Il Consiglio d'Europa bacchetta l'Italia sull'applicazione della Legge 194 (aborto). Intervista a Loredana Taddei, responsabile delle politiche di genere della CGIL

Radio radicale siamo in collegamento con Loredana Taddei responsabile delle politiche di genere della della CGIL tra l'altro è stata fondatrice di se non ho alcun aiuto Piera parlare del del del pronunciamento del Consiglio diritti sociali che il Consiglio d'Europa che ha bacchettato il nostro paese perché viola i diritti delle donne in merito
Alla legge cento novantaquattro che non è garantita tutte le donne che Loris ritirino o vi siano costretti e così via per cui o siano costretta a dover abortire in una struttura
Pubblica allora come è nato questo questo ricorso dottoressa Taddei e soprattutto qual è la la la situazione se avete riscontrato come come sindacato so che la CGIL presente in molti ospedali a livello capillare che quindi conosce molto bene la situazione che c'è nelle nostre strutture pubbliche
Su questo concorso nasce un po'di tempo fa nel due mila tredici
Un ricorso al Consiglio o d'Europa contemporaneamente ad un altro ricorso di una organizzazione internazionale non governativa anzi perché insieme alla RAI ca
Appunto ha fatto ricorso al unico ricorso analogo a questo se in quegli anni che è andato a sentenza l'otto marzo nel del due mila quattordici
E anche in quella sentenza alpini dichiarava Alitalia colpevole rispetto
All'anno l'applicazione o la non corretta applicazione della centonovantaquattro
Quindi possiamo dire che nell'arco di due anni il Governo italiano è stato condannato due volte dal Consiglio d'Europa per per la mancata
O non corretta applicazione di questa di questa legge così tormentata che dal settantotto ormai son quasi quarant'anni
Da quando è in vigore trova comunque ciclicamente ostacoli e in questi ultimi anni la situazione diciamo e persino o peggiorata questo ha portato
La CGIL anche a fare un corso il ricorso dicevo prima che sono molto simili tante
Che sono stati seguiti anche dallo stesso avvocato La Boukatta Marilisa D'Amico il nostro ricorso rispetto all'altro a di diverso soltanto un alla parte che riguarda appunto i medici non obiettori
Certo ecco proprio per questo le volevo chiedere se gli ospedali italiani diciamo riescono a distribuire bene diciamo in proporzione i medici obiettori da quelli non obiettori perché ci sono delle strutture dove
Addirittura diciamo l'obiezione viene utilizzata per evitare un determinato una determinata
Funzione è così
Ci sono Regioni molto vasto cure punto concorrere
Cubo presso un comunque gli hanno addirittura
Il novantatré virgola trenta se non ricordo male percento di obiettori di coscienza
Ci sono ci sono strutture ospedaliere dove non c'è neanche un un non obiettore ora tutto questo poi latte a a gravare sul lavoro quotidiano dei pochi non obiettori
E sul loro percorso di carriera
Ma soprattutto poi ha avuto un diritto negato
Alle donne che non possono scegliere liberamente e gratuitamente un'interruzione di gravidanza come dovrebbe garantire alla rete la legge e come dovrebbe fare aderenti dello Stato insomma le donne dovrebbero poter scegliere liberamente
Fece diventare madri
Il fatto che questo non avvenga non solo e grave rispetto
All'al principio di di autodeterminazione delle donne neanche
Diventa anche pericoloso rispetto
Alla loro salute e poi la discriminazione insopportabile perché questo vuol dire che a seconda delle condizioni economiche
Di ognuna e il trattamento in questo Paese può essere completamente diverso
Certo per quanto riguarda le verifiche sono state fatte dal Consiglio d'Europa quanto lei mi ha detto che il ricorso è del due e le tredici quando sono state fatte le verifiche da parte
Del Consiglio d'Europa che naturalmente per pronunciarsi avrà verificato sul terreno quello che
Che è accaduto per quanto ne può sapere lei
Sì esatto assetato di ricorsi e del due mila tredici questo
Affatto lire alla ministra Lorenzin
Che erano dati vecchi il punto qual è amministravo Fabbri uno che l'ultima udienza pubblica
A Strasburgo su questa su questo discorso accertata il sette settembre del due mila quindici e la legge il Consiglio d'Europa si è pronunciato il dodici ottobre
Nel due mila quindici quindi un quindi un mese dopo quindi non ha
Ragionato su atti in situazioni vecchie nel modo più assoluto
Il tema è un altro che
Pur essendo uscita questa sentenza il dodici ottobre resa pubblica soltanto ieri
Perché perché in questi casi c'è un embargo che soltanto il Governo in questione in questo caso il Governo italiano può interrompere
E il Governo non l'ha fatto un portati perché altri in mente cioè quindi lei mi aveva l'embargo sì mi scusi tanto se la interrompo tre quindi il Governo italiano in qualche modo ha occultato questa notizia vera fino a quando poteva farlo
In un'area pubblica aveva la facoltà di non di non farlo e non la fa a chi spettava la decisione di renderlo pubblico
Al governo locale al Governo c'è un riparti mento dal nel governo pure a un ministro in particolare che lei sappia la Presidenza del Consiglio scusi stesso non poca diciamo cavilloso in questo perché poi è importante anche capirlo
No se non lo so non fa niente perché no magari non lo so è che il Consiglio d'Europa sa che il Governo e troppe può rompere l'embargo
Poi qui del Governo co.co.co. proprio sui del Governo sulla pur con
Non mi compete certo certo certo certo no no giusto Fondazione Ente Parco dettato eccetto embargo di alcuni embargo che dovrebbe servire nel nelle intenzioni del Consiglio d'Europa
A dare tempo e modo al Governo in questo caso ripeto quello italiano i rimediare a al problema che al problema in questione
E dopodiché perché embargo per fortuna certo punto case
Il nostro scadeva ieri l'undici aprile e a quel punto ieri mi ha dato notizia diversamente il Consiglio d'Europa
Certo se ne sono propone perché
Tecoppa che aumenta era conosciuta dai diretti interessati e da ottobre
Certo e quindi il Ministro ne era a conoscenza
Ho
Certa quindi
Io primo vorrei a questo punto insomma visto che le cose stanno così rileggere quello
Quello quello che ha detto ieri il ministro mi riservo di approfondire con i miei uffici ma sono molto stupita
Perché dalle coniugato ha parlato di stupore
Perché dalle prime cose che ho letto mi sembra che si rinfacciano dati vecchi che risalgono al due mila e tredici il dato di oggi è diverso ha detto il ministro non c'è alcuna violazione
Del diritto alla Salute
Allora io
Qualche Tai lo stupore non doveva esserci perché appunto lascia il tempo e non l'abbiamo conosciuta ieri ieri l'ha conosciuto l'opinione pubblica
Certo tesa e e i dati del ministro fa benissimo che non sono non sono vecchio perché come come mi raccontava all'inizio l'ultimo di altra pubblica è stata
Il sette settembre la la sentenza risale al mese dopo ottobre quindi
Non è stata fast food alternative
Seguente no certo un'ultima considerazione quali saranno le conseguenze di questa diciamo
Di questo richiamo del del Consiglio d'Europa il il richiamo comporta un obbligo da parte del del governo del Governo italiano oppure
Diciamo tutto resterà come come prima
Allora diciamo l'esperienza fin qui fatta non è incoraggiante nel senso che
La l'assistenza di cui parlavo inizialmente quella del due mila quattro uffici
Astrattista appunto condannare il Governo italiano non ha però non si è concretizzato poi in nessuna misura
Che potete migliorare in qualche modo questa questa situazione
E quindi
L'auspicio qual è che di fronte a una seconda sentenza in così poco tempo il Governo finalmente si decida a prendere atto perché c'è un problema che ci sono criticità
Profonde importanti e che quindi
Si lavori sino al mente perché questa legge sia applicata ovunque
Comunque la legge prevede che sia venga applicato appunto
Certo bene io la ringrazio molto della sua disponibilità anche soprattutto per averci spiegato diciamo tutte le le vive le mille polemiche gli equivoci che sono nati dopo il pronunciamento del il Consiglio d'Europa andiamo al Comitato diritti sociali del Consiglio d'Europa dopo ricorso che è stato fatto sulla legge centonovantaquattro del mille novecento settantotto la ringrazio grazie a voi
E vi auguro buon lavoro classe Loredana Taddei responsabile delle politiche di genere della CGIL