Più Europa sociale per fare l'Europa

Grazie grazie grazie ai fotografi richieste
Sì
Poi parlate voi
Poi
Si può
Presidente
Con un qualche ritardo cominciamo
Questo importante confronto su un tema anche per Milano
Decisivo come quello
Relativo al rapporto tra lavoro diritti dimensione europea
Lo facciamo con molti esponenti del Parlamento europeo col Presidente i democratici di sinistra Massimo D'Alema corresponsabile del dipartimento economico Cesare Damiano e molti altri ospiti tra cui di casa e Antonio Panzeri
Parlamentare europeo
Milanese
Io voglio solo ringraziare il gruppo del Partito Socialismo europeo il dipartimento economico nazionale l'assegno fondazione italiani europei per aver scelto Milano per questo
Per questo confronto
E detto questo per introdurre la mattinata do la parola Emilio Gabba aglio che illustra i temi che saranno in discussione questa mattina
Grazie
Buongiorno a tutti
L'Europa sta sociale sta tornando d'attualità
L'Europa sociale
Che è stata in qualche modo la Cenerentola del processo di costruzione europea
Riprende un porto importante sulla scena delle riflessioni
Su come fare uscire la il processo di integrazione europea dalla situazione di stallo per non dire di crisi
In cui
Esso si è venuto a trovare soprattutto seguito dell'esito negativo dei referendum sul Trattato costituzionale come sapete in Francia e in Olanda d'altra parte questo ritorno sulla scena in primo piano
Mi sembra inevitabile perché proprio le insufficienze limiti ritardi della dimensione sociale della costruzione europea
Sono stati al centro di critiche molto forti
Da parte del mondo del lavoro dell'organizzazione sindacali cittadini specie nel caso francese
Ma anche da parte critiche rilievi
Insoddisfazione anche da farsi fra le organizzazioni sociali sindacati la Confederazione europea dei sindacati per esempio che pur ci sono spesi a favore del Trattato costituzionale considerandolo certo non il punto d'arrivo
Ma un passo antiche quello possibile forse anche per gli aspetti dei diritti
E che la politica sociale in questo contesto i rapporti di forza politici e sul piano europea
D'altra parte anche interessante notare che proprio nelle prime riflessioni su come uscire da questa situazione di stallo il tema sociale venga in primo piano
Nuovo governo di coalizione tedesca e inglese la cancelliera Merkel per esempio o hanno proposto o l'ha lasciato intendere che una ripresa di discussioni intorno al terzo costituzionale non potrebbe fare a meno per esempio
Di una de chiara azione solenne in materia di Europa sociale dalle gare al trattato
O anche il presidente francese Chirac parlando di una possibilità per la Francia di avanzare delle proposte nuove in materia di costruzione europea al di là della crisi attuale ha detto che indubbiamente l'Europa sociale
è un tema importante e poi abbiamo tutti visto quali sono le posizioni del Partito del socialismo europeo e anche la recente dichiarazione di alcune fondazioni tra cui tagliare europei primo firmatario
Il compagno D'Alema e dove tra gli elementi di criticità
Rivolti a questa Europa figura anche appunto quello di una insufficienza della sua dimensione sociale e quindi della necessità per rilanciare l'Europa è il tema in fondo del nostro seminario per fare l'Europa più Europa
Più Europa sociale
Ora la sessione di questa mattina
E più direttamente rivolta riflettere su come la l'Unione europea abbia fin qui e debba soprattutto in futuro
Promuovere non solo il riconoscimento dei diritti sociali del lavoro ma anche la loro protezione e il loro sviluppo a partire dalle dalla situazione attuale e anche da quella Carta di Nizza che pur non essendo non avendo ancora piena validità giuridica in quanto è venuto meno sull'integrazione dettato costituzionale resta pur sempre un documento di riferimento
Altamente impegnativo
E che può già oggi rappresentare e per la corte di giustizia per esempio ha rappresentato in alcuni sentenze recenti un riferimento importante per la promozione di questi diritti
E che potrebbe anche nelle condizioni date permettere un rilancio delle politiche sociali europee sempre ce ne fosse la volontà politica io ricordo che un'altra carta
La carta dei diritti sociali fondamentali dei lavoratori europei approvate nel mille novecento ottantanove a Strasburgo specie per iniziativa di mite avevamo e di dell'ore di come pur non avendo e allora non accettato dalla Gran Bretagna dalla signora Thatcher pur non avendone con valvole giuridico vincolante fu il riferimento la base per un programma d'azione sociale
In Europa che ha coperto tutti gli anni novanta e che forse uno dei momenti più alti della politica della politica sociale europea ma allora si può dire c'era la volontà determinante dice dice Angelo
Però a partire anche dalla Carta di Nizza cosa si potrebbe fare per rilanciare sul piano dei diritti del lavoro i diritti sociali in Europa è l'altro elemento da esplorare questa mattina
Ecco come le parti sociali europee le organizzazioni dei lavoratori sindacali e datoriali struttura sul piano europeo possono contribuire attraverso la crescita di un sistema di relazioni industriali e di livello europeo strada sulla quale si sono collocati sfruttando le potenzialità del dialogo sociale europeo dal mille novecentottantacinque in poi
E acquisendo anche col Trattato di Maastricht il protocollo su ora qui trattato in vigore una capacità negoziale tra le parti a livello europeo che ha prodotto alcuni risultati di regolazione
Delle condizioni di lavoro in quel mercato e del mercato del lavoro come anche esse possono ma io penso personalmente contribuire fortemente a un rilancio dell'Europa sociale che necessaria quindi non c'è solo la via istituzionale legislativa all'Europa sociale c'è anche una via negoziale
Che può o contribuire fortemente un'ultima osservazione a questo proposito non solo ma anche a diciamo un'Europa sociale sufficientemente efficace
Capace di rappresentano un valore aggiunto per i lavoratori e per i cittadini ma c'è anche una un deficit di legittimità democratica di questa costruzione europea
Voglio solo notare che se della decisione potrà ritrovare solo la questione delle istituzioni ma anche della nascita di uno spazio pubblico europeo di una coscienza europea e di una a pratica
Sociale politica europea di Khalid transnazionale il ruolo delle parti in questo in quanto sono strutture che verte però gli interessi le organizzazioni degli attori economici e sociali possono giocare un ruolo importante non solo di regolazione
Di promozione dei diritti e di politiche sociali del lavoro e di sviluppo ma anche di legittimazione democratica
Sussidiarietà si potrebbe dire in questo senso e della stessa costruzione europea
Quindi lasciamo nel pomeriggio la riflessione sul modello sociale europeo il suo futuro che implica naturalmente una dimensione più vasta di quella dei diritti
E delle relazioni e industriali altre politiche vengono in campo innanzitutto la politica di sviluppo
E di
Creazione tipi di lavoro limitiamoci al tema più stretto dei diritti relazioni industriali in questo senso chiedo al professor Giarda e visse di volere svolge la relazione introduttiva in cui seguiranno gli interventi di diversi di diversi rappresentanti istituzionali e politici io stesso mi riservo di fare un secondo intervento in quanto è venuto meno l'ultimo momento la presenza del collega Walter Cerfeda della segreteria dell'accesso e
Penso di poterlo rimpiazzare facendo riferimento alla mia precedente esperienza di lavoro già
Grazie Emilio
Grazio anca Alia organizzatori di casta
Basta con questo convegno importante di avermi invitato fio
Prodi parlano in un mio meglio italiano che poi tanto meglio non è
Lì elementi comuni dal modello sociale europeo
Quelli che uniscono o debbono unire
I singoli paesi membri sono due
Primo un alto livello di protezione sociale contro i rischi della vita e da lavoro
Secondo una tradizione e un prassi però il dialogo sociale
Questi elementi comuni sono stati riconosciuti dal Consiglio europeo
Letta non mente dal consiglio di Barcellona né al due mila e due
Possiamo a firmare che la politica sociale coinvolge non solo l'assicurazione sociale e i delitti del lavoro ma anche alla politica dall'occupazione e le relazioni industriali
Per l'ottimismo possono essere e in alcuni Stati membri sono
Ress Orsa autonoma e altro regole da un di rito collettivo del lavoro dall'assicurazione
Dai lavoratori e dalla produzione sociale specialmente lo sfondo
Trancia un Mentana Lindon ter ma lo sono ancora di più no paesi nordici specialmente da scantinato
Poiché la relazioni in dischi Ali incidono direttamente sul livello lo sviluppo la qualità dall'occupazione l'importanza della religione industriali il suo Rolo autonomo nella creazione dei diritti e le politiche sociali a livello europeo
Riconosciuto in senso formale no Trattato di Maastricht e poi quello di Amsterdam dunque per valutare lo Stato della politica sociale in Europa dobbiamo riflettere sull'andamento dal religione industriale
Parlando dalla religione industriali europee
Non dobbiamo cadere nell'errore
Dal limitarsi a livello comunità
Quelle che si fa a Brussel a Strasburgo
Invece occorre considerare a tutti i livelli in dicembre quelli nazionali regionali e quello europeo
E chiederci comma intera agiscono
Per stimare quale il valore aggiunto per l'attività e dalla trattativa europeo
Dobbiamo appunto primo considerare quale assomma o i problemi allo Belloni nazionale
Io vorrei ribadire che io riporti e i modelli nazionali lavoro tanto differente fra loro
Vivono un momento di grande difficoltà
Alcuni credo quello tedesco ma anche quello italiano
Sono infatti in piena crisi
Queste difficoltà sono cresciuto Mammano con più basso livello della crescita economica
Con i vincoli dall'euro
La stagnazione della crescita della produttività
La difficoltà di gestire la flessibilità e la mobilità del lavoro
Io più grande distacco fra la grande e piccolo impresse
Le indebolire piccola tutti mi nella concorrenza internazionale
E la permanenza dall'alto a livello di disoccupazione
Ripeto l'analisi fatto sette anni fa della commissione
La crisi economica
E occupazionale in Europa è piuttosto la crisi dai Paesi grandi dalla Germania vitali la Francia
L'elemento istituzionale di questa crisi per quanto riguarda la rielezione industriali e il contratto nazionale di categorie in una parola è troppo grande per quanto sia sopra che ha recato il su di esso
è questo la Regione però a sud di Torino in Germania
Ormai con una copertura di meno di quarantacinque dall'impresa
E in meno di cinquantacinque per cento dei lavoratori
In un settore come non mettano mica
Poi più della metà del impresse coperte dal contratto nazionale in Germania un settore metalmeccanico
Applicano la deregolazione a basso
Per quanto riguarda gli un tempo lavoro i premi di produzione anche il salario di base
E questo succede
Spesso senza più consenso anche senza di un sapere l'asso indicato
Non c'è dubbio che il modello di contrattazione settoriale Ca'determinato grande successo
Dall'industria tedesca dopoguerra
In crisi
Dobbiamo aggiungere poiché il sindacato tedesco per quanti anni simbolo della stabilità e dalla forze da un movimento che europeo ne occorre
Dall'Europa
Sta perdendo i suoi iscritti ormai sceso a poco più di venti per cento dall'aborto
Che c'entra Europa e la politica sociale troppe e a con questi fatti a livello nazionale
Prima ho io credo che l'indie-pop migliore devo Selicato tedesco
Ed è un modello contrattuale o da Luigi difeso era presentato
Mette in difficoltà tutta la strategia dal se ne cattura europeo
E dalla Commissione europea
Ka molto difeso questo moderno anche a livello settoriale
Questo posizione peraltro io lo do peso già Now novantadue in un saggio che poi è stato introdotto da Mimmo Carrieri
Insieme con la debolezza strutturale De Rossi indica Lesmo francese
E io mute alle in un budello quasi opposto
Dai britannici
E di quanti di tanti Paesi dall'est specialmente la Polonia
La crisi tedesca nella relezione industriali deve essere un punto di riflessione strategica per tutti un movimento si indicano europeo e tutta la sinistra
Qui non voglio entrare nel dibattito sulle cause
Dal declino devo potere e devo fascino politica e sociale
Dal significato che non solo in Germania l'ho fatto altrove forse troppo spesso
Credo però che la crisi da un motel settoriale di contrattare il lavoro
è tanto più grande laddove
I contratti sono molto estese
Con molte differenze fra impresa e radio e laddove sia caricato molto norma sostanziale su di essi
Secondo
Tanto più grande alla dopo alla rappresentanza sindacale al livello dell'impresa
è debole
Frammentate poco unito
Non presenti in parte dal territorio
E là dove il sindacato non si fidi su di esse
E terzo laddove i rapporti fra la parte sociale
Sindacali sindacati e datori di lavoro sono antagonistiche o comincia a Marion sono molto giuridica
E dopo mancano strutture di comune e l'abolizione dai fatti e dai dati economici eccezionali
E anche mancano strutture di gestire insieme e fuori dai tribunali
Il conflitto sociale
è per questo che in i Paesi scandinavi specialmente Now Danimarca
Hanno potuto trasformare questi contratti molto più a livello decentrato che non in Germania
C'è un secondo ha ragione più profonda perché alla crisi della trattative settoriali a livello nazionale mette in difficoltà la strategia finora seguita dal Syndicat europeo
Come sapete con qualche e sezioni anche importante come per esempio il diritto di pari opportunità fra donne e uomini già inserito ne ho trattato di Roma
L'Europa non ha seguito una strategia di armonizzazione progressive dai diritti collettivi o individuali del lavoratore
Lì interessa nei singoli Paesi ma anche di più le istituzioni che governano il rapporto di lavoro dentro che fuori
Dall'impresa sono troppo di Ferrente fra loro
Per svolgerà una strategia di armonizzazione come è stata approvata negli anni settanta su un modello tedesco
E poi le convergenze spontanea ci sono stato poco specialmente nel senso istituzionale
In un modello di intervento a livello europeo capo vinto
Dopo questo sconfitto dalla tanta attiva di armonizzazione progressiva sol modello tedesco negli anni settanta
In un modello che è stato svolto ecco quello di gestire e coordinare le differenze tra singoli sistemi nazionali non di eliminare l'allora differenze
La vaniglia direttive e più importante è questo supposto e cinque per la sul lavoratori immissioni
I levai direttive
Hanno voluto garantire in qualche un modo l'integrità tra i sistemi e delle competenze nazionali
Senza impedire o fa più difficile di un mercato unico
E le trasparenze di attività da uno stato padano
Questo io ero come è di un mutato dico ordina mento già seguito in materia dall'assicurazione sociale per la lavoratori che emigra
E sarà poi il nodo cruciale
Per la nuova direttiva sui servizi parla di boxe
Si è poi aggiunto con grande sforzo dal sindacato europeo tramite trattativa a livello europeo alcuni diritti minimi
Molto importanti da applicare al dopo un trauma secondo metodi nazionale per esempio a caso dal congedo di maternità o la condizione del lavoro del lavoratori parto ANPO a tempo determinato o ora l'impegno Sivieri Jefferson l'applicazione di quei diritti pur minimali nei Paesi dell'Est che è ancora molto difficile
Senza pressione dall'attore politico dunque il Consiglio dei ministri
A livello europeo non vedo ulteriori passi avanti su questa strada
Bloccate della resistenza degli imprenditori europea
Il negoziato a livello settoriale europeo
Che pure assiste è molto premiato dalla commissione
Ha finora dato pochi risultati concreti
Allora i sindacati e tutta la sinistra debba riflettere se continuare su questa strada finora seguita o comma rafforzare è un metodo di coordinamento fra uno
Ci vola qualche nuove idea
Crede che tale riflessione debba prescindere non dai problemi istituzionali
Ma da quelli tecnologici e sociale
Quale può essere più contribuito però sindacato e dalla trattativa ai vari livelli europei nazionali regionali e locali per risolvere i problemi della crescita economica
La produttività la mobilità e la flessibilità assicura
Flex security
Sono convinto che gestire la ristretto obiezioni
La mobilità e la flessibilità richiede non solo un'oretta assicurativa a livello nazionale
E non solo un fondo sociale dal distribuire anche a livello solidarietà
Ma richiede ancora un modello di incidere sulla decisione economici dell'impresa
Questo mi pare il nodo
Di di provare di nuova dibatto sull'acconto determinazione a livello europeo ma hanno solo fondato sul modello cioè
Usare il nuovo Statuto d'impresa europea
Per cominciare un dibattito come si può inciderebbe al meglio
Da da dalle trattative e da un punto di visto di difendere il livello e la qualità del lavoro sulla distinzione delle imprese questo però non può essere difeso solo al livello nazionale o solo da orso indicato ma richiede un ulteriore pensiero iniziativa dalla sinistra europea grazie
Grazie ora Antonio Panzeri parlamentare europeo
Io penso che l'obiettivo che
Credo si voglia determinare con con questo seminario in questo convegno I quello di far assumere consapevolezza che o l'Europa si dà una dimensione sociale o l'Europa non sarà un contesto conveniente per milioni di cittadini
E credo che l'esperienza del voto in Francia dovrebbe far riflettere sul Trattato costituzionale
La mia opinione è che le la le società europee si trovano a dover fronteggiare alcune questioni serie
Globalizzazione consolidamento del processo di allargamento politica monetaria ed economica una transizione verso un'economia della conoscenza
L'occupazione e mercato del lavoro che sono il mutamento dei mercati del lavoro
E i cambiamenti demografici e nuovi equilibri tra famiglia lavoro istruzione
E questi processi stanno modificando il ruolo dei problemi che devono essere affrontati dagli attori delle relazioni industriale
Tra l'altro aggiungo che di fronte alla difficoltà che incontra la cosiddetta Strategia di Lisbona con il rischio dell'arresto di questa strategia
Le relazioni industriali
Dovrebbero possono offrire un importante contributo ossia per avere una buona governance a livello europeo
Sia anche per fornire un colpo di acceleratore a questa strategia cercando di promuovere la modernizzazione fondata
Su un nuovo contratto sociale
Individuando nuove strade per potenziare la competitività insieme alla coesione sociale creando migliori prospettive occupazionali
Ecco io penso che il ruolo delle relazioni industriali nella gestione del cambiamento può essere ha cresciuto rinnovando i contenuti
E gli strumenti a disposizione rafforzando responsabilità anche quelli soprattutto sociali sensibilità e rappresentanza dei diversi soggetti
E mi pare del tutto evidente che se vogliamo come è giusto costruire una dimensione europea per le relazioni industriali occorre consapevolezza che siamo in una fase per così dire Caratti Zip caratterizzata da una serie di sostanziali cambiamenti e se possibile dire sfide
Io ne elenco quattro cinque molto presente
La prima riguarda il processo di globalizzazione
Il processo abbiamo ripetuto tante volte che apre grandi opportunità ma richiede un maggior livello di reattività da parte delle imprese sia a livello nazionale sia a livello europeo
Del resto guardate la attraverso la liberalizzazione del commercio lo sviluppo del mercato interno
La deregolamentazione finanziaria una buona parte delle attività economiche si trova esposta ad una intensa concorrenza con ricadute evidentissime sui processi di riorganizzazione delle imprese
Sullo stesso livello di occupazione o se fosse meglio dire sui livelli di disoccupazione perché c'è una tendenza ad un aumento è chiaro quindi che la globalizzazione pone nuovi problemi alla legislazione sociale europea e alle relative tutele e avanza
Direi nuovi interrogativi sulla rilevanza dei sistemi di relazioni industriali lo pecche siano coadiuvati sono d'accordo con cioè coadiuvati da quelli nazionali
Accrescere la competitività preservando nel contempo il modello sociale europeo diventa il nodo cruciale
Per la unione europea nel mercato globale e tutto questo lo si misura ad esempio sulla vicenda della direttiva Bolkestein compie noi saremo in grado di completare il mercato interno
Di favorire processi di liberalizzazione ma nello stesso tempo fare in modo che la coesione sociale tenga effettivamente a livello europeo
La globalizzazione ha un impatto sia sulla politica societaria
Che sui mercati per lavoro sulla struttura di rappresentanza dei sindacati e dei datori di lavoro a livello nazionale nonché sul potere di regolamentazione dei governi nazionali
Ecco io dico che le normative esistenti agli standard di tutela dei contratti collettivi sono è proprio qui che sono messi in discussione dalla pressione congiunta
Esercitata da un'organizzazione flessibile del lavoro ai costi dall'azionariato soprattutto laddove le normative ai contratti nazionali coprono intere categorie interi settori economici nazionali in modo uniforme
Si stanno determinando in giro per l'Europa
E giustamente si potrebbe a riflettere molto sul caso Tedesco
Processi e pressioni verso il decentramento indebolendo potere contrattuale centrale
E margini sempre più stretti per i governi nazionali nella attuazione di politiche sociali
è difficile in questo quadro per le relazioni industriali raccogliere la sfida quindi dalla globalizzazione però io penso che questo sia il primo tema che deve essere affrontato nella identificazione di una dimensione sociale delle relazioni industriale
La seconda riguarda le politiche economiche e monetarie
Le relazioni industriali io penso che possono svolgere in questo caso un'importante ruolo a livello macro economico europeo direi sul fac simile più o meno come lo è stato per un certo periodo in Italia rispetto alla all'obiettivo della stabilità macroeconomica attraverso le cosiddette politiche di concertazione
Il tema è quello di evitare per noi disparità e fare in modo che le politiche di convergenza salariali
Debbano essere incentrate sul sforzi di recupero e su un solido processo di convergenza dei livelli di produttività perché noi non saremo in grado di costruire le condizioni non solo nazionali ma anche europei di una forte competizione a livello internazionale
E non c'è dubbio io penso che nel quadro della moneta unica e dell'assestamento dalla moneta unica non è improbabile trovarsi di fronte abbiamo avuto casi a richieste di flessibilità forte dal punto di vista salariale che sollecitano l'interrogativo di quale ruolo
Possono svolge delle relazioni industriali soprattutto con riferimento alla determinazione dei salari
E in questo contesto ad esempio io penso che il dialogo macro economico tra le istituzioni europee le parti sociali sia essenziale e va ricostruito davvero ricostruito o se possibile identificato
Terza
Parte riguarda la questione dell'allargamento del consolidamento dall'allargamento
A me pare che qui l'impatto sia chiaro evidente e il tema prima lo affrontiamo meglio sarà perché per i Paesi che sono entrati dal primo maggio di quasi due anni fa
La sfida consiste nel fatto di come ecco possibile realizzare colmare il divario in termini di sviluppo esistenti rispetto alla media dall'Unione Europea
Compito molto difficile
Ci vorrà molto tempo per realizzare ad esempio una vera e propria convergenza dei del PD
Tuttavia
La convergenza economica non basta ma deve accompagnarsi ad una convergenza progressiva in ambito sociale
E questo processo di recupero che durerà decenni perché non sarà la portata di mano
Richiederà di stilare un ordine di priorità ed un equilibrio tra obiettivi economici obiettivi sociali insomma priorità Breve e a lungo termine
Badate che su questa sfida dall'allargamento giocheremo molto del sistema delle relazioni industriali a livello europeo e anche sul modello sociale europeo
Non ci troviamo di fronte a processi omogenei
Per la storia diversa dei paesi di diversi Paesi perché questi Paesi hanno di fronte a sette una duplice sfida dall'altra la transizione economica data una situazione economica che era quella che conosceva
E dall'altro un adeguarsi ad esempio all'acquis comunitario
Ci sono processi paralleli che per un certo periodo possono anche sovrapporsi ma che rimangono pur sempre distinti e separati
Ecco io penso che far fronte a questa duplice sfida non sarà assolutamente semplice le relazioni industriali
Possono davvero rappresentare un modo efficace per conciliare queste esigenze
Io dico che il processo di allargamento già oggi sta portando con sé una vasta gamma di retaggi e di culture in materia di relazioni industriali metodi contrattuali tra loro per nulla coerenti a livello europeo
E penso che ad esempio le parti sociali possono avere un compito molto importante fondamentale per definire una linea sufficientemente unitaria e coerente
Il quarto punto riguarda i cambiamenti tecnologici ed economia dalla conoscenza che sono fattori importanti per la spinta al cambiamento dell'Unione europea e sul quale tra l'altro stiamo lavorando al Parlamento europeo
Lo sviluppo economico e sociale della dell'Europa dipende dalla sua effettiva capacità di ampliare e applicare le risorse della conoscenza a supporto delle proprie dinamiche economici economica e sociale
E non c'è dubbio che la qualità della forza lavoro e l'abilità a sfruttare rapidamente le risorse dalla conoscenza saranno fattori critici per lo sviluppo economico
Anche se una riflessione abbiamo tentato di farlo facendo
Il cercata la strategia di Lisbona bisognerà riproporrà con forza perché io vedo dal gelo grandi problemi
è la rapidità di adattamento dalla forza lavoro il fattore cruciale
I cambiamenti tra l'altro aumentano la spinta in direzione di un approccio decentralizzato su questioni prima che erano state trattate centralmente
Questo però quello che sta avvenendo in giro per l'Europa sta avvenendo in modo molto frammentato e quindi io penso che sia di primaria importanza che le strutture delle relazioni industriali
E i processi di contrattazione cerchino in qualche modo di adeguarsi a questo processo correggendolo in modo da offrire un quadro appropriato l'emergente Società dalla conoscenza
Infine gli ultimi due punti
Uno senza dubbio mi auguro credo che verrà trattato oggi pomeriggio ma che incide sullo stesso assetto delle relazioni industriali e riguarda le tendenze demografiche
Che si affermano di maniera uniforme in tutta l'Unione europea e che sono di cruciale importanza sia per quanto riguarda l'evoluzione del mercato del lavoro
Sia per la sostenibilità del modello sociale europeo
Vuole parlo cioè della queste dell'invecchiamento parlo dalla questione del calo di tasso di natalità parlo del tema dell'immigrazione
E tutto questo sottopone tra l'altro a verificare alcune politiche
Che non hanno solo ricadute importanti sui livelli di produttività complessiva dell'Europa e del suo sviluppo e dalla sua capacità di essere competitivo
Ma hanno ricadute ad esempio sulla necessità di avere nuove forme adeguate di organizzazione del lavoro politiche di invecchiamento attivo a livello europeo e nazionale e piani flessibile di pensionamento perché il tema sarà decisivo
Infine l'ultimo punto è riguarda i mutamenti dei mercati del lavoro
Non penso di dire delle cose
Parte sono spuntati dire insomma ma il mercato del lavoro sta subendo in buona parte dell'Europa profondi mutamenti le imprese richiedono una forza lavoro più flessibile più competente specializzato in grado di adeguarsi al cambiamento e nello stesso tempo i lavoratori richiedono maggiore partecipazione possibilità di scelta
Se oggettivamente in atto una sostituzione di tipologie contrattuali
Che producono per alcuni versi maggiore frammentazione segmentazione il mercato del lavoro e anche maggiore precarizzazione
Ecco io penso che le relazioni industriali in questo quadro possono svolgere un ruolo centrale nella definizione di migliori condizioni di sicurezza nel passaggio in tutto l'arco della vita attraverso varie fasi di occupazione
Anche disoccupazione formazioni ditta familiare pensionamento per il nostro Paese significa tante cose revisioni tante cose significa anche il fatto che si discuta finalmente di ammortizzatori sociali fino in fondo ma il problema è un problema davvero europeo
E ci sono otto tensioni oggettive sul mercato del lavoro derivante dal divario esistente tra competenze possedute professionalità che sono richieste e nello stesso tempo occorre essere consapevoli che la sedimentazione la specializzazione del mercato del lavoro
Reca in sé i rischi di crescenti disparità e di una accentuarsi dell'esclusione sociale e in questo campo io credo che ci sia molto da lavorare per creare le condizioni di un mercato del lavoro europeo unitario
Finisco queste mi a me senta
Ponendo l'avvio di una di sketch di una discussione le sfide per le relazioni industriali europee che riescono a promuovere i diritti sociali più aderenti ai mutamenti intervenuti
E io credo che sia utile riflettere
Perché insomma girando un po'un giro per discutere di questa vicenda la potestà che noi si riprenda con forza la questione di quale dimensione socializzare all'euro rigore c'è un tema che riguarda la funzione della politica la funzione delle istituzioni europee che debbono riprendere con forza in mano la questione sociale
Se mi è permesso c'è anche un tema che riguarda le parti sociali non c'è Walter quindi passo terrà cosa ma noi abbiamo l'esigenza di avere dei soggetti che siano effettivamente europea che non siano semplicemente l'assemblaggio di sindacati nazionali
Perché se dobbiamo impostare una nuova stagione di relazioni industriali abbiamo bisogno che ci sia un livello contrattuale europeo che sia ex ante non ex post
Perché altrimenti i processi sono già avvenuti e questo è un tema decisivo cerca poi di di riguarda anche la politica il PSI non c'è dubbio diciamo mette in campo un progetto un punto di vista ma insomma io penso che tra l'Europa minima che qualcuno in testa in Europa necessarie di cui c'è bisogno di dobbiamo lavorare per creare le condizioni per questa Europa necessaria e conveniente per i cittadini euro
Grazie Antonio
C'è un primo Ceglia
Grazie
Sì parliamo se affacciarmi dai
Venti minuti
Se prima mi avvisi un minuto Breschi Bacosi dove interrompo
Anche perché
Avrei da dire delle cose non molto rilevanti per cui venti minuti possono bastare anche meno
Il tema che ho scelto è quello
Su
Cosa potrebbe fare il dialogo sociale o le relazioni c'è industriali europee
Per colmare il vuoto lasciato dagli attori politici
Nella democratizzazione c'è dell'unione e anche nella costruzione o nella ricerca addirittura come dice il titolo del convegno di una dimensione di una dimensione europea
Attesi è visto che gli attori politici
Governi e partiti in generale non hanno avuto grandi successi negli ultimi due decenni perché non dare qualche Sciascia agli attori sociali sia pure indeboliti e un po'in crisi come ha descritto Geller visse
Allora ho riflettuto un po'su alcuni cioè documento
Anche cioè della Commissione europea usciti fra il due mila uno ed il due mila e quattro
In tema di dialogo sociale di democratizzazione di governo sia
So benissimo che i documenti dell'Europa sono innanzitutto tanti il più delle volte non utilissimi vanno interpretati se uno li interpreta come
Segnale di una cultura politica ma questo è abbastanza interessante
Bene in questi cioè i documenti c'è una ammissione esplicita nel riconoscimento quasi sconsolato sulla debolezza
Sulla debolezza cioè democratica dell'Unione sul deficit cioè democratico dell'Unione
Per capire queste però bisogna
Cioè bisogna tenere conto di un di una premessa dobbiamo abituarci a ragionare
Il tenente tenendo conto che nel contributo alla democratizzazione di una struttura politica
Conta cioè non solo il canale della rappresentanza politica ma il canale della rappresentanza cioè funzionale o quella della rappresentanza cioè pluralista
Cioè gli apporti che danno questi due canali sono
Di importanza appare mentre c'è nella tradizione politica per esempio in Italia ma non solo ha tendenza a ritenere che la democrazia alla fin fine è fatta
Soprattutto dal canale della rappresentanza politica questo
è una premessa secondo me sbagliata cioè ai ai sistemi liberale cioè democratici
Cioè detti in senso può non come si usa questo termine nella polemica politica italiana
Cioè nei sistemi liberaldemocratici cioè l'apporto sia del canale della rappresentanza politica sia di quello dei rappresentanza cioè funzionale sono di pari importanza
Lo stesso un discorso simile può essere fatto sul tema cioè della governance in Europa
Come sapete questo termine governance diventato
Una star
Negli ultimi dieci anni quando qualcuno deve uscire da una situazione un po'problematica dice l'acqua c'è un problema già di governance e a questo punto
Sembrerebbe risolto tutto nessuno sa bene che cosa intende l'interlocutore sotto questo termine governance il minimo che si può dire usare una battuta
Di qualcosa di un autore famoso quasi una decina di anni fa il se ma adesso spesso siamo di fronte a una Governance
Senza il Government per cui senza le garanzia della del Governo senza una verifica cioè democratica per cui è un termine molto efficace
Usato nella cultura politica di questi ultimi anni ma che va anch'esso sottoposto ad una
Ad una verifica c'è Democratic
Allora cioè la mia ho tentato di riflettere su quale potrebbe essere l'apporto del dialogo sociale alla costruzione di una
Di una
Cittadinanza economico sociale in euro
Una cittadinanza cioè economico e sociale che possa in qualche modo supplire compensare
La debolezza della cittadinanza politica
Fra le ragioni della debolezza cioè democratica della cioè dell'unione europea si è posta una attenzione particolare anche alla assenza di una sfera pubblica in Europa la sfera pubblica europea scusa come ha detto all'inizio aveva detto Emilio Gabba
E per cui si accompagna debolezza della cittadinanza politica europea e debolezza della sfera pubblica o addirittura assenza della sfera pubblica
Se uno ha visto ha partecipato qua ascoltato il
La campagna delle elezioni europee sarà rimasto molto scontento nel senso che i temi cioè dell'Europa non comparivano assolutamente ma questo non solo in Italia ma anche in altri Paesi cioè dell'Unione
Anche lo scarso ricorso al principio c'è il maggioritario nelle decisioni dell'Europa
Segno di questa cioè debolezza cioè democratica
D'altra parte
Allora a questo punto si potrebbe dare un po'più spazio agli attori sociali al pluralismo delle organizzazioni di rappresentanza sociale di funzionale
Questo potrebbe
Questo spazio potrebbe aprire delle potenzialità cioè democratiche però anch'esso si presta a degenerazioni
Perché spesso frammentato ed è legato a interessi particolaristici
Per cui nella cultura politica cioè della Commissione o comunque che
Viene da Bruxelles essi riconosce il fondo questo un ruolo che ha il dialogo sociale e non è così scontato
Perché doveva essere così perché addirittura viene messo nel trattato ma non succede così in costituzione cioè nazionali vuol dire che nella cultura politica diciamo cioè di Bruxelles in qualche modo si percepisce una debolezza una un a debolezza politica a questo punto si è dato spazio sie dato spazio
Almeno potenziale al dialogo sociale
In questo
Viene ammesso esplicitamente
La
Le difficoltà cioè democratica e la debolezza democratiche il deficit
Cioè democratico sono il più delle volte vedi imputate
Alla assenza di una vera e propria cittadinanza europea come ha detto prima alla debolezza di una sfera pubblica aggiungiamoci che
Una sfera pubblica comune Euripide richiederebbe una lingua comune
Che non c'è
Richiederebbe anche un territorio
Che di definizione difficile e per cui non c'è ex nos e non c'è c'è Demons se vogliamo usare termini famosi della cultura politica
Esiste la possibilità di una di una cittadinanza cioè non è etnica e non c'è nazionale
Questo ce l'ha ricordato Habermas uno sicuramente uno dei più grandi cioè uno dei più grandi intellettuali europei o sensibili alla dimensione dell'Europa
Potrebbe essere questa cittadinanza non è mica e non nazionale fondata su una cultura politica comune
Fondata sulla cultura
Della costituzione comune un Fairfax Sung patriottismo russo come dice Habermas
Però abbiamo visto
Gli scricchiolii cioè terribili di queste di questa cultura nei referendum in Francia edito landa
E d'altra parte le possibilità di questa cittadinanza di queste Tati e cultura anche in seguito all'allargamento non sono state depotenziati
Io sono stato durante le vacanze cioè di cioè di Natale in Repubblica Ceca trovai cioè degli amici
Cioè me invece ne ha tantissime Ali assicura sia seppelliti cioè dalla neve non ho visto una bandiera blu dell'Europa
Ma neanche alla frontiera dove e alla frontiera di ai principale della Repubblica Ceca quella sulla strada che va che va verso Linz non c'era la bandiera del lavoro se volete un piccolo segno però io ho girato oltre una settimana hanno mai visto una bandiera dell'euro
Alle frontiere
Se volete un piccolo segnale personale però insomma
Per cui occorre cercare di occorre cercare di inventare nuove strade del tutto atipiche
Ma come atipica è questa stranissima creatura
Della è Ugo Poletti qualcuno ha detto mai l'umanità ha inventato una struttura politica così strana così atipica per cui se è così atipica perché non cercare di adottare o di inventare delle formule non consuete per la costruzione di una identità e la costruzione di una cittadinanza cioè Democratic
Per cui se Attraverso un uno spazio maggiore un maggiore ruolo ha fornito al dialogo sociale agli attori sociali potrebbe o vergine origina in fondo una cittadinanza economico sociale
Che non è ancora una cittadinanza politica non sarà mai una cittadinanza politica vera e propria
Ma è qualcosa di molto di più della cittadinanza economica
Che è fondata solo su principi di integrazione cioè negativa queste la cittadinanza economica quando mettete un trattino e parlate di cittadinanza economico sociale
Abbiamo di fronte a qualcosa che non è solo integrazione c'è negativa
Allora il metro delle procedure del dialogo sociale possono costituire un terreno adatto alla costruzione e al rafforzamento di una cittadinanza come questa
A parte a patto però che venga evitata la Songhua rappresentanza di interessi particolaristici
Che per loro natura non sono in grado di generare della solidarietà
E dall'altro siano favorite delle procedure di democratizzazione cioè del dialogo e forme di verifica della rappresentatività degli attori sociali
Una strada per evitare delle degenerazioni possibili è già avvenuta nel dialogo sociale è quella di assicurare sempre una costituzione cioè tripartita del dialogo sociale
Ad esempio dove si attua una collabora Pereira per esempio quando si quando si instaura una collaborazione fra i vertici Stream fra fa i vertici
Di politici dell'Unione
E gli attori sociali sarebbe importante la presenti per esempio in questo caso i sindacati
O gli imprenditori sarebbe sempre importante a presenza di un'associazione cioè terza per esempio i consumatori o gli utenti
Per evitare delle intese particolaristiche se non opportunistiche in questo caso anche il ruolo del parlamento potrebbe essere importante la partecipazione di partiti politici europei attraverso le Commissioni del Parlamento
Per cui una maggiore integrazione fa il dialogo sociale e le e le strutture della rappresentanza politica
Il dialogo sociale potrebbe anche evitare che cioè l'altra nuova star della cultura politica dell'Europa che è il metodo ha perso di coordinamento dizione strana ma che identifica la nuova star cioè questo metodo
Che si sostituisce alla direttiva e che dovrebbe condurre il governo
Dei paesi dell'Unione
Ogni ente darli verso delle politiche virtuose
Sulle migliori pratiche eccetera è una invenzione
Nuova direi ha suscitato una eccitazione scientifica
C'è da parte della cultura politica e nella cultura politica per qui vedete
Nelle riviste cioè degli Stati Uniti nelle riviste scientifiche degli Stati Uniti di scienza politica per esempio il tema del OMC il metodo aperto di cotta di coordinamento diventata
è qualcosa cioè di nuovo se no nella cultura politica le cose erano sempre le stesse
Allora ci sono grossi rischi di degenerazione però verso la tecnocrazia di questo metodo o di possibilità che questo metodo possa condurre possa portare delle possibilità di aggiramento cioè della direttiva o della legge per cui la presenza cioè l'innesto
Delle dinamiche della rappresentanza e del dialogo sociale all'interno del metodo a petto di coordinamento potrebbe potrebbe in qualche modo
Trasformarlo e avendolo un po'più accountable dal punto di vista
Democratico qualche parola per finire
è chiaro che per questi Vuolo per questo ruolo di democratizzazione
E di
Creazione di una identità europea
E gli attori sociali vanno sottoposte ad una verifica di rappresentatività
E vanno favorite ovviamente le organizzazioni sociali che hanno rappresentanza ampia prega così sì
Tiene sotto si possono attenere sotto controllo le degenerazioni particolaristiche
E dobbiamo in qualche modo garantire loro funzionamento cioè democratico
Va subito detto come sono le associazioni europee degli imprenditori no a a mostrare più può Blendi dal punto di vista della accountability cioè democratica non è che che tutto vada bene per quanto riguarda le organizzazione di rappresentanza cioè dei lavoratori ma sicuramente sono avanti su questo sono un po'più avanti cioè dell'imprenditore
Sul piano della rappresentatività ma anche per
Nel riconoscere esplicitamente il carattere di interesse cioè generale
Di molti esiti delle procedure di dialogo sociale
Che sono molto più numerosi di quanto si creda
Quando qualcuno o le elenca sì scopo e che
E e e
Per evitare anche là sotto una presentazione sistematica degli interessi più deboli come quelli dei disoccupati
Degli utenti dei servizi dei pensionati eccetera eccetera qualcosa di inconsueto va inventato e sperimentale
Favorire il controllo cioè democratico da parte dei cittadini europeo
E non solo di quelli direttamente presentati dalle associazioni se se vogliamo che il dialogo sociale e la la alloggi che la pratica del dialogo sociale dia un contributo in quella direzione
Ma bisogna che i cittadini dello Europa sì riconoscano maggiormente io sono rimasto colpito dalla proposta che ha fatto per alcuni versi bizzarra ma comunque interessante che ha ha fatto un mostro amico uno dei più famosi politologi studiosi dell'Europa che Felipe Schmidt
Segnato per moltissimi anni all'istituto europeo cioè casta studi a trovarsi atto per molti anni all'Istituto europeo di Firenze che cosa cos'ha proposto un due piani c'è perché cioè visto che le associazioni europee quelle che operano a Bruxelles
Ricevano più o meno ampiamente fondi dalla commissione e dall'Unione
Sono finanziate
In buona per buona parte della loro attività data
Dalla commissione
Perché non ha non dare ai cittadini dei voucher dei Citizen vouchers in modo tale che i cittadini possano scegliere la associazione
A cui dare che forse non so
Donne potrebbero essere più d'accordo a dalle associazioni del ministero il a voi attori ai sindacati o le lavoratrici potrebbero scegliere i corsi gli utenti dei servizi potrebbero magari favorire in un certo momento delle organizzazioni di rappresentanza degli utenti
Dovrebbe esserci una selezione fra le associazioni che possono dire compete
Però ecco però
La la possibilità che avrebbe ogni cittadino europeo di girare il il può più voucher
A a una associazione in Europa se selezionata fa quelle che sono ammesse
A coprire questo ruolo
è una competizione che potrebbe per fare intravvedere in modo embrionale insoddisfacente eccetto ma qualcosa di simile a una sfera pubblica per europea potrebbe nasce una discussione fra i cittadini
Su quale ruolo in Europa giocano gli attori
Per cui è una strada che potrebbe dare forse un carattere un po'troppo istituzionale alle associazioni di rappresentanza ma già hanno questo carattere istituzionale
è una strada forse un po'bizzarra ma come avevo detto prima visto che questa creatura dell'unione europea oplà euro politico come è stato detto è comunque una invenzione dura creazione cioè bizzarra spesso le soluzioni c'è bizzarre possano essere opportune grazie
Grazie Gian Primo Cella
Adesso Onorio Rosati
Come sapete orario è stato eletto venerdì segretario generale della Camera del lavoro di Milano colgo l'occasione per fargli pubblicamente gli auguri ai democratici sinistra per il lavoro importante che alle spalle
Grazie
Grazie per un applauso grazie per l'invito anche perché in una città come Milano
Purtroppo in questi anni siamo poche volte stati chiamati a discutere dei problemi del nostro territorio relazionati una dimensione di natura europea
è aumentato il tasso di provincialismo di questa città e questo è uno dei dati che si fa a dire che questa è una città è una Milano governata dal centrodestra
Che sta vivendo una fase di declino
Io penso che esista oggi un mese un un problema concreto di come rimotivare l'idea dell'Europa
Il per il suo ruolo per la sua funzione
Quando parlo di Oropa parlo di un'Europa unita moderna socialmente coesa
E penso che nel rimotivare l'idea di un dell'Europa mi si debba fare i conti con un consenso un consenso rispetto all'idea di Europa che si è fortemente ridimensionato
Si è fortemente ridimensionato nella percezione della gente
Non è nel nostro lavoro siamo stati chiamati in questi anni a discutere di due direttive quella sugli orari e adesso della Bolkestein
C'è la percezione da parte delle persone che ne rappresentiamo che Oropa significa arretrare non avanza rispetto al sistema normative di legislazione nazionale esiste
è un'idea sbagliata
è un'idea che non ci porterà lontano ma purtuttavia un'idea di quando si ragiona di consenso con la quale noi siamo chiamati a fare i conti
Vedete l'idea di un'Europa che viene percepita come un fardello e comunque Osto
Un fardello e un costo eccessivamente oneroso dentro la logica di competitività di carattere globale
L'idea d'Europa un'idea vincente se abbiamo un sistema economico che cresce e se nella crescita ci sono meccanismi di redistribuzione che garantiscono la tenuta sociale
Oggi in questi anni questi due fattori non sono più di ma riuscite a rimanere assieme
Siamo d'Italia poi da questo punto di vista rappresenta la capacità di rappresentare il fanalino di coda comunque un gol un continente che cresce poco
Che cresce poco se raffrontato con altri continenti che sono nella logica dello globalizzazione in diretta competizione con noi
E dall'altra parte
Siamo in un'Europa dove e le vicende parigine dovrebbero insegnarci qualcosa che c'è un problema anche di tenuta sociale e quindi di una crescita limitata che non è comunque in grado di essere socialmente correttamente redistribuite
Ebbene rimotivare all'Europa quindi significa far crescere in tempi rapidi quella rapidi l'idea d'Europa come l'idea di un soggetto politico
E io penso che da questo punto di vista ognuno se ha chiamato a fare la propria parte
E quindi condivido
L'invito le parti sociali ma io penso che il compito principale della politica e principalmente il compito dei partiti
Che sono oggi presenti nel Parlamento europeo sia quello di creare le condizioni perché questo soggetto politico possa crescere nel suo assetto all'interno di istituzioni che vengono e riviste dentro una logica di interdipendenza sia di carattere orizzontale si di carattere verticale un intervento dipendenza tra Paese e Paese l'interdipendenza tra il ruolo dalla comunità e ruolo dei singoli Paesi evidente che quando dico che ognuno è chiamato a fare la propria parte
Si deve partire dal presupposto che anche le parti sociali anche il sindacato sono chiamati a svolgere la loro funzione
E che essi rimotivare Europa nella misura in cui nella percezione di tutti uno Europa moderna
Unità e coesa passa anche attraverso la valorizzazione del lavoro come fattore di modernizzazione e di integrazione e quindi non comunque Osto che va ridotto non come un riferimento spesso capita quando si tratta con le nostre controparti sentirsi dire che ci sono costi sociali troppo elevati vi sono costi del lavoro che non compete permettono alle imprese di essere competitive
E quindi c'è sempre un riferimento all'Europa per dire come l'Italia debba sta ferma come l'Italia non debba muoversi in una direzione in una direzione indicata ed è evidente che questi processi di trasformazione che sono legati alle dinamiche relative all'internalizzazione dell'economia la globalizzazione processi dello di delocalizzazione produttiva richiedono un salto di qualità nel sistema di relazioni tra le parti sociali
Nella dotazione di quelli che sono la strumentazione negoziale
E anche negli assetti normativi problema del recepimento delle direttive europee della forte diversificazione nella quale con la quale vengono recepite le direttive europee da paese a paese creano differenze invece di creare elementi come dire che accomuni Parisi che accomunino quindi anche anche le possibile soluzione ai tanti problemi che emergono e oggi io penso che questi strumenti e di lavoro non siano sufficientemente adeguati e non lo sono adeguati così come io penso che non sia adeguato attualmente la struttura del sindacato
Nel senso che abbiamo complessivamente un sindacato che a livello continentale pur con alcuni livelli di tenuta e dico con orgoglio che uno di questi ribelle tenuta rappresentato dal sindacato confederale unitario CGIL CISL e UIL in Italia c'è un problema di tenuta del consenso dell'organizzazione sindacale europee e c'è un problema dell'estrema frammentarietà e diversità tra le organizzazioni sindacali
Quindi c'è un problema di dialogo ma c'è un problema anche di come questi soggetti tra di loro riescono di a dialogare a fronte della forte diversificazione
E delle forti e delle forti il differenze che esistono al loro interno ciò necessita naturalmente di fare alcune cose la prima è una rivisitazione e una omogeneizzazione di quelli che sono gli assetti contrattuali oggi ed è tema a discussione di queste settimane lo sarà nei prossimi mesi c'è il l'urgenza di costruirle condizione per metter mano l'assetto contrattuale italiano è evidente però che come dire la manutenzione di questo assetto contrattuale necessita di una visione di un respiro di carattere internazionale
Necessita di un ragionamento che travalichi la dimensione nazionale per trovare risposte anche a livello europeo ed è evidente che questo io penso che per un'organizzazione sindacale sia evidentemente un elemento di fondamentale importanza così come noi dobbiamo registrare un salto nella qualità delle relazioni industriali
Questi anni si è molto parlato di modalità relazionale siamo passata dalla stagione della a livello nazionale dalla concertazione al dialogo sociale in effetti siamo passati da stagione del dialogo a quello del conflitto
è evidente che una buona una crescita una buona crescita del sistema politico e sociale all'interno dell'Europa necessità che tra di loro le parti sociali dialoghino e naturalmente i dialoghi nel tentativo di definire percorsi che siano funzionari ha degli obiettivi comuni
Il secondo aspetto riguarda come siamo strutturate per loro però come sindacato
Ed è questo un aspetto quello del ruolo della cessione
Che è stato infatti che la discussione che la nostra organizzazione sta facendo al congresso evidente che sempre più spostando gli momenti decisionale di vero vero c'è la necessità anche che anche l'accesso vada a riformarsi e che quindi sempre più assuma la connotazione la definizione di un'organizzazione sindacale europea capace di negoziare di contrattuale di contrattare e se non riesce a fare gli accordi anche di portare le organizzazioni sindacali europee e dei singoli Paesi al conflitto ed evidente
Che questo ragionamento passa attraverso una chiara scelta europea da parte di tutte le organizzazioni sindacali nazionali troppo spesso in tanti convegni tutti si dichiarano europeisti
E poi nell'atto pratico c'è invece un ragionamento nel quale ognuno dall'Europa cerca di portare a casa il più possibile
Dentro però una logica che quella sempre culturale dei confini nazionali lo dico perché potenziare l'accesso significa che tutte le organizzazioni sindacali devono accedere parte della propria sovranità politica e sindacale un soggetto altro lo si sta dicendo per quanto riguarda la costruzione dell'Europa
Politica non si deve fare anche per quanto riguarda la costruzione dell'Europa sociale questo è di fondamentale importanza l'ambito e la funzione la modalità di coordinamento è stata sufficiente per rispondere a una certa fase politica io penso che chiedere più politica significa darsi gli strumenti per rispondere anche alle nuove esigenze che emergono lo dico perché è stato già richiamato ci sono dei segnali preoccupanti di tenuta rispetto a gli assetti contrattuali e ci sono segnali preoccupanti di tenuta anche rispetto al rapporto Europa localismi
E sistemi territoriali locali badate bene che sempre più la competizione col bar avviene è una competizione che non avviene più tra imprese ma tra sistemi territoriali ed evidente che avere dei sistemi territoriali con livelli di governance che funziona e dall'altra parte
Non avere un ambito europeo che tiene assieme le cose significa produrre elemento di ulteriore disgregazione laddove invece noi tenteremo attenere alle cose unite
Chiudo con un'esperienza noi come Camera davvero di Milano
Danni abbiamo strutturato un rapporto un sistema di relazioni con altre città europee Barcellona Francoforte e Lione
Annualmente facciamo delle sedute delle conferenze ci sarà la conferenza e generale che verrà fatta nel due mila otto a Barcellona quest'anno abbiamo avuto modo di discutere con queste città
Di tre questioni l'ha fatta a Milano gli ha fatto un mese fa su tre questioni la prima riguardava i processi di modificazione del sistema produttivo il secondo tema era quello della governance territoriale
Stante il rapporto con le istituzioni locali sistemi territoriali il terzo aspetto riguardava il fenomeno delle delocalizzazioni produttive allora la sensazione che abbiamo avuto noi è stato un po'queste un grosso disagio nel fatto di percepire tanti problemi che di non avere gli strumenti adeguati per bocca di affrontare punta per i soldi
Un linguaggio con l'organizzazione sindacale che continua purtroppo ad essere un un linguaggio diverso e un linguaggio distante
E strutture di natura contrattuale diverse tra di loro
Quindi
Abbiamo terminato questo convegno dicendo bisogna accelerare su questo percorso di integrazione diversamente c'è il rischio e sindacato
Alla fine si è chiamata a difendere i propri confini e invece di essere uno dei fattori di modernizzazione del sistema diventi uno dei fattori che invece lo irrigidisce
Perché a fronte della mancanza di risposte e di certezze sindacato per svolgere la propria rappresentatività la funzione di tutela e costretta attaccarsi all'interno dei propri confini
Poi è emerso un dato nel dato queste città comunque in questi anni si sono mosse sono progredite
Sono cresciute hanno trovato risposte si sono dati strategie anche di livello nazionale forse poco efficace nella discussione che stiamo facendo ma sicuramente efficace per segnare la differenza tra quello che sta succedendo alle altre città europee e quello che purtroppo non succede
In una città come Milano vi ringrazio
Grazie Onorio
Fausta Guarriello
Allora
In questo dibattito che si è avviato questa mattina sull'Europa sociale in particolare sul ruolo delle parti sociali e delle relazioni industriali mi preme segnalare in partenza in questo breve intervento
Il peso dell'assenza di una sfera pubblica europea
Che come vedremo influisce su una serie di fattori
Proprio perché
L'assenza di dibattito in sede europea ma io raccolgo così della nozione di sede europea quanto detto io alle Visser cioè il fatto che l'Europa è composta anche dei livelli nazionali territoriali locali
Pesa moltissimo nella costruzione dell'Europa sociale il panorama attuale dell'Europa sociale un panorama che si presenta come molto Complesso
E assai preoccupante
La difficoltà in questa fase di affermazione dell'Europa sociale
Sembra essere collegata come in passato ma forse più che in passato ce n'è un po'un retaggio storico della Comunità europea al fatto che la dimensione sociale è inglobata nella logica primaria della globalizzazione
Della liberalizzazione dei mercati della concorrenza della competitività ricordiamo che dei documenti comunitari in particolare della Commissione si continua ad affermare
Anche con forza la necessità di salvaguardare il modello sociale europeo
Ma il modello sociale europeo diventa una variante è una variabile dipendente sostanzialmente dalla disponibilità dei mezzi per la il sostegno punto di questo modello sociale europeo
Ricordiamo anche che la competitività che si va predicando oggi è una competitività con Paesi asiatici che sappiamo bene possono competere con la nostra economia sulla base del misconoscimento di diritto del lavoro di diritti dei lavoratori per noi fondamentali e su costi estremamente ridotti
Quindi diciamo un primo fattore di debolezza del modello sociale europeo in questa fase è quello che sostanzialmente riconduce la salvaguardia del modello sociale europeo
Al nuovo blocco di riferimento europeo dato dalla impresa il cui ruolo è centrale nelle dinamiche europee e della dei suoi interlocutori che sono i consumatori Doni lavoratori
Dal punto di vista delle tecniche regolative utilizzate
A livello europeo per affermare il modello sociale europeo assistiamo è stato già detto da chi mi ha preceduto
A una differenziazione di tecniche regolative quindi il panorama non è tutto nero o tutto bianco un panorama estremamente complesso la cui lettura è difficile proprio per il fatto che si interno intersecano logiche diverse e tecniche regolative DiVersi
Una prima logica importante quella dei diritti fondamentali è stata richiamata la Carta di Nizza la sua incorporazione nel trattato costituzionale europeo
Anche se va ricordato appunto che i diritti fondamentali riconosciuti pure importanti nella Carta di Nizza sono stati poi raccolti nella trattato costituzionale con delle formule che mirano ad attenuarne la portata
In secondo luogo l'importanza
Diciamo minore ma comunque rilevante del diritto derivato cioè della tecnica dell'armonizzazione attraverso le direttive comunitarie è stato già detto che le direttive c'è una certa timidezza nell'approvare direttive comunitarie a maggioranza anche allorché questo sia consentito dal diritto comunitario
Quindi c'è una difficoltà a trovare il consenso unanime degli Stati sull'approvazione di direttive di armonizzazione anche se la finalità dell'armonizzazione sociale non è stata abbandonata in questi ultimi anni segnalo tuttavia si trova in un persistente stato di affanno
Segnalo tra le più rilevanti diciamo il più le più rilevanti direttive di queste anni le direttive antidiscriminatorie del due mila del due mila e due anche del due mila e quattro più recentemente che appunto affermano in campi nuovi oltre la parità uomo donna il principio di di il divieto di discriminazioni
Così come è stato richiamato dagli allievi esser e il principio di informazione consultazione partecipazione dei lavoratori alle decisioni dell'impresa un tema molto importante che è stato oggetto di ripetute direttive
è stata richiamata la direttiva sulla Società europea che è quella che porta a compimento il Processo di informazione consultazione aggiungendo vide elemento della partecipazione
Quindi diciamo le finalità moniti attrici non sono state abbandonate su temi importanti centrali del diritto del lavoro del diritto sindacale tuttavia la tecnica regolativa
è contaminata diciamo dalla esistenza di una abbondante serie di rinvii alle legislazioni nazionali e alle prassi nazionali
Quindi in quanto armonizzazione diventa un'armonizzazione più debole rispetto al passato rispetto all'armonizzazione coesiva degli anni ottanta settanta ottanta
Questo rinvio alle legislazioni alle prassi nazionali porta spesso lo abbiamo visto nella vicenda di trasposizione negli ordinamenti nazionali della direttiva sulla Società europea a una forte differenziazione delle leggi nazionali che hanno dato attuazione queste direttive
In particolare per quanto riguarda l'Italia segnalo il fatto che cioè l'impressione di assistere a una recepimento delle direttive comunitarie puramente burocratico e formale cartaceo
Nel senso che si ripetono le formule utilizzate nelle direttive ma poi non si fa nulla per dare effettività ai diritti riconosciuti dalle nuove direttive
La terza tecnica regolativa che ha profondamente contaminato le precedenti e quella della metodo aperto di coordinamento già richiamato da Gian Primo Cella poco fa come la nuova star della regolazione europea
Cioè attraverso tecniche di soft e Lodi diritto morbido
Di stampo anglosassone si cerca come dire di far convergere spontaneamente quindi senza normative vincolanti gli stati membri verso politiche virtuose
In particolare nel campo dell'occupazione nel campo dell'inclusione sociale della formazione continua della sanità
Cioè su tematiche rilevanti dal punto di vista sociale
Da questo punto di vista è stato già segnalato come ci sia un il rischio dato un ruolo principale assegnati ai governi nell'attuazione di queste modalità di metodo aperto di coordinamento di una eccessiva burocratizzazione di queste forme di diciamo di coordinamento che sono ben diverso e dalla convergenza in materia di politica economica e monetaria che è stato il modello di riferimento di queste tecniche denominate di metodo aperto di coordinamento
Infine ma non da ultimo il dialogo sociale ovviamente è l'argomento centrale in questa sessione del mattino dedicata alle relazioni industriali su scala europea il dialogo sociale che essa coalizzato nei testi del trattato
A subito negli ultimi tempi uno snaturamento perché perché è difficile per le parti sociali europee
Che come ci è stato ricordato poco fa dal segretario della Camera del lavoro di Milano sono soggetti ancora poco strutturati
A livello europeo sono soggetti poco strutturati si sindacati dei lavoratori sia e soprattutto le organizzazioni imprenditoriali che non hanno un mandato per concludere accordi a livello europeo
Quindi è difficile trovare il consenso necessario per raggiungere accordi europei che possono essere recepiti in direttive secondo l'accezione propria del trattato di dialogo sociale istituzionale
Quindi il dialogo sociale anche qui scade assistiamo ad uno scadimento la Commissione invita le parti sociali ad adottare tecniche di metodo aperto di coordinamento applicate anche al dialogo sociale
Cercando di incentivare le parti sociali europee a promuovere un dialogo sociale autonomo che quindi non aggiungo mira diciamo la regolamentazione attraverso strumenti normativi rigidi dei diritti dei lavoratori ma che cerca come dire di sfruttare le convenienze
Dell'impresa delle rappresentanze dei lavoratori per intervenire in maniera autonoma non vincolante su materie di interesse dei lavoratori quindi la tastiera degli strumenti per regolare la materia sociale è una tastiera basta
Questi strumenti
A volte come dire sono talora volte difficilmente conciliabili nel senso che obiettivi che rientrano nel filone dell'armonizzazione rientrano ugualmente nel filone del metodo aperto per esempio quindi è difficile stabilire cosa è diritto vincolante e cosa invece rimesso all'apprezzamento degli Stati
Il che sembrerebbe in questa in in questi anni come dire
Purtroppo favorire una competizione tra sistemi nazionali
Quindi i sistemi nazionali come si dice più performanti quelli che riescono meglio ad adattarsi alla alle necessità della globalizzazione risultano essere i sistemi vincenti
Messi continuamente a confronto tra di loro attraverso questa tecnica ormai imperante del benchmarking
Da questo punto di vista quindi per chiudere
Sarebbe quanto mai necessario a livello europeo riaprire una discussione assai forte sul modello sociale europeo
Fare entrare in una sfera pubblica europea nazionale territoriali discorso sul modello sociale europeo
Riaprire una prospettiva delle tecniche di redistribuzione che erano appunto le modalità con le quali a livello nazionale sì
Fondava lo stato sociale e che ora sembrano state abbandonate nella realtà dalla dall'Unione Europea
Grazie
Grazie Bruno Trentin
Ma io condivido molto
Sia
Le parole di avvio nel nostro dibattito
C'è ricordo che il miglior campagna sia la relazione interessante e acute divisi
Vorrei però ripercorrere un un problema che
Coincide da molti anni con uno stato di impotenza non sono
Del Confederazione europea dei sindacati ma
Delle stesse
Istituzioni pensa di commissione parlamentare
Nell'Unione Europea
Si è detto visetto giustamente il modello sociale europeo degli elementi comuni
Tra i quali la contrazione collettiva e la concertazione come regola
In molti Paesi
E una relazione stretta
Dialogante che fra sistemi di relazioni industriali e politico
Sono questi tutti elementi presenti nel piantare abbiano brevi bella legge impoverito
Quello cioè di collegare la riforma delle relazioni sociali
Con una politica dell'occupazione del welfare finalizzata
Al pieno impiego
Diciamo che oggi esclusa la Gran Bretagna questo resta ancora il dato distintivo
Nella maggior parte dei paesi dell'unione nel concepire
Nel costruire un modello sociale coerente con l'obiettivo europeo
Mentre purtroppo in alcuni Paesi come la Gran Bretagna
Soprattutto sul fronte della concertazione Daccò determinazione del rapporto fra politiche Serragli alle politiche industriali nei settori e nei territori
Rimane una situazione che non è cambiata
Ai tempi della signora Thatcher
Ora oggi
Non siamo di fronte alla crisi di questo modello sociale
Non soltanto nelle possibilità un definanziamento dello stato sociale del welfare eccetera ma proprio nel senso che c'è oramai una
Un distacco
Fra questi due pilastri
Del modello sociale europeo politiche economiche politiche sociali
E c'è una crisi del modello sociale perché è in crisi la politica economica dell'Europa
Già prima nel no degli elettori francesi olandesi
L'errore dei quali è proprio quello di non capire
Come l'obiettivo dell'Europa sociale
Non è separabile e ha l'obiettivo di una diversa politica economica dell'Unione Europea
Si è sempre stato nella realtà
Non nelle forme istituzionali
Un nesso inscindibile
La politica economica e poi faccio
Questo nesso è presente nel libro bianco di dello ribadito dagli obiettivi di Lisbona
Dall'iniziative come quelle dello Statuto delle imprese europee che non è concepibile al di fuori di un contesto di politiche economiche e sociali
E non solo di politiche sociali
Solo che siamo confrontati qui con un elemento di debolezza strutturale
Che nasce da una concezione sostanzialmente liberista della politica economica
E che è atteso negli anni a separare drasticamente
Nel competenza della Commissione esecutiva
Nelle istituzioni parlamentari delle commissioni
La politica sociale
Con me
Fattore risarcitorio
Dei guasti
Possibili possono essere terminato della globalizzazione dell'economia della trasformazione in atto
E una politica economica che invece è tutta improntata rimane tutta improntata quando è presente
Sulla cosiddetta economia di mercato
Questo rappresentato secondo me anche per mia esperienza negli anni un'immenso debolezza strutturale delle politiche dell'Unione
Che deriva anche da ufficioso divisioni come dicevo istituzionale le competenze dei vari commissari la Commissione esecutiva le competenze delle commissioni parlamentari
Questa
Questa è connessione negata dal punto di vista formale
Costituiscono un grosso handicap per valorizzare un nuovo modello sociale
Come quello
Accennato dà il minimo
E cioè che un rapporto diretto fra
Le politiche sociali e politiche economiche il ricadute su su un dialogo sociale
Che non può essere soltanto un dialogo sui diritti minimi
Il limite insuperabile
Che aleggia sul la politica sociale la politica economica il diritto di veto svernanti
Della banca centrale
Arroccata nella sua missione unilaterale di lotta all'inflazione
E nella sua teorizzate indifferenza sulle politiche dell'occupazione
E sulle politiche di sviluppo
Superare nei fatti questa divaricazione
Soprattutto di fronte alle trasformazioni dell'economia mondiale e dell'economia nazionale
Diventa un compito impellente
Non sono
In un Paese come l'Italia ma il livello dell'Unione Europea
Noi siamo di fronte infatti in questa fase a un'espansione
Rapidissima
Nell'economia di mercato
E contemporaneamente
All'emergere
Di fallimenti del mercato
Su fronti che sono decisivi per l'avvenire una società
Riunione comunque l'europea
E proprio per rispondere ai fallimenti del mercato
Che riguarda soprattutto le piccole e medie imprese
E non dispongono di grandi capitali per investire a medio lungo
Per risponda questo fatto che è stato raggiunto a Lisbona nel
Una convergenza di fondamentale importanza ma
Di cui non dobbiamo nascondere le difficoltà connessione che essa presuppone
Cosa vuol dire una politica di formazione lungo tutto l'arco della vita
Come strumento principale di una flexsecurity
Vuol dire investire che enormi risorse più lunga nel tempo
E l'impresa il no la maggioranza delle imprese da sola
Non hanno le disponibilità e non hanno soprattutto le convenienze
Ad effettuare ritorna sempre la battuta
Di un presidente nella Confederazione degli industriali francesi chi me lo fa fare
A investire nella formazione di un lavoratore e a sei mesi
Di contratto
E quando questo significherebbe che lavorerà domani per la concorrenza
Lo steso osservazione riguarda drammaticamente nel nostro Paese
La ricerca e l'innovazione
In confronto
Alla ricerca di investimenti capace di dare una redditività prego
La sfida dell'economia conoscendo sta tutto in questo fatto
Cosa dire ancora dell'invecchiamento attivo per restare a Lisbona
Come alternativa ad una riduzione drastica delle pensioni
Cosa vuol dire un piano non di infrastrutture qualsiasi ma di infrastrutture integrate a livello europeo
Ma se questo è il banco di prova di una politica sociale
Il cuore delle decisioni riguarda gli orientamenti della politica economica
Sul fronte della politica fiscale
Sul fronte degli investimenti a medio lunga durata
Riducendo il peso negli investimenti puramente finanziari
Su questi temi cioè paralisi in ordine
è la cosa di cui non si parla
Ma rimane
Un pesante condizionamento di tutte le migliori iniziative ne portiamo avanti sul fronte della politica e sociale
Da questo vezzo
Esercitato anche nei paesi
La zona dell'euro nato all'Euro paradossalmente
Da Paesi che in parte non le fanno fare
Comunque la Gran Bretagna e il lussemburghese parte dell'unione monetaria sono incaricato in tutti questi anni di bloccare qualsiasi decisione in materia di politica fiscale
Da cui con l'urgenza di aprire un fronte di riflessione
E di proposta
Sull'attualità dell'euro
Da qui l'esigenza io credo anche per gli attori sociali e politici di riunificare nelle loro proposte
Le due facce di una politica dell'Unione
Quella per un diversa strategia di politica economica e quello per una diverse concomitante le strategie di politica sociale
Non parlo di pura cosmesi
Parlo di una riforma nel la zona euro
Attraverso il metodo coperto di coordinamento in un primo tempo ma
Non scartando
Una cooperazione rafforzata
E poi saldare
Potere di decisione
Anche nella zona ecco
Dico quasi come provocazione se fosse necessario anche scendi può essere una indicazione
Ecco una strategia non ambivalente per gestire il Patto di stabilità e di crescita
Nella zona Euro può derivare da questa da questo orientamento
Oggi si è conquistato nei fatti un po'per pigrizia
Delle istituzioni un po'per la protervia dei singoli governi
Una flessibilità di attuazione del Patto di stabilità che non è
Di poco conto si tratta di due tre anni
Venerdì adeguamento nel tempo negli obiettivi del patto di stabilità
Ma
In questa flessibilità nei tempi
Non corrisponde affatto alla fissazione
Di obiettivi tali mi politica economica da giustificare questa flessibilità
Oggi c'è un'assoluta indifferenza
Della Commissione esecutiva nell'Unione su questo fronte fate quello che volete diminuite le tasse aumentate le tasse
Riducete le pensioni fatte l'invecchiamento attivo purché si riduca il deficit di bilancio
E l'indebitamento dei singoli Paesi
Noi abbiamo bisogna invece di indicare un'altra strada
Il raggiungimento della stabilità in termini di deficit e di e di debito
Non può essere raggiunta attraverso qualsiasi politica economica e sociale
E quindi ritornare da questo punto di vista gli obiettivi di Lisbona
Per fare degli obiettivi di Lisbona la condizione per acquisire uno spazio di flessibilità nel rispettare
Gli obiettivi
Del patto mi sembra un punto decisivo
Lisbona dovrebbe essere non solo la libertà dei paesi determinare ogni spazio di tempo
Ma anche il fatto che questi Paesi lo determina attraverso obiettivi di politica economica coerenti con Lisbona e solo con questi
Si tratta così di costruire una nuova policy mix
Che trovi verifiche legittimazione della Commissione europea
Nessun Governo potrebbe attribuirsi la possibilità di rispettare non rispettare i tempi del patto unicamente perché decide che su investimenti corrispondono a Lisbona missionari in un altro senso
Deve essere la Commissione esecutiva convalida legittima
Questo nuovo orientamento della policy mix unico
Ecco per uscire
Da questo stato di libertà vigilata che dipende molto poiché attive dei singoli commissari io ricordo rinviarlo decollo del dialogo sociale Vivaldi uscente
Quando era addolorato vietare praticamente i temi la discussione
Incontrando una forte resistenza
E questo riguarda complessità anche di una riorganizzazione europea del movimento sindacale
Da parte se ricordo bene tutte le confederazioni sindacali presenti
Di tutte le associazioni imprenditoriali e scusi allora quell'Italia
Con l'argomento decisivo
Se gli uni e gli altri Chiron noi non abbiamo potere di negoziazione
Voi volete palazzi di riduzione di orario di lavoro non abbiamo il potere perché le confederazioni principali
Nell'Europa effettivamente non nego azioni contratti lo fanno i contratti sindacati e categorie messo solo con la riforma Gamba il ritratto a diventare protagonisti i primi protagonisti
Di una politica di
Di concertazione a livello europeo
Per uscire quindi a questo stato di libertà vigilata in cui versa il modello sociale europeo la sinistra e il sindacato hanno il compito di superare una separazione misti ficcante che rischia di pesare anche al nostro interno anche all'interno dei militanti del sindacato delle forze delle forze politiche
Superare questa di separazione mistificando i fra politica e sociale politica economica
Costruire una strategia che affermi la necessità di una concertazione a livello europeo
Il comprenda questi due elementi
Capaci di introdurre una codecisione
Effettiva su tutti gli elementi della politica economica e sociale
è un terreno questo
Da convenzione
Forse domani dato che il vecchio trattato
Potrà difficilmente uscire dalle rovine in cui si trova
Ma è un terreno che può dare davvero un nuovo contenuto aveva
Alla ricerca di una diversa Unione Europea
In avanti
Rispetto agli obiettivi che si impongono
In questo pericolo
Vuol dire fare una battaglia politica
Vuol dire continuare nell'accesso lo lo l'opera per renderla capace di con decidere
Con le altre associazioni e con la presenza attiva della Commissione esecutiva dedicato sociale
Vuol dire aprire una battaglia nel Partito socialista europeo per dare appunto forza e credibilità
Ad una strategia integrata di politica di sviluppo di politica sociale
Grazie Luciano Vecchi
Che come sapete responsabile esteri della direzione nazionale dei Democratici di sinistra
Grazie solo poche considerazioni anche perché un intervento in maniera particolare quello del compagno trentina del suo hanno ampiamente coperto ciò che intendevo dire patentato credo che
Questo incontro sia estremamente utile stia in qualche modo facendo emergere cosa che nel nostro Paese non è accaduto proprio fino ad oggi in maniera compiuta come il tema dell'Europa sociale del degli obiettivi sociali del processo di integrazione europea
Ritorni ad essere
Non perché non sia stato nel passato ma perché probabilmente è stato ampiamente sottovalutato ritorni ad essere una delle questioni chiave
Su cui evidentemente costruire motivare concesso una partecipazione al processo integrazione euro più spesso ma anche per dare adesso
Quelle caratteristiche quegli obiettivi che noi riteniamo siano fondamentale questione posta mi pare sia chiara e cioè che senza un adeguato livello in termini di quantità e di qualità di Europa sociale senza un adeguato livello in termini di quantità e qualità di investimento dello sviluppo
Senza un investimento
Coordinato promosso e sostenuto a livello europeo nella innovazione dei nostri sistemi economici e sociali senza insomma qualità sociale non soltanto si vive peggio del banale dirlo
Ma viene messa a rischio la stessa fisionomia lo stesso futuro dell'Unione europea delle nostre società
E lo stesso processo di integrazione europea fa profondamente in crisi varato il tema non è nuovo perché noi stessi le forze la sinistra europea in senso lato sia politica sia sociale
L'hanno sottolineato più volte
Ma questo tema riguarda oggi ed è credo il segnale d'accogliere essenzialmente dal referendum francese credo che quello olandese abbia seguito motivazioni in gran parte diverse
Ma riguarda oggi il senso stesso dalla percezione del processo di integrazione europea e pone noi questioni anche inedite cioè se è vero come noi riteniamo giustamente dicemmo
Che il valore e la funzione dell'Unione europea e del processo progressivo all'integrazione europea
E tanto più importante quanto più questo e oggi nel mondo la risposta più alta alle sfide della globalizzazione
Perché è una risposta in termini politici in termini istituzionali in termini di governance
Questo processo proprio perché diciamo così è essenzialmente motivato da questa funzione cioè fare assieme meglio ciò che non si può più fare da soli
E fare assieme in termini diciamo così qualitativi sia al proprio interno all'interno del proprio territorio dell'Unione sia nelle relazioni internazionali questo processo non può nemmeno per un momento essere percepito dai cittadini e dai lavoratori come il suo contrario e cioè come il cavallo di Troia dalla globalizzazione
Che contribuisce a scardinare non penso sia questa la realtà ma questa è la percezione contribuisce a scardinare legislazioni nazionali conquiste sociali assenti non è così
Ma dobbiamo sapere che oggi un elemento di percezione di questo tipo è presente in una parte dell'opinione pubblica
In maniera più forte
Come dire in quei Paesi dove l'establishment politico formative eccetera ha contribuito ad alimentare questo ma questo è il tema che abbiamo di fronte non e quindi per come dire per contrastare questo è evidente che occorre uno sforzo e un di più di immaginazione di proposta politica e di coerenza politica di coerenza tra le politiche nazionali
Quanto si propone quanto si immagina a livello europeo
Ora noi abbiamo non richiamata che con accenti diversi alcuni degli interventi da questo punto di vista abbiamo avuto pur in presenza di iniziative a livello europeo
Da parte l'istituzione da parte delle parti sociali da parte di soggetti politici tuttavia non c'è dubbio che nel corso degli ultimi anni gli sia stata rispetto a una fase che secondo almeno dal punto di vista del dibattito politico del fine anni Ottanta inizio Novanta si sia in qualche modo ha fermato un'atrofia della dimensione sociale del processo di integrazione europea
E che questo diventi oggi appunto tema essenziale
Atrofia in termini innanzitutto di rinuncia ad uno sviluppo legislativo efficace cioè una rinuncia in qualche modo all'obiettivo dalla convergenza è attiva verso l'alto delle legislazioni sociali
Motivando spesso la necessità di un cambiamento avviene andando verso tutt'al più il coordinamento come
Frutto di uno scenario nuovo determinato dalla globalizzazione determinato l'allargamento eccetera ma ciò sappiamo è vero soltanto in parte
Atrofia determinata da un funzionamento al di sotto delle aspettative nonostante come dire spense che positive che qui sono state richiamate del dialogo e degli accordi tra le parti sociali cui è stato come dire da qualche soggetto politico istituzionale si è teso volere delegare in qualche modo i compiti che non sono loro quello appunto diciamo di uno sviluppo della legislazione
E in generale appunto la rinuncia
A come dire armonizzare verso l'alto anche diciamo così quegli elementi fondamentali delle legislazione sociale infine devo dire ed è un elemento di cui si è discusso anche nelle ultime settimane spesso strumentalmente ma un elemento vero
E le stesse a risorse a disposizione dell'Unione europea attraverso proprio bilancio attraverso i trasferimenti da parte degli stati membri
Tendono ad essere paradossalmente e al di là delle dichiarazioni sempre meno orientate ogni parte più limitato diventate verso la promozione della coesione economica e sociale in realtà sempre più orientate verso politiche di altro tipo
Da questo punto di vista prona parentesi non deve sfuggire il fatto che
Il dibattito come dire
Solitamente quasi demenziale diciamo tra i Governi degli Stati membri e sulle prospettive finanziarie e l'accordo raggiunto tra governo adesso vedremo come continuerà di limitare all'uno virgola zero quarantacinque per cento del PIL
Il massimo diciamo così degli impegni di bilancio per perito che va fino al due mila tredici se resta così come rischia di avere come effetto quello di aumentare tendenzialmente la quota delle spese agricole
La politica agricola comune le quali fino a nuovi accordi hanno degli automatismi devono essere seguiti e da in dono a limitare gli interventi di coesione economica e sociale
Che è vero che sono diciamo così essenzialmente orientati alla solidarietà di tipo territoriale non di tipo sociale in senso stretto diciamo così per lo sviluppo
Messe hanno avuto concretamente nel corso degli anni passati
Una funzione sociale qualche caso molto importanti sia dal punto di vista diciamo così delle zone ritardo di sviluppo sia dal punto di vista dell'utilizzo del fondo sociale europeo in termini di siamo così di di aumento della qualità dello sviluppo penso in maniera particolare gli interventi legati alla formazione e all'innovazione
Allora questo è il quadro che abbiamo di fronte la stessa strategia di Lisbona io credo abbia bisogno di essere da parte nostra diciamo così rivalorizzare per rispetto alle sue tornando in qualche modo alle sue
Ai suoi obiettivi iniziale le sue finalità in iniziali sapendo anch'essa questa è stata nel corso di questi anni
In molti casi snaturata che cos'è la strategia di Lisbona perché io dico perché ritengo che essa sia stato qualche mo'model risultato più alto
Di divisione di impegno di proposta politica
In una fase in cui
L'Europa allora dei quindici era in gran parte governata da governi di centrosinistra prodotto risultati importante prendendo atto che non vi erano le condizioni
Di promuovere come invece era stato proposto ma non realizzato ovviamente da Dell'Oro attraverso il suo piano da altri promuovere una strategia di sviluppo
Così come la pensava alle loro con un ruolo preponderante o comunque con un ruolo determinante molto forte
Delle istituzioni comunitarie e diciamo così di una promozione qualche modo comune
Ci si è affidati egualmente a un strumenti appunto di coordinamento ma con obiettivi e finalità assolutamente importante rilevanti legati alla qualità dello sviluppo e tentando di affrontare era la contraddizione che ricordava Trentin prima
E di di affrontare in maniera coerente e coordinata agli obiettivi di innovazione e sviluppo economico con gli elementi di innovazione ma allo stesso tempo di
Proiezione nel futuro del modello sociale europeo nelle sue diversità
Ora questo che una cosa positiva e la strategia di Lisbona e oggi io credo lo strumento più importante che abbiamo a disposizione a però bisogno di non essere in qualche modo banalizzata burocratizzata
E svilita come è accaduto in molti casi
Gli obiettivi e i principi Lisbona hanno una forza straordinaria e non è un caso che se noi andiamo a fare un'analisi
Di merito e di dettaglio di quali sono state le varie politiche nazionali poi che ne sono conseguite nel corso di questi anni
Vediamo per quei Paesi che più si sono avvicinati alla fino all'osso alla filosofia di Lisbona essenzialmente Paesi scandinavi sono riusciti a innovare profondamente i loro sistemi economici a renderli moderni
Pure in Paesi dove il posto di lavoro
Il costo del lavoro è il più alto del mondo
Sono riusciti ad entrare pienamente nella società dell'informazione nel nell'innovazione tecnologica
Hanno contemporaneamente trasformato profondamente il loro i loro sistemi sociali non sono più quelli di venti di trent'anni fa ma sono comunque riusciti a garantire alti livelli di pro di protezione sociale
Per quale motivo intanto perché hanno fatto politica e facciamo così volte a questo fine ma perché hanno puntato sull'empowerment sul coinvolgimento sul dare potere alla gente ai lavoratori e quindi sono riusciti a trasformare sistemi solo di protezione sociale erano più forte che altrove ma molto simili a quelli esistenti del altre parti d'Europa cioè legati essenzialmente alla protezione e alla garanzia dei cittadini lavoratori di fronte a situazioni di difficoltà no legate della disoccupazione alla vecchiaia eccetera
Son riuscito a trasformare in buona parte i sistemi attivi no
Di come dire di per il reinserimento nel mercato del lavoro di lotta all'esclusione sociale
Di al rialzo abeti esazione di centinaia di migliaia o di milioni di cittadini e di lavoratori quindi laddove come dire non solo i piani nazionali diciamo di Lisbona ma le politiche nazionali
Si sono avvalse in qualche modo di notte in orientamento politico di scelte chiare e anche di sono scelte di avvalersi della filosofia di Lisbona i risultati ci sono state vero problema che gran parte delle politiche nazionali sono andato in un'altra direzione
Io se posso citare me stesso l'anno scorso mi invitarono proprio a Lisbona peraltro a un dibattito organizzato dai giovani del PSE
Sulla strategia di Lisbona e e gli ho detto per avere il compito più facile fatemi spiegare che cosa succede nei Paesi dove si fa esattamente il contrario però ha spiegato che cosa è stato fatto dal governo Berlusconi in questi anni non per fare propaganda dato quelli non votano in Italia ma per dire che certe è inutile discutere del fallimento di Lisbona come se fosse colpa un'altra volta la signora Europa se lo si guarda il fatto che poi in taluni Paesi Italia compresa e si è fatto esattamente il contrario
Cioè si è indebolito ho annullato l'investimento e la ricerca l'innovazione si è reso meno moderno il come dire già appesantito sistema di istruzione
Si è menzionato ma non si è investito nella formazione ad ogni livello la ricerca scientifica e tecnologica e come dire è stata messa ai margini
Non si è fatta alcuna politica attiva dello eccetera eccetera insomma c'è e quindi è ovvio che i risultati sono esattamente forti ciò ci dice che se il metodo aperto di coordinamento è meglio di niente non può essere però questo diciamo così
La situazione a cui a cui ci rassegniamo ma anche qui non perché pensiamo a una qualche forma di dirigismo da parte europea o al di sopra gli Stati nazionali ma non c'è dubbio che soltanto un elemento volontaristico di
Coordinamento tra venticinque paesi con livelli estremamente diverso e di sviluppo economico sociale con modelli sociali straordinariamente diversi non può bastare se non vi è uno sviluppo della legislazione comune e se non vi sono risorse che vengono messe in campo concludo velocemente che cosa fare ovviamente di tutto ma punto primo non c'è dubbio che ragionare sulla come a riprendere il processo costituzionale europeo
Non voglio dire a ragionare di qualcos'altro rispetto alle cose di cui stiamo parlando perché non c'è dubbio che senza una
Come dire una ripresa del processo di costituzionalizzazione dell'Unione europea e tra l'altro costituzionalizzazione della Carta dei diritti
Che sia sulle politiche sociali sulle politiche generali di non discriminazione permetterebbe laddove costituzionalizzato di far fare passi in avanti concreti
Alla situazione in ognuno dei nostri paesi non c'è dubbio che senza la prosecuzione di questo processo non soltanto l'insieme
Della costruzione
Europea rischia di entrare profondamente in crisi ma la stessa possibilità
Non dico neanche di decidere ma di fare battaglie politiche per potere decidere così importante anche sul piano sociale rischia di essere più debole se non vanificata secondo investire già con politica oggi possibili su a livello europeo sulla qualità dello sviluppo e qui non c'è dubbio che il tema del bilancio delle risorse
Dell'Unione Europea sia problema quantitativo evidentemente più si riduce il bilancio più la massa critica diciamo così degli interventi messi in discussione ma non c'è dubbio che vi si appropria della struttura del bilancio
Uno zero quarantacinque uno zero sette uno dieci francamente cambia ovviamente ma non cambia tantissimo se poi come dire la metà all'incirca delle spese fa della politica agricola vediamoci validi perché è competenza esclusiva
E io sono tra coloro che pensano che non è che se va smantellare la spesa agricola ma non c'è dubbio che se non vi è un protagonismo diretto anche in termini di spesa
Dell'unione nei settori punto fondamentale dei settori di futuro in formazione innovazione e ricerca come dire le sue potenzialità sono rischiano di essere vanificati ma anche qui non c'è soltanto un problema di spesa io devo dire
Entrare in un campo più complicato ma se e tono quello che dicevo all'inizio l'Unione ha tanto più senso tanto più forza in quanto è strumento di governance della globalizzazione in quanto permette di costruire l'Europa in qua costì Piero Europa in quanto soggetto attivo a livello internazionale non vi è dubbio che vi sia un problema è in piedi sviluppo di strategie
Di sviluppo di stragi industriali diciamo così fra virgolette a livello europeo che non possono essere affidate soltanto alle imprese o ai governi nazionali
Se il tema è quello della competizione globale egli è un prima di capacità e volontà di iniziativa esterna iniziative sta nell'Unione badate bene non è soltanto essere rappresentati in maniera coerente il Consiglio di sicurezza per decidere sulle questioni alla base la guerra benché possibilità di avere una strategia nei confronti degli altri soggetti che anche un impatto in campo economico e sociale realmente con i casi e e più ovvio no cosa dice l'Unione europea nell'ambito l'organizzazione mondiale del commercio ce sta lì solo per difendere e i propri regolamenti agricoli o per concedere il meno possibile postali anche per promuovere i propri interessi possibilmente non in contraddizione con quelli dei soggetti più deboli e lo stesso tema per esempio delle clausole sociali ambientali negli negli accordi internazionali non può essere vissute interpretato soltanto come uno strumento in più di protezionismo
Certo anche di questo si tratta
Sapendo che laddove il divario di costo di lavoro talmente grande come oggi tra l'Europa e molti dei paesi in via di sviluppo anche imporre clausole sociali ambientali serve a poco dal punto di vista il protezionismo economico ma può servire a molto può servire parecchio in termini di promozione di un modello promozione i valori che alla lunga sono fondamentali e vuol dire anche cambiare un trend che è quello che vede spesso l'Europa il suo modello sociale subire peso esterna infine due questioni la prima
Sul tema che è stata qui evocata
Della necessità di superare alcuni vincoli politici istituzionali che oggi ci sono l'Unione europea io sono tra coloro che pensano che sia indispensabile
Andare a una cooperazione rafforzata nell'ambito all'Eurogruppo cioè nei paesi che hanno la moneta comune che rispettano o dovrebbero rispettare disciplina di bilancio rigorose poi c'è chi non lo fare preghiere gli esempi sono noti
Che ovviamente stanno all'interno di politiche monetarie quali quelle per cui ha mandato la Banca centrale europea che sono di difesa della stabilità del cambio
Sono di tenere bassa l'inflazione ma non sono istituzionalmente rivolto allo sviluppo e quindi c'è un problema ovviamente di potere decidere fare assieme politiche economiche vive che hanno un impatto sulla crescita anche un impatto sociale
Non sono tra coloro che pensano che il sistema le cooperazioni rafforzate posso espandersi all'infinito su tutto perché se così fosse non esisterebbe più l'Unione europea abbia anche un problema di unità istituzionale
Ma su questo terreno e dato che l'euro comunque esiste ed è in qualche modo già e su una cooperazione rafforzata
E questo tema fondamentale su cui penso che si dovrà tra l'altro concentrare il governo italiano del centro sinistra se questa sarà lo scenario che avremo in Italia dei prossimi mesi perché il rilancio del processo di integrazione europea di processo di costituzionalizzazione che però passa anche attraverso questo tipo di cooperazione rafforzata infine sulla questione dei soggetti di cui sono stati evocati io penso che parlando del futuro dell'Europa non possiamo soltanto limitarci anche se questo essenziale ad analizzare quali sono le dinamiche tra Paesi
Non c'è dubbio che in un'Europa che decide essenzialmente maniera intergovernativa e fondamentale l'orientamento dei governi nazionali
è fondamentale la possibilità di alleanza tra visioni interessi nazionali
No l'asse franco-tedesco eccetera eccetera però
Non è sufficiente non è più sufficiente ammesso che lo sia mai stato vi è un problema di qual è il ruolo dei soggetti politici e soggetti sociali quei soggetti che devono comporre lo spazio politico lo spazio pubblico europeo ora da questo punto di vista apparteniamo qua soggetti la Confederazione europea dei sindacati del Partito del socialismo europeo eccetera che esistono che si sono costituiti
Che si sono dati degli obiettivi dei modi di essere eccetera che sono importanti io non possono diverso evidentemente tra l'accesso al PSE non vanno sottovalutati tuttavia non c'è dubbio
Che
Questi stessi sono ambiti perno e di lotta politica anche diciamo così confonde i nostri interlocutori non c'è dubbio che in in ognuno di questi ambiti e in altri ambiti diciamo così associativi a livello europeo e internazionale
Nella tradizione che noi rappresentiamo della Sinistra democratica riformisti italiani dove vi è la profonda convinzione che perché questi ambiti funzionino abbiano un senso
Occorre che non siano soltanto ambiti di coordinamento ma siano anche ambiti di condivisione di sovranità politica e ambiti di iniziative proposta politica
Questo credo sarà uno dei nostri obiettivi sul futuro non c'è dubbio che il PSI in maniera particolare dopo l'esito dei referendum francese e olandese si trovi in una fase di grande difficoltà ma credo che sia dal PSI e dalla sua capacità di alleanza aggregazione anche espansione di dialogo con altre famiglie politiche come punto di riferimento per un ambito politico sociale più vasto che dipende e dipenderà del futuro lo sviluppo di quell'Europa democratica e sociale per cui ci battiamo crac
Grazie Luciano adesso diamo la parola Iuliano stendardi della
Dipartimento Europa della direzione nazionale della CISL poiché Miglio Barbaglio l'abbaglio chiuderà la mattinata
Grazie intanto un apprezzamento perché promuovere di questi tempi una iniziativa importante su un rilancio di una identità europea con particolare riferimento alle relazioni industriali
è un atto di sensibilità o addirittura di coraggio quindi veramente un apprezzamento in questa direzione io provato a fare per qualche anno il sindacalista europeo come presidente di una federazione sindacale di settore
Mi è sembrato di cogliere alcuni aspetti che ho ritrovato puntualmente in questo dibattito che cioè di un sistema di relazioni industriali c'è tanto bisogno che di opportunità ce ne sono tante di spazi pure
Di realizzato ahimè poco o sicuramente in maniera insufficiente rispetto alle necessità perché questo serva credo che sia stato già ampiamente esaminato dal dibattito fatto
Che cosa manca in parte anche rispetto al deficit già interno di delega verso i soggetti che ci dovrebbero rappresentare a livello europeo
Un segnale se vogliamo di ottimismo a mio avviso si può cogliere da due aspetti
Uno proprio dalla contraddizione che c'è in questa fase cioè ne abbiamo paradossalmente il venire a compimento in questo arco temporale e di una serie di direttive che riguardano i diritti di informazione e consultazione la Società europea
Una serie di iniziative che qua che riguardano il tema della responsabilità sociale d'impresa
Mentre nello stesso tempo ci troviamo di fronte a una sorta di smantellamento di una identità europea almeno come l'abbiamo conosciuta
Nella mente di dell'ordine è stato qui richiamato e che ha i suoi aspetti più rilevanti in termini politico istituzionali dal venir meno
Sostanzialmente
Dell'attuazione del progetto di Costituzione europea e in tema di flessibilizzazione selvaggia
Di riferimento solo al tema dei costi come elemento principale della competitività per esempio alla direttiva Bolkestein ecco coesistono questi due momenti di contraddizione comprensione apparente perché appunto la legislazione sociale a cui si fa riferimento è figlia
Di commissioni precedenti mi pare che l'esperienza appena conclusa della presidenza Blair e quella appena avviata della Commissione Barroso rappresenta una questo punto di vista una miscela negativa rispetto a una dimensione sociale dell'Europa come noi vorremmo
Noi però dobbiamo ovviamente sfruttare questo venire a compimento di legislazione di direttive e portarle a compimento fino in fondo c'è un soggetto che non mi è sembrato di sentire ancora citare in questa discussione che a mio avviso ha in nuce in embrione
Le potenzialità per rilanciare un per costruire un vero e proprio sistema di relazioni industriali d'Europa e sono i comitati aziendali europei
Che rappresentano ormai in Europa una piccola popolazione di una circa venti mila persone delegati sindacali che girano per l'Europa fare incontri sulle strategie d'impresa
Perché questo rappresenta un potenziale perché a quel tavolo a differenza delle federazioni europee
O ancor più come si è detto delle associazioni imprenditoriali europee alle quali manca il la delega a sottoscrivere alcunché bellici sono i soggetti che contano ci sono le imprese
Alle quali delega non va affidata da parte nessuno decidono portano avanti le loro strategie ci sono rappresentanti dei lavoratori anche se individuati con meccanismi i più disparati
Pensare a un modello di democrazia sindacale europea insomma abbastanza complicato in questa fase ma bisogno ovviamente pensarci perché da lì si parte per costruire un vero sindacato però in queste sedi si discute di strategie d'impresa
Si discute rispetto a quali sono le strade per recuperare competitività sono le strade concrete nelle quali si dovrebbe attuare la strategia di Lisbona
Ora sta alla capacità più sindacato europeo con le caratteristiche abbiamo detto con le lacune che ha con i deficit anche di affidamento di democrazia di rappresentanza di mandato partire da una sede che è propria
Che incomincia a vedere un proprio consolidato di esperienza e che soprattutto presenta nello stesso luogo soggetti abilitati a decidere se in quelle sedi le strade della competitività devono continuare a essere quelle non virtuose
Strade non virtuose sono già state tolte di mezzo dall'euro non è più possibile recuperare competitività attraverso svalutazioni monetarie
Questo rende ancora più necessario un tentativo di coordinamento delle politiche contrattuali a livello europeo proprio per evitare che alla mancanza della leva della svalutazione monetaria se ne sostituisca un'altra
Altrettanto non virtuosa che il dumping sociale
Che il vero rischio che diventi una delle strade su cui collocare la ricerca di competitività ecco qui a mio avviso si gioca veramente un terreno di sfida cruciale che ripeto in questa sede a una opportunità un'opportunità concreta
Certo bisogna portare a sintesi le diverse esperienze le diverse culture
Se vogliamo costruire un sistema integrato di relazione industriali europee integrato e complementare con quelli nazionali non sostitutivo né alternativo integrato e complementari
Non c'è dubbio che i vari soggetti dai comitati aziendali europee
Alle federazioni europee di settore alla Confederazione europea dei sindacati ai raccordi che essi hanno con i sindacati nazionali devono costruire un sistema di competenze e di mandati e di titolarità
Sui quali ognuno specializzato se vogliamo dirla così il proprio compito
Non è una cosa impossibile certo bisogna partire da una situazione nella quale per esempio rispetto alle federazioni europee o rispetto alla Confederazione europea dei sindacati che tentano di coordinare l'attività di questi comitati aziendali europei
Gli scandinavi l'atteggiamento abituale che hanno e di cacciarmi
I tedeschi e gli olandesi di sopportarmi i nuovi Paesi entrati dell'Est rimboccano presente invece perché hanno un deficit di esperienza e di struttura sindacale ecco
Una delle strade
Per costruire un'esperienza sindacale europea di questa portata prima ancora che politica è di natura culturale
E io credo che l'esperienza sindacale italiana può da questo punto di vista portare un contributo molto valido
Perché l'esperienza costruita in Italia attraverso l'articolazione di competenze che svolgono le confederazioni sindacali nelle richiamate prassi di concertazione
I contratti nazionali di settore fatte dalle federazioni i coordinamenti delle rappresentanze sindacali unitarie che svolgono l'attività contrattuale a livello di impresa a mio avviso rappresenta no un modello che con i dovuti adattamenti può essere in qualche modo replicato a livello europeo io credo che sto sia una un'esperienza un onere una opportunità sulla quale il sindacato italiano deve portare tutta la propria competenza tutto proprio contributo non credo che sia un caso che quando la Confederazione italiana europea dei sindacati è stata diretta da un sindacalista italiano
La fisionomia sindacale si sia irrobustita
E l'accesso si sia anche più articolata attraverso per esempio le federazioni sindacali di settore sia nata in questo periodo l'esperienza dei comitati aziendali europei e quindi in conclusione credo che fra tante lacune fra tante mancanze di sia un punto di partenza concreto è un punto di esperienza sul quale costruire veramente questo sistema integrato e complementare di relazioni industriali europee grazie
Grazie prima di dare la parola anche abbaglio per chiudere questa sessione
Mattutina
E prima che prenda in mano la il coordinamento della prossima sessione da elaborare un attimo Mimmo Carrieri che voleva fare una domanda
Cogliendo l'occasione di avere qui visse
Sì la mia è una breve riflessione la domanda a visse
Che ha fatto un intervento credo molto utile chiaro ed è stato cerco di essere un po'dialettica Zante è stato secondo me troppo continuista su un punto e troppo discontinui sta su un altro punto su cui è stato molto continuista e la proposta che ha fatto alla fine di rilanciare un'idea di codeterminazione
Poco decisione
Non più incentrata ecco su questo ha ragione sul modello tedesco
Credo che ci sia stato un abbandono colpevole dei temi della partecipazione chiede la democrazia industriale da parte degli attori colpevole soprattutto da parte dei sindacati negli ultimi quindici anni ma la ragione di questo abbandono deriva anche dalla crisi
Dei modelli di codeterminazione classici
Non solo quello tedesco ma anche gli altri
Una crisi dovuta ai forti cambiamenti produttivi quei modelli erano pensati le grandi imprese fortemente regolate e prevalentemente nazionali oggi siamo di fronte a
In prese invenzioni più piccola transnazionale organizzativamente più fluide
Per dirla in una formula erano modelli di controllo sulle decisioni mentre in questa fase c'è un problema di coinvolgimento e di partecipazione ai processi decisione
Questo c'è un ritardo di riflessioni nutriti di analisi siano nelle proposte che si fanno a livello comunitario
Sullo statuto di Società europea sono tributaria del passato non son l'anticipazione di un modello di partecipazione più avanzato e adatto a questi cambiamenti per questo io dico ci vuole
Poi più di discontinuità su questo punto
Potrà invece su cui è stato più
Disc continuista e quello del contratto nazionale e dalla sua tenuta futura
Ora questo come sapete e un dente che duole anche in Italia dove si parla da tempo di ripensare passetto il sistema contrattuale
E Visser ha detto
Con chiarezza c'è una crisi del contratto nazionale in Germania poi aggiunto anche in Italia
E
Per la Germania ha spiegato piuttosto bene ragioni questa crisi io penso che in Italia però noi non possiamo parlare ancora di crisi
Siamo di fronte a problemi difficoltà che richiedono un adattamento del contratto nazionale ma sarebbe sbagliato
Generalizzare la vicenda dei metalmeccanici
Che è l'unica vicenda patologica che c'è all'interno della nostra struttura contrattuale
Bisognerebbe cercare di capire le ragioni di questa patologia che riguardano a composizione degli attori le loro culture non è questa la sede ma mi sembra
Che
Il nostro contratto nazionale sia sostanzialmente ancora vitale da quel punto di vista che fondamentale in tutti gli assenti di relazioni industriali e quello cioè di garantire copertura tutele diritti all'insieme dei lavoratori occupati in quel settore produttivo
Questa vitalità va aggiornata modificata cioè il problema del lavoro atipico crescente escluso dai contratti
Ma non c'è dubbio che siamo di fronte a casi differenti
C'è però una questione di prospettiva e qui visse ha ragione però non c'ha spiegato qual è la prospettiva questa è la mia domanda
Cosa c'è dopo il contratto nazionale nel senso che tutti gli studiosi che si occupa di questi temi ci dicono che i contratti nazionali sono decisivi
Come il punto di equilibrio
Dei sistemi di gli assenti delle relazioni industriali perché assicurano alla grande maggioranza dei lavoratori quella copertura indispensabile
Di diritti tutele e così via e gli affetti
Se guardiamo ai Paesi dell'Europa occidentale ce n'è uno solo
Dove non prevale con chiarezza contratto di settore nazionale e della Gran Bretagna ed è un Paese in cui la copertura contrattuale si è drammaticamente abbassata a meno
Della metà dei lavoratori interessarsene
Allora io credo che ci sia un problema di bilanciamento tra contratto nazionale e un qualche decentramento della contrattazione
Decentramento che richiesto
Dal fatto che in molte materie
Orari professionalità
Governo delle flessibilità organizzative e anche in parte salari possono essere affrontati in modo più efficace a livello aziendale decentrato
Forse anche locale e non solo aziendale in senso classico come in molti giustamente dicono soprattutto dove ci sono reti di piccole il prese
Però c'è decentramento e decentramento
C'è un decentramento che io chiamerei controllato cioè gestito dal centro e un decentramento sregolato
Cioè senza regole senza controlli e contrappesi allora penso che il decentramento controllato debba essere una scelta adesso che gli attori sindacale perché altrimenti saranno travolti da un decentramento non gestito e non coordinato come andare in questa direzione service che tacco
Domanda molto argomentate adesso
Visse
Io ringrazio minimo per sue domande che sono molto precise che sono molto importa
Ho da offrire solo un piccolo
Risposta avrebbe risposto
Dove lui dice che io sono stato troppo continuista
Ma io credo che questa riguarda da un solo Stato continuista riguarda il problema non la soluzione
Non credo che la sola dizione che era proposta negli anni settanta
Sì indicati tedeschi o in sistema comma ancora ora Esiste ma anche su a lo assumo difficoltà in Germania che questo sarà
La sua dizione per l'euro
Però credo che il problema sì comma farà marciare insieme i diritti sociali
E quelle economici questo perché il problema centrale al livello dell'impresa come incidere sulle decisioni dalle grandi imprese
Un problema come lui era anche trenta quaranta anni fa perché i grandi imprese
Comma
Ma non solo la banca non solo affiliato sono tutti da ristrutturare anche con il loro complesso dritto
E molto importante con si fa si fa queste se questa distruzione anche con i diritti per i lavoratori commerci sì gestisse le mobilità e così via e io credo che il una cosa c'entra né al dibattito in Europa e il corpulento il come come il sito siccome non solo il blocco nel non solo materia del pesce a muoversi ma poi anche come si fa
Creare dei riti anche per i conservatori i lavoratori che cos'è
E io credo che questo dibattito deve essere ancora una volta nel centro dal dibattito della sinistra in Europa ed è questo che ha voluto direi
E si può poi usare qualche trattative che ormai si sta Survive allora
All'impresa in Europa
Dalla io lo piangono scalzo di orecchie ma anche quella su più rapidi compagni si può usare si può imparare comandare dica su questa Stra
Dove sono stato discontinui sta
Riguarda credo non va solo il giorno non non riguarda molto molto
Il problema del Como Cornizzolo organizza Como organizzare i i i rapporti ragione industriale all'ideale del settore o di categoria
Il problema era questo
Come crei chiare condizioni eguale costi eguali anche
Per un categoria D. impresso
Dell'impresa e chi lavora nella stessa categoria
Creare un vincolo
Su queste impresso
Devono accettare certe condizioni alla stessa allocando che poi criticare pressioni su di essi
Di inoltre in Hopa di di di di fare ulteriori sforzi sulla produttività
Questo che era stato sempre il grande problema della dal dalla dalla dalla dalla cartella con tre da contratto di Cazzago
E mi pare che codesto ora è diventato molto più difficile non so credo perché la globalizzazione peccare crea una ed è questo il problema anche le più grande etologi imita fra queste finte
Io ho detto che
C'è un crisi
In questo batterio
Hai ragione che ho
Può essere composte saggi errato
Guardando l'esperienza devo metto mercanti
Quindi tali le banche in Germania in altre
Io non dico che queste crisi mi piace
Non dico che c'è la fine però contratto nazionale
Va o o meno detto che
Non possiamo chiudere gli occhi per questi grandi difficoltà e in possiamo chiudere gli occhi del conseguenze più nel di ritorno anche a livello europeo
E io ho detto che ci sono boh ormai sappiamo che in Inghilterra è questa per tutti contratto non esiste più
In tutti i Paesi dell'Est tranne un po'la Slovacchia Moscow Elia non esiste o poco efficace in Francia e poco efficace
Allora se in Germania o in Germania sotto pressione dobbiamo guarda
Ho detto che sono tre condizioni per che hanno fatto questo crisi più difficile legislativa
Uno è che i contratti sono spesso troppo estesi
Troppo è e per questo e anche di un contratto d'America meccanici chi sono tanti settori denti dentro canzoni difficoltà e poi c'è sopra caricato molto cosa anche perché inclino dello stato sociale in Germania sono tante cose
Che vengano caricate su un contatto perché lo stato sociale
Al diminuito
E sono diritti chi sono poi contratto quattro
Vediamo contratti questo uno del problema allora dove in Europa può aiutare
Creare un un punto la venti un un un un condizione dei luoghi su indicato mi ho
Ho detto che
Va dove ci sono in grande difficoltà che dopo la rappresentanza sindacale a livello in dall'impresa è molto bello il o frammentato o poco unito e dove ci sono grande distanza fra la direzione nazionale dal significato e crearli sul livello locale
Ragione che lì dobbiamo trovare un'introduzione di
Gestire in modo più flessibile
Ma anche più
Guardando alla linea dalla politica e che non dica sociali
La il il il Rapp dal il il rappresentanza a livello locale per un modello che si è trovato molto più felici molto più forti NATO Naval Danimarca Ossezia altri paesi docce questa possibilità di
Di integrata atti quella
La rappresentanza avvisarlo dall'impresa nero contratto nazionale poi ho detto che ci vuole
Rapporti meno antagonisti fra le due parti
Vuol dire che ci vuol anche rapporti dove
Dove la politica non solo i diritti sociali o i diritti dei lavoratori o in condizioni di lavoro sono discusso ma anche
Va prospettive economica dal settore
Che si può anche insieme non solo dai sindacati ma insieme al Coni imprenditori le cifre interpretare i grandi trasferimenti Trust tra cambiamenti nella nella nella situazione economica anche a a posto alla Cina o altri diciamo
è questo che ho voluto dire che
Non perché io per dico la fine ha dato da un contratto nazionale ma ho visto che ci sono
Parecchie difficoltà
E il ferì un modello sociale in Europa sarà molto importante di trovare un un un osservazione grazie
Qualche osservazione nella concludere il dibattito di questa mattina
Innanzitutto a più riprese
Praticamente tutti gli intervenuti hanno fatto riferimento i soggetti agli attori sociali europea del sindacato in modo particolare ma su questo punto lascio al collega Rainer rockband che parlerà nel pomeriggio segretario generale aggiunto della cooperazione al Paese sindacati
Di puntualizzare se lo riterrà necessario oltretutto il collega occorre anche tedesco nessuno è perfetto anche tedesco e quindi potrà forse riferirsi anche ad alcuni punti particolarmente centrati da Geller stamattina sulla difficoltà
Del sindacalismo
In Germania e delle forme di cogestione
Tre punti
Parlando di Europa sociale
C'è sempre questa sensazione questo per cessione non infondata
Che siamo in presenza di una dimensione ancillare della costruzione europea
Questo viene dall'inizio dalla costituzione europea
C'è stato un momento alto per la politica sociale è stato il momento della Comunità europea del carbone e dell'acciaio
Dopo a partire trattati di Roma
Che sono molto poveri per esempio
Sul tema sociale
Nel testo del trattato
Tutti gli interventi di politica sociale sui diritti e di politica sociale sono stati è stato detto giustamente stamattina in qualche modo compensative parzialmente risarcitori di altre scelte
La scelta del mercato unico compensata con la Carta dei diritti di Strasburgo e col col Programma d'Azione sociale della commissione di allora
L'unione economico monetaria col protocollo sociale di Maastricht
Gli ulteriori approfondimenti e della dell'integrazione l'allargamento con la proposta della Carta dei diritti fondamentali compresi i diritti sociali di Nizza in qualche modo la politica sociale sempre stati intesa come farsi Ale compensazione dell'apertura dei mercati dell'integrazione economica della costruzione della moneta unica
Sempre subalterna quindi in qualche modo a maggior ragione qui sono d'accordo con Bruno Trentini
Nel tempo nell'ultimo decennio anche di più ormai ventennio di egemonia del pensiero economico neo liberale
Si è poi tutta la scissione chiara tra dimessi politica economica politica sociale e questo ha contribuito ulteriormente a indebolire i contenuti sociali
Della costruzione comunitaria ecco perché questa è una mia personale primo a conclusione
Di Europa sociale se ne potrà Conti Park cominciare a parlare in modo forte
Se
Europa in grado di diventare fino al venti in motore del suo proprio sviluppo cioè di rilanciare lo sviluppo quindi l'occupazione
E questo il vero punto
Che non è solo economico è un punto sociale politico fondamentale lo abbiamo costruito un'integrazione di mercato la moneta unica
E ma non c'è l'unione economica cioè l'unione monetaria l'Unione economica monetaria manca di un pilastro mancati alla possibilità di coordinare le politiche economiche fiscali l'industriale di investimento
E strategie disguidi rilancio dello sviluppo e quindi dall'occupazione e dalla qualità dell'occupazione se non c'è questo l'Europa sociale rischia di di essere soltanto una discussione sulla speculazione
Sociale o su forme di intervento di promozione sul mercato del lavoro ma a valle diciamo del nodo fondamentale ma questo mi pare che sarà affrontato penso nel pomeriggio e evoca tutta una serie di altre politiche seconda osservazione per quanto riguarda i ventisei sospetto diciamo i diritti sociali e la regolazione sociale
E e è stato detto soprattutto da Gian Primo da cella ma anche da altri che in carenza di un ruolo delle istituzioni cioè dell'attore politico istituzionale Commissione metto consiglio eccetera
Le parti sociali
Possono essere un fattore figuriamoci
Sono il primo a essere d'accordo straccioni non solo di convinzioni ma di pratica
Di e di vita e di impegno e però e vorrei sottolineare che il dialogo sociale
Sia della dimensione che è stata anche evocata qui
Tripartita cioè che poi noi diremo italiano di concertazione sociale tra le parti e l'autorità pubblica sia la dimensione propria delle relazioni industriali tra le parti senza l'intervento L'Unità pubblica
E ha funzionato nella mia esperienza meglio nel momento in cui il soggetto politico Commissione istituzioni ha tenuto alto il profilo delle iniziative in materia di diritti e e di politica sociale
Cioè c'è un'autonomia delle parti
Ma soprattutto nello a livello europeo questa autonomia cenoni incrocia una forte dinamismo di proposta di iniziativa da parte di istituzioni fatica a produrre risultati
Che pure però prodotto e questo è un'altra ambiguità quando si parla di Europa sociale si tende soprattutto a vedere quello che non c'è molto e a sottovalutare il coro che comunque si è costruito
Sulla ho parlato della mia brevi introduzioni Zavattini due vi era via legislativa non dobbiamo sottovalutare riserva anche tu hai dato un po'queste impressioni che c'è un corpo di legislazione europea che non riguarda soltanto la e qualità uomo-donna
Ma riguarda la salute sequel sul posto di lavoro la partecipazione dei lavoratori in formazione la consultazione le stesse garanzie della libera circolazione ed altro ancora c'è un corpo legislativo
Considerevole non sufficiente volta adeguato ma importante e c'è un prodotto del dialogo sociale anche questo significativi sia sotto la forma degli accordi che poi sono stati trasformati in direttive di regolazione certe condizioni del lavoro atipico per esempio
Sia in quegli accordi che sono un passo avanti anche se ha rischiato cosiddetti volontari che hanno portato alla prima regolazione europea del telelavoro questione di grande importanza per lo sviluppo della nuova economia della conoscenza l'informazione
Egli in altri campi dove le parti sociali europee hanno deciso di non chiedere più autorità politica legislatori di sanzionare questo erga omnes attraverso le direttive ma di farsi essi stessi responsabili
Della traduzione della trasposizione dei singoli Paesi di questi accordi quadro europei attraverso i meccanismi propri delle relazioni industriali la contrazione come
Cito questo perché mi sembra di grande rilevanza perché e questo dialogo sociale europeo o produce risultati con limitati però in un duplice
A livello nazionale comporta i sistemi di negoziazione collettiva proprio nel momento in cui da parte datoriale
E anche in qualche Paese da parte dei governi c'è la tendenza come dire ridurre lo spazio contrattuale quindi in qualche modo dialogo sociale serve la ma diventa un elemento di conforto anche dell'articolazione contrattuale che trova nel a livello nazionale con il suo centro fondamentale evidentemente nessuno pensa di sostituire una contrattazione europea ha raccontato generazionale come è stato giustamente detto da stendardi è un sistema complesso che va costruito di livelli di competenze di mandati che si articola fra di loro
Però anche i prodotti questo dialogo sociale
Se
Non solo inseriti in un contesto di un forte dinamismo politico della delle autorità istituzionale europea allora isolati limitati è stato evocato il metodo aperto il coordinamento che è come andare a torta alla crema e menu francesi e e ormai in quasi ogni circostanza si Palermo il metodo aperto di coordinamento a parte il carattere bizzarro di questa di questa costruzione
E per cui è il metodo appena stupore il coordinamento aperto compreso ma
Il movimento sindacale lo ha visto come non come alternativa alla produzione legislativa
Fausta parlava delle taniche regolative è della produzione legislativa di direttive o altro né del prodotto degli accordi al dialogo sociale ma comune elemento complementare utilizzabile in alcuni campi io che ho ho vissuto questo il modo come dire con una certa riserva però devo ammettere onestamente che per esempio lei politiche del mercato del lavoro introdotte nel Trattato di Amsterdam per la prima volta si è riusciti ad introdurre un capitolo
Non lavoro meglio occupazione e mercato del lavoro se vuole accanto quello monetario che è di per sé un fatto importanti non sarebbe stato possibile
Se non in una logica di come dire
Linee direttrici promozioni di politiche però anche verifiche e possibilità di richiami all'ordine posteriore
Cioè la costruzione del metrò aperto il coordinamento se si volesse applicare alla regolazione sui diritti la risposta all'avversario no diritti non possono che essere garantiti attraverso
La legislazione o no ho ripreso e sostenuti dalla contrattazione collettiva ma in alcuni campi cito le politiche al mercato del lavoro
Ma poi dopo ci sta il coordinamento sulla protezione sociale sulle materie dell'escussioni dove la legge
Hard quello non può resistere sul piano a mio modo di vedere sul piano europeo per per abbia cosa che non possiamo omologare condizioni possiamo promuove quindi ministro del lavoro belga
Compagno socialista discutendo di questo al momento in cui si varò questo metodo pensa di coordinamento arrivò persino a sostenere che alla fine il metodo penso di coordinamento inducendo certi comportamenti
Da parte dei Governi degli Stati membri ma anche degli attori economici e sociali finiva per avere un carattere formati tra virgolette perché a poco poco avrebbe costruito dei fatti un elemento ricco Piso io penso che tutti gli strumenti vadano usati sul piano europeo dipende da dal dal tema dalla questione che ha messo in campo
Molto giusto il riferimento al fatto che si debba allargare la discussione sul tema della democrazia economica
Ma cresciuto in una piccolo inciso è particolarmente vero in Italia
E però anche qui il sindacato sul piano europeo si è abbattuto come è stato ricordato per l'informazione consultazione delle imprese multinazionali che è uno strumento limitato ma che apre porte strade possibilità per la direttiva sulla partecipazione dei lavoratori dello Statuto città europee
Per l'informazione costituzione nell'insieme dell'impresa cioè non è che questo tema non è presente certo non lo è purtroppo sul tavolo del dialogo sociale nel senso che di controparte datoriale anzi tende ma questo è una questione che resta che resta da affrontare
Ultima osservazione per concludere
Bisogna dare corpo a all'Europa sociale
è una necessità di consenso interno io penso che tanti lavoratori
Perché ci sono stati parecchi anche sindacalizzati secondo certi sondaggi la maggioranza addirittura di sindacalizzati
In Francia che hanno portato il nuovo al trattato costituzionale dicendo che era un trattato non sufficientemente sociale non sociale non alterino che pure ci sono stati evidentemente
Come sbagliando nel senso che volendo andare più avanti poi scivoli basti proprio con più indietro nel senso che però hanno mandato un segnale
E anche nel dibattito già accennato stamattina in altri Paesi dove pure ci sono stati atteggiamenti positivi da parte del movimento seppe certamente
Non si può pensare che il tentato colleziona le rappresentanze un punto d'arrivo con le sue proposte pur di sviluppo in particolare la dei diritti
Ora perse si può recuperare il consenso interno detto il il segretario capolavori minare una cosa molto molto giusta l'Europa si è come dire si è rovesciata nel suo contrario sta fatto positivo viene vissuta come ho fatto fatto negativo
Il mondo del lavoro parti largo nel mondo del lavoro quindi bisogna riprendere assolutamente e consolidare la dimensione sociale se si vuole rilanciare il processo di integrazione dico che questo è anche necessario con altre cose
Si parla e giustamente l'ha fatto vecchi l'hanno fatto anche altri questa questa mattina di un ruolo dell'Europa nel mondo sta ad un'Europa di un'unione politica di una completa dell'Oropa di essere come dire protagonista di quel governo democratico della globalizzazione cioè grande questione quale siamo confrontati
Ma se ne apre uno aperte come per di per così dire la sua anima la sua identità
Perché il modello sociale in definitiva che cos'è la diversità dell'Europa del suo capitalismo rispetto ad altri se perdiamo quest'anno nulla con forziamo nei diritti nelle politiche nella capacità di creare sviluppo e lavoro b anche questo ruolo dell'Europa politica nel mondo rischia di essere più che altro un'aspirazione non seguita dalla realtà grazie
Grazie a tutti qui fuori c'è il buffet ricominciamo direi con la seconda sessione alle due e un quarto
Allora
Bene for credo che possiamo saprete posto possiamo iniziare
Questa seconda sessione il modello sociale come fondamento il futuro dell'Europa naturalmente perché ha seguito il dibattito anche in mattinata è una
è in continuità la discussione che c'è stata questa mattina
Mi pare peraltro che possiamo essere soddisfatti della qualità
Dei contributi che sono voti questa mattina stiamo parlando di qualche cosa di importante e di grosso rispetto alle miserie del dibattito politico di questi di questi giorni
Credo che la prospettiva anche politica sempre più si misura dentro questa dimensione
Naturalmente nell'ambito di una Ina ricerche coinvolge molti attori a partire da noi da noi in Italia che da noi ignoro in Europa nella famiglia in cui siamo
Io prevedo di dare la parola all'onorevole Massimo D'Alema per le conclusioni attorno alle sedici e trenta sedici quarantacinque
Lui mi dice allargati alle diciassette vediamo sempre meglio essere prudenti per poter sempre allargare mai ma in modo inverso
Strutture Moro su una serie di interventi darei ora la parola per il primo intervento al dottor Mimmo Carrieri poi a seguire al dottor Reiner of anche il segretario generale aggiunto dall'accesso
Ma io non faccio tanto un intervento anche se l'ho detto già stamattina che non faceva un intervento ma piuttosto pongo alcuni interrogativi veri interventi già a partire da Hoffmann animeranno la discussione nel pomeriggio
Come è stato ricordato questa sessione dedicata al modello sociale europeo ma evidente che la differenza la separazione tra relazioni industriali che modello sociale e solo natura alla vigilia
Anzi problema che hanno di fronte i partiti di sinistra e sindacati
Proprio quello di evitare che ci sia una frammentazione tra relazioni industriali lavoro cittadinanza sociale
Queste tre cose in queste tre dimensioni andavano insieme nella regolazione fordista la loro frantumazione a loro dispersione e all'origine dei problemi con cui si misura l'Europa
E con cui si misurano anche di politiche sociali nazionali
Ma quali sono queste domande la prima e esista davvero un modello sociale europeo
Perché non tutti sono d'accordo su questo punto
Nel senso che alcuni studiosi autorevoli come Wolfgang Streak tedesco avrebbe dovuto essere oggi presente nostro convegno dicono che ci sono i modelli sociali nazionali ma non c'è un modello sociale europeo
Perché
Manca nelle istituzioni europee una capacità di costruire una politica sociale effettivamente sovranazionale la sua e una posizione
Radicale però non è una posizione priva di fondamento per questo l'ho voluta ricordare
Secondo aspetto
Ammettendo che ci sia un'idea europea condivisa quella da cui è partito oggi visse di protezione sociale diffusa per i cittadini
Non è così scontato che l'Europa sia un fattore favorevole per il mantenimento e lo sviluppo
Di un welfare
Europeo voglio citare i primi risultati riguardano poche centinaia di questionari
La grande ricerca che
La CGIL affidato all'IRES per il centenario una ricerca sulla condizione di lavoro
Che ha alla fine una domanda che riguarda l'Europa e una delle questioni relativa all'Europa e se l'Europa migliorerà o peggiorerà
La condizione sociale della protezione sociale il quarantacinque per cento di quelli che hanno risposto ha detto che l'Europa
Peggiorerà le protezioni sociali
La ricercatrice che ha commentato questi dati ha detto che c'è ottimismo sul ruolo dell'Europa perché la maggioranza ha risposto l'Europa migliore la le condizioni sociali mio commenta un po'più critico e che in realtà gran parte del lavoro dipendente a cui quella ricerca si rivolge si sente minacciata e non protetta
Dalle istituzioni europee proprio perché l'Europa sociale e largamente deficitaria un oggetto non chiaro
Ma una volta che abbiamo detto questo quale tipo di politiche sociali quale tipo di Guelfa europeo ma in realtà
Ne abbiamo molti modelli concreti nazionali gli studiosi sono esercitate paralisi tre quattro cinque quindi non è vero che c'è un solo Guelfa nei paesi europei ma molti modelli differenti e però io credo che c'è una convergenza oggi e la discussione tra gli studiosi e cioè che se noi vogliamo far vivere
Il questo e politiche sociali dobbiamo riformarle in modo incisivo ci sono varie proposte
Ne cito una anche perché è uno dei nostri interventi di oggi pomeriggio
Suo ultimo libro Massimo Paci dice nuovi lavori nuovo Guelfa ma
Questa idea interpretativa quella che bisogna modificare le protezioni sociali per adattarle ai cambiamenti nella società nel mercato del lavoro e oggi una posizione molto diffusa
Ma ancora in quali direzioni cambiare le ho detto che bisogna cambiare tutti parlo di riformare in Uefa se lo vogliamo
Mantenere se vogliamo fare in modo che rimanga una per locativa di Paesi europei a quella direzione di marcia per molti dicono che ci vuole un Welfare
Più universalistico
Ma il falco universalistico significa un Guelfa che protegge
Ti i cittadini da diritti garanzie prestazioni a tutti e non solo a una parte della popolazione sul modello nordico scandinavo ovviamente semplice dirlo ma come già stamattina ricorda Bruno Trentin questo significa Piero delineare costi crescenti e capire chi deve sopportare come vengono distribuiti ci sono varie ipotesi cioè l'idea di un welfare più attivo capace di inserire coloro che perdono il lavoro coloro che si affacciano nella società
C'è l'idea affascinante ma per ora limitata solo ad alcuni Paesi anche questi del centro nord Europa i meccanismi di flex security cioè capaci di compensare con protezioni sociali adeguate e crescenti le richieste di flessibilità da parte delle imprese
Sappiamo che
Questi meccanismi sono presentati come quelli che consentono anche di ovviare a uno dei grandi problemi quel famiglie presentato come un problema di costi dice Stiglitz di contanti ebbene i paesi in cui il Welfare costa di più e anche quelli in cui paesi europei sono più competitivi sul piano economico
Ma siamo in grado di estendere questo modello oltre i piccoli paesi del centro-nord Europa Garro pochi abitanti tradizioni culturali e organizzative di un certo tipo
Questo è un ulteriore interrogativo ultimo l'interrogativo
Ma questo modello sociale questo Welch fra queste politiche sociali più inclusive
Quali confini hanno riguardano solo l'Europa occidentale li paghiamo soprattutto di Europa occidentale già i Paesi nuovi entrati
Nell'Est europeo hanno meno diritti sociali meno Guelfa
E siamo sicuri credo si possa difendere questo standard elevato di protezioni sociali incontinente solo nell'era della globalizzazione
Questo è stato possibile nei decenni passati io credo che non sia più possibile credo che bisogna discutere proprio praticamente se non ci sia un problema di esportazione delle politiche sociali oltre i confini classici
Dell'Europa nell'Europa occidentale tante parti del mondo in cui c'è un problema di crescita della democrazia
Pensiamo l'America latina la Cina altri Paesi asiatici ma c'è anche un problema di deficit di politiche sociali e di diritti sociali credo che essa sia una grande sfida grande interrogativo per la sinistra i sindacati
Grazie
Dottor Callieri
Daremo la parola Ragnarok ma che appunto segretario generale aggiunto del Confederazione europea dei sindacati
Io prendo via qual è il senso di marcia fondi i decessi l'anno forse morirà no mosso più a gas sugli usi io Fonds di cose russe una fazione filo mo'anche presso il sito di spicco fornendoci assessore vale le Mercedes paesaggio Namur e sapete se stessi lui senza può Polo disoneste valido uns die di questo eccellente iniziò in Tribute J
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Che presente a livello nazionale
Quel che ha detto
Ora Hoffmann
Il la discussione di questa mattina
E gli interrogativi
Che poneva anche Mimmo
Nell'avviare questa seconda
Sessione
Mi portano in parte a
Correggere
Un taglio del mio ragionamento
Poiché io penso
Perché proprio la questione che ricordava da ultimo Hoffman
Quando afferma
Che la difesa del modello sociale europeo
O meglio
La difesa
Dei tratti essenziali
Del modello sociale europeo sta nella sua capacità di riformarsi
In effetti qui abbiamo
Il nocciolo di una questione
Che riguarda sia i modelli di Welfare
Sia i modelli di relazioni industriali
Poiché a volte non arriviamo
A conclusioni per le quali
Un modello entra in crisi
Vale per le riflessioni che questa mattina
Venivano fatte in relazione
Alla crisi eventuale o meno del contratto nazionale in alcuni Paesi
Vanno in relazione a riflessioni che si svolgono sui sistemi previdenziali e di Guelfa
O sulle tutele per il lavoro e per la famiglia
In verità
L'eredità con la quale facciamo i conti pur nella diversità
Dei modelli in Europa tra il nord Europa
Il centro Europa l'Europa mediterranea
E che probabilmente
Entrato in crisi
Quel modello di produzione fordista cui Mimma si richiamava effettivamente vi è l'esigenza di riaggiornare riformare
E rivisitare
All'insegna di una tesi
Flessibilità assi
Laddove serve
E laddove si negozia ma con tutele e dando quella sicurezza
Che in tutti i Paesi e in modo particolare nel nostro sembra essere elemento mancante nell'accesso al lavoro in modo particolare per i giovani
E qui però
Cioè si pongono per lo meno due domande
La prima
Il sindacato in Italia in Europa
La sinistra in Italia in Europa
Dopo la battaglia
Per entrare e costruire
Avendo dato anche un'idea guida un'idea mobili tante
Si è riusciti
Nell'ultima fase a rimotivare
L'obiettivo dell'Europa la risposta è no non si è riusciti
E non riuscendo
Prevalgono quelle paure quelle incertezze
Nei riguardi dell'Europa che misuriamo
Sia nel realizzare questa ricerca sui lavoratori in Italia
Sia in questa sui giovani lavoratori che presenteremo il ventuno gennaio
A Roma
Dove gli elementi di opportunità si equivalgono
Con le valutazioni delle Paure e delle preoccupazioni
In una realtà in modo particolare come quella nostra
Dove non ci dichiara non ci dimentichiamo negli ultimi quattro anni
è cresciuto
Un tasso di insoddisfazione economica e sociale delle famiglie italiane che è passato dal venti per cento del due mila uno
Al quarantasette per cento del due mila e quattro
è un qualche peso
In questi ragionamenti sull'Europa e sul senso
Di rischio e di precarietà
Un qualche significato
C'è la per il modo come coinvolge il lavoro le famiglie e l'impresa
Anche tutte le vicende
Relative
Alle aperture commerciali agli scambi commerciali all'avanzamento o meno dei negoziati commerciali nell'ambito del WTO
Non è una novità
Che l'aver dipinto
L'apertura
In Europa
Verso le merci di importazioni cinese
In modo particolare nel nord del nostro Paese sia stato presentato
Come un atteggiamento minimalista rinunciatario e subalterno
Dell'Europa
Nei negoziati
Commerciali e in modo particolare
Con una realtà come quella cinese
E qui io penso e su questo mi voglio soffermare un momento
Penso che guardando a questa realtà
Bisognerebbe essere capaci di vedere le tante opportunità
Che invece questo elemento della globalizzazione può produrre rispetto alle tante paure
Di qui invece oggi
Ci facciamo carico
Poiché io penso
Che se si guarda da qui ai prossimi dieci quindici vent'anni
è inevitabile che una realtà
Come quella cinese
Non solo per tassi demografici
Che supera l'Europa e gli Stati Uniti messi assieme
Non solo per l'incremento del PIL
Non solo per dinamiche della produttività
Ma anche per livelli di innovazione
Di Investimenti in ricerca
E innovazione e il terzo Paese dopo Stati Uniti e Giappone
Per il livello di istruzione
Diciassette milioni di studenti in quella realtà ogni anno di cui trecentocinquanta mila gli ultimi dati laureati in ingegneria con specializzazioni aziendali
è evidente che se uno guarda questo scenario è come ci si atteggia atti fin qui avverte che c'è la l'esigenza diciamo di una marcia in più
Di un'idea più netta più dritta più precisa
In cui l'Europa
Recupera una sua dimensione
Sociale che per essere realizzata ha bisogno di un'Europa politica più forte
In Europa politica più forte
E in questo senso
Si sia capace di guardare anche alla relazione
Con questi grandi realtà il loro futuro
Giocando una partita
Sulla base di aperture e non solo di preoccupazioni
E giocando all'insegna della grande reciprocità
Che in un'ultima inchiesta al trentaquattro per cento di quelle tante persone
Su un campione molto limitato di consumatori cinesi ma il trentaquattro per cento di quelli richiede di poter consumare prodotti
Di livelli qualitativi elevati
Che in prevalenza provengono dall'Europa e dal cosiddetto made in Italy è un elemento che come dire dovrebbe portare ad un atteggiamento non solo più aperto ma più propositivo
Rispetto invece alle paura che serpeggia
E in questo senso
Io avverto che ragionare sul modello sociale europeo
Nel loro articolazioni primi quindici gli altri dieci Paesi e quelli che ancora entreranno
Se pur nei venticinque
Pur nella loro diversità ragione Hoffmann
Non abbiamo una situazione in cui il livello di pressione fiscale anche contributiva deve riorganizzare i modelli ma immagina la presenza di forti modelli di tutela
Beh se noi guardiamo all'Asia Sud Est asiatico
Agli Stati Uniti d'America
All'America Latina
Dove pure adesso col Mercosur abbiamo e la vittoria di ieri dalla banche lei siamo cinque Paesi e compreso il Venezuela sedia il Perù ancora
Che presuppongono diciamo una prospettiva utile e positiva
In mezzo una grande difficoltà di quel Paese ma all'interrogativo
Si può difendere e riorganizzare
Se il modello in Europa non si allarga non si estende
Beh io penso
Perché noi dobbiamo immaginare che nella globalizzazione esiste questa lotta vera tra i modelli che devono prevalere
E oggi Europa la capacità di giocare questa grande partita
Verso l'Asia e verso l'America Latina
Tentando mentre guarda la globalizzazione di guardare a quel concetto che un Ribecco riprendeva in questo suo saggio su su Repubblica dieci giorni orsono
Quando afferma che
Fuori di noi c'è un'Africa
Ma che non è necessariamente l'Africa ma che in ogni periferia
Delle grandi città in cui si equivalgono Madrid New York Londra Parigi Roma è in vita per questa via a saper agire
Contemporaneamente in quella dinamica
Globale e locale a cui molto spesso facciamo riferimento però non c'è dubbio
Che se non si rafforzano
Queste iniziative nel mondo e si ha una visione dell'Europa minima così come la destra fatti in questi anni grandi passi non se ne fa
Quindi bisogna recuperare rilanciare il secondo elemento su cui mi voglio soffermare
E che globalizzazione significa anche delocalizzazione
E il le delocalizzazioni solo un altro degli elementi delle paura delle preoccupazioni
Le risposte che noi stiamo dando
Pur con tutti gli elementi
Innovativi nel rapporto tra le riflessioni sui comitati aziendali europei
O lo statuto della società europea o la direttiva che adesso apre anche alle procedure di informazione e consultazione nelle in paese sopra i venti e cinquanta dipendenti ci riportano però nella dimensione dell'impresa globale
A come il lavoro
Le parti sociali
Sono in grado nell'ambito di una grande multinazionale
Che agisce da Roma a Pechino all'invio come le parti sociali sono in grado di gestire e governare gli effetti di quei processi di delocalizzazione che hanno implicazioni dirette immediate sulle condizioni del personale
Sia le persone che stanno nell'impresa madre sia nelle persone che si attivano in quei paesi in cui si realizzano nuovi insediamenti
Si può immaginare
Io lo dico da un po'di tempo
Che noi siamo rimasti al piano di impresa
Di Bruno Trentin di vent'anni orsono
E da allora
Non abbiamo come dire tentato anche come movimento sindacale griglia giornali una teoria una proposta
Che ci rimetta in grado nell'epoca della globalizzazione
Di ragionare su questo tema di come si costruisce partendo dallo Statuto dalla Società europea
Il cosiddetto piano globale nell'impresa multinazionale in cui il sindacato può effettivamente trattare governare e gestire attraverso formazione riqualificazione reinserimento
E avverto che il terzo e ultimo problema
Anche quando ragioniamo
Attorno all'estensione
E alla difesa dei diritti e delle tutele
In mezzo anche alle giuste iniziative che abbiamo fatto e si stanno facendo in rapporto anche alla Bolkestein
Dove più campagne ho visto in parte quella francese che tendeva ad abitare il cosiddetto lavoratore idraulico polacco no che lavora un costo più basso e quindi è in dumping
Con il suo collega lavoratore francese dove in verità il vero problema che abbiamo anche qui
E quello dell'impresa
Perché non si trovano in Cina gli idraulici tecnica e anche quello della localizzazione tipo esatto però della localizzazione
Dell'impresa
Ma noi dovremmo anche come dire
Vedere il dato
Che questi elementi
Che per esempio devono portare a regole
Comuni ad armonizzazioni che non significa sistemi uguali in realtà differenti
Però dobbiamo anche poter valutare che l'Europa sociale vince questa sfida
Beh se vince anche una sfida della competitività nel mondo
Io ragionavo un attimo su questi dati che presenteremo tra un mese in rapporto a salari produttività
Contribuzione in Europa
Dove mentre da un lato si vede
E sui livelli di contribuzione
E quindi reggono sistemi di welfare
La differenza vera e con Stati Uniti
Ecco in Giappone
Ecco l'America Latina è con la Cina
Quando ragioniamo sui livelli di produttività
E ci accorgiamo
Che anche lì
Si presenta un sistema europeo
Non sufficientemente innovativo
Tant'è che i dati insomma su cui stiamo ragionando vedono un tasso di crescita della produttività negli ultimi quattro anni
Nell'OCSE da cento a centododici
Nell'Unione Europea da cento a centoquattro
E in Italia da cento cento uno semplicemente perché nel due mila e uno ancora in parte si cresceva poi due mila due due mila tre e due mila e quattro i dati che conosce
Ecco
Io avverto che questo elemento della crescita che ricordava stamattina anche Rosati
è un elemento essenziale per poter immaginare non solo una politica di redistribuzione verso il lavoro ma di tutele e di allargamento di Wael fatti
Per quelle periferie di giovani
O di immigrati
Che è sempre più
Orbiter hanno nel mondo del lavoro
In questo senso e concludo
Credo che dobbiamo avere un atteggiamento in rapporto agli elementi la flessibilità riguardano non solo ai giovani e alle tutele non l'ingresso al lavoro
Ma che guardano al al tema dell'invecchiamento attivo
Come il vero grande tema del futuro
Noi non possiamo immaginare
Che esperienze professionalità
Competenze
Acquisite nel corso di decenni
Vengano sostanzialmente lasciate ad una discussione in cui l'interrogativo principale è il livello dell'età pensionabile
E non invece concepire una dinamica nella quale la vita deve procedere
Fintanto che questa si può liberamente a svolgere
E ognuno di noi
Chi ha qualità risorse intellettuali risorse materiali non poche mette a disposizione una società che gliela riconosce che gliele valorizza che lo sa utilizzare e che sa avanzare oltre che qualche slogan sull'invecchiamento attivo anche qualche progetto sperimentale per il loro utilizzo
Il passare secondo me
Dalle parole ai fatti ecco vuol dire cominciare a disegnare
Su una serie di temi io ne ho citati alcuni altri sono stati ripresi ciò che concretamente si può fare
Per tale dell'Europa un'idea positiva è un'idea come opportunità e non un'idea riduttiva come in parte accaduti in questi anni grazie
Grazie
Allora al professor Massimo reggini
Credo centodiciotto ginecologo Teresita Statale di Milano
I massimi sono molto in questa sala ma questo caso io non sono mai
Grazie ma io avevo preparato un intervento che però deciso di buttar via dopo aver sentito le domande di Mimmo Carrieri
Poi la relazione introduttiva di Rainer Hoffmann perché mi pare che sia più produttivo è più vivace e provare a continuare un dibattito anziché dire ognuno la propria
Carrieri aveva posto tre interrogativi di cui il primo era esiste davvero un modello sociale europeo e Hoffman a come dire vigorosamente sostenuto che essi esiste basato su tre pilastri che ha indicato
La seconda il secondo punto su cui volevo soffermarmi la domanda che Hoffmann a posto perché questo dibattito sul modello sociale europeo ha luogo ora
Io ho un'opinione un po'diversa da quella che ha detto lui per questo mi sembra utile la discussione e la terzo il terzo punto su cui mi soffermerò brevemente sono i fuoriesce e scorre Fiuggi perché Hoffmann a indicati oretta presunti segnati solo tre ma in forse mi son terzo quarto però in ogni caso tornerò un mix soffermerò un attimo su quello allora il primo punto esiste davvero un modello sociale europeo
Ci chiede Mimmo Carrieri è il tema di questo quindi ha senso la seconda parte di questo di questo convegno ma un modello è sempre una costruzione analitica per interpretare una realtà che ha senso se consente di distinguere quella realtà rispetto ad altre
Nel senso che gli elementi di distinzione sono molto più forti degli elementi che dei degli elementi distinzione rispetto agli altri modelli sono molto più forti degli elementi di eventuale distinzione all'interno del modello
Ora da questo punto di vista i paesi europei su tutta una serie di aspetti Hoffmann è indicato tre io ne al giungere qualcun altro
Sono tradizionalmente hanno tradizionalmente un modello di capitalismo e di un modello sociale di economia sociale di mercato può è stato chiamato in molti modi modello renano Coordinator Marche Tacconi sei sono in tanti modi diversi per dire
Che si tratta di un modello di capitalismo e di protezione sociale molto diverso dal modello anglosassone dal modello dominante dal modello americano e oggi potremmo dire anche l'altro modello dominante vaste sta diventando dominante da quello
Est asiatico
O ma ricordava tremore tre pilastri di questo modello
S'psico sistemi di sicurezza sociale e di welfare estesi
Servizi pubblici molto funzionanti sistemi di relazioni industriale
Sviluppati
Io aggiungerei a
Anche una tradizionalmente una forte regolazione del mercato del lavoro degli ingressi e delle uscite nel mercato del lavoro con l'idea che su questo punto il mercato non dovesse essere lasciato libero di operare il mercato non dovesse essere un mercato ma stato da un lato e organizzazione degli interessi dell'altro dovessero in qualche modo controllarne gli esiti
Ora indubbiamente su questi quattro aspetti tralascio dissi sistemi di welfare perché ne parlerà sicuramente a lungo baci sul sugli aspetti della regolazione del mercato del lavoro dei sistemi di relazioni industriali sistemi quei servizi pubblici
Sono intervenuti moltissimi mutamenti
A e anche differenziazioni tra un Paese e l'altro del resto ne sappiamo che gli studiosi fanno tipologie
Per esempio appunto sui sistemi di welfare anche all'interno dell'Europa secondo spinga Andersen secondo Ferrera secondo Paci secondo gli studiosi di un welfare esistono almeno tre tipi
Quindi vuol dire che le differenze ci sono però nonostante le differenze
Ciò che accomuna i Paesi europei rispetto al modello americano e tale per cui si può parlare di un modello europeo
La stessa cosa vale per i sistemi di relazioni industriali tra il sistema decentrato fortemente decentrato di contrattazione collettiva non solo in Inghilterra ma anche in Francia in Spagna e sistema fortemente centralizzato che era tipico non lo è più
Dei paesi scandinavi è che ancora tipico in fondo dei paesi
Tedeschi di lingua tedesca c'è una notevole differenza ma in ogni caso le differenze sono inferiori a ciò che invece a quelle che sono invece le differenze con il sistema americano quindi nonostante i mutamenti un modello sociale europeo son d'accordo con orfana esiste
Ancora o comunque porsi diciamo più che esistano ma senso di resiste può essere una costruzione analitica ancora utile per fare emergere le differenze rispetto ad ad altri modelli di sviluppo
Perché tuttavia oggi ci si pone questo interrogativo quale perché oggi si pensa che questo modello non è da oggi certamente questo modello sia in crisi che Mary meriti approfondimenti eccetera
La risposta di Hoffmann non mi convince non mi soddisfa del tutto lui dice perché abbiamo fallito perché è fallito il processo di di di Tikkun di conduzioni importo della del trattato costituzionale che avrebbe dalla costituzione europea che avrebbe rafforzato il modello sociale essendo fallito il Progetto di Costituzione europea che avrebbe rafforzato oggi questo modello in crisi
Io penso che la ragione fondamentale non sia questa penso che la ragione fondamentale sia qui bisogna mettere i piedi nel piatto
Autoregolamentare stia nel fatto che l'economia europea da troppo tempo sono decisamente meno competitive dell'economia americana
Negli anni ottanta quando l'economia tedesca o e l'economia giapponese che da questo punto di vista a alcuni modelli alcuni aspetti di modello sociale benché non europeo l'impiego a vita
Relazioni industriali cooperative eccetera
Quando negli anni ottanta mila la l'economia tedesca l'economia giapponese erano quelle prese a modello appunto cioè il Comune
Come esempi della della migliore dell'Ambra della migliore capacità di competizione nessuno si poneva il problema del sul modello sociale europeo questo problema ha cominciato a porsi negli anni novanta quando è apparso chiaro che l'economia americana
Era più competitiva e lo rimaneva più competitiva in termini non soltanto di dinamismo di capacità innovazione tecnologica ma di capacità di creazione di di occupazione incappa in termini in molti termini e allora il problema del modello sociale europeo sia posto in termini di vincoli cioè quegli aspetti che prima abbiamo abbiamo enunciato che tu hai indicato come PIL siccome pilastri solo per caso dei vincoli sono le ragioni sono i lacci e lacciuoli di cui parlava Carli che non consentono all'economia europea di essere altrettanto competitive nelle era dalla globalizzazione
Io credo che se noi andiamo a esaminare quanto le economie hanno fatto europee hanno fatto su questi aspetti che dicevo regolazione del mercato del lavoro
Organizzazione delle relazioni industriali sistema di protezione sociale in questi anni
Potremmo dire con una certa fiducia che non è così perché su questi aspetti le economie europee sono cambiate tantissimo il processo di flessibilizzazione di liberalizzazione del mercato del lavoro che si va sia avuto a partire dagli anni ottanta oggi quindi vent'anni ormai nelle economie europee soprattutto per quanto riguarda gli ingressi meno sulle uscite ma insomma
Complessivamente sul sul sul mercato del lavoro ai processi di liberalizzazione è stato fortissimo
Al punto tale che oggi i ci sono nella negli indici di rigidità del mercato del lavoro che l'OCSE sempre ci propina alcuni paesi europei come per esempio Olanda e Danimarca che sono a livelli appaiono a livelli molto più flessibili che non alcuni paesi della del modello anglosassone
La stessa cosa vale per relazioni industriali l'erroraccio industriali si sono fortemente se ne è parlato stamattina quindi forse io non c'ero me ne scuso ma sicuramente si è parlato del forte processo di decentramento sia pure coordinato che ha avvicinato la contrattazione ai luoghi di lavoro quindi insomma anche qui
Diciamo in molti Paesi europei ormai la situazione
Non è sostanzialmente dissimile da quello del modello anglosassone allora perché le economie europee sono così poche con poco continuano ad essere così poco competitive così poco capaci di innovare così poco capaci di creare occupazione eccetera
Ma forse per una mancanza di liberalizzazione di quegli aspetti del mercato su cui che non fanno parte del modello sociale europeo noi ogni tanto ci diciamo questo discorso vale soprattutto per l'Italia ma fa lettere in generale per tutti i Paesi dell'Europa continentale che occorrerebbe più liberalizzazione del mercato dei prodotti occorrerebbe più liberalizzazione
Dei rapporti fra imprese e sistema bancario occorra del molta più liberalizzazione per quello che riguarda il potere degli ordini professionali sono tutti questi aspetti che abbassano fortemente la competitività
Delle economie europee che non hanno nulla a che fare con cui il PIL s'comico il PIL scopi pilastri del modello sociale europeo forse è la incapacità delle élite europee di sinistra di destra in questo non ha fatto differenza di affrontare la liberalizzazione di questi aspetti che non riguardano strettamente il modello sociale che ha portato ad una consistente mancanza di competitività dell'economia europea ultimo punto potrebbe voglio essere breve ma
Hoffman ha indicato fuori ce lo sforzo e più c'ero io mi sono segnato Training and you catione movie in Francia security Improvement Security echi dei cince era forse un quarto che mi sono perso ma in ogni caso sono sicuramente
Temi Security anziché
A ok e Nimue come no il punto però è questo io sono assolutamente d'accordo i primi due per esempio puntare su treni medio cationi in particolare lui ha detto
La l'educazione permanente dovrebbe diventare un fondamenta right un diritto fondamentale
Così come quello all'istruzione primaria
Poi bisognerebbe passare dalla gioco Security all'improprio Security questi sono però di le componenti di una politica attiva del lavoro su cui Dante da molti anni noi anche in Italia persino in Italia puntiamo
Perché noi così come anche la chi leggi ma è una cosa un pochino più recente ma perché poi non riusciamo mai a passare dal livello strategico dalla segnare un'importanza strategica questi obiettivi al all'attuarli ammetterli poi in funzione in pratica
Perché in pratica mano sembra scontrarsi con degli interessi di breve periodo da ai quali anche la sinistra e ne finisce col dare poi tendenzialmente e storicamente priorità per esempio è ti leggi
La direi linea significherebbe per prima cosa avrebbe significato nel tuo Paese Rai nere in Germania sai benissimo che è stato per tantissimo tempo praticato anche ancora recentemente la la pratica da dell'impresa ma favorita dei sindacati dei dei pensionamenti anticipati beh nella pratica dei pensionamenti anticipati che sono una risposta di breve periodo una risposta di politica passiva del lavoro
Una risposta di breve periodo al problema del mantenimento dei livelli occupazionali sono però al contrario della chi regge in perché o si fa l'uno si fa l'altro
A e e la stessa cosa in nuovi pronto Security Through implora il Security certo siamo tutti molto d'accordo però sappiamo che quando poi in pratica
Ci si pone il problema come hanno fatto gli amici olandesi glieli ha scritto un libro su questo il dacci Michael il miracolo olandese
Hanno provato loro ci sono riusciti ma è molto difficile perché passare dalla gioco Security all'imprudenza Chiorrini vuol dire anche in parte diminuire la job security di chi c'era già per potere dare più improbabili Security
Per poter dare più sicurezza sul mercato occorre diminuire alcune tutele al posto di lavoro e questo e poi nella pratica molto difficile
Quindi a me piacerebbe che ieri un convegno come questo si passasse da queste da questi slogan spie sono totalmente condivisibili all'indicazione di come poi politicamente si affrontano le contraddizioni
Che emergono ogni volta che si tenta di tradurre questi slogan se in
Politiche concrete
Grazie
Grazie
Ho visto in sala il dottor Luigi Vimercati che l'assessore alla Provincia di Milano
Che aveva chiesto ecco dare la parola
Sì volevo socializzare una riflessione su cui a Milano stiamo
Discutendo negli ultimi mesi almeno da quando il centro sinistra ha riconquistato la provincia
Se misurata direttamente sul tema del lavoro del nuovo lavoro a Milano credo che un dato sia importante per capire come poi calare qui il tema dei modelli sociali e discutere del modello sociale europeo io non vorrei dare troppi numeri ne do uno solo per far capire a tutti
Agli ospiti stranieri ai presenti che cosa in che senso è cambiato il nostro mercato del lavoro noi nelle prossime settimane presenteremo il rapporto annuale
Del mercato del lavoro sulla due mila quattro due mentre che il due mila cinque è ancora in una fase di studio ma i dati che abbiamo ancora provvisorio sul due mila cinque e non fanno che confermare questa dimensione ormai a Milano i nuovi avviati per il sessantacinque per cento sono avviati secondo contratti atipici
E solo per il trentacinque per cento sono avviati secondo il modello tradizionale della lavoro standard
Ecco questo è il presente e credo che questo sarà sempre di più il futuro del mercato del lavoro milanese ecco allora che una discussione così importante come quella di oggi
Per noi significa appunto trovare il modo di ma le risposte interne di politiche pubbliche noi diamo ai lavoratori che vivono così direttamente un cambiamento epocale che si aggiunge a un cambiamento epocale che riguarda il sistema produttivo milanese
Negli ultimi vent'anni Milano è radicalmente cambiata non è più la capitale dell'industria fordista come lo è stata per tutto il Novecento è una città in cui il novantadue per cento delle in paese sono piccole o piccolissime in paese
E quindi una città molto più orientata a settori appunto ti è lontanamente molto lontani dal vecchio modello che noi conosciamo e che spesso anche internazionalmente ci si ripropone guarnita Milano capitale
Dell'Italia dell'Italia industriale che abbiamo queste due trasformazione una trasformazione del sistema produttivo è una trasformazione del mercato del lavoro ecco in che modo questa discussione sui modelli sociali impatta quindi a Milano io credo che della discussione l'interrogativo
Su cui noi stiamo lavorando da tempo il come legare il tema della rilancio competitivo del nostro sistema produttivo con la coesione sociale
Ecco questo è il la chiave a mio giudizio di come noi attualizzare il modello sociale che in Europa si è costruito lungo tutto il corso del del novecento ecco noi non pensiamo che e devo dire che non lo pensione pure lei in paese che chiedono hanno voi provincia di Milano un intervento forte in questo campo non penso che il tema della competitività e cioè la rilancio competitivo di Milano Bossa realizzarsi senza la coesione sociale ormai la competizione non riguarda solo le singole impresa o le singole filiere riguarda intere comunità interi territori e chiaramente i territori che sono gravati da problemi e da lacerazioni sociali difficilmente potranno essere competitivi
Ecco questa è una riflessione che noi stiamo stiamo conducendo e a questo proposito ci stiamo ponendo l'obiettivo di cambiare radicalmente i nostri servizi per l'impiego
Noi abbiamo ereditato dalla vecchia Amministrazione i servizi per l'impiego che erano ancora coerente col modello produttivo fordista che come ho detto prima ormai non c'è più ecco stiamo cercando di ridefinire una con atti l'immagine di idea delle agenzie territoriale per il lavoro e la formazione servizi per l'impiego che siano in grado di accompagnare i lavoratori in un mercato estremamente flessibile e con un modello un sistema produttivo come ho descritto prima fatto di tantissime piccole e medie e mentre in paese ecco al centro di tutto ciò credo che debba esserci una rivoluzione culturale quella di spostare dalle politiche passive alle politiche attive
Il il piano dell'intervento mi pare che anche in questa direzione si stia muovendo la riflessione a livello nazionale se ne parlava Concesa la settimana scorsa a Roma e credo che questo debba essere a mio giudizio l'asse io spero anche del prossimo del prossimo governo perché è proprio unendo i servizi per i servizi di welfare i servizi di formazione
Poi tutti gli altri servizi che sono connesse ne possiamo garantire diritti ai cittadini accompagnate ed evitare che la flessibilità diventi precarietà senza possibilità di dare quindi loro l'occasione di un vero Progetto di vita ecco credo che il mercato del lavoro così come è cambiato ha bisogno di questa rivoluzione culturale
E in questo modo noi potremo credo rinnovare la grande tradizione solidaristica che dell'Europa ma che a Milano sentiamo
Fortissimamente noi la chiamiamo tradizione ambrosiana ma è appunto la stessa tradizione solidaristica vi ringrazio
Grazie che
La parola al professor Massimo Paci che docenti societario del sociologia del lavoro università la sapienza
I romani
Se
A differenza di
Marino Regini
Quando ho sentito le domande di Mimmo Carrieri
Che non c'è
Anziché avere la stessa reazione appunto di di di Marino che è stata quella di ieri metto da parte intervento che avevo preparato
Io sono quasi obbligato a leggere in che agli occhi perché mi trovo proprio in grande consonanza con individuazione delle domande fatta e con gli sviluppi Inter
Discorso di regimi che ha impostato il suo intervento improvvisando
Tendo via quello che aveva preparato proprio lungo la falsariga dei problemi posti
Da
Carabinieri ma anche anche dalla relazione del video
Perché anch'io partivo proprio da da da questo fatto insomma c'è o non c'è questo modello sociale europeo
E constatavo che non siamo in presenza oggi di un intervento europeo in campo sociale portato avanti come dire in modo rigoroso
è un eufemismo
Non so se il motivo è quello che diceva Regini sicuramente si è molto importante l'economia c'è questa perdita di competitività e quindi
Questo addolcimento quest'questo ammorbidimento delle velleità intervento in campo sociale che erano nati a Lisbona
Diciamo
Quelli che quello che alcuni hanno chiamato lo stravolgimento dell'Agenda di Lisbona per quanto riguarda la dimensione sociale
Può essere connesso connesso con questi difficoltà economiche che all'Europa oggi a competere sui mercati mondiali rispetto appunto la Cina e gli Stati Uniti
Però c'è anche secondo me dal fatto che il clima politico in Europa sembra essere cambiato negli ultimi anni anche prima della presidenza prende la Commissione Barroso molti osservatori appunto constatano questo fatto che la dimensione sociale
E che era posta a Lisbona allo stesso livello della dimensione economica dimensione sociale dimensione economica erano alla pari come dire oggi ha perso questa posizione nella strategia
Dell'unione
La problemi economici stanno riconquistando hanno riconquistato il primo posto
Ottima l'apparato di fallimento diciamo
Se ho ben capito alle di fallimento della
Di nostro fallimento politico in qualche modo come europei nel portare avanti la dimensione europea le due le due spiegazioni consone entrambi convincenti quella di regine quelle dico
D'altra parte è anche vero quello che diceva appunto Mimmo Carrieri is circa i cittadini europei
Diversi hanno sottolineato il fatto della disaffezione del cittadino europeo
Se guardiamo i dati dell'eurobarometro
Vediamo che nel due mila cinque oltre la metà degli intervistati cinquantacinque per cento se ben ricordo
Teme l'integrazione europea perché pensa che comporti una perdita dei benefici sociale di cui egli gode quindi la ricerca della CGIL che tu citavi
Col quarantacinque per cento insomma siamo siamo lì più o meno insomma
E aggiungo un'altra dopo un'altra domanda caro Barroso mi ha mi ha colpito quasi tre quarti degli intervistati è in ansia per la perdita del posto di lavoro a seguito di delocalizzazioni produttive che egli teme in Europa nell'Europa a venticinque nell'anno mediatore due mila e cinque quindi
è un dato ci hanno ripetuto le verifica e d'altra parte appunto questo scientifico CP CP
Ci dice quanta ragione avevano coloro che hanno visto nel fallimento dei censimenti lei scusate dei referendum
Fra francese olandese
La percezione diffusa da parte degli elettori francesi olandesi della inadeguatezza della sensazione di unite battezza della protezione sociale
Da parte delle istituzioni europee
In questo quadro indubbiamente negli ultimi tempi ha niente sensazione che sono aumentati gli scettici
Sia dagli studiosi che per i politici cioè coloro che si chiedono appunto ma questo modello sociale rotto cose esiste veramente in realtà la mia spiegazione e anche un'altra costoro sono quasi quasi contenti perché loro
Almeno tra gli studiosi molti dei loro pensano che sarebbe meglio
Che l'unione rinunciasse del tutto a intervenire in campo sociale chi a fare attenzione perché c'è una corrente di pensiero forte che in questo momento dice dobbiamo lasciare ai singoli governi nazionali
Il problema del modello sociale il welfare
E su questo si innesta la considerazione appunto della diversità
Dei Weather stette nazionali
Singoli paesi europei hanno sistemi di welfare Diversi li possiamo raggruppare in tre o quattro famiglie
Però sono fortemente differenziati perché seguono storicamente traiettorie non convergenti
E tali da escludere la possibilità di dar vita in un prossimo futuro secondo questi autori scettici un modello sociale comune
Cioè questa è la è la teoria della cosiddetta patti d'tendenze cioè che che oggi va per la maggiore
Si ritiene che i guai Farsetti nazionale sono incamminati su una certa strada dalla quale difficilmente riusciranno ad essere
Sottratti e portati verso un modello europeo comune
E infine appunto questi commentatori almeno una parte dei loro sono convinti che per il bene dell'Europa ogni sforzo dovrebbe essere rivolto oggi
Verso il mercato unico
Solo dal cui successo da sud a cui completamente discenderebbe poi dopo in un secondo momento la possibilità di sviluppare la dimensione sociale la teoria dei due tempi diciamo sta prendendo piede molto adesso di questa opinione del resto era già
L'influente rapporto Sapir
Del due mila e tre salvarci del due mila tre commissionato da Prodi allora
Presidente della Commissione europea
E che Sarpi entra S.p.A. poi più recentemente riconfermato a queste cose e c'è anche un suo articolo recente sul sulla rivista il Mulino in cui ritorna esprime questa opinione che dice oggi dobbiamo spingere l'acceleratore sulla
Direzione economica sarebbe una perdita di tempo sarebbe un errore occuparci della dimensione sociale
Perché è il mercato più unico le la politica monetaria politica economica che sola risollevando diciamo la la situazione economica può poi permettere in un secondo momento questo secondo me è proprio un errore logico ed è un'alterazione grave dell'impostazione di Lisbona
Io dico subito che io la penso esattamente in modo opposto cioè ritengo che primo
Per quanto non ancora definito un modello sociale europeo esiste da tempo
Secondo che l'Unione europea ha svolto e può svolgere un ruolo importante ovviamente in questo campo terzo che non è vero che i singoli Paesi europei sono prigionieri dei loro percorsi nazionali
E infine che oggi ci troviamo proprio una congiuntura economica politica per cui è essenziale che l'Unione si occupi di politiche sociali
Esaminiamo brevemente questi punti
Il primo tiro pochissimo perché è stato già sottolineato da chi mi ha preceduto
Ma è certamente che non si può negare che l'Europa
Su questo pianeta
è l'unico posto l'unica Regione
In cui lo sviluppo capitalistico si è coniugato con la democrazia politica e con la sicurezza sociale queste tre cose questi tre ingredienti fondamentali è molto difficile metterli insieme
Ed è stato soltanto in Europa forse in alcuni Paesi del Commonwealth nell'ex Congo britannico ma neanche tanto dove questo questo
Unione diciamo questa coniugare queste tre cose e quindi io ritengo che molti popoli
Di questo pianeta guardino all'Europa
E qui vorrei dire punto amicale forse una delle cose che dobbiamo tenere anche in conto non è soltanto che noi dobbiamo preoccuparci dire
Modellare
Temperare il nostro modello sociale nei confronti della globalizzazione dei ma forse appunto dobbiamo viceversa tentare di
Far sì che anche
Nell'Est asiatico dove che sia
Sì sì
Senta silente si diventi consapevoli che è possibile
è stato possibile storicamente mettere insieme lo sviluppo capitalistico la democrazia politica e la demo e la sicurezza sociale e che le nostre difficoltà attuali non sono solo difficoltà congiunturali
Le venticinque democrazie nazionali che controllano riunione hanno tutte in comune
Tutta una serie di spetti sono state ricordati anche da Hoffman
Io qui avevo messo l'ho scritto queste insomma la tutela dei diritti fondamentali del cittadino che mi sembra che non è stata ricordata
La libertà sindacale di associazione professionale il ruolo importante delle parti sociali
Il ruolo importante e parti sociali
Certo poi Social Security Sistem lo sviluppo delle assicurazioni sociali
E anche direi uno Stato regolatore dell'offerta di servizi sociali e sanitari
Pubblici e privati sul territorio
Questo insieme di diritti distruzioni esiste dunque in Europa non può essere negato e del resto era questo che faceva riferimento già Jacques dello negli anni Ottanta se allertando per primo tra i primi parlò di modello sociale europeo contrapponendolo alla visione liberista
D'altra parte questo è il secondo punto
Se è vero che gli sforzi dell'Unione sono stati rivolti
Prevalentemente in direzione del mercato unico europeo della moneta della moneta europea
Però non si può negare appunto come abbiamo anche sentito che vi sia stata un'azione in direzione dell'Europa sociale che adesso
è entrata un po'in eclisse insomma
Questa storie metodo di coordinamento aperto dei piani nazionali di azione nel settore del del dell'occupazione sono state cose importanti a partire dalla metà degli anni novanta
E come ha scritto anche Giupponi in questo bel libro è un giurista lungo insomma
Annotato appunto risultati superiori alle attese lui dice del metro di regolamento di coordinamento appena la diffusione emulazione che si è innescata delle
Pratiche migliori delle politiche migliori
E poi non dimentichiamo che nessun nessun mite di Lisbona la strategia del coordinamento Alberto è stata allargata non è più soltanto sul nel campo del del dell'occupazione ma anche come diceva Hoffman nel campo della della inclusione sociale
E del del dell'associazionismo di con riferimento in particolare delle pensioni
Ma io credo anche nella sanità se non sbaglio questo non è stata menzionata ma anche la sanità
E per quanto riguarda le pensioni nel due mila e due
Si è arrivati alla presentazione di rapporti nazionali e di un rapporto congiunto anche se lì bisogna dire che il coinvolgimento delle parti sociali non è stato eccezionale nella preparazione di quello e c'è un adesso in corso un secondo ciclo di lavori per la preparazione di altri rapporti nazionali sempre
Sul terreno delle pensioni sempre con questo obiettivo di trovare poi le best practice di iniziare un ragionamento su
Obiettivi comuni sono già stati individuati undici obiettivi nel campo delle pensioni che debbono guidare l'intervento di riforma dei vari Paesi quindi insomma si poteva fare di più ma non è vero che l'Unione non ha svolto
Nessun nessun ruolo in campo sociale
Ma veniamo al punto che più mi preme questa famosa teoria della parte del intensivo del
Specificità storiche Reuel fra stecche impedirebbe la convergenza per cui questi Paesi vanno per loro conto tutt'al più si raggruppano in famiglia e poi però sono ognuna chiuse nel loro nel loro modello nel loro cioè
Ora qui dobbiamo tener presente anzitutto come è stato già detto che ci sono dei processi di cambiamento
Che investa nel tutti i paesi europei sono gli stessi processi che investono in tv versa stetti nazionali e Cary obbligano a dare risposte più o meno simile
L'invecchiamento della popolazione
La flessibilizzazione delle strutture produttive legata alla competizione economica e alla globalizzazione questi problemi creano dappertutto gli stessi problemi perché creano
Maggior numero di pensionati di persone anziane lungodegenti di lavoro precario
Riducono
Le entrate contributive perché ci sono più disoccupati più la lavoratori precari
C'è de industrializzazione quindi questi fenomeni sono fenomeni card fenomeni strutturali stanno coinvolgendo tutti quattro stelle europee e dove più dove meno nessun stiamo abbiamo assistito negli ultimi dieci quindici anni di una serie interessante di interventi se non proprio di grandi riforme in alcuni casi anche di importanti riforme che vanno in direzioni simili
Ma
C'è un processo in particolare su cui vorrei attirare la vostra attenzione
Anche perché è quello sul quale meno abbiamo ragionato il più ho tentato io
Così mi faccio un po'di pubblicità
Quindi l'ultimo libro che appena uscito di attirare l'attenzione se questo processo che io chiamo processo di individualizzazione e che forse a qualcosa in comune con quello che diceva Hoffman
Sotto l'etichetta di pluralità azione degli stili di vita mi sembra che dicesse
Ecco io preferisco parlare di il processo di individualizzazione cioè si tratta di un processo d'ordine culturale sociale e culturale
Che spinge oggi cittadini europei a ricercare maggiore autonomia e realizzazioni disse nel lavoro anzitutto ma anche delle altre sfere di attività non lavorativa nei rapporti familiari
I rapporti sociali
Più in generale diciamo come dicesse nel tentativo di progettare ed avere una vita propria questo processo individualizzazione è un processo poderoso che viene da lontano
Costituisce un aspetto cruciale del pro della modernizzazione di questo continente
E sta investendo i sistemi di welfare
Perché i nostri sistemi di welfare nazionali
Hanno tutti in sé alcuni elementi dobbiamo riconoscerlo di costrizione dell'autonomia e della diserta e della realizzazione disse
Sono stati una grande conquista intendiamo
Il welfare State
Sono stati una grande conquista dell'Hotel de del movimento operaio anche se all'inizio
Sono state invenzioni delle élites liberali conservatrici in Europa
Perché i movimenti per agrari Paesi erano contrari alla sicurezza sociale preferivano preservare le formiche mutualità operaie che stavano mettendo in atto stava mettendo in piedi poi però quando sistemi di sicurezza sociale furono lanciate a cavallo del secolo prima in Germania poi negli altri Paesi movimento operaio è entrato pesantemente con tutte le sue forze su questo terreno ha contribuito allo sviluppo di questi sistemi che hanno dato giustamente di stabilità eccetera però ci sono degli elementi di costrizione
Sui quali adesso non mi dilungo che rimanda al mio libro seconda pubblicità ma insomma guardava per esempio
Alle pensioni di molti Paesi europei quasi in tutti devo dire
L'entità del contributo che tu paghi estratte delle trattamento pensionistico che ricevi
Non è riferibile strettamente alla responsabilità del singolo lavoratore
O se lo è però è molto indirettamente sono delle differenziazioni tra i lavoratori in molti molti Paesi europei lungo linee d'ordine politico amministrativo o anche sindacale categoriale che sono decise da organismi ed autorità centrali
Inoltre
Nella maggior parte dei nostri Paesi nessun margini decisione in realtà è lasciato al singolo lavoratore in merito all'età di pensionamento
Questo è un punto importante
E poi pensavo ai lavoratori precari e discontinui che sono di fatto esclusi dalla possibilità di conseguire un'attenzione adeguata pensiamo alle donne che in molti Paesi se hanno una pensione hanno solo la pensione di reversibilità
Che traggono
Dal fatto che sono coniugi del capo famiglia che lavorava e non perché hanno un diritto di cittadinanza all'attenzione quindi la stessa assistenza economica in caso di povertà
Fino a poco tempo fa e alcuni Paesi ancora oggi discende più da un atto di discrezione delle autorità locali che da un diritto di cittadinanza dunque leggiamo anche attentamente e da questo punto di vista i nostri sistemi di guerra e vedremo che essi sono coinvolti oggi
Ciao da dieci quindici anni assistiamo a dei cambiamenti che puntano a modificare questo aspetto sotto la spinta di questo processo di individualizzazione che ovviamente
Come Coin converge con gli altri processi strutturati fard come dicevo prima che pur ci sono e che sono importanti diciamo
L'invecchiamento demografico alla globalizzazione flessibilità delle strutture
Produttive son tutte cose come qua ma mentre questi processi strutturali noi li subiamo da sinistra
Da parte del sindacato non si riesce a trovare nei loro confronti un motivo fondante di fondo per cavalcato di come dire
Il processo di attivazione lo possiamo fare nostra perché nel nostro DNA processo di emancipazione dei popoli e dei
E quindi qui si ha una chiave importante per l'opera riformatrice in questo campo e io trovo che i segni sono tanti in diversi Paesi europei che vanno in questa in questa direzione
Perché poi le società europee son cambiate insomma la la l'accesso all'istruzione media superiore una spinta importante sta diventando fatto di massa la dipendenza di genere vietato entrare nostre famiglie
Si è fortemente intaccata se non è stata eliminata
E così via
Io non ho adesso che il tempo di andare a fondo su questo
Però appunto
Se volete possiamo soffermarci brevemente su due campi quello delle pensioni è quello di una disoccupazione sia il tempo ma brevissimamente indicare quali sono le misure introdotte nei Paesi europei che vanno nella stessa direzione
Questa importante capite perché almeno tra i gli studiosi la opinione dominante è quella della pazientemente la parte del pendenze cioè della esistenza di sentieri prefissati
Della cristallizzazione in gruppi di Paesi di regimi di welfare che difficilmente potranno convergere allora questa è una visione che guarda al passato questi studiosi questi commentatori non guardano in avanti guarda ciò che successe trovano molto comodo ricostruire i fatti e incanalare i Paesi dentro di loro dicono percorsi ma non dobbiamo guardare più più avanti
E se guardiamo avanti
Cioè sconcia guardare a ciò che è successo dei primi anni novanta in poi
Vediamo anzitutto che in tutti i Paesi c'è questa spinta a ritrovare un rigore attuariale
Nel
Un rapporto contributi trattamenti più direttamente legato alla storia lavorativa del lavoratori e la riforma delle pensioni italiana del novantacinque
Trentacinque
Insieme con quella svedese che poi molto simile
Forse in questo campo una delle riforme più interessanti che sono state fatte ma con altri strumenti anche in Germania in Francia e uno questi va verso appunto questo recupero di un rapporto più direttamente
Attuariale tra contributi trattamenti
Una maggiore libertà di scelta delle età di ritiro del lavoro cosiddetta pensionamento flessibile ha cominciato a
Diffondersi
Lo sviluppo dei fondi pensione integrativi sono un altro esempio di questo quindi
Questo sistema pensionistico fondata su più pilastri in grado di affrontare meglio diciamo difficoltà attuali prevede anche questo pilastro che
Diciamo squisitamente legato alla responsabilità individuale che è quello dei dei fondi dei fondi pensione integrativi ma contemporaneamente in molti Paesi non in Italia
Esiste un pilastro che è quello della pensione di base finanziata per via fiscale e che è un diritto di cittadinanza del lavoratore
Tempo temporaneo discontinuo precarie quindi questa articolazione che si va costruendo dove in alcuni Paesi più avanti in altri più indietro
Dà il senso di una convergenza possibile
E lo stesso per la disoccupazione qui appunto le leggi son già state ricordate le le politiche di attivazione
Che tendono appunto a coinvolgere attivamente il lavoratore disoccupato
E anche questo ci ci riecheggia il processo di individualizzazione cioè la situazione oggi è quella di un campo di misure di sperimentazioni che si è aperto in Europa certo andiamo dalle prime misure della signora Thatcher del welfare che era semplicemente un intervento volto a risparmiare nella stesa pubblica e e altre due vincoli nei criteri di eleggibilità
Eccetera ma poi per esempio appunto arriviamo attraverso varie misure in Francia e altrove o o nei Paesi scandinavi a sistemi assai più equilibrati articolati nei quali queste nuove misure di attivazione volte Arre inserire il disoccupato nel lavoro non comportano sanzioni o controlli troppo gravosi anzi per niente non riducono l'accesso ai sussidi di disoccupazione
E quindi quasi ovunque oggi in Europa è aperta questa medesima sfida volta la costruzione di un sistema di servizi di formazione inserimento abbiamo sentito poco fa parlare prima di me
La persona che in tenuta preme parlava dei servizi per l'impiego che si vanno riformando a Milano o
In provincia di Milano perché vanno esattamente in questa direzione
Ecco ed è quello che vuol dire passaggio dalla Job Security alla Allen poi nel Security nei termini di di Hoffman
Passare da la sicurezza a livello del rapporto di lavoro alla sicurezza sul controllo del mercato del lavoro va bene non insisto ancora su queste cose potrei fare altri esempi sul campo dell'esclusione sociale
Sul campo della pari opportunità su sul capo del nel campo dell'Active Gin dell'invecchiamento attivo
C'è un capitolo nel mio libro su questa causa
Per quanto riguarda le politiche europee attive ma insomma il punto di fondo che
In questo modo
Si potrebbe
Avere una politica europea senza insomma se qui la politica europea riprendeste questa questa linea il favorisse in modo più consapevole queste tendenze di convergenza di fatto le le cose potrebbero nettamente cambiare
Quindi insomma io penso che noi potremmo avere nel Consiglio
Europeo nel semestre europeo di primavera
Prossimo consiglio si potrebbe avere una svolta
Potremmo avere una ripartenza dell'Europa sociale
Rispetto a lo stop che c'è stato dopo quello di Lisbona dopo sono il continuismo
Che fare questo scopo ecco bisognerebbe che il Consiglio
Si impegnasse anzitutto su un punto a mostrare ai cittadini europei che le riforme economiche
Che pur sono importanti e non vorrei che tutto il quello che ho detto qui venisse inteso come una posizione che è contraria alle riforme a favore del mercato unico
E eccetera no io dico queste restano importanti però bisogna far capire che queste riforme
Non sono obiettivi in sé
Ma sono strumenti per raggiungere una migliore una maggiore prosperità sono strumenti per raggiungere un maggior benessere
Che redistribuito socialmente può essere una fonte di coesione sociale e di giustizia sociale questo deve essere più chiaro a livello dei cittadini euro
In secondo luogo sarebbe importante riprendere gli obiettivi sociale già inseriti nell'agenda di Lisbona che abbiamo elencati prima occupazione pensioni esclusione sociale e sanità
E dare loro se possibile di sostegno finanziario trovando nel nuovo Budget
Degli strumenti per per per poter finanzia e poi bisognerebbe trovare nuovi obiettivi
Nuovi obiettivi di immediata evidenza
E a questo proposito ho visto l'appello per salvare l'Europa che qui non possiamo non citare questo questo appello lanciato qualche giorno fa tra un gruppo di importanti esponenti politici tra cui tra cui D'Alema che avanzano appunto tre proposte
Di nuovi obiettivi
Sociali un reddito minimo europeo una tutela sociale per il lavoro precario discontinuo
E infine in fondo per l'assistenza all'infanzia tutte e tre queste cose sono importanti ma questo terzo punto è più importante di tutti secondo me
Ai fini di una strategia di investimento sociale
Che dia un ritorno sociale ed economico nel medio-lungo periodo
Ogni lira ogni euro investito in direzione delle politiche per l'infanzia è prezioso e può dare frutti che non dà ovviamente un euro investito per un anziano che sta ormai terrà lasciare il mercato del lavoro è importante anche la politica di invecchiamento attivo intendiamoci ma una politica che investa sui minori è fondamentale proprio in termini di investimento strategico
Il venti per cento dei bambini europei il rischio di povertà
Su questo chiudo e e se escludiamo i paesi del nord Europa l'insieme dei servizi assistenziali ed educativi a disposizione dei minori è poco sviluppata
La carenza formativa dei minori come è stato detto comporta una serie di problemi
Nella nelle fasi successive della vita limita le ulteriori le ulteriori capacità di apprendere di questo di una società cosiddette dalla conoscenza e un gravissimo handicap
Espone ha maggiori probabilità di devianza
Si è visto statistica e matematica e
I reati le devianze i disagi mentali certa son tutti collegati con situazioni di difficile o mancante socializzazione primario
Inoltre riduce la mobilità e le probabilità di carriera professionale
La diffusione di servizi per minori associata con l'aumento del tasso di fertilità e del tasso di occupazione delle donne questo è contro intuitivo in un Paese come l'Italia dove si pensa che
Se si hanno figli non si può lavorare
Quindi invece proprio il contrario prove contrarie quando si deve lavorare quando si può lavorare che allora ci si può permettere il secondo o il terzo figlio
Assumere dunque la politica per l'infanzia come un obiettivo strategico per la politica europea ha una risonanza simbolica gliele Berardi anche perché una una risonanza mediatica
Che sarebbe certamente utile per permettere alle istituzioni europee di recuperare in parte dall'Egitto la legittimazione sociale che esse sembrano in parte del perduto
Grazie
Va però loro alla console sottratto Gottardi
Che è prorettore Università di Verona
Scusa dopo di lei la processo che dominano il polpo l'ultimo intervento Massimo D'Alema
Sì gli ho qui vorrei intervenire come giurista del lavoro
Mi scuso anzi per essere arrivato in ritardo e quindi credo che alcune delle cose che dirò saranno già state dette
Oltre al patto ma
Cercare di verificare e di leggere i documenti europea ed è l'ultimo dell'ultimo periodo
Perché credo che presentino
Degli aspetti particolarmente interessanti e che forse ci possono anche aiutare in alcune conclusioni
Dirò da subito che credo che che la parte più importante o almeno Lalla l'attività principale dovrebbe essere quella di passare dalle dichiarazioni risultati cioè avere più risultati quanta dichiarazioni le dichiarazioni molto spesso sono anche molto non senta ma molto spesso sono dichiarazioni ampiamente condivisibili il problema e poi davvero concretizzare rendere effettiva l'azione che vogliamo condurre
Ad esempio rispetta la tendenza degli stati euro i a a chiudersi all'interno della dei confini nazionali
Leggendo i documenti ovviamente c'è una grande consapevolezza che questa tendenza è ormai improponibile
Cito i mercati del lavoro non si fermano i confini degli Stati membri
Per quanto riguarda la ricerca l'innovazione anche come sappiamo benissimo sono punti cardine fondamentali della strategia di Lisbona le dimensioni della concorrenza sono tali che nessuno Stato membro può farcela da solo
Si dovrebbero perciò valorizzare appieno sinergie transnazionali
Credo che questa consapevolezza dovrebbe poi essere accompagnata da una da un patto politico da un patto politico
In grado di rinnovare l'impegno appunto a superare i confini nazionali e a trovare condivisione di principi e di valori
Uguaglianza solidarietà
Divieti di discriminazione protezione sociale
D'altro canto ma credo che sia stato detto finora ampiamente a costituire l'identità europea saranno le politiche attive del lavoro
Saranno le politiche dell'occupazione orientate alla valorizzazione del lavoro saranno appunto i sistemi previdenziali i sistemi sanitari assistenziali di sicurezza sociale
E l'attenzione alla dimensione ambientale
L'Europa delle persone deve essere la base per costruire un'entità che Contini anche sotto il profilo economico sullo scenario di quello che contiene ammattire è ormai diventato il mondo globalizzato e che quindi diventa un modello guida di riferimento nel panorama internazionale
Credo ma credo che di questo si sia ampiamente parlato finora
Che forse solo così si può superare quello che io credo sia un malessere evidente e chi ha avuto le sue più evidenti manifestazioni finora nel voto in alcuni Paesi sul Trattato costituzionale e in quella che è stata una difficilissima trattativa punto sul bilancio comunitario
Quando parliamo di modello sociale quindi di quale risposta vogliamo dare quale proposta vogliamo continuare a ad aprire credo che possiamo parlare solo di un modello sociale sostenibile allora esiste un'unico modello sociale credo che sia una domanda ormai quasi retorica esiste un unico sistema europeo di diritti sociali
Beh sicuramente non esistevano stesso sistema giuridico sappiamo bene quanto il sistema giuridico sia comunque diverso nei paesi europei e a maggior ragione ora che ci sono Paesi della vecchia Europa ai Paesi della nuova Europa
Abbiamo sicuramente diverso si modelli nazionali che d'altro canto usiamo distinguere nelle classiche quattro quattro partizioni tra scandinavi
Anche lo sassoni continentali e mediterranei
Però per esempio dei documenti ufficiali anche quelli dell'ultimo anno Sempre più spesso si parla di modo di modello di un solo modello sociale europeo
è sempre più leggibile questa tendenza si parla di modello sociale europeo in qualche modo inclusivo anche delle differenze
Della distinte la della della differenza di di passo e in di ambito ma pur Sempre dentro quello che possiamo chiamare un modello sociale europeo che appunto il risultato di un processo evolutivo che ha cercato di trovare pur sempre l'equilibrio che l'ha mantenuto questo equilibrio tra giustizia sociale e risultati economici credo che almeno su questo sì posso trovare un punto di riferimento comune
Il problema maggiore se come credo questo modello sociale debba essere un modello sociale sostenibile
Affrontare la questione della sostenibilità è particolarmente complicato soprattutto se nella decliniamo nei due ambiti in cui questa sostenibilità dovrebbe essere poi applicata l'ambito ambientale e l'ambito sociale
Ora io penso che sia difficile capire quale sarà il Montello di sviluppo sostenibile dal punto di vista ambientale però se al sei sei se ci collochiamo nella prospettiva di dare un futuro per le nuove generazioni e di conservare un ambiente che Possa andare oltre e proseguire credo che anche se ci saranno dilemmi concreti particolarmente complicati non ci diventa però difficile capire che cosa significhi sostenibilità ambientale
Credo che sia un po'più complicato fare questa discussione quando questa sostenibilità la caliamo nella sociale che cosa significa il modello sostenibile dal punto di vista sociale
Ecco mio in un documento recente ho trovato un passaggio che vi vorrei riproporre che non so se se è già stato affrontato mi in precedenza ma che mi hanno insomma troppo trova particolarmente forte particolarmente ricco di suggestioni
Per la sostenibilità dei sistemi di protezione sociale il prerequisito essenziale è una crescita sostenuta dell'economia e dell'occupazione
Nel contempo i progressi verso livelli più elevati di coesione sociale unitamente a sistemi efficaci di istruzione e formazione sono un fattore fondamentale di promozione della crescita
C'è c'è una circolarità non possiamo dimenticare che c'è una circolarità
Che la sostenibilità del punto di vista sociale si basa anche su quanto attiene dal punto di vista dello sviluppo economico ma che questo sviluppo economico si può avere solo se c'è coesione sociale solo se c'è solidarietà solo se c'è innovazione e crescita anche dal punto di vista culturale e delle del del delle nuove acquisizioni
Credo che questo sia uno dei passaggi più significativi uno dei punti fondamentali che ci dando la possibilità di vinto di individuare un percorso di un percorso credibile certo un percorso alto un percorso che forse è più facile non c'era parole che concretizzare nei fatti ma che però segni la linea della di un'azione coerente e soprattutto questo segna anche un altro dei passaggi fondamentali di questi documenti che è l'integrazione degli obiettivi
Finalmente le politiche occupazionali le politiche dell'integrazione sociale non sono viste in maniera separata ma si integrano
I documenti che si occupano di discriminazioni rinviano però anche all'occupazione all'integrazione quelli sull'integrazione rinviano i divieti di discriminazione
Credo che questa sia l'altro dato positivo significativo quello di ragionare finalmente integrante gli obiettivi e non intervenendo solo partitamente assunti in dei diversi ambiti
D'altro canto questo orgoglio possiamo rilevare anche se noi li parliamo di sostenibilità
Dal punto di vista di uno dei temi che è stato particolarmente seguito a livello di Unione europea
A partire dal due mila uno che è proprio quello della responsabilità sociale dell'impresa che non a caso propone un modello di sostenibilità in campo economico ambientale sociale strettamente collegati tra di loro
Anche se devo dire che concluso il Forum del due mila quattro non mi sembra di trovare particolari segnali di ripresa di interesse in questa direzione come se il processo si fosse in qualche modo non dico concluso ma sicuramente rallentato
Eppure credo che non dovrebbero esserci dubbi che è uno degli aspetti che dovremmo continuare ad approfondire perché forse uno di quei passaggi difficili complicati ma sui quali si misura appunto la possibilità di proporre un modello europeo coerente potrebbe essere insomma il punto di saldatura il punto di riferimento forte per la proposta europea
Anche se devo dire nel contempo si continua a fare confusione vi cito solo una una notizia recente del Sole ventiquattro Ore in cui si il titolo è anche la Cina scopre la responsabilità sociale dell'impresa
Incuriosita da questa affermazione sono andato a leggere testi vi vi riporto il Irlanda era una notizia molto breve il Dipartimento Lavori sicurezza anch'in Cina ha deciso di punire le aziende che sfruttano i lavoratori
Per violazione del diritto alla retribuzione per sfruttamento del lavoro minorile e non rispettano gli accordi e sull'orario di lavoro
Si trattava diventi industriale di una zona particolarmente industrializzata del Paese tra cui una di queste una società di lavoro interinale
Ecco credo che dire che questo significhi che la Cina per fare un'azione in cui per carità apprezzabilissima
Dice basta alle alle violazioni basta lo sfruttamento di lavoro minorile basta alle violazioni più clamorose quelle che ne consideriamo le violazioni più clamorosi in materia di lavoro
Che cosa significhi scoprì alla responsabilità sociale dell'impresa dimostra ancora una volta quanto su questo tema si continui a fraintendere
Tra rispettare
Degli obblighi opporsi in una idea appunto di sviluppo sostenibile dal punto di vista ambientale sociale che invece faccia andare oltre faccia progredire faccia quanto meno radicare le scelte dentro a dare ovviamente a sviluppo anche normativo diverse
Quindi vorrei solo brevemente ricordare come proprio la re la prospettiva della responsabilità sociale dell'impresa
Si pone di fronte a un aspetto che è l'aspetto forse fondamentale che è quello della verifica e della Ring di contrazione dei risultati
Che appunto passare dalle dichiarazioni di principio alle affermazioni concrete alla verifica concreta
E la responsabilità sociale dell'impresa e questo anche indica anche se ripeto anche in questo caso con mille problemi che ovviamente non si possono qui affrontare ecco leggere i documenti europei
Anche quelli più recenti mi pare dia una sensazione quasi da paranoia o da dissociazione
Da un lato è come se fossero scritti con la perfetta consapevolezza di che cosa è politicamente corretta
Le affermazioni di principio corretta in qualche modo si si si spreca ma giustamente ma insomma ci sono tutte
Lo sviluppo dell'occupazione la lotta contro l'esclusione e la promozione dell'inclusione sociale il miglioramento della qualità della vita e del lavoro e così si potrebbe continuare cioè dal punto di vista
Delle
Delle dichiarazioni di principio ci sono tutte
Questo anche nel metodo di coordinamento aperto di cui si è parlato anche degli interventi recenti che però non dimentichiamo le costruito soprattutto per mettere in rilievo le buone pratiche cioè per mettere in rilievo le buone pratiche per far sì che tutti si avvicinano si avvicini non lo standard di buone pratiche su al metro da parte di coordinamento secondo me solo di recente si comincia ad essere leggermente più reti più stringenti
In un documento recente infatti si osserva che di nuovo cito letteralmente dal documento per contribuire efficacemente alla formazione delle politiche degli Stati membri
Lo scambio di buone pratiche per dessert abbinato a una netta distinzione tra pratiche buone e pratiche cattive
Gli indicatori comuni dovrebbero svolgere un ruolo fondamentale a riguardo ecco su questo
Credo che dovremo continuare su questa strada perché benissimo il metodo di coordinamento aperto della condivisione della conoscenza delle buone pratiche però attenzione conosciamo anche le cattive pratiche
E allontaniamoci dalle cattive pratiche e segnaliamo le cattive pratiche perché non può essere solo altrimenti restiamo sulle affermazioni di principio tutte molto condivisibili molto belle che danno un'idea che però purtroppo si discosta sempre di più dalla realtà di un fenomeno positivo che invece tutto positivo non è presente anche tutti i margini invece di di di dubbio di discussione e a volte anche di picchi negativi
Anche quando si ledono le prese di posizione del Comitato economico sociale quasi sempre il Comitato economico sociale e se c'è un elemento che possono dire di sintesi è che tende a riportare concretezza benissimo all'agenda sociale però
Approfondiamo di più diamo più strumenti concreti e meno principi
Lo stesso devo dire sta facendo il Parlamento europeo
Per esempio appunto nei confronti della gente sociale due mila sei due mila sette
Riporto letteralmente deplora il carattere valgo delle proposte io la mancanza di iniziative concrete nell'agenda sociale l'agenda sociale bellissima tutti la condividiamo
Però Dos sia il Comitato economico sociale se il Parlamento europeo dicono
Dovremo declinare un po'di più quali sono le linee di azione che non significa interferire troppo nei confronti degli Stati ma dare delle linee di azione più indicative più stringenti
E quindi chiede proposte politiche concrete uno scadenzario e procedure specifiche per la verifica della sua attuazione appunto la rendicontazione la rendicontabilità un parola bruttissima ma che però credo renda libera
E insiste affinché all'intenzione di verificare l'impatto sociale occupazionale di ogni provvedimento europeo facciano riscontro
Uno strumento concreto che consente di tradurre nei fatti questa intenzione misure finalizzate la valutazione è un attento monitoraggio
Consentitemi solo una battuta oltre al metodo aperto di coordinamento l'Europa dal due mila al due mila quattro la Commissione europea ha emanato quattro direttive in materia di discriminazioni
E a ulteriormente ha cresciuto il il nostro diritto antidiscriminatorio che esista
Quasi completamente adeguando anche sulla base già lo era un un diritto antidiscriminatorio compiuto prima del Duemila compiuto comunque abbastanza
Ricco di di disposizioni lo è diventato ancora di più a seguito dell'adozione di queste direttive
E ci sarebbe da fare tutta una riflessione sul perché l'Europa che ha abbandonato lo strumento delle direttive a riaggiornato le direttive si è particolarmente spesa sulle Vieri sulle direttive antidiscriminatorie credo che questo sia un segnale tutto positivo
L'impatto che ha avuto nel nostro ordinamento del tutto positivo non è la maggior parte di queste direttive sono state state trasposte malamente e superficialmente dimenticando nelle dette le parti importanti
Travisando e utilizzando al peggio tutto quello che tutti i varchi che potevano essere utilizzati da queste direttive
Ora purtroppo quando si arriva al monitoraggio e l'Italia è stata una delle dei Paesi che più tempestivamente adottate le direttive ecco non fermiamoci qui
Perché se i Paesi cattivi
Sono quelle che non hanno trasposto le direttive ai Paesi buoni sono quelli che hanno trasposto le direttive ci fermiamo all'aspetto formale ma non a quello sostanziale
Il rischio è che invece nel nostro Paese da questo punto di vista siamo retrocessi rispetta il diritto che avevamo prima
E questa pone ovviamente un problema
Serio concreto che non va mai dimenticato
Per quanto riguarda la rendicontazione credo che si dovrebbe fare di più affidando
Anche agli attori del dialogo sociale la verifica concreta cioè non può essere solo affidata a
Al al alle istituzioni occorre che questo passaggio di verifica coinvolga il dialogo sociale coinvolga i i soggetti del dialogo sociale che poi sono i più adatti
A
Ad avere il polso della situazione a conoscere ER denunciare anche gli scostamenti che si sono realizzati d'altro canto in quegli stessi documenti si dice che il dialogo sociale forza di modernizzazione e di cambiamento e che essenziali al processo di governance europeo come coinvolgimento nel processo decisionale in quelle di attuazione credo che il coinvolgimento nel processo decisionale in quello di attuazione debba sposarsi anche con il coinvolgimento nel processo di verifica e di monitoraggio dei risultati l'attuazione va intesa in questo senso
Non dico che le verifiche non ci siano quando io dicevo prima che la verifica non c'è per la parte sulle discriminazioni non dico che i vari piani nazionali per l'occupazione e le varie strategie adottate dal Dante i soggetti dei vari Stati membri non siano non siano oggetto di valutazioni di verifica
Per esempio credo che insomma ha fatto abbastanza scalpore a gennaio dell'anno dell'anno scorso quindi circa un anno fa la relazione sull'attuazione degli indirizzi di massima per le politiche economiche dove per l'ennesima volta il nostro Paese Stato sta si è segnalato per alcuni obiettivi non realizzati
Questo è lecito perché forse uno dei punti più chiari
In cui viene espresse un giudizio severo su un tema che ci riguarda spesso e che ci tocca da vicino che è la riforma del mercato del lavoro
Perché troviamo giudizi severi proprio nei confronti della riforma del mercato del lavoro spacciati invece dal governo come attuazione di quella richiesta di flessibilità e di liberalizzazione che sarebbe invece voluta proprio dall'Europa
E invece una delle richieste fatte una delle segnalazioni
è che è stata incrementata la segmentazione del mercato del lavoro e che l'obiettivo dovrebbe essere esattamente il contrario
E quindi la valutazione severa nei confronti della riforma del mercato del lavoro sia pure in giudizio che dice siamo in attesa di capire a che punto dove arriverà questa riforma del mercato del lavoro sono a siamo ancora i primi passi
Ma il giudizio severo è un giudizio sulla struttura della riforma del mercato del lavoro nessuno dei suoi passaggi essenziali
Che la segmentazione del mercato del lavoro
La frase queste in Italia se sono state introdotte riforme per incentivare una maggiore partecipazione alla forza lavoro la crescente varietà
Dei contratti di lavoro potrebbe aumentare ulteriormente la già evidente segmentazione del mercato del lavoro quindi un giudizio pesante negativo nei confronti dell'approccio spesso della riforma del mercato del lavoro
Queste ribadito anche nelle nuove linee di orientamento integrate della quelle future del due mila cinque due mila otto
Dove di nuovo si dice che certa lo strumento politico principale
Per l'attuazione della strategia di Lisbona è intrecciare quindi integrare
Le strategie in materia di politica economica e le linee di orientamento per l'occupazione a conferma di questo intreccio tra politica e diverso che finora hanno lavorato e si sono indirizzate sempre separatamente ma tra queste linee di appunto quella di favorire la flessibilità conciliando la con la sicurezza del posto di lavoro e ridurre la segmentazione del mercato del lavoro
Oltre a dare un'altra affermazione importante che è quella di assicurare un'evoluzione delle retribuzioni e degli altri costi del lavoro che sia favorevole all'occupazione
Quindi l'asse la flessibilità va collegata alla sicurezza all'apprendimento lungo tutto l'arco della vita all'adeguamento all'organizzazione del lavoro
E le riforme per migliorare l'andamento della produttività sono altrettanto importanti delle riforme del mercato del lavoro altro punto forte non possiamo pensare che si possa riformare lo dico da giurista che si possa riformare Sempre solo con lo strumento delle disposizioni legislative
Bisogna comparse anche del contesto bisogna tuffarsi del di dove investire e anche di riformare l'organizzazione del lavoro
Chiudo con un unico accenno proprio che riguarda il lavoro e alcuni rischi
La Commissione tra le tante dichiarazioni positive ce n'è una che forse qualche preoccupazione la dovrebbe destare la Commissione ha intenzione di predisporre un libro verde sull'evoluzione del diritto del lavoro nell'intento di semplificarne le norme sono molto d'accordo col Parlamento europeo che ha messo per iscritto come avvertimento la politica europea non deve intaccare le conquiste sociali
Grazie
Parola per l'ultimo intervento accedere Damiano della segreteria sei di esse e che per la sede nazionale segue appunto le politiche del lavoro
Bene grazie ma questa mattina e non intervento si parlava a proposito di questo convegno di una sorta di azzardo io parlerei di due azzarda il primo e questo sicuramente parlare di problemi di Europa e di Europa sociale
E necessario ed è probabilmente coraggioso perché non sempre se ne parla però secondo azzardo in questo momento della politica italiana
E parlare di politica e occuparsi di problemi reali bene noi questo vogliamo farlo perché se non facciamo questo io credo che non entriamo in contatto con il Paese reale
Sulle questioni europee
Io a differenza di altri interventi vorrei avere un accento un po'più pessimistico può darsi che sbagli però vorrei esporre
Il mio punto di vista quello che io percepisco e che l'Europa non vive un momento magico questo è sicuramente molto rischioso per l'Europa stessa e per la nostra nazione
Qualcuno accennava alle opinioni maturate oggi nella maggioranza dei lavoratori
L'opinione di queste che si percepisce a differenza di qualche tempo fa
La costruzione europea con il rischio di un arretramento sul piano sociale io credo che di questo noi dobbiamo tener conto non mi riferisco soltanto al voto della Francia sulla Costituzione
Nel quale voto di opposizione c'era larga parte della procura mi riferisco anche un sentimento che io colgo che io sento qui tra di noi tra i lavoratori in Italia eppure è sempre stata una nazione molto votata che andava nella direzione dell'euro allora perché tutto questo perché il mio pessimismo diciamo
Beh non c'è dubbio che in questi anni noi abbiamo visto un Europa a diverse velocità
Nella mia percezione l'Europa della moneta è stata un'Europa veloce
Però il resto è lento l'Europa della politica dell'economia e soprattutto l'Europa del sociale
Io qui non voglio diminuire le cose che sono state fatte molti interventi hanno accennato lo faceva anche adesso Donata Gottardi al fatto che ci sono dei riferimenti ci sono delle deliberazioni ci sono delle direttive quindi non sto parlando di un'Europa sociale a livello zero però
Sicuramente su questo terreno c'è una lentezza maggiore di quella che sarebbe necessaria che corre il rischio di far smarrire un'identità europea anzi un senso di ripiegamento
Con il rischio che risorgono dei tentativi di chiusura a livello nazionale quindi un ripiegamento che non aiuta la necessaria costruzione molto ambiziosa di un'Europa politica economica e sociale
è chiaro che la nostra ispirazione il titolo del convegno è
Un'Europa sociale per fare l'Europa la nostra ispirazione molto chiara non solo la nostra è una convinzione però io volevo partire ad una cosa diceva Bruno Trentin
Secondo me c'è davvero bisogno di connettere quello che è stato separato nella politica e nella percezione cioè il distacco fra politica economia e sociale
Io credo che da questo punto noi dobbiamo ripartire perché davvero
Non è più sufficiente che il profilo dell'azione europea sia dettato non esclusivamente ma in modo molto forte dalla Banca centrale europea che guarda al parametro dell'inflazione io credo questo sarebbe come si dice
Senza senza prospettiva noi abbiamo bisogno quindi di accentuare un profilo istituzionale comincerà ad abbaglio un profilo anche negoziale
Le parti sociali svolgono un ruolo a livello europeo molto importante
Io credo che per affrontare queste tematiche le tematiche la politica dell'economia e del sociale sia senz'altro
Necessario partire da un punto quello dello sviluppo e soprattutto quello del futuro sviluppo e della crescita della occupazione
Lo dobbiamo guardare ad un modello di sviluppo che punti come abbiamo detto verso la qualità l'innovazione la formazione continua abbiamo anche visto
E fra i diversi modelli sociali ed economici a livello europeo chi più a innovato
E chi più è stato capace di combinare la crescita con la protezione e la coesione sociale cosa che l'Italia non è andata assolutamente in quella direzione e cresciuto di più
Molti hanno accennato al modello danese poi io ho avuto l'avventura la disavventura di fare un viaggio contro in Danimarca il Corriere della Sera poi come sapete ha trattato l'argomento in termini molto espliciti dicendo ma se avete fatto quel viaggio per ispirarmi a quel modello quindi siete anche per la possibilità di licenziamento no non di questo si tratta
Si tratta di sapere la domanda di Mimmo Carrieri mi pare che andasse in questa direzione
Che i modelli non sono di per sé automaticamente trasportabili sappiamo del nord Europa Danimarca Svezia
Sono Paesi non solo di sei milioni a fronte di sessanta milioni di persone sono modelli nei quali la concertazione penso alla Svezia
E cominciata negli anni Trenta noi abbiamo cominciato nel novantatré e come ricordava D'Alema porta a porta in quei giorni beh
Ragazzi disse
Fosse l'Italia capace di spendere sette volte tanto percentualmente parlando come capita in Danimarca per quanto riguarda le protezioni sociali potremo discutere di tutto
Ma così non è
Quindi non si tratta di fare come si dice delle semplificazioni o di collegare cose che fra di loro non sono collegati sicuramente noi possiamo trarre ispirazione trovare dei punti di contatto
Per quanto riguarda le esperienze molto avanzate del nord Europa per connettere questi punti e queste esperienze
Con una un chiarimento sui cambiamenti che sono intervenuti nel lavoro e nell'impresa nel corso di questi anni
Io penso che noi siamo passati abbiamo ripetuto
Tante volte da un modello di impresa e di conseguenza di lavoro quello sportello rivista diciamo rigido
Ad un modello fluido sia nell'impresa che nel lavoro come io ripeto spesso oggi le imprese hanno messo le ruote si spostano non abbiamo più l'impresa
Esclusivamente radicata nel territorio così come a questo modello non corrisponde più il lavoro il posto fisso per la vita al quale eravamo abituati parlo della mia generazione
A partire dalla fine degli anni sessanta
Ma allora se la flessibilità che noi vogliamo difendere quando si tratta di buona flessibilità regolata e contrattata
E interno al nuovo modello dell'impresa però bisogna anche sapere una cosa io sono d'accordo che il signor Marino Regini
Se la pensiamo le grandi trasformazioni che sono intervenute nel modello di impresa nel mercato del lavoro
Dobbiamo risalire a circa vent'anni fa io ricordo che in Italia il primo modello di impiego flessibile è stata l'introduzione del contratto di formazione lavoro voi sapete che era un contratto a termine
Un contratto senza formazione con un lavoro sottopagato in particolare destinato alle giovani generazioni allora che cosa è successo in questi anni è vero
In questi anni bisogna essere molto chiari
è successo che a fronte di una forte liberalizzazione come diceva rigiri del mercato del lavoro non ha assolutamente corrisposto nessuna adeguata liberalizzazione degli altri mercati anzi
Questa mancata liberalizzazione orizzontale penso al settore delle professioni dalla stessa economia dei servizi all'impresa dei costi delle banche dei Trasporti e delle Infrastrutture delle assicurazioni ha paradossalmente inasprito la pressione sullo stesso mercato del lavoro che in molti casi
Continua ad essere per l'impresa precarizzazione massima apposto il lavoro minimo
Il modello per uno sviluppo chiaramente che non può essere fondato nel sulla qualità
Né sulla valorizzazione della risorsa umana noi dentro questa contraddizione dobbiamo come si dice navigare dobbiamo approntarla perché anche se
L'Unione Centrosinistra Unione del caso questo disco a lezione
Non sarà capace di intervenire su processi di liberalizzazione che siano in grado di liberare l'economia da impacci che non sono esclusivamente il costo della manodopera che essere valorizzata come risorsa
Ma dagli impacci e dai legami che appesantiscono burocraticamente modello di impresa è chiaro che non avremmo nessuna possibilità
Di sviluppo quindi io credo che da questo si tratti di partire e credo che quando affrontiamo il problema dell'Europa ci siano per me alcune questioni emergenti io provo ad elencarle
Una e sicuramente la questione che veniva ricordata di una rete di protezione la flessibilità della poi vorrei tornare
Io faccio sempre alcuni esempi per capire l'ho capito anch'io dopo molte ricerche quale in grado di trasformazione che ha subito il mercato del lavoro in Italia nel corso degli anni del governo di centro destra
A seguito delle leggi introdotte a partire dalla legge trenta
Gigi Vimercati dice una cosa che secondo me bisogna scolpire nel marmo
Dice questo ci siamo parlati l'altra settimana la rete tutt'oggi
I nuovi assunti perché il Presidente del Consiglio confonde lo stock occupazionale con i flussi di manodopera bisogna spiegargli anche questa cosa sempre che torni in sé ma mi sembra abbastanza difficile allora nelle nuove assunzioni a Milano
Che è sempre un territorio da guardare perché anticipatore di molti movimenti che riguarda la nostra nazione sessantacinque non standard trentacinque standard le nuove assunzioni son fatti così
Non solo non l'ha detto oggi Gigi ma di solito lui aggiunge nel lavoro non standard la durata media di ogni missione e che novantun giorni
Vuol dire che ciascuno di questi lavori non solo lavoro interinale il tempo determinato eccetera eccetera dura tre messi
Poi mi sposto in Emilia allora l'assessore Mariangela Bastico ci racconta questo dice guardate lo sto
Il totale degli occupati nel miglia l'ottanta per cento e lavoro stabile il venti per cento di lavoro flessibile quattrocento mila persone sapete quant'è la durata media di permanenza in un lavoro flessibile sei anni
Vuol dire che di tre mesi in tre mesi somma lì arrivi a sei anni come durata media della tua permanenza in un lavoro non sta e noi pensavamo che questo riguardasse essenzialmente i giovani in cerca del primo impiego no colpisce una fascia principalmente in Emilia-Romagna di persone ai trentacinque quarantacinque anni prevalentemente donne
Allora se questi dati sono veri e non credo che Gigi la Mariangela ci raccontano delle storie perché hanno fatto delle analisi come si dice affondo perché fanno quel mestiere
Vuol dire che la trasformazione inciso a dal punto che se questo processo dovesse continuare è chiaro che quello stop per l'ottanta per cento si restringe Rebel sempre più e ci sarebbe una dilatazione nello stock cioè nel totale di coloro che sono occupati di lavoro flessibile che inciderebbe
Sulle classi fondamentali diretta e sulle figure fondamentali
Colpendo con la precarizzazione le persone che in quel momento fra i trentacinque e i quarantacinque anni immagino che le persone abbiano qualche progetto di vita importante non solo quanto entra nel lavoro
Cioè che scelgano delle cose che poi riguardo nel loro futuro di fitta
Quindi io credo che noi dobbiamo lavorare dentro a questi dati quindi parlavo di rete di protezione sociale del resto l'Unione su questo sta lavorando c'è un programma
Che parla di questi argomenti io credo che siamo riusciti unitariamente a lavorare per dire che il lavoro va stabilizzato che il lavoro a tempo indeterminato deve diventare la forma normale di rapporto di lavoro
Che bisogna reintrodurre quello che ha cancellato il governo Berlusconi il credito di imposta
A favore di quelle imprese che stabilizzano il lavoro che bisogna far costare di più non di meno il lavoro flessibile rispetto al lavoro
Stabile altrimenti c'è il dumping sociale che bisogna cancellare le forme più precari Santi
Perché le leggi sono buone o sono cattive qualsiasi governo può fare leggi buone che Attilio leggo la legge trenta
E mi baso non so quello che dico io che c'era il di parte ma su quello che dice Confindustria
La Confindustria ci spiega che i famosi job on call staff leasing job sharing contratti di inserimento cinque in Italia ma non cinque mila cinque
Perché le imprese non osano questi strumenti le imprese usano i vecchi strumenti del centrosinistra del pacchetto Treu
Che hanno avuto una torsione negativa perché sono state cancellate le misure di stabilizzazione come il prestito d'onore il credito d'imposta
Beh io credo che quelle cose che non servono né al lavoro né all'impresa debbano essere cancellate lo abbiamo scritto nel programma dell'Unione
Lo abbiamo scritto che abbiamo bisogno di una nuova ovviamente di una nuova serie di ammortizzatori sociali adatti al nuovo mercato del lavoro allora proveranno a gente rete di protezione
Il secondo è quello delle delocalizzazione produttive
E di una legislazione di sostegno per regolamentare queste delocalizzazioni il terzo sicuramente il problema della formazione continua del welfare locale attivo quello che Vimercati chiamava i servizi per l'impiego e allora che cosa fare
Credo di concludere ma io credo questo
Adesso io non voglio avventurarmi in una discussione in base alla quale io sia in grado di sponda domani non so abbiamo un modello sociale europeo
Direi di no
Abbiamo dei criteri
Che posso definire direi di sì ci sono dei criteri son degli standard ci sono dei riferimenti son delle culture è vero
L'Europa è stata la culla dello stato sociale l'Europa nelle sue varie espressioni è stata capace di coniugare lo sviluppo l'occupazione con la coesione sociale come standard di protezione
E vero
Non abbiamo un modello unico non so neanche se sia opportuno arrivare ad un modello unico direi che è una parola persino eccessiva opposti però
Noi abbiamo bisogno un modello sociale chi abbia una chiara costruzione anche a geometria variabile ma capace di individuare elementi e punti di convergenza
Allora per questo ad esempio
Adesso non so se Pacini lo diceva
C'è questo documento
Ciò gli standard minimi io credo che questa sia una direzione giusta
Standard minimi per quanto riguarda ad esempio gli strumenti di protezione nella flessibilità nel momento in cui sappiamo che non possiamo più dire ai nostri figli e che come tuo padre avrà il posto fisso per la vita anche perché può figlio potrebbe Vietti ho studiato un po'di più
Potrei anche io aspirare a cambiarla fu ma anche se non aspira può darsi che quella fabbrica chiuda si scompongono si delocalizza i non sia più quella di prima ceda un ramo d'impresa e quindi si attraversano i lavori
è giusto poniamoci il problema delle protezione degli standard minimi di protezione che accompagnano questa trasformazione presenti elitari risale
Noi abbiamo anche una pecca come centrosinistra abbiamo gli ammortizzatori sociali della mia generazione di quelli di trent'anni fa fan bene per i lavoratori della Fia
Ma non vanno bene per l'attuale mercato del lavoro bisogna farne degli altri credo che questo sia un compito importante cioè se lei ha tagliato del lavoro
Assunto strutturalmente quelle caratteristiche che ci venivano ricordate dagli addetti ai lavori
Tv mix crescente fra stabilità e flessibilità Pisogne che gli ammortizzatori sociali a loro volta siano adatti a queste trasformazioni a questo tipo di mercato del lavoro
Perché se questi ammortizzatori sociali non sono capaci di dialogare con l'insieme delle figure del mercato del lavoro sono a favore soltanto di una parte
Quindi dialogano col lavoro stabile di vecchia generazione
Ma non dialogano ad esempio con chi ha un lavoro non standard non dialogano con chi ha determinati bisogni formazione non dialogano perché i livelli di indennità di disoccupazione non sono quelli auspicabili e quelli che esistono a livello europeo non dialogano perché questi ammortizzatori sociali sono ancora nella vecchia logica del
Risarcimento
Non sono uguali farà attivo non si fondano sul fatto che c'è un patto uno scambio di servizio di cittadinanza io ti do una copertura sociale ma tu lavoratore sei disponibile alla formazione e a reimpiego nel caso in cui io te lo trovi nel territorio
Bisogna fare un adeguamento profondo che via la sicurezza le persone poter attraversare i cambiamenti con una protezione con una rete di sicurezza altra cosa impedire incursioni che vadano nella direzione del tanti dumping sociale non ci siamo posti la vogliamo cambiare alla Bolkestein o perché siamo chiusi rétro conservatori probabilmente nel campo delle professioni dei giusto pare determinato operazioni di liberalizzazione ma guardate che la clausola del paese d'origine e pelletteria perché non tiene conto di un modello sociale avrà a geometria variabile impone
Come si dice la prevalenza dei modelli contrattuali del paese d'origine che se vengono esportati chiaramente in questo contesto sociale di scarsa Morris armonizzazione di larga differenza penso soprattutto all'Est europeo
Deprimono le conquiste sociali esistenti alle quali faceva riferimento l'ha donata costa
La seconda questione quella della delocalizzazione produttiva questo è un problema
Io non so come affrontarlo perché chiaramente noi non è che possiamo impedire ad un'azienda di delocalizzarsi ponti delocalizza
Però c'è delocalizzazione delocalizzazione un tempo si parlava della coda dei processi quelli meno qualitativi adesso non è più così
Cosa facciamo di fronte a queste trasformazioni che molte volte mettono le comunità di fronte a delle situazioni sociali ingovernabile drammatiche chiudo vado arrivederci e grazie
Allora io credo che qui le risposte sono tante purtroppo sono disperse strappare patti anti delocalizzazione promossi dei singoli governi logiche di scambio con le imprese
Corriamo il rischio di avere una sorta di sequenza infinita di accordi aziendale che derogano in peius i contratti nazionali per mantenere le produzioni Siemens insegna qualcosa
Ti allungo l'orario mi paghi come prima Tito gli straordinari chiudono più sulla flessibilità per favore non spostare niente perdo i diritti e questa famoso
Dobbiamo fare lotte eroiche difensive Thyssenkrupp contro lo spostamento del magnetico che era un brevetto italiano che è andato fino in Germania in Francia no nel Bangladesh
Abbiamo fatto c'eravamo è sufficiente
Dobbiamo fare un richiamo alla responsabilità sociale dell'impresa tu vieni qua ti metto le strade titolo energia a basso costo
Burocrazia zero gratis il cablaggio grati se il territorio però caro mio concerti il giorno in cui decide di strategicamente di fare un'altra cosa passi di qua
C'è un vincolo territoriale non c'è un vincolo territoriale
C'è una legislazione di sostegno
Come e con quali caratteristiche io credo che questo sia un problema
Perché quando parliamo di lavoro
In qualche modo di tutela del lavoro nelle sue diciamo sfaccettature perché ripeto noi non stiamo propagandando il ritorno al posto fisso di antica memoria di un modello produttivo che non c'è più
L'abbiamo al tempo stesso nel mutamento sapere che se non si interviene contemporaneamente su far crescere uno sviluppo cresce lo sviluppo di qualità
Tare fiato alla formazione permanente e avere come si dice una rete che possano guidare
Delocalizzazioni e governo del mercato del lavoro noi non ce la facciamo infine ultima questione e la revisione del modello delle azioni industriale
Lo dico perché come ricordavo i paesi sono tanti ti fa concertazione che non fa concertazione poi suo sbaglio in Danimarca adesso c'è un governo di centro destra mi sbaglio c'è un governo di centrodestra non mi sbaglio siamo stati in Danimarca invece spese ancora
Quelli fa una concertazione a fan accanito continua a farla cioè quel governo di centrodestra e che si sogna di mettere in mora la concertazione vi ricordo che il governo Berlusconi Colli propria anco di Maroni capo uno cancellarla concertazione i corpi intermedi la relazione col sindacato e quindi distruggere quel tessuto prezioso che si chiama coesione sociale
Ce l'abbiamo al governo come io mi auguro
Naturalmente la concertazione per me diventa una priorità
Quella vecchia no bisognerà trovare come si dice degli strumenti chiaramente più adatti alla nuova fase ma concertazione vuol dire modelli contrattuali modelli di rappresentatività modelli di rappresentanza io qui non voglio insegnare niente a nessuno
La Confederazione europea sindacale fa la sua parte io son d'accordo con quello che diceva Rosati probabilmente più un coordinamento che non
Un punto di direzione questo un limite non tanto della Confederazione europea quanto dei sindacati nazionali che non cedono potevi
A livello europeo
Va di pari passo con ritorno come si sa i nazionalismi anche a livello della politica quindi nessuno insegna niente a nessuno però probabilmente anche giusto su questo terreno
Alzare il tono della discussione quando parliamo di riforma dei modelli contrattuali alziamolo a livello europeo io son d'accordo
Ci sono Paesi europei nei quali Inghilterra contratto Anzio non esiste dei quali vacilla nei quali e debole qui in Italia
Io santo i metalmeccanici sono per strada oggi domani per ritrovate in mezzo a Milano di fronte all'Assolombarda ad occupare le autostrade
Per fare un contratto ci vogliono tredici mesi la differenza fra novantaquattro euro cento
E non è che sia un modello in piena salute neanche il nostro e la contrattazione aziendale si fa se va bene il trenta per cento di impresa
Allora per ridiscutere queste cose per carità in questo modello Agemont metrica variabile quale le specificità si tengono però dobbiamo farci anche delle domande
Accorpamenti mi pare ne parlasse di esser questa mattina un contratto di lavoro come quello dei metalmeccanici si va dallo spazio a quelli che va alle forbici per tagliare le unghie
Accorpamento in Europa vengono che accorpamenti nel geologici di filiera di relazione fra impresa madre che decentra metro delocalizzazione cioè nuove chiavi di lettura
Intesi i pesi distribuiti fra contratto nazionale in Italia il contratto aziendali i pesi non la scomparsa i pesi
La produttività come sir redistribuisce al lavoro perché la produttività rimaste in mano alle imprese io credo ne son profondamente convinto lo ero quando RG genero insomma
Ho sempre detto la produttività guardati si distribuisce in azienda si distribuisce dove si produce dove c'è dove misurabile
E questo può dare di nuovo torno alla redistribuzione della ricchezza ovviamente anche a vantaggio del lavoro accanto a questo un governo di centrosinistra e forse un altro problema io guardare son convinto di una cosa che un buon risultato contrattuale
Difficile da conseguire come sta vedendo e inutile se non c'è un fisco amico delle retribuzioni e delle famiglie della parte debole della popolazione
Cioè un fisco che fa diverso da quello che ha fatto Berlusconi sei miliardi di euro per i ricchi no sei miliardi di euro per restituire tre maggio fiscale
Se non c'è un fisco che aiuta le retribuzioni di perse la buona contrattazione sindacale neanche per il futuro sarà sufficiente quindi ci vuole una capacità di mettere insieme
Queste parti con un coraggioso
Orientamento di riforma naturalmente
Questo non vuol dire disperdere come si dice i nostri modelli i nostri riferimenti ma sicuramente vuol dire guardare avanti vuol dire per l'Unione per il nostro partito come si sta facendo
Parlare dei problemi reali
Parlare delle cose quotidiane parlare delle cose di cui la gente sente sofferenza perdita di orizzonte perdita di identità di questo noi abbiamo assolutamente e Pisogne su questa strada dobbiamo
Grazie Cesare Damiano c'è aggiunge frattempo siamo onorati Aglietti Bruno Ferrante candidato
Salutiamo molto cordialmente
Cartolarmente facciamolo voi tanti auguri perché tramite errori li facciamo anche noi
Bene siamo giunti alla fine di questa intensa giornata di lavoro
Noi siamo molto lieti di aver ospitato qui questo questo seminario ringraziamo per questo la Fondazione Italianieuropei la stratificazione di essi la delegazione PS
Perché il tema ci riguarda in modo particolare
Voglio ricordarvi che la Lombardia è uno delle quattro regioni motore d'Europa perché appunto dal anche qui che si vivono più che altrove alcune contraddizione e anche perché cui aperta una sfida col centrodestra non cerca anche proprio del centrodestra che non è certamente indotta da una è una cultura conservatrice
Ma dal tentativo di una risposta alla crisi del modello sociale certo quella che dal centrodestra una risposta li consideriamo sbagliate iniqua ma attenzione tutto fuorché conservatrice e anche quella risposta un tratto di innovazione innovazione per noi non condivisibile ma tale
Voglio dire quella la Lombardia lo dico per i non lombardi c'è un'idea di welfare meno pubblico e più o sussidiario se si vuole guardate che non è un modello liberista unioni coriste un modello solidaristico certo con meno caratteristiche di universalità questo sì da tempo ne stiamo ragionando di questo costruendo elaborazione e anche il contributo che è venuto oggi è un aiuto importante
Anche perché noi pensiamo che il tema non sia quello col suo letto dalla contrappesi della contrapposizione tra pubblico e privato ma appunto quella dell'integrazione degli attori della condivisione degli obiettivi
Lo dico perché qui in questa non in questa sala ma in questa sede per dirvi DS lombardi hanno presentato un progetto di legge sulla non autosufficienza
Molto importante
Per dà ragione Massimo Paci noi terremo qui a Milano il tre di febbraio la Conferenza nazionale sull'infanzia per dirgli quanto amplia il modello sul tema del welfare
Ringrazio dalla parola Massimo D'Alema a cui esprimo la nostra sincera sinceri stima solidarietà quelle cicliche aggressioni che subisce
Ma sopra
Credo
Tutto credo anche a nome vostro voglio spiegargli la stima e ancora più importante della solidarietà
Per il contributo che dà alla e lavorazione di una cultura riformista della sinistra
Vi ringrazio molto vi ringrazio della solidarietà
Naturalmente penso che la cosa migliore da fare essere s'solidali verso noi stessi cioè di impegnarci nei prossimi ottanta giorni per liberare il Paese da questa qui incubo diciamo
Nato
Questa
Come si dice in cauda venenum ecco evidentemente queste ultime settimane sono quelle nelle quali una certa disperazione politica spinge ad avvelenare i pozzi
Bruciare i raccolti
Ci sarà da mantenere la calma
Reagire con fermezza ma soprattutto non lasciarsi trascinare nella rissa tornare
Continua lavorare sui grandi problemi del nostro Paese
Costruire e rendere sempre più forte una proposta politica
Per l'Italia e per l'Europa io vorrei cominciare chiudendo la breve parentesi
Le cronache don delle tristi cronache
Di questi giorni
Qui capisco che può sono molto tentato dico di di fare un intervento nel seminario che abbiamo avuto poi però a questo punto questo seminario è diventato un po'un'altra cosa guardando la platea cioè mi ha mi terrò a metà
Siamo dedicato qui in questi anni ha un lavoro di riflessione di analisi quindi ho preso un passo da seminario non perderò non lo perdono del tutto neanche questo intervento concluso
è vero che viviamo in un momento difficile dell'euro
Anche se i fortunatamente ci sono
Diverse iniziative per cercare di rilanciare il processo europeo
Eviteremo nei
Io penso certamente almeno fino alle elezioni francesi una fase che sarà più di preparazione di una fossili che svolta che non capisco
Però è anche vero che siamo in un clima nuovo nella opinione pubblica
Questo lo si avverte particolarmente nel nostro Paese
Ciò ma qualche anno fa alla domanda sei disposto ad a vere
Meno protezione pubblica menomazioni pubblica in cambio del pagamento di meno tasse
A questa domanda una larga maggioranza dei cittadini anche nel nostro Paese rispondeva sì
Il sentimento pubblico era questo
Quando si diceva meno assetato
Questo interpretava in modo ambiguo sia la propensione di una larga parte del mondo imprenditoriale
Sia il sentimento di una larga parte del città dei cittadini meriti delle classi medie dei cittadini medi sia l'orientamento della cultura economica dominante
Oggi non è più così
Oggi
Ed è questo davvero forse l'unico grande merito che ha avuto il governo della destra nel nostro Paese
Oggi viene una percezione molto forte
Che la caduta di un sistema pubblico di protezione e di di di di sostegno di di di emancipazione che aiuti ad un una emancipazione dei cittadini
Accresce i rischi
Indebolisce
I cittadini
Oggi vi è la percezione che una
Uno Stato debole
è un problema anche per la competitività dell'impresa
Ed è sempre più difficile trovare un imprenditore che ti dica lasciatemi fare
Ed è più spesso si trova un imprenditore che dice aiutatemi attraverso politiche pubbliche
Ad essere più competitivo
Io credo cioè che noi viviamo in una stagione politica
Nella quale qui dominio di una cultura liberista neoliberista che che è stato per per lunghi anni
Che è venuto dopo la crisi dell'ottantanove
E che ha rappresentato io credo l'ultima grande stagione ideologica del Novecento
Sei liberismo assoluto l'idea che non c'era più bisogno della politica ha rappresentato l'ultima grande ideologia totalitaria del Novecento questa è la verità
Questa stagione ideologica è finito
Finita perché l'incertezza la precarietà che sono l'altra faccia della globalizzazione richiedono un'azione pubblica
Pensiamo ai grandi problemi della sicurezza
Lotta al terrorismo
Direi persino che
Questo ritorno della politica questo ritorno dell'azione pubblica
Ha assunto per molti aspetti persino un volto per noi inaccettabile no
La guerra
Si dice che la guerra è la prosecuzione della politica con altri mezzi
Quelli che erano liberisti sono passati direttamente agli altri mezzi
Ma badate che nessuna scelta più della guerra è contraria alle SS
Nel senso cioè che
Il bisogno di una forte azione per governare i processi del mondo ha preso addirittura la forma per ricorso sistematico preventivo all'uso della forza
Quindi noi siamo tornati in un'epoca in cui il tema della politica dell'azione pubblica della capacità della politica di incoraggiare sostenere grandi processi di innovazione torna ad essere centrale
E non
Clima culturale nuovo che sfida la sinistra
Guai se noi pensiamo che questo sia sia possa preparare il terreno di un di un ritorno al passato dobbiamo interpretare in modo nuovo questo bisogno di politica ma sicuramente
Questo bisogno di politica ci interpella ci chiama in causa
Io sono molto d'accordo con il modo in cui molti ma in modo molto limpido Bruno Trentin hanno posto il tema del rapporto fra politiche sociali e politiche di sviluppo
Anche qui noi abbiamo subito allungo una impostazione culturale
Sulla base dell'acqua
Il tema era lo sviluppo
E le politiche sociali erano un'opzione cioè nella misura in cui sono compatibili
Le politiche sociali una palla al piede cioè
Bisogna concentrare le risorse l'impegno per per la crescita per la competitività
Le politiche sociali in quanto e nella misura in cui sono compatibili con la priorità
Della sfida della competitività questa impostazione a mio giudizio si è rivelata culturalmente sbagliato
Perché in realtà se noi pensiamo alla grande esperienza europea del Welfare State
Beh insomma lo stato sociale in Europa
Non è stato un lusso che ci siamo potuti concedere grazie al fatto che c'era un forte sviluppo delle forze produttive
è stata una condizione di quello sviluppo
Cioè il rapporto tra Stato sociale modello fordista è stato un rapporto organico
Lo stato sociale ha unito la società arresi governabili conflitti altrimenti non ci sarebbe stato sviluppo
Ha rafforzato il mercato interno è stato una condizione Tello sviluppo almeno del modo in cui lo sviluppo sia determinata nel nostro confine
E quindi noi dobbiamo il problema è quello del rapporto organico tra politica sociale
E sviluppo queste è stata la novità fu una novità di Lisbona non a caso figlia figlio quel quel Consiglio europeo di una stagione riformista eravamo undici capi di governo socialisti
Politicamente riformista e Toni abbandona perché insomma nel venire meno di Lisbona c'è un dato politico non è soltanto fatto istituzionale gli strumenti eccetera problema che lì si è messo in campo un programma di ispirazione riformista
Che è stato poi accantonato perché no questa volta a destra
No quando parliamo dell'Europa come se fosse una realtà politicamente neutrale c'è un succedersi di documenti di tecnica di di lunedì elaborazioni tecniche c'è anche questo aspetto
Ma poi c'è un dato politico
Perché a Lisbona il tentativo fu quello di uscire da questo dilemma
E cioè terrà
Politiche sociali o politiche per la competitività e per l'attrice
E di
Impostare
Una politica nuova
Che concedesse anche il rinnovamento delle politiche sociali in relazione
Ad una nuova sfida della competitività da parte dell'economia europea idea cioè che quel patrimonio di civiltà di cultura di diritti sociali che caratterizzano l'Europa
La civiltà europea fossero no un fardello
Ma una opportunità nell'epoca dell'economia fondata sulla conoscenza
Cioè che questo modello europeo diciamo non fosse appesantito dalla sua civiltà ma che in qualche modo questo patrimonio di civiltà potesse essere una risorsa
Naturalmente se interpretato in modo innovativo
Questo era
Al fondo
Della operazione che si fece lì della impostazione politica culturale del Consiglio europeo di Lisbona
E cioè appunto
Concepire le politiche sociali come leva di una nuova stagione di sviluppo e di competitività dell'euro
Solamente questi due aspetti si tenevano e vorrei dire c'è un terzo aspetto su cui tornerò alla fine insomma nell'idea di di
Nel tradizionale compromesso socialdemocratico in quella che Dahrendorf ha chiamato la quadratura del cerchio diciamo cioè un certo tipo di sviluppo
Un certo tipo di politica sociale
E un certo tipo di soggetto istituzionale lo Stato nazionale quel Fares dei punto c'è dentro lo specchio lo Stato
Stato nazionale modello fordista
Quel tipo di politiche sociali erano tre parti di un insieme organi
Per questo io dico è difficile ragionare
Di un nuovo modello sociale se non si tengono insieme crea speck
Tipo di sviluppo che vogliamo per l'Europa
E il tipo di riorganizzazioni istituzionale
Questi tre aspetti possono camminare insieme oppure secondo me
Noi non avremmo né crescita della competitività europea invendute era dei grandi diritti sociali io non so io non voglio entrare nel complesso dibattito studiosi sul fatto se esista un modello sociale europeo in realtà ci sono anche esperienze diverse soprattutto risultati diversi diverse ci ha detto nulla scientemente in un seminario sotto che in Europa ci sono paesi che hanno
Alta protezione sociale e alta competitività sono piccoli hanno sono quelli del Nord Europa ci sono paesi che hanno bassa protezione sociale e alta competitività modello anglosassone ci sono paesi che hanno
Alta Proto protezione sociale
Bassa competitività queste la Germania ci sono paesi che hanno bassa protezione sociale bassa produttività questa è l'Italia di Berlusconi ed è risalto
Potrebbe quello che si potrebbe definire un cattivo esempio a proposito dei buoni e dei cattivi esempi questo è un questa è una cattiva pratica distacco che lo
Che non vogliamo proporre al resto del non è uno scherzo nella parte di una impegnata relazione seminario che abbiamo fatto
Tra la Fondazione Italianieuropei Policy Network su su questi
Ora però secondo me invece
Il problema è che
Quello che caratterizza l'Europa nel mondo e che da noi esistono sistemi di protezione sociale
E questo è un tratto della civiltà europea che poi possano esservi delle diversità di di efficacia di di postazione anche dal punto di vista giuridico all'IVA
Di esperienze razionali d'accordo queste diversità ci sono ma io tendo a dire che esiste un modello europeo cioè esiste un certo tipo di organizzazione delle società europee
Nelle quali c'è
Una protezione delle persone rispetto ai rischi della vita e del lavoro penso che questa è una grande conquista di civiltà irrinunciabile
Non mi permetto di dire che come ho ho raccontato diciamo che quando come si fa che per cortesia oltre che
Mi trovai in un incontro ad esaltare la competitività degli Stati Uniti d'America mi obiettò il Presidente degli Stati Uniti d'America
Dicendo che malgrado l'alto tasso di sviluppo
La crescita
La crescita della produttività
Tuttavia gli Stati Uniti nelle classifiche internazionali dove si misura la qualità della vita e la durata della vita erano al trentaduesimo posto
Mentre i primi otto posti non occupati da Paesi europei e siccome non credo che la crescita economica sia un obiettivo che possa essere considerato il modo ONU
Rispetto alla qualità della vita la durata della vita delle persone
Ritengo che insomma tutto sommato nel valutare questo modello europeo noi dobbiamo essere un po'meno pessimistiche tutto sommato siamo tuttora la parte del mondo dove si vive meglio dove c'è più libertà dove ci sono maggiori possibilità di vita
Malgrado diciamo i colpi che questa vecchia Europa subito insomma c'è qualcosa di questo nostro patrimonio di civiltà che in che va difeso
Va rinnovato ma va difeso
Come un valore cioè quel momento in cui diciamo la vecchia Europa vedeva dall'altra parte la giovane America quello quell'ondata ideologica io credo penso che molti aspetti si abbassa
Non l'ho mai condiviso condiviso piuttosto il sentimento di chi diceva
Che insomma se consideriamo il tifo di protezione ambientale che c'è in Europa
Il livello dei diritti individuali rifiuto della pena di morte io fatico a vedere nell'America il futuro dell'Europa
Penso che per certi aspetti non siamo più avanti di loro in altri campi loro sono più avanti di noi ma questo rapporto un po'più problematico ecco
Non possiamo concepirlo nel senso di quella di quella subalternità di quell'ansia di americanizzare l'Europa che sembrava essere dominante fino ad alcuni
Quindi io credo che bisogna tornare sui temi sulle grandi scelte politiche che in tutta l'Europa debbono caratterizzare un rinnovamento dei sistemi di protezione sociale
Qui se ne è parlato a lungo io condivido questi indica
Naturalmente dire che bisogna individuare nuove
Io Rita appunto l'educazione e la formazione permanente sì permanente ma anche io sono molto d'accordo Massimo Paci d'altro canto ne abbiamo fatto un punto anche di questo nostro manifesto
A partire da un forte investimento sociale sull'infanzia sulla nuova generazione
Cioè su quell'età in cui si forma il patrimonio cognitivo fondamentale
E qui il centro sinistra quando ha governato l'Italia ha fatto qualcosa di porta
Vorrei dire negli anni in cui noi abbiamo governato il Paese
Lo dico perché candidando cioè governare
E che vogliamo ripetere quello che abbiamo fatto però e in fondo anche quello che abbiamo fatto insomma è un biglietto da visita su alcune di queste questioni non ci siamo mossi anche in modo innovativo non c'era mai stato in Italia una legge per l'infanzia come la due otto cinque
Che è stato un grande fatto innovativo anche dal punto di vista cultura
Un nuovo sistema di garanzia del lavoro che si misuri con con con le sfide del lavoro flessibile quindi
Governo attivo del mercato del lavoro in grado di accompagnare da un lavoro all'altro con meccanismi di protezione sociale
Il tema dell'invecchiamento attivo che anche qui io considererei fatto che si viva di più ecco penso che dobbiamo considerarlo un bene noi a volte l'effetto valanga un problema sì raccordo
Comincia comincia ad essere nell'età in cui si guarda con un certo ma certa simpatia questo problema dice
Cioè e anche questo è il frutto di di una crescita della delibera essere della civiltà
è un frutto dell'uguaglianza che senza sistemi universalistici di tutela della salute dei cittadini l'età media non sarebbe cresciuta come cresciute nel nostro continente
Perché non in un mondo ricco come gli Stati Uniti d'America non c'è la stessa cresce delle terme
Perché sessanta milioni di persone sono fuori dai sistemi dice di protezione sanitaria
E naturalmente questo comporta delle politiche una flessibilizzazione del
Dell'età di pensionamento
E naturalmente anche
Quella riorganizzazione dei tempi di vita tempi di studio tempi di lavoro
Che è uno degli aspetti su una delle frontiere più innovative del welfare su cui soprattutto ci hanno costi spento incoraggiato le donne perché questo tocca in modo particolare la loro vita
E la necessità di conciliare lavoro realizzazione della propria personalità maternità badate anche qui siamo succubi di di campagne ideologiche su vogliamo dire senza nessuna caduta laicista per l'amor del cielo che i Paesi d'Europa dove si fanno più figli
Sono quelli dove ci sono sistemi di quel far più avanzati più moderno
Sono quelli dove meno familista che si che il la caduta dalla maternità è avvenuta nei grandi Paesi cattolici dell'Europa meridionale
Che in Svezia si fanno molti figli perché le donne non sono messe di fronte alla scelta tra realizzare se stesse come persone o diventare matti
Perché ci sono sistemi di welfare che consentono loro di conciliare
Maternità e affermazione della propria personalità pare questo un punto essenziale
Io aggiungerei una questione di cui scrisse parlato pochissimo ma che a mio giudizio cruciale è quella della inclusione dei nostri sistemi di protezione sociale di emancipazione degli immigrati
Insomma se la sfida della competitività eh
Nella valorizzazione delle risorse umane e nell'abilità e nella creatività delle persone perché questo è il nostro patrimonio
Non la riduzione dei diritti e dei salari
Allora le politiche di welfare devono tendere a valorizzare le persone
La la capacità e il livello di cultura la capacità quindi di reagire e di adattarsi ai cambiamenti il che significa anche un'idea della formazione culturale che punta molto di più secondo me sulla cultura di base che non sulla conoscenza tecnica perché l'evoluzione delle tecnologie favorisce chi è in grado di apprendere di continuare ad apprendere più chi conosce l'ultimo linguaggio del computer quello cambia
Allora se questo è
Noi dobbiamo avere una politica di welfare in grado di valorizzare le grandi risorse umane non valorizzare di questo Paese
Le donne che sono escluse dal dal mercato del lavoro
Anche perché non c'è una politica sociale che li aiuti ad essere di più protagoniste
Gli immigrati che non sono un pericolo perché un Paese che ad una politica di integrazione di riconoscimento dei diritti civili politici sociali dell'immigrazione può attirare una immigrazione di qualità
E affrontare una questione cruciale noi diciamo il dumping sociale della Bolkestein benissimo io sono contrario alla norma paese d'origine
Non sono contrario diciamo alla creazione di un mercato unico accecato dei servizi
Va corretta quella direttiva
Ma badate che la più spaventosa a forma di di di di dumping sociale e l'immigrazione clandestina
E il lavoro nero connesso all'immigrazione clandestina o che la Bolkestein
Perché quelli vengono da noi e lavorano veramente alle condizioni del Paese d'origine
Cioè in condizioni di semi schiavismo
E questa è una è una questione enorme per un Paese come il nostro dove questa dimensione di lavoro nero di lavoro illegale
C'è e grande immigrazione clandestina a è grande serbatoio
Per cui io credo che una politica dell'immigrazione è l'altra grande frontiera di una nuova politica di una nuova politica sociale
C'è poi un tema secondo me che noi non possiamo tralasciare su cui
Massimo Paci è tornato più volte insomma che riguarda
Il rinnovamento del del modo in cui si
Si organizza si gestisce il sistema di protezione sociale
Noi abbiamo bisogno a mio giudizio di continuare a lavorare
Qui non in in contrapposizione non c'è una contrapposizione tra la responsabilità pubblica
Che è a mio giudizio è irrinunciabile
La garanzia pubblica e un'articolazione di forme che coinvolgano settore privato terzo settore
Perché effettivamente la capacità di come dire di personalizzate
Di avere un sistema di protezione sociale che sia da anche
A quella ricerca che anche individuale di un proprio percorso di vita di un proprio progetto di vita a mio giudizio passa molto attraverso un'articolazione delle forme
Di gestione di organizzazione
Questo grande pezzo dell'economia oltre che della società penso a quanto può essere importante qui davvero mai potremmo proporci come invece una una buona pratica
Il welfare sociale locale
è un sistema di welfare locale che rappresenta una risorsa
Mentre invece magari certe grandi strutture nazionali non funzionano ebbene
Una capacità quindi di aderire di più
Alla complessità sociale alle
Al diversi aspirazioni alle diverse realtà storiche geografiche del nostro territorio
Alle diverse vocazioni produttive pensiamo noi diciamo formazione permanente diciamo questo non può che essere messo in rapporto con la realtà economica del nostro Paese distretti produttivi
Patrimoni anche tradizionali di conoscenze specializzazioni diverse a seconda diverse aree dell'economia ma anche del PAI
Io credo che io non sono non voglio addentrarmi nel campo
Passato dette luogo anche la discussione
Sul tema sul tema relazioni sociali
Io continuo a pensare che il contratto nazionale mantenga un suo fuoco essenziale meno dell'esperienza italiana è certamente così
Anche se evidenti che se noi pensiamo
Ad un processo di integrazione
Che sposti Poteri risorse funzioni verso l'Europa
Io credo che il tema di un'armonizzazione dei diritti fondamentali
Diciamo ci spinga verso una visione non solo nazionale della regolamentazione
Del lavoro e dei diritti dei grandi comparti pur
Secondo non c'è dubbio che una maggiore articolazione eh funzioni anche di una più efficace tutela dei lavoratori e in particolare ma è più efficace capacità di negoziare il salario in rapporto alla produttività
Quindi quindi non significa che bisogna liquidare i contratti nazionali
Ma certamente bisogna ripensata nella centralità
Da una parte rispetto al processo di europeizzazione del sistema delle relazioni sociali dall'altra parte in relazione ad una necessari articolazione della capacità negozia
Ai fini di una più efficace tutte
Dei livelli retributivi lavorato
L'altro tema che qui anche qui lo sfioro soltanto il tema della concertazione anche qui
Qui ci sono diverse esperienze io penso che noi non possiamo abbandonare l'esigenza della concertazione
Sia pure in una chiave diversa rispetto alla cogestione tedesca
Io direi è codeterminazione o cogestione cioè direi che per noi la concertazione avviene sembro un quadro negoziale di dialettica tra le grandi forze sociali
Certo noi aveva avuto una stagione decisiva della concertazione
Diciamo per il nostro Paese
Perché senza il patto sociale
Che ha acconsentito di lottare insieme contro l'inflazione
Noi non avremmo avviato il risanamento non hanno salvato il Paese dal rischio dello sfascio della bancarotta
Lì come dire l'oggetto del patto sociale era chiarissimo
Contenimento dei salari
Con una scelta coraggiosa e difficile
Il sindacato
Lotta all'inflazione
Per la difesa
Della capacità d'acquisto del salario
Azione pubblica
Pendente a contenere infrazione la svalutazione della lira attraverso una politica rigorosa di finanza pubblica
Cioè l'oggetto era chiaro poi noi siamo entrati in una stagione diversa dopo che siamo entrati nel in cui il vero tema era siamo che al centro della concertazione deve esserci altro cioè una politica di crescita di crescita dell'occupazione
Di crescita della capacità competitiva del Paese la concertazione è vero che la concertazione è stata anche emessa sotto accusa dalla destra con effetti disastrosi
Perché noi abbiamo giocato nel corso di questi anni che cos'è un modello conflittuale antisindacale di relazioni sociali quali effetti negativi avuti innanzitutto per le riprese o
La svolta di Confindustria avvenuta anche perché hanno misurato sulla loro pelle le impresse che
La politica antisindacale la rottura dalla concertazione aveva reso più difficile non più facile la sfida competitiva per le imprese quindi non lasciamo stare Berlusconi
Ma insomma
Noi stessi
Ci siamo trovati nella difficoltà di aggiornare quel modello di Concert
Perché a un certo punto abbiamo corso il rischio di trovarci un dialogo sociale ampio utile ma in cui l'oggetto del negoziato sfuggiva l'ultimo tentativo di costruire un patto di tipo nuovo fu l'accordo di Natale del novantotto
Che feci io
In cui effettivamente ancora c'erano gli elementi di un Oscar
Nel senso appunto
Uno dei punti dello scambio proprio questo maggiore flessibilità ma come ricordava poco fa Damiano credito d'imposta
Per spingere l'imprenditore che assumeva con contratto di formazione lavoro per incentivarlo anche finanziariamente a trasformare poi quel contratto in un rapporto di lavoro stabile
Ho una certa politica per lo sviluppo del Mezzogiorno un certo sostegno alle all'innovazione insomma io credo che il vero problema non è lo strumento della con
Il vero problema mio giudizio che se noi non vogliamo che la concertazione spia disse che in un dialogo sociale una forma di consultazione pur necessarie delle forze sociali
Noi dobbiamo aggiornare il contenuto di questo e il contenuto del patto deve essere appunto deve riorientare Siebel su quel rapporto tra politiche di sviluppo
E politiche sociali
Che è esattamente il tema che fu imposto a dispone
Ora
Si è discusso e si discuterà fa proprio farlo seminario Brussel
Perché il programma di Lisbona non è andato avanti
Dove è stato lo stacco
Beh badate io io penso che principale ostacolo è stato ostacoli di carattere politico
Quindi il programma di Lisbona presupponeva
L'idea che la sfida della competitività per l'Europa si giocasse su quel
Cioè sul terreno dell'innovazione
Sul terreno del rinnovamento del sistema produttivo europeo
Ora in realtà il la destra ha messo in campo un'altra idea della competitività delle in Italia ha avuto un po'Bacoli pro e cioè l'idea che invece la precarizzazione del lavoro la riduzione del peso del sindacato la finanziarizzazione dell'economia il decentramento produttivo
Fossero in modo differente
La produttività
Ed è chiaro che se
Sa se la linea di politica economica è quello una linea di politica economica di questo tipo non ha bisogno delle politiche sociali di Lisbona
Che bisogno c'è investire sul sulla conoscenza eccetera se si pensa che in realtà si possa recuperare competitività attraverso una deregulation selvaggia del mercato del lavoro
Ho una riduzione dei costi per le imprese attraverso un abbattimento che so dei vincoli ambientali penso alle cose che sono in Italia quadruplica veramente stato un un esempio di laboratorio di queste Polito
Riduzione delle tasse per i più ricchi
Precarizzazione del mercato del lavoro
Riduzione dei vincoli ambientali anche attraverso condoni
Agevolazione di di forme di arricchimento anche illegale attraverso scudi fiscali cioè sterile abolizione del falso in bilancio ne abbiamo avuto un modello di deregulation
Del tutto peculiare diciamo perché la la la la il thatcherismo italiano si si nutre di uno scarso senso dello Stato diciamo della legalità e del tutto peculiare del nostro Paese
Ma l'idea di fondo era che questi due nel modo per rilanciare la competitività del nostro Paese
Non è chiaro parliamoci chiaro se la scelta è questa
E difficile che vadano avanti politiche d'investimento sulla formazione e sulla qualche generazione cioè sono politiche c'è un rapporto molto stretto appunto tra un'idea dello sviluppo europeo
E
Il tipo di politiche sociali che si creasse
Se e a questo tipo di politica si è accompagnato da parte della destra italiana una
Una torsione illiberale e anche per quanto riguarda diciamo di di illusione di poter elevare steccati di tipo protezionistico non capendo anche qui non solo che tutto questo irrealistico
Ma non capendo che a mio giudizio che sono noi
Il vero problema per noi non è quello di di fare può essere una politica di breve Periodo quello diciamo di l'Europa negoziato nel tessile con la Cina
Una soluzione ragionevole che cd anche fiato per ristrutturare diciamo la nostra industria anche giusto e ragionevole che questi processi vengano negoziati ma nel lungo periodo non è certo il protezionismo precedente nel lungo periodo il problema vero è che la crescita dell'economia cinese
Se da una parte mette in campo una grande potenza con la quale difficile competere in molti settori manifatturieri dall'altra parte determina una crescita dalla domanda mondiale di servizi di beni di lusso
Di nuove tecnologie e i Paesi che saranno in grado di cogliere questa opportunità sono paesi che di qui a dieci anni si avvantaggeranno enormemente dalla crescita cinese
Il problema è che noi siamo in grado di integrarci ma questo comporta ultra rinnovamento del nostro sistema produttivo
Che non si fa soltanto affidandosi al mercato
Si fa anche governando un processo di riorganizzazione nel nostro Paese significherà nei prossimi anni dal Governo
Sostenere processi di innovazione di crescita dimensionale delle impresa de che vanno sostenuti attraverso politiche pubbliche
Non è lasciando gli attori sociali la loro piena autonomia ma attraverso politiche pubbliche
Che anzi Kevin redistribuire risorse in una logica classista com'è avvenuto in questi anni siano politiche che incoraggiando le impresa a misurarsi con le nuove frontiere della competitività Piliego crescere dimensionalmente a capitalizzare assi a investire su innovazione e non soltanto di Processo ma anche su innovazione di prodotto
Come in inevitabile che avverrà se vogliamo Conte in un mondo in cui s'è capitato anche a me di vedere diciamo a Pechino che ci sono quelli che vanno nei negozi
E che vogliono il prodotto italiano e che quando gli danno il prodotto cinese col marchio italiano dice questo taroccato da noi vogliamo Italia
Oramai comincia a esserci
Una platea in quel Paese quasi cento milioni di consumatori che allo standard europeo
Il problema nostro diciamo è quello di sapere arrivare
A questo mondo e di guardare la crescita di quel Paese come ad una opportunità
Io penso che questo ci porta vado rapidamente verso insomma
C'è dunque un un nesso molto molto forte
Fra una rilancio un rinnovamento delle politiche sociali in Europa
E
Una politica di sviluppo che affidi la competitività europea alla qualità e all'innovazione e non alla compressione dei diritti degli organi
E badate questo chiama in causa anche un nodo di carattere istituzionale
E vero che insomma cioè quello che non regge più è una vecchia divisione del lavoro per cui l'Europa cioè le istituzioni europee sono soprattutto le istituzioni che lavorano a creare il mercato unico
Mentre le conseguenze di carattere economico e socia della liberalizzazione della integrazione sono affidate le competenze dei governi nazionali
Intanto questa divisione del lavoro ha reso enormemente impopolare l'Europa ovvia
Come ottimo cioè ma non funziona più dal punto di vista istituzionale non regge questa divisione dell'perché il processo di liberalizzazione la creazione di un grande mercato e lo vediamo con la Bolkestein la bocca ci rendiamo più conto diciamo di come non funziona questa divisione del lavoro
Lei si è manifestato chiaramente
Che non si può
Procedere nella integrazione
E nella creazione di un mercato unico se l'Europa non si fa carico delle conseguenze di carattere sociale e se non si avvia un'armonizzazione sociale
Non regge non reggerà neppure la moneta unica senza un coordinamento delle politiche economiche e di bilancio ormai siamo arrivati ad una stretta da questo punto s'non so non ci si può affermare perché se ci si ferma si andrà indietro e verranno rimesse in discussioni anche grandi acquisizioni nel senso dell'integrazione
Non c'è alternativa diciamo se si vuole difendere il livello di integrazione raggiunto con lei è uno con l'allargamento dell'Unione non c'è alternativa ad un rafforzamento delle istituzioni e dei loro poteri
Noi in quell'appello abbiamo proposto
Che ci sia intanto al loro posto che funzioni veramente l'Eurogruppo
E cioè la riunione dei ministri dell'area dell'euro
Abbiamo chiesto che ci sia un Consiglio europeo per la crescente
Che oltretutto dovrebbe affiancare le politiche di stabilità dato che il patto di stabilità si chiama patto per la stabilità per la crescente
Badate quando la destra italiana e Tremonti che metterebbero in modo particolarmente creativo diciamo le le pulsioni sentimenti hanno messo in discussione il patto di stabilità
A mio giudizio noi abbiamo corso il rischio per un momento di apparire come i difensori dell'ortodossia mono monetarista diciamo
Rispetto invece ad una c'è stato un curioso rovesciamento delle parti o si è cercato di presentarlo così
La destra che vuole invece che ci sia la spesa pubblica al sostegno dello sviluppo e la sinistra che difende invece l'ortodossia monetarista del Patto di stabilità il problema non è questo
Io credo anzi che si debba dare ad un'interpretazione flessibile
E ho sempre pensato e non lo proponemmo anche a Lisbona e non passò e questo fu uno dei delle debolezze
Che
Nella interpretazione del Patto di stabilità non si debbano considerare gli investimenti particolari gli investimenti innovativi alla stregua di spesa pubblica
Che questo è un errore
Però ci sono due modi diversi di affrontare questa questione una è quella a cui atteso la destra italiana purtroppo anche facendo leva sulle difficoltà della Francia della Germania
E cioè che va nel senso di una rinazionalizzazione delle politiche economiche
Di dire all'Europa dove vogliamo avere più mano libera
Per poi utilizzarla come arma utilizzata loro cioè per ridurre di sei miliardi di euro le tasse per i ceti medio alti del nostro Paese con effetti economici zero
L'altra via invece e quella di dire concordiamo a livello europeo un programma di grandi investimenti
Finalizzati agli obiettivi di Lisbona
E li finanziamo sulla base dei bilanci statali ma anche con una più più impegnativo bilancio europeo e attraverso gli eurobonds di cui da dello Fury fu fu uno dei proponenti diciamo
E certamente un grande programma europeo di innovazione di sviluppo di infrastrutturazione infrastrutture tradizionali di nuova generazione questo lo finanziamo fuori dai vincoli del patto di stabilità
Cioè ci sono due modi diversi di interpretare questa flessibilità uno va nel senso appunto di meno è uno va la restituzione di margini di manovra i governi nazionali per politiche di tipo assistenziale e clientelare
E l'altro ma nel senso invece di una più forte integrazione delle politiche economiche di un Progetto europeo di sviluppo di innovazione
E badate che da questo punto di vista insomma questa è la vera critica che va fatta a Blair
Che dopo avere sostenuto che bisognava riformare il bilancio che bisognava investire di più per l'innovazione per la ricerca eccetera
E si è presentato alla fine ha portato a casa un medio Chrissie mo'compromesso
Nel quale la famosa la spesa agricola non è stata sostanzialmente toccata mentre invece
I fondi per la ricerca sono stati dimezzati
E il risultato è stata perché alla fine quando si parte dall'idea soltanto che si devono risparmiare i soldi alla fine inevitabilmente ad essere penalizzata e la spesa più innovativa
Perché la spesa tradizionale presidiata dalle grandi corporazioni dagli interessi dei paesi membri e dice ed è la parte più innovativa che ha pagato il prezzo del compromesso
Compromesso che non c'ha fatto fare nessun passo in avanti e secondo me Nuccia Fattori ancora bella figura Lori dopo tutto quello che aveva detto diciamo sulla necessità di rinnovare le politiche dell'Europa
Allora io penso che questo nessun'altra
Insomma un rilancio della capacità dell'Europa
Di essere non soltanto promotrice della integrazione dei mercati della liberalizzazione ma soggetto di politica economica io credo che questo è un punto essenziale
Di una di un'Europa sociale
E che appunto il rapporto tra economia e socialità tra sviluppo competitività e protezione sociale e appunto nella idea di un sistema di protezione sociale funziona ad un nuovo modello di competitività dell'euro c'è un rapporto organico tra questi due aspetti
Io ho noi appunto prendiamo in mano questo fatto che noi vogliamo un sistema di Guelfa per la crescita e per l'innovazione
Oppure non siamo sconfitti
Perché al come c'è un secondo insegnamento intramontabile del vecchio Marx diciamo di rapporti sociali che ostacolano lo sviluppo delle forze produttive sono destinati a cadere
E se il web fare un peso rispetto allo sviluppo delle forze produttive
Alla fine pena
Se invece noi concepiamo il sistema di protezione sociale come funzionale ad un rilancio della capacità produttiva di crescita e di competitività dell'Europa com'è
Il nuovo modello sociale di cui discutiamo allora io credo che questo tema sociale torna ad essere al centro
Delle politiche dell'attenzione dei governi
C'è un ultimo l'ultima cosa che voglio dire
I che Mimmo Carrieri ha posto un tema che poi è rimasto in ombra nella disgusto alle varie domande io sono d'accordo con con la risposta implicita la sua domanda
Per noi europei è fondamentale
La consapevolezza che il Welfare
Che l'idea che il resista in guelfi faremo un continente solo nell'epoca della globalizzazione
è un'idea insostenibile ma io vorrei anche aggiungere è una visione iniqua
E a come si chiama
Io credo che il l'esistenza di un sistema pubblico di protezione delle persone dei rischi della vita del lavoro è uno dei grandi valori universali della civiltà
Ora è e quindi la la promozione dei diritti sociali dovrebbe essere di più uno degli obiettivi dei criteri che la politica estera dell'Unione non soltanto della politica interna
Della politica estera
Badate è chiaro che qui c'è un sottile e discreto
Tra l'uso del tema dei diritti sociali così come della tutela ambientale e della salute come forma mascherata di protezionismo
E invece una politica che gradualmente punta ad una espansione universale di questi attraverso processi graduali che considerino ovviamente le asimmetrie di partenza
Ma che non può rinunciare questo non possiamo innanzitutto per lui per per per le nostre grandi industrie decentramento produttivo va benissimo
Ma non vorrei dire che si dovrebbe imporre le industrie europee che del centro hanno la norma della Bolkestein cioè che devono portare
Nei Paesi emergenti le regole dei paesi di propendeva esito origine diciamo perché sarebbe sarebbe un contrappasso simpatico diciamo a chi sostiene e però certamente non e non possiamo non tenere conto nelle lotte del lavoro il tema delle forme di sfruttamento di super sfruttamento di sfruttamento del lavoro minorile
Anche da parte di grandi imprese europee nei paesi terzi non può non essere oggi una delle grandi frontiere della solidarietà internazionalista si sarebbe detto una volta dei lavoratori
E in questo nostro ridiciamo difendiamo i nostri diritti
Anche puntando a fare in modo che questi diritti non siano il privilegio di una minoranza delle persone nel mondo Massiah sempre di più invece diritti che si espandono e diventano universali
E questo significa molte cose concrete significa che bisogna smetterla di pensare che si possa fare punto si possono fare i negoziati commerciali senza avere un forte il capitolo che riguarda i diritti sociali voi persone
E che sto da questo punto di vista la globalizzazione
Io sono vedete come io sono dell'idea che al appunto dalle difficoltà dell'Europa si risponde creando più Europa e chiari problemi posti dalla globalizzazione si risponde con più globalizzazione
Intesa anche come globalizzazione istituzioni diritti di regole come un grande processo politico che accompagna sostiene completa i processi dicono
Ora
Dire questo significa delineare una frontiera molto inquietanti
Si sta riaprendo un dibattito un euro su come rilanciare l'Europa su come
Pensare ad una nuova stagione dopo
Lo stop dei referendum francese e olandese
Una nuova stagione che non che non soltanto preveda il rilancio
Del tema costituzionale anche attraverso a mio giudizio
è difficile pensare che la Costituzione europea al Trattato costituzionale possa essere ripresentato nella forma in cui i due grandi Paesi lo hanno bocciato
E quindi è chiaro che bisogna anche pensare ad una nuova fu
Meno farraginosa meno oberata di quel chicchi che che Ponti a enucleare i principi e le regole fondamentali che fra l'altro nella parte anche più più innovativa significativa trattato così
Ma prima di venire a questo tema che a mio giudizio inevitabilmente proiettato all'indomani del del re delle elezioni presidenziali in Francia
Noi dobbiamo sapere che anche il rilancio del processo costituzionale comporta che si
Si lavori di più sul contenuto dell'euro quindi anche sul contenuto sociale
Di politiche sociali di politiche economiche e che si lavori anche sulla possibilità che questa rilancio dell'integrazione individui
Campi di cooperazione rafforzata
Perché a mio giudizio questa è la condizione perché l'Europa non proceda al passo dell'ultimo vagone
Non c'è contraddizione tra un quadro istituzionale più forte come quello che il Trattato costituzionale ci deve dare e il coraggio di cooperazioni rafforzate nel campo economico che innanzitutto non possono che riguardare l'aria dell'Eur
Dove una cooperazione rafforzata nel campo delle politiche economiche e di bilancio è inizi a mio giudizio una condizioni in tenuta della moneta unica
Mentre nel campo della politica estera e di difesa ma non è l'oggetto di questa discussione io credo che la cooperazione rafforzata ci voglia innanzitutto tra i Paesi disponibili a impegnarsi cosa che non può essere obbligatorio e che in questo caso invece debba comprendere la Gran Bretagna
Per avere un senso dal punto di vista della costruzione di una politica estera europea
Quindi io vedo insieme tutti questi casi rilancio di un processo costituente
Ma impegno per politiche concrete che riavvicini non l'Europa ai cittadini
E predisposizione di cooperazioni rafforzate che facciano avanzare l'integrazione sui punti fondamentali perché badate la crisi europea dove nasce poi alla fine
Io ci sono andato anche a fare la campagna elettorale in Francia sa sì sicuramente nel risultato francese c'è anche lo specchio delle difficoltà dell'insicurezza e della società francese
Ma anche il profondo malcontento verso l'Europa per due ragioni fondamentali primo
C'è stata la guerra
E di fronte alla guerra l'opinione pubblica europea era contro l'Unione europea non è stata in grado di dare voce
E di avere un peso ora quando i cittadini vedono che c'è una complessa costruzione politica Parlamento Commissione Consiglio
Che tuttavia non è in grado di esercitare alcun peso
Sul tema della pace e della guerra
Si domandano a che cosa serva
Non è un interrogativo così infondato
Che badate quello è stato un punto con sale di rottura del rapporto fra opinione pubblica istituzione europea
La divisione e l'impotenza dell'Europa di fronte alla crisi internazionale la guerra in Iraq
è un altro tema certo riguarda riguarda la crescita il lavoro
Se questa Europa non è in grado di garantire la crescita non ha la forza di difendere la pace
Gente si è chiesta a che serve
A che cosa serve questi palazzi questi funzionari questa gente che leggiamo chiesi perché le istituzioni se servono se sono in grado di garantire dei diritti fondamentali
Ora questo interrogativo non è così infondato e che possiamo pensare che i cittadini si sono confusi
Questi interrogativi aveva un fondamento
E guai se noi non ci rendiamo conto noi europeisti che a questi interrogativi a dare una risposta
L'errore della destra e l'errore di chi ha votato no al referendum è pensare che siamo più forti indebolendo le queste istituzioni europee
Noi dobbiamo dimostrare che invece a queste domande di pace e di sicurezza di sviluppo e di protezione sociale si dà una risposta più efficace se l'Europa è più forte
E badate in in questo momento dell'Europa
Io penso che c'è un un grande assente
Che è il governo italiano
E perché lì l'Italia in una situazione in cui l'Italia non è una grande potenza siamo ma nell'Europa di oggi nella quale la Gran Bretagna
Vive poi alla fine è sempre la sua storica diffidenza verso l'integrazione europea
La Germania vive la difficile esperienza di un governo di grande coalizione con le sue incertezze la Francia e la vigilia delle elezioni
Tra i Paesi fondatori dell'Italia potrebbe essere oggi un Paese che gioca un ruolo nel rilancio coraggioso di un dibattito iniziative momentaneamente diciamo il nostro governo impegnato in altre iniziative resteremo qui richiamare sa varati queste è una delle ragioni forti del voto del nove dieci
Restituire non soltanto all'euro all'Italia ma all'Europa un governo italiano in grado di tornare ad essere protagonista di un processo di integrazione e di rilancio dell'Europa
Per questo appunto noi non abbiamo parlato da
Abbiamo credo qui voglio ringraziare quanti ci hanno aiutato
Contribuito a definire un pezzo di quel programma di rinnovamento
Che
Il centrosinistra sottopone agli italiani
E che testardamente dobbiamo discutere con i cittadini anche se vorrebbero farci discutere d'altro
Perché di questa azione ha bisogno l'Italia e domani come dice una bella campagna diciamo pubblicità di propaganda che noi facciamo oggi le cose stanno così ma dopo il nove di aprile potrebbe esserci una stagione nuova
Grazie a tutti quella serata
Segue mediamente
Fa
Molto