17 OTT 2002

TPI: A sorpresa udienza a porte chiuse per il giornalista serbo, Dulovic

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 33 min 9 sec

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May ordina che la testimonianza del giornalista di Politika Express prosegua a porte chiuse.

La deposizione potrebbe mettere nei guai Milosevic e i suoi fedelissimiL'Aja, 17 ottobre 2002 - Nell'udienza odierna del processo a carico di Slobodan Milosevic è proseguita la deposizione di Jovan Dulovic, ex giornalista indipendente del giornale di regime Politika Express e attualmente collaboratore del settimanale Vreme.Dulovic aveva rinunciato al regime di protezioneNell'udienza precedente Dulovic aveva deciso di rinunciare alle misure di protezione che il Tribunale gli aveva garantito per
salvaguardare la sicurezza del teste e dei suoi familiari.La deposizione del giornalista di Politika Express potrebbe mettere nei guai Milosevic e i suoi fedelissimiIeri Dulovic ha raccontato gli orrori e le modalità di attacco dell'esercito federale yugoslavo, delle unità paramilitari, dei riservisti e dei volontari serbi, facendo luce, inoltre, sulla fitta ed intricata rete di collegamenti e di potere su cui si reggeva il regime Milosevic.L'ex corrispondente di guerra ha avuto modo di vedere quanto accadeva nelle aree di guerra della ex Yugoslavia.

Dulovic è stato infatti testimone di molti crimini e incontri ufficiali e non.

La sua potrebbe essere una deposizione-chiave.

May: Le circostanze sono cambiateOggi il presidente della Terza Corte, giudice Richard May, ha affermato che "le circostanze sono cambiate", per cui tutta l'udienza si è svolta a porte chiuse.

Le parole del giudice May hanno fatto pensare immediatamente a delle possibili minacce ricevute dal testimone Le parole di May"Le circostanze sono cambiate e per tale ragione il resto della deposizione di questo testimone si svolgerà a porte chiuse.

La Corte ritiene che sia nell'interesse della giustizia agire in tale modo".

Queste le parole pronunciate dal presidente della Terza Corte, giudice May, nell'aula 1 del Tribunale Penale Internazionale per la ex-Yugoslavia.

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