Tra gli argomenti discussi: Cultura, Giornali, Periodici, Politica, Rassegna Stampa, Storia.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 33 minuti.
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Ecco c'è anche oggi all'appuntamento della programmazione di Radio Radicale per parlarvi di storia partiamo da una citazione da un quotidiano oggi poi torneremo tra pochissimo alle citazioni dalle riviste useremo questo articolo poi vedrete si tratta di una risposta una lettera di un lettore
Questo articolo appunto per cercare qualche modo di introdurre l'argomento attraverso il quale poi cercheremo di costruire anche oggi i collegamenti tra le segnalazioni di questa giornata di questa trasmissione di oggi allora
Si tratta della rubrica di Aldo Cazzullo che già altre volte che abbiamo segnalato in questa trasmissione risponde Aldo Cazzullo
Corriere Della Sera giovedì sette dicembre pagina trentatré non abbiamo una memoria nazionale abbiamo una memoria familiare questo il titolo
Come dire sorprendente in qualche modo ma cercheremo appunto di entrare nel merito di questa affermazione che è un'affermazione importante perché il veicolo della memoria è uno dei temi che ha di fronte lo storico ma non solo quali sono i canali di trasmissione
Della memoria e in particolare quali sono i canali trasmissione della memoria nel nostro Paese in Italia questa affermazione
Che si legge in questo titolo vedremo di capire se è così se è davvero così e quali sono i temi connessi naturalmente solo con qualche segnalazione dalle riviste non possiamo naturalmente certamente risolvere
Questa questione caro Aldo scrive e Francesco Milazzo da Milano lei trova mortificante che molti italiani ignori no il Risorgimento concordo
Ho iniziato le scuole nel mille novecentotrentanove sin dalle elementari ci venni inculcato il mito e la ritrovo riga del Risorgimento leggevamo cuore ammirava amo i padri della patria da Cavour Garibaldi persino da Vittorio Emanuele secondo Mazzini
Ci rattrista dava Macci esaltava il ricordo dei martiri i Fratelli Bandiera e altri da bambini odiava mo'austerity esci e Borbone eccetera tutto questo è stato gradualmente rimosso
Dalla cultura generale dopo gli anni Cinquanta dice il lettore vedi la sostituzione della festa nazionale la vittoria con quella della liberazione
Si capisce un queste coordinate
Ha a che cosa fa riferimento il lettore lei queste cose le sa meglio di me ma purtroppo non può dirle perché frena è frenato dal politically correct è ancora qui l'utilizzo di questa questione questa settimana peraltro si è tornati su questa questione suo un tema che ha riguardato le università americane ci doteremo ma non oggi
In questa trasmissione forse in altri approfondimenti allora risponde risponde calza Cazzullo caro Francesco contrariamente a quelle che pensano i neo borbonici dice Cazzullo
Che mi stanno riempiendo di improperi di ingiunzioni giudiziarie alle sfide a duello scherza scherza Cazzullo speriamo
A scuola almeno noi in Piemonte nono temiamo affatto i Borbone gli austriaci però sì io otto dieci erano davvero i malvagi che avevano impiccato
I martiri di Belfiore sparavano sui milanesi in rivolta affamano i veneziani perseguitato perseguitava avevano perseguitato Garibaldi combattuto quattro guerre contro diverse Gennaro generazioni i nostri antenati ci commuoveva insieme ci inorgoglito alla storia di Antonio ascesa che si chiamava in realtà motore sta pazzia del milanese che aveva che ha avviato al patibolo risponde tira eminenza all'austriaco che lo portava che lo porta sotto casa promettendo che rivedrà i familiari se denuncerà i compagni anche se pare che la frase l'abbia detta il prete che gli chiedeva di confessare comunque
La disse e pagò con la vita
Oggi il Risorgimento è del tutto assente dalla memoria nazionale
Se si fa un film ambientato in quel periodo è un'orrenda rivalutazione dei briganti tutto quello che è di giusto di coraggiosa hanno fatto gli italiani di ogni regione viene vilipeso e denigrato oppure ignorato dimenticato
E non è colpa del venticinque aprile che non arso sito del quattro novembre semplicemente noi italiani non abbiamo una memoria nazionale ma familiare o al più municipale le persone muoiono
I discendenti del re ne perdono memoria e la storia viene riscritta e ripensata per placare
Le ansie del presente per cui i problemi del Sud sono colpa di Garibaldi e dei bersaglieri si stava meglio con il Duce che in democrazia risposta
Naturalmente provocatoria di Aldo Cazzullo ma anche diciamo che contiene come come dire alcune questi alcuni passaggi
Anche diciamo che ci propongono uno scenario scoraggiante
Che appunto in qualche modo
Occorre occorrerà occorrerebbe affrontare andiamo avanti con un'altra segnalazione da un'altra rubrica questa volta da un inserto di Repubblica di lungo quindi la rubrica di Francesco Merlo che avete sentito anche spesso da radio radicale gli anniversari risvegliano le opere assopiti è ancora qui parliamo
Più o meno degli stessi argomenti in un due mila e ventitré il ricco di ricorrenze era sfuggito il punto di incontro far Stalin me Picasso morti rispettivamente settanta e cinquanta anni fa ovvero il ritratto dell'artista comunista dice Merlo fece al dittatore basandosi su una vecchia foto in occasione del suo funerale facendo infuriare il partito ci racconta un episodio interessante anche se diciamo la connessione o quattro che ho letto poco prima forse non è non è immediata e non è precisissima
Stato un anno letterario e non per le novità che si sono che sono state inutilmente molte dice Merlo ma per gli anime sia lì pesanti che hanno coperto il vuoto di qualità
Stato l'anno delle ricordanza della bella e amabile illusione leopardiana
Che ha riportato i libri di Alessandro Manzoni Beppe Fenoglio Gabriele D'Annunzio Carlo Levi lui Scaroni Pablo Neruda Carlo Emilio Gadda Italo Svevo Italo Calvino e Pier Paolo Pasolini pure Tolkien ovviamente
Stato dunque l'anno delle riletture ma anche delle letture perché usando le parole di Calvino leggere per la prima volta un grande libro in età matura è un piacere straordinario
Il due mila e il ventitré delle due guerre in Ucraina e in Medio Oriente è stato per la cultura all'anno
Di ripensamenti e ripassi che anche in storia inerte possono rilanciare gli imperdibili
I momenti fatali che come Calvino diceva per i libri classici esercitano una influenza particolare sia quando si impongono come indimenticabili sia quando si nascondono nelle pieghe della memoria mimetizzato dosi Ida inconscio collettivo o individuale questa citazione ebbene in questo due mila e ventitré abbiamo ricordato la morte di Stalin nel settanta anni fa di Picasso cinquanta anni fa
Ma dalle Calvini anni piede della memoria ci è sfuggito il punto d'incontro tra i due anniversari ce lo ripropone invece Francesco Merlo nel cinquantatré
Nel mille novecentocinquantatré quando la cultura occidentale si disperava per la morte appunto del Piccolo Padre dei popoli e stalinista ed era come scriveva all'Unità il lutto un titolo di onore e di gloria che noi ci sforziamo di meritare
Luisa reggono poeta dell'amore della Resistenza commissiono a Picasso un ritratto di Stalin
Queste le parole di ti Merlo Picasso si ispirò a una foto del mille novecentootto quando il giovane georgiano uscito dal seminario era stato arrestato per rapina in realtà di Luís
Allora non si sapeva nulla di sicuramente è vero per incarico tredici del dittatore infatti la sua storia era stata di fabbricata di sana pianta come fosse un è e questo avviene sempre nei regimi totalitari il comunista Picasso spiegò di aver di aver voluto rendere omaggio alla straordinaria giovinezza del grande capo comunista
Ma il partito la prese male perché giudice giudicò guerre ringiovanimento una irriverenza imperdonabili molti compagni protestarono con forse sincera commozione preferivano l'immagine tranquilla del vecchio che era morto serenamente secondo il comunicato ufficiale del Cremlino nessuno ancora sapeva ricorda me Carlo che era morto Stalin ubriaco e deliberatamente non era stato soccorso dai suoi fedeli compagni
Che si erano ubriacati con Luís sino alle sei di mattina o Beria Kruscev of Marenco Faubourg ninne e caricano vicino dunque nel mille novecentocinquantatré l'uomo che oggi è considerato con Hitler
Il più grande clic criminale del Novecento era adorato come un dio in terra
Ed è ovvio che i comunisti francesi si indigna passero contro Picasso sotto accusa finì il settimanale le lettres François che aveva stampato il disegno blasfemo al punto che il direttore fu costretto a pubblicare un comunicato della direzione del partito
Che condannava il ritratto e ringraziava i tanti compagni che hanno fatto conoscere la loro disapprovazione
L'autore di Carrie Micale venne economicamente evitato a ispirarsi ai grandi artisti
Del realismo socialista e furgone a quel tempo più autorevole pittore comunista scrisse a Picasso queste parole gli sarebbe bastato riprodurre una foto o il proprio ritratto di un artista sovietico
Il direttore della le Franco Suasa telefono stupefatto il San trovi lei famosa moglie di Eragon insomma Sagara Stalin non è mica Dio Padre disse ma lei lo interruppe invece le disse no no invece è proprio così caro Piero
Ecco dunque cosa servono gli anniversari a svegliare le opere assopite in quel ritratto che e Picasso fece sparire e che non è stato mai più ritrovato c'è più storia che nei libri di storia chiasso
Chiese scusa così
Ho portato dei fiori alla sepoltura il mio buche non è piaciuto è sempre così nelle famiglie compagni che sbagliano
E anche qui abbiamo locato alcune delle questioni di cui cerchiamo di parlare in modo come vedete in realtà ma non organico ma ci riporta anche oggi sul tema della memoria dei veicoli della memoria anche della dinamica
Del memoria non non semplice a volte familiari come stiamo
Vedendo passiamo a un'altra citazione il Linke questo italiani di ieri per ricostruire l'Italia di domani invece qui diciamo trema
Di
Consapevole
Memoria in qualche modo la citazione ecco che tratta dalla rivista giuridica del Mezzogiorno trimestrale
Dello Svimez associazione per lo sviluppo dell'industria nel Mezzogiorno il secondo numero del due mila e ventitré e stampata dalla bulino questa questa rivista
A cura questo testo di Giampaolo Manzella Bruno Buozzi tra Montefalco e Roma si ricostruisce la figura di Bruno Buozzi quindi approfittiamo di questo saggio per darvi
Qualche
Qualche notizia appunto su Bruno o buona sia naturalmente molti degli ascoltatori di Radio Radicale conoscono bene Bruno Buozzi arriva a Roma da Montefalco
Alla fine del luglio del mille novecentoquarantatré pochi giorni dopo il voto del Gran Consiglio del fascismo che aveva sfiduciato tra virgolette Mussolini arrestato dal tre arrestato oppresso
I l due anni prima il sindacalista ferrarese era stato preso dalla Gestapo a Parigi dove era in esilio dalla metà degli anni Venti era stato consegnato alla polizia italiana e confinato nella campagna umbra
In quello che doveva essere stato un periodo anomalo nella vita di Buozzi quest'uomo sempre dentro l'azione la storia del suo tempo partecipe
Di alcuni dei suoi tornanti più difficili del sindacalismo della politica ma mai attraversati dal nostro Paese
Dagli scioperi degli anni dieci al biennio rosso sino alla lacerazione del Partito socialista l'avvento del fascismo è stato quindi Sparta e per quasi due anni come appunto si legge anche nella targa apposta
All'ingresso dell'abitazione immerso nella pace della Valle nespole Tana rimasto pensoso ma sfide ente proprio una piccola casa all'ingresso del borgo agricolo poi si ricostruiscono alcuni particolari di questa esperienza
Che saltiamo si era affatto in questo luogo una piccola cerchia di amici Monte Fal chiesi alcuni non di sinistra ma sicuramente antifascisti come
Ricorda
ATO anche da Michele capitoli o capitoli che l'autore deve aver sentito Bank Santi testimonianza
L'uomo allora bambino successivamente vice sindaco di Montefalco si ascoltava insieme
Abbozzi Radio Londra ci sono alcuni racconti era diventato amico di Brizio reca Sciolla prete di Montefalco attraverso di lui era entrato in contatto con Mussolini
Con il quale riprende sempre attraverso intermediari antichi rapporti per tentare di risolvere alcune questioni di relazioni industriali torinesi città nella quale aveva vissuto all'inizio del secolo è un indizio questo suo impegno sui temi industriali questo ventilato rapporto con Mussolini
Che ce lo fa immaginare insofferente di questo contrasto tra la pace e la bellezza del luogo di confino e le temperie di un mondo che si stava sfaldando
Come
Un uomo che deve agire che sente che i giorni stanno andando via
Che vuole e prendere parte a questo secondo tempo della vita contando sul fatto che la sua reputazione in mezzo ai lavoratori in particolare quelli del Nord nel Paese era intatte le forze proprio per questa sua perdurante popolarità che il Governo Badoglio appena insediato pensa Luigi
E hanno dandosi al precedente del primo governo di coalizione presieduto da Mussolini in cui il nome di Buozzi era stato nella short list
Dei ministri il neoministro per le corporazioni che leopoldo Piccardi avete sentito altre volte raccontare di leopoldo Piccardi perché fu tra i protagonisti del primo partito radicale
E al centro anche del cosiddetto caso Piccardi un grande giurista dice qui l'autore che sarà negli anni successivi anche commissario del Lirico lo fa subito chiamare Piccardi forse su su iniziativa forse di Badoglio forse ha diritto all'errore
La scena deve essere stata bella scrive
L'autore sotto gli sguardi le della letterata di Sironi dedicare alla Carta del lavoro salgono di Scaloni del palazzo di via Veneto Bruno Buozzi appena arrivato
E dalla campagna quella fine di luglio Carmine si mise il capo della polizia che lo accompagna qui nella stanza del ministro che Piccardi gli offre di diventare commissario per la cooperazione dei lavoratori dell'industria Bozzi non ha dubbi ma a una condizione sola pone per accettare il coinvolgimento dei comunisti
Un condizione pesante perché sfida le indicazioni di Badoglio forse lo stesso
Faremo abbozzi anche in quel momento è e conseguenze e e conseguente irremovibile coinvolgere anche i comunisti essenziale è stato primo segretario
Della CGIL unitaria e sa che è essenziale dare un Rocco riconoscimento
Anche a quell'anima del sindacato questa lettura anche interessante perché pire che cos'era il mondo comunista
Conosceva ancora statali ma come ve l'abbiamo invece raccontato poco fa
Per quello che era anche per la mistificazione di questa figura vi fu esercitata
Logore ma naturalmente le responsabilità sono sempre individuali cominciano così i quarantacinque giorni di Bruno Buozzi nelle stanze dei bottoni
Giorni frenetici dopo la pace umbra che lo vedono negoziare per il suo ruolo nel sindacato con i comunisti democristiani ottenere la liberazione di prigionieri politici promuovere la partecipazione dei partiti antifascisti al governo con l'accordo
Bozzi Mazzini restituire agli operai la possibilità di eleggere i propri rappresentanti e di ricostruire nelle fabbriche le commissioni interne
Un lavoro accanto al quale marciano in parallelo quello condotto insieme a Sandro Pertini
Della ricostruzione del rilancio del partito un doppio lavoro che viene interrotto troppo presto dice l'autore perché dopo l'otto settembre Brozzi Buozzi entra in clandestinità traversando Roma
Grazie all'accoglienza di amici e compagni prima a via Gramsci allora via dei legionari
Sino a che un giorno un amico torride torinese bussa senza preavviso dimostrando
All'Ulivo che tutti sapevano perché era quello il suo nascondiglio poi dopo qualche qualche cassoni R. di fortuna dall'ottobre del mille novecento
Quarantatré Buozzi e all'Esquilino in via Principe Amedeo poco lontano dalla pensione Oltremare della banda Koch e questo è un altro dato in qualche modo di interesse
Radio radicale come ricorderete è nella se della pensione
Oltremare
Un appartamento che alterna ad una casa con doppia uscita via di San Valentino ai Parioli da lì poi la prossima tappa è a Prati
Ospite di Ivo Coccia capo della banda di Monte Gennaro sino a quando dopo la cattura del marito solo Monte Gennaro il diciassette marzo del mille novecentosettanta mila centoquarantaquattro naturalmente arriva a la moglie di coccio ad avvisare gli inquilini in via Pompeo Magno nascondiglio non è più sicuro né per Renato Guttuso al piano di sopra né appunto per Bruno Buozzi e quello diciotto tre così che arriva quella che sarà il la sua ultima abitazione suo ultimo nascondiglio la casa di Guido Rossi funzionario della Banca nazionale del lavoro in quella che era via del re e che oggi è viale Trastevere
Con la Roma e qui infatti il tredici di aprile del mille e novecento quarantaquattro in molti dicono fosse il giorno prima del trasferimento che lui avrebbe dovuto avere verso il Sud piene catturato e portato a via Tasso dove subito i compagni di prigionia lo chiamano papà e dove tenendo fede alla sua capacità di dialogo li ascolto
Diventa dispensatore di sollievo e speranza a chi era accanto al lumicino a che viene prelevato dai tedeschi messo su una carovana di cane ucciso alla Storta i alla Storta il giorno stesso della Liberazione di Roma il quattro giugno del mille e novecento quarantaquattro ci sono state poi indagini inchieste ricerche storie ma a questa in sintesi la vicende Bruno Buozzi poi l'autore prosegue con alcune considerazioni sulla città di Roma sulla realtà anche produttiva
Per la specificità la realtà industriale della città di Roma in quel momento nella quale poi Bruno Buozzi avrebbe dovuto esercitare il suo ruolo come e abbiamo detto il fuoco mestiere in qualche modo ma vi rimandiamo naturalmente al testo
Rivista giuridica del a mezzogiorno trimestrale e della Svimez il numero due del due mila
E ventitré andiamo avanti passiamo un'altra segnalazione alle altre segnalazioni che vogliamo farvi da Mondo operaio il numero dieci di quest'anno il numero di ottobre è che già vi abbiamo segnalato la settimana scorsa perché vogliamo ritornare su una questione che
Interessante in qualche modo dici
Collega quanto detto finora
E
Ne parliamo del federalismo europeo nelle pagine di mondi dopo operaio Giampiero Magnani Autore di questa che in realtà diciamo è una ricerca che è stata fatta nell'archivio
Del del la rivista idee importante perché appunto ci racconta anche della ricchezza degli archivi di queste riviste che vi segnaliamo anche in e questa in questa trasmissione archivio digitale di Mondoperaio particolare
Appunto in previsione di di qui ci sono contenuti che sono stati poi offerti dalla rivista per il dibattito per il trentunesimo congresso nazionale del Movimento federalista europeo fu fondato a Milano
Nell'agosto del mille novecentoquarantatré dopo la stesura venuta due anni prima del Manifesto di Ventotene chattava
Del appunto dell'atto fondativo di questa di questa storia che Mondoperaio ma non solo che noi abbiamo tante volte era raccontato sul tema del federalismo in particolare
Ci sono molti molti documenti interessanti nell'archivio di mondo operaio ce ne sono quasi quasi mille che vengono segnalati
Noi li vogliamo però leggere solo un passaggio relativa aveva più ad alcune ad alcuni di questi documenti che vengono segnalati e torniamo sulla figura di un genio Colorni che in qualche modo stiamo cercando di ripetere un po'più in evidenza
In queste ultime e puntare accanto naturalmente a quella
Di Altiero Spinelli del nesso Rossi insieme a e i due punto coloni fu l'autore del manifesto di Ventotene la figura di Eugenio Colorni sempre stata ben presente su Mondoperaio si scrive in particolare in questo articolo di Giampiero
Magnani
Altiero Spinelli il maggiore protagonista italiano del federalismo europeo con lo compare per la prima volta come autore in questo archivio i Mondoperaio nel numero del luglio-agosto del mille novecentosettantadue
Della rivista firma un editoriale dal titolo una politica di Biella Società della Comunità europea in cui anticipa temi che poi sono ancora oggi importanti d'attualità l'ordine del giorno nell'Unione europea di oggi scrive l'autore decenni dopo molti decenni dopo questo articolo alcuni decenni dopo
Questo articolo probabilmente scrive Spinelli non siamo alla vigilia di essere proprio soffocati dalle immense polluzione ambientali
Che stiamo producendo ma come non restare preoccupati dinanzi a loro dilagare probabilmente si può ancora
Continuare a vivere nelle città malgrado gli assurdi metodi di circolazione che adoperiamo ma come non chiedersi se sono proprio immodificabili diceva
Con la
Il diciamo inconfondibile semplicità nettezza
Che lo contraddistingueva Spinelli come non chiedersi se sia possibile scoprire forme di lavoro che corrispondono di più al senso di dignità umana dei lavoratori e via dicendo
Spinelli pubblicherà altri due articoli sul mondo operaio
Il secondo in ordine temporale fu sui fondamenti di una politica regionale industria numero gennaio febbraio settantatré che era peraltro dedicata al tema i socialisti e l'Europa precede in sequenza la rivista quello di François Mitterand e l'Europa e gli Stati Uniti
Un altro articolo di Spinelli sul numero del febbraio settantaquattro fa parte di un dossier dalla guerra dei prezzi alla cooperazione economica
Segue un'intervista a Luciano Vasconi di Luciano Vasconi a Pietro Nenni in Europa il Terzo Mondo molti articoli naturalmente sono figlia del tempo in cui sono stati scritti ma appunto
Di interesse questa questa segnalazione emergono dall'archivio di Mondoperaio DiVersi
Idee di Europa si scrive più avanti questo articolo Alberto Benzoni in un saggio dal titolo Europa come in realtà è come rappresentazione osserva come l'Europa di Maastricht cioè l'Europa dell'economia
E delle sue regole non fosse uno sbocco obbligato del lungo processo di unificazione del secondo dopoguerra e quanto ci furono almeno tre possibilità di un percorso diverso partire dal Progetto
Della Comunità europea di difesa bocciata dal Parlamento francese
Nel mille novecento cinquanta quattro ricordava Benzoni la cui spinta propulsiva
Era venuta meno l'anno prima con la morte di Stalin e torniamo appunto a quest'evento l'avvio del processo di distensione infatti continuava Benzoni l'Europa unita per nascere ha bisogno di una grande paura
Forse parole in qualche modo
Profetica come dire scriverà allora Spinelli nel suo diario per concludere che è scomparsa quella non sarebbe nata mai più oltre all'esperienza naufragata della scende Benzoni ne individua altre due cioè l'Europa delle patrie
Ricorderete
Ricordate naturalmente questa dicitura che viene ancora usata
Un modello confederale proposto negli anni Sessanta dalla Francia gollista ma che escludeva al proprio interno il Regno Unito che invece poi entrerà nell'Unione successivamente l'Europa socialdemocratica di brande palme
Che porterà gli accordi di Helsinki che poi fra nera con la caduta del muro di Berlino la fine del ruolo internazionale
Della socialdemocrazia
Delle diverse idee di Europa si occupa
Anche un saggio di Paolo Rossi pone il volo di Peter Pan articoli suggestivi
Che precede numero della rivista quello di Benzoni l'equilibrismo Uyl sogniamo del mille novecentoventi dimettermi Ciano a memoria il pane europeismo proposto nel mille novecento
Ventitré Indaco denota Calergi di cui potrebbe abbiamo parlato in questa rubrica l'autore di lirismo l'autoritarismo coercitivo nazista e fascista del trentotto infine il federalismo l'idea di Europa
Degli intellettuali di Ventotene del quarantaquattro età l'unica che prevedesse un Parlamento governo democratico con poteri reali in alcuni settori fondamentali
Come economia politica politica estera come scrive lo stesso Spinelli questa idea federalista europea ottenne già nel mille novecentoquarantaquattro il sostegno americano che continuo
Tramite il movimento europeo fino agli anni
Sessanta a fronte di queste idee diverse di Europa unita tra l'altro peraltro spesso inconciliabili tra loro vi erano Prodi varie anti
Europa di stiamo segnalando punto questo articolo che
Un estratto di alcuni articoli presenti nell'archivio della rivista di mondo operai fra cui una idea anti Europa
Anche diciamo estratta dalla ideologia
Marxista che riteneva lo Stato nazionale l'unica cornice istituzionale all'interno della quale le masse potevano Tevere
Una reale rappresentanza politiche alterare i rapporti di forza con il capitale per poi stringere rapporti di cooperazione internazionalisti è significativo
Scrive l'autore come per Roma
Pur in un contesto di aspro conflitto ideologico come quello dell'epoca gli intellettuali
Antifascisti di sinistra confinati a Ventotene fossero stati
Influenzati in positivo dall'idea del federalismo americano di Luigi esaurita Altiero Spinelli comunista
Do Geno Colorni socialista durante il confino a Ventotene ebbero modo di leggere e commentare la letteratura americana federalista il loro compagno di detenzione azionista Ernesto Rossi
Ricevevo da dall'amico Luigi Einaudi quindi
Vedete anche la circolazione in questi termini delle idee dei testi risultato di quella vera e propria contaminazione
Fu l'idea federalista europea fondata sulla ideologia dell'europeismo
Che richiedeva il superamento di tutte le vecchie linee di demarcazione tra progressisti e reazionari tra marxisti e liberali e dichiarava necessari superare lo Stato nazione per ripensare l'assetto geopolitico
Internazionale ne derivò una contaminazione del tutto originale di idee fra loro anche profondamente diverso il pensiero dei Federalisti Europei respirato dal socialismo transnazionale
Dell'unione rivoluziona dall'unione rivoluzionaria decine di operai e intellettuali nella cui cornice solo gli Stati Uniti Europa avrebbero garantito la pacifica come per azione
Tra i popoli in ogni caso il Manifesto di Ventotene fu una autentica rivoluzione
Copernicana per l'epoca ancora più significativa se pensiamo quando fu scritto cioè l'estate del mille novecentoquarantuno
Hitler stava vincendo ovunque in Europa imponendo con le sue armate l'Europa tedesca appunto l'accenno di prima a tutti i popoli
Del continente questa solo
Una delle questioni che emergono appunto nel lei l'archivio di Mondoperaio l'articolo che abbiamo letto è un passaggio appunto che e trae alcuni passaggi di articoli interventi
In merito al federalismo europeo il federalismo europeo nelle pagine di mondo operaio di Giampiero Magnani con questa eccitazione ci fermiamo anche però oggi vediamo appuntamento alla prossima settimana
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