Il "Dopo di Simone" ragazzo romano gravemente disabile, riguarda tutti, e se andrà come vorrebbero Asl Roma2 e Giudice tutelare il rischio che venga strappato dal proprio ambiente (dalla propria famiglia, la mamma, dalla casa a Roma) è altissimo, finendo in un istituto, in RSA.
A oggi l'amministratore di sostegno è appunto legalmente la mamma, Sara Bonanno, mamma caregiver che ininterrottamente si occupa di Simone.
Ora vogliono toglierle lo status di amministratore di sostegno; Asl e giudice tutelare hanno chiesto la nuova nomina, a sua insaputa.
Oggi c'è la seconda … udienza.
"Se cambia l'amministratore, sarà il ricovero di Simone in Rsa.
Cioè la sua fine" dichiara mamma Sara.
Noi diciamo no! il caregiver familiare è voce , mani, gambe del proprio congiunto che non può autodeterminarsi.
Un terzo senza "manuale di istruzione " non può e non deve essere nominato ne prendere decisioni così importanti e a volte fatali.
Non possiamo accettare un ennesimo tentativo di estromissione di un caregiver familiare.
Il caregiver familiare ha bisogno di un riconoscimento giuridico, con diritti e tutele NON di essere messo all'angolo.
L'appello firmato da Federazione FISH LAZIO Associazione HERMES, Associazione AVI, Istituto Luca Coscioni, Avvocato Laura Andrao a sostegno di Sara Bonanno e di suo figlio Simone.
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