Critica e militanti

Buongiorno da critica militanti oggi parliamo di aspetti del nuovo radicalismo di destra
Una conferenza tenuta da Theodora vi sembra un da Adorno all'Università di Vienna nell'aprile del mille novecento sessantasette cioè un anno prima del burrascoso anche per Luisa Santos tutto
E poco più di due anni prima della sua morte conferenza che oggi Marsilio traduce insieme una postazione
Dello storico Volker Weiss
Adorno come noto il più raffinato esponente della Scuola di Francoforte emigrato negli Stati Uniti dalla Germania nazista e ritornato nella Germania federale nel mille novecentocinquanta
Aveva allora già alle spalle lunghi studi di psicologia sociale confluiti ad esempio nel volume sulla personalità autoritaria
Oltre a tutta un'opera sua personale in cui metafisica e critica del costume fanno tutt'uno in cui le tendenze totalitarie del Novecento su ogni piano politico economico e anche filosofico
Rimangono sempre un tema decisivo
Ma in questo discorso letto da Adorno davanti a un pubblico il filosofo di Francoforte dimostra anche di sapere tradurre benissimo in una lingua limpida le sue famose acrobazie dialettiche e di saperlo fare
Con un grande acume di analista politico in quel mille novecentosessantasette c'è una crisi economica e contemporaneamente si registra in Germania Ovest insuccesso sebbene effimero di un partito di estrema destra una situazione insomma che in piccolo ricorda la nostra e Adorno vede vicino ma vede appunto anche lontano cioè vede anche qualcosa di noi più di mezzo secolo dopo ed è certo una delle ragioni
Della notevole pare diffusione tedesca di questo libretto nei mesi scorsi subito prima che il coronavirus modificasse ma forse non radicalmente o meglio con una radicalità molto ambigua le spinte antidemocratiche e autoritaria della politica internazionale
Faccio alcune citazioni che come si dice parlano da sole nonostante il loro crollo scrive Adorno le premesse dei movimenti fascisti continuano a sussistere sul piano sociale parlato corno di concentrazione del capitale del cito ancora declassamento di strati sociali che dal punto di vista della loro coscienza di classe soggettiva risultano del tutto borghesi e intendono mantenere i loro privilegi
E il loro status e parla ancora di spettro della disoccupazione tecnologica che fa già sentire molti oltre che potenziali disoccupati potenzialmente superflui
Ancora Adorno riflette sul nazionalismo come
Segno della paura di essere risucchiati dai grandi blocchi geopolitici
E anche della ostilità verso quella che allora era la comunità economica europea
Il filosofo sostiene che proprio perché anacronistico questo nazionalismo può diventare distruttivo come giallo sono stati i fascismi anacronistici
Saba diceva del fascismo italiano l'impero romano nel ventesimo secolo di cartapesta e distruttivi Alberto Savinio
Aveva fatto notare sempre in Italia nel a lei e ai lettori italiani che le idee morte spesso fanno un danno che le idee vive non possono fare
Il cadavere che si trascina dietro il vivente in questo senso il desiderio più o meno con rischio di una catastrofe generale
Un desiderio già hitleriano è secondo Adorno l'atteggiamento di chi non vede nessuna possibilità davanti a sé e non crede nella trasformazione delle basi sociali del sistema in cui vive
I movimenti che cavalcano questo atteggiamento uniscono poi una straordinaria perfezione
Dei mezzi affini che sono invece Cecchi e astrusi è proprio questa costellazione di mezzi razionali e di scopi irrazionali osserva il filosofo corrisponde del resto
A quella tendenza complessiva della civiltà che deriva da questo genere di perfezione della tecnica
E nel mezzo mentre di fatto scompaiono gli scopi della società nel suo complesso
Così in questi movimenti il risultato la propaganda e tutta la politica e la sostanza stessa della politica e ogni tentativo di portarli
Alla moderazione di conseguenza ebano insensato e qui viene in mente Hannah Arendt quando parlava del bisogno di instabilità senza limiti
Che hanno questi movimenti tendenzialmente totalitari
E a proposito poi di un tema sempre rapì affiorante come l'antisemitismo in questo contesto Adorno osserva come il regime democratico abbia cambiato anche i suoi avversari ora infatti dice contano sull'effetto cumulativo di menzogna appena nascoste dietro una foglia di fico imeni antisemiti si mantengono sul filo della legge con vico formalismo
Non insultano non non a apertamente incitano all'antisemitismo ma tutto ogni loro seguire alta comprensibile solo da quel punto di vista così infame e tutto lo grida fingendo l'innocenza in più la loro retorica come già quella dei comunisti consiste nell'affermare che contro la falsa democrazia la falsa libertà al loro soltanto
Voglio ne promuovono una democrazia una libertà avvenire infine si aggiungono a questo quadro la rimozione di chador delle colpe nazionali e l'odio verso gli stranieri di cui pure il mercato del lavoro tedesco ha bisogno
è però curioso ed è segno credo dello stallo in cui ancora mezzo secolo dopo questa conferenza siamo immersi il fatto che
Adorno malgrado la sua analisi e per diffidare giustamente i democratici dal tentare di convincere gli estremisti convalidi appelli all'umanità
Proponga di richiamarli invece ai loro interessi di classe quando è proprio la sensazione che non esista nulla su cui costruire un cambiamento a rendere più attraente per questi estremisti la catastrofe come lui stesso dice
E appunto qui si pone la domanda in una situazione del genere
Quanto contano i quali sono gli interessi degli estremisti per quando non si riesce a credere a niente quando non si creano speranze comuni plausibili davanti a sé quanto conta la difesa del proprio posto in senso puramente economico e quanto invece un problema radicale di identità con il consiglio di oggi eh Theodor Adorno aspetti del nuovo radicalismo di destra Marsilio a risentirci venerdì prossimo