17 GEN 2002

Concertazione: Maroni, pronti a discutere sull'art.18

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Dopo gli incontri con il presidente Ciampi parte la nuova 'concertazione'.

Maroni apre sull'art.18 e sindacati cominciano a disunirsi17 gennaio 2002 - In una nota, il Quirinale ha voluto sottolineare che quella di ieri non è stata una mediazione di Ciampi, ma solo un ascolto delle posizioni delle diverse parti in causa nella discussione sulla riforma dell'articolo 18 dello statuto dei lavoratori.Maroni: Basta con le barricate, si riparta dal dialogo Nota a parte, proprio il giorno dopo la riunione al Quirinale fra Carlo Azeglio Ciampi e i segretari di Cgil, Cisl e Uil, Roberto Maroni fa
intravedere una possibilità di dialogo fra governo e sindacato dopo molti giorni di scontro tra le parti sociali sulla riforma programmata dal governo.

"Se si scende dalle barricate e si smette di dire falsità - annuncia il ministro del Welfare alla Camera - sono pronto a discutere e intervenire nel merito dell'articolo 18 per rendere più efficaci le misure per l'emersione e la crescita delle imprese".Prima dei sindacati, al Colle era salito martedì scorso il ministro del Welfare, mentre lunedì prossimo sarà la volta della Confindustria.

Antonio D'Amato da parte sua ha ribadito che gli industriali sono favorevoli al dialogo con i rappresentanti dei lavoratori, ma senza pregiudiziali.

"Al dialogo dobbiamo andare tutti con responsabilità - afferma D'Amato - senza porre condizioni perché ponendole si impedisce agli altri di dialogare"Discutere la proposta sull'art.18Maroni precisa ancora che "se si dice che la proposta sull'articolo 18 non è efficace per l'emersione e non serve a far crescere le imprese perché ci sono altre misure più efficaci il governo è disposto a discutere e a effettuare modifiche.

Se però si continua a dire, come fa Cofferati, che vogliamo licenziare tutti, non è possibile discutere".Cofferati: Si tolga di mezzo l'art.18, poi si discuteProprio il leader della Cgil Sergio Cofferati, tirato in ballo dal ministro, chiude ogni spiraglio.

"Si tolga di mezzo l'articolo 18, e poi si discute", fa sapere.

"In materia di diritti le parole del ministro non sono affatto un'apertura - ripete il leader Cgil -, il sindacato non ha chiesto modifiche alla proposta del Governo bensì di non intervenire sull'articolo 18".

La parola "stralcio ha un significato preciso".Angeletti: Da Maroni una buona notiziaSullo stesso registro di Cofferati anche il leader Uil, che ricorda inoltre che la "decontribuzione non va bene", solo Angeletti fa una timida apertura di credito al governo: "Da Maroni - dice Angeletti - una buona notizia".

Confindustria: L'art.18 non è merce di scambioSe dai sindacati viene lasciato qualche timido spazio alla trattativa Antonio D'Amato sgombra il campo da possibili dubbi residui: "Sull'articolo 18 non trattiamo, non è merce di scambio".Necessarie le riforme sul lavoroNessuna porta in faccia, comunque dagli industriali.

"Confindustria non minaccia, né pone condizioni" precisa D'Amato, dopo aver ribadito che chi invece minaccia il conflitto sociale di fronte a queste prime riforme che non mettono a rischio i diritti dei lavoratori, non capisce il vero interesse del paese che è e rimane "avvicinarci agli standard europei".

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