L'industria del welfare: settore trainante per la crescita del Paese

Allora grazie buongiorno buongiorno
A tutti noi che siamo qui nella sala Aldo Moro della Camera un saluto a chi è presente qui
Dal vivo mosso tutto chi è presente non meno dal vivo attraverso la diretta web
Che in questo momento è in streaming appunto sul sito della Camera
E quindi consente di allargare la nostra patria e consentiva poi domani a tutti da domani in poi di poterli vedere quello il lavoro che facciamo qui oggi PIL credo che parlava prima di rivederlo di riascoltarlo perché oggi come intergruppo sussidio per la sussidiarietà
Credo che stiamo facendo una momento interessante e utile per il presente e per il futuro perché andiamo approcciare
A dare il calcio d'inizio a una a un lo studio e a una realtà che al momento del nostro Paese sottovalutata che può essere un grande ambito di sussidiarietà
Io mi mi fermo qui do la la parola adesso subito a Raffaello Vignali che come ha l'onore e l'onere di guidare nostro intergruppo dico solamente che l'intergruppo per chi non lo sapesse non è una simpatica riunione via tifosi dell'Inter quale pure io sono ma è una libero incontro Vignali e tifoso del Bologna poi Walter ritira perché ognuno dichiara la sua fede calcistica anche questo sussidiario ma il dicevo l'intergruppo è una libera associazione di parlamentari di dalle forze politiche
Nel nostro caso di quasi tutte le forze politiche tranne una o due
L'intergruppo per la sussidiarietà è il più antico intragruppo presente in Parlamento perché siamo nati nel lontano due mila e due due mila tre
E quindi da allora noi continuiamo a questa attività che si svolge il CUN doppio binario ovviamente il lavoro legislativo
E abbiamo al nostro attivo anche delle intere leggi approvate nell'era del bipolarismo muscolare approvate dal Parlamento all'unanimità
E dall'altro lato un lavoro di approfondimento culturale come quello che stiamo qui a fare oggi che il seme per poi produrre sperabilmente buoni interventi normativi
Quindi ho finito mi sembrava giusto doveroso Raffaello rappresentare chi siamo perché per noi è noto ma molto spesso per tante persone no e quindi Raffaello Vignali
Sarò brevissimo semplicemente passo la parola il presidente Baldelli anche per eventi intervenire dopo sembrerebbe eccessivo quindi benvenuti a tutti grazie se venuti saluto anche
Tutti gli ospiti evidentemente che sono venuti qui oggi ci sarà modo di ascoltare che la tutti interessati sentire i risultati dell'Osservatorio Cal tre parole tre maxi dopo faremo la nostra parte
Simone Baldelli vicepresidente alla Camera
Grazie
Io mi presento perché probabilmente quasi nessuno a parte i colleghi di voi mi conoscete io dico solo quello non famoso tra i miei colleghi vicepresidenti della Camera
Quindi perché abitato quello non famoso non non sempre mi dicono essere un male questo di non essere noto e di non andare quotidianamente in tv certamente non è un male per me
Invece ho il piacere di fare da padrone di casa per un verso e da colui che dà il calcio d'inizio per l'altro questo incontro della dell'intergruppo per la sussidiarietà che come spiegava
Giustamente Antonio Palmieri è stata una eccellente esperienza parlamentare delle ultime legislature a riprova del fatto che le belle esperienze non vanno rottamate anzi sono quotidianamente di stimolo e di proposta e portano in questo Palazzo della democrazia che noi abbiamo voluto costruire in questa legislatura come una vera e propria casa di vetro aperta ai cittadini aperta alle iniziative agli spunti al mondo del sociale all'impresa alla cultura anche attraverso la web tv che trasmette i nostri lavori indiretta ecco abbiamo recepito dal dall'intergruppo diversi spunti e diverse iniziative che periodicamente vengono sottoposte all'attenzione della presidenza e vengono ospitate appunto da Palazzo Montecitorio
Quindi un ringraziamento si era Antonio Palmieri che a Raffaello Vignali per aver voluto portare alla Camera dei deputati questo incontro che ha una particolarità significativa in ordine al tema che tratta
Intanto
La questione del welfare e l'analisi che viene fatta della spesa del welfare da parte delle famiglie
Il bilancio del welfare delle famiglie ci sono
Tre parole che anche prese singolarmente Ching Due con una riflessioni importanti da prime bilancio
Il bilancio non solo privato in questo caso cioè l'analisi della spesa ma che bilancio pubblico
Essendo l'elemento del welfare la nostra principale voce di bilancio la riflessione su come questo welfare possa essere rimodulato alla luce
Del decremento demografico dei dei mutamenti sociali che abbiamo quotidianamente di fronte del cambio della morfologia sociale delibere tessuto sociale del nostro Paese in questo quadro quindi l'attenzione al bilancio pubblico e al Bilancio privato l'analisi Katie del bilancio privato delle famiglie si fa in questo studio
Sulle voci di Guelfi perché sono state analizzate pensiamo alla alla salute alla cura dei figli minori
All'istruzione oppure alla l'assistenza delle persone non autosufficienti ecco che non sono numeri sono persone
E alla famiglia che perde nel corso degli anni anche per diciamo il decremento demografico per l'assottigliamento il nucleo della famiglia il ruolo di ammortizzatore sociale che aveva avuto negli anni passati pensiamo agli anni settanta e ottanta dove l'elemento della famiglia diventava premessa alla possibilità per esempio di tanti giovani di poter trovare un lavoro più tardi perché
C'era il circolo
Di rientro
Anche del meccanismo previdenziale che dava alla famiglia la possibilità di avere un propellente per permettere ad esempio la permanenza di tanti giovani in casa fino a una certa età anche perché punto la il sistema previdenziale proteggeva tutto questo ed erano famiglie differenti da quelle che andiamo ad analizzare oggi dove la famiglia
Mono nucleo
Diventa una un elemento sempre maggiore quindi una non solo un welfare ma anche una un tessuto che cambia che cambia profondamente e rispetto al quale si aprono nuove sfide proprio queste nuove sfide vuole cogliere queste contro di oggi ed è per questo che è così importante intanto la possibilità o meno di industrializzare questo questo settore questa filiera così complessa che vede tanti operatori
Che sono a metà tra il pubblico e privato gli enti bilaterali lo Stato il privato che a Bari livelli sì contaminano si incontrano si incrociano o competono
Ecco
Io non so quanto sia semplice
Disegnare immaginare una filiera una filiera può industriale a maggior ragione analizzando diciamo
Successi e insuccessi della nostra o delle nostre politiche industriali ma anche guardando ciò che di positivo di utile e di vivace c'è nel nostro tessuto industriale produttivo
Quello della piccola e media impresa battersi si auto cita
E connesso l'elemento della territoriale della territorialità ecco si può declinare in questo senso una sfida che si avvicina alla persona e alle famiglie
Anche raccogliendo diciamo l'elemento territoriale oltre che ecco la ed è qui poi l'elemento che fa di questo un tema di sussidiarietà l'elemento della competizione positiva tra pubblico e privato e tra stato e territorio
In fondo se c'è qualcosa di etico perfino nella finanza nella finanza etica
Su tanti aspetti anche con Antonio Palmieri con l'intergruppo e contanti amici ci siamo trovati a discutere proprio di questi temi l'elemento sociale d'impresa l'elemento etico d'impresa ecco immaginiamo quanto possano ai quanto debba esserci Vietti coi di sociale
In quella che si analizza questo studio possa essere lo spazio per l'impresa sociale
Già dei passi avanti anche a livello valutati pensiamo al welfare aziendale
Tutto un mondo che ruota attorno alla cura alla cura del sì alla cura degli altri alla alla sanità e a tanti altri aspetti che vengono presi in considerazione
E l'incidenza anche di questa spesa
Incidenza forte proporzione
Per le famiglie più deboli
Che diventa anche su un elemento di riflessione è un elemento che probabilmente con l'inserimento in questo quadro di una logica di mercato riesce ad essere
Se non soluzione almeno miglioramento di tante condizioni insomma un incontro che costituisce un'apertura per il presente per il futuro come ci tiene a dire
Il mio amico Antonio Palmieri perché è un tema che interessa tanti operatori ma soprattutto interessa tante famiglie e non si capisce perché di un tema che ha un interesse di mercato non si debba in qualche modo fare un oggetto di mercato intendendosi per mercato tutto ciò che poi anche una economia sociale di mercato e quindi anche lui chiudiamo il cerchio di una visione complessiva che è una missione che personalmente
Mi appartiene ma che credo sia una visione sulla quale tutti possano e debbano svolgerà una riflessione
Importante e approfondita
E questa riflessione approfondita importante l'oggetto dell'incontro di oggi e per questo ringrazio chilo realizzato e tutti voi che siete qui e coloro che questo incontro possono sempre attraverso la web tv della Camera e tutti gli altri canali di pubblicità
Twitter
Crediamo e e socio compresi grazie a tutti voi grazie
Grazie grazie vero a Simone Baldelli che ha dato credo un calcio d'inizio non formale dando anche una testimonianza una riflessione e quindi noi adesso le ha parlato che io sono affezionato locuzione presente Futuro quindi per il presente e il futuro di questo nostro incontro noi salutiamo
Il collega presidente del Messina inventa emettere lacci che anche di un antico sussidiario e come me è stato tra coloro i quali tra i primi fondarono Rocco fondarono l'intergruppo nella nostra prima legislatura insieme nel lontano due mila uno questo è il presente il futuro è la dottoressa vandalo che prende possesso del da nostro timoniere non so sito timoniere apparso non vorrei avventurarmi in cosa che comporterebbe strada
Il vicepresidente Barbieri mi ha subito fulminato con lo sguardo colei che condurrà i lavori di questo nostro giornata eroici trasferiamo da un'altra parte per ascoltare perché questo è anche lo scopo del nostro incontro cioè ascoltare insieme riflettere insieme e poi lavorare sperabilmente ancora insieme grazie
Grazie né regole a questo punto chiamerei qui accanto a me Andrea Rapaccini presidente di Mps Consulting Enea Dall'Aglio presidente dell'Ali presidente nessun stima e presto Mario Calderini e professor Mauro Magatti
A questo punto chiederei al presidente Rapaccini si può spiegare come mai oggi forse più che mai il guelfe renderà è il centrale per il nostro Paese soprattutto come è nata questa ricerca
Sì grazie buongiorno a tutti rinnovo i saluti e soprattutto i ringraziamenti al vicepresidente e all'intero gruppo che ha organizzato con noi questo questa giornata
Ma allora io partirei da un fatto
No in MPS crediamo che da diversi anni una separazione fra valore economico valore sociale valore ambientale non abbia più senso
Se pensiamo che non lo abbia più in futuro sempre meno in futuro in altre parole gli operatori economici che vogliono costruire una posizione competitiva nel lungo periodo dovranno fare i conti con l'impatto sociale ambientale che le loro aziende svilupperanno riusciranno a generate
Nello stesso tempo se la vediamo specularmente le politiche sociali e in generale gli operatori sociali e ambientali dovranno domandarsi qual è il modello di sostenibilità economica delle loro scelte
Se questo è valido per noi in ogni settore e quindi indifferente un se vogliamo è un approccio generale crediamo che lo sia particolarmente per il settore di cui parliamo oggi noi oggi stiam parlando di iniziative per questa è una definizione che vogliamo dare di welfare un po'appena fatta
è un po'il complesso delle iniziative che hanno a che fare con la sicurezza sociale il benessere i cittadini allora non so se c'è oggi qualcosa di più importante di questo soprattutto se come abbiamo poi lo vedremo alla ricerca abbiamo anche dato un valore economico
Al benessere delle famiglie alla sicurezza sociale
Ora perché abbiamo iniziato ad approfondire questo aspetto perché siccome ci occupiamo di Guastalla qualche da qualche anno abbiamo visto che c'era un un gap se vogliamo un una mancanza di conoscenza che divisione
La mancanza di conoscenza era legata alle famiglie ai bisogni delle famiglie ce n'mancava un'analisi trasversale intersettoriale che partisse dalle famiglie e cominciasse a valutare qual è il bilancio della famiglia dal punto di vista delle entrate e delle uscite di welfare
Mancanza mancava un'analisi sulle spese delle famiglie articolate effettivamente per per ambiti
Mancava una visione sui bisogni delle famiglie i soddisfatti sulle rinunce delle famiglie una visione in in qualche modo della domanda e quindi ci sembrava giusto cominciare a partire da questo da questo aspetto
C'era anche un'altra mancanza che abbiamo notato e che in un momento così importante e e di cambiamento non c'è una visione complessiva della filiera di welfare chi sono gli operatori che ruolo hanno come interagiscono fra di loro
Non sono stato il mercato ma anche profit e non profit ma anche religiosi enti religiosi enti laici c'è la necessità di dare una visione sistematica la filiera e poi c'era una mancanza di visione che la cosa che ci ha colpito di più Higuain fare ormai considerato un costo e i costi vanno ridotti vanno tagliati vanno efficienti Tati
Allora se cominciassimo a ragionare in maniera diversa se la prospettiva fosse che il welfare è un investimento
Se è un investimento vuol dire che a un ritorno il ritorno può essere economico il rito non può essere sociale ritorno può essere di occupazione questo è un fatto perché l'occupazione che si terra verso welfare è occupazione stabile
è un ritorno sociale perché migliora il benessere delle famiglie ed è un ritorno economico perché come vedremo anche un valore economico molto significativo e molto più significativo di alcuni settori che fino ad oggi
Abbiamo considerato rilevanti per lo sviluppo del Paese
Per questo abbiamo dato un taglio un po'provocatorio al titolo di questo intervento che l'industria del welfare qualcuno ci ha detto ma siete sicuri si può parlare di industria
Ed è se c'è un'industria potere che ci son delle politiche industriali vuol dire che c'è una visione di lungo periodo vuol dire che c'è un investimento in un costo si parla in una logica prospettica
E per questo credo che se noi usciamo dal secolo scorso e cominciamo a guardare una progettualità che non sia di tre mesi ma neanche di un se vogliamo di un mandato elettorale
Ma sia oltre e soprattutto guardiamo per i nostri figli
Noi crediamo che si possano trovare delle soluzioni per questo Paese che mettano insieme le tre cose che sono state separate fino adesso allora economico valore sociale valore ambientale
A questo punto passerei la parola al dottor Dell'Aglio
Poeti ad orientare un pochettino più nel dettaglio di questo studio grazie certamente lo farò proprio perché il mio compito è quello di darvi i dati fondamentali una piccola parte non preoccupatevi soltanto una piccola parte dei dati della nostra ricerca
Ma che spero possano stimolare la discussione diceva Andrea Rapaccini e che in quel far l'abbiamo voluto definire un'industria
Beh se un'industria allora è anche un contributo importante può dare un contributo importante alla crescita del Paese
Questo è un anno credo significativo non so da quanti anni non capitava che gli andamenti congiunturali segnalati dall'Istat
E variasse ero in positivo le previsioni di governo quelle del Def di di primavera è un anno abbastanza buono dal punto di vista della crescita economica la la proiezione di circa uno virgola cinque per cento di crescita del PIL quali sono i settori che tirano beh ci sentiamo dire che sono i settori made in Italy ed è vero
Un contributo importantissimo l'industria meccanica dell'automazione delle tecnologie avanzate nel nostro Paese ed è vero all'interno di questo indusse il settore automobilistico certamente vero i servizi il turismo e anche questo è certamente vero però c'è un grande assente
Nelle statistiche industriali del nostro Paese il grande assente proprio l'industria due far perché ancora non compare come tale appaiono tanti micro settori che se vogliamo
Ne fanno parte tutti quanti in crescita alcuni in crescita dell'ordine del due tre per cento altri in maniera molto più sostanziosa per esempio la componente assicurativa sanitaria avuto nell'ultimo anno una crescita dell'otto per cento quindi alcuni se tu la crescita anche dei fondi pensione per esempio che il certamente significativa però se noi vediamo questo settore nella sua complessità scopriamo che ha un valore complessivo di centonove miliardi centonove miliardi virgola tre che vuol dire
Una quota importante il sei virgola cinque per cento del PIL
Per dare un'idea del dell'importanza di questo valore economico vorrei fare dei confronti d'
Ha per esempio con alcuni dei settori che ho citato prima il settore automobilistico più o meno un terzo di questa industria il settore dell'abbigliamento che uno dei settori di punta della nostra industria nazionale anche se un terzo tutta la tutto il settore agroalimentare più o meno equivale al al welfare circa cento dieci miliardi
Quindi il settore di grandissima importanza a nostro avviso destinato a trainare a lungo termine soprattutto se si saprà guidarla con una politica industriale e sociale la crescita del nostro Paese perché perché siamo un Paese maturo
E forse è venuto il momento di fare di questa maturità che non è soltanto una maturità demografica certo siamo anche un Paese vecchio no
Però siamo un Paese maturo socio culturalmente vuol dire che siamo tenacemente abituati a un tenore di vita è una qualità della vita che non vogliamo abbandonare nonostante le difficoltà
Economica abbia una forte aspirazione al benessere se noi vediamo in tutto questo non un problema ma un'opportunità quest'industria potranno soltanto crescere ma dare un contributo determinante almeno pari a quello degli altri settori di punta della nostra economia
Questi centonove miliardi sono il sedici per cento di tutto il welfare che certamente prevalentemente pubblico nel nostro Paese in quel far vendere nel suo insieme vale circa seicentosettanta miliardi cioè il sedici per cento e dichiaro welfare familiare cioè determinato dalla spesa diretta delle famiglie e quindi avete la rappresentazione dei comparti che ne fanno parte la salute che vuol dire trentatré miliardi
I supporti al lavoro cioè le famiglie italiane spendono per lavorare
Per accedere al lavoro
In trasporti ristorazione connessi al lavoro trentuno miliardi è una cifra che io non conoscevo prima di fare questa ricerca mi e mi ha colpito tantissimi settore il secondo settore del welfare familiare e quello della delle spese necessarie per lavorare
L'istruzione quindici miliardi l'assistenza lassiste sul settore troppo piccolo nel nostro Paese destinato premente accresce il più degli altri quattordici miliardi vedremo come assistenza è veramente il settore critico del welfare familiare la cultura e il tempo libero è una il nostro Paese che spende molto poco in cultura non soltanto diciamolo dal sotto il profilo generale ma anche da parte dell'impresa
Previdenza e protezione cioè la componente squisitamente assicurativa di carattere previdenziale di terzo pilastro più le protezioni sicure tira le persone le assicurazioni sulla vita e alle cose le assicurazioni per per le abitazioni
Questi sono i settori fondamentali che noi abbiamo ricostruito in che modo dove soltanto un elemento metodologico senza annoiarvi troppo con i gli aspetti di metodo intervistando in profondità cioè in molti casi facendo più di una intervista personale per famiglia
Un po'più di due mila e trecento famiglie di tutti i sedimenti socio economici e infatti questa è la chiave di lettura che che abbiamo voluto dare intanto una segmentazione economica classica per condizione economica
Abbiamo suddiviso il nostro targhette in cinque grandi seriamente gli ed è andato oltre i nomi
Abbastanza significativi credo dal punto di vista economico il segmento della certezza il segmento più ricco della popolazione conta l'otto virgola cinque per cento delle del totale delle famiglie e ha un reddito netto ecco questo la cosa molto importante noi ragioniamo
Interni reddito non ha al netto dell'imposizione fiscale e contributiva ha un reddito netto medio di sessantotto mila euro per famiglia
All'estremo opposto il grande segmento che abbiamo definito della debolezza economico sociale
Che racchiude il trenta per cento delle famiglie italiane quindi più grande dei seguenti non è fatto soltanto delle famiglie in condizioni di povertà o a rischio di povertà in senso tecnico molto si è parlato di questo a proposito della recente legge
Per l'inclusione per il sostegno al reddito delle famiglie più povere in cui è un segmento un po'più vasto con quel segmento con un reddito sensibilmente inferiore alla media tredici mila euro l'anno netti per famiglia
Ma l'altro criterio di segmentazione che tengo molto a a citare e quello per tipologie di famiglia cioè caratteristiche di composizione del nucleo familiare
Dove vedete che è molto vero che la fragilità sociale che il e la grande issue che il il nuovo welfare deve affrontare non tanto dire quindi come dire la ritirata dello Stato e la necessità di coprire i territori che restano scoperti e quindi di essere complementare a questo anche questo realmente ma soprattutto la necessità di dare risposta a bisogni nuovi che emergono dalla fragilità sociale e largamente determinata del fenomeno più importante di tutti
Che è l'indebolimento della famiglia come Rete primaria di welfare comete primario di protezione sociale del nostro Paese
Accanto allo Stato la famiglia è sempre stato il l'assetto fondere le il fattore fondamentale di e coesione sociale per il nostro Paese e la famiglia oggi non ce la fa più per i motivi socio demografici che questi dati lusitano molto chiaramente il quaranta per cento delle famiglie italiane sono o mono componente oppure costituita da un genitore
Solo il più delle volte separato il più delle volte è una donna anzi darà stragrande maggioranza dei casi è una donna
Col di figli a carico e questo dal punto di vista di profilazione di di profilazione le famiglie normalmente segmento che soffre di più anche in termini economici se quaranta per cento
E delle famiglie italiane ha questa caratteristica capite che la capacità di assicurare solidarietà tra le generazioni e solidarietà tra tra tutti i soggetti che si muove all'interno del famiglie e fortemente indebolita
Ecco cosa vuol dire analizzare come abbiamo fatto il bilancio della famiglia vuol dire occuparsi sia delle entrate che delle uscite anche se parleremo soprattutto delle uscite e quindi la spesa di welfare delle famiglie vorrei soffermarmi un attimo sull'importanza del Welfare
Per la sostenibilità sociale delle famiglie italiane perché le entrate di Welfare
Hanno un un impatto determinante sulla stabilità sociale delle famiglie ma conseguentemente sulla capacità di consumo delle famiglie e quindi sulla stessa sostenibilità del nostro sistema produttivo sistema dell'impresa
Vediamo alcuni dati
Fondamentali
Le tratte di Guelfa costituiscono il
Trentasei per cento delle entrate totali delle famiglie italiane certamente il grosso di questa cifra è costituito dalle pensioni per le pensioni pubbliche
Ma il le prestazioni welfare pubblico non sono soltanto le pensioni sono per esempio tutti gli ammortizzatori sociali e poi una quota per adesso molto piccola ma crescente e dato anche dalle prestazioni del welfare privato
La cosa è ancora più importante se noi guardiamo questo dato in termini di numero di famiglie che ricevono prestazioni di welfare pubbliche o private certamente il numero più importante
Nove milioni e mezzo è quello di famiglie al cui interno
Sono dei pensionati cioè che hanno un contributo più o meno rilevante costoro sono il trentotto per cento delle famiglie totali che hanno contributo più o meno determinante al reddito totale familiare derivante da redditi pensionistici
Ma tra queste famiglie il trentadue per cento del totale delle famiglie ha una dipendenza dei redditi pensionistici
Almeno pari o superiore al cinquanta per cento del reddito familiare che cosa vuol dire vuol dire che se venisse a mancare o se venisse a declinare come dice seccamente cadrà con la col cambiamento in corso o dell'entità dei redditi pensionistici con il col cambiamento dei tassi di sostituzione questa capacità di sostegno alla capacità di spesa delle famiglie le prossime crisi generando impatti sociali ma anche economici sul sistema produttivo molto più pesanti di quelli che abbiamo vissuto
Nelle recenti crisi due mila otto due mila undici
Otto milioni di famiglie hanno altri tipi di sussidi pubblici quattro virgola sette milioni di famiglie ricevono prestazioni di welfare occupazionale
Tre milioni virgola nove di famiglie ricevono prestazioni assicurative o di fondi sanitari e previdenziale e fine anche questo lo voglio sottolineare perché anche questo è welfare tre milioni di famiglie
Ricevono aiuti personali da parte di familiari perché ne hanno bisogno e al bisogno per affrontare le spese primarie
Il secondo aspetto
Dell'analisi del bilancio e la spesa
Avete già visto i dati che citavo prima del dell'importo complessivo del venti Guelfa familiare quindi della spesa delle famiglie qui vorrei sottolineare l'incidenza sul bilancio economico della famiglia delle spese di welfare e per semplicità
I mostro di confronto esclusivamente tra i due segmenti estremi le famiglie deboli le famiglie degli agiati
Vedete che la cosa che a noi pare paradossale e che l'incidenza della spesa di welfare sulle famiglie sul reddito delle famiglie debitori molto più alto della media generale ed è molto più alto in termini di incidenza percentuale della spesa delle famiglie ricche
Delle famiglie agiata e il diciannove per cento vuol dire che quasi il venti per cento
Del reddito di questi tredici mila euro nei di reddito netto delle famiglie del trenta per cento le famiglie italiane e quelle del della fascia più debole famiglie che hanno la capacità di risparmio meglio del due per cento cioè sostanzialmente che non hanno capacità di risparmio se ne va in stese che io credo una un un un una Uefa society dovrebbe nel loro caso rendere gratuite
Perché queste famiglie faticano tantissimo a garantire quelli livello di prestazioni assolutamente necessari quando confrontiamo in quel far dei deboli welfare degli oggetti parliamo di due cose completamente diverse la spesa di welfare degli agiati e sostanzialmente una spesa finalizzata a garantire livelli di qualità della vita particolarmente elevati
E questo incide per il quindici per cento sul reddito di di quelle famiglie la spesa delle delle famiglie deboli in quel fare è una spesa incomprimibile per ottenere prestazioni che oggi lo Stato non riesce a dare o che non dà più
E i servizi necessari assolutamente necessari come quelli per l'istruzione o quelli per la salute incomprimibile
E qui veniamo al devo saltare alcuni passaggi a cui le analisi di settore della della nostra ricerca
Andiamo a vedere alcuni dati di dettaglio la parte sanitaria il settore del welfare sanitario a carico delle famiglie beh vedete che la spesa media generale è di mille trecento euro per famiglia tutte le famiglie
E in qualche modo hanno nel corso di un anno a una pur minima spesa sanitaria il valore della spesa delle famiglie già per il due mila e trecento Euro quelle famiglie deboli e di mille euro all'anno cosa vuol dire che il rapporto due a uno meno apporto tra i redditi delle famiglie Azzate delle famiglie deboli e cinque a uno quindi è evidente che l'incidenza di questa speso sulle famiglie deboli e molto maggiore
E qui si capisce qual è il motivo per cui nella media generale il trentasette per cento delle famiglie italiane totali dichiara
Ha dichiarato nel nostro interviste di abbiamo dovuto fare delle rinunce non deve aver rinunciato in assoluto alle cure ma di aver dovuto fare delle rinunce di qualche tipo no il dentista la prevenzione eccetera di qualche tipo alle alle cure alle prestazioni sanitarie
L'altro settore critico anzi il più critico su cui non voglio mancare di darvi alcuni dati e proprio quello dell'assistenza perché critico ma vedete che la spesa di assistenza totale di quattordici miliardi
Per assistenza abbiamo rilevato tre
Fenomeni principali quello dell'assistenza familiare generale e principalmente le colf che il grosso di questa spesa quelle dell'assistenza per la cura dei bambini essenzialmente baby-sitter abbiamo consigliato a parte
Nell'ambito dell'istruzione gli asili e le scuole materne
E quella della spesa per anziani e non autosufficienti che il trentaquattro per cento di questi quattordici miliardi spesa che va in assistenza di socio in assistenza socio assistenziali in strutture residenziali e soprattutto i badanti qui per badanti intendiamo figure professionali dedicate alla cura di non auto sufficienti e non una generica prestazioni di assistenza agli anziani
Ma le famiglie che hanno problemi di non autosufficienza sono uno virgola otto milioni
Soltanto una parte di queste effettivamente nelle condizioni di garantirsi i servizi di questo genere per il settantanove per cento le famiglie italiane devono contare soltanto sul lavoro di cura dei familiari stessi delle familiari stesse per quel
Perché dobbiamo declinate al femminile questa
Questa realtà quindi anche questo fenomeno di rinuncia alle prestazioni che risulta particolarmente evidente da i dati di questa slide successiva il carattere un po'paradossale
Di questo settore che il più critico di tutti nel welfare che appare più che altro un privilegio per pochi
Nell'assistenza in generale quindi non soltanto la cura gli anziani ma anche l'assistenza familiare e per i figli vedete che le differenze
Tra la spesa degli alzati e dei deboli ma soprattutto della frequenza di spesa per famiglia ovvero di quante sono le famiglie che affrontano delle spese di questo genere
Tra agiate deboli sono molto grandi mentre il quarantasei per cento delle famiglie agiate
Affronta spesi di assistenza soltanto il cinque per cento delle famiglie deboli affronta spese di assistenza non è che costoro non anni problemi
Dell'invecchiamento della cura dei figli della non autosufficienza è anche della conciliazione tra vita e lavoro grazie all'assistenza familiare cioè gli hanno anche loro ma sono quasi totalmente non in grado al di là del contributo pubblico ovviamente perché e le prestazioni pubbliche ci sono e sono importanti ma non sono assolutamente in grado di andare al di là delle prestazioni
Di cura dirette da parte dei familiari
E l'ultimo dato di settore che vorrei citare
E quello che riguarda le spese per il lavoro
Con una involontaria citazione di un bellissimo libro di poesia di Cesare Pavese citazione un po'parafrasato da abbiamo scritto lavorare costa lavorare costa costa trentuno miliardi e questo è un costo che non si distribuisce equamente perché se è naturale che le famiglie ci atte abbiano speso di lavoro dell'ordine di due mila ottocento euro a famiglia non è naturale
Che l'ESP le famiglie deboli abbiano speso dell'ordine dei mille cinquecento euro per famiglia ancora una volta il rapporto è due uno mente il rapporto tra i redditi di questi segmenti e cinque a uno
Ecco questo forse il dato che sintetizza meglio queste considerazioni di taglio prevalentemente sociale abbiamo calcolato una sorta di indice generale di rinuncia alle prestazioni in tutti i settori che abbiamo e che è del trentasei per cento
Abbiamo misurato attraverso le interviste alle famiglie
La rinuncia alle prestazioni di ognuno di questi settori la sanità l'assistenza per esempio che a tassi altissimi di rinuncia dell'ordine del settanta per cento
La cura dei figli l'istruzione la cultura e il tempo libero ma soprattutto vedete nella colonna a fianco il tasso di rinuncia alle prestazioni delle famiglie più povere delle famiglie disagiate che nella media generale del cinquantasei per cento cioè a me pare sinceramente enorme
E in alcuni settori particolarmente elevato la sanità cinquantanove per cento quindi cinquantanove per cento delle famiglie con un reddito
Basso deve fare delle rinunce a prestazioni sanitarie di tipo scienziate se noi colleghiamo questo dato all'altro che milita a fianco il quadro si fa più completo abbiamo sostanzialmente di due tipi di prestazioni di welfare
Quelle che abbiamo definito di nuovo welfare che sono quelle prestazioni in cui anche percentualmente le famiglie agiate non solo i valori saluto sottolineo anche percentualmente spendono di più delle famiglie povere
Quasi si trattasse di privilegi sociali e sono la previdenza e protezione cioè tutte le coperture assicurative la cultura e il tempo libero l'assistenza e soprattutto l'assistenza è un dato che ci preoccupa particolarmente cioè l'incidenza sul reddito delle spese di assistenza per le famiglie già tre quattro per cento
Mentre la media generale uno virgola nove per cento
E poi diamo un'altra area
Molto importante che possiamo definire l'aria del welfare maturo
Istruzione salute lavoro possiamo che definirlo in quel far fondamentale basilare per la solidità stessa del nostro tessuto sociale in cui paradossalmente come incidenza sul reddito le famiglie viaggiate spendono molto di più
Istruzione salute lavoro vedono una spesa media di famiglie di saggiato essi sensibilmente superiori diciamo dell'ordine del cinquanta per cento rispetto alla media generale
Questo pone un problema questo pone un problema che fosse giusto discutere soprattutto in questo ambito nel Parlamento italiano
In cui siamo ospitati oggi il grande problema è come gestire come gestire la riduzione delle risorse per il welfare pubblico
Noi qui vedete abbiamo proiettato i dati storici dal due mila e dieci in poi e prospettici del Def
Dell'incidenza della spesa pubblica nel fondamentali settori di welfare sanità don perché era il socio assistenziale istruzione e vediamo come a fronte
A fronte di un aumento certamente del fabbisogno sociale soprattutto in alcuni settori la salita per esempio per il a causa dell'invecchiamento della popolazione è evidente che c'è una aumento del fabbisogno di cura l'istruzione
A fronte di un quinto del fabbisogno le limitazioni di Baget sono molto significative molto significative ci chiediamo se questo non comporti un'idea di mantenimento formale in qualche modo del carattere universalistico della pretesa universalistica del welfare pubblico che però di fatto determina una riduzione delle capacità di prestazione
Che non si distribuisce proporzionalmente tra tutti ma che si distribuisce in informa iniqua perché colpisce ovviamente in misura maggiore coloro che ne hanno più bisogno cioè le famiglie delle fasce più disagiate e quindi la domanda
Che poniamo
La domanda che poniamo tutti i policy maker e se non sia il caso di affrontare realisticamente la il necessario contenimento della spesa pubblica combinando lo con una politica di
Ridefinizione dell'allocazione delle risorse rifocalizzazione delle so delle risorse ridefinizione
Dell'area delle prestazioni essenziali da garantire in maniera universale gratuite per tutti per poi lasciare un ruolo più importante alle prestazioni private e per poi garantire attraverso
Forme diverse di intervento la piena gratuità dell'accesso per chi ne ha più bisogno
Di de l'accesso a questo punto non soltanto le prestazioni pubbliche ma anche le prestazioni private alle prestazioni integrative di tipo privato
è stato citato il welfare aziendale e noi abbiamo provato indagare il rapporto tra il welfare delle famiglie welfare aziendale ci siamo convinti che effettivamente una delle più importanti riforme degli ultimi due anni è stata l'apertura lo sviluppo
Di un welfare aziendale che sta muovendo i primi passi ma sta crescendo molto rapidamente
La la tavola che qui vedete vuole rappresentare una definizione per i diversi profili di famigliare
Dei bisogni che si ritengono prioritaria e sono indicate con un pallino verde come vedete quei bisogni che sono sensibilmente maggiori in quel segmento rispetto alla media generale
Che cosa se ne evince da questa rassicurazione che segmenti diversi ad esempio per composizione del nucleo familiare Opel maturità del nucleo familiare hanno bisogni completamente diverso e questo è uno dei caratteri fondamentali del welfare
E impossibile arrivare assoluzioni
Universali a livello nazionale
Per questo e particolarmente importante
Occuparci in termini di sussidiarietà di nuovo welfare
Nel momento in cui i bisogni sono così molteplici e così difformemente distribuiti nel territorio e tali
Detta le famiglie italiane il cui siamo veramente convinti che ci sia bisogno di un nuovo welfare di suo di sussidiarietà di cui in quel fare aziendale può essere la componente importantissima aprendo quindi l'opportunità per l'impresa
Di essere un punto di riferimento aggregatore della domanda di welfare ma aggregatore anche della capacità di dare risposte e quindi dell'offerta di servizi di welfare
Che apra la strada è a a forme anche più anche di quel fare di sussidiarietà ad esempio welfare di comunità quel far di associazione welfare di reti nel territorio
Cosa che richiede anche una capacità di promozione ovviamente da parte della stessa politica da parte degli stessi amministratori locali richiede una capacità di integrazione tra il ruolo dei privati il ruolo delle istituzioni anche a livello locale e non soltanto a livello generale
Si è parlato di filiera di welfare ecco a noi pare che se una filiera molto aperta
Una filiera cioè non tradizionale non una catena del valore
Interna al business di un'impresa
Ma un vero e proprio ecosistema molto largo fatto di tante funzioni fondamentali l'indirizzo politico che certamente una funzione essenziale degli organi pubblici la gestione della mutualità la più larga possibile e del rischio
La prestazione diretta dei servizi le attività fondamentali diritti che mancano moltissimo nel nostro Paese di informazione e consulenza ai cittadini che non sanno a chi rivolgersi quando hanno dei bisogni di welfare ma anche agli erogatori dei servizi
La funzione di aggregare l'Offerta emerge ha detto quanto sia importante
Il ruolo del welfare aziendale in questo e di aggregazione della domanda e di il nuovo ripeto quanto importante
Quel fare sin dalle in questo e poi le famiglie che sono la domanda perché riteniamo che questo configuri welfare di sussidiarietà perché oggi
Le soluzioni più dice più efficienti sono in primo luogo quelle offerte dei soggetti dagli operatori di welfare più vicini alle famiglie e più radicati nel territorio
Certamente resterà in eterno un ruolo fondamentale del welfare pubblico e anche delle grandi capacità di gestione del rischio di grandi imprese a livello nazionale però oggi c'è la necessità di coprire esigenze diverse che non sempre sono massive ma molto spesso riguardano seguenti anche piccoli della popolazione
E in questo e ci vuol importante da conquistare per tutti i soggetti che già operano in questo mercato ma non ancora in modo adeguato ai bisogni di questo mercato bisogni che vorrei sintetizzare in tre
Parole fondamentali la prima fare delegazione o mercato costituito da centinaia di migliaia di soggetti diciamo c'è la chiaramente non tutti qualificati non tutti
Credibili non tutti in grado effettivamente di costituire un punto di riferimento
Per la domanda c'è bisogni d'aggregazione di fare rete e di creare filiera allargate e quindi c'è bisogno di supporti per l'aggregazione questo il primo punto e secondo punto questo richiamo all'impresa
Le imprese non possono diventare protagoniste di questo ecosistema mantenendo i connotati del proprio business tradizionali originario
Banche assicurazioni prestatori di servizi sanitari eccetera hanno bisogno di ridefinire il loro modello di business hanno bisogno di innovare con coraggio
Innovare con coraggio se vogliono cogliere un'opportunità che per loro può essere straordinario
E il terzo aspetto riguarda anche la funzione pubblica è chiaro che questo permette di definire un muro un nuovo ruolo delle istituzioni pubbliche a livello centrale e a livello locale un voglio un ruolo in qualche modo di guida di indirizzo di richiamo anche delle forze private alle proprie responsabilità
Concludo veramente per lasciare con delle domande
Il dibattito a chi seguirà a a questo mio intervento beh noi siamo convinti che si sia aperta una vera e propria nuova fase di evoluzione del welfare italiano
Una fase e questo è ovvio molto diversa dalla prima grande fase del dopoguerra caratterizzata da un'esplosione demografica e e l'economica molto duratura nella quale si è trattato di estendere quanto più possibile le tutele la protezione sociale attraverso le funzioni del welfare pubblico certamente molto diversa da questa fase ma anche molto diversa dalla fase successiva che abbiamo conosciuto soprattutto a partire dagli anni ottanta i dagli anni novanta con le riforme
Dei sistemi di welfare pubbliche pubblici che avevano come il focus fondamentale quello di garantire la sostenibilità delle istituzioni stesse dell'istituzione pensionistica links della delle e le istituzioni sanitarie fondamentalmente in questa fase ci siamo concentrati soprattutto su pensioni e sanità
Ci siamo concentrati sulla stabilizzazione demografico finanziaria degli istituti della del welfare pubblico che abbiamo ritenuto di dovere completare
Le funzioni welfare pubblico con nuove forme di welfare complementare fondamentali
La cui copertura è arrivata al trenta per cento dei lavoratori italiani che sono essenzialmente di tipo collettivo basata sulla sulle grandi comunità del lavoro quindi fondi pensione e fondi sanitari questa fase completamente diverso e noi siamo convinti che pur restando aperti tutti i problemi degli ultimi trent'anni problemi nuovi
Si sono affacciati all'orizzonte e forse ad una gravità addirittura superiore a quelli che ho citato prima il grande problema è quello della fragilità sociale della trattenuta della nostra società
Di fronte processi di disgregazione che rischia di diventare veramente incontrollabili questo è il problema numero uno i bisogni non sono più concentrabile in pensioni sanità ma sono veramente molteplici
Sì distribuiscono in maniera molto differenziata per segmenti sociali abbiamo bisogno di forme nuove di welfare pubblico e privato di tipo
Di tipo sussidiario no e quindi vi lascio con queste domande perché noi mente non abbiamo il compito di proporre dei modelli
Quale nuova sussidiarietà è possibile costruire a partire da queste riflessioni come garantire perché molte delle cose che ho detto sorte sono molto problematiche come garantire la coerenza la convergenza di scopi sociali e di finalità di profitto di finalità di business dell'impresa questo un tema molto importante con quali Lovino modelli di business l'impresa
E le altre organizzazioni private non necessariamente imprese for profit potranno affrontare questo opportunità con quale nuovo ruolo delle istituzioni pubbliche
E come inoltre affrontare in maniera nuova il grande tema della povertà che sempre più caratterizzerà il dibattito politico nel prossimo futuro non soltanto non non tanto in modo assistenziale
Ma soprattutto nei termini di porre in primo ripiano l'accessibilità ai servizi di cui le famiglie hanno bisogno
Grazie dell'anca grazie alle Series che in poco tempo anche assumere una un osservatorio davvero molto complessa
A questo punto presente Rapaccini prima di passare la palla ai nostri docenti volevo chiedere se ci pompa a tirare le fila di questo osservatori e soprattutto quali sono gli stimoli che volete lanciare perché a differenza di altri rapporti questo
Appunto pone anche degli interrogativi anche delle domande lancia dei messaggi
Sì noi abbiamo abbiamo trovato quatto linee guida se vogliamo han provato a sintetizzare non voglio prendere troppo tempo perché invece potrei mettermi in ascolto anch'io il primo
Il primo punto
Sembra banale però la il concetto di partire dai bisogni e non partire dal welfare pubblico
è un cambio di prospettiva
Se si parte da guerre pubblico si ragione in termini di costi come dicevo prima da dover ridurre se si parte dai bisogni si può pensare a ditta progettate un welfare non per i prossimi cinque anni ma per i prossimi trenta
Al vi racconto già vi ricordo soltanto che fra trent'anni una persona su tre all'atto di sessantacinque anni qui stiamo parlando di una società totalmente diversa da quella per cui questo welfare è stata costruita
E quindi possiamo pensare a una nuova sussidiarietà soltanto se partiamo veramente a comprendere di che cosa le famiglie hanno bisogno e abbiamo visto che quello di cui hanno bisogno
E molto differenziato cioè non ha più senso parlare nonostante qui abbiam fatto delle medie di famiglia media italiana no non esiste più la famiglia merita o meglio non rappresenta un punto di partenza per costruire un modello di welfare il guasto deve essere molto più articolato e quindi come tutti gli organismi che hanno di fronte un mercato devono partire dalla domanda battiamo dei bisogni non da dove siamo adesso
Tra l'altro ci sono dei nuovi bisogni emergenti scusate è venuto fuori un dato secondo me molto significativo trenta miliardi per andare a lavorare
Per andare a lavorare insiste le famiglie italiane spendono trenta miliardi di euro ora
Questo a che fare con la conciliazione con lo smalto working
Con il telelavoro era lì si possono veramente ripensare i modelli non solo dal punto di vista del welfare pubblico ma anche del del del welfare privato e quindi modelli aziendali diversi
La seconda cosa e la rifocalizzazione ha detto idea non mi fermo molto mai focalizzate vuol dire lo Stato si focalizzi su delle prestazioni essenziali poi faccia l'architetto
Definisca le regole di questo il governo definisca le regole di questa industria
Per capire come i privati possono dare un contributo i privati profit e i privati sociali quindi anche il mondo del terzo settore che in questo in questo settore in questo mercato è estremamente estremamente presente
Un tema che qui mi piacerebbe sottolineare anche tutto il tema del dopo di noi c'abbiam visto quanto la l'assistenza alle famiglie sia un problema grosso e quanto potrebbe essere effettivamente ripensata anche in termini di servizi ma c'è tutto il tema della del dopo di noi quindi dei genitori che hanno figli disabili e che quindi hanno bisogno di un modello per risolvere questo questo aspetto
E questo è il punto c'è bisogno di un modello non è una questione di denari
è una questione di come i denari hanno in qualche modo investiti e qual è il modello per cui le famiglie trovano una risposta per ciò che riguarda anche questo problema
Il terzo è
Industrializzare insistiamo sulla parola industrializzare per il valore di medio periodo e di visione che l'industria richiede industrializzare vuol dire aggregare sì ma vuol dire anche aveva a che fare con chi ha ruoli importanti in questo paese di rappresentanza
Cito in questo senso
Il il il lavoro del percorso che sta facendo una rappresentanza in particolare che Confartigianato che qui è presente che ha preso una strada per rappresentare gli interessi di welfare nei territori
Che non può essere esattamente lo stesso nel momento in cui abbiamo a che fare con una grande azienda italiana quindi una una terza e una associazione che rappresenta un numero significativo di piccole aziende
Può giocare un ruolo estremamente importante l'alto c'è un un evento importante di Confartigianato a Milano
L'otto il nove il dieci che parlerà proprio di come Confartigianato in generale rappresentanze di impresa possono giocare un ruolo rilevante in questo caso l'ultima quello che in qualche modo il vicepresidente alla Camera ha citato e so che è un una cosa a cui tiene anche l'onorevole Palmieri promuove il diesel sociale
Allora tra dicevamo valore sociale e valore economico bisogna trovare una una
Un'integrazione un un momento di sintesi noi qui non possiamo dimenticare che stiam parlando di beni comuni
Stiamo parlando dei diritti delle persone
Crediamo che modelli nuovi di impresa possano essere sperimentati io credo che il welfare sia uno degli spazi più di innovazione sociale che esiste da anni prossimi
E in questo senso
Faccio riferimento a tutti i nuovi cambiamenti normativi che sono accorsi negli ultimi anni dalle è stata innovativa vocazione sociale dall'ultima legge sulle impresa sociale quindi il cambiamento nel terzo settore
Dalla i benefit Corporation dalle aziende Benefit cioè tutte aziende che cercano in qualche modo tutti i modelli che cercano gli integrali valore sociale con valore economico
Guardate qui si può costruire veramente anche garantiti imprese ne cito una in Francia c'è un'impresa che si chiama estromesso Group fattura un miliardo di euro
Da da lavorare a tredici mila persone dirette
E produce
Solo servizi di una sarà ed è un'impresa sociale quindi le imprese sociali non immaginiamo le solo come piccole cooperative che fanno un ruolo ed esclusivamente territoriale ma anche grandi progetti che possono porre modelli di impresa differenti rispetto a quei capi avviso fino adesso con questi e quattro punti lasciamo la discussione
A gli altri ospiti grazie
Grazie
Sarà quarto evidenzia luci ed ombre nel nostro welfare dove per luce e ci sono anche grosse potenzialità penso in materia di investimenti ma anche di occupazione
Persona Calderini quali sono le gli spunti che possiamo trarre le considerazioni che le sono venute in mente leggendo questo rapporto
Gruppo l'invito dei DS l'apporto è molto interessante
Presenta dei dati che identificano chiaramente un potenziale economico e quindi la l'opportunità
Di fare un ragionamento libera politica industriale sulla base di questo potenziale Economic è anche una un tema che ha una fascinazione politica fortissimo lo capisco come hanno fascinazione politica tutte le politiche guardi cioè quelle con cui si pensa di poter fare due cose una sola moneta cioè politica industriale politica sociale
E forse anche politica dell'innovazione
E c'è un solo sono sfide affascinanti se riescono sono un bel colpo ma naturalmente sono sfide molto complicate e quindi la mia riflessione su come qual è la strada con cui si traduce questo potenziale economico indiscutibile che è stato evidenziato la ricerca di una politica industriale
Allora per per fare una politica industriale a partire da questo potenziale economico ci vogliono perlomeno dei mercati delle imprese è un sistema finanziario che sostiene queste imprese e questi tre oggetti devono avere delle caratteristiche compatibili con un potenziale economico che capite bene non è interamente disponibile ai meccanismi di mercato perché naturalmente su questo incidono una serie di problemi di bene comune di bene pubblico l'intervento dello stato che non possono essere trascurati
Allora brevemente
Mercati se noi diciamo ragioniamo schematicamente in tre grandi categorie sharing economy economia circolare come inclusiva questi sono mercati che sono che hanno le caratteristiche adatte a far nascere un'industria sono mercati che però per il momento si sono sviluppate si sono sviluppati bene diciamo fuori dal perimetro dare con la della regolazione dell'intervento politico naturalmente quando tra tra questi mercatini si attribuiscono capacità di far crescere un sistema industriale e quindi entra in una fase di maturità il problema della regolazione diventa importante perché altrimenti poi si innescano dei meccanismi degenerativi come quelli che abbiamo visto lo sharing economy
Che portano questi progetti industriali molto lontani dal perimetro di Unindustria vicine attente capace di sostenere di welfare in maniera
Potenzialmente
Importante per il futuro quindi cioè c'è un problema di regolazione di alcuni mercati e di riportare alcuni dei fenomeni più innovativi che hanno caratterizzato la dinamica di questi mercati all'interno di un perimetro di regolamentazione che poi vi renda dei candidati plausibili alla alla politica industriale
La parte più importante però è il tema delle imprese come come è stato detto allora io credo che ci sia una grande opportunità è un'opportunità che è fotografata dagli interventi legislativi che sono stati citati non innescata Gesù che io penso che per esempio intervento sul terzo settore i decreti che ne sono seguiti sia una eccellente fotografia in fenomeno che era già in essere quale fenomeno era già in essere il fenomeno dell'ibridazione
Del delle imprese del terzo settore Della loro strutturazione manageriale
E dall'altra parte dell'adattamento delle imprese profit a questo tipo di scenari
Allora credo che le condizioni io penso che la per la lo sforzo fregio del terzo settore è stato un buono sforzo che abbia creato delle buone condizioni ma sono le condizioni che devono creare un ambiente favorevole per la carattere citati un nuovo genere imprenditoriale che sta crescendo
Dentro il terzo settore ma anche nel settore profit è un genere imprenditoriale di cui non conosciamo ancora perfettamente le caratteristiche riconosciamo i percorsi evolutivi che stanno creando questo genere imprenditoriale ci sono però due caratteristiche che secondo me sono indiscutibili ormai sia dentro il terzo settore sia propri cioè sono modelli imprenditoriali
I periti cioè capaci di coniugare in maniera integrata impatto sociale o volontà intenzionale di raggiungere l'impatto sociale e sostenibilità economica o anche profitto anche i dividendi se vogliamo proprio esagerare l'altra è intensità di tecnologie conoscenza che in particolare per il terzo settore non era un patrimonio non era un patrimonio scontato
Quindi noi stiamo assistendo a mio parere alla nascita di un nuovo ceto imprenditoriale con queste caratteristiche
Ne abbiamo già degli esempi abbastanza importanti che il candidato principale il più probabile per prendersi sulle spalle questa sfida di politica industriale l'introduzione del welfare in politica industriale di cui stiamo parlando oggi
è una trasformazione molto complessa perché gestire ibridi davvero cioè la coesistenza nel core business dell'impresa di un impatto sociale intenzionale e di profitto è una sfida materialmente
Difficile e che attraversa in maniera profonda tutte le funzioni corporate di un'impresa e qua dobbiamo dirci una cosa abbastanza Chiara mio parere anche se forse non particolarmente in continuità con il passato quello di cui stiamo parlando non è sostenibilità non è corpo risorse a responsabili di anzi io mi spingo a dire che la sostenibilità e la nemica numero uno di questo ragionamento che stiamo facendo che un ragionamento invece integrazione profonda dell'impatto sociale nel core business
Della dell'impresa
Un'integrazione che ovviamente provoca delle tensioni manageriali anche di governance particolarmente importanti altrettanto difficile è la sfida del terzo settore perché dire
Che impresa sociale la nuova impresa sociale incorporate che non Lucia incorpora conoscenze
Non è una cosa neutra perché incorporare tecnologie e conoscenze ad esempio vuol dire traslare dei modelli tipicamente intensivi di lavoro a modelli tipicamente intensivi di capitale intensivi capitale significa bisogno di finanza significa bisogno dico più competenze manageriali che non sono attive del terzo del terzo settore evidentemente e significa anche gestire problemi che il terzo settore non ha mai neanche lontanamente conosciuto uno tra tutti tecnologia si porta dietro proprietà intellettuale proprietà intellettuale significa in italiano si traduce in diritto di esclusiva esclusione non è una bella parola nel terzo settore
E e e quindi bisogna che terzo settore si attrezzi a fare degli atti intenzionali di rilascio delle capacità tecnologiche perché possa continuare ad essere fedele alle sue
Missioni costitutive quindi è una missione di crescita molto complessa
Dall'altra parte la seconda sfida che deve accompagnare la crescita di questa modello di crescita industriale e delle delle imprese sociali che che la rendono concreta eh
Una importante reingegnerizzazione del procurement pubblico perché io non credo che con nessuno degli strumenti che noi oggi abbiamo a disposizione possiamo realisticamente sostenere la crescita di un modello industriale attorno al potenziale di welfare che abbiamo sentito raccontare se non utilizziamo la leva della spesa pubblica
Allora cioè sostanzialmente se non cambiamo modo di appaltare servizi da parte del del pubblico direi in due direzioni uno un'innovazione il contenuto cioè se lo riempiamo di contenuti tecnologici o innovativi da dal punto di vista del modello di business che poi concreto si traduce per schematizzare moltissimo siamo nel far sì che dobbiamo il minimo possibile di gare al massimo ribasso nel terzo settore del procurement e servizi sociali
L'altro e anche nel modello di affidamento cioè sostanzialmente di uscire dalla logica del fondo perduto dei Grant e di trans l'are piano piano verso una logica di Day for esalta in qualche modo affida a seconda dei dell'impatto sociale misurabile che le imprese
Sono in grado di ottenere anche questo non è neutro
Per il terzo settore ma anche per il proprio perché sostanzialmente vuol dire particolare del terzo settore scaricare del rischio che prima si assumeva completamente la pubblica amministrazione sul terzo settore terzo settore che non è detto per quanto i suoi modelli di imprenditorialità siano anche voluti sia in grado di sostenere questo rischio
Questo rischio d'impresa
Terzo ed ultimo aspetto prima di fare una breve considerazione politica la questione della finanza se questa impresa ibrida questo nuovo genere imprenditoriale che sta al centro della sfida a mio parere deve crescere ha bisogno dell'assistenza finanziaria
Adatta con delle caratteristiche geneticamente compatibili con i soggetti che deve finanziare e quindi ibrida e quindi in grado di mettere assieme
Il nuovo rendimenti forse un po'sotto
Il rendimento di mercato ma ma certo non negativi e un impatto sociale intenzionale io continuo a ripetere ossessivamente intenzionale perché e l'aggettivo chiave perché altrimenti la l'obiezione che viene dal pubblico tra un minuto si Moni impresa ben gestita crea il piatto sociale
E questo lo sappiamo ed è proprio vero perché crea ricchezza occupazione
E l'intenzionalità ex ante che errati radicate rende distintivo
Questo rapporto allora nel nell'estate due mila tre citare Cameron
All'atto del G otto inglese convocò la grande finanza inglese e fece un discorso molto anglosassone molto dire disse
Parate due per arretra questa misura nei grandi Paesi del mondo questa è una grande opportunità per voi grandi finanzieri tradizionali non non e stavamo nella sede di Bloomberg non c'era
Nulla che evoca se il terzo settore in nessun modo se riuscite reingegnerizzare un po'i vostri strumenti voi potete Anna essere di assistenza alla crescita di un modello e di una dinamica industriale
Da lì è nato quello che in maniera un po'generica si definisce movimento debba della finanza di patto sociale che però sta trovando sta in questo momento può diciamo centoventi centotrenta miliardi asset gestiti nel mondo sta diventando con dei tassi di crescita esponenziale sta diventando un fenomeno importante io credo un tassello chiave di questa storia
Che cos'è la finanza il patto sociale alla fine qualcuno la chiama in modo più veloce per definirla è la finanza tridimensionale perché mette assieme rischio-rendimento impatto sociale misurabile
Qual è la sfida molto semplicemente la sfida è questa che c'è un sacco di risparmio privato
Nelle mani di pochi cento ma non di pochissime che non si muove per pure logiche filantropiche non si muove verso l'impatto sociale e quindi l'assoluta welfare per pure logiche filantropiche però se gli si dice
Guarda che tu stai può stare un po'dell'ibrido un po'nel continuo tra finanza speculativa e filantropia
E quindi ti prendi un rendimento finanziario passo passo oppure semplicemente ti restituisco capitale però ti porto anche una misurazione concreta l'impatto sociale cresce raggiungere probabilmente si mobilita e questo naturalmente
Stiamo vivendo un'offerta finanziaria importante non credo che sia un caso che tutte le grandi banche italiane in questo momento stanno ragionando ciascuno in forma diversa sulla sul lancio una Branson specializzata per diciamo l'associazione pendente dall'impatto sociale
Lo stesso vale per i per i fondi di Private equity quindi stiamo o assistendo una grande dinamica di offerta e quindi alla nascita di una vera assetto sta naturalmente qual è il grande rischio che non abbiamo e che questa offerta finanziaria arrivi di primarie stare quando prima del momento in cui il terzo settore si struttura in cui l'impresa profit si adatta alle sue forme di governance e ed è pronta a ricevere questa assistenza della finanza d'impatto sociale in questo senso bisogna dire che il terzo settore la legge per il terzo settore è stato uno sforzo molto importante perché è in effetti lasciate le aperture
Nella composizione della governance nella distribuzione di dividendi e in altre cose devo dire piuttosto piuttosto importanti
La politica ultima considerazione mi taccio ha fatto molto secondo me ha fatto molto perché i passaggi checché ha elencato
Rapaccini prima il le le scattato a vocazione sociale che hanno dei numeri piccolissimi ma che sono stati un salto culturale gigantesco perché per la prima volta che sia riconosciuta l'esistenza dell'impresa sociale fuori dal terzo settore quindi è vero che le è stata promozione sociale sono poche ma quello è stato il vulnus
Che è poi ha consentito di aprire lo spazio alla all'intervento sulle benefico Collection
Alle alla legge sul terzo settore al decreto sull'impresa sociale in cui aspettiamo con ansia i decreti attuativi
Perché devo dire tanto per dirne uno quello sulla misurazione in parte fondamentale perché se siccome tutto questo tira sul sottostante che è la misurazione di impatto sociale se se questo decreto non esce diventa un po'complicato
Ci sono alcuni problemi non piccolissimi che questa storia è una storia di politica industriale non top da una e non verticale questa storia nostro Ripoli diventa un'asta di politica industriale se nasce anche su scala locale
E quindi bisogna cominciare a chiedersi come si fa a fare politica industriale con le amministrazioni locali in particolare
Coi Comuni in una situazione vi segnalo catastrofica rispetto alla governance verticale del fenomeno perché noi abbiamo un sacco di autorità locali municipalità comuni con un straordinarie progettualità che sarebbero il fondamento per questo sfida di politica industriale e le regioni sopra che hanno dei piani di fondi strutturali che ignorano completamente il tema di cui stiamo parlando e le progettualità che nascono dal basso e quindi questo è un problema
Non piccolo c'è un problema non irrilevante di coscienza politica
Name nei nei luoghi in cui la politica industriale nasce in a a livello nazionale quindi del ministero dello sviluppo economico
E nella diciamo del tesoro del Ministero dell'economia perché la la consapevolezza che questa è politica industriale è politica innovazione ed è peraltro una politica industriale una sfida all'innovazione
Ancora un po'di nicchia su cui forse l'Italia può rivendicare un posizionamento credibile anche per la sua posizione il welfare che ha alle spalle
Io non individua una politica in questo momento il soggetto più inerte
Penso che anche le organizzazioni industriali in particolare Confindustria siamo se facesse un salto in avanti
E in qualche modo si diciamo smettessero di confondere la responsabilità sociale d'impresa sostenibilità col discorso che stiamo facendo forse avremo una chance
Di reclutare anche le rappresentanze a questa causa causa che a me sembra particolarmente importante perché se è vero quello che stiamo dicendo se è vero quello che c'era raccontato MPS è una politica industriale Ciampi risponde quasi a un dovere costituzionale grazie
Per mancati lei autore di un libro edito da Feltrinelli dal titolo cambio di paradigma uscire dalla crisi pensando al futuro
Ma queste le tappe il pensare al futuro la strada giusta per uscire dalla crisi e soprattutto che ruolo può avere in tutto questo il welfare sia privato più pubblico
Sì grazie grazie per aver ricordato il titolo il mio libro il sopra il limitarmi a dire basta finito io ho sentito pezzi di un cambio di paradigma date a comprare il libro
Finita la storia
Ma intanto grazie
Della ricerca che avete fatto perché una ricerca
Fatta bene
Ricca che dice tante cose importanti
Delle volte degli outsider
Questo caso nel più
Quasi sempre succede così gli outsider consentono di di accorciare un po'le strade e soprattutto di avanza fare avanzare la riflessione quindi stamattina è sentito tante cose molto importanti devo dire
Posso solo su Parma e quindi vorrei tentare di trattenerlo
Leggendo questo rapporto svolto dal la prima parte e chiara
è chiaro l'impressione no
Che
Siamo veramente alla fine di un ciclo
Se si tiene conto che il cinquanta per cento delle famiglie grosso modo
Sì e no arriva alla soglia della della sufficienza di un equilibrio economico più o meno precario
Forse capiamo tante cose
E perché non non non abbiamo la percezione le persone qui presenti non abbiamo la percezione delle difficoltà che concretamente le famiglie hanno dico una su due
E che
Le cose sembrano sfuggire di mano
Contro oggettivamente
Il leggendo questa ricerca sia la netta sensazione che le cose poi possano sfuggire di mano
Cassazione
Veramente difficile
La ricerca secondo me a questo merito che
Aiuta a capire che per questa strada non si può più andare avanti guardo
L'onorevole Palmieri
Per questa strada non si può più andare avanti
Perché abbiamo las la somma di una presenza dello Stato che commenta crema notte in Italia inefficiente inefficace
Perché non cambia le
Le curve della disuguaglianza associata a una
All'inadeguatezza di una presenza
Del mercato privato
Che si produce però al di fuori di una visione come è stato detto quindi siamo semplicemente come
Piccoli
O o più o meno piccoli tentativi di estrarre risorse da doveva Quesada scarsa di suo zio
E quindi
Merito tra ricerca e quello di dire
In una economia in uno sta matura il welfare è un ambito economico sociali insieme
E bisogna guardarsi dentro fondamentalmente con occhi nuovi
Veramente liberandosi la testa dalla contrapposizione pubblico-privato
Ma aprendo una stagione di pensiero di pratica istituzionale difforme economiche difforme dell'agire nuovo
E quindi effettivamente ci vuole un cambio di paradigma questo applicato alla questione del welfare qui evidentissimo
Io altre domande prima che c'è
Dato che siamo la Società che siamo un po'invecchiata con tutti questi problemi c'è un potenziale di domanda con dei numeri anche significativi
In gran parte ancora gestiti dalla mano pubblica ma è già rilevante la parte diciamo privatizzata
Abbiamo intanto una responsabilità di non farsi portar via questa domanda non è ammessa
Di non farsi portar via questa domanda da soggetti esteri Esterni
Che è una è una possibilità non contempla Campana possibilità reale ciò che arriva e qualcuno più bravo di noi
E che si prenda questo mercato e fondamentalmente estragga del valore se lo porti a casa questo è il primo dovere che abbiamo perché siamo veramente dei fessi
Come dire se ciò accade
Che è un pericolo abbastanza reale
Cioè come facciamo a non farsi portare via anche questo pezzettino di ricchezza un po'decadente ma che comunque latente c'è
La seconda questione e come
L'ha già detto Calderini l'ha già detto anche prima lo riprendo perché è un punto importante
Cioè
Com'è che sta se riusciamo a calibrare
L'esigenza la DIGOS più su un piano più sociologico piuttosto che su un piano aziendale o economico cioè com'è che si ricalibrata l'esigenza di una coesione sociale con
Il rendere un settore economicamente produttivo
Questa è la nuova domanda che riformò la questione è stata mercato
E terzo
Come facciamo a pensare in maniera integrata il tema del welfare integrata rispetto al settore
Che qui viene descritto in questa ricerca
Integrata rispetto ai settori che intrecciano lambito welfare la questione dei costi
Per andare al lavoro diciamo ne è un esempio
E integrata rispetto ad alcune questioni strutturali
Ne cito due gran grandi come delle case
La questione
Migratoria
No non possiamo pensare di risolvere il problema
Demografico che è un è un tema strutturale
Immettendo in migranti
Ma non possiamo neanche far finta che non abbia un problema di mi un problema demografico che non risolveremo nemmeno
Convincendo ammesso che ci sia qualcuno disponibile a far figli in queste condizioni gli italiani
E l'altro grande esempio ex stava anche nelle cose che appena finito Calderini e che noi
Non usciamo come paese da da questa scivolamento cinquanta per cento di famiglie che Siena sta a galla
Se non immaginando un'alleanza intergenerazionale nuova nei prossimi cinque dieci anni
Che significa che la mia generazione diciamo chi oggi a cinquant'anni dette cinquanta i settant'anni è una fascia d'età che la fascia d'età in cui
Come dire concentrata ancora un po'di ricchezza un po'di risparmi la mia strada la mia generazione ha un tempo di vita sufficientemente lungo e deve essere spinta investire su questi temi in altri temi oggi
Senza bloccare i risparmi per i prossimi vent'anni perché lo diventeremo più vecchi e più tardi
E se noi non ingegneri iniziamo questo questa questo rapporto tra le generazioni
Lo scivolamento tra la generazione di mio padre che ha prodotto ricchezza la mia che che come dire che sopravvissuta equa dei miei figli sott'acqua
Questo décalage l'Italia non lo supera non ce la fa
è impossibile
Non ce la facciamo non non abbiamo il tempo quindi bisogna porre all'ordine del giorno una questione legata a tutto sto tema
Di una generazione che chiamiamoli semi vecchi non so se mi anziani non so inventiamo un termine siamo cinquanta settanta anni
Che che un tempo abbastanza lungo diciamo per per provare a a a dare una spinta più significativa a chi invece oggi stessa tre venticinque trentacinque
Dunque diciamo queste sono le tre questioni che io vedo come facciamo a non farsi portar via un potenziale di ricchezza
Come si fa a trovare un equilibrio tra la dimensione sociale dimensione economica
Come facciamo a ripensare il welfare non come un settore lì che sta lì diciamo è ma comunque esso costitutivo
Diciamo nella nostra vita sociale economica immaginando interventi integrati per una volta
Ecco
Avendo in mente questo tre domande faccio
Altre
Rapidissime considerazioni che sono queste
Qui c'è anche Edo Patriarca che uno dei padri fondatori ormai forse si aspetta siamo come me del terzo settore ecco
Patriarca d'altra parte un patriarca non poteva che fare quello diciamo
Io credo che prima ci liberiamo da la parola terzo settore più felici siamo tutti perché il terzo settore ha rappresentato una stagione
è stato un
Soggetti importante oggi l'abbiamo capito tutti quanti
Rischia di essere o un vincolo
Un soggetto che
Impedisce l'evoluzione io queste immagini noto che in questo nuovo paradigma in questa nuova fase di sviluppo economico sociale
Ci sarà sicuramente una parte di mercato che sarà costituita da imprese private che serviranno tutti singoli individui anche come dire nell'ambito dell'UE
E poi c'è dall'altra parte ciò che fa lo Stato attraverso la radio dalle tasse la redistribuzione la spesa pubblica
Io credo che una buona parte del prossimo della prossima crescita economica è legato a ciò che sta in mezzo a questi due
A questi due riferimento
Ciò che sta in mezzo
Fondamentalmente quello che Michael Porter chiama valore condiviso cioè tutti quell'insieme di beni
Compresi i beni di welfare e che sono accessibili non unicamente nella forma d'una domanda privata
Ma che vuole la forma dell'Offerta o nella forma la forma la domanda
Richiedono delle composizioni
E questa sarà l'aria probabilmente
In cui l'economia che la Società potrà crescere di più nei prossimi vent'anni
E l'aria dove bisogna fare più innovazione come più appena sentito dire perché
Bisogna liberarsi un po'la testa di tutta una serie di
Residui dell'epoca passata per questo dico provocatoriamente che prima ci liberiamo dell'identità al settore meglio stiamo perché che cosa deve succedere lì in mezzo
Lo dobbiamo capire e dobbiamo poter intervenire con una certa come dire agilità
Pensando a tre questioni primo
Che abbiamo avremo di fronte
Se pensiamo sia applichiamo questo ragionamento l'welfare ATP di beni un po'particolari cioè non è possibile
Pensare il la domanda di welfare solo come una domanda di tipo individuale
Questo è stato lo slittamento che abbiamo fatto noi siamo passati da concepire il welfare come un diritto diciamo legato alla cittadinanza
Al abbiamo cominciato a pensare anche l'UE e il per come un mero bene privato e quindi ci siamo immaginati che si tratta di otto rendere più efficiente semplicemente le prestazioni
Non che queste due cose non siano vere
Ma sono due pensieri insufficienti per organizzare quell'aria che sta lì in mezzo tra il puro mercato il puro stato
Sono beni probabilmente che si possono a cui si può accedere
Diciamo
Informa
Più aggregata più collettiva e sono beni che non sono solo beni quantitativi che hanno bisogno di quel pensiero integrale di cui parlavo prima
E non semplicemente di far girare più velocemente la macchina perché se no accadrà quello che sta accadendo che una parte minoritaria si metterà al sicuro e aumenterà la parte di coloro che semplicemente saranno esclusi molto semplicemente e per come siamo messi noi
Questi per come è messa d'Italia
Questa cosa noi non la reggiamo
Probabilmente hanno la reggiamo economicamente certamente non la leggiamo politicamente
Sa cosa qui novarese nessuno
Nemmeno Berlusconi se posso dire
Che ha vinto le elezioni in Sicilia ma non regge nemmeno lui
Quindi diciamo questo il primo punto
Di conseguenza
Come è stato detto
Abbiamo un problema
Di come si fa ad aggregare alla domanda
Le imprese si sono messe al lavoro col secondo welfare aggregano domanda fondamentale
C'è una questione che riguarda i corpi intermedi
C'è una questione che riguarda
Le i territori locali
C'è una questione che riguarda eventualmente il digitale
Cioè la questione come si aggrega la domanda oggi quali sono i soggetti quali sono gli strumenti quali sono i canali e come facciamo a far sì che welfare non sia semplicemente la somma puntuale di tante domande individuali
Per la ragione che è scritto nel rapporto cioè ci sono alcune questioni alcuni rischi alcuni problemi che se li carichiamo solo sul privato non ce la farà mai è stato citato la questione del del
Le famiglie che hanno un ragazzo handicappato un figlio con dei problemi c'è la questione dei grandi anziani e delle degli anziani non autosufficienti se l'accusa dei bambini cioè queste sono questioni che non possiamo schiacciare sulla domanda privata
Perché c'è un interesse collettivo
E quindi se non sarà più lo Stato la forma tradizionale e non è più solo il mercato abbiamo problema di pensare prima di tutto
Chi sta in mezzo a fare da mediatore perché cosa qui intergruppo sulla sussidiarietà essa davanti un'autostrada perché dobbiamo esattamente ragionare su chi compone la domanda e fondamentalmente rende possibile tenore forma di mutualizzazione poi alla fine la sostanza è questa
Dall'altra parte e chiudo c'è la questione legata all'offerta la composizione profferta
Si è parlato dei tipi di soggetti e certamente qui come dire bisogna fare
Favorire accompagnare i processi di innovazione che stanno già avvenendo e renderli diciamo possibili anche dentro l'ordinamento italiano c'è una questione riguarda la finanza
Ho già citato prima anche la questione del del rapporto tra le generazioni e anche qui bisogna essere molto innovativi perché siamo
Le risorse finanziarie
Esistono non è che non esistono
Il problema è che non sono canalizzate mobilizzato non ci sono le condizioni perché le risorse finanziarie possono entrare in alcuni mercati
E la terza considerazione e che
Ci vogliono alleanze sinergie nuove
La modalità in particolare che l'ente pubblico ha nei confronti degli altri soggetti è una modalità come sappiamo tutti quanti in questa stanza sbagliata
Bisogna correggere questa modalità hanno modalità tra normativo alcun regolativo lo sa bene che cosa
I soggetti diciamo che hanno caratteristiche diverse quindi siamo
A matrice sociale finanziario economica devono imparare a rapidamente a parlarsi di più facendo nascere delle cose che tra mente in questo momento non riusciamo ancora immaginare
Chiudo dicendo che
Tutto questo è un'occasione è una delle ultime occasioni che il Paese e cioè se noi non riusciamo come dire a guardare bene e davvero ringrazia MPS Consulting per questo lavoro che cosa abbiamo davanti e non riusciamo abbiamo davanti l'elezione del prossimo anno a proporre al Paese per la prossima legislatura un salto di qualità
La divaricazione tra i pochi che ce la fanno i tanti che vanno sotto aumenterà a che le conseguenze
Come ho detto prima non leggerà nessuno perché qui ci disse che il cinquanta per cento della popolazione all'acqua all'acqua la vola diciamo così
Tasso di rinuncia che è stato dichiarato è il tasso di rinunciare se vuol dire che la gente sta già rinunciando significativamente a come dire comprarsi
Dei beni
Che sono non siamo all'essenziale ma però sono diciamo necessarie per vivere in un mondo come questo quindi segnale è un segnale serio è forte
Allora prima di chiamare il prossimo panel bloccate rappresenterà Pazzini se voleva velocemente aggiungere qualcosa
Direi lasciamo sicuramente al prossimo a Pannella la discussione
Prendeva i quest'ultimo spuntò di Mauro Magatti per dire che mi piacerebbe avere prossime elezioni
L'alternativa del welfare fosse uno degli elementi se non l'elemento con cui poi si sceglie effettivamente il prossimo governante perché la visione di un welfare diverso e quindi di della capacità di progettare un guasta diverso credo che sia una discriminante importante per il futuro di questo Paese per cui spero che sia i cittadini
In maniera consapevole ma anche chi proporrà delle proposte politiche metta il welfare era ristrutturazione Uefa al centro della propria proposta
Grazie non a questo punto chiederei un cambio di palco e chiamerei l'onorevole patriarca non ne voleva del Palmieri l'onorevole Picchi e nono rigore Vignali
Allora comincerei dall'onorevole Palmieri S se mi è permesso chiedendo subito oramai sembra evidente che il Terzo settore a questo punto può essere più efficace più efficiente
E debba necessariamente fare un passo in avanti ovvero riorganizzarsi
Si è detto molto spesso la parola industrializzati sì secondo lei è così e quali passi devono essere fatti per andare in questa direzione
Intanto direi che il prezzo del biglietto che nessuno ha pagato per essere qui è stato ampiamente risarcito da quello che abbiamo ascoltato fino a questo momento e davvero parlato appena di rivedere da domani nel sito della Camera
Il filmato per continuare approfondire Dakota abbiamo fatto
Primo punto secondo punto di tre
Ma i gatti a professor Magatti auspicato l'abolizione del terzo come punizione terzo settore in quanto tale da di superamento di una concezione antica del terzo settore da parte degli attori stessi diciamo che l'ampiezza del bisogno per come la vedo io
Che si è rivelata e continua a rivelarsi dipanarsi in questi ultimi non anni ma direi anche decenni impone che effettivamente deve fare il bene
Non sia più fatto in un modo artigianale nel senso migliore del termine lavorazione Confartigianato
Ma nel senso chi l'ha fatto con professionalità con costanza con un'attitudine proprio manageriale nel senso migliore del termine in quel senso dividere Calderini prima ricordava che però è un salto di qualità
E lo dice un io amo definirmi un ragazzo della periferia milanese l'estrema periferia sud della città di Milano che ha fatto che ha partecipato tuttora partecipa iniziative diciamo di di volontariato il terzo settore di quel tipo lì
Adesso serve appunto il cambio di paradigma se veramente dappertutto e per tutti
E chiudo con la l'osservazione è chiaro all'orologio avvocato le cose fatte
Alcune cose fatte in questa legislatura sono sicuramente positive così come alcune cose fatte nel finale della precedente legislatura e che abbiamo fatto tutti insieme
Almeno le un certo tipo di forze politiche questo Parlamento
Perché in altre permane
Un atteggiamento statalista
Lo dico senza timore di di polemica ma perché è giusto fotografare la realtà perché Magatti ci ha ricordato che siamo ormai per la campagna elettorale
Però basta vedere gli atti parlamentari e vedere di dati ITO suo riforma del terzo settore ma anche suo riforma su alcuni punti sussidiari della riforma della scuola
Per vedere proprio atteggiamento statalista da parte da un dato movimento Cinquestelle da parte di settori della vecchia sinistra ed è un atteggiamento culturale che non è superabile
E quindi questo sicuramente da metterò attenzione così come il fatto e chiudo che tutto quello che va va fatto
Da portato e che è stato fatto va portato a compimento io mi riferisco per esempio all'interno del decreto che riguarda nuove impresa sociale tutto quell'aspetto di leva fiscale di nuova leva fiscale con quel sostanzioso trenta per cento contributo diciamo di risparmio fiscale per chi investe nell'impresa sociale attende ancora un via libera per essere effettivo per cui oggi MPS Consulting a caso può far nascere un'impresa sociale di nuova generazione di nuovo tipo
Ma non lo sappiamo intanto la la più dai meno versi cioè il meccanismo della donazione riconosciuto dallo Stato vale solo con certezza fino al trentuno dicembre di quest'anno e che sarà dopo non si sa
Secondariamente appunto chi guadagna fiscale del trenta per cento e e lì sulla carta nel senso peggiore del termine quindi lo sforzo di incitamento chi sta al governo e le forze non lo non come forse minoranza cioè che voi dal nostro contributo come intergruppo cercheremo di spronare di governo come abbiamo sempre fatto perché le cose siano fatte nel minor tempo possibile cioè entro la chiusura delle gessatura
Perché queste qui si che sono interventi urgenti per anni fare quei passi che tutti ci avete invitato a fare
Quindi mi fermo lì ricordando l'aspetto della leva fino ad aveva fiscale che è per eccellenza la leva io credo sussidiaria perché è il momento in cui si dà la possibilità di premiare chi investe quindi chi sblocca i propri risparmi siano essi piccoli quell'ideologia o che aiuta il nipote
A aprire una start-up vocazione sociale sia quelle del grande risparmio allora è evidente che si tolgono di mezzo la burocrazia l'opacità e la corruzione alla fine sì lo Stato dà una carezza è un incoraggiamento a due tipi di persone che rischiano quello che conferisce capitale e quello che sceglie di mettere in s'in piedi un'impresa un'attività all'iniziativa ibrida o meno che sia
Allora dentro questo la leva fiscale la leva sul sì era via sussidiaria per eccellenza non a caso l'intergruppo è stato tra i promotori del cinque per mille
Non a caso
Perché questa è una bussola per noi importante per i motivi che ho detto sinteticamente un minuto fa
E quindi mi chiudo mi taccio qui anch'io
Perché l'auspicio è quello forma e presse Remo come intergruppo per portare a compimento le cose iniziate perché sono il viatico migliore per la prossima legislatura e soprattutto per far andar via Mauro Magatti più contento di quando arriva
Onorevole patriarca lei ha seguito passo dopo passo la stesura della nuova normativa quali sono le novità più importanti e gli scenari che si aprono in questo momento
Sì un bene Marche Palmieri anche coliche che sono qui presenti hanno servito la riforma io ero in una Commissione affari sociali quindi che quella Commissione che ha avuto il compito Angelo la Camera di istruire modificare anche credo anche profondamente il testo di legge che il Governo se ricordo bene nell'agosto due mila quattordici ci consegnano quasi un anno di lavoro sulla di approfondimento anche di rimodulazione del testo io provo soltanto a
A dire molto brevemente
Quali sono stati coi quali sono state le parole chiave che ci hanno
Come dire che animato teoria almeno alcuni Group alcuni parlamentari non tutti ecco che hanno animato ci hanno dato un po'la bussola l'orientamento approvare a da approvare un testo che fosse un testo che più che da fotografare
L'attuale provasse a guardare in avanti i natanti vuol dire il terzo settore sul siamo ancora questo termine
Che sarà nei prossimi dieci quindici anni ci siam trovati in questo come dire in questa contraddizione continua nel dibattito in Commissione meno inaugura e anche nel dibattito nel confronto tra per la Commissione e clienti di terzo settore cioè tra la tentazione a fotografare quello che c'è già quindi una legge sostanzialmente che riproponesse come direbbe Mauro il paradigma in ponti chi e infelice la capacità di guardare in avanti il dibattito è stato molto preso da questo continuo gioco tra le parti talvolta devo dirvi anche con atteggiamenti io amo molto il mondo associativo modo dette sul settore ma devo dire anche ti ci metti corporativi da parte del terzo settore che ha guardato spesso più la convenienza della della normativa rispetto a quello che fai già piuttosto che guardare appunto il futuro che davanti a noi il tornare sulla strada per usare una nota farà Micara un po'provenendo dal mondo scatta il tornare sulla strada
Questo è stato il dibattito continuo che ci siamo ritrovati anche nelle audizioni tra inteso settore che coltivava il proprio recinti
A volte anche in ambito ecclesiale insomma no cioè le difendere le opere che ci sono è un terzo settore invece che era guardava nella allora
Per dire il tempo in punti che me che io almeno sono cercato di aver davanti a Messier neanche a molti coliche parlamentari se manca il partito democratico del partito molto democratico c'è stato un grande dibattito insomma no e sarebbe inutile nasconderlo
Il primo elemento devo dirvi è quello di non ci abbiam provato è la definizione che diamo nel testo
Ci hanno detto anche le loro opere una buona definizione il cercare di dire finalmente Antonio
Che quando parliamo di terzo settore parliamo di soggetto pubblico cioè di un soggetto privato ma che in qualche modo si assume la responsabilità di gestire cose pubbliche
Lì beni comuni
Beni di interesse generale
Quindi non un soggetto all'atto nella nella nella ristrutturazione nella ripresa del Paese non soggetto fondativo della ripresa di questo Paese
Assieme alle pubblica amministrazione se nell'impresa
Quando ne abbiamo parlato insistito di e parliamo di sussidiarietà a me piace sempre a dire che non parlo di non soci per età che come dirvi
Segnate dal più da almeno più privato più privato sociale e meno Stato o viceversa ma di una sussidiarietà per dirla dal con fare alcuni colleghi
Professore circolare ciò non succederà che una sussidiarietà che chiama tutti a nuove responsabilità e in cui ciascuno si assume le le proprie responsabilità
Quindi una più buona pubblica amministrazione capaci di costruire reti sistemi e più più un buon terzo settore
La seconda la secondo e la seconda parola che noi abbiamo cercato di dire e ridire e che nella scuola se volete in questa lista della spesa in me molto lunga io avrei preferito che negarla sono quasi ventisei i campi cosiddetti d'interesse generale
Abbiamo chiamato stesso settore
A
Anch'compito molto più vasto
Non è più soltanto socio assistenziale Guelfa povertà ma se voi leggete l'articolo cinque se ricordo davvero il campo è molto più ampio parla di più di interesse generale parla più di come dire di di di comunità di comunità che sta anche bene che abbisogni di relazioni di coesione lecco molto vasto
Quindi come dire siamo usciti dall'ambito strettamente legato che quello caratteristico del volontariato
Almeno quello che conosco io note Lara contrasto alla povertà dell'aiuto dell'autosufficienza della Protezione civile delle emergenze
Che pure rimane e siamo abbiamo proposto un soggetto pubblico questa è la mia opinione quindi che interviene in maniera paritaria nel rapporto con le pubbliche amministrazioni che a questo compito si assume questo compito molto vasto di curare l'interesse generale si parla di solidarietà di civismo e di interesse generale di e di interesse generale inutili utilità sociale
La terza parola devo di di quella più faticosa perché quello sull'impresa sociale sta per cui il dibattito più compro Sant'Antonio più complesso è quella della contaminazione e cioè
Che oggi si costruisce UE il farsi costruisce benessere del nostro paese lo si fa diventare un asset strategico per la ripresa di questo Paese
Ma tre volte l'abbiamo detto che quando si parla di welfare non si parla di un accidente della storia di un piccolo accidente rispetto ai temi della digitalizzazione della della delle infrastrutture ma parliamo del Paese
Parliamo di un'altra struttura sociale strategica per il Paese nove va detto questa avventura
Va fatta insieme con con tutti coloro che in qualche modo si assumono ma tenendo la propria identità ci mancherebbe un imprenditore deve far bene il proprio mestiere
Dovete fare come i nemici che fanno cucina dico sempre fatte bene la fate bene le cucine fatte le bene mi raccomando produce di più assumete
Quindi ciascuno deve fare il proprio come svolge il proprio compito in questo dico la società ci aiuta vi definisce compiti
Ma occorre stare insieme occorre costruire nuove alleanze ecco perché quel fare aziendale ecco perché le Benefit e tante altre cose che abbiamo cercato di introdurre nelle leggi di bilancio perché io in questi cinque anni di vita parlamentare ho scoperto che si fa molto prima a inserire il comma nel libro nella legge di bilancio piuttosto che proporre un testo di legge che difficilmente arriva a conclusione quindi la contaminazione devo dirvi che su questo e non voglio farla troppo lunga mi fermo
Non vi nascondo le resistenze dentro anche al mondo del terzo settore cioè questa strano logiche dei puri che sono da una parte e gli impuri che sono da un'altra parte questo pregiudizio sul tema del fare impresa più che in virtù di trazione preferito imprenditoriali sezione del welfare insomma no
Ecco cioè questo questo il non capire che oggi
Alcuni pezzi di welfare o comunque di interesse generale
Benissimo se vengono gestiti dal volontariato benissimo se vengono gestiti dall'associazionismo ma quando si cresce immaturità dico sempre redenzione di volontariato quindi quando tu quella cosa la fai bene è chiaro che se voi conterà la falla bene
Lo strumento che abbiamo come dirvi che gli uomini hanno inventato all'impresa
Non è un tradimento della solidarietà non è un tradimento dei valori solidaristici ma è semplicemente uno strumento che può rendere questa il vizio quell'avventura P. solita più strutturato e più durevole nel tempo produrre anche ricchezza
Su questo devo diede il dibattito c'è stato è stato abbastanza robusto e perché che vede chi chi molti settori anche del mio partito vedono con preoccupazione l'ingresso dalla figura impresa sociale nel mondo del terzo settore macinando la un elemento di perdita di senso io non ci credo non credo per nulla anzi credo che ci debba stare uni per il sociale proprio per moralizzare il mercato proprio per renderlo meno contrapposto tra offerta pubblica fatta privata
Questo è stato un tema devo dire molto dibattuto dentro al mio partito Partito Democratico l'ultima battuta e poi ho finito
è chiaro che questa legge che abbiamo approvato
C'è una legge complessa Santello sano altri miei colleghi è una legge che ha concluso il suo iter con i decreti legislativi attende oggi lo dico con con estrema trasparenza se ho contato bene
Il codice del terzo settore credo una trentina
Trentadue tredici uno trentadue qualcuno dice che sono un po'di più nessuno mi sono perso un fino alla lettura trentadue decreti ministeriali che sono strategici evidentemente sulla questione fiscale e su alcuni passaggi di linee guida eccetera eccetera sono importantissimi se questi decreti non verranno provati in tempi brevi
Io davvero spero che si prospettano accada entro la legislatura è chiaro che si interruppe il processo pericoloso perché non sapevamo esattamente quello che accadrà tra cinque sei mesi questa questo del Palazzo della Repubblica
Luglio questo primo tema l'altro tema devo dirvi finisco e che io ho proposto anche spesso la ministra
Alla ministra Matia e che è chiaro che questa avventura tiene a livello locale soprattutto a livello del territorio cioè l'innovazione al si fa sui territori ed è chiaro che se il terzo settore più innovativo
Non trova anche come sponda capace e attiva una buona pubblica amministrazione
E quindi capace di animare impresa sociale il terzo settore è chiaro che questo questa riforma rischia di rimanere una bella riforma
Una cosa molto interessante servirà da prendere pizziche Bocconi ma non tenera quel movimento che io aspetterei di innovazione sociale di imprenditori realizzazione di attività lavorativa per i nostri ragazzi
Voi sapete bene che questo settore un settore ad ampia
No con un potenziale di occupazione elevatissimo perché temete per curare le relazioni tra le persone sul bisogno di persone non soltanto di macchine di computer quindi un settore anche che ha un ha una grande potenzialità ecco vediamo di chiudere questo percorso ci riusciamo io non ti dicono potrei dirvi che sarà certo sicuro sarei di dire cose non vere
Certo che da parte nostra da parte del partito democratico della Commissione con cui con i colleghi ecco con cui lavoro la pressione c'è quotidiana devo dire con sporto verso il collega Gigi Bobba che un po'il protagonista a livello governativo di questa avventura
Grazie grazie a voi
O no
Richichi lei ha avuto un trascorso importante nella siti a Londra come banker quindi ha una visione finanziaria pratica concreta anche dell'industria a questo punto lei come prende come vede secondo nella la creazione di una vera e propria industria del welfare
Grazie io ringrazio gli amici dell'intergruppo Sussidiarietà per per l'invito per farmi fare qualche considerazione sulla materia
Anzitutto vorrei dire che
C'è bisogno cambio di paradigma di approccio per cui tutti i dati che sono stati qui
Affrontati nel da da in ottimo modo da da da MPS e non tutti i dati che sistema le si conoscevano è cambiata la prospettiva da cui si guardano questi questi dati
E questo cambiamento è necessario in tutti gli attori che partecipano a al mondo della
Del terzo settore della della finanza sociale di tutto quanto gira intorno al al al welfare
E l'Italia non è vorrei dire più indietro rispetto ad altri Paesi
Dando per prepararmi per affrontare questa questo panel sono andata a vedere anche a che punto era Unione Europea quando l'Unione europea ha cominciato a diciamo cupa arsi a produrre documenti in materia e la prima mappatura delle imprese sociali fatta dall'Unione Europea è del due mila tredici
E il risultato se uno si va a leggere il report è un disastro nel senso che
L'Italia in questo senso ha fatto questi in questi anni dei progressi eccezionali
Voglio dire che siamo all'avanguardia ma insomma andando a vedere tutto quanto è stato prodotto siamo se non siamo in linea insomma siamo in ogni caso nel nel gruppo di testa
La finanza può sicuramente giocare un grande un grande ruolo e deve farlo tra la finanza poi si scontra con la vita quotidiana
Che la banca può e deve fare è in difficoltà a fare i prestiti alle famiglie e alle imprese quindi andare questa fase a prendere operativo e diciamo dedicarsi con strumenti finanziari ad hoc e mettere task force alla vive al servizio il ti di creare questi nuovi pezzi per poter finanziare industria
Lo vedo nel brevissimo periodo quanto meno complicato parliamoci chiaro qua siamo venuti fuori età una risoluzione di quattro banche la nazionalizzazione di altre due banche principali
In Italia banche venete e MPS
Considera realistico nel brevissimo periodo qua non si riesce a fare il finanziamento a in prese voglio dire finanziamenti ordinari che vadano a buon fine pensare che l'industria del credito sia pronta ad affrontare la sfida è mera utopia in questo abbiamo un problema regolatore superiore cioè non è solo una questione lì
Credito interno nostro ma anche di regolamentazione bancaria a livello europeo quindi l'industria italiana potrebbe farsi trovare pronta all'appuntamento perché
Abbiamo la conoscenza del settore ma non abbiamo le condizioni macroeconomiche per poterlo fare in questo preciso istante l'altra difficoltà e che le condizioni regolamentare a livello di Unione Europea fanno sì che in prospettiva la possibilità delle banche italiane di tornare a un operatività ordinaria
A livello imprese di famiglia e di conseguenza di potersi espandere anche subito Assessore del del welfare è fortemente a rischio che parliamoci chiaro la competizione che le banche italiane possono a bere
Seconda che passi tipo di regolamentazione europea sugli asset a rischio o un altro tipo di regolamentazione europea può minare la capacità delle banche italiane di operare non solo nel territorio interno al mercato domestico ma nel mercato
Internazionale
Questo è il il punto di fondo che voglio mettere di fronte a tutti per cui chiunque si assumerà la responsabilità di governo
Avrà compito straordinario per difendere voglio dire la regolamentazione bancaria e quindi la nostra industria bancaria
In d'Europa non si può più permetterci di andare a qualsiasi tavolo di discussione europea e non essere pronti sul sul dossier e rendersi conto delle implicazioni che ogni decisione che viene preso a livello di Eurogruppo voti Banca centrale europea a sul mercato domestico sulle nostre banche se non abbiamo settore manca salute tutto quello che abbiamo detto estremamente interessante ma arriviamo poco poco lontani
è stato citato per Cameron David Cameron aveva fu il primo dette dei grandi leader a venire fuori con concetto della della Big Society del
Di coinvolgere nelle nel nel G otto del due mila tredici tutte le grandi banche per
Poi dopo però il suo governo finito nella quotidianità qui quello che voglio dire a tutti è che oggi abbiamo i i problemi da gestire quotidianamente e il grande sogno di Cameron se arenato nel due mila sedici quando con uno sciagurato referendum dall'ultima Mato tra l'altro e con una grande miopia da parte del dell'unione europea che non mando a casa
Senza niente in mano dalla negoziazione dalla rinegoziazione la partecipazione del dalla Gran Bretagna alla europea se naufragato per cui oggi tipo quel percorso si continua a parlare ma insomma siamo estremamente c'è da dire che il DTT grandi operatori finanziari però insomma non sono stati con con le mani in mano per cui c'è è nato un voglio dire settore di impatti investment ricordiamoci che c'è un report che oramai da sette anni viene fatto il globale impact investment network che parla di quali sono i Progetti di esistono si parla per il due mila sedici di circa ventidue miliardi investiti per otto mila progetti quasi tutti o che quaranta per cento
Stati Uniti e Canada e con una grossa differenza del tipo di interventi che si possono fare
Nelle economie diciamo occidentali più sviluppate abbia un certo tipo di di problema a però l'impact investment c'è anche in tutti quei paesi diciamo di
Ancora necessità di sviluppo
E naturalmente affrontano questione completamente differenti
L'Italia rischia di unirsi di trovarsi a a metà strada tra
Questi due tipi di di di di di di approccio perché da un lato c'abbiamo sicuramente tutti i problemi delle società occidentali invecchiamento della popolazione
Lato
Progressiva deindustrializzazione la pressioni sui bilanci pubblici che non riescono più a fornire certi tipi di servizi però dall'altra abbiamo anche bisogno di Investimenti di base nel momento in cui si rischia che il cinquanta per cento della delle famiglie comunque una larga fetta delle popolazioni sia semplicemente a livello di sopravvivenza quindi abbiamo una sfida il corso dei prossimi anni che è tipico
Doppio doppio binario una primaria rispetto vicino a fornire i servizi essenziali
A cittadino e dall'altro voglio dire gli investimenti di di lungo periodo io sono ottimista per cui credo che l'Italia in ogni caso ce la farà
Chiunque si troverà a gestire il il Paese tra tra pochi mesi
Credo che insomma ci potremmo insomma qualcuna questo dato si potrà ritrovare anche avere qualche responsabilità nel
Tra pochi mesi al governo del paese
Sono quindi molto molto positivo non dipende solo dalla classe politica dipende da una consapevolezza generale che ci deve essere nella nella popolazione
A tutti i suoi vari settori se non c'è questa consapevolezza la politica può fare molto ma se non viene dietro tutti gli altri settori siamo estremamente in difficoltà in più
Ricordo che la sfida non può essere vinta solo do dall'Italia una sfida che se non ex a livello europeo e a livello di tutte le società occidentali che condividono lo stesso tipo di di problemi
La finanza mi ha insegnato una cosa le risorse ci sono sempre quindi basta
Trovare il il l'interesse per poterle canalizzare nella direzione giusta i soldi non mancano sicuramente questo vale anche per i bilanci pubblici la spesa complessiva si è sempre espanse in valore in valore assoluto quindi non è vero che le risorse sono finite le risorse possono essere infinite se naturalmente le le mettiamo nei posti giusti se continuiamo a spendere nel nel modo sbagliato non creiamo consapevolezza nelle nostre classi dirigenti né
E la popolazione oggi la nuova sfida che ci riguarda allora sono ragione professor Magatti questa è l'ultima chiamata grazie
Grazie
Si può essere sempre quando lei è una contaminazione positiva tra il mondo delle imprese delle imprese e intendiamo quelle che già ci sono e quelle che si stanno affacciando adesso su questo mercato è questa industria del welfare che emerge dal rapporto presentato oggi
Intanto grazie ma in molti casi direi che c'è già
Io vivo in Brianza
Li cito sempre come esempio ma solo un esempio il Comune di Erba ci sono mille nove diciannove mila abitanti mille novecento in prese ventisei sportelli bancari centotrenta realtà non profit nel sociale
Ma quelli che fanno le atti le realtà non profit sono gli imprenditori in qualche caso anche sindacalisti e questo peraltro crea un tessuto straordinari non ci sono i professionisti
Insomma
Di quelli di quelli che sono cioè i professionisti dei bisogni ci sono
è un è un tessuto così
Però vorrei fare due considerazioni voci Tornatore anche sul tema dell'industria molto interessante
Con alcune reagendo molto anche alle alle provocazioni agli spunti di Rapaccini primo
Io credo che sia fondamentale come si diceva a porre al centro la famiglia
La famiglia e i suoi bisogni ma la famiglia
E non perché non solo perché la famiglia
è una risorsa secondo me molto più che una risorsa
Non solo perché ha un grande ammortizzatore sociale
In questo periodo l'ha creato l'Est più grande è molto di più di un ammortizzatore sociale
Da un punto di vista politico economico si potrebbe definire la famiglia come ottimo perché è l'unico luogo
Dovessi da ciascuno secondo suo merito a ciascuno secondo suo bisogno
Normalmente
Peraltro spesso la famiglia fa quello che lo Stato non riesce a fare ad esempio l'equilibrio al suo interno in welfare che dà noia sbilanciato in una certa direzione
Ma soprattutto l'abbiamo un problema sul welfare attuale io sto molto accordo sul sul cambio di paradigma poi nel secondo giro però voglio dire anche qualcos'altro su questo ma
Il nostro welfare è innanzitutto è di tipo individualistico invece è focalizzato sugli individui non sulla famiglia
O sui servizi
Questo peraltro a una serie di effetti negativi impressionanti
Primo una grande inefficacia degli interventi secondo una sovrapposizione degli interventi ci sono delle famiglie dove a seconda perché poi normalmente i problemi non sono mai soli
Ci sono cinque servizi sociali che si pestano i piedi manco si parla non fanno più casino di quanto ce n'è già con uno spreco di risorse enorme
Altro elemento nuovi e questa magari può essere una uno spunto anche per i nostri amici dell'osservatorio in Italia manca assolutamente un'anagrafe dei servizi
Mentre ce l'abbiamo della previdenza
Anzi proprio lo scorso anno nella sala qui a fianco quando presentammo il rapporto sulla previdenza in Italia e dissi attenzione dobbiamo insieme però bisogna fare un rapporto ovvero sui servizi sociali che non c'è non abbiamo un'analisi dei servizi non sappiamo a chi vanno dal dato della previdenza ad esempio risulta che le famiglie in cui c'è solo una pensione minima solo pochissime in realtà perché ci sono altre forme di intervento quindi poi e questo è fondamentale per capire anche come dove indirizzare ripensare le politiche questo il suo nome e il io al Ministro dell'welfare la prima cosa che direi che bisogna fare l'anagrafe dei servizi sociali non ce l'abbiamo non sappiamo
Quali sono e a chi vanno e non è una cosa da poco perché poi decidere senza sapere le cose è un po'difficile
Non intervengo sulla discorso dell'universalismo cervelli della sostenibilità del welfare sarebbe interessante ma il tempo è quello che vuole entrare un attimo sul tema invece la provocazione dell'industrializzazione del welfare
Credo di aver capito bene e concordare con le cose che ci diceva Rapaccini
E mettiamo solo usando questa parola polso ma si può usare perché vuol dire in realtà un sistema non vuol dire
I luoghi comuni che si usano per l'impresa e cioè che riunito imprese vere sono quelle grandi che non è che era assolutamente nulla
Io sono della scuola dell'economia sociale di mercato uno dei capitoli più belli di un grande libera della fondatore dell'economia sociale di mercato si intitolava controlla Megale latteria
Cioè la colorazione di tutto ciò che è grande lui diceva non è buono ciò che è grande mai grande ciò che è buono e io su questo resto di quella scuole di queste idee anche per l'esperienza che ho anche delle impresa anche delle realtà non profit
Molte delle quali sono in difficoltà semplicemente perché il pubblico le paga in tempi biblici io a lecco al direttore nuovo direttore dell'ASL a quando si insediò dissi devi fare una cosa fondamentale pagati entro trenta giorni
Sono andate tutte in bonis quindi magari se evitiamo che si al non profit a far da banche al pubblico già non dico le banche che li sostengano ma almeno questo molti casi
Ci sono
Ho
Quindi non tanto grandi imprese ma sistemi eretti distretti proprio perché sono sul territorio cosa difficilissima io nella mia vita passato lavorato con le prose profit e non profit vi assicuro che è molto più facile mettere insieme cinque imprese profit che dalle imprese non profit
Io almeno in cinque anni non ci son mai riuscito
Parecchi sono è una cosa difficilissima altro che l'individualismo
Terzo aspetto io credo che uno degli elementi di un cambio di paradigma sì al finanziamento alla domanda smettere di finanziare l'offerta
Si finanziano offerta solo quando non si può finanziare la domanda e la si finanzia risultato
Io ho presente il il caso della formazione professionali in Lombardia col sistema del dei voucher prima del e della dote tuoi
Quindi finanziando la domanda cui sulla base di un accreditamento serie di una valutazione pubblica dei risultati sono morti oltre mille enti di formazione erano quelli finti o che non rispondevano ai bisogni
La selezione la fa finanziare
La domanda da questo punto di vista secondo me è interessante il modello di politica sul welfare di politica industriale che si è inaugurato con industria quattro punto zero
Che ha questa idea questo assunto molto semplice primo il governo non dice qual è il settore innovativo
Che è stato un modo nel passato peraltro per fare per lasciare all'abbandono settori molto molto importante
Secondo non fa bandi perché come diceva il mio maestro che conosce bene Calderini la parola va da bandito derivata dando
Ma non solo c'è un'altra criticità no vado no io non sto scherzando ma voi pensate sul sociale
Premesso che la direttiva servizi Unione Europea escluderebbe sociale danno invece la fanno applicare ma quando tu fai legare e per il servizio psichiatrico sul territorio
Ogni tre anni
Che continuità di cura dai
Che il problema vero
Il problema vero è la continuità di cura è uno strumento sbagliato con tempi
Che non corrispondono più alle alla alla velocità che richiede oggi anche questo tra virgolette il mercato
Ed è io credo fondamentale lo Stato deve accreditare valutare e controllare poi sì al cittadino scegliere questa è la è il primo criterio
Della sussidiarietà io su questo sono assolutamente
Son convinto che questa sia la strada l'altro aspetto e non guardare il welfare come un settore
Questo è un altro errore
Anche dal punto di vista proprio da ma facciamo di racconto una piccola esperienza
Nella mia vita precedente quando Banca prossima era una cosa non era ancora nata ma erano in molti siccome più interessante di come oggi
Facemmo un consorzio di banche intesa e tre associazioni per far nascere asili nido lavorammo sul manuale di qualità
In tre
Le associazioni garantivano che quelli che fa che si proponevano erano soggetti di privato sociale
Seri
In tre anni abbiamo fatto nasce cinquecento asili nido senza nessun soldo pubblico
Uno di questi uno parte anche dai suoi di bisogni perché poi scopre quelli degli altri
Io lo pro lo feci nascere all'ospedale di Monza
San Gerardo mia moglie lavora voli ha una figlia appena nata a volte problema di
E lo facemmo
Voi non avete un'idea di come si sia ridotto il tasso di assenteismo in ospedale
Voi sapete quanto costa allo Stato una sala operatoria che non funziona
Ma se una mattina la ferrista
Senza la quale la sala operatoria non parte
Magari sono al bambino malato
O non sa a chi lasciare il bambino
Non va in sala operatoria cioè teniamo presente tutto è calato l'assenteismo ma quello non da cattiva intenzione quello da necessità con un beneficio anche economico per la sanità
Nel senso dell'organizzazione sanitaria l'altro la domanda vera è su questo riprende una frase che diceva anche Edo prima e mi chiedo è
Ma il no il profit e non profit dei servizi questo spostamento del finanziamento dall'offerta la domanda
Cioè la creazione di un mercato o di un quasi mercato come direbbero i teorici di Blair lo vogliono no
E io su questo
Qualche dubbio ce l'ho cielo perché ho ho partecipato a rovescio fatto da Gigi Bobba prima che iniziasse
L'iter parlamentare dove sono state le realtà del non profit
A chiedere che non si fosse nella legge sul terzo settore il sistema la re il criterio prioritario di finanziamento della domanda e non dell'offesa
Però non possiamo finanziare un'inefficienza privata anche di privato sociale rispetto a un'inefficienza pubblica non ce lo possiamo permettere ma soprattutto quello il danno che facciamo non è alle al bilancio dello Stato o all'economia ma lo facciamo
A quelli a cui quel servizio deve essere diretto quindi io su questo credo che ci sia
Molto da lavorare in ogni ambito non solo per far capire al mondo profit prima nel dopo dico due cose su questo
La rilevanza anche di questo settore anche in Proust ma ci sia da lavorare anche sui soggetti del non profit perché devono capire che il non profit e dopo che gli utili li hanno fatti non prima
Non è all'inizio
Quando li ha fatti poi non li distribuisco li rivestono però devo farli perché se no se non stanno su
Per carità possono aver ancora in merito agli occhi dell'altissimo ma insomma però dal punto di vista del sistema
Non non possono ma non possono proseguire devo dire che su questo negli ultimi anni comunque il mondo del non profit ha fatto passi da gigante
Se potessimo fare una sorta di artistica le parole più usate sono impresa futuro politica e welfare a questo punto anche riprendendo un po'lo spunto dalla dalla domanda del quesito della presidente Rapaccini chiederei mentre con l'onorevole Palmieri ma chiederei a tutti i partecipanti a questo Pannella ognuno chiaramente per il proprio partito
è innegabile che siamo a in campagna elettorale l'elezioni ci saranno in che modo e soprattutto in che misura il welfare sarà presente nei nostri programmi elettorali
Allora
Dico una cosa le cose preliminare il primo ringraziamento sono fattori inizio facevo lo fanno un doppio ringraziamento al personale della Camera che ha lavorato con noi ha consentito che questa giornata per sé luogo perché comunque per loro è sempre l'impegno straordinario in molti sensi
Specie come quando capita oggi
All'ingresso c'è un evento che ha discreto successo e quindi ci sono più persone di qualche posto per entrare fisicamente quindi grazie allora un grazie oggi la cipolla che ha lavorato con me che lavora con me che ad altro
Potente importante in mano che organizzare questo perché punto parliamo di di Uefa e cioè parliamo di persone senza il personale così non si fa
Ciò detto rispondo in questo modo
Credo che sia importante che fare ciò che si può dove si è allora per quanto riguarda Forza Italia all'insistenza che noi abbiamo sempre avuto sulla
Il concetto di sussidiarietà da un lato e sul l'uso della leva fiscale e quindi rendere lo Stato
Meno oppressivo nei confronti dei cittadini da sciando in tasca più risorse come avete già pagato sentito sarà il tema può uno dei temi portanti della nostra iniziativa
Che si declina nel proposta della flotta sostanzialmente ma anche nella deve ritornare ad abolire l'imposta di donazione che come ho già avuto modo di dire a Mauro Magatti pochi giorni fa a Cagliari è un altro modo per far sì che quella solidarietà dentro tra le generazioni
Te ai giovani adulti insomma è stufo cinquanta settanta chiamiamole così non so come vogliamo chiamarli da sì posso effettivamente attuare come un passaggio di beni di tale natura senza che lo Stato tassi due volte una cosa che ha già passato prima
Ora questo il punto
Mi taccio ho finito aggiungo solo una questione anche più di carattere generale ringraziando devo dire i colleghi che sono qui che sono anche amici che credo abbiano dato tutti un importante contributo non formale il tema di fondo culturale e quello da un lato per me di allargare il concetto di profitto perché questo è alla base credo possa essere da sintesi Catherine uniti tutte le cose che ho sentito questa mattina da un lato e da un altro sia Bignami che picchiano ricordato
Un tema di consapevolezza da classe dirigente
Quella politica e va bene perché la politica la madre di tutte le disgrazie ma anche catene dei Kodò Confindustria anche con i quali fanno impresa e finanza ovviamente nostro paese da un lato e anche il sistema dei media perché una domanda forte
Di neanche cerata dal fatto che idee come questi momenti come questi ha Cicconi fino al di fuori di noi e non in modo sporadico
Perché ho visto prima che c'è una telecamera che hanno intervistato il presidente da Pacini qualche altro partecipante a questa iniziativa
Però era una iniziativa cosa che accade uno un giorno solo e invece deve diventare sperabilmente uno tema dominante nella comunicazione per favorire la consapevolezza di tutti
I soggetti sociali coinvolte quindi questo su questo io Mita ceppi freno nuovamente un ringraziamento forte perché credo che sia stata una giornata interessante che per noi non finisce qui
Quando venne patriarca
Sì anch'io ringrazio grazie perché ricerca sul cellulare
Pezzini che André meriterebbe di essere come dire insomma no proposta
Condivise anche anche non soltanto dentro alla Camera ma anche nei prossimi prossimi mesi Mai dire così nella della piattaforma
Che il partito democratico andrà a presentare una delle parole chiave che noi abbiamo usato che direi anche incentivata da alcuni colleghi parlamentari anche potermene
E di di utilizzare questo tema a me molto caro
Del prendersi cura
Una delle linee diciamo di strategia di sviluppo dell'angina di una possibile piattaforma per le prossime elezioni
Per questa parola che spesso non trovano attenzione nei testi normativi del prendersi cura prendersi cura delle persone prendersi cura
E dei beni comuni prendersi cura dei territori questo sarà un po'il filo conduttore che noi cercheremo di mettere in campo il prendersi cura rispetto alla situazione che dei tributi grande disuguaglianza
Di grande di povertà incipiente povertà assoluta povertà relativa abilitati Costello confermo di fatica del Paese quindi questo tema
Del capire che questo Paese riprenderà a crescere abbia detto l'ho detto anche in altre epoche soltanto quando il tema del sociale il tema del welfare diventare un asse strategico credo che siano le metto per il almeno penso per la piattaforma che il partito democratico per costruire strategico
La seconda la la seconda linea anche rispetto le famiglie su questo devo dire
Abbiamo mancato questa legislatura si poteva fare molto di più e intervenire sulla leva fiscale lo abbiamo fatto con il terzo settore non solo nel terzo settore
Ma certamente la fiscalità promozionale chiamiamola così e lo strumento che uno Stato laico utilizza per sostenere quello che ritiene
Utile buono per il bene di questo nostro Paese non abbiamo agito la leva fiscale su alcuni settori ricordo quella sulla sulla legge contro lo spreco alimentare recorder Ray
Vi ricordo quello sull'agricoltura sociale ce n'abbiamo costruito un una uno uno stato di di interventi sul sociale di grande valore
Io credo di grande valore ahimè non spesso collocati in una cornice che desse il senso di una direzione
Forse per questo credo che sia un po'la manchevolezza almeno per quanto riguarda un po'il lavoro che ha fatto il mio partito cioè di fare tante cose che mi trotto il welfare aziendale
Nella legge di bilancio abbiamo messo dentro non leciti bilancio del socio le società Benefit debito terrei vi dicevo spreco alimentare riforma detto il settore
Legge sul serio il bullismo autismo quindi c'è stata una è una una una un grande laboratorio sul sociale
Forse
Forse è mancato una cornice che tesse l'orientamento chiaro e netto su dove stiamo procedendo credo che la prossima legislatura debba andare in questa direzione recuperare e ridare senso all'UE il fare uno consentiva ampia
E il tema della fiscalità Ancilla con più decisione
Spero che questo siano prospettiva che dobbiamo praticare tenete conto poi non cogliere per il dibattito io sono anche presidente di questo istituto italiano dalla donazione per divi delle risorse lo diceva il collega picchi
Il ultimi dati Doxa in un solido sa danno mediamente subisce sui tre quattro miliardi le risorse che gli italiani danno liberamente intonazione
Pensate che solo sull'sms solidale parla con l'altro ieri con una gestore della telefonia pubblica quindi con un clic italiani l'anno scorso hanno dato quaranta milioni di euro come dire P. le risorse tre volte ci sono vanno sostenute vanno incentivate
Bisogna poi fare una politica che in qualche modo lieti aiuti questa fiscalità
Che TTT progettualità vera e concreta credo che sia un po'questo l'impegno che citeremo sulle famiglie in particolare devo dire lo dico con molta franchezza
L'abbiamo insistito molti parlamentari il mio partito hanno chiesto una svolta chiare su questo fronte non ci siamo riusciti ma credo che questo questo questa questione sia col Cialente dovrà essere affrontata dovrà essere scritta nella piattaforma prossimo delle delle prossime elezioni a cui saremo tutti impegnati
Grazie ad esso l'onorevole Picchi per quanto riguarda la lega nord sì grazie io sono il leghista brutto e cattivo qua presente difende
Allora
Una piccola cosa prima il il salto culturale bisogna farlo tutti in questo la scuola è fondamentale perché se noi non negoziamo per i prossimi trent'anni a un nuovo approccio al alla nuova società sarà difficile arrivare a avete operatori del settore che siamo consapevoli di qual è la sfida che che li attende quindi questa è la cosa fondamentale
Leva fiscale indubbiamente lo strumento principe però l'unica cosa della leva fiscale non tanto creare lo strumento che insomma è facile farlo ma dargli continuità nel corso degli anni cioè se si decide di fare un
Scegliete voi la forma e poi alla fine poco però bisogna far sì che le progettualità siano sopra molti anni cioè non si può pensare che sia un intervento fino a l'anno prossimo fino al trentuno dicembre due mila diciannove ma bisogna falsi che quando si introduce qualcosa per il settore sia stabile nel corso del
Quindi la leva fiscale assolutamente prioritaria
Io credo una cosa che bisogna dare un segnale per cui magari solo di facciata ma un ministero che abbia all'interno del suo nome anche le politiche familiari o la parola famiglia credo che potrebbe essere un segno di discontinuità rispetto al passato
E quindi questa è una cosa che come come Lega vogliamo mettere nel nel nostro programma di di governo la Flat Tax è indubbio e poi come ho detto intervento precedente il fatto che portare la nostra esperienza è il nostro caso in Europa in maniera incisivo cioè d'Europa ci dice tante volte no se qualche volta siamo noi a dire no all'Europa
Probabilmente siamo ascoltati di più riusciamo a essere incisivi perché ricordiamoci che tanta parte della nostra legislazione non viene più decisa qua ma viene decisa in altri in altri contesti è la che noi come Paese dobbiamo essere presenti attenti e essere in grado di incidere grazie
Grazie
Stiamo lavorando sul programma in questi giorni un'assemblea programmatica questo sabato e e credo che anche gli spunti di oggi dicano posso andare tanti suggerimenti
Io
Però volevo fare qualche considerazione per io credo che davanti abbiamo una sfida veramente grande
Quello che dice il Papa Francesco che non siamo davanti a un'epoca di cambiamento ma un cambiamento dei Pink o lo prendiamo sul serio possano
Dice
Rischiamo veramente di naufragare
Da questo punto di vista credo che ci siamo
Un compito o dei compiti per ciascuno
Nembro dico alcuni anche sulla base della mia della mia esperienza
Io credo che per l'industria del welfare parlo soprattutto dei quelle non tanto diciamo per la parte finanza o assicurative eccetera ma quelli che sono immediatamente alla presa con le famiglie i loro bisogni
Ci sia da fare
Che normalmente lo fanno est più facile che lo faccia alle realtà non profit che il servizio pubblico innanzitutto una un grande lavoro educativo sulle famiglie
E nella ricostruzione di comunità
Per questo è importante che ci siano reti siano sul territorio perché c'è da ricostruire comunità
E e anche ducale le famiglie
E io ho fatto di fatto nascere a suo tempo l'esperienza dei banchi di solidarietà collegati al Banco alimentare che sono gruppi di volontari sono diverse centinaia in Italia che portano al pacco spesa nelle famiglie quelle che non vanno nella mensa dei poveri
Vi assicuro che in molti casi non avevano da mangiare però avevano le tv a cinquantaquattro pollici la macchina nuova indebitati con il credito al consumo fino al collo oneri problemi ed è un problema di educazione non è un problema che altro tipo
Se un altro caso un'altra signora invece una volta più quello portavo
E viene mi dice la io devo dopo un po'era disagi ce le devo far vedere una cosa m'importa su in camera apre un cassetto c'era un tra Bot e CCT per circa quattrocento mila euro
L'ha detto ma io mi vergogno perché non ve l'ho detto via Nono
Ma ho paura che se ve lo dicevo poi non venivate più a trovarmi non gliene fregava niente del pacco
Il suo primo problema che il prima la prima causa di povertà era la sua solitudine
Perché chi non ha la prima povertà come ci insegna Magatti è la mancanza di relazioni e senza relazione difficile anche essere generati ivi
E questo è anche la biologia depone a favore del categorie sociali di Mauro
E quindi c'è un compito su questo c'è un compito del mondo associativo della finanza della dell'università che culturale innanzitutto anche sul mondo dell'impresa io da presidente della Compagnia delle Opere insistito moltissimo su questo non non su in modo non sufficiente
Che a cominciare dai manuali di diritto compra cominciare dalla Cattolica a giurisprudenza economia si smetta di insegnare che lo scopo dell'impresa il profitto che è la più grande stupidaggine che esista
Il profitto no no è la legge dell'impresa non il fine
Io conosco pochissimi imprenditori che hanno fatto l'impresa per fare i soldi ne conosco miliardi no no migliaia che l'hanno fatta per realizzare se stessi per creare il bene per sé e per la propria famiglia per il proprio territorio
Il profitto è la legge dell'impresa non il fine anche del non profit appunto poi alla fine decidono di non destinare ogni è un'altra cosa lo scopo dell'impresa potrei citare decine di casi imprese anche profit che nascono dalla gratuità
E ce ne e su questo è fondamentale perché c'è da insegnare un altro concetto di valore
Gli economisti fino a troppo questo abbiamo fatto sempre dalle lunghe chiacchierate con Campiglio
Nel passato
Non si può ridurre il concetto di valore economica al prezzo
Cosa che fanno sempre gli economisti
Il valore è molto di più del prezzo
E
Anche di valore economico
E qui vengo
Perché io tendo a vedere tutto abbastanza sarà appunto che in un territorio dove queste cose cioè il ecco profit e non profit Lecco cioè l'economia e società sono molto ancora spero per un po'ancora molto strette
Io faccio fatica a dividere
Quando sento parlare di sviluppo e coesione
Ho una certa riluttanza
E lo provo a dire con un esempio che è questo questo bel palazzo basta andar fuori ci son due targhe bellissime nessuno lo dice mai neanche purtroppo neanche i nostri bravi commessi quando lo spiegano data leader cosa c'è scritto nelle due targhe a lato di questo palazzo
C'è scritto che questo è nato come l'ospizio dei poveri invalidi del Papa
Per farlo hanno chiamato Bernini
Così come a Firenze per farlo Spedale degli Innocenti anche Amato Brunelleschi come a Milano per farlo spedale Maggiore Filarete
Ha chiamato l'archistar dell'epoca per chi per i malati che a quell'epoca non manco sapevano curare
Per i poveri invalidi ne questo dice del valore della dignità della persona
Lei gli edifici più brutti che noi abbiamo in Italia sono quelli del nostro welfare sono le scuole gli ospedali dito nell'ospedale bello
Ma questo non era perché voleva chiamarla ma perché diceva di una dignità segnare una cultura una civiltà perché lo scopo della politica è creare una civiltà non creare sviluppo appena o coesione
Io vorrei che il prossimo premiano fosse un appassionato due il fervore che fosse uno che ha in mente che la sfida del cambiamento dei poca si fa rifondato una nuova civiltà e queste inevitabilmente passa dalla dignità della persona in qualunque condizione si trovi
E qui perché questa è il concetto di merito io ho conosciuto dei da una che lavoravano in cooperative che hanno un senso del lavoro che non saranno neanche i grandi manager punto può dare
Uno da uno a merito su un altro può dare mille e da mille a merito sono può dar mille da dieci è un parassita
Premiamo il merito ma il merito è rispetto a quello ma con l'idea che dobbiamo creare una civiltà questo perché questo fa capire anche il valore economico io spero che il prossimo premier il prossimo ospedale lo faccia fare da Norman Foster per dirne uno
Ma non perché ma perché dice
Di un valore e fa capire anche il valore economico del welfare
Lo farebbe capire molto più di tante parole se poi come dice Antonio Palmieri la RAI invece di fare il grande fratello no L'isola dei famosi come si chiama
Raccontasse anche un po'di più di tante storie straordinarie che ci sono
Magari romperebbe anche di quel più quel pregiudizio di chi pensa che quelli del non profit in realtà ha trovato una bella scusa per fregare
E sono peggio degli altri
Però
Torno superiori petto vorrei una politica che innanzitutto ha in testa questo perché anche loro la crescita anche la crescita economica la si fa
Se si punta sul valore delle persone perché il valore vero anche quello economico al valore della dignità della persona
Li ha cresciuti crediamo il palco alle conclusioni dell'onorevole Luigi Bobba e poi al presidente Rapaccini che fai saluti finali grazie
Evidentemente
Evidentemente le mie non sono conclusioni ma essendo arrivato cinque minuti fa avendo appena ascoltato gli ultimi ne neppure dirò la mia punto e basta
Dirò la mia punto mi scuso ma essendo partito il treno del commissioni per la legge di bilancio dovuto andare al Senato
Pochi
Pochi minuti fa mi soffermerò quindi brevemente solo sull'ultima parte intanto vorrei complimentarmi per il rapporto che avete fatto di cui ho letto l'estratto che Andrea Rapaccini mia inviato così ricco di dati ma non solo di dati anche di considerazioni finali che hanno un carattere propositivo
Ed è proprio su queste quattro diciamo considerazioni finali di carattere propositivo che vorrei soffermarmi per dire alcune cose che da un lato sono state fatte la ratio con cui sono state fatte e dall'altro indicare anche alcuni dei provvedimenti che sono contenuti nell'attuale
Legge di Bilancio in discussione appunto
In prima lettura al Senato
Innanzitutto è chiaro che dà i dati che voi avete presentato che questo tema dell'UE far dell'industria del welfare del Welfare che ha a che fare con le famiglie con la comunità e che non origina da risorse pubbliche o da diciamo così istituzioni pubbliche eh evidentemente un elemento che si presenta come un fattore da un lato e Mergea ente nel senso che ha preso un peso una specificità una dimensione che sicuramente anche solo dieci anni fa non aveva e in secondo luogo che questo tipologia di interventi è in qualche modo una risposta a dei bisogni che anche questi di carattere emergente ai quali diciamo non ordinariamente le istituzioni del welfare statale
Non riescono a rispondere in modo soddisfacente o non riescono affatto risponde
E dunque bisogna partire da lì per capire che questa realtà non è un elemento separato o contro a positivo al welfare pubblico ma è elemento che si diciamo cresce dentro al cambiamento dalla natura dei bisogni dell'intensità degli stessi e risponde a delle domande che sono evidentemente crescenti nelle famiglie infatti voi primo punto dice ripartire dai bisogni delle famiglie qui vorrei evidenziare solo tre elementi lì il primo elemento che un bisogno che esploso in questi anni e che sarà crescente è il tema della cura degli anziani
è evidentemente uno degli Deja dei punti chiave che crea poi situazioni di disagio e di diseguaglianza
Tra le famiglie un secondo punto è quello relativo ai bambini e qui il dato più evidente è quello che la povertà si è scaricata tra virgolette in modo preminente tra i minori non a caso uno degli interventi del governo riguarda proprio i minori
è è un altro degli elementi emergenti un terzo punto forse che si dice poco perché con l'equiparazione dell'età pensionabile tra gli uomini e le donne di fatto si è creata
O si è allargata una diseguaglianza a carico delle donne che avendo normalmente dei percorsi di vita
Lavorativa e professionale più discontinui differenziati
Si trovano oggi di fatto ad arrivare quasi sempre all'età pensionabile di vecchiaia e non riescono ad arrivarci con diciamo l'età del contributivo quindi un principio astrattamente di parità diventa un elemento di conferma o di allargamento delle diseguaglianze quindi ho fatto questi tre esempi per dire che quel ripartire dei bisogni delle famiglie
Può avere può queste accentuazioni il secondo punto Dieter rivedere l'universalità delle prestazioni io sarei più per evidenziare che non mettere in discussione l'universalità anche se il rivedere può a significare anche questo ma piuttosto inserire il principio d'università serialità da mantenere ben fermo dentro al rapporto fra disponibilità di reddito e carico di bisogni
C'è spesso le politiche sociali in assenza o in qualche modo di un disegno compiuto come osservava primo patriarca non tengono conto di questi due elementi
Che dovrebbero portarci ad avere il massimo di copertura dei bisogni quando il bisogno è particolarmente intenso il reddito è particolarmente basso e viceversa quindi incastonare il principio di universalità dentro questo questo orizzonte in questo senso se si vanno a a vedere
Una serie di provvedimenti che sono stati presi in questi in questi quattro anni anche gli ultimi due punti industrializzare il settore promuovere il business sociale trovano diciamo dei perlomeno dei percorsi già individuati non partiamo insomma dall'anno zero
Li richiamo così brevemente per indicare diciamo la strada che è stata intrapresa
Il primo evidente forse quello che sta oggi conoscendo un impeto di crescita magari un poco disordinato
è quello legato allo sviluppo del welfare aziendale che è una delle gambe diciamo di questo welfare di comunità e di territorio
Certamente la detassazione dei premi di produttività se se sono diciamo corrisposti in termini di servizi nell'ambito socio educativo e socio assistenziale è un modo di sostenere quella domanda di nuovi servizi e di risposta
A a bisogni che ho prima individuato a fronte di una leva fiscale favorevole nello sviluppo di questi servizi e quindi non salario monetario ma salario che si fa servizio che si fa diciamo welfare
Un secondo punto
è evidente che l'intervento questo caso di carattere strutturale
Che prima veniva ricordato del provvedimento di lotta alla povertà e di reddito di inclusione sociale ha molto a che fare con la necessità di diciamo aggredire in modo sostanziale quel fenomeno che poi produce dei guasti che a cerchi concentrici si allargano ad altre fasce della popolazione
E se questo sarà diciamo il risultato o meglio l'obiettivo di questa intervento con la nascita del reddito di inclusione sociale tra l'altro confermato e allargato nella dotazione finanziaria del della legge di bilancio attualmente in discussione credo che sarà un punto di cambiamento strutturale
Perché la misura come è noto un carattere universale ed è composta non solo di trasferimenti monetari come sono la gran parte degli interventi assistenziali del nostro Stato ma anche di un intervento di carattere promozionale di reinserimento
Educativo sociale
E lavorativo
Un terzo punto ha a che fare con diciamo quelle misure che originano che hanno come origine il provvedimento denominato giochi sarte che puntano alla conciliazione tra vita
Familiare vita personale e lavoro è un punto sul quale l'Italia diciamo parecchi passi da ripercorrere il recente decreto di settembre che ha finalmente messo a disposizione le risorse centodieci milioni per favorire strumenti servizi
Forme di conciliazione credo sia in qualche modo un altro degli elementi che consente di diversificare l'offerta da parte degli attori di questo nuovo di no questo nove al così come anche il recentissimo provvedimento
Ha ha varato sullo sbarco orche indio va ugualmente nella stessa direzione
Concludo con due ultime osservazioni
Una relativa al fatto visto che nella prima parte del vostro apporto sì
Evidenzia come la spesa legata ai trasporti per il lavoro per lo studio è un elemento il secondo elemento di Cap che pesa diciamo in questo in questo cesto dell'UE al fare che avete esaminato
Beh qui forse diciamo ricordare la misura che è stata introdotta che proposta almeno nella legge di bilancio di defiscalizzazione o di detrazione di questa spesa credo vada in qualche modo segnalata perché rileva da un lato un bisogno è una spesa effettiva delle famiglie che di fatto va a pesare soprattutto coloro che devono muoversi da magari centri minori diverso
Realtà più importanti per poter diciamo svolgere la propria attività lavorativa
Così come mi sembra che il Complesso di provvedimenti contenuti nella decreto legislativo sull'impresa sociale nelle norme fiscali del terzo settore
Abbiano tutti una stesso segno una stessa direzione di marcia
Ovvero quella di mettere in campo vedere se ci sono dei soggetti in grado di sviluppare un'attività imprenditoriale industrializzare il settore
E di poterlo fare con diciamo una spinta iniziale è un vantaggio di partenza no
Qui c'è il professor Mario Calderini che ha collaborato con noi nella la stesura della provvedimento sull'impresa sociale diciamo le norme sono state scritte con diciamo con questo obiettivo e cioè quello di vedere se oltre alla cooperazione sociale che sono state è stato uno degli attori che allargato
Che come dire arricchito il membri del nostro welfare soprattutto nell'area socio assistenziale socio educativa se ci sono altri soggetti anche non cooperativi la legge consente diciamo una forma piuttosto variegata e diversificata
Che vogliono scommettere su questa diciamo capacità di un'offerta che risponde a quei bisogni
E la la messa in campo di questa offerta ha un carattere da che presenta dei vincoli la qualificazione sociale dell'impresa
Ma presenta anche delle opportunità la detrazione sul capitale investito l'azzeramento fiscale sugli utili se se sono interamente reinvestiti
Nella nell'attività così come anche l'altro
Provvedimento vedo qui il direttore dell'Acri relativo ai titoli di solidarietà a sempre a diciamo sostanzialmente il la stessa finalità ovvero vedere se ci sono dei resti dei risparmiatori intenzionati a spingere diciamo il proprio risparmio
Verso l'organizzazione e il terzo settore in grado di promuovere mettere in campo risposte in forma volontaria o in forma professionale di impresa risposte a quei bisogni crescenti
Che abbiamo individuato la stessa cosa mi pare di vedere in due provvedimenti uno già in vigore l'altro contenuto nella legge di bilancio in discussione e che ha a che fare con le fondazioni bancarie
Il primo che è già in opera è il fondo di lotta alla povertà educativo minorile quindi una concentrazione di risorse in questo caso di contrasto ha una particolare la forma diciamo dalla povertà nella sua dimensione di accesso alla conoscenza alla depurazione
Ha una buona socializzazione
Che ha diciamo già sviluppato da tutta la prima fase dei pro e dei dei progetti e in avvio alla seconda fase
E che ha una dotazione finanziaria sul triennio sedici diciotto di quasi quattrocento milioni a valere in gran parte su una defiscalizzazione delle rendite
Finanziare delle fondazioni bancarie e in parte anche di un apporto di denaro fresco diciamo da parte delle stesse fondazioni la stessa diciamo criterio e contenuto in una norma l'articolo ventisei dell'attuale legge di Bilancio
Che spinge le fondazioni a valorizzare gli interventi proprio di welfare di comunità cioè di quegli interventi che hanno che fare
Con il contrasto alla povertà con il disagio se si hanno figli minori con la domiciliarità della cura degli anziani esattamente quei bisogni che avevo prima evocato anche qui c'è un intervento pari a cento milioni per l'anno
Che che viene e che vuol dire mettere in campo di fatto centocinquanta milioni perché la detrazione fiscale sarà pari al sessantacinque per cento
Sono tutte misure che Hutter non non hanno diciamo un'origine diretti sono risorse pubbliche in gran parte anche se Co corroborate anche da risorse private
Ma che spingono i soggetti di natura privata fondazioni bancarie e gli enti di terzo settore che sono i soggetti realizzatori di questi interventi a muoversi in quella in quella direzione e a muoversi con una leva
Fiscale favorevole
Chiudo dicendo che credo che il senso diciamo così di queste misure anche una scommessa sul fatto che si possano ibridare modelli che si possono vedere il mondo del terzo settore quello pubblico quello privato non come realtà separate da muri diciamo invalicabili ma piuttosto da realtà che se sviluppano una qualche cooperazione virtuosa sono in grado probabilmente di rendere gli interventi efficaci
Perché poi il tema che ci siamo posti
Soprattutto nella fondo nel comitato strategico al fondo alla lotta alla povertà educativa minorile ma questi progetti questi soldi incideranno insomma graffi era hanno saranno incisivi nel fare determinate cose cambieremo qualche cosa effettivamente dalla vita di quelle persone di quei bambini di quei ragazzi
Ecco allora presumibilmente penso che pensare a dei modelli anche organizzativi e istituzionali che consentono un'ibridazione tra queste realtà sia forse diciamo una premessa non dico che sia una certezza una premessa per ottenere dei risultati efficaci in questi interventi che sono tutt'altro che semplice specialmente quando i problemi sono più difficili più incancreniti più diciamo pesanti la capacità poi della risposta dell'attore pubblico dell'attore di privato sociale è sempre soggetta diciamo così a un possibile insuccesso
Ecco perché credo che il lavoro che avete fatto da un lato è un bellissimo e puntuale Zoom su come è cambiata questa realtà
Ma dall'altro lato anche un invito a guardare diciamo a delle scelte che siano veramente innovative capaci di rispondere a queste nuove domande
Madame è andato l'onere e l'onore di chiudere lo farei Lina intanto ringraziando ovviamente anch'io il personale alla Camera
L'intergruppo parlamentare chi è intervenuto in particolare anche Mauro Magatti e Mario Calderini oltre che evidentemente anche l'intervento del governo con Luigi Bobba
Proprio trenta secondi per dire
Tre cose
La prima ci piacerebbe stimolare con questo rapporto una riflessione di sistema sulla riprogettazione dello Stato perché di questo stiamo parlando
Lo Stato
Va riprogettato come si si si è detto Rita ripartendo dalle famiglie ripartendo dai bisogni famiglie
Rivedendo il tema dell'universalità esattamente come non citavi tu prima Luigi cioè con un'attenzione soprattutto a chi sta peggio
E soprattutto ecco questo credo che sia il punto tutta una serie di interventi che sono stati citati vanno inseriti in una visione strategica in un quadro di visione strategica una visione che non può essere a tre quattro anni data ma deve essere per forza a venti trenta anni perché quello che succederà fra trenta quarant'anni lo decideremo oggi e quindi ripensare lo Stato credo che e quale Stato vogliamo insomma che spero sia la prima domanda fondamentale seguenti fare un terreno assolutamente importante il secondo punto è il welfare come classe di investimenti e qui sicuramente prima si parlava di finanza però la finanza è anche fatta evidentemente da da finanza familiare quindi a finanza può anche trasferire quello che magari è una donazione un investimento sociale c'è tutto il tema dei Pio
C'è tutto il tema della liquidità Keynes nel McCarthy esiste questo è una classe di investimento un asset class quindi a delle regole di rischio vedere che di ritorno economico e sociale basta definirlo bene
E gli investitori verranno perché comunque la prospettiva di crescita per questo settore è superiore a tutti gli altri settori industriali in questo Paese
L'ultima prendono spunto anche una provocazione
Da parte Di Maulo Magatti quando tu non c'eri tu mi ha detto sì speriamo che questo valore quali non venga come dire succhiato da degli stranieri che ne capiscono prima degli operatori italiani il valore anche economico e quindi ecco io dico soltanto che qualche giorno fa ero in colloquio con una persona che rappresentava uno dei più grandi gruppi
Distribuzione francese in Italia che stante stanno pensando di mettere dei gabbiotti per dare dei servizi dagli assistenza dentro i supermercati
Allora quindi l'esterofilia evidentemente ci contraddistingue quindi magari qualcuno rischierà di arrivare anche prima capire che c'è un valore economico e quindi se non lo regoliamo questo valore economico vista la dimensione sociale
Che questo in questa industria rischiamo che qualcuno ce lo porti via questo e che in effetti è un rischio reale e lo sottolinea finisco dicendo che MPS Consulting lavora in un settore che a proposito di esterofilia per novanta per cento costruito da aziende a stelle e strisce
E quindi di fatto alcuna governa Astral fa parte dell'oceano credo che sia una nostra responsabilità nei confronti di questo Paese avendo una condanna si italiana che dire in Italia vuole rimanere in Italia
Dare questo piccolo contributo quindi lo vorremo fare nei prossimi anni con la fase due del osservatorio grazie a tutti die essere stati con noi