Critica e militanti

Buongiorno da critica e militanti la settimana si conclude sul Giorno della memoria
E anche questa rubrica dedicata al ricordo dello sterminio del popolo ebraico avvenuto nel cuore dell'Europa e del Novecento
Ed è dedicata quindi anche al tentativo di ricordare a noi tutti che i presupposti di quello sterminio non hanno mai abbandonato le società europee
Un antisemitismo millenario su cui si è innestato quello moderno nazionalista non si sradicamento pochi decenni se mai si nasconde pronto
A riemergere alla prima occasione l'abbiamo visto platealmente dopo sette ottobre fino a oggi nelle reazioni al pogrom anti Camassa
Nella distorsione sistematica delle informazioni del loro significato nell'incapacità di riconoscere la differenza tra la guerra con i suoi crimini e invece il genocidio cioè il progetto di cancellare un popolo in quanto tale come una gran parte del mondo arabo antico alleato degli imperialisti europea ha voluto e vuole fare con gli ebrei e lo Stato di Israele
Non si tratta di accusare l'opinione pubblica di essere in gran parte con Camassa ossia di approvare il pogrom
Il problema in un certo senso più grave avendo assorbito una versione della storia propagandistica antisionista l'opinione pubblica dà per scontati dei presupposti antisemiti anche senza accorgersene
Giudica in modo politicamente sommario Israele mentre non sa giudicare politicamente lucidamente il progetto di massacro di Hamas e dei suoi alleati in questo caso si limita a una sterile irresponsabile condanna umanitaria
è la ragione per cui non può esserci un vero rapporto tra la sinistra i democratici israeliani che si oppongono a Netanyahu e i suoi alleati di estrema destra e la sinistra europea occidentale in cui invece serpeggia un'inconsapevole pregiudizio antisemita
Cioè ricordato oggi vorrei limitarmi a leggere alcuni brevi brani sullo sterminio nazista e appunto sulle sue radici ideologiche mai estirpate dalla nostra civiltà
Brani scritti da tre intellettuali ebrei molto diversi tra loro Theodora dorme Hannah Arendt ebrei tedeschi emigrati in Francia negli Stati Uniti con l'ascesa di Hitler
E Elie Wiesel ebreo rumeno che ha scritto in francese si è stabilito negli USA dopo essere stato deportato ad Auschwitz e poi a Buchenwald dove ha perso i genitori è una sorella fin dagli anni Cinquanta sia attorno si Arendt hanno scritto che l'atomizzazione della società di massa nel senso di rilevanza degli individui nel mondo burocratica amministrato non erano affatto spariti dopo il quarantacinque che avrebbero potuto quindi tornare a essere catalizzati
Da una da una demagogia totalitaria e complottista
Noi oggi sull'orlo del baratro verifichiamo la loro lungimiranza
Scrisse Adorno in un saggio del mille novecentocinquantanove
Noi tutti conosciamo la tendenza a negare o minimizzare oggi quanto successo per quanto sia difficile immaginare che ci sono persone che non si vergognano di dire che in fondo sarebbero stati gasati al massimo solo cinque non sei milioni di ebrei
è inoltre il razionale la diffusa equiparazione della colpa come se Dresda avesse reso giustizia ad Auschwitz
Nella messa in campo di tali calcoli nella fretta di esimersi dall'interrogare la propria coscienza ricorrendo invece alle controaccuse c'è dietro qualcosa di disumano e azioni di guerra il cui modello era stato fornito tra l'altro da Coventry Rotterdam
Sono difficilmente paragonabile allo sterminio amministrativo di milioni di innocenti e ancora
Indubbiamente oggi le ideale fascista si fonde con il nazionalismo dei paesi cosiddetti sottosviluppati che ormai non vengono definiti più tali bensì paesi in via di sviluppo
L'intesa con coloro che nella competizione imperialistica si sono sentiti svantaggiati volendo partecipare direttamente al banchetto si espresse già durante la guerra medie svolga sulle punte Pluto grazie occidentali e le nazioni proletarie
è difficile stabilire se e in che misura questa tendenza si è già sfociata nella corrente sotterranea anti civiltà e antioccidentale della tradizione tedesca se anche in Germania si delinea una convergenza tra nazionalismo fascista e comunista
In un saggio del sessantadue poi Adorno ammontava ancora che l'antisemitismo e l'ontologia della réclame e dunque argomentava non bisogna rispondergli con la sua stessa logica o si perde la battaglia insieme con l'onore
E denunciando ancora l'alibi di chi tentava di mettere sullo stesso piano la Shoah il bombardamento di Dresda
Affermava che
Cito ancora da contestare lo schema mentale nel suo complesso il raffronto tra azioni di guerra e lo sterminio sistematico interi gruppi della popolazione
Adorno affronta quindi un altro argomento attualissimo descrive il diffuso ritornello di chi dice che contro gli ebrei e oggi non si può dire niente e lo commenta così
Proprio dal tabù pubblico dell'antisemitismo si trae per così dire un argomento per l'antisemitismo se non si può dire niente contro gli ebrei allora procede la logica associativa ci deve pur essere qualcosa di vero in ciò che si potrebbe dire contro di loro
Qui è all'opera un meccanismo proibitivo per cui coloro che erano i persecutori e potenzialmente lo sono ancora oggi si atteggiano come se fossero i perseguitati
Adorno invita a rispondere senza idealizzare la storia ebraica e Israele anziché svilire l'importanza degli ebrei rappresentando di come una sorta di inermi agnellini o ricevimenti baciati dal sole scrive
è comunque preferibile dire che hanno avuto una grande travagliate burrascosa storia piena di vicende terribili
Né più nemmeno come quella di qualsiasi altro popolo
Quanto ad Hannah Arendt fece sull'odio antiebraico osservazioni molto penetranti nel suo studio sulle origini del totalitarismo del cinquantuno dove tracciando il percorso che aveva portato dall'Ottocento dei nazionalismi a Hitler scriveva tra l'altro ogni classe della società
Che era venuta a trovarsi in conflitto con lo Stato in quanto tale era diventata antisemitica perché l'unico gruppo sociale che sembrava rappresentare lo Stato erano gli ebrei
E vengo Elie Wiesel che nel mille novecentocinquantotto pubblicò il suo racconto autobiografico sulla che era la notte
Che accerto parti retoriche ma anche una essenzialità da racconto antico quasi orale e comunque noi italiani possiamo belle giorno tenendo a fronte come contrappeso primo limiti
Alcune scene della notte dove i prigionieri se sopravviveranno Siri promettono di prendere la prima nave per AIFA senza restare in Europa un giorno di più
Ecco alcune scene non si dimenticano facilmente come ad esempio quella dell'uomo che striscia nello spiazzo dell'Ater per raggiungere una zuppa isolata al centro anche se è proibito mentre i prigionieri aspettano trattenendo il fiato mi sentirei colpo di mitragliatrice che lo abbatterà con la faccia schizzata di cibo come il muso
Di un animale
Il teatro della crudeltà e l'animalità azione dell'uomo sono al cuore di questo testo girone infernale di corse insensate
E scavo tra i cadaveri nel gelo fisico e psichico ma il suo motivo dominante è certo il rapporto tra i padri figli che proprio la riduzione ad animali mette l'uno contro l'altro
Ecco come il protagonista nella costruzione estrema di Buchenwald si congeda dal genitore
Troppo tardi per salvare il tuo vecchio padre mi dicevo scrive risalto potresti avere due razioni di pane dura azioni di zuppa e poco dopo
E lì è zero continuava a mio padre dell'acqua l'ufficiale gli si avvicinò agli credo di tacere ma mio padre non lo sentiva e continuava a chiamarmi allora l'ufficiale in rete una violenta manganellata sulla testa
Io non mi mossi
Temevo il mio corpo temeva a sua volta un colpo mio padre mise ancora un rantolo e fu il mio nome e ieri sera
Lo vediamo ancora respirare a scatti
Non mi mossi
Quando scesi dalla mia cuccetta dopo l'appello poté vedere ancora le sue labbra mormorare qualcosa in un tremito chinato sopra di lui resta in più di un'ora guardarlo a imprimere immesso volto insanguinato la sua testa fracassata
Poi dove etico recarmi
Mi araldica e di nuovo nella mia cuccetta sopra mio padre che viveva ancora era il ventotto gennaio mille novecentoquarantacinque
Mi sveglia il ventinove gennaio all'alba al posto di mio padre giaceva un altro malato
Dovevano averlo preso prima dell'alba per portarlo al crematorio forse respirava ancora
Non ci furono preghiere sulla sua tomba nessuna candela accesa in sua memoria
La sua ultima parola era stata il mio nome
Un appello e io non avevo risposto a risentirci venerdì prossimo