Critica e militanti

Buongiorno da critica militanti Thomas Stearns Eliot il pontefice massimo della poesia occidentale nel Novecento è un americano che ha voluto farsi europeo londinese e recuperare una tradizione che risale dal simbolismo e dalla forte indietro ai poeti metafisici del Seicento a Dante
Al classico Virgilio e lo ha fatto con l'aiuto del poeta cui ha dedicato l'attributo dantesco di miglior fabbro Etra Pound un altro
Americani europei esatto vulcanico e spesso velleitario quanto Eliot invece misurato e calibratissimo nell'esecuzione Pound
Lo aiutò a tagliare gli un'abbondante metà il poemetto che esattamente un secolo fa nel mille novecentoventidue gli hot pubblicò con il titolo di The Waste Land da la terra desolata o devastata o come diceva Angiolo Bandinelli dantesca mente il Paese guasto
Oggi per il centenario l'editore interno poesia lo ripropone nella traduzione approntata da Ilio chino al mezzo secolo fa notevole per flessibilità e aderenza
I tagli di Pound miravano soprattutto ad abolire i mezzi narrativi e fu anche questa la fortuna
Per la terra desolata il suo collage di brandelli strappati ai tempi e alle tradizioni
Ai livelli linguistici più disparati c'è qualcosa di beffardo in questo successo se si considera che prima di un tale risultato con il poemetto di Geronzi o nel poi dopo con gli uomini vuoti il mercoledì delle Ceneri e con la strada
Che rissa tra Lizza andò la vita come scrive Rossella Pretto nella nota introduttiva porta in quattro quartetti Eliot provo invece a costruire un discorso per quanto straniante ma la sua fama resta legata prima di tutto
A quell'esperimento inusuale di montaggio selvaggio nato
Nella Svizzera della Montagna incantata durante la cura per un esaurimento nervoso che col suo understatement l'autore avrebbe poi definito una troppo privata lagnanza contro la ditta
Nella terra desolata il chiacchiericcio prevale su ogni tentativo di dare una forma e un significato all'immenso panorama di futilità anarchia che la storia contemporanea
Secondo il mio metodo mitico individuato da Eliot recensendo l'Ulisse di Joyce uscito appena prima
Del suo poemetto ed è sintomatico che elettori del Novecento sia apparsa più significativa questa fotografia lirica di uno scacco che lo sforzo Elio piano di superarlo successivamente
Attraverso un tradizionalismo organici sta e religioso come si diceva il poemetto che è diviso in cinque sezioni per un totale di poco più di quattrocento versi giusta pone con effetti di dissolvenza di contrasto molto suggestivi le voci e gli scenari più diversi l'ultima hai visto Grazia Belle Époque con le sue insegne floreali ha per contro campi locali dei piccoli borghesi alienati troviamo mescolati le guerre puniche reduci della Grande Guerra i palazzi sontuosi dei sovrani cibi in scatola degli squallidi appartamenti cittadini
Gli amori antichi e quelli di una dattilografa il linguaggio solenne dei classici del gergo volgare delle chiacchiere da osteria
Il Gange il Tamigi culti pagani e quelli cristiani Tiresia il Graal
Il Vangelo e lupara Misha Dante i tarocchi Walter e le canzonette imponga questo miscuglio come spesso in aiuto fa apparire struggenti le scene di quotidianità umiliata proprio per il Toro
Elegiaco sapienziale nel canto da cui affiorano e in cui si dissolvono
Con questi frammenti o puntellato le mie rovine dice il poeta terminando sul collagene e su tutte le rovine della civiltà uscita dalla guerra su questo
Mondo diviso tra il fuoco incombente la Morte per acqua ma fatto soprattutto di roccia arida una sciagura occupa l'intero campo
La sterilità
La sterilità il fantasma di un'impotenza che sembra avere come unica alternativa allo stupro si pensi
All'impotenza delle lingue coi voti Fiesta ma soprattutto l'ignavia l'ignavia generale a cui allude una famosa citazione dantesca all'aprile
Del celeberrimo incipit è il mese più crudele anziché il più gioioso proprio perché costringe ad agire
Chi è ormai totalmente passivo chi somiglia ormai a uno zombie colpevole e lo è tanto più nella metropoli su cui era sospesa una minaccia apocalittica di crollo se per Baudelaire la città era brulicante Perelli otto
è il reale non più abitata da corpi grotteschi ma da spettri citiamo
L'ultimo passo della prima sezione cita il reale dice io sotto l'oscura media di un'alba invernale
Una folla passava sul ponte di Londra ed erano tanti ch'io non credevo morte non avesse disfatto tanti pesavano sospiri brevi era dire tutti tenevano gli occhi a terra fissi salivano sull'altura scendevano lungo King William Street che dovesse Mary vuol North batteva le ore con un suono sordo sull'ultimo tocco delle nuove lividi uno che conoscevo lo fermai gridando sterzo tu che fossi commesso le navi a Milazzo quel cadavere che piantati nel tuo giardino l'anno scorso ha cominciato a germogliare fiorirà quest'anno oggi all'improvviso mi ha danneggiato l'aiuola o tiene lontano il cane che amico dell'uomo o lo dissotterra era con le sue unghie
Tu il prototipo che riflette non sembra non frenerà
Ecco nell'edizione
L'interno poesia ma poi segnalato anche il bel ricordo di Eliot di e gli occhi noi che gli fece visita nel quarantotto l'anno del Nobel munito
Di una lettera di raccomandazione di Eugenio Montale il traduttore aveva allora vent'anni voleva a tutti i costi che Elio somiglia salita del poeta che aveva in testa un volatile misterioso romantico simbolista alla Rilke
Invece come si sa è io terrà tutto era tutto diverso
Aveva una cerimonia osa gravità professorale
Una puntigliosa precisione anche a varie ostentatamente liturgica e l'accentuata come a castigare qui io prometeico della tradizione romantica che appariva ormai sconvenienti in un'epoca di forze oggettive che sovrastava non soggetto
Rendevano ridicolo ogni sua smania di mostrarsi speciale di cui certo anche la consegna dei sentimenti al metodo indiretto li odiano del correlativo oggettivo della descrizione di pezzi di realtà che deve evocarlo senza però esprimerli infine ci resta da ricordare il saggio che chiude la ristampa dove Rossella Pretto ci porta a spasso per tutta la storia estetica moderna e non solo associando con libertà aiuti a nei più vari riferimenti culturali e tenendo come filo conduttore
La metafora del cinema d'avanguardia che proprio negli anni Venti si concentrava sul montaggio la regia
Di Eliot è quella di chi accosta le immagini con un montaggio scioccante perché non può più fondatore in un unico organismo subito prima della guerra
Un raffinato romanziere inglese come forse l'aveva premesso al suo Casa Howard il motto Olli Connect ora in un Occidente prosciugato dalla catastrofe una delle tante voci della Terra desolata constata che non riesco a connettere nulla col nulla
Siamo ancora a questo punto a risentirci venerdì prossimo