Disinnescare… Attrezziamoci per disinnescare i conflitti, non per fomentarli

Allora
Adesso apriamo i lavori gli apre ora la direttrice la nuova direttrice
Possiamo cominciare
Sita ha posto Silenzio
Buongiorno buongiorno a tutti e a tutte Brennan ben arrivati
Sono Maria Gabriella Lusi o il l'onore di guidare la Casa di reclusione di Padova da ormai tre mesi
Una breve premessa assolutamente spontanea prima di leggere le poche considerazioni bravi considerazioni che ho messo appunto questa mattina per per introdurre una giornata così importante una giornata di studi da un tempo al tema della disinnescare i conflitti
Quello che ho attorno a me dinanzi a me
La
Mi determina un'iniezione a ecco una spinta motivazionale che ancor più questa oggi è sostenuta
Dalla consapevolezza
Di avere a che fare con il merito il merito di una struttura organizzativa di un personale dell'Istituto di Padova
Che mi insegnerà tanto e che spero che saprò guidare nel migliore dei modi possibili
In merito di una comunità esterna di un terzo settore di una magistratura di sorveglianza di un Provveditorato regionale
Di tante autorità locali ente soprattutto della città di Padova
Che contrassegnano nel loro insieme la specificità e l'identità dell'istituto che ho l'onore di dirigere
Essere la prima delle tante e qualificate voci che quest'oggi sentirete mi onora
Ugualmente mi onora rivolgermi ad un pubblico così colto sensibile vario
Che ringrazio per aver inteso partecipare alla giornata di studi organizzata da ristretti Orizzonti che l'istituto ormai tradizionalmente ospita nell'ambito di una collaborazione e mi rivolgo alla dottoressa Favero
Alla quale da neo direttrice guardo con Rispetto interessa ed anche l'orgoglio pochi giorni fa in occasione dell'inaugurazione dell'anno accademico in carcere abbiamo ascoltato una dica prolusione sul tema la mente consapevole
Ebbene oggi con la piena consapevolezza dividere una di quelle occasioni in cui il carcere si esprime a tutto tondo sul piano istituzionale
La cornice evidentemente e quella di una articolazione dello Stato l'amministrazione penitenziaria
Alla presenza di autorità giudiziaria ed amministrative
Sì il carcere si esprime quest'oggi anche sul piano professionale penso alla complessità organizzativa egli agli aspetti di responsabilità sottesi ma anche sul piano umano
Sentiremo racconti di vita e pensieri che toccheranno il nostro sentire come persone
A ben vedere già nei giorni trascorsi durante i preparativi emesso forte quel cuore operoso
Che ha messo insieme sinergicamente le azioni del personale di polizia penitenziaria degli educatori degli amministrativi dei volontari dei detenuti della redazione di ristretti dando il senso compiuto di un sistema organizzativo che pur nella complessità sa ritrovare unità di intenti e spirito di fattiva collaborazione
Ecco quindi che oggi mi ritrovo a riflettere su come l'ha già la giornata odierna costituisca di per sé un'occasione in grado di migliorare la qualità delle relazioni pertanto utile a disinnescare potenziali conflitti
Perché favorisce conoscenza avvicina persone solo apparentemente distanti e abito a allo stare insieme
C'è da chiedersi secondo me se alla base dei conflitti non ci sia la diffusa incapacità di stare con se stessi e di conseguenza con l'altro l'incapacità di leggersi nel contesto con la forza di predisporsi all'incontro
Fattori questi che vanno attentamente e considerati se si punta ad evitare pericolosi atteggiamenti di autoesclusione o diversamente di conflittualità
Sta di fatto che disinnescare conflitti sia un attuale necessità trasversale ai diversi contesti sociali ed umani
Frutto forse anche dell'incapacità di fermarsi a pensare prima di parlare usando spesso parole frettolose
Che sanno far male e far del male
La nostra esperienza di tutti i giorni dimostra d'altronde quando si è importante il silenzio prodotto dall'ascolto attivo quanto sia efficace e spiegare le motivazioni di un comportamento di una decisione al fine di evitare contrapposizioni e o contrasti disinnescare richiede equilibrio e riconoscimento dell'altro virtù che nascono dallo sguardo dentro se stessi ricercando quella pace che fondamento di della comunicazione a cui dovremmo tendere
Non quella muscolare ma quella senza progetti pregiudizio e rispettosa dell'altro
Con questi presupposti è possibile che le parole risultino forte finalmente positive leggere e probabilmente più efficaci
Dissi inneschiamo e ancor prima preveniamo i conflitti abituando ci dunque a parole semplici non semplicistiche a parole vere e veritiere che diano risalto a comportamenti coerenti stare con ovvero cercare l'Unione L'Unità
Ancorché presenti fratture contrapposizioni non sotto asciutte ma correttamente espresse è un atteggiamento della mente che porta a non escludere ma d'incontrare il prossimo
Le parole di papa Francesco brevi semplici efficaci sintetizzano il mio modesto pensiero
Disarmare le parole per disarmare elementi
Vi ringrazio tutti per l'attenzione faccio i complimenti ad Ornella Favero e alla redazione di ristretti e consenso di appartenenza
Stima fiducia
Non posso tralasciare complimenti per il personale dell'istituto che si è prodigato per raccogliere anche quest'anno al meglio i numerosi ospiti presenti grazie comandante grazie dottoressa Fagnano grazie signori magistrati di sorveglianza
Alle autorità presenti grazie a tutti quanti hanno reso possibile l'evento
Lavorando al nostro fianco corrisposte rapide è sempre efficaci buona giornata
Allora io ho un po'di minuti ma ne userò solo credo tre per tre concetti velocissimi
Questa idea del disarmare c'è venuta
Ne abbiamo parlato a lungo in redazione proprio per questo clima generale di rabbia di aggressività che c'è non solo non in carcere c'è nella società
Quindi la la voglia di disarmare a io vorrei dire che la cosa più importante smetterla di pensare che deve sempre cominciare qualcun altro a disarmarlo sia fare
E capire che se dobbiamo partire da noi il disarmo unilaterale e l'unico concetto che abbia un senso cioè io devo disarmarlo e se lo fanno gli altri lo spero
Però è inutile rimandare sempre le persone detenute a volte rimandano dicono all'istituzione così le persone fuori ma ecco
Nebbie devono cominciare gli altri no bisogna col partire da sé questa nulla l'unica forma possibile che dia un senso davvero al disarmo
La seconda cosa
Che
Il di il disarmo deve essere su qualsiasi forma di violenza e mi piace che qualcuno ha la mia redazione ha detto il sito
Dobbiamo imparare attenere le mani in tasca invece di usarle esatto bisogna cominciare a tenere le mani in tasca perché qui dentro per esempio di violenza ne è stata fatta tanta dalla dalle per dalle persone bisogna cominciare ad a vere Rispetto delle proprie mani e ha tenerne in tasca quando si sente che qualcosa non non va il terzo le parole il disarmo delle parole
E ecco è fondamentale perché io non credo che basti parlare della violenza fisica la violenza verbale le parole violente bisogna abolirle dal nostro vocabolario sempre questo è e una un concetto un banale ma molto faticoso perché per esempio in redazione le parole aggressive il la vere e il lo l'offesa la mancanza di sensibilità verso l'altro ci sono problemi usare le parole in modo decente
Avvenne rispetto e cura è fondamentale io credo non voglio dire altro voglio soltanto ringrazio ringrazio tutti ma poi ci sarà tempo per i ringraziamenti anzi ricordo che ristretti ori che a un certo punto all'inizio io ho detto anche detto che voleva abolire i ringraziamenti perché a volte ringraziamento viene fatto così per una forma di
Di Algeria ricorda
No e ringraziamento sincero importante lo fa e io in questo momento lo voglio fare una persona a Gino Cecchetti in perché venire qui
Come
Venire qui per la seconda volta e venire qui senza rabbia rancore a portare le parole pulite e gentili ed è con il quale come fa lui una cosa che troppo grande grazie a tutti comincia
Allora
Da la il primo intervento riguarda un tema che sembra non essere esattamente quella però noi ci teniamo molto
Le persone detenute dell'alta sicurezza
Facevano parte della redazione dei distretti un'esperienza bella importante significativa sia per il loro cambiamento sia per il cambiamento
Delle in generale della società non possono più farne parte allora vorrei che venisse qui Salvatore un detenuto del Personal tenuto alla redazione a spiegare cos'è stata per lui questa presenza è perché
è importante
Buongiorno a tutti mi chiamo Salvatore sono nato a Napoli nei Quartieri Spagnoli dove per anni o ha regnato del crimine organizzato
Non mi sono mai li affiliato ma comunque il mio presa le gesta di modi di pensare i modi di viveri
Per anni mi hanno portato sempre in carcere
Ai distretti orizzonti io partecipato al Progetto scuola carceri
Dove partecipavano anche i detenuti dell'alta sicurezza
Dove
Ho visto persone che raccontarsi ai giovani parlare con i giovani mi hanno fatto cambiare il mio modo di pensare io avevo una mentalità omertosa che non mi permetteva mai di fare un percorso o di sperare di avere una vita onesta
Grazie a questo progetto e al lavoro dei detenuti dell'alta sicurezza
Va ristretti Orizzonti sono entrato con una mentalità e ne sono uscito con un altro suscitò con la convinzione che anche per me di attrito ci può stare può esistere un futuro onesto
Di questo li ringrazio
Questo percorso è stato in parte ostacolato dalla chiusura dell'alta sicurezza
E noi della redazione e ci siamo rimasti male
Non ci siamo arrabbiati perché ne stiamo lavorando per disinnesca la la rabbia no ma c'è rimasta un sacco di delusione molta delusione perché il i loro interventi e la loro figura era molto importante nella redazione
Perché loro sono l'evoluzione di come il peggio in un contesto migliore posso possono migliorare loro erano il massimo per questo progetto
E questo ha portato in tutti una grande delusione eh penso e penso a questo ostacolo che c'è stato messo davanti o come superarlo superarlo no arrabbiandosi mano impegnarci ancora di più e lavorare di più io lavorerò di più ogni impegno ero di più questo è il mio modo di protestare all'ostacolo che ci è stato dato messo con la chiusura dell'alta sicurezza
Grazie
Buongiorno buongiorno a tutti ha tutte bene ritrovati Salvador procedetti coordina ero i lavori della giornata come faccio dal due mila otto
Tranne qualche
Buco purtroppo ben trovato Ornella ben trovata redazione dei ristretti Orizzonti che Nostalgia
Un saluto colmo di gratitudine per tutto il vostro lavoro oggi Contu teche continua a produrre dei pensieri non pensanti incontri che aprano a parole a sguardi inediti
Un saluto più istituzionale ma non per questo sono formale anzi davvero un abbraccio
Riconoscente alla di alla nuova direttrice dottoressa Maria Gabriella Lusi
Un saluto affettuoso a tutte le persone presenti che hanno sfidato allo sciopero dei treni
Che organizzato per oggi ha confermato ancora una volta la forza deterministica della legge rimanerci se qualcosa può andare storto lo farà e poi un ringraziamento alla polizia penitenziaria
Al comandante che sta rendendo o anche oggi possibile link l'incontro di ristretti Orizzonti senza di voi non potremmo fare assolutamente nulla
è da decenni che lavora nel campo della giustizia riparativa e nell'ambito criminologico ebbene è stata ancora una volta Ornella ad aver estratto dal suo magico cilindro un coniglio bianco
Avendo avuto l'intuito di dirigere l'attenzione su una parola poco frequentata dagli studiosi italiani che disinnescare
Che può tranquillamente estendersi al espressione desistenza dette dai delitti uno dei temi più promettenti della criminologia più tradizionale
E noi basti pensare ai lavori straordinarie diciamo di una una su questo tema
Già desistenza la desistenza rimettersi in carreggiata un processo attivo che riguarda non sono il fatto di non commettere nuovi reati
Ma anche il prefiggersi di vivere un Marvida boa come direbbero in Brasile
Questo passaggio è particolarmente significativo il Complesso per un'altra un soggetto quando è altamente che ci vivo
Perché spesso è l'attore di un'identità pubblica compromessa dall'etichetta mentre dalla stigmatizzazione siamo sempre lì
Che lo rendono labile di fronte a sé e al mondo
Cambiare il proprio stile di vita in circostanze come queste riguarda molti aspetti della propria esistenza
Cambiamenti sociali e individuali quali il lavoro le relazioni intime lei di azioni cognitive l'immagine disse le relazioni tra pari il proprio status economico e last but not least il rapporto con le sostanze
L'individuo che servì che desiste è chiamato a dare avvio a questi cambiamenti a sfruttare le opportunità di cambiamento a scoprire un senso di prova attività
Personale e soprattutto a superare gli ostacoli
E navigare in sicurezza attraverso dei campi minati che riguardano i rapporti strutturali come quello con la famiglia di provenienza gli amici di un tempo e la comunità di appartenenza
Ma tutte queste rimangono ancora solo delle belle parole soprattutto in Società neoliberiste come le nostre
Nelle quali sistemi di ugual Fast pay si riducono sempre di più a dei simulacri di ciò che sono stati c'è una questione precisa dalla quale non possiamo prescindere le donne e gli uomini che hanno conosciuto il carcere hanno pochissimo capitale sociale e questo non contribuisce certo allora l'inserimento nel mercato del lavoro
Sotto questo punto di vista mi sembrano molto preziose le analisi che sta svolgendo un professore di economia aziendale presso la LUMSA di Roma Filippo Giordano
Che da tempo studia l'impatto sociale che possono avere gli interventi di inclusione lavorativa per i detenuti misura alternativa e soprattutto dopo il fine pena
Vale a dire i benefici a livello individuale sulla loro futura occupabilità
In realtà questa giornata affronterà solo indirettamente questo stemma che la semantica e la sintassi del titolo hanno però portato alla mia attenzione
Siamo ancora una volta se leggiamo sottotitolo in mezzo ai conflitti
Ma come dicevo la visita di Ornella c'era spostati sulle modalità con cui li si può disinnescare
Siamo da tempo consapevole gli operatori che lavorano nel campo della giustizia riparativa possono sostenere cammini di desistenza
E anche se è certamente vero che ogni racconto di desistenza e altamente individuale senza generalizzare è possibile riconoscere fattore dinamiche ricorrenti nei programmi di giustizia riparativa che favoriscono questa prospettiva
Il punto di partenza del lavoro dei mediatori riassunto da un concetto immesso nel campo della ricerca criminologica
Dalla mia Addolorata allieva Oriana Binic in un suo bellissimo lavoro intitolato la frantuma Agliana Lars marginatura
Nel lavoro di Elena Ferrante
Lasciamo direttamente la parola dell'ENA Ferrante al suo saggio del due mila tre intitolato appunto la frantumano India
Dove l'autrice la definisce come il deposito del tempo senza l'ordine di una storia di un racconto
La frantumando la fantomatica è l'effetto del senso di perdita
Quando si ha la certezza che tutto ciò che ci sembra stabile e duraturo un ancoraggio per la nostra vita Andrea unirsi presto a quel paesaggio di detriti che ci pare di vedere la fantomatica percepire con dolorosissima angoscia da quale folla di eterogenei eleviamo vivendo la nostra voce e in quale folla di eterogenee essa è destinata a perdersi
Uno chauffeur uno sciame d'appello in avvicinamento o oltre alle cime immobili degli alberi
è il Molinello improvviso in corso lento d'acqua fine della citazione
L'immagine restituito dal concetto di Franco maglia un affacciarsi
Sull'insensatezza del proprio mondo interiore costituito da un paesaggio infinito composto di materie macerie non Angloma in abili
Disordinate spaesati
La frantumare il via è qualcosa che c'è ma che appare visibile solo in momenti particolari in cui la sensibilità di chi la vive consente di percepire il carattere illusorio di ogni storia interiore il nulla che la costituisce è una condizione che precede il linguaggio che rende impossibile la sua funzione ordinatrice
L'affranto maglia è quanto vittime e persone indicate con molto e dell'offesa rovesciano davanti ai mediatori quando entrano per la prima volta in contatto con loro per disinnescare un conflitto occorre che i partecipanti a una mediazione si lascino dapprima trascinare dentro al mulinello
Che improvvisamente si forma in un corso d'acqua lento
E mentre vengono inghiottiti inizino a risalire grazie alla spinta che deriva dalla presa di consapevolezza della propria unicità
Della propria storia finalmente raccontata e ascoltata senza essere giudicata percorso che per quanto riguarda il mio linguaggio avviene attraverso una autorizzato esibita dialogica
Vale a dire una riflessività con se stessi cioè promossa dall'incontro con un altro significativo un operatore che assuma un ruolo decisivo nell'interlocuzione
Lo stesso lavoro The Lorenzo Natali e io abbiamo svoltato Stefania Albertani Terry raccontiamo in io volevo ucciderlo alla storia di una Donna che ha attaccato al corpo di sua sorella bocciando lo è stato utile a far uscire Stefania dalla sua frantumata invia dove in accordo tra la nostra interlocutrice abbiamo definito il nostro percorso comuni intervista trasformati IVA vale a dire un'intervista che Combi che combina biografia e narrazione disse capace di creare uno spazio potenziale tre a voce e ascolto utile per visualizzare fare bimba nella storia della partecipante
Più in generale gli apporti qualitativi al crimine violento alle sue rappresentazione sono i protagonisti possono aiutare a mantenere uno sguardo aperto e sensibile sulle aree più opache della nostra socialità e a sviluppare una comprensione capace di sfidare miti e stereotipi che assediano il fenomeno della violenza
Il suo obiettivo fondamentale e produrre una nuova forma di conoscenza prassi formativa capace di riorientare l'immaginazione pubblica
Nei confronti delle persone recluse e delle istituzioni detentive
Ecco allora il vettore dissenso che vorrei dare al tema del disinnescare i conflitti è possibile farlo stando al fianco di chi si trova gettato dentro a una frantumare India
E si affaccia verso un interlocutore privilegiato un mediatore un criminologo negativo un operatore penitenziario uno psicologo penitenziario alte figure di differimento
In una fase della sua vita in cui il suo senza necessità per diverse con creazione di eventi di una autorganizzazione per rimettersi insieme e poter dire ecco questo questa sono io
Non esiste nessun concetto d'identità non è possibile dire io senza linguaggio la Smart Gina turca emerge quando si entra o si vive nel caos
E si perde o non si trova la fiducia nella capacità di pensare che ci possano essere delle categorie grammaticali in grado di riflettere il mondo interno ed esterno
Sottostante
Non si tratta però solo di una difficoltà nel dare il senso ma di uno scollamento tra la realtà e la possibilità di rappresentarle in maniera coerente di nominarla di chiamarla in vita
Ecco ci allora pronti ad ascoltare le storie che dalla frantumato in via e Dallas marginatura sono passate per questa Autolib flessibilità che ha permesso di accantonare le parti più arcaiche più distruttive disse
Il riferimento qui e soprattutto ai redattori di ristretti Orizzonti
Magistralmente guidati da Ornella e dare spazio all'incontro con l'altro
Finalmente visibile capace di imporre irrompere nella propria vita donando con il suo volto a quel livello di responsabilità così ben descritto da Emanuelle peanuts in totalità infinito
E questa una strada te iniziare a disinnescare che i conflitti
Allora che il primo capitolo abbiamo intitolato con una frase di Gino Cecchetti in essere cattivo cosa aggiungerebbe Di Bella nella mia vita
Allora chiamerei Marino della redazione a introdurla poi
E poi subito dare la parola Gino Marino
Allora buongiorno a tutti so che per me sarà faticoso per prima cosa volevo ringraziare Gino il trentuno ottobre quando è venuto qua
Non ha avuto una parola fuori posto non ha avuto una parola di rabbia nei confronti di Filippo Turetta e questo per noi è stato straordinario
E ci siamo lasciati o quando se n'è andato gli ho chiesto un abbraccio ci siamo lasciati quel giorno con un abbraccio ci siamo rivisti stamattina non ho avuto bisogno di chiedergli l'abbraccio ce lo siamo scambiati il modo proprio spontaneo e quindi graffi Gino forse non può immaginare cosa significa per me ricevere un po'a braccio
Perché questo convegno sembra un po'tagliato a misura per me
Rabbia aggressività violenza
E quindi io da persona che ha ucciso riceve un abbraccio da Gino e doppia mea un valore un doppio valore infinito
E siccome non so se dopo riuscirò a chiedervelo volevo già chieder talora quando sei venuto a ristretti e l'unica domanda che ti pongo
Cosa ti aspetti
Ali cosa hai trovato e cosa ti sei portato
Però adesso volevo raccontarvi un po'la mia storia perché io non sono in grado di fare un discorso come quello di Adolfo
E però mi sono segnato una cosa
Macerie personali e nel mio caso posso parlare delle macerie prodotte perché le mie Mazzarri non sono solo personali li ho le ho prodotte devo proiettate verso l'esterno
E in redazione abbiamo parlato tanto di appunto di grande aggressività violenza e io per la prima volta dopo almeno quindici convegni
Riesco a dire
Che mi chiamo Marino Occhipinti e che seppur per un brevissimo periodo nel mille novecentottantotto ho fatto ho fatto parte della cosiddetta banda della Uno bianca
Una banda che negli anni Novanta conto ventiquattro omicidi
Appunto dicevo seppur per un breve periodo sono condannato all'ergastolo per l'omicidio di una guardia giurata nel corso di un tentativo di rapina al furgone portavalori
Quella guardia giurata aveva la mia età all'epoca ventitré anni
E
Scusate e oggi sento anche forte il senso di colpa per aver taciuto negli anni successivi a quel fatto
E per aver taciuto anche durante tutte le fasi processuali
Perché tacendo di fatto mi sono impedito di poter almeno chiedere scusa alle persone alle quali avevo fatto del male
Dicevo non sono stato io come potevo chiedere scusa
Questo è un peso che è arrivato poi molto forte
Io sono stato arrestato nel mille novecentonovantaquattro nel due mila dieci mi sono stati concessi i primi permessi premio nel due mila e dodici la semilibertà cioè uscivo la mattina per andare a lavorare pensavo la sera nel due mila e diciotto dopo ventiquattro anni di detenzione ottenuto la liberazione condizionale ero quasi di Libero con degli obblighi ovviamente da rispettare
Quindi per arrivare a questo percorso sono stato un detenuto perfetto poi con le misure con un percorso perfetto poi con le misure alternative sono stato un lavoratore perfetto capace efficiente
Ma com'era Marino l'uomo la persona
Ebbene non riuscivo in nessun modo a vedermi come uomo né tanto meno riuscivo a gestire le relazioni affettive quelle importanti
Infatti nell'agosto del due mila ventidue
Vi è stata revocata la liberazione condizionale sono stato riportato in carcere mi mancava un mese dall'interno e dall'aver dal terminare completamente la mia condanna
E mi è stata revocata la liberazione condizionale perché ero stato un uomo che aveva agito violenza violenza nei confronti aggressività violenza mortificazione umiliazione nei confronti della mia ex compagna
è molto faticoso per me raccontare questo
Ma mi ricordo quando fatto rientro in carcere
Io sostenevo principalmente tre tesi
Che io e la mia ex compagna non avevo mai dato calcio un pugno uno schiaffo commesse per
Maltrattare una persona fosse indispensabile menare le mani una persona la si può maltrattare in tanti modi
La seconda cosa che cercavo di fare era frammentare le mia responsabilità era colpa della mia ex compagna che mi provocava quindi io reagivo le sue provocazioni addirittura e poi raccontavo che il nostro è un rapporto complicato e quando succedono certe cose se sempre in due
Pensate come cercavo di rendere accettò quasi accettabile qualcosa che di accettabili non aveva nulla
Un po'una sorta di colpevolizzazione della vittima
E quindi ho avuto bisogno di un percorso molto psicologico psicoterapeuti panche molto profondo
Per riuscire
A modificare questa cosa
Ci tengo a precisare che le difficoltà con la mia compagna non erano dovuti a alla gelosia alla possessività alla mancata accettazione di eventuali no
Pieni di rabbia è il titolo del professor Alfio Maggiolini che parlerà fra un po'
E io ero proprio così quel titolo mi ricorda com'ero fino a due due tre anni fa pieno di rabbia io ero una persona assolutamente piena di rabbia ma non la rabbia intesa come mozione che abbiamo tutti è un'emozione
Ma la mia era una rabbia cattiva un male di rabbia una rabbia distruttiva
Di cui per molti anni non mi sono neanche reso conto e questa è forse la cosa peggiore
Sì perché quando si arrabbia bisognerebbe invece almeno rendersi conto perché da lì si può partire
E quindi cercavo di attribuire quella rabbia chi secondo me nella scatenava
Io credo di essere stato molto arrabbiato con me stesso per quello che avevo fatto per la situazione giudiziaria nella quale mi ero cacciato per le mie responsabilità
E poi ma guardate dicendo questo non voglio
Essere l'ennesima persona che cerca
Giustificazioni nella propria infanzia
Per appunto trovare appunto giustificazioni
Però la mia rabbia affondava in parte le sue radici
Anche appunto nella mia infanzia e ma più avuto bisogno di ricostruire tante cose
Con rientro in carcere può sembrare una bestemmia ma c'è stata durissima io per mesi piangevo e basta
Perché avevo fallito una volta
Mi ero un po'ricostruito
Ho fallito la seconda volta e allora ti chiedi anche ma cosa c'è dentro di me che non funziona che non va a cosa succede quindi secondo fallimento per certi versi non voglio fare paragoni ma è stato
Alquanto pesante Risi come quasi come il primo
Però è rientrato in carcere mi ha permesso di conoscere la mia rabbia di finalmente via ormai era evidente a tutti
A tutti quindi non avevo bisogno più di nasconderla per riconoscerla nominarla accettarla mi ha permesso in qualche modo di iniziare a gestirle a disinnescare la se come quando a una cosa smetti di darle da mangiare
E vi parlavo poco fa della mia infanzia
Ornella ieri ha detto una parola che mi sono segnato infanzia mal vissuta credo che
Sia un termine corretto
E questa mia rabbia mi ha fatto vivere tutta la vita in uno stato di perenne di felicità e tristezza io non mi ricordo forse di essere mai stato felice
Mi sono sempre sentito a disagio fuori luogo fragile non accettato portatore di pre di ferite profonde
Proprio come mio padre credo
L'unica volta in cui lui si è sentito felice mi raccontò mia madre una volta dopo che mio padre era già mancato
Sembra che fu l'ultima volta in cui fu la volta in cui nacqui io
E l'unico momento di felicità ricordato da mio padre
Sono sicuro che mi hanno mi abbia voluto un bene immenso che abbia fatto tutto quello che ha potuto
Ma nella nostra vita non abbiamo mai avuto alcuna forma di dialogo nemmeno quando veniva in carcere a trovarmi piangeva e basta non era capace di fare altro proprio lui che era stato una persona durissima
Mio padre ha fatto tutta la vita al contadino e a cinque sei anni ero già nei campi con lui nei campi e nei boschi
Abbiamo lavorato tantissimo assieme era un lavoratore instancabile
Tutti lavori faticosi simili a spezzarsi la schiena non esistevano sabati domeniche feste
Ricordo che a volte la sera ero talmente sfinito che mi addormentavo sul tavolo ancora prima di cenare
Caro bambino così
Però di mio padre la cosa peggiore era il modo in cui mi trattava
Ma erano tempi diversi
Non c'era mio papà aveva credo la prima elementare non sapeva nemmeno scrivere lui davvero ha fatto quello che ha potuto
Ma ben in mente quanto quindi il peso non era tanto quello del lavoro ma ho bene in mente il modo feroce il modo
Cattivo il modo lacerante in cui mi trovo mi trattava come mi mortificate come mi mi umiliava ricordo le sue urla i suoi occhi cattivi
E così sono cresciuto e non sono mai riuscito a degli o no non era previsto obbediva e basta
Così sono cresciuto ahimè con odio e rancore nei suoi confronti
Ed è brutto che un genitore cresca un figlio cresca con odio e rancore nei confronti di un genitore perché non si può crescere in modo sano
Sono cresciuto con due mantra
Da grande te la farò pagare
E non vorrà mai essere come tale
Invece come in una sorta di trasposizione
Ho avuto quegli stessi atteggiamenti che tanto male mi hanno fatto quelle mortificazioni quelle umiliazioni quegli occhi cattivi quella rabbia feroce io li ho avuti nei confronti della mia ex compagna
E di questo mi vergogno molto oggi però è stato necessario fare un esercizio
Provare a pensare come era mio padre nei miei confronti
E provare a pensare che quelle stesse cose probabilmente l'avevo fatta vivere alla persona che più mi voleva bene
E vi racconto son quasi arrivato alla fine uno degli uno dei tanti episodi che potrei raccontarvi
Che però secondo me inquadra bene
Circa un anno fa viene mio fratello a colloquio era in ero in piena fase di ricostruzione o no della mia infanzia cercavo di capire di scandagliare
E allora parlando con mio fratello
Sui temi dice Marino ma ti ricordi quando eravamo piccoli
Che a volte il babbo e la mamma litigavano in cucina in modo così violento che a un certo punto la mamma stava male sveniva si è accasciato a terra
Tu la prendevi la raccoglie
Nata Javi sul divano
E la teneri abbracciata fino a quando lei rinveniva
Io ad oggi quella cosa ancora non la ricordo
Eppure mio fratello è nato nel mille novecentosettantuno e io sono nato sei anni prima
Significa che mio fratello aveva cinque sei anni io ne avevo undici dodici tredici
E la mia mente ha dovuto fare un lavoro di rimozione impressionanti dimenticare cose che ricorda mio fratello che
A sei anni meno di me io non no assume nessun accenno di ricordo che non ho dubbi che mio fratello mi abbia detto la verità
Quindi per difendersi in quel Marino piccolino anche se ormai erano ad un escludo recente ha fatto due ha dovuto fare quella mentale per sopravvivere ha dovuto fare o per limitare i danni ha dovuto fare tutto questo lavoro per me è stato importante
Ricordo non ricordare queste cose ma sapere queste cose non perché questo giustificava qualcosa rispetto ai miei atteggiamenti da quello che ho fatto la mia violenza la mia Segre si vita ma perché mi ha aiutato a ricollocare in qualche modo la rabbia
Il racconto un altra cosa era il mille novecentosettantotto
E io ho già giocare la nostra casa era una casa colonica andò completamente distrutta in un incendio
Distrutta rasa al suolo
Nessuno l'ha mai saputo neanche i miei familiari tuttora mio fratello delle sorelle non lo sa anti
Adesso glielo posso raccontare tranquillamente oramai quell'incendio l'aveva appiccato io giocando nel fienile con dei fiammiferi
Allora
Io sempre pensato si trattasse di un gioco in realtà
Oggi penso che forse sia stato
Il desiderio inconscio di distruggere quel luogo che per me era soltanto dolore sofferenza non lo so è una domanda che ancora mi pongo
Con questo non intendo addebitare neanche un briciolo di responsabilità a mio padre ha fatto tutto quello che ha potuto ne sono sicuro
La responsabilità delle mie azioni esclusivamente mia
Ma conoscere cosa può essere la rabbia incontrollabile che può scatti diciamo così sfociare nascere quando si cresce nella violenza nel dolore e la sofferenza
è stato fondamentale perché mi ha permesso di far pace con me stesso e anche se non c'è più di far pace con mio con mio padre
Ornella tu non tratte non piacciono i ringraziamenti lo so
Però io non posso non ringraziarti per quello che fai per noi
Per quello che fai per noi e non non posso ridurranno le persone detenute perché quello che fai tu è qualcosa che fai nei confronti della società tutta non soltanto nei confronti dei detenuti
Io vedo
Ed è anche grazie al fatto che tu non mi hai mai lasciato solo nonostante tutto Anco panche quando avreste avuto il diritto di farlo
Che io oggi finalmente respiro e non sento più dentro di me
L'inferno che mi ha accompagnato per tutta la vita
Mani
No
Gli avete chiesto di energie che ha brevemente alla tua al tuo dire io volevo io ti ho incontrato tanti anni fa quando da frantumare gli ha
Era la tua dimensione questa deposito di tempo senza l'ordine di una storia con eri un paesaggio di detriti Paper riprendiamo il concetto di Franco maglia abbiamo fatto un percorso di giustizia riparativa che ha avuto un come mi hai ripetuto stamattina un impatto notevole ma c'era molto da fare ecco per la prima volta dopo
Che ti ho conosciuto oggi finalmente sei riuscito a dire il tuo nome
A dire ti sei a dire cosa il fatto
E a rimettere insieme una auto la relazione significante ditte ecco questo sono io questo e Marino Occhipinti grazie Marino
Gino Mafai
è il tormento grazie ancora davvero
Buongiorno a tutti e tutte
Devo dire che un una cosa che gli incontri organizzati da Ornella son sempre delle sorprese perché il primo lo è stato e vi racconterò come è andata
Ma questo incontro pensavo fosse come il primo non pensavo di dover parlare di fronte a tanta gente
E in hanno preparato nulla fin qui
Allora io vi racconto
Di quell'incontro fatto quel trentuno ottobre che non ricordano neanche il giorno mi mi sembra sembrano più più più vicino come tempo
E
E la perseveranza di Ornella è stata forte nel e e ostinata cercano di farmi venire in carcere
Cosa che io non ho ho accettato fin dal primo momento senza pensare a nulla proprio perché sapevo che poteva essere un percorso mi avrebbe dato tanto anche a me
Solo che pensavo di trovarmi per di fronte a dei detenuti che magari dovessero scontare pene leggere ecco questo era la mia assunzione non avevo fatto domande proprio per questo
Poi incontrato delle persone che si sono raccontate
Che hanno raccontato il loro vissuto e ho sentito della sincerità vera profonda
Ho sentito dei racconti importanti che un po'mi hanno anche spaventato perché non non sono abituato a parlare tutti i giorni con delle persone che devono scontare delle pene importanti
Però più raccontavano più sentivo delle persone vere
Degli uomini che
Avevano sbagliato
E
Più sentivo raccontare di loro più sentivo di non essere nessuno per poter giudicare e allora mi sono concentrato ad ascoltare le loro storie di vita
Che ha sentito sincere perché non ho mai avuto la sensazione che mettessero davanti una maschera per celare qualche avvenimento così come avete sentito poco fa
Ed è ed è stato un confronto bello sincero
Pieno di domande perché poi dopo aver raccontato un una breve parte della loro vita iniziavano le domande
Ed era iniziato un confronto costruttivo su dei modi degli approcci di vita totalmente differenti
La visione della vita che che poi alla fine abbiamo è fondamentalmente la stessa alla radice solo che poi prende delle pieghe diverso e in quelle pieghe stanno
Quelle domande quei quegli interrogativi che hanno fatto del nostro incontro
Direi un'esperienza di vita unità
Io raccontato quello che è stato il mio processo interiore il processo per tenere lontano
Quei sentimenti
Di rabbia e di
E di odio che mi stavano iniziando e dal canto loro vedevo
L'incredulità di fronte a questo
E devo si essere sincero che quello in quell'incredulità lì io l'ho provata perché quando sono riuscito dedicando mi solo all'amore per mia figlia a tenere lontana la rabbia
Anch'io non riuscivo a capire come avessi potuto fare questo
Ed è stato veramente un incontro che a me
Ha dato tanto io sono uscito da quell'incontro che è durato anche un bel po'perché sono state quasi tre ore ma vorrei aver continuato ancor di più quella giornata lì sommerso uscito esausto mi ricordo che quando sono arrivati in auto
Ho dovuto rifiatare perché è stato intenso
Però è stata un qualcosa che mi è servita per andare avanti è stato veramente un un passo avanti come personale
E devo darmi merito di una cosa che se io un mese più tardi di fronte
A Filippo perché il mi sembra il tre dicembre
Ho ho visto Filippo durante l'udienza
E in quel momento lì io non mi son sentito giudice non mi son sentito pieno di rabbia mi son sentito una persona
Attrice di un evento ma sicuramente non priva di rabbia priva di odio anzi
Anzi Filippo in quei in quegli istanti linea quasi fatto pena come essere umano
E forse forse ero l'unico all'interno della del dell'aula e quello forse meno titolato approvare quel sentimento lì anche le verità mi son sentito quasi in colpa
In colpa verso i miei parenti per aver provato questo sentimento lì
E penso che il merito sia stato vostro di quell'incontro lì che mi ha permesso di
Togliere quella parte di giudizio che propria degli essere umani
Noi distinto giudichiamo sempre a prescindere tutti i momenti del giorno
Provata in prime a a pensare iniziamo la giornata la prima cosa che facciamo
Tendenzialmente un giudizio
Poi voi noi non ce ne rendiamo conto ma il primo giudizio che diamo e come sarà la nostra giornata
E se dobbiamo andare a lavorare e fare qualcosa che non ci piace il primo giudizio che diamo è ecco mi aspetto un altra giornata bella tra parentesi ironico no
Siamo per strada e
Ovviamente il traffico non aiuta giudizi che arrivano arriviamo a a sera
Che abbiamo riempito la giornata di giudizi giudizi che il più delle volte non sono positivi anzi tendenzialmente siamo esseri umani portati a giudicare negativamente
E che ci ci avvelena un po'cd ci contamina del del brutto della vita
E quindi non giudicare fa par di quel processo di iniziare a veder la vita
Nel modo migliore delle cose quindi
Vivere la vita un po'più passivamente
Però cercando di capire quello che la vita vuole dirci
E ve lo dico proprio
Perché tante volte mi sono sentito male sono stato male proprio perché ho giudicate quel giudizio a restituito ma è un sentimento negativo
Nel momento in cui sono riuscito invece a concentrarsi a concentrarmi su quelli che sono sentimenti proattivi io li chiamo quei sentimenti che
Fanno della vita invece un un capolavoro quella vita che vogliamo vivere con gioia
Qui sentimenti che dovremmo cercare in modo io dico asintotico ma in modo
Pervasivo di inseguire tutti i giorni quindi io penso che il il l'utopia della vita sarebbe quella di vivere in felicità ogni secondo della nostra vita chiaramente non è possibile proporremo cercare di arrivarci il più possibile ben più secondi di felicità viviamo più la nostra vita di fatto
Diventa bella ecco
Inseguendo quei sentimenti positivi ho visto avvicinarli verso la gioia
Io l'ho fatto per
Per un un interesse personale perché era quello di riuscire a continuare ad andare avanti
E cercare di essere forte per per i miei figli
In quell'incontro abbiamo parlato di tantissime cose abbiam parlato ovviamente della vicenda Giulia
Ho raccontato quello che ho appena detto degli come ho sono riuscito a togliere i sentimenti negativi ma abbiamo parlato anche di sogni
Perché mi è venuto spontaneo
Perché quello che mi ha permesso di andare avanti quello che mi sta permettendo di andare avanti e di avere la speranza e il sogno di vedere Davide ed Elena felici
E io farò di tutto per garantire loro questo perché
Dico sempre
Ho perso una figlia ma non voglio perdere gli altri due figli quindi il fatto di restare solido per loro vi consentirà di continuare ad essere il padre di un padre
E felice quando i i propri figli sono felici
E quindi parlare di sogni significa comunque avere un obiettivo
Non importa come si è la vita ora è chiaro che in quell'incontro abbiamo parlato di di sogni che potrebbero essere limitati il vostro a nostra società se l'associazione si chiama ristretti Orizzonti
Ma sono risolti comunque
Secondo si parla di orizzonte vuol dire che comunque si guarda avanti
Sarà un po'ristretti ma comunque ci sono
E e lo stesso per me perché comunque io
Per tutti i giorni a venire avrà un dolore fortissimo nel cuore
Non c'è giorno che Giulia non mi torna in mente ovviamente mi ripresenti quel dolore forte lancinante
Che la privazione di una relazione di una carezza di una parola quindi tutor mai nella mia memoria
Però l'inseguire la felicità inseguire la possibilità comunque di una vita che va onorata
E fa di me un diciamo forse un inguaribile ottimista ma comunque una persona che deve ricercare un significato che proprio della vita stessa
E quindi quando abbiamo parlato di sogni e loro si sono un po'
Diciamo sono rimasti un po'
Sorpresi esatto perché
Mai e poi mai verrebbe da parla di sogni all'interno di di un di un carcere invece i sogni devono essere di ogni persona
Magari anche dare l'opportunità di scrivere un libro di dare opportunità di scrivere di scrivere un articolo di giornale di sentirsi in qualche modo realizzati da loro la possibilità di fare
Quel passo in più
Che maniera magari limitata ma comunque pone le basi per la realizzazione di quante Progetto
Io vorrei fargli una domanda tutti delle quali sono i sogni della vostra vita
Ve lo faccio perché quando quando parlo con i miei coetanei io
Cinquantacinque anni quest'anno
E quando parlo con i miei coetanei dico ma cosa vuoi fare da grande spesso mi guardano come dire
Che caspita stai dicendo io ormai spetta la pensione rispetto
E invece i sogni su quelli che mancano e sono quelli che fanno la differenza fra
L'azione il movimento l'inettitudine quello che che poiché
E e fucina della felicità
E io porto quel quell'esperienza lì quella di quella giornata veramente nel cuore che poi io rivissuto anche con altre esperienze perché
Poco più di un mese fa sono stato in un altro carcere a Vicenza
E devo dire che è stata un'esperienza simile diversa e che mi ha dato una complementarietà delle informazioni della e del del dello stile di vita
Penso che siano esperienze formative da tutti i punti di vista
Io
Il sono io a ringraziare loro
Veramente sono io a ringraziare voi perché quell'incontro mi ha permesso di eliminare alcuni preconcetti che magari nella vita di tutti i giorni ci vengono tramandati terrò osmosi
Ed è magari sarà retorica pensiamo di di fare retorica ma sembra quasi che
Noi ragioniamo sempre per da d'
Quando alimento a quei pregiudizi che in qualche modo ci limitano e invece alle volte stare aperti alle idee stare volti alle aperti alle esperienze ci dà quel quid in più che ci permette di aprire quegli orizzonti invece che far sì che
Vediamo il mondo sotto un altro punto di vista
Io non voglio parlare
Di teme non voglio parlare di percorsi perché non non mi Petter non lo stame e non ho le competenze per farlo
Però voglio solo
Dare lo spunto per per ragionare su questo su su quelle che sono i percorsi della vita di ognuno che molto spesso sono condizionati da Dale pietà degli episodi
Chi di noi non ha mai sbagliato chi di noi non ha mai fatto qualcosa di sbagliato l'unica differenza sta in quella sottile linea di quel patto sociale che ci siamo dati
Che è stato gestito a priori quando sentivo le parole di Marino parlare della gioventù mi sono rivisto tantissimo perché ho ho vissuto tantissime di quelle emozioni che lui ha vissuto da bambino
Tanta sofferenza tanta frustrazione che
Mi hanno permesso anche da un certo punto di vista di essere forte ma mi hanno fatto soffrire tanto e la differenza sta solo in una cosa penso che si possa assumere magari c'è pensavo di far retorica in quello che chiamiamo amore quando quando l'amore viene elargito in larga misura difficilmente poi si riesce a fare qualcosa di di cattivo e la differenza sta proprio lì nella nelle nelle famiglie che sono all'affettive o prive d'amore poi mi succede qualcosa
E io penso di averla provata in qualche maniera in misura forse minore
Questa è una fortuna magari si può capitare
Però in qualche maniera
Ci condiziona ci condiziona la vita io per una vita mi sono lì sentito limitato nell'esprimere me stesso perché
Magari mi veniva limitato l'amore mi veniva però limitato l'espressione delle emozioni
Tantissime volte avevo la voglia di esprimere alcune mozioni emozioni anche di dolore di
Di di frustrazione ma non dovevo farlo perché da maschio non potevo
Provare questo e questo ti limita il campo d'azione di fatto vi di meno
Fino a quando poi la vita ti mette di fronte a delle prove durissime delle prove che ti cambiano la prospettiva e allora capisci che
Quel percorso che di fatto è è stato incompleto
Io penso di essere andato ben oltre al al racconto di quelli di di quel di quell'evento
E Marino mia mi ha chiesto cosa mi aspettavo cosa ho trovato e cosa mi sono portato via penso che in qualche modo ti ho risposto
Ecco magari infatti portatore di un grazie a tutti gli altri
Prima quando ci siamo visti
Eravamo assieme a tante persone che e tutti cercavano di darmi la mano io ti ottenuto per ultimo proprio per avere il tempo sufficiente per darti quella braccio quindi non non era perché non volevo salutarti Mara perché volevo
Darti il tempo giusto che meritava il perché
Proprio in quell'incontro in carcere
Avevo percepito data e quell'apertura quella voglia di raccontarsi
Che proprio delle persone che fanno intercorso
Infine faccio un
Una considerazione sul sul linguaggio ecco perché ho sentito tanto parlare del linguaggio soprattutto dal dottor Ceretti
E spesso nel linguaggio ho ho trovato
Tanto di cui pensare oggi abbiamo sentito tanto la parola disinnescare spesso sentiamo sempre parola battaglia ecco
Tutto fa riferimento a termini che hanno a che fare con la guerra
La disinnesco di una bomba viene da pensare e la battaglia che io sto facendo mi dico che la battaglia che stai facendo no io non sto facendo una battaglia forse non percorso ecco
Le l'invito che faccio è quando usiamo le parole perché anche le parole crea no
Nel momento in cui usiamo delle parole creiamo di fatto un modo di fare un modo di dire quindi quando usiamo sono bombardato di informazioni di fatto uso un termine
Che che ricorda la guerra ecco magari sì possiamo usare altri termini che
Si sfidino meno violenza
E parte anche da lì perché alle volte anche solo con con una parola diversa diciamo dire le stesse cose
E magari anche dare enfasi al di significato quello che vogliamo dire io so quanto le parole possono fare la differenza
Ultima considerazione sulle mozioni avevo accennato delle mozioni
Spesso da essere umani facciamo delle equazioni degli degli assunti o o o delle dei confronti sul fatto che l'assenza di un'emozione possa portare implicitamente
A all'assenza di un altro di un'altra mozione e ve la dico subito se non provi odio vuol dire che non provi dolore
Se non provi rabbia vuol dire che non hai sofferenza
Questo ci viene tramandato
Da da degli stereotipi molto probabilmente
Che non sono correlati perché io l'ho provato sulla mia pelle
Si può non provare odio ma comunque essere pervasi dal dolore
E quella soluzione che noi facciamo a non prova odio quindi molto probabilmente
Sta quasi bene non non non prova dolore fa ancor più male
Ecco e e fa parte di quel giudizio di cui parlavamo prima quindi cerchiamo di distinguere le emozioni per quel che sono
E sicuramente il dolore può essere utile può essere utile per andare avanti mentre emozioni come la odio la rabbia la vendetta ecco sicuramente non sono utili
Io vi ringrazio per
Per avermi ascoltato so che
Alle volte
è difficile parlare soprattutto perché si fa sempre riferimento a degli episodi di vita
Però io l'ho fatto col cuore ecco mentre ascoltavo i miei predecessori ho preso nota di qualcosa
Sono esperienze di vita di vita vera
Io porto nella mia testimonianza e spero che possano dare
Anche solo l'input nel l'indicazione per una considerazione che per poi calare della nella vostra vita
Grazie ancora per l'invito grazie ringrazio la direttrice ringrazio Ornella ringrazio soprattutto a voi
Grazie
Soltanto due parole
Mi viene da chiamarla Ginori di darti subito del tu
Perché la vicinanza delle parole che hai detto con il mio mondo interiore è così forte che
Vorrei subito sottolineare in questo punto
Sono sorpresi sicura del fatto di come hai lasciato irrompere nella tua vita il volto dell'altro
Il volto degli ardeidi della redazione e questo che nel mio linguaggio nel nostro linguaggio proprio quel livello che ti permette di costruire una responsabilità che però non è una responsabilità penale
Quella responsabilità verso quello sguardo che costruisce la relazione e questo qui la ragionamento sul giudizio
Decisivo per costruire una giustizia mite
Togliere il giudizio
Darci la possibilità di non giudicare
Rimpicciolire il giudizio per incontrare appunto il volto dell'altro e per costruire parole significanti ritorniamo alla alla questione del linguaggio che senza appunto al passare per l'odio ma attraversando il dolore quello devastante sicuramente che c'è
Ecco ricostruire da dei possibili futuri significativi questo è quello che emerge da un discorso meraviglioso che abbiamo potuto ascoltare tutti grazie veramente di cuore grazie
Sì adesso
Allora beh uno uno in un'unica piccola cosa volevo dire quella domanda che Gina Cecchetti in affatto in redazione ma voi che sogni avete è sembrata strabiliante per una semplice ragione che nell'idea del del di tanta gente la società una persona detenuta come dire perde anche il diritto a sognare quindi quella domanda è sembrata particolarmente va be'rivoluzionaria direi cioè la come dire la consapevolezza che le persone anche se hanno vissuto male fatto delle cose però questo diritto a sognare di essere di diventare qualcosa di diverso di fare ce l'hanno e quella domanda quindi ha spiazzato tutti secondo me
E adesso dare inizio al secondo capitolo
Che riguarda i ragazzi cattivi pieni di rabbia quindi chiamerei qui della redazione sperando che non a Amin infatti Meier vorrei che coraggio
Arrivano
Scusate allora
Eccolo qua
Fa nere Armin euforiche
Allora si accomodi
Comincio
Ah buongiorno a tutti mi chiamano in anche secondo me non si direbbe sono nate e cresciute in un piccolo paesino in provincia di Foggia precisamente diverse io direi racconto la mia storia dissidente ormai da da quasi sette anni e quando racconta una storia dico sempre che nascono e crescono una famiglia perbene
Ometto però di dire una cosa che nella mia famiglia c'era anche una persona molto violenta
Quando io ho raccontato la storia com'era Cornello lei mi ha detto di riflettere su questa cosa vedere su quello che ero diventato io
Quello che ho capito ora da questa esperienza che ho avuto
Che vivendo la violenza dei dentro casa non so come sprecare dipende la presenza tutti i giorni
Non diventi una persona buona ma diventa anche tu una persona violenta non so come come sia possibile questa cosa però diciamo al fai tua l'aggressività diventi violento non tutti però nel mio caso è successo così
Ho cominciato a commettere molti reati sin da quando era minorenne
Fino a quando l'undici novembre due mila quattordici non commettiamo un'altra rapina
Uccidiamo il commerciante il che lavoravano nel senso commerciale
Dalla io preso ventiquattro anni per questo reato più altre quattro anni stavo già scontando sono arrivato a scontare ventott'anni
Un'altra cosa che voglio dire sulla rabbia che la cosa che invece sanno e che l'attendeva a come posso dire a
A mettere in atto sempre con le persone che gli sono più vicine e neanche questo riesco a capire il perché
Però così nel mio caso è successo così le persone che mi erano più vicine le prossime vedevo rispettare di più lo trattate male questo mi dispiace molto sequestri recuperare fare proprio questo cioè cercare di di di mettere adesso vado anche il permesso sto con la mia famiglia menato nipotino quindi diciamo copiature questa versione meglio speriamo che continua a mandare così
Nel frattempo gli anni passano cerco di scontare la mia pena quando avrò finito
Mi cercano di fare di una famiglia mia dagli squali fare imparare annichilisce l'altro
Le esperienze di vita con grazie
Buongiorno a tutti mi chiamo fatti e sono di nazionalità albanese
La mia infanzia è stata abbastanza complicata trascorse al mio paese fino all'età di tredici anni
In Albania scoppiata da guerra civile nel novantasette anche se questa guerra durata solo un anno per molti anni dietro è rimasto un clima molto pesante pesante da più densa era quasi all'ordine
Del giorno
Da piccolo sono sempre stato molto in impulsivo
In Albania dove ha iniziato a fare molti Casini gli amici di mio papà chi già si era stabilito in Italia lo chiamavano spesso per dirgli che era meglio chi mi portava via dall'Albania perché stavo prendendo una brutta strada
E probabilmente sarei finito in carcere se non addirittura ucciso
Dunque all'età di tredici anni quasi raggiungo mio padre qui in Italia dopo qualche mese mese che era arrivato qui mio padre mi scrisse a scuola dei media
Non volevo andare non voleva andare a scuola
Così iniziò a frequentare la terza media però non ero per niente concentrato negli studi e a scuola facevo molti casi mi in particolare mi ricordo un episodio dove abbiamo fatto una visita
In un campetto da calcio mentre contavo spesso io e la mia compagna causa una partita di calcio
La sera quando torno a mo'di qualcuno ci disse che era arrivata la polizia e anche l'ambulanza
Credo nella stessa settimana insomma una decina di giorni mio arresto mi portano in comunità per minorenni dovevo rimanere lì fino ai medici otto anni
Però poi mi hanno rimandato a casa
Volevo dire che da piccolino insomma tra comunità
Carcere obbligo di firma arresti domiciliari e tutto
Non sono mai riuscito a fare un percorso affinché a un anno e mezzo fa son venuto son tornato di nuovo qui nel carcere due Palazzi ho avuto un svariati trasferimenti in questa mia carcerazione causa questa mia aggressività
Quando sono tornato qui qualcuno dei miei compagni
Mi disse che frequentava ristretti Orizzonti gli avevo chiesto un po'con loro colei che facevano e così ho deciso di
Fare la richiesta per poter partecipare ormai la mia accettato da richiesta e devo dire e lo dico sembra Grazia Ornella per questa opportunità perché mi aiutato tantissimo a maturare
A cambiare il mio punto di vista riflettere
Prima di agire o usare la violenza
Attualmente vedo mio fine pena più vicino non vedo l'ora di uscire fuori di formare una nuova famiglia andare a lavorare onestamente
Come fanno tutti gli altri
In non so se l'ho detto ma in questa carcerazione in questi otto anni di carcere ho preso molte denunce e molti Laporte disciplinare o anche aumentato la mia pena
Così un po'la mia storia grazie per avermi ascoltato
Nella sua storia credo credo non abbia detto che molti agenti qui dentro lo conoscono in negativo per cioè rotto le scatole in tutte le maniere per anni quindi il fatto che sia cambiando faticosamente io lo vedo come un mezzo miracolo
Sinceramente
Buongiorno buongiorno a tutti mio nome mio nome corre Martines
Sono qui perché voglio parlare
Un po'su
Sulla mia
Sulla mia testimonianza evitano
Sono nato in Honduras è un orfanotrofio
A otto anni scappai di questo fa ma proprio perché
C'erano tanti giustizia insomma
Una comune delle cose che non sono mai riuscito a parlare
De me stesso del coso vissuto in corso orfanotrofio
Scappare come altri tre quattro ai miei compagni
Ve lo fanno tronfio
Perché avevamo l'intenzione di decussata in America avevamo il sogno dei
Di andare in America per per fare una vita migliore anche per cercare le nostre famiglie
Ricordo l'aver fatto un per un un extra lunghissima data non dura dove i passare per al Guatemala
Usare tutto il Messico
Per poter arrivare in America
Ma io mi fermai in Messico in una città che si chiama chi comanda
Perché
Avevo dal solo otto anni mi trovavo palestra sono stato preso da dai carabinieri dai poliziotti visto che mi vedevano non è stato
E non è stato e solitudine insomma no perché stavo vivendo per le strade andiamo per le strade la mia vita era la strada insomma e mi avevano messo in un altro fa un altro orfanotrofio
Dove però io non volevo continua a restare chiuso non volevo
Non volevo ritornare indietro ma al posto dove a immaginare dove il posto dove era stato prima condurre
Dopodiché scaffali di nuovo da questo orfanotrofio
Mi ritrovai da solo no con non più con la compagnia degli altri tre che erano come mi ritrovai da solo e mi sembra che per le strada alta solo nove anni
Penso che
è stato il primo anno dove io avrei sentito
Ha resistito proprio il sentimento e la rabbia
Ma questa pratica era stata tanto accumulata per per la fame soprattutto perché il mio unico pensiero la mattina che io mi alzavo era occorsa Manlio
Non avevo un altro pensiero non pensavo a a chi vada a rubare oggi per mangiare o cosa devo fare oggi per per mangiare pensavo mio obiettivo è l'unico mio obiettivo era devo ribadire la mia pancia
E così via a nove anni a nove anni nove anni passa
In sei consumer e funghi allucinogeni
Sempre per la stessa fame perché in qualsiasi modo dovevo dimenticare questo brutto pensiero che per tante persone qui presente non non non è mai stato un pensiero cosa Maio o che colazione farò come amare le con mio padre con mio fratello io questo non l'ho mai non l'ho mai e sperimentato
Fino al giorno che oggi
Ricordo a nove anni
E in Corsica mai e passiva del fungo insomma
No scusate mi non non sono riusciti non riesco a a dire il termine giusto italiano
Decidi debutta né di un ponte farla finita perché
Non ce la facevo più a pensare a cosa ma anche oggi era aveva creato tanta rabbia immenso ma che avevo deciso che che non aveva un senso vivere così
Dopo nel ritrovare un ospedale dopo od
Dico subito una cosa non c'è purtroppo Gaia Tortora per una ragione personale molto grave che la malattia che sia aggravata molto di sua madre ecco mi dispiace le siamo vicini
Davvero perché una persona Samaca disponibile con cui avevamo voglia di dialogare e ci dispiace tantissimo per la sua situazione personale
Per il resto cioè con noi l'assessore Francesca Benciolini a cui adesso dare in modo di portare un saluto e poi iniziamo i lavori veri e veri e propri in grazie
Buon pomeriggio tutte tutti
Di parte dei saluti del sindaco Sergio Giordani
Vi porto il sì i saluti della dell'amministrazione ma soprattutto vi porto i saluti della città
Una città Padova che sente con grande
Convinzione questo luogo parte della città
A cui è legata in modo stretto con cui senta che ci che questa vicinanza si esprime anche attraverso questo importante convegno che ogni anno si svolge e pertanto in il ringraziamento è intanto per ristretti Orizzonti e per tutti i soggetti che concorrono ad organizzare questo momento di narrazione e di ascolto si è parlato di ascolto e come città ci sentiamo né il dovere di ascoltare le voci
I luoghi le storie e tra i luoghi sicuramente questo è uno dei luoghi che sentiamo avere il diritto e nei confronti dei quali sentiamo il dovere di un grande grandissimo ascolto perché se siamo una città che vuole essere inclusiva innanzitutto dobbiamo togliere le etichette da ogni situazione da ogni luogo e dobbiamo entrare in questo ascolto reciproco
Pensando a questo titolo che so che anche questa mattina insomma si è sottolineato questo linguaggio sempre molto di guerra che pervade le nostre i nostri discorsi la nostra lingua nostro parlarci
Mi venivano in mente due cose che sto seguendo in questi giorni la prima ieri abbiamo avuto la conferenza stampa di un evento che sarà questa sera un evento in cui saranno presenti a Padova due artisti che vengono da Garzanti e ci presenteranno i loro lavori
E la domanda che loro ponevano ieri era
Ma tanta violenza cosa genereranno quindi davanti all'orrore a cui assistiamo ed è un orrore a cui assistiamo non immaginiamo neanche gli orrori a cui non assistiamo tipo quello del Sudan
Davanti a questi orrori oltre alla gravità e l'urgenza di quello a cui assistiamo cosa stiamo seminando
Per le prossime generazioni
L'altra cosa
Che è quasi un po'una risposta un evento di questa mattina per cui non sono riuscita ad essere qua prima
Un evento con molte scuole superiori di Padova e sono contenta che qua sia sempre un luogo abitato anche dalle nostre studentesse dei nostri studenti
Un evento in cui si parlava di pace pace a tutti i livelli la pace personale un po'come avete oggi visto anche voi fino alla pace internazionale passando attraverso le la pace nelle nostre città nelle nostre comunità
E mi porto a casa da quell'incontro una parola che sempre in questo spirito di comunicazione tra il dentro e fuori da queste mura ci tengo alla sciatica e quello una parola che ha è risuonata era quella della indifferenza
E me la porto dentro perché il modo in cui questi ragazzi e queste ragazze hanno interpellato anche noi come comunità come Amministrazione come adulti
Quanto la nostra indifferenza concorre a far sì che si
Che non si disinnesca fino o che si inneschino delle delle violenze a tutti i livelli
Ce lo chiediamo a livello personale a livello di comunità di famiglia a livello di condomini e a livello di di città e a livello internazionale
E quindi con questo interrogativo torno al mio grazie per questo momento che ci aiuta a non essere indifferenti The
Ci costringe anche alla fatica di ascoltarci anche in un posto come questo che non è pensato forse per l'ascolto in cui si fa più fatica
Ma che ci chiede in modo urgente di dedicare del tempo un'intera giornata questo ascolto per non restare indifferenti rispetto alle cose che vediamo e rispetto a quelle che non vediamo quindi grazie davvero
Di questa giornata e sono contenta di poter restare nel pomeriggio
Sì io vorrei ricordare che il Comune di Padova a un piano carceri danni molto importante a cui partecipiamo tutti noi il volontariato il terzo settore certo
E le istituzioni e questo interesse per il mondo del carcere è reale tanto è vero che per esempio il nostro Progetto con le scuole è sostenuto proprio dal Comune di Padova e ci tengo a dirlo perché è da anni che lo sostiene dal Duemila ed è un progetto per per niente facile per niente semplice perché anche spiegare alle famiglie ai genitori eccetera sapete portiamo i ragazzi in carcere non è così semplice tanti dicono ma perché non riportate a vedere uno spettacolo teatrale delle cose più belle quindi fare entrare le le i ragazzi delle scuole
In un carcere incontrare le persone detenute parlare di storie
Di storie difficili non è per niente una scelta semplice
Quindi ringraziamo il Comune per questo sostegno che cita da sempre da quando è iniziato il progetto che con tre classi
E adesso faccio dico un numero abbiamo fatto quaranta incontri
In carcere con le scuole e più dire a più di altrettanti quei quaranta molti di più nelle scuole con persone detenuto che hanno finto di scontare la pena per persone in permesso cioè quindi devo dire che è importante il ruolo che al Comune di Padova e adesso cerchiamo di riorganizzare il lavoro perché non so da che cosa cominciamo
No
Cioè il capo musicale
Rispetto sì allora il capo quando la malagiustizia innesca la rabbia
Sì quindi Giandomenico perché
Prima sì entro allora scusate
C'è questo questo capitolo sulla sulla malagiustizia
E in cui doveva esserci appunto anche Gaia Tortora e lo introduce una un una persona tuona che è stato redattore del di ristretti Orizzonti
E adesso va bene RAI racconterà un con lui e poi chiamo l'avvocato Giandomenico Caiazza che appena arrivata mi dispiace che lo chiamiamo subito a a intervenire
Buongiorno a tutti a tutti
Sono passate più di dieci anni per l'ultima volta che sono salito su questo podio
O
Ma quando nella mente mi ha mi ha invitato ad intervenire ho capito che era molto importante insomma esserci
Non solo per il perché racconto diciamo una storia cioè il la mia storia che poi sentirete che e di carcere non sono ma per cercare di collocarlo all'interno di un di una realtà più ampia quella della mala giustizia
Che
Che colpisce ci stai ai margini ci sta soprattutto insomma in basso che sta che i poveri soprattutto i gli stranieri
Ecco chiedo scusa magari della voce che metteremo la che metteva per ogni volta una una una mozione a venire qua anche se insomma ho fatto questa esperienza per per diversi anni ecco chi non mi conosce sono e cioè come si dice come diceva Ornella ho trascorso molti anni qua in carcere
Erano su questo tanti anni sono sono sono più quindici anni così mite la pena ormai però insomma ho lavorato molto all'interno della redazione dove continua anche tuttora insomma a dare il mio contributo per quello che posso ecco
Io ci sono finito nel novantasei del mille novecentonovantasette
Quando essere albanesi in Italia significava essere trattati come un pericolo pubblico
Ecco io com'è stato detto che anche prima perché poi c'è stata diciamo così buona
Una
Una sfilza di albanesi ecco erano la ma secondo me è una coincidenza anche se c'è da dire che comunque c'è una forte rappresentanza ma non perché noi siamo diciamo
Un popolo e sull'appalto particolarmente violento o incrina la al crimine per il carcere diciamo è sempre stato
Ma de così a
Una una
E come una un imbuto che che costruito di di vari filtri quindi chi ci trova qui in carcere è un po'precipitato questo precipitato fatto proprio da dalle persone che che sono appunto
Che che spesso sono di più idonei lo stigma che soffrono di più i processi di criminalizzazione
E quindi
è molto probabile ma questa è la mia tesi che gli albanesi sono quelli che sono soggetti di più a questi a questi processi di criminalizzazione però vinto donando alla mia storia ecco avviene appunto io a
Venivo da un Paese che era che era ancora in guerra civile devastata e novantasei vera guerra civile arriva in una società in cui ma dove il in media i telegiornali parlavano di noi tutti i giorni sempre per raccontare storie di crimini di violenza e di paura
Io righe ricordo non faccio il nome di parlamentare però c'era chi in Parlamento proponeva perfino di sparare ai gommoni che trasportavano persone detenute Bersani per professione disperata ha mai paga sottrazione dei detenuti
è in questo clima diciamo così dove appunto di confusione
Che ho commesso anch'io insomma un reato un reato tanto stupido secondo me autodistruttivo
E che la via e da lì che la mia vicenda giudiziaria poi ha preso ha preso una piega che ha oggetto posso dire senza esitazione c'è un caso di giustizia punitiva giustizia esemplare sproposito è sproporzionata
Ecco in quel clima appunto di trazione di confusione
Ecco mi sono trovato in calce realtà aveva appena finito il liceo verso Panama in quegli anni e sommare giovanissimo
Avevo trovato nella tra l'altro come come spesso fanno i gli immigrati ha così al anch'io lo trovate nella comunità degli immigrati un rifugio
Un rifugio che però in assenza di alternative ecco di diventa a tra un una dimensione caratterizzata da da rabbia frustrazione come dire diventa una trappola
Avere successo che un amico mi chiese un prego Navona uno un favore sono dice devi dare una mano per per recuperare un credito un prestito che aveva fatto ad un altro connazionale
E io accettare questa richiesta diciamo così di aiuto senza capire davvero alle con le conseguenze di quello che stavo facendo
Prego avevamo un piano abbastanza semplice cioè se non assunto con il sesso col senno del poi ecco
Trattenere la sua ragazza finché l'unica no no non non non tornava poi a restituire i il debito ecco no non ce ne davano conto neanche della gravità
Intanto e quindi la
La ragazza che era a a a casa mia nel frattempo insomma stava con la mia ragazza cucinavano insieme quindi non c'era né violenza né no no altro l'opera persino segnalati insieme a fare la spesa al supermercato giusto per dare un edema della a del tipo insomma della
Della cucù qualità si direbbe del sequestro no
Ha quindi una una situazione del tutto surreale poi ci fu una trappola nel senso che il fidanzato ci chiama dice guardavo i soldi venite ci dà appuntamento in un posto dove dove avrebbe dovuto restituire i soldi
Quando arriviamo lanciano i carabinieri che ci aspettavano ci arrestano ecco venne accusato appunto di sequestro di persona a scopo di estorsione articolo seicentotré del Codice penale
Ecco questo è l'articolo più grave che il Codice Penale detti non lo direbbe no ai e l'omicidio più grave l'altare questo perché prevede una pena per venticinque da un minimo di venticinque anni fino all'ergastolo mentre per l'omicidio e da lì minimo di ventuno fino all'ergastolo e quindi io ricordo il dopo insomma aver fatto l'isolamento e tutto mi portano in sezione mio compagno di cella Gava siciliana sia mi porti una sezione di alta sicurezza ecco
A tra l'altro perché è considerato un reato di crimine organizzato
E dove ricordo insomma ricordo senza questa proprio nel momento in cui sono ha visto bene carta visto di cosa mi accusavano e dice lega con Patrizio turco questo è peggio di un omicidio dice l ho capito insomma che cambia di
Mi sono reso conto di aver da alcuni
Che aveva fatto un reato da vent'davvero grave però c'è sempre la speranza che comunque capiscano ecco che che che si trovi dall'altra parte un minimo di di comprensione di compassione
In realtà faccio il processo mi condannano a venticinque anni il minimo della pena
Prevista per quest'articolo per questo dato tolgono un terzo della della pena per l'incensuratezza la giovane età quindi fa calo tutte queste attenuanti lo portano a diciassette anni ecco una condanna esemplare
Ecco quindi si condannano come se fossimo una banda armata una Panda un crimine organizzato ecco chiaramente una dice ma ma potevano fare altrimenti si il Codice Penale prevede anche il sequestro semplice il se c'è l'articolo seicentocinque che prevede da uno a cinque anni però in quel caso secondo me era il mille novecentonovantasette appunto in cui noi albanesi di avere albanese erano considerati come una minaccia collettiva e quella sentenza
Voleva parlare non sono ammesse ma ma manda un messaggio anche agli altri tipo del tipo guardate cosa mi succede sbagliata ecco il quel il tribunale in quel caso
Diventò un megafono della politica dell'informazione ecco secondo me questo o ma la giustizia ecco
Al è una faccia della mala giustizia una delle tante facce della mala giustizia
Ma durante la la carcerazione poi mentre lavorava ristretti Orizzonti ho scritto raccontato va raccontato domande ride decina le storie di mala giustizia
Un intorno a me vedevo che però qua prima o poi qualcuno qualcuno ci ha le persone uscivano in permesso
Usciva dalle misura alternativa mentre io non lo potevo fare perché tra l'altro avendo avuto avendo questo grado di seicentotrenta fai parte di una cacca categoria che è definito dall'articolo quattro bis dell'ordinamento penitenziario che escluso da ogni tipo di di beneficio da da ogni tipo di misura alternativa
Ecco
Quindi si chiama reato ostativo comunque siccome nel nel quindi l'unico modo per uscire da questa situazione ecco collaborare con la giustizia ma io non avevo nulla su cui il cocco collaborare perché è stato arrestato in flagranza di reato quindi non c'era nulla nulla di cui parlare così con l'aiuto di di di di giuristi c'è una bella prona statista professoressa da Losanna Tosi
Era ma non magistrati attenti a quei tempi c'era Alessandro Marrai gara che che si era presa a cuore anche perché se non ricordo adesso che si era preso al cuore questa Nava le le la mia situazione
Quindi proviamo tentiamo la via della collaborazione inesigibile
Ecco ora quel ecco appunto sostenendo che e non potevo più che non si poteva chiedere debba pretendere la collaborazione da da me perché non avevo nulla di collaborare
Mi mi è Vincenzo Arnone stanza facciamo ricorso invece mi rigetta il ricorso proviamo a rifarlo di nuovo insomma diversi tentativi andati a vuoto perché dicevo e insomma ogni stanza veniva rigettata
Alla fine chiese udienza al magistrato di sorveglianza e il magistrato mi dice se lo faceva tempo Edoardo dovrò concederlo anche a quelli che hanno fatto sequestri illegali quindi non si voleva creare un precedente ecco secondo me anche questa ma la giustizia
Nel caso nel nel senso che non si guarda il caso concreto non si valuta l'uomo non Simonetta il cambiamento il tempo si guarda appunto no ci si guarda il degli esteti che questa sentenza
Potrebbe produrre ecco
A quindi a allora dico che che la mala giustizia non sa non è solo l'errore giudiziario non è solo l'ingiusta detenzione
E anche quando si applicano appunto appunto pene conta quando si applica il carcere con un un secondo fine un secondo Cina
Ecco è lo stesso meccanismo poi quando si parla di di carcere per chi protesta anche in modo pacifico adesso con il decreto legge per chi migra perché perché viola i confini per chi vive fuori dalle regole di un ordine sociale che che protegge chi invece è già garantito ecco CUP quando si introducono orali siete dati simbolici e categorie morali in cui si dividono i buoni e dei cattivi in modo ideologico emotivo e mediatico secondo me si è sempre di fronte a una ma la giustizia
Ecco è un molti dubbi
Anche sul sul sul sul recente diciamo introduzione del reato di di di femminicidio per cui è previsto l'ergastolo perché no non non perché la violenza maschile sulle donne non sia un problema il nome ma perché ecco qua temo che in nome della tutela delle donne si rafforza una giustizia patriarcale delle che conti una a trattarle come soggetti deboli appunto come femmine già anche secondo me anche sbagliato utilizzare più questo
Con questo termine perché perché che sia l'idea appunto di di di di di ritornare a quella logica arcaica per quelle donne profondo vanno protette non come persona
Ma come ma come Sam viene appunto perché madri perché moglie perché utili ad una società per patriarcale e soprattutto introdurre un reato che impone una pena esemplare come l'ergastolo quasi in modo automatico tra sono ancora una volta il diritto penale in un dispositivo ecologico
Che risponde solo con il carcere anche questo secondo me malagiustizia ecco quando il diritto rafforza le ha dette disuguaglianza in questo caso le disuguaglianze di genere invece del di contrastarle ecco ecco adesso con concludo però ho preso cioè compreso il mio caso è anche quello della della appunto del tra virgolette del femminicidio perché adesso a sono diventati due il reati più gravi diciamo del codice penale italiano che sono se sequestrare dediche uccidere del femmina
Tutto il resto si può discutere si può contestualizzare Sisifo negoziare e che questa non è una coincidenza
è la prova che il diritto non è neutro
è un campo che è chiaramente un campo di battaglia chi lo scrive e lo lo lo applicano interpreta lo fa spesso dentro una cultura una visione del mondo un agire una gerarchia di valori
Ecco per questo io è concludono sono uscito dal carcere con la convinzione che la giustizia sia solo sbagliata sono situazioni sto sicuro che non può cambiare se non cambiano anche il modo in cui noi raccontiamo
Che c'era ancora il modo in cui si raccontano anche giornalisti e chiunque si occupa di raccontare raccontare chi viene punito come viene punito perché viene punito perché questo continua a parlare a scrivere a a a discutere ecco
Per me ed è diventato anche non solo un modo di vita ma anche un come dire una missione perché ho continua nonostante abbia finito il la carcerazione quindici anni fa continua a farlo tuttora ecco perché bisogna bisogna rimettere in discussione l'intero ecco diciamo impianto penale che continua a rispondere come lo vediamo vediamo tutti i giorni ai problemi sociali e culturali con una sola risposta il carcerato ecco io avrei finito grazie per avermi ascoltato
Caspita il torneo in questi anni si è diventato praticamente un teorico del diritto complimenti
Bene no davvero
Grande
O seduto è seduto di fianco a me l'avvocato Giandomenico Caiazza penalista è stato presidente dell'Unione camere penali italiane dal due mila diciotto al due mila venti teme dirige picco M inserto del Riformista dedicato ai temi caldi della giustizia
Ecco avvocato a lei la parola siamo Cornuda
Dove vuole no come volete voi quarta qui d'acqua se delle
Grazie innanzitutto per questo invito anche se ha coinciso con una giornata un po'faticoso un'udienza a Bologna ah siamo riusciti a insomma ad essere qui non potevo mancare perché non posso mancare un invito di ristretti orizzonti che è una realtà
Straordinaria della vita civile
Di questo paese non potevo mancare un invito di Ornella
Favero
E non solo il merito di essere protagonista di questa realtà straordinaria ma da alcuni mesi anche abbiamo l'occasione di lavorare insieme a a questa piccola ma bellissima esperienza dell'inserto PQM del Riformista cerca di affrontare i temi della giustizia
Con rigore tecnico ma al tempo stesso con l'anno scorso di divulgazione perché dobbiamo
Riuscire a farci comprendere noi che parliamo di giustizia e di questi Problemi perché
L'ascolto
Di questi temi è un ascolto difficile
Noi non dobbiamo dare per scontato
Che ciò che
Appare
A molti Dinoi
Ovvio
Non discutibile
Non dobbiamo dare per scontato che la scala valoriale che noi
Riteniamo quella naturale
Sui temi della giustizia del carcere
Sia quello
Più facilmente percepibile dall'opinione pubblica è il contrario
Chi si occupa
Di questi temi che si occupa di carcere chi si occupa
Di giustizia Assad di essere portatore
Io lo ripeto spesso fino alla noia
Di idee contro intuitive
Noi proponiamo
Dei principi e delle regole che la normalità delle persone
Fatica condividere
Se noi parliamo di presunzione di non colpevolezza
Dobbiamo essere consapevoli che si tratta di un principio
Che la gran parte delle persone
Fatica a comprendere
E e viene anche difficile pretenderlo che Rocco che lo credo che lo comprenda
Se tu ti trovi di fronte al servizio giornalistico che ti presenta in catene
L'arrestato
Raggiunto da prove straordinarie ci dice servizio giornalistico della sua responsabilità per quell'orrendo delitto
Che ripugna a tutti noi
In quel momento
E spiegare che in quel momento per quella persona
Penso
Che o perire funzioni il principio di presunzione di non colpevolezza è un'impresa titanica
è un'impresa titanica
Però chi ha scelto questa strada
Cioè i valori della giustizia e della difesa della giustizia dei principi costituzionali deve avere questa consapevolezza
Sapere che la strada è dura
Perciò quando parliamo di giustizia Emma alla giustizia in fondo se noi ci ragioniamo
La giustizia è una aspirazione la ma alla giustizia cioè il deragliamento dell'amministrazione della giustizia
Dà i principi che dovrebbero governarla è e e il pane quotidiano
D'altronde la ragione stessa del nostro impegno
Io mi sono sempre interrogato sulla ragione per la quale io abbia scelto dal primo momento
Di fare l'avvocato penalista
è perché evidentemente ho immaginato di intraprendere una strada che mi consentisse di dare nei limiti delle mie possibilità intervenne capacità un contributo
Per ridurre
Nella percentuale minima
Della mia esperienza personale
La mala giustizia
Parla di
Di di di di Gaia Tortora quindi di Tortora io
Ho iniziato giovanissimo avvocato durano procuratore legale seguendo il processo di Enzo
Quindi sono stato ma posso dire segnato come una specie di imprinting sai come le tapparelle che poi seguono per tutta l'Italia
Perché
Ho vissuto quotidianamente una vicenda che non aveva una spiegazione razionale
Non aveva un buon senso
Ecco chi viveva a quell'esperienza e figuriamoci gli permette ero ai primissimi passi
E lo sgomento era quello di dire ma cosa si sta accadendo che cosa
Questa follia che sta all'evidenza accadendo che storia
Cosa può esserci
Dietro una mostruosità del genere quante quali dinamiche possono portare a questo
Quali dinamiche possono portare alla difesa
Strenua dell'errore
Perché la storia del processo di Enzo e banalmente alla fine questo
Una
Grave leggerezza investigativa
Un atto di eclatante rimbalzo pubblico planetario
La evidenza quasi immediata dell'errore
L'impossibilità o perlomeno l'impossibilità la scelta di non tornare indietro di non riconoscere l'errore questo è la vicenda
Questo fa di quella vicenda una dimensione paradigmatica
Perché molto spesso
Le vicende di mala giustizia sono le vicende
Di difesa
Orgogliosa
Di un punto di vista anche quando il punto di vista
Viene meno
Quindi
Siamo tutti impegnati
A chi è tutti magistrati
Avvocati
Operatori della vita carceraria associazioni
Che si occupano del tema della giustizia siamo tutti impegnati a ridurre il danno non so come posso dire
Di una
Ma alla giustizia che che in agguato in ogni in ogni momento
Guardate che cosa che cosa stiamo assistendo con le vicende ultimissime che stanno virgolette appassionando e secondo me appassionando nel modo peggiore possibile
L'opinione pubblica hanno vicenda latente Garlasco Stasi
Eccetera eccetera
Che cosa c'è dietro
Che cosa ci aiuta a capire una vicenda di questo genere
Perché gli errori umani sono sono
Sono nella sono nella natura umana
L'errore valutativo
De nei limiti del ragionevole e nell'ordine delle cose
Delle cose umane
Ma quello che sta succedendo
Ci segnava un problema ben più complesso che è un problema di regole
Di regole del sistema in questo caso del sistema processuale
Perché se non riusciamo di fronte a questa vicenda senza entrare nel merito perché nessuno di non lo so voi ma insomma io non ho elementi in un senso o nell'altro
Ma se non riusciamo nemmeno di fronte ad una vicenda che sta impressionando in questo modo ad aprire una riflessione seria per esempio sul fatto
Chi se una persona viene assolta in primo e in secondo grado la giustizia si deve firmare e non è possibile consentire che si
Difenda l'ipotesi accusatoria smentita due volte dal giudice di merito
Senza comprendere che qualunque giudizio successivo non potrà mai essere compatibile col principio
Dell'oltre ogni ragionevole dubbio che il principio fondativo della condanna se non apriamo una riflessione su questo
I casi Garlasco nel tempo si si Cento pliche Ranno se non apriamo una riflessione
Sulla io dico anche sulle imprese scritti bibita
Dei reati più gravi
No non perché non sia comprensibile che si voglia in ogni momento
Individuare il responsabile non lasciare impunito come si dice il responsabile
Di un reato grave ma perché a un certo momento bisogna prendere atto
Che una qualunque indagine deve fare i conti con la consunzione del tempo la consunzione della prova
La scomparsa di testimoni e di protagonisti della vicenda
Non ha difficoltà spaventosa dell'esercizio del diritto di difesa per chi venga
Investito di una ipotesi di accusa a diciotto diciannove venti anni dal fatto
La vogliamo fare lasciamo perdere le simpatie e le antipatie quello che pensiamo ognuno di noi di questa vicenda vogliamo immedesimarsi in chi debba ricostruire che cosa abbia fatto quel giorno di diciotto anni fa
O perché quel giorno di quindici anni fa abbia scritto un bigliettino dicendo fatto delle cose terribili
Quindi va bene ma non ci perdiamo in questo per dire
Assenso riflettere se andiamo alle radici dei problemi
Ha senso parlare di carcere se andiamo alla radice del problema
Io trovo
Badate ma non non non voglio qui portare nessun tipo di opzione politica o di punto di vista io trovo
Sconcertante
Che in una realtà politica come quella e sociale
Come quella del carcere delle carceri nel nostro Paese che sono quelle che sono insomma è inutile che io
Anni metà
Recitare il rosario di quello che sono le nostre carceri
L'unica reazione del legislatore
E quella di prevedere la introduzione con il l'ultimo decreto sicurezza
Di aggravamento di reati ovvia addirittura formulazioni di fattispecie di reato inedite
Per punire l'eventuale rivolta delle carceri
Le quali sono nelle condizioni che sappiamo non ci troviamo di fronte
All'invenzione della logica cioè il legislatore invece di dire
Che cosa sta succedendo nelle carceri il sovraffollamento calpestiamo la dignità l'impossibilità di organizzare il lavoro
Come come formale
Come forma tra ricerca di soluzioni alternative alla detenzione in carcere
Per abbattere la recidiva no io
Non solo resto inerte rispetto a questo ma mi impegno e rivendico questo impegno
A punire chi volesse ribellarsi a questa situazione
Equiparando alla ribellione violenta la ribellione la resistenza non violenta come sapete col decreto sicurezza adesso anche l'atto di resistenza non violenza equiparato all'atto di rivolta
Nella forma del decreto urgente quindi noi dovremmo sostenere pensare che in questo Paese ci sia un urgenza di rivolta nelle carceri
Tutto questo è perché non c'è
Non c'è chiarezza di fondo sulle scelte
Dei valori che intendiamo difendere
Dei valori Chievo delle priorità
Il tema e capire se l'aprivo Rita
Ed ha pure difficilissima gestione
Del sistema carcere sia da un lato
Il limite invalicabile del rispetto della dignità umana
E dall'altro l'esigenza di sicurezza della collettività ma perseguita attraverso l'abbattimento della recidiva
E quindi la motivazione ad un riscatto sociale possibile
Ho finito
Di un riscatto sociale possibile
Che i numeri ci dicono
Accompagnare sistematicamente le misure alternative al carcere
Mentre
Vediamo
Numeri impressionanti per chi sconta la pena di recidiva intendo dire
Interamente in carcere quindi queste
Sono le mie disordinate riflessioni
Non ha senso discutere di questo caso di quell'altro
Se non cerchiamo di capire le problematiche di sistema di fondo e alla fine di valori
Ai quali decidiamo di dare priorità e di dedicare anche il nostro impegno perché non la nostra vita stessa
Avvocato Caiazza secondo me c'è una grande chiarezza
Sulle idee di fondo e sui valori che questo governo vuole difendere
E questo
C'è troppo chiaro e chiedo che tutti abbiano capito quello che voglio dire una piccola annotazione sulla sulla televisione
Io avevo ho coniato qualche anno fa questa espressione della tv come oracolo
Perché gli spettatori che si rivolgono al televisione proprio come se fosse un oracolo capace di dare delle risposte senza il contraddittorio dei fatti
E piatta cioè non c'è una proceduralizzazione nelle risposte che la televisione dalle questioni della giustizia
E come la teoria della Black Box tu metti una domanda dentro succede qualcosa e ti sputa la risposta
E quindi questo che cosa può porta che le risposte sono fondate proprio sul quell'evidenza dei fatti che la televisione stessa costruito costruisce quindi su questo siamo perfettamente consonanti e questa immagine ha una potenza mostruosa le aveva vinte parlato del rimbalzo mediatico della vicenda torta
Oggi ancora migliaia di persone sono convinte che lui sia colpevole
Perché la potenza di quel del di tutto il procedimento detti tutte le immagini televisive e il non pensiero della televisione
Però qualcosa deve aver fatto perché comunque se finito ecco questo e e quindi mi rifaccio ancora i temi di stamattina
Le le pagine di Aldo Grasselli privi Gapon bellissimi sulla televisione sul suo rapporto dal processo giudiziario processo mediatico grazie davvero per le sue riflessioni
E adesso siamo arrivati all'ultimo capitolo strumenti per disinnescare qui mi trovo quasi in imbarazzo perché devo presentare due persone che Totò il grande Totò direbbe sono figli a me
Perché Federica Bonelli e Carlo Riccardi sono figli a me nel senso che con Federica lavoro da trent'anni forse me a meglio non dirlo però sono trent'anni che lavoriamo insieme
Federica Bonelli avvocata mediatrice formatrice spetta in programmi di giustizia riparativa è socia fondatrice di di che cooperativa per la mediazione dei conflitti opere appresso il cento per la giustizia riparativa
E la mediazione penale del Comune di Milano
Carlo Riccardi laureato in giurisprudenza specializzate in criminologia clinica anche Louie mediatore formatore in programmi di giustizia riparativa collabora con vari organismi pubblici e privati
Fra cui il centro di Milano all'Agorà la Camera di Commercio somma sono delle persone poliedriche scavato con Carlo condiviso in Sudamerica dei percorsi formativi
Importantissime nel corso verranno sta vita con loro è qui presente la signora
Sogna Fusco sogna Fusco una mamma alla quale è stata rubata una figlia
è stata rubata una figlia travolta da da un motorino
In modo che i nostri da un guidatore spericolato
E
E poi
Avrebbe dovuto esserci ma non può essere presente perché non ha avuto un permesso di lavoro però abbiamo un filmato che ci aiuterà a incontrarlo ieri sia e inganni del padre di rami giovanissimo ragazzo morto dopo una caduta dal motorino nel corso di un inseguimento dei carabinieri per le strade di Milano sono entrambi infatti molto notti tra l'AGCI
Ecco io dò molto volentieri la parola ai figli a me ne che condurranno codesto
Questa ultima capitolo del nostro meraviglioso incontro è già comincia a fare i complimenti al nella a tutta la redazione ti lascio la parola sono in attesa di ascoltarvi con grande gioia
Solo una una cosa ricordo che poiché Rossella e la cooperativa la Ginestra li chiamerò per un brevissimo intervento non vorrei dimenticarne quindi vi ricorda di stare
Grazie grazie Adolfo grazie Ornella grazie tutte a tutti
Francesco Spriano stamattina ha detto che è terribile parlare vicino al pranzo è ancora più terribile parlare dopo il pranzo
Perché dal nostro osservatorio vediamo che in questo momento le di gestioni stanno facendo fare dei viaggi dei viaggi molto profondi dentro di esse ecco quindi con sogna dicevamo che sarà nostro compito doverti
Risvegliare
Però ecco
Adesso il il sorridere termina perché noi io e Federica essendo mediatori e quindi facendo questo accompagniamo normalmente delle storie e anche oggi siamo qui per accompagnare sostanzialmente due storia le storie sempre sbagliato è sempre un peccato ridurle
Ridurre a poche parole perché noi lavoriamo si dice per audizione aggiungendo sempre alle storie
Degli elementi perché è così che le storie nascono e poi crescono si fanno sempre più ampia
Però cerchiamo di ridurre nel senso che sia con Sonia che con il signore legami abbiamo avuto degli incontri precedenti con Federica abbiamo estratto quelli che sono gli elementi che ci hanno più colpito di queste storie perché poi le storie quanto meno una di Sonia è qui presente
Il signor Kamil sarà anche lui presente seppur in un modo che poi Federica
G illustrerò
Per parlare di questa storia
Della storia di Sir Nanda della storia bisogna Fusco e necessario mi piace introdurre il concetto dell'aspettativa no è un po'per tutti noi l'esistenza dell'aspettativa qualcosa
Di fondamentale cioè la possibilità che abbiamo
Di sapere perché è sempre andata così e ci aspettiamo che vada così anche oggi che i nostri giorni siano ragionevolmente brevi tipi di questo è un meccanismo di aspettativa che ci consente nel rischio che ciascuno di noi a dividere di uscire la mattina e già immaginare che tornerà a casa la sera anche se non lo può sapere
Queste sono tue storie di due figli che fanno ma che non ritornano più
Ed è proprio qui in questo momento che l'aspettativa viene tradita
Non c'è più quell'elemento consequenziale che lega un prima a un dopo che lega un'idea che le cose dovranno andare così alla realtà che poi dobbiamo vivere
Questo momento per sogna a una data il ventuno ottobre due mila ventuno
Il giorno in cui Fernanda diventa un corpo che col deve costringere sogna a prendere coscienza della irrimediabili età di una perdita
Però questa perdita non è frutto di un caso non è frutto di asfalto scivoloso
Non è nemmeno frutto e questo è un passaggio importante su cui poi si sogna tornerà che aveva colpito molto meno Federica di un incidente ma il frutto di quella che sogna definisce una violenza stradale
In questa storia ci sono degli altri
Gli altri sono una giustizia l'avvocato Caiazza c'ha parlato una giustizia necessaria
Che parla che dice che quello che è accaduto non doveva accadere c'è una giustizia che dice qualcosa di fondativo identitario e cioè che io sono una vittima
Io reati vengono commessi dalle persone ma Cuillo possiamo dire lo abbiamo detto e l'abbiamo vista anche oggi
Ci sono anche coloro che i reati di subiscono e che spesso non trovano un grande riconoscimento io sono una vittima quello che la giustizia dice
Diventa identitario fondativo ma è una giustizia che non mi guarda
C'è un altro altro che è il responsabile colui che guidando questo bussa a ucciso Fernanda c'è questo altro che mi guarda da pari
E che mi dice sono stato io mi dispiace
E in questa verità che sogna trova in questa narrazione
Cento parole che in qualche modo possono costruire l'idea di una possibile giustizia che mi riconosce ma su un altro livello
C'è un altro punto importante si pensa sempre oggi è stato detto più volte che gli altri quelli che i fatti li commettono siano persone diverso da noi siano qualcosa di diverso da noi
Sogna dice un'altra cosa riconosco in lui qualcuno come me come noi come una delle tante persone anche conoscenti
Che quel semaforo rosso lo oltrepassano perché hanno fretta per abitudine perché tanto nessuno mi sanziona Luís non è diverso da me lui non è diverso da noi
E pure lui è diverso da noi perché in quell'istante in quel ventuno ottobre due mila ventuno succede qualcosa luglio provoca qualcosa di irrimediabile
Il tema oggi è il disinnescare
Abbiamo parlato si è sentito parlare della rabbia la rabbia è stato detto e io ritengo che sia vero e anche buona
Quando è una rabbia che possiamo definire di transizione
Cioè che ci attraversa ci entra dentro come esperienza umana è una delle cinque mozioni primarie ci entra dentro ma ci attraversa il problema è quando comincia a trovare un domicilio una residenza dentro di noi
E quando comincia a trasformarsi in un qualcosa di diverso
Trasformarsi in che cosa
Trasformarsi in quello che il risentimento o ancora un passo dopo a quello che è il rancore
Trasformare la rabbia quindici trasformarla perché
Perché trasformare la rabbia ci consente ci può consentire poi ognuno è libero di fare della propria rabbia ciò che vuole
Di non cedere alla tentazione del risentimento del rancore perché avere nemici a volte aiuta aiuta molto
Il rancore è quell'offesa che torna su che si fa appunto ricco sentire che ci fa ogni giorno mettere a contatto con quel gusto acido che qualcosa che abbiamo dentro
Provoca e e commesse l'offesa si riproponesse ogni giorno
Il rancore si fonda sulla Romina zone mentale su questo pensiero che non passa mai su questo pensiero che appunto consente a chi lo vive di torna di far tornare sullo sterzo
Trasformare la rabbia perché
Ci consenta di non camminare avanti con la testa girata indietro
Trasformare la rabbia perché non voglio aspettare tutta la vita per riscuotere il mio credito
Tenuto conto che ci sono crediti che io non riscontro mai
E che quindi ci mettono di fronte ancora una volta all'idea della perdita e che ci siano perdite che non possono essere riscosse e crediti che non possano essere andati che non possiamo andarci a riprendere
E ci trasformare la rabbia anche per non vivere in un passato che imprigiona
Qui siamo nel luogo della prigionia ma anche le vittime possano vivere una prigionia possono vivere in una gabbia che l'efficienza a quel momento le fissa a quel tempo che è un tempo che non passa mai
C'è un dolore c'è una rabbia ma non consento a questa rabbia a questo dolore di trasformarsi in rancore
Quello che io passò sogna adesso è un tema direi un filo complicato e cioè come sia possibile disinnescare questa rabbia all'interno di qualcosa che irrimediabile
Sonia scusa ma è così ok sì proviamo
Grazie
Ovviamente anche io ringrazio Ornella Silvia
Carlo e Federica terrà adegui accorta
E
Come mi diceva Carlo si io sono la mamma di Fernanda sono non solo la mamma di Fernanda sono anche la mamma di Maria Dolores e di Salvatore hotel finti
E quel ventuno di ottobre due mila ventuno e ha cambiato radicalmente la vita
A travolto quella che che era la mia normalità
Perché penso è facile immedesimarsi in una mamma che quella mattina faceva colazione con la propria figlia
E
Ecco sì c'è salutati dandosi appuntamento per il pranzo un pranzo che poi non si è mai consumato perché ecco mi sono può pensare
Che la figlia non faccia più ritorno a casa
Che salga a bordo del suo motorino per fare il suo ultimo viaggio ed è purtroppo quello che è successo
Ed è ahimè purtroppo quello che succede troppo spesso nel caso della violenza stradale
Quindi c'è quell'aspettativa di di vita che viene completamente dell'usata che cosa
Da noi
Da noi che continuamente non rispettiamo le regole da noi che continuamente non riusciamo a
Prima si parlava di un meccanismo di deresponsabilizzazione
Ecco dovremmo imparare a sostituire quel meccanismo con un meccanismo empatico
Perché oggi i numeri della violenza stradale sono di numeri spaventosi permettetemi di sottolinearlo perché in Italia si contano tre mila cinquecento vittime minimo in un anno
Sono tantissime sono io ai ragazzi perché vado nelle scuole a portare la mia testimonianza e questo percorso mia anche permesso di diventare educatrice di sicurezza stradale quindi ci faccia i conti con queste cose e ma per dare un'idea era grazie di quanti sono tre mila cinquecento vittime al di sotto dei trent'anni quindi è una generazione che viene cancellata ogni anno
I ragazzi provate a immaginare il sedici chilometri di corpi stesi uno accanto all'altro
è uno di quei corpi era quello di mia figlia
Nel due mila trentuno
E mai avrei pensato che potesse succedere a me
E purtroppo è quello che tutti noi pensiamo anche qui in questa sala io ne sono sicura aderenza stradale qualcosa che la sentiamo troppo lontana fin quando non ci colpisce invece è una cosa vicinissima perché la strada è democratica
La strada Moshe e chi ha chi colpire
E quella mattina è toccato a mia figlia Manni prima era toccato a la mia migliore amica dall'inizio dell'anno in Consiglio vengo da Positano in questi era Murphy Tana sedici chi lo no trenta chilometri da Vico Equense a Vietri contiamo già cinque ragazzi morti per violenza stradale
Io credo che numero nessuna società civile si può permettere
E quindi quella mattina quando ricevuto quella telefonata che mi avvertiva che mia figlia aveva subito un incidente
E attenzione perché prima si parlava del valore delle parole
Incidente qualcosa che tu non puoi evitare
Invece io vi spiegherò e vi dimostrerò che il novantasette per cento dei casi non sono incidenti ma sono frutto di scelte consapevoli
Penso che per la maggiore tutti abbiamo una patente di guida giusto quindi tutti sappiamo che al semaforo rosso si ferma
Quella mattina questo non è successo perché la fretta l'abitudine come diceva Primo Carlo la routine il pensare che non possa succedere niente di irreparabile che è impossibile che quella cosa possa avvenire perché magari l'ho fatta ieri l'altro ieri e mi è andata sempre bene invece quell'impossibile nel momento in cui diventa possibile ferma delle dita
E quindi quel numero è una storia tanti numeri poi diventano una statistica è questo è un grave errore
Perché dietro quei numeri ci sono dei ragazzi ci sono riusciti ci sono dei dei fratelli ci sono dei fidanzati degli amici che nel caso di mia figlia l'aspettavano a scuola mia figlia non è non è mai arrivata
Più a sedersi in quel banco non si è mai più diplomata perché perché qualcuno ha scelto di non rispettare le regole
Però quanti di noi lo facciamo
Voi pensate che quel ragazzo Domenico a me piace chiamarlo per nome
E il ragazzo che era alla guida che ha investito mia figlia era uscito quella mattina di casa per
Uccidere qualcuno
No
Quindi
Con questo che cosa voglio dire che è importante la percezione del rischio è importante rispettare le regole prima l'avvocato parlava di regola fondamentale proprio perché se rispetto me stesso rispetto agli altri
E questo è il meccanismo dell'empatia calarsi nei panni degli altri perché quello che non voglio per me non devo farlo capire agli altri
E purtroppo invece accade di continue ancore ancora ancora quindi prima si parlava anche di una giustizia
Penale
Per me Giacomo Sperto successivo arriva troppo tardi
Cioè né dobbiamo cambiare proprio qualcosa il punto di vista
La prospettiva bisogna arrivare in prima
Per mia figlia e carte
Io l'ho capita nel momento l'ho capito nel momento in cui ho visto l'ennesimo colpo steso sull'asfalto che cosa potevo fare potevo solo prendere consapevolezza che mia figlia non diveniva più restituita
Ne quel giorno e né nei giorni successivi
Quindi
Provare rabbia
Perché cosa per Domenico che aveva fatto una scelta sbagliata sì sicuramente non giustifico la sua scelta
Però giustifico Domenico perché fa parte di quel sistema
Mi chiese di quel sistema che continuamente sceglie qualcosa di sbagliato
Con superficialità
E allora nei giorni successivi ovviamente i primi giorni anzi le prime settimane sono state recinti mani del silenzio
Dove prima si parlava di di frantumi bisogna raccogliere tutti quei cocci e capirne che cosa farne perché vivere la tragedia della perdita di un figlio qualcosa che credo si possa capire dimezza spezza è una ferita così profonda che
E è un dolore inumano
E quindi proprio perché
L'ho vissuto lo vivo e qualcosa dal quale non si guarisce più lo si può curare però il lavoro dell'otto non finisce più quindi ho capito che dovevo fare qualcosa dovevo rimboccarci nella manica
Ma questo poi viene successivamente ora vorrei fare un passo indietro è ritornare a Domenico
Ovviamente anche Domenico nel momento in cui si è accorto di aver ucciso qualcuno
Soprattutto una ragazza di diciassette anni
Anche per l'Ulivo la vita si è fermata
In tutta questa storia io sono una mamma fortunata voi direte perché sembra strano
Perché quel ragazzo Cerci Sonia figlia sì assunto immediatamente tutte le responsabilità cosa che non è scontata
Le assicuro io faccio parte di un'associazione dove siamo più di cento famiglia io sono l'unica ci ha avuto questo come dire privilegio forse perché è importante per noi genitori sapere la verità
Sapere che quella persona che ha commesso quell'errore ha capito l'importanza dell'errore commesso
E quindi niente Luis subito ovviamente come vi dicevo si è assunto le responsabilità ma
Mi ricordo che
In tribunale alla prima udienza Domenico non c'era
Io ho chiesto all'avvocato amico perché come vi dicevo Positano una comunità così piccola e quindi si si conosce tutte ho chiesto all'avvocato che difendeva Domenico perché non era presente lo mi ha detto ma ce la fa
E devastato
E io sinceramente come mamma lo capisco perché in quel momento Domenico ventisette anni
Aveva quasi metà della mia prima figlia
è come raccontato a Carla Federica a quel semaforo rosso io sono sorpreso mio fratello e successivamente anche mio padre
Hanno rispettato quindi capite c'è Domenico poteva essere mio padre poteva essere mio fratello poteva essere mio cugino il mio conoscente perché ormai era diventata un'abitudine
Proprio perché non era mai successo niente
E niente l'avvocato mi mi ha detto non non riesce non emotivamente proprio non ce la fa
E io ho chiesto la possibilità di fare avere un un tema di Fernanda a Domenico
Aveva scritto appena una settimana prima
A scuola ed era
Il titolo era che cos'è l'amore questo eterno sconosciuto
Vi assicuro io non l'ho portato perché non mi hanno fatto portare le cose dentro però per noi è diventato un vero e proprio testamento un'eredità Fernanda parlava di
Un unico scopo nella vita quello di amare
Parlava di perdono come atto gratuito da fare prima se stessi e poi agli altri
Come atto gioioso
Come dono che si da senza chiedere nulla in cambio
Quindi
Consegnato questo tema l'avvocato alla seconda udienza Domenico è arrivato io mi sono accorta che quando sono entrata in tribunale ero con mia figlia con mio marito
Con il fidanzato di mia figlia c'era questo ragazzo appoggiato ad una colonna piegato in due io non conoscevo Domenico ma l'avevo mai visto
E dico a mia figlia chissà
Quale sarà il problema di questa razza
Perché dalla questura si capiva il forte dolore
Si percepiva quando uno prova quando qualcuno prova un dolore guardando l'altro Sicily specie capisce che anche l'altra persona soffrendo e arrivato il mio avvocato mi ha detto guardi c'è il signor USA Domenico vuole parlarle
Io e mia figlia abbiamo accettato mio marito no
Ed è giusto anche quello perché magari
L'elaborazione del dolore l'approccio al dolore e differente da persona a persona va rispettato non ci sono dei tempi non c'è un un metro per misurare anche il turgore quindi non va giudicato quando ho incontrato Domenico la cosa che mi ha sorpreso che lo mi ha guardato negli occhi non abbassato lo sguardo
Ovviamente mi ha chiesto scusa
E
Io io ho detto gli ho spiegato che sapevo che il che lui non voleva uccidere Fernanda però l'aveva fatto
E lui mi ha risposto ha ragione se potessi tornare indietro riavvolgere il nastro mi fermerei tutta la vita davanti a quella a quel semaforo però mi ricordo che mia figlia la sorella di Fernanda di appena ventidue mesi più grande la guardato negli occhi e gli ha detto non vorrei trovarmi parto post
Questo è importante perché nella violenza nel dolore
Condiviso nessuno vince non ci sono né invincibile né Pingitore siam tutti quanti per studenti
Ci siamo abbracciati abbiamo pagato pianto assieme io non conoscevo la giustizia riparativa
Però poi dopo lo scoperto
E quello era stato il mostro primo passo ed è stato importante perché il mio dolore era il suo dolore
E niente
Ed è stato un bel momento di condivisione per me io dopo mi son sentita alleggerita
Mi sono sentita libera
Questo significa per tornare non significa
Cancellare quello che ha fatto non significa dimenticare la scelta sbagliata che ha fatto ma significa proprio poter mettere a servizio anche della comunità quell'errore
Farlo diventare memoria collettiva farlo diventare una storia importante dalla quale imparare per non ripetere quell'errore
E questo
Meno forzare la giustizia riparativa
Me lo fa fare ecco perché mi dà la possibilità di raccontare
La più Lezza per mandare e amore
E quindi accanto a quel dolore che è diventato il mio migliore amico perché mi accompagnerà per tutta la vita
C'ha messo l'amore
E credetemi l'amore è più forte del dolore
Quindi
Si può si può trovare
Forza anche da tragedie così si possano trasformare in qualcosa di di prezioso il perdono a me piace dire che la Profumo di fiori carte Stati
E quindi e bellezza ne vale la pena investire in questo non so se ho ricordato
Tutte le domande
Grazie grazie
Prima di passa la parola a Federica per la nostra seconda storia è un po'questa idea del perdono come del lasciare andare il perdono non è un concetto proprio della giustizia riparativa tutt'altro
Perché il perdono e anche percorso personale intimo indipendente da tutti gli altri che una persona può fare Pratchett questa propri degna del lasciare andare l'altro del non ancorare più la propria vita
All'altro all'altro che ha fatto del male e quindi diventa come diceva sogna un atto altruisti così ma anche egoistico quindi non dipende più da tempo
Ti lascio andare no
E qui cito un titolo di un libro prodotto dalla dalla redazione di ristretti spezzare la catena del male no proprio questa idea di questi anelli che ci tengono ancorati a qualcosa che ancora una volta consapevolmente decidiamo di lasciare andare lì su questo ci tengo e poi passo la parola Federica
Non è in discussione chi non riesce a fornire perdono chi non riesce a fare questi percorsi proprio perché appunto sono percorsi personali e quindi così tanta dignità noi dobbiamo dare a chi riesce a fare questi percorsi
Ma altrettanta dignità dobbiamo dare riconoscere a chi questi percorsi non riesce aperta parentesi ancora a farli o a coloro che non riusciranno mai a farle perché ci sembra importante
Che questi elementi appunto di dolore e di sofferenza che entrano nelle persone
Nella loro soggettività abbiano anche la capacità di dirci di farci riflettere sul fatto che poi ognuno consapevolmente però possa scegliere che cosa fare della propria vita anche se nella propria vita fa una vita di rancore è importante che però se lo si faccia consapevolmente sapendo però che qualcosa di diverso potrebbe essere
Va bene grazie del
Grazie grazie anch'io inizio con un ringraziamento a Ornella alla redazione per questo invito
E anche con una disponibilità appunto a fare quella famosa incontro in redazione che non siamo riusciti a fare prima della giornata di oggi ma che ci terremmo tanto a recuperare come un post
Festival quindi un posto aggiornata e quindi se insomma se c'è accogliente avremo davvero il piacere di incontrare la redazione dopo dopo questa giornata
E allora a me il compito di introdurre la seconda testimonianza quella del signor Eyalet Iaia e ricami
Papà di rami abbiamo incontrato signora legami a Milano presso il nostro centro di giustizia riparativa come è stato detto purtroppo
Avendo diversi datori di lavoro diciamo così quello la persona che lo ha autorizzato a incontrarci prima della giornata di oggi non è la stessa che invece non lo ha autorizzato essere cui non poteva davvero fare altrimenti era molto dispiaciuto e allora abbiamo provato a pensare come
Diciamo così poter portare la sua voce la sua presenza
E siccome però sia io che Carlo siamo dei disastri con la tecnologia siamo riusciti a registrare un'intervista molto malamente
Male
Malissimo e quindi quando poi abbiamo riascoltata abbiamo detto come facciamo
E poi fortunatamente grazie Ornella entrato nel nella nostra vita Ernesto ginestre che voglio ringraziare non so se sia presente oggi qui Ernesto
Ma anche se non c'è volevo ringraziarlo perché è un volontario da una persona che ha preso in mano questo materiale
Video audio
E e lo vedrete a diciamo così appiccicato alle immagini e al sonoro che è pessimo
Tutta la trascrizione di quello che il signore di camminare accontato in modo tale da rendere questa testimonianza il più possibile fruibile
Allora ventotto novembre due mila ventiquattro è questa la notte in cui rami perde la vita e il signore legami a differenza della storia che abbiamo appena raccontato una persona che non ha non ha ancora una verità processuale
Sapete che il processo è in corso le indagini sono in corso e quindi il signor legami e una persona che attende una risposta dalla giustizia penale
Non ha una giustizia e quindi non esiste una parola fondativa che ha segni a quest'uomo
Il nome di vittima non esiste questo livello e non esiste quella giustizia che lui chiede lo sentiremo in questo video
è una richiesta di giustizia se facciamo attenzione alle parole non è mai una richiesta di pena è una richiesta di giustizia
Al Signore inganni manca anche l'incontro l'incontro con l'altro
Occhi negli occhi non è avvenuto e non sapremo se avverrà e se sarà possibile che avvenga
è un uomo che vive insieme alla sua famiglia una mancanza è una perdita che lo ascolteremo toglie il senso della vita
E quello che ha colpito tantissimo me e Carlo oltre a questo grande sorriso con il quale quest'uomo ha fatto ingresso in ufficio
E col quale ha voluto presentarsi a due perfetti sconosciuti che eravamo IVA Carlo quello che ci ha colpito
E a che vedere con un primo disinnesco è sicuramente il fatto che da un'esperienza che riguarda la vita personale e familiare del signore di cammini
Ci sia stato un passaggio a quella che è la vita sociale comunitaria del Signore inganni credo che tutti voi sappiate il ruolo decisivo che quest'uomo ha avuto nei giorni sul successivi a a quella notte
Rispetto alla non degenerazione di una violenza e di una vendetta sul territorio della città di Milano a partire dal quartiere di appartenenza il quartiere Corvetto
Lo ascolteremo
I emesso di ingiustizia il dolore e la sofferenza
Non necessariamente devono trasformarsi in una vendetta che si agisce
Se vuole creare il bene puoi farlo anche non scegliendo di duplicare il male e questi sono dei passaggi che ritroveremo in questa intervista questo primo disinnesco ci aiuta ad avvicinarci ad un'altra domanda di giustizia che il signore legami porta e che è una domanda di giustizia che ha a che fare con l'altro
Non solo quindi rispetto a che cosa hai fatto tu
Ma soprattutto rispetto a chi sei tu
E questa domanda lo ascolterete dalle parole del diretto protagonista nasce ci sei tu nel momento in cui durante l'inseguimento che dopo la caduta davanti ad un ragazzo morente rispondendo all'affermazione è caduto
Sì ascolta uno degli appartenenti alle forze dell'ordine dire bene
Allora questa parola bene è una parola che ha a che fare con la domanda dalla quale sono partita non è una questione che riguarda che cosa hai fatto tu ma una questione che riguarda il chi sei tu
Vale a dire come possano convivere in una persona in un uomo in una donna che rivestono anche un particolare ruolo nella società
Una tensione alla protezione di tutti un'attenzione alla sicurezza con lascia consapevole riprendo l'espressione causato sogna di un compiacimento di un castigo
Questa domanda ha molto a che fare anche con la frantumare l'India che abbiamo ricordato nel corso di tutta questa giornata perché questa parola bene
Si deposita nel tempo del signore di grammi di un tempo lo vedrete che per lui si è fermato in quella notte
Ed è una parola che si deposita senza l'ordine di un racconto la frantumando e l'abbiamo definita in questo modo questa mattina non tanto rispetto al racconto che quest'uomo è capace di fare di se stesso
Ma rispetto al racconto dell'altro che manca completamente il racconto di chi sceglie di rispondere bene
Forse questo non è il tempo della giustizia riparativa e forse non arriverà mai questo tempo non lo sappiamo però questa domanda esiste già
E la risposta non potrà
E di questo siamo sicuri tutti quanti
Non potremo trovare risposta in ciò che verrà scritto in una sentenza sia che sarà una sentenza di condanna sia che sarà una sentenza di assoluzione in nessuno di questi casi questa domanda troverà una risposta
E allora nel provare ad avvicinarci come abbiamo fatto io e Carlo in modo molto parziale molto limitato rispetto all'enormità di questa esperienza però pur nella limitatezza in modo molto profondo quello che proviamo a fare mettendoci all'ascolto di queste parole
Renderci conto come questa esperienza
Di morte di perdita abbia portato il signore inganni a contatto non solo con una perdita individuale ma anche col significato più alto e più ampio che ha la parrocchia relazione con quella degli altri il significato del mio stare in relazione con gli altri sul valore di questo patto di fiducia che noi costruiamo gli uni rispetto agli altri
Perché hai detto bene davanti a un ragazzo che stava morendo qui c'è un secondo elemento molto che ci ha colpito molto di disinnesco
E questo secondo elemento del disinnesco risiede in questa domanda
Che è una domanda che apre e che non chiude lo scolpite Rete il signore legami pone questa domanda che chiama l'altro a rispondere su un piano appunto di responsabilità non solo verso la legge ma anche verso la persona
Ma non generalizza mai non costruisce a partire da questa domanda degli universali lo sentirete c'è colui che risponde bene ma poi ci sono tutti gli altri che non sono così
Questo è un passaggio molto importante che ci dice molto della capacità di quest'uomo di disinnescare nel momento in cui è rinuncia a costruire dei facili universali che sono il presupposto per la diciamo solidificazione di un sentimento di odio
Il signore camicie dice che tutto il resto non deve perdere senso perché se tutto il resto perde senso perdo spesso anche io
E questo è un punto di disinnesco molto importante pur trovandosi di fronte quest'uomo all'impossibilità di vivere il rispecchiamento del dolore negli occhi dell'altro
Questo bene impedisce questo rispecchiamento
E questo bene impedisce anche di sentire che il mio dolore è il tuo dolore queste sono delle dimensioni che signora i cammini non ha non non possiede non ha incontrato forse le incontrerà forse non le incontrerà mai più ma sicuramente il suo modo di stare a contatto con questa domanda
Ci fa dire che quell'includere l'altro nel discorso questo uomo purina senza di tutto quello che abbiamo detto ha già iniziato a farlo
Non se l'è dimenticato questo altro che non ancora un volto un nome per essere incontrato e quindi a questo punto non ho molto da aggiungere se non magari chiedere a Francesca o Accili può farlo
Se magari le luci possono essere non lo so se si possa fare un pochino abbassate per facilitare la lettura
A a chi guarderà il video
E possiamo ascoltare
L'intervista
Grazie grammi dei
Vegan ogni anno lo dedicherei OPA nautica dovete con nuove o no spiega compirà cinquanta
Si identifica
Auguroni
Parliamo diceva amicizie minimarket ieri gli affida in via
Dieci sette dicembre due mila quattro
Il giorno dopo giorno nuovo la sempre
Ritenuto prima
Mi fa no Gorgoni
L'ottantina cioè
Raduno su cui una se temporale
Sviluppi politici
Nizzi più zitto
Di rientro
Quasi c'è ancora semantico si debba avevamo Bucalossi
Non valgono gonfio
Eppure
Gli angeli accendere tutti sembra rispetto Bonanno
Ma caverete mai Francavilla
Non posso gongola benissimo Tombs Gianmarco exchanged tom qua
Ombre quando dopo un uomo
La prova
Quand'ero con gli scriventi
Un uomo proprio grazie durante la sul continente
Un business così
Sempre
Piaceva questo sul eccetera
Comma c'è una fare il Congo
Sempre l'avvocato
Tenta una
No chirurgo
La pioggia
Perchinenna delusi
Perché non numerico alcune continua risorgimentale
Così
Lo sa sinistro sì parlato così guarda avanti con l'altro ieri nonché un salottino adottata
Pongo soffocamento Rino nemica c'era lui
Biondillo
Nicola azioni
Ha ragione porta la sua lunga Lorenzo
Anche no rivolga molti lasciamola finalina no con ogni anatomici azzanna lingua inglese si è si è imposta proprio dalla sì entrata con questo periodo come sì
Nel processo principale visto che lascia un po'
Ma all'unanimità se
Unione turno negli
Trecento quel
Poiché la velocità del mondo ne aveva rapina Mutolo più e sempre a Roma favorevole
Messori duecento sono
Senza però
Se non veri italo-somala naturale
Sorrisi hinterland
Sempre sembri rimpiangere una certa non c'entrava tant'è un comune sembri
In Francia
E lei me lo aveva spieghi
Avvocato Tondelli replica
Quasi Mongelli
Morti pongono
Parlano di così Ibrahim
Ormonali ha voluto allora scendi e ministri
Allora però l'economista negli anni inserirlo postmoderni
In questa grande senza
Per ognuno
Bancarelle
Un vivaio
E il giorno prima
Pinardi Chirac
Attorno insorge per quasi tutti ed è ottenuti
Ma che
Siccome l'amianto perché
Così un pochino così non va
Comunque c'è ammontano numero entrato sui Antonio in un modo l'uomo al quale ora minori
Non ha oratore caccia semplice seconda naturali poco
Civile
C'è il parco
Al ci quozienti
Un parcheggio
Sabato sarà rispetto
No no pazzo
Quattro tutti Bertelli non riuscì chiuso può occupato valutare Oronzo C con grande cautela
Il monologo profondo visto Alberto
Intorno non trovo più
Ventiquattro nove otto macchine del due mila ventiquattro inutili
Il miglior tengono il loro lavoro giorno interna dell'ente
Ministro Gianni organizza un alla fine di una buona
Un po'più subordina il proprio ruolo
Dopo cento più
Ventotto però una un bus con Cuba
Come se quindi possiamo ma sotto agli anziani Sir Matt presenti
Non c'è Jones consente
La mujer raggiungere simbolico curriculum non siamo comunale dovrà
Monte Mangiaracina delle
Prego perché Gramsci così ingannevole intercettato credo che Gramsci consci avrei Uccio l'amico ventuno
Comunque
Tutto quello che vuole Ringhio qua
Non c'entro in arrivo chiedendo che
La sono tutto
Come in Calabria si aggiorna
A tutto lo stesso sapore su nel gennaio ingenui e alienabilità su
Guardi un c'è in giro
Dirupi
No ribellione
Nel
Padroncini
Allora questo abuso no
Il causa lavoro Ugo Angelino a loro
Amoroso allora sì
Un po'sì insomma
Insomma Marcella stracolmo un blocco usando non mi pare
Nel grande autobus cinesi cassonetti
Sì
Monza giocosi
Comunica tutto anche messaggio lucida non sono
A casa ramo scusa nel centro città la mozione nelle se ne facili vaccino quando c'è Borgosatollo
Giunti pagine e quant'
Mo'sul punto propone il razzismo erano avvolto in un altro ruolo
Devo fare un'accusa ben
A numeri del grande no
Non quali una cosa fu un po'confusi palude
Monti tante volte
Quanto male di Onassis
Sogno centodiciotto ci sono c'è un certo
Tubini iscrizione clienti prima Tucci torna seguito
Contributo Fabio allora adesso sono personalizzazione ci non sa sentenza
Ho preso il cittadino anziano Risolo
E compilando grande decisioni incendi due mila ventiquattro ombre sul cittadinanza
Questa violenza Miatto paura
Sì
Sì sviluppo lento Mondadori cinquantuno ancora sul
Pronti via ceduta a favore Masciarelli conclusa
No basta
Che cosa di che cosa longobarda
Il punto cinquanta vicino no ma anche il suo
Il rinunciamo sconta oggi novantanove su un po'avrebbero
Lo spargimento parliamoci chiaro che c'erano
E
Tipo osé
Così
Ventidue posta USA punto bombardano libero
Allora mi ha dato avvio ad agosto ma comunque propongono che il paziente può
Nel frattempo
Allora mi auguro ipotesi risolutive conclusa molti
Non c'è c'è pomposa parlano quali sono oggi
Camus alcune lingue punching il clustering Columbia Pictures economica così
Tutta questa vicenda turisti cosa c'entra la mano Giacinto
Non vergine
Se se nel segreto alla destra vicentino perché una pronuncia qualcosa bisogna dottore porta a Cossiga
Vedi servizio
L'autobus
Marco Limoncini un c.t. gruppi anni all'articolo della solitudine poi conclusa devo con la scusa che verranno
Di confrontarci a
Sì
Ragazzine sul attraverso questa allora fondamentali a me per il momento dinanzi a un'azione incisiva Ulissi le sue a ci sono state una nasce dal loro settore sì avvocato siamo tra cui sia un sempre con
Amico di verificarne l'antico dell'incarico novembre
Non sono affluenza rimpasto
Sono loro
Arrivare allora di origine cinese
E basta
Miccoli monomandatario ulteriori minacce abbondanti sono la verità allora sedici debba
Allora un c'è una vocazione tra This must ellissi inattiva
Per il nuovo volumi non lascia per la città non soltanto ma sembra comune
Come
Più forte una sono ora
Come diceva non sembrerebbe un giudice
Ora
Interiori comunque a tutto il mondo
Su
Sì
Il tizio no sì il giudice
Invitò senza aver prima arrivando costa intorno ai giudici
Sei tu
Sì anche vocalmente in una sola
Sembrerebbe
Il suo luogo progredisca gratis in casa
Non c'è domani i stuzzichini carabinieri qualunque sera se non sarà quindi la novità tremano i nuovi fondi parlatori logico consigliere si il
Entrambi
Qualcuno aveva non c'è la signora io ha dovuto fare un po'troppo benché valutando
Va curato
Risponde l'altra
Insomma puntualmente
Della
Sì grazie
Scripps nulli ci nel mondo per la prossima volta col patinoire oggi
Non
Non ancora stralciata da solo sono giusta il punto con urgenza carabiniere islamica relativa va parte insomma
Quando si parla di solito mondiale no
Bertolucci licenziosi unite il don Gelmini suoniamo
Invece un sondaggio fatalità
Nominata arrivando sono Bisogno Anna arriverà Gerolamo
Straniera insomma ombra
Si comincia a pensare
Giorgio ma mi sembra convocherà Paraguay
Non voglio essere al corrente recente
Quasi il sessanta virgola persons
Va conduce
Spaccata a metà novantotto concilia tutti si concede troppo
Dopodiché valuteremo
Dunque nei dagli astronauti prego ma una volante
Una un problema loro
Nei
Sono disponibili
E niente
Sarà
Sotto il materasso e attento milioni di qualunque paragonare spaesata de
Più volevo fare una storia
Per i banchetti semplicemente
Credo
Piena pubblici qua quando in una non riprende al giuramento dove così
No no
Vacanze Abruzzo quasi vuoto
Ma nel tempo
Conte Juventus comunque non intende
Mai nuova questo formula mormorò
Nell'Inter in busta Sciascia generalmente negli anni d'avere valenza diversa sporca scuoterlo il risorgere un costano rosa dopo
Un gruppo
Nucleo
Vengono dalla sua
Tu che non serve
Questo è ingiusto
Mia mamma
Consapevole di questo popolo
Questa cosa nel mondo in una lontana
Un balzo tempo
Partirà
Nessuno
La sospensiva
Dove si
C'è bisogno ma sì in questo senso il volume
L'abbiamo
Rispetto
Sull'altro
Grazie alla Roma
Tratto poi con l'apertura quali appostamenti d'arrestare
Mi piaci partecipando a questa a questa ritengo due grazie la residenza grazie all'arroganza a ed era un gran classe
Sì sì allora nell'ultima va intanto grazie nell'ultima parte non ho presentato perché in realtà non era non era pre e c'è arrivata in questi ultimi giorni del fatto che la lottizzazione dell'informazione che sarebbe venuta Angelica e invece la voglio la voglio presentare perché Angelica l'abbiamo conosciuta perché è una strana educatrice nel senso che pratica strana perché
Perché la sua esperienza di educatrice nasce dalla sua storia personale
è figlia di una persona pecche è stata in carcere quindi Angelica è stata prima la figlia di una persona che è stata in carcere e poi ha deciso di diventare educatrice questa una bella e e strana storia e intanto vorrei anche dire se se vengono qui per una una cosa rapida prima Rossella e le il e lei la cooperativa la Ginestra intanto do la parola
Ok
Allora buon pomeriggio Io sono Angelica Memmio anche lo scorso anno sono stata qui a Vestone modalità abusiva non ero prevista
E ho conosciuto Silvio Ornella perché ho scritto una tesi autobiografica come stesura di elaborato finale per la laurea triennale perché ho conseguito lo scorso anno la laurea in scienze dell'educazione e ho deciso che fosse giunto il momento più opportuno per affrontare ciò che sempre provocato maggiormente dolore ossia l'assenza di mio padre e di farla diventare un racconto Nana razione terra mettere ordine a quei ricordi un posto a parte sì e un po'disorganizzati della mia infanzia
E allora ho deciso di ricomporre queste davo puzzle e scrivendo questa crisi contiene una parte autobiografica quindi del racconto di come io ho vissuto da file di gente dalle detenuto la genitoriali la paternità quindi mio essere figlia
E nell'ultima parte ho intervistato mio padre perché ecco oggi si è parlato tanto del meccanismo del disimpegno morale di bandura non citato esplicitamente ma attraverso l'ha detto ieri il meccanismo della De responsabilizzazione e e infatti studiando e lo studio mi ha fornito con gli strumenti per avere una chiave di lettura giusta del mio passato
Studiando il pensiero di Bandura ma anche di Bertolini e di tanti altri studiosi sonnacchioso non Atm degli interrogativi come ad esempio perché mio padre a differenza degli altri ha compiuto dei reati
E volevo cercare una risposta a questi miei quesiti non è stato facile perché ho dovuto mettere da parte tutti quei miei pregiudizi perché volevo far sentire in colpa a mio padre
Non solo per aver procurato dolore a ai destinatari dei sui reati ma soprattutto per avercelo
Messo noi in considerazione in condizioni di provare sofferenza causata quindi dalla sua assenza non solo fisica ma anche affettiva e quindi volevo restituire quel dolore a colui che mi aveva fatto del male
Grazie invece alla stesura dell'elaborato finale ho capito che non si guarisce dal rancore e dalla rabbia restituendo all'altro il dolore il male che gli ha procurato anzi ci
Si incatena maggiormente a non te ne liberi però quello che amo sempre dire che i figli di genitori detenuti e non sono persone che non hanno compiuto un reato
Ma sono bruscamente colpiti dal reato compiuto dal proprio genitore quindi ne subiscono le conseguenze
Ed è per questo che ho sesto quindi di diventare un'educatrice specializzato nell'ambito penitenziario quindi nell'ambito giuridico infatti sto per diventare anche pedagogista e sto conseguendo un master a Roma
Pedagogia giuridica
Forense penitenziaria proprio per affinare ancora di più le competenze in questo ambito ma soprattutto per dare voce a a quei bambini
Che non hanno gli strumenti per dare aggiusta direzione acquisti dimentica pass pure come la rabbia la vergogna il senso di colpa
Nulla rigo scritto qualcosa e inerente a a papa Francesco proprio perché il titolo di questo convegno è attrezziamoci per disinnescare i conflitti non per fomentare mi e quindi ha risvegliato qualcosa dentro di me perché per molto tempo nella mia vita ho avuto un solo grande conflitto quello dell'assenza di mio padre a causa della sua detenzione e e insomma mi ha revocato delle parole di Papa Francesco dette in un Angelus
Quando ha pronunciato che il perdono e l'ossigeno che purifica l'area inquinata dall'odio e l'antidoto che del tisane vedere il rancore e la via per disinnescare la rabbia e guarire tante malattie del cuore ecco io da questa stesura dell'elaborato finale ho avuto modo di metabolizzare
Di bonificare quelle esperienze infantili che mi avevano profondamente ferita di perdonarmi di perdonare il mio padre di non avere più pretese su come dovevano essere
Diverso sicuramente molto simile alla padre dei miei amici quando ho smesso di avere queste pretese sicuramente sono guarita
E nulla quindi da questa esperienza è nata la mia tesi e io oggi ed educatrice il mio impegno parte proprio dalla mia infanzia quindi di fungere da strumento e di rendermi portavoce di coloro che non hanno voce per esprimere i propri sentimenti
I figli di genitori detenuti portano con sé il senso di colpa la vergogna la paura di essere etichettati hanno paura dello stigma o almeno questa è la mia esperienza ovviamente non vorrei neanche troppo generalizzare perché molto soggettivo
Nulla Paese
Grazie generica siamo alle battute finali se vengono qui la cooperativa la Ginestra in e mia sorella Craxi
Ho coraggiosi
No e intanto volevo scusate ringrazio meglio Angelica perché per una cosa in particolare
Perché lei praticamente ci costringe a pubblicarla continua perché ci scrive delle cose così belle così forse onde proprio sul anche sulla sua esperienza di lavoro e sulla esser diventato un'educatrice che ci costringe ogni volta che ci manda
Una lettera pubblicarla quindi grazie che ci aiuti a fare ristretti Orizzonti
Bene e buon pomeriggio a tutti io sono sereno con il patto vicepresidente della cooperativa la Ginestra e i centro di mediazione giustizia riparativa per il Comune di Padova noi li ringraziamo intanto per questo piccolo spazio insomma per presentarci ma anche per lo spazio quella fiducia in realtà c'è stata data negli anni nel tempo
Lasciamo infatti nel due mila diciotto come Progetto del granello di senape e grazie ad una determina anche del del Comune con il gabinetto del sindaco
E nel tempo ci siamo strutturati tant'è che nel due mila e ventitré siamo diventati cooperativa e tutt'oggi i continuiamo a lavorare in convenzione con il Comune per quanto riguarda la giustizia riparativa
Ci siamo strutturati in tre aree principalmente l'aria sociale l'aria scolastica e l'aria penale
Insieme a me qui ci sono le tue colleghe mediatrici Giulia badi serrate riferente dell'Area Penale ed Elisa Nicoletti referente invece della rete scolastica
Quello che facciamo fondamentalmente soprattutto insomma nell'area sociale e scolastica è quella di gestire i conflitti sia con sensibilità azioni informazioni che hanno insomma l'obiettivo di prevenire in qualche modo i conflitti ma anche di gestirli nel momento in cui sono già a innescati
E mentre l'Area Penale invece collaboriamo con i tribunali che ci inviano punto i i casi di reati penali
E fino a poco tempo fa anche con il quartetto con l'obiettivo anche di fare incontrare ove possibile io per presenti i presupposti Autori dire atto e e vittime di reato e anche la comunità
Per quanto riguarda il sociale ringraziamo anche la polizia locale che qui con noi e che collabora dall'inizio
Proprio nella gestione di quelli che sono i casi sociali nella nel territorio di Padova
Questo strumento quello della giustizia riparativa che è uno strumento dell'incontro è in qualcosa in cui crediamo moltissimo e ringraziamo anche sicuramente il greco dissennate tutte le realtà che ci hanno affiancato negli anni ma soprattutto anche il Comune di Padova perché c'ha dato la possibilità dirà di Carlo nel territorio di continuare ad operare in questo senso quindi anche disseminare questo grazie
Non era previsto che dove si chiude il convegno si è già
Forse doveva essere collocato a un altro momento ma va va bene va benissimo così io di solito parlo a braccio non lo faccio oggi perché
Io voglio essere solo la voce vorrei di due persone detenute che vorrebbero tanto essere cui e sono certa che in questo momento siano molto in attesa di avere notizie abbiano pensieri su di noi ma non sono in altre carceri non possono essere qui
Giuliano Napoli e Tommaso Romeo sono due redattori di ristretti Orizzonti anche se adesso lo fanno in trasferta
Giuliano Napoli è stato trasferito a Parma a fine due mila ventidue per problemi di sicurezza un'indagine relativa spaccio di droga in questo istituto riguardante alcune persone qui detenute e anche il fratello di Giuliano Francesco incensurato
Tommaso detto Romeo alta sicurezza S uno è stato trasferito restano nel novembre due mila ventitré a causa di un indagine relativa anche il fratello allora né incarcerato accusato di aver tenuto contatti tra Tommaso alcune organizzazioni criminali
Oggi a distanza di anni
Giuliano Napoli che era stato trasferito a Parma ed è ancora a Parma il Pubblico ministero che ha svolto le indagini alcuni mesi fa ha chiesto il non luogo a procedere per il reato relativo alla droga
Il giudice per l'udienza preliminare accolto la richiesta
Insomma perciò per cui è stato trasferito Giuliano è stato dichiarato innocente il fratello Francesco ripeto incensurato con il rito abbreviato è stato assolto con formula piena per lo stesso reato
Giuliano è molto giovane a poco più di trent'anni all'ergastolo che da da quando ne aveva ventitré Tommaso Romeo se uno il fratello è stato scagionato scarcerato ha chiesto il risarcimento per ingiusta detenzione
Per Tommaso in questo momento c'è la nebbia il vuoto non c'è un supplemento di indagine non c'è un rinvio a giudizio tutto sembra tacere è Oristano due percorsi di educativi di lunga durata spezzati interrotte di colpo
Noi abbiamo continuato a comunicare con loro quei metodi antichi carta francobolli posta ordinaria Giuliano siamo anche andati a trovarlo Ornella Francesca ed io a Parma
E quando sono tornata a Padova ho detto direttore del comandante che baciava quel suolo della Casa di reclusione di Padova per come il quella nostra visita era stata difficile e c'aveva fatto stare male
Entrambi soprattutto Giuliano quando sono accaduti improvvisamente questi trasferimenti hanno pensato che la rabbia e tornare a modi antichi della loro vita in carcere era l'unica strada
Poi evidentemente la il percorso che avevano fatto in qualche modo gli ha modificato leggo due dei veloci passi delle loro lettere Giuliano l'inizio del prossimo anno se sarò ancora qui anche perché credo che sarà Ken Saro tenuto in considerazione forse per l'esperienza maturata a Padova
Scusate ho sbagliato per quanto riguarda la reazione a tutto questo orribile che mi sta accadendo penso che se avessi iniziato sin da subito con metodi più Rugi di rabbia magari non sarei ancora qui a lottare
Con i mulini a vento però alla fine sarebbe stato come buttare all'aria tutta la mia esperienza a Padova e alla fine sono arrivato alla conclusione che se devo subire qualche limitazione in più
Però riuscirò a custodire tutto quello che mi è stato dato e vale la pena stringere i denti
Grazia al percorso che ho fatto ristretti in particolare certe volte penso di essere un educatore
Pensate che in cella con me c'è un ragazzo di colore di venticinque anni che si trova in carcere dai diciotto ha ricevuto un cumulo di pene di ventisei anni totali per rissa e lesioni eccetera
Ha fatto tutta la carcerazione picchiando persone agenti e detenuti
Da quando è con me però non si è permesso di toccare più nessuno e ha preso un primo Steel primo semestre di liberazione anticipata
Io ho fatto leggere il primo libro della sua vita sotto minaccia nonostante sia alto due metri per centocinque chili di muscoli Giuliano è piuttosto magro
Ecco ho pensato agli incontri con le scuole di Padova e come all'Uefa re vero bene
Allora quando si hanno dei punti di riferimenti strani come è stato per me a Padova per le cose che ho fatto le mentalità cambiano e allora ecco sì penso si possa cambiare il mondo agendo prima di tutto sono gli stessi
E qui mi tornano in mente le parole di Adolfo Ceretti il nostro amico
Con il suo mantra chi sono io per me
Chi sono io per te chi sei tu per me ecco volevo dirti Adolfo che ho pensato che hai seminato tantissimo e e germogliano qua e là tutto tutto quello che tu a ristrette porno hai seminato
Io credo che ad esempio sia tempo che tu torni a parlarne d'azione del nostro Parlamento interiore
Perché quelli son stati incontri che sono stati utili
A me e a cioè a tutti noi a tutti noi non solo le persone detenute
Tommaso quasi finito e Tommaso Oristano che sono in carcere massima sicurezza dice quegli effetti della nuova circolare sulla S
Non si sentono per i sensi per semplice motivo che qui più ristretti di così è impossibile
E lo e poi dice non vogliono capire e e quindi naturalmente per molti di voi non è la cosa più importante per questo in questo momento per noi lo è
Allude a questa circolare che riguardano la sicurezza e in particolare al provvedimento partito dall'alto non certo da Padova per cui è stata interrotta una sperimentazione che durava da dodici anni
Non può non vogliono capire dice Tommaso che escludere il reinserimento per i detenuti della S significa rafforzare il fenomeno mafia il Progetto portata avanti da distretti con i detenuti dell'alta sicurezza era la strada giusta
Sia perché di tenuti di quei Circuiti si mettevano in gioco in un progetto in cui mettevano la faccia
E in più molti giovani potevano acquisire delle conoscenze importanti il mito la leggenda dell'uomo di massa si può vincere se lo vedi in modo reale come fatto
Il progetto di ristretti faceva proprio questo metteva quel mito in carne e ossa
Di fronte a migliaia di giovani ogni anno i loro sì le loro orecchie vedevano sentivano quel mito che era un uomo normale pieno di debolezze egoismo un essere nella norma
Tommaso andava in permesso a Padova sta tentando di andarci e nel di racconta mentre scrivevo lista la domanda a fare il permesso elencavo tutto quello che faceva a Padova
Mi sono impressionato di come eravamo diventati grazie alla alla redazione
Non sono dei veri comunicatori
Con una comunicazione semplice diretta per niente noiosa ci veniva normale di confrontarci con chiunque per qualsiasi argomento
La relazione ci ha fatto scoprire che noi nella vita potevamo e possiamo fare molto altro e questo forse le istituzioni in alto non lo vogliono capire la possibilità di cambiamento per alcuni detenute anche un valore aggiunto per la società in dieci anni di ristretti ho portato la mia testimonianza a più di trenta mila studenti
Ripeto mi sono impressionato e quando lo racconto agli educatori restano a bocca aperta
Oggi è stato molto bello vedere tanti giovani in quella parte lì quella del degli spalti della tribù una però per molti di noi per moltissimi di noi qui dentro
è oggi doloroso perché di solito quello rosa era lo spazio del dell'alta sicurezza
E quindi per noi dopo dieci anni vedere che questa esperienza si è interrotta
è pesante che loro non siano qui per certi momenti io penso che se anche una sconfitta nostra la sensazione di avere investito in azioni pensieri positivi
Energie per vedere oggi il nostro lavoro
Come è sparito non considerato e non capire il perché
Dolore poi pensando a come li vediamo idealizzata sicurezza cui nostra pensando a loro come li vediamo come dire annichiliti umiliati nonostante gli sforzi che qui questo carcere si stanno facendo
Concludo come dice Tommaso dall'alto ma ho sottolineato che mi ha colpito dall'alto perché se io penso a come le reazioni che ho raccolto quando adesso che c'è questo fatto che
Non non partecipano più dopo tanti anni
Gli a S io ho sentito negli agenti gli educatori nelle direttrice né tutti uno sgomento non ho sentito nessuna
Sentimento di contentezza e quindi secondo me
Mi vien da dire che nonostante tante difficoltà il clima che c'è qui dentro dopo tanti anni ci aiuta anche ad affrontare questa difficoltà è è venuto un un agente sovrintendente che ha sempre
Partecipato all'organizzazione oggi lavora altrove è venuto in ferie
è venuto per salutarci e ha detto sì mi trovo bene adesso che sono altra parte però qui
Con voi con i colleghi con e come famiglia no ecco questa è una percezione che al di là delle grosse difficoltà quasi vive come dice Tommaso dall'alto stanno buttando via una speranza molto utile per la società
Grazie grazie allora solo due parole da parte mia per chiudere poi darò la parola per la vera chiusura a Ornella
Prego intervengo
Allora
Il dialogo
Che ti ho citato
Scusate
Mi ha toccato tantissimo Sonia
Questo tuo alzare lo sguardo
Verso
Il ragazzo
Che
Ha ucciso sua figlia
Mi richiama una canzone di De André
Spara gli spiego spara dire ora e dopo un colpo sparargli ancora
De Piero non spariamo
Che tende
Alcune volte quando noi alziamo lo sguardo verso qualcuno
Troviamo Lo sguardo dell'altro e a quel punto
Ci sentiamo responsabili anche
Del male che lui ha commesso
Diventiamo
Si instaura questa responsabilità dell'uno verso l'altro oppure uccidiamo
Perché non alziamo lo sguardo verso l'altro e possiamo uccidere
Anche voi Dandolo negli occhi
Le immagini di questi tempi ce lo dicono molto chiaramente
Allora
Come disinnescare
Questo
Questo potenziale di distrutti vita
Che è sempre presente in noi
Beh io su questo sta lavorando con Roberto Cornelli
Scrivendo un libro che speriamo esca all'inizio dell'anno prossimo perché è proprio questa la domanda che ci stiamo facendo
E chi ha un po'a tutto il tema che abbiamo trattato oggi noi viviamo in un periodo di caducità come direbbe Freud in un suo saggio stupendo schietto dopo la prima guerra mondiale Maggiolini dimmi se sbaglio
E questa caducità questa vulnerabilità la sentiamo in tutti i rapporti basta pochissimo per scatenare sguardi per scatenare
Calzature
Per a sentirci vulnerabili o viceversa anche aggressivi
E questo dipende molto anche dal fatto che le istituzioni stanno perdendo quella loro
Forza
Somma di contenere
Tutto il le passioni pensieri i singoli le rappresentazioni la politica il passato il presente e il futuro
E questo ci lascia sempre come dire più come delle monadi ieri nella te come del delle monadi dentro al mondo in cerca di sguardi di riconoscimento oppure incontriamo sguardi di disapprovazione
E questa è la vulnerabilità che cosa fare ristretti Orizzonti che cosa fa Ornella che cosa fanno tutta cosa fa tutta la redazione che cosa fa questo carcere
Anche altri ma qui in un modo esemplare
Beh fa esattamente un lavoro di creando approfondimento non solo su questi temi ma sul livello esperienziale
Cioè queste cose non possono essere soltanto nominate noi oggi con voi con tante altre persone abbiamo fatto un'esperienza cioè ci siamo incontrati abbiamo sentito le parole e Ornella sarebbe molto importante secondo me che sarà sicuramente ci sarà la prossima edizione qualcuno del pubblico potesse intervenire magari facendo delle domande tira cioè la mettendo un po'di come dire improvvisazione anche e dando anche al pubblico la possibilità di far emergere parole e pensieri i loro sentimenti perché questo renderebbe ancora più uniti a queste giornate
Io da parte mia sono ovviamente terrorizzato come lo siamo tutti e per tutto quello che sta accadendo
E quindi teniamoci stretta queste
Ecco queste esperienze che appunto dalla nuova direttrice la dottoressa Lu si ho trovato così disponibile e a riprendere nella loro originaria Spain
Età propulsiva
Io ringrazio tantissimo
Tutte voi tutti voi tutti i vostri volti tutte le vostre unicità
Perché non si tratta di una massa si tratta di tanti uniche persone che si sono guardate che ci hanno parlato che si sono parlate
Ma più che altro ringrazio il volto di Ornella che come sempre e quello che da cui parte a cui arriva tutto e a cui cedo la parola Mario
No io
Allora da da parte mia voglio soltanto ringraziare bene la nuova direttrice siamo stati fortunati diciamo ce l'ha comunque una persona
La la
Il personale tutto è le donne e gli uomini della polizia penitenziaria perché un'organizzazione perfetta e opera veramente
E poi
Mi dispiace che sono andate via ma c'erano ma le magistrate che insomma anche vorrei ringraziare la redazione ovviamente era arrivata l'ora anche te mi hanno fatto penare all'infinito però va perso
E i i volontari tutti volontari Francesca in particolare che Enza ma tutti volontari
Basta e credo e tutti gli gli studenti che abbiamo incontrato est e incontriamo continuamente perché poi ci scrivono vi dico la verità delle cose bellissime
Quindi io ho fiducia nelle giovani generazioni a dispetto di quello che si dice perché nel trovo che ci sono tantissimi ragazzi fantastici quindi
Il nostro progetto aiuta anche a questo a vedere il mondo in qualche suo aspetto un po'migliori di quelli che siamo abituati a a vedere o a leggere sui giornali adesso la direttrice
Io mi alzo per
A mio agio
Allora chi ha ascoltato le le parole introduttive il di questo di questo evento sicuramente ha notato l'emozione
Che che ho vissuto forse per l'intera giornata adesso è subentrata la soddisfazione e vorrei semplicemente con poche parole dire perché
Innanzitutto riflettevo sul fatto che ne siamo abituati a ad apprezzare la partecipazione della comunità esterna i alla vita del carcere
Per la verità la sensazione in cui ho avuto dal primo momento e che il carcere sia nella comunità
La differenza è sottile ma fondamentali e l'ho percepita pienamente vengo da tante esperienze noti eventi aperti al territorio aperti ai rappresentanti della comunità
Oggi sinceramente ho respirato vuoi per la partecipazione così massiccia di di giovani di studenti di di del pubblico dei volontario percepito invece la sensazione di essere noi tra di loro è stato molto bello e significativo
Devo puoi dire che
La soddisfazione mi viene dal fatto che come spesso dico quando si fa un bel lavoro sia anche l'opportunità di arricchirsi ascoltando ascoltando testimonianze ascoltando i saperi degli altri e quindi credo che a nome di tutti coloro che vi hanno ascoltato possiamo posso dire di Tia verrà tratto proprio nutrimento importante ai fini personali
Ma anche professionali e poi ci sono soddisfatta perché credo che abbiamo lavorato benissimo
Credo che abbiamo lavorato proprio bene
Un'organizzazione fino a questo momento impeccabile che sono certa continuerà ad esserlo con la collaborazione di tutti perché in uscita le operazioni sono altrettanto difficoltosa se non di più
Grazie per l'attenzione grazie ormai grazie a tutti voi
E grazie Adolfo naturalmente perché l'anno scorso ci sei mancato
Ecco in