A ferro e fuoco. L'occupazione italiana della Jugoslavia 1941-43

Conflittuale holding personali incomprensioni delle Regioni nell'altro diffidenza separazioni
è stato difficile tornare alla normalità il processo di pacificazione è stato violento
E difficile faticoso irto di ostacoli spesso indotti da questioni nazionali ed internazionali
Il concerto dei prepara il presidente nel due mila e dieci a Trieste ha segnato un cambio di passo direi ci sono impostazioni
Lo scorso tredici luglio l'incontro e l'abbraccio tra una querela il presidente romeno ma ancora non lo vedo e sulla Ford arriva sull'isola ha dato nuova spinta a questo processo di pacificazione
Speriamo
Che questa vostra costituisca un ulteriore e utile tassello
Sulla strada di una convivenza consapevole e orgoglioso delle diversità eterne diventare patrimonio di una futura in condivisione cittadinanza europea
Una vertenza prima di dare la parola al professor Pezzino presidente dell'istituto nazionale agli oggi è una presentazione ufficiali della vostra quanto prima organizzare una sessione aperta ha domande e dibattito
Prego il professor persino
E grazie grazie presidente Giannuzzo un saluto a tutti quanti particolare al vicepresidente della Camera Ettore Rosato e al console generale
A Trieste
Devo dire che
Troppo tempo c'abbiamo messo per
E lavorare parare una mossa di questo tipo
L'occupazione e l'attacco Jan alla Jugoslavia versione diamogli perentorie fanno parte della guerra innanzi di una guerra voluta resta Renata
Da assistiamo
E di una guerra condotta come vedremo poi sentiremo depuratori della mostra
Soprattutto in zone come queste ma anche in altre zone in Grecia per non parlare poi in quello che era successo in Etiopia con strumenti mento di
Assolutamente i criminali
Noi siamo abituati a conoscere questi strumenti elemento di perché ricordiamo che siano stati vittime di questi nel corso dell'occupazione tedesca
Abbiamo purtroppo scordato facilmente che siamo stati attori responsabili di questi mento di durante il periodo in cui agli altri con la Germania abbiamo combattuto al suo fianco
Ricordo che
Sono passati ottant'anni
Per noi pensiamo alla memoria pubblica della seconda guerra mondiale probabilmente le cose che più sono diffuse nell'opinione pubblica sono le povera nella ritirata dalla Russia
Scordando sì certo la ritirata è stato un'epopea ma scordando che prima della ritirata c'era stata una flessione
Allora nell'Unione Sovietica oppure in alcune zone per esempio nella Toscana dove io vivo io ricordo delle le battaglie combattute nel deserto e soprattutto Dl allarme
Tutte di tutti i ricordi in cui italiani
Vengono presentati come o per il loro valore militare oppure per essere vittime come nel caso della ritirata della Russia
Del aggressione alla Jugoslavia
Pochi sanno pochi si ricordano pochi vogliono ricordare
Come vedremo è stata una missione che ci ha portato l'ho già detto a commettere gravi crimini crimini di guerra crimini contro l'umanità e quindi
Prima di ottant'anni avremmo dovuto fare una mossa del genere sono comunque contento che questo ottantesimo anniversario la vera finalmente nascere sono convinto che sarà una mossa che potranno girare d'Italia ed essere rappresentata essere dimostrata anche nelle scuole perché credo che la conoscenza del passato storico del nostro Paese
Sia fondamentale Anna costruzione al rafforzamento della democrazia
Ringrazio quindi tutti coloro che hanno contribuito alla mossa in particolare l'istituto richieste
Che nella fortemente voluta noi ci siamo subito ovviamente ha
Abbiamo ovviamente sostenuto questa iniziativa ma bisogna riconoscere che l'iniziativa
è venuta fondamentalmente dall'istituto di Trieste ringrazio Raoul Pupo il curatore della mostra
Per parte nostra partecipato il Filippo Focardi il direttore scientifico dell'Istituto Parri ringrazio tutte le autorità che hanno voluto essere presenti
Qui e spero che questa mossa possa rappresentare in effetti una svolta nella memoria pubblica del secondo conflitto mondiale in Italia
Grazie e davvero la parola al professor attorno direttrice del Dipartimento di Scienze politiche dell'Università di Trieste
Grazie Aguas la tutela tutti sono vieta ad intervenire a questo evento che il mio collega Raoul Pupo così unitamente proposto evoluto a volte i sentieri della ricerca si intreccia non avevamo ancora solo un progetto di ricerca sul tema mitomani violenza quale giustificazione piccina mia che ci sia una giustificazione
In università naturalmente all'altra le proprie emissioni quella di mettere la ricerca al servizio della società e questo sicuramente è un esempio eccellente di questa ricerca al servizio della soggetta all'altra parte del professor comunque è un eccellente studioso che collabora ma tempo con l'Università di Trieste quindi io naturalmente mi rallegro
Perché illustra così eccellente mente le attività della nostra università vorrei dire che va di diritto internazionale naturalmente che studia anche i crimini internazionali questo è un caso interessante
Perché i crimini sono rimasti impuniti e quindi bisognerebbe trovare anche una soluzione a questo problema ricordava
Non chi mi ha preceduto un professor Pezzino la questione della Toscana si e da lì è partita una giurisprudenza italiana coraggiosa
Che ha condannato la Germania per i crimini commessi nella seconda guerra mondiale ma noi di sicuramente eravamo le vittime di questi crimini in questo caso invece non si è trovata ancora una soluzione giuridica bene chissà che da questa Mons h avremo tutti piacere di visitare questa sua buca azioni che offre la situazione pandemica in cui ci troviamo si possano magari trovare delle altre soluzioni degli altri percorsi grazie che
Credo che la parola piacere nostrano di tutti che partecipa a questa presentazione a il vicepresidente della camera Antonio la Rosa più
Ma sono io che vi ringrazio ringrazio il presidente giallorosso l'università in gli istituti che hanno contribuito in maniera così importante a questo lavoro
Di ricerca così come ringrazio veramente tutti gli studiosi tanti che a cominciare dal professor Raoul Pupo hanno lavorato per ottenere per costruire questa mostra che aiuterà ancora di più a comprendere quello le fatiche il dolore
Le sofferenze e i i terribili drammi che sono stati vissuti sul confine orientale e nel nei Paesi dell'ex indurrebbe i dell'ex-Jugoslavia dell'allora Jugoslavia io credo che non bisogna mai aver paura della verità e quando la ricerca storica porta Amanda mettere in campo quello che è accaduto in quegli anni terribili
Che hanno accompagnato la seconda guerra mondiale che hanno preceduto la seconda guerra mondiale
Facciamo un servizio importante quindi chi ha lavorato in questo senso ha fatto e continua a fare un servizio importante alla alla verità
Il confine orientale e i rapporti tra Italia
Nei Paesi dell'ex Jugoslavia sono diventati oggi un terreno di incontro da che erano un terreno di scontro è stato ben ricordato nelle premesse sia il concerto del due mila e dieci in piazza Unità io ricordo diciamo l'emozione di quei momenti così come molto più recente
Il lo storico
Incontro sulla poi va di Basovizza sul monumento ai caduti sloveni sempre a Basovizza che ha visto il Presidente della Repubblica il presidente sloveno incontrarsi incrociarsi
Apprezzarsi e dare un segno così significativo o di amicizia tra i nostri due paesi il fascismo ha condizionato in maniera importante un pezzo della storia del nostro Paese
E dobbiamo sempre avere la consapevolezza che quella storia quella ferita e una ferita che resterà per sempre sulla sulla nostra pelle a Trieste sono state annunciate le leggi razziali
Quello che è avvenuto nei Paesi dell'ex Jugoslavia per mano di italiani che mandati dal regime fascista hanno commesso sono sono incredibili crimini di guerra che all'interno di una guerra combattuta in maniera così sanguinosa ha lasciato un segno in quelle popolazioni che affaticato in gran misura a rimarginarsi così come sono stati i le ferite e le tragedie che sono state consumate sui cittadini italiani
Nel nella fase finale della guerra nel dopoguerra somma una vicenda che nota ai più
Ma che per pur essendo nuovo degli un bomba mai dimenticato che va approfondita è resa resa e resa sempre più disponibile a chi vuole sapere quali sono state quali sono state le tragedie del secolo scorso
Ha attraversa
Quindi ringrazio veramente per questo lavoro di importante divulgazione che viene fatto un lavoro che peraltro a cui il la Camera dei deputati ha dato il suo patrocinio la Regione Friuli-Venezia Giulia ha dato il suo contributo
A dimostrazione che le istituzioni tutte
Sono vicine a un lavoro così importante in ambito scientifico e storiografico
Che non serve ad aprire discussioni politiche spesso la storia è stata utilizzata strumentalmente per aprire discussioni politiche sul nel presente invece la storia la ricerca scientifica
Storiografica deve servire per rendere consapevolezza alle future generazioni ai giovani ai nostri giovani
Delle cose tristi o meno tristi che sono avvenuta e quella pagina buia del secondo conflitto mondiale deve essere impressa nella memoria
Degli italiani per sapere che la conquista che c'è stata con la Resistenza con la con la nascita della nostra Repubblica con la scrittura della Costituzione è stata fatta anche su gravi errori
E gravissime tragedie che hanno segnato la nostra storia una di queste tragedie è stata quella che è stata compiuta
Sulla pelle delle popolazioni jugoslave nel negli anni del secondo conflitto mondiale
Grazie presidente darei la parola oggi e adesso a console generale voi col fuoco consoli generali nessuno venne a Trieste prego
Grazie un saluto a tutti i partecipanti
Vorrei esprimere arretramento per lavoro svolto preparazione di questo evento
è a tutti chiaro contribuito in qualsiasi modo ottant'anni fa gli sloveni siamo stati per la seconda volta in meno di trent'anni aggrediti dall'Italia
Parola favorito anche dalla Germania e Ungheria
Siamo stati divisi tra tre estati occupato per illustrarvi come dico che sulla periferia di orientale dell'ordine allora occorrevano frontiera traiettoria vedere solare cioè dentaria continuava con jam
Dopo l'aggressione Gesualdo lasciata poca scienza deve essere interiorizzate ossia germanizzata oggi ungherese o cancellata annichiliti
è stato proibito nostro vengono nostra cultura nostri nomi cognomi economie sono stati già realizzate
E la scelta di ribellarsi Ravone giovedì alle nobili Mosca conoscevo le facili
Ma già dalla fine della prima guerra mondiale
E non lo avevano mai dubbi come regine
E devo dire che in quel periodo ci ha reso per la prima volta protagonisti del nostro destino
Con la ribellione è stato fondato anche la nostra odierna sovranità
Per lunghi anni sorelle italiane abbiamo vissuto quei fatti storici
Ognuno a modo suo
Da sempre vicini ma anche da genitori divisi
Con i destini poco intrecciate quasi paralleli
Ricevere il professor Lupo quando dice che alla frontiera la storia ha sempre due facce
E ne aveva
Dopo il crollo del comunismo va bene comincia sofferto il processo di smantellamento della ideologia e comunque anche della storia quella che ha rinunciato
Cominciamo a scontrarsi con i fantasmi dei crimini del dopoguerra rosse che erano tabù quindi
Abbiamo fatto strada strada trovato più di seicento seicento luoghi dei massacri del dopoguerra provveduto per una decente si aggiunge ora aggiunge
Ci siamo guardate nello specchio della storia recapito
Cioè nessuno è senza peccato
Ma sempre con la consapevolezza cioè male e polmone
Si può eguagliare aggressore con la Reggina
Sì con questo evento odierno troviamo dalla Barclays italiane la stessa ambizione
Di accettare la storia con senza tabù
Prima delle foibe c'era il fascismo lesione fascista votato morte torturati e campi di concentramento
Perché
Per sottoporsi piccolo popolo di frontiera prevedere la sua ove si definisce tale ambizione
Credo che chiaramente
La ribellione di partigiani sloveni
Era un gesto storico connesso anche con il contributo dei partigiani jugoslavi ma anche italiana
In Italia non c'erano solo fascisti ma c'era un importante è orgoglioso del contributo dell'esistenza di parcheggiare italiane
Ed è questo che troppo spesso si dimentica Tanoni Slovenia quando si parla della storia della seconda
Ricordo che circa vent'anni fa no conto ero ambasciatore Rocco
Beppe Grillo invocato una legge che viaggerebbe ai politici di occuparsi della storia
Aveva ragione
Perché quando la storia diventa l'arma della politica sono sempre qua
Ed è per questo che in un mille novecentonovantatré abbiamo formato una commissione mista italo sloveno di storici
Che hanno preparato un rapporto congiunto
Sui fatti della storia comune tra mille ottocentottanta
E mille novecentocinquantasette
è un ottimo resoconto presidente che ha aiutato a molti dei lasciando i pregiudizi delle convinzioni sbagliate praticamente
Aveva ragione patrimonio noto senatore americano che diceva sempre che è certo
Ognuno può avere la sua opinione
Ma dove ognuno può avere il signor fatte
Finisco con l'ormai storico tredici luglio dell'anno scorso quando i due presidenti si sono incontrati a Trieste visitato non lo vedo deposto le colonne dei gelati di Basovizza e alla foiba di Basovizza
Borbottò e Sergio Mattarella due coraggiosi presidente ci hanno simbolicamente messo in pace con la nostra travagliata storia
E in un'intervista Boris Pahor famoso scrittore triestino sloveno
Argomentato il tredici luglio erogato di ritorno del Narodni dom alla minoranza slovena si è commosso e ho detto
L'ho visto bruciare ho aspettato centonove
Adesso sto in pace mi sono incompiuto e con l'uso di pace grazie
Grazie prima di dare la parola al professor gruppo voglio salutare i e a ringraziare a nome di tutti quanti noi il presidente etero Rosato che è costretto a lasciare anzitempo
La presentazione per impegni istituzionali
Colgo ancora l'occasione per ringraziare la sua partecipazione ringraziare la Camera dei deputati e il presidente Figo per il patrocinio
Concesso e per l'importanza che a questo fatto per tutte noi e per tutti quelli che ci ascoltano grazie
Grazie a voi grazie
Anch'io naturalmente ringrazio tutti partecipanti particolari graziose rappresentanti delle istituzioni italiane e slovene
E ringrazia tutti quelle che hanno collaborato alla realizzazione di questa mostra l'Italia Slovenia Croazia di dire che veramente possiamo dire che si tratta di una mostra al plurale e di una mostra corale demotivazione vi sono state ampiamente illustrate dal presente già nel precedente persino io voglio aggiungere soltanto una piccola Servazio
Perché in occasione di tante altre vicende dolorose che hanno riguardato le terre e le genti di Adriatico orientale
Abbiamo spesso parlato del valore delle memorie del rispetto delle memorie di tutti e anche come ultimo passo della purificazione della memoria cioè della nostra memoria e in tanti altri casi è stata bollente
Ecco questa della purificazione della memoria non con cento molto caro mio carissimo amico don Renzo Buscaroli d'e da poco ci ha lasciati e che tanto si è speso per la riconciliazione del popolo italiano del popolo sloveno ma del popolo croato
Purificazione della memoria vuol dire avere il coraggio di guardare anche nelle zone oscure della propria memoria e anche questo è un passaggio l'orologio
E quindi quello che compriamo con questa mostra e l'ultimo passo che abbiamo voluto fare anche a suggello di un lunghissimo ciclo di impegni sulla storia e sulla memoria della Frontera adriatica
Che non hanno riguardato soltanto Brooklyn circoscritti di popolazione ma tutto il Paese come vedremo in questa nostra
Ecco proprio dalla mostra da parte mia sono due parole sull'impostazione generale pure presa Buscaroli non vi guiderà navigando tra Sezioni pannelli
Come vedrete è una mostra grande per dimensioni quel tono perché abbiamo voluto accumulare immagini ad effetto ma perché abbiamo cercato di spiegare questo l'abbiamo sempre fatto in tantissime altre occasioni magari anche attirando ci qualche critica
Ma sono personalmente siamo credo tutti convinti che per spiegare un fenomeno bisogna fare due cose
Bisogna guardarlo bene affondò mandando alle fonti senza remore però bisogna anche collocarlo nel suo contesto
E questo abbiamo fatto anche in questa mostra come tutte le altre volte e quindi siamo partiti larghi anche si informa ovviamente sintetica abbiamo cominciato con la decisione sciagurata di Mussolini e di estenderla guerre balcaniche picchiando il fuoco i Balcani con l'attacco alla Grecia
E qui abbiamo cercato di dare un'idea di quella situazione effettivamente complicatissima che si crei uno Slavia dopo lo smembramento del Paese
Ecco dentro quella situazione si intensificano conflitti di ogni genere
è questo voglio ribadire l'ho detto nell'introduzione lo ribadisco qui di quella crisi sanguinosi sì ma l'Italia fascista porta una responsabilità gravissima perché l'ha innescata assieme alla Germania
Quei conflitti produssero un'esplosione di violenza di predisposizione di violenza le truppe italiane purtroppo non furono semplici testimoni ma furono protagonista e come vedremo le sezioni centrali della nostra attenzione Sequi ma la sezione ottava sono dedicate proprio alle politiche repressive di parte italiana e di queste politiche né esamineremo gli ordini i comportamenti le conseguenze l percezione in modo da dare un'immagine a tutto tondo
Ecco come pensate penso facilmente sarebbe stato fin troppo facile costruire una galleria dagli errori purtroppo le fonti non mancano però non è questa non è minimamente questa nostra intenzione
Inevitabilmente vedrete delle immagini dure con le quali bisogna pure fare i conti però assentati molto attenti a collocarli a parte a segnalarle di modo che chi lo preferisce possiamo tranquillamente saltare senza tardare il filo dell'illustrazione della narrazione
Un discorso molto simile vale per i testi
Vedrete che i testi dei pannelli sono Brady e sono descrittivi
Possiamo dire che sono testi friendly questa non perché siamo privi di emozioni evidentemente
Ma perché siamo convinti curatore tutte quelle che hanno collaborato all'allestimento che di fronte alle fonti che presentiamo
E che sono fonte che purtroppo urlano con l'immagine con le parole di fronte a questo listone INCE devono parlare sottovoce perché altrimenti rischio ne esce con la retorica è la retorica nemica portale della verità nemica anche della comunicazione onesta e ne vogliamo fare comunicazione rigorosa e onesta
Quindi le foto sono moltissime molti archivi c'erano intatti quindi voglio ringraziare veramente tutti vedere Piepoli nei crediti l'elenco lunghissimo di questi archi molto abbiamo usato la documentazione ufficiale molti o testimonianze
Certamente abbiamo privilegiato le fonti Italia perché e per due motivi primo motivo perché queste fonti ci fanno capire dietro i fatti quali furono le logica repressi
E dall'esame di queste logiche degli ordini poi dei comportamenti emerge un quadro impressionante di guerre civili la guerre civili come vedrete per niente diversa da quella che poi tedeschi avrebbero combattuto a nostro danno in Italia dopo l'otto settembre
Seconda ragione i racconti dei soldati italiani di quello che l'amore per la persona fanno le popolazioni civili e di quello che vedono fare e non possono venire accusati pene di vittimismo ogni Elisa dichiarazioni
Sono una pietra d'inciampo dolorosissima il mito del buon italiano nel quale per tanto tempo ci siamo cullati ma su questo tornava molto meglio di me in conclusione il professor Focardi
Ma oltre a queste fonti naturalmente ce ne sono molte altre voci di vittime di fronte alle quali vedere perché è difficile rimanere indifferente
E infine abbiamo fatto un ricorso larghissimo alle interviste direi con un buon numero fra i maggiori storici della materia anche qua perché
Beh per offrire ai visitatori la possibilità di approfondimento nei temi proposti che sono temi complicati evidentemente ma anche per consentire ai visitatori tante voci diverso e l'ho detto prima una mostra corale ma è anche una mostra plurale
Perché io credo che le ricostruzioni migliori sono quelle che emergono da una combinazione di punti di vista e questa combinazione fa venire voglia di andare ancora più a fondo
Ecco io con questo cedo senz'altro la parola al dottoressa Buscaroli che ora ci guida per mano nelle stanze della nostra
Buongiorno dunque siamo arrivati alla parte di presentazione dico sì adesso non siamo nella parte introduttiva del sito nella homepage
E vediamo che la parte che c'è come dire proprio come se fossimo all'ingresso alla mostra e un video in cui il curatore ci spiega le ragioni e le tematiche della mostra
Abbiamo questo è l'intento educativo che non ve la faccio sentire adesso te lo lascio
Da scoprire in un secondo momento
Il cui testo non lo ritroviamo anche qui e soprattutto a destra non troviamo le sezioni che compongono la mostra sono dieci sezioni è unione di queste e composta da vari Agnelli come vedremo scendendo quello che troviamo è una nota che è utile come funziona una mostra virtuale naturalmente ci sono delle differenze rispetto ad una mostra reale quelle in presenza e quindi abbiamo alcune indicazioni che appunto sono utili in questo percorso
In questa parte successiva della scherma Pomellato ne troviamo una successione dei pannelli che ci vengono proposti in ordine casuale ogni volta che noi riapriremo la fonte li ritroveremo diverso in questo perché per dare una prima una prima anteprima proprio della mostra e far capire la ricchezza delle tematiche che vengono trattate assunta no
Infine gli enti che hanno permesso la realizzazione di tutto questo
Andando a scoprire un po'adesso dimostreremo alcuni esempi di abitazione per poi lasciare dei il piacere di scoprire tutti questi temi in modo autonomo per avere anche la concentrazione necessaria
Allora dei temi così seri andiamo direttamente in quelle che sono le sezioni centrali della mostra quindi passiamo alla sezione settima che tratta la repressione e vedete che entrando in ognuna delle sezioni noi troviamo da membri che la compongono
In questo caso noi abbiamo sei pannelli
Di cui leggiamo le prime righe in questa schermata che insieme per poi andare a cliccare su ogni singolo pannello e andare a scoprire quello che il testo all'interno del pannello
Ecco in questo primo pannello della sezione settima non abbiamo inserito un nostro testo ma una silloge potremmo dire di un testo molto famoso documento molto famoso che la circolare tre C del generale Roatta
Voi vedrete che c'è anche il testo completo qui abbiamo inserito soltanto alcune frasi che sono quelle più uno
Ad esempio la prima che leggete il trattamento da fare i partigiani non deve essere sintetizzato nella formula dente per dente ma sì da quella pesta perdente
Poi una serie di norme che riguardano il trattamento degli ostaggi e infine questa affermazione che è piuttosto importante si sappia bene eccessi di reazione compiuti buone
La sede non verranno mai perseguiti è un messaggio molto esplicito
Questa è una sintesi peraltro se scendiamo nel pannello ne vediamo un riferimento un link che ci manda direttamente al testo completo della circolare e voi potete studiare un testo Complesso è un testo molto ampio è lo potete sfogliare con calma vedere tutte le varie clausole
Tornando al sito quello che completa ogni singolo Pannella è una galleria fotografica
E noi che abbiamo assunto in testa e che serve proprio a destinare in quelle che sono le le notizie appena successivamente per ogni pannello abbiamo una video intervista sono appunto stati consultati i maggiori studiosi della rete degli argomenti trattati e qui noi vediamo un esempio per quanto riguarda le gli ordini
Che guidano la repressione italiana in Russia abbia ci è stato chiesto alla Brunello Mantelli sono diversi da quelli tedeschi nel medesimo teatro e poi in Italia
Sentiamo la sua risposta
Sostanzialmente no occhione sostanziale comunanza su di Osiliero antica controllo del territorio
A questo punto invito di ritagliarmi gli gli equipaggi ma anche dell'Unione Sovietica occupato sono perfettamente identici a quelli tedeschi da questo punto di vista cioè con una precisazione da fare
Lo faremo impressione
La situazione degli italiani irregolare è analoga a quella dei tedeschi nuclare analizzato da da alcuni studi in cui sostanzialmente la violenza della repressione tedesca io ho parlato incombe ricondotta alla fuori da un militare delle poste armati presenti in loco tanto per il miglior erano state mandate puoi entrare e e quelle jugoslavi erano erano diciamo medici valore medio basso e doveva fare i conti con una forte resistenza in realtà della rivalità e frutto della debolezza la mia impressione non rafforza l'impressione che anche per gli italiani questo Vacca
Dopodiché se vogliamo continuare ad esplorare possiamo andare a vedere sempre all'interno della stessa sezione incarichi ad ogni pagina la vediamo gli altri Agnelli e quindi abbiamo che care sul pannello dedicato ai prigionieri
In cui leggiamo le dolci parole in cui viene spiegato come venivano trattati la galleria fotografica decisamente nonostante immagini che lascia indifferente quindi vediamo una velocità dell'altro quelle che sono le immagini del pannello
Ho capito soltanto per aggiungere che in cui di queste immagini sono molto nota agli studiosi molto meno il pubblico ma ce ne sono alcune come questa ad esempio la precedente che sono assolutamente inedite ne dobbiamo la gentilezza dell'Istituto per la Storia dell'esistenza in Val d'Aosta
Preso in quel chilo si conserva un diario un diario di un soldato che come pochi soldati era dotato di una fotocamera
E ha parlato alcune immagini escono né stranamente importanti suggestive proprio dell'episodio non di una fucilazione di alcuni prigionieri come vedete sono un'anziana
Una ragazza e poi un gruppo che viene bendato venne ucciso
Rete sono foto che non esprimono una violenza immediata per questo mi hanno colpito moltissimo no non è violenza come dire contenuta potenziale fortissima nell'immagine della donna completata certamente da Repubblica per nel servizio che ha fatto
Vedete che sembrava esodati aiutano l'anziano attraversare la strada invece no la stanno portando sul luogo dell'esecuzione sono tranquillo sorridente
E continuare a dare uno spaccato di quello che è stata la realtà degli anni sono stati consultati i diari non sono state trovate lettere di queste vestita testimonianza
Tanto le mille scritto tanto potendola scontare e qui vediamo un esempio
Dal diario di don Pietro Brignoli del diciannove luglio mille novecentoquarantadue
Altri quattro fucilati nello stesso sanissimo
Quale la ragione molto semplice un'alta personalità del Corpo d'armata venne in quella mattina a fare visita al colonnello e lo rimproverò aspramente perché gli parve che agisce controproducenti in quattro si adattavano al collo del cappellano e urlavano come vedete ferite a morte chi ci amministra loro distaccamenti dal parroco locale
Ricorderò sempre l'espressione della sua voce ed il suo volto quando mi disse appena visti i nuovi Turi questi Penon si potrebbe far nulla per salvarli
Il colonnello mi permise di seppellire il deficit
Triste processione in quella sera con le quattro barelle
E anche qui il resto del pannello e completato da una videointervista
Ed è una testimonianza
Se adesso cambiamo sezione andiamo ad un altro delle sezioni
Centrale e in quella dei campi di internamento
Che vediamo essere composta da quattro pannelli e prima gente generale e secondo i tre dedicati ognuno ad uno dei singoli campi se andiamo a vedere ricambi il sistema dei cambi
Abbiamo testo in cui ci vengono fornite le prime cifre le dimensioni di questo terribile
Episodio questo lo storico e dopodiché abbiamo una galleria fotografica che anche in questo caso c'è campo ci accompagna nella comprensione
Qui vediamo ad esempio la disinfestazione disinfestazione di donne e bambini prima del trasferimento d'arte ha dato un altro campo
O il campo di concentramento italiano appaiati a sull'isola di Imola
Parte del camper donne e bambini che qui vediamo le condizioni di vita
La vista sulla baia dove si trovava il campo di Monet e il grande bunker in pietra sulla strada verso il mare
La tendopoli l'ingresso al campo di Valona e saluto la bandiera
Ma molto spesso nei nei pannelli troviamo anche altri tipi di contenuti che arricchiscono ancora quelle che sono le tematiche trattate in questo caso ad esempio abbiamo due tabelle tratto dal volume di tono Inferentia
Tra Arbe larghissima confinamento i rastrellamenti interramenti nella cominciò dobbiamo quarantuno quarantatré in cui vengono forniti numeri degli internati suddivisi tra sloveni croati vediamoci a generi uomini donne e bambini a seconda dei vari campi e qui abbiamo due le due tabelle il bar nel continua e possiamo trovarmi delle stime fatti da Costantino Di Sante per quanto sono i numeri degli internati suddivisi per data questo per il campo di Ardea
E successivamente pericardico una
Ecco mi sento di dire ancora che queste stime vanno prese sempre tra virgolette
Ma non abbiamo certezza al cento per cento certamente atto fatto un lavoro estremamente rigoroso ma nessuno di noi è così ingenuo da credere che queste stime vanno prese come un'assoluta certezza all'aperto
Ma cortezza metodologica che devo sempre dare per esempio altri studiosi forniscono cifre parzialmente diverso
Ancora altre stime vediamo anche qui ad esempio queste sono le stime dei decessi nei cambi suddiviso in campo peccato
Se torniamo alla Pannella troviamo delle interviste proprio Costantino Di Sante su alcuni degli argomenti centrali di questa tematica e poi quelle che sono delle ubbidiente riviste ai testimoni dell'epoca in questo caso della radiotelevisione slovena ci ha consegnato pari stralci e come in questo caso noi abbiamo la testimonianza di Maria Martini che sentiamo
Testori severissimi dell'assemblea stelle col politicamente avversario efficiente veramente consumismo dei attinenti Luigi nato da non chiedono le non a seconda prende misto l'ordine interno
Nel ed ecco mentre nel perseguire strascico ossimoro
Ministeri il il duplice omicidio
Ecco questa Bernardino una panoramica dei contenuti che riuscite a trovare all'interno dei vari pannelli e delle sezioni dopodiché il sito si componenti altri due parti molto importanti questa nello specifico la pagina dei riferimenti in cui troviamo dapprima una nota linguistica che ci aiuta a leggere in modo corretto le grafie dell'eccesso sia come regionale Berlinguer che vengono e mente
Tutti i termini che noi troviamo all'interno ride grafia orientativa con una serie di titoli
Vedete
Ma sanzionabilità e infine i riferimenti iconografici come abbiamo visto fino adesso nelle didascalie delle foto all'interno dei pannelli per non appesantire troppo le didascalie sono sintetiche però a importante fondamentale rendere giustizia a tutti gli archivi che le hanno concessioni utilizzo facilitare anche le ricerche degli studiosi e in questo caso vediamo una ad esempio sono sempre state suddivise pannelli sezioni in modo da facilitare la ricerca chi intenzionato a capire da dove provenga una qualsiasi delle tra le duecento conto che sono inserito all'interno della mostra
Noi vediamo ad esempio che molto spesso vengono citate delle sigle se per caso non ci sono chiare come molto probabile non serve fra l'altro che andare nell'ultima pagina e quella dei crediti
Dove noi troviamo accanto ai nomi delle persone che hanno reso impossibile tutta questa nostra gli anni l'elenco degli archivi c'è altrettanto non concesso utilizzate le immagini e quali trovate le sigle che vedeva un attimo fa e così tutto rimane più chiaro
Naturalmente il sito si compone in molti pannelli parliamo di una cinquantina dei pannelli quindi in questo momento sarebbe impossibile le strade di tutti quello che ho sentita arabi ad una consultazione autonoma del sito e questo è evidente
Luogo operazione italiani rivoluzionaria quarantuno trattino quarantatré ponteggi
E con questo vi ringrazio l'attenzione
è in atti che ha io darei la parola Filippo ragionare
In conclusione libertà nei prima presentazione della mostra
Grazie io innanzitutto saluto ogni partecipante ringrazio tutti coloro che hanno contribuito a questa mostra
Ritengo molto importante Yoko curato la l'ultima sezione quella che riguarda la rimozione oggi parlerò brevemente proprio di questa il al centro sta alla questione della cosiddetta mancata Norimberga italiana vale a dire mancata punizione dei responsabili di quei crimini di guerra che abbiamo visto anche illustrati prima
Ricordo alcune cose secondo cioè innanzitutto che l'Italia sulla base dell'articolo ventinove del lungo armistizio e successivamente
Del trattato di pace dell'articolo quarantacinque il trattato di pace era obbligata a consegnare i propri criminali di guerra non solo coloro che avevano un messo clinico così larga ma anche negli altri territori
Occupati dalle dalle truppe di Mussolini Brescia in Etiopia c'è e stando a dati urlare alla su unico della quale si occupa ovviamente la mostra ricordo che le autorità jugoslave avevano denunciato quasi quattro mila italiani Rino coscienza Opel pizza
Italiani alla Commissione delle Nazioni Unite per i crimini di guerra che allora aveva sede a Londra
E in questa Commissione vagliando le accuse aveva poi scritto settecentoventinove italiani civili e militari nelle liste dei criminali di guerra
E quindi avrebbero dovuto essere arrestati ed estradati presso il processati
Per crimini di guerra questo non avvenne li dovremo italiani prima il governo Badoglio ma poi anche i governi di unità nazionale antifascista diciamo elaborare una strategia difensiva che alla fine un molto efficaci questa si guardava su alcuni punti ma innanzitutto la rivendicazione del diritto di processare i criminali di guerra in Italia presso Tribunali italiana di prognosi criminali li processiamo uno
L'altro punto era quello di rivendicare il carattere umanitario dell'occupazione italiana
Ne parliamo anche nella Mussato al salvataggio degli ebrei o anche
La l'azione di di San ad esempio di salvataggio dei serbi no perseguitati dagli ustascia croati
E l'altra strategia all'altro o altri punti diversa strategia era quella di distinguere il più possibile la condotta italiana da quella dei camerati tedeschi ma anche questa interessante colpevolizzare i partigiani cioè dimezzare le accuse di violenza e di crimini sulle spalle dei partigiani particolari partigiani comunisti
Questa interessante perché divenga anche con una strategia politico
L'informatica cioè l'Italia dove gli italiani fin dall'alcuno il quarantaquattro
Iniziarono a raccogliere una contro documentazione cioè a raccogliere prove sui crimini subiti non su quelli fatti
Quindi crimini violenze subite ad esempio da soldati italiani dov'erano stati fatti prigionieri dai partigiani così come prove dei crimini subiti dagli italiani dopo settembre quarantatré
Vale a dire le foibe furono creati proprio dei dossier tradotti anche in inglese in particolare sono due questi dossier che furono poi inviati alle tre grandi potenze occidentali Stati Uniti Gran Bretagna in Francia durante le trattative noi negozianti di Parigi per il trattato di pace italiano per per avere il supporto punto di questi edile tre grandi potenze
Per non consegnare i criminali di guerra italiani ricordo anche che chi doveva poteva arresti individuare e arrestare ed estradare i criminali di guerra italiani ebbene erano era il Governo anglo americane verità
Solo le autorità anglo americani avevano questa possibilità per questo era così importante invece avere il loro sostegno per impedire
Questo questo è
E e altro punto importante ne parliamo anche nella mostra che sulla base della contro documentazione a carico degli jugoslavi
Nel quarantasei furono elaborate delle vere e proprie contro liste di criminali di guerra jugoslava le
Che comunque contenevano circa una centottanta numi a partire dal maresciallo Tito era il numero uno della lista Marcello non è che il vertice diciamo del un movimento di resistenza jugoslava Milovan Gila Scandelli eccetera
E con accuse gravissime si andava dal servizio uccisioni indiscriminate addirittura scempio dei cadaveri cannibalismo
Non sappiamo un almeno dalla dalla documentazione non risulta se come queste contro lista siano state utilizzate
Però sappiamo altro su come appunto su come andata avanti la vicenda suppongo è stato possibile garantire l'impunità inguinali di guerre imperiali
Questo impossibile perché da un punto di vista politico nel quarantotto una rottura intervenuta nel giorno del quarantotto fra i due Stati
Stanica scusa appetito perse l'unico supporto importante alla alla alle proprie rivendicazioni cioè il supporto del di Mosca e quindi politicamente la questione dei criminali di guerra
E va puro no non non c'era più una necessità non c'era più una richiesta una pressione Jugoslavia sull'Italia
Però questo è un punto di vista giudiziario non era affatto risolto
Perché come vi dicevo l'Italia aveva rivendicato il diritto di processare presso Tribunali italiani insomma criminali aveva messo su una commissione di inchiesta presso il ministero della guerra
Era la Commissione Gasparotto questa aveva fatto le sue indagini aveva vagliato più di trecento posizioni e aveva stilato una lista di criminali di guerra italiani secondo gli italiani
E questa lista poi benevola quarantina di nomi fra cui trentatré militari e civili
Coinvolti propone la politica repressiva in Jugoslavia a partire dal nome molto noti Marro a sia stato evocato Alessandro Pizzorno ironiche governatore in Montenegro altri generali come Mario rubo più Gastone Gambara ma già ora i vertici dell'amministrazione fascista
Come ad esempio Francesco Giunta del Bastianini Cohen attori della Dalmazia un Emilio Grazioli alto commissario della Provincia di Lubiana
All'inizio del quarantotto le indagini preliminari erano già state completate da parte della magistratura militare italiana a carico di queste persone tutto era pronto perché i processi iniziassero
Però non si aveva alcuna intenzione di processali
E allo stesso tempo però da un punto di vista giuridico non si sapeva come fare per non seguire la strada raccontarsi doveva seguire fino a che nel cinquanta seguendo indicazioni degli avvocati difensori di quegli il degli imputati
Si trovano una sorta di éscamotage vale a dire si rivelò un articolo del codice penale militare di guerra l'articolo centosessantacinque e condizionava l'azione penale italiana contro i propri criminali di guerra al vincolo della reciprocità cioè noi processiamo i nostri se anche Belgrado processa i suoi per le violenze contro gli italiani comprese le foibe
Era evidente che questa non è una via praticabile cioè del grado non avrebbe mai processato i suoi per le foibe
E dunque sulla base di questo articolo centosessantacinque si blocca tutto cioè dalle dalle indagini non si passò ai processai dibattimento
Ora l'ultimo nel nell'ultimo pannello della della questa sezione viene nella sezione dedicata alla rimozione
Si affronta anche un un ultimo capitolo di questa vicenda perché la vicenda non si risolse nel mille novecentocinquantuno l'anno in cui appunto si applicò l'articolo centosessantacinque ma questa vicenda ha avuto una una riapertura nel due mila uno
Nel due mila otto l'occasione è stata la la la la proiezione di un documentario su una strage commessa dagli italiani non è uno Slavia ma in Grecia la strage di Domenico nel quarantatré
E documentario s'intitola la guerra sporca di Mussolini
E in quell'occasione un un ex giudice militare Sergio Dini Padova si rivolse al consiglio nel magistratura militare facendo presente che sarebbe stato in qualche modo un obbligo etico morale
Fare i processi contro i criminali di guerra italiani così come la magistratura militare
Dopo il processo e riscontrati Priebke no metà degli anni novanta aveva ripreso a fare i processi contro i criminali di guerra tedeschi e aggiunse un particolare molto importante
E adesso era sarebbe stato possibile nel due mila otto fare retrocessi perché l'articolo centosessantacinque del codice penale militare di guerra era stato inventato il Codice era stato riformato nel due mila due quell'articolo che vincolava tutta la reciprocità non esisteva più
E cosa è successo è successo poco devo dire nel senso che il effettivamente Antonino Intelisano parlato proprio colui che aveva istruito il processo contro Priebke ha aperto un'inchiesta contro ignoti
Che però ecco si è limitato a verificare se qualcuno di quella lista dei quarantuno alla lista della Commissione Gasparotto
Fosse ancora in vita ma evidentemente come erano tutti diciamo ranghi elevati sia dell'esercito che dell'amministrazione
Civile erano tutti morti già da diverso tempo
E dunque Antonino Intelisano nel due mila dieci ottobre due mila dieci ha chiuso quelle inchiesta senza andare avanti anche rilevando venerano nel non erano emersi spunti investigativi tali da diciamo procedevo ecco con questo sia chiuso il capitolo giudiziario
Devo dire c'è stato anche una piccola un ulteriore tentativo in questo caso fatto da Marco Depaoli si dal procuratore militare De Paolis ma esclusivamente per la strage di Domenico in Grecia non per i crimini commessi Ugo insulare
Anche quello però non ha sortito effetti diciamo ormai da mandare gli anni sono passati e credo che non ci siano più margini per un'azione giudiziaria
E e quindi quello che resta da fare è quello che stiamo provando a fare con questa mostra cioè parlare illustrare raccontare davvero quello che è successo
Forse è una forma diciamo di giustizia limitata nei confronti delle delle tante vittime dell'occupazione italiana appunto della Jugoslavia ma credo che sia importante appunto provare almeno a fare questo
Grazie
Allora a questo punto io vorrei ringraziare tutti relatori i partecipanti
Il conserve che vedo ancora presente con noi
E quanto prima come già annunciato organizzeremo un incontro che sarà aperto a le domande al dibattimento sui tanti temi e documenti presentati dalla nostra
Arrivederci tutte di scusate scusate se l'una cosa c'è uno spettatore che chiede per quanto tempo sarà visibile nella mostra erette e se gli interventi che stiamo seguendo saranno utilizzabili in classe
Ma io direi la vostra noi sul sito dell'Istituto penso che la lasceremo cioè ora per poi sarà visibile
E credo anche che rispetto alla domanda tutti gli interventi
Siano fruibili a ogni livello e auspicabilmente intanto anche nelle scuole e all'università
Arrivederci
Vivere già tutti gli organi delle razze a tu per tu Verrone arrivederci e grazie grazie buonasera rivedendo la serata