Scenari e prospettive del terziario: mercato, consumi, lavoro

Direi nastro
Cambio di scena così credo sia arrivato a conclusione
Possiamo andare corso alla seconda parte la nostra mattinata
Con l'annuncio che
Senatore Tiziano Treu avuto qualche problema quindi direi che è piuttosto improbabile che possa raggiungerci in tempo
E con una vertenza di servizio diciamo di predatori che abbiamo un problema di deadline a mezzogiorno mezzogiorno meno cinque
Quindi mi comunque c'è tempo più che sufficiente dire per discutere i nostri temi con una modalità che penso sia a questo punto un unico giro di tavolo con interventi
Sette otto minuti l'uno caso mai fare una se rimane tempo una piccolo giro di conclusioni ma molto rapido ma non non credo che riusciremo
Non si sente nulla a io a me risulta megafono acceso ma chi ve chiedo scusa sono un po'raffreddato ama
Quindi abbiamo visto sulla base delle relazioni introduttive della mattinata che i temi codice presso sia Boschi sì sì i temi e i luoghi per discutere dei temi si stanno intrecciando nella nostra vita
Politico sindacale diciamo così quindi abbiamo già visto che c'è l'imminente riapertura rinnovo contrattuale
C'è il tavolo così detto sulla produttività che racchiude in sé una serie di sotto tavoli diciamo così per negoziato sullo sviluppo e sulla crescita
E non che su quello della previdenza che non è poi certo poca cosa ma aggiungerei io c'è anche la navigazione parlamentare
Delle famose lenzuolate di Bersani che attengono al tema della concorrenza che certo non è mai come dire così lontano dal settore del terziario evidentemente quindi i nostri confini sono bene belle che disegnati ci stiamo ci muoviamo sentendo il parere delle parti sociali e dei politici
Coinvolti appunto nella discussione parlamentare di questi temi
Scegliamo per le sarà importante capire quali siano come dire gli atteggiamenti di ingresso rispetto a questi grandi appuntamenti che sa sono cruciale anche per tutto il settore del che la Confcommercio rappresenta quindi vado per punti e vi prego se po'possibilmente di tenere questo ordine anche nelle vostre esposizioni
Produttività
è un tema fondamentale per il rilancio anche lì tutto il Paese evidentemente
Abbiamo visto che è uno delle maggiori problemi diciamo così nel confronto il modello americano e non solo
Anche se alcune letture ma ha dimostrato che la bassa produttività nell'ultimo tempo consentito al calabroni italiano di mantenere alto inaspettatamente elevato lo standard occupazionale
Quindi non è un problema che va visto con un'unica ottica flessibilità fondamentale per il settore e non solo per il settore
Gestione quindi delle tematiche orarie gestione del delicatissimo istituto del contratto a tempo determinato che il ministro più volte ha detto vorrebbe ritoccare e che sicuramente trova il settore del terziario del commercio molto sensibile
Dire ancora la tematica relativa sommerso la tematica relativa agli ammortizzatori sociali che abbiamo visto citata varie volte e che è un compendio forma è un completamento fondamentale al tema più generale della riforma nella previdenza
Quindi non tolgo altro tempo la discussione procedo con l'ordine che provvedette già nell'invito salvo un un cambiamento che proporrei cioè a completare la pelle relazioni sindacati poi con quella del dottor Taranto che completa l'esposizione le parti sociali lasciando poi i politici alla fine quindi cedo senz'altro la parola Luigi Angeletti
Luigi prego
Allora
Seguendo l'ordine
Dei temi e cercando di essere velocissimo
Io considero la questione della produttività il problema non uno dei principali problemi il nostro principale problema
La scarsa produttività un sistema
Come tutti voi qui presenti sapete meglio di me
Significa che se si investono cento euro
Quando se ne ricavano centouno
L'uno per cento da produttività
Di fronte a Paesi che nei ricavano centodue centotré
Con il passare degli anni come purtroppo è avvenuto nel nostro Paese perché non siamo in presenza di una per via di produttività comparata con gli altri Paesi limitare in due tre anni che non è un grande problema
Quando come avvenuto alcune sta avvenendo nel nostro Paese la cosa si protrae per più di dieci anni
Il Paese arretra
Implacabilmente
Diventa un luogo nel quale investire diventa meno conveniente che in altri Paesi
E quindi sì riduce la creazione di ricchezza con tutti i problemi che questo comporta
Quindi affrontare il tema della produttività cioè far crescere la produttività del sistema
è secondo me la principale sfida che questo Paese ha di fronte tutti quanti nove i governi le parti sociali Lane prese e quant'altro
Sono anche scettico come dire rispetto alla consolatorie costatazione che la bassa produttività
A in qualche modo aumentato l'occupazione
Una tesi che nel breve periodo ha una sua ragion d'essere ovviamente se la mano d'opera costa poco sì conveniente investire in in personale piuttosto che in processi
Di riorganizzazione Investimenti e quant'altro
Però ha solamente consolatorie e nel lungo periodo agli il massimo che produce una distribuzione più o meno uguale della povertà
Cioè la stessa quantità di ricchezza distribuita su più soggetti
Ideologicamente forse apprezzabile da qualcuno come dal punto di vista sociale e concreto assolutamente disastrose
Quindi io sono convinto che il tema la produttività per queste banali ragioni sia il nostro principale problema a cui tutto dovrebbe essere piegato
Quindi la politica dei bassi salari
Che secondo me detta in un luogo pubblico ma
è stato approdata per troppo tempo
Aveva un senso negli fino a la negli anni Novanta poi ha avuto un effetto controproducente
Quindi non bisogna perseguire l'idea che la competitività si ottenga Traverso bassi salari la competitività si ottiene attraverso un aumento della produttività
I bassi salari sono praticamente un invito a non prendere più di tanto in termini di produttività nel per le imprese
I salari devono aumentare ovviamente non si non essendo mai stati una variabile indipendente devono o mentale dipendendo dalla produttività il vero scambio che noi abbiamo davanti anche se in un paese come come sto
Dove il sessanta per cento la popolazione ideologicamente allergica a questo tema
Cioè dello scambio da produttività aumenti salariali è un problema serio per i sindacati e oltre che per le improvvisamente per le imprese
Però questa è la vera sfida è l'unico vero scambio che possiamo realisticamente
Realizzare
A te scambi non non ne vedo
Il anche lo stesso la questione della flessibilità
Ha un senso se e realizzata all'interno di questo scambio
Che cosa deve essere la flessibilità non uno strumento per ridurre il costo del lavoro
Ma uno strumento per far sì che la prestazione
Del lavoratore dipendente sia coerente con la quantità oltre che con la qualità del lavoro che l'impresa a
Una delle patologie ovviamente a mio avviso del sistema delle flessibilità nel nostro Paese esattamente questo che troppo spesso è stata vissuta gestita come uno strumento
Anomalo di riduzione del costo del lavoro
Sì di io penso che se i contratti flessibili rispetto a quelli a tempo indeterminato costassero l'uno per cento in più
Non è che la flessibilità in Italia sparirebbe ma sarebbe fisiologica in quantità e modalità
Assolutamente paragonabili a quella degli altri Paesi
Quindi da parte del sindacato non c'è mai stata una ostilità
Cioè l'idea della rigidità credo che risalga anzi al secolo precedente
Molto indietro nel senso ricerca
Il noi abbiamo sempre cercato di gestire i processi di di cambiamento di riorganizzazione di strutturazione la stagionalità il fatto che nel mercato comandano i consumatori e non i produttori quindi neanche le grandi concentrazioni industriali possono dominare il mercato e per dirla in una battuta che esemplificativa del del mio e del mio concetto è questa sì producono le automobili che si vendono
E non si vendono automobili che si producono
Ed è una cambiamento epocale quindi per questi proficuo perché la flessibilità è stata oggetto di un duro confronto Val di un questo una un confronto che è stato decisivo e deciso da dal cambiamento dei mercati
Quello che secondo me invece bisogna a recuperare e fare un uso intelligente della flessibilità che serva a migliorare la produttività dell'impresa ed il sistema non deve servire a ridurre il costo del lavoro Lori petto
Perché è un errore e a lungo termine è un errore di per sistema per il Paese
All'inizio sembra un grande vantaggio per gli imprenditori ma a lungo nel lungo periodo è un danno per il sistema economico
E bisogna fare anche un'altra correzione uso vado anche i qui veloci sulla questione dei contratti a termine
Che in Italia esistono da moltissimi anni non sono stati un invenzione recente
Che cosa è che secondo me bisogna correggere il contratto a termine l'uso non razionale
E spiego che cosa significa non è razionale
Un'impresa a un determinato lavoro per un certo periodo di tempo
Certe volte non è neanche prevedibile quanto sia il tempo per il quale ha bisogno di una lavoratore
E quindi giustamente vuole fare un contratto a tempo determinato
Se però sia il caso che una persona venga assunta per dieci anni di seguito
A fare lo stesso lavoro con magari con dieci o conventi contratti a termine tutti debbono ammettere che è una patologia
E quindi come tale deve essere e corretta
Sommerse ammortizzatori sociali
Io penso che ci sia una correlazione
Tra un mercato del lavoro flessibile
E riduzione del lavoro sommerso e lavoro nero
E che quindi la flessibilità del mercato del lavoro la facilità di accesso
Nel mercato del lavoro legale riduce
Il
Chiamiamola così il bacino
Del lavoro nero però fino a un certo punto
Altrimenti noi in Italia negli ultimi anni sei sette anni avremmo dovuto assistere ad una drastica riduzione
Del lavoro sommerso
Esiste anche una questione di regole
Normali di buone regole che però devono essere fatte rispettare
Perché per villa anche qui in una battuta spero ugualmente esemplificativa
Pagare il dieci per cento delle tasse
E molto meglio del molto più vantaggioso che pagano il cinquanta per cento il quaranta per cento
Ma è sempre di più di pagarne lo zero quindi se non c'è un sufficiente livello di controllo
La tentazione di non pagare nulla
Molto forte
Quindi sicuramente bisognerà e nel mercato del lavoro flessibile a ridurre le tasse sul lavoro
A ridurre sul serio e in maniera sostanziale e sostenuta e continuativa il cuneo fiscale e una ottima politica ma io non credo che in un Paese come il nostro sia di per sé sufficiente
Occorre che le leggi le regole siano migliori
Ma debbano anche essere fatte rispettare perché se pensiamo che vengano rispettate
Semplicemente perché sono migliori di quelle precedenti temo che noi continuiamo avere qualche delusione su questo per su questo tema
Ammortizzatori sociali
Anche qui me la cavo con una battuta
Ho ascoltato Bull il convincente il ragionamento che ha fatto prima dirà boschi sul rapporto tra flessibilità d'uscita e ammortizzatori sociali
E ovviamente non voglio ripetere perché tutti quanti abbiamo ascoltato e compreso
Io però penso questo che noi abbiamo un sistema di ammortizzatori sociali datato degli anni all'inizio degli anni sotto settanta quindi fatto su misura con due
Caposaldi primo la grande industria
Secondo la il come dire l'inviolabilità del principio che il posto di lavoro non si può perdere quindi si può andare in cassa integrazione per dieci anni ma non puoi essere licenziato
E questo è quindi può andare in pensione poi stare in cassa integrazione per uccello però non puoi essere licenziato e questo è stato oggettivamente sì è razionalmente il sistema la logica il principio sul quale abbiamo costruito un sistema di ammortizzatori sociali andava bene gli anni Settanta l'Italia era quella che era il nostro agente era quella che era eccetera eccetera
Oggi ovviamente non siamo più così occorrerebbe fare una cosa diversa più moderna più razionale e più aderente alla realtà
Ma costa un sacco di soldi
E non fa devi illusioni
Perché fare un sistema di ammortizzatori sociali a realistico su e convincente al punto tale da ridurre il tabù del licenziamento
Costa molti soldi
Non qualche miliardo di euro
Molti molti soldi
E ovviamente in un Paese come il nostro c'è anche sempre io immanente starei per dire il rischio degli abusi
Quindi anche le norme che presiedevano
All'utilizzo degli ammortizzatori sociali devono essere molto razionali e non pensare che si aprono revocare la quale tutte le imprese di questo Paese
Possono finalmente licenziare persone tranquillamente perché tanto nessuno protesta visto che c'è qualcuno che paga settanta l'ottanta novanta per cento del salario non funzioni
Non funzionerà quindi bisogna fare dei cambiamenti ma con intelligenza sapendo che esiste un problema di costi e un problema di regole che eviti abusi che trascinerebbe ero una voragine i bilanci dello Stato grazie
Grazie delle
Ora la parola a Raffaele Bonanni segretario generale la CISL
Al quale vorrei chiedere anche di dice la sua opinione sulla cosa che sottolineava sempre Tiraboschi prima su la mancata la difficile attuazione delle norme sull'apprendistato che sono in parte ostacolate dagli avere attuazione regionali che tipo di atteggiamento al sindacato in questo in questo contesto
Anche io come Angeletti sono convinto che il problema del Paese la produttività ecco perché non abbiamo molto
Accettato rimproveri ed impropri continui
Su ricercare la strada della ripresa economica attraverso il taglio alla spesa sociale
Sì se ci pensate
Non è accaduto in nessun posto del mondo decente
Anche perché non funzionerebbe perché le grandi riforme credo che possiamo essere tutti convinti
Nei grandi paesi si ottengono con un clima positivo e di partecipazione di consenso
Ottenere consenso basta dando la gente
Non è un'operazione facile quindi noi riteniamo invece che bisogna calcare la mano su ogni possibilità che ricrea clima di fiducia nel Paese è un clima di collaborazione
Perché il sistema diventi più produttivo così sarà più possibilità per l'impresa di competere
Egli svolge il loro compito per i lavoratori di avere livelli accettabili di vita e risolvere problemi annosi sarà semplicistico ma non abbiamo altra strada
Ecco perché abbiamo insistito molto col Governo di arrivare al più presto a un confronto forte
Che
E stato rimandato per le note vicende di crisi e che speriamo ora ieri abbiamo sentito Prodi che vuole rilanciare la concertazione che appena subito aver disgregato appunto questo questo inconveniente
Che c'è capitato tra capo e collo si discuterà
Io spero che si possa
Discutere davvero senza demagogia o senza confusione di questo di questo problema
Io sono stato del molto convinto del taglio che i tedeschi hanno dato alla l'ho ripresa
Loro hanno creato un clima politico e sociale idoneo per la ripresa e poi non si son messi mo'voi magari inquietate come a distribuire soldi a destra ma anche all'imprenditori no loro hanno fatto una cosa precisa hanno lavorato moltissimo
Sulle infrastrutture
E noi dovremmo chiarire qualcosa in questo Paese sulle infrastrutture
Perché in qualche modo sia per gli appuntamenti che abbiamo nel due mila dieci come area di libero scambio il Mediterraneo con l'arruolò per cui dovremmo essere destinati
A paese uno dei Paesi chiave dalla vicenda appunto commerciale economica industriale del Mediterraneo
La vicenda di una sutura bisogno di qualche regolata di avere più soldi
Perché i soldi non solo bastevoli anche l'altro Governo ha messo troppa carne al fuoco da cuocere con pochi Carboni
E c'è questo problema poi c'è il problema annoso
Di come conciliare le esigenze delle popolazioni di quel luogo con interessi più generali e diffusi italiane europee la quale cosa
Il governo deve chiarire Prodi mi pare che abbia detto una parola chiara non mi pare che ci sia molta convinzione da parte del convoglio su un tema di questo genere e questo è un problema serio interessi questo lo hanno risolto
E si sono concentrati anche sulla vicenda della logistica
Costruendo un sistema logistico tra i più avanzati del mondo che ha sostenuto fortemente le quella economia e poi ha fatto un intervento col consenso
Dei soggetti sul pubblico impiego cioè hanno agito molto su questi due aspetti
E poi sostenuti anche dal clima di fiducia sia sociale che politico ma io credo che
Se noi volessimo poi in prestito tutto ai tedeschi no perché diranno tu subito noi siamo italiani sono ma se prendessimo in presto queste cose che in ogni caso sono utili non guastare
Nella ripresa la discussione col Governo e saremo tutti nuovi soggetti a discutere stavolta io spero che in termini in termini più profondi più seri e questo è un fatto molto
Molto importante l'altra questione che ritengo che bisogna sottolineare col consenso agendo riguarda la vicenda la concorrenza basta con queste lenzuolate così
Allora
Tutti hanno ragione tutti hanno torto le riforme non si fanno
Sulle spalle di chi dovrebbe riformarsi perché in questo modo non si fa del male a nessuno
Più tempo a discutere
Anche perché si guadagna tempo rispetto a alla gestione di questi problemi da parte dei giornali
E da parte di alcuni Illuminati questo problema un problema molto molto forte perché vuole sapere vuole che gestite un sistema imprenditoriale molto sofisticati
I costi di sistema in Italia sono altissimi
Per mancanza di concorrenza non solo
Nelle vicende dei settori minori soprattutto nei settori principali
Quelli che hanno voce in capitolo su tutte le vicende che riguardano l'economia e la politica italiana
E io credo e spero che nella discussione col Governo si parte da questo con tutto l'importanza che dobbiamo dare alla Consolata e col discorso da fare con tutti coloro che sono coinvolti nella lenzuolata i costi di sistema
I costi energie i costi dei trasporti i costi
Dei telefoni e i costi di tutto ciò che è stato mal liberalizzato nel corso degli ultimi dieci e passa anni questo è un altro problema che attiene alla produttività
Che costa prendo l'esempio impresso la Germania in Italia almeno il venti per cento in più di ciò che costa in Germania quindi altre cose il lavoro sono questi costi oramai insopportabile
Credo che però l'altro problema essenziale
Sarà quello del pubblico impiego che può sostenere appunto la produttività di sistema io dico poligono in questo modo conoscete
Grosso modo l'accordò almeno il viatico che ci siamo dati insieme noi il governo sul pubblico impiego rifiutando ogni
Tendenza punitive con vuole pure in greco che chissà perché dovrebbe scontare tutti i guai non creati dai singoli
Quale motivo questa isteria stupida e pericolosa per chi vuol veramente riformare pubblica impiego noi abbiamo usato una parola d'ordine a farci capire subito
Premiate il merito apprendiamo in merito premiamo la produttività dopodiché tutto il resto viene da sé una volta accettate queste parole d'ordine da parte di tutti e a partire da lì pubblici impiegati tutto il resto viene da sé viene da sé
Che il sistema contrattuale dovrà essere piegata a queste esigenze e viene da sé
Che si crea maggiore chiarezza sulla distinzione netta che ci deve essere tra loro la politica che secondo me è rientrato troppo dalla finestra dentro l'olio non gli appartiene e il ruolo delle tecnostrutture
La politica sia Ying ben chiaro deve decidere la progettazione e controllare i risultati ma non deve gestire direttamente
Perché altrimenti lo sapete che quello che è successo in Italia
Troppo forte l'interesse di piegare ai propri interessi di partito o di parte
L'uso importante degli uomini e dei mezzi impegnati nel pubblico impiego
E King su questo siccome voi siete una realtà in merito all'importante ci dovete sorvegliare fortemente ma dove spingere in questo senso noi avremo questo comportamento e queste elemento è fondamentale
Per sostenere lo sviluppo l'altra questione riguarda i comportamenti nostri
Per elevare appunto la produttività
CGIL quelle giova dietro hanno rassegnato a tutti un documento e dicono una cosa parziale però importante
E dicono che al Governo
Sono sicuro che voi siete molto d'accordo su questo
Secondo me dovremmo essere prese meta ci fu qualche imposizione imprese in più de che sente un po'facendo un po'di freddezza come se mi rendo conto che la la voti sia molto importante al punto da lasciare un ponte essere fatti però noi chiediamo al governo di incentivare Accord di secondo livello
Di incentivare fiscalmente gli accordi e questo senz'altro susciterà un molto positivo per esempio delle aziende
Perché le aziende tireranno ottenere condiscono il secondo livello voi sapete votato alla maggiore produttività le aziende tenderanno a ottenere maggiore produttività e noi a quel punto ci opponiamo maggio salario questa è l'operazione che dobbiamo fare queste l'operazione molto semplice da dover fare il clima positivo
Che dovrà sostenere appunto questo sforzo è essenziale se il primordiale per le parti sociali ma tanto trascurato in tutti questi anni
Se noi dovessimo solamente muoverci parzialmente su questi temi noi avremo fatto un qualcosa di importante per innalzare la produttività sulla flessibilità io sono molto corto su cui bisogna chiudere una non voglio andare molto oltre
Allora flessibilità la flessibilità precarietà allorquando i flessibili proprio che sopportano un peso maggiore di altri sono pagati meno
E chissà perché dovrebbero essere pagati meno dovrebbero essere pagati in più
Perché più dei non flessibili subiscono sforzo anzi sono disponibili o lo sforzo in più
I flessibili
Quelli che subisco un maggior sforzo e sono spostabile da una parte all'altra su e giù e sono disposto a fare orari diversi da altri dovrebbero avere più tutele più formazione
Più cassa integrazione più malattia più maternità beh invece voi sapete che per loro si come si pagano meno contributi hanno meno tutele
Allora la operazione preliminare in questa vicenda la flessibilità io sono uno di quelli che non ha mai voluto paura la flessibilità tant'è che ha sostenuto convintamente la Biagi come appunto regolazione del minimo da far gestire poi alla contrattazione per riuscire assumere appunto comportamenti standards
E poi piega Abbili settore per settore però sono stato anche convinto che queste cose funzionano se il patto preliminare assoluto e quello che la flessibilità proprio venne pagata in più e tutelata in più
E quell'unico operazione che noi possiamo fare e che possiamo fare settore per settore
La posti ha sostenuto che
Il settore per la verità oramai tutti i settori ma voi settore vostro per definizione del settore diciamo così meno fordista omino col influenzato dal fordismo
Bonanni prego viale Jonio fornita editori e ho finito
E che ha bisogno appunto delle regolazioni
Nel mercato del lavoro
E regolate appunto dalle parti stesse io voi avete un rinnovo contrattuale io spero tanto che prenda corpo per esempio
Nel settore
Del commercio del turismo prenda corpo un una una linea
E cioè per esempio che
La formazione gli ammortizzatori il collocamento in un tutt'uno per politiche attive del lavoro riesco essere gestite sussidiariamente
Dalle parti attraverso la bilateralità
Prodotta dalla costa la contrattazione per gestire in un tutt'uno ripeto collocamento formazione
E cassa integrazione risparmiando soldi curando di più le persone attrezzando meglio l'impresa e questo è il nostro concetto di flessibilità quindi regolazione al massimo da parte delle parti e poi pagare di più in tutela in salario
Coloro che sono più flessibili se facessimo questo noi con l'uovo di Colombo risolveremo un problema che da molto tempo il risolto grazie
Chiedo scusa per la severità del contingentamento dei tempi altrimenti non ci stiamo quindi
La parola adesso a cui gli amalfitani segretario generale CGIL
Bonanni ha introdotto il tema nella precarietà che lo stesso Presidente Consiglio ieri ha citato nel discorso nel quale ha richiesto il voto di fiducia al Senato ci sarà oggi
Evidente che una parola simbolo però io credo adesso vorrei sentire l'opinione prete sindacalisti ma avrebbe anche bisogno di essere ricondotta un momento di maggior razionalità perché provento è diventato una bandiera
E ci si sente simboliche forse eccessivamente ideologizzata che ha creato anche parecchi guasti alla tenuta stessa della coalizione di governo quindi forse ancora una volta toccherà prudente al sindacato metabolizzare
Questo tipo di istanze sociopolitiche diciamo così e ricondurle a una ragionevolezza contrattuale all'interno i meccanismi relazioni industriali la parola Epifani
Sì buongiorno
Provo arrivare anche a questa da questa risposta volevo però dire una cosa molto rapida sulla prima parte della tavola rotonda e cioè sullo scenario che è presente di fronte al Paese vostri
Ai vostri settori io ho ascoltato con molto interesse lo scenario l'esempio proposto dal signore della McKinsey sullo sviluppo dei servizi è relativamente all'industria
E ai problemi che questo consegue ora io penso che sia vero il futuro e anche al presente sostanzialmente mano i servizi però dobbiamo affrontare questo tema con qualche con qualche delicatezza in più per alcune ragioni
La prima che noi restiamo con la Germania il Paese più industriale d'Europa
E non c'è niente da fare per le nostre caratteristiche per il nostro futuro non potremo fare a meno di un'industria di qualità diversa dal passato ma di un fondamentale
La riserva di industriale d'altra parte la ripresa in corso non a caso in Germania e in Italia è segnata anche da una forte ripresa industriale e paradossalmente l'azienda simbolo nel bene e nel male di questo resta la figlia
Negli ultimi dieci anni il Paese è andato a zero e la FIAT andava malissimo da qualche mese del paese si sta riprendendo la FIAT ricomincia riprende Secondo negli ultimi dieci anni quello che ha sostenuto domande investimenti è stato settore delle costruzioni
Terzo quando parliamo di industrie di fabbrico parliamo di servizi non ne possiamo parlare più come un tempo perché anche le distinzioni tra imprese manifatturiere mondo dei servizi in realtà è cambiato quarto
Quando parliamo di servizi non parliamo di una realtà assolutamente omogenea
Perché dentro il mondo dei servizi ci sono settori e comparti ad altissimo tasso di investimenti e produttività
E ci sono settori e comparti che in questi anni in realtà sono rimasti indietro solo per fare una distinzione servizi finanziari grande distribuzione
Hanno avuto volumi e valori positivi tutto il mondo dei trasporti che fa parte dell'attività di servizio non voto balordo negli atti
Da questo punto di vista io credo siccome però resta la premessa cioè che il settore dei servizi è davvero fondamentale
Allora evidente che bisogna immaginare politiche di sviluppo politiche macroeconomiche e politiche micro economiche nelle quali il sostegno alla domanda interna sia più centrale rispetto al passato
Da questo punto di vista sì da mano a una qualificazione è una crescita più omogenea del comparto dei servizi se il nostro modello di sviluppo per capirci
Resta quello in atto sostanzialmente trainato dalla domanda internazionale dalla domanda tedesca
E dalla domanda industriale e chiaro che farà fatica col processo di omogeneizzazione di crescita
Del comparto dei servizi da questo punto di vista nel nostro documento unitario diciamo una cosa precisa c'è bisogno di sostenere la domanda interna sia quella di investimenti da un lato
Sia quella di consumi dall'altro
Domanda interno nel settore dei servizi vuol dire sostanzialmente liberalizzazione regolate vuol dire la riforma delle pubbliche amministrazioni vuol dire anche sostegno ai consumi legati e redditi
Redditi da lavoro e redditi da pensione
Se non sosteniamo i redditi la domanda interno su questo versante sarà sacrificata
Aggiungo perché nel resto profondamente convinto anche se ogni tanto mi si batte Kaitlyn va bene bacchetta le mani penso che una parte componente di questa domanda interna debba essere assicurata dalla presenza italiana
Non sono convinto per essere chiaro
Che così come ci servono grandi banche per accompagnare nei mercati mondiali le nostre imprese ci vogliono anche catene di distribuzione italiane
Perché non c'è niente da fare il rapporto è così so che la grande distribuzione in mano gli stranieri mi dice non è vero
E io invece insisto che abbiamo bisogno anche di una presenza una proprietà italiana
Delle grandi catene di distribuzione basta andare in Cina oggi e si capisce la differenza tra vere una catena di distribuzione mondiale italiana o non averla
E la stessa cosa vale per il sistema delle banche
Secondo
Il tema del lavoro che pone il tema diciamo quello sul quale abbiamo più attenzione per tante ragioni io sono convinto anche per ragioni storiche nel settore dei servizi debba essere segnato da una attività e un lavoro
Flessibile
Aggiungo però che proprio ragione del rapporto caratteristico del settore dei servizi più flessibilità contrattata vuol dire più qualità e più formazione non il contrario non ci si illuda
Che solo perché si fanno attività o lavori occupazione di basso contenuto professionale la qualità anche di un'attività di basso contenuto professionale
Non debba essere accompagnata da formazione e particolare attenzione
Quando ha a che fare con rapporto col cliente col consumatore con la persona
Che compra che usa un servizio quale che sia la tua attività la tua
Fabbisogno formativo diventa comunque essenziale
Da questo punto di vista se mai c'è da lamentare
Che un tema più volte ricorrente da tanti anni lanciato dal Libro bianco di Dell'Oro eccetera ripreso anche da Molteno in questi anni e cioè quello di come si sostiene
La retribuzione dei salari più bassi soprattutto in quei settori in cui gli incrementi di produttività sono scarsi
Sia stato lasciato cadere
Io penso sempre alle imprese di pulizia di pulimento ma non solo ci sono cioè attività in cui
Fai fatica Packard più la gente perché gli incrementi di produttività non sono dati da quegli riorganizzativi dagli investimenti in tecnologia dall'innovazione di processo
E però questo problema esiste
E questo problema di volta in volta Bosso non è stato mai affrontato naturalmente per me flessibilità e qualità sono il contrario della precarietà la condizione di precarietà e quella che va aggredita una flessibilità contrattata accompagnata da qualità e da formazione invece può diventare una linea guida per tutti
Dove penso che bisogna cambiare e sulla legge sul tempo determinato sul contratto a termine
Non chiedo una legge uguale e contraria a quella che c'è
Chiedo però una nuova legge che riconsegna alle parti attraverso la contrattazione collettiva nazionale una maggiore determinazione dell'adesione di questo istituto ai diversi settori e tipologie di attività
Perché l'industria manifatturiera non è uguale a una parte dei servizi perché dentro i servizi il turismo non è uguale al settore dei trasporti perché c'è bisogno che categoria per categoria si ridiscuta se riprende in mano
Il governo di questo essenziale rapporto di lavoro
E perché non chiedo una legge uguale e contraria perché c'è un limite oltre il quale non possiamo chiedere a un governo
Di cambiare una legge devi fare un'altra legge arriva un altro governo che mi ricambia l'altra legge alla fine per quanto riguarda una parte sociale noi non possiamo stare sempre a inseguire processi legislativi che cantino
Ma se questo è
Questo implica che ci sia anche una misura della rappresentatività del sindacato
Perché come sindacato più grande non mi piace che si facciano accordi e contratti con l'esclusione della firma del sindacato maggiormente rappresentativo lo voglio dire con onestà perché onesto ragionamento che sto facendo
Infine in questo settore
Le relazioni sindacali sono fortunatamente positive da che io mi ricordo alti e bassi settori più settori meno azienda più azienda meno territorio più o meno
Ma c'è un una buona predisposizione e d'altra parte per noi è importante perché i sindacati del commercio nel mondo confederale non sono più quelli di un tempo
Un tempo erano un sindacato importante ma periferico qualcosa di strano oggi sono sindacato essenziale alle nuove confederazione
Per la CGIL il sindacato del commercio in quasi tutte le grandi città il primo o il secondo sindacato nel sindacato che crescita e dieci mila e quindici mila a detti e scritti all'anno e quindi a un sindacato destinato ad essere importante come metalmeccanici o come sindacati pubblici una grande realtà
Del mondo del lavoro
Che cosa c'è bisogno
Secondo me c'è bisogno di continuare
Salvaguardando la specificità anche delle relazioni sindacali in questo settore ma stando più attenti alcuni problemi che vedo emergere in e vedo uno in particolare che non attiene al come o altre
Ho alquanto allo al sei ma attiene al quando
Non vanno bene a rinnovi contrattuali che aspettano un anno due anni tre anni quattro anni
Imprese di pulizia turismo lo stesso grande sindacato contratto del commercio
Secondo me bisogna stare più attenti ai tempi di scadenza perché si ritarda il contratto perché non si vuole no perché spesso subentra un nuovo problema
E cioè che ha rappresentanze anche dei datori di lavoro che diventano sempre più ampie e quello che vale per Confcommercio vale anche per Confindustria alla complessità cioè delle mediazioni che c'è da fare non sempre si riesce a governarla e con il tempo e con la forza necessaria
E questo determina sui tempi uno slittamento così fu per il vecchio contratto del commercio e io penso che non sia giusto lo dico anche qui con onestà
Che è un problema vero e serio che accompagna tutte le grandi organizzazioni d'interesse compresa quella del mondo del lavoro però poi venga fatto pesare soprattutto su quella parte e su quei settori che sono più deboli e avrebbero bisogno di una fisiologia dei tempi contrattuale anche i più rispettosa della propria dignità e condizioni di lavoro
Fare
Ora la parola al dottor Luigi Taranto direttore generale che Confcommercio come ben sapete
Lo e non posso non chiedere come dire come gli imprenditori si affacciano al momento contrattuale avendo in mente che appunto il deficit del modello di sviluppo italiano se raffrontata con gli Stati Uniti
Che non riusciamo a far come abbiamo detto anche oggi a far cresce la domanda interna
Quindici Ozil cala la domanda interna che attiene anche al tema dei salari come si coniuga con il nuovo contratto imminente grazie
Ma guardi
La risposta alla domanda è facile perché la questione o costituisce un punto comune all'interno di molte analisi ho trovato punti di convergenza in tutti gli interventi di questa mattina
E in definitiva il punto di riferimento più prossimo tra le posizioni che ho sentito riproporre fin qui nella nostra e costituito da questo riconoscimento
Certo nel due mila e sei le cose sono andati un po'meglio come crescita dell'economia italiana si chiude al due per cento
Incrociamo le dita e speriamo in un due mila e sette che si chiuda con gli stessi valori l'incremento fermo restando le incognite che sono legate alle borse asiatiche piuttosto che all'atterraggio morbido o meno dell'economia americana
Cos'è che diciamo che tiene insieme io penso la nostra posizione con le posizioni che hanno espresso anche questa mattina CGIL CISL e UIL io ma direi così
Tutti riconosciamo che la crescita al due per cento e buona ma certamente non è sufficiente non è sufficiente per fare due cose
Proseguire nel risanamento strutturale della finanza pubblica e in particolare ridurre il debito pubblico
Ricorro una formula notissima il terzo pubblicò il terzo debito pubblico al mondo senza che quella italiana sia la terza economia del mondo
E questo costituisce un problema rilevante in sé e particolarmente rilevante oggi in un momento di ripresa dei tassi
Di interesse e l'altra insufficienza della crescita al due per cento rispetto agli obiettivi di fondo è costituita dalla necessità lo dico chiaramente
Di incrementare il reddito pro capite se non altro se volete come abbiamo ricordato
In qualche altra circostanza per reagire al guanto di sfida lanciato da Zapatero che ha previsto che nei prossimi quattro anni la Spagna sorpasserà il reddito pro capite italiano allora io penso riusciamo che questa sia la questione chiave e la questione chiave diventa anche diciamo una tessitura di accordi contrattuali
Che mettono al centro questo problema che tutti chiamiamo il problema della risposta alla trappola della crescita lenta la competitività difficile la necessità di un incremento generale di produttività
C'è una cosa che però vorrei dire
Ricordando in particolare qualche passaggio dell'intervento di Epifani ora quando noi solleviamo questo tema e decliniamo questo tema nei termini della centralità di una politica per i servizi
Non stiamo pensando per così dire a una strategia conflittuale nei confronti della politica industriale
Tutto al contrario perché anch'io come Epifani sono convinto del fatto che c'è un pezzo importante di servizi che nasce all'interno dei processi di ristrutturazione dell'impresa e della manifattura
Noi però poniamo una questione politica
è una questione che ci sembra essere di interesse certo di Conf commercio delle imprese che Confcommercio rappresenta ma che io penso dovrebbe essere gli interessa della politica in generale dei governi e anche degli altre forze sociali a partire da CGIL CISL UIL perché visto che ci siamo
Se si riconosce questo nesso forte tra crescita incremento di produttività centralità dei servizi
E crescita della domanda interna bene allora io penso che questo tema dovrebbe emergere come questione di fondo all'interno di una concertazione alta e concreta
E lo dico non per fare l'elogio diciamo legittimo ma tutto sommato sterile del chi siamo e neppure per così dire per fare il cahiers de doléances delle tante occasioni della concertazione perduta
Lo dico invece perché siamo alla vigilia di una nuova tornata di confronto
E vorrei che questa volta insieme questa questione le politiche per il sistema dei servizi emergessero ed emergessero più o meno peraltro come erano declinate nel programma di governo dell'Unione
Dove si diceva pagina sessantotto ricordo occorre un nuovo concetto di politica industriale in cui la politica per i servizi abbia un ruolo non inferiore alla politica industriale in senso stretto
Eccellente premessa senonché come tutti noto a il principale provvedimento poi partorito su questo terreno il provvedimento quadro di riordino delle politiche di settore
E anche del regime di incentivi ha assunto il nome di industria due mila quindici ora io non mi impicco sui nomi ma certo diciamo dietro questo titolo qualche dubbio e qualche perplessità
Quindi rimane
Prodi ieri diciamo c'ha per così dire preannunziato la riapertura di una fase di concertazione
La alla centralità della questione è stata ricordata negli interventi di Epifani di Angeletti di Bonanni io dico
Un secondo me è evidente diciamo che faremmo bene tra parti sociali apportarci intanto un po'avanti in questo confronto
Perché a mio avviso certo occorrono esecutivi stabili con maggioranze parlamentari con un tasso di coerenza programmatica
Adeguato rispetto all'emergenza del Paese ma sentiamo anche che l'utilità di un possibile accordo di un possibile patto per la crescita e per la produttività sta nel farlo qui ed oggi
Sta nel farlo ora qui sono d'accordo con Epifani noi dobbiamo cogliere la finestra che si è aperta con quel tanto di ripresa che c'è dobbiamo consolidarla e al dobbiamo andare oltre diciamo il modello della ripresa export oriented dobbiamo andare oltre sul piano delle politiche io penso anche rispetto al modello di intervento praticato con la riduzione del cuneo fiscale e contributivo certo un'operazione utile necessaria e tuttavia sappiamo che i suoi effetti sono effetti per così dire giustamente paragonati a quelli delle svalutazioni competitive dell'Italia della lira allora cosa può essere il cuore di questo patto per la crescita e per la produttività ricorrono a formula non mia ma che sta avendo particolare successo tra gli addetti ai lavori e che dice più o meno il cuore dello scambio diventò oggi la moderazione tra la crescita del salario reale
E la predisposizione delle delle condizioni per il rafforzamento della produttività di tutte le condizioni delle liberalizzazioni rispetto alle quali francamente la penso più con Bonanni che con Couto nel senso che
Secondo me ebbene fare di bere Rizzo azioni per così dire secondo un piano di priorità strategiche decidendo quali sono le prime e quali sono quelle che possono avere effetti più rilevanti sull'economia e sulla società
L'innovazione certamente tecnologica ma anche di innovazione organizzativa quella che costruita da flessibilità e da formazione continua tema flessibilità
Anche qua io lo dico chiaramente penso che non ci sia nulla di patologico oggi nei tassi di presenza della flessibilità nel mercato del lavoro italiano
Ne possiamo dare tantissimi mia io vi dò quelli che più mi colpiscono
E i dati sono anche freschissimi aggiornati alle rilevazioni Istat al secondo trimestre del due mila sei
Quota dei contratti a termine sul totale dell'occupazione dipendente tredici per cento medio europea quindici per cento picco spagnolo oltre il trentaquattro per cento
Ma sapete l'altro dato che mi colpisce quale e che certo il tasso disoccupazione e migliorato
Siamo lì pari al cinquantotto per cento ma il tasso di partecipazione il tasso di attività lo abbiamo ancora ancorato al sessantadue e sette
Ci sono ben sette punti di distanza rispetto alla media dell'aria euro allora io penso che se ricordiamo che tra il due mila e il due mila e cinque
In anni di crescita lenta e in anni di produttività declinante declinante senza alcun determinismo
Se ricordiamo che pure in quegli anni due milioni di posti di lavoro sono stati costruiti e che per meno di un terzo questi posti di lavoro sono frutto di operazioni di emersione
E se ricordiamo anche che in quella fase addirittura il tasso di ricorso ai contratti a termine lievemente sceso passando dal dodici al sette al dodici e tre io dico qui di flessibilità patologica francamente non ne vedo
In generale i nostri valori sono un prossimi alla media europea e sono più alti ovviamente in un sistema dei servizi in cui la flessibilità e strutturale e figlia cioè dell'andamento tipico dell'attività per picchi per stagionalità
Va tutto bene assolutamente no c'è un problema aperto ed in particolare il problema dell'incentivazione della trasformazione diciamo dell'aria del lavoro temporaneo
In contratti standard ma come si fa a quest'operazione secondo me si fa più o meno nel modo che suggeriva il libro verde spagnoli ricordato stamane da Tiraboschi noi dobbiamo
Ridurre per così dire il cuneo fiscale e contributivo sul rapporto di lavoro standard non dobbiamo ampliare e aggravare il Cugno sull'aria del lavoro temporaneo noi dobbiamo arricchire di tutele e garanzie
Il lavoro temporaneo ma contemporaneamente dovremmo rendere meno rigido il contratto il contratto di lavoro standard naturalmente non c'è per così dire
Flessibilità sostenibile senza che ci sia una rete di sicurezza sociale senza che ci sia nei famosi nuovi mo'ammortizzatori sociali
La parola d'ordine che più o meno tutti condividiamo e quella della flexicurity il mo'cosiddetto modello danese
Ora io voglio citare tre parole d'ordine di questa esperienza è ne devo la conoscenza tra l'altro un libretto pubblicato proprio dal ministro Damiano insieme
Al senatore Treu o alla vigilia delle elezioni politiche tre parole d'ordine che mi colpiscono al centro di quell'esperienza c'è questa anzitutto
Sede del People notte uno del job su quindi in sostanza la sicurezza sociale non la si fa
Tenendo artificialmente in vita aziende decotte o a basso tasso di produttività Marassi fai investendo nel bar persone nel capitale umano nei processi di formazione
Seconda parola d'ordine e quello dei centri pubblici danesi per l'impiego trovare la via più facile per il prossimo impiego
Terza parola d'ordine o meglio citazione di Rasmussen ex premier danese che dice guardate in Danimarca non esistono redditi di cittadinanza
In Danimarca insistono redditi disoccupazione che si percepiscono se si è pronti ad accettare un nuovo lavoro
Posso trarre tre conseguenze per così dire operative rispetto al confronto che si aprirà su questo terreno
Provo dirlo così ci sono limiti precisi all'intervento dalla finanza pubblica sia sotto forma di aliquote fiscali sia sotto forma di aliquote contributive ed in generale e opportuno un principio di responsabilità che si fonda sul meccanismo dell'assicurazione volontaria
Questo è un punto particolarmente interessante in Italia è particolarmente interessante rispetto alle esperienze di contrattazione che abbiamo fin qui condiviso cioè c'è spazio per lavorare su questo terreno in termini welfare contrattuale seconda questione ci serve davvero un salto di qualità sia nell'azione diciamo integrata pubblico-privato per impiego sia nella progettazione e nella realizzazione dei processi di formazione continua
Rivolta questa mattina poneva una serie di questione io le pongo una in particolare sul terreno della formazione continua c'è la necessità di procedure rigoroso di valutazione ex ante ed ex post dobbiamo tradurre da queste procedure l'impegno per il miglioramento continuo e in particolare per una selezione premiale
Delle migliori pratiche il terzo punto che volevo diciamo condivide né in termini di riflessione con voi e questo
Certo non si potrà far tutto attraverso meccanismi contrattuali o coperture assicurative e volontaristiche
è un pezzo di intervento di risorse pubbliche plausibilmente ci vorrà
Ma questo allora non chiama in causa il problema più generale della ristrutturazione qualitativa della spesa sociale italiana io la penso come i sindacati a questo punto di vista non abbiamo un problema quantitativo di spesa sociale in Italia
Stiamo intorno al venticinque per cento siamo un paio di punti sotto la media europea il problema è che completamente squilibrata drammaticamente squilibrata
Circa il settanta per cento se ne va per spesa previdenziale mentre la media europea e del cinquantacinque per cento c'è da meravigliarsi poi del fatto che in Danimarca dove sia detto per inciso
Non soltanto è possibile dice insieme con un preavviso di cinque giorni senza giusta causa ma dove soprattutto dal mio punto di vista si va oggi in pensione a sessantasette anni a sessantasette anni in Danimarca
C'è poi da meravigliarsi che lì spendano qualcosa come il quattro per cento del PIL per le politiche attive del lavoro mentre da noi spendiamo un mese unissero un per cento un per cento circa
Allora io dico anche su questo terreno diciamo ci sono scelte difficili da fare indubbiamente ma se davvero si pensa che la sostenibilità strutturale della flessibilità passa diciamo da una rete di garanzie e di sicurezze più ampia
Dobbiamo anche porci il problema della qualità della spesa sociale italiana il che intanto per l'oggi
Significa a mio avviso che di molte cose si può discutere
Può non piacere lo scalone della riforma Maroni
Ma se non piace lo scavo della riforma Maroni bisognerebbe allora chiarire per così dire le alternative
E chiarire al Paese che tutte le alternative costano costano in termini finanziari e soprattutto costano in termini sociali a meno che naturalmente siccome c'è un migliore andamento delle entrate
Non si pensi per così dire di ricorrere ancora una volta alla maggiore spesa pubblica fatte queste alternative resta diciamo la questione della revisione dei coefficienti vi confesso di non capire nel senso che se crediamo nell'impianto della riforma Dini bene o la revisione dei coefficienti si fa oppure l'impianto della riforma salta in definitiva abolire lo scalone e non procedere alla revisione dei coefficienti vorrebbe dire che
Nel due mila e cinquanta la quota della spesa previdenziale sul PIL
Sa crescerà di circa tre punti mentre tutto l'obiettivo diciamo dell'impianto riformatore del sistema previdenziale
Era in definitiva quello di riportare nel due mila e cinquanta la quota della spesa previdenziale sul PIL al quattordici per cento cioè all'incirca al suo valore attuale valore attuale che peraltro mi pare sia
Di un paio di punti di PIL superiore alla media dei paesi europei
Allora secondo me diciamo il confronti tra le parti sociali e i governi sono sempre occasioni importanti utili penso però diciamo che sulle prospettive di fondo sarebbe per così dire fare un punto è un po'di definitiva chiarezza la cosa che mi piego GameCube migliore o cultura mi preoccupa infatti e per così dire la prosecuzione di questa discussioni indiretta e tutta mediatica
Che in questa fase non mi pare francamente fare del bene né al quadro da conduttivo della finanza pubblica né a dirla tutta alle attese e alle speranze delle persone e in particolare delle nuove generazioni che in particolare su questo terreno sulle prospettive della crescita e sulle prospettive della spesa sociale hanno invece tutto il diritto di avere risposte certe e chiare soprattutto nella fase in cui decolla
Il secondo pilastro con lo smobilizzo del TFR e il conferimento ai fondi pensione
Allora
Allora il senatore Sacconi è evidente che per la politica ma anche da questo stesso tavolo sono arrivate diverse sfide sono certo che saprà coglierle
No essendo come dire da un punto di vista la politica la tavola tanta sbilanciata sono certo che le rimpalli
Ma la relazione successiva del ministro grazie
Non superò mai la prova attitudinale
Dicevo credo sia assolutamente necessario accelerare la nostra transizione verso una moderna economia di servizi e farlo
Senza la pretesa di stabilire quali sono moderni quali più o meno arretrati come quando si promosse la transizione ha dovuto Allo sviluppo industriale si crearono condizioni di contesto
Affinché diffusamente si sviluppasse ero attività manifatturiere oggi non di meno
Dobbiamo proseguire nel lavoro intrapreso nel corso di questi anni per creare condizioni di contesto il pubblico non deve guidare alcunché ma deve offrire come ho detto condizioni favorevoli o rimuovere quelle che sono sfavorevoli
Questo riguarda la pressione fiscale e burocratica riguardo la logistica l'Energia e riguarda il capitale umano
E quindi i due grandi temi a questo riguardo dell'educazione da un lato e della delle politiche del lavoro dall'altro
Credo che
Sia giusto quanto diceva a quest'ultimo proposito Michele Tiraboschi
Sottolineando da un lato il bisogno di favorire quanto più ai fini dello sviluppo del terziario l'adattabilità reciproca fra impresa e lavoratore
Questa è la chiave per consentire flessibilità organizzativa dell'impresa
Incremento della produttività del lavoro ma dall'altro anche però con adeguato grado di soddisfazione di un lavoratore che non è più neanche esso standardizzato
Che spesso manifesta esigenze incontravo ieri l'amministratore Agatone McDonald
Che mi descriveva a mio avviso una buona pratica in quel sistema proprio in termini di incontro fra le esigenze analogamente flessibili sia del lavoratore che della che dell'impresa
Questo significa che la strumentazione più idonea per favorire questa adattabilità reciproca è la contrattazione non è la legge
La legge deve ha messo a disposizione una serie di strumenti
Questi possono ora essere utilmente declinati
Proprio attraverso la contrattazione in questo senso si esprime l'ultimo documento di CGIL CISL UIL
Anche se poco fa l'ho sentito contraddetto dal segretario della CGIL che ha chiesto un intervento legislativo sui contratti a termine
Ma io chiedo proprio alla all'amico Damiano
Egli intenda rispettare questa sorta di sussidiarietà verso la contrattazione
Faccia la contrattazione ci dica la contrattazione che cosa eventualmente anche aggiustare dell'impianto normativo e solo in questo caso ritorno sull'impianto normativo che merita invece una fase di utile moratoria
Perché proprio le parti si adattino li usino questi strumenti di volta in volta anche Rita ritorni in territorio anche di aziende in azienda con il massimo della duttilità
Prendiamo i contratti a termine c'è una causale generale
Perché solo l'impresa può sapere quando può essere necessario usare questo strumento le parti possono adattare questa causale generale io credo non regredendo a rigide poche causali
Tipizzate ma piuttosto India primo e magari indicando in negativo la patologia che si vuole evitare come in certa misura diceva prima Angeletti
Lo dico perché il ministro Damiano ha chiesto invece le parti un accordo sui contratti a termine dicendo se non lo fate entro una certa data intervengo io
Vorrei ricordare che tutta la materia è disciplinata da un decreto legislativo che ha soltanto molto ripreso copiato talquale un avviso comune delle parti sociali
Dal quale all'ultimo momento si dissociò CGIL pur avendo partecipato tutto il negoziato ma che è firmato da tutte le altre organizzazione
La stessa cosa vale per le altre tipo per le altre tipologie contrattuali penso ancora un altro esempio al part-time è stato giustamente osservato in una delle relazioni che non avremmo bisogno ancor più
Di non solo di usare il lavoro a tempo parziale come strumento di incontro dell'esigenza del lavoratore o della lavoratrice e dell'impresa
Ma abbiamo bisogno ancor più di finto flessibilità nella gestione della modulazione dell'orario di lavoro perché questo tema dell'orario è centrale
Noi non entriamo nell'economia dei servizi con un concetto dell'orario che è legato tutto la produzione industriale seriale
L'orario è un concetto base dico la modulazione dell'orario e proprio il terreno di incontro tra l'esigenza di uno studente lavoratore
Di un di una madre di famiglia di una persona che altri interessi oltre a quello dei oltre a quello del lavoro da un lato e di un'impresa che non può non lavorare per il cliente per il consumatore
Se vogliamo veramente abbandonare il concetto di utente in generale comunque ovunque riconoscere di un cliente che ha sempre ragione
Questo significa allora no la regredire nella disciplina del part-time e che noi abbiamo ammodernato adatte
In modo spiace Kato sulla direttiva europea non eravamo l'unico Paese che aveva il diritto di recesso ma siamo matti serie introduciamo il diritto di recesso ma quale datore di lavoro può ha un contratto a part-time
Con la l'area che il lavoratore unilateralmente in qualunque momento decide di regredire
Magari ad un contratto tempo un contratto a tempo pieno
E così pure le clausole elastiche flessibile l'esigenza che le persone ha dato io la possibilità anche di venire mezz'ora prima o mezz'ora dopo l'orario che pure è stato concordato e ciascuna persona alle sue esigenze e le sue anche possibilità di risolvere quelle esigenze
E tale per cui anche nella dimensione individuale questi aspetti possono essere negoziati e non solo in quella collettiva che in questo modo non è disintermediata ma offre la cornice entro la quale anche individualmente le parti trovano un'intesa
Quando sento dire che il job on call armi va cancellato mi vien da ridere perché si dice tanto viene usato poco allora se usato poco non ha fatto male
Ma il guaio che viene usato poco perché noi abbiamo il problema invece anche attraverso la contrattazione di intercettare quegli spezzoni lavorativi che sono in nero
Che corrispondono ai picchi produttivi magari un ristorante del fine settimana e che invece dobbiamo in modo flessibile semplice anche con i buoni
Regolarizzare attrarre nella dimensione perché la somma degli spezzoni lavorativi ormai una grande componente del lavoro irregolare che noi abbiamo e quindi anche qui semplicità ab adattamento non avendo l'ossessione che il lavoro sia inesorabilmente il luogo dello sfruttamento dell'uomo sull'uomo e che quindi occorrono cento chiavi per impedire che questa
Fisiologia avvenga no questo non è la fisiologia del lavoro
L'altro aspetto che la contrattazione deve risolvere a mio può e deve risolvere proprio quello di proteggere lavoratore nel mercato del lavoro voi avete una solida esperienza di bilateralità
Voi potete insistere sulla bilateralità e mentre la bella rete del mettere a disposizione la bilateralità tre strumenti uno c'era già la formazione e affiancare alla formazione dello strumento ve lo fa lo strumento del Collocamento perché potete fare usare della bilateralità per farvi anche vostri strumenti ricollocamento e dall'altro lato gestire anche ammortizzatori sociali la stessa indennità di disoccupazione potrebbe essere messo a vostra disposizione come sulla base dell'esperienza dell'artigianato
E in modo che impotente come parti se volete integrava anche con un sussidio con con un sussidio aggiuntivo
Ma gestendo le tre leve insieme
Forse sì ed anche in grado di gestire almeno voi quella sanzioni in effettiva lo ricordava Tiraboschi prima che quella per cui il lavoratore deve perdere il sussidio se rifiuta il posto di lavoro alternativo mentre voi sapete che in questo momento non funziona mai il sunto di questa sanzione fondamentale perché funzioni il cosiddetto welfare verso il lavoro altrimenti
è ovvio che ciascuno tiene il sussidio e lo cupola magari con un lavoro nero se non funziona la sanzione che pure la legge teoricamente prevede finisco con l'altra parte che riguarda il lavoro ed è la buona remunerazione del lavoro e agisce anche sul concetto della domanda
Io credo che però io ho presentato ieri proprio una proposta di legge in questo senso sottrarre alla progressività della tassazione
Tutte le componenti variabili del salario straordinari premi incentivi liberalità
Tutti gli aspetti sotto cosa vuol dire tassazione secca separata definitiva io ho ipotizzato nella misura del cinquanta per cento dell'aliquota media del biennio precedente
Ma ciò che conta che sia se già definitiva e non invada nemmeno di incidere sull'indicatore di reddito
Quello che cioè si dettero influisce che determina gli assegni familiari l'accesso all'asilo nido o il modo di accede all'asilo nido il di pagarlo eccetera eccetera
Cioè considerarla componente della riabilitazione Mario sottratta la progressività creando attraverso questa leva fiscale
La complicità fra datore di lavoro e lavoratore che non è un delitto la complicità per obiettivi condivisi perché ciò che interessa l'azienda è il costo del lavoro per unità di prodotto
Quindi i salari possono crescere dove cresce ancor più la flessibilità organizzativa la produttività dell'azienda in un rapporto complice il salto vero che dobbiamo fare e fare caro Guglielmo mi riferisco Epifani
Mi spaventava o l'impostazione che ancora vede invece le relazioni industriali fredde
Vedere le parti in qualche misura contrapposto nel momento in cui l'impegno che dovremo affrontare per ricostruire condizioni di competitività richiede complicità
Non solo l'apporto cooperativo di più complice
E nulla meglio del salario il terreno di questa complicità un salario che sia carota
Per che spinge che sospinge obiettivi di flessibilità organizzativa e di produttività del e di produttività del lavoro
In questo io penso che questo dovrebbe essere il grande tema lo ha accennato peraltro prima beh Bonanni con riferimento alla contrattazione collettiva quello cioè dell'uso della leva fiscale per incentivare le componenti variabili del salario dovrebbe essere il grande tema della concertazione che si starebbe per aprire tra governo e parti sociali io finisco solo con uno il timidissimo battuta sullo sullo stato sociale e sul peso in esso sulla spesa sociale sul peso in essa della la previdenza
Io noi abbiamo ci siamo presi la responsabilità di una scelta difficile
Quella della che si è tradotta tipicamente con lo scalone nessun governo vorrebbe fare scelte di questo tipo essere costretto ha scelto di questo tipo noi ritenemmo di esservi stati costretti
Dalle condizioni del nostro sistema previdenziale non per tagliare quella spesa per come ha detto correttamente direttore Taranto
Stabilizzarlo al già altissimo livello del quattordici per cento sul PIL
Beh io non chiedo a questo governo di fare il riformismo di prima mano ma almeno chiedere il riformismo di seconda mano tenere le cose buone che altri hanno fatto
Bene ringrazio tutti i nostri relatori non vorrei togliere il pathos di quest'ultima battuta che mi sembra l'ideale diciamo così per introdurre la relazione che farà da sé il ministro del lavoro Cesare Damiano
Al quale chiaramente passo subito la parola preannunciando che per l'appunto la giornata sarà conclusa dalla relazione presente Sangalli
A lei la parola ministro
Intanto vi ringrazio
Per l'invito e per questa
Opportunità
Ora
Io come sempre scelgo la strada di non accettare nessuna provocazione vorrei fare un discorso che guarda al futuro
E soprattutto può restare sull'argomento
Dire onestamente quello che penso
E quello che il governo si prefigge di fare sono momenti complicati
Io non li sottovaluto naturalmente
Mi auguro sono fiducioso che il Governo
Riprenda il suo cammino riformatore in questi momenti si volle molta pazienza
E molta calma sono doti che non mi mancano
Ora noi oggi abbiamo affrontato in questa discussione molto importante per un settore particolare quello dei servizi
Il tema del mercato del lavoro è un tema cruciale è un tema strategico per il sistema economico per l'impresa e per il lavoro
Ed è stato giustamente osservato
Nelle relazioni
Che questo argomento sta dentro due accadimenti il prossimo rinnovo del nostro contratto
E dall'altro lato un'azione di governo che dovrà con la concertazione
Affrontare argomenti che hanno a che fare anche tra gli altri col mercato del lavoro
Allora naturalmente
Fare cambiamenti
Io uso questo metro
Per il quale sono criticato da un lato e dall'altro ma credo che sia il metro migliore da quando ho assunto l'incarico di ministro sono passati nove mesi che ha avuto modo non dico che sia ovviamente necessario di seguire le mie dichiarazioni dall'inizio io non ho mai assunto nessun atteggiamento iconoclasta
Nei confronti dell'attività del precedente governo ma non lo dico qui oggi perché c'è questa platea e poi dico una cosa contraria domani perché c'è un'altra platea io sono abituato a parlare allo stesso modo
Il tutti i luoghi nei quali sono invitato a parlare
Ed è un fatto io non ho un atteggiamento iconoclasta cioè io sono uno di quelli che se ci sono delle cose buone non vedo il motivo per il quale si debbono cambiare se ci sono delle cose non buone penso che si debbano cambiare e faccio degli esempi come mio solito
No un esempio e la previdenza complementare
Io ho utilizzato lo schema del Governo precedente ho portato due variazioni non di poco conto ho risolto un problema che nello schema precedente non era risolto vale a dire le compensazioni all'impresa e per il trasferimento del trattamento di fine rapporto
Evitando il rischio che si configurasse com'era nello schema precedente come aiuto di Stato e quindi una bocciatura dell'Unione Europea io anticipato la riforma ma quello schema che era sostanzialmente validato dal ventitré participi sociali ottenuto
Secondo pensate l'esempio dei call center ho applicato la legge trenta
Un'amica non ha applicato la legge trenta va applicata ho fatto una circolare poi le parti sociali hanno fatto un avviso comune che abbiamo recepito nella finanziaria tutto questo ha consentito di fare un azione buona
Quella di convertire i lavori a progetto in lavori subordinati quando la classificazione a Progetto è destituita di fondamento perché manca il progetto io non sono contro il lavoro a progetto se c'è il progetto
Sono contro l'utilizzo del lavoro Progetto se è semplicemente un risparmio di costo senza progetto ci sono altri strumenti
Che si possono utilizzare per svolgere una funzione a termine
Cosa ha detto Maroni con il quale ho anche un dialogo interessante
Gli ha detto ti sei fermato sull'uscio io ho aperto la porta la circolare l'ho fatta io sarebbe stato meglio che l'avesse fatta il governo precedente così convinto delle sue riforme
Non basta fare le leggi bisogna anche attuarle io lo attuata
Rendendo possibile da gennaio ad oggi la sottoscrizione non di molto di undici accorre che hanno consentito Dattesi ad oggi di stabilizzare circa nove mila persone i nostri figli dei call center che avevano un lavoro Progetto e oggi hanno un lavoro subordinato magari part-time a tempo indeterminato ma con qualche garanzia in più
Perché questi nostri figli se non hanno ad un certo punto della loro vita qualche garanzia in più non possiamo pensare che diventano cittadini che costituiscano famiglie e che diventino consumatori e voi sapete quanto importante avere dei consumatori nel nostro Paese
Quindi come vedete io con calda
Ho cercato di agire sulla base di convincimenti miei e applicando ciò che di buono c'è portando avanti ciò che è rimasto a metà strada ora io voglio fare dei cambiamenti sì
Io ritengo che la filosofia la quale io mi ispiro sia diversa sul lavoro dalla filosofia del Governo precedente
E io guardo nell'applicazione di questa filosofia al programma dell'Unione cioè da me non avrete sorprese
Chi vuole sapere quello che ha intenzione di fare basta che lega il programma dell'Unione lì c'è scritto quello che intendo fare anche perché sono tra quelli quello che l'ha scritto insieme a tre o insieme ai responsabili lavoro degli altri partiti
Ora quando si fanno dei cambiamenti uno si dice ma perché li fai ma perché secondo me nella filosofia precedente c'è come si dice il rischio lo abbiamo visto che si dilatati quella parte che si chiama precarietà che è una distorsione a mio avviso della correttezza dei rapporti di lavoro io non nego la flessibilità io sono un teorico un fautore un sostenitore della buona flessibilità io voglio togliere le distorsioni
E la frase che abbiamo scritto che non attribuiamo al contratto a tempo indeterminato nuovamente una priorità come per corso di stabilizzazione non come posto fisso ritorno al posto fisso della mia epoca che non è riproponibile
Questo è una cosa alla quale io guardo
Non è un caso che io mi sia battuto per il cuneo fiscale per un collegamento fra quella diminuzione del costo e il lavoro a tempo indeterminato
So che su questo voi avete delle critiche anche motivate giuste ma io per onestà dico che per me questa è stata la strada sulla quale dovevamo incamminarci per attribuire ai percorsi di stabilizzazione un elemento di incentivo che il precedente governo aveva cancellato precedente centro sinistra sapete aveva introdotto il credito d'imposta
Il come fare questi cambiamenti ma io credo
E la mia storia lo dimostra che non ci sia altra strada che quella della concertazione
Poi parlerò anche di tavoli di concertazione specifici informali che possono riguardare il vostro settore ora
Detto questo
In che direzione noi dobbiamo muoversi ma io penso questo
Io sto lavorando molto anche con l'Europa conosco il libro verde o degli elementi di critica nell'attuale stesura del libro verde
Io sono un teorico della flexicurity ritengo che flexicurity sia precisamente la composizione dei due parole flessibilità e sicurezza
Viva la flessibilità viva la sicurezza non può esserci flessibilità senza sicurezza sicurezza senza flessibilità nel caso in cui noi vogliamo cogliere appieno anche le trasformazioni di sistema lo diceva all'inizio mi pare Angeletti
è evidente che la mia generazione
è fatta di persone cresciute all'ombra del fordismo e Del Tenno ritmo della grande impresa può io sono torinese quindi questo mi dà questa connotazione e so perfettamente
Che a quell'epoca non solo c'è la presa prevalenza la centralità per la cosiddetta classe operaia dell'impresa manifatturiera industriale
Ma che a quel tempo il dominio dell'impresa manifatturiera industriale era anche un dominio sul mercato prima si produceva e poi si pente
Bene oggi non è più così
Vale per tutti i settori coi poi in particolare sapete quali sono gli elementi di particolare flessibilità di sistema oggi si vende e poi si produce quello che si trentotto tant'è che i magazzini e le scorte
Sono diventati un reperto del passato i magazzini sono i TIR che viaggiano purtroppo sulle nostre autostrade intasate
Quindi c'è un cambiamento di filosofia un'inversione di logica e in queste inversioni di logica evidente che l'impresa moderna grande o piccola che sia ingloba necessariamente dei tassi di flessibilità sconosciuti nel periodo precedente il tasso di flessibilità come si sia una componente del sistema e di conseguenza la flessibilità organizzativa e produttiva
Portato una diversificazione di contenuti
Anche nel prodotto terrestre più allettante per il mercato porta alla Nesta di cogliere improvvise domande di mercato non programmabili e quindi all'esigenza di una quota di flessibilità anche nell'uso della forza lavoro che non può essere negata l'impresa moderna
Bisogna vedere come tutto questo viene regolato perché se non viene regolato ci sono le distorsione riscossione portano alla precarietà io parlo di questo e quindi vorrei che il Governo portasse avanti una politica come sta facendo di incentivo upper corsi di stabilizzazione
E che al tempo stesso trovasse per quanto riguarda la buona flessibilità quegli elementi capaci di combinare flessibilità e sicurezza non è un caso poca cosa
Io faccio cose piccole ma mi piace fare anche cose piccole che si vedano che portino a un risultato
Che non è nella Finanziaria a proposito delle tutele del lavoro flessibile abbiamo ad esempio introdotto una novità pensate gli apprendisti non avevano la tutela per malattia abbiamo cominciato a parlarne e a rendere effettivo questo problema
Pensate al fatto che abbiamo innovato per quanto riguarda la maternità soprattutto le maternità a rischio anche per quanto riguarda il lavoro para subordinato quindi io credo che questa sia una strada sicuramente giusta una strada come si dice di adattamento del sistema
E delle tutte le ora in questo qual è la distinzione che veniva fatta anche dagli altri relatori Bonanni
Epifani
Taranto
Credo che sia una pinna anche di Sacconi
Qual è la differenza fra la buona flessibilità che dobbiamo incentivare e tutelare che la precarietà
Ora questo è il punto
Io se dovessi rispondere alla domanda ma secondo te la percentuale dei cosiddetti lavoratori flessibili barra precari che esiste in Italia e molto diverso dalla percentuale che esiste in Europa
Il dottor Taranto ha detto le cose precise la mia risposta è no
Non è superiore forse anche un pelo alti sotto
No ma perché
Perché se così è in Italia questo elemento dell'ansia del futuro del domani della precarizzazione dell'incertezza e così socialmente rilevante è un'invenzione giornalistica un'invenzione mediatica un'esagerazione di percezione o c'è qualcos'altro
Io penso che sia qualcos'altro che noi dobbiamo indagare con molta attenzione
Cioè se il fenomeno quantitativamente non è diverso da quello che succede in altri Paesi vuol dire che qualitativamente è diverso
Ora io ho parlato ho fatto un esempio di lavori a progetto senza progetto
Posso parlare di contratti a tempo determinato reiterate all'infinito non va bene
Posso parlare di apprendisti utilizzati per due mesi non va bene perché il contratto di apprendistato a causa mista non è il modo per far risparmiare l'impresa ma il modo per formare un giovane tenerselo caro quando è stato formato per parecchi anni
Io vorrei ricondurre alla loro funzione originale tutti questi modelli di assunzione
Nel mercato del lavoro allora la differenza in che cosa consiste ma la differenza in Italia consiste fondamentalmente in questo sentivo Tiraboschi fornire un dato che mi ha lasciato come si dice sorpreso nel senso che io avevo un dato più basso ma se lo dice lui credo perché uno studioso attento
Quattro milioni e mezzo di lavoratori al nero io mi ero fermato tre milioni e mezzo
Vuol dire in fondo che l'idea precedente in base alla quale aumentiamo
La flessibilità vuol dire diminuire il il lavoro nero non ha funzionato perché qui noi abbiamo come si sa il mantenimento di una quota di flessibilità che diventa precarietà e una dilatazione di lavoro nero questo è un grave problema ecco
Questo è già un elemento che differenzia fortemente il mercato del lavoro italiano da quello che capita nel resto dell'Europa il tasso estremamente ampi o di lavoro nero che esercita dei fenomeni regressive sull'economia sotto due profili sotto il profilo della tutela perché laddove c'è il lavoro nero vuol dire che quella persona a meno tutele meno retribuzione e quindi meno diritti né né contributi non avrà la pensione eccetera
Ma laddove c'è il lavoro nero lo sapete bene voi cieca concorrenza sleale fra l'impresa e questo porta inevitabilmente il sistema d'una regressione
Qualitativo combattere il lavoro nero e ad esempio una priorità alla quale credo tutti
Guardiamo con favore io su questo anche quei Comuni con le cose per carità ho cercato di dare un modesto contributo io mi sono concentrato su alcuni settori storie sui quali mi sono concentrato sono l'edilizia perché c'è molto lavoro nero e ci sono gli infortuni mortali perché lavoro nero uguale infortuni uguali infortuni mortali è una relazione che esiste
Poi c'è il call center la distorsione del lavoro Progetto e stiamo mettendo riparo poi vorrei occuparmi di agricoltura
Penso agli appalti telefonici
Penso ai lavori di pulizia
Cito questi esempi per dire che mi sembra un settore che hanno delle particolari esposizione ora sulla questione dell'edilizia tra le tante norme non vi voglio annoiare una mi è particolarmente Carra che è quella che dice quando nel cantiere c'è più del venti per cento di lavoratori al nero si sospende ecco io vorrei portarmi qualche dato
L'ho inserita ad agosto nel pacchetto Bersani e il pacchetto sicurezza del ministero del lavoro
In cinque mesi abbiamo sospeso in tutta Italia nord centro sud più o meno le percentuali sono analoghe cinquecentottantaquattro cantiere
Ne abbiamo riaperto il trentotto per cento
In molti casi le piccole aziende dell'edilizia piuttosto che pagare la sanzione scompaiono
I lavoratori vengono regalo aveva regolarizzati dall'impresa madre che riapre i cantieri
Secondo i dati dell'INAIL dell'Istat questa operazione io non la voglio infatti Zare in questi cinque mesi ha portato nelle nuove assunzione dell'edilizia al fatto che cinquanta mila persone sono nuove sconosciute
Ammettiamo che una quota di queste persone sia dovuta al primo impiego
Ma cinquantamila primo impiego non ci sono vuol dire che una quota rilevante sarà un quaranta mila sono persone che dal nero passano la trasparenza in quattro mesi gli l'INPS incassa solo nel settore decise per contributi più ventitré milioni di euro non è la rivoluzione copernicana
Quaranta cinquanta mila persone a fronte dei quattro milioni e mezzo di Tiraboschi e meno dell'uno per cento ma io dico che siamo sulla strada giusta cioè che stiamo dando un'indicazione la quale la trasparenza la chiarezza
Combattere la concorrenza sleale portare ovviamente nuovi diritti è una strada sulla quale si tenesse una grandissima alleanza fra governo e forze sociali per andare in questa direzione perché è una direzione che fa Del Bene al Paese allora questa è un'anomalia seconda anomalia
Perché l'ansia da precarietà
Perché c'è l'uso distorto
Perché si rimane troppo a lungo intrappolati nella precarietà
La precarietà riguarda i nostri figli laureati e diplomati che entrano in lavori flessibili e precari e di bassa retribuzione basso orario per un tempo lungo ma riguarda le donne che nel mercato del lavoro hanno trentacinque quarantacinque anni che sono la dose maggiore di lavoro precario nella componente del mercato del lavoro
E poi ci sono quelle persone che dopo i cinquant'anni perdono il lavoro e non hanno come si c'è la speranza di un futuro probabilmente non hanno un background culturale professionale adeguato non certo sole scienza una scarsa capacità di adattamento ai cambiamenti
Che vengono come si dice sostituite con lavoratori giovani a basso costo
Queste sono componenti deboli del mercato del lavoro sulle quali noi dobbiamo guardare con particolare attenzione
In sostanza qual è la distorsione del mercato del lavoro che a differenza di altri paesi europei
Il paradosso e che se tu sei un lavoratore a tempo indeterminato di un'impresa grande ai determinate tutele se se è un lavoratore discontinua in meno tutte le e soprattutto se c'è un'intesa più piccola
La carenza di tutele non sentirsi dentro una rete di protezione l'essere troppo lungo intrappolati nella discontinuità del lavoro o essere marginali nella foto nero provoca ovviamente
Questo elemento di e in fasi sul tema della precarietà che noi dobbiamo assolutamente ripulire riportare come si dice alla fisiologia dei rapporti io credo che questo sia il problema col quale noi dobbiamo fare i conti come fare i conti come fare i conti allora
Io dico questo che tutta la discussione che noi stiamo svolgendo
Sulla questione mercato del lavoro ci porta sicuramente anche al tema della competitività ora sulla competitività io son d'accordo è stato detto nel corso della discussione
Ormai la logica in base al quale il modello è competitivo perché lavoro costa poco il meno possibile ed è il più flessibile
Che si può è un modello che non ha futuro noi sappiamo che per l'impresa piccola soprattutto media
Ci sono dei costi di contesto
Il costo della burocrazia il tempo per aprire un'impresa
Il costo il
Sistema creditizio assicurativo il costo della logistica l'assenza non assenza di cablaggio l'insieme di questi costi ambientali
Fanno pesantemente la differenza una componente del costo è sicuramente il costo del lavoro
Per questo io voglio questi ce
Incentivare la stabilizzazione perché è un elemento come si dice di combinazione di fattori che porta a far sì che la risorsa umana possono essere valorizzati in percorsi che portano a quel risultato
Dopo i lunghi periodi prova che caratterizzano oggi il mercato del lavoro attraverso tutte le forme che sono abbastanza noto allora per intervenire
Su questi argomenti io credo che si sia un punto sul quale dobbiamo interrogarci e non facile da risolvere
Un punto è sicuramente quello degli ammortizzatori sociali
Ora quando diciamo ammortizzatori sociali diciamo una cosa che non è riuscita a fare nel precedente governo di centrosinistra del precedente governo di centrodestra
Non si è riusciti io non so se ce la faccio
Io sommo prudente su un uomo che agisce con gradualità e cerco di essere molto realista
Cerco di dire pane al pane non voglio lisciare il pelo al gatto anche in situazioni scomode voglio affrontare apertamente le situazioni ora gli ammortizzatori sociali costano parecchio
Senza fare costo
Ha ragione chiede costa ai si fa a costo zero quella Teoria del passato si è visto non porta da nessun risultato
Ora quali sono gli elementi che caratterizzano questo
Fatto e ci sono due diseguaglianze nell'attuale sistema una diseguaglianza di dimensione la copertura riguarda le aziende al di sotto dei quindici e non le aziende al di sotto c'è una diseguaglianza
C'è una seconda diseguaglianza che ho già detto prima tra stabilire tre cariche paradossale
Chi è più precario meno protezioni chiesta
Io non sono per la redistribuzione fra chi ha di più a chi ha di meno sono per trovare nuove forme di omogeneizzazione per dimensioni e settori e per caratteristiche di stabilità instabilità del rapporto di lavoro sfatando anche qui alcune convinzioni
Perché se noi prendiamo come si dice i conti che io ho voluto fare di tutti quelli che chiamiamo sbrigativamente gli ammortizzatori sociali dei settori non agricoli noi abbiamo anche se includiamo accanto alla cassa integrazione ordinaria e straordinaria l'indennità di mobilità e indennità di disoccupazione
Normale e a requisiti di rotta di ridotti nel periodo due mila tre due mila cinque un saldo positivo
Questo vale anche per il settore dell'edilizia ad esempio per quanto riguarda l'indennità di disoccupazione speciale dal due mila tre il due mila cinque
Mentre se consideriamo in specifico il settore agricolo abbiamo un salto negativo
Cominciamo a disaggregare i dati se poi nei settori escluso quelle agricolo vediamo il positivo e il negativo sicuramente un'abbondanza positiva per quanto riguarda le casse integrazioni è una negatività per quanto riguarda l'indennità di mobilità e l'indennità di disoccupazione requisiti rito
Ecco io vorrei entrare nel merito perché quando parliamo di lavoro non basta più c'è lavoro e lavoro
Cedendo oltre ai servizi terziario bisogna andare a vedere di che cosa si tratta e quando parliamo di ammortizzatori sociali bisogna andare a vedere di che cosa si tratta e allora evidente che intervenire su questo argomento come ho detto comporta una serie di costi e poi comporta una serie di problematiche perché soprattutto quando si vanno a il lavoro temporaneo nel lavoro discontinuo
Noi non possiamo correre il rischio di questo argomento è stato evocato di favorire comportamenti opportunistici che metterebbero la spesa per ammortizzatori sociali fuori controllo
L'anno scorso due mila sei noi abbiamo cancellato centoventisette mila rapporti di lavoro fittizi in agricoltura
Vale per altre situazioni sappiamo che possono sorgere degli occhi atteggiamenti opportunistici il rapporto fra imprese e lavoratori quindi si tratta come si dice di fare un intervento che sia un intervento dichiarante
Prospettiva su questo tema e noi abbiamo come si dice
E visto di fare ovviamente con la cancellazione una discussione con le parti sociali considerando anche il fatto che trattandosi di argomento così rilevante noi non dobbiamo assolutamente pensare che lo risolviamo in due o tre mesi io credo che nell'arco di una legislatura si possano graduare gli interventi in modo tale anche da distribuire eventuali oneri che possono derivare da
Una scelta di questa natura anche come si dice valorizzando il carattere in alcuni casi della bilateralità delle parti sociali gli istituti della bilateralità da questo punto di vista possono intervenire infine per quanto riguarda un altro
Argomento che qui è stato citato il contratto a termine ma io segnalo solo un punto poi non voglio assolutamente entrare nel merito nel senso che io non a caso chiesto alle parti sociali di
Portare un risultato attraverso il confronto e quello della reiterazione all'infinito del contratto a termine questa non va bene questo è un punto per me essenziale non va bene nelle mente anche questo di distorsione infine per quanto riguarda la produttività di sistema si è parlato di contratti di secondo livello non ho mai nascosto una mia opinione a questo riguardo son cose che costano anche queste io credo che sia salutare
Ad esempio proseguire sulla strada già indicata dal novantatré quella di de contribuire ad esempio il salario di produttività aziendale che e l'effetto di un combinato disposto di contrattazione di secondo livello che distribuisce la produttività dell'azienda
Credo che sia una strada sulla quale ragionare perché soprattutto nelle grandi imprese siamo arrivati ad un tetto mentre nelle piccole imprese
Dove largamente non è praticata questa contrattazione siamo abbondantemente dal di sotto del tetto precedente ma questa è una strada sulla quale si può fare
Un ragionamento concludo dicendo questo
Io affrontando tutta questa complessa materia con gradualità distinguendo gli argomenti
Penso che sia molto importante
Come si dice cogliere le specificità dei settori e affidare chiaramente alle parti sociali il compito fondamentale io quando parlo di leggi del lavoro distinguo sempre tra leggi di sostegno e legislazione invasiva io sono chiaramente per la legislazione di sostegno io sono di quelli che pensano che il ruolo delle parti sociali e insostituibile naturalmente soprattutto se si parla di questioni legati al lavoro
Quando quella strada sì rivela impercorribile come la strada la concertazione ogni esecutivo
Ogni governo al diritto ovviamente di procedere se pensa di procedere bene comune
In nome del bene comune in rappresentanza dell'insieme che un governo deve rappresentare ma questo è l'estrema ratio non è il punto di partenza perché il punto di partenza come si dice
E al ruolo che devono esercitare le parti sociali poi specificità
Noi abbiamo aperto il quindici gennaio un tavolo
Tecnico informale anche per quanto riguarda il settore dei servizi e del commercio che ha cominciato a fare dei ragionamenti attorno ai temi del mercato del lavoro ripeto tecnico e informale
Così come altri tavoli tecnici informali sono aperti per quanto riguardi altri settori perché noi
Abbiamo come se c'è bisogno di comprendere le particolarità di ciascun settore
Questo non vuol dire semplicemente accompagnare ogni specificità in un caleidoscopio che non si ricompone ma in un quadro generale tener conto di problematiche che si riferiscono ovviamente ai singoli settori in una logica che io mi auguro sia una logica che saremo capaci di rispettare che per me fa parte di un DNA al quale non voglio rinunciare che la logica ovviamente della concertazione e del confronto con le parti sociali non è facile lo so per primo non è facile ma siamo obbligati a provarci del resto l'Italia è in ripresa dobbiamo utilizzare questa ripresa la politica deve spingere a favorire questa ripresa un'opportunità che non possiamo assolutamente disperdere
Lo scontro e anche altro come si è visto però io quello che dico sempre parlarsi chiaro guardarsi in faccia non commettere un errore quello di fare una guerra per errore
Grave
Non essere d'accordo illecito
Ma essere in disaccordo perché hai commesso un errore e diabolico
Naturalmente lecito essere in disaccordo ma e altrettanto necessario cercare un accordo con ostinazione
Gli accordi migliori son quelle che probabilmente lasciano scontenti tutti
Almeno la mia lunga pratica e quella che mi insegna anche queste cose
E in questa temperie sicuramente molto difficile io farò la mia parte il Governo farà la sua parte mi auguro naturalmente che possono arrivare il miglior risultato
Io continuo impropriamente a fare il ruolo di regista prego presidente a lei la parola
Grazie innanzitutto un
Ringraziamento
A tutti gli autorevole partecipante questo incontro
è un grazie non rituale perché pur nella diversità anche delle posizioni che sono emersi e mi sembra però di poter dire
Che ci sono sottostanti dei punti di convergenza
Importante rispetto alla tesi di fondo
Che come Conf commercio oggi abbiamo voluto offrire alla discussione della tesi la nostra tesi
Semplice no tra un po'di ripresa
Diciamo che le cose vanno leggermente meglio noi non ci siamo mai
Iscritti qualche mese fa al partito dei declinisti certamente non ci scriviamo oggi
Al partito
Di coloro che pensano che ormai tutto risolto e che tutto va da bende
Noi riteniamo che in questo momento occorre sciogliere i nodi di fondo della economia e della la Società italiana che sono la competitività difficile
E la crescita lenta
Diciamo che per fare questo occorre certamente
Una dose di liberalizzazione sostanziale delle riforme autentiche
Che vadano nel senso di dare proprio la possibilità alle impresa in modo particolare alle imprese che noi rappresentiamo
Che non dimentichiamolo mai arrivano comporre il sessantacinque per cento del Pilar abbiano la possibilità di esercitare è questa importante loro vocazione e loro missione
C'è stato un frase che mia
Particolarmente colpito del il governatore Draghi che l'ha usata
Recentemente la responsabilità collettiva ecco nella responsabilità collettiva io vedo il passaggio di una autentica e forte concertazione
Perché noi
Poniamo un problema e al contempo segnaliamo certamente un'opportunità e il problema è proprio queste di una
Concertazione
Che sia più attenta a ciò che il mondo dei servizi rappresenta nell'economia nella società italiana Priebke alle imprese
Che vi operano sono appunto una straordinaria
Opportunità di crescita e di occupazione
Lo sono state in anni congiunturalmente difficili ed è ancora di più potrebbero esserlo osseo ora profittando di quel tanto di ripresa che c'è su DS si decidesse di investire è stato fatto giustamente
E io condivido un forte richiamo alle forze sociali
Questo della
Concertazione deve essere un aspetto fondamentale che non può più in alcuna maniera essere trascurato
Voglio fare una battuta siccome quasi lunga e potremmo andare a pranzo io non so se la cucina di Palazzo Belli è uguale alla cucina di Palazzo Chigi però qui c'è il governo stent cioè la triplice che ringrazio Sella con il commercio
Va bene una volta tanto lasciamo fuori la Confindustria va be'allora chiamiamo anche alla Confindustria mai cominciamo a fare
Ma incominciamo anche ad applicare in termini reale contenenti e questa
E concertazione
Perché poi vedete ho detto d'investire in questo settore ecco ma di investire
Badate bene non
Facendo ricorso al consueto e ormai
Come dire
Vetusto armamentario degli incentivi a carico della spesa pubblica no di investire in termini di attenzione politica di politiche pubbliche di riforme
Perché è così che avrà perseguito l'incremento della produttività dei servizi come motore è fondamentale
Per una crescita stabile e più o duratura perché e così che si contribuisce allo sviluppo
Di una domanda delle famiglie a tutt'oggi troppo debole e allo stesso incremento della reddito pro-capite
Sono questioni del resto
Che ha benissimo
Tratteggiato nella sua relazione introduttiva l'amico Francesco Rivolta che come presidente
Della nostra Commissione sindacale ha promosso l'organizzazione di questa mattinata di discussione e di approfondimento
Con una felice intuizione di cui io a nome di tutta la Confcommercio lo ringrazio perché per me è questa
è stata una mattinata importante avere degli autorevoli ospiti vere il mondo sindacale presente avere il ministro del lavoro che ringrazio in modo particolare pre che in una giornata certamente
Delicata per la vita politica del nostro Paese nonna voluto mancare acquisto appuntamento
A me piace leggerlo come una attenzione significativa particolare verso il mondo che noi
Rappresentiamo
Francesco Rivolta affatto
Questo convegno lo abbiamo fatto nel momento in cui che si apre infatti il confronto per il rinnovo di un contratto collettivo fondamentale come quello del terziario che interessa quasi due milioni e di lavoratori
Esattamente per dire pubblicamente con senso di responsabilità che quella della crescita della produttività e oggi la sfida fondamentale che le imprese dei servizi vogliamo affrontare e vincere
E per affrontarla e vincerla però abbiamo la necessità che questa responsabilità sia condivisa e fatta propria da tutti
Dalle grandi confederazioni sindacale
Dal governo e in maniera bipartisan dalla politica e allora è allora una responsabilità delle parti sociali che insieme e attraverso lo scambio contrattuale devono definire una dinamica salariale in linea con la realtà del mercato e costruire governare una flessibilità organizzativa e di orario coerente con la riconosciuta centralità ricorro alla formula dell'amico rivolta del consumatore e come cliente
Lasciamo quindi che siano le parti sociali nella loro autonomia a confrontarsi nella concretezza degli assetti contrattuali sul grande tema della flessibilità
Tanto più laddove come nel mondo dei servizi questa flessibilità è condizione strutturale della capacità delle imprese di rispondere alle attese e alle esigenze del consumatore
Non via insomma ma non vi deve essere davvero necessità di invasioni di Cantù
Così ancora le responsabilità delle parti confrontarsi e decidere sull'architettura della contrattazione evitando di ritrovarci
In uno stato di negoziazione permanente senza soluzione di continuità con più livelli che per così dire cercano di rubarsi spazio l'uno con l'altro
Per noi è arrivato il tempo di una manutenzione straordinaria del sistema di contrattazione figlio del protocollo di intesa del novantatré anche su queste infatti ci giochiamo tutti insieme impresa e lavoratori la possibilità di lavorare di più e meglio cioè con maggiore produttività ridistribuendo la come è giusto
Quando poi essa esplica i suoi affetti
In tutto questo ovviamente il Governo non è comunque un semplice spettatore un attore fondamentale
Sia per la determinazione delle variabili macro economiche di riferimento a partire dal tasso d'inflazione programmatica sia per le finalità redistributive della leva fiscale e per gli indirizzi in materia tariffaria lo è per una dinamica salariale del pubblico impiego
Che deve essere saldamente ancorata anche in questo caso agli incrementi di produttività della funzione pubblica e per le grandi politiche pubbliche in materia di sviluppo e di spesa sociale
Sapendo che piaccia o non piaccia non possiamo come paese continuare a concederci il lusso di non risolvere e il corto circuito tra una crescente si pesa pubblica
E una crescente pressione fiscale
Benissimo dunque contrastare
Evasione ed elusione voi ricorderete che noi su questo tema
Siamo stati
Fortemente precisi noi abbiamo detto che la strada maestra sulla quale doveva percorrere la finanziaria era quella non solo della riduzione della spesa pubblica ma anche del contratto forte alla evasione alla elusione senza cadere però nella trappola ideologica della ricerca degli imputati sociali
Di una patologia che invece investe trasversalmente tutta l'economia tutta la società italiana
Ma francamente sarebbe arrivato il momento di affrontare e risolvere anche questo corto circuito componente fondamentale
è stato ricordato della spesa pubblica e la spesa sociale
è bene che si investa in sicurezza sociale perché esse fattore di coesione ed anche di competitività di sistema ma non possono esserci dubbi sul fatto che bisogna anche spendere bene
Anche qui è questione di responsabilità
Delle forze sociali e delle forze politiche come del Governo
Perché è ammortizzatori sociali e nuove e tutela che sono l'altra faccia della flessibilità strutturale sostenibile devono soprattutto puntare alla qualificazione professionale
E alla reimpiego
Perché il sistema previdenziale deve necessariamente fare i conti con il costante allungamento della speranza di vita
E con l'urgenza di mettere rapidamente a regime la previdenza integrativa frutto dello smobilizzo del Tfr mentre molte ipotesi vengono avanzate io dico loro una cosa molto semplice
E mi avvio alla conclusione facciamo i conti chiariamo al Paese che qualsiasi ipotesi costa finanziamenti e in termini e sociale
Per questo per tutto questo ecco occorre un governo stabile e in grado di assicurare una governabilità di qualità quella che nasce da maggioranza parlamentari adeguate soprattutto da intese programmatiche di maggioranza coerenti con le sfide che attendono il Paese
E dunque non mi sembrano che possono esserci dubbi fra tanti no degni quello della riforma elettorale e oggi certamente uno dei più urgenti anche rispetto a questo nodo si misurerà alla responsabilità delle forze politiche nei confronti del Paese
Anche se lasciatemelo dire non esistono riforme elettorali perfette e da sole le riforme elettorali non bastano ci vuole ancora qualcosa di più
La volontà di fondare l'alternanza tra gli schieramenti su un concetto e mi rifaccio qui e chiudo a quanto diceva prima Maurizio
Il Senatur l'onorevole Sacconi della democrazia come bene profondo della democrazia come son ma e non come sottotitolo sottrazione per questo le poche grande riforme fatte fin qui nel nostro Paese dalla riforma del mercato del lavoro frutto del pacchetto Treu
Come della legge Biagi alla riforma della previdenza frutto delle norme Tini
Dalle norme Dini con me dell'intervento di Maroni mi auguro anche a questo disegno di legge sulla fiscalità che ha presentato
L'amico
Maurizio meritano come sempre di essere costante mente verificate discusse ma per fare di più e di meglio non per tornare indietro grazie
Farlo questa cosa sull'applicazione di
Va bene
Benvenuti e grazie a tutti per aver accolto il nostro invito a questa mattinata di riflessione di discussione e di confronto grazie in particolare
Ai relatori che ci accompagneranno nella prima parte dell'incontro grazie anticipato ai segretari confederali di CGIL CISL e UIL e al ministro Damiano che insieme al senatore tregua al senatore Sacconi daranno invece per così dire vita alla seconda parte del confronto
Quando abbiamo per così dire progettato questa mattinata di lavoro avevamo Chiara diciamo una relazione forte che c'è tra l'apertura del confronto su un contratto rilevantissimo nel nostro Paese qual è quello del terziario e l'agenda complessiva delle questioni aperta il tema della produttività i temi diciamo della flessibilità nel mercato del lavoro la riforma della spesa sociale e del sistema previdenziale
Dire che questa mattinata eppur così dire di attualità e quindi assolutamente ovvio tanto più d'attualità viste anche le dichiarazioni rese ieri alle Camere dal presidente Prodi
E nell'ambito delle quali è stata per così dire già annunziato una frase impegnativa di riapertura del confronto tra governo e parti sociali penso quindi che quest'occasione che questo momento diciamo
O si inserisca all'interno di una fase estremamente interessante seppure anche problematica
Detto questo e considerando diciamo quanto in città l'agenda dell'incontro a me non resta diciamo che dare la parola alla prima e delle relazioni che verrà svolta da Francesco Rivolta
Presidente della Commissione sindacale di Confcommercio grazie
Grazie ringrazio
Anch'io io gli ospiti tutti quanti hanno voluto partecipare a questo nostro giornata questa nostra mezze giornate di seminario
Ringrazio in particolare e i membri della Commissione trattante di Confcommercio per il lavoro che hanno sin qui fatto
Ringrazio i nostri rappresentanti delle Ascom ma i presidenti delle categorie
E infine ringrazio il direttore generale Taranto e in particolare il presidente Sangalli
Che ci hanno incoraggiato in questa iniziativa questa iniziativa che rappresenta un primo passo di un percorso di segno nuovo che vogliamo proporre ai nostri interlocutori istituzionali e sindacali
Le due importanti relazioni che seguiranno affronteranno sia il peso e il contributo che il nostro settore può e deve dare allo sviluppo del Paese
Sia come le proposte di riforme legislative e lo stesso rinnovo del contratto di lavoro
Possono incidere profondamente in positivo o in negativo sulle prospettive di crescita del nostro settore e quindi dell'economia nazionale in generale
La tavola rotonda crediamo saprà proporre un confronto aperto e costruttivo sui nostri ragionamenti
E insieme
All'intervento del ministro del lavoro che ci ha assicurato la sua presenza c'è aiuterà ad arricchire la nostra riflessione consentendoci
Di entrare a pieno titolo nel dibattito in corso riprendendo un ruolo propositivo della nostra confederazione
L'intervento del presidente Sangalli infine avrà il compito di indicare non solo il percorso ma anche la determinazione e la volontà di perseguire un nuovo corso
Che consenta un rinnovato protagonismo alla nostra confederazione restituendole un ruolo centrale nella concertazione con governo e parti sociali
Questo convegno risponde a due esigenze fondamentali
Innanzitutto serve per avviare una riflessione sul settore sul mercato sul lavoro cercando attraverso il confronto con le parti sociali e le istituzioni di guardare avanti e di approfondire quelle che dovrebbero essere le risposte concrete necessarie allo sviluppo del nostro comparto nell'economia del Paese
In secondo luogo è utile per comprendere se insieme ai nostri partner sociali e al Governo
Nel rispetto dei reciproci ruoli saremo capaci di individuare le priorità consolidando e costruendo nuovi strumenti efficaci per accompagnare la crescita
E tutto questo in un contesto economico politico e legislativo
Complesso
è certamente vero che il sessantacinque per cento del PIL in Italia e generato dalle aziende di servizi in Italia l'industria pesa il ventidue per cento mentre i servizi commercio turismo costruzioni Utilities professioni servizi pubblici
Costituiscono la maggioranza del complesso delle attività e dei nuovi posti di lavoro
L'insieme di commercio e turismo incide quanto l'intera industria
Un'industria peraltro che nei prossimi anni sarà sempre più impegnata è una previsione
Abbastanza realistica a completare quel processo di delocalizzazione della produzione
Che comporterà potrebbe comportare un decremento dei livelli occupazionali
Ricordiamo un dato in Italia si è registrato l'un per cento di perdite di posti di lavoro negli ultimi anni rispetto al sette per cento della Germania ove e da tutti riconosciuto il processo di delocalizzazione è stato in gran parte realizzato i servizi per loro natura non sono dello capi Zambelli
Il contenimento dei prezzi
E quindi fondamentale per lo sviluppo dei servizi
La vera chiave della crescita sta quindi nel miglioramento della produttività dei servizi stessi
Per rilanciare i servizi però occorre mettere in moto un circuito virtuoso più concorrenza maggiore produttività prezzi più competitivi rilancio dei consumi nuovi posti di lavoro
Il mercato nazionale ha registrato negli ultimi quindici anni un crescente decremento dei consumi commercializzabili alimentari e non alimentari
Che continuano ad avere un'evoluzione inferiore a quella dei consumi totali delle famiglie
Pensate che i consumi commercializzabili
Nel mille novecentonovantuno erano il trentanove per cento oggi sono il venticinque per cento
Sono invece cresciuti sempre sul totale dei consumi le spese per i servizi acqua telefonia luce gas affitti trasporti assicurazioni peraltro qua dentro vediamo
Dei sistemi che mai come in questi ultimi anni hanno prodotto utili di impresa così rilevanti
Così come sono cresciuti i consumi per il tempo libero
Tale situazione ha imposto alle aziende del nostro settore
Per mantenere le quote di vendita un incremento delle attività promozionali con un conseguente decremento dei prezzi ed i margini commerciali
Questo scenario messo in evidenza l'estrema criticità di gestione alla quale devono far fronte le aziende e tra queste in particolare quelle con costi strutturali elevati
Se a ciò si aggiunge che i costi delle tariffe dei servizi hanno subito incrementi sempre maggiori
Si giunge alla conclusione
Che l'unico costo variabile non in termini assoluti ma in termini di flessibilità delle ore lavorate è il costo del lavoro voce che peraltro ha subito incrementi significativamente superiori al tasso di inflazione per effetto degli ultimi rinnovi contrattuali
Gli stessi provvedimenti fiscali del governo pur dettati dalla comprensibile necessità
Di una politica di controllo delle variabili finanziarie
Finiscono per incidere pesantemente sulle risorse delle imprese distributive
Già gravate da un eccesso carico di imposte a causa dell'incidenza dell'IRAP
Che le colpisce pesantemente per la loro vocazione lavori intensi
Possiamo dire che i recenti provvedimenti innalzerà hanno ulteriormente la pressione fiscale di circa due punti
Giungeremo così a valori percentuali di assorbimento degli utili da parte delle imposte il resto più IRAP
Vicini mediamente al sessanta per cento fino a punte del settanta per cento
Per avere un riferimento si può valutare
Che il sistema distributivo francese e attestato al quaranta per cento
Questo frenerà ulteriormente la capacità di investimento nel settore
Considerando che le imprese di capitale contrariamente alle coppe non godono di alcuna riduzione fiscale e non hanno la possibilità di raccogliere denaro presso i propri clienti
Si è quindi aperta una fase che ha come obiettivo l'osso la sopravvivenza o meno di molte imprese e queste ultime alle prese con la necessità di contribuire corri levante i sacrifici economici e gestionali al contenimento dei prezzi di vendita così come al miglioramento complessivo della produttività
Del sistema economico nazionale
Non potendo ridurre il costo unitario del lavoro sono costrette ad utilizzare forme incisive di flessibilità organizzativa
Il settore quindi rispetto al passato
Sta progressivamente moderato indo la sua potenzialità in termini di generazione di nuova occupazione dovendo ricercare anche in questo ambito recuperi di efficienza che possono consentire alle imprese nella situazione attuale di proseguire la loro attività
Da ciò emerge una differente realtà che rappresenta due facce della stessa medaglia questa medaglia il mercato la prima maggioritaria
Costituita da aziende di piccole dimensioni che rimangono sul mercato principalmente grazie a sacrifici costanti e spesso per la notevole quota di impegno familiare dentro l'impresa
A volte non mancano casi estremi che arrivano a sviluppare una Frisch una politica di flessibilità dei costi a volte fantasiosa
La seconda rappresentata dalle aziende di media e grande dimensione che devono gestire costi elevati e rigidi dovendo necessariamente razionalizzare le prestazioni con riflessi a volte negativi nella gestione del servizio al cliente
Tali riprese peraltro paradossalmente rappresentano un riferimento rivendicativo per le organizzazioni sindacali nonostante le maggiori tutele previste ed esercitate
Questa situazione a inconsapevolmente reintrodotto nel nostro settore degli squilibri sul versante dei costi del lavoro con distinzioni con distinzioni non solo territoriale
Ma legate alle diverse realtà all'impresa dello stesso comparto
In questo scenario difficile
Ma lo diciamo anche ricco di opportunità da cogliere noi segnaliamo vogliamo segnalare a tutti i nostri interlocutori un percorso possibile
E individuiamo alcune premesse di fondo
Intanto al governo noi indichiamo come indispensabile il nostro coinvolgimento nella concertazione
Concertazione vera
Concertazione che per noi significa coinvolgimento congiunto di tutti i soggetti interessati
E non essere chiamati a riconoscere accordi già sottoscritti in tavoli a tre tra governo sindacati e Confindustria come avvenuto peraltro con i recenti accadimenti sulla Finanziaria
Vogliamo essere protagonisti della e nella concertazione la nostra non è solo una richiesta derivata dal peso del comparto basterebbe questo
Ma è soprattutto necessaria per l'apporto costruttivo e innovativo
Che come confederazione possiamo dare nella costruzione di una nuova cultura di sistema
E in questo contesto noi non ci limitiamo a chiedere con forza
Lo sviluppo di ogni iniziativa idonea a guidare gli oneri che gravano sulle impresa a ridurre gli oneri che gravano sulle imprese
E che ci metta nella condizioni migliori per realizzare una crescita che non è solo economica ma anche occupazionale
Ma chiediamo il mantenimento ed il perfezionamento il mantenimento e il perfezionamento di una legislazione del lavoro
Che tenendo conto delle nostre specificità sviluppi e consolidi livelli di flessibilità dei guanti e rispondenti al nostro settore
E l'effetto traino che lo sviluppo del nostro settore può avere sull'economia in generale e certamente incisivo lo diranno meglio di me i relatori che seguiranno
Flessibilità per noi non è sinonimo di precarietà per noi è una cultura una modalità organizzativa indispensabile da cui non si può prescindere
E anche uno strumento fondamentale per combattere il lavoro irregolare
Non intendiamo avviare momenti di confronto limitati alla tipologia dell'offerta di lavoro o alle percentuali di utilizzo dei singoli istituti contrattuali occorre una riflessione complessiva occorre cominciare a riflettere ad esempio anche sulla flessibilità in uscita accompagnandola ovviamente
Con una riforma degli ammortizzatori sociali volta di implementare strumenti di sostegno efficaci
Per consentire un'effettiva mobilità da un posto di lavoro a un altro posto di lavoro gli ammortizzatori sociali dobbiamo riconoscerlo anche con senso autocritico
Gli ammortizzatori sociali sono stati strumenti prevalentemente utilizzati per accompagnare all'uscita i lavoratori
Pensiamo ai prepensionamenti pensiamo alla mobilità lunga
Gli ammortizzatori sociali ho detto prima nella nostra visione devono svolgere un ruolo di accompagnamento a sostegno del lavoratore da un lavoro ad un altro lavoro
Verso questa direzione ci orienta anche il libro verde dell'Unione Europea che richiama gli Stati membri ad adottare forme di flessibilità più ampie
In un sistema di Welfare più efficace se la politica europea
Costituisce per il nostro Paese un riferimento forte non ci possiamo sottrarre ad una riflessione seria sul nostro Guelfa
In questo contesto anche le istituzioni locali e le parti sociali gli enti bilaterali e i fondi di comparto possono giocare un ruolo costruttivo e positivo
è di questi giorni l'importante accordo concluso a Milano tra il Comune di Milano e le organizzazioni sindacali che segna un primo passo in questa direzione badate bene questo accordo viene fatto
Laddove vi è un tasso di occupazione al sessantasei virgola sette per cento vicinissimo quindi agli obiettivi di Lisbona del settanta per cento
In particolare poi per noi è fondamentale
Mettere al centro del nostro lavoro il consumatore inteso come cliente
Le innovazioni
Che in tema di cultura e qualità del servizio abbiamo saputo costruire in questi anni
Rappresentano un esempio importante del contributo che potremmo dare noi come settore nello sviluppo anche di altri settori pubblici e privati
Noi auspichiamo un modello di relazioni sindacali costruito sempre più sulla specificità del nostro settore e sulla centralità del consumatore
Evitando e superando modelli importati soprattutto dal comparto industriale
Questo perché al centro di tutto per noi non c'è solo l'atto del consumo
Ma anche tutto quello che lo rende possibile il luogo il contesto la qualità del servizio il tempo l'atto di vendita si compie e si mantiene nel tempo se tutto funziona come desiderato dal cliente sono le sue aspettative e le sue scelte che determinano i risultati economici delle nostre imprese
Tutto questo però mette il luogo e tutto quello che ci sta dentro e intorno al luogo stesso in relazione con chi lo frequenta
Rendendo il cliente il soggetto intorno al quale ruotano le politiche i servizi collegati
La qualità e la disponibilità delle persone che interagiscono con Luís comprese innanzitutto i nostri collaboratori
Se al centro del nostro lavoro mettiamo il cliente e le sue aspettative
Dobbiamo allora sapere riscrivere priorità comportamenti atteggiamenti tempi e modalità di lavoro
Ed è per questo che noi pensiamo
Che il prossimo rinnovo del contratto dovrà rappresentare prima di tutto un momento di chiarimento sul ruolo e sulla cultura sindacale necessaria a guidare questa nuova fase in passato
Ci sono state occasioni in cui Confcommercio insieme
Ai sindacati di categoria hanno saputo comprendere e cogliere i momenti decisivi e percorrere con coraggio strade innovative questo lo dobbiamo riconoscere e ma con altrettanta franchezza dobbiamo dire che non ci sembra da una prima lettura della piattaforma sindacale di categoria che queste esigenza oggi sia stata colta
Il destino di questo rinnovo contrattuale è oggi più che in passato legato alla capacità di tutti noi di saper trasmettere ma anche di saper cogliere questa necessaria svolta e di viverla non come un arroccamento
Da parte nostra o da parte delle organizzazioni sindacali ma come la volontà di rimettersi in discussione per fare un vero salto di qualità
Dobbiamo continuare a condividere e da consolidare la sfida della bilateralità
Superando i residui di cultura industrialista e conflittuale
E non continuare con questa ambiguità che in mancanza di scelte coraggiose chiare rischia di sommare i costi e i limiti di entrambi i modelli
Per noi bilateralità significa responsabilità correttezza visione strategica all'interno di un sistema di regole chiare certe ed esigibile
Significa se parliamo di fondi
Contribuire ad un sistema di welfare efficiente attraverso il funzionamento di organismi efficaci efficaci non costosi pletorici
Più tesi a volte alla loro sopravvivenza organizzativa che non a rispondere ad esigenze specifiche dall'impresa e dei lavoratori
Significa individuare per la gestione dei fondi professionalità e competenze qualificate in grado di creare opportunità e qualità del servizio
E non rischiare di trasformare queste strutture in burocrazie autoreferenziale
Significa ad esempio se parliamo di formazione la capacità di adottare percorsi che rispondano rapidamente alle esigenze delle imprese dei lavoratori
Capaci di sviluppare il capitale umano anche con l'obiettivo di migliorare il servizio al cliente superando la tentazione di incappare in logiche che nulla hanno a che vedere con le finalità per cui questi istituti sono stati creati
Occorrerà affrontare sia il versante dei costi a carico dell'impresa e del singolo lavoratore sia ottimizzare l'erogazione dei servizi e ridefinirne le regole gestionali
Inoltre occorrerà ridare rappresentatività agli organi di controllo
Rendere trasparenti i costi di gestione i benefici rispetto al mercato
Per gli aderenti ed eliminare i potenziali conflitti d'interessi
E una seria Governance sulla quale noi vogliamo impegnarci può effettivamente creare e questa è la nostra speranza
Le premesse per un uomo quel far soprattutto a livello territoriale e regionale che ridono i slancio anche agli enti bilaterali e dunque a ruolo delle parti sociali
Infine è evidente
Che il costo del rinnovo del contratto non potrà non tenere conto dell'attuale dinamica del costo del lavoro di tutte le componenti dirette e indirette e dei rischi di sovrapposizione di costi tra livelli differenti
Le aziende debbono essere poste in condizione di conoscere i costi dell'intero periodo temporale coperto dal contratto
Questo significa che sarà necessario definire ruoli spazi e compatibilità e prevedere forme di garanzia certi ed esigibili in caso di atti contraddittori con quanto concordato
L'incremento della produttività
Un diverso concetto di flessibilità organizzativa e del mercato del lavoro più legato all'attività complessiva
Che ha la necessità di negoziare di volta in volta la singola disponibilità individuale
E la riduzione degli oneri che gravano sul lavoro sono fondamentali per consentirci un confronto utile
Per quanto riguarda il costo del lavoro occorrerà proprio nella logica del riconoscimento di un modello diverso rispetto al sistema industriale occorrerà affrontare il tema dell'orario annuale effettivo di lavoro regolamentare la prestazione straordinaria rivedere il periodo di fruizione delle ferie
Noi crediamo nelle potenzialità di un confronto costruttivo ma questo non può avvenire
Senza un chiarimento di fondo sulla direzione di marcia e soprattutto su quanto le parti vogliono scommettere guardando all'evoluzione del nostro settore
Solo partendo dalla volontà di accettare questa sfida sarà possibile affrontare le problematiche concrete che il contratto presenta e dunque cultura del servizio centralità del cliente tutela del lavoratore in senso più moderno in un contesto di diritti e doveri chiari e di rispetto reciproco
Flessibilità certa ed esigibile come condizione indispensabile per creare nuova occupazione ma soprattutto con riferimento alle aree deboli partendo dalla con la consapevolezza che l'occupazione diretto a porsi svilupparsi e consolidarsi solo in presenza di condizioni specifiche
Riduzione del lavoro nero condizioni agevolate per chi accetta di applicare il contratto nazionale sono strumenti che possono andare nella direzione di togliere il sommerso
Rivedere la gestione dei fondi che dovrà essere efficiente correggo le dico Vernazza che garantiscano la rappresentatività
La trasparenza la centralità delle aziende e dei lavoratori sviluppando un confronto continuo con il mercato di riferimento
Il costo del lavoro complessivamente inteso ovviamente che le imprese sono costrette a sostenere per competere non può essere considerato una variabile indipendente non influente sul rinnovo del contratto
Alcune di queste priorità se condivise
Potranno essere affrontate con avvisi comuni
Altre in una logica di scambio
Altra ancora tenendo conto dell'equilibrio complessivo che un rinnovo di contratto deve avere con questo convegno vogliamo rilanciare una sfida importante un percorso che per noi è decisivo per il futuro del nostro settore e del sistema di relazioni sindacali che si sono costruite negli anni non intendiamo lasciare spazi questo ci indurrà ad un maggiore impegno ad un maggior lavoro ma io credo che sia interesse comune non lasciare spazio a scorciatoie che consentano di eludere il problema è questo il nostro proposito
Per questo noi affronteremo con serietà impegno determinazione questa sfida questo importantissimo appuntamento per la nostra confederazione
E ci auguriamo che questa sfida venga raccolta con coraggio anche dei nostri interlocutori sindacali grazie
Bene questionario produttività e questione del sistema dei servizi questi mi sembra siano i due temi forti che sono emersi dalle relazioni Francesco Rivolta il fatto che ha una sua relazione segua diciamo di intervento di Yoram Gutgeld direttori mcKinsey Italia
E quindi è assolutamente non casuale non lo è perché mi pare
Un annetto fa o poco più un McKinsey al termine di un'ampia analisi comparata
Ha concluso il riferimento all'Italia segnalando che in definitiva non potrà essere il rilancio dell'industria manifatturiera il motore della crescita il qui vero incremento di produttività
Stando alla nelle possibilità del sistema dei servizi
Questa tesi diciamo che era la tesi conclusiva di quel rapporto oggi immagino ci verrà per così dire raccontata e illustrata da Butt
Non sono tutti spero per il tutto credo la tecnologia funziona o no
Non so se dalla regia possono
Mettere la presentazione sullo schermo
Comunque inizio sperando che a un certo punto arriveranno anche alla tecnologia ci aiuta
Buongiorno a tutti
I primi il tema del mio intervento
Sostanzialmente il ruolo che i servizi potrebbero avere i servizi rappresentati in gran parte la Confcommercio dalla Federdistribuzione dello sviluppo economico del Paese
I primi mesi di quest'anno
Ci danno segnali piuttosto positivo positivi sul fronte della produzione industriale sul fronte del sistema industriale
Dopo qualche anno dei segnali non proprio positivi
Abbiamo negli ultimi mesi i primi segnali forti di un cambiamento
Di rotta di cambiamento di direzione l'export va forte molti indù aziende industriali fiati in primis ma non solo stanno facendo molto bene
E così via queste sono primi segnali
Ma segnali incoraggianti le prospettive sono spero mi auguro positivo
Ma ipotizzando che questa ripresa dell'industria manifatturiera della industria tradizionale continui ipotizzando in questa ripresa sia duratura e che questa questo rilancio si Raffo continua il re e si rafforza
Possiamo dirci tranquilli sullo sviluppo economico del Paese
Credo purtroppo che la risposta è no
Noi come Chissi
Attraverso il nostro istituto di ricerca l'ambitissimo va Institute abbiamo studiato il fenomeno di sviluppo economico
Vedi tutti i principali economie negli ultimi quindici anni vorrei condividere con voi alcune dei risultati di questo studio
E vorrei iniziare per illustrare questi risultati con la Germania con quello che chiamo il paradosso tedesco
E qual è il paradosso tedesco che l'industria tedesca
Sta registrando negli ultimi anni una spettacolarità Forbes l'export tedesco vedete i risultati da quattro cinque anni sta andando al confine
Ma il PIL tedesco l'economia tedesca non sta crescendo altrettanto bene
No anzi i risultati che vediamo dell'economia tedesca sono addirittura inferiore a quella italiana
Allora due o tre anni fa si poteva dire sì certo c'è lo sviluppo dell'industria tedesca ma è tutto fatto con delocalizzazione produttiva vorrei ricordare a tutti che è la disoccupazione tedesca saliva alle stelle
E così via non è più così
Non è più così l'occupazione industriale tedesca ha ha ripreso di di salire nonostante questo l'industria lei l'economia tedesca non sta registrando sviluppo particolarmente forte come mai
E più in generale l'Europa occidentale sta affrontando una crisi di crescita quello che vedete su questa tavola e sostanzialmente i dati di ricchezza nazionale euro
I dati di PIL pro capita negli ultimi cinquant'anni e quello che è abbastanza interessante e qua c'è il confronto tra gli Stati Uniti ai principali paesi europei che vediamo nei trent'anni del dopoguerra un continuo sviluppo dell'Europa
Che a partire dalla fine degli anni ottanta si è fermato
Europa rispetto agli Stati Uniti in termini di ricchezza pro capita sta andando indietro
E questa non è solo una crisi europea
Giappone
Stabilendo esattamente la stessa storia
Si è parlato si parlava prima tra FIAT la Toyota
Che la principale azienda industriale giapponese
Era nel la fine degli anni ottanta
Ancora una media grande a disagi agli automobilisti negli ultimi quindici anni diventata il leader mondiale assoluto la capitalizzazione di mercato della Toyota il valore di mercato tra Toyota la profittabilità della Toyota
Equivalente alla somma della General Motors Ford Renault o DaimlerChrysler e Fia tutti messi assieme nonostante questo sviluppo molto molto forte dell'industria giapponese dell'eccellente aziende giapponese
Giappone in termini di sviluppo economico stando all'indietro rispetto agli Stati Uniti
Queste sono i dati che ci hanno fatto riflettere e ce ne ha fatto studiare questo fenomeno dello sviluppo economico e la sintesi del lavoro molto semplice
Lo sviluppo economico dei paesi dell'economia evolute e sostanzialmente trainato dal servizio
Letti i dati del dei primi anni di di questo secolo o novantasette per cento della crescita italiana viene dai servizi e solubile molto simili nel resto d'Europa gli Stati
Quindi l'industria le l'economia del Paese e trainata Dassi
E non è a caso che il settantacinque per cento degli occupati italiani sono dei servizi messe assieme ovviamente pubblica amministrazione e gli altri settori di servizi il commercio e tolta la pubblica amministrazione il più grande settore occupazionale del del Paese questo che era in Italia per in tutti i Paesi
E questo trend che vedete il settantacinque per cento se non si vedeva dieci anni fa il numero uno sotto settanta e se lo si guarda in prospettiva dei prossimi dieci anni i numeri superano l'ottanta per cento questo un trend inevitabile
Credo peraltro così per dovere di cronaca che che i settori in parte rappresentati dal Confcommercio rappresentano gran parte di questo di questo mondo
Ecco all'interno di questo il commercio Oropa articoletto importante
Lo abbiamo analizzato la crescita americana la dalla metà degli anni novanta all'inizio del degli anni degli anni due mila ed è fatta sostanzialmente in gran parte del commercio
La sola Wal-Mart la famosa forse la famigerata Wal-Mart a creata un uno stimolo alla crescita americana senza precedenti e ha messo in moto un percorso competitivi
E di sviluppo che responsabile a gran parte della crescita americana
Quindi questo è sostanzialmente quello che ci dice le l'esperienza internazionale
Come si fa a mettere questo quel corso di sviluppo dei servizi
Fondamentalmente quello che ci dice l'esperienza estera è che questo percorso di sviluppo si può descrivere questo circolo virtuoso
Parte ENAV sciita
Misure per aumentare la concorrenza da un lato e dall'altro una riduzione del costo del lavoro
Questi due motori mettono un processo
Di aumento di produttività
Che riduce i prezzi aumenta i consumi crea posti di lavoro e sviluppo
Questo è sostanzialmente il meccanismo che sottostà lo sviluppo economico degli Stati Uniti le sviluppo economico dei paesi che stanno marciando a tassi di crescita
Come si fa mettere questo circolo virtuoso di molto
E abbiamo elencato qua quattro elementi che riteniamo fondamentali permettere questo percorso di sviluppo in modo la prima è misura per aumentare la concorrenza si è parlato molto negli ultimi mesi delle misure del governo degli e vari pacchetti Bersani credo che contengono in gran parte misure che vanno in questa direzione
Coprono solo una parte ma vanno e relazione giusto
Credo che è fondamentale quando si analizzano queste misure di assicurare effettivamente che portano ad aumento di concorrenza
E portano benefici per i consumatori do qua un esempio che non guarda necessariamente il l'area del commercio mai molto dibattuto nelle ultime settimane io personalmente non credo che la separazione proprietaria da SNAM Rete Gas da ENI allora poco contribuire in modo significativo aumento di Concorezzo a dare un vero vantaggio è consumato
Altre misura invece sì
Quindi misura per aumentare la concorrenza secondo elemento importante e quello che ho chiamato qua con un termine forse un po'letterarie risveglio della coscienza consumer isterica
Perché
La concorrenza porti a prezzi più bassi a condizione migliore bisogna che ci siano consumatori consapevoli che pretendono di più e di meglio dalle aziende
Resto un dato di fatto ovvio ma importante
Credo che anche in questo senso in realtà parte delle misure contenuto lei nei decreti bere del del decreto Bersani quell'ultimo presenti sui telefonini in invece vanno proprio in questa direzione sono più misure che mettono ora a luce alcuni comportamenti di prezzo e competitivi qui era più un ruolo un valore in questo senso
Terzo elemento importante lotta all'evasione fiscale l'evasione fiscale falsa la concorrenza e siccome falsa la concorrenza mette a rischio questo circolo virtuoso
E un quarto elemento stranamente importante costo da lavoro
Perché il costo del lavoro soprattutto in settori che sono tazza ad alta intensità del lavoro come come sono i servizi a sono un fattore fondamentale nel nel determinare livelli di prezzi riduzione di costo del lavoro in un regime di concorrenza si traducono in prezzi più bassi aumento di consumo sviluppo economico
Dove siamo rispetto a questi elementi
Misura però mi aumenta la concorrenza a credo che specificamente sul commercio sono state fatte a livello nazionale tante cose
Rimangono ancora ancora delle cose da fare
Credo per esempio il tema degli orari e dei giorni di apertura un tempo e un tema ancora aperto ma soprattutto come sapete benissimo lo sviluppo e la gestione del commercio è affidato in gran parte alle regioni ai comuni lì l'applicazione delle varie norme e misure nazionale è stata fatta in modo variabile in alcune regione
Fortemente spinta in altre meno
Rimane c'è senz'altro molto da fare in altri settori fuori dal commercio in altri settori dei servizi
Sulla coscienza consumer Istica
Qua e fondamentale la comunicazione e l'ho riportato questa metafora della della lotta contro fumo a per fare in modo che i consumatori spingano per aver servizi migliori per aver costi più bassi ci vuole molta con molta comunicazione la concorrenza di per sé ma non piace sempre e a tutti
E quindi per fare in modo che questa viene è fondamentale che ci sia atti di comunicazione continuative come dicevo prima credo che alcuni degli elementi nell'ultimo decreto del Governo in realtà hanno più valore di comunicazione
Sul fronte della coscienza consumer Istica che non direttamente misure di di aumento di concorrenza
La lotta contro l'evasione al tema aperto credo da sempre l'Italia come sappiamo ancora un'economia grigia
Piuttosto ampia
Questo è un tema importante ripeto lo sviluppo economico deve partir da condizioni parità e l'evasione fiscale sostanzialmente un fattore che questa parità lo spezza
Quindi questo è un tema importante credo che sono stati presi degli impegni e bisogna vederli al all'atto
L'ultimo punto credo particolare The importante questo contesto costo del lavoro
Allora io qua ho fatto portato un confronto chiedo scusa che il dato americano quale sbagliato non sono non sono cinque euro sono dato riferito su quindici avallo allora il costo del lavoro del commercio americano
è più basso che in Italia allora questo a tanti fattori tanti e tante spiegazioni e tante tanti motivi storici ora l'Italia un modello economico e sociale diverso da quell'americano
E quindi non non credo sia proponibile copiare modelli americani e non è questo l'intenzione di quello che e che questa tavola porta comunque fa riflettere
Fa riflettere il fatto che costi di lavoro più bassi alla fine sono portatrici di sviluppo economico quello che invece è importante
Ai fini di del dibattito italiano e invece un principio importante ed è il principio a di che qua faccio un'osservazione un po'sul dibattito anche politico economico italiano
C'è una tendenza di pensare allo sviluppo economico
O sempre e spesso con gli occhi dell'industria manifatturiera
Quindi il dibattito economico e politico spesso
E di riflesso molto centrato sul settore manifatturiero sull'export sulla fabbrica e credo questo invece è un fatto che dovrebbe essere cambiato e ho portato alcuni elementi
Che che cercano di illustrare questo l'ira presente nera una è un fatto di cui si lamentano tutti ovviamente però penalizza di più i fattori il settore dei servizi perché sono a più alta intensità di manodopera
Quindi lira un male necessario o meno per tutti però senz'altro penalizza is servizi più dell'industria
Contributi oneri sociali c'è di fatto o un ci sono di fatto i meccanismi di sussidiarietà del dei servizi verso l'industria
I contributi a il conte tariffe Linda e l'identità economica di malattia e contributi diritti pensionistici tendono a favorire di fatto il settore manifatturiero industriale di fatto c'è un o una situazione di sussidiarietà del commercio e dei servizi verso
L'ultimo importante
Quello che ho chiamato Quaggio colazione
Ma prima di tutto credo che i contratti di lavoro i contatti di part-time di nuovo o riflettono più le esigenze del dell'industria e qua la situazione che il commercio a esigenze di part-time di flessibilità di orari e così via molto più alte dell'industria
Molto più attento strati di questa importante di nuovo lo sviluppo del settore di servizio richiede una flessibilità che la grande fabbrica richiede meno su alcune elementi l'ultimo esempio con riportato e il tema dei contratti di formazione dei patti frazione che era nel passato uno strumento importante per consentirà l'azienda avere posizione d'ingresso a costo più basso
Ed è stato di fatto soppresso sostituito con contati inserimenti che sono più di più difficile applicazione
Anche questo in qualche modo rappresenta questa visione da Fabrica centro perché se ho capito bene di fatto nasce dalla dalla costatazione del dal punta europea Keiko tardi frazione di fatto è una specie di aiuti di Stato e quindi favorisce favorisce l'azienda manifatturiera italiana verso una tedesca per esempio questo è vero per il settore manufatturiero non è vero per i servizi servizi di fatto non hanno compiuto e concorrenza tra mercati quindi di fatto sulla soppressione di questo contratto è un altro esempio in un certo senso di una visione impostata sulla fabbrica impostata sulle industrie che esportano che penalizza di nuovo il settore dei servizi
Questo è la sintesi io credo che il
Il lo sviluppo economico di questo Paese come lo sviluppo economico di tutte le economia avanzate
Dipende in gran parte dei servizi prato dicevamo industrie economie avanzate
Voi sapete quale il saldo occupazionale nel fabbriche cinese negli ultimi quattro anni
Il saldo occupazionale nelle fabbriche cinesi di tutti quattro anni e meno quindici milioni di posti di lavoro
Sì in Cina
La fabbrica a una perdita netta di posti di lavoro perché l'aumento di produttività molto forte
Nel industria cinese in realtà va più forte dell'aumento con dell'aumento del del del business cinese quindi realtà in gran parte dello sviluppo occupazionale anche in Cina è fatto nel servizio
Qui questo è vero in Cina ed era a maggior ragione è vero delle economie occidentali
Credo che se alcune scelte coraggiose sul fronte di misura per la concorrenza e sul fronte della gestione del costoso
Grazie
Venne intanto ci hanno raggiunto l salutiamo il ministro Damiano il senatore Sacconi Raffele Bonanni e Guglielmo Epifani grazie ancora per essere oggi dico
L'ultimo libro verde della commissione R che il titolo modernizzare il diritto del lavoro per rispondere alle sfide del ventunesimo secolo
Quel che scrive il racconto di quello che è stato fatto su questo terreno in Italia e le sue relazioni con la pratica concreta della contrattazione in particolare nel terziario abbiamo pensato di affidarla al professor Michele Tiraboschi
Sì buongiorno io conto di fare un intervento per stanza sintetico anche perché una relazione scritta che certe andare nel dettaglio questo anche perché su tematiche come queste se analizziamo prospettive di scenario penso sia sbagliato accostarsi al tema mediante un'analisi di istituti tecnici di dettaglio non è questo il compito credo del giurista del lavoro qui invece occorre capire quali sono le sfide i temi decisivi per far questo bastano effettivamente poche parole mai abbiamo un dato ovvio di partenza erano già richiamato in molti e cioè che per analizzare questi scenari prospettive che riguardano il settore del del terziario che modo appuntamenti che si sono sovrapposti il l'appuntamento della rinnovo del contratto settore
Che viene poi a sovrapporsi all'apertura dei tavoli di concertazione
A livello generale ecco questo sembra un dato di una coincidenza temporale nulla più invece io vedo una fortissima sovrapposizione di contenuti di logiche e di strategie per il settore
Credo cioè che sia evidente che un intervento di tipo legislativo di tipo normativo sul settore rischi di intervenire
Su degli equilibri che comunque siano raggiunti nel corso della precedente
Tornata contrattuale e che oggi invece sono molto incerti quindi la riflessione sugli scenari e prospettive del settore deve partire da quello che potrebbe a cadere
Sul tavolo nazionale della concertazione bianco che io credo che non sia tanto
Una questione di singoli istituti in queste settimane in questi mesi abbiamo parlato moltissimo di alcune tipologie contrattuali flessibili ma ho parlato dello staff leasing del lavoro a chiamata dello stesso contratto di inserimento che mira citato prima sembrano questi temi di riflessione io non penso che siano questi i temi di riflessione
I temi di riflessione sono invece sulla domanda di fondo
A cosa serve la regolamentazione del diritto del lavoro a cosa servono le norme e le regole del diritto del lavoro
La legge Biagi che noi abbiamo analizzato in termini di flessibilità o precarietà e quindi abbiamo ha cercato di valutare per singoli istituti in realtà aveva fatto un salto qualitativo credo dal punto di vista dell'impostazione cioè a cosa serve il diritto del lavoro
La sfida la riforma Biagi che credo che sia molto utile molto interessante il settore del terziario e servizi
E stata quella di dire che le regole del diritto al lavoro
Hanno sì una funzione storica importantissima che di tutela
Del lavoratore ma questo non può ridursi come come contrapposizione
Alla considerazione che il mondo all'impresa che va be'allora sono norme che creano vincoli impicci sono norme da aggirare da evadere come dimostra quella realtà del del settore che ha anche alcune manifestazioni di forme di lavoro grigio di lavoro irregolare non la sfida la legge Biagi che poi la sfida contenuta
Nel libro verde della Commissione europea quelle dire che il diritto del lavoro è anche uno strumento di protezione uno strumento che crea e realizza modelli organizzativi modelli gestionali
Se la sfida lo scenario che viene posto in discussione quella di mettere al centro il consumatore il cliente e quindi il servizio per il cliente chiaro che occorrono strumentazioni modelli organizzativi incentrata sul cliente incentrata sul modello organizzativo
La Sea la legge Biagi credo che si è quindi e stia anche nell'altra riforma che messa in discussione a livello ministeriale quella del lavoro a tempo determinato
Nel venire veniamo da una da una cultura giuridica molto formalista molto rigida molto tecnica
Che guarda caso è tutta incentrata su impianti modelli organizzativi statici standardizzati la fabbrica che ha delle esigenze standardizzate che dei modelli standardizzati istruttore servizi Mona questi modelli queste esigenze
E a cui si spiegano alcune tecniche normative
Che oggi vengono messe in discussione innanzitutto la revisione della disciplina sul lavoro a tempo determinato
Ne abbiamo una disciplina che recepisce un accordo interconfederale del due mila uno che dice che si può ricorrere a questo strumento in presenza di ragioni tecniche organizzative e produttive questa è la filosofia dalla legge Biagi vegetali non dice
In maniera e però non ha dettagliata tassativa quale un modello organizzativo la regina ci crede che i modelli organizzativi devono concertare concordare a livello nazionale e aziendale imprenditori e sindacati non è questione di legislatori
La legislazione precedente invece evidentemente da un'altra impostazione erano cioè dei modelli predeterminati in astratto e chiaramente orientati al modello della fabbrica modello industrialista io credo che questa impostazione
Vada rigorosamente difesa cioè individuare le esigenze tecniche organizzi e produttive non è un compito di un legislatore
Questa era la svolta del due mila uno quindi prima della legge Biagi questa la svolta che la legge Biagi poi ha recepito in tutti i suoi istituti per quanto riguarda i modelli di esternalizzazione ma anche di internalizzazione del lavoro nell'impresa per quanto riguarda i contratti a contenuto formativo per quanto riguarda le articolazioni modulazioni degli orari dei tempi di lavoro
Cioè è una tecnica di legiferazione per clausole generali per norme a perde questa è la rivoluzione l'impianto di fondo
Che forse non è sotto peraltro conto colto fino in fondo di questa legge quindi credo che sia sbagliato nel nell'affrontare la tematica del lavoro e gli scenari le prospettive
Entrare in norme tecniche di dettaglio istituto per istituto è la filosofia e l'uso di questo strumentazione che viene messa oggi in discussione quindi se vogliamo tornare a modelli rigidi predeterminati e lenti tassativi
Che poi vengono messi a disposizione degli operatori economici aziendali ma degli stessi sindacali con i sindacati con pochi margini di manovra
Questo ripeto è lo sci dalla legge Biagi che mi sembra sia largamente anticipato anticipatore di quelli che sono poi gli scenari europei il libro verde che veniva indicato prima e su cui mi ha chiesto una mia e riflessione e proprio questo il libro verde fa una denuncia molto importante evidenziando i paradossi dei nostri mercati lavoro del mercato lavoro italiano in particolare perché dice
Che per le imprese c'è troppa poca flessibilità per i lavoratori ci son troppi insicurezze troppa precarietà perché è questo
Come è possibile che e ci sia questa contraddizione per cui i lavoratori pensano che ci sia troppa instabilità insicurezza incertezza e però gli imprenditori non sono contenti di questa legislazione che sembra idealistica che sembra consentire tutto perché stiamo parlando di due piani che mai comunicano il piano formale il piano Stratton le regole del diritto lavoro che rimangono firme
Nei codici nelle leggi nelle sentenze giudice per quella che è la realtà organizzativo operativa che si sta sviluppando secondo modelli che non trovano per la presentazione in chiave
Formalistica in chiave giuridica questo il punto di svolta tant'è vero che il libro verde dice attenzione perché se noi analizziamo lo sviluppo delle forme di lavoro atipiche temporanee o vogliamo chiamarle precarie
Questo è dovuto a un uso distorto che si fa di questi strumenti probabilmente perché non esistono adeguate e coerenti possibilità di utilizzo degli altri strumenti in particolare del contratto di lavoro a tempo indeterminato
Qui peraltro libro verde dice che quello che occorre fare incrementare tanto lavoro a tempo indeterminato che lavoro a termine non fa differenziazioni come facciamo noi oggi nel nostro dibattito per cui lavoro a tempo determinato
Buono e lavoro a tempo determinato a termine è cattivo
Il mercato è lavoro che conosce tassi di economia sommersa fra il ventitré e il sette per cento del PIL con circa quattro milioni e mezzo cinque di lavoratori in nero credo che sia abbastanza paradossale direi che lavoro a termine è un contratto cattivo i lavoratori temporanei sono meno di due milioni su ventitré milioni
E di unità lavorative
Di questi due milioni un terzo sono lavoratori in contratti a contenuto formativo che quindi non penso siano contratti precari tanti invece non ci scandalizziamo se questa economia sommersa questa economia grigia dilaga si sviluppa proprio perché non trova dei canali formali di emersione su cui invece il dito lavoro deve insistere quelli proverrebbe
Io faccio un brevissimo cenno richiama guarda caso dei modelli di successo alla Danimarca che tutti citano Latini Marche un sistema in cui la libertà di licenziamento è ampia massima possibile ma nessuno ha paura
Della flessibilità in uscita tre che esistono viene detto in tutti tutti i giorni anche oggi sul Sole ventiquattro Ore che c'è comunque una rete di protezione fortissima che non sono solo ammortizzatori incentivi ma anche moderni servizi per l'impiego adeguate forme di transizione raccordo fra un'occupazione all'altra
Che il nostro Paese non conosce questo il titolo secondo la legge Biagi famosa legge sulla flessibilità che invece cerca di organizzare strutturare dare infrastrutture al nostro mercato lavoro qui ancora poco è stato fatto
Però non cita sul modello danese
Il libro verde cita il caso della recente legge austriaca
Sulla flessibilità in uscita la legge spagnola sulla figlia uscita lo scambio semplice voi più lavoro stabile a tempo determinato dei di allentare le regole in uscita qui ci sono norme indicate maniera precisa su quelli che sono le indennità agli indennizzi
In caso di licenziamento
Io su sugli scenari le e le e le prospettive penso che sia proprio questo è il punto di riferimento cioè se vogliamo al di là delle norme di dettaglio tornare
Ha una logica giuridica formalistica che va bene per modelli standardizzati ossificato i del lavoro se invece vogliamo consegnare agli attori delle relazioni industriali
Degli strumenti dei modelli che vengono poi gestiti caso per caso territorio per territorio azienda per azienda
Quindi lei Fassino andrebbe portata tanto
Sulle regole le tecniche e giuridiche del diritto del lavoro quanto sulle regole di funzionamento del sistema di relazioni industriali questo penso sia il punto fondamentale su cui ragiona
E qui io credo che vi siano enormi potenzialità inespresse nella normativa di riferimento la legge Biagi Pino citati i primi contratti di formazione lavoro tecnico di formazione lavoro i vecchi contratti
I famosi c'è stelle sono stati eliminati non solo e non tanto per una incompatibilità con la normativa comunitaria in materia di aiuti di Stato ma anche perché era una formula altamente ipocrita
Erano contratti a contenuto formativo alcuna formazione praticamente non c'era
Ma erano forme surrettizie
Di ingresso a basso costo il mercato lavoro le cose vanno chiamate con il loro nome vogliamo di contratti di inserimento a basso costo questi si chiamano contratti d'inserimento lavoro ma allora l'incentivo economico
Non va dato alla lavoratore più promettente appetibile sul mercato giorni per le speranze badato invece alla fascia debole all'over cinquanta esposto processi produttive a donne che vogliono rientrare nel mercato e lavoro che potrebbero avere nei servizi
Ampio opportunità d'ingresso vi dicendo questo credo che se uno scambio ragionevole incentivo economico non va sprecato deve essere mirato selettivo e non dato come forma occulta di incentivazione
All'impresa e va dato in forme mirate quindi laddove esistono necessità per i giovani oggi c'è uno strumento credo importantissimo su cui non ci devono essere delle contrapposizioni di tipo ideologico o di altra natura che si chiama apprendistato dopo tre anni di applicazione la legge Biagi nel settore del terziario l'apprendistato zoppica fa fatica non tanto credo per colpa dell'impianto in serie della legge ma perché qui per vincoli costituzionali ci sono rimandi a leggi regionali
Domandiamoci quante leggi regionali sono intervenute per governare questi territori tre garantire quelle forme di ingresso con contenuti formativi sono quattro cinque leggi regionali di cui peraltro anche queste solo due o tre operativi
Mancano intese concertative a livello nazionale un accordo interconfederale
Sull'apprendistato era possibile e praticabile
Dopo la legge Biagi si è avuto un accordo di transizione sul vecchio cioè Felle un accordo unitario sul conto insediamento non si è avuto un accordo sul contratto di apprendistato che pure sarebbe questo uno strumento interessante appetibile
Anche perché risponde ad esigenze di riduzione del costo del lavoro quindi le potenzialità sono enormi nella relazione entro nel dettaglio qui o poco tempo poco spazio
Direi che per capire se queste potenzialità e queste sfide vengono accolte
Interlocutori che devono dare una risposta sono evidentemente le parti sociali sono le parti sociali che possono chiedere immagino legislatore un intervento di sostegno sussidiario
Per poter ragionare in termini sereni sul governo dei mercati occorrono nuovi ammortizzatori però anche qui noi ripetiamo in continuazione che servono nuovi ammortizzatori sociali
Ci siamo dimenticati che esistono normative di legge circolari ministeriali che già attuano logiche di workfare
Cioè il dire che chi prende un sussidio pubblico deve attivarsi attraverso percorsi formativi o attraverso vice primo lavoro congruo altrimenti viene un incentivo sono norme di legge che nessuno oggi applica se questa è la filosofia che tutti enunciamo sugli ammortizzatori ma non l'applichiamo laddove norme esistono io credo che una riforma degli ammortizzatori sarà difficile da sviluppare ecco l'ultimo punto per dare l'impressione su questa connessione
Come viene impostato un rinnovo del contratto del terziario quando è in corso si sta avviando una riflessione più generale sulle riforme del mercato il lavoro del diritto del lavoro
Qui mi sembra un'interpretazione che do io ma poi ci sono gli attori protagonisti di questi accordi che diranno meglio
Che l'intesa sindacale CGIL CISL e UIL
Del cinque di febbraio su come presentarsi al governo per la riforma del mercato del lavoro la concertazione contenga due risposte chiare nette che vanno coltivate la prima e che occorre sostenere e rafforzare le sedi contrattuali la contrattazione collettiva si dice ogni livello non vedo gerarchia e questo penso sia un tema importante anche per governare presidiare i territori e per rilanciare il tema deve Theta
E se come mi pare di leggere e nella parte finale del documento
Un invito una richiesta c'è scritto in questo documento atti la flessibilità organizzativa gestionale sia materia di competenza dell'autonomia collettiva io penso che se le parti sociali tornano ad essere protagoniste
Di del governo delle regole del mercato lavoro faremo grandi passi in avanti senza avere queste incertezze queste dispute ideologiche che ci alternano di cambio di legislatura in cambio di legislatura questa materia
Da governare attraverso cosa ne collettiva se la cosa funziona viene accolta penso che la palla deve essere colta dal rinnovo del contratto collettivo del settore dove allora le logiche vengono gestite autonomamente attraverso evidentemente
Una rinnovato sistema di Lazio industriali non servono credo dei grandissimi accordi enfatici di concertazione per rilanciare l'azione industriali le relazioni industriali sono un metodo non sono parole da mettere nero su bianco ma sono un metodo un metodo di collaborazione e cooperazione per risolvere problemi del lavoro proviene lavoro che sono ben presenti a tutti gli interlocutori chiaramente partendo da esigenze e interessi contrapposti pensare che questi problemi possono essere risolti sul piano normativo attraverso riforme legislative è un'utopia tra
Bene si conclude qui la prima parte della nostra discussione ci ha raggiunto anche Luigi Angeletti li ringrazia ma continui per la sua presenza credo che tocchi Adalberto di odi ora animare il panel
Il Cavaliere
Clemente