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Lucio Stanca sarà nei prossimi giorni in missione nei paesi in via di sviluppo dell'area mediterranea e ha rilanciato la proposta degli aiuti tecnologici.
Roma, 17 gennaio 2002 - Durante l'intervista ai microfoni di Radio Radicale il ministro per l'Innovazione e le Tecnologie ha illustrato le linee guida del governo per l'e-government e i piani di intervento sulla Pubblica Amministrazione.
Lucio Stanca ha inoltre presentato i piani di intervento del governo italiano per i paesi in via di sviluppo dell'area mediterraneaNuove tecnologie per i paesi in via di sviluppo"Le tecnologie ICT sono un … grande fattore di crescita, non solo per i paesi industrializzati, ma anche per i paesi in via di sviluppo".
Con questa convinzione il ministro per l'Innovazione e le Tecnologie si recherà nei prossimi giorni in Albania, Tunisia e Giordania.
"È opinione ormai condivisa - ha evidenziato - che un uso corretto di queste tecnologie possa aiutare questi paesi.
L'Italia ha quindi deciso di stanziare dei fondi per l'informatizzazione della Pubblica amministrazione".
"Si tratta - ha spiegato il ministro - di un programma di cooperazione e non del solito programma di finanziamento".
Stanca si è dichiarato convinto che l'informatizzazione della pubblica amministrazione dei paesi in via di sviluppo rappresenti un fattore di crescita non solo economica, ma anche politica.
Le nuove tecnologie possono infatti garantire un maggior grado di trasparenza e quindi di controllo da parte dei cittadini.Il digital devide in Italia Il ministro dell'Innovazione e delle Tecnologie ha spiegato che il governo sta operando per diminuire il digital devide in Italia con programmi di incentivazione per "l'intero paese Italia".
In sostanza verranno presentati dei bandi per incentivare le pubbliche amministrazioni locali a fornire servizi online e "sarà premiante la cooperazione" tra enti locali maggiormente informatizzati e quelli meno avanzati dal punto di vista tecnologico.
PA e trasparenzaUno dei problemi che il ministro Stanca si sta trovando ad affrontare è quello della riorganizzazione dell'apparato burocratico italiano.
"L'obiettivo del governo - ha chiarito - è quello di avere entro la fine della legislatura i servizi primari della PA, circa 80, in rete, in modo che si possa eliminare il problema della mobilità del cittadino e si possa arrivare a dei processi più che trasparenti".
A tal proposito ha ribadito la necessità di utilizzare la Rete delle reti come "mezzo privilegiato".
Stanca pensa a dei sistemi aperti, in cui siano privilegiati i software e le piattaforme open source.
"Il governo - ha affermato - deve lasciare operare il mercato anche se deve porre dei principi guida.
L'apertura dei sistemi, la capacità di colloquiare e dialogare è essenziale.
In Europa la linea di tendenza dell'open source è sicuramente interessante, e vede sempre maggiore attenzione da parte dei governi europei sempre nel rispetto del mercato".
I tempi per la realizzazione dell'eGovernment, ha però chiarito Stanca, "sono lunghi", in quanto è necessario creare delle infrastrutture adeguate.Verso una carta elettorale elettronicaLo sviluppo di servizi necessita infatti di una "infrastruttura strategica" che ha però bisogno di tempo per prendere piede e per svilupparsi.
Il ministro, rispondendo ad un'ascoltatrice, ha poi previsto la sparizione del certificato elettorale da poco distribuito, che verrà sostituito in un futuro vicino ma ancora non ben identificato dalla carta d'identità elettronica, nella quale è appunto "prevista" anche questa applicazione.
Gli incentivi alle pmi Il paese, comunque, non si svilupperà se anche il privato non punterà sulle nuove tecnologie"La strategia - ha chiarito il ministro - non può limitarsi solo al pubblico, ma si deve rivolgere anche al privato e il governo ha in tal senso messo nelle mani delle piccole medie imprese un grande strumento: la Tremonti bis, che dà degli incentivi per gli investimenti sulle tecnologie e sulle competenze.
Se c'è un freno in questo momento è la difficoltà da parte delle pmi di comprendere quanto e di cosa possano le nuove tecnologie possano aiutare il loro sviluppo".
Roma, 17 gennaio 2002 - Durante l'intervista ai microfoni di Radio Radicale il ministro per l'Innovazione e le Tecnologie ha illustrato le linee guida del governo per l'e-government e i piani di intervento sulla Pubblica Amministrazione.
Lucio Stanca ha inoltre presentato i piani di intervento del governo italiano per i paesi in via di sviluppo dell'area mediterraneaNuove tecnologie per i paesi in via di sviluppo"Le tecnologie ICT sono un … grande fattore di crescita, non solo per i paesi industrializzati, ma anche per i paesi in via di sviluppo".
Con questa convinzione il ministro per l'Innovazione e le Tecnologie si recherà nei prossimi giorni in Albania, Tunisia e Giordania.
"È opinione ormai condivisa - ha evidenziato - che un uso corretto di queste tecnologie possa aiutare questi paesi.
L'Italia ha quindi deciso di stanziare dei fondi per l'informatizzazione della Pubblica amministrazione".
"Si tratta - ha spiegato il ministro - di un programma di cooperazione e non del solito programma di finanziamento".
Stanca si è dichiarato convinto che l'informatizzazione della pubblica amministrazione dei paesi in via di sviluppo rappresenti un fattore di crescita non solo economica, ma anche politica.
Le nuove tecnologie possono infatti garantire un maggior grado di trasparenza e quindi di controllo da parte dei cittadini.Il digital devide in Italia Il ministro dell'Innovazione e delle Tecnologie ha spiegato che il governo sta operando per diminuire il digital devide in Italia con programmi di incentivazione per "l'intero paese Italia".
In sostanza verranno presentati dei bandi per incentivare le pubbliche amministrazioni locali a fornire servizi online e "sarà premiante la cooperazione" tra enti locali maggiormente informatizzati e quelli meno avanzati dal punto di vista tecnologico.
PA e trasparenzaUno dei problemi che il ministro Stanca si sta trovando ad affrontare è quello della riorganizzazione dell'apparato burocratico italiano.
"L'obiettivo del governo - ha chiarito - è quello di avere entro la fine della legislatura i servizi primari della PA, circa 80, in rete, in modo che si possa eliminare il problema della mobilità del cittadino e si possa arrivare a dei processi più che trasparenti".
A tal proposito ha ribadito la necessità di utilizzare la Rete delle reti come "mezzo privilegiato".
Stanca pensa a dei sistemi aperti, in cui siano privilegiati i software e le piattaforme open source.
"Il governo - ha affermato - deve lasciare operare il mercato anche se deve porre dei principi guida.
L'apertura dei sistemi, la capacità di colloquiare e dialogare è essenziale.
In Europa la linea di tendenza dell'open source è sicuramente interessante, e vede sempre maggiore attenzione da parte dei governi europei sempre nel rispetto del mercato".
I tempi per la realizzazione dell'eGovernment, ha però chiarito Stanca, "sono lunghi", in quanto è necessario creare delle infrastrutture adeguate.Verso una carta elettorale elettronicaLo sviluppo di servizi necessita infatti di una "infrastruttura strategica" che ha però bisogno di tempo per prendere piede e per svilupparsi.
Il ministro, rispondendo ad un'ascoltatrice, ha poi previsto la sparizione del certificato elettorale da poco distribuito, che verrà sostituito in un futuro vicino ma ancora non ben identificato dalla carta d'identità elettronica, nella quale è appunto "prevista" anche questa applicazione.
Gli incentivi alle pmi Il paese, comunque, non si svilupperà se anche il privato non punterà sulle nuove tecnologie"La strategia - ha chiarito il ministro - non può limitarsi solo al pubblico, ma si deve rivolgere anche al privato e il governo ha in tal senso messo nelle mani delle piccole medie imprese un grande strumento: la Tremonti bis, che dà degli incentivi per gli investimenti sulle tecnologie e sulle competenze.
Se c'è un freno in questo momento è la difficoltà da parte delle pmi di comprendere quanto e di cosa possano le nuove tecnologie possano aiutare il loro sviluppo".
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