"Spazio libero" rassegna stampa settimanale di bioetica

Un saluto gli ascoltatori di radio radicale domenica otto marzo a microfoni Cinzia Caporale in regia Claudio Palumbo apriamo lo spazio domenicale di bioetica che molte volte si occupa dei diritti della donna ricordando la manifestazione che si svolgerà questa mattina all'Imu undici a Roma davanti agli uffici delle nazioni unite in piazza San Marco praticamente accanto a piazza Venezia titolo della manifestazione un fiore
Donne di Kabul l'iniziativa è stata promossa dalla commissaria europea Emma Bonino in sostegno delle donne afgane che ricordiamo vedo violati i loro diritti più elementari condizione peraltro comune anche ad altri paesi all'iniziativa si associa naturalmente anche il partito radicale comunque una lunga serie di personalità e di esponenti della politica gli spunti di bioetica di questa settimana sono svariati cominciamo dall'ma caso di ben la che tra manifestazioni sentenze speculazioni commerciali ricatti strumentalizzazioni politiche anche giornalistica ecco si potrebbe definire come una farsa e anche delle più scadenti se non fosse per il la drum ma di lì decine di migliaia di pazienti resta la necessità di dibattere con urgenza la questione di la libertà di scelta terapeutica di quali siano anche gli obblighi da parte dello Stato finanziare le scelte terapeutiche dei singoli ci Tadini resta l'impressione anche di un ministro della sanità un po'ondivago che in modo direi tragicamente dilettantesco torna sui suoi passi e new oltre che sembra essersi fatta un po'di chiarezza
Restano anche l'incapacità della classe medica italiana allo farsi trova il genere da quanto sta accadendo e la necessità comunque di sperimentare in modo rigoroso la terapia Di Bella per un lei mi
L'obbligo di non lasciare il dubbio che l'occasione perduta i d'altro canto però non alimentare delle false anche pericolose illusioni su questo leggiamo un punto di Giulio Giorello epistemologo sulla Corriere della Sera di giovedì cinque dalla titolo un
Prese di poca scienza nella titolo già esemplificativo ecco pur non trattando direttamente il caso Di Bella c'è un riferimento davvero interessante lo leggiamo
Persiste nel nostro paese una diffidenza umanistica
Nei confronti della cultura scientifica mentre per reazione chi svolge ricerca sempre più portato a trincerarsi nello specialismo qua presentare la scienza come l'unica soluzione ai problemi dell'umanità così il pubblico si aspetta da ISPA questi le cui competenze non controlla risposta agli interrogativi più cruciale che investono la società dalle fonti di energia alla salute in non pochi casi gli esperti sono tutt'altro che d'accordo qualche detti così ribelli il nome di una presunta nuovo ortodossia ed eterne di disporre della ricetta infallibile forse nella medicina che questo avviene nel modo più frequente clamoroso là dove le nostre motilità maggiormente coinvolta il caso Di Bella insegna
Non dovremmo dimenticare le paure testate dal nucleo are o le polemiche accese dall'ecologismo selvaggio nella maggioranza dei casi anche i politici si trovano di fronte ai competenti nelle stesse condizioni dell'uomo della strada non c'è da stupirsi che specie nei momenti di maggiore contro sia di decisioni più rilevanti sul piano istituzionale ed economico inesperti eretici gli ortodossi che siano tendono a presentarsi come una sorta di profeti almeno agli occhi di chi non è passato attraverso una serie d'occasione alla scienza
Personalmente no nulla contro i profeti temo invece lo scienziato che ha profeta si atteggia rinunciando al dono dell'errore il fatto che possiamo sempre sbagliare riconoscere di avere nato costituisce il miglior antidoto al dogmatismo e la stessa idolatria della scienza del resto l'esaltazione della potenza techno oggi Ca'la condanna del sapere scientifico non sono che facce opposte della stessa medaglia entrambe infatti presuppongo con la riduzione delle varie scienza nelle discipline tecniche sottratte a un'autentica istanza critica
Questo era Giulio Giorello ecco saltando a tutt'altro argomento che segnalo sulle pagine della giornale è una sorta di inchieste di ricostruzione anche storica
Della problematica delle UTAP brasiliano una serie di articoli di Alberto Pasolini Zanelli che parte da lunedì due prosegue poi nei giorni seguenti riguarda di Stati Uniti sono però molti gli spunti interessanti su quello che può definirsi come uno dei cosiddetti no okay diritti e cioè il diritto a morire con dignità insomma il Suicide il diritto al suicidio assistito scrive all'altro Pasolini Zanelli proprio nella nell'edizione di lunedì due del giornale decisioni irrevocabili si tendono si scambia non conosce sì scontro mani tali principi si incrina quello che fino a ieri è stato per molti un obbligo quello di morire bene in senso More male interiore ed edificante al suo posto si afferma un diritto che non è quello di morire ma quello reale o illusorio di controllare individualmente il processo di morte
E poi non secondo l'articolo si mette in evidenza invece la contraddizione tra i vari ordinamenti dei diversi stati americani scrive Alberto Pasolini Zanelli le autorità dello ore con hanno il dovere di pagare la parcella di un medico che uccida su richiesta il suo paziente che autorità della California hanno il dovere di ben non c'è are mettere in carcere il suo collega che compie la stessa operazione il federalismo non comporta quindi soltanto dei vantaggi offre anche canali di sfogo agli imperativi con tradito della nostro tempo ecco legislazione differenti che però hanno mi sembrano una risorsa per il dibattito sull'eutanasia piuttosto che un limite
Alle pose nuovi diritti prosegue la dibattito aperto dalla manifesto di bioetica laica sulla Pietro sono assistita pubblicato dalla sulle ventiquattro ore di domenica primo marzo a firma Cinzia Caporale Armando Massarenti Angelo Maria Petroni e Stefano Rodotà ricordiamo in sintesi in estrema sintesi i contenuti di questo manifesto a quel manifesto si richiama ai valori fondamentali dell'autonomia e della responsabilità degli individui e a Hilla valore della equità non si considerano le tecniche di fecondazione assistita come terapie contro la sterilità ma come esercizio di un un diritto che come tale non può essere limitato a categorie predefinite di cittadino sul Sole di sul sull'equatore di oggi troviamo una serie di articoli di commento alla manifesto tra questi quello di Vittorio possenti cattolico che parla del rischio di un uso indiscriminato della procreazione assistita ci piacerebbe anche sapere chi stabilisce appunto il discriminazione possenti Coco altri scrive comunque
Possenti manifesto Operamolla sorprendente gioco di prestigio trasforma i desideri in diritti e su Parla di nuovi diritti tipici delle società Tecno oggi che con una espressione altamente ambigua perché tali società offrono nuove possibilità e pongono correlativamente nuovi problemi non creano ipso facto nuovi diritti estensione illimitata del concetto di diritto attraverso la sequenza
Desiderio possibilità diritto rischia di valere come un éscamotage col quale legittimare le scelte più varie di più oltre scrive ancora possenti considerazioni no no che valgono per il tentativo di legittimare più modelli di famiglia in netto contrasto con il dettato della nostra carta costituzionale sposi leggono insieme l'articolo ventinove ove punto riguarda la famiglia il trentadue sulla concernente la tutela della salute quest'ultima va interpretata tenendo con un tu non solo dell'individuo ma anche della collettività tra cui certamente lecito includere la famiglia questi punti più rilevanti spray
Sì da possenti quindi la società secondo lui disegnata dalla carta costituzionale in modo autoritativo e diciamo che si fu
Da appunto con sulla concetto di famiglia famiglia come matrimonio unico riferimento legittimo e questo cerca di legge prescrive invece più saggiamente forse Rafale Proto amo filosofo liberale sulla stessa pagina Il Sole ventiquattro ore di oggi condivisibile mi sembra la proposta di sottrarre le dispute bioetiche alla regola maggioritaria in altri temi mi inserirle nella tutela costituzionale dei diritti individuali che nessuna maggioranza per quanto ampia potrà mai disconoscere in costume modo come se non si disputa più a colpi di maggioranza o di guerre civili sull'esistenza di Dio sul come essere dei buoni cristiani così si potrà evitare i decidere per legge se l'embrione i due cellule un'anima individuale costo fecondare non donna indipendentemente da un rapporto sessuale matrimoniale violi la legge naturale una strutturazione neutrale del diritto su questi temi chiamerebbe i cattolici a una scelta coraggiosa tra l'ha detto atteggiamento liberale e tollera tante in una forma più o meno edulcorata di fondamentalismo chiarendo subito che la scelta della tolleranza è una scelta etico politica che non mette in discussione le proprie convinzioni personali ossia non presuppone necessariamente una morale relativistica ma più modestamente si accontenta di garantire la coesistenza stabile e pacifica tra concezioni della vita dire e così Raffaele pro domo sulla Sole ventiquattro Ore di quest'oggi replica sempre alla manifesto sulla la fecondazione assistita monsignor Elio Sgreccia e lo fa sulle pagine dell'venire di ieri monsignor Sgreccia rappresenta pratica la bioetica ufficiale della Vaticano replica in forma stanza argomentativa rispetto USA degli contenuti del manifesto anche se naturalmente lei tesi degli hutu il manifesto non sono Daloui condivise scrive ma Sgreccia in base ad una proposta pubblicata dal Sole ventiquattro e domenica primo Marcia firma scienza Caporale Armando Massarenti Angelo Maria Petroni e Stefano Rodotà la scelta della procreazione artificiale si presenta come una scelta libera alternativa alla procreazione naturale senza necessità di un riferimento medico e senza vincolo familiare virgolette la scelta richiama quella manifesto la scelta che scrive la scelta della procreazione assistita deve venire riconosciuta come l'esercizio di un di vitto e Londra deve trasformare chi la fa in un malato al quale trattamento e viene accordato rifiutato in base a decisioni prese con la logica della terapia medica scrive monsignor Sgreccia un'affermazione questa della cui chiarezza bisogna dare atto
Per adire dunque la richiesta di fecondazione artificiale non sarebbe perciò necessaria la constatazione di ragioni mediche infertilità o trasmissione di malattie ereditarie nella preesistenza di un matrimonio o di una famiglia e di una unione stadio non lo cita il manifesto per lo stesso principio noi reputiamo che sia inaccettabile una regolamentazione della procreazione assistita che privilegi de jure e de facto un certo modello di famiglia rispetto ad altri e poi continua monsignor Elio Sgreccia cioè su questa linea anche la fecondazione della donna sola Della Vedova della coppia omosessuale quella stessa clonazione vengono pienamente legittima forse allora il vero bersaglio in quest'ottica come solo il conseguimento di un figlio ma l'abolizione della famiglia via i geni vincolo di paternità maternità naturale perfino Radiologia almeno quanto all'ereditarietà assenze con la linea in effetti si era sempre pensato da parte dei critici più attenti alle tecniche di procreazione artificiale che la vera ci siano mia di questa nuova medicina fosse quella di una medicina ideologica abbiamo già assistito nel nostro tempo al primo info e anche al declino delle ideologia applicate la politica l'economia e ora siamo nell'era dell'applicazione dell'ideologia alla biologia e abbiamo anche un altro esempio quella della imposizione la pianificazione delle nascite con metodi artificiali come sterilizzazione contraccezione aborto nei paesi in via di sviluppo non per nulla questo tipo di ideologia è stata definita imperialismo più logico è bene sapere dove si vuole arrivare rimarrebbe da chiedersi quanto in questo tipo di ideologia della scelte libere influisca la ricerca di profitti economici ecco così o signora io Sgreccia sull'avvenire ieri il titolare
Bioetica che ammessi ieri parlava anche la l'articolo di o signora io invece le gravi lacune del progetto in discussione al Parlamento l'attacco alla a famiglia retta da
Ricordare numero di telaio fu il Numero questi possono andare adesioni ma anche interventi critici sulla manifesto di bioetica laica sulla riproduzione assistita è un numero di Torino ad zero uno undici cinque cinque nove uno sei nove uno ripeto zero undici cinque cinque nove uno sei nove uno concludiamo ricordando invece di un'altra iniziativa l'iniziativa dello sciopero della fame per la legalità la libertà dell'informazione e per radio radicale l'obiettivo è di mille cittadini sciopero della fame dalla mezzanotte del non
Marzo quindi si comincia dalla
Nella notte tra il nove il dieci marzo sono già ben settecentosettanta i cittadini che hanno aderito a questa iniziativa ne mancano ancora duecentotrenta al numero simbolico di mille stimoli con certamente non
Riguarda la consistenza della mobilitazione che davvero significativa radio radicale da anni riserva uno spazio sistematico è assolutamente libero alla bioetica il mio personale quindi un appello a quanti si sono appassionati a questa tematica perché aderiscano allora soprano della fame perché radio radicale possa continuare a fare
Informazione con questa qualità e con questa libertà si può
Aderire telefonando allo zero sei sei otto nove sette nove uno ripeto il numero zero sei sei otto nove s'tre nove uno ancora qualche ora per aderire a questo sciopero della fame di strano mille cittadini sciopero della fame dalla mezzanotte del nove marzo
Sciopero della fame per la legalità la libertà dell'informazione e per radio radicale e tutto però oggi restati in in ascolto di radio radicale per la stampa e regime che curata quest'oggi da di Novara si voti grazie Claudio Palumbo per la regia di questa trasmissione non saluto da Cinzia Caporale