Casa Europa. Episodi di intolleranza, discriminazione e xenofobia sono in allarmante crescita in diverse regioni d'Europa

Allora benvenuti a tutti a questo terzo e ultimo appuntamento del nostro corso di formazione di quest'anno che si intitola aiutarli a casa loro
Gli sviluppi scenari della politica europea sulle migrazioni
Nelle scorse settimane abbiamo diciamo svolto insieme due tappe questa con questo concludiamo e l'idea di questo corso era un po'di approfondire questa frase c'è protezione e sentirsi a casa quando diciamo protezione internazionale al di là delle astrazioni dei trattati sentirsi protetti a sentirsi a casa a proprio agio e quindi abbiamo cercato
Di esaminare gli sviluppi delle politica europea anche attraverso
Le riforme del sistema comunità asilo quelle passate quelle che si prospetta no
E cercare di portare il punto di vista delle persone nelle persone che incontriamo delle persone che abbiamo incontrato delle persone che non incontriamo intendono incontreremo probabilmente più per un bel tempo
Il primo appuntamento è ricorderete quindi abbiamo cercato di capire quando ne diciamo sbrigativamente casa loro in qualunque accezione lo diciamo cosa può significare casa allora abbiamo fatto un esempio concreto il caso dell'Afghanistan
Che paese d'origine i tanti rifugiati che son venuti negli anni scorsi in Italia e che appunto in questo momento anche per l'accordo con la Turchia hanno smesso divenire in una seconda tappa ci siamo fermati su i paesi di transito che vuol dire
Il concetto di protezione sufficiente di di Paese d'asilo di primo Paese d'asilo e quindi abbiamo fatto il caso abbastanza clamorosa evidentemente della Libia che interpella profondamente sì all'Europa che in Italia in particolare
Oggi il tema dell'incontro di oggi e l'Europa questa casa d'Europa
Casa nostra casa che vorremmo casa comune casa comune anche senza quel senso ristretto di cittadinanza che tende a diventare un concetto più di esclusione che inclusione e anche di interrogarci che tipo di casa può essere l'Europa oggi con l'Europa come sta diventando per i rifugiati
Di espongo un attimo i materiali che trovate in cartellina allora abbiam pensato di condividere con voi
Un articolo di aggiornamenti sociali di Giuseppe Riggio che si intitola appunto noi europei un dato di fatto da realizzare
Dopodiché trovate un questo volantino questa una presentazione di un'iniziativa che di cui noi siamo aderenti si chiama l'iniziativa dei cittadini europei diciamo è una forma di partecipazione che possibile per tutti i cittadini
E che è per chiedere al che l'Europa diciamo è un po'l'equivalente europeo della letti d'iniziativa popolare se vogliamo cioè sollecitare l'Europa affinché faccia dei cambiamenti o delle modifiche legislative su alcuni argomenti che ci stanno a cuore in questo caso sono in particolare la depenalizzazione dei cosiddetti crimini solidarietà di cui abbiamo per l'appunto parlato in questi incontri
Gli ingressi legali e l'accesso il pieno accesso alla giustizia a prescindere dal proprio status legale conseguente dallo status migratorio
Questa trovate tutte le informazioni nel sito internet che qui indicato
E a differenza di Ero straniero che qualcuno di voi ricorderà è molto più facile nel senso che si può firmare on line o anche in banchetti che verranno allestiti ma senza tutta la trafila dell'autenticata ore che qualcuno di voi ben ricorda
Dopodiché trovate invece l'invito per la Giornata del rifugiato di quest'anno noi come ogni anno organizziamo sempre in questa università grazie alla collaborazione con del della Pontificia Università Gregoriana un colloquio sulle migrazioni quest'anno il titolo è rifugiati artigiani di pace
E ne parleremo con sua Eminenza il cardinale Mario Zenari che il Nunzio apostolico in Siria
Con Mario Primicerio che il presidente della Fondazione Giorgio la Pira con l'aiuto e la moderazione di Paolo Mieli questo colloquio sarà il diciannove giugno alle diciotto
E in quell'occasione peraltro saranno consegnati gli attestati di partecipazione per questo corso infine trovate importante ricorre ormai avete fatto diciamo l'abitudine ma ricordate aveva questa il modulo per le domande noi
Ci teniamo molto che questi incontri siano anche nei limiti del possibile occasioni di scambio con voi che estate partecipando quindi durante diciamo la parte dell'incontro dei relatori
Siete invitati a scrivere su questo foglietto le domande che vorreste porre le relatori noi provvederemo a un certo punto diciamo verso la seconda metà nell'incontro a raccoglierle
E poi a presentarle in forma sintetica ai relatori che vi risponderanno diciamo in questa maniera
Ora volevamo iniziare questo incontro facendovi vedere diciamo due diversi sguardi sull'Europa il primo per il primo ci aiutiamo con un video
è un video che è stato realizzato nell'ambito di un progetto europeo che è stato coordinato dal nostro l'ufficio europeo di Bruxelles e genera est Europa e che è stata realizzata il nove paesi e lo scopo di questo progetto era fare emergere documentare
Le esperienze dei cittadini europei insieme ai rifugiati quindi in qualche modo l'impatto positivo che l'arrivo della cosiddetta crisi dei rifugiati ha avuto in molti contesti DiVersi
E quindi a darci uno sguardo un po'sull'Europa che vogliamo sull'Europa che c'è anche se magari non è tanto spesso evidenziate raccontata quindi inizierei col coll'aiuto tecnico
A vedere questo
Poiché sono in cui la che seppe mettere e umana puntando sulle spalle Helmut insiste punti nel meno d'ufficio
Severgnini quindi era
è la prima volta che lavoravamo rifugiato proteso punto talvolta parliamo scherziamo sì va bene istruttoria Stones contrabbando parlare no alla corona inglese le mani lavorando autonoma Carlo ingiuste come si dice nel miscelare come si dice questo mezzo dalla macchina stava questa è la mia esperienza solo ieri mi sono di nuovo quindi
Lacerazione nei LEA oltre che stima situata cinese frecce last dance
No Stone Corbis ecco segnò ad occuparsi
Altri che altri e nei ciò Menia china Cenci situation è che è in atto siglato l'uomo è che basta ex queste nenie incensi e laico durante
E in giardino riappare amabile
Mameli anche tecnica manuale non riesce a dedicare così la mitica vero una medicina annerita concorrenza vediamo fa male generale non sarebbe sono attualmente abbandonata famose meravigliosa tende animati telefonate che anche che nell'acqua officiati
Non riesco mai a Mosca negli crine sganciava scarpette perché cancelliere per elettorale se andate nella giungla una cosa che aziende ed è il primo esperimento pensare e nere che la separano Expo che in alcuni casi sì entravo possedere dico Fazio uno Stato autonomo sulla spesa per Napolitano toccare una serie in qualche altra parte del mondo con la prospettiva che si portino Corea servio ora essere uno dei chioschi
Una spinta avanti da una parte e a appannaggi avanti Ossezia
Sia seicento un anno da un uomo sì sì autobus
Ossia della sentenza cioè San Cosimo
Un un un po'così necessità niente
Ma del minimo nei due non la vittoria al mittente o perlomeno pare uno Altuna reato S.p.A. di comparato unicamente un paio dividersi le ricordo coerenti agli indennizzi no una femmina di rilevanza paninari a indennizzo qui mai milanisti standard ammanchi
Spinelli entrano nel sangue dall'altro T-shirt opportuni Antonino desinenza che entrano in risonanza le altre siamo sondini emersa e poi Francis
Se Goga arrivando con s'la sorella del Rizzo
Incontravamo ricchi testo
Aree a salvarsi commossa è stato alla al uguale
Nuovi Avolio Paolo
Un altro arresto chiedo scusa
Che
Kings comunista indolenza senza diciamo un punto Texas secondo alloggi il
O o urgente scura circa
Sì ma anzi ma intendo nel senso ultimo successo grazie ad un cliente o spendere intonaci Fox gestione Simons Siemens sancendo Focus sull'esistenza di un po'comunisti forse
E diciamo come seconda parte invece di questa introduzione lascia la parola quei fissa che diciamo nel nostro collaboratore dei progetti nelle scuole che ci racconta invece la sua esperienza all'inizio in Europa
Buonasera
Mi chiamo questi sono somalo
Oggi sono rifugiato in Italia
Ho fatto il viaggio che fanno in tanti dal Corno d'Africa
I trafficanti il deserto la Libia
Il carcere e poi il mare
Era contante tante persone
E siamo arrivati in pochi
Per motivi di Agenore finito
Nel Sahara in carcere il mare
Io sono arrivato vivo avendo USA
Non so bene come
Ero su un gommone
Ho perso i sensi della fame
E La sette
E mi sono svegliato
A Lampedusa
Il mio viaggio è simile a quelli
Da quello di tanti somali
Uguale a quello del mio amico ma stava
Arrivato due anni prima di me
Ma se l'abitava vicino a me
Vicino
Casa mia a Mogadiscio
Passavamo tanto tempo insieme nostri simili e si conoscevano
Benissimo
Come accade spesso in Somalia
I vicini diventano familiari così si è tutti un po'fratelli
Questo importanti per capire la mia storia
Ma se mai partito due anni prima di me
Arrivato in Olanda a tutto lo stato sfiduciato
Lo stato di rifugiato e poi un lavoro
Ho avuto problemi con Al Sabah
Era pericoloso rimanere
Le minacce a casa
Erano arrivati forti e chiare
Per chi si trova nella mia situazione in Somalia
Non è difficile avere né intrusione beh scappare
L'ex le persone da contattare i soldi da pagare
I pericoli che avrei corso
Ed era molto chiaro anche il rischio che correvo di morire
Non avevo scelta
Questo lo sapevo bene
Arrivato in Italia sapevo che il mio viaggio non era finito
Dormivo per strada avevo paura
Volevo solo arrivare da Mastella
Nel mio caro amico
Sono arrivato in Olanda
Dove mi aspettava mio amico
Un posto dove dormire è un lavoro dal fornaio dove lavorava lui
Avevo una in prospettiva un futuro un amico
Mi sembrava finalmente di essere arrivato
Di essere salvo
Dopo un anno in cui lavoravo di notte e in nero in attesa di avere i documenti
La polizia ha fatto un controllo al negozio
E mi hanno arrestato
E mi hanno spiegato che se il dovuto tornare in Italia perché era il primo Paese Orobello inquisiti ero stato
Io significati di lasciarmi in Olanda
Che volevo lavorare integrarli costruirmi un futuro
Sapevamo come fare
Stavo imparando
Velocemente non valdese anche se è difficile
C'era una stima
Chiesi addirittura di rimanere in carcere
In Olanda piuttosto che tornare in Italia
O peggio in Somalia
Il carcere era comunque meglio di quella che ho passato
Quelle che avevo passato
Nulla da fare dopo dici nove giorni in carcere
Di carcere mi hanno rispedito in Italia
Ancora una volta le strade l'incertezza l'assoluta Udine soprattutto la struttura
Dopo diverse diverse settimane sono entrato in un centro di accoglienza e ho cominciato ad imparare italiano
Oggi sono passate sono passati tanti anni
Diversi anni
Lavoro come portiere
In un albergo
E ho degli amici
C'ho messo tantissimo tempo per ritrovare un po'di serenità
Per me sarebbe stato tutto
Semplice
Di utili view veloce serio Europa fosse davvero un'unione di Stati che si aiutano è vigente e che insieme lavorano per integrare i rifugiati
Ma una delle cose una delle prima cose che avevo capito e che la paura verso di migranti
Crea muri dimissioni votivo
E soprattutto divide il mondo
Gli Stati e le persone
Niente altro
Grazie a due x tutti bene sinfonica allora lasciamo senz'altro il tavolo al padre Camillo Ripamonti Presidente Centro Astalli e al professor Enrico Letta presidente dell'istituto dell'ora e direttore della scuola di affari internazionali dell'Istituto di studi politici di Parigi grazie
Buonasera a tutti e benvenuti a questo ultimo incontro
A me questa sera il compito di rivolgere qualche domanda al nostro graditissimo ospite
Il professor letta
Quando pensavamo al percorso che si conclude oggi
Volevamo una persona per quest'ultima tappa che conoscesse
L'Europa
Una persona chi credesse nella forza del Progetto europeo
Dell'Unione Europea
E allora
La nostra scelta è caduta sul professore letta
Che rispondeva a queste Caretto caratteristiche gli abbiamo chiesto appunto se veniva a parlarci di Europa vista dalla prospettiva
Delle politiche migratorie
Sono contento tra l'altro che questo incontro avvenga proprio in questi giorni
In cui ancora una una volta all'Europa anche nella nostra politica italiana
Fa da capo esperta espiatorio ha delle responsabilità
Che riguardano la nostra linea dei inadeguatezza più che le responsabilità dell'Europa si scarica molto spesso sull'Europa responsabilità che sono dei singoli Stati
E allora e bello che questo incontro avvenga in questo momento storico del nostro Paese
Appunto per ribadire invece almeno dal punto di vista del Centro Astalli l'importanza di questo progetto euro
Strutture rei diciamo incontro sottolineando tre punti e quindi facendo le domande da tre punti di lista
Innanzitutto immigranti cittadini europei quindi una domanda riguardante questo
Una domanda sulle istituzioni europee i singoli Stati nella gestione delle politiche migratorie
è una riguardante la politica estera dell'unione europea
Partirei subito dalla prima dalla prima domanda
Abbiamo avete visto abbiamo voluto iniziare questo incontro l'incontro di questa sera
Con due prospettive
La prospettiva di un'Europa di alcuni paesi europei dove
C'è il centro il servizio dei gesuiti per i rifugiati in cui si sperimentano queste appunto attività queste esperienze di creazione di comunità insieme tra cittadini europee e rifugiati quindi l'esperienza anche dei rifugiati è un'esperienza positiva bella costruttiva
E poi l'esperienza di Airways che arrivato in Italia ha dovuto
Andare in Olanda poi in Olanda
è stato rimandato indietro per
L'accordo di Dublino che appunto
Lo ricordiamo
Implica che il primo Stato nel quale la persona il migrante arriva e rifugiato arrivare quello che deve occuparsi di tutta la procedura e anche appunto del nel nelle prospettive che ci sono sulla revisione anche dei dubbi del Trattato di Dublino e quella che anche una volta ottenuta il riconoscimento dello dello stato suo della protezione appunto sia sempre il primo Stato a gestire la questa persona quindi impedendo e rendendo sempre più difficile la mobilità delle persone all'interno dell'unione europea
Allora la prima domanda è un po'questa
Dal suo punto di vista che anche quello della di una città Parigi
Che negli ultimi anni ha subito anche attacchi terroristici e quindi
Potrebbe essere anche il luogo in cui la paura
Determina
Delle scelte degli atteggiamenti ecco come
I cittadini francesi ma in particolare i cittadini europee
Secondo lei in questi anni hanno cambiato lo sguardo riguardo ai rifugiati
E
Secondo lei quale si dà quali sfide la presenza dei rifugiati
Da fa alla società europea
Ero già ben predisposto a venire qui oggi quando mi è arrivato l'invito pochi mesi fa si è cominciato a ragionare sulla data
Poi per me venire a Roma complicato devo costruire l'agenda apposta per venirci da Parigi qua devo dire che quando visto il titolo ho detto devo andarci per forza perché il titolo è talmente
Provocatorio evocativo forte che ho trovato questa iniziativa questo lavoro che avete fatto in queste
Tre sessioni
Talmente forte bello
Da incoraggiare
E quindi son qui sono molto contento di essere qui Gregoriana sul molto contento tutto di fare ancora una volta qualcosa col Centro Astalli il mio legame col Centro Astalli antico
E devo essere molto grato centro stalle perché mi ha predisposto
Lo dico qui forse per la prima volta
A essere
Non all'altezza perché poi non so se sono stato all'altezza ma diciamo essere un pochino più pronto ad affrontare poi la prova dei naufragi di Lampedusa del due mila e tredici
Della costruzione dell'operazione Mare Nostrum e di tutto quello che poi si è cercato di fare in quel periodo permettesse
Non avessi incontrato grazie a tanti amici che vedo anche qui il Centro Astalli nella
Mia precedente vita promette non avrei avuto quella forza prontezza per cercare di andare oltre
Le oggettive difficoltà che ci furono in quel periodo e che mi consente oggi con grande libertà
Di rispondere a questa domanda anche quelle successive domande anche le vostre domande
Con la libertà di poter dire come la penso su questo tema partire non soltanto di riflessioni ma anche di esperienza di vita perché porrà fine all'esperienza è molto più forte
L'abbiamo sentito adesso di qualunque discorso credo che
L'esperienza che abbiamo ascoltato prima Secci venisse raccontata in termini teorici a sette ci sarebbe una cosa raccontata da chi la vissute oggettivamente tutta un'altra cosa
E l'esperienza di vita in questo caso è fondamentale e soprattutto quello che trovo fondamentale la necessità di affrontare la questione del rapporto tra il concetto di migrazioni
Scusate se la prendo più larga rispetto allo specifico della questione dei rifugiati
Il concetto delle migrazioni oggi nel due mila diciotto
E vedere soprattutto l'impatto devastante
Che il discorso politico il discorso mediatico
In questi anni in Europa
Ha avuto sulle nostre società europea
Oggi quando ragioniamo di migrazioni
In Europa
Mediamente ci troviamo di fronte a una situazione in cui vi sono alcune caratteristiche
Che descrivono il rapporto tra il cittadino
E le questioni migratorie la prima caratteristica è il divario
Più profondo più esteso
Rispetto a qualunque altra politica qualunque altra politica pubblica tra la percezione e la realtà metto questo tema in testa
Perché a mio avviso
Questo è probabilmente oggi l'ostacolo principale perché questo stacco le questa vicenda si è aggravata negli ultimi anni e perché questo tema della del divario tra la percezione della realtà e diventato oggi
Una questione inestricabile un ostacolo che sembra insormontabile e sostanzialmente oggi cattiva è diventato pensiero dominante cioè sulla base
Di una realtà percepita
Lontanissima
Dalla realtà dei fatti si è costruito un pensiero dominante
Che fa sì che i discorsi ch'io vi farò questa sera
Se per caso qualche
Media
Li riportasse su
Qualunque social media o su un qualunque giornale o su qualunque altro mezzo di comunicazione la reazione probabilmente del novanta per cento dei lettori oddio gli ascoltatori di quella media
Sarebbe
Ma come viene in mente a questo qui di fare adesso questo tipo di discorsi
Bisogna fare il discorso esattamente opposto
E il ragionamento sulla sul divario tra la realtà percepita la realtà vera
E secondo me quello che fa da una parte il coraggio di una politica ma da un'altra parte fa anche l'ostacolo nella nella difficoltà perché oggi ci troviamo di fronte a una serie di
Tesi precostituite e differita ormai acquisite dalla nostra
Dibattito pubblico sul tema migratori sulla questione migratoria
Che non trovano praticamente nessuna voce forte autorevole e terza
A lavorare per smontarle
Lo dico perché
Chiunque di noi che siamo qui
Che parla su questo tema non è considerato voce tersa già per il fatto di essere qui io poi sono considerato una specie di
Il mare nostrum è associato io continuo oggi a essere su Twitter su Facebook
Accusato di essere colui che ha portato in Italia i terroristi coloro che ogni volta che c'è qualche
Eccetera eccetera nessuno di noi è considerata voce terza
Rispetto a una questione che vede oggi una deriva della nostra opinione pubblica
Rispetto alla quale quindi la prima questione quella di porsi il problema uno di come sia potuto accadere
Una cosa di questo genere
Perché poi la fine qualunque politica oggi cerchiamo di affrontare stola di fronte questo problema
E
Siccome poi voglio provare a rispondere anche l'altra domanda non voglio soffermarmi troppo su questo cioè DOP per acquisito
Il fatto che questo divario tra la realtà percepita la realtà vera
Sia diciamo un elemento condiviso tutti noi quando sappiamo che oggi per esempio la percentuale
Di cittadini italiani
Che sono frutto oggi sul conseguenza dei fenomeni migratori è inferiore al dieci per cento nel nostro paese e abbiamo una percezione in tutti i sondaggi che questa realtà è superiore al venti
Percento
Quando rispetto a una serie di altri fenomeni che non riguardano soltanto il nostro Paese ma
Altri Paesi europei abbiamo dinamiche che sostanzialmente sono simili ci rendiamo conto che questo divario che un divario che si è costruito negli anni che sostanzialmente oggi ci fa dire che l'Italia oggetto di un'invasione
Questa la parola
Più diffusa
E che questa invasione
è stata causata dalle politiche messe in campo Mare Nostrum una di queste scusate se cito Mare Nostrum ma insomma è quella che conosco meglio e della quale possono testimoni anche
Di ciò che è accaduto successivamente
Che cosa oggi è possibile fare su questa prima questione poi parleremo delle risposte europee delle politiche ma io sono molto d'accordo sulla modalità con cui sedici sviluppare questo ragionamento perché la prima questione è questo
Nel senso che qualunque politica pubblica nazionale gode europea locale o sopranazionale si volesse mettere in campo di fronte a una percezione così distorta della realtà
La impossibilità immediata di creare un consenso reale perché poi qui stiamo parlando di politiche non sono dei fatti tecnici uno immette un certo dato in un coordinatore poi esce un risultato punto no sono questioni che toccano le persone
E che quindi hanno bisogno anche di consenso diffuso in giro se non c'è un consenso diffuso voi queste politiche non si producono le politiche di integrazione di accoglienza non si traducono in realtà
E
C'è una seconda questione legata a questo tema i cittadini la percezione
E la seconda questione
Non so se
C'avete mai fatto caso se è una cosa che
Guardi colpisce a voi come colpisce a me a me colpisce molto
Ed è la seguente
E la confusione di linguaggio che noi stessi io per primo
Immagino molti di noi facciamo
Tra due concetti
Che sono radicalmente diversi tra di loro ma che noi uniamo
E poi da questa unione sballata e viene fuori gran parte del pasticcio i due concetti
Sono l'Europa
E i Paesi europei
Uno potrebbe dire mia
Dove sta arrivando può arrivare
Nella seconda parte del mio ragionamento perché sociale domande sono avvantaggiate
Nella seconda parte il ragionamento parlerò per le risposte
Politiche
E tiro
E qui farò al primo errore
Che l'Europa ha sbagliato
Dirò che l'Europa non è all'altezza
Dirò tutta una serie di cose sull'Europa
E in verità
Userò un concetto sbagliato
Perché non è l'Europa
Non è l'Unione europea non sono le istituzioni comuni che ci siamo dati
Ma sono i paesi europei
Che non hanno fu lutto
Tare una delega comune
A livello europeo per poter affrontare questioni hanno messo il veto hanno voluto tenersi
La libertà di dire di no e quindi sostanzialmente hanno impedito
Riforme politiche
Soluzioni
E ci fanno poi dire anche a un'opera uno europeista convinto come me
L'Europa non è all'altezza l'Europa ha sbagliato
Ma quando io dico l'Europa non è all'altezza troppe spalla sbagliato io sto dicendo la Francia sto dicendo la Spagna sto dicendo l'Olanda sto dicendo l'Irlanda sto dicendo l'Italia sto dicendo questo
Non sto dicendo l'Unione europea sto dicendo un'altra cosa
E cercherò di spiegare perché
Perché alla fine la questione chiave di tutta questa storia
è che questa storia è una storia il richiama
Proprio il concetto stesso di che cos'è questo unione europea
Se questo Unione europea è basata sulla solidarietà dei paesi tra di loro o se questa unione europea e basata sullo scaricabarile dei paesi l'uno sull'altro
è un'Europa della solidarietà o un Oropa dello scaricabarile sulla questione sulla grande crisi migratoria di questi anni è stata di un'Europa scaricabarile
Quindi
La glissa
Raccordo
L'accusa rispetto alla responsabilità europea
Dico questa cosa la dico è molto importante questo concetto che sto cercando di sviluppare soprattutto per la situazione politica italiana attuale
Perché non ci stiamo
In Italia
Ed è il terzo concerto lo applico all'Italia e poi mi fermo qui sviluppiamo le altre domande
Ci stiamo facendo un'operazione
Di a lavati autolavaggio collettivo della coscienza tutti insieme
Dicendo ci tutti
Siamo finiti come siamo finiti interni di antieuropeismo perché è colpa dell'Europa che non ci ha capito e non c'è aiutato sui migranti
Quindi
Abbiamo ragione noi
L'Europa non c'ha capito abbiamo ragione noi a prendere a calci qualunque cosa fuori da noi a dire che noi abbiamo ragione punto
E io credo che questo appunto è probabilmente la chiave di tutto e perché in verità
La mia tesi cercò di svilupparla dopo e che il problema non è l'Europa il problema della non Europa che hanno voluto i paesi europei in alcuni casi Italia compresa
Perché quando si pensa si crede
Che la questione migratoria essendo una questione che riguarda frontiere passaporti
Chi è cittadino e chi non è cittadino è una questione che richiama
Uso il concetto francese che almeno
Mi lascia sempre molto perplesso le fu sua regalia
è una
Insomma da da tutta l'idea di cosa vuol dire no cioè taglia le cose vere no poi il resto sono tutti temi in chiazze no alle cose vere su queste e io ti dà l'idea allora che l'Europa serve per cosa per mettersi d'accordo su su cosa sulla politica agricola su le politiche commerciali ma poi quando si va alla sostanza e la sostanza e la bandiera e il DNA nel sangue è il colore del passaporto il colore della pelle
è la frontiera alla fine
In questo decide lo Stato non l'Europa e quando si arriva su questo punto sostanzialmente finita l'idea dell'euro
Perché se c'è un'idea
Fondamentale del mettersi insieme
è proprio quella di abbattere le frontiere tra di noi e abbatte le frontiere tra di noi vuol dire che il concetto di cittadinanza europea concetto che completa quello di cittadinanza
Nazionale e soprattutto il concetto che supera le disuguaglianze geografiche
Che sono oggettive perché la geografia
Ce l'ha data Nostro Signore e non ce la siamo costruita noi
L'Italia è così punto
Io racconto sempre questa
Risposta che mi sciocco una volta alla Accademia diplomatica di Hanoi in Vietnam quando discutendo di questi temi e della crisi migratori europea con i ricercatori professori dell'Accademia diplomatica vietnamita mi son sentito io raccontavo tutta la questione problematiche le difficoltà l'Italia resto d'Europa al Mediterraneo
Mi ha fulminato un un giovane ricercatore vietnamita dicendo ma non c'è niente di nuovo e tutto quello che lei ci sta dicendo
Son due mila anni che così
Cartagine Roma non era la stessa cosa che si adesso voi con la Libia
E poi mi dice una frase che mi ha molto colpito e fino alla fine
Medici anche ai tempi di internet anche ai tempi di internet
Non si può fare a meno della geografia
Che alla fine
Il destino ti ha dato nella geografia e quella e quella geografia mette l'Italia in mezzo al Mediterraneo e noi non siamo l'Olanda oggettivamente non siamo l'Olanda così come gestire le frontiere della Grecia
Le migliaia di isole greche o le frontiere italiane non è gestire la frontiera belga
Insomma gestire la frontiera belga non è difficilissimo
Eppure se io penso ai terroristi tra Brussel
Parigi del del
Novembre quindici marzo sedici
Sul successo di tutti i colori eppure è tutto diverso tutta un'altra cosa quindi
Ma non voglio entrare nelle risposte successe che mi fermo qui evidente che alla base di tutto questo c'è la necessità di cambiare quella regola di base che veniva citata prima la questione del Trattato di Dublino rispetto alla quale di fronte a flussi migratori
Cresciuti quindi di dimensioni significative non flussi minori c'è bisogno di
Applicare quel principio di solidarietà che il principio chiave della vita europea per cui nel caso in cui l'agiografia
Sia squilibrata interviene la politica che riequilibra e quindi non è immaginabile che di fronte allo squilibrio dato dalla geografia della Grecia e dell'Italia
I Paesi gli altri Paesi si ritrovino
A invocare L'Unità cioè siamo tutti uguali non siamo tutti uguali su questo tema non siamo tutti uguali
Sapendo che su queste questioni oltretutto
I fenomeni della storia sono fenomeni che si modificano asseconda di ondate di vicende che cambiano
Ultimissima parola che dico quando parliamo di politiche migratorie per l'Europa così introduco l'argomento successivo dobbiamo tutti avere chiaro
Che la politica migratoria in Europa la si comincia ad affrontare con l'allargamento a est
Prima non si era fatto sostanzialmente niente il tema praticamente non esisteva
La siccome si comincia affrontare con l'allargamento a Est tanto che Frontex viene creato
E la serie di Frontex come tutti voi sapete viene messa a Varsavia che dati per se l'idea di qual è la politica la geopolitica e la geografia che si ha in testa
Nel due mila e tre quando nasce tutta questa politica ed è evidente che tutto questo è stato completamente sconvolto dalle primavere arabe del dieci e dell'undici che hanno completamente rimesso in discussione quel Mediterraneo che sembrava dopo la caduta del muro di Berlino invece la parte più stabile
Rispetto ai tanti sconvolgimenti che c'erano quindi alla fine e concludo su questo punto
Io credo che quello che stiamo noi facendo qui oggi sia promette l'esercizio più complesso il più difficile
Cioè una autoanalisi è una presa di coscienza della difficoltà molto molto ardua che oggi andiamo abbiamo ad andare in salita controcorrente controvento nel cercare di parlare a una società quella italiana che per
Mio Pia
Scelte politiche sbagliate
Atteggiamenti culturali non sufficientemente coraggiosi abbiamo lasciato andare dietro
Ha idee concetti parole che hanno modificato brutalmente
La percezione rispetto alla realtà quindi prima di qualunque politica c'è bisogno di un lavoro culturale da fare nella nostra società per rimettere la verità al centro delle cose
E per essere quindi in condizione di far sì che le politiche può intervengano su una società che sia in grado di apprezzare la realtà dei fatti e non sia invece e in una condizione nella quale la realtà è totalmente messa da una parte so benissimo che questa è la cosa più difficile da fare ma fatemi dire che è questo il motivo per cui tutti voi premete giocato un ruolo che fondamentale questo passa nella partita persa
Del dibattito politico culturale nazionale passa attraverso i territori dovettero ammettere l'unico modo con il quale non riusciamo invece a rovesciare questa tendenza
Grazie ovviamente
E come una bambole russe no matrioska si apre una scatola ce ne sono tante altre dentro
Passiamo al secondo al secondo livello
Secondo livello e quello delle politiche europea
Ci diceva Christopher Hein né il primo né nel nostro primo incontro che diciamo forse l'elemento comune di tutte le politiche europea e quello di tentare di scoraggiare chi sta decidendo di partire e divenire verso verso l'Europa
Verso i Paesi europei perché poi appunto molto interessante questa District distinzione tra quello che noi rimandiamo all'Europa e quella che invece e la gestione dei singoli paesi europei
In uno dei suoi dei suoi libri fa la differenza tra il modo di interpretare l'Europa in modo comunitario in modo intergovernativo quindi da un punto di vista che è sempre quello dei singoli Stati che guardano alla prospettiva europea quindi molto localista
L'impressione che noi abbiamo di questa Europa vista dall'Italia vista dalle storie dei rifugiati
Quella di un'Europa che sta immaginando delle politiche dall'agenda del due mila e quindici sempre più restrittive politiche sempre più restrittive nei confronti dell'immigrazione immigranti nei confronti dei rifugiati
Rendendo sempre più difficile non solo l'arrivo ma anche la mobilità all'interno dell'Europa
E
Quasi stiamo mettendo in discussione
Quello che abbiamo riconosciuto
Sul sulle rovine della seconda guerra mondiale il rispetto della dignità della persona e rispetto dei diritti delle persone che stiamo trasformando da diritti per tutti in privilegi soltanto per noi
E allora appunto la domanda sulle politiche europee
Dal suo punto di vista dove stiamo andando con queste politiche europee considerando che stiamo appunto cercando anche di revisionare quelli che sono che è la così la le politiche la legislazione sulla la materia d'asilo
E ci stiamo orientando appunto verso regolamenti sempre più restrittivi l'individuazione degli Stati terzi sicuri Paesi di provenienza sicuri difficoltà la mobilità interna
Ecco tutto questo ci dà l'impressione che lo vediamo sulle persone di una sempre maggiore restrizione che mette in discussione anche lo stesso diritto delle dei migranti
Ma credo che il grande problema che abbiamo vissuto è quello della storia del quattordici quindici sedici il picco della crisi una crisi che nasce naturalmente da una
Un elemento scatenante elemento scatenante la guerra in Siria quell'elemento scatenante a quell'elemento scatenante poi si attaccano tutta una serie di altre vicende le vicende che sono che hanno a che vedere con i lasciti delle guerre dell'inizio del secolo quindi l'Iraq e l'Afghanistan sappiamo tutti che i tre Cetti
Nazionali di maggiore diciamo che che hanno comprendono all'incirca la metà dei rifugiati che sono entrati
In Europa nella in quel periodo sono questi tre Siria
Iraq Afghanistan io lo ripeto sempre perché quando si dicono queste tre parole e intanto si mette subito chiaro che c'è una responsabilità dell'Occidente chiarissima perché non ci sarebbero rifugiati siriane
Iracheni e afgani se l'Occidente non avesse sbagliato tutte le guerre
O le avesse gestite quelle crisi in altro modo quindi se esista una crisi
Di rifugiati che nasce da quei tre Paesi non esiste perché c'è stato il cambiamento climatico è qui per il Paese
Esiste perché in quei tre Paesi le cose sono andate così perché c'è stato Bush perché c'è stata la guerra americana in Iraq in Afghanistan perché l'Europa
I paesi europei e gli Stati Uniti hanno sbagliato in Siria e le mettiamo tutte in sé perché la Russia e le mettiamo tutti in fila questo è il punto di partenza rispetto a questi elementi ma la questione della crisi di quegli anni
è una questione di una crisi che ha avuto un impatto molto violento in termini di numeri perché è vero che non c'è stata un'invasione commenta non c'è stato la prole invasione non la si può citare se non relativa al caso tedesco del due mila e quindici perché il caso tedesco del due mila e quindi c'è un caso in cui i numeri sono tali che non hanno niente a che vedere con i numeri a coi senatori abituati in Italia la Germania integrato dei numeri integrato dei numeri nel suo Paese non noi
Con la logica del passaggio abbiamo ascoltato la la precedente testimonianza fa la Germania integrato nel suo paese dei numeri di cui non abbiamo nemmeno la più lontane immaginazione di che cosa questo vuol dire concretamente quindi quella è stata una vicenda una vicenda dal punto di vista numerico complessa e difficile e assolutamente unica
Ma il concerto che qui voglio esprimere il seguente
Quello che totalmente saltato
è la concezione del fatto che i fenomeni migratori acuti le crisi migratorie acute hanno bisogno di essere affrontate immediatamente predisponendo una serie di strumenti politiche
Per gestire e per evitare che la situazione sia fuori controllo
Perché se si gestisce la crisi umanitaria migratoria di rifugiati che da quella vicenda tiene laggiù la capacità di gestire la crisi evita quell'impatto disastroso sulle pubbliche opinioni che è la incapacità o la non volontà di gestire la crisi che poi genera faccio un esempio in Gran Bretagna non hanno visto un rifugiato che sia uno
Non è arrivato un rifugiato siriano nulla l'impatto che sul Breaks sette
Sul referendum e sul tardi patto politico hanno che hanno avuto lì hanno avuto le immagini del caos della giungla di Kale
Della vicenda di Colonia
Di Lampedusa di lesbo lettere tutte insieme quelle immagini sono state molte più forti rispetto a qualunque presenza fisica lì perché alla fine
Il break Seat che secondo me rappresenta uno dei degli Eleventh degli eventi più disastrosi dal punto di vista della dinamica del futuro della del dell'Europa perché la Gran Bretagna è Europa e io penso che il break sette abbia effetto anche su di noi culturalmente e io penso che in Italia si sta vivendo
Con due anni di ritardo un clima Grexit che
Che dà l'idea dei danni di questi periti in amichevole a questo tipo di dinamiche frutto non della crisi dei rifugiati
Ma del fatto che non si sono messe in campo degli strumenti per gestirla e quindi la crisi fuori controllo
Ha dato quell'effetto panico ai cittadini che non hanno più creduto alle loro classi dirigenti che gli dicevano adesso sistemiamo questo adesso facciamo quest'accordo quest'altra cosa tutto a posto dopodiché le immagini era l'immagine di situazioni totalmente fuori controllo perché perché quelle parole adesso sistemiamo adesso facciamo quel non erano minimamente seguite dei fatti per un motivo molto semplice
I singoli paesi membri europei
Si riunivano dicevano di trovare una soluzione ma poi non facevano la cosa essenziale cosa essenziale delegare il livello superiore che è in grado quel punto di gestire in automatico
Gestioni vicende che a livello nazionale non sono gestibili la cosa che io trovo incredibile che questa crisi sarebbe stato l'occasione per dimostrare la fondamentale insostituibilità dell'Europa
Perché come è capitato in Austria in Ungheria in Germania quando ti bussano alla porta cinquecento mila persone
Do un colpo non la risolve da solo
Lo capisce anche Marine le Pen
Che non la risolve non da esso non esercitiamo
Pertanto purtroppo Cerberus ma non non mollo coglie cioè è evidente che a quel punto tutti capiscono che c'è bisogno della solidarietà degli altri che da solo non ce la fai
E quindi la dinamica deve essere collettiva
Ma se il discorso invece che fa il discorso di dire ci riuniamo insieme poi dopodiché
E che io sono testimoni di quello che vi sto dicendo non è che sto raccontando cose che ho ho letto sentito perché son testimone del fatto e quando io ho chiesto agli altri
Paesi membri dell'Unione Europea solidarietà concreta dopo il naufragio di Lampedusa ed ho quella frase di Malta
Del dei dieci giorni successivi a quello della notte due
E tre di ottobre ho avuto molta solidarietà a parole
C'è stato tutto un lungo abbiamo scritto un lungo documento e il documento si allungava e più si allungava io che mi dicevo
Facciamogli una parola al documento è però mettiamoci fatti non non non le parole e e invece l'atteggiamento era quello di dire voi avete il virus
Ve lo tenete chiudiamo la frontiera perché così rimane da voi la miopia dello capire che dal punto di vista dell'impatto d'immagine politico
Non è tenendo il virus un altro Paese che hai risolto il problema politico anzi rendendo caotica la situazione in quell'altro paese
Nel tuo Paese l'impatto politico come si è visto diventa di panico di puro panico
E questo è quello che ha portato la sua
Pensate e mi fermo qui
Proviamo a chiudere gli occhi
E proviamo a immaginare il seguente scenario
Alla all'Europa è fatta di cinquecento milioni di abitanti cinquecento milioni di abitanti l'Europa è la parte più ricca del mondo
Sono due fatti incontestabili
Immaginiamo la scena in cui nell'anno due mila e quindici la crisi siriana che esplode
E centinaia di migliaia di persone che si muovono dalla Siria
Sette persone che conoscono questi fenomeni non devo stare qui a ripetere che
Ventidue milioni sono i cittadini siriani erano i cittadini seria
E di questi ventidue milioni sette se ne sono andati
Tre sono andati in Turchia
Uno e mezzo in Giordania paese di quattro cinque milioni di abitanti uno e mezzo in Libano paese di quattro milioni di abitanti sarebbe come se in Italia ribasso venti milioni di lire rifugiati così di colpo
E un milione
In tutta Europa
Queste sono
Diciamo io a grandi cifre le dinamiche della vicenda siriana
E ovviamente a queste poi si sono aggiunti i rifugiati che hanno chiesto lo stato spostamento da Paesi balcanici in cui lo status di rifugiato era molto dubbio
è più la vicenda irachena afgana più naturalmente le dinamiche africane che conosce
Stiamo bene in tutto questo
Immaginate cosa sarebbe successo se dall'inizio avendo chiaro che la vicenda siriana è una vicenda grave dal punto di vista la politica estera era chiarissimo quello che stava accadendo
Se avessimo detto adesso la gestiamo con ordine questa cosa
La gestiamo con ordine vuol dire che sapendo che quella è una crisi ed è chiarissimo che c'è una crisi
Gestiamo alle porte non
Dette le non a Lampedusa ma gialli direttamente
La selezione e l'afflusso
In modo tale che il viaggio non sia il viaggio che ci è stato raccontato prima ma sia un viaggio vero nel quale non muore nessuno durante il viaggio
E immaginiamo che cosa vorrebbe dire cosa avrebbe voluto dire una distribuzione di un milione di persone all'incirca un milione in un territorio di cinquecento milioni di persone una distinto una distribuzione che avrebbe nella frammentazione facilitato tutte le forme di integrazione che abbiamo visto nei nove casi belli che ci avete raccontato
Non avremmo visto le scene terribili che abbiamo visto in televisione drammatiche che sono figlie di che cosa della disperazione dell'assenza di organizzazione dell'assenza di prospettiva del fatto che non c'è rispetto al disperato che arriva la disperazione di chi arriva non gli dai il percorso al termine del quale c'è la speranza i testi specialmente un percorso il cui gli fai capire ammiccando soprattutto quando siamo in Italia guarda l'unica speranza se scappi e poi dopo te la cavi dette
è evidente che questo tipo di meccanismo crea qualche altra situazione che conosciamo quindi rispetta questa dinamica l'assenza di una politica complessiva in grado di gestire ordinatamente questi flussi
Di distribuire con ordine
E quindi di evitare quell'effetto panico che ha preso il nostro continente se avessimo fatto questo secondo me oggi non avremmo avuto il Breaks e tutta la crisi che dal break sette sta venendo fuori non avremmo avuto li sconvolge gli sconvolgimenti politici in alcuni paesi europei dovuti in gran parte alla paura del fenomeno migratorio come questo è avvenuto
Le spese sarebbero state anche inferiori perché quando si gestisce una cosa ordinatamente lo sappiamo tutti la spesa complessiva è anche inferiore e ci saremmo ritrovati in grado e di avere un dispositivo funzionante anche per ulteriori crisi e invece ci troviamo oggi una situazione la sappiamo tutti in cui oltre a non aver gestito la situazione
Avesse speso un sacco di soldi per questo oltre agli effetti sulla politica che questo ha avuto sappiamo tutti benissimo che abbiamo perso l'anima in questa vicenda come europei
Perché abbiamo Foglia a raccontare dei nostri valori europei quando fra un secolo un professore di zoologia marina
Andrà a fare degli scali nel Mediterraneo
E troverà
Quindici mila scheletri
Si chiederà andando a cercare sui libri di storia dell'epoca non so se i libri spero che libri esisteranno ancora
Si chiederà ma quale guerra c'è stata nel due mila e quindici circa quale guerra c'è stata tra Cartagine romani o tra perché quindici mila persone
Abbiano perso la vita nel Mediterraneo
I certo punto arriverà a dire no c'è qualcosa che non torna perché non c'è stata nessuna guerra
Però quindici persone quindici mila persone sono morte
E e l'Europa e noi europei i nostri valori nostri paesi dov'erano
E credo che questo alla fine sia il concetto più forte che abbiamo di fronte io spero soltanto una cosa spero che quella lezione
Siamo in grado di dirlo di raccontarla dispiegare e siamo in grado di impararla perché la cosa fondamentale imparare le lezioni
Ma se nemmeno la raccontiamo e nemmeno la diciamo e cerchiamo di nascondere di coprirla dicendo alla fine che bisogna far finta o bisogna lasciare il virus soltanto dove il virus è e alla fine ci troveremo quando ricapiterà hanno perché ricapiterà problemi di fronte a noi completamente sprovvisti di strumenti
Che ci troveremo in più con l'opinione pubblica totalmente esasperata
Perché sappiamo tutti benissimo quello che dicevo prima che l'opinione pubblica esasperata io non non me la prendo con la persona che in una singola città paesino in un villaggio in una campagna
Bombardata di informazione di messaggi coglie rispetto a questo tema una percezione distorta e che aggiunge Paure alle sue paure rispetta la globalizzazione disoccupazione tutto il resto e finisce per reagire male ed io me la prendo con nelle scelte politiche
Che sono state fatte perché questa è la classica materia in cui la scelta politica che è funzionale al sondaggio della settimana prossima e distruttiva per la capacità di risolvere il problema dopo
Quindi sta mancando è mancata una politica complessiva di organizzazione delle migrazioni interni all'Europa e allora la domanda punto successiva e come ci stiamo muovendo
Per quanto riguarda la politica estera europea essi esiste una politica estera europea perché mare Nostrum di qua appunto lo dico a nome del centro Astalli è stata una grande operazione importante che ha salvato tantissime vite umane tanti persone che incontriamo al Centro Astalli appunto sono
Alte grazie a quell'operazione quindi perché non è loro grazie di quello
Che ha fatto e che ha deciso in quell'occasione non così semplice ma l'evoluzione di mare nostrum è stata la affronti la polizia di frontiera del polizia costiera diciamo dell'Europa
Quindi il tentativo di arginare l'afflusso piuttosto che dare quell'anima al all'Europa e anche la politica
Estera diciamo riguardante la migrazione e volta a ridurre chi arriva bloccarli nei paesi terzi sicuri fare degli accordi in modo tale che queste persone non arrivino appunto in un modo un po'scomposto non complessivo e non lungimirante che sembra non portarci sembra mettere un tappo in questo momento ma questo tappo prima o poi appunto
Si perderà
Sì e quindi bisogna parlare di politiche che cosa bisogna fare che cosa è necessario mettere in campo
Importante è partire dal dal primo elemento che ho cercato di dire cioè finché la percezione delle nostre opinioni pubbliche del nostro sistema politico rimarrà quella che lega fenomeni totalmente diversi e distinti tra di loro creando il corto circuito che conosciamo è impossibile affrontare il tema faccio due esempi molto semplici esempi credo
Conosciate tutti nel momento nel quale si lega e si fa il primo corto circuito traumatico che c'è stato cioè i rifugiati e i terroristi
Quando si comincia a creare il primo corto circuito a dire cioè nei nei barconi che arrivano arrivano dei terroristi mascherati e i terroristi di Bruxelles i terroristi di Parigi terroristi di colonie più triste di Nizza sono persone potenzialmente arrivate così questo primo messaggio
Che non ci vuole nulla a buttarlo di a lasciar intravvedere
Che è falso
Perché sappiamo tutti benissimo che la tra grandissima maggioranza se non a dire addirittura la totalità dei terroristi che hanno compiuto gli atti che hanno compiuto sono cittadini europei
Cittadini europee cittadini francesi i cittadini belgi cittadini tedeschi eccetera eccetera
Che non hanno niente a che vedere con i flussi del due mila e quindici del due mila sedici ma guardate cosa ci vuole niente a buttare lì l'idea che e e automaticamente scatta il meccanismo e se nessuno lo smentisce evidente questo meccanismo fa e secondo questo riguarda il nostro Paese quando colleghi
L'invasione migratoria
Alla legge sullo ius soli
Sappiamo tutti
Tutti quelli che sono dentro la
Minima
Percezione delle questi queste questioni sanno che sono due questioni che non hanno nulla a che vedere
E che stiamo parlando di cose completamente diverse
Eppure anche qui basta il concetto l'espressione il concetto e l'alzare le mani cioè di dire va be'ma in in questo momento non si può
Perché la gente non ne può più di di questi immigrati che arrivano e quindi non sta non si fa lo ius soli Collins
Ne sapete ci mette più di me mi si dice che siamo forse l'unico uno dei pochissimi Paesi europei che non applica questo tipo di e ci troviamo in questo il corto circuito spaventoso quindi ho voluto mettere questi punti perché perché stiamo attenti la questione è politica
E culturale la questione a non non pensiamo che semplicemente una legge ben fatta risolve il problema perché di fronte a una situazione disastrata della nostra opinione pubblica del nostro rapporto con questi questioni non ci sarà nessuna politica nessuna legge che risolverà e che ci consentirà di di affrontare
Detto questo a livello di politiche europee c'è bisogno uno
Di effettivamente superare quel dualismo che citavo prima
Io penso che la prossima Commissione europea per esempio
Non debba vere il primo vicepresidente come oggi
In carica per le questioni come il caso oggi del del primo vicepresidente dell'Unione ho perso di Timber Manzi della Commissione europea che incarico di una serie di riforme soprattutto in terne al funzionamento delle istituzioni comunitarie dando l'idea che se si chiama proprio
Forest vicepresident se il primo vicepresidente ha come Telese le deleghe della riorganizzazione interna della lotta contro il re tenta contro la burocrazia europea e via discorrendo di questo passo
Il messaggio che si dà molto chiaro è un'Europa che ha come prima priorità quella di
Insomma io penso che
E siccome penso che la questione sarà decisiva nei prossimi decenni io penso che il prossimo la prossima Commissione europea debba avere una faccia
Che si occupa di questioni migratorie in modo trasversale mettendo insieme tutte le competenze con il ruolo più alto possibile che la commissione
Posso dare
Quindi la la la messa in carico ha una responsabilità politica di quello che manca oggi lo dico perché finché non c'è questo
Le voci dei il penna dei UIL verso
Non fatta di citare nomi italiani per carità di patria saranno voci che in qualunque dibattito europeo parleranno isolate perché dall'altra parte ci sarà come risposta la risposta di un funzionario
Della commissione europea o la risposta
Di un qualche organo ci sarà la faccia di qualcuno che reagisce e dice la verità
E nella comunicazione odierna è fondamentale quindi questa la prima è una questione tutta politica secondo me sono entrati nel rovesciamento di quello che è accaduto nel quindici quattordici tredici quando tutti si sono girati e nessuno voleva fare dichiarazioni sull'emigrazione perché mettere la propria faccia accanto in una cosa del telegiornale in cui l'immagine che passa qua del barcone che arriva e automaticamente negativa a meno che tu non dica
Appunto aiutiamoli a casa loro ecco come messaggio e finché questo il percorso comunicativo che capita non non non non se ne esce di seconda questione è assolutamente fondamentale quindi che a livello europeo sia una capacità di integrazione delle politiche di tutte le politiche che hanno a che vedere con a partire dalla riforma del Trattato di Dublino sapendo che questa riforma che l'Italia ha sempre chiesto anche nel tredici anche precedentemente ha bisogno di forza politica per ottenerla
Che è quello che non avevamo allora perché eravamo
Nella situazione che tutti conosciamo per lo spread e tutto il resto
Contano queste cose quando non hai forza politica per altri argomenti
Può alla fine non se forte per ottenere le riforme che ti interessano anche di più e quindi ci siamo trovati sempre minoranza perché quando sei due contro tutti gli altri suoi Italia Grecia con tutti gli atti tra l'altro è su questa vicenda potremmo avere l'alleanza con la Germania
Che è la più interessata di tutte come noi ad affrontare in modo diverso le cose quindi seconda questione questua con la forza politica per ottenere una riforma del Trattato di Dublino
Terzo punto altrettanto importante a mio avviso molto significativo in tutta questa vicenda è il punto che ha a che vedere con la capacità a livello europeo di costruire una politica
Per la via legale all'immigrazione europea
L'assenza di coraggio nel costruire questo percorso
Rende praticamente oggi l'unica alternativa a quella tra l'ottenere lo statuto di rifugiato ambito oppure essere illegale punto
Ed è evidente che se queste sono le uniche due alternative abbiamo perso
Punto tutti hanno perso i rifugiati hanno perso i migranti per ragione economici e economiche ha perso l'Unione europea abbiamo perso tutti o si costruisce un percorso che ovviamente è un percorso che deve essere selettivo anche non sto dicendo che dobbiamo aprire le porte in modo
Acritico deve essere un percorso selettivo percorso selettivo vuol dire che se esiste una via legale alle migrazioni questa via legale migrazione deve essere gestita tra l'altro sappiamo tutti benissimo quali sono le dinamiche demografiche dell'Unione europea come sappiamo tutti benissimo che la gran parte dei Paesi europei avrà bisogno di nuove energie
A partire dalla Germania dalla Spagna dall'Italia stessa sappiamo tutti benissimo che se non c'è una capacità di gestire
Questo rapporto anche nel mondo del lavoro tra flussi di domanda e di offerta
Semplicemente non saremmo in grado di gestire l'evoluzione del nostro continente e siccome nella dinamica mondiale ci sono due sole cose sicure che sappiamo oggi
La dinamica demografica mondiale non abbiamo idea di come andranno le cose in Asia
Perché le dinamiche asiatiche sono sempre molto complicate perché son legate anche politiche pubbliche che che mettono in campo che incidono ma sappiamo tutti come andranno i prossimi trent'anni tra Africa Europa
E sappiamo che in trent'anni l'Africa raddoppierà la sua popolazione e che nei prossimi trent'anni l'Europa diminuirà la propria popolazione quindi se si continua in una dinamica in cui
Aiutiamoli a casa loro e soltanto lo slogan con cui ci si lava la coscienza per chiudere le porte di casa nostra perché questo è il concetto se ci vogliamo dire le cose come stanno
Non saremo in grado di gestire in modo efficace
Una dinamica che continuerà raddoppierà e oltretutto con
Agli attuali mezzi tecnologici con la capacità di mobilità che c'è oggi
Sarà molto più semplice molto meno complicata da vivere se a questo aggiungiamo le migrazioni per ragioni climatiche che rappresenta probabilmente la nuova frontiera
Sappiamo tutti benissimo che le cifre che le Nazioni Unite danno sono cifre particolarmente inquietanti sul dato dell'impatto climatico sappiamo tutti benissimo in questo impatto climatico è un impatto che si unisce a tutto il resto
Se poi
Il mio interlocutore dialettico mi spiega
Che il futuro
In futuro in cui non ci saranno più guerra più crisi
Non ci saranno più guerre civili e quindi non ci saranno più rifugiati
Io lo guardo e esterrefatto da quello che mi dice perché mi sembra che sta esattamente succedendo l'opposto il mondo va verso uno scontro di autoritarismi
Confronto nel quale le spese militari stanno crescendo e stanno crescendo non semplicemente per fare prove di forza ma per utilizzare e la dinamica di instabilità nel Mediterraneo non si sta più a Cannes non si sta mettendo in campo e aggiungo noi europei stiamo anche sbagliando Rispetto
All'unico esempio positivo che abbiamo destabilizzazione del Mediterraneo
Il paese che ha dato la dimostrazione l'unico Paese che rispetto alle primavere arabe si è sviluppato ha fatto tutto qui passi che doveva fare la Tunisia che noi stiamo sostanzialmente osserva di cui stiamo osservando la difficoltà politica ed economica evidente senza rendersi conto che senza intervenire per aiutare e consentirà la Tunisia di arrivare fino in fondo al suo sviluppo all'USL lo sviluppo del suo cammino verso il progresso la caduta della Tunisia
Trascinerà con sé tutto fenomeni stabilità nel Mediterraneo che a mio avviso è la cosa l'ultima delle cose che possiamo aspettarci quindi evidente che tutte queste cose messe insieme fanno
Della prossima campagna elettorale per le europee
Delle prossime scelte europee scelte in cui i temi di cui abbiamo parlato questa sera di cui io sono grato al Centro Astalli alla Gregoriana fu tutti
La prima questione
La prima questione e e non sto dicendo una cosa banale perché siete andati a riprendere per caso
Di diciamo le tracce della precedente campagna elettorale per le europee
E andate a prendervi Cantini candidati alla presidenza dalla Commissione per esempio
Parlavano di tutt'altro perché l'emergenza in quel periodo quando si ragionava su non era diventata l'emergenza che conosciamo oggi per cui parlavano di come sistemare la vicenda dell'Euro il piano Juncker queste quest'altro
Oggi sappiamo tutti che cosa questo colpire pensate a al dibattito che c'è termino subito sono andato troppo lungo e mi scuso al dibattito che è cominciato in queste settimane sul bilancio europeo
Sapete che il bilancio europeo non è un bilancio comunque di uno Stato che si sogna bilancio però si fa settennale adesso è cominciato il negoziato per il bilancio europeo dopo il due mila venti
E questo bilancio europeo un bilancio europeo che
Lo scontro fondamentale in queste settimane
Mi piacerebbe che l'Italia ci fosse a dir la sua in questo dibattito perché se no non ci siamo la nostra voce semplicemente non entra dentro questa vicenda
Il bilancio europeo bilancio in cui
Possiamo avere
Politiche finanziate su questi temi sull'Erasmus sulla ricerca su eccetera eccetera oppure se non ci siamo e non facciamo la battaglia
E si continuerà ad avere un terzo del bilancio sulla PAC e un terzo del bilancio
Soltanto sulle politiche di coesione e tutto il resto saranno le briciole che sono state fino a oggi
Motivo in più credo
Per affrontare con assoluta tempestività una soluzione
Che ridia voce all'Italia eviti il nostro Paese di essere assente in un momento in cui se siamo assenti le decisioni le prendono gli altri io credo che non saranno le decisioni migliori da prendere grazie
Grazie lasciamo spazio adesso alle domande che
Il suo intervento ha sollecitato nel negli obitori diamo la parola chiara che riassume un po'blocchi di domande
Sì dunque faccio una sintesi perché le domande sono moltissime e son tutte norme quindi si mi scuso in anticipo per essere molto sintetica
Allora io direi un primo filone sulla prospettiva sulle migrazioni proprio cioè nel senso è giusto fino a che punto è possibile distinguere nettamente migranti e rifugiati fino a quel che punto è giusto e opportuno è possibile no
Un'altra domanda era invece propriamente su come possibile rilanciare il processo di integrazione europea e più nello specifico cosa da adesso devo l'Unione europea può fare per intervenire in decisioni che son dei singoli Stati nasi per si pensa dell'Ungheria in particolare no
Cioè aggiunge è un c'è un limite c'è un modo di intervenire fin d'ora o se no cosa
L'altro tema grande lei lo sottolineava molto la questione la responsabilità dei dei media no la responsabilità ai giornalisti allora come si può conciliare
La libera informazione con la responsabilità della verità in qualche anno come si può prendersi cura di un'informazione corretta
E poi proprio un flash è lei che ci guarda dall'alto in Valle d'Oltralpe
Se vuol farci un convento se può farci un commento su come cosa l'Italia ha fatto su questo tema nel negli ultimi mesi diciamo nell'ultimo anno forse più più ampiamente
Su questo punto diciamo che ci rivediamo un'altra volta nel a me
No voglio
Voglio andare a tocco la questione rifugiati e migranti perché qui mirati per ragioni economiche una questione chiave questa qua difficile difficilissima quindi qualunque risposta una risposta che che lascia zone d'ombra lascia scontenti io parto dal fatto che stiamo parlando di questioni che toccando i diritti
Hanno bisogno di andare a verificare il corpo giuridico e le norme che ci sono dietro e le norme su questo chiaramente distinguo modo molto forte perché sono norme primarie quindi sono norme costituzionali e quando parliamo poi di norme costituzionali in questa materia il nostro Paese penso la Costituzione italiana costituzione francese sulla Costituzione alle quale il il divario è è maggiore
Invitata a prendere il l'articolo della Costituzione italiana che tocca
I diritti che il nostro Paese riconosce al rifugiato
Io ogni volta che lo leggo
Mi chiedo quindi siamo tutti anticostituzionali perché quello che abbiamo scritto lì non l'abbiamo fatto
Se andate andata a vedere l'articolo la prima parte della Costituzione in cui si dice quali sono i diritti che riconosciamo a rifugiato
Non non abbiamo fatto nulla di tutto questo
Abbiamo fatto non siamo non siamo in linea con la Costituzione repubblicana non siamo stati non siamo non solo noi i francesi e la stessa cosa
E questo questione e questo mi chiarì quindi esiste una distinzione
E questa distinzione va gestita però fa parte di quel ragionamento sul gestire in maniera ordinata tutto il fenomeno perché se lo si gestisce in maniera ordinata sia in grado di distinguere quindi di dare due percorsi sapendo che però sita il percorso
Alla diciamo migrazione per alla via legale la migrazione quello che rende ingestibile il tutto e quando non c'è il percorso della via legale al all'immigrazione per cui alla fine tutto va nell'imbuto
Dell'ottenimento dello statuto di rifugiato e quindi salta il sistema sostanzialmente perché non si dà
Applicazione alla
Norma costituzionale di difesa dei diritti del rifugiato
S'si crea una condizione ingestibile Pecchia effettivamente una condizione che oggettivamente diverso dopodiché so benissimo che esiste una zona grigia molto ampia e che è difficile stabilire la distanza però è anche vero che ci sono una serie di casi oggettivi e veri legati a situazioni di guerra di terrorismo eccetera rispetto alle quali la necessità di distinguere di dare una specifica via di assistenza la ritengo assolutamente fondamentale
Essenziale non non non si può fare altrimenti
Sulla comunicazione ecco sulla comunicazione dirò una cosa provocatoria così
Io la colpa non è dei giornalisti
E non lo dico soltanto perché ho una moglie giornalista
Se noi stessi
No no perché alla fine quando il dibattito politico
è un dibattito politico in cui parlano coloro che raccontano
Falsità
E coloro che dovrebbero
Dire la verità tacciono
Alla fine i giornalisti fanno il loro mestiere raccontano la verità e la navetta che raccontano è che le uniche voci che parlano sulle questioni migratorie sono quelle di chi usa
Li fenomeni migratori distorcendo la verità per prendere tre voti in più
Magari tre
Molti di più che tre e invece chi dovrebbe gestire
Dire la verità e guidare il percorso per una gestione ordinata dei fenomeni
Fa finta di niente fa parlare il prefetto di turno
è già finita la partita è già finita
Quindi io penso che sia perché sono alla fine io son convinto che i cittadini
Se vedessero una politica che gestisce in modo ordinato fenomeni complessi
Anche spendendo soldi anche affrontando tutto questo con strumenti ma se venissero che la situazione non è fuori controllo che si racconta la cosa peggiore è quando si dicono cose si annunciano cose che poi non avvenne
Veniva per il citato il caso della della
Bordeaux sette scontro ma del delle guardacoste del delle guardie frontiere europeo che che secondo una direttiva del due mila e sei del settembre due mila e sedici dovrebbero già esistere
E sappiamo tutti benissimo che non è così
Sappiamo tutti benissimo che quella direttiva che è stata annunciata approvata votata è stato detto si gestirà io sono favorevole
Ah che esista una pulizia di frontiera europea
Assolutamente favorevole perché ritengo che la cosa peggiore che posso venire e che continui
Lo scarico dell'estero degli stereotipi try
Gli divertiti europee il tedesco che vice del poliziotto italiano di frontiera tanto quello ce li fa passare e li fa poi scappare
E l'italiana che se la prende con il tedesco chi altro l'europea del Nord dicendo non ci cambi Dublino
Avesse mi sfugge qualche rifugiato è non non è colpa mia
Ed è evidente che su questo gioco di stereotipi alla fine crolla qualunque credibilità perché anche la gestione di flussi ordinati
Necessità una gestione delle frontiere che sarà gestione efficace si può immaginare che le frontiere Esterni dell'unione non siano gestite
Ma perché siano gestite bisogna che siano gestite con la bandiera con le dodici stelle
Se non sono gestite con la bandiera dodici stelle ognuno ributta era alla la la colpa sull'altro e alla fine e buttando la colpa sull'atto sarà sostanzialmente ingestibile il fenomeno
E così vengo alla questione della
Della frontiere esterne alla necessità di gestire la frontiera esterna in modo coerente in rapporti poi con i paesi terzi sapendo che ovviamente attorno a questi queste dinamiche a queste questioni voi
Abbiamo bisogno di una
Capacità di fare una riflessione sul modello di migrazione che vogliamo in Europa che per paura
Di far passare l'idea che vogliamo gli immigrati
E quindi di essere attaccati da coloro che sugli immigrati
Contro gli immigrati prendono i voti
E quindi non si affronta la discussione la cosa che che mi lascia pessimista di tutta questa vicenda e che nonostante questa crisi non è partita in Europa nessuna discussione su che il modello di politiche migratorie vogliamo io non l'ho sentita non l'ho vista eppure partecipò a tanti iniziative convegni e non l'ho vista
A nella mia università abbiamo messo su un master su questi temi abbiamo discutiamo abbiamo ricercatori professori scambiamo con altri cioè io non l'ho vista questa politica
E questa è la cosa che mi preoccupa perché invece quando c'è stata l'altra grande crisi non vi sembra non mi sembri strano quest'accostamento che faccio
Quando c'è stata la crisi dell'euro la crisi finanziaria del dei debiti sovrani due mila e otto mila nove mila e dieci mila undici
Questa grande crisi che stava per affossare l'Europa
Ha fatto seguito a questa crisi una discussione
E riforme su che tipo di strumenti per gestire le politiche di solidarietà oggi abbiamo il fondo salva-Stati
Oggi il fondo salva-Stati esiste
Non esisteva nel due mila otto è stato costruito come risposta a una crisi che è stato un grosso passo avanti dovesse esserci una crisi oggi ci sarebbe il fondo salva-Stati con i soldi non bisognerebbe andare a chiedere l'aiuto del Fondo monetario internazionale New York sarebbe tutta un'altra storia
Questo non è avvenuto sulla crisi migratoria dove abbiamo gestito la vicenda cercando di
Rilanciare andare passare il tempo evitare che se ne parlasse cambiare argomento e oggi dovesse di esserci un altro picco di crisi risalimmo appunto e daccapo ciò non avremmo quella
Quella capacità di strumentario in grado di e soprattutto non abbiamo affrontato il tema di quale politica migratoria per il nostro futuro che a mio avviso rimane la questione urgente ed essenziale perché le elezioni politiche europee del due mila e ventiquattro e del due mila e ventinove avranno sono pronto qui a tanto Schumi i telefonini quindi rimane traccia di quello che dico
Sono convinto che in quella data sarà la questione principale delle quali si parlerà nelle campagne elettorali politiche
Essendo un avremo ancora affrontato la questione rissa Remo punto e daccapo con una incapacità di gestire
Questi fenomeni io mi scuso se mi devo interrompere qui ma purtroppo devo
Lasciarvi voglio
Ringraziarvi di cuore non soltanto per questa serata di stasera non soltanto per quello che fate ogni giorno ma soprattutto perché siete la vera speranza del nostro Paese
Grazie di cuore al professor letta vi ricordo soltanto
Il prossimo appuntamento il diciannove giugno alle ore diciotto con monsignor Zenari
Che è il Nunzio apostolico in Siria appunto approfondiremo l'aspetto della guerra in Siria della situazione con i costruttori di pace e artigiani di pace