25 NOV 2001

Lega: Bossi e Borghezio su immigrazione e devoluzione

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Bossi e Borghezio confermano le loro posizioni intolleranti per quanto riguarda l'immigrazione e Bossi parla di doppio binario per quanto riguarda il federalismoLeini (TO), 25 novembre 2001, h15.25 - Umberto Bossi e Mario Borghezio durante il comizio conclusivo del Congresso della Lega Nord piemontese, hanno parlato di immigrazione e devoluzione.

Il ministro per le Riforme istituzionali ha ipotizzato un doppio binario in tema di federalismo: "Mi pare saggio - ha affermato - portare avanti parallelamente devolution e leggi delega".

Infatti, per il segretari federale della Lega Nord Bisogna fare
le riforme salvando la forma e il rapporto con le istituzioni dello stato".

In sostanza Umberto Bossi, riferendosi anche al Referendum confermativo del 7 ottobre, ha sostenuto che la strada migliore per arrivare al federalismo che vorrebbe la Lega è necessario accettare dei compromessi istituzionali, facendo di fatto marcia indietro rispetto alle dichiarazioni immediatamente precedenti e successive alla consultazione referendarie.

Nel periodo intorno al 7 ottobre, infatti, Bossi aveva ripetutamente affermato che la riforma attuata dal governo di centrosinistra non era da considerarsi valida e che il Referendum non sarebbe stato rispettato.

Con la proposta di un "doppio binario", il ministro per le Riforme istituzionali vuole dunque coniugare la riforma attuata dal precedente governo con la visione federalista del centrodestra, espressa dalla Lega.

Immigrazione: politiche sempre più repressive contro gli immigratiPer quanto riguarda il capitolo immigrazione, Mario Borghezio e Umberto Bossi hanno ribadito la 'linea dura' come migliore soluzione della questione.

"Dopo l'11 settembre - ha sostenuto Borghezio - le nostre tesi sull'immigrazione, sulla clandestinità e sul pericolo islamico non sono più viste con la diffidenza di 10 anni fa, quando la Lega cominciò da sola la battaglia contro l'invasione extracomunitaria, innalzando quella bandiera della Padania e dell'Europa cristiana".

L'europarlamentare leghista ha quindi ribadito le sue tesi oltranziste, asserendo, tra l'altro che "ora Torino è diventata una delle centrali internazionali del terrorismo islamico"Il ministro per le Riforme istituzionali ha sostenuto che con la legge sull'immigrazione in discussione al Senato il governo vuole dare un "segnale forte".

La legge sarebbe stata, secondo Bossi, ideata dal suo "ministero, anche se non c'entra niente.

Poi c'è stata la mediazione con Fini, poi con il Consiglio dei Ministri, ma è una legge buona.

In Italia non si entra se non si ha il lavoro, se non c'è più il posto di lavoro, ognuno a casa sua" "Ricorrere alla sanatoria - ha aggiunto - sarebbe un errore madornale, sarebbe come dire che è una legge negativa"Quindi Bossi ha affermato che il problema immigrazione potrebbe essere risolto con una semplice operazione, devolvendo l'1% della tassazione su ogni acquisto effettuato agli aiuti "ai paesi del Terzo mondo, a casa loro".

Per quanto concerne il rinnovo della "carta di soggiorno dipende" dalla disponibilità "di posti di lavoro" per gli italiani: "se non abbiamo più posti di lavoro - ha spiegato il ministro per le Riforme istituzionali - qui è casa nostra da migliaia di anni".

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