La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 19 minuti.
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Rubrica
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Buongiorno agli ascoltatori di Radio Radicale sabato ventotto luglio questo l'appuntamento con la rassegna dei giornali internazionali a cura mi David Carretta in apertura
Questo oggi ci occuperemo di Italian
E di riforme con
L'economista il settimanale britannico uscito
Ieri nelle indico le europee che
A
Pagina trenta pubbliche ampi
Un commento analisi dal titolo la dolce pensione i vecchi politici falliscono nella gestione
Della crisi demografica dell'aumento dell'età della popolazione italiana non solo su questo però
The Economist si esprime cioè sulla riforma delle tensioni annunciata dal Governo Prodi la realtà scrive tra l'altro settimanale che la spinta riformista del governo si è indebolita visibilmente
Sempre con un'economia se poi ci occuperemo di un'altra questione che ha caratterizzato l'attualità politica della settimana anche si sta chiudendo cioè di ci occuperemo di Turchia e delle
Elezioni politiche di domenica scorsa la vittoria
Del partito islamista del Primo Ministro Recep Tayyip Erdogan
Islam democrazia la lezione turca il titolo di un editoriale dell'economista i partiti islamisti che seguono le regole deve essere consentito di vincere le elezioni sempre a proposito di Turchia
Vedremo ancora editoriale per Washington posto secondo cui quella di Recep Tayyip Erdogan una vittoria al momento giusto perché dimostra
Che
La democrazia e l'Islam moderato possono essere un un buon x
In chiusura poiché ci occuperemo di un avvenimento ci sarà questo fine settimana un avverti c'era cambia Devid tra il
Presidente americano Bush e il nuovo Primo ministro britannico Gordon Brown
Alcuni si aspettano cambiamenti nella politica estera di Londra in particolare sulla questione irachena altri meno nomi proporremo un'analisi di Brian Nolt on dall'International Herald Tribune
Secondo cui Bush ha una chance di comprendere i punti di vista lo stile del nuovo leader britannico
E poi leggeremo anche un'analisi dal Financial Times di Philip Stephens che avverte che non c'è da aspettarsi molto in termini di cambiamenti nella politica estera di Londra
Ma cominciamo con l'Italia e le riforme la dolce pensione un titolo che trovate a pagina trenta
Sull'Economist di questa settimane in vecchi politici falliscono nella
Gestione del
Dell'innalzamento dell'età della popolazione italiana
Scrive
L'Economist in questi giorni nemmeno in Cina e politici lavorano tanto a lungo quanto quelli italiani
Il Presidente Giorgio Napolitano ha ottantadue anni il Primo Ministro Romano Prodi il Ministro dell'Economia Tommaso Padoa Schioppa ne hanno sessantasette
Eppure questa gerontocrazia sembra sempre più riluttante a spingere il resto della popolazione italiana perso vite lavorative così lunga al contrario
Gli uomini italiani smettono di lavorare iniziano vivere sulle spalle dello Stato sessanta virgola sette anni tra i più giovani in Europa
Per contro in Svezia i lavoratori maschi continuano fino quasi sessanta cinque anni
L'Italia non può permettersi pensionati così giovani pensionamenti così facili scrive l'Economist perché ha una due popolazioni che invecchia non di più in Europa
E perché il livello al livello più alto sia di spesa pensionistica circa quindici per cento del PIL sia di debito pubblico circa al centosette per cento del prodotto interno lordo
Per due volte negli ultimi dodici anni governi Romanino hanno cercato in modo riluttante di affrontare questa anomalia
Il venti luglio scorso è stata la volta di Romano Prodi ma dopo mesi di duri
Negoziati e scambi con i sindacati la Confindustria non è stata invitata e con l'acqua dizione di centrosinistra tanto frammentata
Prodi alla fu alla fine ricorda in
L'economista fatto marcia indietro rispetto alle precedenti riforme il Governo Berlusconi infatti aveva deciso di alzare l'età minima per andare in pensione da cinquantasette a sessanta anni il prossimo
Primo gennaio e quindi gradualmente a sessantadue anni entro il due mila quattordici
Secondo l'accordo Prodi quelli il cui lavoro è definito usurante potranno continuare ad andare in pensione a cinquantasette anni per sempre
E tra questi privilegiati non ci sono solo i minatori
Ho cose simili ma
Anche autisti di autobus e operai che hanno compiti
Il ripetibili ripetitivi insomma circa il sei per cento dalla forza lavoro per gli altri italiani età della pensione salirà al prossimo anno ma sulla cinquantotto anni non ha sessanta
Nel due mila tredici quelli che avranno trentasei anni di contributi lavoreranno fino a sessantuno anni quelli che avranno più di trentasei anni di contributi potranno continuare ad andare in pensione prima
Padoa Schioppa valutato il costo di queste concessioni in dieci miliardi di euro su dieci anni metà di questa somma dovrebbe venire dai risparmi generati da una razionalizzazione della burocrazia del welfare ma in realtà scrive l'Economist il risultato non è garantito
E la differenza dovrà essere coperta da un aumento dei contributi
La chicca Vito l'azione del Governo sulle pensioni per il settimanale britannico evidenzia il crescente potere dei sindacati
E dei due partiti comunisti all'interno della coalizione di Prodi
All'inizio il loro impatto che però si è dimostrato anche sulla fine anziani e due mila e sette fatta di tasse sospese all'inizio il loro impatto era stato limitato dalle liberalizzazioni promosse dai ministri centristi
Ma la realtà è che la spinta riformista si è indebolita visibilmente lo dimostra il fatto che le riforme
Annunciata e sulle
Liberalizzazioni sono meno incisive di quanto ci si aspettasse
Il ricatto politico della parte sinistra quella coalizione evidente scrive l'Economist alcuni però dicono e i comunisti
Non solo solo stacco lo al miglioramento della competitività italiana anche i centristi difendono i loro interessi acquisiti
Bloccando per esempio i tentativi di ridurre la spesa pubblica io montare la concorrenza nei servizi
E di infrangere mettere fine ai privilegi delle professioni come in Ontario gli architetti non possiamo andare avanti così dice treat Siziano Treu senatore del centrosinistra che è preoccupato della caduta di popolarità del Governo
Il più grande rischio di essere visto come il Governo delle tasse della burocrazia e dello statalismo così dunque
L'Economist in questo divertente ma per certi aspetti drammatico articolo sullo Stato delle riforme in Italia rimaniamo sul settimanale britannico vogliamo occuparci anche di Turchia con
L'avvenimento che ha segnato
L'inizio della settimana politica in Europa cioè elezioni politiche vinte dal partito islamista del Primo Ministro Recep Tayyip Erdogan
Islam democrazia la lezione turca il titolo di un mondo editoriali dell'economista i partiti islamisti secondo il settimanale a quelli che seguono le regole democratiche deve essere consentito di vincere le elezioni
Scrive l'Economist l'ampia vittoria del partito al Governo la cappa Pinto nelle elezioni politiche di domenica è un eccellente risultato
I grandi scontri politici le minacce di intervento da parte dei militari l'invasione dell'Iraq il ritorno del nazionalismo la fine annunciato Dell'amicizia con l'Europa e Stati Uniti tutto questo più un governo islamista in una Repubblica laica
Avrebbero potuto costituire una ricetta per
Problemi colpi di Stato proteste altro ma in realtà la Turchia vissuto elezioni democratiche senza violenze maggiori e con una grande partecipazione oltre un chiaro risultato
Tra le altre cose le elezioni sono stato un no secco degli elettori turchi all'esercito esercito che aveva cercato di interferire nella scelta dell'AKP per la Presidenza della Repubblica
Anche se i turchi continuano a rispettare i loro militari la maggior parte di loro ritiene che non
Che che che l'esercito non debba intervenire in politica i turchi hanno anche premiato un Governo che ha dato a buoni risultati
E invece punito e partiti dall'opposizione che offrivano un politiche inquirenti e poco convincenti e questo scrive l'Economist esattamente il modo in cui una democrazia deve funzionare
L'esercito non ha alcuna ragione legittima per intervenire ora tanto più che il Governo continuerà ad essere molto cauto rispetto alla sua stessa agenda islamista
Molti elettori turchi possono volere infatti la fine del divieto di portare il velo negli immobili pubblici ma mostrano poco appetito
Per un allontanamento più radicale dal secolarismo ma c'è anche una lezione turca per il futuro della democrazia nel resto del mondo mussulmano giungere economista anche se bisogna andarci cauti
Ci sono molte strade verso la democrazia e la scelta giusta dipende da posto a posto la Turchia ha una storia straordinaria che l'Economist riassume così l'istituzione di un impero
Poiché il califfato la sconfitta è la prima guerra mondiale la dissoluzione del califfato e un Governo autocratico da parte di un morto modernizzatore che ha spinto l'Islam ai margini
E dopo un altro mezzo secolo e con l'emergere di un partito islamista che appare moderato abbastanza per
Che
Sia
Ritenuto in grado di tenere le redini del Governo insomma la Turchia ha tenuto l'Islam fuori dalla vita politica per decenni prima di per me i teli di tornare in una versione più duro curata il problema con questo approccio a parte la lunga attesa e che le cose possono andare malissimo sia
Quando si esclude l'Islam sia
Nel momento in cui lo SOFA lo si fa rientrare
Per esempio nel primo caso basta guardare all'Iran vicino della Turchia negli anni Venti razza Cha ha cercato di imitare le riforme secolari dica malata turca
Non denunciando l'economia la Società del suo Paese e riducendo pesantemente al ruolo dell'Islam agli iraniani non hanno preso bene questa modernizzazione a tappe forzate
Il risultato paradossale è stata la rivoluzione di Khomeini nel mille novecentosettantanove un esempio
Dio in della fase di rientro dell'Islam in politica andato a male invece l'Algeria nel mille novecentonovantadue
In questo caso la leadership laica
Ha perso i nervi dopo aver deciso che l'opposizione del fisserà abbastanza moderna per poter permettere di correrlo lezioni lezioni che però al fissa vinto e così alla fine del partito al Governo l'esercito hanno deciso di cancellare al secondo turno delle elezioni
Con conseguenze catastrofiche perché nella guerra civile successiva più di duecento mila algerini sono morti
Ma qual è la differenza tra il fisso algerino e l'accappatoio meglio perché scrivere economista la capi di Recep Tayyip Erdogan ha deciso di adeguarsi alle regole della democrazia
Alcuni diranno che la risposta risiede nella Costituzione laica e alla presenza di un forte esercito laico
Che è pronto intervenire in politica nel momento in cui i politici minacciano di superarle la linea rossa
Ma questa risposta potrebbe essere un po'troppo cinica la risposta più corretta per l'economista e la forte disciplina anche la cappa piste dato sperimentando la democrazia
Il partito di Erdogan sa che il suo successo politico e la sua legittimità dipendono dalla capacità di ascoltare davvero gli elettori il che significa far diventare moderate le ambizioni Isla miste e obbedire alle regole del gioco democratico
Se c'è una lezione più grande per il mondo musulmano
Sta proprio in questo i partiti islamisti che si dichiarano pronti dimostrano di rispettare le regole del gioco
Devono poter partecipare alla politica elettorale così come in Turchia
E anche se questa prescrizione appare ovvia questo
Non è ancora accaduto in luoghi
Dove ce n'è molto bisogno in Egitto per esempio i fratelli musulmani rimangono fuori dalla politica nonostante la loro crescente popolarità
Per l'economista e tempo di farle entrare
Anche Washington post parla di una vittoria al momento giusto in Turchia perché
Ero dogane dimostra che la democrazia e l'Islam moderato possono essere un buon mix questo il titolo di un editoriale di ieri
Scrive quotidiano americano le ragioni a favore della democrazia in Medio Oriente di un Islam moderato l'ho ricevuto una spinta forte dalle lezioni
I domenica in Turchia il Partito della Giustizia e dello sviluppo la cappa Piquet guidato da un primo ministro recepite dogane
Religioso liberale Proci dentale ha ottenuto un successo convincente provocando una netta sconfitta non solo della sinistra e dei nazionalisti ma anche dell'esercito turco
I militari
Militante mente secolari Istica hanno costretto il Governo
A convocare elezioni anticipate dopo aver minacciato di intervenire nel sistema politico lo scorso aprile
I risultati elettorali dimostrano che i turchi non condividono i timori di un esercito e che soprattutto che rifiutano
Il suo coinvolgimento la Turchia ricorda il posto è diversa dei vicini arabi incluso Iraq ma il successo dell'AKP sia come partito di Governo sia nelle elezioni
Sta dimostrando che i partiti politici che hanno radici sta miste
Non solo possono far parte di un sistema politico democratico ma addirittura rafforzarlo
Ero dogane come molti turchi fedele musulmano ma non ha nulla nei suoi non ha fatto nulla nei suoi cinque anni al potere
Per l'Islam usare il Governo turco e ridurre i diritti dei turchi laici al contrario ha spinto per riforme di libertà inclusi più diritti per le donne
Ha presieduto un boom economico determinato dal commercio internazionale da investimenti ha fatto pressioni per l'ingresso della Turchia nell'Unione europea
E ha tenuto un atteggiamento moderato rispetto
All'Islam anche se le elezioni gli hanno dato ragione il meglio che può fare dogane continuare evitare uno scontro per esempio con in militari che appunto minacciato intervenire ad aprile
Rispetto la candidatura di abuso la oltre la Presidenza
Il primo ministro ha già lasciato intendere che cercherà un candidato di compromesso
Per quel posto ma dovrà anche resistere i falchi dell'esercito e al nuovo Parlamento che stanno facendo pressioni per un intervento militare turco nel nord dell'Iraq i turchi infatti hanno bisogno di altre riforme economiche di investimenti stranieri di integrazione con l'Europa
E tutto questo potrà accadere solo se i leader del Paese eviteranno di soccombere un'agenda nazionalista o islamista
Serve dove manterrà questa rotta arrecherà beneficio non solo suo Paese
Ma anche a tutta la problematica Regione che sta attorno al Turchia così
Il Washington post nel suo editoriale di ieri
Chiudiamo con un avvenimento che non c'è ancora stato ma ci sarà nel fine settimana e il vertice a Camden vide il primo tra la Presidente americano George darvi un bus è il nuovo Primo ministro britannico Gordon Brown
In molti si aspettano cambiamenti nella politica estera americana in particolare sui la Ca'Foscari stanno il terrorismo in realtà l'International Herald Tribune con un'analisi di Brian Nolt torna spiega che
Non sarà proprio così ricorda altri di un'apertura quando il Presidente Bush ospito per la prima volta Toni Blair Rancan devi nel febbraio due mila e uno le aspettative erano basse
Blair aveva molto meno in comune con il nuovo presidente conservatore rispetto al suo predecessore democratico Bill Clinton con cui passava ore intere a discutere di una terza via centrista
Per contro quando Bush venne chiesto Ambush venne chiesto la fine dell'era Blair che cosa i due adesso in Comune Presidente ha risposto scherzando beh usiamo tutti e due lo stesso dentifricio col che i tre
Quella relazione costruite in parte su un umorismo condiviso in parte sul senso comune della centralità storica della relazione americano britannica
Ha dato il meglio di sé almeno fino a quando Blair non è stato accusato di essere sottomesso al Presidente americano in particolare sull'Iraq queste sono per le altre in più sia le promesse sia i rischi per il successore di Blair
Promesse nel senso che
Brown probabilmente seguirà il suo predecessore
Tutti si aspettano che Brown e bus siano un po'come la quell'olio perché hanno stili diversi spiega un analista ma un altro non è d'accordo per Brown
Questo sarà un vertice molto importante in termini di credibilità come leader maggiore mondiale insomma il nuovo premier dovrà fare un po'di equilibrismo
In cui le differenziazioni di tono rispetto al Presidente americano
Possono essere più visibili rispetto alle differenziazioni sulla sostanza
Brown dovrà insomma camminare su una linea sottile per convincere gli Stati Uniti che non ci saranno sorprese e al contempo convincere l'opinione pubblica britannica di essere una persona molto diversa in molte questioni rispetto Toni Blair
L'agenda del summit sarà però incentrata su Iraq Iran in Afghanistan e Washington cercherà di ottenere un folto sostegno britannico tutte e tre le questioni
Vero è che sembra un mentre i britannici sparsi motivano per i conflitti in Iraq e Afghanistan appreso qualche distanza da Bush e Blair ed alle due guerre in particolare con la nomina nominandi Marcallo con Brown ex vice segretario
Dell'ONU molto critico nella guerra sottosegretario agli esteri va Brown sta emergendo come una figura più dura di quanto ci si aspettasse
Addirittura rifiutato di annunciare il ritiro delle forze britanniche dall'Iraq
Ha presentato misure antiterroristiche molto dure e non ha nemmeno escluso l'uso della forza contro l'Iran insomma temeva il Tribune come la tedesca Angela Merkel Brown potrebbe cercare di costruire una relazione pragmatica con bus
Criticandolo su questioni periferiche rispetto la guerra come Guantanamo non mantenendo intatta la politica britannica in Iraq o Afghanistan
E anche Philip Stephens sul Financial Times di ieri con un'analisi
Riteneva che non c'è molto da aspettarsi in termini di cambiamento
Il columnist del quotidiano da siti in sostanza dice che Brown un po'volere tutto dalla vita cioè essere vicino alla Casa Bianca senza pagare il costo di essere troppo vicino bus
E quindi appunto non c'è da aspettarsi cambiamenti
Nella politica estera britannico staremo a vedere quanto accadrà nel fine settimana cambi vide abbiamo concluso David Carretta una buona giornata l'ascolto di Radio Radicale
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