Tra gli argomenti discussi: Diritti Umani, Esteri, Europa, Genocidio, Guerra, Nato, Putin, Rassegna Stampa, Russia, Ucraina, Unione Europea, Usa.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 21 minuti.
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Voi giovani ascoltatori di radio radicale giovedì dieci marzo questo l'appuntamento con la rassegna della stampa internazionale a cura di David Carretta è anche l'edizione di oggi sarà integralmente dedicata alla guerra di Vladimir Putin
Ucraina la la notizia forse più drammatica
Del giorno è il bombardamento ieri a Mario Paul di un ospedale
Pediatrico e di una maternità apparentemente non ci sono morti solo diciassette feriti ma ma questo dimostra cos'è la la Russia di di Vladimir Putin per approfondire diversi temi
Che riguardano questa guerra di Putin contro l'Ucraina e più in generale contro l'Europa
Partiamo da LeMond saltiamo il sommario perché c'è molto da leggere
Un commento di Silvi Kauffmann che ha questo titolo siamo già in guerra
Pure aiutando l'Ucraina i Paesi della NATO sono determinati a non lasciarsi trascinare in un conflitto armato con la Russia ma la linea di confine tra pace e guerra oggi sempre più tenue
E andiamo a leggere nel mondo la guerra in Ucraina iniziata il ventiquattro febbraio senza che la parola guerra sia stata pronunciata a Mosca anzi dall'ora è stata proibita
Il presidente russo Vladimir Putin conosce l'impatto di questa parola sui suoi compatrioti immersi nella storia nelle loro guerre grandi e meno grandi
Occorre evitare di dire ai russi che loro Paese impegnato in una guerra contro il vicino ucraino così familiare
Poteva dunque battezzato la guerra operazione militare speciale eppure è con una guerra totale devastatrice che Putin intende sottomettere l'Ucraina
è stato del resto molto franco con i suoi interlocutori internazionali Emanuel ma come ha detto più volte in modo con Udo che andrà fino in fondo
Dal ventiquattro febbraio dunque l'Europa vive al ritmo della guerra alle sue porte l'Europa vibra spontaneamente solidali con gli ucraini gli europei seguono questa guerra indirette in permanenza
I loro dirigenti li rassicurano l'Ucraina non è membro della NATO dunque la NATO non entrerà in guerra non siamo in guerra con la Russia ha detto mancano nel suo discorso del due marzo ma ne siamo così sicuri si chiede Sylvie Kauffmann
Come si definisce la guerra nel due mila ventidue
Il famoso lapsus del Ministro delle finanze francese Bruno Lemaire che è stato costretto a una retromarcia dopo aver descritto le sanzioni
Occidentali come una guerra economica e finanziaria totale alla Russia è rivelatore di questa ambiguità
Sì delle sanzioni di questa portata sono un'arma di distruzione di massa anche se non di natura militare
Ma no non bisogna dirlo perché non siamo in guerra ma Putin
Non si sbaglia quando come ha fatto il cinque marzo avvertito che questa ma no piena di sanzioni equivale a una dichiarazione di guerra alla guerra visibile si mescolano poi altre guerre che non dicono loro nome spiega lo storico otto ma gomma autore del libro vi è visibile guerre invisibili pubblicato in Francia
La Siebel guerre certamente in corso in Ucraina con il sostegno della tecnologia americana punti nel suo vassallo bielorusso Alexander Lukashenko ha sono degli e Sperti delle guerre ibride nelle quali anche i migranti possono essere un'arma
La domanda è quale sia la soglia dell'ingresso in guerra nel quadro di un conflitto armato
La spedizione in Ucraina organizzata dal Pentagono di diciassette mila armi anticarro in sei giorni prima dell'inizio della guerra
Trasforma in cobelligeranza di venti Paesi che hanno alimentato questo torrente di armi
Non agli occhi degli occidentali anche se alcuni si interrogano sul rischio di escalation che comporterebbe la fornitura di aerei da caccia all'Ucraina da parte di Paesi NATO
Il presidente Putin per contro ha già fissato una linea dichiarando il cinque marzo che ogni tentativo di imporre una no-fly zone verrebbe considerato da Mosca come un passo verso il conflitto armato con conseguenze catastrofiche per l'Europa e per il mondo
Secondo si dica Hoffman il fatto è che Putin relativamente chiaro sui suoi obiettivi di guerra
Noi per contro non lo siamo sui nostri obiettivi
Questa questione deve essere posta nel momento in cui si moltiplicano le decisioni da prendere sue eventuali nuove sanzioni su un embargo del petrolio del grasso Rossi sulla natura delle armi da consegnare a Kiev per ci sono molte domande a cui rispondere se saranno utilizzate armi chimiche se verrà perpetrato un massacro di massa come reagire
Per dissuadere gli occidentali a impegnarsi al fianco dell'Ucraina un Putin in difficoltà sul terreno ha brandito la minaccia ultima quella dell'uso dell'arma nucleare è un bluff una minaccia reale
Per ora a Ovest dell'Ucraina l'Europa rimane in zona grigia quella secondo cui non è ancora una guerra
Ma non è nemmeno la pace conclude tra l'altro Sylvie Kauffmann a proposito degli interrogativi di fronte a cui si trova l'Unione europea ci sono anche interrogativi economici
E ci arriveremo più tardi prima vogliamo proporvi un altro commento pubblicato dal New York Times a firma avversità nel Sud
Sulle implicazioni più più più generali di questa guerra di Putin
E sulla risposta che dovrebbe dare tutto l'Occidente nuove regole per un mondo nuovo il titolo del del del del pezzo di Stephens che scrive l'invasione russa dell'Ucraina viene descritta come la fine dell'era del dopo guerra fredda ma questa lettura non è del tutto accurata
Da quando è crollata l'Unione Sovietica nel mille novecentonovantuno infatti abbiamo visto tre epoche diverse ognuna di loro è durata circa un decennio ci sono stati gli anni della fine della storia
Gli anni mille novecentonovanta quando Washington pensava che il suo principale compito fosse di introdurre nel mondo un ordine più democratico fondato sul libero mercato e sulle regole quelle priorità sono svanite dopo l'undici settembre due mila uno
Quando nessuna questione internazionale
è diventata più importante della lotta contro il terrorismo islamista
Un decennio dopo dopo l'uccisione di Osama Bin Laden nel due mila undici Barack Obama a effettivamente posto fine alla guerra al terrorismo
Dicendo che era tempo di concentrarsi sulla ricostruzione del paese qui a casa
L'ultimo dunque è stato un decennio in cui istinti sono stati caratterizzati
Da due reazione di due presidenti DiVersi a Duel crisi che però avevano l'Ucraina come protagonista la prima reazione è stata la tiepida risposta di Obama l'annessione della Crimea da parte della Russia nel due mila e quattordici il suo rifiuto di fornire a chi era aiuti militari letali teorizzando che il futuro dell'Ucraina non fosse di interesse fondamentale per l'America ma solo della Russia
La seconda reazione è stato il tentativo
Di Donal Trump di corrompere Volodymyr Zalinschi nel due mila diciannove
Con il blocco dell'assistenza militare
All'Ucraina in cambio per ottenere in cambio di informazioni sporche sulla famiglia by then insomma scrive Stephens Obama ha guardato l'Ucraina
E ha detto e si è chiesto cosa c'è per noi e ha risposto nulla tram pago da guardato l'Ucraina e si è chiesto cosa c'è per me
La possibilità di di di di di infangare by then
Per nessuno dei due presidenti la questione era invitare un'altra invasione russa ancor meno incoraggiare lo sviluppo democratico dell'Ucraina
E così latine Putin ha guardato all'Ucraina e attratto una conclusione è tutta permette il presidente russo potrebbe aver avuto vari motivi prosegue Stephens per invadere l'Ucraina ma sarebbe sciocco non pensare che sia è stata sia stato spinto Putin
Dalla nostra indifferenza per il destino dell'Ucraina dalla volontà dei successivi presidenti americani di continuare a farsi gli affari
Loro e affari con Putin anche quando Ibra deve invece vicini avvelenata ai dissidenti attaccava la nostra rete internet si intrometteva nelle nostre elezioni
Dalla debolezza militare dell'Europa e dalla crescente dipendenza energetica dalla Russia dall'emergere di un asse delle autocrazie deciso a rovesciare l'ordine liberale guidato dagli americani insomma tutte queste considerazioni tutti questi fatti hanno alimentato la decisione di punti ne di madre l'Ucraina
Tutto questo scrive Stephens ha fatto credere a Putin che la sua fosse una scommessa facile
Salvo non aver fatto i conti con il coraggio del Popolo Ucraino del loro magnifico presidente e dell'inettitudine dell'esercito russo
Quel coraggio ha dato all'Occidente il tempo di riorganizzarsi per aiutare a salvare l'Ucraina
Dovrebbe anche essere un'opportunità per ripensare al modo in cui guardiamo alla politica internazionale per il prossimo decennio Secondo Stephens abbiamo bisogno di nuove regole per un nuovo mondo e quali dovrebbero essere ecco alcune idee la prima libero scambio per il mondo libero il nazionalismo economico non funziona mai scollegate l'economia russa dal resto del mondo già doloroso e l'unica speranza a lungo termine per affrontare il disaccoppiamento dalla Cina è una più profonda integrazione economica delle nazioni libere e dalle alte
Questo significa rilancio della partnership tra specifica è un accordo di libero scambio dell'America con l'Unione europea
Seconda idea aiuta coloro che si aiutano se c'è una lezione degli ultimi vent'anni che non possiamo combattere per la libertà di coloro che non l'otterranno da soli per la loro libertà
La Lezzi nell'Ucraina è il contrario e che possiamo dare una mano a coloro che combatteranno per la loro libertà dandogli gli strumenti per farlo
L'accordo per i sottomarini a propulsione nucleare che gli Stati Uniti e Regno Unito hanno firmato lo scorso anno con l'Australia che vuole essere un deterrente nei confronti della Cina è un modello
Un altro modello l'Israele che armiamo di jet americani in modo da non doverlo difendere con truppe americane
Perché l'idea istituzioni globali parallele la Cina ha spazzato via l'organizzazione mondiale del commercio rifiutandosi di rispettare i suoi impegni
La Russia distrutto Interpol usando l'Agenzia per perseguitare i dissidenti politici
L'Amministrazione by the Moon forse non uscirà dalle vecchie organizzazioni internazionali ma può declassare la loro rilevanza investendo in organizzazioni muovevo nascenti in cui la democrazia
Sia l'elemento centrale per l'appartenenza
Altra idea essere onesti sull'energia il mondo avrà bisogno di combustibili fossili per i decenni a venire
E farebbero meglio estrarle di più in America del Nord anche negli Stati Uniti invece di chiedere all'Arabia Saudita di aumentare la produzione o Spena o sperare di ottenere di più dal Venezuela
E dall'Iran
Con l'alleggerimento delle sanzioni ancora un'altra idea prendere sul serio la difesa il dibattito più stupido dei circoli di politica estera oggi è quale tra Cina Russia sia la minaccia più grave la vera risposta e che non abbiamo il lusso di scegliere ma abbiamo lusso di spendere di più per la difesa ultima idea di Brett Stephens sul sul New York Times giocare per vincere Ronald Reagan
Una volta disse al suo consigliere Richard Allen ecco la mia strategia sulla guerra fredda noi vinciamo loro perdono lo disse nel mille novecentosettantasette quando sembrava un sogno irrealizzabile dodici anni dopo era realtà occorre puntare a un mondo che non sia infestata da gente del calibro di Vladimir Putin così tra l'altro grazie senso sul New York Times
A proposito delle le questioni mondiali diciamo legate al conflitto Ucraina già ieri vi abbiamo letto molto sulla Cina e allora vi segnaliamo
Un altro editoriale ne il Guardian quotidiano britannico che dubita sulla sulla volontà di Pechino di di giocare un ruolo di mediatore Cina e Russia hanno abbastanza in comune
L'invasione dell'Ucraina ammette Pechino in una posizione scomoda ma questo non significa che prenderà le distanze da Mosca e invece sulla questione delle istituzioni internazionali che che come dire tradiscono anche il loro ruolo
Leggiamo alcuni brevi passaggi da un editoriale del Wall Street Journal
A proposito di lo scoop fatto da un altro giornale l'Irish Times le Nazioni Unite e la guerra della Russia l'organizzazione dell'ONU trova un nuovo modo per scredita si da sola sull'Ucraina che cosa è successo
La Russia insiste nel dire che la sua invasione dell'Ucraina è solo un'operazione militare speciale e giornalistica affermano il contrario rischiano quindici anni di carcere in Russia
Questo controllo totalitario della lingua ha uno scopo intimidire i russi e i media stranieri nazionali ma sembra avere infettato anche le nazioni unite
In un'e-mail inviata lunedì a una Menin lista dello staff con come oggetto linee-guida per lei per la comunicazione in caso di crisi Ucraina il direttore del Centro Informazioni regionali dell'ONU incaricato i dipendenti di non descrivere la situazione come una guerra
Il personale delle Nazioni Unite è stato incaricato di dire conflitto offensiva militare
Per parlare dell'invasione russa dell'Ucraina questa scelta l'obiettivo di evitare rischi di reputazione
La cosa sembra folle scrive il Wall Street Journal ma non dovrebbe sorprendere nessuno
Almeno chi a un minimo di familiarità con l'ONU che eccelle nello spingere la sua neutralità a livelli assurdi
Questa l'ONU è la stessa organizzazione che alla Corea del Nord come futuro presidente della conferenza sul dire disarmo
In cui Cuba e Cina sono membri del Consiglio dei diritti umani e in cui la Russia ha presieduto il Consiglio di sicurezza nel momento in cui lanciava la guerra in Ucraina chi ha bisogno di scrivere screditare l'ONU quando fa un così buon lavoro da sola
Conclude il wall street journal
Noi per chiudere invece vogliamo tornare all'Europa
E al tema che che in qualche modo preoccupa molti non solo in Italia ma anche in altri Paesi cioè
I costi di di questa guerra l'aumento del prezzo dell'Energia l'inflazione
Idea siamo ieri avevo un editoriale dal titolo spirale l'embargo decretato da John Weiden sulle importazioni di petrolio e gas russi negli Stati Uniti
Annuncio uno shock energetico mondiale l'Unione europea lo sa bene
Tanto è vero che contemporaneamente a Baj dell'annunciato un piano per ridurre la sua dipendenza dal gas russo di due terzi prima della fine del due mila ventidue
Ambizioni impensabile appena un mese fa dobbiamo diventare indipendenti dal petrolio dal carbone e dal gas russo
Ha spiegato Ursula von der Lai nel non possiamo contare su un fornitore che ci minaccia il mondo esplicito
La guerra dunque e dichiarata o almeno l'unica guerra che l'Europa può fare contro Putin senza inviare truppe sul fronte ucraino
Le conseguenze però potrebbero essere molto più gravi del previsto i discorsi rassicuranti degli ultimi giorni secondo cui ci sono sempre riserve d'emergenza o nuovi accordi con Paesi terzi rischiano di fare assopire addormentare i francesi scrive Libération noi potremmo dire agli europei invece di scuoterlo
è e rischiano anche di rafforzare il conservatorismo energetico europeo invece di spingere l'Unione a cogliere l'opportunità anche sul fronte climatico
Rischiano di piombare l'economia in una spirale inflazionista invece di condurla un nuovo slancio di crescita
Sì le sanzioni contro l'Iran
Saranno senza dubbio tolte rapidamente sì l'Arabia Saudita cercherà di aumentare la sua produzione sì l'Agenzia Internazionale dell'Energia distribuirà ai suoi stock d'emergenza i paesi più colpiti
Ma queste misure non basteranno a rimediare
All'abbandono improvviso del secondo produttore mondiale di petrolio la Russia conclusione di di di derivazione negli anni mille novecentosettanta Valéry Giscard stancherà allora il presidente francese aveva dichiarato che in Francia non abbiamo petrolio ma abbiamo delle idee solo che poi non era stato in grado di rispondere allo shock petrolifero che piombò la Francia nella crisi degli anni mille novecentosettanta ora tocca a mano al Macro
Essere più coraggioso dei suoi predecessori
Il titolo dell'editoriale di ieri dire figlia o il prezzo della guerra quale sarà il prezzo da pagare per fermare la follia espansionista di Putin
Uno choc energetico gigante che fa temere il ritorno della stagflazione mostro economico
Che combina l'impennata dei prezzi e la bassa crescita dolorosamente speri sperimentato negli anni mille novecento settanta
Tutto ciò il il cataclisma ucraino impone una riflessione
Di fondo sulla politica energetica europea
La Germania dimostra quanto costa rinunciare alla propria sovranità per ideologia affidandosi solo alla Russia di Putin per i suoi approvvigionamenti
L'abbandono del nucleare da parte di Berlino è stato un errore economico politico imperdonabile
La guerra in Ucraina ci conferma che i grandi balzi in avanti senza paracadute
Verso il tutto rinnovabile sono una trappola mortale così
Così del figlio abbiamo esaurito il tempo ci fermiamo da David Carretta una buona giornata con Radio Radicale
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