Critica e militanti

Buon giorno da critica e militanti un secolo di Ossi di seppia il primo libro di poesie di Eugenio Montale esce a giugno del mille novecentoventicinque
Per l'edizione di Piero Gobetti a cui il regime sta rendendo la vita impossibile con botte e sequestri Montale ha appena firmato il manifesto antifascista di Croce pure diffida del geniale ragazzo torinese che a lui
Abituato come dire a vivere al cinque per cento sembra un tuttologo interattivo
Glielo ha presentato Sergio Solmi l'unico a puntare senza riserve su una raccolta che solo dopo l'edizione del ventotto cresciuta da polizia importanti come Arsenio incontrerà un consenso diffuso
E la formazione del ventinovenne degli Ossi contano il cattolicesimo modernista ai simbolisti e filosofi razionalisti francesi gli scrittori della rivista la Voce del conterraneo Sbarbaro nella prima sezione prevale una vena di fantasista la serie colorata d'immagini fa pensare a un Corrado Govoni dotato di cesello
Troviamo qui letta rompe Doro della polizia i limoni e le truppe dei fanciulli colti in quadri
Da lettere altissimo fumettista solo nei testi brevi della sezione poni ma di stile più petroso la solarità rivela tutta la sua carica negativa
Ecco a Nicola in cui i dettagli nitidi fino all'allucinazione spiccano sul mondo sgretolato della costa ligure
Al quale corrisponde l'Atonia vitale così la chiama subito sogni del poeta mai sovrapponendo i due registri che si fissa nel lettore il paesaggio della raccolta il mare le rocce friabili muri gli orti viottoli
Dove si muovono Monelli passanti simili a divinità ora filistei e un tu che potrebbe salvarsi dall'incantesimo dell'immobilità e soprattutto un mio che resta invece a macerare unirsi tra salendo appena una maglia rotta nella Rete promette una verità un miracolo
E le quartine degli orsi due versi Cheryl belli Non chiederci la parola definiscono la situazione esistenziale
Codesto solo oggi possiamo dirti ciò che non siamo ciò che noi vogliamo
La complicità tra io e mondo insomma è rotta non si dà un senso certo
In cui l'impotenza la moglie la monotonia apparente la nostalgica di un'infanzia intatta preistorica quella del poemetto mediterranea dove si invoca un mare che come in Valeri scioglie le sue spose architetture in musica
Scacciato dal paradiso infantile il poeta entrato in doloroso disaccordo col dio delle acque l'unica possibilità di riconciliazione dice a fine raccolta al poemetto Riviere è approdare a una più matura saggezza ma Riviere
è in realtà un testo acerbo la cui speranza è contraddetta dal resto del libro non a caso vi si coglie bene il punto di partenza di Montale cioè il panorama marino dell'Alcione di d'Annunzio
Negli Ossi invece la fusione pani Ca'del Vate con la natura capovolta incisione l'opera dannunziana l'esordiente non riprende solo singoli stilemi mattoni e contenuti
Essi incerto un d'Annunzio sfrondato
E la retorica del superuomo mandi Luís restano pure le parole lette ricordiamo che il giovane che fa ironia sui poeti laureati ci accoglie con un po'Mario ad esempio Resta il registro alto che riparte di Zanchi versi più demenziale Gozzano si veda
La famosa falsetto ciò che in Nunzio disinvoltamente estetizzante si fa in Montale contratto brusco e Lessico preziose contrabbandato cui con l'alibi dell'esattezza tecnica il ragazzo ligure ricompone in frantumi impressionisti ci avanguardisti ci della letteratura degli anni dieci in una metrica quasi neoclassica in sala come l'Espressionismo per così dire geometrico ne risulta una poesia metafisica anche nel senso della enigmatica pittura di De Chirico le forme nei termini autorizzate come navi in bottiglia si perdono in uno spazio che nessuno più decifra per esorcizzare l'infermità del mondo Montale gli oppone una forma chiusa carta Fratta capitalizzando il più possibile rime interne clausole ritmiche aforismi diremmo cantati
Questo rimarrà poi il vantaggio insieme il problema insoluto della sua lirica dovendo infatti darsi un limite che non ha il poeta se lo darà vita io
Quanto più casuali sono gli oggetti che enumera tanto più rigido il busto stilistico sia il fil di ferro di domande esortazioni sentenze
Che serve a tenerli insieme ma questo collante più credibile sul piano
Diciamo concerto su musicale che su quello di un insostituibile intuizione conoscitiva
Sotto le vertigini dell'apparente sottigliezza infatti Montale si scopre spesso appena un buon senso da borghese dell'uso una sentenza sita capziosa perché vuota
Il giovane degli Ossi di seppia però non c'è ancora il puro col correlativo oggettivo troppo privato e allusivo
Delle immagini ad esempio dei mottetti che si trovano nelle occasioni secondo le proprie trentanove qui non è taciuta la situazione esistenziale di fondo anzi tutto
è dichiarato in luce con eloquenza esplicita chiediamo allora con uno degli ospiti famosi più tipici oppioidi come rigenerare
Pallido e assorto col suo tessuto di rime asta rischio piccanti e la desolazione finale nelle Giare pallido e assorto presso un rovente Muro Torto ascoltare tra i problemi esistenti schiocchi di me il fruscio di sete
Per le crepe del suolo sulla legge Astaire le file di Ross fornite kora si rompono ed ora si intrecciano assommo di minuscole vite
Osservare affrontino palpitare lontano discariche mare
Mentre si levano tremori scritti di cicale dai caldi Bricchi e andando nel sole che abbaglia sentire con triste meraviglia come tutta la vita il suo travaglio in questo seguitare una moralità
Che è in cima cocci aguzzi di bottiglia risentirci venerdì prossimo