"Il Diritto al lavoro: una risorsa per la ricostruzione democratica del Paese"

A voi delegate i delegati della prima Assemblea nazionale delle lavoratrici e dei lavoratori del PDS ricorda il saluto non formale del partito lombardo nello stesso tempo saluto le compagne e compagni dalla segreteria del coordinamento politico nazionale del partito che sono qui presenti ecco a cominciare la compagnia Occhetto e che hanno scelto di tenera Milano il primo rilevante appuntamento politico nazionale del partito
Ma è stata una decisione opportuna e significativa che il partito milanese quello lombardo apprezza lo dà la giusta misura consideriamo tale scelto un atto di rinnovata fiducia in una organizzazione impegnata in un'opera difficile necessaria come sapete di rinnovamento e insieme
Sì in un'aspra battaglia politica sul terreno istituzionale su quello sociale
La Lombardia è oggi com'è stato in altri momenti cruciali nella storia italiana di questo secolo
Un passaggio cruciale della vicenda politica del Paese è un crocevia decisivo della convulsa e accelerata transizione in corso
Qui più che altrove si manifestano le diverse facce della crisi italiana
L'emergenza morale di un sistema degenerato a regime la crisi di rappresentanza di alcune delle principali forze politiche del Paese e la lacerazione del tessuto economico e produttivo
Noi abbiamo la consapevolezza che qui in questa grande città in questa regione sono in gioco forse più che altrove le sorti del Paese e avvertiamo la responsabilità di essere all'altezza della sfida
A questo proposito è necessario tornare a testimoniare
Con serenità e con fermezza l'estraneità del PC prima ed è il PDS poi dal sistema politico affaristico che la meritoria opera di magistrati ha portato alla luce nella nostra realtà
Ripeto se è ormai chiaro che Tangentopoli era un sistema è altrettanto evidente che si è trattato di un sistema costruito e gestito senza e contro di noi anche qui
Anche nell'epicentro di Tangentopoli dove pure alcuni nostri esponenti sono stati coinvolti in pratica illecite di finanziamento al partito
Tuttavia noi non è bastato rassicurarci con la contabilità della responsabilità
Con il confortante confronto tra il livello del nostro coinvolgimento ben inferiore alle altrui onerose compromissioni
La federazione di Milano ha voluto voltare pagina nel modo più impegnativo e più visibile
Nella forma di un congresso straordinario che ha fatto un bilancio severo delle esperienze politiche degli scorsi anni che ha rinnovato i gruppi dirigenti in un clima costruttivo di superamento delle vecchie contrapposizioni
Che ha restituito al partito milanese la fiducia in se stesso e la credibilità dell'opinione pubblica nessun'altro lo ha fatto
Non il PRC non la DC in men che meno il PSI
D'altronde le scelte operate negli ultimi mesi sono la testimonianza dalla nostra volontà di rompere con le vecchie logiche consociative con rapporti politici imbarazzanti e rischiosi
Nel Consiglio regionale abbiamo respinto l'ipotesi di una Giunta organica con la DC e il PSI lombardi travolti dei provvedimenti della della magistratura
Eppure attraverso un'aspra battaglia politica che è passata anche nelle nostre file
Abbiamo ottenuto un risultato precario ma significativo quello di mettere dici e PSI per la prima volta fuori dal governo regionale e di costituire una Giunta di minoranza imperniata sul PDS
Un'altra prova è quella che ci attende ora nel consiglio comunale di Milano dove si è finalmente fatta da parte della Giunta voluta da Bettino Craxi
Il gruppo dirigente milanese uscito dal recente congresso sta discutendo in questi giorni
I passi da intraprendere
Ma non vi è dubbio quale che sia la scelta che esso si batterà contro le vecchie logiche pattizie
Che difende l'autonomia politica del nostro partito e che lavorerà per aprire nelle migliori condizioni per la sinistra una pagina nuova per la città e per il Paese
Mi sembrava doveroso in questa circostanza
Rendere conto alle compagnie e ai compagni provenienti da ogni parte del Paese dei nostri problemi e dei nostri sforzi di rinnovamento nella consapevolezza che sono in larga misura i problemi e gli sforzi che impegnano il partito in tutta Italia
Care compagne e cari compagni so bene che tanti di voi provengo dare in cui la crisi colpisce l'occupazione in modo più lento
E in cui un vero sistema industriale non è mai decollato a differenza della Lombardia
Tuttavia occorre sapere che neppure Lombardia e oggi al riparo dalla bufera e che in questa Regione la crisi sta assumendo i tratti di una vera e propria dell'industrializzazione
Forse il termine è eccessivo se consideriamo che in questa regione si concentra quasi un quarto dell'attività manufatturiera italiana
Il che essa resta ai vertici europei quanto a capacità produttive e tasso di occupati nell'industria che è pari ancora al quarantatré per cento del totale
Occorre considerare tuttavia che l'apparato produttivo lombardo ha subito nel corso degli anni ottanta una profonda trasformazione
Sono stati perduti nelle fabbriche in quel decennio duecentottantasette mila posti di lavoro
Mentre gli impiegati sono aumentati trecentoventiquattro mila unità e i liberi professionisti di ottantaquattro mila
In un quadro di sofferenza generalizzate emerge la crisi dei settori cotoni era onere o nautico calzaturiero oltre ai settori meccanico elettromeccanico siderurgico
Certo la situazione lombarda pur tra tante difficoltà
Deve essere valutata considerando anche le potenzialità del tessuto economico dalla Regione non vi è dubbio tuttavia se si considera che anche lei medie e piccole aziende registrano seri problemi a causa del calo delle esportazioni
Ed era ridotta disponibilità finanziarie appare fondata appunto la preoccupazione per un processo di rapida de industrializzazione
Ma questo è argomento della relazione e del dibattito
Cito questo per dire però che anche per questo anche dal punto di osservazione dal profondo Nord la scelta del PDS di mettere al centro della sua iniziativa i temi dello sviluppo e dell'occupazione
Ciò è il segno della credibilità politica ed è la funzione nazionale del nostro partito
Questa Assemblea ha un compito impegnativo da assolvere quello di porre delle domande a noi stessi ma soprattutto quello di dare delle risposte al Paese
Ai lavori di questa assemblea guardano con attese con fiducia innanzitutto i nostri militanti che sono tornati ad impegnarsi e a frequentare le sezioni come da un po'di tempo non accadeva
Non è senza significato che l'andamento del tesseramento al PDS in tutta la regione sensibilmente sopra i livelli registrati alla stessa data dello scorso anno ma i nostri lavori
A partire dalla relazione al compagno Angius guardano con interesse
I quali del movimento sindacale i lavoratori occupati soprattutto i non occupati che le stesse forze imprenditoriali
Da noi si attendono in un momento difficile per il Paese analisi puntuali e risposte convincenti
Sui nodi della occupazione e del sviluppo tocca a noi ora a fare la nostra parte e sfruttare al meglio l'occasione di questa Assemblea
Per questo care compagni mi sento di augurare a noi a voi buon lavoro
Grazie Ferrari diamo ora la parola per la relazione introduttiva al compagno D'Avino Angius
Care compagne e cari compagni questa nostra prima assemblea nazionale delle lavoratrici e dei lavoratori del partito democratico della sinistra
è il punto di partenza di un impegno di lunga lena che ci sta davanti
Quello della costruzione del PDS come partito della democrazia e del lavoro
Da quando decidemmo di convocare questa Assemblea molte cose sono cambiate
Ma i mutamenti politici intervenuti hanno rafforzato la giustezza di quella decisione non l'hanno indebolita
Il primo obiettivo che abbiamo e dunque costruire ma venne un secondo
E quello di gettare le basi dell'Enea degli indirizzi per la ripresa di un movimento di pensiero
Di cultura di lotta politica che affermi la centralità del lavoro per operare con altre forze democratiche di sinistra con le forze dell'impresa e del lavoro dipendente autonomo
Per la costruzione di un Piano del lavoro per l'Italia degli anni novanta come perno qualificante del programma di un governo di svolta
Vogliamo anche discutere attraverso quali iniziative quali lotte far pesare le lavoratrici e lavoratori italiani nella battaglia per la risoluzione della questione morale per riformare le istituzioni repubblicane per realizzare pienamente la nostra democrazia
Dunque dobbiamo considerare questa nostra Assemblea di Milano come il momento di avvio di un lavoro impegnativo per tutto il nostro partito
D'altra parte siamo coscienti delle difficoltà obiettive dei limiti che segnano l'iniziativa del partito tra i lavoratori ma noi siamo qui per cercare di superare questa Assemblea è stata preceduta da novanta assemblee regionali provinciali e di zona da alcuni importanti momenti di approfondimento sulla crisi dello stato sociale sui problemi dell'immigrazione da centinaia di incontri dibattiti
A queste iniziative hanno partecipato circa quattordici mila compagni e compagne
Si poteva forse fare di più ma intanto possiamo dire che non è poco
Tanto più è significativo questo lavoro perché come sapete questa Assemblea si tiene in preparazione dell'assise d'organizzazione del partito
Alla quale vogliamo contribuire dandoci un radicamento sociale forte nel mondo del lavoro
Vogliamo così mettere a punto una nostra autonoma politica critica una cultura davvero moderna dello sviluppo non solo economico ma civile capace di interpretare le trasformazioni in atto in ogni sfera della vita sociale
Anche a questi fini dovranno servire il Consiglio nazionale delle lavoratrici e dei lavoratori che nomineremo i consigli provinciali e regionali che abbiamo incominciato a costituire nelle realtà periferiche
Vogliamo che le lavoratrici e i lavoratori contino e pesino di più
Di quanto non sia accaduto sinora nella vita del partito nella sua costruzione nelle sue scelte politiche nelle decisioni riguardanti le iniziative di lotta nella definizione della sua presenza culturale e sociale
Che pesino di più con la loro presenza e partecipazione in tutti gli organismi dirigenti del partito
La modernità della politica la sua necessaria riforma deve portare alla creazione delle condizioni pieni affinché chi lavora possa fare politica attiva
Assuma responsabilità dirigenti partecipi alle decisioni
La politica non può essere appannaggio di certe rappresentanze sociali e vedere da esse escluse altre
Noi vogliamo contrastare questa tendenza che va affermando che sul piano generale
Ma anche a sinistra e nel nostro stesso partito
Indubbiamente non può sfuggire che queste proposte toccano il problema più di fondo del ruolo e della funzione nazionale delle lavoratrici e dei lavoratori in questa fase della vita della democrazia italiana
La nostra prima Assemblea cade in un momento tra i più gravi per i lavoratori e per il Paese
E giunta a compimento una fase storica in questo transito di epoca si riaprono tutti più inquietanti interrogativi della nostra vicenda nazionale dal dopoguerra ad oggi
In Italia si sono affermati certamente pur tra contraddizioni paurose una impetuosa Crisci crescita civile democratica uno sviluppo dell'economia molto alto un elevamento del sistema sociale
Al tempo stesso però abbiamo vissuto come in un incubo un tempo segnato dalla fredda e puntuale cadenza di stragi efferate
Di tentativi di colpi di Stato
Del terrorismo rosso o nero dall'occupazione di parte della mafia di pezzi dello Stato del territorio nazionale dalle manovre dei servizi segreti nazionali degli atti di servizi stranieri dalla P due e da Gladio
Ora veniamo a sapere ufficialmente ciò che da lungo tempo avevamo denunciato al Paese
E cioè che il regime politico incentrato sul rapporto tra la Democrazia Cristiana il Partito Socialista si è fondato in larga misura sulla corruzione elevata a sistema
E che una buona parte dell'impresa privata e pubblica offriva i suoi servizi ai suoi capitali per sostenere
Ma ciò non è stato casuale
Oggi possiamo constatare quali costi elevatissimi quanti sprechi di risorse patrimoniali collettive sia costato il mantenimento di questo sistema
La vicenda dell'ERP pineale dell'Anas e dell'ENI ce lo ricordano il Conto Protezione è stato con ogni probabilità strumento dell'azione eversiva della P due
Dovrebbe partire da qui una severa autocritica del Partito Socialista Italiano
In verità e con questi strumenti che si è perseguito l'obiettivo di bloccare la crescita e l'affrancamento della democrazia italiana
Di impedire cioè l'accesso al governo del Paese non solo ad un partito che era giunto a rappresentare da solo un terzo degli elettori italiani ma più precisamente
Da una parte decisiva del popolo il movimento dei lavoratori
La contrapposizione dei blocchi che pure ha spaccato l'Europa non ha impedito ad altre democrazie europee di dispiegarsi pienamente nell'alternanza al governo di forze di diversa ispirazione
La democrazia italiana è vissuta invece con i suoi specifici vincoli costrittive
Ora il crollo morale di tanta parte del sistema politico italiano rivela che la città delle tangenti aveva una sua autorità hutu utilità politica precipua
Funzionale come era al mantenimento di un preciso equilibrio di governo di un definito blocco di potere economico e sociale
Tutto era lecito e moralmente irreprensibile anche incitare a votare i ladri tappando sì il naso
Noi non vogliamo che ne sulle stragi nessuna mafia né sulle tangenti né sulla P due né su Gladio siano fatti sconti a nessuno
E non accetteremo che siano stesi veli pietosi sulle responsabilità personali e politiche né sulla degenerazione sulle tragedie di questi anni
Non c'è in noi nessun desiderio di vendetta ma un senso insopprimibile di giustizia questo lo sentiamo e non vi rinunciamo
Siamo profondamente convinti che non si apre nessun avvenire positivo senza guardare con occhio di verità quei drammi a quelle delle genti degenerazioni a quegli errori che si dichiara di voler superare dinanzi alla crisi drammatica del sistema politico italiano è alla bancarotta delle forze che hanno governato il Paese
Va però anzitutto ribadito con grande forza che questo disastro non è l'opera di un gruppo di malfattori associati tra loro per arricchirsi legalmente
Non si può personalizzare la responsabilità per assolvere un sistema di poteri concetto che ha governato l'Italia per quarantasei anni si è trattato di un mercato protetto nel quale i protettori in quanto tale lucrava no quote di profitti
Ecco perché noi non c'entriamo
Noi siamo quel partito lo ricordava con orgoglio Ferrari che ha chiesto scusa agli italiani per gli schizzi di fango che ci hanno sfiorato
Non perché fosse toccata la nostra bandiera ma perché la subalterna degradazione di alcuni ha reso possibile sia pure per un breve periodo confondere le acque e fare fumo ora è tutto più chiaro
Molte e diverse sono le cause politiche che stanno a fondamento dell'insorgere della questione morale tra esse vi è il peso sempre minore che nelle scelte politiche anche all'interno dei partiti hanno avuto lavoratrici e lavoratori
Gli anni ottanta sono stati anche questo ha vinto una certa immagine della politica che cancellabile rimuoveva il Paese reale sui guasti e le sue tragedie
Mezza Italia e il sud veniva occupata dalla mafia dalla camorra ma il personale politico meridionale una parte di esso spesso gettava dettava legge e leggi
Nell'altra mezza Italia al nord era tutta una festa di modernismo e di nuovismo a Palermo si moriva a Milano si brinda altra
Palermo era Sagunto Milano era la Milano da bere era ora non è più
Chi di fronte ai leader massimi sosteneva un'idea pratica
Se è severa seria della politica propria cioè dei lavoratori e degli operai subiva dileggio e scherno ora una parte di coloro che ci scherno Ivano tremano o paziente hanno a San Vittore
Ora il vecchio segretario del partito socialista non è più segretario e noi non ce ne dispacci piacciano e sentiamo più vive che mai
E sentiamo più vive che mai consentitemelo di ricordarlo care compagne e compagni con orgoglio e con un po'di amarezza quelle parole sulla questione morale che non dica menti che Remo mai del nostro Enrico Berlinguer
In una condizione di sofferenza per le istituzioni democratiche di crollo di fiducia di credibilità di un'intera classe dirigente non sono da escludere come in altri momenti della storia del nostro Paese manovre oscure tentativi Esteban destabilizzanti
Nell'ultima settimana si sono vissute giornate convulse si è tenuto il collasso delle istituzioni
Sino al pericolo estremo di una delegittimazione dell'intero sistema democratico anche per questa ragione pensiamo che debbano stare in campo le lavoratrici e lavoratori
Le forze del lavoro sono una risorsa inestimabile per la democrazia italiana l'hanno costruita e difesa criticata e rinnovata appartiene ad essere il mondo del lavoro le operaie gli operai innanzi tutto hanno i titoli come nessuno in questo Paese per mettersi alla testa di un moto di rivolta politica e morale contro chi ha gettato la democrazia e le sue istituzioni in questo disastro
E lavoratrici e lavoratori italiani non solo costituiscono un argine al dilagare della disonestà e del sopruso ma sono la garanzia più seria e credibile per il risanamento politico e morale del Paese
Spetta alle lavoratrici e lavoratori italiani come nei momenti più difficili della nostra storia nazionale
Assumere su di sé l'opera di una vera e propria ricostruzione democratica che parta dal basso dal luogo del lavoro dalla fabbriche dall'ufficio dai Paesi e dalle città
E che si prefiggeva di affermare come ineliminabile il riconoscimento dei diritti l'assoluta moralità della politica l'affrancamento dal bisogno
Ma è la politica che deve riformarsi e la democrazia che deve realizzarsi sono le istituzioni che devono essere efficienti e credibili
Le riforme istituzionali e quelle elettorali e quelle del sistema politico non si possono progettare nel vuoto c'è un Paese reale fuori dei Palazzi
L'idea di una riforma della politica e delle istituzioni non si incontra ancora con quella della ricostruzione economica e della riforma sociale
Dobbiamo chiederci perché interrogarci se nel momento in cui avviene una redistribuzione dei poteri da quello politico a quello sociale non vi sia o non vi sia stato un difetto anche nostro dovuto ad una nostra visione parziale della crisi italiana
Una grande forza riformatrice come la nostra non può non avere una visione complessiva della crisi se vuole assolvere pienamente alla sua funzione nazionale democratica se vuole essere credibile nell'avanzare la sua proposta di governo se vuole per davvero porsi alla testa di un grande moto riformatore
Anche per questa ragione chiederemo con una nostra iniziativa che il Parlamento italiano discuta del lavoro della disoccupazione dello sviluppo
Un muro o forse tanti muri stanno cadendo anche in Italia rivelano contemporaneamente la debolezza di un sistema politico bloccato e la fragilità del capitalismo italiano
Di quella peculiare economia mista fatta di pubblico e privato che ha vissuto riparata dai protezionismo internazionali e da franchigie statali
Comprendiamo meglio oggi quanto gli anni Ottanta siano stati anni di grandi opportunità sprecate
Ora tutto si disvela nella politica nell'economia e nel diritto e non si mi definiscono le regole di una piena democrazia politica senza scrivere le norme di una democrazia economica
Consideriamo inseparabili concettualmente temporalmente la riforma dello stato dell'economia dei rapporti sociali
E qui che riteniamo la sinistra debba riconquistare una sua credibilità abbiamo subito nel decennio passato un'egemonia culturale che non abbiamo contrastato abbastanza non possiamo ripetere quegli errori c'è un rapporto stretto tra la lotta per il lavoro e per lo sviluppo per i diritti per la riforma dello Stato e qui e qui che passa la ricostruzione della sinistra
L'identità dunque di una forza riformatrice riconoscibile se riconoscibile il suo radicamento sociale la sua rappresentanza degli interessi e dei bisogni
Noi parliamo di crisi dello Stato e ne parliamo guardando la negazione dei diritti al lavoro e alla salute alle pensioni e alla giustizia
Il tema del lavoro oggi in Italia non è separabile dal tema democratico non solo perché investe milioni di donne e di uomini la questione del lavoro è centrale perché non è separabile dallo sbocco democratico alla crisi italiana
Ed è su questo terreno che si decide se questa crisi da essa si esce da destra o da sinistra
Parliamo di qualcosa di molto complesso certo ma allo stesso tempo relativamente semplice
Il meccanismo di accumulazione riguarda certamente la democrazia le sue regole la Costituzione materiale reale e ciò vale per il lavoro e per i lavori
Le regole dunque non sono di per sé neutre possono essere giuste ma possono anche risultare inique
Non casualmente
L'associazione degli imprenditori italiani ha messo in campo un progetto che riguarda nuove norme elettorali il superamento dei partiti un modello sociale fondato sulla competizione individualistica e la cosiddetta solidarietà minima
Il governo dopo la manovra di autunno con la proposta delle privatizzazioni tenta di ridisegnare il modello del capitalismo italiano superando l'economia mista ma mantenendo le franchigie per l'impresa privata e contemporaneamente su Martella lo stato sociale avviando la privatizzazione di settori strategici come sanità e pensioni
Ma è anche il lavoro che viene svalutato
E colpito
Con il salario di impresa d'ingresso
E con il lavoro interinale così come sono stati proposti si gettano le basi giuridiche per sotto pagare l'occupazione si possono incentivare i licenziamenti padre possono pretore per pensionare assi per garantire i figli un lavoro sottopagato
Si fa cadere il principio costituzionale dell'uguaglianza tra i lavoratori e le lavoratrici non è cosa da poco come ci ha ricordato Norberto Bobbio specie se si considera che i decreti del governo in materia di stato sociale
Sono un attacco non l'abbiamo sostenuto noi ma alcuni valenti costituzionalisti agli stessi principi fondanti della Costituzione
Diciamola allora in una parola con l'ASP come con la schietta ruvidezza che gli è propria l'ha detta un uomo di impresa italiano si vuole mano libera nel licenziare
Ma questa non è una libertà e un sopruso attraverso il quale si colpisce negando la la libertà del lavoro
Noi non accetteremo questo
Ecco dunque come attraverso un mutamento delle regole multa la costituzione materiale il potere reale nel Paese nella società nelle fabbriche nei luoghi di lavoro e ancora più grave diventa in questo contesto la permanenza in carica del governo di Giuliano Amato
Ne abbiamo chiesto in Parlamento e ne chiediamo dinanzi al Paese lo richiediamo di nuovo qua l'uscita di scena
E un governo del disordine monetario nell'incapacità di individuare soluzioni eque per la grave crisi economica e produttiva e l'artefice di una colossale recessione ma soprattutto il governo più supinamente a quei cento agli interessi della Confindustria
Ogni aspetto della crisi si collega con altri tutti concorrono peggiorare la già gravissima situazione del Paese
E anzitutto le condizioni di vita dei ceti più deboli
Ma la rendita cresce irresponsabilmente
Alimentata dalla stessa crisi economica e le forze del grande padronato abbiamo letto Abete in questi giorni
Pur rendendosi conto della gravità della crisi puntano a resistere un minuto di più per portare a casa un ulteriore flessibilità della forza lavoro ulteriore moderazione salariale non gli basta quella che hanno avuto ulteriore disoccupazione
Sappiamo a scapito di chi
La Confindustria non chiede più come nel passato anche recente soltanto ammortizzatori sociali all'interno e protezione nella competizione verso l'estero mette in campo una richiesta forte
Di avvicendamento del personale politico con altro ad essa continui può timorosa come che un'uscita pienamente democratica dal ciclone determinato dalla fine della guerra fredda riduca i suoi margini politici e di profitto
Vorrebbe che le forze di sinistra entrassero nella nuova fase politica indebolite nella loro principale base sociale oltre che illuminato e da una luce ambigua
A causa dei molti e gravi errori che una parte di essa il partito socialista ha compiuto in una lunga troppo lunga stagione di governo
La lunga collaborazione governativa del partito socialista la questione morale che l'ha travolto pesano nella costruzione di una sinistra democratica unite credibile come forza alternativa
Vedremo alla prova il nuovo segretario del PSI al quale abbiamo rivolto i nostri auguri
Ma proprio per questa ragione dobbiamo parlare con parole di verità anzitutto ai compagni socialisti ai quali diciamo che il riferimento al mondo del lavoro ad una strategia di democrazia economica e per noi condizione essenziale per una politica di unità
La costruzione del nuovo il futuro di questo Paese l'unità della sinistra può aversi solo se il cardine sta in una politica del lavoro
In quello che noi chiamiamo un Piano del lavoro che garantisca sviluppo al Paese equità benessere ai cittadini lavoratori
è per questo che diciamo anche se ci ostinano a ritenerla propaganda
Che andremo al governo solo se sarà visibile il capovolgimento sulle scelte del lavoro dell'occupazione sullo stato sociale oltre che sulla questione morale sulla riforma delle istituzioni
In caso contrario si hanno gli altri insistere con le misure che hanno danneggiato non solo i lavoratori e le lavoratrici ma l'economia del nostro Paese noi staremo all'opposizione
La manovra economica del governo è stata tanto iniqua quanto inefficace al fine del risanamento del deficit pubblico
Dobbiamo ricordarli alcuni dati perché taluni se li dimenticano
Alla famiglia media monoreddito questa manovra è costata nell'arco di un anno un milione e mezzo di lire cioè un intero stipendio
Chi è che ha pagato altrettanto in cambio di che cosa
Si è cancellata la scala mobile sia annullata di fatto la contrattazione aziendale con quali risultati
Il salario reale diminuito per la prima volta dal trentasei e tutti i dati negativi strutturali della crisi economica e finanziaria italiana sono rimasti tali è calata l'inflazione ma lo sappiamo per effetto della recessione in atto
Eravamo stati facili profitti il rapporto tra debito pubblico e prodotto interno lordo non si è stabilizzato e anche per gli impegni e per i debiti internazionali recentemente assunti si è annunciata un'altra mano fra la ripresa non è dietro l'angolo sia per il condizionamento tedesco sia perché il riflesso della crescita dell'economia statunitense si arriverà arriverà tardi
Diminuiscono i consumi aumentano le difficoltà dell'impresa che vedono restringersi margini di autofinanziamento anche per effetto della imposizione fiscale
Al tempo stesso il potere d'acquisto delle pensioni è diminuito e si sono interrotte garanzie sociali
Sia cresciuta le iniquità del prelievo fiscale si è continuato a privilegiare le rendite soffriamo nel mercato interno in quello internazionale di una concorrenza agguerrita
E in atto un processo di deindustrializzazione che investe aree produttive solida del nord Italia come Genova Milano Torino la Toscana
Regioni e no e zone del sud come Napoli e la Sardegna il Mezzogiorno rischia una deriva che lo distacca dall'Europa
Emersa la debolezza strutturale dell'economia reale e pertanto prevedibile che le numero economia italiana vada peggio di quella del resto del mondo industrializzato
L'unificazione comunitari infatti al di là del tramonto del mito Palin genetico di Maastricht svela implacabilmente la debolezza della nostra economia reale del nostro capitale sociale fisso
Ora di fronte a noi lo spettro di una perdita paura osa di posti di lavoro
E anche le fonti più accreditate sanno fornire dati precisi ed attendibili sull'aumento della disoccupazione che destinata a colpire centinaia di migliaia di lavoratrici e lavoratori nei prossimi anni
Noi abbiamo contrastato tutto questo con la lotta di massa con l'iniziativa parlamentare
A Milano a settembre a Roma a gennaio con due grandi manifestazioni e con altre in tante parti d'Italia da ultimo la settico settimana scorsa a Carbonia
Ci siamo impegnati alla Camera e al Senato con una forte azione di opposizione non ci siamo limitati alla denuncia
Abbiamo avanzato le proposte di una contro manovra economica di un diverso piano delle privatizzazioni di misure per affrontare l'emergenza dell'occupazione di una vera riforma delle pensioni e della sanità
L'epicentro dell'emergenza occupazione e però l'industria
Il calo occupazionale investe certe ogni settore anche la piccola impresa d'artigianato incontrano difficoltà il tessile le costruzioni
Ma siderurgia ero spaziale impiantistica chimica Mela TAR Lucia soffrono la crisi più grave così anche nei trasporti e nell'agricoltura nell'agro industria dove pure si offrono possibilità di crescita
La mancanza di lavoro diventa così non solo emergenza sociale ed economica ma questione politico-strategica
Riguarda non solo gli opera ma anche i tecnici gli impiegati dirigenti riguarda soprattutto le donne si toccano tabù che si ritenevano inviolabili
Essi vogliono toccare altre questioni che toccano i diritti dei lavoratori
Come la questione del lavoro notturno ci domandiamo sempre perché non provano un po'loro a lavorare di notte
Poi c'è uno specifico femminile di questa crisi
Negli anni settanta e ottanta le donne italiane hanno affermato che il lavoro è componente essenziale della propria identità
Il tasso di attività femminile pari al trentatré virgola sette per cento al centro nord o al venticinque virgola tre al sud
Le giovani generazioni femminili affermano che il diritto al lavoro esito naturale dei loro studi lavorare quindi con la volontà di non contrapporre la presenza nel lavoro a quella nella famiglia
Le donne
Hanno capito che la questione della diseguaglianza tra i sessi nella legislazione formale il frutto complessivo
Del modo di operare del mercato del lavoro dell'organizzazione del tempo del lavoro dell'organizzazione sociale adesso negli anni Novanta tutto questo cammino e a rischio
Il partito democratico della sinistra da questa Assemblea
Si impegna a contrastare una cultura che ritiene il lavoro delle donne un lusso buono solo nei periodi di sviluppo per questo le donne avanzano proposte che danno più forza alla battaglia generale per il lavoro
Vi propongono la riduzione oraria come strumento alternativo la cassa integrazione licenziamenti rilanciano un'idea di flessibilità come pluralità di regimi oraria di rapporto di lavoro di percorsi di lavoro non lavoro
Assumono la proposta di progetti socialmente utili cui collegare occasioni di lavoro straordinario
La perdita del lavoro dipendente autonomo dunque la mancanza di nuovo lavoro non sono solo un dramma individuale sono un dramma collettivo
Vale per le donne dicevo ma vale anche per i giovani e le ragazze in cerca di prima occupazione a luglio erano un milione e mezzo a gennaio un milione settecento mila
I lavoratori precari in larga misura giovani sono ottocentocinquanta mila i contratti a tempo determinato sono aumentati nell'ultimo anno del trenta per cento c'è una caduta verticale dell'utilizzo dei contratti di formazione lavoro
E le nuove generazioni e le loro famiglie soffrono una condizione di cui non si vede la fine ignare del Mezzogiorno i disoccupati raggiungono il quaranta per cento
Allora cerchiamo di dirlo nel modo più semplice sintetico siamo in presenza non solo di un fatto economico e sociale ma di un grande fatto politico che si inserisce ed esplode
Questo della disoccupazione oggi in Italia
In questo passaggio storico della vita nazionale investendo dunque l'intera responsabilità della sua classe dirigente
In questi mesi sapendo bene che non tutto l'apparato industriale pubblico difendibile così come per aver osato direttore che occorreva mettere un'alta i licenziamenti per sei mesi che era necessario fermare la perdita di posti di lavoro per verificare la qualità degli investimenti gli strumenti d'intervento
Sulla base di un'intesa tra il governo e le parti sociali i sindacati le imprese e le regioni
Ci hanno dato degli sciocchi
Ora vediamo che Clinton fa parlare i lavoratori e sta agendo con la sua politica e più economica e fiscale più o meno in questa direzione che sia sciocco anche lui
Noi ci siamo mossi sapendo che senza nuovi investimenti produttivi senza politiche industriale degna di questo nome
Senza una riconversione del nostro apparato economico e dei servizi non vi sarà sviluppo e dunque non vi sarà occupazione stabile e produttiva
Occorre ripartire dal risanamento dal potenziamento dell'economia reale non solo dal risanamento del debito pubblico tutto questo il Governo non lo fa
D'altra parte sappiamo che nell'economia italiana è presente e viva un'impresa che compete che rischia ed è questa che va sostenuta e che deve affermarsi
Servono dunque politiche attive per il lavoro in grado di fronteggiare l'emergenza più acuta esservi una politica per l'occupazione è strettamente correlata Nuovi Investimenti a politiche industriali a scelte strategiche
In questi anni chi appaiono necessari urgenti non solo la discesa dei tassi di interesse
A una nuova politica complessiva del credito che non discrimini come oggi avviene troppo spesso piccola e media impresa imprese meridionali mentre il credito agevolato resta monopolizzato dalla grande impresa
Ma per fare tutto questo si deve aggredire il debito pubblico e reperire nuove risorse se non si spezza questo circolo vizioso consolidatosi sotto i governi democristiani e socialisti tra rendita esistenzialismo da un lato e vocazione la finanziarizzazione più che alla produzione da parte delle imprese non si invertirà una rotta che si è rivelata disastrosa
Non può esservi infatti risanamento del deficit pubblico senza una ripresa produttiva sostenuta da forti investimenti
E ciò significa come da lungo tempo andiamo dicendo spostare risorse dalla rendita alla produzione
Diciamo di più pur con tutte le cautele necessarie e per noi un punto fermo che il rientro del debito passa da forme di tassazione della rendita come fin dalla precedente legislatura abbiamo proposto non tutta forse ma subito e in modo fortemente progressivo
Quando noi indichiamo questa via per un'uscita dalla crisi rimettiamo in discussione lo devono sapere tutti e lo sappiamo bene noi il blocco sociale politico che ha governato questo Paese
è questo il cuore del problema politico che ci sta davanti che sta davanti al nostro partito che sta davanti a tutta la sinistra
E anche così che rendiamo visibile ciò che intendiamo per rottura di continuità rispetto ai vecchi Governi
Non pensiamo che noi pensiamo che partendo da qui si debba porre allora l'obiettivo di un Piano del lavoro per l'Italia degli anni novanta che costituisca l'asse tra strategico di una ripresa democratica per una crescita civile ed economica di lungo periodo
Un piano che con intervento straordinario e programmazione che investa agli enti locali e le Regioni con le loro peculiarità culturali e storiche con le loro specificità economiche sociali e ambientali
Pensiamo a un piano che sia l'opposto di una congerie di provvedimenti che svalutano lavoro è stato sociale e che si riduca ad una pura ripresa di investimenti in opere pubbliche come pensa la democrazia cristiana
Ripresa investimenti per opere pubbliche che pure dovrà esserci
Pensiamo che possa costituire un grande progetto di sviluppo di crescita dell'intera società italiane e dunque non debba riguardare soltanto la produzione industriale
Esso dovrà essere il risultato di un aperto confronto di uno sforzo comune di una innovazione collettiva delle forze democratiche di sinistra di quelle forze sociali che vogliono costruire un governo nuovo del Paese
Collochiamo qui
L'obiettivo che abbiamo indicato della nuova qualità del produrre è del prodotto ed è la nuova qualità del lavoro
Che guardi al nord del Paese alle sue industrie al suo apparato produttivo ma anche al Mezzogiorno d'Italia quella questione meridionale che resta nei suoi connotati essenziali questione democratiche risolta
Naturalmente non si intende bene tutto ciò è opera assai complessa e non sia cui la la pretesa di esaurire il tema anzi proponiamo che il partito lavori nei prossimi mesi alla definizione di una proposta da avanzare come ho detto alle altre forze politiche e sociale
La proposta del Piano del lavoro non trova dunque le sue motivazioni solo nella storia appassionate gloriosa della sinistra italiana noi pensiamo ad un piano che corrisponda alla metamorfosi profonda del lavoro
La sinistra in questo Paese non può pensare le forze democratiche tutte intere non possono pensare di governare se non si motivano con gli argomenti degli anni novanta che l'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro
Le modificazioni che sono intervenute nell'organizzazione del lavoro nel corso degli ultimi dieci quindici anni mutano profondamente il ruolo del lavoratore
Le contraddizioni
E anche quindi il permanere del vecchio
Sono grandi
Ma è indubbio che alcune tendenze si sono ormai affermate mutando il volto degli stessi rapporti di produzione
Assistiamo anzitutto a un gigantesco decentramento produttivo che non comporta soltanto il venir meno del peso della grande aziendam la parcellizzazione nel territorio di realtà produttive connesse dalle tecnologie informatiche
Ma soprattutto la fine del tie lo ritmo classico come elemento organizzatore della produzione
Accanto a questo aspetto l'altro elemento di modificazione consista nel risparmio di risorse di materiali
L'effetto immediato la riduzione dei livelli occupazionali la loro redistribuzione tra diversi settori produttivi anche come effetto di nuovi processi di divisione internazionale del lavoro
Il terzo aspetto infine riguarda la composizione della forza lavoro
Nella concentrazione del territorio è tra i settori nella struttura e nella polivalenza delle mansioni occorre cioè una forza lavoro più qualificata più flessibile dotata di reale mobilità una forza lavoro che diviene condizione tecnica della produzione
I karate importanti del Piano del lavoro di cui parliamo derivano esattamente dalla riflessione su queste modificazioni in primo luogo quindi un piano che riguarda che guarda al rapporto tra cultura ricerca sistema formativo e lavoro per fare della qualità del lavoro spesso un fine condiviso ma anche uno strumento del lavoratore nel processo produttivo
Contro ogni nuovo luddismo
La sinistra rivendica di essere portatrice
Di una proposta per il sistema formativo che renda possibile governare il passaggio tra la prendere l'imparare l'apprendimento in modo da far sì che il giovane cittadino il lavoratore
Sia pienamente depositario di un incedibile potenzialità progettuale
In secondo luogo un piano da lavoro che guardi alla tutela del cittadino nel mercato del lavoro al diritto al lavoro ai diritti nei lavori abbiamo come partito e come sinistra dei ritardi da colmare sulla complessa questione dei diritti
Dinanzi ad una forsennata offensiva che nei decenni è stata portata contro i lavoratori abbiamo a volte ritenuto che la trincea del diritto al lavoro era difendibile in sé
Non è così
Non vi è diritto al lavoro senza diritti nei lavori
Nel nome della flessibilità pezzo per pezzo viene eroso il diritto nel lavoro
Nel lavoro e di lavoro si muore come e più di prima
Le battaglie per la sicurezza e l'igiene del lavoro le pari opportunità contro le molestie sessuali ormai corrono il rischio di essere considerati un lusso ci si dovrebbe rinunciare se si vuole mantenere il posto di lavoro
Le donne che lavorano vedono aggravata la loro condizione
Cambiamo pure le vecchie rigidità ma non rinunciando ad un preciso sistema di garanzie per chi lavora
Invece il contratto a tempo indeterminato sempre più spesso a tempo determinato sempre più spinte terminato sempre più spesso in discussione
Il vecchio Collocamento di fatto sì seguito dalla chiamata nominativa e anche nel decreto del pubblico impiego che pure apre una riforma da tempo attesa può comportare il rischio di negazione di diritti e di professionalità ma sono le donne le più colpite
Nelle espulsioni dal lavoro due terze due terzi sono donne nelle liste di mobilità mediamente quasi il settanta per cento sono donne e per le donne che restano nel processo produttivo sugli orari sulla maternità
Si sta consumando un'ingiustizia insopportabile
Non è degno di un Paese civile il fatto che una donna sia costretta a partorire nel luogo di lavoro nascondendo la gravidanza pur di non correre il rischio di perderlo Non è un paese civile quello che può tollerare simili fatti
Questa dei diritti dunque è una lotta che dobbiamo riprendere e il Parlamento ha legittimità intervenire su tutto questo ma un altro cardine del piano del lavoro a cui pensiamo alla questione dei tempi e degli orari
Noi riteniamo come ormai sta avvenendo in tutta Europa abbiamo sentito il capo del governo francese soltanto due giorni fa che si ponga l'obiettivo di una riduzione sensibile dell'orario di lavoro
Per riorganizzare il lavoro spesso e anche per creare nuovi posti di lavoro
Decisiva è e se mi passa il termine rivoluzionaria è stata l'elaborazione su questi temi dei tempi e degli orari delle nostre compagne delle donne del partito democratico della sinistra
Ecco che il ragionamento allora sul piano del lavoro prende forma formazione diritti in riduzione riorganizzazione degli orari di lavoro attraverso questi capisaldi lavoratori possono porsi nei confronti delle modificazioni intervenute
Rispetto a quella grande metamorfosi in atto
Per corrispondere meglio alle loro rivendicazioni i loro diritti
Il Piano del lavoro insomma per dirla con una frase in qualche modo riassuntiva la concepiamo come l'espressione di una saldatura tra una classe operaia storica e la forza lavoro nuova tecnica intellettuale qualificata che si pone alla testa dell'innovazione produttiva e della trasformazione sociale
E tale saldature indispensabile per costruire una strategia di riforme e che rappresenta la base di massa di quella rivoluzione democratica per la quale siamo nati
E va messa in campo e verificate intanto nei confronti della situazione presente
Ma nella situazione presente due questioni si sono decisive per il futuro del Paese una e la questione meridionale
E di questo si dovrà interessare anche il Piano del lavoro
Nel Mezzogiorno bisogna arrestare il processo di deindustrializzazione in atto ma non si può accettare la dismissione di un apparato pubblico che non è tutto da buttare
Nuove divisioni tra Nord e Sud rischiano drammaticamente di aprirsi ricco in volgere gli stessi lavoratori le stesse lavoratrici le operaie gli operai
Ma nel Mezzogiorno i guasti moderni si sovrappongono e si mescolano con quelli antichi
La qualità dei lavori esistenti nella gran parte dei casi in ferie
Ed una massa sempre più grande di soggetti espropriati ed emarginati
Si tratta di por mano alla costruzione di una nuova alleanza tra i bisogni della parte più debole della società e il mondo della ricerca dei saperi specialistici il mondo del lavoro
E in questo quadro la battaglia per il lavoro deve puntare non solo ad un allargamento che la base produttiva ma trasformazioni qualitative
Il Mezzogiorno deve infatti innanzitutto superare il divario tecnico scientifico di innovazione delle strutture produttive nei livelli culturali nelle condizioni socio ambientali nella qualità dei servizi della pubblica amministrazione
Vi sono risorse ed energie che possono ridare al Mezzogiorno la coscienza della propria autonomia del proprio ruolo risorse ed energie nel mondo della intellettualità dell'impresa del lavoro
L'altra grande questione che abbiamo di fronte e quella ambientale che si presenta come una grande opportunità
Tutto lo sviluppo oggi fa concepito negli ambiti di una compatibilità ambientale che non significa vincoli paralizzanti ma condizioni positive di diverso espansione produttiva e nuova crescita civile
è sufficiente un solo esempio
Nelle grandi città soprattutto al Nord manca l'aria per respirare
Nelle città del Sud due nelle loro case nei rubinetti delle loro case manca l'acqua da bere
Lo sviluppo a cui pensiamo significa la riconquista dell'aria e dell'acqua la potremo dire così semplicemente ma per far ciò lo sappiamo bene e necessario rimettere in discussione il modello di sviluppo le strutture della città la mobilità e i trasporti servizi is essenziali
Occorre mettere mano a grandi infrastrutture come quelle idriche insomma significa ripensare la città l'uso del territorio conquistando uno sviluppo sostenibile
A Bologna il nostro partito sta lavorando ad un progetto pilota sulla questione urbana di grandissimo rilievo
E molto interessanti sono state le recenti proposte avanzate su queste questioni dalla lega ambiente
Ecco dunque alcune idee guida della nostra proposta per il piano per il lavoro
Vogliamo aprire un confronto lo ripeto un confronto reale tra le forze sociali con i sindacati con l'impresa si con le forze di sinistra e democratiche sappiamo che un progetto di tale portata non può essere appannaggio di una sola forza sociale e politica
Ma presuppone un confronto un'elaborazione un fine
Su questo dunque bisognerà lavorare ancora e molto perché vogliamo che il Piano del lavoro diventi il perno del programma del governo di cui l'Italia ha bisogno ne lavoratori e le lavoratrici italiani hanno piena comprensione dei problemi del Paese
Ed è per la loro positiva soluzione che essi hanno lottato lo scorso autunno
E si non si sono sentiti e non si sentono sconfitti
Sanno che la battaglia è ancora aperta quella che si è ingaggiata in autunno
Nonostante i risultati del governo Amato
E non si rassegnano ad una deriva che li porterebbe ad una sconfitta storica
La critica l'accordo del trentuno luglio si è rivelata giusta e fondata così come del tutto motivata è stata all'opposizione alla politica economica del governo di milione di lavoratrici e di lavoratori italiani
è stata indetta per il ventisette di febbraio dal coordinamento dei consigli di fabbrica aderenti a CGIL CISL e UIL una manifestazione contro il governo e la sua politica economica noi non riteniamo giuste
Tutte quelle adesioni acritiche e neanche le condanne aprioristiche il quanto di volta in volta
Noi siamo d'accordo con quanti anche con un'autonomia critica e critica severa saranno a quella manifestazione con quei lavoratori
Molti di noi ci saranno a dire i nostri essi e ad impegnarci per quanto ci compete a sostenere quelle parti che condividiamo della piattaforma del coordinamento dei consigli
Ma voglio essere chiaro
Noi al tempo stesso mettiamo in guardia le lavoratrici e i lavoratori
Per contrastare gli insorgenti estremismi gli insorgenti setta rigidissimi che possono pregiudicare l'unità del movimento delle lavoratrici e dei lavoratori che fine frecce ancora conquistato
Tutti dovrebbero intendere bene
E per primi tutti noi che è stato un grave colpo alla vitalità stessa della democrazia l'isolamento dei tante lotte operaie che si è manifestato negli anni trascorsi gli operai che non sono scomparsi nella selezione sociale darwiniana degli anni ottanta sono usciti in questi mesi dalle loro fabbriche sono salita dalla loro miniere si sono fatti sentire in tante città italiane
Non è vero che hanno difeso soltanto il loro lavoro hanno rivendicato uno sviluppo produttivo industriale giusto del paese
Perciò per queste ragioni hanno avuto al loro fianco istituzioni e popolo non era scontato
Gli esiti della battaglia che investe una così larga parte dei lavoratori dell'industria sia quella privata a cominciare dalla FIAT sia di quella pubblica sono decisive per garantire tenute forza al movimento di massa
Su questo fronte la questione decisiva è quella della contrattazione quella contrattazione che la Confindustria vuole negare tra gli operai di è rabbia e a volte disperazione tanto che si può giungere a forme di lotta che possono essere dannose al movimento spesso ma perché c'è quest'area
Essa a volte e del tutto giustificato
è sacrosanta
E stanno voi
Dare foce rendere protagonista questa parte della società italiana che ha pagato tutti interi costi della ricchezza altrui del cattivo governo dell'insipienza gestionale dell'arroganza padronale sta hanno ha fatto bene secondo me è secondo noi il compagno trentini a proporre uno sciopero generale dell'industria per il lavoro e lo sviluppo bisogna insistere su questa proposta
Perché è un esigenza democratica e politica che i lavoratori dell'industria è forse non solo dell'industria facciano sentire tutta intera la loro voce
Abbiamo visto lotte drammatiche in queste settimane
A villa CDU cinque lavoratori per oltre tre mesi sono saliti sulla vetta di una ciminiera
Altri in Sardegna gruppi di minatori hanno trascorso settimane a cinquecento metri sotto terra
Qualcosa del genere è accaduto nelle miniere di Enna a Crotone la Maserati di Milano all'Ilva di Piombino alla Pirelli di Messina né in tante fabbriche di Napoli l'elenco sarebbe troppo lungo come mai queste forme di lotta così estreme
E solo disperazione solo sfiducia hanno non c'è rinuncia tra i lavoratori ma la crisi con i suoi colpi e le sue minacce pesa e si sente ma non ci si arrende
In queste ultime settimane in questi ultimi giorni vi sono state grandi ma imponenti manifestazioni con gli scioperi generali della Campania e del Piemonte della Lombardia
Dico allora care compagne e compagni
Che dobbiamo far pesare contare di più questa Italia che chiede onestà democrazia lavoro
Facciamola scendere tutta in piazza una volta uniti da con una grande manifestazione nazionale generale a Roma di tutte le lavoratrici e lavoratori italiani
Ma la politica del Governo interviene anche sullo Stato sociale
Colpisce duramente la parte economicamente più debole della popolazione
Anche qui noi non rivendichiamo una cieca difesa di quello che c'è e che spesso il risultato di nazione opposta a quella di una corretta diffusione dei diritti sociali
Dobbiamo avere ben presenti quali sono le conseguenze non solo sulle condizioni di vita ma più in generale sul clima sociale della tendenza alla rottura del patto di solidarietà che lo stato sociale atteso a realizzare anche in Italia
Sequestra rottura venisse sarebbero esasperate tutte le chiusure più corporative egoistiche individualistiche nell'ottica di una incontrollata selezione sociale un pezzo del Paese può staccarsi dalle istituzioni
E può costituire la base di massa per ogni avventura
Tutto ciò ovviamente non ha niente a che fare con la lotta al parassitismo la corruzione al clientelismo
Forza che come la lega si legano si collocano su questo fronte vanno attentamente e prudentemente verificata
La lega è infatti ad esempio fortemente radicata non lo dobbiamo ignorare
Tra i giovani operai del Nord ma contemporaneamente espressione di interessi ristretti di piccoli industriali di piccola borghesia urbana
E indiscutibile quindi che è anche il confronto con la lega così come quello con altre forze dovrà passare oltre che per la verifica delle discriminanti solidaristiche democratiche proprio per la cartina di tornasole della questione del lavoro del programma sociale
Non casualmente il confronto sugli assetti democratici del paese si sviluppa dopo gli anni della più diseguale distribuzione del reddito del dopoguerra
Sono messe in discussione le finalità redistributive ICI dello stato sociale
Dal vincolo del debito pubblico dovrebbe derivare lo stravolgimento prima il superamento poi dello stato sociale
In verità quello che si vuole e privatizzare il sistema previdenziale quello sanitario i servizi alla persona e quelle sociali
Ma negando i diritti sociali come diritti universali la società diventa più feroce naturalmente verso i più deboli in una società che ormai dieci milioni di poveri
Ma si parte da un presupposto falso e cioè dal fatto che la universalità delle prestazioni sociali sia fonte della spesa eccedente non è così
In realtà proprio sulla base di una critica precisa al sistema di garanzie sociale esistente
Noi abbiamo fondato la proposta di una riforma dello Stato sociale attraverso il superamento di quella forma particolaristico clientelare origine di uno spreco ingente di risorse per noi l'universalità delle prestazioni e la selettività delle modalità di accesso ad un sistema di garanzie sociali sono i capisaldi di una vera riforma
Non si può concepire alcuna politica economica senza vincolo e oggi essi sono anche in una riaffermazione dei diritti universali secondo una logica che valorizzi differenze specificità degli individui a partire dal sesso
E comunque sui temi sociali in generale che va incardinata una vera e propria piattaforma per l'azione immediata
Noi chiediamo subito la tutela integrale del potere d'acquisto delle pensioni e non escludiamo l'iniziativa referendaria per cancellare le norme più iniqua del decreto sulle pensioni chiediamo la restituzione del fiscal Drag il blocco della caduta dei salari un forte trasferimento di risorse verso l'innovazione tecnologica la formazione la ricerca e il ritiro di quell'indegno decreto sulla sanità contro il quale abbiamo comunque promosso il referendum e inizieremo a raccogliere le firme
Si è sviluppato in autunno care compagne e compagni un forte movimento delle lavoratrici e dei lavoratori
E si è aperta anche una discussione difficile complessa sul futuro del sindacato sulla sua funzione e sulla rappresentanza sindacale
è un tema rilevantissimo
E va trattato con grande prudenza non contante
Acido neri e diffuse
è un tema rilevantissimo attorno al quale si manifestano nel partito e nel sindacato tra di noi opinioni diverse
Quella del sindacato è una crisi peculiare specifica ma si inserisce nel contesto più vasto della crisi del sistema politico di cui il sindacato è stato parte
E in crisi tutto il sistema e dunque per certo verso tutte le rappresentanze
A noi sembra che le scelte compiute recentemente a Montecatini dalla CGIL siano giuste e condivisibili
Impegnando l'organizzazione in una profonda in una proposta di profonda modifica della rappresentanza
Investendo la modifica dell'articolo diciannove dello Statuto attraverso il quale si rinuncia al monopolio della rappresentanza per le confederazioni maggiormente rappresentati
Non è cosa da poco diciamo però che bisogna far presto
Noi stessi già nella precedente legislatura è ora in questa abbiamo avanzato una proposta di legge di quel segno
Noi pensiamo che uccide autonomia del sindacato il surreale potere contrattuale risultino esaltati e valorizzate dalle sue capacità di rappresentanza
E attraverso questa via che il movimento dei lavoratori può caricare sulle sue spalle la responsabilità di una risposta nuova generale la crisi italiana
Non ci convincono i progetti sul sindacato dei soci dal resto la tradizione del movimento sindacale italiano direi la sua forza la sua funzione
Ci insegnano che esso ha assunto la progettualità l'autonomia e la democrazia
Come rifiuto non solo di una logica di omologazione ma di una chiusura in se stesso
Noi dunque la modifica dell'articolo diciannove della venire rapidamente per via legislativa questa è la nostra linea queste la nostra posizione politica
Ma in campo c'è promosso dal Coordinamento dei seicento consigli di fabbrica dei venti a CGIL CISL UIL la proposta di un referendum abrogativo di una parte l'articolo diciannove di un altro che lo abrogati interiormente
Contestuale contemporanea questa iniziativa viene proposta la raccolta di firme per una legge di iniziativa popolare sulla stessa materia dagli stessi promotori questa contestualità non è indifferente
Andiamo al nocciolo politico del problema che ci sta di fronte
La soluzione legislativa ritarde rischia ancora di ritardare e non sarà di semplice soluzione bisogna agire per realizzarla bisogna premere
L'iniziativa referendaria risulta per tutti non solo per i promotori che lo hanno dichiarato ma anche per tutti noi per il nostro partito per la sinistra per il tutto il sindacato uno stimolo forte obiettivamente
Poi per il Parlamento dove giacciono diverse proposte di legge
Lo è per il sindacato che non ha posizioni univoche lo è per il partito vi sono compagnie struttura del partito che sostengono questa iniziativa che si impegneranno a raccogliere le firme
Diversi Dinoi dirigenti di partito e di diverse strutture faranno parte del comitato di sostegno noi punteremo all'approvazione della nuova legge questo è l'obiettivo a cui puntiamo ma cogliamo il senso di stimolo per l'iniziativa referendaria questo e torno e lo scopo fondamentale di questa iniziativa
Sappiamo infatti che con il solo referendum non si risolverebbero i problemi che si vogliono affrontare anzi si rischiano di aggravare il sindacato rischia di perdere quel tratto confederale che ne ha distinto la sua funzione lo svolgimento del referendum sull'articolo diciannove rischia di trasformarsi in una campagna contro il sindacalismo federale in quanto tale voteranno tutti i cittadini non solo i lavoratori
E francamente mio pena sconnessi dietro a questa verità si dividerà il Bel Paese forse gli stessi lavoratori potrebbe essere usato per cancellare lo Statuto dei lavoratori come vuole gran parte del padronato italiano
Noi non abbiamo dimenticato ciò che accadeva referendum sulla scala mobile e i tempi oggi non sono francamente migliori
Dunque secondo noi con c'è un errore chi fa un'esaltazione acritica dell'uso di questo strumento ma sbaglia anche chi lo demolizione
Sbaglia perché ci deve risultare chiaro e ci si deve chiedere da dove perché nasce questa richiesta di contare di pesare di decidere e questa richiesta care compagne e compagni noi la consideriamo giusta è una sfida difficile anche per il sindacato
Ma è attraverso il superamento di questa prova che si da RAI si conquisterà nuova credibilità nuova forza ad un sindacato che noi vogliamo più forte e più unito
In Italia sono in discussione le linee di una riforma che punta a far decidere sempre di più i cittadini rispetto ai partiti nelle scelte della politica dei sindaci dei governi delle rappresentanze
E perché sul lavoro e nel lavoro non dovrebbero decidere contare sempre di più anche i lavoratori
Sempre di più
Noi ci chiediamo spesso almeno alcuni di noi
Perché è una parte dei pattisti referendari si fermano sempre quando si tratta dei diritti democratici dei lavoratori nei luoghi di lavoro e ci domandiamo un po'maliziosamente lo ammetto
Perché non scendono dal treno l'onorevole Segni e l'onorevole Pannella grandi democratici referendari per eccellenza e non dicono una parola sui diritti dei lavoratori
La preparazione di questa Assemblea care compagne e compagni abbiamo ristabilito collegamenti reali
Ah dobbiamo sapere per quanto riguarda il nostro partito che molto del nostro patrimonio nelle aziende e nei luoghi di lavoro negli uffici è venuto meno
Certo nelle lotte contro la manovra del governo e contro le scelte compiute in questi mesi siamo stati in prima fila e questo ci viene riconosciuto
Ma oggi ci si chiede di più
Si chiede che il Partito democratico della sinistra abbia in modo accentuato è visibile il carattere del partito delle lavoratrici e dei lavoratori
In questi giorni mentre proposte politiche esplicite si intrecciano con manovre oscure il nostro partito è al centro di un'attenzione che rafforza il nostro ruolo ma anche accresce la nostra responsabilità verso il Paese
Si è rivelata giusta la decisione
Di presentare la mozione di sfiducia al governo Amato
Si è dimostrato che la nostra non è stata un'opposizione sterile o propagandistica
Si è dimostrato che non accettiamo e non accetteremo un semplice allargamento di questa maggioranza nella logica per taluni nuova di una pratica consociativa vecchia che vogliamo batte
Si è dimostrato che a precise condizioni siamo pronti ad assumerci responsabilità di governo
La democrazia cristiana e il suo segretario non possono far finta di non capire
Noi vogliamo che finisca quel patto di governo tra Democrazia Cristiana il Partito Socialista noi vogliamo che questo governo voluto e votato dalla DC e dal piercing se ne fa da perché è un danno per il Paese
Abbiamo detto che all'Italia serve un nuovo governo
Guidato e formato da personalità competenti e non coinvolta nel vecchio sistema politico nei vecchi assetti di potere
Più distaccato dai partiti
Ma con un consenso più diffuso probabilmente nel Paese siamo pronti a far parte a sostenere un governo che abbia sulla questione morale sulla riforma democratica nel Piano del lavoro e lo sviluppo il cuore del suo programma
Ma la crisi abbiamo visto il più di fondo
Investe ormai gli stessi istituti di rappresentanza allora diciamo si facciano nuove regole elettorali subito si riformi il Parlamento e poi si dia la parola ai cittadini
Il tempo per un'opera di tale impegno non è molto bisogna far presto e questo è l'appello che noi rivolgiamo da questa Assemblea tutte le forze democratiche di sinistra del nostro Paese che hanno a cuore il futuro democratico dell'Italia
Care compagne cari compagni noi ci battiamo come avete inteso dal senso di questa mia introduzione per ricostruire una sinistra nuova è forte
A sinistra si trova oggi di fronte alla necessità non solo di superare storiche divisioni ma di reagire ad una tendenza alla frantumazione che proprio negli ultimi anni si è drammaticamente aggravata oggi la sinistra è debole ed è divisa
La crisi di una sua forza storica il p e si e al limite estremo e ciò mette allora ancora più in risalto la nostra responsabilità verso tutte le forze democratiche e di sinistra
C'è l'esigenza di ripensare che cosa oggi significhi essere a sinistra qual è il fondamento etico e culturale di una rinnovata tensione politica quali sono le idee per di un diverso tipo di sviluppo che una nuova sinistra si proponga di perseguire il tema può essere affrontato solo rifiutando posizione di subalternità culturale o di acquiescenza pratica ad una concezione della politica come mera contrattazione del potere
E perciò partendo da un vigoroso rilancio dell'analisi critica della società contemporanea da una forte ripresa dell'impegno di lotta per combattere soprusi iniquità ingiustizie
Per affermare antiche e nuove finalità di socialità
Di solidarietà di liberazione
Per parte nostra vogliamo costruire un partito ricco ricco di un suo pluralismo interno forte e sicuro nel suo impegno unitario
Il partito come forma politica peculiare nasce nella società civile vive in essa innanzi tutto in essa
Nel momento in cui è venuta in discussione la credibilità dei partiti tra larghe masse ritornare tra le lavoratrici e lavoratori come abbiamo fatto con coraggio in queste settimane e decisivo per il futuro del nostro stesso partito
Abbiamo vissuto in questi anni una svolta davvero epocale il mondo è certamente cambiato
L'Europa ora confina davvero Adeste con i monti Urali ad Ovest con l'oceano Atlantico è in atto una nuova divisione internazionale del lavoro e della produzione di continenti anche la nostra Europa non vivono ancora la pace
La ex Jugoslavia dilaniata da una terribile guerra civile ne parliamo sempre poco
La Somalia ci ha ricordato che milioni di esseri umani muoiono oggi per fame
In Palestina e Israele si sono aperte speranze di pace ma quegli uomini deportati sulle montagne del Libano ci dicono quanto sia difficile la conquista della pace
Negli Stati Uniti ha vinto il democratico Clinton e si sono aperte nuove speranze la sinistra esce dunque da dure sconfitte ma dinanzi a sé grandi spazi
Abbiamo fatto nascere questo partito care compagne e compagni sui valori della pace del lavoro della democrazia della non violenza dei diritti umani
Ebbene dobbiamo farli vivere tra i giovani tra le ragazze e tre lavoratori che subiscono l'assalto di un'ondata di destra razzista nazista che percorre l'Europa e che in Italia vuole cancellare il fondamento antifascista su cui è nata la nostra Repubblica
La politica ha bisogno più che mai delle lavoratrici e dei lavoratori e delle nuove generazioni
è in corso un attacco spietato ai partiti ma i partiti per difendersi devono rigenerarsi
E la prima riforma è data come abbiamo detto e come ripetiamo dal rapporto che esso stabiliscono con i lavoratori con le loro aspirazioni con i loro bisogni con i loro sogni
La politica così intensa diviene allora passione civile tensione ideale l'impegno costante
Richiede slancio e a volte anche fatica l'impresa della costruzione del partito democratico della sinistra è anche questo
E questo impegno se è vero noi ci sentiamo di chiederlo a tutti voi
Serve alle lavoratrici e lavoratori italiani un grande partito democratico e di sinistra che ispirandosi ai lavori di un socialismo moderno sia portatore di una concezione della politica come affrancamento emancipazione e liberazione
La politica per noi deve parlare innanzitutto ai bisogni della persona umana dobbiamo avere fiducia allora più fiducia nelle nostre idee nelle nostre forze
Gli anni ottanta sono stati i loro ma gli anni Novanta possono essere vostri care compagne e compagni non dobbiamo temere la sfida del governo affrontiamo la con il coraggio dell'onestà del lavoro della ragione del cuore
Voi avete bisogno di della democrazia ma la democrazia ha bisogno di voi costruite lo allora care compagne e compagni questo nostro partito
Sì attesi genti e severi con tutti i suoi divisi dirigenti pretendete di contare di decidere perché questo care compagne e compagni eh e vuole essere il vostro partito
Per il primo intervento è scritto il compagno
A questi errori l'Italtel di Milano seguirà compagno Franco Pace di Novara i tempi io li terreni dieci minuti
Care compagne e cari compagni gentili ospiti
Questa conferenza deve essere l'occasione per il lancio dell'iniziativa del partito per l'accentazione dalla sua identità
Il partito deve sviluppare maggiormente il suo radicamento tra i lavoratori e lavoratrici e in particolare tra i ceti più deboli
Tale necessità è oggi ancora più evidente a causa dalla drammatica situazione italiana
I lavoratori hanno bisogno del partito che li rappresenti li difenda e sia al loro fianco
La presenza del PDS nelle fabbriche è anche indispensabile per il rilancio dell'iniziativa sindacale di un sindacato diverso di un sindacato più democratico
Ma perché questa conferenza non finisca nel nulla occorre darle un seguito con proposte concrete e iniziative di lotta perché solo così si può essere punto di riferimento
Venendo al merito il documento preparatorio a questa Assemblea riguardo alle privatizzazioni dice
L'urgenza di intervenire per salvare settori strategici della nostra economia di non disperdere risorse immense umani materiali è stata ed è anche la nostra ma il piano delle privatizzazioni del governo ma in altre direzioni
Se attuato esso porterà alle dismissione produttiva di interi settori provocherà l'espulsione della produzione di centinaia di migliaia di lavoratrici e lavoratori esporrà il nostro Paese alla dipendenza verso altri partners europei e mondiali
Ebbene compagni la vicenda dell'azienda in cui lavoro l'Italtel l'esempio emblematico
Del fondamento di questa analisi ed è quindi
Un campo di prova per la nostra azione
L'Italtel è un'azienda a partecipazione statale che produce apparati per telecomunicazioni
Centrali telefoniche ponti radio radiomobile cioè tutto ciò che serve per la comunicazione
L'Italtel un tempo produceva su licenza della Siemens tedesca dall'inizio degli anni Settanta grazie alla realizzazione di un progetto italiano interamente elettronico il proprio molti si ricorderanno si sono create le condizioni per una nostra autonomia
Ma la cosa non è stata facile il partito di allora una parte del sindacato i lavoratori hanno dovuto lottare
Contro una grossa parte della direzione aziendale contro i governi a guida democristiana per far diventare questo prodotto studiato e progettato in azienda uno dei principali sistemi italiani delle telecomunicazioni
All'inizio degli anni Ottanta però l'azienda era al disastro gestionale aveva trenta mila dipendenti un fatturato di cinquecento miliardi e un magazzino di oltre seicento miliardi di materiale occhi Soleto
Era cioè un'azienda che rischiava la chiusura ed aveva la necessità di passare da una produzione elettromeccanica a una produzione elettroniche
Ebbene posti di profonde al vivi al bivio se chiudere vendere o risanare l'azienda la scelta del movimento dei lavoratori e delle lavoratrici è stata risaniamo l'azienda ma salviamo il massimo numero possibile di posti di lavoro
In questi anni abbiamo fatto accordi
Su
Realizzazione di strutture di ricerca sviluppo anche negli stabilimenti del sud formazione professionale mobilità riconversione produttiva contratti di solidarietà prepensionamenti riduzione strutturale dell'orario di lavoro
Voglio ricordare che noi dal mille novecentottantuno facciamo trentotto ore settimanali
E comunque siamo riusciti a risanare l'azienda
Oggi tal tela quindici mila dipendenti con i Maggio con maggiori stabilimenti a Milano Settimo Milanese L'Aquila Santa Maria Capua Vetere Catania quale e Palermo Terni
Pardon Palermo interni si
Quasi un quarto del personale impiegato in attività di ricerca e sviluppo
è un'azienda che produce ricchezza infatti fatturati degli ultimi anni sono ci sono chiusi sempre con un utile di oltre cento miliardi all'anno
è un'azienda che in questo settore tecnicamente avanzato è in grado di competere con le maggiori industrie di telecomunicazioni quali l'americana AT&T la tedesca Siemens la francese Alcatel la svedese Ericsson
Ha un sistema di telecomunicazione pubblica invidiabile la centrale utili il sistema ottico
Inoltre per il settore in cui opera dette con un
Le telecomunicazioni è un settore fondamentale per lo sviluppo del paese
Il buonsenso vorrebbe che l'Italtel fosse una delle aziende su cui contare per il risanamento e il rilancio dell'occupazione
Se non si difende quindi in questo settore compagni in quali altri settori può essere difesa l'occupazione
Succede invece che improvvisamente ci siamo di fronte trovati di fronte a due grossi attacchi la richiesta della direzione aziendale di Italtel di mila settecento esuberi dai estromettere dalla fabbrica con o senza accordo sindacale sindacale
Interrompendo una pratica di relazioni industriali che aveva da anni nella ricerca del racket dell'accordo la sua caratteristica
L'ipotesi prospettata dal governo e dalla stecca questa la seconda crea il secondo grave problema di vendita da lì dell'Italtel a una delle multinazionali e concorrenti ci pare questo un problema grosso è grave
Non un nipote di sviluppo ma una grossa assurdità una ipotesi di de industrializzazione
Sul primo punto cioè sugli esuberi riteniamo che l'elaborazione delle controproposte da parte dell'organizzazione sindacale e relative iniziative di lotta messe in campo con alterni risultati siano comunque adeguate
Il consiglio di fabbrica ha infatti proposto di fronte alla prospettiva dell'azienda di cassa integrazione a zero ore di mobilità esterna senza possibilità di rientro in fabbrica di recuperare posti di lavoro all'INPS
All'interno attraverso la riorganizzazione del lavoro
L'eliminazione del lavoro straordinario la riduzione dell'orario anche attraverso contratti di solidarietà l'accesso volontaria agli strumenti previsti dalla legge per il prepensionamento
La direzione aziendale ha provocatoriamente risposto mantenendo la richiesta dell'espulsione proponendo solamente dopo l'eliminazione
Dei mille settecento supposti esuberi la possibilità di riduzione d'orario pagata però interamente dai lavoratori e dalle lavoratrici
Riguardo alle premeditazione del diciamo che non siamo contrari all'ipotesi siamo contrari cioè all'ipotesi così come stanno venendo avanti
Perché in presenza di una crisi finanziare con scarsità di capitali
Ogni ipotesi di vendita risulterebbe una svendita e la vendita di Italtel angolo un po'estero perché questo è il pericolo
Rimarrebbe l'Italia della sua struttura industriale in grado di competere con grandi progetti nelle telecomunicazioni
Nelle tecnologie delle comunicazioni
Le conseguenze negative non sarebbero circoscritti al settore industriale
Infatti la cultura dell'innovazione tecnologica specialmente nelle l'università è condizionata dalla presenza di aziende forti e avanzate quale fino oggi all'Italtel e fino a ieri è stata prima della vendita la francese Alcatel la Telettra
Siamo contrari sia una contrapposizione tra pubblico privato ossia la difesa della situazione attuale
Riteniamo indispensabile però una politica del governo dell'aspetto che permetta attraverso opportuni accordi la realizzazione di un polo nazionale delle telecomunicazioni a maggioranza pubblico per poi ampliare l'accordo a una multinazionale straniera a tale proposito noi condividiamo la scelta del partito sulle privatizzazioni
Quella cioè di creare dei poli di settori ma è necessario un intervento più deciso di tutto il PDS
Perché compagni a causa della mancanza di informazione sulla questione vendita di aziende come l'Italtel rischiamo oggi di veder attuata la vendita o meglio la svendita di un patrimonio quale riteniamo sia Italtel
è un patrimonio nazionale sull'onda di una critica degli oneri alla moda del momento la privatizzazione
Questo stile
Questo silenzio deve essere interrotto al pressappochismo delle indicazioni del governo sulle privatizzazioni vanno contrapposte serie scelte di politica industriale questo è il compito fondamentale del partito democratico della sinistra
Che vuole rappresentare
Il mondo del lavoro
Io mi domando compagni però su questo secondo punto sul problema
Cerco di andare prego alcune considerazioni fatte per chiudere vistare spara INPS l'esperienza passi alta
Ci ha consentito di risanare la via che ha consentito di risanare l'azienda difendendo un certo livello occupazionale riteniamo che oggi di fronte a questa nuova situazione debba essere perseguito il medesimo obiettivo
Serve però a contrastare il pensiero all'Appio e l'azione della direziona sindacale che punta solo al massimo profitto e sostenere la massima salvaguardia del livello occupazionale come valore con la P maiuscola
Questo anche per considerare per considerazione delle scelte che stiamo compiendo da parte
Delle aziende private
Seconda compagna privatizzare grande questione ma ci chiediamo se questa azienda fosse stata privata chi avrebbe impedito la sua svendita
Come avvenuto per la Telettra si sarebbe mantenuto l'attuale livello occupazionale crediamo di no
La nostra esperienza inoltre ci ha dimostrato che l'evoluzione tecnologica in poco tempo
Riduce il fabbisogno di forza lavoro
Per produrre gli stessi beni si riduce in modo vertiginoso ad esempio Italtel ogni anno il fabbisogno in Italtel cala del dieci per cento ogni anno
Ma ci chiediamo è proprio necessario per questo fatto
In sé positivo si trasformi in una catastrofe per la società Coni crearsi della disoccupazione di massa perciò chiediamo che il Partito democratico della sinistra si faccia promo ore a livello europeo attraverso i propri rappresentanti al Parlamento europeo e a livello mondiale attraverso l'Internazionale socialista di una proposta forte per la riduzione degli orari di lavoro
Questa è la strada per la socializzazione del benessere e per la realizzazione di una migliore qualità della vita che tutti sentiamo oggi necessaria e per chiudere a compagni
Permettetemi quest'ultima riflessione
Milano ha già visto una drastica riduzione della presenza delle partecipazioni statali nel suo territorio in dieci anni gli occupati ci sono dimezzati sono scomparse in intere aziende operanti in settori decisivi in particolare dell'industria
Svendere una realtà come l'Italtel sarebbe un grave danno per la nostra città
E sarebbe un grave danno per l'intero Paese non possiamo mettere in pericolo una realtà col signor significativa in un settore chiave come quello delle telecomunicazioni grazie scusate
Grazie Fier le
Prego quelli che intervengono i rispettare dieci minuti ci fa molti iscritti
E a voi in sala di fare il possibile per consentire a chi vuole ascoltare di ascoltare tocca ora compagno Franco Pace istituto metalli leggeri Novara segue
Alfiero Grandi segretario nazionale CGIL pace
Grazie allora
Non troppo veloce perché spero di riuscirà Léger tutto comunque
Saluto cordialmente i compagni e le compagne presente in questa Assemblea colgo questa occasione per ricordare nell'ottantatré a Torino l'ottava conferenza operaia del PC alla presenza dell'allora segretario Enrico Berlinguer
In quel appunto in quell'Assemblea un nostro compagno dell'Istituto sperimentale metalli leggeri aveva appunto
Espresso i problemi che si possono riscontrare in questo periodo
Nella zona industriale del Novarese infatti questi problemi
Il compagno Martini che appunto metteva in evidenza rischio sostanziale per il nostro Paese è quello di diventare nel breve un sistema trasformatore e non più apportatore di tecnologie ovvero per essere più chiari Sico e per rischio di avvicinarsi sempre più a Paesi dinamici dal punto di vista del consolidamento e mantenimento di fette di mercato a basso contenuto tecnologico
E di allontanarci da coloro che creano questi spazi di mercato con un valore crete cronologico molto elevato cioè c'era essere più espliciti un tipo Corea del Sud Taiwan e così via grafiche e invece scrive perdere il collegamento con l'Europa da allora sono passati dieci anni questi dieci anni sprecati in un ritardo tecnologico potrei dire
Beh sì misticamente incontro incolmabile con colpe divisibili
Tra tante persone sia pubblici e privati comunque in egual maniera evidente e quindi che da una minima analisi del sistema produttivo nazionale ci permette di constatare come rispetto allo sviluppo economico globale del Pianeta Italia l'attività di ricerca e di sviluppo e fortemente sottodimensionata
I dati di un recente studio dell'OCSE evidenziano come ricercatore italiano rappresenti meno dello zero tre per cento della popolazione globale mentre negli altri Paesi la percentuale circa il doppio
Non è ovviamente solo una questione di numeri è una questione di vitalità del sistema
è inutile sottolineare quanto la pura come la burocrazia i sotto stipendio le carriere alimento tendono a mortificare coloro che per propria natura vorrebbero essere linfa tu o più prosaicamente forza lavoro nell'attività di ricerca e sviluppo
è evidente che si sta parlando di una figura il ricercatore non più da immaginarsi rinchiusa nella sua torre d'avorio ma espressione di un sistema sempre più interessato da interconnessioni dove ogni attività e vista in funzione del benessere della collettività
Fisica e di ed economica che dir si voglia
Non è possibile inoltre prescindere da una variabile ormai consolidata cioè dal rapporto con l'ecosistema
Come ci stiamo accorgendo da tempo il mondo l'habitat che ci circonda non è quanto di meglio si possa aspettare
è un posto perennemente in bilico verso il disastro ecologico afflitto da un'esagerata conflittualità e competitività soggetta confusione sono amiche che sfuggono molto spesso le nostre capacità di comprensione eppure nel nostro mondo dove l'essere integrati nel sistema di un Paese
Si misura nella sua capacità di conquistare sempre nuovi mercati ai propri prodotti intuitivo quindi lo stretto rapporto che deve intercorrere tra sistema economico e tecnologico d'avanguardia e qui indubbiamente ad una verifica molto stretta la nostra industria mostra per intero le sue lacune
Non è indubbiamente tutto nero come fa notare un reporter inglese di un paio d'anni fa
Esistono punte avanzate ad esempio il campo farmaceutico dove il gatto iconologico non è proibitivo
Esistono settori tuttavia dove il distacco con gli altri partners della Comunità europea
Per non parlare di Giappone e Stati Uniti e decisamente evidente pensiamo per esempio alla nuova micro informatica
Il che significa che in questi campi si è importatore di tecnologia la causa è rappresentata dalla mancanza o quanto meno dalla carenza nel campo della ricerca a medio termine
Quell'appunto regata ai nuovi prodotti e processi industriali una delle accuse sistematicamente lanciate agli operatori della ricerca italiana
Rappresentata dalla cronica incapacità di trasferire in tempo reale le conoscenze acquisite a questo sistema produttivo e ciò in parte può essere anche vero anche sesso getti dell'accusa sono assai più responsabili che i singoli addetti del settore a questo punto il ritorno al coinvolgimento contemporaneo del pubblico e del privato per il pubblico
All'occhio disattento e finanziamenti sono con il contagocce per il privato
Vorrei dare un termine ciclistico la comodità di succhiare le ruote altrui dalla ricerca pubblica oppure da quella straniera per la miopia nella gestione del solo profitto dell'immediato mi sia concesso una malignità è vero che ragionando in termini di ricerca nel Breve cioè di consumo pressoché diretto risolto risulta assai più difficile calcolare quella funzione trigonometrica che si chiama tangente
Forse qualche elaborazione sarà possibile nel mega progetti e nella ricerca di base ma non posso permettermi un'analisi non rientrando nell'ambito delle mie conoscenze e invece appurato che oltre al disinteresse e alla furberia tipicamente italiana del non intervenire in prima persona nei costi e nell'assunzione di rischi esiste una oggettiva difficoltà per la piccola impresa a di destra ad investire in questo settore a questo pro Toni al di là di tutte le forme possibili di finanziamento agevolato a Novara come organizzazioni sindacali e come Consiglio di fabbrica dell'Istituto sperimentale metalli leggeri è stato dopo è stato dato corpo ad un'ipotesi che partendo dallo stretto ambito locale regionale può assumere caratteristiche di più vasto respiro due parole prima di andare oltre per i suoi per illustrare il quadro in cui ci stiamo muovendo a Novara
Nelle intenzioni di qualche replicante delle mode statunitensi
Doveva essere uno dei poli della Triade con Torino e di Ivrea c'avrebbero costituito la nostra Silicon Valley forte di una presenza sul territorio di ieri realtà consolidate quali i Donegani istituto di ricerche chimiche della Montedison
Istituto sperimentale metalli leggeri del Gruppo Alumix per ricerche nel campo della metallurgia leggera ed avanzata
E la mente industria all'avanguardia nella realizzazione di microchip in silicio il quadro alta al di là di queste parole altisonanti è invece estremamente desolante in particolare per Donegani e di smalto
Il primo è stato praticamente smembrato in virtù delle guerre tra Gardini ENI Montedison e chi più sa più ne metta
Con un prezzo che è stato pagato dalla collettività come sembrerebbe dei recenti sviluppi delle inchieste su Enimont il Donegani dicevo è stato smembrato in una serie di società
Alcune delle quali distrutte trasferite o al limite della sopravvivenza
Mentre il nucleo centrale conservante il nome originario fanno ridotta circa un terzo degli effettivi ecco risulta carente di progetti e con gli stessi ricercatori demotivati spera che probabilmente destinati a cassa integrazione
Ismail invece è costretto a subire le tragiche sordi delle nonostante le sue potenzialità operative non siano ancora del tutto intaccate
Anche se sottoposte a forti ridimensionamenti per tagli in tutti i settori progetti di ricerca all'occupazione basti pensare
A titolo di esempio che la struttura del destriero lo scavo che ha stabilito tutti quei record nella traversata atlantica è stato costruito con un apposito materiale leggero e resistente al tempo stesso Lone combat
Questo materiale studiato è realizzato nei laboratori novarese Lismarì come si diceva attraversa una grave crisi di identità societaria
Perché la capogruppo Alumix e oberata da debiti causati in massima parte da problemi legati alla produzione di alluminio primario costi energetici troppo alti e sovrabbondante abbondanza di metallo sul mercato col ma anche per incapacità di vario genere
Manager lottizzati mancanza di volontà decisionale d'altro che posso solo talmente che posso solo solamente immaginare ma che farebbe molto piacere ad un magistrato onesto
Troppi esempi di mala conduzione si sono assommati negli ultimi anni per non parlare che non ci sia sotto puzza di bruciato
Partendo da queste logiche aberranti ecco dunque il senso della nostra proposta presentata a tutte le forze locali e regionali in sintesi può essere riassunta
Nell'idea di una società di supporto alle piccole e medie industrie in prima istanza piemontesi ma anche lombarde visto che Novara è terra di confine e gravitante nell'ottica milanese
L'idea e quella di una società che non sia più legata totalmente al carrozzone ex Efim e quindi esposta a burrasche indipendenti dalla realtà convincente
Ma una società con un sistema gestionale che può dirsi a grandi linee del tipo consortile a responsabilità limitata cui debbano concorrere a vario titolo
Api direttamente o tramite i singoli associati i quali in cambio di quote associative riceverebbero prestazioni che possono variare dalla ricerca vera e propria in campi specifici
Alla certificazione di qualità al supporto corretto per tutti gli strumenti legislativi sull'innovazione tecnologica e all'assistenza tecnica e così via e un apporto è una proposta evidentemente suscettibile di perfezionamenti perché posso entrare nella fase operativa
Che comunque rappresenta un tentativo di uscire da una logica in cui la ricerca e perdente non è compito mio inoltre pensare a forme di finanziamento e a quant'altro essendo di estrazione tecnica e non già un economista un legislatore
Tuttavia posso immaginare oltre a quanto sopra indicato progetti di ricerca finalizzati gestite in maniera intelligente e altre forme di intervento non solo per la mitologia leggera ma anche nel campo assai promettente
Dei materiali compositi in sintesi quello che ci vorrebbe è uno sforzo di fantasia collettivo che permetta di sfuggire all'arte italica
Del continuo rimandare del non decidere e poi di mettersi a piangere a fatti avvenuti forse fa sorridere vero nel contesto generale dei grossi problemi occupazionali del Paese parlare di nuclei di ricerca ma spazio e tempo del rifiuto era sì ho finito
E infatti vai
Ma solo se si riesce ad acquisire il concetto che non occorre semplicemente uscire dalla crisi dell'immediato
Ma avere il coraggio di guardare più in là solo in questo caso è possibile ipotizzare una riforma che non sia esclusivamente quella di essere a rimorchio degli altri sistemi tecnologicamente avanzati noi la forza per fare questo ce l'abbiamo si vede da questa sala grazie
Devo dare alcune comunicazioni molti chiedono per il pranzo il self service è aperto dalle ore dodici ristorante apre dalle dodici e trenta si trovano entrambi sotto la hall
Ci sono delle richiesta di richiamare urgentemente dunque
Rosalia Caramelli spero di non sbagliare i cognomi in Faenza si metta subito in contatto con un numero di telefono che trova qui alla Presidenza
I compagni Degli Esposti Binci vendi le compagne Degli Esposti Bencivenni chiamino urgentemente la sete arriva la Camera del lavoro di Bologna
La Forgia deve chiamare qui l'appunto dice l'assessore di tali forse il Sindaco nel frattempo spero si tratti di fronte ecco capo non ancora vitali infine salva attore credo Bonadonna chiamare urgentemente alla Filt nazionale
Questo mi pare tutto la parola Alfiero Grandi segretario nazionale CGIL tutti fuori
Considero di grande rilievo che il PDS abbia fatto questa iniziativa cercando di riprendere contatto con il mondo del lavoro nei modi come Angius indicava anche recuperando ritardi problemi
E soprattutto c'è da augurarsi che sia il primo passo di un cammino che insieme dobbiamo percorrere perché oggi c'è grande bisogno
Da parte del mondo del lavoro fortemente colpito
Sulle questioni del lavoro del reddito del potere contrattuale c'è grande bisogno di avere referenti politici e legami e credo che il PDS possa dare in questo ambito un contributo importante
C'è un grande rischio di isolamento una sensazione di smarrimenti di sfiducia perfino in aree molto importanti e crescenti del mondo del lavoro
E le scelte del governo sia quelle dell'autunno sia quelle che non vengono fatte in questi giorni per l'occupazione contribuiscono lo smarrimento
Contribuisce a questa difficoltà questo smarrimento anche l'attacco che il padronato fa un attacco di potere molto forte
Ed è anche per questa ragione che credo di una tensione anche in questa conferenza nella discussione del nostro partito debba esserci nei confronti delle questioni del sindacato
Io voglio affrontare un versante solo della questione del sindacato anche se naturalmente ha molte implicazioni politiche la questione dell'unità e della democrazia
L'unità e sicuramente un punto di grande rilievo lasciatemelo dire da chi segue in particolare in questo momento nelle vicende sindacare le questioni
Del Pubblico impiego della sua riforma
Che sa più di ogni altro come ai risultati pure parziali e insufficienti e che vanno migliorati del decreto di riforma del rapporto di lavoro gli effetti si è arrivati anzitutto perché su questo ad un certo punto
è scattato un impegno unitario delle confederazioni
Ci sono anche altri punti che potremmo citare importanti compreso lo sviluppo di un movimento di lotte impegnativo nell'autunno scorso è una certa ripresa di iniziativa nelle regioni visto da mercoledì scorso qui a Milano
Attorno alle questioni del lavoro dello sviluppo e dell'occupazione quindi sappiamo tutti che è molto importante che ci sia attorno ad obiettivi la capacità di sviluppare un impegno unitario delle confederazioni
E tuttavia sappiamo che questa questione dell'Unità richiede un impegno in particolare della CGIL
Guai se noi avessimo l'impressione che siamo arrivati a questo risultato lo dico per il rapporto di lavoro
Ma lo potrei dire anche per altri campi non ultima l'uscita del sindacato molto dai consigli d'amministrazione dalle commissioni di concorso e da tante sedi consociative che hanno fatto male ad un regime di
Relazioni sindacali trasparenti nel settore pubblico ma anche in certi settori privati
Che potessimo essere arrivati a questo risultato senza un contributo e un ruolo particolare della CGIL otto
Non si è arrivato a risultati importanti di battaglia unitaria attraverso un dono del cielo
Questo è il frutto di una difficile battaglia politica di un impegno chiaro e limpido della CGIL bene quando di una capacità di spostare le posizioni di conquistare obiettivi di trascinare le altre confederazioni male e anche naturalmente di spostare orientamenti
All'interno del mondo del lavoro
è una battaglia difficile dobbiamo sapere che una battaglia difficile perché oggi il mondo del lavoro è fortemente colpito
La mia esperienza di mercoledì via Milano
Abbia trovato in una condizione molto particolare molti compagni mi dicevano finita la manifestazione il comizio che erano contenti sulla perché la manifestazione non era successo nulla io naturalmente ero contento come loro perché è importante che il sindacato unitariamente riesca a fare
Manifestazioni
Che fanno risaltare le questioni del lavoro dell'occupazione non gli scontri o con la polizia o tra lavoratori e tuttavia devo dirvi molto sinceramente io non sono riuscito essere allegro più di tanto
E la ragione sta nel fatto che ho capito bene qual era il clima della manifestazione di Milano e non solo di Milano una grandissima preoccupazione per il lavoro
Mille drammi riversi ma mille drammi che separano dividono frantumano e crea una condizione di disagio nel mondo del lavoro
Per tutto il corteo luoghi di lavoro fabbriche mi ponevano i loro problemi e chiedendo questo o quell'intervento a Roma i più diversi
Dalla cassa integrazione le procedure di mobilità dall'intervento su problemi immediati a questioni più difficili da risolvere ma tutte queste questioni indicavano un clima di grande preoccupazione
E la prima fila c'erano lavoratori che indicavano tutti i problemi creati dalla politica economica del governo di questi mesi
Da chi aveva il bollino della patente rinnovata fino a chi aveva pagato il ticket chi aveva il bollettino di conto corrente chi era stato in qualche modo colpito da quella grandinata iniqua di provvedimenti che sono stati adottati dal governo
Noi dobbiamo sapere che questo è il clima di grande difficoltà del mondo del lavoro del nostro Paese oggi
E non è facile affrontare le questioni se non abbiamo chiaro che deve esistere una prospettiva che ha di fronte a sé l'obiettivo dell'unità e dell'iniziativa unitaria anzitutto della CGIL e della nostra confederazione
Purtroppo io ho l'impressione in taluni casi all'interno anzitutto della CGIL ma in generale del sindacato ci sia talora una sorta di cupio dissolvi
Una difficoltà da affrontare il centro del problema è a liberare le questioni da interessi di parte e gli atteggiamenti che possono fare molto male all'obiettivo irrinunciabile dell'unità del movimento sindacale
Elementi di separazione esasperata Interna
Elementi di caratterizzazione che non fanno parte del dibattito sindacale sto pensando
Alla Chiaretti rivelazione francamente troppo frequente
Dei socialisti della CGIL nel dibattito interno al loro partito
Oggi con Craxi domani contro poi con Benvenuto magari domani contro con Martelli domani contro tutto questo non fa bene alla capacità del sindacato della CGIL di tenere al centro le questioni
Eppure io voglio dire che risultati ci sono stati risultati molto importanti che io non disprezzo e Ray anche perché non ho dimenticato l'intervista di Gelli a L'Unità
Che diceva in modo chiaro quasi profetico
Che sul cammino di una svolta moderata e conservatrice di questo Paese c'era un grande ostacolo la normalizzazione del sindacato la sua frantumazione la sua incapacità di esercitare un ruolo positivo
Questo non vuole dire che tutto va bene le cose non vanno affatto bene ci sono molti problemi anzitutto sul terreno del rapporto con i lavoratori
Ci sono grandi problemi di capacità di rappresentanza giunture importanti si sono allentate qualcuna scricchiola e qualcuna si è rotta nel rapporto con i lavoratori c'è una crisi del sindacato e c'è una crisi di fiducia del sindacato
Ha ragione Angelo Squeo sta crisi ha caratteristiche riversa dal mondo politico non c'è dubbio ma questa crisi c'è occorre riconoscerlo la e prenderne atto ma è proprio per questa ragione che io penso non sia giusto e lo voglio dire con chiarezza la scelta fatta di andare al referendum
Lo so questo è un dibattito libero e con e quindi ognuno di noi si deve liberamente schierare dire come la pensa
Io ritengo che proprio le ragioni che Angius ha riportato qui lo dico così per brevità non per altre ragioni siano ragioni che possono portare all'esito esattamente opposto
A essere preoccupati per la valanga che si mette in moto a rischio che questa valanga trascini con sé elementi contro il sindacato confederale contro gli elementi di solidarietà contro la capacità di rispondere alle preoccupazioni e alla fine travolga le migliori intenzioni che molti compagni pure hanno messo in questa iniziativa referendaria
Quindi io lo dico con molta chiarezza
Così come altri compagni si batteranno per i referendum io dirò altrettanto chiaramente che non sono d'accordo e la ritengo un'iniziativa sbagliate
Però voglio dire altrettanto che capisco da dove nasce l'iniziativa del referendum a me ha molto colpito quando il compagno Predoi in una trasmissione televisiva ha affrontato la questione in termini se volete semplificate ma estremamente efficaci
Bene o male i partiti si verifica con il voto
Il sindacato da troppo tempo no
E quando coi Pannella cominciato ironizzare sul fatto che il sindacato da troppi anni non fa votare ai lavoratori i propri rappresentanti se c'era ancora bisogno di una dimostrazione ho capito che era proprio finita e c'era bisogno di un'iniziativa per affrontare il problema
Io quindi non demonizza soli iniziativa del referendum non la condivido la ritengo sbagliato
Ma so che nasce su un terreno di coltura perché se ha titolo per emergere se raccoglierà firme se avrà adesione significa che c'è un malessere che deve essere affrontato
E quindi occorre dare certezza di regole al rapporto tra sindacato lavoratori occorre affrontare il nodo rappresentanza e rappresentatività
E la CGIL a Montecatini ha deciso dopo il direttivo ha confermato la scelta della legge di iniziativa popolare la legge è pronta
Il gruppo di lavoro della CGIL ha finito i suoi lavori io mi auguro che il tre e quattro il direttivo della CGIL
Confermi la sua convocazione vari la legge di iniziativa popolare e a fronte con una scelta netta un'iniziativa positiva e propositiva
Per risolvere questo problema perché referendum non lo risolverà i referendum non affronta la questione chiave che abbiamo di fronte
Ed è che non affronta la questione come si misura la maggiore rappresentatività
Quali sono i criteri in cui i lavoratori possono intervenire e questo si può fare soltanto con un'iniziativa positiva e propositiva come ad esempio una legge questa iniziativa della CGIL può favorire una sviluppo del dibattito parlamentare troppe volte
Lasciato a se stesso e troppe volte magari anche con qualche disattenzione da parte nostra ci sono varie iniziative di legge ad esempio sempre considerato molto positive l'ho sempre detto
è molto intelligente anche la proposta di Giorgio Ghezzi che oggi porta anche altre firme ritengo sia stato un contributo molto importante da affrontare il problema
Ciò che deve essere chiaro che la legge di iniziativa popolare della CGIL deve dare l'esito di un effettivo dibattito parlamentare e quindi di un effettivo esito di una legge dello Stato
Perché questo è il problema di cui oggi abbiamo bisogno quindi io non ho dubbi sul fatto che rappresentanza e rappresentatività sono la prima grande scommessa su cui il sindacato deve sciogliere i propri nodi ma voglio dire anche con altrettanta chiarezza e lo continuo a dire
Un attimo solo eh arrivo
Che la democrazia non risolve tutti i problemi lo dico perché io ho criticato Montecatini e continuo a farlo anche in questa sede il contratto dei graffiti sui i grafici hanno fatto un contratto che io non contesto sotto il profilo della legalità democratica hanno tenuto la maggioranza dei lavoratori a favore e fanno bene ad applicare quel contratto
Ma io mantengo un dissenso politico di fondo nei confronti del contratto
Per contratto ha bloccato la contrattazione articolata e per di più sul tavolo dove c'è il presidente della Confindustria con tutte le implicazioni del caso per tre anni e per tutta la durata
è caduto nella trappola di mettere in contraddizione il salario per le piccole aziende con la capacità contrattuale di controllo nelle grandi aziende
E questo penso sia un errore
Lo dico perché i problemi dell'unità come quelli della prospettiva della CGIL non possono prescindere dalla questione della linea politica e del programma
Ed è proprio qui che noi dobbiamo affrontare la questione in rapporto anche le altre organizzazioni la sirena che oggi viene lanciata dell'unità ad esempio anche dalla dichiarazione di questi giorni di D'Antoni di Morese non mi convince
Non mi convince perché la risposta alla crisi rappresentanza non sta nel mettere insieme CGIL CISL UIL senza affrontare il problema la risposta sta nell'affrontare anzi tutte e tre le ha preliminarmente la crisi di rappresentanza e quindi la legge sulla rappresentanza
La risposta alla crisi dell'unità aeree difficoltà non sta nel non affrontare le questioni programmatiche ma nell'affrontare appunto il programma e la linea politica la strategia di Rimini e dei diritti che la CGIL ha messo in campo e che ancora oggi non è sufficientemente applicate
Soluzioni semplificate sulla strada dell'unità
Porterebbero a un sindacato subalterno senza autonomia senza radici nel mondo del lavoro incapace di confrontarsi col mondo politico attraverso un reale processo d'autonomia
Autonomia è possibile solo se si ha certezza di diritti e di doveri certezza di regole in grado di affrontare le questioni naturalmente in questo modo di affrontare anche lo scontro tra le linee politiche in un pluralismo che sindacati italiano non può e non vuole abbattere
L'idea di semplificare il pluralismo di semplici di ridurre ad uno alla situazione di concludere le difficoltà del sindacato italiano con una svolta autoritaria e Teo centralistica
è a mio giudizio la questione assurda che ha due difetti fondamentali secondo me non si realizzerà ma se si dovesse realizzare provocherà ulteriori sessioni perché non sarà possibile mantenere le diversità all'interno gli uni schema così semplificato
E allora c'è il problema del programma
C'è una novità che occorre affrontare ed è necessario quindi che si affronti con forza l'esigenza di un'alternativa di politica economica che partendo dalle questioni del lavoro
Abbia nel sindacato un punto di riferimento per andare in una direzione diversa rispetto alle scelte di questi anni
Creare le condizioni perché si sia insieme risanamento e sviluppo perché ci sia insieme la finanza pubblica la politica del lavoro e dell'occupazione
Oggi noi dobbiamo affrontare le questioni in modo tale che lei abbiano appunto questo orizzonte questa capacità
Per questa via si può affrontare il problema delle classi dirigenti ed è loro rinnovamento
Non attraverso l'idea di ritornare ad un modello di sindacato amico non attraverso l'idea di un abbattimento dell'autonomia del sindacato ma esaltando l'autonomia del sindacato
Costruendo la le potenzialità attraverso un radicamento di rappresentanza e rappresentatività e costruendo in un confronto pluralistico dipendenti di idee la capacità di arrivare ad una sintesi unitaria
Se non riusciremo ad arrivare ad una condizione di questo tipo e se non avremo questa capacità io temo che il risultato sarà una condizione di drammatica difficoltà
E questo lo deve capire anche il nostro partito nel momento in cui affronto una ripresa di rapporto col mondo del lavoro perché il nostro partito povero un'influenza importante sul futuro del rapporto tra sindacato e lavoratori
Per ridare al sindacato un ruolo autonomo non subalterno autonomo sul piano programmatico e della sua capacità di insediamento e di radici nel mondo del lavoro
Prima di dare la parola al prossimo che il compagno Varriale di Napoli
Devo comunicare che i capi delegazione della Toscana della Campania e della Liguria del Piemonte e dell'Emilia sono attesi nella segreteria che qui alla destra del palco la presidenza
Dunque Raffaele Varriale poi compaiono Guadagnini di Carbonia
Compagni questa Assemblea la prima del lavoratori della luce del PDS si svolge in un momento dove la crisi economica politica
E sociale del nostro Paese e profondo gravissimo dalle responsabilità che ha governato il Paese ed altrettanto grave l'ostinazione che essi hanno e perché non avvenga il cambiamento
Cambiamento che questo Paese necessaria perché i lavoratori la levatrice il Paese nel loro insieme non possono vedere pregiudicato il loro avvenire ancora presente in Italia anche si stava traballante o il regime democristiano
E pezzi consistenti sono presenti in particolar modo leggere né denaro dove l'affiliazione con la mafia e la camorra e infatti tutti i giorni un vero e proprio esercito di affilati
Dopo diventare sempre più grave perché la la band di socializzazione del Sud che è poco sfociare di una vera e propria lotta dei poveri
Può diventare l'ancora di salvezza di molti personaggi politici napoletani Cavendish il fiato corto posto rigenerarsi nella crisi lasciando così ancora a governare per molti anni la BCE cioè alleati
Ecco allora necessario un grosso impegno del PDS che facendo proprio una gatta forma per il diritto al lavoro
Risolve per l'arrivo per la ricostruzione democratica del Paese questa Assemblea deve dare un segnale preciso al Paese ai lavoratori
Che il PDS si pone come primo partito dei lavoratori in Italia in questi giorni musei dal partito sulla questione dei lavoratori l'Ilva di Piombino la Sardegna è la legna Ashley
Vanno perseguite perché essa porta la fiducia fra i lavoratori
Perché vedono la presenza del partito che negli ultimi perigliosi era fiero lati vorrei fare una breve parentesi sulla questione Alenia
Alenia e su questo non voglio dilungarmi perché i compagni di volo rischia la questione è un'azienda che paga la crisi
Il modo così vistoso perché ha una crisi congiunturale in atto ha già avuto negli ultimi anni ha un gruppo dirigente inaffidabile incapaci
Con un crescendo sento della lottizzazione per per molti versi somigli il modo di fare politica della DC
Non è pensabile che un'azienda un'azienda pubblica continua a presentare ai sindacati solo piani dagli occupazionale senza vere un vere piano di politica industriale
In questi ultimi giorni i l'allora lei Mia
Si sono mobilitati andare sviluppato una grande iniziativa di lotta pronti dall'aeroporto di Capodichino e strade Ida aveva era di Capodichino hanno fatto un'Assemblea proprio ieri al centro Bonifacio
Dove c'è stato anche è una proposta provocazione dell'Api dell'azienda
Che ha fatto capire che non è possibile andare ad accordi diversi che l'unica strada perseguibile quella del dei dei cinque mila tagli
Ieri ero
Con questa mobilitazione lavoratore Alenia andrà dopo la grande manifestazione dell'undici febbraio condividono la necessità che per la difesa dell'occupazione di primarie vitale importanza per noi la possibilità di sviluppo che Napoli e la Campania esso devono avvenire
Par pendenti portare dalla giusta preoccupazione dai relatori Alain essi gitano la sospensione immediata e provvedere alla cassa integrazione e l'avvio di una fase di contrattazione vera con le parti interessate
Governo azienda e sindacati
Per definire un vero piano di politica industriale collegata allo sviluppo debole necessarie per lo sviluppo del Mezzogiorno
Polare spaziale trasportano elettro fermo
Questa politica dei popoli credibile in quanto nell'area napoletana e campana sono allocati impresa ed interi sistemi di impresa e capaci di rispondere all'evoluzione dei mercati interni ed internazionali
Per non parlare dei livelli occupazionali esistenti sette mila addetti in Alenia e circa quattro mila e settore menestrello
Bernardo galera chiediamo un vero piano di settore come in altri Paesi europei alla programmazione dalle attività legata alla difesa all'Aeronautica militare e civile all'era spaziale all'aria motoristica
Cioè dare dei fanghi di finanziamento della legge ottocentootto la riforma del bilancio della difesa
La definizione di una legge di riconversione Caio dalla ricerca all'innovazione soprattutto nel campo del progettuali
Sul settore analoghe diamo che Napoli resta autonomo rispetto ad altre ciò zone geografiche della di Alenia si sviluppa sempre di più per la possibilità di competere
In linea con in tutte le le parti progettuali produttive qualitative
Facendo decollare una era dalle aree produttive di Napoli
In questo senso è necessario l'impegno a tutti i livelli dal PDS e da allora lega di Napoli l'hanno fatto anche esposta ampiamente in questi giorni al segretario generale del partito
è necessaria perché il perciò che da questa Assemblea arriverà allora dovute agli operai ai tecnici una nuova una nuova prova tangibile di cambiamento di rotta di fare politica del nostro Paese bisogna ripartire dal lavoro
Li metterà accende il lavoro significa dare una svolta anche alla politica economica dissennata del governo Amato ha portato avanti
Ed in questo senso che il partito dovrà impegnarsi in pratica i prossimi giorni che appartenga a un grosso piano per il lavoro abile ragione per un governo di svolta
Grazie per l'autolimita azione ripeto l'appello di prima perché i compagni non sono presentati o comunque non tutti i capi delegazione di Toscana Campania Liguria Piemonte ed Emilia sono attesi urgentemente in segreteria
Occorre che qualcuno li informi se non sono in sala gli ultimi due interventi ha la parola il compagno Giacomo Guadagnini
Di Carbonia chiude la a Vignone mattutina Eaton paio Fabio Mussi Guadagnini
Ecco qua
Con
Compagne e compagni con la questione morale tanto care al compagno Berlinguer
Accade ha fatto emergere una rete di connivenza e di complicità dentro le quali si sono consolidati equilibri di forza e di potere e assetti di governo
L'impotenza la corruzione l'incapacità di reagire in maniera degna
Che paralizza oggi il sistema dei partiti
Rischia di aprire tra i cittadini vuoti pericolosi che portano ad avventure pericolose se non viene individuata al più presto una soluzione disegno demografici nevicato sui falli
La rimozione quindi dalla questione morale diventa nel nostro Paese
Per il nostro partito per i lavoratori per le donne per i giovani per i pensionati e per i disoccupati oggi in lotta
Parte integrante della lotta stessa per una seria riforma democratica si può fare strettamente legata quindi alla questione morale esiste oggi un rilevante problema sociale ed economico
I posti a rischio sono quattrocento mila secondo le ipotesi più prudenti
E settecento mila nelle previsioni più pessimistiche
La destra la disoccupazione comunque destinato ad aumentare
La causa di occupazione già evidente nel novantuno è calata ulteriormente nel novantadue del sei virgola otto per cento e purtroppo la cosa più grave è che non è nel novantatré e previsto un calo ancora più pesante
L'emergenza occupazione diventa quindi il tema dominante del dibattito politico il tema dominante del nostro dibattito politico
Lo stesso presidente del Consiglio Amato dichiara che il posto di lavoro degli italiani e la vera trincea su cui il governo deve combattere
Il fatto vero è noto a tutti i cittadini perché le conseguenze sono nei fatti è che il governo Amato ha predisposto per la soluzione della crisi economica del nostro Paese un pacchetto di misure insufficienti e tardive sul piano del lavoro dell'occupazione manca una politica attiva del lavoro fatta di misure in grado di fronteggiare l'emergenza
Manca una politica per l'occupazione in grado di determinare una ripresa dello sviluppo degli Investimenti è un rafforzamento qualitativo dell'industria
Il problema della difesa dell'occupazione si può affrontare solo contestualmente a quello dello sviluppo economico e produttivo
I provvedimenti e tardivi e insufficienti hanno e avranno effetti ancora più deleteri nel Mezzogiorno
Se osserviamo una mappa regionale della disoccupazione in Italia constatiamo immediatamente che oggi il dualismo tra Nord e Sud assume caratteristiche drammatiche tra i senza lavoro
Va combattuta con forza una pericolosa tendenza negare l'esistenza di una questione specifica del lavoro al Sud dove il tasso di disoccupazione e circa il venti per cento in Sardegna
Viviamo una fase particolarmente tormentata della nostra economia
Siamo a un punto di non ritorno e i problemi non risolti questo lo devono capire tutti porranno prima o poi un problema di democrazia a tutto il nostro Paese
Emergenza nella piccola e media impresa emergente nel settore industriale con un attacco continuo a questa o quella fabbrica alto tasso di disoccupazione perché nessuno ci ha raggiunto il quaranta per cento
In Sardegna da condizione economica di una grande parte dell'industria pubblica è di una gravità senza precedenti a causa di enormi errori politici ed economici ed incredibili miopi e nella classe dirigente asservita al potere e inaudito oggi pensare che quella stessa classe dirigente quello stesso blocco di forze economiche sociali che porta tutta intera la responsabilità di questa crisi acutissima abbia l'impudenza
Di pretendere di determinare le scelte di politica economica di una parte decisiva dell'apparato industriale italiano rappresentato in Sardegna dai settori dalla chimica
Dell'Energia con la gassificazione del carbone metta giù metanizzazione e il polo energetico dall'alluminio dalla metallurgia del piombo dello zinco
Dalla carta per i quali esistono tra l'altro gli impegni assunti e ancora disattesi dalle imprese pubbliche dallo stesso governo e mi riferisco al protocollo d'intesa e diciannove centodieci diciannove dicembre novanta
Ci rendiamo conto comunque che il disegno di sviluppo per il quale la zona si è battuta e per il quale però successivamente amici è indugiato anche troppo è ormai entrato fortemente in crisi
è necessario e urgente re inventare una prospettiva con ben in evidenza la qualità dello sviluppo come diceva il compagno Gavino Angius nella sua introduzione le proposte di sviluppo
La proposta di sviluppo deve partire da una rivalutazione critica sul piano della validità industriale dell'esistente per poi disegnare una politica che valorizzi lavoro le attività di ricerca e di sviluppo l'innovazione tecnologica gli investimenti produttivi
Oggi reggevo nella Repubblica
Dei minatori del Sulcis
Dice che l'ENI vuole si vuole disimpegnare dalle miniere metallurgiche di zinco e piombo perché antieconomiche
Dice ancora chi glielo spiega questi minatori che hanno fatto sempre i minatori che non servono più
Ma badate io su questa cosa voglio fare chiarezza
Non è questo il problema non c'è gente che vuole lavorare in miniera per un milione e duecento mila lire al mese
Noi concordiamo sul fatto che non esista domani per il comparto tradizionali mineraria del Sulcis
Ma è anche vero che noi non ne possiamo accettare la messa in liquidazione senza che sia definito un progetto di reindustrializzazione un piano sulle alternative di sviluppo dove devono trovare spazio iniziative forti
Per quanto riguarda il carbone Sulcis e il suo utilizzo per la produzione e regia e ENI ENEL l'Unione Petrolifera Italiana mostro con chiarezza di non aver interesse per la gassificazione
Noi ci batteremo perché venga rispettato il contratto di programma stipulato tra ENEL e Governo sono stati spesi già molte centinaia di miliardi per preparare la miniera la produzione o alla coltivazione come si dice ed è noto a tutti che l'unica possibilità di utilizzo ai fini energetici compatibilmente con l'ambiente carbone Sulcis sia attraverso la gassificazione
Per quanto riguarda l'alluminio e di oggi l'approvazione del decreto legge per la liquidazione dell'Efim
I lavoratori Sulcis il parla impegni parlamentari sardi dal partito democratico da sinistra già da alcuni anni avevano sostenuto la necessità di superare ho finito ho quasi finito le firme nel quadro di un riordino complessivo dell'insieme l'azienda partecipazione statale
Non siamo stati ascoltati perché l'ENI e l'Efim per L'Aia socialista e lì lì per l'area democristiana
Erano più occupati a distribuire mazzette ai propri partiti che a innovare e alimentarsi al mercato diversificando le proprie produzioni ciò stesso decreto di citazione le rime avvenuto senza un progetto per il settore industriale
E con gravi ripercussioni sull'indotto che riguardano anzitutto l'occupazione e le aziende fornitrici molte delle quali sono sull'orlo del collasso altre sono già fallite
Sono ingenti investimenti nella chimica fine in risposta alle giuste proteste gli operai delle ciminiere di via Ciro o degli autogestiti ma chiede Due come sono urgenti impegni sulla metallurgia e sulla carta
Siamo più che mai convinti che sia necessario ripensare una prospettiva che va costruita con un'ampia mobilitazione e partecipazione democratica sollecitando rapporti diversi contributi ed è ma soprattutto operando un'inversione di tendenza con un salto culturale nelle proposte di sviluppo che porti all'attuazione di un nuovo piano di rinascita
Mi avvio a concludere ricordando la durissima a forma di lotta dei quattro operai edili l'acido rimasti per cinquantanove giorni a ottanta metri di altezza su quella ciminiera
La nuova svolta della protesta del Sulcis con il messaggio disperato dei minatori rimasti asserragliati nel pozzo in una jeep Figus i lavoratori alla sarda ma chiusi dentro un forno rotativo sono diventati il simbolo
Del movimento e la Sardegna il simbolo del nuovo movimento sardo
Mentre dalla stampa si apprende che l'ENI ha versato in dieci anni mille cinquecento miliardi di tangenti ai partiti di governo
Che la stessa ENI annuncia di chiudere le miniere disattendendo a corti già presi
Che l'ENEL ENI e governo mostrano di non voler rispettare il contratto di programma per la gassificazione del carbone Sulcis
Un gruppo di minatori in questi giorni ha preso con sé l'esplosivo e si è barricato nuovamente nelle miniere dando vita a una rivolta che rischia di diventare un dramma
Contro il Governo
Contro il deserto industriale la Sardegna il Sulcis delle miniere in agonia delle fabbriche chiuse dei ventidue mila disoccupati dei quasi due mila cassa integrati ha ripreso la lotta dura in otto mila abbiamo accolto il segretario del nostro partito nella piazza di Carbonia in cinque mila eravamo due giorni fa con i marciatori che facevano tappa nel polo industriale di Portovesme
La marcia per lo sviluppo che parte dal Sulcis si unì a Cagliari con i marciatori e le popolazioni che verranno da tutte le parti e la Sardegna
Per urlare al governo la rabbia e la disperazione ma anche come diceva Calvino nella sua relazione in Tucci IVA determinazione e convinzione che da questa crisi si può e si deve uscire
Grazie Guadagnini avevamo previsto di concludere i lavori qua stamattina alle tredici e quindici siamo in anticipo per questo prima che i con cura alla mattinata in compagnia Mussi diamo la parola
Alla professor Giorgio Rondini università di Pavia avrebbe dovuto intervenire oggi prenda la parola adesso poi mossi
Mi dispiace essere chiamato professore in questa sede perché sono qui non come tale ma come iscritto al PDS
Io mi occuperò di una questione non immediatamente politiche a differenza di quanti ne hanno preceduto ma non per questo professore hanno e per l'appunto non astratta
Per consentire a me stesso di essere ebreo dentro anticipo la mia tesi che è la seguente
Noi viviamo in un mondo in cui vi è sovrapproduzione di merci
E sotto occupazione del lavoro
In un mondo fatto così io temo che non ci si possa attendere una ripresa dell'occupazione né da spinte internazionali
Nelle politiche economiche di rilancio della produzione di merci
E che occorre dunque cercare anche altrove
Uscendo da una logica esclusivamente in dovreste industrialista mercantile
La parte negativa della tesi fa riferimento al contesto internazionale volte sperano che un eventuale rilancio
Da parte dei clienti o dell'economia americana comporti automaticamente un rilancio
Della nostra economia io temo che questo ottimismo senza un dato almeno in parte
E questo sulla base di quanto è accaduto circa dieci anni fa dieci anni fa c'è stato una recessione analoga
E la durata tre anni
Se ne era usciti gli Stati Uniti ne erano usciti ma ne erano usciti dalla politica di Reagan la politica di Reagan ha segnato definitivamente la fine sfortunatamente io temo la fine del modello fordista keynesiano non sarà Clinton fra risponderanno
Per ragioni che non non posso argomentare ma delle quali credo di essere convinto che cosa succede negli anni novanta oltre alla ripresa sushi tanta da Reagan
Piano piano questa spinta si spegne e si spegne per una serie di ragioni interne ma per due ragioni
Che si succedono a breve scadenza che sono la crisi del Golfo
Con forti conseguenze nessun comportamento delle famiglie e delle imprese e soprattutto i costi del processo di unificazione della Germania che impongono
Alla Germania stessa la necessità di riequilibrare la bilancia dei pagamenti di combattere l'inflazione con politiche restrittive che colpiscono tutti i paesi europei ormai chi fa politica economica in Europa è soltanto la Germania
La quale ha perso due guerre mondiali sui campi di battaglia ma vincerà la terza sui mercati ottengo
In Europa l'evoluzione economica continuerà ad essere
Condizionata dalla situazione tedesca
E dalle incertezze sistemavano ettari italiano in più
Sarà condizionata da ciò che la caratterizza all'interno
In ogni caso questo è il punto essenziale della parte negativa della mia tesi i tassi di crescita dell'economia internazionale saranno certamente così bassi da non giustificare alcuna ripresa dell'occupazione nessuno dei Paesi industrializzati
L'Italia è messa ancora peggio naturalmente ed è messa ancora peggio sia per ragioni strutturali che per ragioni congiunturali la ragione congiunturale principale il Governo che abbiamo evidentemente
Sono già state dette molte cose a questo proposito dando se da altri ne ricordo una sufficiente a dare fondamento della politica economica
Di questo governo ed è che l'unico accetto
Non desidero nemmeno chiamarla classe
L'unico accetto non colpito dalle manovre del governo è quello dei percettori di rendita piccoli e grandi e quella parte dell'imprenditoria che anziché produrre merci a mezzo di merci produce denaro a mezzo di denaro
Trasformando i profitti industriali che spreme nei modi a voi note ancor più che a me
In fondo infruttiferi di interessi
Anziché il nuovo capitale produttivo e generando così nuove forme di consumo signorile
L'intreccio perverso fra profitti e rendite fra affari e politica è uno dei nodi più stretti attorno al collo dei lavoratori dell'economia della società italiana
Vengo all'argomento e connettere due parte della mia tesi dapprima ricorderete che non ci si può aspettare da politiche di rilancio né internazionali nazionali illa ripresa dell'IVA economia e che occorre dunque cercare anche altrove ripeto uscendo da una logica esclusivamente industrialista e mercantile
L'argomento è questo la cosiddetta emergenza occupazionale è senza dubbio alcuno una emergenza drammatica e spesso tragica perché la per finisce e per le sue conseguenze sociali e politiche
Insisto su quelle politiche posto che l'esercito industriale di riserva e Ancona Carlo Marx chiamava la disoccupazione e anche l'esercito politico di riserva
E il degrado del nostro Paese e i problemi della democrazia credo che siano fortemente collegati
Alla crescita e all'uso di questo esercito di riserva
Io però temo che la mancanza di lavoro non sia un episodio congiunturale come molti di noi anche credo no non è una malattia di breve periodo
è il sintomo di una tendenza di lungo periodo dei sistemi capitalistici tutti
è una tendenza riconducibile alla cosiddetta malattia della disoccupazione tecnologica nelle sue varie forme
Che consegue all'introduzione deliberata di tecniche produttive organizzative le due cose vanno insieme evidentemente intese a risparmiare non lavoro ma lavoratori
Normalmente si dice il progresso tecnico e naturalmente risparmiatore di lavoro voi sapete meglio di me che il progresso tecnico non è risparmiatore di lavoro mai risparmiatore di lavoratori le due cose sono ovviamente diverso
Per decenni del pretendente è stata contrastata con l'adozione del modello fordista kennediano molto semplicemente produzione di massa è stato sociale
E precisamente il modello abbandonato da Reagan e dalla Thatcher e che non potrà essere di seppellito ripristinato da Clinton
La cui politica per quanto progressista Possa estere riguarderà essenzialmente la situazione interna degli Stati Uniti e non nel resto del mondo industrializzato
Non è da una ripresa della produzione un eventualmente stimolata da una peraltro improbabile ripresa internazionale che ci si può aspettare un aumento dell'occupazione
Ma anche se si desse una ripresa della produzione vi sono ragioni per pensare che la disoccupazione nel settore capitalistico e mercantile dell'economia della società si è irreversibile
Vi sono ragioni storiche difficili da eliminare anche solo da correggere deindustrializzazione finanziarizzazione e più in generale la ristrutturazione pregressa in atto
Grazie al governo Amato nel sistema economico e soprattutto nel sistema sociale
Ma soprattutto c'è una nuova e perversa relazione
Che si è stabilita per la produzione di merce e occupazione di lavoro vivo
è vero che se la produzione cala cala l'occupazione
Ma non è vero che se la produzione riprende riprende anche l'occupazione
Intorno al punto di svolta possono crescere le ore lavorate e lo sappiamo da lì proposte per così dire recenti e del padronato dalla FIAT per esempio
Ma la disoccupazione viene cristallizzata mediante ristrutturazione tecnologiche organizzative a loro volta irreversibili in questo è l'aspetto strutturale della flessibilità capitalistica della disoccupazione
La forza lavoro è una merce la cui quantità domandata e flessibile soltanto verso il basso
Di qui a mio parere l'insufficienza di politiche keynesiane di rilancio della domanda che non per questo sarebbero inutili beninteso
Così come sarebbero insufficienti e però necessarie anche questo deve essere ben chiaro politica industriale non limitate alla sferza del cambio dei tassi d'interesse come peraltro il padronato vorrebbe
è curioso che il nostro padronato non mi chieda politiche industriali serie come qui poco fa sono state invocate ma chieda soltanto una politica permissiva il cambio vale a dire di valutazione
Tasse interessa mostrando di nuovo insieme con altri segni chiari nella storia economica del centro del nostro paese la statura
Di esso perde la NATO
Io credo che la soluzione ideale che certamente va perseguita sia quella di una redistribuzione del lavoro mediante una riduzione generalizzata dell'orario di lavoro
La formula lavorare meno lavorare tutti ha però due difetti gravi
Le fortissime resistenze politiche prevedibili da parte del capitale
Per il fatto che sconta pur sempre un impiego del lavoro nell'ambito della sola sfera capitalistica mercantile dell'economia della società
La soluzione del problema più grave che ovviamente la mancanza di lavoro va dunque cercata anche altrove anche al di fuori della parte capitalistica mercantile dell'economia e della società
E nella sfera dei bisogni assoluti anziché in quella dei bisogni relativi e questa io credo la dimensione che dovrebbe occupare un Piano del lavoro nobile storica contrapposizione è quello del capitale la crisi stessa prevede oggi
Restringere l'area mercantile dell'economia della società riempiendole però il resto di disoccupazione di inattività e di anomia
Occorre bensì fare tutto quanto si può fare affinché l'industria si rafforzi al fine di conservare l'occupazione industriale e possibilmente di correggere le conseguenze perniciose dell'urlo della forma capitalistica delle macchine
Non si può però sperare che in tal modo l'occupazione cresca anche si possa attendere in questo modo all'irrinunciabile obiettivo della piena occupazione
Irrinunciabile perché la piena occupazione di condizione essenziale della democrazia economica e la democrazia economica è premessa necessaria della democrazia politica che altrimenti è puramente formale
Ed oltre la piena occupazione un Piano del lavoro dovrebbe prevedere altri due obiettivi irrinunciabili che sono una distribuzione più equa del reddito della conservazione e riproduzione allargata del capitale fisso sociale
Io credo che si debba puntare sull'avori socialmente utili che diano occupazione e producano beni e servizi di cui vi è bisogno bisogno urgente ma non offerti
Questo significa modificare la struttura dei consumi delle famiglie non con un atto di imperio ma in risposta ai bisogni reali non soddisfa anche dal mercato
Sostituendo a merci inutili ma oggi ineliminabili servizi essenziali ma oggi non disponibili a prodotti che sono prodotti per il profitto e che solo incidentalmente hanno un valore duro
Sostituendo a questi beni e servizi che siano prodotti immediatamente per il loro valore d'uso la mia tesi può evocare idee antiche così spero che facciamo
Posto che io credo vi sia oggi una coincidenza fra una situazione di crisi gravissima e contemporaneamente prospettive di nuovi spazi politici
Naturalmente non si tratta di uscire dal capitalismo per entrare in un'altra cosa queste parole non sono mie ma si tratta di allargare nella massima misura possibile la differenza fra società e capitalismo
Di allargare cioè la zona di non identificazione dell'uomo con la soggettività capovolta
Grazie
Fare urgentemente in ufficio Maria Teresa
Susy Esposito diceva appunto non chiaro chiamare mandino qualcosa di simile comunque l'appunto e qui c'è anche un numero di telefono poi se può recarsi a presidente e socio Sposito lo leggerà personalmente
La seduta della mattina si chiude con l'intervento compagna Mussi riprenderà alle quattordici e trenta in ragione del fatto che si può pranzare al centro congressi con gli interventi di Fabrizio Bellandi Livorno e Mimma versati di Roma la parola al compagno mossi
Compagne e compagni io
Vorrei in questo mio intervento partire dal punto centrale
Nell'intervento appena svolto compagne lunghi
La piena occupazione
L'obiettivo della piena occupazione intorno al quale impegniamo qui oggi nella nostra conferenza
Il nostro partito da una battaglia di fondo di lunga prospettiva
Forse l'obiettivo della piena occupazione perché abbiamo già avuto delle repliche pubbliche soprattutto da parte di uomini del Governo
è una cosa da pazzi
Siamo visionari è il programma dei demagoghi e degli estremisti
Roba da socialismo reale come ha detto qualche ministro e a Repubblica qualche ministro ignorante naturalmente che non è andato a scuola il quale non sa che non era il programma di Ceausescu ma di Roosevelt che piena occupazione roba da new deal
Non da regimi autoritari
Qualche ministro qualche uomo di governo che c'è da immaginarsi resterà sconcertato
Dalle prime mosse del presidente Clinton
Più tasse soprattutto è più ricchi i tagli alle spese e soprattutto quelle militari
Massicci interventi a sostegno degli investimenti e del lavoro
Anche se io sono d'accordo con un Lunghini
Che si tratta di apprezzare di capire il cambiamento di fase che rappresenta per gli Stati Uniti
Ma per l'intero mondo che gli Stati Uniti fa riferimento
Ma anche di vedere nuovi orizzonti che si aprono di fronte alla sinistra al movimento dei lavoratori
Clinton ha a che fare con un forte debito pubblico
E anche in Italia abbiamo a che fare con un forte debito pubblico ma come si vede
Ci sono tante risposte tanti modi di affrontare la questione tante soluzioni al problema
E la soluzione che ci piace è quella che rilancia l'economia reale e crea lavoro
Come ricordava il compagno Angius nella parte centrale della sua relazione Angius ha ricordato qui anche che alla Camera nei prossimi giorni subito dopo la mozione sulla questione morale
Su cui come sapete abbiamo chiesto una sessione speciale del Parlamento presenteremo una mozione sul lavoro e sull'occupazione perché intendiamo questione morale democratiche dello Stato in questione del lavoro della società e dello sviluppo
Tenerle unite stress ristrettissima mente ora che il disastro è servito in tavola
E si resta persino a bocca aperta guardarne le proporzioni
Ora che comincia a essere chiaro quello che è successo
è successo qualcosa in questo nostro Paese via via che sono passati gli anni che ha pochi paragoni nella storia contemporanea un paese che si trova ormai a nuotare in un mare di fango
Una società travolta sommersa dalla corruzione e non può bastare la reazione di ripulsa di protesta di schifo bisogna capire che cosa è successo e perché
E fare una critica profonda
Di un sistema politico di un regime nel quale come a scatole cinesi si sono organizzate gli interessi le leggi fondamentali di funzionamento
Un regime che come in tanti strati aveva organizzato un sistema diffuso un minuto capillare delle tangenti delle Pussycat e delle bustarelle penetrato nelle pieghe più riposte della pubblica amministrazione
Che ha fatto strame del diritto e ha logorato le basi stesse della cittadinanza con una gigantesca mai vista prima dissipazione della legalità
E questo sistema diffuso
Anche se diceva di schizzi di fango
Ha toccato anche noi
Qualche parte del nostro movimento e del nostro partito
E dobbiamo essere severi severi con noi stessi prima di tutto e ricordare
Che la lezione di Berlinguer sulla questione morale andava ascoltata meglio da parte di tutti a sinistra anche da parte di tutti noi ma questo è solo un primo livello ce ne sono altre in questi gironi infernali e quelli che stanno venendo fuori in questi giorni
Quelli che riguardano l'impresa pubblica lire il Milana se l'ENEL
Diventate una cassaforte per i partiti di governo finanziamento pronta cassa migliaia di miliardi
E ora cari compagni capiamo tutti meglio le interminabili telenovelas ogni volta per nominare un presidente un direttore generale un vicepresidente o un consiglio di amministrazione il pentapartito è stata la formula politica
Che ha messo scientifico il funzionamento di questa macchina
E poi c'è anche un altro di superiore livello
Le lobbies delle alleanze trasversali
Tra gruppi di potere dentro e fuori i partiti
E anche se Turani fa finta di non saperlo su Repubblica e il prese
Più avvisi di garanzia che a Citaristi a Craxi sono arrivati solo la Cogefar fiato
Un meccanismo che ha totalmente manipolato il mercato creando situazioni artificiali di monopolio dalla parte dell'Offerta
E dalla parte della domanda con un devastante effetto distorsivo e tutto a carico del bilancio pubblico altro che classe politica
Che certo c'è dentro fino al collo da mandare a casa punta basta qui siamo di fronte all'alleanza dalla razza padrona politica e non e i capitani di sventura dell'industria privata da qui avvenuto il disastro
Una cosa è certa quando è andata a pieno regime questa macchina sociale ed economica e politica e istituzionale
I lavoratori sono spariti
Il lavoro è scomparso dal valore sociale riconosciuti
Quando parliamo lavoro
Non parliamo solo delle tute blu e di Cipputi
Parliamo dei lavori di uomini e donne delle capacità delle abilità delle prestazioni manuali e intellettuali
Di coi di chi ha come capitale se stesso e crea capitale ricchezza sociale
La figura di riferimento è diventato l'arricchito non importa come non il lavoratore ed ecco allora che l'ideologia della modernità
Si è presentata per lo più come l'esaltazione dei modi di vita
E di consumo dei nuovi ceti parassitari
Non si capisce che anche per questa ragione che a un certo punto ha cominciato a declinare democrazia e Stato
Che è entrato in una crisi a spirale il sistema politico e le istituzioni
Pensate sono passati meno di dieci anni
Ci fu chi preferì pagare tangenti ai sostenitori di un no ad un referendum piuttosto che mettere soldi dei quattro punti di scala mobile in busta paga
Per la ragione non era economica era prima di tutto politica e culturale perché bisognava compiere
Quell'operazione i cui effetti abbiamo sotto gli occhi
L'Italia doveva entrare in Europa da protagonista in Europa attraversata da tensioni e contraddizioni nuove persino da guerre commerciali e invece ecco vaso di coccio tra vasi di ferro
Incapace di competere perché manca la qualità
La qualità dottor Romiti
Cioè innovazione organizzazione tecnologia sapere incorporato formazione scuola ricerca scientifica politiche industriali tutti fattori che non si comprano con le tangenti
La Confindustria difende a spada tratta governo Amato ora
Non facciamoci impressionare ha difeso a spada tratta anche governi Craxi De Mita Goria Andreotti io ora si capisce meglio perché
Noi più modestamente giudichiamo i governi dei risultati
Siamo già ad un bilancio del governo Amato lo ha già fatto Angius permettetemi di ricordare di insistere su qualche aspetto ad un Bilancio di un Governo che ha quasi dieci mesi
Amato ha dato una spallata lo stato sociale bisognava risparmiare ridurre il debito noi non siamo i teorici della spesa facile dell'indifferenza del debito e del deficit che deve essere l'uno e l'altro ridotto no ma qui dietro la campagna sul risparmio è passata un'idea controriformista Ica si è messo in moto un meccanismo che porterà la progressiva introduzione di un regime privatistico
Per quanto riguarda le pensioni particolare donne e giovani generazioni e certo per quanto riguarda la sanità
Avete visto altissimo dice che De Lorenzo non si tocca
è possibile che lo faccia qualche magistrato comunque
Che il PLI per difenderlo farà le barricate c'è da tremare
Intanto cari compagni queste è un incarico un compito politico immediato dobbiamo presto raccogliere centinaia di migliaia di firme sui quesiti abrogativi del decreto sulla sanità
Amato ha ridotto il valore reale dei salari
Nel suo programma c'era scritto il contrario
E più passa il tempo
Meno appare sensato l'accordo del trentuno luglio mille novecentonovantadue
Sono saltati tutti i presupposti la stabilità della lira la difesa dei cambi l'inflazione al due cinque per cento già nel novantatré che doveva rapidamente scendere fin quasi ad azzerarsi
I presupposti son caduti Mannoia Effetti efficacissimo i sul salario che perderà in termini reali dal tre al sei per cento nel mille novecentonovantatré Amato ha aperto la giostra delle privatizzazioni
Privatizzazioni parola magica ormai è come il corno rosso un oggetto scaramantico basta la parola
Porta bene a prescindere
Non siamo favorevoli
Ad un processo di privatizzazione di ricombinazione di capitale privato e pubblico alcuni compagni qui l'hanno ricordato
Abbiamo anche tentato di spiegare Palena rileggersi nostro documento di qualche mese fa gli uomini del Governo come si sarebbe potuta fare bene una parziale privatizzazione ma badate
La giostra di Amato è già ferma chi compra Credito Italiano Nuovo Pignone SME
E a che prezzo
Sperando che il prezzo non sia quello pagato da Lucchini per l'Ilva a gratis
Quei dieci mila miliardi delle privatizzazioni nel novantatré e lo sa anche Amato non ci sarà e non ci saranno i soldi per la capitalizzazione dell'Ilva dell'ENI canne di ripeterla e che farà allora l'Italia nella siderurgia nella chimica nell'impiantistica
Amato ha spostato più di cento mila miliardi tra nove tasse minori spese
Vediamo il risultato il risultato ha detto il risultato non l'ideologia il fabbisogno dello Stato è cresciuto oltre centosessanta mila miliardi nel novantadue
L'economia è ferma
Prima crescita zero ora è iniziata una fase recessiva dilaga la disoccupazione che ormai è una tragedia sociale che colpisce prima di tutto le donne e le donne meridionali
La lira sempre più debole l'Abu
Orsa costantemente in rianimazione
Non siamo persone serie non è tutta colpa di Amato altri governi dei quali tutti Amato ha fatto parte per la verità ma lasciamo perdere
La congiuntura internazionale ma il punto è che in otto mesi le cose sono peggiorate e ancora non si vede luce in fondo al tunnel anzi ogni giorno che passa il tunnel si allunga ed è irresponsabile sostenere per pure ragioni ideologiche o politiche
Come fanno i lauda Torres del governo in carica che non c'è altro da fare
Dopo Amato il caos no qui siamo ad un governo che esaurito tutte le cartucce Barucci ieri l'altro ha detto ma l'Italia è è sotto gli effetti di una malattia sconosciuta
Guarino ogni volta che viene a discutere in Commissione parlamentare vedo qui i compagni con cui ogni giorno siamo in battaglie con questi ministri del governo dice manca una politica industriale
è come se un vescovo il Vaticano dice se manca un catechismo visto che all'Italia nel G7 tra i paesi di punta
Non dopo Amato il caos il caos è qui ora
Per questo scivolano la democrazia un nuovo Stato
E per ottenere questo obiettivo è necessario anche quel ricambio di base sociale quelle nuove classi dirigenti di cui parliamo parlando del lavoro
Ma consentitemi compagni alcuni pochissimi minuti per aggiungere una considerazione su Confindustria
Confindustria propone un patto sociale
Io sono per dire di sì
E per porre le seguenti cinque condizione
Le sottopongo alla vostra attenzione
Primo la Confindustria deve finalmente accogliere il principio del libero mercato e della libertà di concorrenza finalmente delle accoglierlo
Perché i primi a dover uscire da Tangentopoli regime illiberale per cittadini istituzioni impresa Tangentopoli che è costata tanto a tanti artigiani e imprenditori che non ci sono entrati i primi uscite sono loro devono fare esplicita autocritica
Secondo la Confindustria deve curarsi la sindrome da costo del lavoro
è dimostrato che con la pura compressione del salario non si guadagna più una virgola nel mercato internazionale
Terzo la Confindustria deve finalmente impegnarsi una strategia della qualità che valorizzi ambiente lavoro preferisca l'investimento produttivo a quello speculativo non si attacchi continuamente alle mammelle dello Stato
Scelga il mercato azionario piuttosto che quelle titoli di Stato
Promuova l'innovazione la formazione e la ricerca sono disposti
Quarto la Confindustria che palpita per la nuova legge elettorale giustissimo un fatto importante deve scegliere coerentemente la democrazia economica
E la tutela non la distruzione dei diritti dei lavoratori reputi Andriy odiando l'autoritarismo sui luoghi di lavoro deve scegliere il metodo del conflitto e della codeterminazione
Piuttosto che quello del consociativismo con governo e sindacati
E questo è un problema anzi il problema anche del sindacato
La crisi democratica del sindacato è profonda
Di ENEL chiesta da processi lunghi dalla rottura dei vecchi equilibri che scuote tutti i soggetti tutti gli attori politici e sociali in questo Paese
E la presa di coscienza di questo dato
Un dato storico e lenta troppo lenta
Invece matura una ricollocazione del sindacato
Invece avvertiamo io avverto come maturo l'obiettivo di un sindacato generale uno non corporativo solidaristico autonomo democratico che non può essere il sindacato dei soci di cui parla D'Antoni ma il sindacato dei lavoratori e delle lavoratrici italiane
Può e quaestor l'esito
O l'esito sarà il corporativismo che si accompagna bene a società autoritarie
è per il sindacato confederale non contro che stiamo spingendo per una legge sulla rappresentanza che riporti il potere di delega alla sua fonte Loria finiti nelle mani dei lavoratori
Il fatto che lavoratori vogliono poteva vogliano votare non è una stravaganza
La richiesta
Di del ritorno della democrazia in un punto cruciale per l'avvenire della società italiana
Ed è per questo anche voglio dirlo a grandi
Il cui intervento io ho apprezzato giudichiamo positiva la pressione del movimento dei consigli che preparano la manifestazione del ventisette
E anche positivo quanto stamani ci hanno scritto come Lettera ai partecipanti di questa Assemblea
A proposito dell'articolo diciannove quando questi compagni dicono e quindi la legge il principale obiettivo che noi annunciamo il cuore della nostra iniziativa e su questo siamo d'accordo
Infine ma proprio finito scusatemi
Quinta condizione la Confindustria deve accettare pienamente un orizzonte europeo non solo quando fa comodo sempre
Ora che dopo la Maastricht e monetaria si discute dell'esigenza di una Maastricht e sociale
E ora che si presenta l'opportunità per esempio di portare immediatamente in Italia la discussione aperta già in Francia in Germania
Sulla riduzione dell'orario di lavoro punto fondamentale credo della battaglia nostra per i prossimi anni
A queste condizioni si può ragionare si possono stringere i patti
Con un movimento dei lavoratori cari signori a Confindustria italiani che non chiede la luna
Ha la testa sulle spalle ha una visione realistica delle cose chiede il giusto
Patti succo possa appoggiare un governo che rispetto all'attuale cambia decisamente rock ambi decisamente rotta e va da sinistra
Un governo che non cerchi il consenso delle ditte o dei vecchi ceti trasformisti sci beneficiari ieri Tangentopoli e oggi sostenitore di un Reagan ISMU estenuato il ritardato ma che rappresenti prima di tutto il mondo del lavoro e della scienza è questa la svolta vera questa deve essere la nostra scelta di fondo questa deve essere la nostra battaglia
Grazie brevi messaggi attenzione brevi messaggi Chiara pullulare Ichihara pro Marie chiami l'Adn Kronos Maurizio Degli Esposti igiene chiamarla federazione di Bologna la delegazione del Lazio si riunisce alle ore quindici e trenta nella hall dell'hotel messaggi un po'più complesse sono qui al tavolo numero di telefono cioè per Alessandro ramazza e per Andrea Cozzolino si rechino al tavolo dalla presidenza la seduta riprende alle quattordici e trenta
Bellandi c'è in sala
Non c'è
Allora Mimma gres atti statale di Roma
Manteniamo i dieci minuti ovviamente come questa mattina
Sono della sezione statali di Roma aveva un po'di ritegno ad intervenire
Per il timore che di fronte al grave problema della disoccupazione che ormai sta diventando una tragica realtà le nostre problematiche potessero apparire residuali
Però mi sono ricreduta intanto perché tutti i lavori hanno e devono avere una dignità
E poi anche perché non considera un privilegio la sicurezza del posto di lavoro e del reddito che alcuni ci rinfacciano ma un diritto che deve essere esteso a tutto il mondo del lavoro
Rappresento le lavoratrici e le i lavoratori statali di Roma e devo dire qui come in ogni altra occasione che mi capita
Che il partito secondo noi ha sbagliato e continua a farlo dimenticando che esiste anche questo settore
Ed è per questo che voglio lanciare un appello proprio qui dove siamo tutti in moto il mondo del lavoro e riunito fondiamo un patto di solidarietà
Dei lavoratori di tutti i lavoratori
Qualche volta abbiamo detto ho sentito dire quelli del pubblico impiego e soprattutto gli statali sono quelli privilegiati cliente rari che non lavorano
Dare la colpa ai lavoratori pubblici anche il PDS lo fa quando richiama boiardi
Attribuire a loro le responsabilità dello sfascio dell'estrema ingiustizia della pubblica amministrazione non serve a niente e a nessuno anzi a qualcuno serve proprio alla pubblica amministrazione perché così distoglie l'attenzione da quelle che sono le vere colpe i veri soggetti responsabili
Perché nella pubblica amministrazione manca completamente la volontà politica dell'efficacia e dell'efficienza anche perché lo sappiamo tutti nello sfascio si governa meglio
Ebbene io non posso qui negare che alcune copie lecita da parte dei lavoratori pubblici ci siano però vogliamo fare emergere la presenza di un buon numero di pubblici dipendenti e non parlo solo dei compagni che sentono veramente la responsabilità del loro lavoro comprendono la gabbia mortale che la pubblica amministrazione rappresenta perse e per gli utenti
Sono disposti a cambiare anche mettendo in discussione il proprio pacifico tran-tran sono capaci di una partecipazione umana con il cittadino bistrattato
Sentono mortificate quando non addirittura negate
La propria ricchezza professionale culturale credo che noi dobbiamo dar voce finalmente mezzi a questi favorendo un processo di presa di coscienza potendo dimostrare che si può stare con forza dentro la pubblica amministrazione
Senza essere costretti a chiedere favori o privilegi tu a colpire in attesa della pensione
E questo quello che noi chiediamo al nostro partito
Noi che eroghiamo servizi vogliamo creare un rapporto un contatto più diretto con le persone specie quelle più deboli esposte mettere a disposizione le nostre competenze tecniche rilevanti le nostre professionalità e di questo si deve tener conto anche quando si parlerà dell'assetto organizzativo del del partito il Consiglio dei lavoratori non basta e dico questo a nome di tutte le sezioni aziendali di Roma
Questa è una chance alla quale non vogliamo rinunciare soprattutto noi che per il fatto di essere all'interno possiamo dire testimoniare
Di quale bisogno ci sia di una nuova statualità di nuovi servizi di una pubblica amministrazione liberata dalle pastoie politico burocratiche e organizzata a partire dei diritti e dalle richieste dell'utenza
E questo ciò che vogliamo e possiamo offrire al mondo del lavoro servizi efficienti e quindi giusti
E non crediate che questo si possa ottenere con il decreto delegato sul pubblico impiego
E da tempo che noi auspichiamo l'unificazione del mondo del lavoro attraverso anche la riforma del rapporto di pubblico impiego
Ma non è così che l'avremmo voluta con una legge delega che la dice lunga sulla democrazia di questo Paese
Con una legge delega dicevo e quindi con poche possibilità di emendamenti
E se c'è qualcuno che dice che emendamenti sono stati fatti e venti o si è accontentato di poco e comunque non ha sentito i lavoratori
Non è questa la riforma della pubblica amministrazione e c'è il rischio che anche i buoni propositi che pur sono contenuti non vengano applicati oppure vengano stravolti successivamente dal da altre norme come spesso è successo
Il nostro partito deve porsi l'obiettivo di mettere mano realmente alla riforma della pubblica amministrazione per tutte le ragioni che dicevo dicevo prima intanto perché la riforma della pubblica amministrazione è una parte rilevante delle più generali riforme istituzionali
E io direi che si può mettere mano a questo a partire da una reale separazione tra potere politico e potere amministrativo
Adesso vorrei introdurre un argomento che mi sta molto a cuore come donna
A Roma e nel Lazio si è ufficialmente aperta una vera vertenza donna
Questo anche perché nella nostra regione come del resto d'Italia
Le donne si apprestano a pagare nel mondo del lavoro e prezzi più alti
Della crisi economica che ci travolge
I licenziamenti lo sappiamo colpiscono in particolare le donne la precarizzazione crescente del mercato del lavoro si accanisce contro i più deboli e come si sa la forza lavoro femminile e ancora di più in condizioni di debolezza del marginazione
Oltre a questo conquiste di grande valenza culturale e sociale ottenute attraverso lotte dolorose e difficili sono messe in discussione la maternità consapevole il diritto all'autodeterminazione
La ricerca di tempi più ma umani sostenibili nel lavoro come nella vita sociale
L'attacco frontale lo stato sociale pesa su di noi in modo speciale perché gli affetti la cura degli anziani dei malati ci coinvolgono direttamente
La volontà ora implicita ora esplicita di ridimensionare la presenza femminile nel mondo del lavoro deve assurgere a nodo centrale per un partito come il nostro di donne e di uomini che ha posto la differenza della cultura della donna come elemento fondante della sua esistenza
Concludo con un auspicio che quelle che qui ci diciamo non siano solo parole e slogan
Che questa non sia solo una passerella rituale ma che sia un primo momento ovvero nel quale il mondo del lavoro e le donne comincino a contare e pesare nelle decisioni del PDS
Al quale chiediamo di rappresentare il diritto al lavoro e i diritti nel lavoro non dimenticando quanto proposto dalle donne con la legge sui tempi
Questo il partito dovrà farlo oggi come forza di opposizione domani come forza di governo
Prima di dare la parola a Vallone Fincantieri di Castellammare
Gian Mario Cazzaniga fu vi darà una comunicazione
Dunque responsabile regionale del lavoro sono pregati di fermarsi alla fine della di questa sessione discutere coi compagni lavoro decomposizione struttura del consiglio nazionale dell'ufficio dei lavoratori
Che queste intenzioni vorremmo sottoporre come proposta all'approvazione domani
Nel caso che in qualche delegazione regionale non sia presente o non ci sia il responsabile siete pregati di mandare uno o due rappresentanti
L'intenzione è per l'appunto di arrivare domani con una proposta precisa di discuterlo
Bene il compagno Vallone Fincantieri Castellammare di Stabia
Anche se assente
Lorella Angeli Cisa Faenza
Sì sì estese troviamo intanto accompagna
Non c'è neppure la compagna Lorella Angeli
Va bene benissimo si prepari Marco semplici Nuovo Pignone di Firenze
La manifestazione del ventisette organizzata dal coordinamento dei consigli rappresenta a mio avviso un fatto di grande valore politico e sociale
In questa settimana sta dentro iniziative promosse a livello articolato in diverse regioni citate le organizzazioni sindacali
Ripropone a CGIL CISL UIL tutto intero il problema della rappresentanza e la necessità quindi di ridefinire ricostruisce il rapporto fra lavoratori e sindacato contro il governo Amato quindi anche se non tutto tra piattaforme e condivisibile per la nuova democrazia della rappresentanza che ovviamente ma di finiti in fretta e con la modifica dell'articolo diciannove
Penso dice diversi bisogni di dare un nuovo impulso le iniziative per il lavoro e lo sviluppo avverto e sono evidenti resistenze da CISL e UIL condivido la proposta diciamo pre generale dell'industria credetti trentina fatto credo ci sia bisogno di una vera e propria azione promossa anche di in primo luogo dei lavoratori perché le resistenze siano superate
Occorre dare uno sbocco politico al movimento dei consigli perché ciò avvenga occorrono nuove forte capacità di iniziativa del sindacato della CGIL in primo luogo è chiaro che ciò non basta se bisogni di una conquista
E vittoria e prima di tutto di sconfissero Amato e da su scelte economiche sociali siamo in una fase delicata e difficile per la situazione economica e sociale del nostro Paese
In questi mesi si sta consumando la crisi è la fine di un regime che ha fatto perno attorno alla DC
La fine di questo regime non può significare la fine della democrazia in Italia
Gli effetti della crisi economica sociale morale che si intreccia dunque uscente malessere e sfiducia nelle istituzioni dei partiti può avere un effetto devastante per le sorti della democrazia in Italia
è necessario ed urgente una svolta il Paese ha bisogno di un governo che per autorità morale e per volontà programmatica si è capaci di dare nuova fiducia ai cittadini
Il governo Amato non è niente di tutto questo non ha credibilità morale i provvedimenti per il risanamento della finanza pubblica sull'iniqui e hanno aggravato la situazione economica perciò se ne deve andare subito
Anche la crisi economica internazionale ha riflessi pesantissime sull'economia italiana
Il Paese vive una fase di recessione di da diversi mesi
Tutto questo ha prodotto riflessi drammatici sull'occupazione
Che produce i suoi primi affetti anche l'Emilia Romagna
La situazione occupazionale e da un punto limite già oggi sono centinaia di migliaia di lavoratori disoccupati o in mobilità
è la tendenza continua ad essere pesantemente negativa
è necessario una terapia d'urto per risanare il Paese
Solo un governo nuovo può avere credibilità e consenso per assumere questi provvedimenti che propongo una gestione attiva e consapevole del debito pubblico una radicale riforma del sistema fiscale ispirata all'equo distribuzione del prelievo su tutti i redditi
Una riforma dello stato sociale che garantisca fondamentali diritti sociali nel rispetto dei vincoli di bilancio
Ciò di cui c'è bisogno oggi anche a fronte del carattere di emergenze che ha assunto il problema del lavoro sono provvedimenti forti in relazione al mercato del lavoro e dalle politiche attive per il lavoro cioè assoluto nei sogni di definire regole nuove
Dire formare strumenti ormai che obsoleti ed inefficaci di promuovere investimenti per favorire e creare nuove occasioni di lavoro
Siamo di fronte ad un'emergenza di cui non non possono fare le spese ancora una volta i lavoratori
Occorre garantire loro reddito e dignità
Perciò la condivido la proposta di Piano del lavoro al centro della nostra discussione di oggi deve essere punto di riferimento del governo di svolta e quindi punto centrale della nostra iniziativa
Si vuole davvero una nuova disponibilità per affrontare queste emergenze e deve essere delle istituzioni degli imprenditori e dei lavoratori e delle loro organizzazioni sindacali
Le misure del governo Amato con lo smantellamento dello Stato sociale penalizzano in particolar modo le donne le penalizza obbligando la cassa integrazione liste di mobilità
Sono obbligate ad adattarsi a lavori precari discontinui o ad adattarsi a lavori solitamente maschile lo con differenze salariali senza possibilità di avanzamenti di carriera
Ci rimandano a casa alla cura degli anziani dei bambini ma non è questo ciò che noi vogliamo vogliamo che sia garantito il posto di lavoro e per tutte
Anche da questa conferenza delle lavoratrici e dei lavoratori deve uscire rinnovato e rafforzato il nostro impegno per costruire una nuova e più ampia presenza del PDS nel mondo del lavoro
è un impegno importante che dobbiamo assumerci con questa iniziativa
Io sono il segretario di cellula della Cisa di Faenza azienda metalmeccanica di circa settecento dipendenti
Avverto una presenza sempre più debole del partito dei luoghi di lavoro e del territorio
E rispetta i problemi del lavoro dell'occupazione ritengo che invece l'organizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori del PDS
Si impegni per discutere e propone un'iniziativa di Spike problemi che ogni giorno di viviamo nel nord come al sud
Siamo un partito fondamentale per costruire la svolta di quel Paese ha bisogno per rinnovare la politica e per rifondare su basi nuove la democrazia in Italia
Marco semplici Nuovo Pignone Firenze dove si prepari Vallone Fincantieri Castellammare di Stabia se è in sala
Compagni e compagne
Si stanno svolgendo in questi giorni in Toscana
Assemblea congressuale di base assemblee nelle Unioni comunali per poi arrivare i primi di marzo
Al congresso regionale del PDS
E questa è la dimostrazione secondo me appunto di quanto c'eravamo prefissati all'atto di nascita del PDS a Rimini
Di dare uno se non mi ha regionale anche al nostro partito e secondo me ancora più pregnante per tutto quello che sta avvenendo in Toscana in questi giorni particolarmente naturalmente sul settore occupazionale
Basti citare i casi della Ilva e della Piaggio è una scelta autonoma e sta portando anche dei risultati positivi perché in questi giorni
Di fase politica difficilissima e caotica riusciamo a coinvolgere oltre che gli scritti anche lavoratori che si stanno avvicinando al PDS e quindi una scelta azzeccata contemporanea la preparazione di questa assemblee dei lavoratori
Una zona della Toscana al già citato i casi ma io che vengo da Firenze non posso non ricordare appunto la questione della Galileo coinvolta nella liquidazione dell'Efim e poi la privatizzazione della stessa Nuovo Pignone della Savio mafie che di cui parlerò più avanti
La relazione di Angius già abbracciato un sacco di semi naturalmente
Ne voglio toccare solo due io
Il tema della sinistra di governo e il tema delle privatizzazioni per l'appunto
Volevo solo fare un'osservazione a quello che è contenuto nel documento preparatorio
Di questa Assemblea
Si dice al primo punto dare vita a un movimento cioè che la finalità dell'Assemblea Nazionale dare vita a un movimento di lotta capace di esprimere una risposta alla crisi economica e sociale del Paese attuata
Alle scelte del governo a marzo il secondo punto costruire il PDS come il partito delle lavoratrici e dei lavoratori
Ma con strutture aperte a tutti ebbene secondo me i punti andavano invertiti perché il primo punto mi sa di vecchio mi sa di impostazione che non ci consente invece di aprirsi al mondo esterno al mondo nuovo che c'è nel mondo del lavoro
Però è solo una puntura una specificazione che comunque in ogni caso il PDS dovrebbe dovrà essere il garante di appunto di aprire questa nuova fase di movimento nel nel Paese
Ebbene
Il contributo che noi vogliamo portare questa sera come sezione aziendale
E quello di rinnovare un appello a tutta la sinistra di fare un grande sforzo di rinnovarsi e raccogliere le forze diverse culture e storie che cerchino di unirsi e formare un polo forte questa l'esigenza oggi nel Paese
Un'alleanza il cui sbocco naturale un nuovo partito democratico
Che assumo all'eredità della sinistra storica nell'ambito del socialismo europeo raccolga le positive esperienze i partiti e movimenti formatisi negli anni più recenti e dia quindi vista alla sinistra di governo una sinistra di governo che si caratterizzi con programmi economici alternativi
Ma nello stesso tempo attuabili
Credibili e concreti fondati su precisi discriminanti come la questione morale la giustizia fiscale che dobbiamo riportare al centro
Una nuova solidarietà
Una sinistra di governo altrove nel mondo del lavoro il nucleo sociale forte di riferimento che avanza idee piattaforma di rinnovamento la società prima tutto sul tema dell'occupazione
E poi su quello della democrazia economica un punto ha ricordato bene Fabio Mussi stamattina
E che dobbiamo continuare a insistere perché io continua a essere molto critico su questo punto non è ancora patrimonio del nostro partito quest'argomento è invece il tema vero di scontro con la Confindustria su cui dobbiamo veramente farci portatori e garantisce tutti che la democrazia economia che poi vuol dire più potere ai lavoratori nelle fabbriche
E nuove relazioni industriali
Il PDS naturalmente in questo riaggregazione deve essere motori della innovazione anche a livello di base
In una fase politica decisiva per le nostre sorti dobbiamo produrre proposte coraggiose non dobbiamo aspettare solo i gruppi dirigenti appunto come De come diceva la relazione
E noi ci siamo rivolti a tutti quei lavoratori della fabbrica dove dove lavora e non solo alle fabbriche anche nel comprensorio fiorentino
A coloro che fanno parte di struttura di base come lo i nuclei aziendali socialisti in questo momento in disfacimento
Noi dobbiamo comprendere il disorientamento di questi lavoratori
In cui il partito socialista sta attraversando la più grave crisi della sua storia con la caduta del leader carismatico che sta portando con sé nella polvere un patrimonio fatto anche delle lotte di tanti uomini e donne nel nome del socialismo
E proprio del meglio di questa storia che lavoratori socialisti i lavoratori socialisti
Possono trarre l'orgoglio e la voglia di contribuire alla rinascita di nuova sinistra non possiamo permetterci nelle fabbriche disperdere tante esperienze di compagni socialisti
A coloro che votano ci siamo rivolti anche a coloro che votano simpatizzano per altri partiti o movimenti di sinistra
A coloro che delusi dalla politica hanno preferito l'abbandono il disinteresse ai giovani che nella politica vedono ogni giorno sempre più lontana ma nello stesso tempo denunciano in varie forme le ingiustizie sociali questi Paesi nelle forme più disparati
Ebbene lavorare a questo obiettivo significa confronto serio e per questo noi ci siamo resi disponibili a parlare di tutto nell'ambito dei capitoli ho appena esposto
Mettendo a disposizione la nostra unità di base farne un differimento un laboratorio temporaneo di transizione verso la Costituzione
Di un ci auguriamo naturalmente più ampio circolo aziendale della sinistra
Della fabbrica dove lavoriamo e questo è un contributo che abbiamo deciso di portare qui a questa Assemblea nazionale dei lavoratori perché è un'esperienza che credo sia utile riferimento a tutti
Il secondo punto sulle privatizzazioni il piano Maso Barucci ha un documento generico e contraddittorio ed è stato giusto da parte del PDS puntare su un concetto
Cioè quello dell'oggetto dell'operazione non deve essere una pura privatizzazione di carattere finanziario ma piuttosto un riordino ed una valorizzazione delle imprese a partecipazione statale
L'accresciuta l'efficienza complessiva del sistema ed è un processo che deve coinvolgere oltre ai risparmiatori
I dipendenti i loro sindacati il ménage mente dell'impresa le public companies possono esser prime risposte ma occorrono grossi passi normativi sia strategiche di responsabilità
Tuttora assenti nel nostro Paese
Alla prova dei fatti la fretta della privatizzazione si è rivelata quindi del tutto inutile le privatizzazioni tardano e si profilano più difficile del previsto e quindi inutile a fronteggiare la priorità
Le priorità declamate dal Governo il pericolo del collasso finanziario dell'industria italiana
Ne sono esempio appunto il Credito Italiano e l'opinione messe in vendita il nove di settembre del novantadue
L'opinione è un'azienda che ha tre mila miliardi
Di portafoglio ordini un risultato economico di trentasette miliardi e novantuno
La scelta è apparsa approssimativa estemporanee nel metodo perché ASS appunto assunta in assenza di un quadro di riferimento definito in ordine alla presenza pubblica nel sistema industriale italiano e perché assunta in anticipo appunto rispetto alle stesse decisioni del governo
La decisione del governo quindi ha risposto più all'esigenza di dare un segnale alla Confindustria anche in questo caso ai mercati finanziari e alle lobbies delle privatizzazioni ad ogni costo più che a un vero progetto industriale
La scelta dell'ENI di dismettere la caposettore della manifattura meccanica risponde più a logiche puramente finanziarie
Che interessi industriali ed occupazionale dell'azienda del sistema riproduttivo nazionale e c'è una riprova in questi giorni l'accordo firmato nei giorni scorsi
Dal Consorzio l'opinione sta Ambrogetti entrambi del gruppo ENI con la società russa del gas per un valore di circa tre mila miliardi
è un è un risultato risalta cioè il ruolo e il valore del gruppo da sempre allenato a misurarsi competitiva amente North sul mercato internazionale e che trae beneficio dal rapporto sinergico con l'ENI
In questo momento limiti Istituto mobiliare italiano sta facendo un'indagine di mercato che tuttora naviga nel vuoto e non si sa ancora quali saranno i risultati e l'ultimo incontro è stato detto che probabilmente questa indagine di mercato
Si dovrebbe concludere alla fine di febbraio
Per poi arrivare appunto a metà marzo con un ulteriore decisione ma i tempi la dilazione dei tempi sta dando ragione ai lavoratori e alle organizzazioni sindacali che non è un progetto semplice un progetto completamente stacca
In particolare noi ci battiamo per quattro punti il mantenimento della integrità del gruppo non vogliamo la vendita all'asta di questa azienda
Vogliamo il mantenimento dell'autonomia imprenditoriale decisionali l'opinione pur avendo grosse critiche da fare al gruppo dirigente del Nuovo Pignone stessa
E la garanzia non ultima naturalmente la garanzia sui del mantenimento dei livelli occupazionali
E tutto questo che ho riportato Clemente mi scuserete se mi sono dilungato sulla strada di una fabbrica sapendo il il le cose ben più gravi che avvengono appunto in Toscana con attacco occupazionale più gravi del del nostro tutto questo avviene quando in questi giorni nel sempre più complicato universo di Tangentopoli sta emergendo anche l'esca lo scandalo ENI Ente nazionale idrocarburi
Con i quattrini a palate versate dall'ENEL partiti si parla di quattordici miliardi con una matematica spartizione di quaranta milioni al mese a DC e PSI e dieci al PS di e al Pierri per circa dieci anni
Per non parlare dell'oscure trame succedutesi con la screditata figura di Leonardo Di Donna e la testimonianza drammatica che ha fatto Colombo della sua esperienza di circa tre mesi all'ENI buttato coi fuori
Da esponenti del Partito socialista
Per non parlare poi dell'affare Enimont della voragine e l'avviso di garanzia in questi giorni che è stato recapitato a Cagliari presidente dell'ENI che naturalmente urea perimetri in sesto l'ENI dopo quello che ha fatto non è quindi demagogica secondo me ne corporativismo affermare che occorre una vasta opera di moralizzazione ed è inaudito più grossa parte di questa classe dirigente sta questi sì boiardi di Stato che ha introdotto questo sistema voglia può essere il garante di scelte di
Come lavoratori quindi siamo supportati oltre che da convinzione strategiche industriali sulle privatizzazioni
La critica al piano Marco Barucci l'estemporaneità
Delle privatizzazioni decise noi siamo supportati anche dalla questione morale
Che deve essere elemento di base primario di chiarimento prima di procedere alle operazioni improvvisata il cui unico risultato sarebbe un danno a tutti i dipendenti ed una svendita di aziende sale
Non si può quindi che concludere come ho detto all'inizio
La sinistra il PDS devono assumere con i loro programmi anche oggi e domani definiremo qui
Una responsabilità di governo mai Rizzoli ineludibile i lavoratori credo tutti chiedono una svolta è una svolta non poche attuarsi attraverso una seria riforma elettorale ed una conseguenza
Formazione governativa che vede il PDS e la sinistra così come lo intendiamo a livello di base il più ampio possibile che governi finalmente Risanamento di questo Paese
Il compagno Vallone Fincantieri di Castellammare pensava
Non c'è diamo adesso la parola Benedini dell'Iveco M. Brescia si prepari l'accompagna cordoni Elena
Do anche un'informazione compagni in compagnia presentante dagli ogni federazione del Veneto si incontrerà no alle sedici e trenta presso un bar
Ma vedete compagni
Io penso che
Era ora che in questo partito si incomincia asse
A discutere un po'dalla condizione operaia
Anche perché dopo tutta la campagna che c'è stata negli atti ottantadue vedevano gli operai sparire da tutte
Le facce sia televisive che sui giornali ci sono corti
Che nel bene o nel male gli operai ci sono ancora
Io mi auguro che
Il nostro partito
Sia ancora il partito dalla classe operaia
E che imposti la sua proposta politica proprio su questo radicamento sociale
E non avrei nessuna titubanza nel sulla paura dichiarare
Che oggi un partito che si fa sponda nella parte più sana della società deve essere orgoglioso d'essere appunto parte di questa società
Mi rendo tre tanto conto che è difficile
Il terreno politico molto minato molto preoccupante
Mi rendo anche conto che
La relazione che il compagno Angius ha fatto molto equilibrata a mio avviso però ha sempre a mio avviso ritengo ci voglia più coraggio
Vivo ci vuole più coraggio proprio perché lo scontro che oggi c'è nel Paese è uno scontro molto ma molto elevato
Oggi abbiamo la Confindustria che sta dettando legge in tutte le parti del Paese su tutti i settori
Noi dobbiamo punto rimettere in pista tutte le nostre forze per poter contrastare questo disegno
E non mi voglio dilungare in preamboli anche perché ritengo sia importantissimo oggi
Dover discutere su due punti centrali
Appunto il discorso sindacale della democrazia del sindacato
E l'altro terreno a quello appunto della mobilitazione della sinistra in termini complessivi contro questo governo Amato
Che in tante salse ci ha spiegato che è poi un governo che aggiunge
L'ottanta novanta giorni che governa e che nessuno ha il coraggio di dire che son dieci anni che fa la politica economica del governo questo amato è la revisione di tutti precedenti governi
E allora non è arrivato qui perché così per volontà ma proprio con un disegno politico che ci sta di dietro appunto questa
Impostazione politica ed è utile appunto capire che l'attacco allo stato sociale che questo governo Amato fa
è un attacco di grande portata proprio per lo smantellamento dello Stato sociale conquistato con tanta lotta dei lavoratori in questo Paese
E allora vengo bomba proprio sulla questione democrazia sindacale
E mi rendo conto che parlare di democrazia sindacale si tocca oggi un problema
Molto sentito
Tanto è vero che
Le proposte di legge popolare rispetto appunto alla questione
Dell'articolo diciannove dello Statuto dei diritti lavoratori
Il proposta di referendum
Che è stata fatta
Con i due quesiti depositati in Cassazione
Nella giornata del diciotto dicembre
Da parte dei ventidue Telegatti
CGIL CISL UIL
Comporta appunto il fatto di mettere al centro la questione delle questioni perché io sono convinto che anche la questione occupazionale passa attraverso la questione democratica
Perché senza la questione democratica non si risolve neanche la questione occupazionale
Perché sono pienamente convinto come del resto la storia ci insegna e non voglio fare paragoni inutili
Anche nel lontano cinquantacinque quando perdemmo
La battaglia all'interno sempre della Fia sulla questione delle commissioni interne perdemmo appunto
Le elezioni delle commissioni interne vedemmo che da sessanta per cento si passò al venticinque trenta per cento solo attraverso una profonda revisione e solo attraverso una grande battaglia politica e dunque ridando il voto i lavoratori si è potuto rimontare la china per potere andare in un processo politico che è poi sia coronato dal sessantotto settanta e compagnia
E dunque anche memoria storica ci dovrà dire del movimento operaio utile far dire del movimento operaio senza la questione democratiche i diritti all'interno delle fabbriche
Mantenere questa questione al centro comporta anche avere la possibilità di sconfiggere coloro che qui alcuni chiamavano
La riserva dagli industriali no la riserva che hanno sempre lì la cassa dei disoccupati
E badate bene io non voglio star qui a far polemiche però mi rendo tre tanto conto che solo mettendo in discussione la questione dell'articolo diciannove qualche cosa abbiamo già mosso già i confederali si sono rivoltati dicendo in sei mesi andiamo fare le RSU
è vero che sono dichiarazioni di questo tipo però è altrettanto vero che noi nelle fabbriche appunto perché c'è la possibilità dal trentatré per cento della spartizione sarà
Quelle che sancisce appunto lo statuto e dunque la pari opportunità delle forse maggiormente rappresentative ci rispondono che non hanno intenzione di rinnovare i consigli
Ve ne sono parecchi anni che non possiamo votare i nostri rappresentanti all'interno dalla fabbrica e tanto meno votare sugli esiti dei contratti e degli accordi che vengono fatti io mi domando qui domando anche a grandi perché poi ho sentito che
è interessante sulla questione della legge però ma come mai fino ad ora questa legge popolare non è venuta avanti
Come mai adesso si scopre la grande necessità della legge
E poi
Perché a poco poi mediazioni si andranno a fare anche con CISL UIL perché poi la questione
Va in quella direzione lì
Se non c'era appunto la questione referendum come si può pensare che la legge vada avanti come lo intendiamo se non c'è una pressione dunque una scadenza che metta in condizione il Parlamento di dover cambia confrontarsi in termini seri sulla questione dal voto i lavoratori io vi faccio un esempio io non ho più niente da perdere
Io nell'ottanta dall'ottanta venendo avanti all'interno delle fabbriche ottantatré lodo Scotti non ha c'hanno chiamato poterlo votare nell'ottantaquattro San Valentino nell'ottantotto accordo separato la FIAT nel novanta contratto dei meccanici
Tutti coronati da grandi lotte operaie sempre chiamati in piazza per poter lottare è mai una volta farvi votare su cosa avevano concluso
Io ho solo stanco di vivere all'interno una fabbrica martellato da una parte ad un padrone come Agnelli dall'altro lato la protesta dei lavoratori fare da tappo come delegato e non poter esprimere il mio voto sulle condizioni delle opportune è una padano che non sopportano più
Non la sopporto più e non la sopporto più badate a meno che è stato
Mi scuso se mi faccio un po'prendere sette
Io penso che io penso compagni che la questione delle questioni lo dicevo prima questione dello della democrazia
Badate bene solo per un incidente di percorso
Per una lotta politica interna la Confindustria siamo venuti a conoscenza di un accordo fatto il dieci dicembre del novantuno
Perché permettesse Andreotti da andare a Maastricht a presentare il superamento degli automatismi
Ebbene i segretari confederali ci avevan detto se non pagano i punti a maggio facciamo le cause voi a Brescia l'abbiam fatta
Abbiamo scioperato abbiam fatto le cause un magistrato dal lavoro un un giudice lavoro ci ha dato ragione
Ebbene compagni abbiamo fatto tutti i percorsi abbiamo fatto tutte le rotte possibili immaginabili arriviamo al trentuno luglio
Cosa devo rispondere a quei lavoratori che mi dicono caro mio compagno Benedini mi vieni qui raccontare tante belle cose e poi dopo quando c'è da decidere decidono gli altri e noi siamo qui continuamente ad essere bastonati
Cosa gli devo rispondere secondo voi gli ho risposto incominciamo guardare quali sono le regole e le leggi che permettono a questi signori di fare quello che non dovevano fare
è come pensare allora compagni che in un congresso come quello dalla CGIL che si è svolto a Rimini che io ho vissuto in prima persona perché ci sia la sua ventisette anni che ci sono ci voglio rimanere ancora però lungo sapiente
Non voglio mica fare sindacati mio sindacato il no in questo sindacato siccome che gli uomini si cambiano ma la organizzazione rimane siccome che ci tengo a questa organizzazione
E ci tengo che sia un sindacato proprio con queste Carataco le caratteristiche che la CGIL si è sempre data io penso che non si può pensare
Che si votino delle degli statuti dunque dei congressi e dunque dei regolamenti soprattutto mi viene in mente così la tesi maggioranza tesi diciotto passata appunto al congresso di Rimini è che dopo non si attuino ma perché si è innescato il male oscuro ebbene accompagnino a Rimini fa abbiamo fatto un'operazione appunto su mozioni politiche è punto per sconfiggere il male oscuro abbiamo indicato alcune astrale
Come si può pensare che in una fase di questo tipo con uno stravolgimento politico che abbiamo davanti
Andare nelle mani come si è andati nelle mani dei socialisti a Rimini pensare di venir fuori in piedi perché avevamo fatto un laboratorio di analisi politica dalla sinistra no compagni
Non è un laboratorio di analisi politica dalla sinistra gli operatori o di analisi poi da politica a sinistra si farà portandosi con i lavori lavoratori all'interno dalla fabbrica con i problemi reali che a questi hanno con i lavoratori in carne ed ossa
Io capisco che esistono ragioni politiche superiori da poter tenere in considerazione
Per l'amor di Dio son ventisette anni anch'io che faccio politica all'interno la fabbrica
E dunque è altrettanto vero che conosco quali sono le difficoltà
Ma compagni senza il referendum carenze si andrà a fare
Se non c'è una scadenza
Ecco perché dico
Non è una questione di referendum è una questione di legge tanto vero che l'abbiamo detto cui in tutte le salse anche come delegati
Che hanno depositato la firma che il nostro obiettivo è la legge popolare che vada al sollevamento appunto dalla dicitura sulle maggiore rappresentatività
Da questo punto di vista io mi aggancio e dico perché alti che vuole la legge è contrario al referendum se l'obiettivo è la legge
Mettiamoci assieme tutti è impegniamoci per raggiungere l'obiettivo è la legge tramite lo strumento che dà delle cadenze delle caratteristiche certe perché se no in questo Paese dove vai destra sta governando sicuramente metterà in piedi tutto quello che vuole
Ma se noi ritorniamo riusciamo a riunificare la sinistra su un progetto preciso
Anche la destra dovrà fare i conti con Dio con noi
Ecco perché ritengo che non è più possibile sottacere alcune questioni
Non è più così sì possibile sottacere le soprattutto perché al noi dobbiamo trattando sulla pelle dei lavoratori e quando trattiamo sulla pelle dei lavoratori fate bene oggi in una realtà come Brescia
Dove la Lega si
La lega sta andando e sapete perché sta andando in quella direzione dica perché sanno condivido l'operazione o la linea politica questo partito ha
Non è che sia la condivisione dalla linea politica la lega perché non assume nessuno lo sa
Basta vedere Bossi ieri sera sulla questione della Porto cos'è stato cos'ha detto
Ma al di là di questa pratica ma sapete il perché perché il voto di protesta oggi
è un voto non incanalato
Va appunto in una soluzione io suppongo che è peggio dal male e se noi vogliamo fare un'analisi politica dobbiamo tener conto di una situazione politica che c'è per poterlo affrontare e dare uno sbocco politico che lo intendiamo dare ecco perché ho ho oggi c'è bisogno di una grande unità della sinistra per combattere questi disegni ridico compagni che la manifestazione che
Abbiamo messo in piedi nella giornata di sabato ventisette
Dovrà essere una grande manifestazione per tutti ma per tutti coloro che vogliono mantenere
Dignità diritto di legittimità e non vogliono farsi sconfiggere da coloro che pensano che tutto è finalizzato agli obiettivi della Confindustria come si può pensare un gruppo dirigente che domanda scusa
Ha un padrone
Come Lucchini
Che il suo hobby preferito quello di leader piangere il padre di famiglia per il proprio fabbriche e qui si è domandato scusa poi venticinque giorni di sciopero che i lavoratori Piombino un fatto all'IVA è una cosa vergognosa da questo punto di vista noi non possiamo continuare così
Facciamo un po'di pulizia rimbocchiamoci le maniche e diamo una scorrevole politico a questa società
Perché qua è stato in questa nazione questo Paese
Non dobbiamo aver paura noi come partito Calamo pratico che la sinistra ad andare a rapportarsi per andare alle elezioni non abbiamo paura siamo in regola abbiamo le carte a posto solo un qualche frangia
Che ha voluto voleva trascinarci dal sistema è venuta scottata appunto dal sistema
E dunque andiamo liberamente con la coscienza a posto e diciamo i lavoratori che siamo per i lavoratori e vogliamo fare la politica che questi ci dicono di fare io al al
A io lo so che alcuni hanno polemizzato sulla partecipazione alla manifestazione a ventisette
Ebbene io quella manifestazione stivato e ci vado perché ci sento mandare perché penso che sia uno dei passaggi determinanti per la mia sopravvivenza di uomo di operai di lavoratore
Prima di dare la parola alla compagna Elena Cordoni
Prima di dare la parola ad accompagnare da cordoni voglio leggere un messaggio che c'è giunto dei minatori di San Giovanni e dalla Carbonia
Care compagne e compagni non avendo la possibilità di dati con la presente il nostro contributo
In via amo questo messaggio con un compagno che ci rappresenta degnamente
Dall'interno dei fossi salutiamo tutti voi con un caloroso abbraccio
Non vogliamo annoiati con dati e numeri che confondono anche noi vogliamo però dirvi che la lotta dei minatori dell'Iglesiente va al di là della difesa del posticino di lavoro
Altre volte minatori dell'Iglesiente sono scesi lotta e sono stati elemento trainante
Nelle decisioni che riguardavano il futuro del territorio del della Sardegna
Nella nostra zona di un alto tasso di disoccupazione
Non ci possiamo quindi permettere di far chiudere le miniere in un sol colpo le nostre famiglie sono quasi tutta monoreddito
Chiudendo le miniere CD con migliaia di famiglie si troveranno senza la busta paga
Non pretendiamo che le miniere rimangono aperte per altri mille anni
Però pretendiamo una dismissione graduale o in alternativa la creazione di altri posti improduttivi che possono permettere di giovani disoccupati di avere un futuro senza essere costretti ad elemosinare un pezzo di pane cari compagni
E non sappiamo se dalle vostre parti vi siano aziende timbrate ENI
State molto attenti perché qui da noi è in ritirata su tutti i fronti lasciando ovunque dove è passata distruzione
è arrivata l'ora di mettergli le mani in tasca avremo molte cose da dire ma siamo coscienti che i nostri discorsi non sono molto diversi da quelle che voi fate qui in questo momento
Elena Cordoni seguiva cagna del consiglio di fabbrica di cogliere dalla sera
Lo scenario che abbiamo davanti come veniva descritta della relazione del compagno anche sedeva altri interventi è appunto lo scenario capisca politico istituzionali economico-sociali drammatico
Per la piena validità dal dopoguerra le giovani generazioni dinanzi al Paese another anteriore uno scenario dipingere niente delle proprie prospettive di vinca
Per la prima volta ci troveremo si troveranno davanti la non possibilità di un miglioramento della propria prospettiva di vita questo sia in termini quantitativi che qualitativi e per le donne negli anni Novanta gli interrogativi che abbiamo davanti sono ancora diciamo non definitivi scenari che si presentano sono ancora aperti
Ci chiediamo ci siamo chieste in un approfondimento che abbiamo fatto nelle scorse settimane e negli incontri che abbiamo fatto in molti luoghi di lavoro con le lavoratrici
Di diverse fabbriche uffici forse ci siamo chiesti se l'occupazione femminile negli anni novanta si estenderà così come è stata negli anni settanta ottanta
A differenza anche di quella maschile oppure ci troveremo davanti una nuova generazione di donne senza lavoro
Con maggiori diseguaglianze di quelle di oggi tra uomini e donne ma anche con la possibilità di affermazione di forti diseguaglianze tra le stesse donne
Le misure del governo Amato sia quelle relative alla sanità la previdenza ma anche quelle denominate proposte per l'occupazione
Sono tutte ispirate dallo stesso spirito
Utilizzare l'emergenza per determinare cambiamenti strutturali che mettono in discussioni modelli ed equilibri sociali cancellano diritti individuali e collettivi nego no autonomia dei soggetti e solidarietà
Così come ha provveduto con la previdenza a rompere la solidarietà tra generazioni
A danno delle giovani generazioni e tra i sessi a danno delle lavoratrici così come è rotto il principio della Università degli universalità del diritto alla salute adesso ci prova con il mercato del lavoro
Il decreto numero uno del novantatré infatti non è solo uno strumento inessenziali in questa fase della crisi in quanto non creerà un posto di lavoro in più
Ma è soprattutto un intervento efficace a destrutturare ulteriormente il mercato del lavoro attraverso un allargamento dentro e fuori i luoghi di lavoro lavoro precario sottopagato non tutelato
Proprio perciò sembrano preoccupanti le posizioni di chi anche a sinistra sottovaluta la questione dei diritti perseguendo uno scambio fra tutela dei già occupati e maggiore precarizzazione per chi cerca lavoro
Ma ciò che mi preme sottolineare e che questi provvedimenti non colpiscono soltanto la condizione materiali di vita degli uomini e delle donne siamo in un contesto culturale allarmante
Le uscite del governo Amato e del cardinale Biffi sulla Bortot le uscite dal vescovo dell'Aquila che si scaglia contro la politica delle pari opportunità tra uomini e donne nel lavoro
Ci segnalano che l'attacco è più profondo si vuole a coltivare autonomia del soggetto donna
L'obiettivo vero reale quindi è colpire l'autodeterminazione femminile nel lavoro nella salute nella maternità
L'obiettivo è quello di fermare il processo di libertà femminile di riaffermare il puro al ruolo di riproduzione umana e sociale delle donne
Allora se questo è l'obiettivo noi anche come donne non possiamo restare sulla difensiva dobbiamo rilanciare a tutta forza il nostro punto di vista sapendo che esso è già un altro modello sociale e lavorativo
Dobbiamo dare voce a quei milioni di lavoratrici
Che chiedono rappresentanza sociale e politica a quelle donne che hanno fortemente modificato la società italiana la sua civiltà alla sua economia il suo vivere quotidiano
Insomma a quelle donne che negli anni settanta e ottanta hanno affermato che il lavoro è parte essenziale della propria vita a quelle donne che hanno imposta la sinistra il tema della libertà femminile
Con la manifestazione delle donne del partito democratico della sinistra a fine novembre abbiamo voluto affermare che le donne non torneranno a casa non rinunceremo alla nostra libertà
Abbiamo però allora auspicato che un movimento più grande più unitario scendesse in piazza e in questi ore a salutiamo con gioia la però l'indizione della manifestazione indetta dai coordinamenti femminili CGIL CISL UIL per il sei marzo
Saremo con loro in piazza da fermare l'auto e termine azione femminile nel lavoro e nella maternità
Ma se l'attacco come dicevo ha queste dimensioni non possiamo restare sulla difensiva anche noi
Come donne e come partito democratico della sinistra dobbiamo accogliere l'emergenza per introdurre cambiamenti strutturali
Ovviamente in una direzione opposta e diversa da quella del governo Amato restare solo sulla difensiva significa già aver perso in un contesto economico e culturale che tenta di agire contro di noi
E proprio la dimensione quantitativa e qualitativa della crisi che ci sfida proposte in avanti
Così come la nostra propositività resa possibile dal patrimonio di esperienze e di elaborazione ha accumulato in questi anni
Paradossalmente e proprio la crisi occupazionale che rende centrale la proposta sui tempi delle donne del partito democratico della sinistra
Una proposta intorno alla quale dobbiamo graduare percorsi e proposte intorno a quelle nesso che proprio l'emergenza ci induce a considerare ineludibile tra quantità e qualità del lavoro
Certo è un'ipotesi valida sì noi non accettiamo gli attuali vincoli da risanamento finanziario e riproponiamo come sinistra non la cura ripresa della crescita economica
Ma un nuovo modello di sviluppo di cui occorre con urgenza definire condizioni paradigmi di strumenti e contenuti
Emergenza è uscita dalla crisi vanno tenute insieme se vogliamo ritrovarci alla fine di questa fase con una società meno segmentata meno frantumata più solidale e più giusta
Allora dov'è la sinistra deve riuscirà a proporre le sue soluzioni anche in questa fase di emergenza
Noi ci siamo chieste in questi giorni e lo faremo anche nelle prossime settimane con maggiori approfondimenti di iniziative nel Paese perché la sinistra oggi non ripropone la riduzione dell'orario di lavoro come strumento alternativo alla cassa integrazione a licenziamenti
Io sono fiduciosa in questa fase vedo che negli accordi in alcuni recenti i primi accordi che vanno favoriti incentivati cominciamo accogliere una possibilità reale
Il recente accordo della Piaggio in quello che opera proponevano gli operai di Piombino
O come si inizia a leggere alcune piattaforme sindacali come quella della campagna delle scorse settimane che si propone appunto la riduzione di lavoro come strumento di risposta a questa fase perché non rilanciare la parola d'ordine lavorare meno ma tutti anche la Francia si sta orientando verso questa direzione non lasciamo cadere queste proposte colleghiamoci Avesta studiamo una manovra a livello europeo
Riduzione dell'orario di lavoro non come utopia ma come coronamento di quei progressi sociali che hanno ritmato l'esistenza del mondo dei lavoratori in questo secolo
Riduzione dell'orario di lavoro a come l'imperativo economico e sociale per far fronte alla disoccupazione ma anche come progetto di società basato sul miglioramento delle condizioni di vita delle lavoratrici e dei lavoratori
E per affermare un autogoverno del proprio tempo di vita ancora perché di fronte alla linea padronale di esproprio del governo del proprio tempo di vita
Non rilanciamo la nostra proposta la nostra idea di flessibilità come pluralità di regimi di rapporto fra l'amore non lavoro tra momenti di formazione di studio e di lavoro
Insomma perché non contrapponiamo novità Sinistra Unita di governo del tempo in contrapposizione a quello che da dieci anni nell'altro Paese il padronato
A ogni piè sospinto sta definendo i turni notturni ad affiliati di Torino sono una continuazione nell'accordo di Melfi su cui sono le donne
Avevano posto un'opposizione non soltanto perché non volevamo accettare evitato diritto al lavoro
Peggioramento delle condizioni fra l'altro a Melfi da di stato dimostrato che neanche aver dato la deroga significato dare posto di lavoro alle disoccupate
Del Mezzogiorno la significare interrogarci se sui modi di produzione sul modo di organizzare il lavoro è proprio inevitabile è ineludibile il fatto di andare a regimi di orario così
Complicati per la vita di ciascuno Dinoi
Perché di fronte alla volontà
Di creare condizioni dal bisogno di creare occasioni di lavoro non lavorare sulla direzione proposta dalla lega ambiente per intervenire sul territorio in modo nuovo e cartacce
Di affrontare alcuni nodi del Benedetto inquinamento e degrado ambientale del nostro Paese
Perché di fronte alla volontà di restituire interamente alle donne alle famiglie il lavoro di cura e familiare non proporre progetti di servizi alle persone da collegare ad occasioni di lavoro anche qui in collegamento con percorsi di formazione
Ho fatto alcuni esempi
Non è tutto non è sufficiente ma ciò però ci segnale ci dà fiducia nel fatto che nel nostro Paese ci sono soggetti e forze che hanno elaborato proposte alternative
Certo abbiamo bisogno di ulteriore approfondimento di elaborazione e di nuova proposta ma non dobbiamo sfuggire
Sì la crisi se è quella che diciamo e se vogliamo determinarne l'uscita da sinistra come diciamo abbiamo bisogno di fare proposte per intervenire sull'idea di modello sociale ed economico che noi vorremmo si determinarsi
Per noi donne questa è una strada obbligata
Cagna del consiglio di fabbrica del Corriere della Sera poi Bellandi Fabrizio portuale di Livorno
Cari compagni care compagne io considero molto importante
Poter fare questo intervento all'Assemblea nazionale delle lavoratrici e dei lavoratori del partito democratico della sinistra
E per questo vi ringrazio lo considero molto importante perché ritengo oggi decisiva la scelta che qui è stata annunciata di costruire
Un partito delle lavoratrici e dei lavoratori come un re un radicamento chiaro e visibile nel mondo del lavoro
Questo mondo del lavoro sta rischiando di perdere la propria identità sociale
Di fronte a una manovra che salda la demolizione delle conquiste del lavoro dipendente alla demolizione della possibilità di contrattare le condizioni materiali e la stessa solidarietà in fabbrica sul posto di lavoro
Il tragico paradosso e che questa manovra si compie proprio mentre sta crollando il sistema di malaffare costruito dai grandi imprenditori dei pubblici amministratori e da una classe politica abituata a governare nell'impunità
Facendo risaltare in questo modo in maniera drammatica la crisi della sinistra politica e sociale caratterizzata dalle frantuma dalla frantumazione dalla paralisi dell'iniziativa
Dall'incapacità di offrire una sponda un appiglio non solo ai bisogni ma anche la disponibilità di mobilitazione e di lotta di milioni di lavoratrici e dei lavoratori
Io credo che il tempo sia stretto perché questo processo non diventi irreversibile del tutto e perché le lotte non abbiano come già sta avvenendo
Altro che il carattere della disperazione di gesti esasperati per rompere la solitudine che li circonda
Ed è proprio da questo tipo di consapevolezza che è nato il movimento dei consigli che non a caso è partito dalla classe operaia matura nelle fabbriche con grandi tradizioni sindacali come espressione dunque un federalismo di base che chiede risposte generali a un attacco che a una crisi generali
C'è in questa iniziativa del Consiglio dei delegati un punto decisivo che io voglio qui sottolineare
Questo punto riguarda la necessità di riformare il sindacato nel nostro Paese
Con la deposizione dei quesiti per abrogare facciate dell'articolo diciannove dello Statuto dei lavoratori noi siamo sicuri di aver aperto un fronte per una battaglia decisiva per la democrazia sul posto di lavoro
Di più per la democrazia nel nostro Paese
Perché noi sullo stesso banchetto raccoglieremo le firme per distruggere insieme con le firme per costruire aprendo la campagna di massa intorno a un progetto di legge che consenta di rendere esigibili procedure democratiche che coinvolgono le lavoratrici e i lavoratori del nostro Paese che siano no iscritti a un sindacato e certo che questa sarà una battaglia aspra confronti contrapposti duramente ma che non saranno tra loro omogenei
E che saranno determinati a difendere conquiste e rendite di posizione
Noi consideriamo questa battaglia decisiva non perché siano venuto me siano venute meno regole democratiche nel rapporto tra lavoratori e sindacato regole che in quanto tali cioè esigibili non ci sono mai state
Ma perché il sindacato è arrivato oggi al punto più acuto della sua crisi di rappresentanza e di rappresentatività un punto oltre il quale ha davanti a sé secondo me sono due sbocchi possibili a uno dei quali e destinato arrivare nel breve periodo
Due sbocchi più chiuderanno entrambi la lunga stagione che è stata caratterizzata è definita come il caso italiano
Il primo sbocco la istituzionalizzazione cioè la legittimazione conferita esclusivamente dalla controparte del governo e la Confindustria con nuove norme
Regolata da un accordo tra le parti sociali del quale accordo i lavoratori saranno l'oggetto e non certo il soggetto noi crediamo che questo sbocco sia oggi nell'agenda del confronto con la Confindustria su rappresentanza e livelli di contrattazione per il settore privato
Mentre per il pubblico impiego il decreto che riforma rapporto di lavoro e premonitore di quali siano le vere intenzioni del governo in merito a un nuovo sistema di relazioni sindacali si favorisce la frammentazione corporativa dei lavoratori e delle loro rappresentanze insieme all'accentramento dei poteri di contrattazione all'interno di un quadro rigido di compatibilità economiche fissato dalla legge finanziaria
Non stiamo quindi parlando di un esito teorico ma di una questione che sul tappeto ora in questo momento che va sotto il nome di fase due e che potrebbe prefigurare un altro trentuno di luglio
E su questa fase che noi chiediamo una consultazione la ricerca di un mandato che legittimi i contenuti e i soggetti della contrattazione il secondo sbocco possibile in qualche misura è conseguenza del primo in quanto è rappresentato dal collasso del sistema sindacale che sarebbe determinato da nato trentuno di luglio sulla fase due
Oppure come conseguenza della sconfitta sociale prodotta dalla manovra di politica economica del governo
E dall'incapacità di opporre a questa manovra tutta la disponibilità la mobilitazione
Che hanno dimostrato milioni di lavoratrice di lavoratori una risorsa straordinaria in grado di fermare lo smantellamento di conquiste storiche del movimento sindacale italiano
E certo che la seconda ipotesi e molto più drammatica della prima perché un sindacato istituzione e quindi tutto interno non solo le compatibilità economiche ma anche al quadro politico e sociale
Del governo della Confindustria si potrà ritagliare spazi di autosufficienza o meglio potrà ricevere in cambio mance corporative
In questo quadro con questa prospettiva i consiglieri delegati i lavoratori non sanno più dividere la battaglia per la democrazia nel posto di lavoro
Dalla battaglia per ripristinare le condizioni materiali i principi di solidarietà e di equità a cui è legata la loro stessa identità sociale
Allo smantellamento dello stato sociale con l'introduzione di criteri concorrenziali nei sistemi di sicurezza sociale come la sanità la previdenza fa da contraltare un processo di vera e propria deindustrializzazione che si realizza in tutto il Paese
Sull'altro versante con il decreto sul mercato del lavoro vengono demolite anche le garanzie individuali di chi lavora
Con l'introduzione del salario di ingresso del lavoro interinale si introduce il capo la rata Unindustria
Sommando a questo gli effetti del sistema previdenziale per i nuovi assunti si determina un bel una verticale frattura generazionale
Che rompe il modello di relazioni sociali basato sulla solidarietà per sostituirlo con quello fondato sulla concorrenza e sull'individualismo
Questa manovra si compie e si conclude con la modifica dell'attuale modello contrattuale nella trattativa con Confindustria su rappresentanza e livelli di contrattazione
Insomma il quadro che noi abbiamo davanti quello di un ciclo iniziato il trentuno di luglio con l'abolizione della scala mobile che può chiudersi con un alto trentuno di luglio sulla rappresentanza
In questo modo si dà un colpo mortale al sindacalismo confederale così come l'abbiamo conosciuto e si realizza un processo organico di disarticolazione di qualsiasi possibilità di aggregare una posizione sociale
Per questo motivo così come il ventinove ottobre abbiamo chiesto ai consigli di scendere in piazza e dietro le parole d'ordine contro la manovra del governo per la democrazia sindacale uniti per cambiare
Nello stesso modo e con lo stesso spirito lanciamo un appello difendere insieme le condizioni materiali e la democrazia dei lavoratori
La manifestazione che però promosso per il ventisette febbraio a Roma ha già raccolto adesioni importanti e decisive di gran parte del sindacato del PDS e di Rifondazione dei Verdi della Rete di associazioni giovanili e culturale di questo Paese
Ci sono tutte le condizioni perché essa diventi il momento determinante di una spinta sociale che coinvolga il Paese nella sua articolazione reale
Che aggreghi una risposta oggi troppo frantumata se non solitaria e qualche volta anche disperata
Contro la manovra economica e sociale del governo Amato contro la deindustrializzazione del nostro Paese per una politica industriale che sappia legare sviluppo e tutela dell'ambiente
Per l'occupazione per il lavoro per lo stato sociale per la democrazia nel sindacato nella società
Io chiedo a chi aderisce in questi giorni anche con motivi
Critici con o criticamente e a chi si tira fuori quali sono le parole d'ordine che non si condividono
E quelle che si condividono del nostro appello alla mobilitazione lo chiedo sinceramente
Perché credo che oggi lo scontro abbia contorni estremamente nitidi non ambigui nei suoi contenuti né nella posta in gioco
Per chi avesse dubbi Confindustria da un lato D'Antoni dall'altro si sono incaricati di fare grande chiarezza
Per queste o la manifestazione del ventisette non sarà soltanto occasione per riaprire gli spazi all'opposizione sociale contro la politica del governo
Sarà anche l'inizio di una campagna di massa per dare cittadinanza al diritto delle lavoratrici e dei lavoratori di avere voce in capitolo nelle scelte che riguardano le condizioni materiali del loro lavoro e della loro stessa vita
Questo perché la risposta la politica economica e sociale del governo sarà tanto più efficace quanto più sarà legata alla riforma della democrazia sindacale al fatto di riuscire a dare un esito positivo alla crisi del sindacato
Una crisi che crisi di credibilità di rappresentanza ma soprattutto di democrazia
E la consapevolezza di questa crisi è diventata con il trentuno di luglio consapevolezza di massa di milioni di lavoratori che hanno capito che il loro punto di vista è ininfluente nelle scelte che riguardano le condizioni materiali
Della loro esistenza
Questa consapevolezza non è più oggetto esclusivo del dibattito interno al gruppo dirigente mai diffuso nei luoghi di lavoro e rende obbligata la risposta da dare rende ineludibile la questione della democrazia sul posto di lavoro
Perché sono la si affronta e non la risolve e non la si risolve ora la crisi del sindacato esploderà
E contribuiva ad alimentare estremismi corporativismi e leghismi di ogni genere in un quadro politico che già contrassegnato dal crollo del sistema dei partiti sotto l'urto della questione morale
Un crollo a cui si contrappone la ristrutturazione degli equilibri sociali realizzata attraverso le riforme istituzionali
In questo quadro che è anche quello delle trasformazioni politiche sociali del dopo ottantanove il sindacalismo italiano è l'unico elemento di conservazione di un assetto politico di un ciclo storico oramai superato bisogna cambiare il sindacato e per cambiarla bisogna restituire ai lavoratori il diritto di voto ridefinendo il punto centrale della sovranità vale a dire la natura del potere del sindacato affermando il diritto delle lavoratrici e dei lavoratori di essere loro la fonte del potere sindacale il soggetto che ne motiva ne sostiene e ne convalida le scelte la riforma del sindacato non può passare attraverso un accordo tra le tre confederazioni appoggiata la successiva legge di sostegno prima di tutto perché un patto oltre che di difficile attuazione per questo basta guardare alle RSU non presente al punto nessuna soluzione che sia veramente esigibile dai lavoratori
In secondo luogo perché non può per propria natura garantire il carattere democratico del sindacato
Il patto in quanto tale si fonda su uno scambio dal quale deriva la propria forza mentre la forza di soggetto negoziale deve derivare dai lavoratori
Perché questo avvenga è necessario e la legge e la legge risulta possibile solo abrogando quel monopolio della rappresentanza della contrattazione che in assenza di regole esigibili dai lavoratori ha reso le tre grandi confederazioni arbitri nel bene e nel male
In un regime di autoreferenza di responsabilità democratica che non ha più il contraltare del potere informale della democrazia
Ed è la partecipazione unitaria dei lavoratori era rappresentato negli anni settanta dei consigli gli anni appunto in cui è nato lo Statuto dei lavoratori
Quel monopolio di rappresentanza oggi fondato su una presunzione di rappresentatività non è verificato con nessun tipo di consenso elettorale e si è così trasformato in un regime di arbitrio
E quindi la legge il principale obiettivo il cuore della nostra iniziativa e del nostro impegno di questa legge ne vogliamo qui enunciare i principi elementari che devono sostanziare le proposte legislative
Tutelare la libertà di organizzarsi sindacalmente sul luogo di lavoro garantire a tutti i lavoratori del pubblico impiego del settore privato l'elezione libera e periodica dei propri rappresentanti
Assegnare alla rappresentanza sindacale unitaria sul luogo di lavoro la funzione di agente contrattuale con il potere di stipulare accordi che abbiano efficacia erga omnes
Infine garantire il diritto di voto dirimente sugli accordi stipulati dalla rappresentanza dei lavoratori a tutti i livelli
La nostra proposta e quindi una legge che superi i monopoli che unifichi il mondo del lavoro che ricostituisca al sindacato su basi democratiche
Per questi motivi e con questo obiettivo
Il ventidue delegati hanno depositato due quesiti abrogativi
E anche per altre ragioni la prima è che per evitare lo svolgimento del referendum il Parlamento deve legiferare quindi referendum provoca l'intervento legislativo
La seconda è che senza questa iniziativa non avremmo avuto l'accelerazione di cui c'è bisogno ora e non dopo per superare la crisi del sindacato
Il gesto che abbiamo compiuto ha messo la legge e l'ordine del giorno questo ce lo conferma sì al dibattito interno al sindacato che ha portato la CGIL a optare per la legge
Anche in assenza di un accordo con CISL UIL sia le adesioni che abbiamo ricevuto su questo obiettivo dall'interno del sindacato tutte le forze democratiche di sinistra
La terza ragione e che è la più importante che in questo modo la campagna referendaria si può trasformare in una grande campagna democratica di massa con al proprio centro l'obiettivo della democrazia sindacale con la convergenza unitaria
Di quelle stesse forze che avendo presentato una per la proposta di di legge sosterranno questa battaglia in Parlamento in modo unitario e sulla base di una spinta sociale straordinaria
Io credo che strepita risposta alla preoccupazione che peraltro è vera che referendum accorda una spinta antisindacale
Bisogna però a dirci che la spinta ANDI si antisindacale oggi nel Paese non viene solo dalla Confindustria dei commercianti
Quello su cui riflettere che referendum raccoglierà senz'altro anche lo stato d'animo il senso comune dei lavoratori derivano oggi il sindacato COMU soggetto lontano separato
Ed è per questo che io credo che conti l'obiettivo e lo schieramento della battaglia referendaria
E finisco con una richiesta è una proposta al Partito democratico della sinistra
Credo che sia banale dire che l'adesione di sostegno del PDS
Che richiedo formalmente e quello dei suoi militanti e per noi importanti
Quello che a me preme dire e che esso è necessario non solo e non tanto per il successo della raccolta delle firme ma per una questione ben più decisiva quella di creare come sulla manifestazione del ventisette febbraio
Un grande schieramento unitario delle forze politiche e sociali di progresso del nostro Paese che trasformi la campagna referendaria in una straordinaria campagna per la democrazia per la riforma del sindacato
Per restituire non solo volto e voce ma anche fiducia e speranza alle lavoratrici e lavoratori del nostro paese grazie
La parola la compagna Evelina Mafezzoni della Corneliani di Mantova seguito dal compagno Barbolini assessore alla sanità in Emilia
Io sono costretto a chiedere ai compagni di mantenere il tempo perché la lista e compagni che intervengono è lunghissima
Ma credo che sicuramente rimarrà nel tempo volevo però dire alcune cose cioè per me è importante ma soprattutto anche come delegata del consiglio di fabbrica
Di portare quello che diciamo il pensiero la situazione che oggi abbiamo nei posti di lavoro
Io credo che finalmente un'assemblea dei lavoratori che dia voce soprattutto ai lavoratori che da troppo tempo non trovano spazio per poter parlare ma soprattutto per essere ascoltati a me preme molto questo essere ascoltati sui problemi che la gente sente in questo momento e che da troppo tempo secondo me non sono stati ascoltati e quindi arrivati a situazione di questo tipo
Della necessità cioè noi abbiamo un'esigenza io e altri tanti compagni che abbiamo in azienda
Un momento importante e credo che la situazione sia molto delicata quindi il PDS il partito deve dare diciamo un segno nell'andare in mezzo alla gente nel cercare di capire quali sono i suoi problemi di dare di dire delle proposte di avere delle idee che siano chiare e comprensibili e semplici
Questo anche per dare la possibilità di distinguersi anche dagli altri partiti perché troppo spesso si sente dire a ma comunque questi partiti sono tutti uguali
Quindi noi dobbiamo avere la forza la volontà alle idee tante altre cose
Per dire alla gente e queste sono le proposte che il partito il PDS fa suo questo ci vogliamo misurare
Volevo anche dire alcune cose per quanto riguarda il sindacato abbiamo una difficoltà enorme nel sindacato
Difficoltà voglio avviare nell'esprimere le proprie condizioni io sono stanca
Quando vado alle riunioni sindacale in cui non posso mai dire fino in fondo quello che penso ma devo sempre cercare di trovare un equilibrio perché altrimenti poi alla fine del mio intervento sicuramente vengo bastonata sicuramente
Mi vengono fatte cioè dette cose
Che
Che non dovevo dire era io credo che se si continua così sicuramente questa è la fine del sindacato
Noi non dobbiamo io sono da tanti anni iscritta alla CGIL voglio rimanerci iscritta alla CGIL però sicuramente questo sindacato queste CGIL deve cambiare
Io credo molto all'unità però naturalmente stiamo pagando prezzi troppo alti
All'interno di questo sindacato per trovare l'unità io credo che però se si parte dai problemi che la gente vive sicuramente da cui c'è lo spazio per partire è unificare questo sindacato e trovare l'unità che tutti i lavoratori cerca o no
Quindi questa è la questione volevo anche vi era qualcosa per quanto riguarda la mia provincia mantovana
Io volevo portare qui anche una situazione di un'azienda che è quella la Lubiam
Allora la Lubiana è un'altra azienda di Mantova di confezione di circa seicento dipendenti dove dal mese scorso dal tredici gennaio l'azienda ha deciso di mettere in mobilità cento e novantadue lavoratori
Lavoratori e la maggior parte lavoratrici
Questa è un'azienda in cui c'è un problema
Di mercato ma sicuramente anche un'azienda dei padroni in cui non hanno mai reinvestito quello che in quell'azienda hanno guadagnato l'hanno lasciata diciamo andare non hanno fatto sforzi per recuperare mercato per portare cambiare la tecnologia a fare quelle cose che invece dovevano essere fatte
Quindi alla fine poi chi deve pagare sono i lavoratori sono le lavoratrici di questa azienda
Io credo che comunque nel nostro settore e quindi noi siamo impegnati a Mantova a livello nazionale della nostra categoria per riuscire a diciamo togliere a trovare un accordo che non sia comunque la cacciata dall'azienda di queste lavoratrici
C'è un problema però e norme per quanto riguarda il settore del tessile abbigliamento e che credo cioè non vedo che come Telegatti
Come lavoratore naturalmente lo sentiamo e lo vediamo che andiamo verso a situazioni di crisi
Di problematiche molto importanti e non ci sembra poi di essere ascoltati e di vedere un qualcosa di sapere comunque cosa vogliamo fare su questo problema il problema qual è il problema è un problema del costo del lavoro
Le aziende soprattutto di abbigliamento hanno iniziato cioè vanno a lavorare all'estero
La nostra azienda da Corneliani dicevo e che ha da anni in Cecoslovacchia
A fare questo lavoro allora noi diciamo come lavoratore in Italia dell'abbigliamento abbiamo nostri pendio al mento
Dai il milione e due al milione trenta
Come è possibile il problema è questo competere poi con questi Paesi tipo la Cecoslovacchia in cui il lavoratore prende cento mila lire al mese
Quindi questo è un problema se non vogliamo svuotare della dell'occupazione che abbiamo in questo settore ci troviamo cioè pensare decidere cosa dobbiamo fare da subito da adesso perché i padroni già ci sono andati
E naturalmente sappiamo che loro dove hanno possibilità di guadagno ci vanno
Quindi secondo il mio punto di vista credo che si impensabile diminuire chiara un salario perché si parlava anche questa mattina Massenet parlano in tante occasioni quello di lavorare meno lavorare tutti
Io sono d'accordo che può essere un momento comunque può essere un periodo a questo ma non possiamo solo decidere di andare verso verso questa soluzione Giacoma facciamo Atr
Che dobbiamo comunque diminuire un salario di un milione e duecento mila lire
Quindi
Guardare diciamo c'è anche un altro aspetto che è molto importante allora
Noi sappiamo cioè dobbiamo andare anche verificare per esempio il costo del prodotto questo prodotto che noi facciamo in Italia
Che prezzo a quando esce dalla fabbrica e poi vediamo nei negozi
Sono al minimo sono due volte in più quindi questo è un problema su cui noi possiamo per porre cioè dobbiamo porre attenzione
La seconda appunto questione dicevo questo è comunque è un settore per cui l'ottanta per cento sono donne che ci lavorano quindi sappiamo bene cosa significa
Per una situazione di questo tipo per le scelte che oggi si fa quindi siamo dobbiamo prendere delle decisioni alla svelta dobbiamo discuterne di queste cose io non cioè siamo stanchi a Coco come deleganti
Non ci interessano più fare dei documenti alti ottanta pagine tutti belli e tutti scritti bene che poi rimangono nei cassetti compagne e con Tania dobbiamo partire dai problemi che abbiamo se li vogliamo risolvere io credo che le risorse le abbiamo
Le abbiamo come donne le abbiamo come uomini quindi credo che dovremmo fare molto di più rispetto a quello a quello che è stato fatto vado verso la fine e concludo velocemente di con credo che per quanto riguarda il mio partito il PDS
E naturalmente impensabile che possa entrare in un governo simile
O che ci sia un rimpasto di quello che c'è assolutamente credo che noi abbiamo bisogno
Come PDS soprattutto cioè io sono convinta che sia giusto entrare in un governo ma sicuramente è un governo di grande cambiamento che vada incontro ai problemi della gente che senta
Cioè queste situazioni e che non siano sempre e comunque i soliti a pagare dicono l'ultima cosa che questo questa è un'assemblea molto importante che è partita anche a livello provinciale
Che è stato molto importante la discussione che si è fatta a livello provinciale che oggi siamo a livello nazionale credo che però un'Assemblea di questo tipo dove ci sono tanti interventi e dove c'è una bella discussione non sia fine a se stessa ma che comunque bisogna dare continuità credo che noi dobbiamo essere sul campo tutti e tutti assieme
La parola al compagno Barbolini assessore regionale alla Sanità in Emilia seguirà il compagno Faggioli
Il Bologna
La delegazione del Friuli-Venezia Giulia si riunisce alle diciassette nella reception dell'albergo
Questa l'assemblea nazionale dei lavoratori doveva promotrice del PDS compagnia pronto uno dei temi più cruciali preoccupanti e drammatici che oggi sta vivendo il nostro Paese
Ma i lavoratori le persone che vivono onestamente del proprio lavoro sono oggi minacciato e aggredito e su più fronti
L'attacco è lo sconto momento dello stato sociale e l'altra faccia di una politica del governo che punta a caricare solo sui lavoratori i costi dell'azione di contenimento del debito pubblico
E dunque penso compagni che queste brevi considerazioni non siano fuori tema rispetto all'asse principale della nostra discussione
In questi mesi si è consumato uno scippo vergognoso e umiliante nei confronti della maggioranza dei cittadini italiani
Si è infatti realizzato un foro affioramento della popolazione in quattro grandi gruppi
Che a seconda del loro reddito o delle condizioni personali soggettive che siano invalidi o che abbiano determinate patologie
Vedono modifica sì in maniera differenziata la possibilità di ricevere prestazioni a carico del servizio sanitario pubblico
Ma questo che sia determinato e lo stava sbottò avvolgimento di un sistema sanitario pubblico che abbia a cuore la solidarietà l'universalità delle risposte assistenziali l'eguaglianza dei cittadini
Per effetto di questo insieme di provvedimenti il diritto soggettivo alla salute che la Costituzione garantisce non è più tale
è scaduto a un mero interesse legittimo che significa compagni che lo Stato ci garantisce la salute solo e se ci sono i soldi altrimenti i cittadini si devono arrangiare
Il presidente del Consiglio Amato si è vantato sulle pagine dei giornali
Che con questa importante riforma
Il cittadino italiano e più libero oggi discendi retto al sistema pubblico mutue private poi stazioni da ottenere in indiretta rivolgendosi alle strutture che più poi ferisce e ama scegliere
Ho dimenticato di dire Amato
Che il cittadino è più libero solo se ha i soldi e parecchi soldi per pagarsi la sua assistenza
Abbiamo avuto in queste settimane uno spaccato illuminante di ciò che è la conseguenza delle straordinarie innovazioni introdotte da questa riforma
Lo spettacolo dei bollini e indegno di un Paese civile
Cava terribile caratterizza il profilo di uno Stato borbonico arrogante incapace che offende e umilia la dignità di quelle persone che invece dovrebbe preoccuparsi di tutelare garantendone appunto un bene primario come quello della salute
Nello show
L'organizzazione che è stata prevista per la distribuzione dei bollini dell'autocertificazione costituisce anche la sublimazione di quella sciatteria e inefficienza colpevole in cui io vi dico che la tragedia si sovrappongono e si compie coincidono
Perché solo menti contorte potevano concepì un'operazione come quella che vediamo in queste settimane
Che realizzano uno straordinario risultato di esasperare la totalità degli utenti nei confronti del servizio sanitario nazionale io non so compagne e compagni e se De Lorenzo che si indigna quando lo attaccano perché si ritiene degno di concorrere per un paio Nobel riuscirà mai ad ottenerlo so per certo che il Guinness dei primati della impopolarità
E della incapacità questo sì l'ha raggiunto in queste settimane in modo evidente
Ma è soprattutto il segno di classe di queste politiche che offende ancora maggiormente abbiamo scomodato Putin paese per risparmiare qualche centinaia di miliardi sulla spesa farmaceutica ebbene si sarebbero potuti risparmiare non meno di tre mila e cinquecento miliardi su base nazionale sui farmaci solo che qualcuno avesse il coraggio di mettere mano alla revisione di un prontuario farmaceutico nazionale evitando di teneva all'interno di quel prontuario farmaci che non servono atto a curare la salute ma che servono invece agli interessi di qualche categoria e cento particolare del settore industriale dopodiché capite compagni perché il mio il il Presidente del Consiglio quando va ai convegni della Confindustria si prende gli applausi e tutti i consensi che spesso lo accompagnano
Voglio anche sottolineare i compagni che attraverso questo provvedimento di riforma del servizio sanitario nazionale
Di fatto noi corriamo il rischio che è già realtà in molti casi di un abbassamento generale dei livelli di copertura assistenziale per tutti i cittadini
è urgente compagni
Sconfiggere alla radice questo attacco aiuti enunciati di conquiste dello stato sociale
La portata delle conseguenze che si preannunciano è drammatica
Consentitemi un quell'esempio una regione come l'Emilia Romagna che attuato in modo sei olio la riforma sanitaria credendo che le leggi dello Stato dovessero essere applicate si trova oggi in una condizione di particolarissima difficoltà
Abbiamo sviluppato una ricca dotazione di servizi in grado anche di assolvere a ruoli di supplenza per altre realtà del Paese
Ma oggi questo patrimonio che è una ricchezza non solo per gli emiliano-romagnoli ma è un patrimonio del pubblico del servizio sanitario ci viene ritorto conto con il rischio serio di vedere arretrare il livello dei servizi e delle prestazioni
E questo rischiosi riassume in un dato economico drammatico
Meno mille mille duecento miliardi nel mille novecentonovantatré di trasferimenti statali rispetto a quello che ci è stato riconosciuto come spesa necessaria a farli funzionare nel mille novecentonovantadue
Questa realtà vale per l'Emilia ma è una realtà più generale per il Paese perché tutte le situazioni subiscono un livello di avete amento come questo
Questo pone per il PDS
Dell'Emilia Romagna ma per il PDS in generale un problema inaccettabile
Perché noi non possiamo rinunciare a servizi non solo di cura ma per la prevenzione e l'assistenza l'intervento a sostegno della dignità delle persone serviti per vendicarmi anziani d'infanzia
Tutto questo è un patrimonio che non può essere messo in discussione e rispetto al quale i lavoratori non possono essere ricacciati indietro rispetto a conquiste che sono state conseguita nel corso di anni passati è necessario anche che si metta mano con urgenza a una riforma istituzionale che valorizzi l'autonomia regionale in una prospettiva federalista
Perché non si può far fare alle regioni e agli enti locali la funzione dei gabellieri per conto del del del presidente del Consiglio Amato o del ministro delle finanze Goya
Il processo di rafforzamento dei poteri di autogoverno della regione non può che collegarsi con un'effettiva autonomia finanziaria attraverso una riforma del sistema fiscale
Che realizzi un diverso più equo rapporto percentuale su un prelievo contributivo tra le risorse che vengono impiegate localmente
E quanto deve concorrere ad esigenze di solidarietà e per il fabbisogno di ordine complessivo nazionale
E infine vorrei sottolineare i compagni che queste manovre del Governo propongono una questione assolutamente importante che va addirittura del al di là delle questioni di equità che ho segnalato è una questione che si intreccia con una più generale problema di democrazia e dite se e di tenuta del tessuto civile e sociale del nostro Paese
Perché bisogna saperlo senza diritti sociali tutelati e salvaguardati la società diventa una Società afferma uccelli
E quando può e valgono le logiche della competizione illimitata bisogna saperlo si aprono rischi gravissimi dal punto di vista della stabilità sociale
Ecco perché e giusta
L'iniziativa del referendum abrogativo del decreto legislativo cinquecento due cui abbiamo dato vita e perché bisogna correre rapidamente a firmare e far firmare
Così come è importante che si lavori anche da parte nostra Espejo anche in appoggio alle iniziative che la CGIL ha dichiarato di voler intraprendere
Per la elaborazione di una legge di iniziativa popolare che costituisca anche un terreno di proposta alternativa rispetto a questo progetto conto riformatore
è assolutamente necessario infatti compagni non sottovalutare il livello di accentuata disaffezione che il cittadino accumulato nei confronti delle strutture pubbliche
E di molti delle sue e di molte delle sue inefficiente
Io credo che anche le vicende di queste settimane hanno contribuito a dare ulteriori picconate alla credibilità del sistema pubblico e a nove il principio della maggiore possibilità di scelta per il cittadino che la riforma di Amato accarezza anche se non non non non la interpreta correttamente
Dico mette in evidenza un disagio reale che sarebbe un errore clamoroso da parte nostra non considerare adeguatamente
Per il rischio di vedere di venire assimilati come i difensori di un vecchio che nessuno vuole più anziché con i portatori di un disegno di riforma dello stato sociale che coniughi effettivamente economicità ed efficienza con equità e qualità
E forse credo che anche tra i lavoratori possa si possa correre il rischio che a fronte di tutto quello che si paga per servizi talmente inefficienti venga quasi naturale spontaneo di pensare che fosse rinunciando ai versamenti contributivi si potrebbe anche organizzarsi in maniera autonoma
Le forme di assistenza è un inganno pericoloso che può portarci soltanto a un arretramento complessivo è una perdita di garanzie di tutela sanitaria assistenziale
Basta guardare a quello che succede nei Paesi in cui esistono sistemi a forte presenza incidenza del privato che stanno avendo costi enormemente superiori ai nostri gradi di insoddisfazione da parte dei cittadini e stanno Ray progettando i loro sistemi sanitari per questo e concludo è necessaria un'azione non sono contro questo decreto ma per una proposta alternativa di innovazione e cambiamento che affronti
Prima di tutto la questione delle risorse va fatta la fiscalizzazione degli oneri sociali va stabilito una quota fissa del prodotto interno lordo da assegnare con certezza alla spesa sanitaria e sociale in questo Paese
Vanno soprattutto fissati in modo corretto non semplicemente con criteri economicistici standard di prestazioni uniformi che garantiscono sulla base di valutazioni effettivamente sanitaria ed epidemiologiche la risposta ai bisogni di intervento assistenziale per i cittadini
Bisogna operare per fare rapidamente processi di innovazione qualitativa nel modo di funzionare del sistema pubblico ricercando su questo terreno anche la collaborazione con le categorie professionali e le organizzazioni sindacali
Bisogna realizzare una più efficace gestione degno obiettivi di politica sanitaria
Poi dando privilegiando quelle iniziative di sperimentazione che possono incidere sui fattori produttivi e sui grandi aggregati di spesa
Evitando per quanto possibile di accentuare la pressione finanziaria sui cittadini e di limitare il grado di copertura assistenziale che a loro spetta a in questa logica va rilanciato un impegno per ottenere la revisione del prontuario farmaceutico nazionale ovvero per un'iniziativa che assicuri alle regioni spazi e strumenti per il contenimento della spesa farmaceutica
E per la istituzione con appositi atti di legge di portualità per UTC regionali e infine occorre un'impostazione dei provvedimenti di riforma
Che garantisca il massimo di autonomia nell'esercizio del potere regionale di autorganizzazione del sistema in questa nuova veste e bisogna che vada avanti la riforma del ministero della Sanità
Che va organizzato come un ministero senza portafoglio per fissare i vini comuni di indirizzo e di programmazione sanitaria ma senza avere la pretesa di decidere centralmente ciò che va bene dalla Valle d'Aosta alla Sicilia e soprattutto di maneggiare risorse e di allocare le risorse anche perché così potremo evitare che il ministro abbia tentazioni sul voto di scambio quindi creano qualche problema
Queste sono alcune delle linee essenziali concludo davvero che potrebbero caratterizzare un progetto del PDS
A supporto della mobilitazione per il referendum
Conto il decreto del momento Amato su queste basi si potrebbero costruire io ne sono certo una rete di esperienza iniziative da raccordare integrate fra loro per dare concretezza e visibilità a un progetto è un movimento per la riforma
Che riesca a unificare su piattaforme ipotesi di lavoro coordinate grazie all'iniziativa del PDS regioni forze sindacali e professionali le espressioni più avanzate sensibili del mondo della cultura e delle competenze
Il risultato di questo impegno dovrebbe essere quello di copulare concretamente le forze la massa critica di professioni che respinga questo disegno di attacca lo stato sociale e ci sono compagni credibilmente e realisticamente le possibilità e le condizioni perché nel corso di questo stesso anno novantatré
Si vada a una radicale modifica di questo provvedimento
Ed è su questo terreno che il PDS poi ribadire il suo profilo di forza di sinistra e di progresso e svolge una funzione nazionale nell'interesse dei lavoratori e dei cittadini di questo Paese
La parola al compagno Aldo fagiolini lavoratori dei trasporti di Bologna seguirà Rocco Larizza
Io tenterò di argomentare nell'argomento nel nell'intervento che svolgerò nove
Dell'area lavoro della federazione di Bologna le ragioni che ci spingono a presentare a chiedere alla presidenza di mettere in votazione l'ordine del giorno che rileggo di seguito
Il PDS ha messo il lavoro e specificatamente il lavoro dipendente al centro della sua azione politica
Meglio sarebbe dire la qualità del lavoro quale valore imprescindibile per la qualità dello sviluppo
Un'affermazione di questa natura implica la necessità di operare scelte politiche che vadano nella direzione della valorizzazione del sapere delle professionalità e dell'intelligenza sia individuali che collettive
Da un lato quindi un'azione che si dispieghi verso il superamento del blocco dato dalla gerarchia e dal potere in azienda democratizzare do la quattro la quotidianità lavorativa
Dall'altro lato individuare una proposta compiute credibile che legittimi il PDS a parlare a nome e per loro conto
Che lo configuri all'interno e all'esterno come tali individuando quindi i percorsi e strumenti che garantiscono questa rappresentanza e questa rappresentatività
Concretizzando un modo nuovo e diverso in cui lavoratori diventano protagonisti
In questo senso uno degli strumenti è sicuramente il consiglio del lavoro nelle sue articolazioni provinciali regionali e nazionali
Deve però diventare un'istanza decisionale e come tale recepito non lo statuto del partito
Una struttura di analisi e di proposta per i riflessi che determina non può rimanere monca non le si può togliere un potere decisionale non può esaurirsi in una responsabilità limitata o sotto tutela
Se così non fosse la caduta di rappresentanza che cerchiamo faticosamente di arginare e in parte recuperare potrebbe subire un forte contraccolpo i cui esiti non è difficile prevedere bisogna quindi fare un ulteriore passo ufficializzando una struttura che dia quel segno che possa far dire ai lavoratori che il PDS nel senso letterale il loro partito
E la condizione affinché i lavoratori aderiscano alla nostra sollecitazione
Questo è l'ordine del giorno che muove dalle da queste valutazioni
Solo a Bologna ci sono duecento aziende metalmeccaniche in crisi la cooperazione a problemi produttivi gestionali di mercato
Duri da affrontare complesse il terziario di qualità non si sviluppa si sviluppa un terziario servile e comunque deregolamentato
Non si tratta di lamentarsi per ottenere secondo la vecchia logica attenzione e finanziamenti
Si tratta di sapere che anche città e regioni forti hanno le loro forme di crisi e per Bologna si tratta di una crisi di qualità che potrà avere effetti non meno dirompenti di quelli drammatici evidenziate in questi giorni in molte regioni italiane
Per Bologna il rischio è quello che si dedichi un sistema industriale che al momento di una ripresa non ha più gambe per ripartire
Può essere più lenta l'evoluzione della crisi per le caratteristiche delle strutture industriali ma anche per questo devastante nel medio e lungo periodo si illude chi considera l'Emilia Romagna una regione fuori dal grosso rischio della di industrializzazione
D'altra parte non è un rischio densi ormai è una realtà lo smantellamento di testi industriali dalla meccanica alle cartiere dia illusione la risorsa artigianato e piccola impresa senza un'industria portante
La domanda il sostegno la task force pubblica a parte la questione finanziaria delle migliaia di miliardi soltanto sulla carta
Non può essere uguale per tutte le situazioni in Emilia Romagna o credo come in altre regioni lo stimolo pubblico se vuole affrontare i problemi concreti
Deve essere estremamente qualificato è in grado di sollecitare innovazione tecnologica per un prodotto di qualità richiesto sui mercati internazionali
Non saranno certamente inutili le opere pubbliche ma interventi di questo genere non sono in grado di rispondere alla necessità di alcune situazioni nazionali poniamo un problema quindi che non è quello dell'alleanza fra sinistra sindacato padroni uniti contro il Governo per strappare modo corporativo più finanziamenti per il proprio per la propria località dobbiamo esser noi a porre il problema della qualità dei finanziamenti quasi inutile ricordare a questo proposito la necessità di un'accelerazione di una tematica federalista che ha poco a vedere con il leghismo
E con questa consapevolezza che l'area lavoro della federazione e Bologna sta elaborando un progetto che vorremmo socializzare
A Bologna e stiamo facendo un tentativo consiste nel trovare un filo conduttore che tenga insieme produzione occupazione migliore viabilità in un ambiente più sano
L'abbiamo denominato Progetto Città aperta in contrasto con le città e le regioni ormai chiuse dalla crisi del traffico ma anche dell'occupazione
A Bologna come in altre città è in crisi la viabilità e in crisi sono paradossalmente aziende che producono carrozze ferroviarie tram filobus autobus o che hanno progetti in cantiere per la costruzione di auto elettriche
è il caso di aziende che si chiamano casa l'alta Menarini Lamborghini altre piccole il Progetto Città aperta vogliamo saldarlo con il contributo alla costituzione di un polo industriale del trasporto a trazione elettrica costituito da queste aziende per mantenere e sviluppare l'occupazione in rapporto alla vivibilità urbana
Esistono città e Bologna tra queste in cui parlare di metropolitane come si attendono come si intendono nell'accezione più comune rischia di essere utopia
E allora un polo del trasporto integrato significa pesti visita percorribili in filobus altre in tram altri contraenti di superficie i centri storici con auto elettriche
Già in altre città si stanno studiando soluzioni simili il PDS povere in ciò un ruolo sia progettuale che di direzione politica
Il progetto ci sta organizzando compatti i chiama organizzando attraverso l'eccezione aziendali
La presenza nella nostra regione di aziende costruttrici di mezzi ecologicamente compatibili funzionali al trasporto di persone e l'occasione per le istituzioni regionali e comunali di effettuare un'operazione di seria politica industriale
A livello poter più generale e quanto un governo che voglio governare dovrebbe impegnarsi a fare
Non basteranno i diversi settori iniziative regionali sia a livello nazionale un progetto di politica industriale non avrà lo stesso segno e la finalizzazione delle risorse volte a questo scopo
E il Governo invece blocca il Fondo Nazionale Trasporti
La Menarini come altre che fra l'altro costruisce filobus è un'azienda sana
Con tecnologie e professionalità rischia la chiusura cinquecento lavoratori più trecento aziende dell'indotto perché nel giro Efim perché si lasciano i comuni a secco
Fra un anno andremo a comprare i prodotti di queste e di altre aziende in Francia o in Germania
Non c'è alcuna condizione per esso indulgenti quindi con questo governo la situazione pessima
Ma troppi ancora mi sembra alle volte anche nel PDS fanno trasparire un rispetto verso Giuliano Amato come come presidente del Consiglio che non merita e non solo per vicende di carattere industriale
Elaborazione presentazione quindi di un progetto alle istituzioni e impegno affinché i finanziamenti siano finalizzati allo scopo
Al momento ci si muove al contrario il governo si muove il contrario stanziamenti per sostenere l'occupazione
Che tradotti significano soldi a pioggia chiedendo per favore alla Confindustria di spenderli bene affinché lavoratori sul lastrico siano il meno possibile
Cosa che fare tutto ciò con la qualità totale con il rispetto per il lavoro produttivo intendendo per lavoro produttivo anche la elaborazione di idee la costruzione di un servizio non solo la costruzione di un bene
Nulla dell'azione del governo a che fare con questo impegno che deve essere di tutto il PDS e non di una parte mentre un'altra impegnata a fare le pulci al modo di esprimere questo impegno
Parliamo di un progetto integrato fabbrica città regione in questo caso per un modello di viabilità ma in tutte le situazioni con l'obiettivo di scindere sempre meno gli interessi del lavoratore da quello del cittadino
Il PDS si dovrà impegnare questo è il nostro criterio
Sempre più alla valorizzazione del lavoro delle conoscenze e delle professionalità eleggendo ed esperti non solo quelli doc riconosciuti negli albi professionali bensì i lavoratori e le loro rappresentanze sindacali
Diamo sì posso affermare questo senza incorrere in populistiche e demagogiche se riusciamo a scrollarsi di dosso i complessi d'inferiorità tipici del mondo del lavoro dipendente
I vigili urbani gli autisti degli autobus i costruttori che li producono i cittadini che li fruiscono sono i soggetti con i quali cercare un confronto per poi fare delle scelte
Insieme questi non sono meno esperti degli e Sperti e sinistra deve essere più significare valorizzazione di queste forme di protagonismo e partecipazione
E nel mondo del lavoro quindi uno dei nostri riferimenti dovranno essere i consigli unitari dei delegati che a Bologna abbiamo incontrato come Federazione per contribuire alla riuscita della manifestazione del ventisette a Roma
Questo sulla base del fatto
Che condividiamo le critiche al trentuno luglio e alla manovra governativa così come la necessità di una proposta di legge che superi l'articolo diciannove dello Statuto i lavoratori
Il referendum è uno stimolo può essere uno stimolo porre pericoloso ma è soltanto questo non ci sarà democrazia compiuta senza democrazia nei luoghi di lavoro
E su questo che cadono e si scoprono io innovatori di destra tanto per usare i termini da riportare nelle Sico politico
Svolta e soprattutto maggior democrazia sul lavoro
Svolta e non sentirsi fuori dal tempo a dire no ai licenziamenti che vuol dire no ad una legge sulla mobilità gestita a senso unico e che invece deve prevedere formazione vera il rilancio del rapporto scuola-lavoro
La svolta e sostenere la contrattazione articolata nel pubblico e nel privato condannando i particolarismi corporativismi per valorizzare la partecipazione che non è per forza in contrasto con il conflitto
Svolta e riduzione dell'orario di lavoro si può agire per creare domanda mettendo in moto un progetto
Facciamo confrontare tutti sul fatto che il nostro piano per il lavoro degli anni Novanta prevede ad esempio la riduzione per legge dall'orario trentanove ore per il novantaquattro trentotto per il novantacinque a trentasette per il novantasei
Non si creeranno frustranti aspettative se chiameremo tutti i soggetti sociali a confrontarsi con questo perché prospettino soluzioni e sulla base di proposte soluzioni fondare l'operatività del Progetto
Insomma io credo che di svolta debba essere il nostro approccio al mondo del lavoro perché siano i cittadini a chiamarci a governare le riforme e l'innovazione non può essere l'opposto
E se effettivamente il PDS si candida ad essere il partito del lavoro o ancor meglio dei lavori per chi ne fa parte non può essere ritagliato un ruolo di consulenza
Sta in tutti noi impegnarsi a costruire concretamente i consigli del lavoro a livello territoriale la scelta ci convince tanto più con le caratteristiche esplicitate nell'ordine del giorno presentato che di sostegno e di chi è che vi chiediamo di sostenere grazie
La parola al compagno Rocco Larizza operaio della FIAT parlamentare intanto annuncio che l'Anas ha dato notizia che si è dimesso il ministro Goria
Carezza allora possiamo carezza
Preparare il compagno Dicorato
Ma io cominciò con l'augurio che altri seguano l'esempio di rigori ha visto i risultati dal governo in questa perché nel
Vorrei fare alcune rapide considerazioni
Avendo presente la discussione ma soprattutto la realtà dalla quale provengo
Nelle prossime settimane
Noi celebreremo il cinquantesimo anniversario degli scioperi dal quaranta al marzo quarantatré non perché vogliamo guardare indietro nella storia ma perché abbiamo coscienza del peso
Di quelle lotte e del ruolo che la classe operaia ha saputo esercitare nella costruzione della Repubblica democratica
Oggi in una situazione certamente molto diverso da
Ma durante la quale si rischia il collasso della democrazia la crisi delle istituzioni democratiche
Riteniamo che non se ne può uscire senza la partecipazione consapevole democratica convinta delle forze del lavoro
E io mi chiedo visto che facciamo la conferenza del partito democratico della sinistra
Delle lavoratrici e dei lavoratori come prima conferenza se non tocchi proprio a questo partito ristabilire un rapporto di fiducia tra il mondo del lavoro e le istituzioni
Un rapporto che si è andato logorando nel corso degli ultimi degli ultimi anni
Non possiamo certo fare
Tra di noi una discussione trionfalistica dobbiamo essere consapevoli delle potenzialità ma anche delle difficoltà e dei problemi concreti
Che si affrontano si affrontano nel rapporto col mondo del lavoro e anche delle difficoltà nostre che abbiamo nel rapporto con i lavoratori io sono convinto che noi possiamo essere il partito della Democrazia del lavoro come ci ricordava Angius nella sua relazione
Però dobbiamo anche sapere che non basta una conferenza non basta un'intervista non basta un'affermazione per essere il partito della democrazia e del lavoro
Occorre una cultura che si riappropri della conoscenza delle trasformazioni che riguardano il mondo del lavoro dei problemi e delle preoccupazioni che riguardano i lavoratori
Una cultura di conoscenza e una capacità di proposta di iniziativa di organizzazioni
Io credo che noi non siamo ancora a questo punto abbiamo sicuramente esperienza su queste cose ma dobbiamo ritornare sui nostri passi per riprendere un rapporto che anche noi abbiamo in parte perso col mondo del lavoro
Siamo di fronte a una crisi devastante che investe le istituzioni che investe la vita morale del Paese
Siamo di fronte a una crisi del sistema produttivo che apre davvero una voragine tra lavoratori e istituzioni democratiche la sfiducia e aver davvero tanta tra i lavoratori
Noi vediamo in queste settimane le difficoltà della sinistra
Cioè dobbiamo cercare di contribuire a ricostruire un ruolo non solo del nostro partito ma dell'intera
Sinistra lo dobbiamo fare senza sconti e senza settarismo è un'impresa difficile ma credo abbiamo la cultura e la forza per farlo
C'è un'esigenza straordinaria a mio avviso so che su questo non siamo forse tutti d'accordo ma c'è un'evidenza straordinaria di governo che per essere autorevole deve poter contare su un vasto movimento di lotta
E non c'è contraddizione tra questa esigenza di governo e la necessità di suscitare un movimento capace di assumere l'iniziativa proprio sui problemi del governo che oggi ci competono
La qualità e la quantità della crisi industriale sulla quale io credo non ci siamo ancora soffermati a sufficienza
A differenza degli anni passati
Coinvolge non solo gli operai tradizionali impegnati nella produzione di massa
Ma coinvolge anche impiegati quadri e tecnici di alta professionalità
Siamo di fronte a una crisi che non è solo congiunturale ma una crisi che investe la struttura produttiva e ne trasforma i suoi caratteri
Bene tutte queste cose avvengono
Senza che si sia ancora detta una parola convinta sulle responsabilità anche dei grandi industriale di questo Paese che oggi dettano cosa dovremmo fare
Tutto ciò avviene senza la partecipazione dei lavoratori nel senso un ruolo delle loro rappresentanze che possa contribuire a governare le trasformazioni in atto
Credo ne hanno già parlato altri
Che noi invece di ragionare
Sì è giusto o meno appoggiare questa o quella iniziativa sulla democrazia sindacale come partito della democrazia e del lavoro ci dobbiamo chiedere piuttosto se ancora concepibile
Che dopo tanti anni continua ad essere negato ai lavoratori il diritto di esercitare la democrazia nei luoghi di lavoro i diritti sindacali dei lavoratori lo sappiamo sono stati negati da fattori oggettivi della trasformazione della crisi ma anche da una difficoltà concreta e da scelte non convincenti delle organizzazioni sindacali
Noi stiamo discutendo in queste settimane problemi importanti che riguardano le riforme elettorali la riforma delle istituzioni
Il Parlamento
Sia passione si divide anche sulle esigenze
Di fare le riforme per quanto riguarda i comuni cosa importante che dobbiamo fare tempi brevi
Però io non vedo la stessa passione lo stesso impegno
Per quanto riguarda i diritti democratici del mondo del lavoro
Io su questa cosa voglio dire una cosa una opinione molto semplice per noi da tempo la via maestra è la legge
Poiché gli accordi sindacali finora fatti sono tutti uno dopo l'altro falliti sia quelli confederali generale sia quelle a livello regionale sia quelle di categoria
Io conosco del nella realtà torinesi diversi tentativi di dare ai lavoratori il diritto di votare le loro rappresentanze che puntualmente si sono fermate a metà o addirittura non sono neanche cominciate
Quindi io credo che la legge si debba fare
Ma la legge fatica ad affermarsi perché nonostante le affermazioni di autonomia la democrazia cristiana non muove foglia che la CISL non voglia per quanto riguarda la legge per le rappresentanze all'interno
Dei luoghi di lavoro
Allora io credo che qui non ci siano tante domande da fare ogni iniziativa ispirata a un orientamento unitario che vuole rinnovare le confederazioni sindacali
Che vuole ridare la parola ai lavoratori e quindi lavorare per l'unità del sindacato ma democraticamente con la partecipazione convinta dei lavoratori
Queste iniziative non possono che avere non solo la nostra solidarietà ma il nostro pieno e attivo
Impegno organizzativo affinché abbiano successo in questo senso io sono favorevole all'iniziativa dei consigli sindacale unitari per ridare lavoratore appunto i diritti finora negati quindi sì al referendum promosso dai consigli
Noi siamo coscienti che
In questi anni è avvenuta una delegittimazione vera e propria del sindacato io non vedo quali altre prove dobbiamo ancora aspettare per renderci conto di quanto è avvenuto
E a questo corrisponde come ho già detto una difficoltà concreta nel Parlamento di dare una risposta quindi credo che sia giusto lavorare
Sugli impegno che c'è già stato indicato
E sono anche convinto lo dico perché spesso mi capita di incontrare posizione anche nostro interrompo settarie che bisogna lavorare anche per l'unità sindacale perché io non ho ancora trovato un lavoratore
Normale che non abbia come noi anni di militanza nel partito nel sindacato che mi abbia detto chi è favorevole alla divisione sindacali nella coscienza diffusa dei lavoratori c'è l'esigenza l'urgenza dall'Unità
Però va detto con chiarezza che l'unità non si può fare
Sulle proposte che io ho visto avanzare sui giornali in queste settimane dai dirigenti della CGIL
Si può fare l'unità sindacale se non rimane una questione Interna Soro ai vertici del sindacato se rappresenta uno un rapporto vero con il mondo
Del lavoro con quei lavoratori per i quali si contratta e che spesso non vengono mai chiamati a dire la loro su questioni che cambiano in modo radicale le loro condizioni di lavoro e di vita
Vorrei ancora spendere
Una parola
Per quanto riguarda la situazione
A Torino
E la prima cosa che voglio dire
Che esiste nella realtà torinese e piemontese
Come credo anche in altre parti d'Italia una crisi
Che non investe solo i grandi gruppi le grandi aziende le situazioni
Delle quali ogni giorno la televisione i giornali ci parlano c'è una crisi nascosta che colpisce migliaia e migliaia di lavoratrici e lavoratori delle piccole piccolissime aziende che non riescono a fare notizia ma questi sono lavoratrici e lavoratori che escono dal mercato del lavoro
Che pagano anche loro il prezzo di questa crisi e dei quali nessuno ne parla e dei quali è difficile anche assumere la tutela sul piano sindacale
Voglio anche aggiungere per quanto riguardava la realtà torinese e piemontese che c'è voluto l'intervento della polizia per far prendere coscienza della gravità della dimensione di una crisi industriale
Che investe ogni settore dalla siderurgia all'auto al tessile all'informatica nessun settore
Ne diciamo tradizionale né avanzato viene risparmiato da questa crisi io mi sento di affermare sulla base dei dati a nostra conoscenza
Che siamo di fronte ad una vera e propria de industrializzazione
Di quell'area
Siamo anche di fronte a passaggi delicati delle relazioni sindacali
Credo non sarà sfuggito nessuno di voi
Che la grande iniziativa unitaria dei sindacati con lo sciopero dell'industria del sedici di febbraio
Ha avuto una buona partecipazioni dei lavoratori in piazza ma c'è stato anche un elemento di grave debolezza i lavoratori della FIAT non hanno scioperato come dovevano non hanno partecipato come dovevano la manifestazione eppure in un asilo
E dal governo a punte altissime di partecipazione di lotta come non si conoscevano da anni
Con una convinta partecipazione unitaria dei lavoratori che chiedevano la continuazione di una mobilitazione che doveva portare risultati concreti quella continuazione non c'è stata quella continuità di lotta non c'è stata
I lavoratori
Che già vedono con diffidenza alcune scelte che hanno condannato a mio avviso accordi come quello del trentuno luglio
Hanno perso quel poco di fiducia che si stava ristabilendo e quindi noi abbiamo il dovere di sapere che in quella realtà dobbiamo riconquistare un rapporto democratico con questi lavoratori e lo voglio dire soprattutto in un momento nel quale Grandi sono le trasformazioni e grande le preoccupazioni per ciò che avviene e che avverrà alla FIAT di Torino
Penso al ridimensionamento di
Mirafiori o di Rivalta penso a problemi come quelli del turno di notte
Mentre da più tempo da nelle due anni dilaga la cassa integrazione ordinaria
In alcuni settori ci sono anche gli straordinari c'è un non governo di quanto avviene all'interno di questa fabbrica da parte del sindacato par difficoltà oggettive
Io credo che la questione del turno di notte vada affrontata e vada ascolta anche come occasione per ristabilire rapporti sindacali normali
Niente pregiudiziali ma neppure subalternità neppure la subalternità che abbiamo visto troppe volte nei confronti della Fia
Io credo che soprattutto bisogna lavorare ho finito
Partendo da una situazione la più difficile che abbiamo a Torino è forse una delle più difficile a livello nazionale stare
Dimostrare come è possibile di conquistarsi il rapporto democratico coi lavoratori la loro fiducia
E contattare decidere sulla base che le delle questioni che i lavoratori sono disposti ad approvare io non credo che noi possiamo pensare a un futuro
Grande per il sindacato che deve restare il nostro sindacato a un futuro unitario per il sindacato
Se questo futuro non viene preso nelle mani consapevoli della gente che oggi è chiamata a difendere il loro posto di lavoro e se mi consentite voglio chiudere con una battuta perché il mio tempo è scaduto
Che è questa
Noi abbiamo bisogno di un rapporto tra le organizzazioni sindacali lavoratori qui non solo per ragioni sindacale puramente e oggettive che riguardano i diritti dei lavoratori
Quello che abbiamo di fronte un passaggio difficile dalla nostra crisi economica
E della crisi anche politica del nostro Paese
Io credo che bisogna dare consapevolezza della posta in gioco al mondo del lavoro questo compete soprattutto noi e al movimento sindacale unitario bisogna sapere
Che senza questa consapevolezza senza un'iniziativa unitaria senza l'organizzazione di un grande movimento c'è qualcuno ci sono gli avversari dei lavoratori che pensioni trasformare una grande questione sociale in questione di ordine pubblico questo lo dobbiamo impedire
Ha la parola il compagno decorato renderà dopo la parola al compagno Bruno Trentin
Di Corato dell'Ilva di Taranto o compagni io sono un lavoratore dell'Ilva di Taranto
E lavoro nel nel reparto della cokeria
Sicuramente il compagno Luciano lama ricorderà diversi anni fa quando venne nel nostro reparto
Chiamato dai lavoratori per rendersi conto del dell'ambiente di lavoro in cui si operava
Ricordo su un su un giornale locale le dichiarazioni dal compagno in cui disse io in un reparto del genere non ci lavorerei neanche per tre milioni al mese
Sono passati diversi anni
La situazione ambientale è peggiorata nonostante accordi lotte ma noi ci lavoriamo con bagni a un milione e mezzo al mese in quel reparto
Anche con la cassa integrazione a rotazione
Quindi io non mi scandalizzo quando vengo qua e dico lavorare meno certo lavorare tutti ma anche a parità di salario compagno perché non è possibile oggi
In una società come quella dove tutti rubano
Dove gli industriali non hanno fatto altro che pagare tangenti chiedere ai lavoratori di autoridursi ancora il salario per solidarietà certa la solidarietà è chi meglio di lui la la conosce
In questi anni
Per la solidarietà abbiamo abbiamo abbiamo venduti tu tutti gli accordi fatti in tanti anni di lavoro e partire oggi dalla data del trentuno di luglio l'accordo sul costo del lavoro fra governo e sindacati
Essenziale per poi capire quello che è accaduto dopo siamo partiti certamente da una sconfitta che ha investito la democrazia sui posti di lavoro
Lo spostamento a mio avviso del potere dalla fabbrica alla Confindustria Abete diventata apertamente il maggior sostenitore consigliere dal governo Amato ne vediamo gli effetti tutti i giorni
Però una sconfitta compagni che ha visto i lavoratori scendere in piazza unitariamente a me dispiace che il treno dell'unità della lotta di dei lavoratori è stato perso dal dai dai nostri segretari sindacali che devono recuperare su questi bisogni concreti sul piano delle del e dello stato sociale compagni sono saltate tutte le tutele individuali
Dalle pensioni ai salari alla sanità i lavoratori aspettano immediatamente che si che si vada alla raccolta delle firme in fabbrica come partito dobbiamo essere i primi ma il dramma principale di oggi compagni che è al centro del nostro intervento era crisi occupazionale che ha investito tutta l'Italia ed in maggior misura l'industria laica la crisi si sta facendo drammatica certamente le forme di lotta che i lavoratori mettono in atto non hanno più nulla che non hanno più nulla da perdere ci deve far riflettere agire sempre di più per stare al fianco dei lavoratori
La sola discesa dei tassi di interesse certamente non basterà a risolvere il problema occupazionale la deindustrializzazione del nostro Paese
Le risorse devono essere spostate investito in tecnologia avanzata in qualità del prodotto
Rifinanziare i gradini in grandi gruppi industriali che rischiano ecco il collasso investire nella ricerca a sostenere la formazione dei dipendenti insomma un piano a medio termine
Noi siamo quelli sui quali si deve investire compagni e nell'immediato dobbiamo assolutamente chiedere che tutti i licenziamenti vengono attivati vengono vengono ritirati ed attivati tutti gli strumenti certamente la legge duecentoventitré sulla quale si potrebbe discutere
Per le ore io penso che non abbia tutelato i lavoratori anziché al contrario
Punto di riferimento per la costruzione di queste risposte io ritengo deve essere il movimento dei lavoratori di quelli di quel milione di quei milioni di persone che chiedono un'inversione di tendenza regole nuove
Costituiscono il segnale più incoraggiante
Per la tenuta della vita democratica c'è un popolo di lavoratori che vigila e vuole essere coinvolto nella determinazione delle grandi scelte di politica economica nel gruppo Ilva compagni qualcosa ha detto il compagno Mussi rispetto a Piombino sono di poche settimane fa per fortuna le dimissioni di Gambardella
Che bontà sua è riuscito in questi tre anni a nascondere quasi otto mila miliardi di deficit
Accumulati in pochi anni credendo forse di risolvere la crisi finanziaria svendendo l'Ilva di Piombino per poche centinaia di milioni per fortuna non è riuscita a fare
Altrettanto con l'Ilva di Taranto ma c'era già un piano che prevedeva addirittura la vendita della Sea del montaggio i azienda azienda leader nel nei lavori di montaggi nell'area industriale del gruppo Ilva
Che vuole perché doveva essere svenduta per soli venticinque miliardi alla punti
Si dice che
Amministratore uno degli amministratori delegati della futili fra virgolette sia proprio la moglie di Gambardella
Ma all'Ilva di Taranto aveva c'è ci sono stati diversi licenziamenti di tutti quei lavoratori che nelle piccole e medie aziende ormai sono stati investiti da una crisi finanziaria sono sono quasi duecento i miliardi che l'Ilva ritarando deve dare ai ai ai fornitori locali ai ai ai pochi industriali che ancora sono rimasti sul territorio che hanno una poco una piccola volontà ancora di lavorare
Io io ritengo che oggi dopo aveva affossato finanziariamente la crisi
L'Ilva di Taranto la vogliono svendere ancora ulteriormente dobbiamo rispondere no a queste privatizzazioni selvagge oggi il Governo deve ricapitalizzare l'industria siderurgica ridando ossigeno all'indotto
Altre altresì ritengo che si debba ripristinare per la siderurgia la legge centottantuno del mille novecento con ottantanove sui prepensionamenti
Al signor Nakamura i lavoratori dell'Ilva il signor Nakamura amministratore delegato il nuovo amministratore delegato dell'Ilva è un giapponese da trent'anni in Italia
Dicono soltanto un'accusa siamo disposti a fare ulteriori sacrifici per migliorare solo la qualità e l'efficienza non siamo più disponibili a perdere ulteriori posti di lavoro sul territorio
Perché a fronte di un consumo interno di ventisette milioni di tonnellate di acciaio il governo non può sostenere che la siderurgia è un settore da abbandonare visto che di acciaio ne importiamo diversi milioni dai paesi dell'Est
In questi ultimi anni l'Ilva ha perso diverse quote di mercante di mercato
Passando da circa il sessanta per cento al quarantotto per cento dei laminati Prati anni grazie alla alla dissennata politica di Gambardella che invece di assumere come punto di riferimento il lavoro ed i lavoratori sia buttato indiscutibili
Acquisti e vendite finanziarie che si sono rivelate tutte fallimentari
Si sono create all'interno della fabbrica contraddizioni macroscopiche divisioni fra diverse aree dello stabilimento sul piano industriale c'è stata la mancata verticalizzazione del ciclo
Certamente sono due cose diverse vendere acciaio grezzo o oppure finito e incide su tutto questo una carenza di infrastrutture sul territorio a cui il Governo si era impegnato a firmare un accordo di programma che a tutt'oggi non è stato realizzato
A tutti questi problemi nazionali sul lavoro compagni io ritengo che questa Assemblea dei beni da subito
Dare una risposta andando alla creazione di un Consiglio nazionale permanente dei lavoratori che elabori progetti che devono essere portati a livello istituzionale sulla democrazia in fabbrica compagni due accuse
Non voglio entrare nel merito dei referendum della legge
Da lavoratore dico che c'è l'esigenza da parte di tutti i lavoratori che la Democrazia ritorni all'interno della fabbrica sono anni che
Al nel nel quarto centro siderurgico di Taranto non si fanno votazioni per il consiglio di fabbrica e queste scandalose
Rispetto a tutto questo compagni io come segretario del circolo Ilva di Taranto
Aderisco alla manifestazione che il ventisette di maggio i consigli unitari
Di tutti i lavoratori scendono in piazza per il lavoro per la democrazia è contro le tangenti in questo nostro Paese altresì a invito il compagno Occhetto ad andare avanti per la sua strada
Dopo dev'essere stato in Sardegna e alla Piaggio di Pontedera i lavoratori dell'Ilva di Taranto ti aspettano compagno viva l'unità dei lavoratori
Ha la parola al compagno Bruno trentenni
Seguirà una compagna Anna Maria consorti
Compagne e compagni
Io condivido l'impostazione
Un dato da Gavino Angius alla sua relazione soprattutto il centro della sua proposta politica
Che mi pare una sottolineatura niente affatto scontata
Sul fatto che la questione del lavoro
Negli anni Novanta
Non è separabile dalla questione democratica
E da una riforma istituzionale che devi investire anche la società civile
Anzi
è diventata il banco di prova
Di ogni progetto inteso a trovare una via d'uscita
Dalla crisi politica e morale del Paese
Perché non siamo confrontati
Come qualcuno ha pensato e forse pensa ancora
Con uno stop una sia pur pesante crisi di congiunture con una temporanea flessione dell'occupazione
Sono in gioco in realtà con la crisi del sistema industriale italiano
Che paga ora lo scotto i dieci anni di indebitamento pubblico e di incentivazione trenta finanziaria sono in gioco la salvaguardia dell'assetto sociale di intere regioni
Sono in gioco i diritti di milioni di donne e di uomini
è in gioco la stessa possibilità
Di garantire la convivenza civile e L'Unità politica del nostro Paese
La crisi dell'occupazione investe tutti i settori dell'economia investirà certamente duramente
Anche il sistema dei servizi pubblici e privati
Ma questo è il punto spesso trovo il suo focolai in quello che era stato fino adesso nel bene e nel male il polo trainante dell'economia
Il sistema industriale
Dai grandi gruppi alla rete delle piccole aziende
A interi grandi settori portanti della nostra economia
Sino al rischio della scomparsa
Del tessuto industriale di intendere regioni del nostro Paese
Per questo è impossibile concepire
Un progetto per il lavoro e l'occupazione
è un programma di riconquista di poteri e diritti
Che spettano al lavoratore dipendente
E impossibile concepire un progetto che risponda alla disperazione rassegnazione
La quale costituisce il pericolo più grande che dobbiamo fronteggiare nel mondo del lavoro
Un progetto che riapre un capitolo nuovo nella vita politica e sociale del Paese
è impossibile
Concepire un progetto del genere senza partire da una svolta radicale
Nella politica industriale
Dell'Italia non è una soluzione
Dei problemi dell'occupazione
Io condivido il ragionamento che ha fatto questa mattina con molta lucidità il professor Ludwig
Non è la soluzione ma è la condizione
Per costruire anche nuove soluzioni sane e vitali per l'occupazione nel settore dei servizi che opera nel mercato come nell'area dei lavori che producono valori d'uso fuori dal vincolo del profitto
Senza però il nucleo portante
In un sistema industriale sanno
E questo sanno bene
Compagni alla Sardegna e la Calabria di tante aree della campagna nella Sicilia della Toscana
Nessuna politica
Di liberazione delle energie dei lavori
Con siepi biglie
E può fondarsi su un minimo di stabilità
Occorre quindi conquistare una nuova politica industriale che guidi e orienti un piano nazionale per il lavoro
Questo vuol dire misurarsi con la definizione di programmi impegnativi senza precedenti nella storia del nostro Paese
Nel campo della ricerca
Della diffusione dell'innovazione tecnologica
Nel campo della formazione a tutti i livelli
Rimettendo sui piedi un sistema che è allo sfascio
E che vede l'Italia allontanarsi
Dall'ambito dei paesi più progrediti
Vuol dire attivare nuove sinergie in nuove forme di cooperazione
Anche a livello europeo senza accedere la logica della frantumazione della svendita
Che le spie l'attuale politica fallimentare delle privatizzazioni
Vuol dire avviare un programma di sostegno e di promozione
Della codeterminazione i luoghi di lavoro di fronte ai processi di ristrutturazione
Un programma che con il sostegno della collettività via quindi respiro e forza anche la contrazione aziendale nel territorio
Che rappresenta oggi una battaglia decisiva l'avvenire la democrazia del nostro Paese
Ribadisco qui si occorre rifarlo
Per la CGIL si è rifiutato il trentuno luglio si rifiuta tuttora di sostituirsi sulla questione della contrazione decentrata il potere e alle prerogative che spettano le strutture di categoria ristruttura di andare
CGIL non è il sindacato
Che provo
Al di là che non vuole decidere sulla testa i soggetti che sono stati indicati dai lavoratori Comit soli abilitati a discutere le loro condizioni di lavoro
Occorre ancora misurarsi
Sulla definizione di programmi di reindustrializzazione le aree più colpite
Più colpiti da veri e propri processi gli inserti filiazione
Io corre su questa base
Definire nuovi investimenti a pioggia
Ma progetti di opere pubbliche
Mirati al risanamento ambientale al sostegno dei processi di reindustrializzazione del riassetto dei servizi collettivi
Progetti creatore di occupazione vera
A parità di diritti con gli altri lavoratori occupati
Non elemosine assistenziali
Non salari d'ingresso
Non falsi contratti di lavoro a tempo determinato
Occorre avviare solo su questa base una politica attiva del lavoro
Finalizzata appunto alla realizzazione di questi obiettivi
Fuori dall'assistenza discriminatorio chiede ai tentativi oramai palesi
E perseguiti dalla Confindustria di destabilizzare i rapporti di lavoro definitela contro l'azione collettiva vuol dire certo riformare la duecentoventitré
Vuol dire cerca di estendere la cassa integrazione e le indennità di mobilità governate alla piccola impresa e al settore dell'edilizia che è totalmente allo scoperto di fronte
Al tracollo che sta investendo queste norme comparto della nostra economia
Ma vuol dire anche definire strumenti di sostegno una politica degli orari connessi con nuove forme di organizzazione del lavoro
Vuol dire attivare
Con strumenti pubblici
La difesa dei diritti dei lavoratori e la difesa delle pari opportunità fra tutti i lavoratori
Contro ogni forma di precarizzazione dei rapporti di lavoro
Vuol dire infine garantire subito
La difesa degli strati più deboli del mondo del lavoro conto il deterioramento dei loro condizioni di vita anche in seguito ad un'infrazione non Dova
E che forse farà sentire
Nelle prossime settimane nei prossimi mesi
Tutti gli effetti devastanti che la svalutazione degli mesi trascorsi può aver determinato questo vuol dire garantire entro quest'anno
Un recupero pieno del potere d'acquisto delle pensioni
E dei salari dei lavoratori dipendenti
Vuol dire acquisire entro quest'anno
La restituzione del fiscal drag
Per i lavoratori dipendenti
Vuol dire acquisire una modifica radicale anche attraverso iniziative legislative di alcune misure contenute nella legge delega sulle pensioni
Vuol dire rovesciare
Se occorre con una legge di iniziativa popolare alloggi che i criteri che si sono avuti imporre con una legge sulla sanità
Una svolta di questa natura
Che io ritengo
Dura difficile
Ma ineluttabile
Se non vogliamo assistere al tracollo della nostra economia non si impone con la sola protesta o con la frantumazione della loro
Né si otterrà mai
Con la pratica consociativa
Nei confronti dei responsabili dell'attuale situazione
Per questo non basta fermarsi
Alle lotte pur così importante di quel settimanale scioperi regionali ai primi scioperi categorie che sono stati decisi per questo è necessario costruire le condizioni per uno sciopero nazionale dell'industria e soprattutto
Perché da questo sciopero
Prenda l'avvio prenda forza e continuità
Una vertenza nazionale per il risanamento del sistema industriale italiano e per il lavoro una vertenza capace di durare e di ottenere risultati
Costa una scelta una svolta di questa natura
Certo che costa
Ma è la condizione per scongiurare la rovina
Si tratta infatti di interrompere un processo
Che dura da dieci anni
E in cui la rendita si mangia gradualmente i relitti di lavoro
Investimenti e l'occupazione
E si tratta di imporre una redistribuzione delle risorse dei sacrifici e dei poteri
Basti vedere
I primi segnali
E lo sconvolgimento anche negli assetti più diffusi di potere
Primi segnali di rivolta
Che nascono di fronte ad una proposta come quello che la CGIL per prima avanzato Ikea sulla quale ha avviato un confronto con il governo
Come la vendita del patrimonio immobiliare
Abitativo degli enti previdenziali
E in un secondo tempo dei ministeri degli enti locali
Si tratta di una risorsa e di un patrimonio che il serial probabilmente sui cento mila miliardi in quel Paese
E che potrebbe essere liberati e messi al servizio
Una svolta radicale della politica economica e sociale
Si tratta di patrimoni che sono tutti figurano tutti in passivo nelle gestione degli enti che l'utilizzo ma nei quali evidentemente si annidano anche mille
Piccoli centri di potere quelli che presiedono solari tangenti ma anche le raccomandazione
Alla lottizzazione
Al governo discriminante della città
E non è un caso assistiamo ad una vera e propria rivolta anche in alcuni settori vicino al sindacato
Di fronte alla prospettiva che è appunto questa fetta del potere consociativo venga distrutto da una politica che ridia risorse alla collettività
Questo senso la battaglia del PDS per investire
Il parlamento della questione morale fondamentale e sta dando mi pare in queste ore
I suoi primi frutti
Si tratta di aprire una pagina nuova nelle istituzioni nel governo del paese
I corruttori collusi devono pagare il loro debito con la giustizia e lasciare il campo libero alla politica
Ma non si può sorvolare come vorrebbe
Il presidente della Confindustria
Sulle responsabilità i suoi guadagni accumulati Aspesi del Paese dai corrotti attivi
Questi guadagni sono certamente smisurata mente superiore
A quelli incassati dai padroni delle tangenti
Sono stati accomunate enormi risorse
Come contropartita
Delle tangenti
è stato distorto l'uso delle risorse la collettività si è costruito un sistema di imprese protette
E in alcuni casi non sistemi Remedy abilmente Baccarat in molti settori della nostra attività produttive
Allora moralizzare vuol dire anche colpire le rendite i profitti di guerra accomunati nella guerra delle tangenti
E quindi nel confronto a tutto campo di cui parlava Fabio Mussi
Anche questo versante della questione morale va apposta con chiarezza e non solo con la Confindustria
Ma con tutte le associazioni imprenditoriali
Anche le associazioni che aderiscono al movimento cooperativo per sapere da che parte si sta da che parte suscitava da che parte si sta
Una battaglia che si apre per risanare il Paese
Certo il problema di chi abbia l'autorità richiedere al Paese questa svolta
E di ottenere e di mobilitare risorse capaci di realizzarla è un problema drammaticamente aperto
Perché appunto il programma anche minimo di un governo anche lì un governo di transizione
Il dato discriminante che può dare credibilità qualsiasi tentativo di far fronte alla crisi politica del Paese non è soltanto come giustamente sottolineava Angus la riforma elettorale le prime riforme istituzionali dello Stato una società civile ma anche forse in primo luogo la questione del lavoro del futuro del lavoro in questo Paese
Per incanto sorprende che si cerchi un impossibile allargamento dell'attuale governo
Allargamento che sanzioni una politica economica inaccettabili
Mentre si è respinto
E si era spinto molti mesi fa
Una proposta avanzata anche da parte della CGIL
Quello di avviare un confronto alla luce del sole
Non solo con il sindacato ma con le forze di opposizione democratica di sinistra sulle grandi scelte da compiere
Mi ben grossi così
La strada nefasta che si è voluti invece percorre dei decreti
I voti di fiducia
E dei tentativi che non sono mancati governare contro il Paese contro il Parlamento
Qual è il modo migliore poteva esistere per dimostrare se c'è la volontà di gettare le prime base
Di un progetto della sinistra per il cambiamento del Paese
Al sindacato
E concludo su questo punto
Alla CGIL spetta certamente
In una situazione così drammatica come attuale un compito difficile ma essenziale
Quello di garantire
Con tutte le sue risorse umane morale
Una solidarietà effettiva fra i lavoratori e lavoratrici
Occupati e disoccupati
Del nord e del sud
Delle grandi fabbriche come le piccole aziende
Dei lavoratori del settore privato come quelli
Nel pubblico impiego
E combattere con una capacità di proposta
La disperazione la frantumazione
La divisione che serpeggia anche nel mondo del lavoro di fronte all'aggravarsi della crisi
Adempiere a questo compito è impossibile
Senza ridare al sindacato un fondamento democratico
E senza conquistare con regole certe
Una rappresentatività effettiva e verificata tra i lavoratori
La CGIL come diceva grandi questa mattina
è decisa su questo punto andare avanti
Con L'Unità con le altre confederazioni fin dove è possibile
Anche da sola con una legge di iniziativa popolare
Io voglio dire
Qui è mio compagno e amico Cagni
Che le ragioni di riserve critiche
Che io stesso mi sento di fare alcuni obiettivi del movimento del ventisette
Non può venire confuso e so che lui non lo fa
Ma qualcuno ha fatto
Con un'opposizione ad un movimento di lavoratori comunque ispirati alla lotta per una svolta della politica economica e per una maggiore rappresentatività del sindacato
Chi fa questa confusione come qualche organo di stampa compie una mascalzonata
Discutiamo invece le ragioni di riserve e critiche e di forti perplessità come quelle che anima la mia persona
Non solo nei confronti del referendum e non ritorno sulle cose diceva Angius la sua relazione
Ma parlo della preoccupazione
La possibilità che un movimento di cui abbiamo bisogno un movimento forte
Per la riforma del sindacato
Finisca poi per esaurirsi o per dividersi in mille rivoli addirittura
Con iniziative fra loro concorrenziali
Io penso e credo che lo pensino tutti i dirigenti della CGIL per esempio che l'accordo
Sulle rappresentante sindacale unitario
E l'impegno che abbiamo assunto di fronte al Paese oltre che di fronte ai lavoratori di teneri in tutti i luoghi di lavoro
Azioni entro l'estate di quest'anno
Rappresenti un primo grande passo è una sfida per ognuno di noi si tratta di sapere
Si tratta di sapere se tutti noi sapremo batterci perché questa sua figlia questa sfida venga vinto
Noi pensiamo
In secondo luogo
Che non possono disperdere le sirene iniziative legislative
Per affrontare la questione della rappresentatività del sindacato
Abbiamo bisogno di una legge
Che risolva problemi che la cancellazione o il mantenimento dell'articolo diciannove dello Statuto non potrà mai risolto
Parlo della definizione di una rappresentanza esigibili nei luoghi di lavoro a livello di categoria a livello confederale
Parlo della definizione di procedure di consultazione di accertamento del consenso di tutti i lavoratori iscritti e non iscritti
La stipula degli accordi collettivi
Parlo insomma di un'iniziativa che costringe i sindacati lavoratori a scegliere
Il sindacato unitario che vogliono costruire
Si può volere in un confronto alla luce del giorno di fronte a queste proposte si può ancora volere il sindacato unico e quindi alla fine inevitabilmente obbligatorio
Di cui parlano anche alcuni dirigenti della CISL
O si può sostenere in un confronto di questo genere un sindacato delle corporazioni nemico colazione fra loro divise nemiche
O lo si sarà costretti di fronte alla prova di una grande iniziativa di massa intorno ad una proposta di riforma del sindacato la sua rappresentatività non a mille
Il sindacato unitario
Garante di una solidarietà fondato sul pluralismo e la democrazia
Ma assolve da questo ruolo di solidarietà
Di democrazia
Ieri conquista di una rappresentatività del sindacato
Care compagne e compagni
Impossibile se non si associa alla conquista dell'unità
E so bene
Che in molti di voi e per vostra fortuna
è scomparsa la memoria
Negli anni di divisione
Che hanno segnato una parte della storia del sindacalismo italiano
Quando la divisione si trasformava in conflitti rinnovo di un'accelerazione insanabili proprio nei luoghi di lavoro
In conflitti fra persone ieri amiche
Un conflitto di divisione fra regioni e regioni fra nord e sud e nel Sud stesso
Ecco perché io dico che non possiamo fabbricare a questa che è stata la bandiera della CGIL sin dalla sua nascita
Che è stata la bandiera con la quale la CGIL ha risposto a tutte le scissioni che hanno segnato il suo difficile della sua difficile ripresa negli anni del dopoguerra
Nessuno può dubitare di tutto un patrimonio di idee e di proposte della CGIL dei diritti e la solidarietà che sta facendo sistema ad anche attraverso con cui si significative come quella della giusta causa sul licenziamento Elena piccole industrie
Come l'estensione di alcuni strumenti di tutela per l'occupazione alle piccole imprese
Come la riforma del rapporto di lavoro nel pubblico impiego che abbiamo voluto per abbattere divisioni barriere privilegi riunificare il mondo del lavoro come la riforma
Che abbiamo imposto
Nella gestione degli enti previdenziali
Uscendo dai consigli d'amministrazione
Uscendo da tutti gli enti inutili e consociativi nei quali il sindacato era stato in barca
Nessuno può sottovalutare la portata d'una battaglia per rompere appunto
Con un sistema che intendeva sostituire la legittimazione dello stato dei padroni a quella dei lavoratori
E non possiamo lasciare ad altri la bandiera dell'unità e della solidarietà
Perché è la sola che può dare una speranza soprattutto ai milioni di lavoratori che in tante regioni disastrate del nostro Paese
Aspetto appunto un minimo di fiducia nelle possibilità di riscatto
Non vi è un sindacato ma dell'intero mondo del lavoro in tutto il Paese
Abbiamo forse paura
Che alla fine
Potrebbe prevalere fra i lavoratori le tentazioni di rifugiarsi nel sindacato protetto e autoritario di cui va inneggiano alcuni questo potrebbe avvenire soltanto se vince la disperazione
L'arroccamento corporativo
E la logica la psicosi
La sconfitta
Io credo che dobbiamo
Stare tranquilli su un punto
Con la CGIL
Con la CGIL di vittoria
Che ha respinto l'ipotesi del sindacato unico obbligatorio nel mille novecentoquarantaquattro quando
De Gasperi in modo particolare sosteneva questa soluzione
Con questa CGIL il sindacato unico
Anche se fosse proposto non più da De Gasperi ma da qualcun altro oggi
Non passerà mai
Ma può passare
Può affermarsi
Può conquistare anche le altre confederazioni sindacali
Il sindacato unitario dei lavoratori
Un sindacato che risponda a tutti i lavoratori
Che riconsegna i lavoratori non ai sindacati organizzate a cui spetta la proposta all'iniziativa contrattuale la direzione dell'azione rivendicativa ma tutti i lavoratori diritto di decidere
Sul loro destino anche attraverso il folto
Ecco io penso che noi
Non penso come CGIL soltanto
Parlo del PDS e della sua battaglia per la democrazia
Possiamo rappresentare quella speranza
No una speranza di resistere in pochi per qualche tempo
Ma quella di imporre con la costruzione di una nuova solidarietà del mondo del lavoro
Nando svolta politiche democratiche è morale nella società italiana
Ha la parola l'accompagna consorti
Dipendente della Regione Abruzzo intanto annunciò che qualche minuto fa il vicepresidente della Camera ha annunciato che il ministro della sanità De Lorenzo si è dimesso
Un paniere per favore
Campania
Siccome innumerevole comparire per parlare superiore al numero dei ministri del possono rimanere professori per favore
Riprendo ne prendono il posto
Accompagnò consorti grazie
Purtroppo il ministro Gasparri ancora non si è dimesso
Compagni e compagne finalmente la prima Assemblea nazionale delle lavoratrici e dei lavoratori
Era necessaria vista le vicende politiche sociali di queste settimane
Purtroppo neanche l'esito elettorale del cinque sei aprile
Ha cambiato le politiche di governo nell'affrontare la capacità nell'affrontare la questione del lavoro penso sia arrivato il momento di costruire realmente il PDS come partito delle lavoratrici e dei lavoratori italiani
Cosa vuole per favore compagni pregherei compagni vedi garantire chi interviene di poter parlare a chi vuole ascoltare e riascoltare
Tra l'altro annuncia penso io non l'ho detto prima che dopo la compagna consorte parlerà al compagno Ghezzi segretario della Camera del lavoro di Milano
Penso sia arrivato il momento di costruire a mente il PDS come partito delle lavoratrici e dei lavoratori italiani con un radicamento sociale ben chiaro e visibile nel mondo del lavoro
In questi anni la presenza e l'invadenza dei partiti nella società
Hanno raggiunto livelli tali da rendere soffocante il clima sociale e civile fino a impedirne in qualche caso il libero confronto democratico è necessario pertanto un profondo rinnovamento dei partiti noi del PDS abbiamo cominciato a farlo
Non bisogna fare l'errore di ipotizzare una società Penta partiti
Negare la loro tale presenza aprirebbe un vuoto democratico e di potere che sarebbe riempito dai più forti gruppi economici e finanziari
Vale la pena di ricordare la funzione storica del nostro partito un partito di massa nato come strumento delle lavoratrici e dei lavoratori
Per difendere i propri interessi e conquistare i diritti democratici è evidente i poteri finanziari possono fare a meno dei partiti e dei sindacati no i lavoratori no
E pertanto dobbiamo costruire un moderno partito che sia il nuovo partito di massa avere referenti sociali
Progetti politici valori ideali per puntare alla rifondazione di un pensiero critico e di sinistra
Radicato nelle ragioni dei lavoratori che faccia avanzare la giustizia e l'uguaglianza
Che porti alla realizzazione piena della democrazia e dei suoi diritti
Questa Assemblea è importante in quanto deve considerarsi un passaggio fondamentale desta una Conferenza nazionale del PDS è in portante la Costituzione in ogni federazione dei consigli delle lavoratrici e dei lavoratori del PDS che siano espressioni delle unità di base
Nell'ambito delle definiti nell'ambito della definizione della forma
Partito che la Conferenza nazionale dovrà indicare
Un punto importante dovrà riguardare i poteri del nuovo partito eccome i lavoratori e le lavoratrici del PDS avranno modo di essere presenti e di contare
In sostanza e sì dovranno rappresentare una vera e propria è stanca di partito forse politica e contare nelle scelte
Le vicende politiche sociali di queste settimane
Ripropongono con forza nel nostro Paese la questione del lavoro che sta diventando un problema drammatico per molto lavoratori e lavoratrici Attraverso lo spauracchio del licenziamento
Siamo in una fase che va oltre il dato preoccupante della disoccupazione
Troppo spesso negli ultimi tempi le manifestazioni di lotte di lotta hanno assunto il carattere di una rappresentazione drammatica con l'esposizione degli stessi lavoratori in accetti in atteggiamenti insensati
Fino a mettere in pericolo la propria incolumità fisica
Lo ricordava bene il compagno Angius nella sua relazione questa mattina
Bisogna dare una risposta unificante a questo bisogno di lavoro non solo per rinsaldare i valori solidaristici che devono accompagnare e sostanziale ogni iniziativa politica e sindacale
Ma per organizzare una risposta forte al bisogno di lavoro
Contro le pratiche del governo Amato e contro le prove la protervia della Confindustria
Anche in Abruzzo il problema dell'occupazione si sta facendo sentire largamente molti settori sono in crisi in particolari quelli manufatti manifatturieri
Il tessile abbigliamento che rappresenta gran parte dell'occupazione complessiva e femminile in particolare
Espelle continuamente manodopera dalle aziende piccole medie e quello che poteva rappresentare solo un decennio fa la promessa Valle dell'Eden mi riferisco alla Val vibrata
Oggi è in gran parte un'aria in profonda crisi
Crisi è quello rappresentato dal così detto quale elettronico nell'Aquilano legato alle vicende Italtel e Alenia in particolare gli iscritti alle liste di mobilità sono più di due mila e cinque tanti per una Regione che a meno di duecento mila detti al settore produttivo industriale
La gran parte di essi era presentate da da ogni con età non superiore ai quaranta anni con difficoltà di ricollocazione la crisi ha colpita fortemente anche la nostra regione
Anche nel settore terziario in un anno si sono avuti undici mila posti di lavoro in meno
Fenomeno queste no particolarmente acuto che investe le aree le realtà urbane provocando provocando ulteriore disagio specie nelle fasce giovanili
Dal punto di vista economico e sociale l'Abruzzo rischia nel contesto meridionale di non essere più l'isola felice tanto magnificata dalla propaganda democristiana con i suoi paghino l'ex ministro Remo Gaspari
Ma c'è un ulteriore ragione per cui questa Regione non può più fregiarsi di nessun titolo di merito la questione morale che sta esplodendo in Abruzzo in modo virulento
Il cui dintorni Sama tutt'oggi difficile descritte da definire
Dopo l'arresto dell'intera Giunta regionale altri cento
Altri centri importanti come Avezzano e la stessa Chieti sono incappati nelle maglie della giustizia anche qui sindaci e giunta arrestati
Stiamo parlando di gente in dov'è la dicitura il cinquanta per cento dei voti
Sono i centri diciotto gli inglesi inquisiti nella nostra regione prima nel Mezzogiorno seconda in Italia a se seconda in Italia solo la Lombardia
Sono primati questi di cui vorremmo fare proprio a meno da alcuni mesi
Dalla grande manifestazione di Teramo con il compagno Occhetto
Siamo impegnati alla costruzione di un fronte vasto e unitario e democratico per battere i tentativi goffi e pericolo sì della Democrazia cristiana e della vecchia classe politica di mantenere in piedi comunque il vecchio assetto di potere c'è bisogno per quei sto di un impegno di mobilitazione di vasto schieramento di forze di cui le lavoratrici e i lavoratori sia la grande parte
Dalla riuscita e dagli esiti di questa Assemblea nazionale sicuramente Civenna un nuovo vigore e più forte Petter impegnarsi in momenti di iniziative a e di notte grazie
Sì
Ha la parola al compagno Carlo che se segretario della Camera del lavoro di Milano dopo parlerà il compagno Spell
Dopo l'intento che si facciamo anche un po'il punto sull'ordine dei nostri lavori per capire come possiamo proseguire grazie
Estremamente importante che in una fase politica confusa nella quale il giorno in più si evidenzia il collasso delle regole della convivenza civile carretto cinquant'anni di vita repubblicana che il PDS Tino questa partecipata assemblea nazionale il lavoratore delle lavoratrici
Lo facciamo per affermare la nostra identità
E il carattere di un Partito del lavoro che nel lavoro e nei lavori vuole affonda le sue radici le sue radici sociali e di massa
E da qui e sia capace di costruire e consolidare sintesi positive con altre culture altre realtà altre forze
Veniamo da novantuno contraddittorio
Di fronte alle scelte profondamente sbagliate del governo Amato si è sviluppato un grande movimento di lotta di uomini donne di pensionati un movimento imponente che non si vedeva da diversi anni
A Milano sette volte i lavoratori sono scesi in piazza contro sciagurate politiche di Amato tuttavia Amato il passato pure il ricorso ripetuto al voto di fiducia
Le sue scelte oltre ad attaccare in modo inaccettabile il sistema sanitario e il sistema pensionistico in particolare per le future generazioni non hanno minimamente operato nella direzione che invece è necessaria
Per una svolta di politica economica che rilanci il lavoro e lo sviluppo
Lo spostare cioè le risorse dalla rendita verso la produzione verso una riorganizzazione dell'industria delle infrastrutture
Per raccogliere la sfida all'internazionalizzazione della qualità dall'innovazione individuando per gli ammortizzatori sociali che quaggiù i governi dei processi di ristrutturazione giganteschi che saranno necessari
E necessario reperire risorse ingenti una diversa politica fiscale ordinaria e straordinaria un abbattimento delle enorme debito pubblico dei tassi
La nostra sfida e sullo sviluppo non può che essere sullo sviluppo sulla sua qualità sulla sua compatibilità per costruire davvero quel piano nazionale del lavoro che Angius ha proposto la sua introduzione
E le straordinarie potenzialità di lotta di proposta che sono immerse nell'autunno richiede uno sbocco politico nuovo che di una centralità reale il proprio del lavoro dello sviluppo
Ma queste lotte compagne e compagni ci dicono che siamo tutt'altro che un esercito in rotta
E che il PDS deve essere può decisamente a essere un riferimento certo di tali attese capace di tessere alleanze e le interlocuzioni necessarie per superare la fase di crisi dalla quale siamo e per vincere la posta vera che è drammaticamente in palio questo Paese
Cioè se da questa crisi usciremo con la democrazia più forte più partecipata con riconosciuta la giusta centralità del lavoro o si menzionano invece coloro che vogliono ci dalla crisi con meno democrazia meno partecipazione
Ed è una crisi politica istituzionale economica sociale morale del nostro Paese
Con diverse regioni fuori al controllo la legalità repubblicana con l'unità politica del Paese l'unità geografica messa in discussione
E con la pesantezza della crisi economica che ci tocca anche qui in quella Lombardia che produce un quarto ricchezza nazionale e che mostra segni evidenti di deindustrializzazione
Questo testimonia una situazione drammatica che non si può nascondere
E le forze di progresso dobbiamo dire uno nuovo Uto purtuttavia atteggiamenti e comportamenti univoci dell'ultima stagione
Perché dobbiamo sottacere in qualche misura anche nel nostro partito
In misura consistente dentro il movimento sindacale dello scorso autunno si è contrapposto chi ha combattuto le scelte di fondo del governo Amato
E chi invece ha pensato che tale politica fosse l'unica possibile
Che sollevava politico un po'grezza
Alla quale limare gli aspetti più contraddittori più stridenti sotto sequestro limiti ha pensato nell'autunno ed è stata la causa fondamentale alla mancanza di risultati di sbocchi politici nuovi di fronte a grande sommovimento che è sceso in campo
Su questo sindacato si è diviso quindi è indebolito la sua capacità di incidere qualche risultato è stato colto certo ma il segno dalla manovra non è stato cambiato
E si sono aperte anche dentro il movimento progressista dentro al movimento sindacale due tentazioni entrambe pericolose perdenti
La tentazione di una rottura settaria di fronte alle difficoltà evidenti
Oppure l'accettazione subalterno delle scelte governative dei veti posti e subito accettati delle posizioni non sufficientemente contrastate dei nostri interlocutori
Il tutto sempre purtroppo senza regole alcuna che sviluppi disciplina democrazia sindacale e il legittimo diritto i lavoratori a esprimersi sulle questioni che li riguardano
L'esprimersi suini le questioni che riguardano le leggi le proprie rappresentanti è un diritto in questo Paese che hanno tutti
è concesso per fino ai carabinieri che Regolo Scozia nelle loro caserme ma è tutt'oggi negato delle aziende e degli uffici
In questa situazione qui a Milano
Nella realtà dove sposa Tangentopoli
Dove viene P cento dalla crisi del craxismo
Dove più forte sono le leghe dove più alta è la sfida dell'Europa qui a Milano si è sviluppato nel corso l'autunno in movimento unitario dei consigli un movimento cocente dei propri limiti e delle proprie fragilità ma al tempo stesso testardamente determinato a rifiutare sia la rottura settaria sia l'accettazione subalterno dei veti altrui
E chi ha tentato ha operato per far pensare protagonismo e lavoratori
E tale movimento ha avuto il merito e rilancia l'obiettivo del rinnovamento del sindacato
Di una sua rinnovata unità dell'unità come condizione per vincere ed il rinnovamento del sindacalismo confederale generale solidale
Sia Lisato al tempo stesso un pesante isolamento una sconfitta
Di tanti segmenti al mondo del lavoro nelle fabbriche dei Cobas dei sindacati autonomi dei Tiboni delle rappresentanze di base
Da tutti i quali che non si vogliono convincere che mille spinte corporative non faranno mai una grandi organizzazioni solidale siamo ai lavoratori
Ed è stato una scelta netta che si espresse per l'impegno rinnovare dall'interno questo sindacato
Per tenta di riempire alcuni vuoti alcune carenze ma di gridare alto al tempo stesso del sindacalismo confederale generale euro ai frutti migliori della storia del nostro Paese
Che è certo ma innovare profondamente ma che è un baluardo insostituibile per la difesa il miglioramento le condizioni i lavoratori e i pensionati che è uno dei punti fermi per la difesa e lo sviluppo del nostro democrazia
Per questo vi ha sostenuto il ventinove ottobre la grande manifestazione dei consigli che ho visto cinquanta mila lavoratori in piazza a Milano
Per questo pur con qualche riserva ritengo importante aderire ed essere presenti a Roma la manifestazione del ventisette
Per questo mi auguro che la proposta di Bruno Trentin di realizzare in tempi rapidi un grande sciopero dell'industria per il lavoro per lo sviluppo per l'occupazione prove le condizioni per essere realizzata e per essere sostenuta compagni da questa crisi non riusciremmo completamente diverso da come ci siamo entrati
Usciranno diversi partiti al PDS sta facendo coraggiosamente la propria parte il proprio rinnovamento
Usciranno cambiate le istituzioni uscirà anche abbiate le grandi organizzazioni ai sindacati
Nessuno si illuda che il sindacato non cambi voglio dirlo a qualche dirigente della CISL e la UIL voglio dirle o a chi pensa che dopo la fine di Yalta
L'unica organizzazione che non cambierà in Europa che sarà immutabile siano CGIL CISL e UIL così come sono oggi o peggio così come erano ieri con i loro rapporti i loro riti le loro attuali identità
Rischia di sbagliare di grosso la crisi rischia di mettere in discussione l'esistenza stessa del sindacato
Io son convinto che in un Paese industrialmente avanzato comunque sindacalismo sopravviverà ma quale sindacato un sindacato confederale generale solidale di tutti dei forti e dei deboli degli attivi dei pensionati degli occupati e dei disoccupati oppone un sindacato alla corporazione dei settori più forti
Un sindacato che risponde solo agli iscritti come propongono Morese D'Antoni o un sindacato dell'insieme dei lavoratori
Con un programma fondamentale chiaro e condiviso regolato da norme democratiche certe ed esigibili sicuramente normate per legge
La legge è la strada maestra per regole certe di democrazia sindacale luoghi di lavoro
E voglio esprimere apprezzamento per l'equilibrio con il quale Gavino Angius ha posto l'obiettivo di una legge
E ha posto un ragionamento sia sulle potenziali
Ma del referendum sia sui pericoli che non ha voluto sottacere dell'usato lo strumento referendario
Allora la legge come sbocco al quale finalizzare e verso la quale traguardare anche altri strumenti siano essi il referendum la contrattazione
Ma che affinché possano portarsi a perseguire in tempi rapidi l'obiettivo di una legge che definisca regole certe ed esigibili nel luogo di lavoro
Mi auguro che la posizione espressa le Angius posso diventa la posizione di tutto il PDS e che il PDS esca da questa Assemblea impegnato con l'iniziativa forte visibile sulla legislazione che abbiamo presentato in Parlamento che dobbiamo sostenere
La democrazia sindacale deve varcare rapidamente le porte delle fabbriche ed agli uffici
Se questo non si realizzerà compagne e compagni in tempi rapidi in tempi molto rapidi dobbiamo sapere che non sarà ferito solo sindacato confederale Massara menomata sarà meno forte l'intera democrazia italiana
Dunque noi abbiamo ancora
Molti iscritti a parlare quindi abbiamo bisogno di continuare a lavorare con loro e nuova stanza serrato quindi la prima cosa che io chiederei compagni e cercare di rispettare il più possibile il termine dieci minuti intereventi
Questa sera potremo andare avanti cioè chiudere la seduta alle otto meno un quarto se andare avanti ancora un'ora e un quarto in ragione poter dare la parola ancora cinque o sei compagni tenete conto poiché
Domani mattina ci sono molti iscritti a parlare e poi bisogna dare il tempo adeguato alle conclusioni del segreta partito
Allora adesso la parola al compagno nel corso di questi interventi questa sera parleranno il compagno lama al compagno Bertinotti la compagnia bando del compagno Giorgio Ghezzi
Adesso
Ha la parola il compagno Spell cassa integrato dell'Agusta di Varese dopodiché prenderanno a compiere la parola al compagno Fausto Bertinotti
Ma l'altro ieri Giorgio che
Ma
Compagne e compagni io
Non nascondo la mia difficoltà ad intervenire
Difficoltà oggettivo dovuto al fatto che almeno per me
Esiste il rischio
Viene care le proprie in calzature le proprie rabbie
Senza tentare
Anche come lavoratore espulso mi auguro momentaneamente dal lavoro senza tentare di essere propositivi
Io credo che questa Assemblea
Devin anzitutto stabilire custodiva o meglio ristabilire conosciamo
E chi vogliamo rappresentare
Credo che ci sia la necessità di ribadire questo
Perno questo nostro essere
I nostri capisaldi io credo che siano ancora che debbono essere ancora in modo particolare il mondo del lavoro
E su questo saper creare le condizioni per un rilancio vero del partito
Rivendicando come dicevo prima il nostro essere
E il nostro essere essere partito di massa è partito delle lavoratrici e dei lavoratori
Io debbo dire che
Non so per i comunisti che come me hanno sostenuto sin dall'inizio il nuovo partito
E l'abbiamo fatto con la convinzione e con la speranza che questo portasse ad un'aggregazione reale di forze
Che si richiama sono alla sinistra
E che d'insieme a queste forze
Ci riuscisse finalmente a creare una condizione di governo che mandasse all'opposizione quelli che Fortebraccio chiamava molto simpaticamente i lorsignori
Sia come si può dire un obiettivo
Che ritengo ancora necessario vitale in modo particolare per quanto riguarda noi noi lavoratori nei compagni di base
Va bene al governo ma nello stesso tempo non ritengo come si può dire ammissibile sarà governato da
Certo verificare che ad ogni presa di posizione
Da parte della segreteria o della direzione del partito c'è Levino in modo come si può dire quasi
Regolare i distinguo
Queste o come si può dire è inevitabile almeno per me che sono compagni di base crea confusione crea SMA alimento è è indubbio che crea anche mi crea crea a me delle forti difficoltà
Guardate io faccio un esempio
Dove io vivo la mia provincia noi abbiamo raggiunto i minimi storici come non so se nessun consenso elettorale sono un lobbista
Nello stesso tempo abbiamo raggiunto però il massimo storico di entrata in giunte da parte del nostro partito giuste
Allora
Io credo che se veramente vogliamo cambiare vogliamo trasformare questo sistema
Dobbiamo che poi sì dobbiamo è nostro dovere chiudere con il passato non possiamo passare non possiamo dare l'immagine all'elettorato ai cittadini ai lavoratori non dobbiamo dare l'immagine di essere consociativi di questo sistema così facendo io credo che invece purtroppo questa immagine il sita eccetera si dà anche modo forte sì governo noi insomma ispirato come credo che la nostra vocazione
Sia quella di essere alternativi bisogna e io credo che oggi i cittadini da lavoratrici lavoratori non ci vero purtroppo in questo arresto in questa ottica
C'è voglio dire la necessità di ricostruire le sezioni le unità di base
Soprattutto ricostruire all'interno delle fabbriche oggi si discute poco si parla poco ci riuniamo molto poco
Abbiamo delle numericamente abbiamo moltissimo unità di base anche dentro le fabbriche il dramma è
Che esistono solo sulla carta no no non ho già visto varie e quelle poche che ci sono sono deboli poco organizzati
Ed è inevitabile come si può dire che questo crea
Una difficoltà oggettiva ad aggregare nove forse ad essere propositivi
Se prima esistevano nostra capacità ad incidere sulle decisioni sindacali sociali e politiche del Paese
Basato proprio la nostra forza
Oggi rischiamo di essere soggetti subalterni
Proprio per la nostra debolezza
L'ultima Cordi fatti
Parlo degli accordi sindacali il costo del lavoro rispetto la previdenza l'occupazione
Sono un esempio i contratti nazionali di lavoro patisce espresso molto bene il compagno di Brescia
Se poi verifichiamo come posso dire che questi accordi sono stati fatti
Senza il consenso dei lavoratori
E che essi abbiano qui non abbiano potuto coprire esprimere
La loro opinione
Non abbiamo potuto esprimere il loro voto beh
Io credo con somma che qualche problema dobbiamo Porcio anche noi
Come compagni che all'interno delle fabbriche lavorano
Ci spendono
E quindi come posso dire
Debbono necessariamente non perdere collegamento con gli altri lavoratori
Io lo dico con molta onestà io non credo che il problema sia la CGIL sia
No
Il problema è la controparte
Nel senso che
Questa controparte politica pubblica privata
Non hanno credibilità
Non hanno credibilità agli ultimi fatti avvenuti
Non hanno credibilità perché hanno deluso
In questi ultimi anni hanno eluso hanno evaso accordi che con molta fatica noi avevamo DC rimane e comunque gli hanno le luci ed evasori in senso peggiorativo
Allora sia
Non ci chiediamo
Il perché
C'è questa come si può dire
Freddezza c'è questa sfiducia
Da parte dei lavoratori anche nei nostri confronti
Io credo che questo sfiducia
Derivi innanzitutto dal fatto che i lavoratori anche negli anni passati hanno chiesto ma con molta chiarezza
Che la CGIL soprattutto
Non vada più a discutere con questi personaggi
Qui non si tratta di ritirarsi sull'Aventino no qui si tratta di creare le condizioni
Perché l'ora più grosse organizzazioni sindacali del Paese
Non legittimi con la propria presenza questi soggetti è vergognoso io lo considero vergognoso
Anch'io come tantissimi altri compagni sono da decenni scritto ma era alla CGIL
E credo in quest'organizzazione
Ma bisogna finirla bisogna finirla è inutile discutere con persone con personaggi che comunque non sono in grado non possono non vogliono garantire il minimi accordi le minime garanzie democratiche all'interno delle fabbriche all'interno delle realtà produttive basta basta con loro e basta con questa generazione di Confidi confindustriali di padroni di soggetti che hanno come si può dire
Lavorato perché gli accordi comunque restrittivi
Comunque come dire in perdita e dolorosi per lavoratori non siano serviti ad altro che a creare ricchezza e ricchezza fittizia
Non ricchezza industriale il loro problema non era la riconversione la ristrutturazione delle fabbriche il rilancio la risistemazione del dell'assetto produttivo nel Paese non era questo l'obiettivo che oggi è molto chiaro
Loro obiettivo era disimpegno era comunque avere la possibilità di avere almeno costo la manodopera è davvero la possibilità d'di ulteriori garanzie maggiori finanziamenti da parte dello Stato e da parte indiretta anche da organizzazioni sindacali
Rispetto a questa situazione noi l'abbiamo il dovere
Il dovere
Di chiudere non possiamo più non non non è più ammissibile
Ci ci fa anche da non solamente della nostra credibilità ma mettiamo in gioco il nostro futuro nostro futuro di compagni e di come si può dire Soggetti che credono nel cambiamento credono la possibilità di trasformare questo sinistro
Allora
Io credo che bisogna partire con iniziative con proposte che siano diverso
Ma io
Onestamente
Al di là di quanto detto compagno Angius
Che condivido
Un gran parte
Credo che basterebbe rispolverare i nostri vecchi documenti
Ma perché non ragionare
Su quelle proposte che nel mille novecentocinquantasei erano considerate proposte utopica e cioè non raggiungibili impossibili ad esempio sulla riduzione d'orario di lavoro
Sulla fatidica proposta fa da compagno Bassolino delle trenta ore settimanali
Perché non ragionare invece su cui perché non ha non tentare anche di applicare questa questa riduzione di orario in termini e modi tali in modo tale che non sia
Il soggetto a pagare non sia il lavoratore a pagare
Non sia lavoratore da per un'ulteriore riduzione di orario un'ulteriore riduzione dei salari
Ma proprio per dentro una logica di rilancio di ristorazione dei gruppi
La collettività l'insieme insieme delle forze sociali insieme dalla società paghino ognuno coloro con l'uno loro presso un loro posto io
Lo dico con
Con come si può dire con
Con estrema sincerità io non sono più disponibili sì ho finito non sono più disponibile a a fare ulteriori sacrifici
In cambio di niente
Oggi
I sacrifici che mi vengono chiesti sono in cambio di niente
Io sono disponibile a spendermi come sono disponibili Aspesi credo che centinaia migliaia di lavoratori
A condizioni nella condizione che ci sia un reale cambiamento che ci siano dei volti nuovi che ci siano delle nuove proposte che ci siano delle nuove iniziative delle nuove come si può dire strutture
Politiche che ci governi no che cambino questo sistema
Basato sulla tangente basato sul sulla Dulcigno basato sul sfruttamento che sappiano modificare e quindi come si può dire i sacrifici sono ammissibili e sono concepibili dai lavoratori a fronte di un qualcosa di nuovo che ancora oggi non c'è
Io credo che noi dobbiamo spenderci
In modo particolare soprattutto su questo questo era e las l'unica strada che io intravedo finché in cui c'è la possibilità di aggregare
Di ricreare una forza della sinistra ampia cadono obiettivo concreto e dentro di richiedere alle lavoratrici e lavoratori di spendersi altrimenti come si può dire
Rischiamo di ricadere in una cosa già vista in una cosa che come si può dire rischia realmente di portare la sinistra
La sinistra in una strada di non ritorno in una difficoltà oggettiva perduto lavoratrici e lavoratori
Grazie
Ha la parola al compagno Bertinotti della segretario nazionale CGIL seguirà il compagno Giorgio Ghezzi
Compagne e compagni
Abbiamo sentito anche oggi qui la difficoltà dei compagni più direttamente impegnati nella costruzione del movimento
Credo che questa conferenza dovrebbe in primo luogo da applicarsi a questo
A interrogarsi a lavorare sulle caratteristiche da ricercare da costruire nel movimento di massa per affrontare questo passaggio
Così delicato nella vita del Paese in cui si combina una crisi del regime politico con una crisi sociale dalla densità strategica forse senza precedenti
Il punto di partenza credo debba essere oggi qual è il livello quali sono le caratteristiche movimento
Credo che dobbiamo onestamente riconosce che non è il movimento dell'autunno
Ci sono lotte DG bilancio operai
Manifestazioni
Grande partecipazione ma anche un senso di isolamento al lui non c'è l'estensione e l'universalità la combattività dell'autunno
La FIAT ha visto fallire lo sciopero
E su un altro versante
L'aria lavoratori in condizioni disperate
Ricorrono a forma di lotta estreme estreme non estremistiche
A villa cito come nelle miniere del Sulcis
Vuol dire io credo
Che sono nel movimento ci sono il movimento fattori rilevanti di crisi di fiducia
Di sfiducia nei confronti dell'agire collettivo del sindacato della politica
Ci sono
Certamente cambiata la scena rispetto autunno
è entrata la disoccupazione di massa con un'intensità anche allora non c'era
Ma io credo che non possiamo mettere le modificazioni soggettive che sono intervenuti nelle masse
Per la sconfitta che è stata subita nell'autunno
So di usare una parola aspra due e spiacevole
Ma io credo che non saremo nelle condizioni di mettere mano al nostro compito cioè alla ricostruzione del movimento
Se non saremo in grado di un'analisi adeguata sulla dinamica della crisi sociale
E sugli errori che abbiamo compiuto nella notte dell'autunno
Il movimento è stato sconfitto in primo luogo perché il sindacato si è separato da esso
E questa separazione mi ha pregiudicato la crescita e lo sbocco politico
Sul versante politico la sinistra gli opposizione nel suo insieme
Non è riuscita a configurarsi come un'alternativa convincente al governo Amato
Oggi il movimento è costretto a ripartire da un appunto più arretrato
Gli scioperi territoriali mettono al centro come possono i problemi del lavoro
Ma io ho l'impressione che arrestano e imprigiona il movimento gli stessi limiti le stesse divisioni sindacali che lo paralizzano poi nell'autunno
Perché non siamo ancora allo sciopero generale
è inutile continuare a ripetere che dovremmo farlo perché non l'abbiamo fatto
Questo sindacato fece lo sciopero generale contro il governo De Mita per l'aumento dei ticket questo sciopero questo sindacato non ha fatto lo sciopero generale contro il governo Amato che ha destrutturato la sanità e le pensioni che non facciamo lo sciopero generale oggi
In una condizione di attacco all'occupazione che ha pochi precedenti
Non lo facciamo perché c'è un dissenso sulla natura delle misure del governo
Non lo facciamo perché c'è un dissenso sui contenuti da dare l'azione sindacale
Conseguire così secondo me compagne e compagni e sui circa bisogna affrontare una discussione politica in campo aperto
E bisogna farlo certo con un rapporto col movimento e qui c'è il punto di forza su cui potremmo lavorare un elemento una leva un'opportunità
Chi è dato da quel sentimento politico da otto dell'autunno che non ha accettato la sua chiusura che è la realtà dei consigli unitari che ha deciso la manifestazione nazionale ventisette e di indire il referendum operando così
Una vera operazione politica significativa quella di costruire un rapporto tra il movimento in risposta alla politica economica e sociale del governo e la questione della democrazia un rapporto stretto tra la questione sociale e la questione democratica
Debbo dire compagne e compagni che io non sono d'accordo con i tanti distinguo con le mezze adesioni con le mezze prese di distanza da queste iniziative
Ha ragione il compagno cagna
Se siamo dei dissensi bisogna dirlo esplicitamente io trovo che quella piattaforma sia una piattaforma di valore e che il problema di oggi sia guadagnare una piena in uscita dalla manifestazione del ventisette dispiega una grande iniziativa perda un successo la campagna referendaria
Bisogna partire da qui per andare oltre
E questo il primo punto che vorrei proporvi io credo che il PDS Ossino impegna a fondo con un coinvolgimento totale in questa impresa oppure rischia di perdersi
Per andare oltre
Bisogna saper affrontare tre elementi fondamentalmente il terreno della lotta contro il governo Amato quello de la costruzione di un'alternativa per l'uscita dalla crisi e la questione delle mocassini
Compagne e compagni cos'è questo governo e la sua politica
Un governo inadeguato
Debole
Inefficace
E dunque correggibile emendabile integrabile
Oppure invece un governo che esiste anche ai colpi più duri
Che gli vengono da una sfiducia di massa
Da una indignazione nei confronti di quanti elementi di corruzione sono presenti in continuità anche dentro la sua storia e che pure sta in piedi perché gode di un consenso extraparlamentare fatto dalla Confindustria la Banca d'Italia che consolida un blocco sociale che tiene un governo che sta realizzando la politica per operare un passaggio da un modello sociale a un altro modello sociale a un modello sociale dinamico ma aggressivo
Se guardiamo agli atti del governo
Non possiamo secondo me sfuggire a un punto di analisi politiche sociali
La mia opinione
E che la linea del Governo non contiene degli errori delle sbavature delle incertezze ma contiene una rigorosa linea di classe
La linea del governo appuntato a destrutturare il nostro blocco sociale
Lo ha fatto secondo me colpe con il concorso colpevole del sindacato con l'accordo del trentuno luglio
Lo ha fatto con i decreti che hanno destrutturato lo stato sociale nell'autunno sanità e pensioni
Lo ha fatto con i decreti che hanno e stanno de strutturando il mercato del lavoro allargando l'area della precarietà e lavorando a costruire delle gabbie salariali per singoli soggetti sociali
Lavoro a questo governo a distruggere le ragioni dell'unità dei lavoratori e a distruggere le ragioni di un loro impegno e di un agire collettivo
Se va avanti questa strada saremo noi ad essere sconfitti e io penso che noi dovremmo avvertire più drammaticamente di quello che stiamo facendo che si sta portò filando una stretta
Che può essere una drammatica chiusura del cerchio attraverso il quale questo governo il blocco sociale che lo sorregge
Puntate moglie Peppa ed è intimamente la possibilità di costruire una controffensiva cioè punta ad aggredire alla democrazia di massa mettendo in discussione da un lato la contrattazione aziendale cioè in realtà la contrattazione l'autonomia contrattuale il sindacato
E dall'altra parte il pacco di massa cioè il possibile rapporto tra la moto sociale insidia politica
E così mi sbaglio
Di opinione che se questo governo vive con qualsiasi ma un pasto noia questa stretta ci andremo nella trattativa Confindustria da un lato e nell'intervento sui meccanismi elettorali dall'alto
E io credo che dovremmo avvertire che se questo fosse l'esito noi saremo di fronte non a un qualche arretramento
Mouth elemento per un lungo periodo distruttivo delle possibilità di una politica di sinistra
Di operai in maniera vincente nel Paese
Io credo che noi dovremmo avvertiva drammaticamente forse l'avvertiamo molti di noi certamente lo avvertono che è un bis del trentuno luglio side intollerabile per tanta parte del movimento sindacale e in primo luogo per la CGIL la sua natura
E allora
E allora come non vedere che ci sono delle cose da correggere come non vedere che stiamo andando questa appuntamenti a fari spenti senza una matura di movimento
Di massa costruita su una piattaforma convincente che va dalla ricostruzione della scala mobile ad alcuni elementi essenziali sulla sanità le pensioni per intervenire
Sulle questioni dell'occupazione che rinvia al movimento appunto questa matura questa foto
E come non vedere che l'unico avvio possibile di questa ricostruzione e la manifestazione indetta ai Consigli ventisette e la piattaforma e questa base di partenza
Io devo dire che trovo imperdonabile
Il defilarsi da questo impegno l'ho trovato anche per l'organizzazione in cui milito
Prima la ragione che io credo che il compito del sindacato non è quello si lascia andare a una manifestazione nazionale i suoi dirigenti mai quelle invece di promuovere la organizzava i diari già il movimento di massa rischiare sua forza le sue bandiere la sua capacità di organizzazione
Il ventisette
Può essere questo riavvio questo il secondo punto vorrei proporre l'urto è l'unico possibile oggi
Bisogna investirci a fondo
Per riapparire dentro la costruzione del movimento una discussione di massa sull'autonomia dalla CGIL sull'autonomia della sinistra la politica la compagine governativa sull'autonomia dei lavoratori
Si incontra questo punto uno un nodo strategico nella cenato Angius un'illusione l'hai preso con grande lucidità
E coerenza lunghi in intervento di oggi credo si possa riassumere così
Questa ristrutturazione capitalistica in corso questa ristrutturazione capitalistica in corso è incompatibile con una politica di pieno impiego sembra a guardare la scena sociale italiana il ritorno del primo ribalta vitale esercito di riserva più lavoro irregolare
E allora non c'è dubbio ha ragione Lunghini senza una riduzione degli orari di lavoro senza una fecondazione Didier ecologica senza la creazione di una sfera di attività che privilegino i valori d'uso non si e esce da questa crisi con la capacità di dare una risposta ai problemi di lavoro e di occupazione delle nuove generazioni di tutto insieme
Non c'è una risposta possibile senza questo intervento che modifichi profondamente la gerarchia dei consumi la struttura produttiva i rapporti tra le classi
E per questo certo c'è un problema di cultura di teoria di ricerca ma compagne e compagni c'è un problema politico che non può essere utile e l'uso
Non l'ultima la penultima Conferenza lavoratrici e lavoratori che facemmo
Quella in cui fece la relazione compagno Bassolino l'allora Partito comunista lancia la parola d'ordine di una drastica riduzione degli orari fino ad andare sotto le trenta ore settimanali
Le donne
Del poeta comunista prima del PDS poi ha avanzato una proposta anche di legge per la riduzione degli orari per un intervento sui tempi di vita cade sia in Gallia che organizza compagne e compagni perché non è successo nulla anzi perché è successo il contrario è successo che si prolunga l'età pensionabile mentre crescono i disoccupati
è successo che si aumenta l'Ohio medio di lavoro per singolo lavoratore menta si riducono l'uno dei lavoratori è successo che si introduce il turno di notte laddove non c'è mai stato come veri e montaggio o rischia di introdursi
E si fa la deroga della legge per la tutela delle donne nelle fabbriche che sono che non sono ancora state costruite
Perché è accaduto
Secondo me è caduto perché questa rete queste proposte sugli orari si sono mosse su un versante dignitosissimo ma prevalentemente culturale
Non sono diventate un elemento di una piattaforma politica di mobilitazione e di lotta non solo gli obiettivi diventati degli obiettivi di battaglia politica di lotta sociale di costruzione e perché non lo sono diventati
Non lo so diventate perché lo perché per farlo c'è bisogno di un sofà più di antagonismo rispetto a quello di cui disponiamo di un sovrappiù di critica alla politica del padrone e alla politica e si concorrono nel sistema delle imprese
Perché c'è bisogno di un sovrappiù di dimensione internazionale delle politiche dei lavoratori del movimento operaio
Perché c'è bisogno di un sofà più di autonomia del movimento
Giusto il contrario di quello che si pratica in tanti accordi sindacali manifestazioni evidenti di subalternità alle ragioni delle competitività delle in paese quello di Melfi prima
Speriamo che non si debba via domani quello FIAT di domani
Allora e il terzo punto del Wi propone ho finito
C'è un discorso da fare sul sindacato nel sindacato e sul sindacato
E bisogna misurarsi con i problemi reali e drammatici della vicenda sindacale di oggi
Io credo
Che noi dobbiamo essere franchi
Che oggi il movimento sindacale subisce l'egemonia di una sua componente cioè della CISL
Che la CISL e oggi quel che la CGIL è stata del movimento sindacale interni egemonia negli anni Sessanta e settanta
è oggi la locomotiva del convoglio sindacale
L'itinerario su cui si muove e quello che ha preso un grande abbrevio con l'accordo del trentuno luglio
E chiesto portato avanti in tutta la vicenda delle trattative dei rapporti con il Governo Amato
Questa linea la CISL tenta e pensa di portarla a compimento con una modificazione la struttura contrattuale
Che sostituisca la conciliazione alla contrattazione e gli esperti alla democrazia di mandato e poi la proposta di fare un sindacato unico
Il sindacato dei soci ma attenzione non solo ce n'era per i soci
Una proposta che ha una sua forza quella del cinese che noi non possiamo sottovaluta
Io credo che vada contrastata a fondo ma senza atteggiamenti snob bisticci e senza presunzioni
La proposta circa io non condivido ignara dice è una proposta che ha una sua forza che portò mai esponente Cisaria e se devo scegliere tale anche ombre sei primato dei soci sono persino indotta celebrato ai soci e a fare l'accordo sopra gli iscritti
E penso di poterlo dire perché penso che poteva mai questo sindacato di una logica di consenso sociale realizzata per una via che non è quella della contrattazione che non è con l'obiettivo che non è quella della rivendicazione ma invece quella di un spostamento dello stato sociale in termini sua privatizzazione gestita i sindacati
Mutue sindacali pensione integrativa sindacali assicurazioni sociali sindacali assistenza tributaria attività turistiche attività formative e attraverso questa costruzione di una realtà economica e sociale
Un sindacato forte capace di praticare una linea conciliativa e consociativa
Dato il meccanismo economico dato il meccanismo di sviluppo di fronte alla cottura dei legami sociali che si producono in questa politica lacci spopola il sindacato come elemento di ammortizzatore sociale e di gestione sociale
Noi compagne e compagni non possiamo o porgli la stanca ripetizione di quelli che siamo stato negli anni ottanta che sono stati gli anni di sofferenza di sconfitta il movimento sindacale
Dobbiamo ma poi noi una diversa apposta una diversa la volta di collocazione del sindacato in una Italia che sta cambiando che passa da un regime all'altro da un modello sociale a un altro
Una soluzione di continuità
Una cottura e io credo che noi dobbiamo cominciare da una rottura democratica
In luogo del sindacato per i lavoratori un sindacato dei lavoratori
Un sindacato con una rappresentanza democratica e con un mandato verificabile sulle piattaforme e sugli accordi sei lavoratori dicono troppo chiamare lo firmi se ti dicono che non lo puoi chiamare non lo firmi il queste alla condizione dell'unità
A chi mi dice a unità
Io rispondo sono disponibile a lavorare superato l'Italia sono disponibile andai in minoranza su un obiettivo su una linea a una condizione tuttavia che siano i lavoratori a decidere la piattaforma
Le forme di lotta la conclusione se questo è il punto se i lavoratori hanno la possibilità di nascita e questo mandato ognuno faccia la sua spada
Tessa chi ha più filo sia in grado di vincere la battaglia tale egemonia ti può farlo ma sia di lavoratori la sovranità a cui si riferisce
Per questa ragione compagne e compagni
Io penso che noi non stiamo facendo compiutamente il nostro dovere come PDS sulla CIT sulla vicenda del referendum sull'articolo diciannove
Io so che potrei fare qui un operazione furbesca
E certamente più diciamo facilmente comprensibile da una platea più larga
Quella di dire addio dei consigli
E proviamo insomma ad accompagnarli come si può e quando si può
Io devo dire che penso che i consiglieri hanno fatto un capolavoro politico
Altro che il referendum contro il sindacato
Referendum contro la istituzionalizzazione del sindacato
Aprendo un conto una condizione che sta portando la anche parti di lavoratori di la Pira feci come voi sapete benissimo ad accumulare elementi non solo di sfiducia ma anche di ancore nei confronti di parte del sindacato
Ai ferendo per il sindacato per restituire il sindacato ai lavoratori alla democrazia
Per per fallo con una legge molti di noi vengono da una cultura che una cultura di come dire di autosufficienza sindacale
Di autarchica delle regole interne sindacati di difesa gelosa della sua autonomia fino al punto di non accettare interferenze
Ma la prova dei fatti ci ha detto che in queste condizioni diventano spesso un arbitrio oggi siamo addirittura in un regime di arbitrio
E allora appunto sia la legge a dare certezza di diritto al lavoratore per sapere quando vota e qui per sapere quando e come e in grado di reggere la propria rappresentanza contrattuale
Questo si fa con una legge questo si fa lo sappiamo tutti se c'è una spinta di un movimento di massa che metta all'ordine del giorno la legge questo elemento il asserendo io che
A prendere parte perché oggi c'è una domanda il Paese ineludibile che a quale sindacato nel nuovo ciclo che si aprirà lo decidano i lavoratori ma tutto il Paese le forze politiche devono decidere
Che la democrazia anche e anche e in primo luogo il diritto dei lavoratori di decidere le forme di controllo sulla loro condizione di lavoro e di vita
Dunque di decidere democraticamente su come il nuovo sindacato deve rappresentarli
Questo propone il referendum e la legge
Io credo davvero che in un momento come questo non ci posso soltanto affidarsi alla simbologia delle presenze individuali
Vale nei momenti difficili io credo davvero il detto evangelico sia il tuo sì sì il tuono no il nostro atteggiamento versione ferendo deve essere sì
E io credo che solo così facendo noi possiamo fai apprezzare un partito come il Partito Democratico della Sinistra comune elemento davvero di rifondazione democratica del rapporto tra i lavoratori perché le organizzazioni sindacato e partito
Una battaglia dura difficile che secondo me non ha certo scorciatoie
Non accetta compagne e compagni non accetterebbe secondo me neppure la scorciatoia di un PDS
C'è attratto da una condizione drammatica da un presunto senso di responsabilità andasse al Governo
Oggi quello di cui hanno bisogno colatoi e di organizzazione di cui ci si possa fidare
Su cui si possa ristabilire un investimento di fiducia e di rapporto intenso insomma organizzazioni capaci di guidare ha successo la loro posizione
Va bene la parola
La parola al compagno Giorgio Ghezzi
La lo sviluppo degli interventi e questo perché i compagni possano dopo il compagno Ghezzi la compagna Bandoli poi la compagna Santoro della Segreteria relazioni nazionale la CGIL il compagno Luciano lama
Io cercherò Company e compagni di se entrare brevemente
La mia è la vostra attenzione attorno
A tre punti che mi sembrano altrettanti punti di difficile attacco della nostra iniziativa
Politica e parlamentare dell'amore e compagni
E quindi anche di una iniziativa volta nella direzione di un programma politico alternativo
Questi tre punti sono il mercato del lavoro la questione salariale e ancora una volta la tematica della rappresentatività del sindacato
Io voglio ricordare quel che a nostro parere la via che deve essere seguita
In tema di quello che è l'aspetto centrale della problematica
Del mercato del lavoro e cioè dei licenziamenti per riduzione di personale
La nostra proposta che abbiamo portato in sede parlamentare
E che è all'attenzione delle forze politiche e che per qualche aspetto Azzarà iniziato ad improntare disse
Alcuni di questi orientamenti
è che in tutti i casi
Nei quali è possibile fare ricorso ora la cassa integrazione straordinaria
O ad altri strumenti che la legge consente a questo sia obbligato a ricorrere l'imprenditore che vuole invece licenziare per riduzione di personale
Perché licenziando per riduzione di personale
Dando luogo ai licenziamenti collettivi nelle medesime ipotesi nelle quali egli può invece ricorrere alla cassa integrazione o ad altri strumenti
L'imprenditore riesce a mettere i lavoratori e i sindacati con le spalle al muro a obbligarli a remare controcorrente
Ah obbligarli a pedalare in salita eppure la situazione la medesima che in altri casi spinge altri imprenditori ad usare prima degli ammortizzatori sociali in particolare della cassa integrazione solo eventualmente a mettere in mobilità
Perché dunque questa diseguaglianza che a mio parere Zaha addirittura al di là del limite della legittimità costituzionale
Ecco allora che quando parliamo di blocco di sospensione dei licenziamenti non parliamo di qualcosa che è campato per aria o che ricalca vecchi slogan ma parliamo di un utilizzo diverso di strumenti legislativi precisi o comunque sempre precisabili in sede di riforma
Sulla questione salariale io vorrei dire ai compagni che abbiamo voluto iscrivere all'ordine del giorno
Della Commissione lavoro della Camera la nostra proposta di legge sull'adeguamento salariale automatico
Noi ci troviamo in questo momento di fronte ad una situazione nella quale calo hanno drasticamente i salari reali
In certi casi sono calati addirittura i salari nominali e la trattativa
Che astrattamente dovrebbe portare alla sostituzione della scala mobile con un nuovo meccanismo di adeguamento salariale non solo non decolla ma fa passi indietro anziché fare passi avanti
Talché quello strumento della scala mobile che improvvidamente e senza consultazione alcuna
L'accordo dell'undici dicembre del novantuno e poi quello del trentuno luglio dell'altr'anno provvidero ad affossare senza sostituire sta oggi proprio per la sua assenza a presentare quegli effetti negativi
Rispetto al quale i lavoratori si trovano in pratica disarmati perché abbiamo voluto porre questo problema all'ordine del giorno della Commissione lavoro della Camera
Ma soprattutto perché a questo punto occorrerà che se non altro in sede di audizione delle organizzazioni sindacali dei lavoratori e degli imprenditori si venga a dire
In parlamento che cosa si vuole fare a questo proposito e se qualcosa si vuole fare
Perché altrimenti la nostra proposta di legge che contempla fondamentalmente una indicizzazione al cento per cento di talune fasce graduali e progressive della retribuzione
Potrà essere accettata potrà non essere accettata dovrà essere discussa sarà comunque un contributo e potremmo anche
Arrivare al paradosso che una volta tanto un input questa volta è essenziale viene fornito alle organizzazioni sindacali al tavolo della contrattazione nientemeno che da una sede istituzionale
Un paradosso se volete ma io credo che sia il nostro compito mettere i piedi nel piatto sia nostro compito di estubare se necessario il manovratore ma entrare nel merito dei problemi
Quanto al tema che vorrei toccare brevemente anch'io del quale oggi si è soprattutto parlato dei rapporti tra organizzazioni sindacali e tra sindacati e lavoratori un tema che riguarda ovviamente in modo stretto anche le modalità e i livelli della contrattazione io vorrei che i compagni comprendessero che ci troviamo a dovere condurre una battaglia ha sparato e tutta in salita
La nostra proposta di legge sulla rappresentatività sindacale
Che è in discussione che anzi era capofila tra le varie proposte oggi in discussione
Prevede come è noto la costituzione di rappresentanze sindacali aziendali elettive preferibilmente ma non obbligatoriamente unitarie da rinnovarsi a pena di perdere le proprie prerogative a scadenze prefissate e dotate di poteri negoziali effettivi
Poteri negoziali effettivi equilibrati peraltro dalla possibilità di ricorso in casi determinati in casi circoscritti alla verifica del consenso dei lavoratori
In modo da escludere ad esempio l'eventualità dei contratti formalmente o sostanzialmente imposti da minoranze agli altri lavoratori ai casi di fronte ai quali ci siamo trovati tante volte a cominciare dai contratti sui turni di lavoro notturno in particolare per quello che riguarda il lavoro notturno delle donne li abbiamo tutti
Sulla punta delle dita
Altre proposte di legge si muovono lungo le medesime direttrici ma la riluttanza delle forze più importanti della maggioranza governativa o forse già ex maggioranza governativa la riluttanza delle forze più importanti di questa maggioranza a far propri questo principio appare con una pregiudiziale negativa al metodo perché innanzitutto si vuole negare la possibilità di una scelta legislativa sia pure di una scelta legislativa tutt'altro che invasiva tutt'altro che pervasiva rispetto alla libertà sindacale
Addirittura di fronte alla possibilità di una scelta legislativa come quella che noi abbiamo proposto che è fondamentalmente di principi e di procedure ancorandosi invece al principio della esclusività contrattuale di questa materia
Ecco perché mi sembra che assuma una grande importanza il fatto che dà lo stesso schieramento sindacale stia emergendo con grande chiarezza una precisa indicazione che è favorevole invece ad una disciplina legislativa
Per di più caratterizzata nel merito da una consonanza di fondo politica e culturale con le proposte che ho ricordato evidentemente parlo prima di tutto dell'impegno della CGIL delineato all'Assemblea di Montecatini
E poi precisato a più riprese ai lavori del consiglio direttivo della consulta giuridica della CGIL a presentare una proposta di legge di iniziativa popolare e vorrei anche aggiungere perché mi sembra che valga la pena di farlo
Che si tratta di un impegno questo della CGIL di presentare una proposta di legge di iniziativa popolare sulla rappresentanza sindacale
Che va molto al di là della linea politica
Non solo concorrente ma se non considerata come subordinato temporanea addirittura alternativa
Che potrebbe consisterebbe nel riproporre un accordo interconfederale con le controparti sociali sulle rappresentanze sindacali unitarie io voglio dire se le organizzazioni sindacali intendono dar luogo alle rappresentanze sindacali unitarie chiamare i lavoratori a votare su queste lo facciano
Ma non cristallizza Dino questo in un accordo interconfederale
Perché questo vorrebbe dire a mio parere so che altri autorevoli pareri non sono in questo senso
Ma mio avviso questo vorrebbe dire mettere la parola fine alla possibilità di una disciplina legislativa di principi e di procedure come quella che prima ricordavo in materia di rappresentanza sindacale
E si ricordi poi d'altra parte
Che è solo una legge può assicurare una effettiva parità di opportunità
Una effettiva universalità nella esigibilità dei diritti così come si usa dire e non certo un accordo di carattere negoziale né il Parlamento può essere ridotto ad un fax
Che passivamente recepisce e registra
Quanto l'autonomia collettiva partorisce
A parer mio e voglio aggiungerlo con chiarezza è importante che in questa situazione di grave difficoltà incertezza un impulso esterno venga al Parlamento anche dalla richiesta referendaria di abrogazione
Di quelle parti dell'articolo diciannove dello Statuto dei lavoratori che sorreggono l'intera costruzione del cosiddetto sindacato maggiormente rappresentativo
Ma è ancora più importante e significativo mi sembra il fatto che questo quesito referendario
Venga accompagnato anch'esso alludo evidentemente al cui dare al quesito referendario dei consigli da una proposta di legge consolante tutto sommato con i principi sopra espresse di iniziativa popolare ma io voglio terminare impazzendo una osservazione ulteriore e cioè mi consentiranno i compagni di rilevare che questo tema della rappresentanza e della rappresentatività dei sindacati
Sindacale esige da parte nostra un discorso politico di assai più ampio respiro di quanto fino ad ora non si sia fatto e non si è fatto né in sede politica
Venne in sede sindacale
Io credo che dobbiamo avere chiaro davanti a noi dobbiamo così saper dimostrare alle diverse forze politiche sociali e all'intero Paese
Che quando trattiamo di questa tematica noi parliamo solo di un tema in qualche modo ristretto all'interesse dei soli lavoratori dipendenti o addirittura l'interesse dei soli operai delle grandi fabbriche
E che invece si tratta di uno dei vari aspetti della questione democratica del nostro Paese
Insomma io vorrei che il segretario del nostro partito e il segretario della CGIL e assieme a loro tutto i gruppi dirigenti del nostro partito e di ogni altra organizzazione politica e sindacale della sinistra
E lì uscissero a fare di questo tema un tassello da tutti quindi anche per esempio dai referendari
Riconosciuto come essenziale di un più ampio problema che è quello generale che riguarda la trasparenza della rappresentanza politica e sociale che riguarda l'effettività dei rapporti tra rappresentato e rappresentante e dunque riguarda la possibilità per i singoli soggetti di incidere veramente fino determinarle sulle scelte concrete dei coloro che essi hanno hanno eletto eterno
Dicendo che si potrà non consentire con i rimedi gli sbocchi specifici proposti da questo o quel movimento referendario
Ma altrettanto certamente vi è un ampio consenso sulle finalità generali che ora ricordavo proposito della natura della rappresentanza e dei suoi effetti
Dei poteri dei rappresentanti
No non lo si è fatto non lo si è fatto ma mi sembra che sia giunto a oggi il momento che la sinistra e segnatamente il PDS non si limiti a seguire su questi argomenti le impostazioni
Che guardano esclusivamente al politico e all'istituzionale
Ma assieme al sindacato e non vorrei limitarmi solo la CGIL chiede hanno finalmente a quei movimenti che ricordavo e prendere posizione di prendere posizione sul tema del diritto di voto né i lavoratori sulle loro rappresentanze e sull'operato di questa rappresentanza
Quindi conferendo a questa tematica alla più ampia dimensione Pons possibile quindi uscendo dalla tentazione che molte cose possono dimostrare esistente
Gli una vuol dire cedere ad una vocazione di carattere minoritario tese esclusivamente allo scopo importante da condividersi di riunificare ricompattare la sinistra
Ma forse ignara che per cui in un eventuale referendum se non sarebbero di certo chiamati a votare i soli lavoratori dipendenti e men che meno solo quelli delle grandi fabbriche
Ho l'impressione dunque che su questa tematica noi potremmo per quel che riguarda la rappresentante la rappresentanza sindacale e anche in particolare per quello che riguarda la tematica referendaria
Uscire vincitori soltanto se riusciremo a vincere le tentazioni di carattere minoritario e a fare di questa problematica un momento essenziale riconosciuto non solo dalla sinistra ma da tutti
Della tematica delle riforme istituzionali nel nostro Paese vi ringrazio per la grazie
Ha la parola la compagnia Fulvia Bandoli del coordinamento politico del partito dopo di lei la compagna Francesca Santoro Della segretario nazionale della CGIL i compagni
Mino Politi Boschieri mi che erano previsti per oggi interverranno nella mattinata di domani
Compagne e compagni le debolezze e le divisioni della sinistra i rischi di scomparsa come per il partito socialista
Di settarismo come per Rifondazione o di omologazione come per il nostro partito
Non potranno essere evitati se non li partendo dall'analisi della fase che stiamo attraversando
Solo ritrovando capacità critica e contenuti nuovi solo così ciò che resta della sinistra e non è moltissimo potrà ricostruirsi in qualcosa di socialmente e politicamente più significativo
Anche l'esperienza di queste settimane e anche di queste ore
Si dice che un Governo dannoso ed è legittimato come quello di Amato ha continuato a reggere
Perché lo sostengono poteri forti ma soprattutto perché è mancata l'appello una forte opposizione sociale
Non bastano neppure utili mozioni di sfiducia le richieste che il governo se ne vada
Amato non cadrà da solo è infatti in queste ore sappiamo che dopo le dimissioni dovute dei ministri inquisiti si sta parlando di rimpasto
E un conto è che cada sotto i colpi dei magistrati questo governo è un altro conto è che cada sotto i colpi di un movimento che batte la sua politica economica sono due cose molto diverse tra di loro
Dunque non sono possibili scorciatoie
Allargamenti di questo governo ma neppure governi di transizione o di garanzia istituzionale
Ancora stamattina
Martinazzoli ci chiama dentro non si sa bene quale tipo di governo dice a noi basta con le parole gonfie come governo di svolta
E la logica sua è chiara sosteniamo Amato magari in un rimpasto dove cambiamo Goria De Lorenzo Conte fuori questi dentro voi
Senza dire con chiarezza
Che oggi non può essere un governo di larga coalizione con coloro che hanno pensato e votato le varie manovre economiche a portarci fuori da questa crisi nessuno ci capirebbe
Amato va battuto sul campo delle scelte sociali ed economiche che sta compiendo e per batterlo devono entrare in campo soggetti Perez sociali precisi il governo di svolta è altra cosa
Può essere frutto solo di una dura lotta di una rottura
Tra le forze che stanno al governo di una loro sconfitta sulla politica economica e sociale perché è durissimo è il colpo che questo Governo ha dato al patto sociale fino a proporre un vero e proprio cambio di regime
E allora dobbiamo intensificare proprio in questi giorni proprio perché c'è quella situazione dentro il governo la lotta all'interno del Paese
Forse non basta nemmeno più solo dire che appoggiamo il referendum sulla sanità e che dovremmo decidere non l'abbiamo ancora deciso di appoggiare anche quello sulla previdenza
Che sarà presentato la prossima settimana forse dobbiamo chiedere con forza il ritiro del provvedimento sulla sanità e la previdenza dato che si è dimesso un ministro
Quello che l'aveva presentato sulle privatizzazioni e le mie mettere in discussione le misure sbagliate sull'occupazione
Va bene l'impegno sul referendum sulla sanità va bene l'adesione alla manifestazione del ventisette ma da questa conferenza dovrebbe partire un appello serio ed esteso alla partecipazione e questo non è ancora avvenuto
Non soltanto un'adesione formale o condizionata non può bastare
C'è inoltre da intensificare l'azione per una nuova legge sulla rappresentanza
Tutti la vogliamo ho ascoltato Trentin e anche altri compagni del sindacato tutti vogliamo questa legge abbiamo proposte in Parlamento anche serie
Ma i tempi non saranno brevi
E allora il referendum sull'articolo diciannove diventa non solo uno stimolo necessario ma un modo concreto per superare la forte crisi di rapporto la rottura che c'è stata tra lavoratori partiti e sindacati a partire dall'accordo di luglio
Librerie un po'più laicamente questa scadenza ma come siamo tutti pronti a votare il referendum di Segni che ci consegnerebbe un Senato che si legge in un modo e una camera in un altro incavo spie norme e noi oggi ci dividiamo su un principio sacrosanto come quello del peso e nel potere dei cittadini lavoratori all'interno della fabbrica non mi sembra sinceramente possibile
Finché alcuni Dinoi si occuperanno di economia
E altri come me di ecologia e finché le nostre analisi resteranno separate noi saremo sempre al di sotto del livello di contraddizioni che la crisi del modello di sviluppo ci propone
E la risposta non può più essere nell'epoca dell'interdipendenza quasi totale quella della reindustrializzazione o della cresta della base produttiva senza dire quale tipo di reindustrializzazione e quale crescita vogliamo perseguire e al tempo stesso come ci facciamo carico dei molti sud dei tanti squilibri della limitatezza delle risorse primarie
Vedo bene
L'urgenza della questione morale di riforme istituzionali ed elettorali
Di una forte sinistra mala ma non può passare solo da cui la ricostruzione di una forte sinistra alternativa oggi bisogna saper lavorare con tutte e due le mani nello stesso tempo il rinnovato Oriella segni che agitano solo la mano della riforma elettorale
E sono silenziosi complici rispetto alla vergogna dei bollini sanitari o del forte attacco all'occupazione non stanno dalla nostra parte e bisogna dirlo con più chiarezza di quanto l'abbiamo detto finora
La questione sociale
E del lavoro è l'altra grande leva del rinnovamento della politica l'irrompere di questi contenuti e dei soggetti sociali che li rappresentano è condizione essenziale per ridare un'anima alla partecipazione democratica
All'agire collettivo di molti contro chi vorrebbe una democrazia sempre più ristretta ed elitaria
Nello stesso tempo bisogna trovare il coraggio per guardare bene in faccia il tipo di recessione che coinvolge l'intero sistema industriale e dei servizi
Se noi ci limitiamo a leggere questa crisi
Quelle categorie dell'economia classica e a preparare disposte Giannotte e già date in passato commetteremmo un grave errore anche perché quelle risposte hanno già abbondantemente il fallimento
Voglio dire che la ricostruzione di un modello di sviluppo sostenibile passò oggi attraverso la messa in discussione radicale di alcuni segmenti dello sviluppo del nostro Paese
Non credo che si possa difendere tutto dappertutto o chiedere le stesse cose per le diverse aree del Paese è un discorso duro e difficile ma ora di farlo per intero
Faccio degli esempi concreti Amato pensa di rispondere alla crisi occupazionale con cinquanta mila miliardi di opere prevalentemente pubbliche ANAS alta velocità mondiali
Olimpia via Milano universiadi a Palermo Giochi del Mediterraneo a Bari la logica delle Colombiadi che conosciamo già
E con un po'di ammortizzatori sociali un po'più di cassa integrazione di contratti di formazione lavoro
Salari d'ingresso gestiti tra l'altro stravolgendo tutti i principi di contrattazione soprattutto aprendo un conflitto serio tra le diverse generazioni di lavoratori questa risposta non convince ma è la più facile
Noi cosa abbiamo da contrapporre a questa logica possiamo davvero dire come stiamo in tanti punti l'Italia dicendo purtroppo agli edili italiani che questo settore può restare invariato così com'è
Così come quello dei trasporti e della mobilità o come quello della chimico dell'Energia
Intervenire su precisi segmenti del modello di sviluppo per mutarne i caratteri significa introdurre all'interno dei processi produttivi variazioni sostanziali nel senso della sostenibilità significa potenziare nuovi settori ebbe potenziarne altri ma bisogna scegliere quali potenziare e quali depotenziare
E ora di dire con chiarezza
Per esempio che il settore edile deve rivolgersi alle trasformazioni alle ristrutturazioni alle manutenzioni e non più alle grandi opere
Che il trasporto pubblico urbano il sistema dirette va potenziato come scelta prioritaria per i prossimi dieci anni e che la produzione il mercato dell'auto devono decelerare e di molto
E ora di dire che l'unica vera opera pubblica non più rinviabile e riassetto idrogeologico del territorio che comporterebbe molte risorse e tanto lavoro
E quindi no alle Olimpiadi universiadi quando dieci regioni l'anno in Italia se all'argano per intero e connesse le fabbriche che solo su quel territorio
Nei giorni scorsi
Raccogliendo una riflessione ormai matura da tempo nel mondo ambientalista sono state fatte proposte purtroppo cadute abbastanza nel nulla voglio citare le più importanti perché si capisca il senso di ciò che sto dicendo
E spero che la platea come dire avrà un minimo di attenzione anche se magari gli argomenti sono strani o apparentemente strani ebbene come inventare tre milioni di appartamenti nel centro nord finanziati per il quaranta per cento dallo Stato significa mettere in movimento ottanta mila posti di lavoro per cinque anni tra diretto e indotto
Installare scaldabagno solari in due milioni e mezzo di appartamenti nel centro sud
Finanziati per il sessanta per cento dallo Stato significa mettere in movimento cinquanta mila posti di lavoro fra diretto e indotto oltre a risparmio energetico annuale che sarebbe notevole
Realizzare due mila e cinquecento chilometri disse di proprie per tram filobus metropolitane leggere significa settanta mila posti di lavoro
Recuperare i quali e riqualificare quattrocento città storiche significa ottanta mila posti di lavoro per cinque anni anche questa edilizia ma non è lo stretto di Messina
Rina turare cinquanta mila chilometri di corsi d'acqua cento mila chilometri di sponde vuol dire un'occupazione Diretta di trenta mila persone
Riforestazione cento mila ettari di territorio per non allagarsi vuol dire spendere quattrocento miliardi l'anno e mettere in movimento dieci mila posti di lavoro per cinque anni
Mille miliardi l'anno per occupare quindici mila tecnici in agricoltura significa abbassare in dieci anni il cinquanta per cento dei pesticidi e il trenta per cento dei fertilizzanti riciclare anche solo il trenta per cento dei rifiuti solidi urbani comporterebbe tredici mila posti i lavori in più
Venti mila nuovi addetti ai controlli ambientali si pensi che una regione tedesca come la Renania Westfalia ne occupa dieci mila un'unica Regione sarebbe uno dei modi per affrontare attraverso una riorganizzazione seria anche il grande problema del pubblico impiego
Il costo complessivo di queste proposte è di circa quindici mila miliardi per il novantatré
E si possono reperire togliendoli dallo sciagurato piano di Amato per l'occupazione utilizzando il fondo europeo per lo sviluppo regionale
Rifinanziando la legge nove dieci per il risanamento energetico la centottantatré per i piani di bacino e creando un fondo regionale come abbiamo proposto con una nostra legge per i trasporti pubblici urbani insomma
I numeri ci dicono che intervenendo su settori di fondo come la qualità urbane i trasporti e l'assetto idrogeologico del territorio si possono creare circa duecento duecentocinquanta mila posti di lavoro
Sta parlando di utopie non credo
Forse qualcuno li riterrà settori minori ma si capisce bene che mi guidi una diversa concezione dello sviluppo che si fonda superiorità precise su scelte ed esclusioni su nuove tecnologie su ricerca scientifica su competitività dei prodotti su di un diverso e più e più austero modello di sviluppo e infine su poteri che si spostano dalle mani attuali ad altre mani
Quanto tempo è passato dalla cosiddetta politica per l'austerità proposto da Berlinguer eppure quanto ancora attuale lo spirito che guidava quell'analisi
E se non viene da noi dalla sinistra dai lavoratori dal sindacato questa nuova concessione dello sviluppo da chi altri mai potrà avvenire dall'impresa
Non credo oggi l'impresa chiede solo di continuare ad intervenire sui salari sulla contrattazione di abbassare il costo del del denaro e altre sovvenzioni pubbliche
Altro non sa dire quella stessa impresa che è stata partner attiva nel sistema delle tangenti perché con quella pratica si proteggeva dall'eccessiva concorrenza
Il mondo politico certo se ha mescolato con gli affari
Ma il mondo imprenditoriale ha guidato la mano dei politici di governo è un vastissimo settore del mondo dell'informazione che sapeva e taceva
Ha fatto da coro perché l'economia come si diceva in gergo tirava e la nave andava come ci ripeteva Craxi e non solo lui
Tangentopoli è tutto questo non è solo o tanto il costo della politica c'è anche questo ma è soprattutto il costo di un'economia ed un sistema di impresa e pubbliche privato assistito non competitivo stracciato dall'Inter nazionalizzazione piegato alla sola logica del profitto Tangentopoli elitaria dell'ANAS delle nel dell'operazione nel settore Kim
Go come la Montedison l'Italia dei molti profitti dei pochissimi Investimenti della finanza e di un fisco che non è capace di passare la rendita
è il conflitto è duro durissimo
Io senza molti giri di parole mettendo nel conto di sbagliare
Voglio dire che i sindacati italiani sicuramente non sono pienamente dentro questo conflitto non sono all'altezza dello scontro in atto
Lo dicono a dispetto delle ore reciproca autonomia e che per me sono sacre ma non è tacendo sul sindacato che si rispetta la sua autonomia e del resto il sindacato non tace giustamente sui partiti
è giusto pensare ad un piano del lavoro è una proposta seria e ambiziosa ma questo piano deve ruotare attorno a un asse non può essere perché non sarebbe realistico la sola difesa di tutto ciò che c'è perché sarebbe una battaglia già persa come non vedere che in molti punti produttivi al nord come al sud siamo sulla difensiva a contrattare un po'più ampio un po'meno di cassa integrazione
Perché non dire che siamo in difficoltà a Pontedera come a Nusco a Chivasso come a Melfi perché non dire che a Gioia Tauro o a Montalto di Castro con tutti i poli energetici nazionali non sappiamo che fare
Perché ci manca un tavolo il piano energetico nazionale è un interlocutore serio perché l'ENEL non è tale non solo perché sono tutti in galera ma perché non sa dirci livelli e tipi di consumi per i prossimi venti anni
Il Piano del lavoro degli anni cinquanta mi avvio finire proponemmo un lavoro legato ad una certa politica economica ad un'ipotesi di sviluppo
Si fondava sull'esigenza della ricostruzione nazionale dopo la guerra era una forte idea politica oggi dobbiamo saper fare altre Antonio e io non vedo altra via che non sia quella di un Piano del lavoro legato profondamente alla riconversione ecologica dell'economia
Che non è una bandiera ma un insieme di cose concrete e ho cercato di dirle ma questa opzione non può essere solo degli ecologisti e tanto meno di un partito verde che si motivasse sempre meno con il passare del tempo oggi parlare di ecologia è parlare di economia dell'unica economia possibile stante il degrado profondo che coinvolge il Paese
Questa opzione deve essere fatta propria dal Movimento dei lavoratori dal principale partito della sinistra dai sindacati
Se vogliamo contrattaccare e non solo difendere il pochissimo che ci resta non è vero
Che in momenti di recessione impossibile riconvertire ecologicamente non è vero che nei momenti di crisi si accetta di tu tutto il terzo turno gli straordinari i ritmi che mettono in discussione la salute no proprio da questa logica
Passa la pretesa diabete e di altri quella di pensare di poter fare dire di tutto perché tanto c'è la crisi
Sono proprio i momenti di crisi strutturali come quello che stiamo attraversando
Che chiamano in campo questa esigenza noi saremo più forti se troveremo il coraggio politico di dire che è l'attuale modello di sviluppo a mettere a repentaglio continuamente l'occupazione
Che è l'assenza di programmazione a rendere incerto il lavoro che sono le logiche di prese a rompere la solidarietà tra i lavoratori che a colpire i diritti fondamentali come la democrazia
Non c'è crescita illimitata lo stiamo vedendo pagando
La qualità dei prodotti l'uso limitato delle risorse il tempo di lavoro l'innovazione dei processi tutto ciò chiama in causa una diversa idea dello sviluppo un'economia ecologica
E dentro questa prospettiva io credo sia possibile creare nuovo lavoro e in modo più stabile che in passato
Significa dare al mondo del lavoro un'arma per contrattaccare con forza e non solo per difendersi perché se ci difenderemo soltanto noi abbiamo perso
Alla parola compagna Francesca Santoro aveva segretario nazionale della CGIL dopodiché chiudeva la mostra sul gruppo il compagno lama
Care compagne e cari compagni ho scelto di partire nelle nel mio intervento ho scelto di dare un contributo a questa conferenza
Partendo da una riflessione che mi viene dal mio lavoro quotidiano nell'organizzazione sindacale io mi occupo dei settori della piccola impresa e dell'artigianato
E questa mia scelta è legata ad una preoccupazione che devo dire è stata in parte smentita
Dagli interventi che qui ci sono stati in particolare anche dall'intervento del compagno trentini
Rispetto ad una forte sottovalutazione che io avverto rispetto al peso e al ruolo di questi settori nell'insieme dell'apparato produttivo di questo paese della nostra economia
Ritengo che la costruzione di un piano per il lavoro
Che è obiettivo centrale di questa conferenza
Ritengo che l'obiettivo di un più profondo radicamento del partito democratico della sinistra
Tra le lavoratrici ed i lavoratori debba riservare una particolare attenzione proprio a questi settori in cui si concentra oggi da parte addirittura maggioritaria del lavoro dipendente del lavoro autonomo
In cui si concentra anche e voglio sottolinearlo la maggioranza dell'occupazione femminile
In cui si concentra anche la maggioranza dell'occupazione giovanile
E in cui spesso le condizioni sono di forte precarietà
Di insicurezza di sotto retribuzione
Di lavoro nero
In cui peraltro coesistono aree comparti di altissima specializzazione e qualificazione in cui ancora oggi
Insistono rapporti assolutamente anomali tra partiti e istituzioni basti pensare a quanto sta avvenendo per quanto riguarda la nomina importante importanti istituti creditizi del nostro del nostro Paese
In particolare in tali realtà certo per ognuna delle quali compagne e compagni sarebbe necessario un ragionamento peculiare particolare
Io sto per brevità mettendo insieme comparti assolutamente diversi tra loro sto parlando del settore bancario del settore assicurativo della piccola impresa dell'artigianato e quindi è indubbio che sta operando delle forzature
E quindi anche dei generi cinismi che non che non aiutano un ragionamento puntuale ma sono costretta a farlo per la brevità dei tempi su cui peraltro concordo su cui peraltro poco ordo
Dicevo
Che in particolare in questi settori la competizione internazionale normative comunitarie che già agiscono oggi e che comunque e sempre più agiranno
Comporteranno trasformazione di portata e inedita
Di portata e inedita per il nostro Paese ed è guardate non un rischio ma una certezza
Che senza una profonda riqualificazione una riorganizzazione è una concentrazione in alcuni casi penso ad esempio ai settori del credito penso ai settori della distribuzione
Senza una regionalizzazione dell'intervento e delle politiche penso in particolare alla piccola impresa penso al turismo
Senza politiche di servizio del credito di sostegno che facciano sistema
E che facciano anche relazione tra i diversi soggetti imprenditoriali e le istituzioni locali dicevo prima non è un rischio compagne e compagni ma è una certezza
Che saremo esposti ad un drastico ridimensionamento con tutte le conseguenze che ciò comporta sul terreno delle politiche industriali economiche ma in modo drammatico sul terreno dell'occupazione
E appunto ricordavo prima l'incidenza che in particolare l'occupazione femminile e l'occupazione giovanile ha in questo settore
D'altra parte basta pensare ad alcuni dati io non come come dire non sono dunque loro appresso al balletto di cifre
Che pure è inquietante che pure inquietante che è stato dato tra l'altro da fonti istituzionali c'è chi ha parlato di una previsione di un milione di disoccupati
In più ovviamente chi di settecento mila
Io mi riferisco ad un semplice studio di un istituto l'istituto Tagliacarne che ad esempio per quanto riguarda la piccola impresa
La piccola impresa industriale di servizio
Prevede la messa in discussione di duecentosessantadue mila posti di lavoro questi sono le cifre e le misure con cui dobbiamo fare i conti
E quindi compagne e compagni se questo è il quadro non sono sostenibili politiche che difendano l'attuale assetto
E proprio per questo il tentativo del governo di riproporre tradizionali e parziali strumenti che nei fatti
Vanno in piena linea di continuità con quanto è avvenuto fino ad oggi è certamente da respingere io credo che oggi occorra davvero un elemento di forte discontinuità nelle politiche governative
Ma voglio anche dire con estrema franchezza compagne e compagni anche nelle nostre politiche e anche nella precisazione dei nostri obiettivi
In questa direzione
Si tratta in buona sostanza di affermare una politica di sviluppo che affronti in modo integrato integrato i singoli snodi delle attività produttive di servizi quindi certo politiche industriali ma non politiche industriali costruite esclusivamente
Come qualche volta abbiamo il difetto di fare centrando le sulle grandi aziende e sulle grandi industrie
Politiche industriali che sappiano cogliere l'insieme dei nessi
Che ci sono forti rispetto al all'importanza la centralità del credito basti pensare a quanto sta avvenendo nel nuovo rapporto tra banca e impresa tra banca e industria
Ma quanto già avviene da anni in Germania in Francia negli altri Paesi negli altri paesi europei
Così come rischio riforme che sappiano affrontare i peculiari e strutturali problemi delle piccole imprese e dell'Arcigay dell'artigianato non solo per titoli
Come spesso facciamo nei nostri documenti e le nostre iniziative politiche e che faccia della terziarizzazione una ulteriore opportunità
Di qualificazione e compatti e competenti e competitività del nostro apparato produttivo
In sostanza compagne e compagni la sfida che abbiamo di fronte
è quella della coerenza di una forte coerenza
Tra le misure per l'emergenza indispensabili indispensabili oggi più che mai e voglio ricordare che nel recente provvedimento governativo sull'occupazione
è stata cassata la norma che prevedeva l'estensione
Della cassa integrazione per i lavoratori dai quindici ai cinque dipendenti ma dicevo si tratta di coniugare di salvargli saldare fortemente questa è la grande sfida è la scommessa
Con cui ci dobbiamo misurare strategie che rispondano all'emergenza ma con strategie di sviluppo che affrontare nodi strutturali della nostra economia e quindi un'emergenza
Che sia un momento
Di avanzamento sul piano dello sviluppo dei nodi dello sviluppo e non già un'emergenza che sia contraddittoria così come è stato in tutti questi anni questo è il salto di discontinuità
Di cui abbiamo bisogno con i problemi dello sviluppo
Quindi sono d'accordo sono d'accordo con il centro di questa conferenza e con la proposta che Angius poneva al centro rispetto ad una proposta di governo per il PDS quella di un piano per il lavoro
Sappiamo che è difficile
Che è difficile se vogliamo praticarla e non solo predicare la sicuramente si tratta di scelte non sempre popolari
Ma è necessario operare con chiarezza scegliendo selezionando
Individuando indirizzando le risorse necessarie in tale direzione
Questo a mio parere costituiranno il vero spartiacque tra conservatori e progressisti del nostro Paese
Se questa è la posta in gioco
Quella di un piano per il lavoro che saldi emergenza a sviluppo
Io credo cari compagni che se si conferma ed è sempre stato un punto forte delle nostre riflessioni nei nostri ragionamenti
Una connessione forte tra obiettivi finalità e schieramenti che li sostengono soprattutto nella dimensione extra nazionale con cui ci dobbiamo misurare i problemi che si pongono sono forti sono grandi sono alti
Ed è impensabile io credo che la questione dell'unità sindacale non si riproponga oggi con il livello e con
La rapidità di un processo necessario che noi dobbiamo perseguire che noi dobbiamo perseguire
Guardate compagni oggi la CISL
Oggi la CISL che pure ricordiamolo nel passato
Ha avuto su questo terreno le più acute e lacerazioni al proprio interno
Mi riferisco mi rivolgo in particolare ai compagni che hanno vissuto quelle fasi mai bene
Che l'insieme dei compagni anche i più giovani ricordino le lacerazioni che abbiamo insieme conosciuto perché particolarmente colpirono quella organizzazione
Beppe
Propone di porre al centro del proprio congresso la questione dell'unità sindacale
Si tratta cioè di rendere credibile questo percorso e si tratta di rendere credibile questo comporre questo percorso nei comportamenti quotidiani
Nei negoziati aperti
Si tratta in primo luogo di dare certezza di tenuta unitaria rispetto a piè la forme unitariamente concordate e questo non è sempre avvenuto dei negoziati recenti
Si tratta sul terreno dell'elaborazione e della impostazione politica organizzativa istituzionale di superare contraddizioni forti che ancora ci sono tra noi e la CISL
In particolare per quanto riguarda il rapporto con i propri iscritti e con l'insieme dei lavoratori in particolare quando ci riferiamo ad accordi negoziali che attengono l'insieme dei lavoratori
In questo senso io credo abbia una forza una grande forza politica l'iniziativa di legge popolare promossa dalla CGIL che si francamente compagni io vedo come azione posi Ivana i fatti contraddittoria con l'iniziativa del referendum abrogativo
Si tratta di ribadire e concretamente costruire una concezione dell'unità che non sia unicità
Che sappia valorizzare il pluralismo anche in rapporto ai cambiamenti
Che stanno investendo e sempre più investiranno in futuro le identità presenti dell'insieme del sindacalismo confederale
Il percorso che si prefigura è arduo Complesso
Ma l'unità sindacale si pone come un grande alto ineludibile obiettivo su cui è necessario oggi più che mai riprendere a lavorare in particolare per quanto ci riguarda Bertinotti
Diceva in questa fase avverto una egemonia della CISL la
Io non concordo con questa affermazione di Fausto Bertinotti
Ma mi chiedo come mai Fausto se a questa convinzione non si interroghi più a fondo più a fondo del perché si può affermare questa questa idea di una egemonia da parte della CISL e rispetta lo schieramento sindacale italiana credo che una una riflessione approfondita andrebbe fatto ripeto io non concordo
Però è indubbio che chi si fa portabandiera è portatore di una grande idea forza come quella dell'Unità certamente è quella organizzazione è quello portatori di quella idea forte che diventa egemone oggettivamente nella cultura e dell'animo del la nostra gente che di unità ha bisogno ripeto non di un'unità qualsiasi ma di un'unità conquistata con un percorso quotidiano
Cari compagni concludo concludo se questa impostazione
Se questa impostazione ha una sua validità
Pur minima
Pur ritenendo importante inutile
In confronto a tutto campo con il movimento che abbiamo definito dei consigli
Confronto che abbiamo già avviato registrando convergenze registrando divergenze e dissensi e il referendum ad esempio se pure la CGIL ha scelto di non esprimersi su tale materia è indubbio che i singoli dirigenti possono e debbono esprimere il proprio apparire quindi dicevo assensi e dissensi io credo che debba essere valorizzato valorizzato e lo dico pur convinta che i grandi scioperi che in questa fase le Regioni le categorie stanno effettuando hanno bisogno di trovare un momento di sintesi nazionale va in questa direzione lo sciopero generale dell'industria proposto dal fredda trentina al Comitato direttivo della CGIL
Per la costruzione del quale non credo a scorciatoie ma dicevo è necessario valorizzare ricordare a noi stessi
Che quei milioni di lavoratrici e lavoratori
Che sono in piazza e che saranno nelle piazze in questi giorni in questi momenti certamente con uno stato d'animo spesso legato alla disperazione
Quello è il volto della recessione e compagni questo io credo sia il segno diverso sia il segno diverso che noi cogliamo nelle piazze certamente anche in presenza di dissensi
Quelli legittimi perché civilmente manifestati quelli illegittimi e da condannare con chiarezza io credo comunque che questi milioni
Di lavoratori e di lavoratrici sono milioni i compagni e compagne proprio perché chiamati in piazza a scioperare a manifestare dalla CGIL dalla CISL e dalla UIL
E in questo solco di iniziative unitarie che solo masochismo incomprensibile porterebbe a non valorizzare così come peraltro ho sentito in qualche intervento sito locale anche una grande ma di questa azione di donne indette dai coordinamenti CGIL CISL e UIL per il lavoro per l'occupazione non solo contro ma piena di proposte costruttive certamente da rivedere insieme
Non riteniamo di avere come dire di essere autosufficienti nella costruzione delle proposte ma credo che questa manifestazioni di donne che vogliamo fare grandi per grande per il lavoro per lo un po'per l'occupazione sia un grande segnale di un sindacato che non è una fase di nazione o di passività ma che sta portando avanti grandi battaglie politiche grazie favola con
Ha la parola il compagno Luciano lama che chiude questa nostra sessione domani mattina alle ore otto e trenta è convocata la riunione della delegazione toscana questa sera e-mail certamente la fine della seduta si svolge nella sala Leonardo la riunione dei responsabili regionali problemi del lavoro domani mattina cominciamo alle nove precise io chiedo i compagni di essere puntuali anche perché attorno ci sono solo dei lupi quindi difficile diciamo che ci siano distrazioni e i primi interventi sono Caterini Ortis Gianni Polato Giancarlo Aresta grazie lama
Compagni e compagne siamo stanchi
No siamo rimasti in pochi no nessuno speriamo di essere almeno buoni
Merito innegabile del nostro partito avere portato alla ribalta con forza
Il problema gravissimo dell'occupazione
No hanno e cercare di costruire su questo tema un rapporto diretto e fiducioso con quella parte del mondo del lavoro che si trova nel maggiore rischio
Perdere il lavoro non significa soltanto perdere il salario
Per il lavoro significa cadere in uno stato sociale inferiore sentirsi inutili
Cercare canoni mezzo una sussistenza anche assistita soltanto
Colpire la dignità stessa dell'uomo lavoratore
Noi cari compagni abbiamo percorso insieme strade più o meno accidentate per lunghissimi anni
Qualche volta sentieri neppure segnati mai facili invero
Mai facili nel Congo
Dibattiti confronti anche scontri hanno segnato quei decenni ma mai neppure nelle situazioni più problematiche e tormentate sentivamo attorno a noi messa in discussione
La sincerità degli intenti
Quasi la buona fede
E l'onestà politica
Oggi
In troppi casi manca anche la fiducia
è questo che mi tormenta di più
è vero che in questi anni tante cose sono cambiate e altre ancora cambieranno
E con l'ambiente con il costume conforme diverso è diritta e di cultura cambiano naturalmente anche gli uomini i loro pensieri il loro sentire
Ma un sindacato un partito che amplia i lavoratori come referente principale non potrà mai averi forza
Non potrà mai avere fortuna senza quel senso di appartenenza quello spirito di bandiera
Di comunità di classe chiamatelo come volete che costituiscono il collante insostituibile
Per organismi che vogliano risolvere nel quadro della democrazia i problemi di una parte della società che nasce è più debole
E che necessita perciò di una compattezza intrinseca e di una ampia solidarietà anche Esterna
Le difficoltà del partito e del sindacato
Nascono anche da fatti che vengono da fuori di noi
Macché anche noi pacchia
In questo periodo
Io mi sono posto una domanda
Oltre alle tante spinte che oggi questa società e certe città sugli uomini sui lavoratori anche che riducono o annullano il senso di un destino comune
C'è qualche cosa che è venuta meno
O che si è ridotta anche noi
Per spiegare questo stato di cose
Che ha le antenne sensibili avverte anche questi dubbi e incertezze nella nostra Assemblea
Parlo anche di coloro che non hanno un partito preso
Prima di tutto per combattere una grande battaglia per il lavoro occorrono certo ridere proposte e programmi realistici e accurate
Anche in questa conferenza rock proposte sono state avanzate nella relazione in numerosi interventi
Alcune convincenti altre forse meno ancora da approfondire
Ma
La fiducia di massa
Non si alimenta solo di questo
Si alimenta anche di passione di sentimenti di un rapporto che per esistere deve avere radici psicologiche morali assi
Vive anche fra di noi
I numeri sono necessari
Purché
Verificate
Ma
E qui ho perso la pratica no
Ma i programmi nudi e crudi sono spesso ricevuti anche dai lavoratori come aride elucubrazioni puramente razionali fredde parole
Se non si costruisce che un rapporto che faccia pensare a tanti di loro questo è uno che dice cose forse giuste o forse no ma certamente sta con noi
è uno i nomi
E badate che questo modo di pensare non è evocato fatto condiscendenza benevolenza verso l'orientamento in magari molto condivisi
Ne concessioni alla demagogia e alla e alle esasperazioni estrema
Rispetto stima e fiducia
Si raccolgono non coll'essere d'accordo su tutti
E con tutti magari con chi grida più alta la sua pena
Ma parlando semplice è chiaro
Dimostrando di voler stare dentro il processo dentro i movimenti con le loro contraddizioni col massimo di coerenza eletti sincerità
Anche nella lotta per il lavoro questa coerenza è necessario
Siamo in presenza di tanta gente
In prepensionamento a cassa integrazione immobilità o semplicemente licenziata tutta gente che in sostanza va fuori dalle fabbriche
è evidente che sul momento a questi lavoratori bisogna assicurare un minimo di sostentamento perché possano vive
Ma sappiamo tutti che queste l'assistenza norme la strada che noi scendiamo
Possiamo esservi costretti e lo sia
In molti casi
Ma la nostra linea punta com'è stato detto giustamente al lavoro all'occupazione attraverso una politica industriale programmata nuova della quale questo governo almeno finora non ha dato sei
Tutta la sua manovra dell'estate scorsa incentrata sul disavanzo pubblico oltre ad aver rastrellato risorse quasi sempre seguendo la linea della minor resistenza la specie dei più deboli
Ha del tutto ignorato le conseguenze che quel tentativo di risanamento finanziario necessario ma per giunta inadeguato avrebbe Ina disabili inevitabilmente prodotto sull'economia italiana
In questo modo quello che negli altri Paesi sviluppati è stata ed è ancora
Crisi o stagnazione da noi è diventata una vera e propria recessione della quale in verità nessuno è in grado di prevedere la profondità ultima della durata
Finora almeno sul fronte dell'inflazione non è andata male certo
Per effetto della recessione
Ma fra qualche mese è forse da scontare una fiammata inflattiva nuova
Derivante se non altro dagli andamenti monetari ed alla preoccupante conseguenza della crescita dei prezzi delle materie prime pagate intorno
L'azienda Italia di cui si ha tanto si è parlato con accenti trionfalistici è inganno attori negli anni Ottanta insomma fa acqua
E i primi a pagare sono ancora una volta i lavoratori
Se l'attuale situazione dovesse protrarsi a lungo c'è da chiedersi con quale un tal Italia usciremo dal tunnel
Non solo per le condizioni sociali
Ma per i futuri livelli della nostra economia a che punto della Scala fra i Paesi industriali PCI troveremo
Sì disse forse barando che eravamo al quinto saremo al quindicesimo
O più giù Ettore
A questo punto c'è da porsi il problema di un programma che grado di nel tempo l'indispensabile risanamento finanziario e la ripresa dello sviluppo
è possibile questo
è un'impresa difficile
è un'impresa che comporta sacrifici
Ma noi pensiamo che è possibile
A condizione che alcune leve disponibili come il fisco il corso del danaro la ricerca innovazioni siano attivate col massimo concorso delle forze sociali
Patto sociale o no anche gli imprenditori specie piccoli e medi devono essere chiamati a collaborare attivamente nel processo anticrisi e devono essere messi alla prova
Ma per una tale politica occorre anzitutto un governo che la promuova si parla tanto di un rafforzamento ad opera nostra e del partito repubblicano
Ma non si vuole capire che se il PDS entrasse oggi oggi
Alle condizioni che sono date
Nessuno ne trarrebbe giovamento
Ne il nostro partito che finirebbe per pagare per responsabilità non sue
Né il governo che rimarrebbe in sostanza nella sua politica quello che
E si brucerebbe la chance
Si brucerebbe la chance cioè la possibilità l'opportunità
Che rappresenta per il Paese
Un'entrata in un governo nuovo
Del nostro partito e anche del partito repubblicano
Come forse di cambiamento prego
Per questo parliamo di svolta nella politica nel programma come premessa necessaria per un governo nostro con gli uomini nuovi anche
Non lambiti
Dal fango della immoralità tangenti sia
Ma anche negli incontri numerosi di questi ultimi giorni tutti parlavano di un nostro ingresso
Nessuno di una politica nuova
Di un programma diverso
Poi sono venute le dimissioni di oggi
Che forse riaprono il problema
Esistono certo tutte le condizioni per un governo nuovo
Ma se le cose restano così
I partiti del governo mettano l'anima in pace
Proseguono pure per la loro strada e facciano un rimpasto se lo vuole
In sostanza o c'è una svolta vera che possano traghettare l'Italia dal vecchio sistema all'uomo
Con la nostra partecipazione oppure stare all'opposizione
Questo anche il mondo l'unico forse per salvare non il nostro partito ma l'idea stessa dei partiti
Oggi fortemente contestata da quella parte crescente della pubblica opinione che indignata per la corruzione dilagante non capisce
Che è una democrazia senza partiti non si è mai data perché non può esistente
Ma qualche parola voglio aggiungere
Per terminare sul modo di stare all'opposizione
Stare all'opposizione come partito di governo
In una democrazia parlamentare l'opposizione non può avere come obiettivo impedire alla maggioranza per quanto raccogliticcia e cara mamma di governare
L'opposizione
Nel paese e nelle istituzioni deve prospettare soluzioni alternative
Dimostrare gli errori e le colpe di chi governa preparando così le condizioni e il consenso politico per un suo avvento al governo
Ma gli atteggiamenti ostruzionistici di certe forze politiche come il movimento sociale e anche Rifondazione comunista che ogni piè sospinto quasi su ogni legge fanno un l'uso strumentale di istituti garantisti come la verifica del numero legale non iscriversi tutti a parlare
Raggiungono solo il risultato di rallentare i lavori delle assemblee
Per riducendole all'impotenza
Senza dimostrare che le loro posizioni sono giuste
Guardate compagni che non mi riferisco al passato
O almeno non mi riferisco al passato soltanto
Sulle jeep fondamentale
Come quelle del finanziamento pubblico dei partiti come le leggi elettorali
Per le Autonomie locali e per la Camera e per il Senato
Questi partiti che ho chiamato per nome
Proclamano a gran voce con piglio truculento e minaccioso che si comporteranno allo stesso modo
Si tratta come voi sapete di misure di rinnovamento essenziali per combattere la pubblica moralità le prime e per offrire ai cittadini la possibilità di scegliere più direttamente i propri rappresentanti le seconde
L'ostruzionismo a un posto di grande rilievo nella vita delle grandi democrazie
Per la difesa dei diritti civili come strumento estremo in grandi battaglie democratiche
Ma come strumento estremo appunto
Anche noi nel passato vi siamo ricorsi sul Patto Atlantico sulla legge truffa sulla scala mobile ma una o due volte in una legislatura non ogni settimana e su tutto o quasi tutto
L'ostruzionismo permanente la pratica parlamentare della teoria del tanto peggio tanto meno
Che scredita l'istituzione
Convince la gente della loro inutilità
E spinge l'opinione pubblica l'indifferenza o peggio suscita aspirazioni antidemocratica
La democrazia si difende anche facendo funzionare le istituzioni
Ho voluto insistere su questo argomento
Perché sento vivamente
Alla presidenza del Senato del Senato questa questione
E perché qualche volta noi stessi possiamo essere attratti da atteggiamenti del genere
La prospettiva compagni e dunque ora per noi una lotta che abbia come finì la difesa e la conquista del lavoro la moralizzazione rigorosa della politica
La creazione di un'alternativa vera nel governo del paese
è possibile nella situazione odierna puntare a una futura alleanza di sinistra democratica
Io penso dissi anche perché cambiamenti stanno avvenendo e sono già avvenuti nel Partito Socialista Italiano per esempio noi non sappiamo ancora in verità come si comporterà benvenuto è stato certamente sponsorizzato da Craxi
Ma questo inizio non può risulta può nuovi può nuovi risultare determinante nel tempo
D'altra parte la teoria del peccato originale è estranea alla cultura laica il progressista
Io penso che il sistema dei rapporti a sinistra dovrebbe cambiare dei contenuti e nel metodo
Infine tendo gli incontri togliendo ad essi quel quarantenne di ufficialità e di formalismo che segna le distanze piuttosto che favorire la ricerca delle intese nella sostanza
Teniamo presente compagne e compagni che quando andremo le lesioni e le prime per i Comuni ci saranno comunque in primavera
Se la sinistra non avrà trovato soluzioni unitarie adeguati rischierà di soccombere
Di fronte a formazioni nuove ch'io continuo a considerarmi pericolose come la lega
O al ritorno della DC che cerca di recuperare dopo lo sbandamento degli ultimi mesi
Solo una sinistra unita può funzionare da collante per più ampie alleanze contro con altre forze democratiche e assicurare all'Italia una rinascita democratica economica e morale
Io COO credo così nel PDS e nel suo futuro
Credo che la nostra patria abbia bisogno di un partito che si pone al servizio della comunità per difendere il lavoro e per garantire nuovi sviluppi alla democrazia e alla politica
Bene ci aggiorniamo a domani mattina ripeto alle ore nove il premi in scritti a parlare sono Caterini Montalto di Castro Ortis della Zanussi di Pordenone Polato dell'Enichem riportava perché era e Giancarlo Aresta alle ventuno e per no adesso subito alla fine di questa seduta immediatamente alla Sala Leonardo si riuniscono il responsabile regionale i problemi del lavoro