Rassegna stampa estera

Un giorno gli ascoltatori di radio radicale sabato ventidue dicembre questo è l'appuntamento con la rassegna stampa internazionale a cura di David Carretta ultima edizione di questo due mila e diciotto che apriremo con uno dei temi che ha dominato quanto meno gli ultimi mesi in Italia lo scontro per l'accordo con la Commissione europea sulla manovra di bilanci o accordo che viene criticato e lo vedremo dal Wall Street Journal in un editoriale dal titolo la scappatoia il trucchetto sulla manovra dell'Italia
Sarebbe bello se l'Europa applicasse così tanta creatività per stimolare la crescita scrive tra l'altro il wall street journal
Giudizio moderatamente positivo invece quello di El Pais in un editoriale dal titolo Italia fragile
Il governo populista però presentato Brussel un nuovo Progetto di bilancio molto più ortodosso parleremo poi dell'annuncio del presidente americano Donal Trump di volersi ritirare dalla Siria poi ritiro più parziale dall'Afghanistan e la partenza
Causata da queste decisioni del capo del Pentagono il segretario alla Difesa Jim Matthys leggeremo un analisi del Financial Time psichici dal virus
Dal titolo la partenza di Matisse è uno spartiacque per la presidenza Trump
Il segretario alla Difesa era uno degli ultimi rimasti del cosiddetto ASS degli adulti dentro la Casa Bianca con il Wall street journal leggeremo anche un editoriale a proposito dei rischi della volatilità di Trump il presidente indulge sui suoi peggiori istinti e perde
Il suo capo del Pentagono chiuderemo come tradizione con questa rubrica con l'economista e l'editoriale dedicato al paese dell'anno il settimanale britannico uscito ieri nelle edicole europee con una doppia edizione natalizia
Sceglie l'Armenia vedremo vedremo perché ma cominciamo dall'Italia e dalla questione manovra di bilancio con l'editoriale del Wall Street journal dal titolo
La scappatoia il trucchetto sulla manovra dell'Italia sarebbe bello se l'Europa applicasse così tanta creatività per stimolare la crescita
Scrive il giornale la battaglia europea sulla manovra di bilancio dell'Italia inizia ad assomigliare a una vecchia barzelletta sovietica
Noi facciamo finta di lavorare e loro fanno finta di pagarci nel caso dell'Italia va tradotta così noi facciamo finta che i nostri conti tornino e loro fanno finta di crederci Roma e Bruxelles questa settimana hanno evitato una resa dei conti sui piani di spesa italiani
Che avrebbero potuto far saltare le restrizioni dell'Unione Europea sul deficit il governo di coalizione che il giorno al definisce sinistra destra tra cinque stelle lega a fatto gran parte dello sforzo
Inclusa una riduzione dell'obiettivo di deficit al due quattro due zero quattro per cento del PIL in cambio l'Unione Europea permetterà che i conti dell'Italia peggiorino
Non si può che esprimere ammirazione per l'ingegnosità politica nel mettere insieme
Un accordo a cui entrambe le parti fingono di credere nonostante il numero di colpi di scena superi quello di un'operetta italiana
Brillante ogni tanto l'URSS le giornate il taglio del deficit promesso si è materializzato malgrado il fatto che Roma abbia abbassato le sue stime di crescita economica che costituiscono la base per l'aritmetica
Della manovra entrambe le parti vogliono che tutti credono che Roma sì Roma riuscirà a racimolare dieci virgola venticinque miliardi il prossimo anno
Di ulteriori risorse o che taglierà altra Spesal non meglio identificata per tenere il deficit sotto moderato controllo
Ci sono molti vantaggi politici di vario tipo in questo accordo in un certo senso Roma garantito una sembianza di morigeratezza rinviando l'attuazione del reddito di cittadinanza che il Movimento cinque Stelle aveva promesso
La riforma delle pensioni rimarrà in vigore ancora per un po'malgrado la promessa politica di cancellarla la lega sembra aver preservato la sua promessa di ridurre le tasse per i lavoratori autonomi
Ma gran parte delle misure di questa manovra esattamente l'opposto di ciò che l'economia italiana in crisi avrebbe bisogno tra le misure c'è una tassa sulle imprese internet e la promessa di Roma di alzare IVA che già il ventidue per cento se non si troveranno altre risorse altrove
La Finzi ione e che tutto questo abbia importanza quando in realtà sottolinea wall street journal
Il vero problema dell'Italia è un altro e della sua nemica crescita economica Bruxelles ha costretto Roma ripensare a un manovra espansiva che sarebbe stata rovinosa e gli italiani dunque farebbero bene ad essere grati per questo all'Unione Europea
Ma con questa ossessione per i saldi di bilancio entrambe le parti hanno perso un'altra occasione di pensare in modo creativo alle riforme necessarie a stimolare la crescita così tra l'altro il Wall street journal in questo editoriale più positivo invece il giudizio di Altai Simone dito reale di ieri dal titolo Italia fragile
Il governo populista di Roma ha presentato a Bruxelles un nuovo progetto di bilancio molto più ortodosso andiamo a leggere un quotidiano spagnolo dopo settimane di sfida alle autorità di Bruxelles e alle norme di bilancio rompe il governo populista italiano ha presentato un nuovo progetto di bilancio molto più alto del ortodosso questo viaggio verso il realismo economico va di pari passo con il viaggio verso il realismo politico
Nell'ultimo vertice europeo Roma dato il via libera al prolungamento delle sanzioni contro la Russia per le sue violazioni del diritto internazionale in Crimea in Ucraina
La conversione al realismo del governo italiano è facilitato da tre fattori secondo El Pais
Innanzitutto il modo in cui le istituzioni europee hanno affrontato lo scontro sulla manovra cioè con fermezza ma astenendosi dal dichiarazioni roboanti o da minacce eccessive
Poi c'è la minaccia dei mercati di fronte ha un deviazione significativa dei conti pubblici dell'Italia infine c'è un cambio dirotta dell'opinione pubblica italiana quest'ultimo fattore è l'argomento di cui si parla di meno ma il più sostanziale non è irrilevante nemmeno per questo governo se due terzi degli italiani dicono di sostenere lei euro malgrado la stagnazione economica che dura da due decenni tanti sindacati quanto gli imprenditori hanno detto che accusare Brussel di tutti i problemi interni non avrebbe funzionato
Roma ha così deciso di rimettere mano a una manovra di Bilancio che in modo contraddittorio prevedeva di tagliare le tasse e di aumentare le spese per finanziare un reddito universale abbassare l'età pensionabile
In realtà i ritocchi alla manovra sono stati fatti attraverso il classico strumento dei trucchi contabili la maggior parte della pesa è stata limitata perché il reddito di cittadinanza in quota cento non si applicheranno
Durante tutto il due mila diciannove ma solo in una parte dell'anno ma la realtà è che anche ma la realtà secondo El Pais e che non sarà questo accordo a determinare il successo o meno della manovra del governo italiano sarà la crescita diresse
Le misure della manovra funzioneranno o se peggioreranno lo stato di salute
Dell'economia rendendo il debito ancor meno sostenibile così tra l'altro El Pais lascia in qualche modo
Il giudizio definitivo alla realtà economica e finanziaria passiamo agli Stati Uniti alle ultimi annunci di Donal Trump ritiro dalla Siria ritiro parziale ma sostanziale dall'Afghanistan cosa che ha provocato la decisione di Jim attivissima Segretario alla Difesa di andarsene e vogliamo approfondire questa questione con il Fraktion Times un'analisi di Edward Lewis dal titolo L'uscita di Gemmati se uno spartiacque per la presidenza Trump il segretario alla Difesa era uno degli ultimi rimasti del cosiddetto asse degli adulti dentro la Casa Bianca
Scrive effetti alla fine non è rimasto più nessuno è solo una piccola esagerazione dire Chigi Matthys
Il segretario alla Difesa uscente fosse l'ultimo rimasto dell'asse degli adulti dentro la Casa Bianca dicono al Trump
In giro per il mondo gli alleati ma anche gli avversari dell'America consideravano Matthys come una Garanzia
Poco importa quanto potesse essere imprevedibile il suo comandante in capo Matthys era lì per frenare gli istinti di Trump
Negli ultimi due anni matti Stein fatica vilmente girato il mondo per rassicurare i partner dell'America che nulla era cambiato in termini sostanziali
A volte gli alleati li credevano ma ora se ne è andato unendosi alla serie di Generali diplomatici ex generali ex diplomatici
Che avevano circondato Trump all'inizio della sua amministrazione ma che ora non ci sono più
Sin dall'inizio matti se era stato considerato come indispensabile ricorda Edward Genius era l'unico a rifiutare di lodare in pubblico il presidente ore e in privato riuscivo a dirli qualche verità
Nel primo anno Trump aveva accettato i suoi consigli se non ci fosse stato Matthys probabilmente Trump sarebbe stato ancor più destabilizzante nei confronti della NATO
Quasi certamente avrebbe cancellato le esercitazioni militari tra Stati Uniti e Corea del Sud per compiacere la Corea del Nord
E con ogni probabilità avrebbe ritirato molto prima le truppe da Afghanistan e Siria all'inizio a Trump piaceva laureata
Cane pazzo cane sciolto di Matisse il problema è che Matisse alla Casa Bianca non è mai stato quel che quel soprannome che gli era stato dato lasciava intendere ogni volta che Trump aveva un'idea folle il suo segretario la difesa era lì per bloccarla
Secondo il Financial Times
Sarebbe tuttavia sbagliato considerare l'uscita di Matthys sullo stesso piano delle altre uscite diciamo degli adulti dell'amministrazione Trump secondo chiuso la partenza di Matisse molto più grave Rex il sono l'ex segretario di Stato è stato licenziato il generale McMaster ex consigliere alla sicurezza nazionale è stato spinto fuori il generale giorni Chelli capo gabinetto uscente della Casa Bianca
è entrato in contrasto con il suo indisciplinato Presidente sin dal primo giorno
Ma la loro presenza non contava quanto quella di matti sia in termini di rassicurazioni per il resto del mondo le dimissioni di Matisse poi sul nostro tanto scioccanti quanto sorprendenti perché perché i militari non si dimettono e tanto meno il pubblico i militari obbediscono agli ordini e se i loro consigli non vengono ascoltati obbediscono lo stesso
Ma chissà mandato giù a dell'utilizzo per quasi due anni i suoi amici pensavano che avrebbe dovuto dimettersi in ottobre quanto Trump aveva ordinato ai militari difendere la frontiera con il Messico da una presunta invasione di rifugiati dal Centroamerica
Per la prima volta in quell'occasione Matisse è stato pesantemente criticato da Trump per aver seguito l'ordine ma in modo riluttante
Ma il colpo finale arrivato mercoledì con il tweet di Trump che annunciato ritiro dalla Siria andando contro il parere di matti se di quasi tutti gli altri
Cosa accadrà ora a prescindere da chi sostituirà Matthys il mondo ha perso un'ancora di salvezza fondamentale
E il fatto che nemmeno un militare come Martis sia stato pronto subire Trump
Segna uno spartiacque di un'amministrazione che sta rapidamente perdendo quel minimo di credibilità che ancora le rimaneva così tra l'altro il faro sciolta in gesso con Edward Iuss la partenza di di di Matisse commentato ovviamente dai giornali americani
Il New York Times con un editoriale
Sfumati sapeva ragione chi difenderà ora l'America si chiede
Si chiede il quotidiano liberal di New York ovviamente non Donald Trump che secondo il New York Times fa il contrario degli interessi degli Stati Uniti interessante anche commento
Del Wall Street Journal editoriale dal titolo I rischi della volatilità di Trump il presidente indulge sui suoi peggiori istinti e perde il suo capo del Pentagono perché è interessante perché c'è una lettura economica da parte del giornale si sa che il presidente Trump ha una fede fervente nei mercati nella borsa come metro di giudizio del suo operato quando la Borsa sale cosa caduto spesso durante la sua presidenza Trump dice che grazie a lui ma che dire del tracollo dei mercati di questa settimana
La Borsa ha dovuto assorbire tre venti maggiori la decisione della Fed di alzare i tassi dopo la pressione pubblica di Trump per non farlo
La minaccia di Trump di non firmare una legge per evitare la chiusura del governo federale
E infine la decisione improvvisa e unilaterale di Trump di ritirarsi dalla Siria a cui poi si è aggiunta anche l'indiscrezione del della partenza dall'Afghanistan e infine le dimissioni di Matthys il giorno della e il wall street journal sottolinea che nella lettera di dimissioni Gemmati s'dice chiaramente che se ne va perché in disaccordo
Con il trattamento che Trump riserva agli alleati e per il suo modo di decidere impulsivo insomma tanto da questo punto di vista dovrebbe prendere la caduta della Borsa di questa settimana come un avvertimento proprio contro l'impulsività presidenziale
Per chiudere visto che l'ultima puntata di questo due mila e diciotto di di di questa rubrica come in passato vogliamo prendere l'Economist e uno dei suoi editoriali che sintetizzano in qualche modo l'attualità internazionale di un anno
Questa volta come con nominando anziché l'uomo dell'anno il Paese dell'anno a volte con scelte sorprendenti gli ascoltatori più fedeli si ricorderanno
Di di di di varie scelte che abbiamo raccontato qui dell'Economist che anche quest'anno spiega che a vincere non è la nazione più influente Orik anni quella che al cibo migliore
Celebriamo il progresso quale Paese migliorato di più negli ultimi dodici mesi
La scelta è complicata non c'è garanzia di successo l'economista ricorda che nel due mila diciassette aveva scelto la Francia ora in preda e gilet gialli
Nel due mila e quindici il Myanmar che ha compiuto una rete Grace Silone sanguinaria
Per il due mila diciotto e questo ci permette in qualche modo di riassumere anche l'attualità di quest'anno che abbiamo seguito con questa rubrica per il due mila diciotto alcuni hanno suggerito il Regno Unito per aver dato al mondo un utile avvertimento
E cioè che anche un Paese ricco pacifico apparentemente stabile può andare in crisi totale se non c'è un piano altri hanno suggerito l'Irlanda per aver resistito una forma di brand Seat che avrebbe minato la pace irlandese e per aver risolto il dibattito sulla Bortot in modo democratico tra i Paesi dell'America Latina due vanno menzionati mentre Brasile Messico restano piombando nel populismo Ecuador a
E in un altro paese che abbiamo perso di vista in questo momento stanno rafforzando le loro istituzioni democratiche
Il Sudafrica interessi liberato di un presidente Jacob Zuma che aveva presieduto al saccheggio dello Stato mentre il suo sostituto Cyril Rama afosa nominato onesti e competenti ma alla fine l'Economist restringe la scelta tre Paesi il primo la Malaysia che ha licenziato un primo ministro che non era riuscito a spiegare perché c'erano settecento milioni di dollari sul suo conto bancario
Il problema è che il nuovo premier Martyr Mohammad sembra reticente
A modificare le preferenze razziali che dividono il Paese e accedere più potere come aveva concordato con il suo partner Ribe liberale a Niguarda Ibrahim
L'Etiopia avuto un anno straordinario con l'arrivo del leader riformista A B a a me and che ha fatto la pace con l'Eritrea aperto la frontiera restaurato l'accesso al mare e ora sta cercando anche di liberalizzare un'economia
I per statali sta se attribuì Symbol premio persone dell'anno abbia Mendel sarebbe il vincitore ma non abbiamo scelto Leavitt le le l'Etiopia perché non è ancora chiaro se il nuovo primo ministro riuscirà a risolvere le violenze etniche scrive
L'Economist e così arriviamo al Paese dell'anno l'Armenia dove l'ex presidente serve servizi Anna
Aveva cercato di prolungare il suo potere trasformandosi in primo ministro sono scoppiate proteste un carismatico ex giornalista Nicolás
Pacini Anna ha vinto le elezioni in modo legale e così un potentato stile Putin è stato cacciato e nessuno è stato ucciso
Certo serve una nota di cautela la disputa territoriale con l'Azerbaijan non è stata ancora risolta
Ma un Paese governato male
In una regione turbolenta ora una chance di democrazia e rinnovamento per questa ragione l'Armenia è il nostro paese dell'anno conclude l'economista e noi concludiamo così
Quest'anno un un un curioso di buone feste soprattutto un augurio di un buon due mila e diciannove quando dovremmo ritrovarci su Radio Radicale