Tra gli argomenti discussi: Cannes, Carcere, Cinema, Corruzione, Cultura, Diritti Umani, Donna, Film, Islam, Legge, Marocco, Religione.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 4 minuti.
9:30 - Roma
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Un saluto agli ascoltatori di radio radicale
Quando si racconta delle persone oppresse da uno dei tanti regimi illiberali del mondo
Si può essere indotti a credere che la coscienza di queste persone non sia intaccata dall'oppressione che almeno intimamente dei loro pensieri dei loro sentimenti restino libere
Ma una riflessione più attenta si comprende che non è e non può essere sempre così
Specie quando l'oppressione si basa su antiche tradizioni culturali su credenze religiose
Essa nasce necessariamente credo dalla confluenza dei modi di pensare degli oppressori e degli oppressi da una loro profonda e un po'misteriosa connivenza
Questa è comunque la morale che si può ricavare da un film realizzato da una da una regista di origine marocchina
Vincitore del premio alla sceneggiatura la sezione al Certain Regard del Festival di Cannes
Uscito in questi giorni in alcune sale italiane grazie a un distributore indipendente di film di qualità che si chiama cineclub internazionale il film si intitola Sophia
E lo ha diretto Maryam Bemba reca una regista al suo primo lungometraggio
In un primo momento Sofia può sembrare un tradizionale film di denuncia
Il racconto introdotto da un cartello che ci informa che in Marocco i rapporti sessuali al di fuori del matrimonio sono puniti fino a un anno di reclusione
Ci mostra una ragazza nubile che deve affrontare un parto clandestino clandestino perché né ospedali né cliniche a quanto ci viene mostrato sono disposti a far partorire una ragazza disonorata
La quale per riparare il proprio onore dovrà farsi sposare dall'uomo che l'ha messa incinta ma prima ancora per evitare il carcere dovrà corrompere o far corrompere un commissario di polizia
In questa prima parte del racconto la denuncia sembra appuntarsi contro una legge ingiusta evidentemente ispirata divieti religiosi
Mostrando come la prima vittima di tale legge sia la donna
Perché l'uomo negando ogni addebito come in un primo tempo avviene in questo caso ha maggiori possibilità di farla franca
Ma lo sviluppo del racconto non nega ma complica questa interpretazione
Perché si sa che gli oppressi quando non hanno la risolutezza prima di tutto intellettuale che deriva anche dal privilegio degli studi della cultura di combattere regole che li opprimono
Trovano un modo con l'astuzia di convivere con quelle regole senza farsene completamente schiacciare
Scopriremo che è appunto il caso della protagonista di Sophia che approfittando la disavventura della propria gravidanza che scopriremo è la conseguenza di uno stupro
Riuscirà non soltanto a recuperare l'onore perduto ma anche a sposare il ragazzo che ama
Proteggendo il vero colpevole e in questo modo tutelando l'integrità della sua famiglia di origine e soprattutto gli interessi economici della famiglia stessa
Il racconto non sfocia comunque e un lieto fine perché il riscatto dell'oppresso parziale giustizia non sarà fatta
Si intuisce che il matrimonio riparatore proprio perché forzato non sarà felice
Ed è la protagonista convivono con la segreta determinazioni di una manipolatrice la malinconia che la rassegnazione
Proprio questa contraddizione che si rivela gradualmente allo spettatore rende il suo personaggio credibile il pivot
E anche i rapporti familiari tra la famiglia della ragazza borghese e benestante e quella del futuro sposo povera e popolare
Sono resi dalla regista con sottigliezza con il piacere di individuare i giusti volti e le loro diverse espressioni
Si tratta dunque più film da vedere Sophia
Di Maryam ben Barrett un saluto da Gianfranco cioè ore
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