02 MAG 2002

TPI: Altri due «intoccabili» si consegnano al Tribunale Onu

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 3 ore 54 min

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Due intoccabili si sono consegnati oggi al TPIY.

A tre anni esatti dal massacro del convoglio di Vushtrri, i sopravvissuti testimoniano in aula contro l'ex presidente yugoslavoL'Aja, 2 maggio 2002Nikola Sainovic e Momcilo Gruban si sono oggi consegnati al Tribunale Onu per i crimini commessi nella ex-Yugoslavia a partire dal 1991.Sainovic, ex primo ministro yugoslavo, è accusato per i crimini commessi in Kosovo.

Momcilo Gruban è invece accusato di aver coordinato gli assassinii, gli sturpi e le torture nel famigerato campo di concentramento Omarska, in Bosnia.I due ex «intoccabili» sono
stati tradotti nella prigione di Scheveningen, dove è detenuto anche Slobodan MilosevicIntanto in aula i testimoni dell'accusa hanno raccontato i massacri delle loro famiglie e le violenze sui convogli di profughi perpetrate dalle milizie serbeIn particolare oggi è stato esaminato il caso del massacro del covoglio di Vushtrri, avvenuto esattamente tre anni faLa testimonianza di Shukri Gerxhaliu Shukri Gerxhaliu, un medico kosovaro di Studime-e-Poshtme nella municipalità di Vushtrri, ha lavorato in ospedali da campo dell'Uck a partire dal 1998.

Il 2 maggio del 1999 Gerxhaliu si è unito ad un convoglio di "circa 40.000 persone che si dirigeva verso Vushtrri".

Le milizie serbe hanno attaccato il convoglio uccidendo "tutti coloro che non avevano una sufficiente quantità di denaro".

Sua moglie ha subito ogni tipo di violenza, nonostante abbia dato un'ingente somma di denaro ai serbi, ed è riuscita a convincere i militari che tutti gli uomini della sua famiglia erano morti.

Il teste è scappato dal convoglio e ha successivamente trovato molti suoi parenti uccisi a colpi di arma da fuoco (tra cui bambini di età inferiore ai 12 anni).

E' riuscito a salvarsi scappando verso il Montenegro."Vorrei ringraziare la Corte - ha concluso il teste - a nome mio e della mia famiglia, che è stata decimata il due maggio di tre anni fa, per avermi dato l'opportunità di testimoniare quanto è accaduto".

La testimonianza di Fedrije XhafaAnche Fedrije Xhafa ha raccontato i massacri nel convoglio.

La teste, una sartina di Saracak-i-Ulet nella municipalità di Vushtrri, ha ricordato come i militari serbi hanno ucciso davanti ai suoi occhi suo padre e suo fratello.

ha inoltre dichiarato di essere stata costretta a lasciare il suo villaggio dalle milizie serbe che, tra le altre cose, davano alle fiamme le abitazioni.

Il giorno dopo essere stata costretta a lasciare il suo villaggio, le milizie serbe hanno separato gli uomini dalle donne e hanno portato tutti gli uomini tra i 15 e il 60 anni d'età nella prigione di Smrekovnica, gli altri sono stati costretti a dirigersi verso l'AlbaniaLa testimonianza di Isa RakaIsa Raka, un kosovaro 32enne di Kacanik, ha visto la sua prima moglie, incinta, morire in seguito alle ferite dovute al lancio di una granata da parte dei militari serbi nella sua casa.

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