Rassegna stampa estera

Buongiorno di ascoltatori di radio radicale sabato quattro novembre questo l'appuntamento con la rassegna della stampa internazionale a cura di David Carretta anche oggi
Ci occuperemo di due temi innanzitutto il Medioriente la situazione a Gazale mondo in un editoriale si interroga alla alla guerra di Israele a quale costo
Il quotidiano francese ritiene che uno dei problemi principali dell'offensiva israeliana a Gaza dopo l'attacco di Hamas del sette ottobre sia il fatto che il premier israeliano Benjamin Netanyahu non abbia un piano per il il giorno dopo la fine
Della guerra poiché leggeremo editoriale di questa settimana dell'Economist che fuori linea rispetto a gran parte del resto della stampa internazionale
Perché Israele deve continuare a combattere i bombardamenti Agasa stanno provocando un bilancio di vittime terribile
Ma se il potere di Hamas non sarà sradicato la pace rimarrà fuori portata è per questo che secondo l'Economist
In questo momento non deve esserci un cessate il fuoco
Poiché già Remo editoriale dal Wall Street Journal a proposito dell'asse militare Iran Russia che si sta rafforzando sia sul fronte mediorientale sia su quello ucraino
I due Paesi lavorano sempre di più insieme contro gli alleati e gli interessi degli Stati Uniti
Chiuderemo con un editoriale del Times a proposito dell'Ucraina definita nell'editoriale la linea del fronte della libertà
La crisi è casa non deve distrarre gli Stati Uniti gli europei dal compito vitale di sostenere chi entra nella sua lotta esistenziale
Con la tirannia rossa cominciamo però da Gaza e dall'editoriale di oggi di le monde che si chiede nel titolo la guerra a quale costo
Al ventottesimo giorno della guerra tra Israele e Hamas a Gaza all'operazione pianificata dall'esercito israeliano prende forma
Il risultato sono incursioni sempre più profonde nella stretta striscia di terra che ora si materializzano nell'accerchiamento di casa siti
Accompagnate da massicci attacchi contro le infrastrutture delle milizie palestinesi
è così che lo Stato ebraico intende esercitare il proprio diritto a difendersi dopo i massacri di civili israeliani perpetrati sette ottobre
Secondo le autorità israeliane si tratta di rispondere al terrorismo non con
La ricerca della vendetta a tutti i costi
Ma con un obiettivo militare la distruzione di Hamas niente ci fermeranno assicurato il premier
Benjamin Netanyahu tuttavia davanti a Netanyahu si trovano tre ostacoli principale
Il primo è il più evidente riguarda l'intreccio delle infrastrutture militari gli ammassi nel tessuto urbano di Gaza
Che è anche una delle aree più densamente popolate al mondo i miliziani utilizzano la popolazione civile di Viasat come scudo umano il che costituisce un crimine di guerra
Ma i bombardamenti massicci espongono lo Stato ebraico alla stessa accusa quella di crimini di guerra
Il secondo ostacolo riguarda le condizioni di sopravvivenza dei palestinesi in un territorio che sotto blocco dal due mila e sette
Gli aiuti umanitari consegnati con grande difficoltà attraverso il valico di Rafah non possono in alcun modo soddisfare i bisogni essenziali di una popolazione di oltre due milioni di persone
La terza difficoltà risiede nella presenza di almeno duecento quaranta ostaggi catturati in sé tutto ove attualmente nelle mani di Hamas
Questi ostaggi sono probabilmente tenuti nei tunnel che costituiscono l'obiettivo principale dei bombardamenti israeliani
La sommatoria di questi ostacoli a cui si aggiunge l'impatto globale delle immagini del calvario di civili a Gaza o anche il rischio di una conflagrazione regionale
Non giustifica per le monde la continuazione della risposta israeliana così come è stata sviluppata
Perseverando in questa offensiva costosa in termini di vite umane palestinesi
L'esercito israeliano si trova di fatto sul terreno scelto da Hamas lo sradicamento promesso dalle autorità di Israele richiederebbe una campagna di diversi mesi estesa a tutta Gaza
Finché Israele non
Indicherà chiaramente come intende rifornire urgentemente la popolazione di Gaza di aiuti umanitari come salvare il maggior numero di ostaggi e come potrebbe essere il giorno dopo
Bella fine Israele si trova di fronte a una semplice domanda come può ritenere che la distruzione di parte di Gaza e la morte di migliaia di civili sia utile ai suoi interessi
Questo l'interrogativo posto da le Monde e una risposta si trova in uno degli editoriali di questa settimana dell'Economist che è decisamente fuori linea rispetto a quello che è un po'il consenso che vi abbiamo proposto negli ultimi giorni
Della stampa internazionale su Gaza perché Israele deve continuare a combattere i bombardamenti Agasa stanno provocando un bilancio di vittime terribile
Ma se il potere di Hamas non sarà sradicato la pace rimarrà fuori portata scrive l'Economist le le forze israeliane stanno entrando in un inferno un edificio su dieci Agasa è stato polverizzato dagli Eriha e dall'artiglieria israeliani sono stati uccisi oltre otto mila palestinesi molti dei quali bambini la carenza di carburante acqua potabile cibo imposto dal blocco israeliano rappresenta una minaccia sempre più grande per la vita di molte altre migliaia di persone
In tutto il mondo si leva il grido a favore di un cessate il fuoco o affinché Israele abbandoni la sua invasione di terra sentendo alcuni politici israeliani invocare vendetta incluso lo screditato premier Netanyahu
Molti giungono alla conclusione che le azioni di Israele sono sproporzionate e immorali insomma è un inferno creato dallo stesso Israele molti di coloro che sostengono questo credono nella necessità di uno Stato ebraico ma temono per uno Stato ebraico che sembra dare così poco valore alla vita dei palestinesi temono che le deboli speranze di pace in questo conflitto secolare vengano sepolte sotto le macerie di Gaza
Queste sono argomentazioni forti
Ma secondo l'Economist portano alla conclusione sbagliata
Israele sta Sica usando un numero terribile di vittime civili deve minimizzare le vittime e deve far vedere al mondo che minimizza le vittime
Ai palestinesi mancano forniture umanitari essenziali Israele deve permettere Agasa che arrivino molti più aiuti
Tuttavia l'unica strada verso la pace risiede nel ridurre drasticamente la capacità di Hamas di utilizzare Gaza come fonte di rifornimento di base per il suo esercito
E tragico ma è per questo che serve la guerra per capirne il motivo corre comprendere cos'è successo davvero il sette ottobre
Quando gli israeliani parlano dell'attacco di Hamas come di una minaccia esistenziale lo intendono alla lettera non tanto per dire
A causa dei pogrom vederlo casto Israele ha un contratto sociale unico con i suoi cittadini creare una terra dove gli ebrei sanno che non saranno uccisi o perseguitati proprio perché sono ebrei
Lo Stato di Israele un'ora da tempo quella promessa con una dottrina strategica fatta di deterrenza avvertimenti tempestivi in caso di attacco protezione sul fronte interno e Vito vittorie israeliane decisive
Negli ultimi due decenni Israele ha perso di vista il fatto che anche i palestinesi meritano uno stato Netanyahu ha usato Hamas per sabotare i palestinesi moderati
Uno stratagemma cinico per sostenere che Israele non ha partner per la pace
E invece la sofferenza palestinese
è diventata per Israele qualcosa da gestire con un mix di incentivi finanziari e di deterrenza
Il sette ottobre Hamas ha distrutto tutto questo compreso il fragile piano di Netanyahu i terroristi hanno fatto a pezzi il contratto sociale di Israele mandando in frantumi la dottrina della sicurezza
Creata per difendere Israele la deterrenza si è rivelata vana il preavviso di un attacco non c'è stato la protezione del fronte interno è venuto meno
E a Massa ucciso mille quattrocento persone nelle comunità israeliane lungi dal godersi la vittoria i soldati le spie israeliane sono stati umiliati
Il crollo della dottrina di sicurezza israeliana scatenato un feroce bombardamento contro la popolazione di Gaza il motivo il tentativo di ripristinare quel principio fondante
Quello della deterrenza Israele vuole che i suoi duecento mila sfollati interni possano tornare a casa
Vuole dimostrare i suoi numerosi nemici che può ancora difendersi soprattutto capito che scegliendo di assassinare gli israeliani indipendentemente da quanti palestinesi moriranno a casa Hamas ha dimostrato che colui con Hamas la deterrenza non funziona
L'unico modo per uscire dal ciclo di violenza secondo l'Economist & distruggere il governo di Hamas
Il che significa uccidere i suoi alti dirigenti distruggere le sue infrastrutture militari l'idea che una guerra che comporti la morte di migliaia di persone innocenti possano portare la pace
Sconforto sconvolgerà molti lettori in passato un atto di violenza ha portato al successivo atto di violenza
Questo il grande rischio anche oggi tuttavia finché Hamas governerà Agasa la pace non sarà possibile
Gli israeliani si sentiranno insicuri e il loro governo colpirà in casa preventivamente ogni volta che amasse minaccia di attaccare
Soffocati dalle rigide misure di sicurezza israeliane e uccisi come scudi umani di Hamas i raid israeliani preventivi palestinesi si radicalizza daranno
L'unica strada da seguire è indebolire il controllo di Hamas creando al contempo le condizioni affinché emerga qualcosa di nuovo
Questo inizia secondo l'economista con una nuova leadership per entrambe le parti in Israele Netanyahu sarà costretto a lasciare l'incarico perché era lui al potere il sette ottobre perché la sua reputazione di essere il più convinto difensore di Israele è stata infranta
Prima se ne andrà meglio sarà il suo successore dovrà ottenere un mandato per una nuova dottrina di sicurezza questo dovrebbe comportare un piano di pace e il contenimento dei coloni israeliani in Cisgiordania
I palestinesi hanno bisogno di leader moderati a loro volta che abbiano un mandato democratico e al momento non ne hanno questo in parte è dovuto al fatto che Netanyahu rafforzato Hamas ma dovuto anche al fatto che Mahmoud Abbas il presidente dell'autorità palestinese ha ha estromesso i potenziali rivali
La questione come impedire ad Hamas suo al suo successore di riprendere il controllo di Gaza prima che i nuovi leader possano emergere da elezioni libere e corrette
Di conseguenza secondo l'Economist la seconda condizione per la pace è una forza che garantisca la sicurezza Gaza Israele non può fornirla come potenza occupante la Striscia ha bisogno di una coalizione internazionale
Possibilmente composta da Paesi arabi che si oppongono ad Hamas e al suo sostenitore l'Iran
La creazione di una coalizione su cui tutte le parti possono concordare richiederà leadership da parte degli Stati Uniti è un atto di fede da parte della Regione
E ciò riporta la condizione numero uno una guerra volta degradare Hamas a sufficienza da consentire a qualcosa di meglio di prenderne il posto il modo in cui Israele combatterà questa guerra importante delle mantenere l'impegno di rispettare il diritto internazionale ma per l'economista il fatto è che un cessate il fuoco è nemico della pace
Perché consentirebbe ad Hamas di continuare a governare su Gaza con il consenso o con la forza
Con la maggior parte delle sue armi dei suoi combattenti intatti le ragioni a favore delle pause umanitarie possono essere forti
Ma anche queste pause implicano un compromesso pause ripetute aumenterebbero le probabilità di sopravvivenza di Hamas
Nessuno può sapere se la pace arriverà a Gaza ma per il bene di israeliani e palestinesi
La pace merita di avere le migliori possibilità e un cessate il fuoco eliminerebbe completamente questa possibilità così tra l'altro
L'Economist in uno degli suoi editoriali di questa settimana a proposito di Medioriente ma non solo anche di Ucraina e Wall Street giornalieri tornava in un editoriale su sui repubblicani che che che non vogliono approvare un pacchetto unico di aiuti
Per l'Ucraina e per Israele
L'asse militare Iran Russia i due Paesi lavorano sempre di più insieme contro gli alleati gli interessi degli Stati Uniti
Scrive il giornale i critici repubblicani degli aiuti e l'Ucraina sostengono che non esiste alcun collegamento tra l'aggressione della Russia la guerra in Israele in realtà stanno chiudendo gli occhi di fronte a quello che è il principale di sviluppo strategico dell'ultimo anno cioè l'approfondimento dell'alleanza militare tra Russia e Iran che minaccia gli interessi degli Stati Uniti
Gli Stati Uniti hanno informazioni secondo cui il gruppo mercenario russo Wagner Stato pianificando di inviare difese e reati Heiz bolla in Libano Hezbollah una delle milizie che opera per procura dell'Iran
Ha minacciato di aprire un secondo fronte contro Israele le difese aeree complicherebbe loro la capacità di Israele di difendere le sue città questo solo l'ultimo esempio dei legami militari russo iraniane che sono sempre più stretti l'anno scorso l'Iran ha iniziato a rifornire
La Russia con droni scende che hanno aiutato Mosca ad attaccare le città in Ucraina ora Tare Anna sta aiutando la Russia a costruire una fabbrica di Broni in una città russa
La Russia consuma una quantità enorme di munizioni in Ucraina tra novembre due mila ventidue aprile due mila ventitré l'Iran ha fornito alla Russia più di trecento mila proiettili di artiglieria e un milione di munizioni
L'Iran possiede il più grande arsenale missilistico del Medioriente e una delle preoccupazioni che posso aiutare la Russia ricostituire le sue scorte
Il Wall Street Journal spiega che Iran e Russia vengono un vantaggio strategico reciproco nel costringere Europa e Stati Uniti a difendere Ucraina Israele allo stesso tempo
Hamas è un'altra milizia che opera per procura dell'IRA e la scorsa settimana leader di Hamas Khaled Mashal ha dichiarato che la Russia ha tratto beneficio dal nostro attacco perché distrae gli Stati Uniti da da da loro dai russi e dall'Ucraina
E allora cosa ottiene in cambio per anni il portavoce della Casa Bianca John Kirby ha dichiarato dice Brackett piloti iraniani si addestrano in Russia per pilotare i su coi SV trentasei
Che potrebbero ricevere entro il prossimo anno funzionari israeliani hanno detto Bloomberg questa primavera che Teheran vuole anche i sistemi di difesa
Russi
S quattrocento che renderebbero molto più difficile condurre un attacco contro le sue installazioni nucleari la Russia ha fornito alterarne capacità di sorveglianza digitale
Aiutando così l'Iran a censurare e reprimere il dissenso interno anche se Russia e Iran collaborano da anni per preservare regime di Assad in Siria esercitano pressioni sui soldati
Novecento americani presenti nel Paese un ritiro americano della Siria aprirebbe ulteriormente il corridoio Terrestre attraverso questo Paese da cui passano le forniture di armi iraniane Heinz bolla
L'obiettivo più ampio dell'asse Russia e Iran è quello di spingere gli Stati Uniti fuori dal Medioriente
Una scuola di pensiero repubblicana isolazionista sostiene che gli Stati Uniti dovrebbero lasciare che potenze come Russia e Iran Domino le loro regioni
La strategia in sostanza e ritiriamoci sulle nostre coste e quei Paesi ci lasceranno in pace
Ma come abbiamo imparato in Ucraina che ora in Israele queste potenze non si accontentano dello status quo vogliono espandere i loro imperi e soggiogare o nel caso di Israele sterminare i loro vicini i nemici dell'America stanno lavorando insieme
è una follia strategica pensare che gli Stati Uniti possano trattarli come problemi isolati
Lasciare che la Russia soggiorni in Ucraina darà Vladimir Putin la possibilità di aiutare ulteriormente l'Iran contro Israele così tra l'altro il Wall Street Journal
Il Times ieri invece aveva un editoriale dal titolo la linea del fronte della libertà è in Ucraina la crisi a casa non deve distrarre gli Stati Uniti gli europei dal compito vitale di sostenere TR nella sua lotta esistenziale con la tirannia
Russa sì riconosce il Times la guerra
In Ucraina e costosa per gli occidentali
Ma senza forniture militari americane parte britannica europee
L'Ucraina non sarebbe in grado di resistere
L'impresa criminale di Vladimir Putin darebbe i suoi frutti e il mondo sarebbe un posto molto più pericoloso questo il motivo per cui Stati Uniti Regno Unito Unione Europea
Non devono permettere che i terribili eventi di Israele Gaza che potrebbero estendersi al più ampio Medioriente li distraggono dal sostenere l'Ucraina nella lotta contro il suo invasore
Qualunque siano gli orrori che ha dovuto sopportare Israele non può essere sconfitto da Massenzio bollare nemmeno dal burattinaio l'Iran
La potenza militare di Israele è un'assicurazione contro qualsiasi probabile minaccia alla sua esistenza
Per l'Ucraina invece la lotta davvero esistenziale
Anche la cessione del territorio attualmente occupato dalle forze russe difficilmente riuscirebbe a placare la sete di conquista
Di Putin e dall'altra parte dell'Eurasia la Cina sarebbe incoraggiata perseguire una soluzione militare alla questione
Di
Taiwan ha in sostanza il Times dice by della ragione a volere un pacchetto di aiuti unico per l'Ucraina e e per Israele
I ritardi dell'Occidente nel fornire all'Ucraina armi di qualità decisiva in quantità decisiva fanno sì che coloro che combattono sulla prima linea del fronte per la libertà
Stanno pagando un prezzo di sangue più pesante di quanto dovrebbero ci fermiamo David Carretta una buona giornata con Radio Radicale