Rassegna stampa estera

Voi giovani ascoltatori di radio radicale mercoledì nove maggio questo è l'appuntamento con la rassegna dalla stampa internazionale a cura di David Carretta in apertura anche quest'oggi la politica italiana vi proporremo un'analisi da l'Hammond in Italia battaglia sulle nuove elezioni il presidente Sergio Mattarella
Tenta di evitare un voto prima dell'Estate contro il parere del movimento cinque pelle uno degli interrogativi che si pone l'Hammond
Cosa sì intenda per governo neutrale nel momento in cui i due grandi vincitori delle elezioni
La lega e Matteo Salvini Cinquestelle di Di Maio contestano la legittimità degli impegni internazionali ed europee di sottoscritti dall'Italia così come il risanamento dei conti pubblici avviato dal Governo uscente una domanda più che appropriata quella del quotidiano francese sempre a proposito di Italia ma di un'altra questione
Parleremo del ricorso che è stato presentato da diverso organizzazioni non governative davanti alla Corte europea per i diritti umani sull'accordo tra Italia e Libia che sostanza di fatto porta dei rispingere menti di migranti
Verso la stessa Libia se ne occupa il Guardian articolo di Stephanie chirurga SNR lo Renzo Tondo l'accordo dell'Italia con la Libia per respingere i migranti di fronte a una sfida legale
Secondo rincorso i migranti che vengono riportati in Libia subiscono gravi violazioni dei diritti umani infine ci occuperemo di Libano delle beh elezioni del sei Di Maggio che hanno visto un forte Successo dei partiti sciiti e in particolare gli hezbollah sconfitta del movimento Futuro del primo ministro uscente sunnita
Saad arrivi un dopo elezioni ad alto rischio il titolo dell'editoriale di oggi
Di le monde vi proporremo anche se brevemente il commento del Wall Street Journal l'Iran vince in Libano lezione rafforza il controllo di hezbollah sulla frontiera di Israele
E poi un'analisi di Daevid Garner dal Financial Times ieri il partito di Dio supera una pietra miliare
In un Paese che corre verso la guerra cominciamo però dalle elezioni o meglio il post elezioni
In Italia è il caos la crisi politica come viene vista dalle Mondin un'analisi firmata da John Gotti ore in Italia battaglia sulle nuove elezioni il presidente Sergio Mattarella tenta di evitare un voto prima dell'estate contro il parere del Movimento cinque Stelle
Scrive le Monde i tre rappresentanti del Movimento cinque stelle sono arrivati alcuni nani per primi lunedì mattina in un'auto guidata dal loro leader Luigi Di Maio
Poi è stato il turno della coalizione di destra i cui rappresentanti sono arrivati in ordine sparso in tre veicoli diversi
Infine la direzione del PD
Apparsa a piedi tre volti scuri
Che salivano lentamente le scale con qualche minuto di ritardo in un corteo funebre che forniva l'immagine perfetta dello stato della sinistra italiana
Davanti al presidente Sergio Mattarella ciascun campo esposto la sua posizione che ha portato alla stessa impossibilità dall'elezione del quattro marzo che non hanno prodotto alcuna maggioranza le diverse forze politiche
Si sono mostrate incapaci di superare le loro divergenze per riuscire a a concludere un'alleanza e dare un governo al paese tuttavia ci sono
Decisioni a Roma Bruxelles che non possono essere rinviate all'infinito e così lasciando intendere che la patria in pericolo Mattarella annunciato la sua volontà di richiamare ciascuno le proprie responsabilità per mettere in piedi un governo politicamente neutrale fino alla fine dell'anno che permette in particolare l'adozione della legge di bilancio Mattarella farà sapere nelle prossime ore l'identità della persona incaricata di costituire questo esecutivo
Provvisorio da domanda per l'Hammond innanzitutto è che cosa si intenda per neutralità nel momento in cui i due grandi vincitori delle elezioni la Lega di Matteo Salvini
E Cinquestelle di Di Maio contestano la legittimità degli impegni internazionali europei sottoscritti dall'Italia così come la traiettoria dei conti pubblici definito dal governo uscente come si possono gestire gli affari correnti quando i vincitori di marzo hanno promesso i loro elettori di rovesciare il tavolo a Roma come a Brussel
Pochi minuti dopo il discorso di Mattarella del resto Di Maio ha fatto sapere
Di opporsi a questa soluzione perché ricorda troppo i governi tecnici del passato e dunque di esigere nuove elezioni il più rapidamente possibile per parte sua Salvini ha reclamato l'incarico di formare un governo anche in assenza di una maggioranza ma in caso di rifiuto ha detto che avrebbe chiesto un voto il più rapidamente possibile prudente temporizzatore Mattarella lasciato molto tempo ai negoziati tutto inutile le Monde ripercorre l'esito dei delle consultazioni dell'ultimo mese fino alla rottura delle discussioni tra i Cinque Stelle il PD il ventinove aprile da quella data il ritorno alle urne appare ogni giorno più inevitabile ma quando la lega come Cinquestelle dicono volere un uomo molto il più presto possibile proponendo questo governo neutrale una Avatar dei governi tecnici del passato Mattarella fa invece capire
Di voler rinviare la scadenza per riuscire a a mettere in piedi il progetto di bilancio due mila diciannove evitando il rischio di panico sui mercati finanziari
Ma l'idea anche di fare tutto il possibile per fare in modo che queste seconde elezioni si svolgano in un contesto diverso dal primo evitando dunque una ripetizione dell'attuale scenario rifiutando di accettare lo schema Mattarella i due vincitori del quattro marzo rischiano di passare come degli irresponsabili nell'opinione pubblica
Se accetteranno invece si esporranno al rischio di deludere la base del loro elettorato che da anni viene nutrita
Con la demonizzazione degli accordi dietro le quinte che sono tipici del parlamentarismo italiano
Più in generale qui viene forse la seconda considerazione originale di le Monde
Questa più in generale è questa concesse concezione consensuale e moderata di funzionamento delle istituzioni che sembra il cuore della crisi politica attuale e come se i codici tradizionali non fossero più condivisi da nessuno avessero lasciato il posto a una cultura dello scontro che vieta l'idea stessa della ricerca del compromesso
Habitué del parlamentarismo italiano Mattarella non sembra aver avere resa sugli eventi come invece ce l'aveva il suo predecessore Giorgio Napolitano in particolare durante la crisi post-elettorale del due mila tredici
I nuovi attori del gioco politico rifiutano ostinatamente di piegarsi agli usi in vigore finora se il governo neutrale annunciato da Mattarella per i prossimi giorni non dovesse vedere la luce
Un voto immediato apparirebbe inevitabile la data evocata è quella del ventidue luglio una scelta che metterebbe in pericolo un altro principio fondamentale del funzionamento delle democrazie italiana
La tregua estiva
Così le Monde racconta la crisi politica in Italia con due domande come abbiamo detto due questioni abbastanza importanti come può essere neutrale un un governo nel momento in cui la maggioranza del Parlamento e ostile
Agli impegni internazionali europei
Dell'Italia e poi
La fine della cultura del consenso meglio sarebbe opportuno dire la fine della concezione tradizionale della democrazia rappresentativa forse andrebbe letta così la la crisi
Italiana invece l'Italia torna in primo piano sulla questione migranti perché finalmente grazie a un ricorso presentato dalla corte
Alla Corte europea dei diritti umani ci si accorge di quanto sulla stampa internazionale di quanto sta accadendo gran grazie o per colpa dell'accordo tra Italia e Libia di fatto dei respingimenti respingimenti che sono illegali secondo il diritto internazionale quello europeo andiamo sul Guardian un l'accordo dell'Italia con la Libia per respingere migranti confrontato a una sfida legale è un ricorso scrive il quotidiano britannico la collaborazione dell'Italia con la Libia per fermare i migranti primi prima che arrivino in Europa messa in discussione da un ricorso legale
Secondo cui questo accordo ha portato gravi violazioni di diritti umani contro chi attraverso il Mediterraneo incluse torture schiavitù
Un ricorso presentato davanti alla Corte europea dei diritti umani sostiene che le operazioni condotte dall'Italia con la guardia costiera libica
Quante costiera libica che ferma le imbarcazioni di migranti e costringe migliaia di persone a tornare in Libia contro la loro volontà porta trattamenti inumani stupri fame
Il ricorso che si fonda sul racconto di diciassette sopravvissuti di un'imbarcazione affondata riportati in Libia potrebbe costituire una seria minaccia per l'accordo concluso lo scorso anno
Dal Governo di centrosinistra italiano con la Libia accordo che avevo ottenuto il sostegno dei leader europei e sarebbe all'origine del drastico calo del numero di arrivi in Italia
Secondo i termini dell'accordo l'Italia equipaggia destra finanzia la Guardia costiera libica come parte del suo sforzo per bloccare le partenze a riportare i migranti in Libia il ricorso è stato presentato da una ONG britannica Global legal Aktion network insieme ad altre ONG e si basa su un incidente avvenuto il sei novembre due mila e diciassette nel quale la Guardia costiera libica avrebbe interferito nel tentativo di una imbarcazione di una ONG di salvare centotrenta migranti circa venti persone sono morte nell'incidente
I sopravvissuti sono stati respinti riportati in Libia secondo ricorso dove hanno subito detenzione violenza estrema in condizioni disumane
Con due sopravvissuti che sono stati anche venduti stanno mettendo la vita dei migranti a rischio esponendo lì a forme estreme di maltrattamenti riportandoli in Libia spiega Itamar Manni uno dei consiglieri legali che hanno immaginiamo redatto questo ricorso
C'è un vogliamo che questo caso servirà a ristabilire il principio chiave secondo cui i cosiddetti respingimenti sono contrarie diritti fondi umani fondamentali
Per i migranti militanti dei diritti umani ricorso rappresenta la più grande speranza di un cambiamento
Sei anni dopo che la Corte europea dei diritti umani aveva stabilito che un accordo analogo quello firmato tra l'allora premier italiano Silvio Berlusconi e il leader libico Muammar Gheddafi
Aveva violato il la legislazione sui diritti umani diritto
Umanitario l'accordo fu poi sospeso l'attuale accordo tra Italia e Libia portato a scontri tra l'altro Rita alibi che le ONG che operano nel Mediterraneo in operazioni di ricerca e soccorso in mare
In alcuni casi l'ONG sarebbero state minacciate con la violenza per consegnare i migranti presenti sulle loro imbarcazioni le autorità libiche hanno chieste anche di portarli in Libia
Invece che in Sicilia
Sebbene le imbarcazioni si trovassero delle ONG nacque internazionali in un caso un un uomo di nome Chica Camara che aveva lasciato la Sierra leone con il figlio di dieci anni inizio due mila diciassette è stato separato dal figlio
Dopo che il gommone sul quale si trovavano era rimasto incastrato tra un cargo e un'imbarcazione denutrita libiche calmare caduto in mare
Mentre il figlio rimasto nel gommone riportato in Libia oggi dice ho lasciato la Sierra leone per mio figlio ore bloccati in Libia so che due settimane fa era vivo al sicuro ma ora non ho più notizie di Luís in un altro caso
Le autorità libiche avrebbero minacciato di uccidere membri dell'equipaggio di una nave dell'ONG open arms che hanno rifiutato di consegnare i migranti salvo poi trovarsi la polizia italiana al al loro arrivo in Sicilia
Dove dei procuratori hanno avviato un'indagine contro il capitano della nave per favoreggiamento dell'immigrazione illegale
Il Gardena ricorda che la sentenza della Corte europea dei diritti umani del due mila e dodici
Riconosceva la pressione cui erano Soggetti gli stati a causa dell'aumento dei flussi migratori
Ma questo dici ma la sentenza non assolveva uno Stato dall'obbligo di proteggere gli individui che corrono il rischio di tortura o morte in un altro Paese
La politica dei respingimenti dell'era Berlusconi aveva spinto l'Italia investire cinque miliardi di dollari in Libia
Compresa la costruzione di una nuova autostrada in cambio di maggiori misure di sicurezza pattuglie marittime congiunte ma anche se il ricorso di oggi riuscisse in qualche modo a ottenere lo stesso risultato forzando la mano all'Italia
Non porrà fine allo stallo politico in Europa che di fatto ha lasciato l'Italia sola nel gestire l'arrivo di migliaia di migranti nel corso degli ultimi anni così
Così il Guardian racconta di questo ricorso che del resto
Radio radicale approfondito in diverse occasioni
E continua a seguire perché io invece in Libano torniamo sulle mondo prima due rapide segnalazioni il Wall Street Journal l'Iran vince in Libano è il titolo di un editoriale a commento delle elezioni di tre giorni fa l'elezione rafforza il controllo di hezbollah alla frontiera di Israele
Il feroce al Times David Gardner il Partito di Dio supera una pietra miliare in un Paese che corre verso la guerra la mazzata elettorale Diaz bolla potrebbe spingere gli Stati Uniti a ritirare il loro sostegno al Libano tutto questo è contestualizzato in anche in chiave regionale dall'editoriale di oggi di le monde dal titolo un dopo elezioni ad alto rischio
E andiamo a leggere il risultato delle elezioni legislative il Libano e senza ambiguità la sconfitta di futuro al movimento del primo ministro uscente Saad Hariri e netta
La progressione dei partiti sciiti a Mallett Poll ha fa untori della cosiddetta resistenza contro Israele e forte
Infine si è operato un riequilibrio del campo cristiano dove la corrente patriottica libera del presidente Michelle ha un e tallonata dalle Forze libanesi disse a mia per G. AGEA molto stili hezbollah ma il Libano i rapporti di forza non sono solo una questione di aritmetica molto si gioca nel dopo elezioni grazie alle intese tra dirigenti ai calcoli di apparato che sono particolarmente sensibili e rapporti di forza regionali
Il dominio di Hezbollah sulla scena politica libanese non data del sei maggio emerso a tappe dal due mila e dieci un anno dopo le elezioni che avevano con consacrato la vittoria Della cosiddetta Alleanza del quattordici marzo che si opponeva al regime siriano del movimento sciita
Alleanza di cui futuro di arrivi era il perno questa evoluzione è stata possibile perché nel frattempo la situazione regionale
Progressivamente diventata sempre più favorevole bolla il relativo ritiro degli Stati Uniti dagli affari mediorientali avviato con Barack Obama
L'intervento militare iraniano e Russo in Siria e il salvataggio di Bashar al-Assad conseguenza diretta di questo doppio intervento hanno pesato in modo netto nell'arena libanese sempre più permeabile alle influenze Esterne
La sconfitta dei sunniti di futuro è intimamente legata alla sconfitta più globale delle forze sunnite moderate in Medioriente in Siria Iraqi Yemen
I sunniti hanno perso la partita schiacciati sunniti moderati schiacciati tra i regimi al potere e le insurrezioni jihadiste
Nello scontro a distanza tra l'Iran campione degli Sciti Medioriente e l'Arabia Saudita capofila dei sunniti
Il primo è ampiamente in testa ma a Riad il nuovo potere incarnato dal principe ereditario Mohammed Ben Salman non accetta questo risultato il desiderio di rovesciare la situazione
è presente anche in Israele dove il primo ministro Benjamin Netanyahu ha fatto dell'Iran il suo nemico pubblico numero uno i due Stati Israele Arabia Saudita che di fatto sono partner strategici sono felici di fronte all'idea che Donal Trump si ritiri dell'accordo sul nucleare iraniano
L'annuncio promette di accrescere ulteriormente il rischio di uno scontro diretto tra Israele e Iran
La domanda per le Monde eh se questa guerra si giocherà solo sul territorio siriano
In alcune reazioni alle elezioni in Libano in particolare quelle del falco israeliano naftalina Bennett che si è affrettato a dichiarare che ormai il Libano è uguale Hezbollah si può intravedere la tentazione di imporre un secondo turno alle elezioni di domenica ma questa volta ha giocato non con le schede elettorali con le armi cioè alla fine un secondo fronte oltre la Siria niente sarebbe più pericoloso e devastato ore per il Libano e l'intera regione il primo ministro Hariri lo ha ben compreso esortato i suoi partner arabica occidentali a vedere i risultati delle elezioni con occhio positivo occorre sperare che sia ascoltato a Washington e soprattutto a Riad in novembre il principe saudita aveva costretto arrivi a dimettersi nella speranza di sollevare la strada sunnita contro hezbollah prima di fare marcia indietro ma la responsabilità di un appeasement incombe anche su azzanna Nasrallah il leader di Hezbollah
L'uomo è considerato un fine tattico politico tocca a lui dimostrare che eccelle anche nella Geo politica
Ci fermiamo da David Carretta una buona giornata con Radio Radicale