21 NOV 2001

Vigilanza Rai: Seguito dell'audizione del Presidente e del Direttore Generale della RAI

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 1 ora 47 min
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Seguito dell'audizione del Presidente e del Direttore Generale della RAI.

Registrazione audio di "Vigilanza Rai: Seguito dell'audizione del Presidente e del Direttore Generale della RAI", registrato mercoledì 21 novembre 2001 alle 00:00.

La registrazione audio ha una durata di 1 ora e 47 minuti.
  • Vittorio Pessina (FI)

    Il senatore Vittorio PESSINA chiede al direttore generale chiarimenti in ordine alle strategie seguite dalla RAI per realizzare il pareggio del bilancio 2001 a fronte della riduzione delle entrate pubblicitarie, e domanda se questa dirigenza abbia elaborato un piano industriale da consegnare al prossimo Consiglio di amministrazione, al fine di rilanciare l'azienda nel 2002 nel rispetto dei vincoli di bilancio. <strong>Indice degli interventi</strong><br>L'audizione comincia alle 14h10<br>Presidenza del Presidente <strong>Claudio Petruccioli</strong><br><br>Osservazioni e quesiti dei Commissari<br>
    0:00 Durata: 5 min 40 sec
  • Gino Moncada (CCD-CDU:BF)

    Il senatore Gino MONCADA LO GIUDICE chiede al presidente Zaccaria di chiarire il significato della spiegazione da lui addotta circa il calo degli introiti pubblicitari, secondo la quale il prodotto pubblicitario RAI sarebbe rispetto a quello Mediaset un bene «di lusso», come tale più sensibile ai cicli di mercato negativi. Egli chiede quindi chiarimenti in ordine alle dimensioni e al turn over del personale, nonché circa l'esperienza dei contratti a tempo determinato.<br>Infine l'oratore si sofferma sul problema di garantire, con adeguate forme di responsabilità, che la libertà nella gestione delle trasmissioni soprattutto d'informazione non si trasformi in un'occasione per dare licenza, magari ad ospiti occasionali, di fare apologia di reato, ad esempio di diserzione, o di offendere sentimenti profondi e radicati nella cultura nazionale come quello religioso. <br>
    0:05 Durata: 9 min 52 sec
  • Riccardo De Corato (AN)

    Il senatore Riccardo DE CORATO chiede chiarimenti in ordine al metodo di copertura delle vacanze dei posti di giornalista presso la sede RAI di Milano. Sembra infatti che continui la pratica di provvedere a tali coperture con trasferimenti da altre sedi, ufficialmente motivati dalla necessità di contenere i costi, motivazione poi puntualmente smentita dall'assunzione di nuovo personale per coprire le vacanze verificatesi nelle a quo. Sembra inoltre che parte di questi trasferimenti siano effettuati in regime di distacco, con la conseguenza di obbligare la RAI a pagare sostanziose indennità di missione e di soggiorno. <br>
    0:15 Durata: 5 min 30 sec
  • Roberto Zaccaria, Presidente della Rai

    Il presidente Roberto ZACCARIA osserva in primo luogo che dal dibattito è emerso un gran numero di domande, raggruppabili grosso modo in questioni riguardanti la programmazione dell'informazione e il pluralismo, gli aspetti istituzionali con particolare riferimento alla data di cessazione del Consiglio di amministrazione, la questione di Raiway, la gestione aziendale con particolare riferimento al calo delle entrate pubblicitarie, più varie altre questioni.<br>Per quanto riguarda queste ultime – riguardanti il numero e la qualità delle presenze femminili in «Porta a porta», i rapporti tra la Rai e Dallah Al Baraka, i risultati commerciali di alcuni programmi, la liquidazione della società Serra Creativa, il mancato impiego dell'orchestra leggera di Roma, le trattative per l'acquisto dei diritti del campionato del mondo di calcio del 2002, le modalità operative della RAI per l'acquisto di beni e servizi, la società Raisport Set, i contratti di collaborazione con Rai Educational, la disciplina della disdetta del canone di abbonamento, l'istituzione del programma radiofonico informativo nazionale di pubblica utilità, l'invito a Beppe Grillo a condurre un programma Rai e infine i contratti di Alba Parietti ed Enzo Biagi – egli lascia un dossier agli atti della Commissione.<br>Per quanto concerne la questione del pluralismo nella comunicazione televisiva, il presidente Zaccaria illustra una serie di dati relativi alla presenza negli ultimi cinque mesi degli schieramenti e dei soggetti politici sulla RAI, con un raffronto tra i criteri seguiti in questo periodo e quelli nei primi cinque mesi del governo Prodi. In proposito egli fa presente che all'epoca del governo Prodi e dei successivi governi della XIII legislatura la RAI aveva tendenzialmente seguito il criterio elaborato dai francesi, di attribuire – al netto del tempo dedicato a soggetti istituzionali e sociali vari – un terzo del tempo alla maggioranza, un terzo all'opposizione e un terzo al Governo. Questo criterio si ispira al principio che il Governo è soggetto autonomo di comunicazione politica, rispetto alla quale vi sono poi le valutazioni della maggioranza e dell'opposizione. In questa legislatura questo metodo è apparso immediatamente di difficile applicazione, in quanto a differenza che in passato i leader istituzionali dei principali partiti di maggioranza sono anche membri del Governo. Di fatto dunque, ferme rimanendo la quota assegnata all'opposizione, quella assegnata al Governo si è considerevolmente dilatata a scapito di quella assegnata alla maggioranza.<br>Per quanto riguarda i soggetti politici, il confronto tra il tempo assegnato al Capo del Governo rispetto al Capo dell'opposizione oggi e nei primi cinque mesi della precedente legislatura, vede in effetti un cambiamento significativo se si considera il complesso dei passaggi televisivi, in quanto mentre il rapporto fra Prodi e Berlusconi era cinque anni fa all'incirca di due a uno, quello fra Berlusconi e Rutelli è oggi all'incirca di tre a uno. Rimane peraltro abbastanza stabile il rapporto tra i passaggi nei telegiornali di prima serata.<br>Per quanto riguarda invece la classifica dei cinque esponenti politici più presenti, si riscontra in effetti, in confronto ai primi cinque mesi del governo Prodi, un significativo aumento della presenza complessiva di esponenti della maggioranza e del Governo rispetto a esponenti dell'opposizione.<br>Il presidente Zaccaria invita i componenti della Commissione a valutare anche i dati relativi al pluralismo della comunicazione sulle reti Mediaset, questo al fine di una più completa comprensione delle linee editoriali, fermo restando che nei periodi diversi dalle campagne elettorali le reti commerciali non sono certamente tenute a rispettare gli stessi vincoli di pluralismo dell'azienda pubblica.<br>Per quanto riguarda la questione relativa alla copertura televisiva delle manifestazioni dello scorso 10 novembre, il presidente Zaccaria fa presente che negli ultimi anni la linea editoriale della Rai è stata costantemente quella di fornire la più ampia copertura a manifestazioni di particolare rilievo. In questa occasione tanto Rai Uno quanto Rai Due avevano proposto di effettuare delle trasmissioni. Il consiglio di amministrazione ha in primo luogo deciso che la trasmissione andava effettuata solo su Rai Uno, dal momento che sarebbe stato inconcepibile riprendere le due manifestazioni su due reti diverse perché ciò avrebbe dato una sensazione di «schieramento» delle due reti assolutamente inaccettabile; poi, ferma restando naturalmente la piena e autonoma responsabilità del direttore di testata, il consiglio ha solo fornito alcune indicazioni, in particolare per quanto riguarda il rispetto degli obblighi derivanti dal Regolamento delle trasmissioni nel corso della campagna elettorale per la regione Molise. A quest'ultimo proposito, considerata l'impossibilità tecnica di escludere da una trasmissione di Rai Uno la regione Molise – sarebbe stato invece possibile su Rai Tre – si è cercato di dare qualche indicazione di cautela, ad esempio per quanto riguarda le riprese.<br>La trasmissione è stata poi condotta in maniera complessivamente equilibrata, suddividendo equamente il tempo tra le riprese delle manifestazioni – trentotto minuti per quella a sostegno degli Stati Uniti e ventidue per quella pacifista il dibattito in studio e il discorso del presidente Berlusconi. Nel corso dell'audizione è stato chiesto se quest'ultimo discorso fosse stato pronunciato dall'onorevole Berlusconi in qualità di presidente di Forza Italia ovvero di Presidente del consiglio. Al di là della valutazione politica che i commissari possono dare di questo fatto, per la RAI si tratta di un discorso da computare alla comunicazione politica del Governo, dal momento che in questo modo è stato sicuramente recepito dagli ascoltatori.<br>Per quanto riguarda la presenza in studio si è raccomandato alla Rai di garantire la presenza di una pluralità di voci. Questo del resto è l'unico modo per evitare o contenere un uso fazioso o aberrante della comunicazione televisiva senza esercitare censura o escludere soggetti che hanno comunque una loro rappresentatività sociale. Naturalmente il più delle volte non è possibile dare spazio a tutte le diverse opinioni perché ciò determinerebbe situazioni ingestibili, di fatto annullando la comprensibilità delle posizioni stesse da parte degli spettatori: ciò che conta però è che nell'arco complessivo di una programmazione tutti i soggetti politici e sociali di qualche rilevanza possano far conoscere le proprie opinioni.<br>Per quanto riguarda le questioni sollevate in ordine alla data di cessazione dell'attuale consiglio di amministrazione, il presidente Zaccaria fa presente che l'attuale normativa, che stabilisce in due anni la durata del consiglio di amministrazione della RAI, trova la sua origine nella pronuncia della Corte Costituzionale che sottolineava come l'azienda non dovesse dipendere direttamente dal Governo. La precedente normativa, che stabiliva la durata del consiglio di amministrazione - peraltro composto in maniera da riflettere la forza proporzionale dei Gruppi parlamentari - nel termine della legislatura, rifletteva in realtà proprio questa dipendenza diretta dalla RAI dal potere politico, che si è voluta evitare sganciando la durata del consiglio dalle vicende politiche ed affidandone la nomina a due soggetti istituzionali. Accettando il principio che il consiglio deve dimettersi quando c'è un mutamento di Governo e di maggioranza parlamentare, quindi, significherebbe venir meno ad un principio costituzionale.<br> Il computo dei termini, poi, al di là delle interpretazioni dottrinali che ne sono state fatte in passato, deve essere effettuato tenendo conto della prassi. I presidenti Violante e Mancino nominarono gli attuali cinque consiglieri di amministrazione, in sostituzione di un consiglio dimissionario, nel febbraio del 1998 e ritennero di confermare il consiglio stesso nel febbraio del 2000, con ciò mostrando implicitamente di ritenere che i due anni debbano decorrere dalla data della nomina. Pertanto egli ritiene di agire in conformità alla legge non rassegnando anticipatamente le dimissioni, salvo naturalmente il potere della Commissione di vigilanza di sfiduciarlo con le modalità e le maggioranze qualificate previste dalla legge.<p> Il presidente PETRUCCIOLI fa presente al presidente Zaccaria che gli inviti alle dimissioni formulati da alcuni commissari devono essere intesi come semplici sollecitazioni di ordine politico, essendo ben chiaro che il consiglio di amministrazione esercita le sue funzioni nella piena legittimità.<p>Il presidente ZACCARIA riprende la sua replica soffermandosi sulla questione relativa al calo degli introiti pubblicitari.<br>Un recente convegno a Bruxelles degli operatori del settore ha posto in luce la dimensione della perdita di committenze pubblicitarie da parte delle reti televisive europee nel 2001, che va da un minimo dell'otto per cento per l'austriaca Orf a un massimo del venti per cento per la seconda e la terza rete televisiva francesi.<br>La RAI quindi ha sofferto di questa situazione di mercato in maniera non diversa dalle altre reti europee e certamente molto più grave rispetto al concorrente privato, anche per il maggior costo del suo prodotto; affermare che il prodotto pubblicitario Rai è un genere di «lusso» significa che, circostanza questa ben nota a tutti gli operatori del settore, il minor affollamento pubblicitario a parità di ascolto rende lo spazio pubblicitario Rai al tempo stesso più scarso e più appetibile.<br>D'altra parte egli fa osservare come recenti rilievi dell'Autorità garante per le comunicazioni confermino quanto da lui in passato affermato circa una tendenza di Mediaset – in linea del resto con la sua specificità di operatore commerciale ad un'interpretazione alquanto elastica dei limiti di affollamento pubblicitario. <br>Repliche
    0:21 Durata: 1 ora 18 sec
  • Claudio Cappon, Direttore Generale della Rai

    Prende quindi la parola il Direttore generale, dottor Claudio CAPPON, il quale dopo aver svolto un'articolata illustrazione delle iniziative assunte dalla RAI per contenere le dinamiche della spesa in modo da raggiungere per l'anno in corso il pareggio di bilancio anche di fronte al calo degli introiti pubblicitari, fa presente come nel 2002 non si potrà prescindere da uno sforzo che non potrà non comportare un ridimensionamento produttivo.<br> Per quanto riguarda i motivi della perdita di risorse pubblicitarie sofferta dalla RAI rispetto al concorrente privato, va sottolineata in primo luogo la diversa composizione del portafoglio clienti della Rai e di Mediaset, dal momento che i clienti della concessionaria pubblica sono soprattutto i grandi gruppi, i quali hanno sofferto della crisi in misura maggiore, specialmente per quanto riguarda i settori tecnologici. Non a caso metà della perdita di introiti sofferta dalla RAI deriva dall'annullamento delle commesse del gruppo Telecom. Oltretutto non si deve dimenticare che la gestione della pubblicità da parte della RAI è soggetta a imprevisti che il privato conosce in misura minore: si pensi solo alla perdita di oltre dieci miliardi in pochi giorni determinata per la concessionaria pubblica dalle modifiche del palinsesto dopo gli attentati dell'11 settembre. <br>Per quanto riguarda la questione del dimensionamento del personale, il direttore Cappon fa presente come in questi anni la RAI abbia fatto un grande sforzo di razionalizzazione, cosicché il personale è pressoché ai livelli più bassi della sua storia, e ciò a fronte di un notevolissimo incremento dell'offerta e dello sforzo produttivo, si pensi solo alla realizzazione di cinque canali satellitari gratuiti.<br>Il direttore Cappon, infine, si sofferma sulle procedure con le quali era stato realizzato l'accordo con Crown Castle per la cessione del 49 per cento di Raiway. Per quanto riguarda la fissazione del prezzo e del contraente, si è partiti da una base d'asta stabilita con una stima di una serie di advisor ed in particolare della Arthur Andersen, dopo di che si sono definiti i patti parasociali, in modo da conservare il controllo determinante del soggetto pubblico su tutte le questioni riguardanti la diffusione del segnale; essendo queste condizioni accettate sia da Crown Castle sia da TF1, la RAI ha accettato l'offerta economicamente più vantaggiosa dell'operatore americano.<p>Il presidente PETRUCCIOLI ringrazia il presidente Zaccaria ed il direttore generale Cappon e dichiara conclusa l'audizione.<br><br>La seduta termina alle ore 15h50. <br>
    1:21 Durata: 25 min 49 sec