9 Maggio 1978. Intervista a Vincenzo Scotti

Radio radicale siamo con Enzo Scotti a questo appuntamento suo alto moro qui a Montecitorio alto Morelli intelligenza allora
Lei nel mille novecentosettantotto credo fosse sottosegretario al Tesoro del Governo Andreotti si dimise se non sbaglio l'undici maggio del mille novecentosettantotto
Che valutazione può fare di quella vicenda
In un momento così cruciale lei se tu dovessi tornare indietro sarebbe favorevole per una trattativa
Va be'è sempre difficile
Dire le cose ex post perché conosciamo troppe cose quindi la decisione di quel momento storico in quel difficile situazione e quindi io distinguerei in quel momento con tutte le Riserve che possiamo vedere però
Una cosa fu fondamentale mantenere una certa unità forte del Paese di fronte ad un attacco terroristico così grate
E oggi alla luce di tutto quello che è avvenuto delle vicende internazionali che sono potremmo discutere ma è una discussione un po'o che lascia il tempo per trova perché la realtà è quella minori dare un giudizio ex post
Sulla base delle vicende di oggi non non è utile è cambiato il suo giudizio rileggendo le lettere di Aldo Moro allora riguardando le poi successivamente
No o o o io ritengo che le lettere di Moro Shinano autentiche di nuovo nel pieno della consapevolezza dei problemi e della lucidità nel guardare agli stessi anche con una profonda umanità che si rivela non è soltanto un uomo gelido
Del del potere e un uomo che ha sul sulle cui spalle
E grava la famiglia la la sua vita la sua prospettiva e sono anche da questo punto di vista un documento umano di straordinaria
Importanza
Si è parlato molto di more dell'Intelligence seppure in quegli anni lei era sottosegretario accaddero delle cose incredibili dalla fuga di Kappler a tanti altri episodi
Clamorosi pensa che c'erano tante falle in quel in quelle in quello Stato allora che era uno Stato in cui c'era tanta confusione dove Moro veniva minacciato di essere processato anche in Parlamento
Ma il
Il problema e e molto chic e molto chiaro
Il rapporto tra politica intelligenza nel nostro Paese è stato molto molto difficile e anche molto controverso
E molto spesso utilizzato anche per battaglie politiche
Internet il problema Moro aveva una visione di questo problema cioè del rapporto politica Intelligence
Molto chiaro in uno stato moderno senza una sistema di analisi e di valutazione
Degli scenari e dei mutamenti delle realtà sociali economiche e politiche che consentano di dare al decisione politica alcuna possibilità di visione strategica e quindi di proporre al paese delle e politiche e soprattutto definire un interesse nazionale
Mi sembra che fosse lungimirante anche se in quel momento il contrasto ideologico il contrasto tra i due grandi blocchi poneva un problema molto difficile da manovrare da gestire
L'ultima domanda una curiosità visto che lei lasciò il governo Andreotti l'undici maggio del settantotto da sottosegretario per chi si dimise allora visto che non aveva no fuit Corfù influì portar passato
Proprio su indicazione di Moro io diventa il ministro del lavoro
E il Moro volle fui l'unico ministro che si aggiunge alla compagine preesistente al lavoro c'era alla Tina Anselmi e Moro volle
Insieme al presidente Andreotti che io
Passassi al lavoro soprattutto per un rapporto con il mondo sindacale e
Con lo stesso partito comunista
Su temi che poi portarono alla rottura della unità nazionale quando o il governo presentò il piano pluriennale di Pandolfi e pensare tipo che lo l'oggetto dello scontro fu l'invarianza dei salari reali forse successivamente avremmo considerato quello un grande obiettivo
E la ringrazio ringrazio Vincenzo Scotti