30 OTT 2001

Concordato: I radicali lombardi denunciano la pdl regionale sugli oratori

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Milano, 30 ottobre 2001, h12.13 - Il gruppo dei radicali alla Regione Lombardia denuncia la incostituzionalità della proposta di legge della Giunta regionale lombarda per lo stanziamento di un finanziamento di 500 milioni agli oratori.Lorenzo Strik Lievers ha definito la situazione "molto grave e preoccupante", in quanto la pdl "in termini istituzionali e costituzionali realizza un impianto formale che è il primo tassello di un concordato fra la regione Lombardia e la chiesa cattolica, una cosa di per sé inaccettabile", ha chiarito il presidente del gruppo radicale citando l'art.

117 della
Costituzione.''La violazione della Costituzione - ha aggiunto Strik Lievers - è clamorosa: l'articolo 117 proclama in modo inequivoco che 'lo Stato ha legislazione esclusiva' in materia di 'rapporti tra la Repubblica e le confessioni religiose'.

Tutto l'impianto della legge è tale da costituire regolamentazione dei rapporti tra Regione e Chiesa cattolica''''Si arriva addirittura a scrivere - ha concluso il presidente del gruppo radicale - che la finalità prioritaria della legge attiene 'alla promozione e al sostegno delle parrocchie'.

Come se uno Stato laico, in cui tutti hanno uguali diritti, dovesse e potesse promuovere le organizzazioni di una chiesa, con una logica che oggi diremmo talebana''La risposta della Regione LombardiaIn una nota diffusa in serata, la Regione Lombardia replica alle accuse del Gruppo Regionale lombardo dei radicali, sostenendo che è la polemica dei radicali a dover essere considerata "talebana".''Non si tratta - si legge nella nota - né di un provvedimento discriminatorio o esclusivo, né tanto meno incostituzionale: non esclude nessuno ed è ridicolo equipararlo a un Concordato.

È, invece, un esempio di collaborazione con i soggetti sociali, in pieno spirito sussidiario che dimostra come la Regione Lombardia sappia valorizzare quelle realtà', tutte nessuna esclusa, che operano sul territorio per il bene dei cittadini''.

''In un momento in cui da ogni parte si denuncia lo sbandamento dei giovani - prosegue la nota - la mancanza di valori e il disadattamento sociale di molti, la Regione ha non solo il diritto ma il dovere di aiutare tutte quelle realtà e tra queste ci sono certamente gli oratori.

Questi sono i fatti e lo scopo preciso del provvedimento della Giunta regionale che finanzia progetti di particolare valore sociale promossi dagli oratori.

Dov'è lo scandalo o l'incostituzionalità? Non c'è''.

''La Regione ha voluto dare un riconoscimento ufficiale alle funzioni svolte dagli oratori.

Le parrocchie e i loro oratori entrano, dunque, a pieno titolo a far parte di quel patto di sussidiarietà che la Regione promuove con diversi soggetti sociali: le famiglie, le realtà del privato sociale e del volontariato che si occupano dei giovani''.

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