorretto solo perché è stato stampato oggi modificare completamente la relazione no introducendo elementi come la centoquarantadue ad esempio che allora non esisteva
Ho introducendo aggiorni dati che oggi son disponibili e allora non erano disponibili
Perché se qualche regione manca ma anche semplicemente perché all'epoca in cui l'apposito chiuso le regioni non si hanno fornito i dati non erano disponibilità di bilancio non ci sono stati forniti
Anche chiesti come dovute cortesie usando tutti i canali possibili a disposizione quindi questo dato di assenza è è chiaro che adesso magari ci sarebbero ma rispetto un rapporto che quando è stato consegnato così era credo che così è stato in qualche modo è stato poi quindi riprodotto e consegnato ecco mi rendo conto ecco l'indicatore dell'Aquila no
Questo indicatore di tipo econometrico e quindi che misura è chiaro che un indicatore riassuntivo no come tutti gli attori assunti di dall'amico da né elimina alcuni dati ma permette
E chiaramente un indicatore e se lei lo vede una appartenenze novantanove nella doppia tabella si vede chiaramente che c'è un rapporto Trapani da abbastanza positivo perché c'è la spesa per abitanti molto bassa una delle più basse però per esempio rispetto a Cagliari che ha più o meno la stessa spesa per abitante L'Aquila raggiunge travolte io io travolte utenti di quanti ne ha raggiunto a Cagliari quindi e chiaramente quello che con una lettura quindi di si saldi ecco però attentato e questo la spesa è poco e gli utenti sono queste
Quindi poi è chiaro che dietro ci sono c'è tutto un mondo anzi importante che si rilevi però l'indicatore sintetico purtroppo a questa sua no resi tattico e non consente
Grazie
Grazie prego dottor Russo si ma io volevo sottolineare
Come questi ultimi interventi che vengono poi da chi effettivamente impegnato sia a livello di Regione che livello di comuni e che quindi ha una una sua conoscenza
Molto specifica dei problemi che abbiamo trattato questa mattina ecco volevo sottolineare come questi interventi
In fondo
Sottolineano l'importanza di una iniziativa come quella che da tre anni stiamo cercando di portare avanti quando abbiamo iniziato abbiamo proposto al nel fare di elaborare ogni anno un rapporto sulle politiche sociali regionali possiamo proprio partiti dalla constatazione che non esiste in Italia una sede di confronto
Tra le diverse realtà regionali e tanto meno seria le realtà comunali come può in questo rapporto si è tentato di fare mettendo confrontando le situazioni dei Comuni capoluogo di regione
Quindi questa constatazione di non esserci un momento un momento di scambio eccoci a indotto a proporre di di tentare un'operazione che non è detto Possa di uscire sempre né su tutti gli aspetti delle politiche sociali regionali
E che il il tentativo di di realizzare un confronto tra esperienze che sono tra lo estremamente diverse ecco che Kate d'Italia non è tutta uguale e un presupposto diciamo fondante di questo tipo di operazione che facciamo quindi cercare di di confrontare per la prima volta realtà regionali cercare soprattutto di di trovare una una cultura comune un un linguaggio comune perché le regioni non soltanto non si incontrano tra loro hanno legiferato con queste mille cento in qualche legge
Settantotto d'oggi hanno legiferato ognuno per conto suo con un linguaggio particolare con un tipo di classificazione delle categorie
D'intervento che sono diverse da regione a regione con un modo di fare e di apportare i bilanci di di indicare le voci di spese che è diverso da regione a regione quindi sapevamo in partenza che l'operazione era ad alto rischio ed era molto difficile
Senza contare poi
Il problema non soltanto di rapportare insieme cose diverse e dire tentare di capire quali erano le linee diamo genitali come anche il problema di rapportare cose che a volta i test non riusciamo ad ottenere ecco perché il limite poiché reale e quello di dovessi scontare poi con le amministrazioni regionali o comunali che o non hanno i dati non ne hanno raccolti in tempi reali o in tempi ottimali rispetto alle esigenze del rapporto oppure proprio no non ce li vogliono dare cioè nel senso che magari
Darsi questi dati comporta da parte loro un'elaborazione un un lavoro supplementare che non vogliono accollarsi
Ecco quindi direi che noi siamo molto coscienti di questi di questi limiti saper sappiamo anche che lavoriamo ad alto rischio rischio quello coi DS contestati perché alcune regioni dicono in questa curatore non ci siamo oppure non avete tenuto conto di di alcune cose che che noi intendiamo vengano ad aggiungersi alle voci che invece voi avete preso in considerazione ma pur nella coscienza
Di questi limiti io credo e sono ancora convinto che questa operazione si si possano continuare che si e si possa e si debba perfezionare
E a questo fine io chiedo veramente in questa sede una collaborazione da parte delle amministrazioni regionali e comunali che ho intenzione che abbiamo intenzione come la boss di mantenere collegate intorno a questo rapporto è la prima volta questa volta che abbiamo fatto un approfondimento sui Comuni è nostra intenzione che ci sia sempre un un un uno scenario
Di comuni un'attenzione dei comuni e quindi vorremmo che i comuni venissero in qualche modo collegati a questo tipo di esperienza e quindi chiedo una collaborazione collaborazione che si può tradurre in in diversi tipi in diverse modalità di rapporto tra il il la borsa delle amministrazioni regionali e locali
Anzitutto la prima collaborazione da più aumentare quella di di farci di aiutarci a riempire i vuoti attuali soprattutto in termini di dati che rapporto presente noi come avrete notato nei rapporti abbiamo sempre l'abitudine di fare delle serie storiche quindi che ci sia un degli anni
Di vuoto rispetto a un dato dispensa possiamo recuperarlo dell'anno successivo se c'è da parte delle amministrazioni la questa attenzione difetti metterci in condizione di avere delle sedi compresa
Un'altra modalità di collaborazione
Io direi anche quella da esercizi da esercitare criticamente anche sulla Spal sull'aspetto di interpretazione sull'aspetto
Cultural solo oggi piccolo mi sembra che
Sono dell'ipotesi quelle che avanziamo di anno in anno che sarebbero confortate anche da un da un dibattito e una riflessione da parte di chi ha ha in mano poi l'operatività nel settore
Poi c'è un terzo modo di collaborazione che io vorrei cercare di intensificare perché nell'anno che viene ecco noi abbiamo costantemente dei nostri ricercatori che sono in rapporto con con i funzionari dell'amministrazione regionale
Vorremmo fare qualcosa di più vorremmo cercare di moltiplicare questi momenti di incontro
E tra tra le amministrazioni regionali e col dando a ad altro a questa modalità di incontro tra adesso che i giornali un taglio di tipo seminariali un taglio più di così di di operatività che non cioè che questo rapporto non non si rivolga ai agli assessorati pur avendo di contattati aveva attraverso i suoi ricettatore ricercatori durante l'anno e con un si rivolga agli assessori soltanto nel momento della presentazione del rapporto ma che ci sia il tentativo di un percorso comune con la dovremo organizzare quest'anno d'intesa con i nel un paio di incontri potremmo chiamare forma anche qua estivo dopo gli incontri di lavoro cui inviteremo
Gli assessori regionali e alcuni assessori comunali e in questi due incontri cercheremo di focalizzare in matematica di interesse
Per di assessori quindi fare minimo di riflessione comune su su questa tematica che sceglieremo
Per esempio l'idea era di di poter approfondire la centoquarantadue oppure il discorso di del terziario di questo di questo terziario sociale che che è molto vasto
E
Difficilmente e difficile da interpretare
E poi parallelamente all'approfondimento di un tema tentare questa operazione difficilissima che avevamo tentato qualcuno se lo ricorderà il primo anno che queste è quello di impostare insieme i lavori il lavoro del rapporto e di verificare insieme alcune alcuni strumenti alcune ipotesi di lavoro ecco in modo che e ci sia da parte degli assessorati anche questa collaborazione che per noi estremamente versione sua e che quel tipo di collaborazione che poi ci permette di realizzare questo obiettivo che è quello di mettere insieme i
Far circolare l'informazione cultura e esperienze tra i diversi assessorati
Ringrazio molto per i vostri interventi vi ringrazio anche per l'attenzione prestata la dibattito sul terzo rapporto del lampo e naturalmente ringrazio
Gli amici presidente kantharos protocollo del la mossa grazie
Debbo aggiungere che l'aperitivo previsto per le tredici e trenta è ovviamente anticipato alle tredici meno dieci