29 MAG 2002

TPI: Massacro di Racak, generale canadese fornisce nuovi elementi

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 2 ore 49 min

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Un generale canadese dell'UNPROFOR e della KVM testimonia su Racak e sul modus operandi delle milizie serbe.

Milosevic ribadisce che la missione OSCE serviva solo a raccogliere le prove per 'l'aggressione NATO'L'Aja, 29 maggio 2002 - Dopo due settimane di testimonianze che hanno messo a dura prova le tesi e la credibilità della Procura Onu, oggi ha deposto Joseph Maisonnneuve un generale canadese che ha fatto luce sul massacro di Racak e sul modus operandi dell'esercito serbo.

Slobodan Milosevic ha ribadito quanto già affermato durante le testimonianze di Karol Drewienkiwicz e Richard
Ciaglindki, che la NATO, la CIA e l'OSCE collaboravano con l'Uck per preparare "l'aggressione NATO contro la Yugoslavia" Chi è Joseph Omar Michel MaisonnneuveJoseph Omar Michel Maisonnneuve dal '93 al '94 è stato al comando della missione UNPROFOR in Bosnia, dal novembre del 1998 si è "recato a Vienna per tre settimane per coordinare la missione di supporto dell'OSCE", a dicembre del 1998 si è "recato a Prizren per - ha raccontato il teste dell'accusa - assumere il comando del centro regionale amministrativo della KVM, quando la Kosovo Verification Mission è stata costretta a lasciare il Kosovo" è andato in Albania per coordinare le azioni di controllo.

Durante l'acuirsi del conflitto ha collaborato con Richard Ciaglindki, e con il generale Karol Drewienkiwicz, noto anche come "generale DZ".Il massacro di RacakIl 15 gennaio del 1999 l'esercito e le forze armate serbe sono entrate nella cittadina di Racak con i carri armati, uccidendo un numero imprecisato di civili e di miliziani dell'Uck (la stima più accreditata è 45 vittime) e bruciando abitazioni.

Questo evento è considerato il 'punto di svolta' del conflitto in Kosovo, il momento decisivo che ha fatto optare per l'intervento militare.La versione dell'OSCE è che quel giorno è stato commesso l'ennesimo crimine di guerra e abuso di potere da parte dell'esercito e delle forze armate serbe.

La difesa, quindi la versione ufficiale dell'allora governo di Belgrado, sostiene che si è trattato di un'operazione antiterrorismo che ha però fornito la 'scusa' alla NATO per perpetrare un'aggressione nei confronti di uno stato sovrano.

Oggi il generale Maisonnneuve ha affermato che si è trattato di una delle tante azioni vendicative da parte di esercito e forze armate serbe, ben coordinate tra loro dall'alto, in seguito a delle azioni 'provocatorie' da parte dell'UCK."Un paio di incidenti si sono verificati prima del 15 gennaio.

Uno è stato all'interno della mia zona di controllo.

C'è stato uno scontro l'8 gennaio in cui sono morti due poliziotti e un altro nei giorni immediatamente precedenti il massacro di Racak", in cui sono morti altri due militari.

Secondo la versione fornita oggi da Maisonnneuve, le milizie serbe si sarebbero comportate un po' come i fascisti con la resistenza in Italia: il sangue di ogni serbo ucciso deve essere lavato con il sangue di 10 albanesi.

Dopo questi incidenti in cui 4 agenti serbi sono morti negli scontri e uno è morto in ospedale in seguito alle ferite riportate, a Racak sono state massacrate infatti 45 persone, con un dispiegamento di forze "assolutamente sproporzionato".Il teste ha inoltre smentito quanto affermato finora da Milosevic sulla possibilità che Racak fosse un quartier generale dell'Esercito di Liberazione del Kosovo.

"Secondo la mia opinione - ha sostenuto il generale canadese - a Racak non vi era una presenza tale dell'Uck da giustificare un'azione di quella portata.

E in ogni caso - ha aggiunto - nessun esercito professionista entra in una cittadina sparando con i carri armati a case abitate da cui non provengono colpi di arma da fuoco""C'è stato un eccessivo utilizzo della forza militare e hanno colpito volontariamente i civili in modo indiscriminato.

Un esercito professionista - ha ribadito il teste - non spara contro abitazioni civili da cui non proviene fuoco, al massimo si spiega la fanteria"L'operazione è stata attentamente coordinataSecondo la versione ufficiale del governo Milosevic, l'operazione è stata condotta dalle forze armate ma non dall'esercito, forze che "in teoria agivano in modo indipendente ma simultaneamente"."Secondo me - ha affermato l'esperto militare - doveva esserci un coordinamento dell'operazione ai livelli di comando perché altrimenti non si può condurre un'operazione di tal genere con due forze che non sono coordinate", perché "due forze amiche devono sparare contro un nemico comune ed evitare di spararsi addosso, quindi è indispensabile un coordinamento e nonostante loro dicessero che l'operazione era stata condotta solo dai MUP [forze armate dipendenti dal ministero dell'Interno, ndr], in realtà i carri armati erano del VJ [l'esercito yugoslavo, ndr] in quanto i MUP non avevano i carri armati"Per Belgrado era normale un uso sproporzionato della forza militare"Il modus operandi delle milizie serbe - ha affermato il teste - era decisamente sproporzionato.

E' sempre stato un punto - ha proseguito Maisonneuve - che ho posto all'attenzione sia dei serbi che dell'Uck; a questi ultimi chiedevo perché provocassero se sapevano benissimo che la reazione dei serbi sarebbe stata così sproporzionata.

L'esercito di fatto colpiva obiettivi civili, bruciava villaggi, con un uso della forza militare che è sempre stato, secondo la mia opinione, sproporzionato e indiscriminato".Milosevic: stavate solo preparanto l'aggressione NATO "In collaborazione con i terroristi albanesi, lei stava preparando l'aggressione illegale della NATO contro la Yugoslavia, no?".

Con questa prima domanda del controinterrogatorio di Joseph Omar Michel Maisonnneuve, Slobodan Milosevic ha esplicitato la linea definita con le precedenti deposizioni di Richard Ciaglindski e del "generale Dz" Il controinterrogatorio è proseguito sullo stesso tono e l'imputato, più che cercare di far cadere in contraddizione il teste - in questo caso operazione piuttosto complicata - ha preferito spostare l'attenzione sulla legittimità dell'intervento NATO e sul 'complotto' ordito da CIA, OSCE, NATO contro di lui e contro il suo governo.

Il controinterrogatorio di Maisonneuve proseguirà in data da definire.

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  • Joseph Omar Michel Maisonnneuve, interrogatorio dell'accusa

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  • Joseph Omar Michel Maisonnneuve

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