Rassegna delle riviste di politica e storia

è così anche oggi allo Spazio per le segnalazioni dalle riviste per parlarvi disse storia oggi cominciamo
Dalla Duomo numero della rivista il bulino il secondo di quest'anno il numero due che ha questo titolo serve più Stato punto di domanda è un numero davvero come sempre ma questo particolarmente interessante perché peraltro si porta nel merito di alcune delle questioni che cerchiamo sempre di affrontare nel corso di questa trasmissione vedremo in quali termini cominciamo però da un ritratto un ritratto di una personalità che tante volte avete sentito citare da Marco Pannella parliamo di Aldo Capitini un ritratto di Piergiorgio giacché Giorgio
Giacché ha insegnato Antropologia del teatro dello spettacolo all'Università di Perugia è stato per volontà di Carmelo Bene il primo presidente della sua Fondazione posto ma anche anche Autore
E di importanti lavori il ritratto di Aldo Capitini probabilmente da una prospettiva diversa leggermente diversa da quella sempre usata da Marco Pannella per parlare di Capitini ma può essere di interesse ancora
Per capire di chi parliamo non solo Aldo Capitini è una delle presenze più alte della cultura e della politica del Novecento italiano scrive e giacché è ma è anche la più Altara
E proprio per questo
Ancora non nota a sufficienza la sua personalità e la sua attività risultano di immediata comprensione ma di difficile collocazione anche per chi ha avuto con lui una assidua frequentazione questa è la promessa che e già che pone a questo suo scritto Ricci diamo come sempre qualche passaggio naturalmente
è importante leggere integralmente questo ritratto di Aldo Capitini su il Bonino il numero due di quest'anno cui naturalmente rimandiamo
Aldo Capitini si caratterizzò scrive giacché anche per studi e diversi di diverse discipline motivati da una coerente esperienza religiosa che segna la sua vita e da senso tutte le sue opere Aldo Capitini è stato un coraggioso
E originale libero religioso dice l'autore a cui va innanzitutto riconosciuto il merito in tempi di dittatura conformismo culturale
Di aver davvero liberato la parola il concetto di religione dai confini di ogni chiesa che si vuole e si suole imporre come un suo sinonimo Norberto Bobbio scrive ancora giacché che lo ricorda come il migliore dei suoi maestri e compagni e anche il titolo di una pubblicazione Passigli mille novecentottantaquattro
Bobbio appunto spiega che Capitini più che al mondo della cultura appartiene alla storia della spiritualità italiana
Della quale occupa un posto singolari sino ed è sempre la religione la sua religione aperta un titolo di un suo lavoro pubblicato la prima volta nel mille novecentocinquantacinque ricorda ancora Bobbio a renderlo diverso e inclassificabile secondo le logiche o i canoni della ambiente intellettuale
E dell'impegno politico perfino dello studio filosofico e ancora Bobbio spiega sta spiegando giacché che malgrado tutti lo annoverino tra i filosofi
Parole di Bobbio Capitini non è e non vuole essere un filosofo egli si serve
Della Filosofia ma non tende alla filosofia legge discute i filosofi
Ma mila trasformare il mondo non ha interpretato la stessa cosa vale per i suoi interessi letterari perfino per il suo impegno politico giacché le spiega ancora Bobbio Capitini uomo dazione ma non è un politico ancora più avanti giacché parla della questione della non violenza quella non violenza che Aldo Capitini per primo spiega giacché vuole che si scriva come una sola parola
Perché la si deve intendere come una proposta attiva che si completa con me i corollari della non menzogna e della non collaborazione Capitini e da molti ricordato come il Gandhi italiana scrive ancora giacché in effetti Diso miglia non solo perché la non violenza
è il fondamento del suo pensiero della sua azione ma per l'attenzione religiosa che lo anima la sua religione aperta
Non è una nuova confessione ma si configura come una serie di esperienze ovvero di successive aperture verso l'alto e verso l'altro
Anzi verso tutti gli altri tu che formano la compresenza dei morti e dei viventi e questa è una citazione
Diciamo classica anche per Marco Pannella quando parlava di Capitini questa questione questa categoria che giacché affrontare vediamo come
Illa
Il vertice della concezione spirituale di Capitini è questa questione della compresenza
Io non è solo spiega infatti Capitini ma è con altri tutti anche i morti e ciò che viene fatto è fatto con l'aiuto di tutti aperitivi e muterebbe la vostra vita accorgendomi che la compresenza c'è
Ogni nascita l'arricchisce ogni morte la fa cercare è una citazione
Da compresenza
Dei morti e dei viventi il Saggiatore mille e novecento sessantasei poi ripubblicato nel due mila e ventidue dalla Libreria Editrice Fiorentina
La compresenza spiega ancora l'odore non è una realtà che si impone o una tutta Rita cui si appartiene ma una unità a cui si sceglie di partecipare con una recitazione
Da Capitini la compresenza comprende tutti gli esseri che siano mai nati anche minuscoli ed effimeri anche lontanissimi e mai percepiti o in percepibili questo tutti
Non può essere abbracciato col pensiero ma non è irreale dice Capitini la compresenza nella sua unità intima di morti e di viventi
Preme sulla realtà così come la realtà della natura della vitalità chiede la potenza
La compresenza assedia senza tregua questa realtà del mondo e della natura pervade e può anche fare trasformazioni totali
Questo è
Un passaggio una citazione degli scritti di Capitini e poi ancora altre citazioni
Quando incontro una persona scrive ancora Capitini ecco un semplice animale non posso ammettere che poi quell'animale vivente se ne vada nel nulla
Nuovi ingressi spenga primo poi Comuna Fiamma P. vengono a dire diceva Capitini che la realtà è fatta così ma io non l'accetto
Ecco questo è un passaggio per cercare di dare uno sguardo su questa lettura di Capitini che ci propone il bulino in questa sua edizione che stiamo citando naturalmente
Il discorso ben più articolato ma appunto che stiamo dando solo un una segnalazione da questo approfondimento di Piergiorgio giacché che poi parla ancora di un'altra categoria capiti mia dalla sorpresa
Della coscienza che va in qualche modo collegata alle questioni che abbiamo citato poco fa accade prima o poi a tutti di essere tentati e persuasi dalla sua voce dalla voce appunto
Della coscienza che si oppone alla realtà così come
E a prescindere se poi questa esperienza la si voglia dimenticare proseguire ma in ogni caso non si tratta di un drastico rifiuto né di un impossibile esilio dal mondo
Reale non è questa la posizione di Capitini spiega l'Autore ma di un semplice non accetto l'avevamo già citato che muove nell'intimo dell'individuo un'attenzione verso una realtà liberata dai suoi limiti limiti appunto
Inaccettabili non ci si deve dunque mai chiudere al mondo spiega ancora
Giacché ne vale sottrarsi agli impedimenti esistono e resistono a contrario limiti si superano si superano con l'apertura e la Giunta che sono in Capitini perché APTV
Due parole chiave in ogni senso che dettano il metodo giusto per ampliare delle varie infine liberare
La realtà esistente l'opposizione politica e la liberazione spirituale si fondono allora in un solo atto in un unico pensiero critico e profetico insieme poi
Sì
Tratta anche questa questione non facciamo la giustizia di queste categorie con queste brevi citazioni e quindi di rimandiamo
Vi rimandiamo al testo poi i
Sì riporta corrono anche alcuni fasi biografiche Capitini nasce a Perugia e mille ottocento
Novantanove
Alcuni passaggi una formazione particolare in parte da un tour ridata viene poi assunto su proposta del rettore Giovanni Gentile
Come e segretario economo alla Normale di Pisa nel mille novecentoventinove svolgerà questo incarico continuando i suoi studi scambi discussioni soprattutto per esempio con Claudio
Baglietto altri giovani normalissimi
Insieme ai quali comincia ad approfondire il tema della non violenza le sue posizioni critiche sia verso la Chiesa sia verso la cultura fascista il suo rifiutò di prendere la tessera del partito gli costa il licenziamento l'espulsione dalla normale poi altri passaggi nell'avvicinamento
Sempre di più all'antifascismo dopo il trentasette trentotto pubblica elementi di un'esperienza religiosa grazie all'argomento ritenuto non pericoloso sfugge alla censura
Fascista pur essendo nomina animato da omissione etiche politica sarà poi il fondamento delle tesi elaborate da Guido Calogero per il suo liberalsocialismo diverso ma non diviso da quello elaborato dai fratelli Rosselli il movimento antifascista lo vede fra i tuoi suoi principali
Interpreti più infaticabili attivisti con in più l'originalità e il rigore di una posizione religiosa e di una proposta non violenta che lo escluderà dalla partecipazione
Alla resistenza armata poi ad la aderisce
Alla partito dazione e altre questioni che riguardano la sua
Formazione si arriva mille novecentosessantuno alla famosa marcia della pace per la fratellanza dei il dei popoli la Perugia-Assisi del sessantuno che questa
è una questione che avete sentito tante volte evocare da Marco Pannella e appunto anche le specificità di questo antifascismo
Non violento la questione della persuasione altra parola chiave
Perché APTV un'altra sua parola dice giacché rubata a Carlo Smith osteria der dalla sua persuasione e la retorica ma cambiata disegno dal nichilismo all'ottimismo
Sostituisce il passivo credente ma anche l'attivo un militante che suona simile al militare il persuaso e insieme e pezzi convinto proprio perché
Resta aperto agli altri attivo nel mondo così come la coralità meglio di una collettività e attenta alle diversità delle voci insieme
Intenta all'armonia del collo
Insomma qualche passaggio di questo saggio che davvero chi segnaliamo di questo ritratto di Aldo Capitini che trovate su il mulino il numero due di quest'anno di Piergiorgio giacché
Abbiamo avverto con questo ritratto con un personaggio particolare non collocabile non collocato all'interno della vicenda italiana e la presenza di questa figura proprio su questo numero del Mulino a un significato che forse riusciamo a spiegarvi a questo punto leggendo nell'editoriale di apertura del mulino
Che vi stiamo segnalando siamo a qualche anno dalla fine delle guerre napoleoniche appunto parliamo della domanda che trovate su questa pubblicazione serve più Stato punto di domanda
Dopo la sconfitta mille ottocentoquindici buona parte
Era stato esiliato a Sant'Elena dove sarebbe rimasto fino alla morte
Nel mille ottocentoventuno l'anno successivo è che le tiene per la prima volta la sua le sue lezioni sulla filosofia della storia all'università di Berlino nella versione del corso che verrà pubblicata postuma nel mille ottocento
Trentasette a cura di Edouard Guns
E adesso la fine c'è un altro notazione che colpisce per il tono personale diverso dallo stile e prevalente in un testo che era stato redatto per lei aule universitarie
Dopo quarant'anni di guerre di confusione smisurata un vecchio cuore potrebbe infine rallegrarsi di vederne arrivato il termine
E sopravvenire è una pacificazione fine della citazione la rivoluzione francese ormai appunto lontana
Con la scomparsa di Napoleone l'Europa sembra aver ritrovato un equilibrio garantito dalla bilancia dei poteri
E dal rispetto del principio dinastico eppure c'è qualcosa che disturba il filosofo peregrina la storia
Non è soltanto una sequenza di fatti mai un processo inesorabile la cui potenza attiva non è la materia ma lo spirito
Le idee contano e quelle della rivoluzione hanno scosso le fondamenta su cui si era basato per secoli l'ordine politico in Francia nel mille settecentottantanove i il pensiero il concetto del diritto si fece valere
Tutto in una volta e l'antica impalcatura dell'ingiustizia non potete fare resistenza contro di esso altre citazioni
A turbare Hegel non è il fantasma di Bonaparte ma la consapevolezza che le idee della rivoluzione borghese
Sono
Tate esportati comunque spinte dalla forza delle baionette e impresse ed elementi dalle parole del Codice civile lo spirito è vita e movimento e anche l'ingegno di un Metternich Buscetta dei suoi e gendarmi possono arrestarne lo sviluppo non soddisfatto che siano in vigore
Diritti nazionali libertà della persona e della proprietà
Che vi sia una organizzazione dello Stato e al suo interno sfere della vita civile tenuta ad amministrare da sé certi affari non soddisfatto quegli uomini intelligenti abbiano influenza sul popolo
E che il nesso regni la fiducia il liberalismo oppone a tutto ciò il principio degli atomi
Delle singole volontà individuali tutto deve avvenire attraverso il loro esplicito potere la loro approvazione esplicita con questo formalismo della libertà con questa astrazione le volontà individuali non fanno sorgere nulla di stabile dell'organizzazione
Alle disposizioni particolari del governo ci pone subito la libertà politica quella disposizione su quelle disposizioni sono volontà particolare dunque arbitrio
La volontà dei molti abbatte il ministero e quella che era stata fin qui l'opposizione prende il posto ma quest'ultima diventa governo diretta dal Governo già di nuovo in molti contro di sé così proseguono il movimento e l'agitazione queste la collisione il nodo del problema
Al quale ferma la storia e che la storia avrà da risolvere in tempi avvenire questa lunga citazione
Di Hegel prosegue poi l'editoriale del bulino che siamo leggendo che non è firmato Hegel non crede dunque che il filosofo possa prevedere i il mio futuro o cambiare la realtà ma può comprenderla
E nel riconciliarsi con il proprio tempo trovare un filo di speranza
Per la Germania per esempio questa speranza era affidata Allo stato
In presenza di regista di riorganizzazione è stata determinata si deve dire ritenere che poco quanto alla sostanza sia rimesso alla decisione esclusiva del monarca la situazione continua è che la
Non vivrà tanto a lungo così prosegue in questa presentazione da dover fare i conti poi con la delusione che avrebbe provato per gli eventi
Del diciannovesimo secolo e veniamo appunto alle e questioni di cui cerchiamo sempre di parlarsi poco dopo la sua scomparsa nel mille ottocentotrentuno arriva a Berlino un giovane brillante turbolento nato a Treviri in quella Renania
Dove le idee della rivoluzione avevano messo solide radici nella capitale Carlo Max segue le lezioni di Gance ma non si lascia conquistare dalla visione che lei hegeliana
Dello Stato come mediazione tra ordine e libertà d'altro canto è difficile dargli torto aggiungiamo noi naturalmente in quel momento
Nella pubblica amministrazione i seguaci di Hegel vengono Mammano messi ai margini dai funzionari che sono più in linea con l'impronta reazionaria
Dei del re di Prussia come si può dar credito ruolo provvidenziale dello Stato
Quando questo si schiera dalla parte dei proprietari dei boschi contro dei poveracci che raccolgono la legna caduta per riscaldare le proprie misere abitazioni
E poi veniamo al ventesimo secolo lo sguardo disincantato di veder etiche SEL
Vedono
E analizzano la questione della norma l'ombra del totalitarismo novecentesco comprende corpo una nuova visione figlia di un individuo idealismo liberale Kinky evitava
Egl che rigetta la concezione tele io Crati dello stato
Contrapponendo la un nuovo ideale di associazione in una Nommo Craxi si sarebbe detto la politica stabilisce un quadro di regole generale che favoriscano il perseguimento disco quindi di individuali senza interferire con i diversi figli che i privati
Scelgo di fare i propri nel secondo dopoguerra arrivano a ai che Buchanan altri parlano di questa prospettiva la lettura viene chiamata neo liberale anche poi la crisi di questa vettura insomma è tutto un percorso questo presentato dal Mulino che anche qui abbiamo sommariamente
Riassunto anche qui naturalmente occorre leggere integralmente serve più Stato alla luce di questo percorso per cui il Radici appunto
Affondano nel mille sette duecento poi ottantanove e la visione reazionaria appunto che emerge naturalmente
Quasi fin da subito sì sì contrappongono
Queste visioni queste letture e il quadro di sviluppo il Mulino cerca di presentarlo punto una serie di contenuti che poi continueremo a segnala viene appunto anche il ritratto di Capitini può servire come riferimento a a quanto che accaduto in questi secoli dal mille settecentottantanove impone un'altra citazione da un'altra rivista una rivista di analisi politica al suo primo numero primo anno e quindi la segnaliamo innanzitutto anche per salutare la nascita di questa rivista che si chiama altopiano
Una rivista stampata da Castelvecchi che e trovate in edicola il direttore e Marco al magistrati Malcolm Gissi professore associato di scienza politica all'Università di Padova dove dirige il centro interdipartimentale di studi regionali Giorgio Lago coordinatore dell'Osservatorio democrazia al nord teste dello Standing gruppo politica e storia della società italiana di scienza politica scrive peraltro sul quotidiano domani e il direttore presente questa di rivista nell'editoriale che di leggeremo la prossima volta perché invece in qualche modo vogliamo tentare come sempre
Tentare di accennare un collegamento con questa traccia che vi abbiamo segnalato da il Mulino appunto che si pone in termini storici
La questione anche della convivenza dello dello sviluppo della crescita delle istituzioni e delle diverse letture appunto della della prospettiva appunto delle della interpretazione delle istituzioni vi vogliamo leggere un un approfondimento di sì netta artrosi lei caro un altro studioso che partecipa a a questa a questa rivista professore emerito di Scienze Politiche attualmente emerito Huss alla Lalla Cornwell e gli universi degli Stati Uniti è noto in tutto il mondo per le sue ricerche nei settori della politica comparata dei movimenti sociali dei partiti politici
Dell'azione collettiva e della sociologia politica tra i massimi conoscitori della politica italiana scrive alto piano e propone un approfondimento che può essere di interesse perché ha questo titolo rovesciare la prospettiva come la polarizzazione italiana dagli anni cinquanta agli anni Ottanta può aiutarci a comprendere l'attuale crisi americana
E naturalmente la raccomandazioni di cui sopra solo qualche segnalazione ma la prospettiva è interessante proprio a partire dalla analisi della realtà italiana era loro rovesciando per una volta questa prospettiva viene sempre usata in maniera forse a volte anche banalizzare anteponendo gli Stati Uniti sempre come dal punto di riferimento tra l'altro ecco lo studioso che vi stiamo citando rifiuta questa idea dice quando arriva in Italia per la prima volta più di cinquant'anni fa
Gli americani erano ancora convinti dell'evoluzione di vivere in un Paese eccezionale questa era una convinzione radicata in profondità nella cultura americana che guidava anche i studiosi cresciuti durante la depressione e la seconda guerra mondiale e li cita per questi studiosi l'America era un faro per il mondo occidentale una democrazia nella quale il pluralismo moderato serviva a conservare la democrazia costituzionale del paese naturalmente odore non rifiuta del tutto queste tesi Manne segnala la criticità e appunto con questo rovesciamento di prospettiva cerca di capire
La lo stato di profonda divisione degli Stati Uniti attuale e che da radio radicale tante volte rinviamo segnalato e appunto in un passaggio e che trovate alla metà più o meno di questo saggio scrive lo studio della polarizzazione come risultato dello scontro tra diversi movimenti questa una delle tesi venne da due e studiosi americani
Da me casa me è carina russe o in un libro
Intitolato profondamente divisi sostengono gli autori che le radici della polarizzazione americana risalgono alla movimentazione del sistema partitico che iniziò con il movimento dei diritti civili
Da una parte e la reazione contraria a quest'ultimo negli anni Sessanta e Settanta che continuo nei decenni successivi con la politica politicizzazione dei protestanti
Evan generici scrissero che nell'ultimo mezzo secolo questi movimenti sociali ma sempre più sfidato talvolta sostituito i partiti politici come logica mobili Dante dominante strumento organizzativo della politica americana questo è vero soprattutto oggi a destra dice l'autore dove il partito repubblicano alle politiche
Della sua delegazione parlamentare riflettono largamente le opinioni della sua ala movimentista mobilitata
Questi autori loro libro due mila e quattordici dopo l'affermazione del movimento Occupy poi non previdero poi l'affermazione di altri
Contro movimenti parla anche di a quanto avvenuto più recentemente ma più avanti spiega ecco appunto perché l'Italia come modello l'Italia degli anni cinquanta tante era molto diversa dall'America descritta in questi saggi rinforzata un sistema elettorale proporzionale che invitava i movimenti a creare nuovi partiti anziché ad unirsi a quelli esistenti
Sostenuta da una conventio ad excludendum raccordo per mantenere il Partito Comunista fuori dalla coalizione di governo la polarizzazione era favorita dal sistema partitico e dalle sub culti io pur culture
Politiche presenti a livello territoriale questa è l'affermazione che fa lo studioso
Come la spiega cita Marco Alma cistite sorte quali identità collettive
Politicamente e culturalmente antagonista rispetto al centro nazionale le subculture politiche territoriali sono diventate le più significative casseforti del capitale sociale collegate due principali partiti
Del primo periodo repubblicano italiano
Molti studiosi dice questo studioso ex studioso statunitense multiservizi questa divisione territoriale era intesa ideologicamente ma era anche sostenuta da una soggiacente subcultura dia affiliazione
E poi cita appunto anche Putnam ma Robert Putnam
E che appunto viene chiamata capitale sociale solo verso la fine degli anni sessanta un'ondata di movimenti sociali indipendenti si libera da questi subculture dominati da partiti
Ed esplode in quello che Michele Salvati definisce prendendo spunto da quanto successo in Francia nel maggio del sessantotto un maggio strisciante ma appunto
L'Italia come alcune democrazie europee più piccole era strutturate con questo sistema elettorale proporzionale multipartitico maggior parte
Di queste forze riuscirono a gestire la polarizzazione loro società con un minimo conflitto politico politico come sono riusciti a farlo per un così lungo
Periodo fu in parte dovuto allo straordinario sviluppo economico seguito alla seconda guerra mondiale
E poi ci descrive anche un fenomeno che in altri
Situazioni aveva caratteristiche e migliori in Italia viene definito un meccanismo consociativo visto consociativi sta consociativo cooperazione compromesso tra alcune élite per gestire la polarizzazione
Alla base questo termine fu acquisito da alcuni studiosi che lo portarono a un livello più alto si parlò di democrazie consesso consensuali
Fuori di Italia ma qui lo studioso parla di una realtà quella italiana invece disegno un po'diverso un una consultazione e difficile citano con un altro studioso questo termine si intendeva
L'adattamento che era avvenuto attraverso accordi nascosti compromessi e scambi che avevano in parte è schermato le identità ideologiche
è men che ho religiose in particolare sull'uso Pizzorno osservò che i fini potevano essere non egoistici
Ma sempre non confessabili come quando si vogliono rendere conciliabili Grazia nascosti accordi compromessi e scambi posizioni che
Se lasciate alla logica delle identità manifeste ideologiche o religiose o etniche o altro appaiono troppo conflittuali come
Minacciando utile la stabilità del sistema insomma è un lettura non semplicissima ma può essere interessante anche per tornare su un'altra editoria che gli ascoltatori di radio radicale ricorderanno cioè il tema del consociativismo letto da questo punto di vista da questo studioso che in parte che qui di abbiamo citato sommariamente Cindy tale orrore la prospettiva rovesciata rovesciare la prospettiva come la polverizzazione italiano degli anni cinquanta che a mio
Tanta può aiutarci a comprendere l'attuale crisi americana trovare questo saggio sulla rivista altopiano siamo in chiusura una sola ultima segnalazione ci porterà ancora invece a un piccolo ritratto ci riporta ancora nelle contraddizioni
Del Novecento che affondano le radici naturalmente tutte le considerazioni del caso che qui non possiamo fare nella
Percorso che in qualche modo oggi che abbiamo accennato cioè siamo partiti dalla
Questione
Dello scenario europeo dopo la rivoluzione francese e parliamo di Otello Gaggi un anarchico vittima del fascismo e ucciso dallo stalinismo e ignorato da Togliatti
Trovate in questo brevissimo ritratto
Di Massimo Novelli sul fatto quotidiano del tre luglio scontro tanto pochi anni fa dopo la dissoluzione dell'Unione Sovietica o l'apertura parziale degli archivi si è potuto finalmente sapere quale fine avesse fatto l'anarchico Otello Gajil quale si era perduta ogni traccia del mille novecentotrentasei morì di malattia di stenti del quarantacinque in un campo di concentramento in Siberia nato nel mille ottocento novantasei
A San Giovanni Valdarno Kaji era fuggito in URSS per la condanna a trent'anni di reclusione inflitta in in Italia a seguito di uno scontro con i fascisti raggiunse il rione sovietica visse qualche anno in relativa tranquillità poi comprendendo pur comprendendo e quel socialismo di stato non era quello che probabilmente aveva sognato l'arrivo Stalin vennero processi senza prove di Mosca le deportazioni nei gulag migliaia di innocenti vennero gli omicidi di oppositori di sinistra e dissidenti Biagi fu arrestato
Dagli sgherri stalinisti nel dicembre del trentaquattro
A trentanove anni appunto iniziò così un viaggio senza ritorno dalla prigione della Lubjanka ai gulag e è stata
Ritrovata anche una sua
Lettera
In cui dice il freddo la mancanza di cibi o consumano lentamente quel poco di salute che io perché mi considerano un contro rivoluzionario proprio io
Che per la rivoluzione ho perduto tutto famiglia paese e genitori ricordarlo storico
Giorgio sacchetti che ha cominciato occuparsi di Gagini a partire dagli anni ottanta c'è un aggiornamento di appunto
Del suo lavoro viene citato in questo
In questo articolo che trovate naturalmente con le risorse on line sul fatto quotidiano del tre luglio scorso cioè con è questa citazione ci fermiamo anche per oggi vi diamo appuntamento alla settimana prossima