Presentazione del volume "Da Clausewitz a Putin: la guerra nel XXI secolo riflessioni sui Conflitti nel mondo Contemporaneo" a cura di Matteo Bressan e Giorgio Cuzzelli

Grazie di essere qui con noi di essere venuti sono grata Matteo Bressane a Giorgio Corselli per avermi invitato a presentare
Il loro lavoro e ringrazio anche l'onorevole Maria Tripodi per il suo saluto introduttivo che adesso farà e che ci ha fatto organizzare
è questa presentazione deliberò in una posto così prestigioso come la Camera
Grazie dottoressa mi sembrava doveroso
Ospitare oggi qui un alla Camera
Questa iniziativa che trovo non solo di straordinaria attualità e quindi Lazio
Il dottor Bressanin e il generali seri per aver diciamo fatto questo questo libro che secondo me appunto oltre a essere di straordinaria attualità dà uno spaccato non banale
Di quello che è stata la guerra nel ventunesimo nel ventunesimo secolo attraverso io
Ho avuto il piacere di leggerlo e ho trovato proprio una bellissima riflessioni
Che accompagna appunto tutto tutte le guerre fatte nel ventunesimo secolo e gli scenari della complessità agli scenari dicevo non banale
Perché a volte quando si leggo noi libri o quando il cd si documenta poi il dottor Bressane che nella lista di geopolitica c'ha insomma ci spiega proprio nel dettaglio e anche diciamo
Particolari i particolari di di di conflitti anche degli ultimi degli ultimi decenni io dove io mi sono molto trovata devo dire anche Perrella lucidità con il quale gli racconta
Però
Appunto
Non è una una cosa banale visto che le guerre e tutte le cose poi che ne derivano hanno delle ripercussioni
Sia a livello di equilibri geopolitici che anche a livelli poi di postura internazionali del nostro Paese noi adesso lo stiamo vivendo indirettamente purtroppo con il conflitto russo ucraino
E si aprono sempre dei dei dibattiti in merito rispetto e diciamo alle spese militari rispetto a questi e finti pacifisti io li definisco ma credo che siano siano uno spaccato che che che fa riflettere ecco
Davvero vi faccio i complimenti Perrella chiarezza e terre gli spunti che sono dati in in in questo libro anche perché credo che anche noi politici dovremmo cercare forse di documentarci di più sua argomenti così complessi è sicuramente questi quel quello in questo libro aiuta anche ad a vere e diciamo uno spaccato proprio a tutto tondo
Rispetto rispetto alle situazioni vedevo che per esempio viene raccontato anche il ruolo di Stati come la Korea la posizione che ha che hanno gli Stati Uniti neri sulla questione dell'indo Pacifico e altri situazioni quindi davvero complimenti
Perché credo che sia una una non solo una bella lettura ma un utile strumento per
Rendere il il lettore assolutamente ridotto di tutto quello che è stato grazie mille
Grazie onorevole Tripodi è perché ha centrato infatti i punti essenziali di questo libro un libro intanto io la saluto anche se rimane nostra ospite perché invito l'altro curatore del libro il generale Giorgio Buzzelli e a raggiungerci a venire qua vicino a me
è un libero dicevo che nasce in un momento drammatico come tutti sappiamo e che forse non era passato ideato immaginando quello che poi sarebbe successo con molte come sapete molti analisti non avevano prove presenta considerazione
Ipotesi che Putin davvero entrasse in Ucraina entrasse scatenando un conflitto così brutale scusate fatemelo dire medievale e questo penso che siamo abbastanza indipendentemente da come uno la pensi sulle motivazioni della guerra sono abbastanza d'accordo
Quello che hanno fatto Matteo Bressan che analista docente di studi strategici e il generale Celly che di guerre ne ha vissute parecchie dai Balcani all'Afghanistan
Che ha prestato servizio anche alla NATO è davvero uno sforzo con la corale e preziosissima no riunito colleghi analisti giornalisti
Docenti ricercatori per analizzare quelli che sono davvero tutti i diversi volti della guerra perché la guerra non ha un volto solo non non si presenta solo come scontro sul terreno tra eserciti la guerra
Si svolge in vari ambiti in diversi spazi terrestre
Marittimo
Internet il web tutti tutti questi aspetti vengono analizzati in questo libro in un libro che dovrebbe essere lo dicevo prima di venire qua
Con voi forse gli ottocento pagine per gli argomenti che tratta loro sono stati bravissimi perché sono riusciti
A sintetizzare e è un libro che va bene anche per gli studenti soprattutto pensato per gli studenti quindi scritta in maniera anche molto semplice
Ma che secondo me tratta tutti gli aspetti fondamentali della guerra perché stiamo qui al due mila ventidue ancora parlare di guerra ora ce lo spiegheranno sicuramente meglio i curatori questo libro purtroppo ne parliamo dobbiamo parlarne perché come scrivono anche loro conoscere comprendere serve anche a difendersi a difendersi perché sappiamo bene che siamo in un momento così drammatico per nessuna ipotesi può essere esclusa in questo momento avrà io volevo chiedere innanzitutto entrambi come è nato questo volume che viene pubblicato nel marzo del due mila e ventidue presumo sia stato ideato qualche mese fa
Grazie a grazie Domitilla
Ringrazio l'onorevole Tripodi per averci ospitato e aver introdotto con grande attenzione ai temi che abbiamo affrontato in questo volume il volume nasce con il collega Giorgio a fronte anche di una serie di attività didattiche fatte sia presso la LUMSA che presso la fiori
E insieme ci interrogavamo sul fatto che
Fosse necessario coinvolgere un gruppo di colleghi con profili ebbe grande anche differenti tra loro
Per analizzare un mondo che già era quando abbiamo iniziato ad avviare i lavori un mondo più insicuro rispetto a quello che conoscevamo qualche tempo fa rispetto anche la percezione generale
Io ricordo due anni fa una dichiarazione del generale Graziano che metteva in guardia
Tutti gli Stati europei sul fatto che la guerra era alle porte d'Europa come mai era avvenuto in passato
Rileggendo quelle dichiarazioni molti potrebbero dire ma la guerra è tornata il ventiquattro febbraio no c'erano già
Forme di guerra non lontane da noi non pensiamo soltanto all'Afghanistan che è stato anche uno dei temi di questo libro perché poi abbiamo iniziato a ragionare a luglio e nel frattempo c'è stato l'Afghanistan
In otto mesi noi abbiamo assorbito
Il trauma forse non abbiamo assorbito del tutto dell'Afghanistan che ha chiuso un'epoca storica quella della guerra globale al terrore
Quella degli attori non statuali quella del terrorismo e ci siamo ritrovati a qualche di fronte a qualcosa
Totalmente
Sconosciuto per più di una generazione
Che però è un'altra tipologia di guerra ma la sostanza non cambia allora questa riflessione corale
Ha cercato di fotografare un mondo e una serie di aree di crisi una serie di protagonisti che operano in vari settori in vari campi e che sono intorno a noi
Attori che hanno operato in Siria
Sotto forma di milizie paramilitari coordinati intense proxy pensa che svolga
Penso a quello che è avvenuto il Dpa e quello che era avvenuto in Crimea nel due mila quattordici ovvero al ruolo della Wagner di cui oggi si parla ma la battaglia non è una roba di oggi
La macchina era già attiva nel due mila quattordici la Macbeth prime ex militari Company rossa sostanzialmente contractors
La Wagner ha svolto un ruolo importantissimo nella Libia al sostegno di una delle due fazioni nella guerra nel due mila diciannove
E quindi già c'erano gli elementi da analizzare e da mettere a sistema
E quindi questo lavoro fatto con più autori c'ha consentito poi mano a mano che ci avvicinavamo la fase appunto anche di chiusura e che dia necessaria
Stampa del volume anche focalizzare su quello che stava per l'avvenire in Ucraina
Ecco il generale
Come come cittadina cioè vi siete trovati appunto pubblicare il libro in un momento così drammatico tu ti do del tu ripido del tu aggiungiamo la cosa più informale
Scrigni nel libero che la guerra innanzitutto un fenomeno sociale che
Connaturata all'uomo non ce ne libereremo mai questa è una visione davvero lascia
Sì può sembrare una visione sommamente pessimistica ma è una visione
Centrata se vogliamo su un esame assolutamente spassionato e obiettivo dei fatti
La guerra fa parte dell'umanità perché il confronto fa parte della natura umana della natura della nostra società
Eraclito nel sesto secolo ci dice che il confronto di idee che può anche essere violento è all'origine di tutte le cose
Tant'è vero che si parla di padre Polemone s'
Del padre confronto la parola italiana polemica deriva proprio da questo contesto il confronto di idee che può essere anche acceso che può essere anche violento e all'origine della cambiamento è all'origine di qualunque progresso della società
E la guerra né se vogliamo
La conseguenza è una conseguenza che non ci fa piacere evidentemente una conseguenza che vorremmo evitare ma è una conseguenza che è connaturata alla società medesima non se ne riesce a fare a meno
Quando subentra la guerra la guerra subentra quando una delle due parti ritiene che solo attraverso la violenza potrà vedere prevalere le proprie tesi e le proprie idee e anche questa è un'osservazione che nasce dalla natura stessa dell'uomo l'uomo
Violento inutile nasconderselo è una cosa molto triste non mi fa piacere affermarlo ne fa piacere a Matteo Bressane affermarlo ma è un fatto conclamato la natura umana e violenta uomo però
L'uomo in realtà vediamo battaglioni di combattenti femminili altrettanto efficaci quindi anche in questo senso in questo senso assolutamente alla guerra non si sfugge ci piacerebbe molto limitata sull'arco del tempo sono stati escogitate in tutta una serie di accorgimenti a cominciare dal diritto internazionale e dal diritto bellico proprio per limitarne le conseguenze ma al fenomeno non si riesce a sfuggire
Il problema fondamentale perché qualcuno fa la guerra e perché noi non riusciamo a capirlo è questo lo scopo fondamentale per il quale noi abbiamo scritto questo libro
Questo libro è in atto non tanto come pour parler come ma piuttosto come manuale per i nostri studenti materie di ogni segniamo all'università
Relazioni internazionali studi strategici e
Dall'esperienza quotidiana con gli studenti ci siamo resi conto che il problema fondamentale era che i ragazzi e le ragazze coi quali ci incontriamo quotidianamente in aula non capiscono il perché della guerra non capisco nulla pure
Non capiscono alla guerra perché l'Occidente per motivi validissimi dalla fine della seconda guerra mondiale in poi
La guerra la accantonata come fenomeno sociale l'accantonate in ragione delle sofferenze della seconda guerra mondiale l'acconto nata in ragione del fatto che sembrava che la tecnologia ci consentisse di superare certe modalità di ingaggio diretto
La superata perché l'equilibrio nucleare in qualche modo rendeva improponibile il concetto stesso della guerra perché fare la guerra avrebbe voluto dire l'autodistruzione dell'umanità e pertanto lo abbiamo rimosso
Questo ci ha condotto in sostanza ritenere che la guerra fosse una cosa completamente sbagliata
A ritenere che la guerra comunque non bisognava farla è che se proprio la dovevamo fare perché non se ne potevamo fare a meno era meglio che la facesse qualcun altro per cui le guerre per procura le guerre a distanza
Ho unire Nismo senza se e senza ma sovente destituito di ogni fondamento dalla realtà
Ho un multilateralismo di facciata che era semplicemente l'appaltare ad altri problemi o peggio ancora una una Lure corso quasi fideistico la tecnologia come se la tecnologia potesse sostituirlo e l'uomo a priori
Tutto questo ci ha condotto ripeto per motivi assolutamente legittimi perché la guerra una cosa bruttissima
A rimuovere il problema del nostro immaginario collettivo questo a fronte di un mondo che però è popolato di individui che invece la guerra la fanno
O perché non ne possono fare a meno
O perché ritengono che sia l'unico modo per vedere prevalere le proprie ragioni o peggio ancora perché sono abituati da sempre a farla
Ed è il caso di una serie di popoli che vivono a determinate latitudini e coi quali noi occidentali abbiamo avuto a che fare in particolare in Asia centrale
C'è gente che la guerra l'ha fatta il mestiere punto da sempre da due mila anni da più da dieci mila da cento mila forse
E noi con costoro abbiamo a che fare allora siamo riusciti a tenerla lontana dalle porte di casa nostra combattendo direttamente o per procura imposti stranissimi bene
Adesso il bluff è stato svelato qualcuno ha tirato fuori la cartella messe in tavola detto bene
Adesso si fa come voglio io perché la guerra in realtà che cose lo ribadisco non è altro che uno scontro di volontà cioè il voler prevalere sugli altri con la violenza organizzata che noi chiamiamo guerra
Ma è lo stesso principio del bulletto che a scuola dà fastidio a vostro figlio in ultima analisi
Principio esattamente lo stesso e che cosa si fa col bulletto a un certo punto quando il bulletto diventa veramente Opel no shares come si dice in inglese
Si prende il bulletto in tre gli si danno due schiaffi lo si mette nell'angolo e si danno due sberle perché il professore che la monito il preside che l'ha chiamato i genitori che sono stati convocati non sono serviti a nulla
E quindi a un certo punto tre colleghi un po'più robusti legate lo prendono lo mettono in un angolo nei bagni ridanno due schiaffi e come per incanto il problema cessa
Quindi perdonate la pochezza dell'argomento ma questo è guerra come l'ultima armato come ultima ratio non a caso se voi andate a visitare gli invalidi a Parigi il famoso museo della della a me francese
Vedrete una sfilata di cannoni di Luigi quattordici nel cortile bellissimi decorati Simi e tutti quanti portano la scritta ultima ratio vedi Cuba
Ovviamente sono argomenti che non fanno piacere a chi invece pensa che non sia assolutamente
In modo
Nelle altre in ultima istanza ne convengo e apprezzo quelle posizioni che vorrei veder trionfare
Perché le assicuro che non c'è nessuno
Come chi abbia fatto il soldato che sia profondamente pacifista nel cuore
Proprio perché si conosce il fenomeno si vorrebbe bizzarro in tutti i modi sì questo è vero l'ho notato tanti anni che frequento gli ambienti militari in questa sicuramente tranne rare eccezioni posso confermare che è così
Però Giorgio tu hai parlato appunto di Stati che anche il nostro no che non ha più voluto sentir parlare di guerre
Negli ultimi anni non facciamo guerre ne facciamo missioni di pace ne facciamo al limite missioni di peace and forcing ama
Non scendiamo in guerra questo è stato un problema affrontato anche da Germano Dottori il rapporto del nostro Paese con la parola guerra molto bene in un capitolo di questo libro molto interessante e Matteo invece tu affronti proprio quello che di cui parlava Giorgio il fatto di combattere far combattere altri o comunque di combattere attraverso altri strumenti in altri Paesi le cosiddette Proxy
Work cioè combattere Coni attraverso stati persi
Tu fa l'esempio dell'Iran
Ed è una dinamica strategica anche in questa guerra perché è una guerra lo sappiamo benissimo non troppo diretta tra la Russia e gli Stati Uniti anche quella che sta avvenendo in Ucraina che spinge anche ad una rottura profonda
Forse insanabile non lo so io mi auguro di no tra l'Europa e la Russia
Ecco queste in Ucraina è anche una proxy Morra e cambierà pensante che quindi dunque innanzitutto qui in Ucraina abbiamo un coinvolgimento diretto della Russia quindi non abbiamo più quello che avevamo avuto in maniera se vogliamo occulta
Occulta perché non voleva vedere ovviamente del due mila quattordici
Qui abbiamo un quadro chiaro
I cui la Russia aggredito uno stato sovrano e paradossalmente a scatenato la reazione che l'intera comunità internazionale che sta isolando sempre più Mosca il paradosso e che Mosca è stato in grado di ampliare negli ultimi dieci anni la sua sfera d'influenza più grazie a strumenti di chiamiamola proxy war o strumenti non direttamente riconducibile a lei vedersi la partner
Che non con questo intervento la Wagner a consentito a Mosca di sfruttare nel due mila quindici il parziale disimpegno statunitense dal Medioriente
La non volontà
Di Barack Obama di applicare le linee rosse in Siria e quindi la Russia ha fruttato quell'elemento
Ha sfruttato anche le indecisioni
Della comunità internazionale in Libia entrando con la partner e fornendo servizi fornendo training alle forze armate combattendo
Ed è entrata e sta entrando sempre più dallo scorso ottobre in Mali
Nel SEL e in tutta una serie di Paesi dell'Africa portando un modello che il modello consolidato insidia
E in Crimea ora dall'altra parte il coinvolgimento attualmente è un coinvolgimento di supporto alle forze ucraine
Si sta supportando e la NATO ha incrementato la sua presenza ad est
Per aumentare la postura e aumentare la deterrenza nei confronti di Mosca
Nel momento in cui ora non possiamo chiamarla Proxy perché ora c'è un sostegno della comunità internazionale a uno stato aggredito qualora venisse il contatto lì si aprirebbe uno scenario che sappiamo dove può portare ci spaventa evidentemente ma si sta facendo tutto quello che è possibile fare per consentire all'Ucraina innanzitutto di resistere e soprattutto di poter trattare
Da una posizione di forza e quello che è successo in questo mese
Da un lato a sconfessato anche le previsioni di Foreign Affairs che a gennaio diceva
Le forze ucraine sostenute dal due mila quattordici addestrati fino ad oggi non reggeranno l'urto di un'offensiva convenzionale russa perché perché sono state addestrate rifornite per Guerrini urbana e quindi nel momento in cui si capiva già a metà gennaio di una possibile invasione di un dispiegamento navale nel Mar Nero e tutto quello che vedevamo in maniera molto chiara con immagini habitus delirare si diceva
L'Ucraina non reggerà
Invece avvenuto tutt'altro e soprattutto proprio notizie delle ultime ore oltre al ripiegamento delusi da Kiev
Starebbe aumentando la capacità delle forze per linee di recuperare porzioni rilevanti di territorio e quindi non parlerei proprio di Proxy parlerei di un supporto funzionale allo Stato che è stato aggredito
Ecco Matteo poeti corretti farò una domanda sul ruolo proprio della Wagner di queste milizie private che hanno in questa guerra e anche in altre guerre però mi riallaccio a quanto hai detto Adesso tu
Questo libro si intitola da Clausewitz a Putin la guerra nel ventunesimo secolo riflessioni su conflitti nel mondo
Contemporaneo Puntin Giorgio e questo lo chiedo proprio a te
Tu fai una disamina nella prima parte del libro dei grandi studiosi delle guerre ai sintetizzato in maniera molto efficace il loro pensiero partendo appunto da Clausewitz cioè Putin ha preparato questa guerra come consigliava Clause Guizza
O ha sottovalutato il suo avversario
Diciamo una cosa che il titolo nasce dalla considerazione del fatto che la guerra convenzionale come è sempre stata concepita dagli studiosi in realtà non è mai stata abbandonata checché se ne dica cioè si è parlato di nuove guerre si è parlato di guerre di quarta generazione si è parlato di guerre insurrezionali si è parlato di un sacco di cose dicendo affermando sostenendo che la guerra tradizionale in qualche modo era scomparsa
Lei fatti noi con questo libro abbiamo voluto dimostrare che in realtà la quella tradizionale non è mai scomparsa che ne alta la guerra tradizionale come concetto non esiste la guerra ha sempre avuto mille dimensioni diverse
La guerra insurrezionale o la guerra è regolare o la guerra economica sono sempre con vissute accanto a quella che noi chiamiamo guerra tradizionale a cominciare dal blocco continentale operato dei britannici contro Napoleone nel mille ottocentodieci che non era altro che una forma di guerra economica quindi come vedete le sanzioni già esistevano allora
Il punto non è questo il punto è capire se puntina abbia effettivamente applicati i principi clown sedici anni cioè se Putin nel contesto delle guerre tradizionali
Si sia comportato così suoi generali si siano comportati come la dottrina classica avrebbe voluto
E la risposta AN estremamente dubbia nel senso che la sensazione è che se non sono stati commessi degli errori grossolani quanto meno le cose non sono andate come probabilmente era stato previsto e questo per una serie di motivi una serie di motivi che si possiamo
Sicuramente associare a quella che la dottrina tradizionale è il primo aspetto fondamentale e il tipo di offesa che noi vogliamo portare
Nello specifico a mio modesto avviso ad avviso anche degli studiosi che hanno collaborato questo libro a cominciare da Mattia Bressan in buona sostanza punti non si aspettava assolutamente quello che è successo
Problema fondamentale che Putin si aspettava di entrare a Kiev e come chi crede entrato a Vienna nel mille novecentotrentotto tra due ali di folla festante che sventolavano bandierine quindi c'è stato un fondamentale errore di valutazione
Sulla tenuta e sulle capacità innanzitutto del regime ucraino in secondo luogo delle forze armate ucraine e in terzo luogo del popolo ucraino cioè di quella famosa Trinità di cui ci parla Clausewitz che poi è quella che di combatte le guerre
Il popolo l'esercito lo strumento militare e il potere politico che è quello che in sostanza regge il gioco qui la valutazione è stata completamente errata
Il popolo non ha mollato il vertice politico non si è arreso ed esercitò combattute continua a combattere e questo ha cambiato completamente le regole del gioco
Quella che doveva essere una semplice entrata trionfale è diventata una guerra in piena regola e palesemente non se lo aspettavano
La famosa colonna di sessanta chilometri di carri armati diretti su Kiev non era altro che la colonna di un delle forze di occupazione che una volta decapitato con una prelazione ero portata come hanno tentato di fare il potere politico avrebbe dovuto procedere pacificamente allo può all'occupazione del Paese dei centri principali
Applaudita dalla popolazione e ciò non è avvenuto
è ovvio che tutto il dispositivo era stato tarata in questo senso in buona sostanza
A differenza delle operazioni convenzionale in cui uno deve avere un centro di gravità un obiettivo al quale puntare sul quale fare forza con tutte le proprie energie
Questo non è avvenuto gli sforzi sono stati dispersi su almeno tre direzioni diverse ma perché perché non doveva esserci opposizione
Adesso che l'opposizione c'è questi in fretta e furia cercano dire articolare il dispositivo ma nel frattempo è venuto meno l'effetto sorpresa sono cambiate le condizioni meteorologiche sono cambiate le condizioni dell'avversario perché lì stanno rinforzando
Tutto il mondo gli si è schierato contro le premesse sono completamente sballate perdonate la pochezza delle strade
No la cosa incredibile è che tutte queste cose in teoria potevano anche essere previste nel senso che la reazione del Popolo Ucraino nel due mila e ventidue abbiamo tanti sistemi per capire qual è poi il sentimento di un popolo
No e non insomma io credo che Putin non
Non so come abbia fatto a immaginarsi che sarebbe stata alto
E a braccia aperte in una parte dell'Ucraina ma mi sembra che non sia stata accolta a braccia aperte neanche nella parrocchia si hanno e azzardare delle ipotesi Domitilla possiamo immaginare che
Le analisi siano stati inficiate da un vizio di fondo che è tipico di tutti gli analisti che è quello di innamorarsi delle proprie idee
Possiamo immaginare che sia stato commesso un secondo errore fondamentale delle analisi che è quello di cercare conferma le proprie opinioni anziché cercare fatti che le contrattino
In terzo luogo possiamo immaginare che trattandosi di un regime autocratico si sia voluta compiacere l'opinione del leader
In quarto luogo non possiamo neanche escludere completamente la possibilità che abbiano cercato di ingannarlo
Cioè che qualcuno lo abbia fregato nel suo stesso entourage per finalità che possiamo soltanto immaginare sono tante le possibilità di fatto c'è stato una serie di grossolani errori di valutazione e questi errori di valutazione ci hanno condotto a questa situazione
E tra proposto di Entourage di Putin Matteo ore mentre alle persone che lo consigliano più da vicino c'è anche il uno dei capi forse il capo il fondatore tu né carmi nel tuo libro della milizia privata Wagner
Che ruolo a questa milizia se lo ha in questa guerra e soprattutto che ruolo ha avuto nelle guerre più recenti
Do che dava per probabilmente il principale strumento della cosiddetta e anche diciamo espressione un po'abusata guerra ibrida di Mosca Guerra ibrida che si fa si riconduce al generale di Raf Simons
E che sostanzialmente una un approccio che rispetto a noi occidentali è molto differente
Non esiste la distinzione tra la condizione di pace
E la condizione della guerra gli sforzi sono continuativi e si vanno a realizzare indifferenti settori
Lo Stato utilizza tutti gli strumenti a disposizione del potere nazionale che
In ambito diciamo italiano possiamo definire diplomatico informativo militare ed economico ma poi ne possiamo aggiungere altri
Allora nel momento in cui io in maniera sinergica utilizzo tutte le leve che oggi esposizione nei confronti di uno Stato e posso utilizzare ovviamente
Forme di diplomazia più aggressiva che vanno dal Soft Power all'Hoshyar Power vado a realizzare degli accordi come è stato fatto dalla Russia tra media statali russi in media locali e ovviamente Padova dettare un'agenda comunicativa in quel Paese e nel momento in cui utilizza uno strumento che una compagnia Private militari compendi tecnicamente
Non è che lì reversibilità ricompare insistono solamente rosse valga abbiamo avuto le esperienze no la Blackwater
Tantissimi paesi occidentali le hanno le utilizzate ma sono tracciate se guardiamo gli atti sappiamo quanto è stato spesso per i loro servizi abbiamo anche le statistiche che sono state pubblicate quest'estate dopo l'Afghanistan anche il numero delle vittime
Del dei contractors americani in Afghanistan in Iraq uno studio fatto dalle più prestigiose
Università statunitensi
Abbiamo livello di conoscenza e se vogliamo anche di trasparenza lavabile non esiste formalmente in Russia e lava è uno strumento perfetto per ampliare la
L'influenza russa all'estero senza un coinvolgimento diretto che ne vada a certificare la responsabilità
Non la possiamo trattare come una società privata come le altre anche perché e addestrato in stretto rapporto il coordinamento con i servizi di sicurezza russa
è una realtà che spesso va a stipulare degli accordi con il Paese nel quale interviene penso al caso della Siria per sfruttare risorse anche nel genetiche risorse che per Mosca sarebbero irrilevanti
Ma per la Buckler possono portare Introd importanti
C'è una sorta di parastato quindi diverso anche dal mercenario che invece da combattere solo per un finalità prettamente economica personale o sono uno strumento spendibili Simo che non crea problemi politici perché non c'è
Per esempio il problema di
Di averi morti delle forze regolari morti le forze regolari sono problema politico per Mosca
Quando nel due mila diciassette
La Wagner stava per prendere una un'area in Siria con delle risorse energetiche presidiata dalle forze curde sostenuti a loro volta le forze speciali americane il Pentagono attivato la linea di collegamento con Mosca ha detto ci sono dei russi
E quindi mo'il mo'da da Mosca non è arrivata nessuna conferma e il Pentagono li ha bombardati settimane dopo è stato divulgata la notizia che c'erano dei caduti russi in Siria
Erano turisti no era lavabile e che probabilmente a in quel in quel frangente
Attivato sostanzialmente un corto circuito con lo stesso ministero la difesa che ovviamente non poteva andare a scontrarsi con il Pentagono per la partner in Siria
E quindi sono stati lasciati al loro destino quindi allo strumento perfetto per negare qualsiasi responsabilità politica ma al tempo stesso sfruttare lo spazio lasciato da altri tant'è vero che il loro ingresso per esempio in Mali
A sostegno del governo locale in chiave antiterrorismo e funzionale l'agenda della Russia per entrare nel Paese rifornire il paese di armi
Ma ovviamente portare un'agenda diversa e alternativa rispetto a quella dei paesi europei e della comunità internazionale
Senta se non casa inizia ogni confitto no avete scritta si basa su una cliente
Che caratterizza ovviamente le guerre cioè la forza militare il potere politico il popolo è ancora così lo ha in questo momento lo Stato nelle guerre più recenti
Ma sì la Trinità tra utilizzeranno anche uno dei dei dei concetti se vogliamo più più più citati anche più abusati
L'attività secondo me e assolutamente David ancora al giorno d'oggi Luís scriveva ai primi dell'ottocento reduce dalle campagne napoleoniche da quel grande tourbillon che fu la Rivoluzione francese
E osservando gli avvenimenti del suo tempo si era reso conto che il popolo aveva avuto evidentemente un'importanza fondamentale
In questi grandi movimenti gli strumenti militari sostenuti dal popolo altrettanto ma soprattutto si erano manifestate delle volontà politiche ben definite
Io direi che oggi come oggi le cose non sono cambiate molti critici di Clausewitz molti critici dei concetti della guerra classica sostengono che la Trinità non esiste più ma in realtà se noi guardiamo a qualunque conflitto
Sì dalle nuove guerre di stampo tribale che vediamo in Africa fino a questo conflitto che vede opposta all'Ucraina alla Russia
Noi ci rendiamo conto che questa trinità più viva che mai c'è un popolo che sostiene o non sostiene lo sforzo bellico lo sostiene
Volontariamente o perché costretto vi vi è uno strumento militare che lo combatte vi è una volontà politica che pure può essere il capo tribù può essere il capo banda o può essere il Presidente del Consiglio dei ministri o il Presidente dalla Repubblica che guida in qualche modo che da fa le grandi scelte in ordine a questo sforzo bellico
è una realtà non non c'è niente da fare non se ne viene a capo
E il punto fondamentale è che l'azione di queste tre forze chiamiamole così e assolutamente combinata ed è un prodotto non è una somma se uno solo di questi fattori zero il prodotto finale zero
Se il popolo non non sostiene la guerra non la si combatte e nemmeno la si vince se il potere politico non è all'altezza della situazione la guerra non la si combatte e non la si vince e se lo strumento militare non vale un fico secco non si va da nessuna parte
Quindi e questo non è nel caso dell'Ucraina lo vediamo con una chiarezza direi
Assolutamente sovrumana non abbiamo un potere politico incarnato dal presidente della in Ski che ancorché accreditato al ventisei per cento delle preferenze due settimane prima della guerra si è rivelato assolutamente all'altezza della situazione perché
Perché piaccia o meno c'era un comico ma è un capo
Incarna le virtù del campo magari non è un capo di pace e non lo è sicuramente perché aveva il ventisei per cento delle preferenze in pace ma è un capo di guerra è un cerchio Cerci prima della seconda guerra mondiale dai suoi pari alla considerato un tagli era stato messo all'indice
Come lo schifoso guerrafondaio si è rivelato il capo che sappiamo trenta secondi dopo la Quercia fine della seconda guerra mondiale i britannici lo hanno cacciato con infamia come sappiamo
Del resto è la stessa cosa in capo di guerra è uno che sa sa come si dice mobilitare gli animi
Il popolo il popolo era accreditato come uno dei popoli più disordinati più caciaroni più sgangherati dell'ex Unione Sovietica si è rivelato un popolo che conosce molto bene i fondamentali
Conosce la libertà e l'apprezza ed è disposto a morire per la propria libertà non tutti i popoli sono così guardiamoci
E da ultimo l'esercito l'esercito ucraino come diceva prima di questo incontro Matteo era considerato uno degli eserciti ex sovietici probabilmente più sgangherati in assoluto
Raccogliticcia addestrato sommariamente dalla dall'Alleanza atlantica dal due mila quattordici in poi quindi aveva dato pessima prova di sé niente di speciale basta vederli le prime scene all'inizio dei combattimenti gente vestita nei modi più improbabili comandata nel modo più improbabile armata nel modo più improbabile eppure questa gente è stata in grado di resistere
Aiutata evidentemente dagli errori clamorosi dalla controparte è stata in grado di resistere sta resistendo e si sta sacrificando fino all'ultimo uomo
Questo per un motivo molto molto semplice perché di nuovo
C'è una sorta di sottovalutazione
Delle personalità in gioco dei caratteri in gioco
Questi ucraini che si stanno battendo come leoni adesso per casa loro sono gli stessi ucraine che non più tardi di settanta anni fa si sono battuti come leoni contro i tedeschi che li stavano invadendo
E anche contro gli italiani perché nel Donbass Acciano combattute bersaglieri ed accedere
E se noi leggiamo i diari dell'epoca ci rendiamo conto di quanto feroci fossero questi combattenti all'epoca sovietici che combattevano per casa loro e questi ucraini sono gli stessi combattono per casa loro e fa specie che Putin che diciamolo tra virgolette russo come loro
Non l'abbia capito sono non se ne sia ricordato
Si parla uno dei miti fondanti della Russia e la grande guerra patriottica la seconda guerra mondiale è questa la stessa gente
Quindi mi stupirei del fatto che non combattessero perché al da loro
Catto questa è la grande domani grande lezione questa è come vediamo la Trinità dell'epoca staliniana è sopravvissuta sostanzialmente intaccano ancora pochissimi tutti faccio una domanda a tutte e due conclusiva
E come sarà il mondo che verrà è una domanda da un milione di dollari ovviamente perché forse nessuno ancora può dirlo però
Dichiaro sarà una separazione una frattura insanabile un divorzio insanabile quella tra nato e la Russia sarà un mondo multipolare quella del futuro dopo questa crisi dunque la frattura e sicuramente senza precedenti il fatto che tutti i Paesi europei Italia compresa stiano cercando l'abbiamo visto ieri connessi prende Draghi e l'accordi con l'Algeria di cercare fonti alternative per non avere più quella dipendenza energetica dalla Russia
Ci dice che sta cambiando tutto
La frattura sembra essere oggi insanabile
Probabilmente avremo e questo è un rischio attenzione avremo una una Russia instabile
Avremo un contesto internazionale che fino a cinque dieci anni fa definivamo uno più due Stati Uniti Repubblica Popolare Cinese Russia
Non sappiamo quanto questo russe come questo russe uscirà
Tra questo confine
è un mondo il sicuro
Ancora più sicuro è un mondo in cui però l'offensiva della Russia in Ucraina ha dato e ha rivitalizzato l'alleanza atlantica
Ha fatto comprendere agli europei la necessità di essere credibili in materia di difesa
Può essere nel dramma di questi giorni un volano per capire che senza una capacità di deterrenza
Non si arriva al negoziato
Io negozio
Sì ho una capacità di deterrenza Silvano nate fascia deterrenza no negozio e quindi un mondo totalmente nuovo che non possiamo però analizzare con le lenti con con le quali lo abbiamo utilizzato negli ultimi vent'anni
Uniti nel libro ma un po'divisi su questo alla rivitalizzazione della NATO vero Giorgio
Sì a mio modestissimo avviso la vera vittima di questa situazione il multilateralismo classico come lo abbiamo inteso fino adesso cioè il fatto che attraverso la relazione reciproca in un quadro condiviso di regole internazionali si potesse in qualche modo governare il mondo e governare i fenomeni allegati al progresso tecnologico economico e sociale
Questo concetto secondo me è venuto meno siamo tornando al concetto che sfogliano dei rapporti di Potenza
Che poi questi rapporti di potenza siano gestiti nell'ambito di aggregazioni multipolari questo è una cosa che gli studiosi di relazioni internazionali avevano già ipotizzato
Cioè il fatto che si andasse verso un mondo non più caratterizzato né dal rapporto bipolare né dal multilateralismo D'Alise dal trionfo delle istituzioni
Ma piuttosto da un mondo in cui aggregazioni su base regionale mantenessero tra di loro delle relazioni basate sulla potenza reciproca
Quindi un mondo verso Agliana in cui alla nazione sostituiamo laddove necessario l'aggregazione di più nazioni questi sono principi che gli gli studiosi gli studenti di relazioni internazionali conoscono molto bene
E io credo che in quella direzione noi stiamo andando sul fatto che ci si vada verso un periodo di conflittualità con le cosiddette potenze revisioniste che però a questo punto sono le visioni se di che cosa io mi chiedo di un mondo che in realtà non è mai cambiato
Su questo non c'è dubbio sul fatto che in futuro si possa tornare a una normalizzazione dei rapporti con la Russia ed ero simile ma nel lungo periodo e basandosi sempre sul rapporti di Potenza cioè come dice giustamente a Matteo
Quello che è importante il grande cambiamento è il fatto di avere finalmente compreso che non ci si può basare puramente e semplicemente su un sistema di regole condivise
Perché non tutti le condividono ma bisogna essere in grado di tornare anche al rapporto di potenza classico questo
Secondo me è la grande conclusione di questa crisi
Quindi aspettiamo un secondo volume con la parte due che cosa succederà dopo questa sua e quali sono le prospettive quindi io abbiamo è scaduto il nostro tempo ringrazio ottici ospitato qui ringrazio l'onorevole Tripodi per appunto averci voluto qui a presentare da Clausewitz saputi la guerra nel ventunesimo secolo le edizioni un libro che nasce per gli studenti ma che invece davvero consigliabile leggere perché non tratta solo i temi che siamo riusciti ad approfondire
In questa mattinata ma ce ne sono tantissimi altri ancora perché le sfide nello spazio cibernetico la nuova conta corsa per la conquista dello spazio e poi anche il programma navale della Repubblica popolare cinese
A proposito appunto di strumenti deterrenza per un equilibrio di un mondo che insomma tutto da ricostruire adesso grazie a chi ci ascoltate grazie di essere venuti qua
Buona giornata grazie anche al generale grazie alle armate Leo