Presentazione del libro "La grande occasione. Viaggio nell'Europa che non ha paura" di Mario Marazziti (Piemme)

Buona sera benvenuti
In questa sala
Polifunzionale
Delice del complesso del San Gallicano dove la Comunità di Sant'Egidio ogni giorno accoglie persone
Che noi definiamo nuovi europei nuovi italiani
Dalla scuola alla Bonaccina le agli ambulatori
A ad altre ad altri aspetti diciamo del dell'incontro
Tra i tanti popoli che oggi compongono
Il nostro continente
E ci riuniamo questa sera qui
Sempre sotto lo sguardo
Di quell'opera bellissima che il tavolo Italia che sarà nella contro facciata di questa
Sala
Per discutere di Italia di Europa di migrazioni
Con delle grandi personalità del mondo politico del mondo della cultura del giornalismo
Appunto italiani europee diciamo così
Anche perché
Siamo tutti europei e italiani
Non solo Paolo Gentiloni
Non so perché Donatella Di Cesare studiato molti anni in Germania ma per ci riunisce qui il libro di Mario Marazziti la grande occasione viaggio nell'Europa che non ha paura edito dal PM che prosegue diciamo quella lettura che Mario Marazziti affatto sta facendo sulla
Sul integrazione possibile nel nostro continente a partire dall'esperienza dei corridori umanitari
Tra l'altro sono molto contento che ci sia furono e Paolo Gentiloni perché proprio
Paolo Gentiloni ministro degli Esteri prima il presidente del Consiglio poi sono gli anni in cui
Con il governo italiano abbiamo potuto realizzare
In tempi piuttosto rapidi
Dopo le grandi sciagure nel Mediterraneo punto a partire dalle grandi sciagure del Mediterraneo in tempi rapidi
Questo modello dei corridoi umanitari che lui stesso parlando alle Nazioni Unite da Presidente del Consiglio ha definito appunto una buona pratica
Europee italiana
Esemplare diciamo a livello europeo e mondiale quindi
Di questo lo ringrazio
Di questo lo ringrazio
Per appunto per aver creduto per aver creduto in questa in questo modello
E Mario Marazziti appunto ha già fatto un primo libro che abbiamo presentato abbiamo discusso porte aperte viaggio nell'Italia che non ha paura nel due mila diciannove
E poi con un alto lungo viaggio in alcuni paesi europei la Germania la Francia il Belgio la Spagna e Andorra è andato a studiare a capire a vedere
Che cosa significa
L'integrazione in questi Paesi a partire appunto dall'opera
Di alcun della Comunità Sant'Egidio e di altre realtà che con i colori corridoi umanitari stanno realizzando questo modello non solo di accoglienza ripeto ma di integrazione e lo ha fatto questa volta a livello europeo
Quindi grazie Mario per questo per questa occasione che ci dai di discutere di questi temi insieme a Paola Caridi che conosciamo bene che tutti in Italia conoscono giornalista
Esperta di Medio Oriente
Una delle animatrici lettera ventidue
Oltre a collaborare alle pagine culturali del Sole ventiquattro Ore poi con famiglia Cristiana è anche una grande scrittrice sul Medioriente ricordo il suo ultimo libro Gerusalemme
La storia dell'altro edito da Feltrinelli nel due mila diciannove
Paola Caridi anche è stata insignita del premio Colombe d'Oro per la pace tra l'Archivio disarmo in una in un'occasione molto molto significativa qui a Roma
Quindi lei era prima abbiamo deciso così di seguire più o meno l'ordine alfabetico
A te la parola parole grazie
Anzitutto grazie per quest'invito
Grazie non solo alla comunità di Sant'Egidio che conosco
Ormai da fa quasi trent'anni direi spetta
Andranno all'annunciamo eravamo bambini a non hanno i capelli bianchi
Grazie a Mario Marazziti anzitutto per per lo scritto questo libro
E per avermi chiamato avermi chiesto di di partecipare a questa presentazione all'inizio devo dire ho pensato ma perché proprio chiama proprio me che si d Europa mi sono occupata ma veramente oltre trent'anni fa quando quando facevo il dottorato insomma quindi parliamo veramente della della diciamo della prima fase
Di una vita abbastanza cosciente
Poi credo invece di aver capito perché io son dovrei esser quella che guarda da sud e da est
Ed è un lo sguardo secondo me è necessario quando quando si legge
Questo libro che ha un bel titolo un titolo necessario la grande occasione
E ancor di più ha un sottotitolo che secondo me ben descrive come questo libro e a cosa serve questo libro viaggio nell'Europa che non ha paura
Perché credo che questo sottotitolo sia ancor più rilevante del del titolo perché perché soprattutto come Mad guarda da sud da est
L'Europa peraltro io aggiungerei alla sentirsi italiani d'Europa e anche il sentirsi mediterranei
Per chi appunto come me ha uno sguardo un pochino strabico rispetto alla alla hanno sguardo con il quale si si si analizza l'Europa questo libro è stata una scoperta
E anche se mi consentite un conforto una consolazione
Nel senso che quello che poi i nuovi analisti tentiamo batte tendiamo a fare è quello di comprendere quello che non va e secondo me c'è poca attenzione a capire corsa è che già stiamo facendo e col sei che va
Corridoi umanitari corridoi umanitari sono già stati nominati ma ancor di più io parlerei della Rete che dentro questo libro estremamente presente
Nel senso che si è un libro che è un percorso all'interno di Sant'Egidio non solo italiana non solo europea ma internazionale
Ma è soprattutto un percorso
Una specie di cammino direi
Un cammino che fa comprendere come senza gruppi senza reti
Senza individui senza associazioni non si va da nessuna parte né come individui né come associazioni e quindi è evidente che mi sembra almeno a mio parere Mario Marazziti ha fatto comprendere quanto anche una realtà così forte come Sant'Egidio senza una rete senza queste relazioni così forti non potrebbe riuscire a fare quello che già quello che già fa
A un certo punto Manuel Castells
Ne citato in questo libro dice meno paura più fiducia
E sembra può sembrare molto naïf come come frase cioè proprio nel momento in cui vediamo emergere in superficie una paura spesso una paura non reale
Ma una premura anche distillata
Mario Marazziti cita mano a schermare il castello sta in questa frase che parla di fiducia e però proprio quelle reti quelle reti che che ci sono e che agiscono nei posti più nascosti più periferici dell'Europa dell'Europa continentale direi
Sono proprio quelle reti che ci fanno capire che c'è già una fiducia che forse su questo si dovrebbe lavorare più di reagire
A a chi spinge per per la paura
Questo perché io credo che scusate questo inciso politico reagire Sempre un passo indietro mai un passo avanti e che invece bisogna proporre più che reagire proporre conoscenza proporre fiducia
Proporre appunto esporre anzi come fa Mario Marazziti quello che già avviene e mettendosi in cammino quando dico mettendosi in cammino mettendosi realmente in cammino scoperto posti di cui non conoscevo l'esistenza mi ha anche spinto a dire va forse è il caso che io ricominci a girare per l'Europa perché ho girato per altre parte soprattutto in Medioriente e Nordafrica ma all'Europa l'Oppo rompo lasciato da canto
Eppure l'Europa è necessaria anche per chi come me ha vissuto nella fattispecie al Cairo da Gerusalemme ha girato molti luoghi del Medio Oriente dove mi son sentita dire spessissimo dove l'Europa
E questo chiedere dov'è l'Europa non è chiedere dov'è l'Europa coloniale
Non è l'Europa neocoloniale come vediamo in questi ultimi periodi non è neanche l'Europa dell'economia e molto spesso l'Europa degli standard sui diritti ed è proprio per questo che una contraddizione violenta nelle persone che vorrebbero venire in Europa magari più con un aereo che con una che in uno con una barchetta che rischia di affondare appena prende il largo per queste persone questo rifiuto dell'Europa di assumersi le proprie responsabilità
è una cosa incomprensibile incomprensibile e mi permetto di dire anche mio padre al punto di vista dell'Europa
Nel senso che non risponde anche a una precisa vocazione dell'Europa post coloniale che è quello se non di farsi modello ma almeno di o usare gli standard e parlo degli standard non dei doppi standard gli standard sui diritti ed sulla libertà quando ci si occupa per esempio della politica estera
Per questo ritengo ed è l'ultima parte di cui si occupa la la Mario l'Ucraina per questo ritengo che l'ultima in A non è stata una solo una deflagrazione
Nell'Europa Dedei prima dei primi due de de di di questi primi anni del terzo millennio ma è stato una deflagrazione anche rispetto al doppio standard di cui viene spesso accusato all'Europa nei posti che frequento di più io appunto a est e al sud
Perché laddove l'Europa
Prende delle precise posizioni sull'Ucraina e giustamente di e poi però la la reazione da altre parti del mondo in cui si chiede che prenda simili posizioni anche in altri luoghi dove esistono violazioni dei diritti umani e civili
Vorrei però concludere questo questo intervento su un luogo a me caro che è a Berlino
Frequentata da me prima del mille novecentottantanove subito dopo il mille novecentottantanove perché appunto ci ha fatto ha fatto un dottorato su un argomento tedesco quando sono arrivata la prima volta a Berlino c'era il muro
Quando ci son tornata negli anni successivi il muro non c'era più e c'era il tentativo di ricostruire una città con tutto quello che significa anche a ricostruirla dall'alto verso il basso cioè con decisioni di vertice cosa che a me non convinceva affatto soprattutto nei suoi luoghi centrali cioè come Potsdamer Platz
Eppure devo dire che in questi ultimi anni soprattutto per le persone appunto che vengono dalle parti dove io ho vissuto e cioè la dissidenza egiziana
La dissidenza siriana e la grande massa dei profughi siriani e tutta la dissidenza araba che se ne è dovuta andare in esilio per queste persone Berlino cioè l'Europa
è una piazza importantissima ed è una piazza importantissima in cui secondo me l'Europa ha dato ha mostrato il suo volto migliore
E cioè non solo una piazza accogliente non solo una piazza in cui non c'è c'è stata la grande la grande esperienza di quelli che siriani chiamare di quella che si tiene anni chiamano mamma Angela mamma Angela Merkel
Quindi l'investimento sul rifugio siriano Maggi è stata anche una sostegno ai ragazzi appunto delle rivoluzioni arabe che si sono a Berlino pagati da fondazioni tedesche da se intente tedeschi da università tedesche per continuare a
Studiare a lavorare a pensare ad essere l'intellighenzia della regione araba io credo che questa come dire questa parte della piazza di Berlino
Sia una parte importante da analizzare e con la quale confrontarsi anche sulla questione dell'Europa come modello per la standardizzazione dei diritti e delle libertà perché questo vuol dire anche che l'Europa fortezza
Finalmente butta per la seconda volta giù un muro e si apre
In una con una posizione paritaria senza far sentire gli altri come subalterni dal punto di vista economico e culturale
E tenta di capire dove sta sbagliando l'Europa e cosa veramente può fare perché non sia più un un continente così così costretto finisco qui e soprattutto ringrazio Mario per avermi
Per avermi gentilmente costretto a leggerlo subito questo libro grazie a chi ha
Grazie
Grazie molto Paola per questa lettura dell'Europa diciamo da sud e da est ma soprattutto per la sua per la tua vettura
Ora la parola a Paolo Gentiloni che come tutti sapete giornalista
Professionista parlamentare d'un politico stato ministro dalla comunicazione al nostro Paese ministro degli Esteri Presidente del Consiglio dei ministri e oggi è commissario europeo per l'economia
Lo ringraziamo per aver trovato il tempo di essere qui
Dove
Grazie
Grazie a voi è bello essere con voi con la Comunità di Sant'Egidio con
Con Mario Marazziti
Vecchie amicizie ma con tutti voi vecchia amicizia con con Marco con un altro Mario e con con tantissimi dei dei presenti
è vero io io vengo raramente in Italia ma
Mi ha fatto piacere di di di accettare questo invito anche perché
Ricordo molto bene comune esperienza
Importante
Quella delle di queste dei primi corridoi umanitari no mi ricordo
La
Quella mattinata no a Fiumicino cui arrivo il primo primo esperimento c'era c'eravate molti di voi c'era c'era anche Andrea
La cosa che a me colpi quella mattina
Come ricordo se venissero dal dal Libano dalla Giordania ma comunque dal Libano dal Libano negli anni è che c'erano parecchi nuclei familiari in queste queste persone che arrivavano molti ragazzini
Ed era insomma
Anche commovente dal punto di vista
Per ministro per per un politico assistito a una scena di questo genere
Il libro di Mario
Ci racconta non solo dei corridoi umanitari no ma molte storie
Di di sofferenza e di riscatto di
Di arrivo e di integrazione in cinque o sei diversi paesi europei
E ci fa capire come in queste storie di di riscatto di integrazione siano fondamentali
Le le organizzazioni non governative le reti di volontariato
La comunità Sant'Egidio ma non solo tanti altri attori che vengono qui ricordati
Quindi direi che il libro innanzitutto una un racconto di queste di queste storie di questi viaggi
è un viaggio dentro una dentro storie fatte da da molti viaggi
E e io le consiglio la lettura in innanzitutto da questo punto di vista poi qui noi parleremo più de politica naturalmente più di
O comunque io più diffusi
Più del del problema in generale che non di queste storie
Però il libro Mario giornalista il libro fatto di queste storia non poi c'è c'è una parte conclusiva più più sulle proposte più su sui problemi che credo sia molto importante
Però se non si vedono queste storie
è difficile poi capire in che misura un esperienza
Tutto sommato limitata nei numeri no sono sette mila persone se se non ricordo male quelle che
Hanno attraverso i corridoi umanitari raggiunto
Questi Paesi
L'Italia in modo abbastanza consistente naturalmente in questo equilibrio europeo
Se non si vedono queste storie e ci si limita i numeri bassi può dire va be
è una cosa tutto sommato limitata
Ma è una cosa limitata che ha un credo un messaggio politico culturale straordinari
Anche perché
Tutta la la gestione dei fenomeni migratori
è fatta complessivamente da numeri abbastanza limitati cioè se noi
So volessimo parlare dei dei dei rimpatri volontari assistiti
Che numeri hanno hanno dei numeri con ordini grandezza particolarmente diversi da quelli dei corridoi umanitari
Se volessimo parlare peggio mi sento delle ricollocazioni dei dichiaranti che arrivano tra i diversi Paesi europei
Si discute di insomma io vedo io mi occupo di affari economici e monetari quindi
Ho cambiato ho cambiato mestiere le a Bruxelles ma comunque guardo ogni tanto per per antica
Curiosità e interesse
I numeri dei dei della nostra commissaria sulle sull'immigrazione che ci aggiorna i numeri delle ricollocazioni sono molto piccoli
Quindi il fatto che parliamo di un'esperienza che riguarda sette mila persone se la guardiamo dentro se vediamo il significato di queste storie
Se vediamo in che modo
Le queste vicende umane sono passate dalla sofferenza al riscatto credo che questo ci aiuta a capire come questi numeri limitati possono essere un modello
Che poi è quello che ci interessa
Perché non non stiamo soltanto vivendo un'esperienza che riguarda un certo numero di persone che sono
Siamo riusciti
Con la collaborazione parla dell'Italia del della Farnesina del Viminale a identificare quindi
Per consentire a Sant'Egidio di organizzare il il trasporto verso l'Italia
Ma parliamo di un modo per affrontare la questione
Migratori
E qui credo che soprattutto nella seconda parte del del dell'ultima parte nella seconda del del suo lavoro Mario
In sostanza ci dice
Come l'affrontiamo questa
Questa invasione che non c'è mi pare che che tu usi questo questo termine
Già il fatto di dire invasione che non c'è importante no perché
L'approccio è questo cerca di essere anche l'approccio dell'unione europea in generale
Qui non stiamo di fronte a un'emergenza non siamo di fronte a un'invasione siamo di fronte a una dimensione permanente della contemporaneità
Che è presente da molti molti anni e che sarà presente per molti molti anni forse forse per decenni
E quindi non si tratta di proteggerci da un'invasione massiccia rata di vedere come si può lavorare con questo fenomeno
Che ha una dimensione permanente
E qui io credo che il il
Il tema
Riguardi da un lato il modo in cui noi
Cerchiamo di tenere insieme le diverse dimensioni di rapporto con alcuni dei Paesi di origine o di transito di questi flussi migratori
Sì l'approccio non può che essere un approccio
Completo compromesso si dice olistico nella parola mi mi mi lascia sempre un po'un po'così insomma un approccio completo
E Tunisia il paese di cui si parla molto oggi
Io sono
Sono stato lì verso la fine di di marzo
Che
Ed Elli e evidente tra l'altro io ci sono stato in quanto portatore di un possibile
Contributo di di macro assistenza finanziaria di di di circa un miliardo novecento milioni di di euro
Che dovrebbe essere collegato a un contributo del Fondo monetario internazionale
Per stabilizza quindi io mi occupavo direttamente della dimensione finanziaria che è molto importante in questo momento in Tunisia perché il Paese potrebbe avere delle difficoltà
Ma la prima risposta che viene a incontrarli do
Le le autorità di quel Paese come succede in tanti altri Paesi è che non possiamo noi europei occuparci soltanto di un aspetto di una dimensione del rapporto con questi Paesi
Tanto meno se questo aspetto è soltanto la la questione migratoria
Perché o lo inseriamo
Il un percorso in cui cerchiamo di valorizzare nostri rapporti economici
Cerchiamo di valorizzare il capitale umano che c'è in questi Paesi
Le capacità
Paese come la Tunisia è pieno di capacità dei giovani
Di
C'è un lavoro che stanno facendo in questo caso i tedeschi
Con la loro Cassa depositi e prestiti con le con le start-up tunisine che che fu impressionante dal punto di vista qualitativo
O li
La collaborazione è una collaborazione che tende a valorizzare queste loro capacità o è una collaborazione che poi con l'aiuto allo sviluppo si rivolge alla promozione
Delle della dimensione sociale sia in Tunisia che nei Paesi da dove provengono i flussi che poi attraverso il Mediterraneo
Oppure se noi cerchiamo di occuparci soltanto di un aspetto di questa dimensione generale
Non sono andiamo nessuna parte ma onestamente suscitiamo anche delle reazioni
Negative
Ora ma è chiaro che tutto è
Difficile anche in questo Paese sta attraversando
Dei momenti difficili in cui una parte del percorso così entusiasmante che era stato compiuto negli ultimi
Dieci dodici anni viene rimessa in discussione
Ma al di là di questo non è che noi dobbiamo fare impartire lezioni la Tunisia non sta entrando nell'Unione Europea no per cui non ne dobbiamo misurare questo o quell'aspetto
Abbiamo dire alla nostra sul fatto che per noi il valore della libertà della democrazia rimane fondamentale ma dobbiamo farlo con grande rispetto e con un approccio ripeto completo altrimenti rischiamo di non raggiungere
Gli obiettivi
Ora questo piccolo esempio
Piccolo ma che dal punto di vista dell'attualità importante perché oggi nel Paese
Da cui proviene il maggior numero di provengo il maggior numero di persone in Italia
Attratta versando il Mediterraneo è la Tunisia che ha superato la Libia
E non perché si tratti di
Cittadini tunisini sì la Tunisia
Il transito per
Alcune decine di migliaia di già quest'anno di di ivoriani di di altre persone che vengono da altre parti della
Ed è un Paese con il quale abbiamo rapporti consolidati e di collaborazione quindi c'è una possibilità a condizione che
Il nostro atteggiamento sia un atteggiamento di partenariato sia un atteggiamento di collaborazione allo sviluppo di valorizzazione delle loro potenzialità
Che abbiamo da questo punto di vista molti elementi non c'è un c'è un elettrodotto che collegherà
Vi ricordo con Mario quando insieme eravamo alla Farnesina se ne parlava come di un possibile progetto adesso c'è è stato finanziato e sarà importantissimo anche per noi europei perché potrebbe essere con lo sviluppo delle energie rinnovabili in Africa può
Crebbe essere anche ulteriore
Fonte di approvvigionamento non solo
Verso l'Africa ma anche dalla
Ed è qualche cosa che valorizza enormemente il ruolo dell'Italia che della Sicilia nel rapporto
Con il Nordafrica quindi con questo approccio dobbiamo affrontare la questione
E poi con con una seconda
Direi dimensione che che è fondamentale
E che noi abbiamo e giustamente avuto molto presente in questi mesi
Da quel ventiquattro febbraio dell'invasione russa in Ucraina che ha cambiato il corso della storia crescente in Europa
Abbiamo guardato molto la dimensione orizzontale della della nostra geografia
E giustamente perché quando c'è un ritorno della guerra
Nel tuo
Continente ai tuoi confini non puoi voltarsi dall'altra parte non puoi accettare
L'invasione e l'aggressione
Però dobbiamo anche sapere se guardiamo al futuro
Che la dimensione verticale chiamiamola così cioè la dimensione che lega
L'Europa il Mediterraneo l'Africa
E la dimensione fondamentale del nostro futuro
Perché se noi non abbiamo questa grande priorità di fronte a noi
La priorità di un di un quadrante del mondo in cui diverranno alcuni miliardi di persone tra tra pochi anni
Tra vent'anni non nel prossimo secolo
E vivranno alcuni miliardi di persone che hanno differenze nella loro piramide demografica differenze nel loro redditi differenze di sviluppo economico che sono incompatibili con lo sviluppo umana
Quindi o guardiamo con questa dimensione anche al tema dei flussi migratori oppure io credo perdiamo completamente un'occasione di futuro e allora qui di nuovo torna credo
Il seme gettato con questi Progetti tipo corridoi umanitari
Che è molto semplicemente un modello per tenere insieme
La dimensione
Umanitaria e la legalizzazione dei flussi migratori
Che questa e l'unica via con cui noi possiamo guardare al futuro
Sappiamo che
Primo lo dobbiamo fare nel nostro interesse
Nell'interesse del della nostra economia nell'interesse
Del nostro lavoro
Ce lo ricordano gli imprenditori italiani
Continuamente
Abbiamo fatto qualche piccolo passo no nel nuovo pacchetto di misure europee c'è questa misura che sia blue card che cerca di rafforzare queste cose ma sì amo a mio avviso ancora troppo ai piccoli passi
Quello che servirebbe e fare un grande passo in avanti verso la dimensione
Di legalizzazione dei flussi
Migratori
Combinata con la dimensione umanitaria
Noi abbiamo introdotto sistemi Diversi in paese per paese sistemi di quote sistemi di integrazione
Abbiamo più difficoltà nei sistemi invece di soccorso a dare uno schema europeo
Ma dovremmo dare uno schema europeo al complesso di questa questione
Quote europee per entrare
Legalmente
Diffusione del modello dei corridoi umanitari
Sappiamo
Io lo so come voi e forse addirittura più di voi quanto questo sia c'è qui Silvia Costa che a chiamare Ande esperienza Parlamento europeo sappiamo come e quanto questa questione sia molto controversa tra diversi paesi europei e ci siano diversi Paesi europei che non hanno non mostrano apertura in questo senso
Ma il senso della storia è in questa direzione
Noi non possiamo che lavorare se vogliamo lavorare per lo sviluppo anche nei nostri interessi per non solo dare una dimensione umanitaria ma per dare una dimensione legale ai flussi dichiarato
Inclusi i flussi migratori originati
Da motivazioni economiche
Anche se sappiamo benissimo la distinzione tra richiedenti asilo e migranti economici ma il Complesso di questa questione deve essere affrontato in modo nel suo insieme e qui io credo
Il seme dei corridoi umanitari sia un modello
Che dobbiamo cercare di replica segnalo che nella lettera che la presidente fondarla io mi ha scritto alle autorità italiane
Ricordo un paio di mesi fa
Tre mesi fa forse o di meno anche meno sulle
Sulla questione migratoria si parlava anche di un impegno economico della Commissione europea e se ne parlava proprio in relazione al potenziamento di strumenti come queste quindi
Questo è un libro che ci racconta delle delle storie
Che vale la pena di leggere ma è anche un libro che
Riguarda un tema di grandissima attualità che può dare un contributo all'unica strada che realisticamente
Dobbiamo affrontare se vogliamo impostare il nostro avvenire sulla questione migratoria senza considerarla un'invasione ma considerandola appunto una grande occasione Green
Grazie a Paolo Gentiloni per la lettura
Molto diciamo lungimirante
Della questione che ci fa anche un po'respirare perché tante volte dalla politica
Diciamo non
Certo di certi tipi di riflessioni ecco sono piuttosto lontani
Quindi ti ringrazio io ricordo un momento diciamo non dei più fosse un pochino triste una telefonata che Paolo mi fece da Presidente del Consiglio quando cercavamo insieme di di far passare il famoso ius culture
Mi disse guarda non ce la si fa non ci sono i numeri eccetera eccetera speriamo in un futuro questo fu non prevede purtroppo però voglio dire ecco effettivamente sono anni che si cerca di lavorare su questi temi è per esempio il tema della cittadinanza e bambini in Italia dico
è un tema che ancora rimasto rimasto in piedi rimandi per aria più che in piedi sul quale appunto
Si sta Cercasi stava cercando con politici lungimiranti di poter di poter localizzare quindi ti ringrazio per per quello che hai detto anche perché effettivamente il modello dei corridoi umanitari è un modello appunto
Nessuno ha la pretesa pretesa di dire che sia l'unica strada per effettivamente un modello che può aprire molte altre strade soprattutto la grande strada della percezione che sono una grande occasione come si dice il libro di Mario
Ma la parola adesso alla professoressa Donatella dicesse aria filosofa ordinario di filosofia teoretica all'università la Sapienza editorialista e saggezza saggista che segue molto da vicino il lavoro dalla Comunità di Sant'Egidio soprattutto su questi temi
Sociali poi lei anche molto lavorato sul sulla Shoah sull'antisemitismo ricordo il suo bellissimo libro se Auschwitz nulla contro il negazionismo di qualche una decina d'anni fa
Prego durante latte la parola
Grazie
Vi ringrazio molto e sono molto lieta di essere qui di essere ospite presso gli Amici di Sant'Egidio è un onore e una gioia
Ed è anche sono molto lieta di di presentare questo libero di Mario Marazziti che è un libero
Veramente che esce anche con un un tempismo io non so quando Mario l'abbia scritto
Ma certo non poteva diciamo trovare il momento più più Aida più adatto ricca Hiross veramente
Perché
Vi sarà capitato sicuramente di leggere dei dei libri che sono delle denunce di appunto di storie nodi migranti delle delle delle delle loro vicissitudini
Che sono naturalmente i libri che devono anche essere letti ma questo è un libro invece un libro diverso un libro voglio dire anche secondo me nuovo perché
Io l'ho trovato anche come genere qualcosa di nuovo perché è un racconto un re portavoce
Ha un carattere descrittivo però contemporaneamente anche una riflessione una riflessione etica una riflessione politica
E ha un carattere propositivo e quindi è stato detto infonde genera conforto no ed è vero in questo momento
Ne abbiamo bisogno perché anch'io voglio molto rapidamente e non posso fare a meno
Di di fare un un rapido diciamo rinvio al contesto in cui noi viviamo per cui questo libero
Sembra anche dirompente e vorrei poi anche fare però delle domande a Mario Marazziti perché noi viviamo in questo momento momento drammatico dove vediamo che le cose non migliorano ma anche peggiore ano e io mi chiedevo proprio in in questi ultimi giorni anche cosa c'è
Se ne guardiamo e due grandi problemi in questo momento a parte il Pnr R però a questi due grandi drammi
La guerra e la migrazione la migrazione e la guerra
Cosa c'è in Comune Cossa viviamo no che che un po'diciamo ci ci inquieta e quello che io ho chiamato anche altrove una nuova necropoli ittica cioè una
Politica della morte una politica che richiede la morte richiede la morte diciamo anche penso lo scenario di guerra di tanti di tanti giovani da una parte e dall'altra
Per risolvere dei conflitti però oggi non avremmo mai creduto no che nel ventunesimo secolo
In Europa appunto avessimo di nuovo uno scenario del genere ma una micro politica anche per quanto riguarda la migrazione
Cioè un lasciar morire lasciar morire nel Mediterraneo
Da dall'inizio dell'anno adesso sono morti più di cinquecento quindi non solo contro e accanto a questa Necro politica che va denunciata che non possiamo accettare perché invece abbiamo bisogno di una politica della vita
Accanto a questo abbiamo uno scenario soprattutto in Italia che ci inquieta perché c'è una se non fu un via di Stato
Un parlare della migrazione non solo come invasione ma come sostituzione etnica attingendo ai miti peggiori ai miti delitti verissimo
Ebbene
In questo scenario vi confesso che leggere questo libro per me è stato un'esperienza importante io
Non conoscevo assolutamente questa esperienza e Mario Marazziti la racconta la racconta proprio con me
Definire questo libro una contro narrazione della migrazione cioè un mondo di affrontare la migrazione in modo positivo e propositivo attraverso diversi paesi europei
La Francia l'Andorra la Spagna la Germania
E ci racconta come dice nel titolo un'Europa che non ha paura un'Europa che non ci si lascia intimorire per quanto ci siano politiche von Bock grammatiche cioè politiche che si reggono sulla sulla paura
E ci racconta che ci racconta che cosa ci racconta naturalmente
Non risparmia anche le difficoltà perché nell'accoglienza ci sono le difficoltà di ogni genere
Però ci racconta Sant'Egidio e la capacità di creare accoglienza
E c'è vorrei proprio cominciare con questo con questa frase che mi è piaciuta molto quando ve la leggo dice oggi Sant'Egidio e come un porto franco un ponte naturale di dialogo tra mondi che non si parlerebbe ero
Dal micro
Ho al Macro da dentro casa ai quartieri dei gruppi linguistici e quelli etnici tra periferia e centro visione nazionale internazionale
E viene fuori appunto questo nuovo anno questo ruolo di Sant'Egidio
Capace appunto di creare accoglienza attraverso attraverso i paesi europei e di essere di essere evidentemente di costruire un'alternativa dunque il viaggio questo reportage che dal mio punto di vista è anche un reportage filosofico un reportage di riflessione
Appunto si snoda si snoda lungo questo itinerario e poi come è stato detto
Alla fine del libro cioè un capitolo una conclusione che però è molto più di una conclusione che intitolata appunto alla fine del viaggio suggerimenti per noi e per l'Europa
Che è quasi un piccolo libro al sei un libro fatto appunto di proposte e di suggerimenti ebbene e qui io mi voglio voglio chiedere a Mario Marazziti è un poco agli occhi edere anche un po'a tutti noi
Che cos'è oggi il corridoio umanitario che cosa rappresenta ci hanno raccontato perché naturalmente
Per Sant'Egidio e quasi un'ovvietà perché si è costruita anche intorno a questa proposta
è dice Mario Marazziti cito le sue parole il prototipo di un programma un modello un modello Dampier apre
Io mi chiedevo se appunto Santegidiese il il modello questo modello
Che viene realizzato e che mostra la possibilità reale di un'accoglienza
Non sia però anche qualcos'altro non si anche qualcosa di più e qui c'è anche un po'una sollecitazione è una domanda per Mario vale a dire oggi nel nella discussione filosofica si distingue
Un po'partendo dannare ente tra un mondo
L'ordine è stato centri eco del mondo il mondo diciamo spartito
Negli Stati nazionali e quello che viene chiamato il mondo dei campi il campo intenso come diciamo Campo campo profughi pensiamo al campo profughi ma il campo intenso con me quel luogo in cui vengono abbandonate e bandite le scorie dell'umanità
Quella umanità superflua che può morire può scomparire di cui non sappiamo cosa farcene
E di cui ci ricordiamo di tanto in tanto quando ci serve no ecco perché io per esempio anche sul discorso utilitaristico no o anche molte molte perplessità
Ebbene il campo è ormai una e visto ormai come un un paradigma politico purtroppo e questa separazione del mondo tra Stati nazionali e campi
E io mi chiedevo e mi chiedo chiedo anche a Mario sì alla fine il corridoio umanitario non possa essere un contro Morbello
Cioè non una eccezione ma un paradigma di una politica venire un paradigma che non sia ecco bisogna anche chiedersi che cosa significa umanitario io credo che il corridoio sia abbia un significato etico un significato politico
In uno scenario e Mario lo descrive molto bene se voi leggete capitolo per capitolo naturalmente con le differenze poi del Carso
In un mondo dove è necessaria quell'accoglienza che vuol dire però coabitazione
Dove non ci sono i cittadini sovrani
Che esser citano il loro diritto sovrano di accettare un po'dire spingere eccetera ma che si mettono in discussione
Perché la coabitazione è la nostra sfida e qui e e e in questo senso io credo che il corridoio questo libro mi ha fatto riflettere io non non avevo fin qui riflettuto a questo
Che il corridoio umanitario appunto passa effettivamente
Costituire un incontro modello naturalmente bisogna vedere perché e sei già stato detto in numeri sono limitati
I numeri sono limitati ma ne va anche dell'Europa perché la questione della legalità la questione della legalizzazione importante ma importante soprattutto la questione dei diritti umani
Spesso vengono confusi diritti civili con i diritti umani
Ma i diritti umani sono i diritti di dei superflui di quegli esseri umani
Che non hanno protezione
E allora l'Europa che è la patria dei diritti umani oggi e messa in discussione e questo è il problema
E allora forse questo libro mi ha insegnato
Che forse il corridoio umanitario e molto di più non è solo un contro un modello di politica della migrazione che non c'è che non c'è in Europa e non c'è in Italia
Ma è anche un contro un modello di quella che Mario Marazziti nelle pagine appunto conclusive che sono pagine molto dense chiama Democrazia inclusi
Noi viviamo in un mondo dove la democrazia in cui viviamo una democrazia immunitaria da una parte ci sono quelli che sono difesi protetti immuni e dall'altra quelli che sono esposti a tutto alle pandemia le guerre alla alle carestie alla fame eccetera eccetera io non distinguo tra migranti economici richiedenti assillo non è più disposti bile distinguere
Perché è un è un complesso dicano sì che interagiscono
E allora appunto io penso che questa la sfida anche che ci lancia questo libro e lo ringrazio molto per questo
Grazie Donatella per questo spunto per questi spunti così
Interessanti Lucidi questo tema del conto modello del corridoio
Che unisce il campo al mondo
Ed effettivamente
Siamo di fronte a una
Ha un'immagine di democrazia inclusiva molto viva seppure diciamo ancora limitato nei numeri ma come diceva giustamente Paolo Gentiloni
Anche se i numeri sono limitati il messaggio politico culturale della umano è molto forte
Io vuole dire qualche parola su questo libro ringraziando Mario di avermi coinvolto nella presentazione ci son due pagine tra le tre appunto per trecento sessanta settanta che ho letto che
Mi hanno mi hanno colpito la pagina centotré quando Mario parla
Di una famiglia in Belgio nei nei dintorni di di Anversa che ha accolto appunto una famiglia
Di immigrati no le finestre della bella grande casa danno sul giardino della scuola la mattina dopo l'arrivo e bambini stavano con il naso attaccato al vetro e scoppiavano di voglia di andare a scuola di stare con gli altri
Ci sono andati il giorno dopo erano stati già iscritti questo
Uno delle de dei appunto
Di di dei motivi per cui esistono questi corridoi umanitari l'INPS l'immediata integrazione ma sono tornati a casa stupiti e con la faccia interrogativa avevano scoperto che non era vero che in tutte le scuole del mondo i bambini parlano arabo
Ma avevano già un piano
E la sera col telefonino di papà imparavano le prime parole in nero grandezze da altra un suo letto
Per cominciare a parlare con i compagni erano assetati di scuola la lingua per loro è sparita subito dalla lista dei problemi ecco
Anche diciamo come Mario descrive questa situazione due passato in tantissime famiglie appunto nei paesi che abbiamo citato no food questo è uno dei dei cento esempi che avrei potuto leggervi
Anche perché lascerei affronta ciascuno il compito di leggere il libro come vuole
Ma effettivamente ti dà l'idea appunto di che cosa significa diciamo un corridoio umanitario
Per le famiglie soprattutto per i piccoli per i bambini come diceva Paolo Gentiloni ogni volta che andiamo a Fiumicino
E adesso andremo il ventisei
Aprile tra pochi giorni ad accogliere
Altre famiglie che vengono invece dall'Etiopia quindi dall'Eritrea da situazioni appunto da dal Sudan ecco che leggiamo ogni giorno sulle pagine dei giornali particolarmente drammatica
E poi c'è una pagina trecentoquarantatré no
Che Rini ci ricorda un po'il dibattito assurdo
Che anche adesso Donatella citava di questi giorni
In in Italia chi propone all'Europa di stati e non e non un'unione europea i neo nazionalisti utilizzano questo argomento per diffondere una nuova paura quella della sostituzione etnica
Che sarebbe da evitare a tutti i costi perché arriverebbero i barbari
Non è necessario scrive Mario insistere più di tanto sul fatto che questa politica muscolare che chiede provvedimenti drastici contiene un'incertezza identitario strutturale
Come se gli europei non avessero la forza culturale sociale economica per non essere inghiottiti da meno di un profugo da meno di un rifugiato ogni centottanta ogni cento europee nei luoghi in cui i profughi sono di più
Se diventassero anche cinque dieci ogni cento europei già residenti venti volte più di quanti sono oggi come se non si sapesse più trasmettere niente né sul piano dei valori che su quello dei modelli sociali culturali umanistici
Religiosi rinunciando in partenza
Il sopra Nismo l'ossessione identitaria contiene ed è strutturalmente debolezza en travesti mascherata spaventata anche la gente che arriva indebolita in ordine sparso assetata di Oropa
Ecco è un po'l'altra facciano del del discorso io proprio da qui vorrei partire sarò breve non vi preoccupate anche perché
So che abbiamo tutti un po'da fare oggi e sabato ma siamo contenti di essere qui
Vorrei proprio partire da qui perché in fondo mi chiedevo a partire dal contrario no diciamo del The del sottotitolo del libro perché l'Europa ha paura cellule Mario parla di un viaggio dell'Europa e non ho paura
La paura in Europa in aumento perché tanto sembra incutere angoscia
Si vive come una sorta di stato di ansia permanente che purtroppo raggiunge anche le giovani generazioni
Che però si trova in una situazione paradossale
Da una parte sono molto più europee delle generazioni precedenti sanno le lingue si trovano a casa ovunque in Europa sono più globalizzate
Ma dall'altra ricevono continui messaggi ansiogeni dal mondo degli adulti e rischiano di cadere nelle stesse inquietudini e paura
In questo senso anche per un giovane universitario liceale insomma per un giovane anche che non non sue questo libro è molto importante perché libera dalle Paure
Libera da rettore appunto basterebbe leggere solo gli incontri che Mario ha fatto e che ha descritto benissimo con una penna molto felice ecco anche molto caratterizzata per
Vincere tante paura
Però questa situazione di incertezza un po'lo spirito del tempo
C'è sia viviamo come appunto in una situazione di rischio sempre imminente naturalmente i motivi ci sono è stata ora citata come ultima purtroppo la drammatica guerra che sta toccando l'Ucraina
E quindi la conseguenze ripiego verso forme come abbiamo letto di nazionalismi sangue terra che pensavamo ormai tramontate
Ma in realtà la storia dell'Europa ci dice esattamente il contrario perché dagli anni Cinquanta oggi devono aver riuscito a diventare ricca e prospera come non era mai stata e per questo che ha attirato e oggi attira tanti dal
Fuori di essa entrare troppa lo dice Mario in tante pagine del libro e ancora il sogno di tanti popoli non esisteva un'aria del mondo così stabile e socialmente equilibrata come l'Europa
Fuori dei suoi confini non esiste secondo me nessuna El Dorado per i nostri giovani e per i giovani del mondo anche se sottoposto attenzione lo Stato sociale europeo tiene
Mentre gli altri continenti insieme decretata da tempo la fine o la mancata nascita penso per esempio al problema africano che Paolo Gentiloni oggi allora citava
Allora tutto cioè questa questa grande storia europea perché si è ridotta oggi no questa a questa sindrome del declino
Perché l'europeo medio sa di possedere la migliore società possibile
è un passi con centro sulla sua preservazione cosa che già sembra problematica non crede che sia possibile diffondere una
Fuori dai suoi confini anzi confini della dell'Europa stanno diventando quasi troppo allargati
Tanto da preferire di diminuirli
De di Brecht si
Ecco a giovani che non hanno vissuto l'angoscia delle frontiere si comunica così una visione chiusa e di retroguardia del continente
Ma noi sappiamo che l'Europa è altro che l'Europa è alto che i padri fondatori dell'Europa non erano solo dei visionari
Ma erano soprattutto politici responsabili e ragionevoli per questo mi è piaciuto molto l'intervento del presidente Gentiloni perché è il ragionamento di un politico responsabile ragionevole cioè non c'è bisogno dico che non si è visionario e però dico non c'è bisogno di essere visionari basterebbe essere responsabili e ragionevoli
Perché i padri fondatori dell'Europa sapevano in che mondo vivevano c'era la guerra fredda con il timore della guerra nucleare
C'era ci fu la guerra d'Algeria che scosse la Francia non solo le guerre coloniali l'avventura di Suez l'invasione dell'Ungheria ecco tutte questi fatti no è un mondo molto pericoloso
Però
I fondatori dell'Europa vollero l'inizio di un processo integrativo che fosse una risposta la debolezza degli Stati europei
Quindi ritornare al tema appunto di cui parlava anche Donatella no c'è questo mito dello stato diciamo de del del paese che si chiude in se stesso invece immaginare un'unione per far fronte allestiti assieme
E oggi
Oggi l'unione a questo compito avrebbe questo compito molto molto grande e fondamentale di affrontare la gara una delle grandi vie delle più grandi crisi del ventunesimo secolo che appunto la questione migratoria che non è solo una crisi è una questione e qualcosa di più questo libro ce lo dice perché sotto la fronti non solo come crisi
Con la paura con i respingimenti con le diffidenze eccetera ecco non ne capisce che non capisce in realtà è una grande questione che attraversa tanti campi poi della vita umana per questo diciamo Mario Marazziti ci stesse Cipa ci dice che è una grande occasione
L'immigrazione innanzitutto io credo per citare Romano Prodi una occasione Barry dare un'anima all'Europa
Mentre stiamo vivendo questo senso di declino lavorare per cambiare diciamo il paradigma di come ci si rapporta la questione migratoria come si sta facendo appunto con il modello dei corridoi umanitari e ridare un'anima l'Europa e qui si parla di tanti europea di Mario no come due ha riparlato di tanti italiani che sono rinati
Accogliendo queste persone integrando per su queste persone ascoltando le loro storie Anzio approfitto per salutare i tanti ragazzi che sono qui e che sono giunti in Italia con i corridoi umanitari e sono qui fra noi
Quindi è veramente un libro che ci libera dalle paure ci libera dalle paura perché ci dice che ritrovare un senso dire perché è possibile che gli europei ritrovino come stanno ritrovando appunto coloro che lavorano e che vivono questa esperienza
Un senso di responsabilità e
Un'ambizione
Perché il senso di impotenza non è giustificato dalla condizione reale di benessere che viviamo in Europa non è giustificato il nostro senso di impotenza in senso di declino che viviamo
Non è giustificato paragonando uscì ad altre zone del mondo
Bisogna anzi alza non chiudersi in se stessi ma allargare lo sguardo per vedere che non abbiamo giustificazioni ma nemmeno come dicevo non c'è giustificazione guardando al cammino che l'Europa ha compiuto e quindi questo senso di impotenza va contrastato con il ricordo che di tutto ciò che abbiamo vissuto e di di ciò che stiamo vivendo
Che essi muti in un rinnovato interesse per gli altri
Troppo spesso gli europei si chiedono e ripetono che possiamo fare invece di chiedersi da dove veniamo chi eravamo
Ecco da dove veniamo chi era abbiamo da pochi giorni non ricordato la firma qui a Roma dei trattati fondativi del dalla Comunità europea
Ecco da dove veniamo chi eravamo
E quindi tutto questo ci aiuta a capire
Che come diceva già Dell'Orto un desiderio di Europa esiste nei Paesi che non ne sono membri e la giustificazione si diceva dell'occhio uno dei grandi padri europei di ciò che abbiamo realizzato
Ed un grande incoraggiamento a perseverare ma per andare oltre bisognerà immergersi nella storia d'Europa nel suo patrimonio ebraico cristiano
Nella democrazia greca nel diritto romano nell'esperienze democratiche dell'Europa del Nord bisognerà in me immergersi in questo patrimonio scavare
Un tesoro via nascosto non chiede che di essere portato alla luce per ispirare l'avvenire di un'Europa che sia allo stesso tempo potente genere otto generoso come diceva Padoa-Schioppa una forza gentile
Che questa è ed è un libro sulla forza gentile dell'Europa
Questo libro di Mario Marazziti
Ed è un patrimonio che ci serve anche per formare i cittadini europei per questo secondo me è un libro rivolto ai giovani non solo perché Mario lo dedica ai nostri figli e nipoti e nuovi europee i no
Ecco terrà un libro rivolto secondo me tanto i giovani perché i giovani che oggi si formano come cittadini europei e che hanno bisogno
Di ascoltare un discorso realista e divisione allo stesso tempo
Qual è quello dei corridoi umanitari smettendo di comunicare loro solo messaggi generici di crisi ma ancorandoli in saldi principi sostenuti dalla realtà storica
E nella realtà storica oggi dell'Europa esistenti il modello dei corridoi umanitari e come ho avuto modo di dire nella grande udienza che ci ha concesso papa Francesco
Alle persone giunte con i corridoi umanitari e alle loro famiglie le famiglie che li hanno accolti poche settimane fa in Vaticano che sono diventati un fatto storico una realtà storica e per questo le parole appunto di Paola Caridi di Paolo Gentiloni di Donatella Di Cesare che oggi hanno detto diciamo comprende aiutandoci a comprendere ancora di più la forza di questo modello
Sono non solo di incoraggiamento a un lavoro che si fa che si sta facendo e che si farà e che dovrà diventare un modello diciamo strutturare anche per gli stati perché finora questo modello della società civile fosse questo l'abbiamo diciamo non detto troppo è un modello la società civile che però
E offerto
Diciamo alle istituzioni offerto gli Stati che non solo devono garantire diciamo i la sicurezza di queste persone che viaggiano e di noi cittadini o per europea che li accogliamo ma che potrebbero assumerselo loro come diceva Paolo Gentiloni creando dei corridori umanitari a livello europeo
Creando dei flussi vari decreti flussi a livello europeo e tante altre soluzioni che Mario
Marazziti individua diciamo nell'ultima nell'ultima parte del libro concludo citando un'ultima pagina del Libano citate due ora cito l'indice
Pagina trecentosessantacinque perché come sa come sanno le persone qui attorno a questo tavolo e moltissimi noi quando si compra un libro la prima cosa vediamo l'indice di che parla
Ed è molto bello capitone i colori della Francia tutto discordo da descrizione capito due Belgio dove nasce e rinasce l'Europa
Andorra le montagne dell'accoglienza Spagna la movida della solidarietà Germania il piacere trasgressivo della gratuità
Italia la grande sorpresa come rinasce l'umanesimo europeo fino alla conclusione alla fine del viaggio suggerimenti per noi e per l'Europa grazie Mario
Ora la parola l'autore
Ma
La parola l'autore a parte la domanda doveva dalla discesa degli ringrazio per prima ma qui rispondo per ultima
Devo dire che parlo con l'imbarazzo ormai abbastanza abituale di chi è privilegiato dice si sente privilegiato perché
Il frutto di questa sensibilità che ribadisce il libro frutto di una lunga storia di una larga storia e quindi e poi ha colto con tale benevolenza che non capita quasi mai perché le persone da questa parte del tavolo si si conoscono ma un una ha una forte personalità e approccio alla storia la vita e non è generosa nelle analisi per partito preso e quindi a chi capita di sentirsi capito così come può capitare a me in questo momento e quindi io vi ringrazio ringrazio intanto tutti voi che siete stati qui che siete qui neanche mi hanno detto che sono collega di videro indiretta video in altre sale quindi di nuovo a chi capita che offrirebbero abbiam dall'accoglienza io volevo solo
Dire che
La questo libro
Nello scriverlo
Contiene la mia di paura
E la paura di non sapere raccontare
Davvero quanta vita scene quanta bellezza She's quanta speranza c'è quanta rinascita scene quanto senso scene quando ci si organizza nel costruire la possibilità di un'accoglienza e di una vita umana in tanti punti di Europa e
Come si può ritrovare se stessi perché io ho visto questo allora questo forse il libro contiene una onesta ho provato a raccontare e quindi è vero ringrazio
Chi ha capito che è un libro di viaggio Paolo Gentiloni
Ha una grande esperienza politica però anche un attento lettore effettivamente io ho ritrovato L'anima dei luoghi e ho provato a raccontare questo per questo è un libro di viaggi e dall'altra parte è un libro che mentre vivevo questi viaggi dopo
Gli occhi da un quando è diventato possibile tornare a incontrare
è un libro dove io ho trovato nei tanti incontri come Marco a percepito
Scegliendo poche righe ma con grande intelligenza sensibilità
Ho capito come come c'è dentro un piccolo scoop c'è un segreto di felicità in un'Europa infelice
E questo è quello che ho provato a raccontare
Per questo quando Paola Caridi dice un libro che dà conforto un aggettivo semplice però un aggettivo è un sostantivo semplice ma è era speravo di poter scrive in maniera di dare conforto da dare conforto
E perché io credo che ci sia un grande bisogno di questo in un tempo dove siamo molto appiattiti nel presente
Senza memoria e senza futuro e senza trasmettere futuro allora la
Mi è sembrato vero che sì sì resiste alla paura sì sì lasciano aperte le porte della mente della casa del cuore la scoperte il contrario la contro una relazione di quello che si teme e si possono ritrovare le radici ci siamo
La propria storia quella dei luoghi pure i sapori dei luoghi e io stesso ho scoperto pezzi d'Europa che non conoscevo ho conosciuta ho raggiunto grazie a Boogerd
Google Map
Ormai diciamo compagna o compagna di viaggio permanente ma la verità è che tutto quello che c'è dentro questo libro è tutte risorse umane sociali culturali che non vengono utilizzati
Cioè tutto quello che si costruisce quando si arriva con i corridoi umanitari è tutto con capitale umano sociale economico che non è utilizzato ma che sta qui
E che diventa davvero la possibilità di un secondo canale di una proposta agli Stati e Lapo la possibilità anche di guarigione delle società in cui questo avviene allora questore certamente
Penso e spero
Che chi legge questo libro
Ringrazio
Faccio la pausa apposta ringrazio l'editore Piemme le edizioni Piemme perché hanno avuto la decisione di accettare questo libro
A molto rapidamente
Dopo che avevano accettato la sfida della di porte aperte sfida che si è interrotta quando cominciava il Paese a scoprirlo a causa della puntata
E e però li ringrazio perché credo no che questa sia una via culturale per aiutare a ritrovare se stessi anche in Italia
E magari in Europa allora
Ecco concludo
Avrei voluto parlare di meno come perché ma concludo con due osservazioni
La prima è la risposta Donatella dicesse mi ha chiesto io penso che i corridoi umanitari effettivamente possano essere non solo la proposta praticabile politica e sociale per i vari paesi europei e quindi ho credo debbano essere un paradigma
Un'offerta reale che proprio potrebbe anche sgonfiare una parte del conflitto sociale
Ma al tempo stesso aiutare l'Europa a rimanere umana e umanista
A favorire una democrazia inclusiva ma credo che dentro ci sia un segreto di guarigione sociale
Di guarigione personale e comunitaria perché tutti i luoghi dove sono andato ho visto rinascere comunità che non solo si chiamano Sant'Egidio
O disturbi persone che si mettono insieme che ritrovano se stessi ritrovano il meglio di se stesse
Ritrovano la storia di proprietà dice io racconto di come mi prendono in giro perché non sempre l'attenzione a queste cose ma di come è nata la creazione del grande formaggio gigante così che si chiama contee che fanno al confine tra Francia Svizzera ma realtà là dentro c'è una storia
Che rinasce e che si ritrova chi Sirica bisce
Proprio perché delle famiglie degli insegnanti giovani renziani si mettono insieme
E rinasce un mondo in un mondo di montagna e di montagna di di di vacanza di montagna di confine ma zona frontaliera allora
Io penso che ci possa essere un modello di guarigione dice sociale
Civile
E proprio per questo credo che difende a ciascuno di noi beh non tanto dal problema della sostituzione etnica che ritengo veramente
è stato già detto è stato già è già scritto non devo dire cose peggio di come l'ho già scritte ma dalla sostituzione antropologica che avviene in ciascuno di noi
Cioè la tentazione di essere rassegnati di dimenticare chi siamo le nostre radici e grazie proprio al rimetterci insieme con i corridoi umanitari
Grazie paese per paese anche al lavoro delle Comunità di Sant'Egidio
Perché io ho scoperto
Qualcosa ho vissuto della comunità modo riscoperto la Comunità di Sant'Egidio e la sua anima e la sua capacità di incarnarsi ogni volta in una nuova situazione e di diventare speranza per la Chiesa e per la società di quelle situazioni diverse Belgio Francia Spagna e così via
Perché in realtà è un insieme di futuro che io credo possa diventare un seme di guarigione
Dalla sostituzione antropologica che rischia di avvenire senza che ci sia nessuna invasione senza nessun immigrato perché la rinuncia ad essere quello che possiamo essere quindi spero che lo possiamo comunicare ad altri
Prometto che esso mai di firmare i qualche copia
Grazie a tutti non è serata
Buona domenica buona festa della Liberazione visto che siamo in tema