Rassegna stampa estera

Noi giovani scultori di radio radicale giovedì due novembre questo l'appuntamento con la rassegna dalla stampa internazionale a cura di David Carretta anche l'edizione di oggi sarà ampiamente dedicata alla crisi mediorientale la risposta di Israele all'attacco di Hamas del sette di ottobre e la situazione a Gaza ci concentreremo però soprattutto sulle ripercussioni geo politiche più ampie partendo dalla reazione dei leader arabi contro Israele un fronte unito inedito lo racconta del mondo con un'analisi di le in sanno e perché c'è questo Fronte Unito non tanto per sostenere la causa dei palestinesi ma per il timore delle rivolte nelle strade ah Rabe leggeremo
Le mondo e poi parleremo dell'Europa
Ed è il suo posizionamento su questa crisi le profonde divisioni tra i ventisette Stati membri
Germanica National del Financial Times se ritiene che l'Europa ancora una volta è il ventre molle dell'Occidente difetti organizzativi finanziari biologici impediscono al continente di giocare nella categoria in cui dovrebbe
Trovarsi infine provammo anticipato ieri sempre dal Financial Times leggeremo un analisi di lei la Abboud a proposito della conversione pro Israele
Di alcune personalità una in particolare in Francia dell'estrema destra perché Marine le Pen occorre indifesa di Israele a differenza di suo padre
Bisogna Marine le Pen era stato condannato tra l'altro per aver messo in discussione l'Olocausto nel dettaglio nella storia aveva definito le penne padre
Le camere a gas
Marine Penny invece cerca di liberare il suo partito dal suo passato antisemita
Per andare avanti nel processo di normalizzazione l'obiettivo ovviamente e vincere
Vincere le elezioni presidenziali del due mila
Ventisette sempre dal Financial Times
Un un altro commento che va segnalato è quello di Edward Youssou che si concentra sugli Stati Uniti e in particolare il Presidente americano John by the non
Secondo Plinius Benyamin Netanyahu
è una Albatross attorno al collo di by the
Il Primo Ministro israeliano è l'ostacolo principale all'obiettivo del presidente americano di una soluzione di due Stati
Partiamo partiamo però da la reazione dei paesi a Rabin i dietro il fronte unito dei dirigenti arabi contro
Israele il titolo di un'analisi pubblicata
Dalle mode firmata da il Stallone le aspirazioni palestinesi che le capitali arabe avevano dimenticato ora esplodono loro in faccia scrive il quotidiano francese
Durante la guerra che avevo posto Israele Hamas nell'estate del due mila e quattordici la strada insultava tanto il presidente egiziano Abdullah Fattal Sissi
Quanto il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il presidente americano Barack Obama
Il maresciallo arrivato al potere al Cairo un anno prima dopo un colpo di stato militare contro i Fratelli musulmani non sembrava aver fretta di imporre un cessate il fuoco ad Israele
Al Cairo come ad Abu Dhabi Riad la voglia di infliggere un colpo decisivo al movimento palestinese
Quello di Hamas emanazione della confraternita islamista sembrava prevalere a danno del Qatar mediatore rivale e protettore di Hamas
Le loro divergenze avevano contribuito ricorda le Monde a far durare quella guerra una cinquantina di giorni e con lei le sofferenze dei palestinesi di casa
Nove anni dopo per il momento non c'è cacofonia araba i dirigenti della Regione contrappongono un fronte unito ai Israele dal Cairo ad Amanda Riad a Doha
Nessuno ha voluto condannare i massacri commessi da Massimo sette di ottobre il presidente al Sissi il re Abdullah secondo di Giordania il principe saudita Mohammed Ben Salman
L'emiro del Qatar allo sceicco Tamim ben Hamad Al Thani danno tutti la colpa di questa violenza all'occupazione israeliana e alle violazioni dei diritti dei palestinesi da parte di Israele esortano lo Stato ebraico mentre fino ai bombardamenti a casa e
Criticano il sostegno cieco dell'America e dell'Europa che rifiutano di chiedere un cessate il fuoco
Il ritorno con forza e violenza della questione palestinese per le Monde ha fatto deragliare la melodia che si sentiva nella regione
Della normalizzazione dei Paesi arabi con Israele che cullava le capitali da tre anni le aspirazioni palestinesi cambi che che i leader arabi avevano ignorato per stanchezza o disillusione
Avevano lasciato il posto a una nuova stabilità regionale che si sarebbe dovuto a instaurare senza soluzione politica del conflitto
Mediorientale ma ora questa contraddizione è scoppiato in faccia anche alle capitali arabi
Non solo la collera si è risvegliata nelle strade ma e tutta l'architettura di sicurezza regionale costruita contro l'Iran a essere minacciata
Dal rischio di espansione del conflitto altri fronti dal Libano alla Siria dall'Iraq lo Yemen
Al contempo conflitto contro Israele contro i paesi del golfo
Però adesso vita prosegue le monde non ha avuto altra scelta che mentre Fini negoziati per la normalizzazione coi con Israele Emirati Arabi Uniti testa di ponte degli accordi di Abramo firmati nel due mila e venti con lo Stato ebraico
Esortato Israele ad accettare un cessate il fuoco Agasa l'Egitto e la Giordania i primi Paesi ad aver firmato la pace con Israele nel mille novecentosettantaquattro e nel mille novecentonovantotto
Avverto che lo Stato ebraico contro la tentazione di trasferire alle popolazioni da Gaza e dalla Cisgiordania eppure nessuno di questi Paesi sostiene Hamas anzi in privato ammettono che Hamas deve essere distrutto spiega il politologo franco libanese Ziad Magenta i dirigenti arabi risentono un malessere verso gli alleati occidentali
Che non comprendono il dilemma nel quale si trovano il sentimento di ingiustizia condiviso dai palestinesi della strada araba Milan Cia oggi i loro stessi regimi le capitali arabe osservano con paura l'accollerà popolare che esplode contro Israele il suo alleato americano
La causa palestinese sta pestando i limiti della loro contro rivoluzione il modello autoritario di stabilità e sviluppo economico che hanno tentato di imporre schiacciando ogni aspirazione democratica così tra l'altro lenza allora su le monde a proposito della reazione dei dei regimi arabi
Che poi l'Europa lo abbiamo detto nel sommario Europa che ancora il ventre molle dell'Occidente questo il titolo di un commento pubblicato dal Financial Times a firma Gian grane Sean perché ventre molle beh perché ci sono problemi organizzativi difetti finanziari divisioni ideologiche tutto questo impedisce al continente di sostenere in qualche modo il suo peso geopolitico quello che dovrebbe essere il suo peso geopolitico scrive c'è una lunga Nash senza dovremmo cercare su Google i lettori del Financial Times sono in grado di citare il nome del capo della diplomazia dell'Unione Europea
O per seguire il cerimoniale il il nome dell'Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza
Può farlo anche un lettore su dieci
In caso contrario non è tutta colpa di Giuseppe Borrello un tipo abbastanza tenace che ha dato il meglio di sé durante un periodo convulso il fatto è che un inviato di ventisette Stati membri che non mettono in comune le loro politiche estere
Non realmente tranne per il commercio non è affatto capo della diplomazia
Frammentazione questa è una delle ragioni della curiosa debolezza dell'Unione Europea
Che ha molti più abitanti dell'America e una quota di produzione mondiale tale da rivaleggiare con la Cina prima disporre le altre ragioni scrive germanica Nesci vale la pena soffermarsi sulla portata di tale impotenza
Sì l'unione europea e Stati membri insieme al Regno Unito si stanno sforzando di aiutare l'Ucraina con la Germania che è diventata un prolifico donatore di ha armi non solo di finanziamenti ma il futuro dell'Ucraina di quella nazione violata con la quale l'Unione Europea un confine dipende in larga misura da qualche decina di migliaia di elettori indecisi in Georgia non la Georgia nel Caucaso meridionale ma quelle in America e in Arizona
Gli analisti cercano di indovinare le politiche estere di una seconda amministrazione Trump quando il vero punto è che a distanza di una vita umana dal Piano Marshall
Il destino dell'Europa è ancora deciso all'estero
Allo stesso tempo prosegue solamente ne esce Israele che si trova circa duecento miglia nautiche da Cipro uno Stato membro dell'Unione europea guarda più a Washington che ha tutte le capitali europee messi insieme
La dipendenza dell'Europa dagli Stati Uniti all'interno e attorno alla propria Regione e ormai così familiare così tanto parte dello sfondo della politica mondiale
Che abbiamo perso del tutto di vista la sua stravagante stranezza una politica estera più centralizzata aiuterebbe
Ma anche se questo momento Hamiltoniana dovesse arrivare cosa significherebbe al massimo un miglior coordinamento di risorse insufficienti
E così arriviamo al secondo problema dell'Europa scrive il fanno affrontare INPS gli eserciti più importanti in Europa sono quelli del Regno Unito della Francia un paese il Regno Unito che ha servizi pubblici logori un carico fiscale elevato
E un debito così alto da spaventare i mercati un altro Paese la Francia dove è esplosa una delle più potenti proteste dal mille novecentosessantotto
Per aver innalzato l'età pensionabile da sessantadue sessantaquattro anni
Se si aggiunge la difficile situazione della Germania il cui modello economico si fondava sul gas russo a basso prezzo sulla Cina come cliente per le sue esportazioni
è abbastanza fantasioso immaginare che l'Europa possa essere in grado di finanziare una difesa permanentemente più forte la crescita economica e troppo scarsa e lo è da un periodo troppo lungo di tempo per coprire colle troppe poche entrate fiscali le troppe uscite dei Paesi europei il PIL non è tutto ma e quasi tutto e in alcuni casi comprende anche questioni di vita e di morte
Noterete che entrambi questi problemi la frammentazione istituzionale la sottoutilizzazione della spesa per la difesa sono problemi pratici
Sono in gara Escher spiega di aver sempre dato per scontato che una superpotenza europea avrebbe fatto cose buone se solo fossero stati fatti
Accordi abbastanza banali in questo senso ma l'Unione europea in grado di fare questi accordi a Washington la più peggiore abitudine mentale dell'Europa viene spesso considerato una sorta di ingenuità pacifista
Ma quasi nessuna persone di rilievo nell'Unione Europea crede di poter riscattare il mondo attraverso la finezza diplomatica gli aiuti economici o la pura forza dell'esempio no il problema è molto più grave
è costituito da quella grande minoranza di politici ed elettori che magari pensano sia in termini strategici ma hanno le idee confuse
La fatica dell'Ucraina in Europa non è la stessa dell'America fra sto che sta crescendo a Washington per prima cosa espresso diretta questa fatica contro gli Stati Uniti
C'è una corrente del pensiero europeo che tende a cercare un accordo con chiunque faccia da contrappeso al potere anglosassone
In parte si tratta della sincera convinzione che un ordine multipolare sia più giusto anche se non si sa sulla base di quale precedente ma ci sono anche ragioni più meschine non è la forza trainante della vita intellettuale europea ma c'è una corrente di pensiero che va dall'estrema destra all'estrema sinistra e ha un pedigree che risale alla guerra dei sette anni l'evento meno discusso della storia moderna che ha contribuito a fare in modo che siano in paesi di lingua anglofona e non la Francia a aver modellato il mondo
Questo autunno cioè l'anti ma Mary carisma o per intenderci che poi è appunto anche
E appunto anche diretto contro il il Regno Unito quest'autunno rosso-bruno nazionale a di Marine le Pen a finalmente ripagato un famigerato prestito russo nello scenario non impensabile in cui le Pen eletta Presidente della Francia
L'idea dire un'Europa geopolitica assumerebbe un aspetto piuttosto diverso resta da chiedersi se l'irrilevanza del più alto diplomatico all'Unione Europea
Si ha motivo di imbarazzo o di profondo sollievo così
Tra l'altro rimanga Nash sul faro champagne INPS su cui rimaniamo proprio per parlare di Marine le Pen e la conversione in qualche modo dell'estrema destra francese da forza antisemita forza politica che sostiene
Israele
Lei la Abboud perché Marine le Pen eh corsa difendere Israele a differenza di suo padre i parlamentari del partito di estrema destra di Marine le Pen
Indossando abiti con i colori della bandiera francese hanno mostrato loro sostegno a Israele e la comunità ebraica francese in una manifestazione a Parigi appena due giorni dopo l'attacco di ammasso del settore Tubre
La delegazione del restauro ma nazionale è stata ben accolta dai manifestanti anche se le Pen non c'era era già intervenuta in difesa di Israele dicendo che deve esservi permesso di sradicare Hamas
Si è trattato di un cambiamento sorprendente rispetto ai tempi in cui il partito RAI guidato dal padre sono Marine le Pen apertamente antisemita condannato per aver definito le camere a gas dell'Olocausto un dettaglio della storia
L'assalto omicida di amasse la rappresaglia israeliana hanno scosso la politica francese portando quella che gli analisti hanno descritto come un'inversione dei paria mentre l'estrema destra persegue la sua strategia di normalizzazione
è il leader dell'estrema sinistra scuri come non so a diventare la figura politica più tossica del Paese
Se le penne ha utilizzato il conflitto in Medioriente per avvicinare il suo partito al mainstream
Normalizzare lo me non solo e la sua fossa si mise hanno incespicare pone la loro risposta al conflitto lasciando intendere che la colpa è tutta di Israele
Due giorni dopo l'attacco di Hamas nello show insultato il gruppo di difesa ebraica CRIF che aveva accettato parlamentari di estrema destra nella sua
Manifestazione
La la retorica di me non so ha danneggiato anche le relazioni all'interno della già fragile alleanza la della sinistra
Con socialisti verdi e comunisti con le sue posizioni meno von assicura che la sinistra sarà divisa nel due mila ventisette e non sarà in grado di schierare un unico candidato a differenza di altri
In Reason promo nazional invece
è entrato nel campo repubblicano ha detto Meier Habib deputato conservatore del partito dei repubblicani cioè il partito gollista eletto tra l'altro a rappresentare i cittadini francesi in Israele
Le sue critiche segnano un cambiamento inaspettato nei confronti del partito di estrema destra considerato la storia razzista e le attuali del politiche
Del di Marine le Pen in una somma la Monassi al al è stato lungo considerato al di fuori dell'arco repubblicano concetto fondato sull'accettazione delle norme democratiche costituzionali francesi
Rifiutare entrambi gli estremi era stata la tattica elettorale che ha permesso ha in mano al Macro un di essere eletto e rieletto lo scorso anno ma quella tattica oggi perde efficacia
Perché perché ingresso promozionale sta diventando sempre più parte della macchina politica istituzionale francese
I parlamentari di le Pen sono ben vestiti parlano bene per lo più appaiono preparati anche se le loro idee politiche rimangono superficiali e loro bilancio è minimo
Stanno cercando di dimostrare che sono pronti a governare perfino macro ammesso che demonizzare Marine le Pen
Con argomenti morali o storici non funziona ed corrispondere attraverso politiche risultati di governo migliori l'approccio di le Pen la resa del Poli secondo politico più popolare in Francia dopo Edward Philippe l'ex primo ministro di macro che dovrebbe candidarsi nel due mila e ventisei
Se
Vuole vincere al suo quarto tentativo come candidata all'Eliseo
Le Pen deve completare il processo di integrazione del mainstream ecco perché è stata così esplicita nel sostenere Israele e la comunità ebraica in Francia
Questo spiega da Gianni andate che deputato del partito di macro diverso su questo è l'ultimo tassello della strategia di le Pen per disintossicare il suo partito cancellando il suo passato
Anti semita il rischio che anche quest'ultima dica si rompa così così tra l'altro il Financial Times con cui però oggi ci fermiamo da David Carretta una buona giornata con Radio Radicale