29 AGO 2002

TPI: Chiarito il mistero di Dubrava. Emerge il ruolo della magistratura.

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 3 ore 51 min

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Un ex detenuto chiarisce il mistero del bombardamento nella prigione di Dubrava e racconta che la magistratura era uno strumento di BelgradoL'Aja, 29 agosto 2002, Nell'udienza odierna del processo a carico di Slobodan Milosevic, accusato di crimini di guerra, genocidio e crimini contro l'umanità dal Tribunale Penale Internazionale per la ex Yugoslavia, il teste dell'accusa Milaim Cekaj ha raccontato cosa è accaduto nella prigione di Dubrava nel maggio del 1999.

Il teste ha inoltre fornito una preziosa testimonianza per la comprensione del ruolo dei giudici durante il regime.

Si tratta di un
punto ancora poco chiaro ma fondamentale per collegare direttamente Milosevic ai massacri, ormai ampiamente provati dalla Procura Onu.

L'alto livello di corruzione dei giudici, le indagini portate avanti con metodi discutibili, i processi sommari nei confronti dei non-serbi mostrano infatti che la magistratura seguiva la politica di Belgrado, che non era quella di difendere i cittadini dal terrorismo - tesi sostenuta dalla difesa - ma mantenere una sanguinaria dittatura, come sta cercando di dimostrare l'accusa.

La deposizione di Milaim CekajMilaim Cekaj è stato arrestato il 28 ottobre 1998 mentre stava raggiungendo la sua famiglia a Pristina.

È stato portato nella caserma di Peja e lì è stato 'interrogato' per alcuni giorni da serbi in abiti civili fino a che non ha firmato una 'dichiarazione spontanea'.

"Quel giorno - ha raccontato il teste - mi hanno interrogato fino alle 8 di sera e sono poi tornato in cella.

Alla fine dell'interrogatorio mi hanno dato un documento di 15 pagine da firmare.

Era in serbo.

Le mie mani erano ridotte talmente male [a causa dei maltrattamenti subiti nei giorni precedenti, ndr] che non riuscivo nemmeno a tenere la penna per firmare e quindi ho semplicemente siglato il documento con le mie iniziali.

Ho immaginato - ha proseguito - che si trattasse di una confessione, a quel punto gli interrogatori sono cessati.

Sono tornato nella cella con gli altri due prigionieri e sono rimasto lì per i successivi 84 giorni""Sono stato quindi portato - ha ricordato Cekaj - nella Corte di Peja, dove sono stato interrogato per circa mezz'ora dal giudice per le indagini preliminari, Milomir Lazovic.

Ho chiesto che il mio avvocato fosse presente e l'udienza è stata rinviata di un giorno, con grande disappunto da parte del giudice.

Mi hanno letto i capi di imputazione, non ero d'accordo anche perché mi accusavano di aver sparato a degli agenti di polizia e non era vero""Io - ha spiegato il teste - ero in possesso di un fucile e di una maglietta dell'Uck, mi hanno accusato di possedere delle bombe a mano, di essere un terrorista e di aver sparato a degli agenti"Il teste è stato quindi condannato a tre anni di detenzione, scontati in parte nella prigione di Dubrava, dove erano detenuti molti kosovari di etnia albanese accusati di terrorismo.Nella prigione è stato vittima di ulteriori sevizie ed è sopravvissuto al bombardamento del maggio 1999.

Cekaj chiarisce il mistero del bombardamento nella prigione di DubravaIl teste ha quindi ricordato che tra il 19 e il 21 maggio 1999 aerei da combattimento, con ogni probabilità della NATO, hanno bombardato il carcere.

Alcuni prigionieri sono morti e gli edifici sono stati evidentemente danneggiati.

"La mattina del 22 maggio, intorno alle 6, ho sentito una voce proveniente dall'esterno che diceva in serbo: 'Sbrigatevi, gli autobus vi stanno aspettando per portarvi in un posto sicuro a Nish'".

I prigionieri sono stati quindi riuniti in una sezione del carcere, "gli agenti - ha raccontato Cekaj - ci hanno sparato addosso con bazooka e armi automatiche, ci hanno lanciato granate", in seguito gli agenti hanno cannoneggiato la recinzione esterna, hanno fatto esplodere bombe, uccidendo un gran numero di detenuti.

Nei giorni immediatamente successivi la giornalista della BBC ascoltata durante questa settimana al TPIY, Jacky Rowland, è stata invitata dalle autorità serbe a documentare i danni e la carneficina causata dai bombardamenti NATO.I testimoni diretti delle violenze nella municipalità di DjakovaDurante l'udienza sono state inoltre ascoltate le deposizioni di Beqe Beqaj e Ismet Haxhia Vdija, della municipalità di Djakova che hanno raccontato che nei giorni immediatamente precedenti e successivi all'inizio dell'intervento NATO forze serbe hanno cannoneggiato le cittadine della municipalità, ucciso civili, incendiato le abitazioni, chiesto soldi ai civili dietro minaccia di morte e costretto gli abitanti a lasciare le proprie case.

Iniziata inoltre la deposizione di Martin Pnishi, che proseguirà domaniLa magistraturaI giudici, stando a quanto sta emergendo nel corso del dibattimento, esigevano pagamenti 'extra' da parte dei familiari degli imputati.

La polizia incarcerava in modo più o meno arbitrario persone, kosovari di etnia albanese, dietro l'accusa di terrorismo.

Nelle stazioni di polizia i sospettati venivano picchiati ed erano soggetti ad ogni tipo di maltrattamento, in alcuni casi 'scomparivano' nelle stanze delle caserme, venivano poi costretti a firmare delle dichiarazioni senza avere la possibilità di leggerle.

Queste dichiarazioni erano delle 'confessioni spontanee' che venivano utilizzate durante dei processi sommari.

I sospetti venivano quindi condannati - punto ampiamente documentato da varie testimonianze - a pene spesso proporzionali alle somme pagate dai familiari ai giudici, e trasferiti in prigioni in cui erano soggetti a maltrattamenti e torture.

"Quando ho incontrato il giudice - ha raccontato oggi Cekaj - non si capiva nemmeno chi fosse la polizia, chi il giudice.

Le mie ferite erano evidenti e quando ho incontrato il giudice non mi ha chiesto nulla, non si riuscivano a distinguere le funzioni degli uni e degli altri, poliziotti, giudice, le guardie del corpo, erano tutti insieme.

Lei è un avvocato - ha quindi affermato il teste rivolgendosi direttamente all'imputato e lasciando intendere che la tortura non è il metodo più corretto - dovrebbe sapere in che modo si conduce un'indagine giudiziaria.

Vogliamo fare un piccolo paragone tra come è trattato lei e come sono stato trattato io?".

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  • Questioni procedurali

    Indice
    0:00 Durata: 2 min 9 sec
  • Giuramento, lettura della deposizione e interrogatorio da parte dell'accusa di Beqe Beqaj

    0:02 Durata: 13 min 15 sec
  • Beqe Beqaj, interrogatorio della difesa

    0:15 Durata: 47 min 31 sec
  • Beqe Beqaj, riesame dell'accusa

    1:02 Durata: 4 min 21 sec
  • Questioni procedurali

    <br>[Alcuni minuti sono in sessione a porte chiuse]<br>
    1:07 Durata: 3 min 57 sec
  • Giuramento, lettura della deposizione e interrogatorio da parte dell'accusa di Milaim Cekaj

    1:11 Durata: 16 min 6 sec
  • Milaim Cekaj, interrogatorio della difesa

    1:27 Durata: 56 min 17 sec
  • Milaim Cekaj, interrogatorio dell'amicus curiae

    2:23 Durata: 4 min 33 sec
  • Giuramento, lettura della deposizione e interrogatorio da parte dell'accusa di Ismet Haxhia Vdija

    2:28 Durata: 11 min
  • Questioni procedurali

    2:39 Durata: 1 min 33 sec
  • Ismet Haxhia Vdija, interrogatorio della difesa

    2:40 Durata: 47 min 19 sec
  • Ismet Haxhia Vdija, riesame dell'accusa

    3:28 Durata: 4 min 34 sec
  • Giuramento, lettura della deposizione e interrogatorio da parte dell'accusa di Martin Pnishi

    <p><strong>Link:</strong><p> Le trascrizioni delle udienze<p> Kosovo: Il rapporto con le prove di NPWJ <p> 24 maggio 1999 - Formalizzati i capi d'accusa nei confronti di Milosevic<p> Tribunale Penale per la ex Yugoslavia <p><p> North Atlantic Treaty Organization [NATO]<p> Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa [OSCE]<p> Human Rights Watch<p> La battaglia radicale per l'istituzione del Tribunale ad hoc per i crimini nella ex-Yugoslavia (1993) <p> La campagna del Prt per l'incriminazione di Milosevic<p> Dossier Milosevic<p> Balcani: una cronologia<p><strong>Dall'archivio multimediale</strong><p> <strong>Capodanno 1992</strong> - Pannella in trincea ad Osijek con le "brigate della nonviolenza" <p> <strong>Antonio Russo</strong> - Le corrispondenze dal Kosovo
    3:32 Durata: 18 min 52 sec