Critica e militanti

Buongiorno alla critica militante l'editore Quodlibet ripubblica meritoriamente a cura di Vittorio Celotto e Bernardo De Luca che ha scritto anche
Una intelligente postazione Attraverso Pasolini il libro in cui nel mille novecentonovantatré poco prima di morire Franco Fortini riunì e commentò i testi pubblici e privati
Che hanno segnato il suo dialogo col poeta e si direbbe col fratello avverso Pier Paolo ne risulta una raccolta saggistica epistolare ti grammatica segnata da un montaggio accortissimo in fondo violento almeno quanto pietoso
Una raccolta che come nota De Luca alla forma mista del diario tipica dei libri forse più intensi e più riusciti di Fortini L'ospite ingrato I Cani del Sinai un giorno all'altro
Libri non a caso dove l'autobiografia da Fortini così spesso rimossa e perciò destinate a emergere in lui informa incontrollate diventa invece finalmente il luogo aperto di una resa dei conti che ha ritratto
Nella realtà storica degli interlocutori e soprattutto di se stesso
Per illustrare in Breve la distanza incolmabile che separa Pasolini l'autore bastino pochi cenni alla loro formazione e alle convinzioni diciamo così estetico sociologiche che ne derivano Pasolini
Ha avuto due punti di riferimento a vent'anni
Roberto Longhi e Gianfranco Contini grande critico d'arte grande critico per la letteratura e il loro significato storico si può riassumere in novecento Isma'prosa d'arte idea dell'arte che assorbe in sé e annulla tutta la vita viceversa Fortini
è cresciuto nella Firenze Di Giacomo Noventa che si opponeva alla Firenze ermetica è cresciuto nella convinzione che la polizia non è tutto che ci sono altri livelli politici e religiosi a cui bisogna rispondere
Ma nello stesso tempo è cresciuto consapevole
Che la polizia va difesa nella sua utopia formale in atto anche da chi la strumentalizza nell'impegno civile e in particolare poi nell'hangar Gimondi quel dopoguerra che non ha veramente ridiscusso la figura i privilegi del letterato moderno del letterato letterato nella sua stereotipata torre d'avorio in effetti l'accusa che percorre tutto Attraverso Pasolini l'accusa a Pier Paolo è l'accusa di doppio gioco è l'accusa di voler vincere contemporaneamente su tutti i fronti insomma dice Fortini se io ti dico che la tesi di una tua polizia
Brutalmente politica una tesi sbagliata tu mi rispondi che non va giudicata così perché è comunque una poesia se io ti dico che con la poesia brutta tu mi dici di sì ma è la tesi che devi guardare
La la pretesa pasoliniana è quella di parlare sempre han ponete al tempo stesso di venire preso sul serio per le sue opinioni per i suoi pensieri
E tutto questo all'interno di una visione del mondo dice Fortini dal populismo decadente non marxista perché nelle buie viscere non fiducioso nello sviluppo storico e nella sua dialettica
Una idea del mondo che cerca lo sappiamo sottoproletariato romano
Il mito dell'Africa i poli dell'Oriente
Ma non invece un processo di cambiamento all'interno delle società affluenti occidentali che Pasolini ritiene semplicemente luogo di distruzione viceversa Pasolini accusa di continuo Fortini
Del suo moralismo astratto fin dai tempi di officina
In cui i due hanno cominciato a scriversi e fino al mille novecentosessantotto l'anno in cui c'è la rottura con la polizia di Pasolini contro gli studenti del suo uso diciamo così mediatico che Fortini rifiuta sono stati in quel periodo
Pasolini e Fortini la cattiva coscienza l'uno dell'altro si sono illuminati di certo acutamente a vicenda aveva torto e non aveva e non avevo ragione così
Fortini inizia il suo Attraverso Pasolini e non aveva ragione perché se
Pasolini ha voluto in modo mistificatorio
Giustificare qualunque suo scritto con l'integrazione figura Ale della sua personalità politica e mediatica anche Fortini riconosce nonostante tutto
Tutta la sua polemica contro il ruolo dei chierici di aver voluto difendere troppo la sua immagine pubblica la sua coerenza la sua figura sommati avere recitato la parte del generale del marxista critico
C'è un momento in cui i destini si dividono di quella generazione momento il boom economico mentre Pasolini ormai noto comincia a cavalcare l'industria culturale diventa tra l'altro un uomo di cinema
Fortini legge commenta la Scuola di Francoforte ed si ritira all'opposizione della nascente industria culturale e dei e della politica dei partiti storici ormai vecchi
Lo fa con un con una iniziativa che sfocerà nella cultura della nuova sinistra mentre Pasolini sentendo invecchiato il PC non lo lascia ma integra
Il suo vecchio approccio ideologico con semiologia psicanalisi strutturalismo solo negli ultimi suoi anni e attraverso l'esperienza personale negli scritti corsari nei nelle lettere luterane affronterà in altro modo i temi
Della scuola di Francoforte dell'omologazione di quella che chiamerà mutazione antropologica
E forse è difficile oggi oggi rendersi conto di quanto fosse stridulo il contrasto fra il modo in cui veniva vissuto il presente tra Torino e Milano in quegli anni di trasformazione profonda
E l'immagine che di quello ci veniva da Roma scrive Fortini per di più quasi tutti gli intellettuali che erano stati vicina pubblicazioni come Quaderni Rossi o Quaderni piacentini fra il sessantadue sessantaquattro scomparivano alla vista
Rinunciavano alla presenza sopravvivevano nelle forme più modeste anonime è forse difficile capire oggi che per costoro non solo Pasolini ma anche Calvino erano dei perduti
Dei passati nel campo avverso e Pasolini rispondeva in una recensione del sessantanove un libro di poesie di Fortini osservando che Fortini ha sempre bisogno di sentirsi in guerra perché solo in tal caso gli esiste trovando necessità al proprio esistere le continue Rita Forte belli che Fortini Anna
Nei saggi e nella e nella poesia
E quindi di cui l'idea di una guerra al potere del movimento studentesco che invece una illusione di guerra per Pasolini Fortini si muove scrive pensa e opera fuori dalla realtà come i poeti tuttavia l'essere pulite per lui motivo di vergogna
Egli deve cercare delle scusanti deve tentare una sorta di continuata Tazio benevolentiae patetica prezzi sui rigidi compagni di lotta che non riconoscono il valore della poesia cui pasoliniana ha individuato esattamente il ricatto che Fortini
Mentre lo rifiutava subì comunque
Da l'estremismo di sinistra negli anni sessanta settanta e oltre ma
La definizione più terribile che Fortini da dell'amico e compagno di strada è forse quella che cito ora una voce amante nel deserto non posare un microfono scrive Fortini alludendo al fatto che Pasolini si dipinge
E si rappresenta di continuo come il ribelle solo davanti alla Società quando invece a tutti i mezzi dell'industria
Della cultura e poco più sottoscrive come già Vittorini anni prima Pasolini abbia un atteggiamento di rifiuto di ignoranza procurata nei confronti della critica della cultura della industria culturale
Perché ciò lo avrebbe costretto a fare quel che non ha mai voluto fare ossia una critica dei propri strumenti di comunicazione una critica che prevedeva paralizzante Pasolini e terribile doverlo dire
Non è stato mai né cristiano né comunista è stato un russo gli hanno del mille settecentosettanta un decadente del mille ottocentosettanta
In lotta con una realtà del mille novecentosettanta cui viene fuori il talento di feroce epigrammi sta di Fortini insomma mentre Pasolini in una disperata vitalità metà anni Sessanta si dipingeva come l'autore
Straziato davanti a una maledetta cretina giornalista forti negli ribatteva quella maledetta cretina in realtà è schiava del meccanismo dell'industria della cultura che ti sostiene ti promuove e tu sei gentile con i tuoi colleghi di cultura Hristo pratica con immorali L. Morante o sei gentile con sottoproletariato
Secondo un'idea di escursione in alto in basso di nuovo Longhi e Contini i rifiuti le tue origini piccolo borghesi e il pubblico piccolo borghese che è il vero tuo pubblico quello che ti sostiene e chieda
Da vivere per Fortini invece la guerra Cera sebbene invisibile e nello stesso periodo scriveva in traducendo Brecht che gli oppressori e lo degli oppressi sono apparentemente tranquilli non si sa più quasi di chi è la colpa ma bisogna tra il numero dei nemici scrive anche
Il proprio nome infine Fortini privilegia il primo e l'ultimo Pasolini primo non ha ancora affamato
Di successo e nella scalata alla Società letteraria romana degli anni cinquanta sessanta all'ultimo ormai senza illusioni e per questo lucido vero nichilisti Coco infine si hanno davanti due manieristi vuol far sì ti
Due autori che in modi diversi convocano la storia intera intorno alla propria biografia da una parte una geniale brutale semplificazione anche ricattatoria quella di Pasolini
E dall'altra una geniali per dialettica Camillo SITA che di tutto sospetta fuorché di se stesse e che per questo
Deve a volte essere affrontata per non essere inghiottiti appunto con una certa rozzezza che consigliamo anche al lettore di questo libro non farsi
Del tutto incantare dalla sottigliezza di Fortini stare con un dentro e un piede dentro e uno fuori alle sue spiegazioni insomma uno esibizionista Pasolini l'altro inibito per dirla con Romano Luperini a risentirci venerdì prossimo