"Processo costituente e transizione italiana" org. in occasione della presentazione del libro di Giuseppe Cotturri "La transizione lunga"

Onorevole D'Alema professor Cheli
è in arrivo il professore Carnelli
Venire nessuno
Quindi al tavolo
Ringraziamo molto la professoressa Rita levi Montalcini presidente
Dell'enciclopedia Italiana per resta magnifica ospitalità un posto così bello qualche colonna è la caratteristica di di questa sagra fa bella
Per averci ispirato
Vi saremmo grati generales
Per parte mia desidero soltanto nelle mie gestione dare il benvenuto precedente della bicamerale e dire con tanto interesse seguiamo questo incontro il problema di adottato dalle tasse dal costituzionale problema che io seguo se pur nella mia incompetenza ed è vicino a Dante ebbe enorme importanza di queste e quindi come dico non posso altro che esprime il piacere e manovre inviare la parola al presidente
Sarebbe a Linda lei ma e a quanti interpretando nella discussione nel dibattito in quest'incontro grazie chiesa
Più avanti ci sono ancora delle sedie libere soprattutto su questo lato lo dico per le molte persone che sono in piedi per adesso e fino a prova contraria senza necessità
Grazie a tutti di essere venuti in questo nubifragio pure in questo non c'è Franjo a ascoltare e partecipare alla presentazione del libro di Giuseppe con Turrini intitolato la transizione lunga grazie ai nostri relatori non ho avuto la gentilezza di accettare
Questo invito
Il mio compito è arrivato anche Andrea Riccardi
Quindi questi riti introduttivi sono serviti anche diciamo sballate grazie
Siamo tutti adesso credo che la partecipazione pure in una giornata così complicata sia il segno di un interesse che è libero suscita un interesse che legato certamente all'attualità dei temi che tratta io come presidente e coordinatore di questa discussione
Non dirò quasi nulla anche perché la comunanza di idee la l'amicizia l'impegno comune con il professor cotture farebbero di me un pessimo commentatore del suo libro perché ne potrei parlare solo bene quindi mi limito a fare tre piccole sottolineature ai margini della discussione prima di dare la parola ai nostri relatori direi nell'ordine il professor Cheli poi professor Riccardo si prende fiato infine il presidente D'Alema i tre punti sono questi il primo riguarda gli aspetti della biografia del professor cotture
Che per chi lo conosce sono chiari ma io credo che abbia un significato sottolineare qui il fatto
Il professor Colturi è diciamo così è un personaggio di confine o u un doppio militante un impegnato nel Partito comunista prima nel partito democratico e la sinistra dopo
Come intellettuale come studioso come animatore del Centro per la riforma dello Stato e anche studioso prima e poi anche leader
Del mondo della cittadinanza attiva
Studioso prima ricordo sui libri come militanza senza appartenenza una ricerca sulle nuove forme di azione politica di organizzazione collettiva dei cittadini iniziata molti anni prima che questo tema diventasse alla moda o fosse colto come un tema rilevante per la stessa sinistra
Italiana una doppia militanza e non è stato imprestata facile credo che non sia sempre facile da da vivere da sperimentare ma che credo sia molto rilevante abbia a che fare con il contenuto
Di questo libro perché questa doppia militanza rappresenta indubbiamente un osservatorio un punto di osservazione che consente una visione di dei processi di cui questo libro tratta che sono che peculiare credo
Di estremo interesse un secondo una seconda sottolineatura
Riguarda la attenzione colture riavuto vi pregherei di spegnere i telefonini
Perché la sala non consente
Grazie
La seconda sottolineatura riguarda un approccio al tema del mutamento istituzionale e del processo costituente che sottolinea oltre più e prima quasi verrebbe da dire del delle regole la esistenza l'azione la portata dell'esistenza di soggetti sociali politici sia nella dimensione nazionale che in quella transnazionale
Mi sembra giusto sottolineare questo approccio ai temi istituzionali che mette al centro i soggetti anziché le regole e quanto ciò sia importante rilevante di attualità
Pensando presente a un dibattito come quello sul federalismo dove il punto cruciale mi pare è proprio quello del ruolo e del posto che i soggetti sociali politici prima e più che istituzionali hanno in questo processo di incremento dei poteri nella dimensione regionale e locali un terzo punto che mi sembra giusto sottolineare è che a me è piaciuto molto di questo libro che ho una caduta diciamo di amicizia nei confronti dei dottori a me molto piaciuto di questo libro il superamento di molti luoghi comuni
Sulla transizione appunto dal fatto che la transizione sia una faccenda molto Breve al fatto che questa sia originata dalle inchieste dei giudici
Dal fatto che i protagonisti di questa transizione sia non solo ed esclusivamente i soggetti istituzionali al fatto che poi tutto alla fine possa risolversi solo ed esclusivamente appunto come ricordavo prima in un mutamento delle regole credo che sia un contributo utile che certamente opinabile ma che va al di là di molti luoghi comuni
Da questo punto di vista mi permetto di dirlo mi sembra abbastanza ingeneroso
Leggere come ho letto in alcune in una recensione di stamane così proiettare sul libro dei motori un cumulo così grande di luoghi comuni come quello di un'accusa di nuovismo o di una specie di via californiana no alla riforma
Della della politica come se lo spontaneismo di base così fosse la bandiera di questo libro che invece di fare più seriamente regista dei processi
Che possiamo chiamare di crisi della rappresentanza che sono però processi non sono idee non so non è un'ideologia che sono problematici comportano rischi comportano opportunità ma ci sono con questi processi occorre misurarsi e farlo
Non significa essere
Nei nuovi listini spontanei Stine sostenitore di una democrazia senza mediazioni mi pare che tutto sia molto più serio sinceramente
Chiuso questa questa sta queste due parole di introduzione dare subito la parola al professor Candy
Sarei per una autogestione d'essere d'accordo del non vorrei però che non è il caso ma insomma credo che se in un quarto d'ora venti minuti dei nostri relatori riescono a contenere i loro interventi ma possiamo anche vedere se oltre a doverosamente dare la parola al all'autore del libro a conclusione se anche c'è lo spazio per qualche domanda questione
Dal punto di
Sì prima di tutto due parole sui contenuti di questo libro questo libro raccoglie dieci saggi che sono stati composti tra il mille novecentonovantaquattro del mille novecentonovantasette e toccano alcuni dei temi centrali
Del dibattito politico e culturale che in questi anni ultimi anni si è sviluppato in Italia è un libro molto ricco molto denso
Che ruota come l'autore mette in luce fin dalle primissime pagine intorno a tre parole chiave
Nazione costituzione transizione
Sissi potesse fare una sintesi estrema il contenuto di questo libro io direi che
Il critico il libro svolge attraverso l'analisi della crisi subita dal concetto di nazione quando questa nozione si è staccato dal guscio dello Stato
E attraverso la ricostruzione dei percorsi storici che si sono sviluppati intorno alla Carta repubblicana del mille novecento quarantotto
Questa duplice analisi concorre a spiegare
Il senso e la direzione di marcia di quella che appunto viene definita la transizione italiana cioè la fase di passaggio
Che oggi sta attraversando il nostro Paese ma qui viene la caratteristica del CIPE una transizione che nell'ottica
Di Colturi è il processo non congiunturale ma di lunga durata in un processo di lunga durata
Perché secondo cottura in questo processo transitorio che oggi nel linguaggio corrente si fa risalire all'inizio degli anni Novanta all'ultimo passaggio della crisi politica
Italia in realtà questo processo iniziato fondo Colturi alla fine degli anni sessanta e non rappresenta un episodio nazionale ma va inquadrato in una cornice più ampia mondiali leggere
E ed europeo
Da qui l'esigenza che la caratteristica del libro dei ampliare l'analisi della transizione italiana sia sul sul sul piano temporale risalendo di trent'anni indietro
Nel percorso sia sul piano spaziale cioè collocando questa transizione in un quadro in un quadro in un quadro mondiale
E questo appunto consente di cogliere il il senso di marcia del processo di trasformazione che il nostro Paese sta attraversando processo che nell'ultimo segmento in questa ottica allargata e iniziato appunto
Con la crisi politica dell'inizio dell'inizio degli anni novanta il processo che secondo Colturi nella sostanza anche se non nella forma
Nella sostanza ha acquisito una connotazione costituente perché in questo processo dovrà alla fine sfociare in un solo nella costruzione
Di un nuovo modello costituzionale per quanto concerne l'organizzazione dei poteri pubblici ma anche nella definizione di una nuova di una nuova soffitta
Ecco il
Questo mi pare e il nocciolo importanti e nuovo definito allargare l'ottica della riflessione storica relativa al percorso
E qui vorrei subito
Fare una domanda perché in questa fase e importanti allargare l'ottica di una riflessione
Storica che si riferisce alla fase di passaggio che oggi stiamo ditemi
Noi a cinquant'anni dalla nascita della Carta repubblicana già pronti a Cristian
A varare una riforma di questa carta che nei suoi aspetti organizzativi non era una semplice revisione e la nascita di una vera e propria nuova costituzione negli aspetti organizzativi di tutti se siamo arrivati a questo passaggio decisivo della vita
Nazionale
Mi pare che sia ragionevole pensare che qualcosa in questa Costituzione a un almeno a partire da un certo momento non ha funzionato
Meno aperti in un certo momento fu
E allora per dare un senso di marcia
Al processo di riforma intorno a cui
Si sta lavorando rammento sta lavorando conservato cittadini mi pare essenziale chiedersi
Cosa non ha funzionato da quale momento non ha funzionato e perché non ha funzionato
Questi mi sembra sono le tre domande essenziali che dovrebbero fare da bussola al processo di riforma se lo vogliamo collocare in una prospettiva storica
Di lunga
Ecco queste tre domande comportano in sintesi una riflessione sul rendimento storico della Carta quaranta ora noi sappiamo che intorno a questo tema qual è stato il rendimento storico della Carta repubblicana Milano centoquarantotto in Italia si sono intrecciate
Due posizioni le due diverse scuole due opposte scuole di pensiero una diciamo così pessimistica è un ottimista
Secondo la lettura pessimistica di questo percorso storico la Costituzione italiana nei suoi cinquanta anni di vita non avrebbe mai effettivamente governato e orientato lo sviluppo del sistema sociale politico tardi
Cioè il modello costituzionale secondo la visione pessimista sarebbe stato continuamente tradito si parla questi anni
Spesso di prostituzione tradito tradito dalla prassi con la sovrapposizione di uno stato di partiti allo Stato costituzionale e di una democrazia bloccata alla democrazia compiuta
Tracciata nel modello
Quarantuno
Per i sostenitori di questa tesi pessimistica la causa fondamentale dell'insuccesso del modello andrebbe ricercata nelle condizioni originarie di forti disomogeneità
Del sistema sociale e politico italiano disomogeneità sociale politico ma anche culturale
Un livello di disomogeneità talmente alto da risultare incompatibili con il corretto funzionamento di un sistema democratica di qui l'alterazione che durante il percorso di vita di questa Costituzione si sarebbe avuto del modello costituzionale il non funzionamento dei congegni costituzionali
Attraverso la conventio ad excludendum che alterato il funzionamento del governo parlamentare e poi attraverso di blocco della democrazia un blocco che si è via via aggravato nelle sue patologie l'occupazione del potere il consociativismo la corruzione tutte cose di cui abbiamo tanto discusso in questi anni che hanno poi condotto alla crisi proprio dell'inizio degli anni novanta con lo sgretolamento progressivo di dell'impianto storico dei partiti che avevano concorso alla Fondazione
Della questa la visione pessimista secondo la tradizione la visione ottimista questa Costituzione nonostante le fortissime difficoltà incontrate nella sua fase di partenza l'evasione costituzionale del primo dei sei
Avrebbe gradualmente progressivamente realizzato gli obiettivi storici che i costituenti le avevano assegnato
Cioè obiettivi che erano stati posti in primo luogo per garantire la sopravvivenza della democrazia attraverso il dialogo e la convivenza delle forze contrapposte che caratterizzavano lati sono finita
Italia
Costituzione che avrebbe favorito lo sviluppo di una prassi delle libertà che avrebbe progressivamente radicato nella coscienza collettiva nel tessuto sociale i valori costituzionali perciò Successo e rendimento positivo quest'in questa ottica positiva la Costituzione a cioè funzionato come strumento di aggregazione di una società frantumata
Disomogenea e avrebbe gradualmente favorito il passaggio se vogliamo la transizione in questo caso si può adottare con la transizione di questa società verso forme più elevati di omogeneità
Cioè verso un comune sentire repubblicano che poi ha dato le basi per una democrazia più matura più compiuta qual è quella che oggi viviamo dopo questi cinquanta di esperienza storica di queste due opposte visioni io ho sempre condiviso è seguita ancora condividere nonostante elementi fattori di crisi che sono emersi negli ultimi sette anni le le visione ottimista
Anche se mi rendo pienamente conto che sul piano della nostra storia costituzionale non si può troppo esagerare
Nelle semplificazioni televisioni di sintesi senza cadere in giudizi somma Pastore costituzionale è molto complessa
Il fatto è che questo rendimento della nostra Carta è stato un rendimento che è variato molto nette
E che si è differenziato da epoca addetto
Come sappiamo con un primo decennio fine anni Quaranta fine anni cinquanta di quasi totale evasione della Costituzione
Ostruzionismo quello che fu chiamato l'ostruzionismo dalla maggioranza che bloccò il modello costituzionale
Un secondo decennio finiani sessanta fine anni Cinquanta fine anni sessanta che qualificato TG siero costituzionale dicevo versanti negli introiti futuri a questo proposito un terzo decennio
Fine anni Sessanta fine anni Settanta che portò a una lettura evolutiva del modello costituzionale Statuti regionali lo Statuto dei lavoratori ci fu la la la seconda lettura del modello
Costituzionale un quarto decennio fine anni Settanta fine anni ottanta che fa emergere sempre più fattori di crisi
Tanto del sistema portando a livello politico tanto nel modello istituzionale che apre poi la strada al percorso della riforma si arriva poi al quinto decennio quello che si conclude adesso
Di quest'anno dove i caratteri della crisi
Divento non sempre più evidenti e esplodono sotto la pressione di nuovi fattori interni internazionali appunto tutte le vicende degli inizi degli anni Novanta che conosciamo che porto ma alla rottura di un certo equilibrio e di un centro sistema ed è proprio qui nel quinto decennio a partire dalla svolta storica del mille novecentottantanove che si apre l'ultimo segmenta della transizione italiana quello che appunto
Couture inquadra questa visione ultratrentennale ma che poi rappresenta l'ultimo segmento segmento che dovrebbe approdare trovare sul punto d'approdo nella nascita di un nuovo
Modello costituzionale e di una nuova organizzazione e distribuzione dei poteri
La riforma
La bicamerale lavora si sta il parla
E allora lei si deve dare un giudizio di estrema sintesi con tutte le approssimazioni di una sintesi di questo percorso storico
Il giudizio che si può dare sotto l'angolazione ottimista che questa Costituzione storicamente ha funzionato bene perché ha raggiunto gli obiettivi che costituenti gli avevano dati e perché è stata il fattore primario
Di garanzia della sopravvivenza della democrazia e di costruzione di un'identità repubblicana nel nostro Paese
Non esisteva
Ma che a un certo momento a partire da una certa data e grosso modo si può dire dalla fine degli anni ottanta questo modello ha avuto una perdita una caduta di funzionari automatica tutto il funzionamento
Che è stata conseguente al mutamento dei presupposti storici
Delle dei dei degli obiettivi di lungo periodo che a questa carta era stata assegnata al momento in cui la Costituente lì aveva lavora per cogliere in due parole il senso di questo mutamento storico che spiega la causa profonda della riforma cui siamo arrivati credo che basti riflettere su tre punti la carta del quarantotto era nata essenzialmente come un patto di reciproca garanzia tra forze incompatibili
Cioè come carta per governare la disomogeneità la connotazione era la vi sono finite
Ma la disomogeneità a partire dalla fine degli anni novanta è completamente superata su scala mondiale scale
La carta del quarantotto era nata come l'intelaiatura formale di una struttura sostanziale distacco il partito cioè di quei partiti che avevano concorso alla lotta antifascista e poi la fondazione della città
Con l'inizio degli anni Novanta
Questo stato dei partiti
Nel sotto la pressione dei tipi di vari fattori riferita ai movimenti referendari Tangentopoli tutte le cose che ben conosciamo comincia a sfaldarsi viene sostituito dal nuovo
Soggetti politici e da nuovi soggetti sociali perché è un altro dei pilastri della carta
Sì scritto
Terzo punto la Costituzione del quarantotto era nata
Proprio per l'Obiettivo garantistico Mario che aveva garantire la convivenza ai fini della sopravvivenza democrazia
Era nata era stata costruita interamente anche se il principio no non era formulato espressamente intorno al principio proporzionale è una carta proporzionalisti che la carta del quarantotto
Con il mille novecentonovantatré il principio proporzionale viene per scelta popolare abbandona anche se non completamente con abbandonato e sostituito col principio maggioritario ora noi vediamo che nell'arco di quattro anni dall'ottantanove al novantatré tre colonne portanti della carta del quarantotto il presupposto dalla disomogeneità e della garanzia lo stato dei partiti costruito un concerto assetto storico il principio proporzionale si sfaldano
E le premesse su cui l'impianto veniva appoggiare cominciano
Altra parte ecco che allora
Nasce l'esigenza di fondo di rimettere in asse una costituzione che è andata fuori IAS
Rimettere in asse significa riallineare il contesto costituzionale che era nato su presupposti storici diversi sulla realtà di un sistema politico alla ricerca di nuovi equilibri perché
Gli equilibri tradizionali si sono rotti e riallineare sistema istituzionale il sistema politico su un sistema sociale che intanto si è radicalmente trasformato i nuovi soggetti sociali che sono ecco e con questo arriviamo e qui chiudo al prese con la domanda che credo ci dobbiamo porre quando discutiamo di un libro come questo
Il progetto che è stato elaborato dalla Bicamerale che su cui il Parlamento sì appresta a ad avviare il suo esame rispondente a questo obiettivo di riallineamento tra sistema istituzionale sistema politico sistema sociale italiano ai fini del di trovare un punto di arrivo a questa lunga transizione
Qui non c'è tempo per andare nel dettaglio e perciò le valutazioni devono essere globali dissi
Io sono portato a pensare che se noi valutiamo l'impianto del modello elaborato dalla Bicamerale nessuna sua struttura complessiva struttura complessiva del profitto cioè nella sua ispirazione di fondo
Che lega e salta le varie parti che compongono il progetto
La risposta a la domanda che mi ponevo e un modello adeguato a determinare il riallineamento istituzionale sulle modificazioni sociali politiche la risposta debba essere positiva pur senza sottovalutare gli aspetti di di contraddizione di ambiguità di insufficienza che si registrano anche molti commentatori hanno già registrato in relazione alle varie parti del disegno mi limito solo accennare a quelle che più sono state sottolineate che condivido l'impianto bicamerale non è ancora messo appunto molte cose forse anche dello Stato federale
Hanno bisogno di approfondimento perché qui si va più sulla linea di un regionalismo forte che di un vero federalismo forse allora è meglio scegliere dichiaratamente la linea del razzismo forte
Sistema delle fonti ancora troppo complicato la giustizia costituzionale
Le riforme in tema di giustizia costituzionale forse sono troppo intrusive rispetto a modello di giustizia che ha funzionato abbastanza bene in Italia ecco ma sono tutti i punti che possono essere adeguatamente approfonditi proprio nell'ottica storica e a mio avviso superati al momento dell'esame detto quello che conta e oggi considerare il disegno nel suo complesso e a mio avviso questo disegno risponde a quell'obiettivo lo storico di
Di cui si parlava all'inizio certo l'impresa di portata enorme lo dico qui senza dirci lapidata come regista a mio avviso di portata il nome probabilmente questa il progetto di riforma
Di riforma non di nuova costituzione di riforma più impegnativo
E e più incisivo che è stato parato in Europa in questo dopoguerra lasciamo perdere la nascita delle nuove carte costituzionali qui si tratta di riforme non credo ci sia nulla di equivalente
A livello europeo nell'arco del dopoguerra a questo processo che abbiamo avviato che abbiamo avviato in questa fase per il momento siamo solo a metà
Del percorso credo che per riuscire in un'impresa di questa portata e anche di questa novità e anche di questa novità perché molte delle cose
Che mescola questo modello sono un uomo sono uno nascono dalla combinazione di modelli diversi ma sono sostanzialmente nove ecco io credo che per riuscire in un'impresa di questa portata sia essenziale
In questa fase che ora si apre concentrare gli sforzi
Sul su su
Tre aspetti che ancora a mio avviso rimangano incerti aperti
Primo
I una l'individuazione di un giusto punto di equilibrio tra innovazione e conservazione
La legge istitutiva della Bicamerale ha distinto prima seconda parte è una distinzione troppo schematica
Non credo che su questa distinzione si possa arrivare a un prodotto finale convincente e già abbiamo visto che la Bicamerale non ha potuto tenere il tifone rigidamente nella distinzione tra prima e seconda parte molto perciò è affidato a poche questo è un punto essenziale cosa innovare quali sono i gli organi negli istituti dei meccanismi da innovare i quali sono i principi da conservare con molto è affidato al
Alla saggezza anche al senso storico
Del parlamento che dovranno affrontare questo passaggio secondo punto essenziale l'abbiamo detto tante volte e costruire una buona legge elettorale
Che sia funzionale al nuovo modello di forma di governo cioè che sia orientata verso la riduzione della frammentazione perché il senso di questo nuovo modello va in questa direzione
Terzo
Punto favorire un forte coinvolgimento dell'opinione pubblica in questo processo proprio per le dimensioni costituente sostanzialmente costituenti di questo processo ecco anche su questo punto mi pare che la il coinvolgimento che fino a questa fase si è registrato non sia del tutto soddisfacente sarebbe insoddisfacente che il corpo elettorale si svegliasse solo nella fase finale del referendum e non accompagnassi
Nei singoli passaggi il processo che ora si apre in Parlamento io credo che intorno a questi tre punti si giocherà nei prossimi mesi proprio la scommessa di questa forse
Bene grazie al professor Cheli che ha toccato alcuni punti cruciali sollevati dal dal testo del professor Scott uria cavallo diciamo tra la depressione costituzionale e la riflessione storica come giù come è giusto che sia e anche grazie per aver diciamo portato fino ai rilievi diciamo alle agli eventi di ieri quasi la riflessione che indotta da questo libro quindi a un prima valutazione sul lavoro della commissione bicamerale un giudizio lo sulla globalità del Progetto alcune delle sue delle sue parti gli aspetti critici gli aspetti positivi
E il molto lavoro che comunque resta da fare perché appunto non dimentichiamo uno dei contributi dei nuclei mi pare del testo di cottura vi è proprio l'idea di distinguere tra riforma costituzionale processo costituente
Il che lascia comunque a tutti noi diciamo
Popolo soggetti collettivi pubblici non pubblici eccetera un compito è una responsabilità che sono quelli comunque di portare avanti il processo costituente per l'evitare che la Costituzione resta una testimonianza del passato o lo uno strumento che non è in grado di accompagnare il Paese nella sua evoluzione del Monte bene grazie al professor temi vediamo subito la parola al professor Andrea Riccardi che ringrazio molto professor Riccardo uno storico e anche il presidente della comunità di Sant'Egidio un altro osservatorio particolarmente l'importante convocato nella Chiesa italiana nomi non solo italiana e internazionale e nel mondo cattolico italiano una presenza ormai più che ventennale
Un punto di osservazione ed è molto ricco dal quale lo pregherei di fare le sue considera
Grazie io le cose CD-ROM intervento non si colloca tanto sui temi della riflessione costituzionale quanto vorrei sottolineare alcune chiavi interpretative che poi sulla storia degli ultimi trent'anni che emergono in questo libro dico Turri
Che ha prima di tutto lo voglio dire all'inizio il merito di sì tua era il problema della riforma costituzionale
Non comunque fatto congiunturale
Non come una avvenimento tra gli altri non come l'esito della crisi degli anni novanta
Ma come un percorso cominciato da tempo non tanto nell'auspicio lanciato ora dall'uno ora dall'altro negli angoli che la nostra storia nazionale ma un processo inizia un percorso iniziato da tempo soprattutto nel rapporto complicato e difficile tra società e istituzioni il discorso di cotto vorrei come dice il titolo ruota attorno all'idea di transizione io voglio dire che e importante riprendere i fili della storia italiana dell'ultimo quarto di secolo questa storia che non può essere abbandonata solo alle impressioni solo alle difese di ufficio solo all'identità nazionale ed è importante proprio di prenderle in questo periodo
In cui noi ci collochiamo nel mondo e in Europa
E proprio fare storia come couture rifà di questo quarto di secolo ci aiuta a uscire da quel senso di malessere che molti ci portiamo dentro verso il passato comune
E ci fa uscire dall'idea di un buco nero che non è facile né capire né trattare
Perché un boccone ma forse tanto nero non è stato ed è la nostra storia
La tesi del secolo break perché ha avuto tanta fortuna e tanti meriti in parte è proprio stata travolta dal suo stesso successo come quando una zecca delle tesi interpretative alla fine camminano con le gambe proprie e poi in fondo sono travolte da se stesse perché in fondo questa lettura del Novecento colloca i nostri anni in una zona grigia tra un secolo finito e un futuro che ancora non è iniziato
E proprio il merito di couturier eh
La proposta di rileggere i i nostri ultimi trent'anni forse una proposta in alcuni punti abbozzate in altri più sviluppata ma la proposta di legge i nostri ultimi trent'anni
In una connessione vitale tra il nostro presente il nostro passato
Ruota attorno appunto all'idea di transizione
Io mi fermerò un pochino indietro farò alcune osservazioni su ottantanove sul sessantotto e poi vorrei dire qualche cosa su Aldo Moro che ha tanta parte in questo libro innanzitutto l'ottantanove
Non tutto è cominciato e non tutto è finito con l'ottantanove
E mi sembra che contorni offre degli elementi di storicizzazione dell'ottantanove
Naturalmente nessuno discute che l'ottantanove sia uno tra infatti maggiori nel Novecento ma si è fatto di questo ottantanove un fatto troppo metta storico l'ottantanove non è uguale ovunque e l'ottantanove non è tutto e non tutto viene dall'ottantanove una cosa l'ottantanove in Polonia una cosa in Ungheria
Una cosa è in Germania dove tra l'altro il sistema il partito al governo sono rafforzate l'ottantanove sistema federale tedesco assorbito e in un certo senso guidato il processo di unificazione
Del resto il quadro internazionale già dagli anni ottanta con Gorbaciov si era de compresso e in un certo senso si era profilata lato debolezza sovietica venendo sì ad anticipare qualcuno degli affetti dell'ottantanove
Io credo che una revisione dell'Effetto ottantanove sì impone anche a noi in Italia per rimettere in discussione certe letture meccanicistica eh che fanno quasi dell'Italia compasso che è crollato perché il muro
Perché il muro del vicino è stato abbattuto innanzitutto il palazzo non è del tutto crollato e il discorso la fase che noi stiamo vice vivendo si colloca in un quadro istituzionale che ha una lunga storia ma soprattutto la transizione è cominciata da tempo e ha avuto vari protagonisti e vari avversari è una transizione che ha avuto delle fasi di latenza qui c'è tutto il discorso sugli anni Ottanta da fare
Nel fasi di latenza dalla politica
Conto corrente propone il settantotto il Sessantotto scusate come un punto in cui cogliere le radici di questo processo di transizione
E direi che tante cose si potrebbero dire su questi sono e mi sembra però la cosa più significativa e superare quella reticenza che gli storici hanno sul Sessantotto forse per alcuni esiti del sessantotto particolari reticenza che non ritrovo per esempio in tante nostre biografie personali
Che collocano il sessantotto o i dintorni del sessantotto come una svolta anche antropologica o che hanno percepito il Sessantotto come una svolta nella nostra società ma soprattutto mi sembra couture lo dice
Che l'evento sessantotto a la capacità di essere un fatto trasversale generazionale e poi esprime l'emersione
Della società civile e di nuovi soggetti i soggetti che sono durati soggetti che non sono durati tu per esempio all'utili prima l'esperienza della Comunità di Sant'Egidio soggetti che sono durati tre non sono durati ma emersione di soggetti di società in un rapporto nuovo conflittuale difficile
Complicato ma anche l'esigente con le istituzioni addirittura non solo in Occidente perché ricordiamo tutti che sessantotto anche Praga un rapporto tra una società emergenti le istituzioni socialiste dell'Est
E sessantotto si salda intimamente
Con il Concilio Vaticano secondo che segni un rapporto un uovo tra i cattolici e la società o il mondo come dice il Concilio Vaticano secondo ma anche forse più banalmente un rapporto che mette in crisi il rapporto precedente tra mondo cattolico e Democrazia Cristiana
In Italia mi sembra e succo Turri lo sottolinea molto bene si pone proprio il rapporto tra il problema del rapporto tra questa società emergente tra i nuovi soggetti e i partiti e istituzioni e questo era il problema di Moro
E chi ricorda Moro proprio negli anni settanta anche aggirarsi tra gruppi e gruppuscoli emergenti della società civile nel mondo cattolico tentando una presenza magari invisibile che poi non era possibile
E diciamo mi sembra che ricorda Moro dell'ultimo periodo i alla ricerca di un rapporto con questa società civile emergente ricorda come questo fosse uno dei suoi grandi problema
E mi sembra che uno di me questo di Borgo Turri
Sì anche riproporre un dibattito su Aldo Moro diciamo dopo la fine dell'età delle emozioni e anche dopo la fine delle tate le commemorazioni
E mi sembra che questo io lo vorrei dire perché perché riprendere un dibattito su Aldo Moro vuol dire riprendere un dibattito sulla nostra storia su tanta parte dalla nostra storia dicevo il Sessantotto
Emersione della Società e i nuovi Soggetti cui si colloca il cosiddetto terzo settore a cui couture ridedicata reparti in un bel capitolo del suo libro mi interesserebbe discutere di questo ma forse lo si potrà fare in altra sede in maniera più più dettagliata
Ma direi che quando si parla di questo settore non si parla di qualche cosa di invisibile ma di una realtà profondamente connessa diciamo allo sviluppo della nostra società una realtà che forse trova non tanto l'umile legittimazioni ma una realtà esistente ma non solo il terzo settore un uovo protagonismo imprenditoriale un nuovo protagonismo sociale tutto questo tra gli anni sessanta settanta e ottanta scappano alle istituzioni e a una parte dei partiti
E qui allora illegali il localismo il leghismo esprimono questa società che scappa a partiti e istituzioni e si va esaurendo il modello di nazionalizzazione realizzato dopo la seconda guerra mondiale cotture scrive permettete di citarlo molto rapidamente il fallimento delle diverse vie di nazionalizzazione del corpo popolare e certamente alla base dei più recenti
Moti secessionisti una parte della società italiana non viene intercettata
E qui bisognerebbe riprendere in mano e il ricordare diciamo quella cultura localista e parti Cipa azionista talvolta di marca cattolica
Che era una realtà fortemente arretrata Rispetto alle domande di Società Civile emergenti negli anni Sessanta e negli anni settanta
Ma questo quadro non è solo un fatto di società civile è segnato negli anni settanta dalla svolta e dalla crisi della DC come partito nazionale e cui Cutuli nota
Il un'altra data chiave della nostra storia il settantotto settantotto come la fine la crisi della democrazia cristiana
Come partito nazionale che aveva assommato legittimazioni le più diverse e anche contraddittorie da quelle internazionali a quelle cattoliche a quelle dell'anticomunismo a quello imprenditoriale
E nota giustamente secondo me come la logica referendaria inaugurata dalla consultazione
Sul divorzio del settantaquattro travolge la capacità di mediazione di questo partito nazionale e mette a nudo il fatto che che un mondo e un'epoca era finito allora questi anni delicati tra il settantaquattro e settantotto l'assassinio di Aldo Moro sono la fine la consumazione di questo Partito nazionale e l'ambito dell'ambizione spessa della DC di essere partito nazionale
E si aprono questi anni ottanta anni di grande trasformazione in cui il vecchio clientelismo all'italiana la corruzione
In un all'italiana degli anni cinquanta sessanta settanta cambia profondamente
E qui ritornare anche su Aldo Moro nuovamente penso alle parole di Aldo Moro
Non ci lasceremo processare nelle piazze come l'espressione dell'idea o della pronti presunzione di una coincidenza tra gli interessi dei nostri dello stato e gli interessi del partito nazionale ma dalla fine degli anni Settanta le cose cambiano cambia l'Italia cambia la società italiana cambia la spessa corruzione italiana
Eppure la classe politica è in certi aspetti la stessa ma è diversa cambiano i partiti
Qui c'è un aspetto che forse meriterebbe una riflessione maggiore e l'idea in Moro che per governare la transizione bisogna stabilire un nuovo rapporto tra politica e cultura
E l'idea negli anni settanta che la cultura cattolica che pure gestisce gran parte del sistema educativo è stata battuta nella società italiana e che c'è una cultura più moderna più critico una cultura di sinistra
L'idea in fondo della gestione del potere e che la perdita del rapporto con la cultura e qui si vede il Coturi ne fa qualche cenno anche l'affanno di Aldo Moro
Il potere senza cultura vuol dire la crisi della politica e poi quel settantotto io condivido molto e nel dibattito sulla periodizzazione della storia nazionale
La sottolineatura del sessantotto ma poi del settantotto e cotture ne parla come spartiacque ne parla come terremoto l'anno della morte di Moro ma anche la fine del papato italiano
L'hanno di un nuovo rapporto tra gli Stati Uniti e la Cina l'anno di Camp David ma poi anche l'anno di una emersione
Delle dell'emersione di un nuovo soggetto che tanto avrebbe preoccupato lo scenario internazionale che è il discorso la fine della dell'Iran riformista occidentali Rizzante modernizzare ante e l'arrivo di commedie l'affermazione del discorso del pericolo verde e del Plastic civiltà ma questo è tutto un altro discorso
Couture riparla del settantotto come di un terremoto
Inizia una storia diversa ma ingannevolmente gli stessi uomini e le stesse forza una domanda
C'è in questo libro di couture quindi e riguarda Aldo Moro Moro aveva capito forse non si esagera
A farle un precursore di un processo i cui esiti attuali forse Aldo Moro non avrebbe condiviso ma sono domande
Di curiosità ma sono anche domande mal poste perché vent'anni sono tanti e non consentono di rispondere a queste domande ma va detto in questo senso ripeto ciò che ho detto che bisogna riprendere un dibattito su Aldo Moro in chiave storica al di là delle mozioni delle commemorazioni
Va detto che Moro non solo aveva profondamente vissuto la crisi di delegittimazione del suo partito e del sistema dalla metà degli anni settanta ma c'era in lui
La ricerca di un nuovo un modello di partito come via per affermare il primato dell'iniziativa politica qui tutto il discorso sul patriottismo di partito di Moro e c'era in lui l'impegno a lottare
Contro la riduzione della politica tecnostruttura comitato di gestione ha una classe dirigente tanto divisa tanto rissosa ma in fondo uguale senza cultura Colturi nota concludo che Moro non parla di transizione una parola che non apparteneva al suo vocabolario politico ma c'è chiara in luglio la coscienza politica della transizione
E c'è l'idea che una nuova vitalità delle istituzioni parlamentari può e deve guidare la transizione del paese
E quindi mi sembra che l'autore cita quel bella quella bella espressione di Morrone scorso nel settantaquattro quando dice quest'Italia disordinate disarmonica è infinitamente più ricche più viva dell'Italia più o meno bene assestata del passato
E solo una piccola consolazione perché anche del crescere si può morire
Io credo che bisogna riconoscere diciamo il merito che a questo libro dico Turri che è l'occasione per riprendere le fila della nostra storia
La fase di riforma costituzionale che noi stiamo vivendo non è come talvolta viene spiegata una mera congiuntura o un lavoro di geometri
Ti non si può non coniugare con dei bilanci necessari del nostro passato che non è un buco nero c'è la nostra storia grazie
Grazie ad Andrea Riccardi non solo per il fatto che ha fatto una gigantesca cabriolet ad essere presente qui dall'Europa per le per l'Europa insomma c'è un staccato una parente si è un po'forza forzosa Rubens romana per essere qui gliene sono veramente grato ma anche per il suo contributo che ha messo in luce altri aspetti come del resto ci auspicavamo nel chiederei queste persone di commentare il libro il libro dico Turri molto molto importanti lo ha fatto soprattutto nella chiave via cronica
Rivendicando chiedendo reclamando una seria l'apertura di una seria riflessione sul sul trentennio io credo che si possa Condi Simpson si posa io condivido questo questa idea anche perché credo che sia di fronte agli occhi di tutti anche ai nomi storici ai non addetti a questo genere di lavori come non fare i conti con il nostro passato recente poi comporta il fatto di essere come il Paese continuamente inseguiti dal passato senza che si riesca a liberarsene nel senso positivo o no diciamo digerirlo apprenderne a riconoscerne i meriti prenderne le distanze lì dove questo deve deve essere fatto questo mi sembra molto importante considero personalmente Lillo dico Turri un contributo in questa direzione un contributo e sarebbe bene che fosse accompagnato da certamente un lavoro più ampio di più diffuso per questa è un esigenza incomprimibile ed è un compito in primo luogo della cultura oltre che naturalmente della della politica rendere questo servizio al Paese mi sembra molto importante la sottolineatura della di queste da preferibile Pedio periodi Zanchi che Andrea Riccardi ha fatto il sessantotto il settantotto
Ottantanove con Luci ombre anche sull'interpretazione di queste di queste date ma non c'è dubbio questo è uno dei nuclei più importanti a me sembra del libro di cotture che noi abbiamo a partire dalla prima di quelle date poi avendo come riferimento le altre un diciamo così un rivolgimento nel sistema dei rapporti tra è stato delle società cit Stati e società civili che in Italia ha avuto poi delle sue peculiari accentuazioni
Riccardi citava il il terzo settore l'emersione di quel grande fenomeno anche in Italia è un fenomeno mondiale della cittadinanza attiva io personalmente preferisco chiamarla che nel caso dell'Italia est
Può essere considerata un po'il frutto è un po'vittima del caso italiano frutto perché certamente collegata a quella enorme capacità della società italiana
Secolare di produrre movimento diciamo dalla dal suo corpo dalle fabbriche del suo corpo vittima anche perché certamente quel conflitto
Andrea richiamava come punto chiave del sessantotto quella complessi filiazione dei rapporti tra stato e Società civile nelle sue diverse espressioni è certamente uno dei punti critici anche oggi non è stato chiuso
Non è stato chiuso nemmeno con diciamo Tangentopoli e anche le speranze o le aspettative o le attese che a torto o a ragione
Il i rivolgimenti degli ultimi anni il superamento dell'oligarchia partitocratica avevano suscitato è un problema aperto e ha a che fare per l'appunto con il chiudere i conti con saggezza con con la nostra storia
Per ringrazio molto allora Riccardi estendere raggiungere qualche altra capitale d'Europa può naturalmente
Andare via quando quando è necessario dalla parola per il terzo
Terzo contributo a Massimo D'Alema presidente della commissione bicamerale non ha bisogno né di essere presentato né che siano chiarite le ragioni per cui è stato invitato a parlare
In quanto amico di couture fraterno
Per il resto io avrei potuto benissimo rimanere oggetto dell'ultima parte di questo libro
E non essere chiamato a parlare di un libero
Chi
Si conclude parlando del nostro lavoro
Però io vorrei partire da una considerazione diversa cioè il merito di questo libro di futuri
Dal mio punto di vista
E cioè dal punto di vista ora dell'esponente della sinistra politica del nostro Paese prima ancora che non del presidente della Bicamerale
Sta nel porsi da un punto di vista culturale abbastanza originale nella sinistra italiana
E a mio giudizio assai ricco
Sotto il profilo del contributo di analisi di riflessione di proposta che può dare cioè nella sinistra italiana
Di fronte alla crisi del patto costituzionale
E
Al problema della Costituzione così come su via via ponendo sì nella vita politica del nostro Paese
Hanno prevalso due posizioni una che io definirei francamente di natura conservatrici
E cioè di resistenza al mutamento costituzionale
Visto per un lungo periodo anche per il modo in cui è venuta avanti la spinta al cambiamento come un sostanziale pericolo
Un attacco all'equilibrio democratico che si rispecchiano nella Costituzione del quarantotto
Forte rischio di involuzione in senso autorità ci smista
Questa posizione conservatrice ha ha lungo impedito alla sinistra di rendersi protagonista del processo innovativo
A a mio giudizio rappresentato poi tornerò su questo punto il segno forse di più
Significativo
In quella grande crisi del Partito Comunista Italiano
Che culmina nella scuola
Credo che non sbaglia consideriamo la svolta del mutamento del pc soltanto come il portato di fatto Mondiacult
In realtà
Dalla metà degli anni settanta alla fine degli anni Ottanta matura una grande crisi del partito comunista in Italia
Cioè la sua strategia della sua collocazione la sua funzione
Storica nel nostro Paese di cui io credo il conservatorismo costituzionale
è una espressione
Sull'altro versante nella sinistra a partire dalla seconda metà degli anni ottanta
Vieni avanti una cultura del mutamento costituzionale
Cui io attribuisco un grande valore
Fatto innovativo
La premessa della svolta per cui poi nascerà il Partito Democratico della Sinistra e non a caso in una storica riunione del comitato centrale del PC dedicata ai temi costituzionale
E tuttavia non c'è dubbio che questa cultura dell'innovazione costituzionale vi sia stata vi sia stato di crisi
Una tentazione un rischio di subalternità
Alle culture della governabilità della semplificazione della rappresentanza
Che
Hanno limitato a lungo in parte ancora oggi il limite
L'autonomo sviluppo di una strategia della innovazione costituzionale dell'azionista
Ora il libro di couture ha il merito di s
Un libro
Fortemente ispirato ad una cultura del riformismo costituzionale
Ma ha il merito di innestare questo riformismo costituzionale su un'analisi da sinistra della crisi del patto costituzionale
E questo approccio è assai stimolante ed è un contributo ad una cultura autonomo ad un'autonomia culturale della sinistra
Di fronte al problema della riforma della Costituzione
E questo sta il mio punto di vista il merito più importanti
Coturnice incarna la questione della riforma costituzionale del nuovo patto costituzionale
Sia su una riflessione
Parte attraverso diversi saggi in diversi momenti sulla storia nazionale
Sia su una riflessione sul nuovo scenario mondiale in particolare sul tema della crisi dello Stato-nazione
Io credo che tutti e due questi aspetti d'altro canto si sono soffermati su questi aspetti
Relatori che hanno parlato mani me io non pretendo di riprendere ovviamente crescano il discorso sarebbe molto lungo poi non voglio neanche sfuggire
Qualche sollecitazione più di attualità
Tenuto diciamo
Far finta di essere cioè non essere elusivo anche sulle questioni maggiori attuali però io credo che
Tutti e due questi riferimenti sono molto importante
A un certo punto del del volume Cuturi affronta la questione della crisi della nazione politica di fronte ai processi di globalizzazione
Riproponendo l'interrogativo riforma o scomparsa della nazione politica
Io credo che la globalizzazione spinge verso una riforma degli Stati nazionali
Macché
I processi di integrazione politica che si accompagnano la globalizzazione economica
Non vanno affatto nel senso di un suk
L'aumento dello Stato-nazione
Credo che qui abbiamo forse subito una corrente culturale di grande Motta a che non trova riscontro nei processi
Gli Stati nazionali restano degli snodi essenziali
Della organizzazione del potere e per certi aspetti i processi di integrazione sovranazionale finiscono per attribuire funzioni e compiti nuovi di regolazione Stati-nazione
La stessa unità europea sarà sì sarà un processo federativo
E non di liquidazione degli Stati nazionali
Ma certamente
Il problema degli Stati nazionali dei sistemi politici
Della sovranità
Della capacità di decisione dei sistemi politici si pone in un'ottica completamente rinnovata
Se l'obiettivo che si pone come dice couture citando beh l'espressione di Franco De Felice
A fronte della globalizzazione è quello di una restaurazione dell'autorità pur
Ed è un grande tema della sinistra
Come cioè si costruisce un potere politico
In grado di svolgete una funzione regolatrice
Di fronte alla globalizzazione economica
Allora il tema della decisione
Diventa un tema della sinistra
Diventa un tema democratico
E tutta una cultura istituzionale via puntato piuttosto
Al controllo
Non dico ad impedire ma a
Comprimere gli spazi della decisione
E intorno una dimensione del controllo e della partecipazione
Tutta una cultura istituzionale che ha avuto al centro questa preoccupazione a mio giudizio finisce oggi per essere radicalmente superato
Dal rischio
Che
L'incapacità della decisione politica
Lasci il campo non alla partecipazione popolare
Ma
Al potere incontrollato dell'economia e della finanza globalizzata
Io penso che questo tema sta sullo sfondo questo sì
In termini non subalterni rispetto ad una cultura della governabilità
All'assunzione da parte della sinistra del tema del mutamento istituzione
Restituire forza e autorità alla dimensione del politico
Come capacità di decisione e di interazione con i grandi processi economici
Diventa una necessità vitale per una forza come la sinistra che non ritiene che il mercato
Solo se è in grado di risolvere i problemi della convivenza della socialità
Che ritiene che la politica debba intervenire nei grandi processi economici
E deve darsi strumenti adeguati
Semplici
Efficaci
In grado di garantire una efficace integrazione sovranazionale
Del potere politico
In grado di decidere in temporanea
Rispetto a questo non c'è dubbio che si registra un invecchiamento dell'impianto istituzionale nel nostro Paese
Un invecchiamento dramma
Una crisi dell'impianto costituzionale
Dei meccanismi istituzionali che ne riceviamo ogni giorno basta pensare allo Stato nel Parlamento della Repubblica
Io
Lo stato dei regolamenti parlamentari
Alla ritualità procedimenti legislativi più
Parlamento sì e per intere giornate esaminando la funzione di centinaia di emendamenti
In un in una votazione meccanica in cui contenuto reale sfugge oramai ad ogni possibile percezione
Questi sono meccanismi di decisione
Che non appartengono a un grande paese d'
In parte residua sono figli anche di una nostra cultura
Una cultura della delle garanzie del controllo
Che ha potuto
Chi non ha generato mostri fino a quando i partiti politici sono state rafforzate curatrice quindi hanno anche potuto così esercitare una funzione di autocontrollo nell'uso di determinati strumenti dice
Quando questa capacità regolatrice dei partiti mutamenti no emersa l'assurdità di una cultura istituzionale
Che ha fondamentalmente creatore impedimenti e difficoltà tattici
Io quindi vedo il tema
Sta prepotentemente sullo sfondo del mutamento dello scenario mondiale
Come una delle reti le ragioni fondamentali da cui deriva la necessità di una nuova cultura istituzionale sì
Ma naturalmente c'è
Il riferimento alla storia nazionale
Alla crisi alla storia nazionale
Come compimento
Del disegno costituzionale quarantotto io sono abbastanza d'accordo con anche da questo punto di vista
Credo che la Costituzione del quarantotto abbia svolto una funzione straordinaria nella costruzione di una democrazia moderna nostro paese
E che in gran parte l'esigenza del cambiamento nasce anche da un compimento funzione
Collocherei il compimento della funzione positiva della Costituzione del quarantotto e del sistema dei partiti e della legge proporzionale che sono tutti aspetti
Fortemente intrecciati diciamo del modo come si è costruita la democrazia di massa nel nostro Paese
Alla metà degli anni Sessanta
Io condivido la interpretazione che con turrita del sessantotto
In parte sulla base di una ricca letteratura
Un autore cruciale nostro amico Carlo dopo cioè sessantotto non è soltanto una data
è l'emergere
Di una autonomia politica sociale
Che da quel momento in poi
Entra nella realtà italiana crisi delle forme tradizionali di rappresentanza sessantotto e l'inizio di un processo
E il sessantotto è lungo come la transizione diciamo processo los
Segna l'inizio di una crisi del sistema della rappresentanza di una sua riarticolazione
La fine di un monopolio dei partiti della rappresentanza politica
Che spinge verso una diversa articolazione
Io penso tuttavia che
Questa crisi esplode nel sistema politico a partire dalla metà nella seconda metà degli anni settanta
Fino a quel momento la strategia Moro Thea della
Permeabilità del sistema
Capacità del sistema politico
Assorbire dentro uno schema nuovo di mediazione dell'attenzione verso il disordine sociale
Questa strategia risulta fino a quel momento una strategia vincente c'è una risposta efficace
Al mutamento della società
Anche l'azione politica del PC largamente inscritto
Dentro l'orizzonte della strategia volta
Sempre Donolo descrive un grande ricchezza diciamo
Il modo in cui il Partito Comunista Italiano diventa la forza che più di altre assorbe e offre uno spazio
No offre uno spazio al nuovo protagonismo politico del sociale che cominciano nel mille novecentosessantotto
La grande crisi comincia
Il mi dispiace qui riportare l'attenzione sulla dimensione politica credo che la grande crisi una crisi del sistema e delle regole della politica
La grande crisi comincia nel momento in cui
Quel processo
Non genera ciò che in modo natura in un Paese democratico avrebbe dovuto generale
E cioè un ricambio della classe dirigente
Lì è la crisi
Della costituzione quarantotto
Della costituzione formale della costituzione materiale
Lì si manifesta e comincia la grande crisi del PC
Crisi del PC comincia quando il PC vince
E quando è chiamato a fare un'altra cosa rispetto a ciò che aveva saputo fare benissimo
La grana grande opposizione democratica capaci portare dentro al sistema democratico il movimento operaio che non era stato protagonista nella costruzione
Italia nazione tra stato
Perseguitato e messo ai margini durante il fascismo dice questa funzione di grande forza democratica di opposizione
Qui c'è la svolta in modo straordinario
Crisi del PC comincia quando il PC è chiamato a svolgere un compito che non era in grado svolge
E cioè il compito di essere la forza alternativa di governo di cui fisiologicamente il nostro Paese dopo la fine di un lungo dopoguerra aveva bisogno non a caso c'è una coincidenza di dati sanitari ad accertare
Anche la Germania un lungo dopoguerra democristiano
E poi a una grande crisi da cui emerge una nuova classe dirigente un'alternativa di governo
In Italia questo mutamento buona
E la involuzione del sistema politico
Comincia da quel momento poco
Senso cioè che lì si manifesta all'esaurimento della spinta propulsiva di quel sistema la sua capacità di costruire una democrazia
E da una parte
Il Partito Comunista si rifugia in una posizione di alterità
Difesa
Si ritira dentro
Le sue posizioni anche Siena queste posizioni tenta delle sortite
Sul terreno del innovazione invita artisti del del cambiamento dei rapporti fra partiti e società c'è
C'è una grande creatività dell'ultimo Berlinguer
Ma è diciamo una creatività che si manifesta su terreni essenziali ma secondari essendo precluso il terreno principale rischio circa
Ricchissima di di di germi di innovazione
Sul terreno della riforma della politica della comprensione dei nuovi fenomeni sociali e culturali del mondo femminile in Giovanni ricchissima di fermenti innovativi ma
Siamo questi fermenti innovativi si manifesta uno su terreni essenziali ma
Il terreno principale pare preclusi
E dall'altra parte le forze politiche al potere
Sopravvivendo alla propria funzione storica si arroccano nella gestione del potere l'uso della spesa pubblica come mezzo di compensazione
Spetta all'esaurirsi di una capacità di egemonia
Io credo che la lunga crisi italiana ecco ciclo
E che
Per questo penso che la svolta da qui nasce il PC non è soltanto figlia di una crisi internazionale mai la presa d'atto
Assai tardiva dell'esaurirsi della funzione storica Partito Comunista Italiano
E che il crollo degli altri partiti
Non è un paradosso Chiapparelli altrimenti incomprensibile
Se fosse eletto soltanto in una dimensione internazionale
Perché dal punto di vista internazionale ottantanove avrebbe dovuto segnare
Semmai trionfo del Partito socialista non il suo crollo
Se letto in una chiave internazionale appare
Come un'anomalia un'ingiustizia della storia in realtà e il crollo più sovrastruttura oramai narcisista
Che
E di una classe dirigente che sopravviveva a se stessi alla sua funzione di guida ora io da oltre quindicennio
Allora e che aveva sostituito ad una sua capacità di guidare lo sviluppo nazionale
Un puro esercizio del potere
Io ritengo che soltanto questo enorme ritardo delle forze storiche
Ci fa capire in modo drammatico in cui il tema del mutamento politico e costituzionale si sposta i cristiani nella realtà
C'è una dimensione drammatica in realtà
E il noi abbiamo concretamente
Vissuto il rischio
Di non essere più nelle condizioni di assicurare un governo democratico dell'altra anzi
Di essere travolti da una crisi dei Soggetti degli strumenti
E
Lo dico perché
Attribuisco ultimamente ha un grande valore risultato del lavoro della commissione lecca
Ma attribuisco un valore almeno pari diciamo mette
All'estero il riusciti
A
Riprendere in mano
Con una notevole fatica i filistei sa gli strumenti
Per garantire questo Paese confrontato una crisi dei soggetti democratici
Un asse di governo
Compatibile con l'Europa
Tenga insieme Comit prezzi
è stato un lavoro faticoso di ricomposizione
Dei soggetti politici
E
Strumenti istituzionali in grado di garantire un un governo democratico della transizione e che la riforma costituzionale
Che il rischio della spallata costituzionale è stato fortissimo
Il rischio del collasso istituzionale è stato fortissimo
Guai se noi
Sfugge questa questa realtà
In questa in questo passaggio non tutti sono entrati in campo forze importanti quando si rifletterà diciamo su quali siano le forze hanno contribuito a governare questo passaggio noi se lo scopriremo che la lunga crisi del sistema democratico aveva tuttavia lasciato in campo ricche risorse importanti nell'apparato dello Stato
In settori importanti della borghesia italiana del mondo intellettuale
Della borghesia italiana più aperti ai processi di internazionalizzazione certi apparati
E poi che era stata in molto importante quella operazione rinnovamento del PC sia pure pagato attraverso dramma di una scissione che tuttavia preservato
Una forza popolare una forza di massacri Angara Tito una base di consenso
Ad una élite che altrimenti non avrebbe potuto compiere quella complessa operazione
Salvataggio del Paese dalla bancarotta finanziaria
Di avvio di un riassetto costituzionale
Che si è potuto reggere su patto con i sindacati
Cioè si è potuto reggere su alcune poche cose che noi rimasti in piedi
Nel crollo
Da cui rischiando di essere travolto
Io credo che
Sotto questo profilo
Couture riaccende coraggio
A vero limite vero niente non sta nell'aver ripreso in mano la bandiera dell'innovazione costi questo è stato scelta assolutamente semmai tardi
Limite io sono ben consapevoli e che questo processo attraverso la Commissione bicamerale a necessariamente privilegiato la dimensione del dialogo tra i soggetti politici
Anziché un più largo coinvolgimento del Paese io io penso che da questo punto di vista la via dell'Assemblea costituente l'Assemblea costituente ci avesse tuttavia con funzioni limitate
Nel sfuggivano i rischi di un
Di un altro avvolgimento anche dell'impianto dei principi della Costituzione quarantotto mentre invece la Bicamerale indubbiamente innesta la grande riforma sui valori fondamentali della Costituzione
Tuttavia metto dell'Assemblea costituente e sui rischi avrebbe rappresenta
Vento largo coinvolgimento popolana
Mentre noi sappiamo come la cultura democratica
E il cattolica questa idea suscita sì novanta ittico orrore cioè io credo che Domenica Vito ha colto di essere uno dei non molto intellettuale
Per sinistri
Ad aprile invece proposto questa possibilità modo non demonizza
Pure rendendo anche noi i rischi e la difficoltà a delimitare il campo il processo costituente io sono stato convinto che questo ero convinto dissi anche questa possibilità è stata concretamente in campo
Ma che
La scelta di andare alle elezioni politiche
Il
Nell'aprile del novantasei in sostanza fosse alternativo
Era a quel momento diciamo si poneva la scelta tradizioni politiche assemblea costituente
Fatte le elezioni politiche
L'elezione dell'Assemblea costituente sarebbe diventato un fattore di instabilità destabilizzazione
Non ho un'altra poiché era chiaro era il parlamento eletto che doveva essere chiamato a questa
Parlamento eletto in nuovi soggetti politici quelli che so chiamati anche ad una prova attraverso la quale rilegittimarsi dare a se stessi anche definire anche la propria figura storica
L'idea del processo costituente come
Della riforma costituzionale anche come occasione per
Definire o per i soggetti in campo per De Finis per costituirsi anche come nuovi soggetti politici io credo che
Forma costituzionale e anche momento della definizione dei nuovi soggetti politici che saranno protagonisti della nuova stagione
Io credo che che c'è una questo
La
Direzione in cui si muove la riforma costituzionale
L'intenzione che che essa contiene
Sia abbastanza chiara e risponda
Alle ragioni di fondo della crisi del sistema politico-costituzionale
La direzione se potessi usare uno slogan alla direzione della riforma dell'Europa
Il d'ispirazione
In modo vario con una combinazione che risulta sicuramente originale all'ispirazione della riforma
E quell'ordine bisogna sistemi politici europei
E cioè quella combinazione fra elementi di democrazia parlamentare
E elementi di legittimazione diretta
Dei vertici dello Stato e o dell'esecutivo che è tipica in in modi diversi delle democrazie europee in modo diverso
Tipica delle democrazie
E corrisponde
L'idea di un sistema che favorisca un ricambio delle classi dirigenti
E un equilibrio più ragionevolezza esecutivo e Parlamento
Anche con una riduzione di una centralità del Parlamento che ha avuto una grande funzione storiche e inclusiva inclusiva e Idi
Costruzione di una democrazia partecipata dipartimenti ma questa funzione storica si via via venute
Riducendo esaurendo
Nello stesso tempo la riforma affronta la grande questione di
Una nuova strumentazione de L'Unità nazionale
Quindi lo affronta molto approfonditamente questo tema diciamo io credo che tema è quello di una crisi
La crisi del del compromesso nord-sud come crisi dello sviluppo duale del Paese cioè non c'è dubbio che nel momento in cui
E la stessa globalizzazione delle economie
Che colpisce il compromesso nord-sud
è stato spiegato in modo assai efficace che nella formazione del mercato nazionale
Trasferimenti di risorse al Mezzogiorno sono funzionali allo sviluppo del gusto del Nord in un'economia globalizzata più
Cioè si è spezzato il meccanismo dello sviluppo duale del nostro Paese
Il che spinge inevitabilmente verso una nuova forma dell'unità nazionale
Che
Crea una rete istituzionale che punta di più sulla responsabilità delle classi dirigenti locali
Sulla capacità di competere anche fra di loro dei sistemi locali dentro un quadro di solidarietà garantito dallo Stato nazionale
Ora che si possa chiamare questo federalismo io credo qui
Ancora in questi giorni torna una polemica
I sindaci criticano la Bicamerale perché chiedono un vero federalismo eccetera questa è una semplificazione nuove innanzitutto da una scarsa conoscenza di quello che dicono questi sindaci
In realtà
La verità dibattito fra il Parlamento e le classi dirigenti periferie cioè
E che questo dibattito è stato lo specchio della complessità del problema
E tra
Il problema che pone caccia che punta l'autonomia speciale del Veneto
Come è chiaro risposta alle di smog eletto
E il problema che pone Bassolino
Che chiede il riconoscimento di alcune grandi aree metropolitane come città-stato sul modello tedesco
La storia tedesca che non possiamo scrivere in Italia adesso
Sono due risposte totalmente divergenti fra di loro vorrei essere chiaro non c'è un fronte dei ci sono non è un caso altro atto queste risposte nuovo storia realtà problemi completamente diversi
E uno dei uno dei principali resistenze ad un modello di tipo federale
E il vero federalismo inizia si sarebbe potuto costruire primo rimettendo in discussione
Il riparto geografico delle regioni del Paese
Bisognava cominciare dall'inizio prima cosa da fare
Secondo puntando su un decentramento forte di poteri
E su una piena autonomia dei governi delle grandi regioni d'Italia
E ricostruendo vita nazionale come patto di dieci dodici quante navi quindi segnate la Fondazione Anna Almiento dodici
Grande tre giorni Italia
Questo processo
Aveva i seguenti avversari primi sindaci
Di tutti agli atti
Che tutto vogliono almeno che perdere la garanzia parlamentare del l'ordinamento sono battuti perché l'ordinamento dei comuni rimanesse una delle prerogative del Parlamento nazionale
Presidente dell'ANCI ancora oggi dichiara guardi
Se il modello del federalismo sarà l'autonomia speciale specifica che rende i Comuni siciliani prigionieri vi diciamo della burocrazia e del ceto politico
Del giornale molto bella quel capitolo sul regionalismo partitocratico del nostro Paese allora diciamoci la verità
Qui non c'è un braccio di ferro tra la Bicamerale
E le classi dirigenti periferiche che voglio federali
Qui c'è lo specchio e la complessità del problema Italia cioè il fatto che noi abbiamo una fortissima esige di decentramento di poteri di funzioni amministrative e di e di responsabilità delle classi dirigenti locali ma a e assai difficile dare queste esigenze una risposta univoca
Proprio perché questo federalismo italiano uso questa espressione in modo volutamente improprio giudice
Deve puntare inevitabilmente su una pluralità di soggetti istituzionali
Su una articolazioni di funzioni legislative di programmazione nelle regioni amministrative fondamentalmente amministrative nei comuni e difficilmente può portare verso una imitazione del modello tedesco che ha ragioni storiche radici assai diverso quindi certamente io ritengo che noi possiamo andare anche Urka
L'impianto sin qui indiscusso
Però vorrei che si potesse del dibattito parlamentare tenendo aperto un confronto con la società avvenire con attenzione che cos'è questo ora perché ripeto ci vengono indicati universi oltre altrimenti sarebbe troppo semplice diversi lire per andare ore io
L'altro punto invece curva fortemente convincente è che in un processo inevitabilmente Complesso cui il decentramento dei poteri deve puntare su una pluralità interlocutori istituzionali
In un rapporto non gerarchico tra di loro ma di diversità funzionale ecco per intenderci
è molto importante la corresponsabilità al c'è della classe dirigente vedi serica che oramai fra periferica non è più perché assunto anche un peso nella vita politica nazionale
E quindi da questo punto di vista pur avendo noi fatto in ottobre un passo in avanti rispetto al modello
Di bicameralismo con la Commissione era effettivamente un modello molto macchinoso e anche diciamo subalterno integrazione della rappresentanza locale
Il modello del Senato misto
Presenta ancora un'estrema complessità
E io vedo molto qui e cioè
Nel rafforzamento
Qui dei due momenti forti di partecipazione della periferia alle decisioni centrali
Una la Conferenza Stato Regioni e autonomie costituzionalizzato come luogo di raccordo a livello dei governi
E la partecipazione della classe dirigente filiera
Alla al bicameralismo questi due mila io li considero essenziali e su questo senza dubbio noi
Possiamo lavorare anche con l'obiettivo di rendere più semplice semplice
Il procedimento legislativo che appare ancora complesso proprio per le diverse le diversità previsti a seconda dei diversi tipi di leggi bicamerali monocameralismo richiamo bicamerali con Senato integrato non c'è dubbio diciamo che da questo punto di vista la fenomenologia che emerge a conclusione del lavoro una fenomenologia complessa
Non torno
Concludo sul tema della giustizia qui ho avuto modo di dire
Questione ha una sua
è una questione che non si riesce ad affrontare con la sufficiente serenità
E Complesso ritengo che ci sono sono stati introdotti cose che dovrebbero essere corrette comunque più di la mia la mia posizione personale che queste cose debbano essere corrette
Dopo è scontato reti parliamoci chiaro qui potevano esserci due
Due vie diverso
Si poteva pensare che la riforma costituzionale fosse l'espressione di una maggioranza
Che desse ad essa una forma più computer
Più armonica
E che andasse ad un confronto
Il risultato sarebbe non so quale sarebbe stato il risultato sarebbe stato un risultato sicuramente meno carico di contraddizioni di ambiguità cedute
Ma al di là delle difficoltà
A costruire una proposta di riforma costituzionale che fu sul punto di sintesi di una coalizione democratica molto ampia illuminata anche di posizioni conservatrici almeno dal mio punto di vista di là una difficoltà
Io credo che dal punto di vista
Governo democratico della transizione una scelta di questo tipo sarebbe stato uno show negativo
Ne penso
Che nel momento in cui noi ci poniamo il problema del processo costituente possiamo dimenticare che una maggioranza parlamentare eletta col sistema maggioritario può non rappresentare anzi non rappresenta il caso Ferdinando
La maggioranza dei cittadini
Non condizionato da maggioranze politiche di governo
E sicuramente è stata una scelta rischiosa che ha portato indubbiamente ad un prodotto più Macchi non un suo carico di ambiguità
Di
Che spero in parte notevole possano essere corretti anch'e se
Grazio Kelly ha sottolineato che l'impianto complessivo non tradisce ispirazione ecco e tuttavia ha avuto il merito di un coinvolgimento di una corresponsabilità
Insieme della nuova classe dirigente del Paese questo non lo considero un merito di poco conto dal punto di vista dell'obiettivo che era quello di un governo democratico della transizione
Ora naturalmente il compimento di questo processo non è soltanto nel dibattito parlamentare che può migliorare corregge o spero vivamente che lo fa in un confronto aperto con la società complemento di questo processo e ha nel modo in cui i grandi processi politici accompagnerà anche qui merito di cultura deve dire devoluzione delle regole costituzionali nel quadro di una rinnovamento di un'evoluzione dei soggetti politici
Io spero nella direzione e anche qui di una democrazia di tipo europeo
Io
Io sono a favore diciamo
Insomma non sono contento risultati elettorali di questi giorni apprezzo anche la varietà delle esperienze non temo diciamo
Manifestarsi di peculiarità locali
Sì sì
La personalizzazione della politica che è un fatto positivo e il manifestarsi
Sì di della vitalità delle società locali c'è un altro fatto positivo nelle grandi democrazie europee e temperato le resistenze più forti progetti generale
Coalizioni che siano l'espressione di una somma di partiti di liste civiche di personalità eminenti diciamo
Sommatorie non di rado confuse i taglia i gatti e qualche volta anche rissosa di tutte queste componenti fanno pensare ad altre stagioni della storia del nostro Paese
E comunque non mi sembra vadano nella direzione dell'euro acquisto voluto dissidenti come motivo di riflessione non di polemiche perché
Motivo di riflessione bisogna vedere come noi accompagniamo questo process sono
Ha una sua vitalità che non può essere compressa dentro i confini per però lo indirizziamo verso East il fine della ricostruzione di grandi soggetti politici soggetti politici capaci di avere un Progetto una capacità di unificazione ecco
Mi troverei in difficoltà se la la maggioranza di governo avesse assumere di più se questa immagini messi in un campo di forze pochi
Crescono spontaneamente essi di spinte di personalità locali
Perché questo non andrebbe nel senso di una
Modernizzazione del sistema politico italiano ma questo è un tema è una crisi di crescita questa non la considero diciamo è un tema è è un tema
L'altro tema che a questo si lega molto con la legge elettorale
E qui non c'è dubbio che il punto di compromesso raggiunto e secondo insufficiente
Se lo si vuole rimettere in discussione io sono contento
E lo dico con aspre estrema chiarezza dice
Vorrei dire non abbia nulla di polemico vedo che nel popolo c'è chi rimprovera a Berlusconi il fatto di essersi acconcia
Tu ad un compromesso mediocre con D'Alema in particolare su questo punto eccetera no io vorrei diciamo con molta
No qui il compromesso mediocre è stato imposto al sottoscritto
Sì compromesso mediocre diciamo
Non sono io quello imposto ad altri dice stato raggiunto fra gli altri
Con la partecipazione attiva di quasi tutti i partiti che sono nella Bicamerale compresi quelli che sono più critici verso i risultati penso amici compagni di Rifondazione Comunista cioè
L'analisi senza ad una legge elettorale che aiuti un processo di forte ricomposizione in senso bipolare europeo è stata una resistenza trasversale il compromesso è stato realizzato
Senza la partecipazione del presidente della commissione bicamerale che lo ha recepito com'è giusto fare in un Paese democratico quando un una opinione e condivisa da una larga maggioranza dei membri del Parlamento lo storico sono Sirchia detto questo qui
Su questo punto noi vogliamo tornare a riflettere perché davvero queste la vera norma di chiusura del sistema parliamoci chiaro che il punto in cui
Io sono prontissima a tornare a riflettere
E comunque per la storia i verbali resteranno dev'essere chiaro che su questo punto
La mia posizione è la nostra posizione è stata resta una cioè l'idea di un sistema elettorale a doppio turno che senza sacrificare con
Senza la ferocia del modello francese che sacrifica la rappresentanza oltre un limite ragionevole dico qualche recupero proporzionale tutta in coro
Il rinnovamento del ceto politico la semplificazione
E il superamento di una logica
Di qualità sì ogni variopinte diciamo che è una logica nel giudizio che urta con le esigenze di governo di una società moderna europea come quelli Gorizia da questo punto di vista io sono d'accordo con che questo resta il punto interrogativo più grande le altre questioni sono in parte risolvibili
O in parte i si risolveranno nel tempo perché la riforma costituzionale sarà un processo a cominciare dal federalismo di cui fisseremo dei principi si svilupperà negli anni a questo punto rischia di essere una debolezza grave
Se vogliamo tornare riflettere su questo punto io sarò più contento de compagni perché questa debolezza me e chiara e credo di averla denunciata aperte grazie
Questa lunga ma credo rincari in flessione a conclusione della lavoro della Bicamerale io mi sento solo di fare un'osservazione sul metodo onore al metodo vice dalle ma dice anche mi sembra giusto sottolinearlo il limite che ha avuto il fatto di privilegiare per le ragioni note dello stesso ricordate il dialogo in Parlamento rispetto al dialogo tra il parlamento e il paese ora al di là di ogni giudizio sul contenuto del risultato della bicamerale su cui è giusto riservarsi qualcosa di più analitico di questo di questo momento c'è da esprimere una preoccupazione e cioè che se vero che stiamo parlando di un processo costituente in cui vengono alla luce i soggetti cioè sono i soggetti della della vita politica civile sociale a venire in primo piano hanno il fatto che il processo di riforma della costituzione non li abbia se non in modo diciamo non centrale coinvolti è un fatto che deve preoccupare per il potrebbe mettere in discussione lo stesso consenso complessivo a questa operazione
Non mi riferì che non mi riferisco naturalmente a D'Alema personalmente io sono testimoni alcuni dei presenti sono testimoni di un incontro ad esempio di una volontà di dialogo e dall'inizio del lavoro della Bicamerale D'Alema ha avuto con me la rappresentanze variabili movimenti dei cittadini in particolare penso a parte civile l'audizione che è stata fatta per sua sua iniziativa accogliendo una richiesta
Di parte civile del Forum del terzo settore e di altri soggetti di audizione con la Bicamerale ma questo non è riuscito oggettivamente ente mi sembra e al di là delle intenzioni tue D'Alema che non mette in discussione ad andare a diventare un dialogo è il Parlamento nella società non vorrei che di questo per l'identità che da questo punto di vista proprio in forza di quello che dice coturnice tra il merito e il metodo dove
Si può finire per pagarlo
Nel prosieguo non è certo l'intenzione di nessuno ma è un rischio che è giusto segnalare mentre Andrea Riccardi ma la facoltà di partire penso che cotture anche settembre negli sì ma mente abbia tra i suoi doveri di autore quello di dire due parole a conclusione di questa per
Tentazione prego
Mi sembra che le cose migliori se cominciare l'eliminazione
Non appunto per togliere
Quel carattere che poi è sempre un po'formale alla fine io cominciati innanzitutto USA Gabriella la persona quindi Caterini imbrocca ringrazio per l'amore che mi ha dato che mi fortifica e che
Nel tratto anche a trovare questo
C'è questa volontà questa determinazione nel fare innanzitutto un libro per me stesso fare i conti con un'esperienza e una storia
Che si è stata anche apprezzata mi fa molto piacere ma credo che qui Andrea Riccardi coglieva molto lo spirito quando diceva bisogna neanche reagire una sorta di lettura di questi anni che sono la nostra dalla nostra storia tutto sembra che sia un buco nero
Lo dico anche perché
Che abbiamo visto testimoni vivendo un processo molto lungo in molti crea sia uno stato di insicurezza ex perfino fastidio ci sono alcuni miei amici personali
Che non riescono a citare il titolo come transizione lunga dicono infinita che tradisce abbastanza bene
Della spossatezza che in linea considerare possibile
E io invece rivendica appunto lunga ordini in ogni caso qualcosa di significativo per la vita non per diretta Petrassi leggere questa la scansione e capire dove ciascuno ha incontrato problemi veri si è misurato
Dove idee e le iniziative politiche sono state pertinenti poi faremo il bilancio i successi e gli insuccessi ma
C'è molta abilità nell'esperienze sia dei protagonisti politici che culturali sociale che io volevo un po'riportare come cuore
Il riversamento innanzitutto alla nostra ospite del professoressa dritta Levi-Montalcini nell'enciclopedia italiane che ci ospita non è solo un'ospitalità come dire
Fisica è stata con noi da prima fino in questo momento temo persino che si sia letto il mio libro
E degli interventi mi sembra avendo avuto tante
Tenterò osservazione riscontri non ha bisogno di stare diversamente io qualcosa invece voglio fare ancora un ringraziamento
In apertura Giovanni Moro citato un travisamento di questo lavoro
In una recensione pubblicata sull'Unità ecco è un travisamento laddove individuato tendenze processi da combattere si riescono detta le mie parole per dire che quelle non è niente proposte desideri siccome non non dar ragione di dubitare dell'intelligenza dell'autore credo che lei abbia proprio fatto vela una
Come dire un po'di
Diciamo politicantismo preoccupazione di collocare in un gioco in una geografia il libro non non è fatto per questo anche questo incontro io sono molto grato a chi è colto il segno
Insomma occasione zitti interrogarci tutto su una esperienza così importante lo sviluppo del nostro Paese
Deve anche che fa interloquire linguaggi diversi ecco io no sono contento che ciascuno abbia accettata nano creato
Non ho chiesto un dibattito tra politici o tra studiosi del diritto costituzionale o tra intellettuali gli specialisti io di storia dei che nell'interlocuzione questa sera è anche la platea certo ci sono tantissimi i miei amici personali che fanno
Una parte forte di questa sala ma a tutti gli altri conosco moltissimi
Sono persone molto diverse insomma con esperienze e percorsi diversi e quindi lo sforzo di dare a tutti noi
Un'occasione ma anche un linguaggio per decifrare
La particolarità di ognuna delle nostre esperienze mi pare una cosa importante perfino troppo ambizioso
Il punto centrale è stato ripreso perché però su cui voglio ritornare due punti sui due punti vorrei dire la mia
Il punto centrale della vicenda e secondo lo sforzo che ho fatto nel libro e la crisi della rappresentanza politica non dei alcuni rappresentante di alcuni partiti
Ma del principio stesso che sia possibile dare un potere così ampio e della vicenda attraverso cui in questi anni in movimento referendario eccetera sono avvenuta la anzi forse che portano tante cose innovative ma tanti nuovi problemi e rischi di ritirarlo Matelica e pensare che in questo rinchiudersi rincasare
Per ragione territoriale per ragioni corporative per ragione e il potere la politica stessa ci sia la risposta a a sia quello che invece lì c'è una delle persone più grandi risolute che riguarda poi le forme in cui la politica si organizza
Investigativi e comunque le forme attraverso cui si può
Ridare fiducia e autorità alla politica il che non vuol dire concentrare personalizzare il potere non vuol dire lievitare un'esperienza di tipo partitocratica
Non vuol dire disconoscere però l'importanza delle responsabilità e della direzione della vita di un paese dell'inserimento internazionale e sapere
Coniugare le gare quindi questo sforzo che vorrei difficile questa formazione gli altri figuriamoci sapete io uso l'espressione trasfigurazione che soggette
Insieme Coco le esperienze d'arte certe attive la capacità della cittadinanza attiva di essere parte delle politiche pubbliche e sociali esseri soggetti Authority politiche non ma tutto sta in apparati burocratici anche le funzioni pubbliche oggi come
Si definiscono per relazione con funzioni pubbliche svolte da tanta iniziativa sociale e questo già determina un orizzonte diverso non è tutto giocato tra stato e mercato
è vero che la politica deve recuperare come dire quel consenso democratico che le consente di essere Baluardo rispetto al potere dei
Delle forze economico-finanziari della potenza
Gli spiriti
Selvaggi del capitalismo ma è anche vero che c'è una dimensione crescente portata da individui gli ammonimenti
Ha una dimensione del quotidiano alla riproduzione non solo alla produzione lo scambio e la vita al crescere dei soggetti
E questa dimensione che chiamiamo terzo settore già l'imbarazzo della parola che non sa dire cose dice che terso
E invece una dimensione che si sta sviluppando del capire in che modo in ciascuna esperienza
Tutti questi nodi devono essere come dire rivisitati e ricostruiti e riproposti per creare una spesa pubblica immobili riduzione che queste esperienze
Bastino a governare un Paese penso che il radicamento civico la cura delle nostre città
Il primo il livello della politica prima deve abita essere abitato da queste soggettività infatti a questi livelli c'è un marito azioni costantemente seguite vinse Chimento delle forme di organizzazione partitico territoriale
Ma proprio per questo la funzione di organismi della rappresentanza la formazione di competenze e personalità eccetera capace di ritradurre queste proiettarli a livello sovranazionale e un punto interrogativo enorme problema centrale e strategico
Nel paese qui la questione come dire
Della professionalità e capacità
Che spesso D'Alema richiama e centrale ma credo che la trasfigurazione delle forme sia un problema brutale e non è pensabile che si conduca questo sforzo su singoli soggetti senza interrogarsi sulla
Loro sistema trivellazione modo come si riorganizza il sistema politico anche le forme istituzionale nazionale e sovranazionale
E qui l'incomprensione di questo nodo come centrale del no ad averlo vissuto sulla propria pelle scontato dalla sinistra che
E uno altre questioni centrale per esperienze centrale nel libro richiamato e che tutto questo nella sinistra nel PC è stato vissuto interrogata scavati il centro riforme per rendere lo Stato sott'la presidenza di Pietro Ingrao noi tutti gli altri sono più presenti abbiamo dall'inizio degli anni ottanta addirittura dalla fine del settanta lavorato su questo e questo non ha avuto come dire
Nella produttività
Immediata nella agendo nell'edizione partito di riferimento a me una tenuta diciamo nell'evoluzione
La vicenda che poi D'Alema a richiamato questo è un punto che volevo sottolineare questo problema valore del tema della rappresentanza come questioni che interessa alla costituzione della sfera pubblica del possibilità democratica rigore e tema della cittadinanza attiva che la trama dei soggetti italiani che abita in una democrazia almeno nella loro immediata visibile presenza ciclica territoriale
Si è proposto immediatamente alla Bicamerale
Perché il problema D'Alema riconosciuto lì poi anche per i ritardi culturali sottovalutazione l'assenza di attenzione dei soggetti culturale sociale e cioè la politica sentito il tema e ha c'è elevato e poi si è ritrovata chiuse importante commissione bicamerale tra persone che esprimono culture e sensibilità e punti di vedute su questi problemi più omogenei
In ogni caso da ceto politico
I limiti possono venire come dire dal fatto che non si è riusciti e questo è un problema che abbiamo davanti due anni di lavoro per lamentare poi il referendum
A trascinare a questo confronto promuovere e sviluppare una serie di altre nel senso che soggettività
Cosa è stato fatto Stato-città qualcosa si è mosso ed è stato anche ascoltato audizione Camera
Ma anche da questa parte ci sono forti limiti non si è inteso fino in fondo quanto è decisivo
Tenere su questo
Perché se no questo processo si scompongono né come autoriforma delle forze politiche era il loro sistema di relazioni autoriforma delle forze sociali nella forma della concertazione e della parte guelfa perché loro più immediatamente interesso di cui sono
Più immediatamente responsabile Autori forme direi ripiegamento particolaristico localistico dei soggetti sociali
Che si avvale applicano sul territorio a tutela del lavoro già lavorato di quanto hanno spesso investito di quanto hanno messo nelle spaventate dalla globalizzazione
Questa autoriforma ad hoc ridurre del sociale come dire immediatamente spaventato
Costretto all'economica il segno più evidente di questa fase in cui il federalismo che serve un grande progetto di sviluppo e federalizzazione del Paese delle troppa è stato tematizzato introdotto quasi per forza nelle istigato una forza che non pensa federalismo partenza alza città secessionisti
è l'allarme grandissimo e lo scorso e in questo cammino
L'ultimo punto è proprio questo questo cammino aperto anche grazie all'iniziativa della diciamo comunque ci presenta un agente
Il libro che ho chiuso in aprile quando una bicamerale alle sue parassiti
Senta anche bisogno ma non lo possiamo fare in questo momento di confrontare i primi giudizi certamente va costruito lo sottolinea Giovanni Moro
Ma questione invitava far questo professor che io sono molto d'accordo
Sia sulla lettura sul lungo periodo della storia costituzionale sia sull'interrogarsi sul rendimento della Carta e Amneris sembra di coincidere nel giudizio sulla carta promosso soggetti progressivi sia pure concettualmente con ma proprio questo è il problema
Quali soggetti
Mette in moto promuove sosteneva il disegno federalista laica nuova anche la riforma e qui al di là dei limiti dei soggetti che già si sono se quelli politici sia quelli di cittadinanza
Io trovo nel concreta soluzione tante questioni nel testo della bicamerale preclusa la strada dello sviluppo dei soggetti positivi del federalismo quelli che lavorano per l'uguaglianza dei diritti dei cittadini e leggo quale tutela in ogni parte del Paese anche se qualcosa già comincia entrarci e un curiosa distinzione dico
Il Pd tra ciò che residua delle funzioni stima statale nazionale riequilibrio correzione delle diseguaglianze un forte
Carattere particolaristico delle istituzioni territoriali quasi un mandato a rappresentare l'interesse diciamo così
Corporativo localistico regionale
Io sono molto contento di aver sentito su questo
Una osservazione anzi un ragionamento anche critico su questi aspetti e su questi esiti del lavoro della Bicamerale dallo stesso presidente
Quelli Nucini municipalismo che come dire altre le sue ragioni ma non si rapporta la dimensione in cui s'è possibile poi governare tanti problemi il conflitto tra regionalisti municipalista
E le soluzioni fin qui trovate nella loro rappresentazione nell'Assemblea nazionale bicameralismo
Mi pare che la presenza visivamente i limiti del percorso perché se la discussione entra fasce di ceto politico che parte vada potere che detengono e da come immagino di ridisegnare la redistribuzione dei poteri e delle risorse
Le questioni che stiamo di cui stiamo discutendo non riescono a spegnersi i soggetti che devono immaginare come saranno messi nel federalismo fatta l'Italia si disse bisogna fare gli italiani ci abbiamo messo non so più seguire qualcosa e non siamo riusciti a fare della crisi delle vie della nazionalizzazione e il responsabile dell'apertura e processi di sbrigative ognuno deve farsi fare la sua parte culturale e politica
Una rivisitazione limiti ma ora e alle porte una cosa che chiamiamo federalismo che probabilmente dovrà formare i soggetti di questo federalismo e nella percorso della bicamerale io voglio sperare
Invece non nel prossimo dibattito nazionale pone cammino parlamentare questi soggetti devono cominciare se gli avvocati devono essere parte possono contribuire a specificare quale speranze possano avere adesso la riforma della Costituzione voglio dire sono queste cose ringrazio veramente