La Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne: intervista a Laura Boldrini

Radio radicale siamo con l'ex presidente della Camera Laura Boldrini per parla della del della giornata
Contro la violenza che colpisce le donne in tutto in tutto il mondo la giornata è stata celebrata livello ONU e anche nel nostro Paese con l'inaugurazione della della panchina rossa qui nel cortile
Di Montecitorio e poi con l'accensione delle il della luce arancione sia a Palazzo Madama che qui a Montecitorio sui giornali abbiamo visto un ampio dibattito su questo su questo tema che testimonia ancora diciamo
L'arretratezza del nostro Paese nella considerazione nei confronti della donna c'è stato
Un uno studio del dell'Istat che ha evidenziato delle una situazione molto preoccupante allora che cosa c'è in questo in questo studio delle dell'Istat in questa ricerca dell'Istat e che cosa evidenzia che ha ancora non va nel nostro Paese
Beh intanto vorrei dire che questa violenza contro le donne a metterla in atto sono gli uomini quindi è un problema a profondamente legato alla cultura la cultura del patriarcato al fatto che gli uomini ma anche i ragazzi più giovani non accettano la libertà delle donne quindi è un problema serio di arretratezza di considerare la donna come una proprietà e quindi che nel momento in cui la donna con l'affermare la propria libertà magari di interrompere una relazione o di fare delle scelte proprie
Ecco sì avverte questa incapacità dell'uomo di gestire questo momento e dunque di arrivare alla violenza quindi è un problema serio che non si extra dica solamente celebrando appunto o parlandone adesso il venticinque novembre con l'otto marzo ma bisogna agire tutti quanti ognuno per le proprie responsabilità noi
A abbiamo fatto molte leggi
Su questo punto ritengo che siano anche buone leggi quindi il problema più che legislativo secondo me è proprio culturale e di mentalità allora non si può continuare a parlare di questa violenza come di un raptus di gelosia come spesso ancora accade nei mezzi di informazione
Non si può parlare di un un uomo che ammazza una donna come di un gigante buono come è stato descritto un criminale ultimamente che ha ucciso una donna la propria compagna ecco non si può raccontare la violenza sulle donne sempre in modo indulgente verso chi la compie come a dire
Che e lei ci ha sempre insomma una parte di responsabilità perché perché non lo so prendere perché lui è nervoso lui è geloso poveretto ecco intanto cambiare radicalmente il modo di inquadrare questo problema Paci deve essere stigma sociale verso il violento cioè gli uomini doni che vogliono bene alle donne che sono amici delle donne non possono mischiarsi con i violenti
Io ero enti devono essere considerati dei criminali se non c'è questo stinco ma si tollera tutto questo come qualcosa che è temi con la nostra società e così non si va avanti e non si riesce a uscire da questa situazione addirittura l'Istat dice che una parte considerevole di di di di popolazione italiana mi pare il venticinque per cento considera la violenza sulle donne con una responsabilità delle donne che si presterebbero in modo provoca provocante ma io dico ma ci rendiamo conto è l'inversione della realtà e l'alterazione totale della realtà quindi io penso che bisogna fare un lavoro nelle scuole
Insegnare il rispetto delle donne e l'uguaglianza di genere nelle scuole deve smettere di parlare delle donne come si fa oggi smettere di guardare le donne in questo modo morboso c'è cambiare atteggiamento nei confronti delle donne e per fare questo bisogna anche che invidia
Diranno
Non solo una rappresentante una rappresentazione corretta della violenza ma anche centralità alle donne nella società perché altrimenti emerge spazi sempre la donna di tipizzata e nonna per esempio la donna che va avanti che c'è una posizione sociale quindi bisogna anche ritrarre figure che possono essere dei modelli per le nostre ragazze questo pure importante i dibattiti in tv di soli uomini non se ne può non se ne può più come se non avessimo donne autorevole il nostro Paese
Da potere invitare in un dibattito ad una discussione cioè il problema è che non c'è proprio l'attenzione non non viene in mente che si esclude il cinquantuno per cento della popolazione se non si dà la parola anche alle donne
Quindi c'è un'arretratezza proprio culturale profonda e anche nelle donne stesse perché le donne stesse a volte pensano che dopotutto
è inutile fare tante storie è sempre stato così dunque è giusto che sia così non è giusto
E oggi la nuova frontiera e la violenza sulla Rete è la nuova frontiera
Della violenza contro le donne no perché noi sappiamo bene che il primo targhetta appunto sono le donne le donne che alzano la testa che non si fanno intimidire e quando appunto una donna
Esprime con fermezza le proprie posizioni viene attaccata anche per dimostrare alle altre
E questo è quello che gli viene riservato quindi una forma di intimidazione verso tutte le altre e molte persone molte giovani donne purtroppo si scoraggiano perché non fa piacere essere oggetto di gogna mediatica no organizzata e strutturata come capita alcune di noi ecco quindi dico che stiamo andando indietro
Che mai come ora i diritti delle donne sono messi sotto attacco sotto attacco
Perché questo vento insomma degli ultimi tempi di restaurazione c'ha un modello sociale molto chiaro e il modello sociale che la donna se ne stia in casa con la famiglia
E quindi questo rimette in discussione un percorso che abbiamo fatto in questi ultimi decenni che per superare appunto quella griglia quindi oggi più che mai bisogna essere vigili bisogna nuvole Lare e bisogna anche procedere nel nostro percorso perché la rivoluzione femminista che è stata la più grande rivoluzione del Novecento che ha sradicato no quella al sistema sociale per cui la donna non esisteva come soggetto economico politico ecco quella rivoluzione non è ancora terminata ancora abbiamo il gatto salariale quindi donne uomo l'uomo fanno stesso mestiere lei guadagna di meno non si capisce veramente perché è intollerabile insopportabile c'abbiamo ancora una difficoltà ad accedere al mercato del lavoro in Italia solo il quarantanove per cento delle donne lavora siamo i penultimi in Europa su ventotto Stati penultimi
Quindi un capitale umano che noi ignoriamo
E e
Così che lasciamo completamente senza senza considerazione quindi tutto questo a dire che il nostro Paese
è un Paese arretrato perché se le donne vanno avanti se le donne riescono affermare nuovi diritti e tutto il Paese che ci guadagna non solo alle donne feto ultima considerazione allora
Beh siamo passati da una società dei degli anni sessanta dove Vitti sì sì GT Mafai il delitto d'onore oggi siamo in un quadro legislativo che ha fatto passi da gigante
Dalla legge sullo stalking a a quella sul Codice rosso allora attenzione di stampo la la convenzione di stampo le che è stata ampiamente citata ieri allora che cosa possiamo dire rispetto a quelle cose che lei ha denunciato nella precedente risposta rispetto a quanto ha fatto il diritto e il Parlamento allora questo non è servito a fare del nostro Paese un Paese più civile
Le leggi sicuramente servono sono utili vanno fatte si può sempre migliorare ma non bastano solo le leggi perché c'è qui un problema radicato che va al di là delle leggi c'è la presunzione che la donna
Non abbia le stesse prerogative degli uomini che quello che dice una donna pesa di meno conta di meno e questo lo vediamo anche nelle aule dei tribunali ultimamente ci sono state delle sentenze terrificanti in cui sono arrivati a dire che una donna non era vero che fosse stata stuprata perché non era fisicamente come dire attraente una mostruosità oppure a giustificare a giustificare l'uccisione di una donna per una tempesta emotiva del poveretto ma ma è una cosa obbrobriosa quindi quando ci sono queste sentenze vuol dire che c'è qualcosa che non va
Quindi per questo il codice rosso è stata un'occasione mancata e bisogna rimetterci le mani perché bisogna fare la formazione a tutti i livelli la formazione alle forze dell'ordine la formazione a a alla magistratura bisogna fare la formazione dei tecnici perché se si arriva a concepire questo pensiero vuol dire che appunto c'è una una carenza enorme rispetto alla conoscenza delle questioni che riguardano le donne e allora il Codice Rosa invarianza di spesa
Non ha ha veramente mosso niente
E anzi come diceva la dottoressa Monteleone che qui a Roma gestisce questo nulla di magistrati per appunto che fanno fronte alla violenza sulle donne è loro hanno una un eccesso di di di lavoro che non riescono veramente a smaltire perché Codice Rosso dice entro tre giorni il pm deve accudire la vittima ma se non ci sono gli strumenti del personale
Non loro non riescono a farlo e questo crea ulteriore frustrazione e non serve alle donne non serve
è solo una bandierina
Allora se vogliamo fare sul serio dobbiamo dare
Appunto agli operatori della giustizia gli strumenti per poter agire ma se invece si pensa che la sicurezza delle donne non valga neanche un euro
Allora veramente questi provvedimenti sono solo al fine di fare propaganda come è accaduto ecco con il Codice Rosso serviva all'allo scorso Governo per fare propaganda ma poi questo non ha portato nessuna miglioria nel sistema e anzi ha creato ulteriori problemi alle procure
Quindi io spero che si riesca appunto a rimetterci mano e a lavorare sulla formazione che è essenziale per riconoscere la violenza e anche poi per gestire in modo adeguato le persone che ne sono vittime
Ed io la ringrazio molto della sua disponibilità naturalmente con l'impegno di sentirci non è il prossimo otto marzo come abbiamo detto nella diciamo nella premessa di questa intervista ma prima per tornare a discutere magari donna riforma del del Codice Rosso ringrazio l'ex presidente della Camera Laura Boldrini del partito democratico