PSI 1992: dirsi addio?

Possiamo
Allora
Allora io direi di iniziare
E io inizio dicendo cari compagni
Posso proseguire
Ecco
Lo dico con adesso prima non era emozionato adesso lo sono
Dicendo grazie grazie veramente perché siamo tanti siete tanti
Grazie a cui tutti ovviamente grazie al Eugenio Santoro
Perché ha scritto un bel libro di ricordi i suoi questo è vero ma sono anche ricordi nostri
Di un periodo che credo per quanto ci riguarda era bello intenso
E via discorrendo
Dico soltanto questo così tanto per introdurre poi il dibattito accetta
Me ne ha parlato di questo libro
Ma anticipa dove aveva già in chiaro il Progetto in testa però come dire Eugenio e
Si spera sempre disponibile ad ascoltare i consigli
Preso forse qualcuno ha sentito tutti fa parte del suo carattere credo anche del suo essere socialista cioè quello di ascoltare gli altri
Con umiltà e poi ovviamente avere le proprie del tradurle
Per quello che ritiene giusto fare
Eugenio coi come voi sapete è un grande medico io dico lo dico con cognizione di causa non perché abbia curato Mema perché so che come dire assistito tantissime persone
è un grande medico quindi dedica tantissimo la sua professione
E però ha trovato anche il tempo di scrivere questo bel libro lo ripeto un bel libro che vi consiglio di leggere perché non vi lascerà indifferenti dove ha trovato il tempo io questo non lo so
Però intanto l'ha scritto e debbo dire che stasera ci ha regalato anche l'occasione per stare insieme così numerosi
E allora incominciamo perché poi io non debbo parlare molto
Parleremo del libro dei suoi contenuti
è questo libro ci sono venti anni di storia del PSI dal mille novecentosettantadue al mille novecentonovantadue
Attraverso un racconto appassionato
Un racconto di Eugenio dirigente del prima militante politica gente del partito
Tutto svolto però questo racconto sul filo dei ricordi
E poi nel libro ci sono le testimonianze di otto protagonisti chiamiamoli così a vario titolo di quel periodo e io siccome mi sono ho il piacere di ricordarli perché sono anche qua cominciamo stabilire che appunto nel libro ci sono i contributi
Di Nicola Capria che è stato sei volte ministro dopo settantasei Stato un leader importantissimo del partito in Sicilia Paris Dell'unto che tutti conoscete debbo aggiungere
Altro è stato sicuramente un leader del socialismo romano sicuramente anche nazionale non un leader ma insomma un grande dirigente del partito dai box ormai possiamo dire dai Gianni Ferrara professore universitario più volte deputato stretto collaboratore de Martino di cui fu capo di gabinetto ma è una grandissima persona una grande personalità
Gli anni non so io qua adesso senza consenso che a lei non l'ha visto con va bene poi Rino Formica
Rino Formica nove volte ministro
Autonomia è stata sempre
Grande come dire posso dire anche grande battutista per certe cose la mettiamola un po'così però anche un ha dato un grande contributo al pensiero socialista ha dato un grande contributo al pensiero socialista
E lo dà ancora perché continua a scrivere a dire quello che pensa Antonio Landolfi senatore storico del socialismo
Molto legato a Giacomo Mancini come voi ricordate che poi seguire anche al governo poi Anna Maria Mammoliti
Esponente del femminismo socialista fondatrice del club delle donne del giornale Minerva che è stata consigliere comunale a Roma membro anche della direzione del PSI
Elena Marinucci più volte senatrice deputato europeo fu presidente della prima Commissione per le pari opportunità
Da allora non so se abbiamo fatto tanta strada probabilmente sì ma insomma sì comincio allora poi
Sono tutti in ordine alfabetico Luigi Mazzella oggi giudice costituzionale già avvocato generale dello Stato il ministro per la Funzione pubblica più volte capo di gabinetto con i ministri socialisti della prima per
Questi sono i protagonisti insieme cioè quelli che hanno scritto ha detto comunque parlato del esperienza socialista di quegli anni e poi ci siamo come dire noi io presentatore e poi il collega Oliviero la Stella Giampaolo Sodano
Pierluigi Severi e Donato Robilotta che arriverà ovviamente l'autore Giampaolo Sodano lo conoscete deputato socialista fondatore del Club Rosselli direttore Rete due Rai adesso
Diciamo dirigente di Forza Italia no dimesso rimesso va bene comunque
Va be'lo dico perché così sappiamo ognuno è curioso di sapere dove ognuno di noi come dire in certo modo è collocato quindi non non credo di fargli un dispetto anzi poi Pierluigi Severi è stato vicesindaco di Roma con Petroselli convergere io ricordo campo tra le tante cose una memorabile orazione funebre
Al ai funerali Petroselli poi è stato amministratore delegato la Sipra eccetera eccetera poi Donato Robilotta è stato dirigente della CGIL se negli anni fine e poi è stato vicesegretario del Nuovo PSI
Adesso il consigliere regionale e assessore nel Lazio e poi Oliviero lo Stealth la Stella che è un giornalista professionista l'unico Esterno diciamo alla contesto nostro però sempre di sinistra conosco da tanti anni sempre sinistra sempre attento alle cose socialista che è un eviti una lista
Come dire del che fare adesso non
Editorialista va bene al Messaggero
Questi siamo noi che adesso dobbiamo come dire vogliamo abbiamo il piacere di parlare del libro di Eugenio e il primo è il primo cui faccio
Come dire alcuna domanda mi sono preparato
E Oliviero Stella
Allora
Santoro
Racconta dei suoi primi passi nello sconosciuto allora mondo della politica e inizia dal mille novecentosessantotto al Policlinico lui giovane medico dicono di quegli anni no anche tu in qualche modo degli
Grazie io innanzitutto vorrei chiedere scusa in anticipo all'illustre uditorio perché
Parleremo abbastanza Dinoi ma ne parleremo come se fossimo delle cavie da laboratorio cioè senza nel qualcuno me intento autocelebrativo
Ne parleremo appunto per capire fenomeni processi ed errori nei quali siamo stati coinvolti ed è questo credo anche uno degli intenti di questo libro assolutamente stimolante di Eugenio Santoro
E comunque adesso se fosse un intento diciamo stabilito a priori non lo so ma è comunque un effetto che produce questo libro
Diceva prima Pino Grandinetti che diciamo in questo tavolo sono un po'anomalo ma non direi troppo insomma perché la mia esperienza è un po'diversa da quella del del mio amico Eugenio ma ma poi con tono non credo molto
Ho sempre militato nella diciamo militato non sono mai stato un militante organico ma ho sempre sono sempre stato un uomo di sinistra e credo senz'altro che morirò uomo di sinistra perché come ci si racconta Eugenio è un imprinting che che rimane che resta credo anche che che l'amico Sodano eppure così ha fatto esperienza in altri partiti
Per quanto loro conosco e e comunque resta un un uomo di sinistra
Non sono mai stato iscritto ma un partito ma io così ero ero sono vicino a una a una figura che è stata per me è una sorta di padre spirituale che era Luciano lama
Che era un nato tra l'altro socialista
Era un uomo che ha speso tutta la sua dignità fra i temi insomma che che
Intorno ai quali è improntato così il suo impegno politico e sindacale se è stata l'unità della sinistra un uomo che ha sempre avuto un grande rispetto per i socialisti
Come Eugenio o o abbracciato la mia professione con le stesse motivazioni che lo hanno portato a fare il medico e qui vorrei leggere un brano molto bello proprio del suo del suo libero quando lui dice ho studiato medicina per convinzione culturale
Ossia per sfiducia nella scienza ed ho fatto il chirurgo per umana compassione
Quella dello scontro con la morte per restare dalla parte della vita con sentimento
E quindi anch'io in quegli anni ho iniziato la mia professione con la
Con la stessa convinzione culturale convinto appunto di svolgerà attraverso questo mestiere un ruolo di servizio nei confronti una democrazia dice un genio una frase nella quale mi riconosco e credo ci riconosciamo tutti qua dentro ho lavorato convinto di costruire una società migliore per noi stessi e per ricchi ci avrebbe seguito
E posso colui dire lo cito ancora
Ho sempre creduto nell'uomo e nelle sue qualità migliori individuali e collettive e nel popolo buono e meritevole soggetto e oggetto del diritto e del rispetto nel nome della libertà e della giustizia la mia vita si è incrociata con quella di Eugenio
Più di trent'anni orsono io ero un così un giornalista felice e sconosciuto per dirla con un García Márquez e lui era un medico felice e sconosciuto al Nuovo Regina Margherita medico del pronto soccorso
Molto appassionato animato da una grande passione politica e civile anni felici ricorda Eugenio
Perché erano appunto anni in cui l'impegno nel lavoro era intriso di una forte passione politica e civile
Purtroppo non è più così
E con grande amarezza Santoro
Dice di provare un sentimento che penso sia comune a molti quell'isolamento un isolamento politico e culturale
è una condizione amara ma
Che non che non vivono solo i socialisti
L'IDV una condizione che vediamo in tanti non solo i socialisti che hanno appunto vissuto il il trauma del novantadue Tangentopoli eccetera eccetera
è una condizione comune
Alla alla nostra generazione a chi appunto così a ha cominciato la propria vita
Professionale
E politica con con quegli intenti di cui ci parla Eugenio Santoro
E
E qui che nella prima domanda perché questo è un libro che ci pone
Alcune domande sulle quali a mio parere è interessante
E utile riflettere adesso non so se riusciremo a darci una risposta forse no ma anche se usciremo da questa sala con qualche domanda probabilmente ha però fatto qualcosa di di più che partecipare la semplice presentazione di Olimpia
Cioè la prima domanda che emerge da questo libro
E perché
Oggi si è persa
Quella passione politica e civile
Delle quali era intriso il lavoro quaranta anni fa di tanti giovani
C'è chi
Può obiettare c'è la passione civile non è scomparsa l'Italia è un Paese
Che
Che a un fenomeno che registra un fenomeno ad esempio di volontariato molto in stile steso ed è importante
è un fenomeno che io conosco bene ci sono stato dentro
E che fa onore ai giovani di questo Paese dei quali spessissimo si parla noi rimediano giornalisti spessissimo parliamo a sproposito di questi giovani secondo degli stereotipi assolutamente fasulle
Tuttavia devo dire che chi fa volontariato
Innanzitutto la tribù salta l'opzione politica ho conosciuto molti di questi giovani
Fanno volontariato
Motivati da un impulso nobilissimo però
Un impulso che è quello di impegnarsi a favore di un sentimento di una realtà della società italiana
Però io trovo
Per la conoscenza che ho del mondo del volontariato più comunque la speranza di costruire una società migliore
Non dico che è persa ma e assai grave da trovare oggi nei giovani
E qui tornando alla domanda che mi poneva Grandinetti
Ritorno appunto al Sessantotto provo una risposta che potrebbe anche essere fasulla non lo so
Noi siamo cresciuti
Dopo quella stagione di semina queste agenzie Mina ideale eccezionale che è stato il Sessantotto
Al quale a proposito del quale
Eugenio scrive solo all'ora credetti di capire da che parte stavo stavo dalla parte della giustizia sociale e della equità dalla parte della democrazia della libertà nel rispetto degli altri della libertà di pensiero e di parola che soprattutto della libertà dal bisogno
Stavo dalla parte di chi lavorava per vivere di chi pagava le tasse rispettava la legge di chi credeva nel lavoro e negli affetti
E poi dopo il Sessantotto
C'è stata un'altra grande stagione ideologie che sono stati gli anni Ottanta
C'è stata la semina degli anni ottanta che è stata ben diversa che è stata la semina dell'INPS abbiamo esaltato sul non noi direttamente insomma comunque in questo Paese si è saltata la competizione e l'individualismo e il pensiero neoliberista che vede appunto così il mercato come un valore assoluto ha cominciato a prendere piede in questo Paese
Ecco quindi mi chiedo se questa appunto non possa essere la risposta alla domanda che che ci ponevamo grazie
Grazie Oliviero la Stella adesso Giampaolo Sodano
Ma credo che forse cosa che mi appresto a dire possono far capire proprio dopo le riflessioni gli Oliviero di di come siano cambiati anche i modi di riflettere di ragionare sugli stessi argomenti
Il modo di vederli
Perché quelli che abbiamo dietro le nostre spalle sono anni
Difficili
Ma straordinari
Scrive Eugenio Santoro
Dopo quegli anni difficile straordinari nulla potrà essere più come prima
Un libro quello di Eugenio scritto per fissare la memoria del passato
Coniugando la e consegnandolo alla storia
Dirsi addio
Sì Eugenio ma senza interrogativo
La memoria non è utile soltanto a farci rivivere come in queste due pagine
Le passioni i sogni le speranze quella grande avventura
Quella grande avventura di un altro secolo
Ma anche e soprattutto per capire il presente
Consegnando alla storia la memoria ci guida lungo un percorso che abbiamo compiuto facendoci scoprire cose
Che nel momento in cui facevamo quella esperienza non eravamo capaci di capire
Sul filo della memoria anch'io entra in quel palazzo
Quello che lui descrive nel quarto capitolo del suo libro
E anch'io ebbi gli stessi sentimenti e le stesse emozioni che Eugenio prova qualche anno dopo perché io centrali nel mille novecentosessantasei
E ci rimasi talmente affascinato che rimase lì malgrado avevo già intrapreso la mia carriera professionale la RAI Radiotelevisione italiana rimase lì a fare argomenti socialisti
E poi l'altra Italia
E poi l'ufficio propaganda e poi alla fine all'ufficio las quando Rino Formica era responsabile dell'organizzazione del partito dopo il congresso di Genova
Poi dice dice un genio sul filo della memoria
Arrivò il mille novecentosettantasei
Il Comitato centrale del Midas
Cambia tutto
Scrive Eugenio sì
Quella del Midas è proprio un'altra storia
è stata insieme
La grandezza e la tragedia
Di un grande leader politico
Un leader che non era nato tale si impose come leader politico
Perché più di ogni altro uomo politico del suo tempo
Aveva capito la portata dei grandi mutamenti della storia della seconda parte del Novecento
Di quanto il mondo stava cambiando e quanto stava cambiando la società italiana
Aveva capito Eugenio quello che nel capitolo otto
Del tuo libro a pagina quarantasette
Quando ricordi un documento
Che tu e altri trentatré compagni socialisti
Scriveste
All'indomani il vento la tragedia di Tangentopoli
Lo leggo perché è un documento politico importante
Si dice in questo documento del mille novecentonovantatré
Lei biologia dei secoli passati sui quali novecento abbassato la propria vicenda politica
Sono senza il muro e ciò che rappresentava rimaste nude rivelando il proprio esaurimento e la propria inadeguatezza ad affrontare i problemi del presente
Caduta la questione comunista insomma non possono valere più strategie tattiche politiche delle quali partiti storici si sono serviti
Nella lunga crisi che aspetta la Società di fin e secolo non sarà semplice individuare nuove ideologie ma sarà necessario definire strategie politiche per il breve periodo
Queste cose Craxi le ha dette nel settantasei
Quindici anni prima aveva capito quello che molti socialisti capirono quindici anni dopo quello che ancora oggi molta parte del ceto politico fa difficoltà a capire
E proprio perché Craxi aveva capito prima degli altri quello che stava accadendo e i mutamenti che questo comportava che tentò un'operazione assolutamente epocale
Quella di cambiare la natura e la cultura del Partito Socialista Italiano
Questo di se ricordate diventò un'accusa
Il Partito comunista del suo gruppo dirigente Berlinguer accusarono Craxi Socialisti di cambiare il loro DNA di cambiare pelle di cambiare funzione ruolo nella società italiana
Era il vanto del craxismo l'intuizione di dover costruire una sinistra nuova e diversa da quella che la storia gli aveva consegnato così nasce a Roma ad esempio tra le diverse iniziative
Certamente non un'unica su ispirazione di Craxi il club Rosselli
Il tentativo cioè di sostituire tutto il vecchio bagaglio del marxismo
Che ancora sopravviveva anche all'interno del partito socialista ma che certamente era vivo e vegeto nell'intero arco della sinistra italiana con il liberalsocialismo
Il recupero di Rosselli e del suo pensiero era il tentativo così come il famoso saggio quello stupro Donnell EMI in il tentativo cioè di mutare i riferimenti culturali restituendo dignità
Al liberal socialismo che ad esempio era stato marginalizzato nella storia e nel pensiero socialista
Voleva Craxi fondare un nuovo partito
Un partito liberal socialista
Un partito che fosse in grado di recuperare le radici nazionali e risorgimentali il socialismo tricolore ve lo ricordate
Il primato della politica sull'economia
Il primato dell'uomo sullo stato
La cultura e i valori cristiani
Il grande lavoro di Craxi per il nuovo Concordato io sono stato direttore di una rete televisiva non perché vince un concorso pubblico
Ma perché Craxi mi indicò per assumere quell'incarico
Quando assunsi quell'incarico e parlavamo la sera
Con lui della linee editoriali di quella rete televisiva dello Stato
Di questo servizio pubblico
Nacque da quei colloqui da quegli scambi di idea
Trasmissioni come il coraggio di vivere
O come la ripresa indiretta della giornata del Pontefice in Sicilia e dell'anatema contro la mafia
Tuo il prossimo tuo cioè una serie di trasmissioni cristiane dentro la Rete laica e socialista
Non era una mia personale invenzione non sono così non ero così intelligente lungimirante di cabine ma Craxi mi convinsi della giustizia di riportate la giustezza di ridare forza ai valori alla cultura cristiana
Come una componente essenziale di quei valori dell'Occidente che hanno riferimento nell'umanesimo cristiano e laico ecco io penso che
Il come dire l'obiettivo finale quello che peraltro sempre un genio facendo questa opera straordinaria di memoria che appunto serve a capire se prendiamo a pagina novanta
Conclude così l'obiettivo politico di Craxi ero quello di conquistare il centro del sistema
Craxi aveva intuito che la necessità di fondo era sradicare il partito socialista dalla sinistra storica
Per ricollocarlo al centro del sistema politico facendone un partito liberaldemocratico e liberal socialista in grado di costruire intorno a questo asse
Sulla sull'idea forza della riforma un grande schieramento per il progresso e la libertà del Paese aveva capito in definitiva qualcosa che c'abbiamo messo alcuni decenni a capire dopo
Che parla al cuore della gente più uno spot televisivo
Che un libro di Carlo Marx
Che più utile per un operaio costruire la sua speranza il suo il suo sogno comprendendo il linguaggio di chi gli dice che è lì a portata di mano
La società in grado di soddisfare i suoi bisogni e di costruire il suo benessere piuttosto che tante lotte sindacali ho tante teorie sulla lotta di classe
Il mondo è cambiato ci vuole un nuovo pensiero politico questa era l'intuizione del leader dei socialisti con lui questa idea è morta
Grazie Giampaolo Sodano gli adesso dare la parola Donato Robilotta
Mi raccomando scusa se lo dico perché Matteo Musso nei tempi grazie io non credo che l'idea di quel socialismo nato
Con i socialisti è nato anche come PSI di Craxi sia morta
Nel senso che possono muovere gli uomini
Mentre indipendentemente da da noi da quello che faremo
Da quello che ognuno di noi
Gli farà credo che poi alla fine l'idea del di una società
E anche di una forza politica come è stato il PSE in tutto il secolo scorso credo se ne senta tutta la necessità di questo nostro Paese
Non peraltro vero che forze politiche ci sono appartengo alla ad un'altra cultura in questi ultimi tempi hanno riscoperto
La questione socialista
E allora io
Renton letto il libro di di Eugenio
Con i sentimenti e la passione
Di una generazione diversa dalla sua
Cioè di una generazione che si era avvicinata vicenda della politica
Parte di un partito
Che però arriva un determinato momento
Come dire quando aveva era pronta
Anche entrare direttamente non soltanto a fare politica ma anche assumere delle funzioni anche di comando nel partito
Questa casa scompare
C'è una descrizione di agenda che fa del palazzo io l'ho vissuta che in una di quelle poi che mi ha colpito di più
Di questo palazzo e una volta esistevano i palazzi della politica cioè di palazzi in cui si faceva politica ce la vedo il corso non c'era a Botteghe Oscure c'è da Piazza del Gesù ce la piazza dei Caprettari cede via Frattina cioè c'erano i paradossi
E i luoghi in cui si decideva in cui si prendevano le decisioni politiche
Cioè c'erano dei luoghi in cui si partecipa alla vita politica c'erano anche tante altre cose che apparteneva agli scontrate generazione malori in cui si sapeva che vi si discuterà e si decidevano le sorti politiche anche di un Paese oggi se voi chiedete dove sono i luoghi in cui si discute di politiche si decide di politica oggi non c'è più
Una forte rappresentanza non so non so se qualcuno sa promette forse neanche dov'è la sede di Berlusconi dov'è la sede del nuovo Partito democratico dalla sede della Margherita una volta questi sintomi di questi di questa politica erano forti e io sono nel nel nella descrizione che fa ugelli questo rapporto con Palazzo io
Sono mi sono ho letto queste pagine nove sentimento di un di un dicono che non non più giovane che si era avvicinato ha fatto politica e che arrivò a via del Corso
Nel momento sbagliato
Per anni avevo sognato di andare via del Corso devo anche lottato le tante lotte nella federazione giovanile chimica abitato la sorte della della storia di andare al quinto piano di via del Corso seguire Gianni De Michelis
Nella l'Estate ottobre del novantadue quando questo palazzo il palazzo della politica di tutti quelli che comandano indici della politica era trasformato nel Palazzo d'autunno
E lì ho conosciuto anche Craxi meglio di come l'ho conosciuto prima
O o assistito dall'interno ma quello che girano in parte descrive una parte nell'ascesa del PSI nell'accaduta del PSI Musio interno
Un palazzo d'autunno preso preso d'assalto
Io ricordo l'episodio non volevo andarci nel corso perché avevo paura
Ricordo che Gianni e mi chiese se il spese incidono su di me tutte le sue convinzione per potermi perché sapevo che andare a vedere corso in quel periodo e mette la testa fuori quindi significava corre il rischio serio di mettere a repentaglio la propria libertà personale
Ed io lo feci
Non con un gesto eroico non soltanto per seguire Gianni medesima su tutte una battaglia che lui faceva di cercare in quel momento di salvare il salvabile di quello che poteva essere salvato di un grande partito di una grande tradizione
Ricordo una di sodio la prima riunione che Craxi fece dei segretari regionali o genera conta l'assemblea anziana prima assemblea nazionale in cui socialisti si divisero in cui possono le basi per la fine del partito
Io ricordo la prima riunione dei segretari regionale che fu propedeutica a quell'assemblea nazionale
Craxi aveva paura
Allora io avevo conosciuto Craxi da Presidente del Consiglio va un grande uomo di potere che incuteva timore
Craxi coevamente aveva paura di convocare una sinergia anche avvocato nel minoranza e mi ricordo ecomostro da Gemma De Michiel sì mi introdusse nella stanza di Craxi mi ci lascio
E io dovetti convincere Craxi io che non insomma non è un dirigente voi del partito me che ero uno qua aiutava l'intera partita in con la barca
Dove ti convince Craxi dalla segreteria regionale si poté che i segretari regionale si potevano convocare che vedevamo tentare attraverso di quello arrivare anche alla convocazione dell'Assemblea nazionale fu mia come dire la spinta su tiro di convocarla perché non avevamo tentare di salvare il partito
E ricordo anche le riunioni e qui vedo il segretario dei DS non so se l'uso lo ricorderà ma io ho un ricordo nitido ricordo io anche di riunioni al quinto piano di via del Corso le poche riunioni che facemmo
Per portare quando i socialisti deciso di portare l'allora PDS Internazionale socialista
Io ero l'assistente che mi chiese in qualità di sherpa insieme a De Michelis a Di Donato partecipava alle riunioni ricordavo che
Cioè in quel momento quello che noi pensavamo che pensavamo di poter costruire attraverso l'ingresso del pidiessino internazionale socialista
Di poter costruire una federazione tre quei partiti per costruire per come dire con qualche forse anno di ritardo col progetto di unità socialista che Craxi aveva lanciato a che non ebbe e che non ebbe Successo
Beh faccio un paragone con Moggi
La la storia non si fa mai con i se e con i ma
Però faccio un paragone Craxi è morto
Il PSI non c'è più la sinistra ancora sotto un cumulo di macerie
Perché se invece di seguire la strada come come dire dello scontro giudiziario che in quegli anni probabilmente la sinistra avesse usato un'altra strada avesse riscoperto in quegli anni anche la ragione del PSI e quelle pessimi Craxi è vero che la storia non si fa come se come ama forse oggi noi non saremmo ancora
Sì concludo
L'unico paese europeo che ha la più grande anomalia che quella di non avere un partito socialista di stampo europeo perché l'anomalia di cinquant'anni che c'è stata in Italia quando c'era il comunismo si perpetua ancora posto ad oggi presenze più non c'è più il comunismo non c'è più il blu il muro di Berlino ma l'Italia resta resta l'unico tra i paesi occidentali in cui non esiste un partito socialista di stampo europea ecco io ho vissuto questo palazzo in quegli anni nella descrizione quindi volevo portare questo soltanto questa sede nove in questo modo di averlo vissuto con la diaspora
Chiudendo nel dire che insomma da allora vai ricordi da Libero verrebbe Diogene io io poi ne ho tratto una convinzione anche un po'diverso dal pessimismo che aleggia
Senso proprio dalle cose che ho detto ritenendo che in Italia ci sia la necessità di costruire un grande partito socialista e la conclusione che ne traggo perché l'idea socialista ancora insiste che forte e che indipendentemente da quello più ognuno ognuno di noi come dire può fare io ciò come dire una una rabbia nei confronti di questa famiglia di questo popolo
E che forse se avessimo fatto di più noi stessi nel difendere la nostra storia le nostre ragione probabilmente non avremmo anche noi dato un contributo alla liquidazione del PSI grazie
Grazie grazie Donato Robilotta poi magari a seconda parte vediamo se
Questo punto interrogativo si potrà cogliere o meno ma
Io cerco cerco però di seguire un filo comune dei ragionamenti legata al libro di Eugenio
E allora io ricordo
Che appunto il Periodo quel Periodo ordine dell'impegno politico di Santoro coincide anche con un grande impegno dei socialisti
A livello di come che a livello locale a livello di amministrazioni locali soprattutto a Roma e anche alla Regione Lazio Pierluigi Severi di quel periodo è stato un protagonista come amministratore non solo come amministratore ma anche come dirigente politico di dare la parola anche per conto partire da questo e poi fare ragionamento su quegli anni grazie
Signor rispetto
Lo so
Però figlio di la sollecitazione perché devono tener conto nel senso che anche venti chi mi ha preceduto interroganti pure io
Militari e via dibattito devo fare parlare i romani come vere solo del laboratorio romano mentre avrebbe un po'sfuggire a questo primo giro
Semmai lo possiamo riprendere immediatamente dopo io do un giudizio intanto sul libro di Eugenio
Io considero libro di un liceo una sorta di arsenale di ricordi di meditazione
Dico arsenale non archivio perché senza più l'officina
Di passione dei sentimenti da un archivio che chiude un capitolo
Ed è solo materia dichiara di analisi storica di riflessione
Storica
Il questo libro in qualche modo nuovo contiene passione politica e civile e sottolineo espressa non da un dirigente precisiamolo questo non dirigente del PSI Santoro lo è stato ha avuto funzioni dirigenti tuttavia non è stato deputato non è stato senatore Bruno è stato consigliere comunale non è stato consigliere regionale
E il fatto di aver scritto un libro
Di tale passione di tale franchezza lucidità
Va tutto suo con nuove
Ci stimola dicevo a riflessioni e meditazioni la prima che faccio parte
Come dire le pagine che pagine dolorose l'epilogo la sala del Belsito in quei giorni eterna mille novecentonovantadue scrive Eugenio dissero tutto quello che si poteva dire
Ma qualcuno non disse quello che si doveva dire
Ma non con la coscienza della colpa collettiva della fine di un'epoca che non poteva continuare oltre e che invece tutti speravamo fosse infinito
Nel buio di quella sera ci dicemmo addio senza parlare e senza accorgercene ma sentendo il freddo entrarci sotto la pelle conto rosolato disperazione
Io so qual è il sentimento che anima anche in chi tutti noi siamo come dire a quest'incontro favorito da Eugenio
E però vorrei dire che dopo quattordici anni
Queste pagine di Eugenio ci inducono a una riflessione di questo tipo non è stato il destino cinico e baro
Il crollo dell'Unione Sovietica per fare un parallelo un po'eccessivo
è stato così repentino che vuol dire che c'era qualcosa che motivava il crollo
Di un sistema il crollo della armi poi Prima Repubblica
Il travolge vento di una classe politica che pure ha avuto grandi meriti nella costruzione gli apprezzamenti di libertà e giustizia sociale nel corso dei decenni del dopoguerra fino a quegli anni
E però il crollo per il la sconfitta non possono essere motivate semplicemente da uno Piso odio che c'è che abbiamo sofferto e che denunciamo come una falsa rivoluzione la denunciamo io ne rimango convinto che la rivoluzione giudiziario Tangentopoli
C'è qualcosa di più profondo
Ha detto Giampaolo
Il PSI di Craxi introdusse elementi di mutazione genetica positiva
Della natura stessa del riformismo socialista
Quindi senza nulla rinnegare ma ridefinendo un percorso politico programmatico
Io aggiungo si è vero tuttavia il crollo del muro di Berlino che richiama ampiamente anche le conseguenze
Eugenio nel suo libro e i processi di globalizzazione successivi
Hanno reintrodotto un'altra nuova esigenza di andare oltre
Quel nuovo corso di cui parlammo il tema che si è imposto in questi anni è che certe e la ridefinizione delle ragioni di un nuovo riformismo
Quindi care compagne cari compagni queste pagine di meditazione
Mi portano a dire sul dirsi addio col punto interrogativo che è un genio in più punti lo scioglierli fa un punto esclamativo
Per me il dirsi addio è che inimmaginabile la ricostituzione del Partito socialista italiano ci ritroviamo non c'è più
Non c'è per molte ragioni e non solo per demerito del dei dirigenti che se ne sono fatti ognuno un uno due per cento una insomma sembra tanto per essere molto chiari
Non c'è perché anche a livello europeo per non dire mondiale si impone l'esigenza io un passaggio fondamentale di ridefinire i valori sempre libertà giustizia diritti all'uomo non sfruttamento eccetera eccetera lotta per la pace
Sul terreno dell'azione politico programmatica di uno cultura riformista di governo e allora se non c'è più il comunismo
Sì ci sono i processi di globalizzazione non do la risposta perché non compete a questa presentazione del libro
Ma è possibile fare uno sforzo guardando avanti recuperando le intelligenze le energie di base intermedie
E di vertice che ci furono nel partito socialista
Voi rappresentate in un po'tutti noi rappresentiamo un pezzo di storia
Continuiamo a soffrirne
E non ci poniamo il problema di spingerci oltre quella storia dia identificare nuovi terreni di confronto e di aggregazione e allora e vengo all'ultima considerazione
L'esperienza che facemmo a Roma
Che fu un'esperienza in termine straordinaria adesso qui per brevità non cito le le le cose che scrive Eugenio che le richiamiamo con efficacia
Fu un tale che cito solo un fatto elaborammo
è Libreria il programma di Roma Capitale
Non temiamo smentite su questo quando il PC si attardava sulla mera politica di risanamento ci sono pagine e pagine di polemiche allora
Fumo portatori di un elemento di innovazione capendo non solo l'esigenza e la città ma la ridefinizione del ruolo di Roma nel confronto con con altre città capitali come Parigi e Londra
Eppure pazientemente riuscimmo nella giunta venete
E le le giunte successive
I beni sono i io David tutti Londra non posso citarle tutte quante ne uscimmo
Ad affermare come Rio priorità il terreno e le scelte del Progetto Roma Capitale il governo Craxi istituì per la prima volta storia la Commissione Nazionale Roma Capitale
Per in prendendo in considerazione Roma come il centro della vita come il direzionale del Paese
Il compagno Sodano devo dare atto da deputato promosse disegno di legge fece una battaglia insomma ci muovemmo tutto in questa direzione
Senza nulla togliere ai meriti di Rutelli
E di Veltroni
Se non ci fosse stato quel terreno di coltura
I finanziamenti i progetti e le grandi opere il tema Roma Capitale probabilmente sarebbe tardato a venire
Chiudo
Cerchiamo e ci invita secondo me poi con questo libro Eugenio ad uscire da una sorta di prigione socialista
Jean Daniele che è un intellettuale ebreo ha scritto un anno fa un libro dal titolo la prigione ebraica è bellissimo lo consiglio perché si interessa di me nel quale libro dice noi ebrei
E siamo prigionieri di noi stessi perché confondiamo nel senso che il fondo nel senso del fondere insieme mito e storia religione e politica
Noi stiamo facendo la stessa cosa dopo quattordici anni dobbiamo capire
Che io quella storia
è la storia del Novecento la storia di questo secolo e altro e che l'incontro tra i riformisti di diversa provenienza sono possibili ce lo dice anche scusate se rubo ancora un minuto
La stessa vicenda di Blair che ha ridefinito la piattaforma del New Labour la stessa vicenda del riformismo di Zapatero la stessa elezione che i socialisti hanno fatto la scelta di Ségolène Royale
La quale ha sconfitto due correnti quella di Fabius
Che di socialismo anticapitalista diciamo è quella di
Dominique Strauss Kahn ero card che è una sinistra di stampo vecchio e tradizionale allora se c'è questo terreno guardiamo avanti e soffriamo di meno questo interrogativo del dirsi addio
Allora io
Vorrei sottolineare una cosa ve ne siete accorti anche voi intanto la grande attenzione con cui si si siede in questo dibattito siamo tanti l'avevo già detto all'inizio ma c'è una grandissima attenzione e non è solo merito
Loro anche loro ma perché c'è passione anche ricchi stanno ascoltando
Inoltre
Come dire l'avete già salutato con un applauso perché non ha c'è il segretario dei DS
Piero Fassino che ringraziamo un ospite illustre non sapevo che sarebbe stato presente ho piacere di salutare con grande piacere
C'è il presidente dell'Antitrust Antonio Catricalà e c'è il presidente del consiglio regionale del Lazio
Fineschi saluto un grande grazie adesso facciamo un secondo giro di interventi darei la parola a Giampaolo Sodano quasi per continuare un po'al discorso dei
Pier Luigi
Magari da una va
Tipico stile socialista con Pierluigi facciamo una corrente
Diciamo un gruppo favorevole all'avvio
All'addio pretese
Queste da vedere
Lei se i socialisti non se ne erano mai subito c'è il processo alle intenzioni per
Allora
No io riprenderei ragionamento non prenderei anche per essere breve
Il più possibile il ragionamento là dove la lasciato l'ha lasciato Pierluigi tessendo perfettamente d'accordo con le cose che diceva
Allora
Noi viviamo in questo momento e quando dico noi non intendo soltanto coloro i quali
Nello scorso secolo hanno militato nelle file del Partito Socialista Italiano
Ma in generale più in generale una grande parte della società nazionale
Vive
Vive uno stato di spaesamento
E questo dipende dalla fuga che vi è stata dalle vecchie identità non soltanto quella socialista appunto
Ora quello che si è creato la sensazione che molti osservatori hanno nel guardare
Alla società politica italiana
E che si tratti di una sorta di gigantesco orfanotrofio
In cui
Si fa fatica a riconoscere non solo la propria casa scusate ho detto che abbiamo seguito il dibattito con grande attenzione continuiamo a farlo non smentite mi per cortesia non lo faccio più onerosi questo genere grazie Giampaolo
Assembleare l'esenzione
Certamente
Allora
Grazie
Va
Dicevo lo spaesamento nel quale buona parte della società italiana vive e perché evidentemente noi abbiamo tagliato un ci sono state tagliate
Le radici
Ma contemporaneamente nuovi contenitori politici che sono nati successivamente non sono riusciti a creare delle identità stabili
Ecco il nostro spaesamento e figlio della perdita delle radici ma sarebbe
Illusorio aveva ragione Pierluigi nel nella parte finale della sua riflessione sarebbe illusorio e probabilmente sarebbe sbagliato
Cercare di riannodare ciò che è stato tagliato
Santoro scriveva consegniamo alla storia la nostra memoria
Ecco se vogliamo seguendo il filo del libro dirlo più chiaramente
Sviluppo consegniamo al Novecento le sue idee e le sue ideologia
Non per fare della stupida provocazione non avrebbe senso
Ma insomma
Io penso che nel bene e nel male ogni epoca
Si alimenti della sua cultura delle sue identità e dei suoi valori il Novecento
è stato il secolo degli ismi
Socialismo comunismo fascismo nazismo
Ma se guardate alla storia se ci guardiamo con un'attenzione vedremo che questi ismi si possono mettere tra parentesi
Chiuderli nel Novecento
E riannodare i fili con la memoria storica dei nostri valori che vanno Oltre il Novecento in cui abbiamo le una straordinaria tradizione culturale alla quale poter attingere e quindi i nuovi contenitori politici quelli che si apprestano a nascere o quelli che sono nati questo lavoro culturale e politico lo devono compiere nell'interesse della nostra società
Sì oggi hanno un compito
I dirigenti politici se il ceto politico a un grande straordinario compito e quello di riannodare i fili della identità italiana la sua storia mettendo tra parentesi il Novecento negandone valore attuale mai più
Ismi nel nuovo secolo
Ciò che oggi ci dobbiamo apprestare a fare questo lavoro diceva Pier Luigi dobbiamo impegnarci a ricercare una cultura riformista del governo della società
Ciò vorrebbe dire
Cari amici e compagni
Che dobbiamo fare un salto parlo di quelli della mia generazione giovani non hanno questo problema
Ma noi che sentiamo sulla nostra pelle il taglio delle radici che abbiamo subito dobbiamo avere la capacità di non continuare a guardare al presente e al futuro con la memoria del passato
Ma dobbiamo come dire sottoporre quello a una revisione che ci consenta oggi di dire ad esempio per chi sta è stato socialista
Che negli anni Duemila non si può poi continuare a parlare di trasformazione e di cambiamento continuando ad illudere
I cittadini
I propri amici propri elettori
Che l'Italia la società italiana ha bisogno di un radicale cambiamento ha bisogno di profonde trasformazioni non è vero
Non è vero
è il falso che ci portiamo da una cultura che andava bene nell'altro secolo oggi il problema della società contemporanea non è cambiare e governare
E governare il presente è riformare
Il che non vuol dire stravolgere cambiare rompere ma vuol dire capacità di cultura di governo
I cittadini chiedono la classe politica la soluzione dei loro problemi attuali non gliene frega assolutamente nulla del sole dell'avvenire
Non ci crede più nessuno
Guardate se fate un minimo di mente locale sui risultati elettorali di questi anni
Quando il Partito Comunista passa nell'arco di un breve volgere di tempo dal trentatré per cento alla sua meta
Quando si scopre che la classe operaia del Nord non vota più per il suo partito storico e perché come dicevo prima per la classe operaia e più convincente uno spot pubblicitario che è un documento sulla lotta di classe per una ragione semplice
Perché vede il suo tempo e sa che quello è il suo linguaggio mentre quello di un libro scritto nell'Ottocento non gli serve assolutamente a nulla
Io credo che ci siano tutte le condizioni oggi vedendo ad esempio la sinistra
La sinistra sta lavorando ad un nuovo contenitore politico il Partito Democratico
Allora se il partito democratico nascerà sulla base di un nuovo pensiero politico
Io credo che corrisponderà ai bisogni della società italiana ma se dovesse essere la pura sommatoria
Di vecchia culture socialiste comuniste democratico cristiani e quant'altro credo che sarà condannata al fallimento i valori contenuti le identità nuove che saremo capaci di costruire da oggi in poi devono partire dalla capacità di negare validità alla storia del Novecento
Grazie
Grazie Giampaolo Sodano mi pare che provocazioni interrogativi
Ne abbia posti tanti almeno a me ma tocca Robilotta eventualmente rispondere do la parola al
Cinque minuti perché poi abbiamo un cocktail alle otto e quarantacinque
Alle sette ad esempio voglio partire da aveva rinvio dobbiamo concludere voglio partire dal dal dall'assunto che non condivido che in parte condivido anche se non ne condivido le conclusioni che faceva Giampaolo che diceva oggi noi abbiamo bisogno non di cambiare di innovare abbiamo soprattutto bisogno di una grande cultura di governo
Di governare
Giampaolo invero oggi il vero problema che ha che ha questo l'Italia questo Paese come deve essere governato richiesta anche governato bene credo che in questo noi socialisti potremo dare un un esempio di come negli anni l'abbiamo governato
Vedo qui in sala alcun esponente che tutto tutto Eugène tutto Eugenio descrive nel libro pensa l'esperienza del governo dei socialisti
Quella di vino Formica più volte ministro
Luigi Mazzella la esperienza che ha fatto né i vari governi alla grande capacità di governo che i socialisti hanno dimostrato Visa per avere nell'Italia
Quando Rita e l'abbiamo cambiata governata trasformata
E penso per esempio già l'incapacità del governo di cui noi assistiamo in questo sistema
Che ci è stato regalato dagli anni novantadue novantaquattro incolore abbiamo sostanzialmente due coalizioni che si sfidano
In grado di vincere le elezioni ma non di governare l'Italia
E non lo dice Robilotta lei sarebbe poca cosa
Padoa Schioppa
Nel presentare la manovra finanziaria di quest'anno fa un'intervista e dice
Noi abbiamo abbiamo un grande problema perché abbiamo gli stessi problemi strutturali che l'Italia aveva agli inizi degli anni novanta
E che significa come dire che quelli risolti problemi che in parte furono la causa della caduta della Prima Repubblica non sono stati affrontati dai governi che in questi anni si sono succeduti Walter Veltroni in un'intervista sul su Repubblica ha detto serve un governo delle regole
Perché noi dobbiamo modificare questo sistema politico
Perché noi oggi siamo in una situazione in cui le coalizioni non sono in grado di governare l'Italia
E però questo sistema politico e frutto dell'assenza
Frutto come dire di quello che successe in quegli anni
Che va sotto gli anni come dire della dell'attacco alla politica dall'attacco alla democrazia cioè dall'attacco ai partiti della distruzione di un sistema che pur con tutti i difetti però aveva governato l'Italia per per
Per cinquant'anni io poi non non condividono anche una cosa giusta dice Craxi cambio la natura del PSI di Craxi cambio Craxi è figlio dei socialisti
Pensare Craxi ci potesse essere un
Maxi
Come dire il da da da qualche altra parte
Diverso dalla storia socialista era un figlio di quella storia
Che pur cerco di cambiare di ammodernare dei di innovare anticipando di moto di quello che sono stato pure l'esperienza delle socialdemocrazie europee pensatori Blair perché Tony Blair come dire il figlio frutto della cultura del Piercy degli anni degli anni novanta
Pensa Gonzalez all'esperienza spagnola i francesi
Però pensare a una come dirama distinzione tra craxismo e socialismo lo ritengo come dire non soltanto un errore ma non facciamo neanche come dire facciamo un torto di intelligenza noi
Perché Craxi è figlio di quella storia
Frutto di quella storia lo con viola lo rendono ma senza cambiare come dire genericamente quella che era che la natura del PSI e pensare a un Craxi diverso dalla storia socialista verrebbe come dire innegabile sarebbe sarebbe un un errore quando io ho detto prima che oggi l'Italia è un Paese anomalo Gaetano continua a essere perché quelli che guardano i chiudono alla costruzione di qua del partito democratico di qua di un partito dei moderati
Io guardo ritorno e questa discussa evitando l'abbiamo già fatta che la facemmo all'inizio degli anni Novanta fra quelli che guardava al modello americano che riguardavano l'Europeo
Domato un congresso a Bari
Pongo a salvare in cui noi discutemmo tra e ci diremmo persino fra quelli che hanno dentro di noi
Parlavano di partito democratico e guardavano all'America e quelli che guardavano un Paese ancora di un'Europa su passati sedici anni non un po'di fantasia
Almeno un po'di fortuna sedici anni è il problema oggi voi lo lo abbiamo riferito lo restiamo in maniera diversa ma nessun problema l'Italia sta in un sistema europeo l'Italia sta nella Comunità europea ristagna sta in Europa noi non possiamo avere un sistema politico istituzionale che stia dentro l'Europa
Che stia dentro l'Europa e quindi il modello non può essere una terza via americana che non c'è e il modello europeo ci sono due grandi famiglie quella socialdemocratica ecco il Partito Popolare Europeo
E poi alla fine i nodi arriveranno un giorno al petto e di quant'di quando verrà resta fino a quando la sinistra in Italia uscirà affrontare la questione i socialisti anche lei ha ragione perplessi io spero un viado sanzionatoria
Che oltre a riconoscere le ragioni del PSI
Divenni del cinquantasei rispetto al pc Togliatti dopo cinquant'anni
Però voi di estesa vicino nei prossimi tre i prossimi come mesi a riconosce le ragioni del PSI di Craxi anche rispetto a Pci di Berlinguer per fare un'evoluzione il proprio stile un grande partito socialista in Italia grazie
Grazie Donato Robilotta io adesso do la parola collega Oliviero la Stella una sola cosa vorrei dire a Giampaolo e anche aggiornato terrà una mia riflessione
Io ricordo solo questo che negli anni settanta per ragioni di lavoro e anche di studio
Io mi occupavo del lavora a tempo parziale e allora si diceva che insomma il problema che avevano i lavoratori ma anche diciamo gli altri cody come occupare il tempo libero
Oggi lavoratori ad un altro problema di avere un lavoro e magari lavorano dodici ore e guadagnano pochissimo
Quindi il problema è incominciamo a capire a studiare come sta cambiando il mondo è ad esempio sono convinto che noi stiamo andando indietro tutti e non riusciamo a capire perché almeno diciamo nei Paesi occidentali siamo di Nando tutti indietro meno diritti più doveri meno lavoro
Grande quantità di lavoro
Le pensioni si riducono sempre più ma non è non non so a chi attribuire la colpa chi risparmia non sa come difendersi come difendere il proprio risparmio e via dicendo mi interrompo perché non devo fare un dibattito non devo fare un dibattito però ecco Oliviero la Stella io vorrei tornare al libro ecco al bel libro
Eugenio anche
Nella nella seconda parte offre una carrellata assolutamente interessante sono serie di personaggi ce ne sono
Alcuni diciamo ben noti e altri meno noti ad esempio a me ma interessato moltissimo il racconto di questo socialista Michele Schirru che sul quale si potrebbe fare un film che aveva intenzione di fare un attentato a un Mussolini
Poi venne distratto e forse anche tradito da una bella ballerina e comunque Fini lo stesso fucilato perché perché volle testimoniare comunque la sua intenzione di assassinare il Duce e poi come dicevo ci sono i maestri racconta Eugenio dei suoi incontri con Pertini dal quale era medico curante credo insomma comunque qualche volta lo curava
I suoi incontri al nella Pichetto a Fontana di Trevi
Lui vestito abbastanza così che esso alla con la maglione camicia aperta e questo ricordo di Pertini mi ha fatto riflettere su un altro aspetto di questa nostra società civile e politica perché noi abbiamo registrato oltre a tutta una serie di fenomeni anche una nel giro di pochi anni abbiamo registrato la perdita dei maestri spirituali
Dei grandi maestri
E abbiamo anche registrato e secondo me è su questo poiché dovremmo anche interrogarci perché questa
La responsabilità della nostra generazione non siamo stati ingranato di sostituirli nella trasmissione di queste esperienze e di questi valori quindi io sono d'accordo assolutamente con quanto diceva prima Pierluigi severi secondo me è necessario e fondamentale
Recuperare tutte le energie possibili per riannodare
Come diceva Giampaolo Sodano i fili della memoria secondo me qui abbiamo siamo in tanti
Ad avere i capelli bianchi ma comunque abbiamo ancora fiato ed energie e secondo me questo è un compito ineludibile
Nelle prime pagine del libro nella presentazione
Eugenio
Scrive
Che questo libro è stato scritto
Per ribadire
Se mai ce ne fosse bisogno che essere stati socialisti in quell'Italia del ventesimo secolo ha significato tenere alto tra esperienze molteplici e sofferte la bandiera della democrazia e della pace
Della giustizia sociale e della speranza di un mondo migliore
Ecco riannodando neanche quanto dicevano ermellini i presentatori che mi hanno preceduto
Questi queste questioni sono ancora aperte nel nostro paese nel nostro Occidente cioè questo è un Paese che nei suoi gangli istituzionali ha qualche problema di democrazia mio paese a mio parere cioè esiste un problema di pace e democrazia come esportare
La democrazia negli altri Paesi
è un un problema sul quale ci si deve quanto mai interrogare
C'è un grande problema in Occidente in Italia di giustizia sociale è vero quanto diceva prima Grandinetti cioè noi
Consegniamo ai nostri giovani delle condizioni di lavoro e di vita peggiori di quelle delle quali non abbiamo potuto cioè i nostri figli
Di dovranno
Come diceva Pino Grandinetti col quale mi tra l'altro ci siamo occupati per qualche anno gli stessi temi i temi del lavoro
Cioè la vita dei nostri giovani è sarà dominata dalla precarietà
Lei garanzie del lavoratore
Prendiamo ad esempio il caso dei call center stanno faccia hanno fatto dei passi indietro che possiamo paragonare tranquillamente
Certe situazioni in certi ambienti di lavoro a quella che erano stati reparti confino della FIAT negli anni Cinquanta allora
Io dico
In questa società io non so se ci sia se il problema sia di governare o cambiare come è stato qui detto io non so se si può o non si può
Ricostituire un partito socialista però io dico a mio parere che di quelli veri e di qui valori cioè assolutamente bisogno quindi
Il mio parere
Che vorrei dare l'autore e che toglierei il punto interrogativo del titolo dirsi addio
Anzi ci aggiungerei
Una virgola dirsi addio virgola no secondo me non è il caso
Di dirsi addio anziché antiche vorrei
Vorrei concludere
Con quelle parole che Pertini come ci ricorda Eugenio Santoro disse almeno in quando Nenni e andò comunicare che l'elezione del quarantotto erano state un disastro e Pertini gli disse
Ricominceremo da capo
Per me il caso di farlo
Grazie grazie Oliviero la Stella se lo riesce a metterci insieme e a farci andare anche d'accordo può fare nostro segretario attacca
La parola Pierluigi Severi e poi fare il boia l'autore attenzione sì ma dopo dopo l'autore come diciamo che è un genio e geniale nell'aereo di Stato cenare nell'individuare il TFR
Perché però per l'andamento della della discussione rischia di essere un altro degli elementi di scissione da
Io spero che non ci sia un fraintendimento sulle cose che diciamo del nuovo io per te io quelli che sono orgogliosi di quella storia di quella presenza
Di un protagonismo
Che portò a da fermare una politica intelligente seria e con molta franchezza dico anche per molti moltissimi di noi una politica per bene
Però chiudo questo come dire questa presentazione per quanto mi riguarda
Riprendendo le parole di Eugenio sulla sua scelta
Solo allora credetti di capire da che parte è stato nel sessantotto
Stavo dalla parte della giustizia sociale e dell'equità dalla parte della democrazia della libertà nel rispetto agli altri della libertà di pensiero di parole soprattutto della libertà dal bisogno
Stavo dalla parte di chi lavorava per vivere
Di chi paga le tasse
Rispettava la legge Ithil credeva nel lavoro e negli affetti
Parte diciamo per i più deboli per i più giovani per i più bisognosi ma anche per i più intelligenti più meritevoli
Non stavo dalla parte del denaro del capitale dell'ozio della corruzione della prepotenza del razzismo dello squadrismo e delle armi
Credevo dunque nel dialogo nella forza della ragione delle rivendicazioni collettive nel ruolo di guida dello stato e del popolo sovrano della Repubblica nata dalla Resistenza il costruita sul diritto sul lavoro
Di fatto dell'uno di sinistra di diritto divenni socialista
Non parlo più del passato
Parlo di oggi
La risposta una cosa una scelta di questo tipo che rimane valido
Sul terreno politico
Quale
Io non la do
Dico soltanto rispetto alla riflessione che faceva poco fa Donato guardando l'Europa
Che lì ci sono due schieramenti che si confrontano storicamente popolari e socialisti
Perché c'è una storia che così ha configurato i sistemi politici
In Italia noi socialisti che abbiamo dato un grande contributo alla Costituzione della Repubblica grandi conquiste siamo sempre stati
Un partito riformista minoranza nell'ambito della sinistra catturata sul terreno elettorale
Dall'illusione della rivoluzione comunista
Con dal messaggio comunista
Non abbiamo mai modificato i rapporti di forza questo è un dato
Il crollo della Prima Repubblica
Ha provocato la diaspora come dire stanziamento dei socialisti
E sono emerse Mammano
Configurazioni politiche
Non do un giudizio di qualità e di merito
L'uno si è chiamata a Forza Italia per il protagonismo di un uomo che è ancora in campo
L'altra
Una aggregazione politica che sia chiamato e si chiama Ulivo
Quindi quando si dice guardiamo all'Europa
Pongo una domanda
Se domattina con la bacchetta magica
Facessimo sorgere il partito socialista
Voi pensate
Che il sistema politico bipolare configurerebbe da un lato
Quelli che guardano ai popolari e dall'altro uno schieramento di maggioranza
Che vincere o può vincere sul terreno elettorale perché si definisce socialista sono operati
Io credo che sia
Scusa
Scusa io credo che su questo terreno ci sia un'esigenza
Di comprensione di processi politici più complessi nella realtà e nell'anomalia italiana
Che rinviano alla ricostruzione e all'incontro di Diversity filoni politici perché gli altri Paesi hanno una storia diversa è una configurazione diversa rispetto a quanto siamo riusciti ad affermare in Italia
Chiudo con questa considerazione ringrazio il genio per questa opportunità d'incontro e complimenti per la profondità e l'intelligenza e la passione che ha messo nelle
Grazie adesso
La parola Eugenio Santoro
Allora io mi alzo per dovere di rispetto nei confronti della
La bellissima numerosissima e affettuosissima partecipazione di tutti voi intorno più che al mio lavoro forse alla mia idea è stata anche un'occasione di ritrovarsi di rincontrarsi di rimeditare diciamo che il libro era scritto sul passato
Il dibattito che pure tanto onore affatto la mia fatica
è stato forse più incentrato sul futuro e questo è segno di giovinezza per tutti anche l'attenzione con cui il dibattito sul futuro è stato seguito
Significa che tutti noi crediamo nel futuro indipendentemente dall'anagrafe che a maggioranza ci punisce
Io ho scritto un libro sul passato perché ho scritto un libro di cronache perché non sapevo fare un libro di saggistica non era il mio mestiere
E forse anche perché ancora nel due mila e sei è troppo presto per fare sancì ancora viviamo nella cronaca e non nella storia
è più facile allora riandare indietro ai nostri ricordi piuttosto che a dare giudizi su quegli anni così difficili così importanti così belli così travolgente
Soprattutto per chi ne è stato partecipe è difficile essere giudice
Credo che aspetteremo storici e filosofi perché quell'epoca sia letta debitamente dovutamente
Io comincio ringraziando Donato Pierluigi Giampaolo Pino e Oliviero che hanno detto delle cose belle che hanno fatto onore come dicevo al mio lavoro ma
Prima di dire qualcosa in più sul libro volevo anche ringraziare chi mi ha aiutato a scrivere il libro perché
La mia fantasia di
Modesto dirigente di medico di professione non ce la faceva a scrivere nella profondità sì nella cronaca ma non nella profondità neanche nella storia
E devo ringraziare mi sia consentito innanzitutto quelli che non ci sono più
Che sono Carla Carla Pertini chi mi ha aiutato a scrivere il capitolo sul marito sulla loro vita
E Giovanni schiera un compagno Splendido che era l'ultimo fratello di questa anarchica o straordinario che venne per ammassare induce
Che non riuscì neanche a impugnare l'arma ma che decise di morire per testimoniare quella scelta di libertà erano cose di altri tempi erano cose degli anni Trenta
Devo anche ringraziare Daria Bertoldi che non sta bene stazione non è venuta che mi ha aiutato a ritrovare le carte vigilino che per me è stato un grande compagna come per molti di voi e che
L'oblio non meritava per quanto aveva dato al partito e a tutti noi
E poi debbo ringraziare quelli che sono qui presenti e che mi hanno aiutato a scrivere questi capitoli che da solo non ce l'avrei fatta io ci potevo mettere la penna non è detto che ci avrei potuto mettere la testa
E così ho fatto ricorso alle grandi teste di Gianni Ferrara che come citava prima Pino espromesso diritto costituzionale di aiutata scrivere tutta la storia del centrosinistra perché lui che è stato il braccio destro di De Martino per tantissimi anni quella vicenda degli anni sessanta e degli anni settanta
L'aveva vissuta intensamente dietro un uomo un uomo grande totalmente dedicato di grande cultura di grande spessore politico quale fu Francesco De Martino
E poi il capitolo invece sul cambiamento introdotto dalla svolta del settantasei
Il lo slogan per tutti noi era governare il cambiamento ricorderete forse qualche grande striscione in occasione di congressi di partito
Quel capitolo me l'ha aiutato a scrivere Nicola Capria oggi non sta bene non è qui neanche lui è stato ministro tante volte e protagonista di quella storia già prima che Craxi facesse il governo
E un altro capitolo importante quello della presenza dei socialisti al governo quella aiutato schiera scrivere
Gigi Mazzella comico mio carissimo oggi giudice costituzionale in quegli anni e in quei governi anche Luís teneva il timone dal gabinetto di tanti ministri di cui è stato capo di gabinetto quindi vedendo le cose da testimone e da protagonista
Una esperienza e una aiuto prezioso
è alla fine devo dire degli altri e prima di tutto devo dire di Rino Formica Rino che è stato ministro tante volte
Perrino e depositario vero della storia della Prima Repubblica anche perché la sua memoria e infinita e la sua capacità di analisi è straordinaria
Si può parlare con Rino dalle ventiquattro alle quarantotto ore consecutive più che altro si può ascoltare Rino dalle ventiquattro alle quarantotto ore lo stop deriva solo dall'eventuale suo bisogno di sonno e ha sempre da raccontare
Cose nuove cose infinite
Anche qualche segreto che oggi forse non è più segreto e di cui mi ha fatto confidenza pubblica nel senso che mi ha anche autorizzato a pubblicarlo in questo ricco e poi Antonio Landolfi
Che forse il più grande storico meridionalista del nostro partito che mi ha aiutato a scrivere il capitolo sul Sud e poi due donne straordinaria prima Elena Marinucci che qui
Potete immaginare quanta fatica avrei fatto io a scrivere un libro sul femminismo
Non solo per le mie caratteristiche caratteriali ma perché me ne mancava la cultura ho studiato molto il vero Elena era la mi ha dato un buon voto su quello che io avevo studiato e poi mi ha aiutato tantissimo Elena
Del femminismo forse il testimone più acuto proprio perché la Commissione delle Pari opportunità che citava Pino prima
E anche Anna Maria Mammoliti sapete a donna passionale stasera non è qui e Pierluigi per lei in questo caso piangeva oggi al telefono dei meglio non ci sarebbe stata
Il suo capitolo che dedicato forse alle cose meno meno belle che abbiamo vissuto lo quel quella cosa lì nel partito c'è sempre stata le trame e le trame gli intrighi questo cioè tutti i partiti ma nel nostro certo vinto
Era diventato un elemento diciamo era diventata una gioiosa macchina da guerra quella di di tramare qualche volta finché di tradire Anna Maria comincia il suo capitolo
Dicendo siamo rimasti senza famiglia e oggi ricordando quelle prime parole del suo capitolo piangeva per telefono
Adesso non voglio trasferirvi questa tristezza perché la presentazione del libro è un momento gioioso però è una verità profonda è una verità profonda e l'ultimo capitolo
Quello su Roma socialista con chi lo potevo fare se non comparisse
Parisse è stato il mio compagno di merende o io sono stato il suo compagno insieme a Gianfranco e cose del genere è in quella Roma nella quale siamo stati tanto immersi a gestire a subire
Non sempre allineati sulle linee nazionali facendo di Roma un laboratorio di sperimentazione della politica in più occasioni
E non le debbo ricordare perché le ha ricordate con molto più diritto di me Pier Luigi che è stato protagonista di quella vicenda dunque alloro debbo un grazie particolare per aver scritto questo libro io scrive questo libro
Sommesso che l'otto anni
E debbo confessarlo perché se no l'aneddotica anche personale deve vivere in una serata come questa e per chi lo dico un po'perché io c'ho poco tempo per dedicarmi ad altro che al mio lavoro e allora
Mi ci vuole tempo per leggere perché prescrivere bisogna leggere insomma una gran fatica ma in questi otto anni
Io ero partito in realtà da una tesi e la tesi nel mille novecentonovantasei quando preso la penna se qualcuno di voi fa un grande sforzo di memoria ritorna mille novanta novecentonovantasei
Il sentimento che prevaleva in ciascuno di noi era amarezza
Non era c'era poi l'amarezza condita dalla delusione nulla amarezza condita dalla Nostalgia l'amarezza condita dalla speranza ma era l'amarezza perché ripensare che quel mondo quelle grande idea quello il grande sforzo che avevamo fatto soprattutto dopo il mille novecento settantasei e perché no dopo il mille novecentosessantaquattro tornando al governo perché hanno dopo dopo dopo la la la far la guerra con ritorno alla democrazia
Tutto quel grande sforzo era finito in un grande falò bruciato bruciato nella cronaca non bruciato nella storia sentimento che io sentivo allora era che la cronaca nera ingiusta
Che Tangentopoli era un incidente di percorso mentre la storia del partito socialista e quelle idee erano sopra quel fallo da un'altra parte dove sarebbero state ritrovare allora ho cominciato a scrivere questo libro nel timore con l'amarezza nel timore che non saremmo mai potuti tornare indietro
Tornare indietro è una parola che giustamente antistorica nessuno può immaginare ma se torniamo a Vigo pensavamo pensiamo ai ritorni potevamo pensare di tornare forse ma solo se non lo stesso punto di partenza all'interno di quel girone
Il timore però era che non ce l'avremmo fatta ora vi assicuro nel mille novecentonovantasei con quell'amarezza quando parlavo con i compagni di questo libro di questa tesi di un percorso senza ritorno trovavo sempre
Tante contraddizioni nessuno si arrendeva a quel fatto eccolo diceva Pinocchio è stato uno dei miei primi interlocutori come Pierluigi come Antonio Gianni che qui come Marcello inglesi
Dicevano forse qualche altra cosa ci sarà non è possibile finisca così la diaspora si ricomporrà
Andando avanti negli anni purtroppo la tesi del del ritorno è diventata una tesi sempre più aleatoria devo dire che abbiamo fatto di tutto per non tornare indietro
Chi come me perché rimasto nel privato sì perché impegnandosi in questo difficile mondo della Seconda Repubblica non è riuscito a ritrovare il filo della matassa
E la matassa quindi si è persa oggi rileggiamo questa domanda Virzì addio
Speranza di futuro eccetera la rileggiamo con molta maggiore serenità rispetto a quanto io lo immaginata nel mille e novecentonovantasei ma gli applausi che accompagnano ogni volta che questa finestra sulla speranza si riapre
Bene questi applausi sono la testimonianza che dentro ciascuno di noi c'è ancora quell'iscritto alla giovanile
Come diceva qualcuno prima che non si arrende affatto né che sono passati gli anni né che la giovanile infinita nei che è finito il partito socialista
In realtà
Forse la finestra è chiusa il titolo a ondeggiare non molto sul dirsi addio tra il punto esclamativo e il punto interrogativo
Otto anni di percorso oscillante qualcuno succedevano ci mettere niente quant'altro diceva ma se non ci metti niente allora in negativo e allora alla fine come si fa a scrivere un libro senza speranza
E allora come si può non mettere un titolo pieno di speranza non è la speranza di rifare l'organigramma di Morandi nessuno ci pensa
La speranza è quella di ritrovare in questa nostra comunità di intenti che seguita a vivere al di fuori delle sigle e delle differenziazioni formali la speranza è quella di ritrovarci tutti insieme su quelle idee a un certo punto perché finirà anche l'epoca della tecnocrazia
Del del della pratica economica che ti insegue ogni piè sospinto Henry prevarranno
Quelli elementi di società migliore di giustizia sociale di premio ai meriti di lavoro soddisfacente e via dicendo che sono stati la sostanza il costrutto della storia socialista di libertà di democrazia
Di del diciannovesimo secco ecco allora
Io credo che debbo concludere solo ringraziando tutti voi e consegnando a voi e siamo a un libro di ricordi
Il punto interrogativo dalla speranza e al tempo stesso dicendo
Secondo me questi sono gli anni della cronaca
Questi sono gli anni nei quali ciascuno di noi può consegnare ad altri
Nel futuro elementi di cronaca la storia si fa sulla cromatica se restiamo rintanati nel privato e nessuno scrive quello che ha affisso Uto se in troppo pochi scriviamo quello che ha vissuto
I professionisti della storia non riusciranno
A scrivere la nostra storia nel futuro seppellire noi allora il Partito socialista il ventesimo secolo non credo credo che noi terremo accidia in alto la bandiera è accesa la fiamma di quello che abbiamo fatto
Io negli ultimi vent'anni altri negli ultimi quaranta proprio consegnando testimonianza
Testimonianze
Al computer testimonianze alla macchina da presa alla macchina fotografica testimonianze alla penna all'editore testimonianze credo che il lavoro di questi anni perché sopravviva qualcosa di noi la testimonianza
Poi l'analisi e le prospettive saranno fatte da altri quelli lontani dal farlo
E concludo ripetendo quello che ho detto prima e quello che credo è l'elemento fondamentale intera vicenda e del libro e sul quale anche discutendo ci siamo trovati d'accordo
Siccome è inutile eludere la storia di Tangentopoli io però dico come l'ha letta
Questo era un Paese conservatore
Era un Paese che maggioranza e opposizione governavano insieme stabilmente
C'era un grande conservatorismo in Italia in politica interna è in politica estera
Ci siamo sempre posti di fronte alle grandi potenze nella stessa maniera dal quarantotto alla all'ottanta all'ottantatré ci siamo sempre posti nella stessa maniera
E chi è che oggi ripensando a quegli anni
Rivede la stessa conflittualità che per esempio c'è oggi non c'era questa conflittualità tra maggioranza e opposizione c'era un altro tipo di dialogo e troppe volte
Ognuno giocava il proprio ruolo nella convinzione che comunque tutti insieme si manteneva in piedi il sistema
Nel negli anni ottanta
Craxi ha fatto una grande proposta
Innovativa che riformismo dirompente qualcosa che andava al di là dello schema rigido nel quale maggioranza e opposizione venivano incardinato il Paese la proposta riformista era l'elemento innovatore
Cito elementi banali come referendum
Sulla scala mobile come i registratori di cassa ma cito Sigonella chi si era posto contro gli americani in Italia prima l'allora e non per fare lo scontro con gli americani ma perché il problema politico era fondamentale bisognava fare lo sforzo di incontrare gli americani sul terreno che la politica mediorientale bene
Questa in questa ipotesi riformista è stato l'elemento che rischiava di scardinare il sistema che era fatto dai grandi partiti e dai grandi poteri
Ed era ed è e diventò al tempo stesso una proposta per il futuro e un elemento di autodistruzione del sistema
Perché quella proposta non poteva essere accettata da chi aveva invece scelto la strada del conservatorismo
Tangentopoli fu l'occasione
L'evento era costruito in base alla politica riformista che non era tollerabile in questo Paese che viveva sulle due chiese
Fu l'occasione per consumare in quell'ipotesi di futuro e dopo quell'ipotesi in questi quindici anni che noi chiamiamo la transizione un'altra ipotesi non c'è stata
Non c'è un'ipotesi di futuro
Non sappiamo qual è la società una società capitalistica una società neoliberista una società iberica vitalistica capitalismo controllato programmato compiti capitalismo sfrenato ma quale società ecco diceva diceva anche Pino prima che forse questa società consegnerà alla generazione successiva un sistema meno stabile meno solido di quello che noi abbiamo ereditato
E credo che questa è un l'elemento più negativo che si poteva crescere e maturare andare indietro nella storia allora questo è stato Tangentopoli non le colpe perché se il problema era la corruzione ecco credo che oggi non siamo in grado
Di
Assumere un atteggiamento non li oggi Repubblica non per carità Pisciotta ma voglio dire noi noire pubblica del due mila e sei non siamo in grado di ergerci come Repubblica non come classe giudicante ma non siamo in grado di ergerci a giudici di una repubblica precedente corrotta perché per esserci a giudici bisogna tornare al detto biblico
Scaglie la prima pietra cioè senza peccato che qui una pietra contro i corrotti allora credo che l'applauso vuol dire il problema non era la corruzione perché la corruzione purtroppo è una malattia endemica
Del sistema democratico e non solo anzi dovrei dire che la democrazia che è stata inventata per curare la corruzione non è mai riuscirà a curarla
La gestione di popolo la gestione di tutti doveva essere la panacea contro la corruzione non lo è stata se questo era l'obiettivo della democrazia la democrazia sarebbe fallita ma già dalla manovra sia di Socrate
Non dalla democrazia nata dalla Resistenza ecco allora io intendo questo e volevo dire questo e ho voluto dire questo nel libro
Tangentopoli c'è stata la punizione l'abbiamo avuta non noi socialisti non è rimasto nulla i compagni del pc quando gli hanno tolto il muro gli hanno tolto il partito restare senza partito per un verso o per l'altro la democrazia cristiana per carità l'onorevole Rotondi mi perdoni ma la democrazia cristiana mi pare che affatto una alla stessa fine che abbiamo fatto noi ci si ricorda dei liberali ci si ricorda del partito repubblicano di la Malfa
Allora cosa è rimasto di quella Repubblica non siamo noi stati puniti da Tangentopoli è stato cancellato quel sistema consociativo che rifiutò la proposta Craxi perché era troppo dirompente
E innovativa è proprio perché Craxi era il personaggio più in vista è sembrato che quel fallo arde se tutto intorno a Craxi Cartwright si purtroppo è bruciato in quel fallo ma il fallo
Ha bruciato tutt'e ha bruciato tutto allora
Cosa consegniamo attraverso un libera attraverso le testimonianze che io vi invito a fornire al futuro
Consegniamo la storia vera del Psi Tangentopoli è un momento di passaggio non farà la storia come tutti gli eventi di cronaca saranno cancellati anche tra i garibaldini ci fu chi dopo dopo lo sbarco a Marsala Fini nell'alcova di qualche siciliana compiacente non credeva alla risalita fino a Napoli e quindi abbandonò l'impresa dei Mille che divenne per un verso le le l'impresa di novecentosessanta e per un altro verso divenne l'impresa i dieci mila per tutti gli altri che si associarono
Ma nessuno racconterà mai la storia di quei garante quaranta che inferiore l'alcova la storia della conquista garibaldina del Sud e la storia di un'epoca gloriosa
Diciamo che la storia del Partito socialista per analogia i cento anni dallo dal novantadue al novantadue sono cento anni di grande storia
Che poi ci sia stato il fallo di Tangentopoli e uno piccanti incidenti di passaggio ecco concludo su questo questa è la tesi del libro ma la tesi del libro non vuol dire non vuol dire che domani ci sarà un nuovo partito socialista io questo non so dire e non è il mio mestiere io ho consegnato alla cronaca le testimonianze mie e quelle negli dei compagni illustri che mi hanno voluto sostenere so che queste idee vivranno al di là Dinoi
Vi ringrazio tutti l'attenzione ringrazio intitolato