14 SET 2002

Festa della Margherita: «L'Europa e la Convenzione» (con Amato, Dini, Zanone e Bodrato)

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 1 ora 13 min

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Girotondo è una parola sciocca per Amato che invita a riflettere sul cambiamento in atto nelle democratizie moderne Orvieto, 14 settembre 2002 - Giuliano Amato, Lamberto Dini, Guido Bodrato e Valerio Zanone si incontrano alla Festa della Margherita per discutere de "L'Europa e la Convenzione".

Premesse necessarie da cui parte il dibattito: i girotondi e il probabile intervento armato in Iraq.

Democrazie che cerca forme nuove Guiliano Amato conviene con l'idea espressa anche da altri leader della sinistra circa l'inadeguatezza della polemica su movimenti e partiti.

Inutile chiedersi quale dei
due abbia un ruolo preminente dopo le manifestazioni di piazza dei girotondisti.

"l'Italia - precisa Amato - attraversa una fase di trasformazione", e i partiti rimangono "essenziali ma non hanno più l'esclusiva, in una democrazia che cerca forme nuove".

Girotondo parola sciocca È importante riflettere sulle "identità collettive che si autoesprimono" e "girotondo è e rimane una parola sciocca" ed è umiliante discutere se "sono meglio i partiti o i girotondi".

Si tratta di "una considerazione sciocca".

Dire inoltre "che la società civile è contro i partiti, è fare discussioni di basso livello", e "neanche nei sottoscala dell'Urss ci si poneva il problema delle gerarchie sovietiche" e cioè se "i rappresentanti dei partiti potessero parlare dal palco o meno".

Così facendo si legge "un fenomeno nuovo con interpretazioni vecchie".

E si cade nello stesso errore commesso "nel 1968, quando le donne che protestavano e i giovani che protestavano contro le famiglie vennero portati in piazza per fare la lotta di classe insieme ai pensionati e alle tute blu", "non c'entravano nulla".

Crisi e conquiste sociali Secondo Bodrato, se la società civile, "scende in piazza si dimostra che c'è una crisi della democrazia.

Non si mette in crisi essa, si opera contro una minaccia alla democrazia".

Minaccia rappresentata dal modo ci cui il Polo "intende la democrazia.

Essa porta a perseguire una riforma per smantellare le conquiste sociali del passato".

Opposizione in eterno Valerio Zanone dal canto suo invita a riflettere sul ruolo di partiti e movimenti, e sottolinea la "forma legittima di manifestazione della propria protesta", da parte dei girotondisti, tra i quali c'è anche chi spesso si autocompiace di restare protesta ed opposizione in eterno".

L'intervento armato in Iraq Quanto ai venti di guerra in Iraq Giuliano Amato si dice certo del fatto che una "amministrazione democratica avrebbe gestito la questione diversamente", anche se la "tensione all'unilateralismo" rimane un tratto caratteristico della politica statunitense.

L'intervento militare appare comunque "possibile, ma se lo fanno le conseguenze poterebbero essere peggiori del male".

Valerio Zanone, chiede all'Ue di pensare all'oltre e al dopo, ricordando che l'Iraq non ha rispettato le precedenti risoluzioni Onu sulla sua politica di sicurezza, e c'è tuttavia di "esercitare un'azione che induca alla prudenza e considerare i costi umani e politici di una guerra".

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