03 GEN 2010
rubriche

Conversazione settimanale con Marco Pannella

RUBRICA | di Massimo Bordin - RADIO - 17:09 Durata: 1 ora 46 min
A cura di Enrica Izzo e Pantheon
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Puntata di "Conversazione settimanale con Marco Pannella" di domenica 3 gennaio 2010 , condotta da Massimo Bordin con gli interventi di Massimo Bordin (direttore di Radio Radicale), Marco Pannella (presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito, Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito).

Sono stati discussi i seguenti argomenti: Politica, Radicali Italiani.

La registrazione video di questa puntata ha una durata di 1 ora e 46 minuti.

Questa rubrica e' disponibile anche nella sola versione audio.
  • Introduzione

    Massimo Bordin

    direttore di Radio Radicale

    La manifestazione radicale, il primo giorno dell’anno, per il rispetto dei tempi dettati dalla legge sui permessi di soggiorno.
    17:09 Durata: 1 min 8 sec
  • La manifestazione del primo gennaio "era in appoggio di una iniziativa di sciopero della fame avviata da Ouattara e che aveva coinvolto più di 250 cittadini, in condizioni regolari ma messi fuori legge ed esposti a gravissimi rischi per il comportamento dell’amministrazione pubblica italiana". L'incontro con il Ministero di Brunetta

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    La manifestazione era in appoggio di una iniziativa di sciopero della fame avviata da Ouattara e che aveva coinvolto più di 250 cittadini, in condizioni regolari ma messi fuori legge ed esposti a gravissimi rischi per il comportamento dell’amministrazione pubblica italiana. Per legge, quando uno deve chiedere il rinnovo del permesso di soggiorno, entro 20 giorni questo deve essere consegnato o respinto. Abbiamo testimonianze clamorose, di persone che hanno fatto domanda per il rinnovo, non hanno avuto risposta nei 20 giorni, durante l’estate vengono convocati e trovano invece un annuncio di un decreto di espulsione. Perché? Perché loro stavano comunicando la decisione dopo otto mesi, e a quel punto era già di fatto scaduto il rinnovo. Questo lo dobbiamo alla mobilitazione autonoma, spontanea - certo nell’ambito della galassia radicale - di immigrati che nella maggior parte delle volte sono in Italia da tantissimo da tempo, con i figli in questa situazione. Io avevo accennato che la mobilitazione sembrava riguardare proprio il Ministro degli Interni Maroni, ma anche l’amministrazione pubblica e quindi il Ministro Brunetta, e avevo fatto una battuta: ‘A meno che non faccia il fannullone anche lui’. Dopo 24 ore - 48 ore mi ha chiamato e ha detto: ‘Ecco il fannullone’, ed era il ministro Brunetta, il quale mi ha comunicato di doversi muovere immediatamente, ritenendo di avere tutti i compiti e le chiarezze di responsabilità - tra lui e il ministero degli Interni - per potere intervenire. Mi ha comunicato che lui per lunedì intendeva ricevere i nostri al Ministero, ma avendo lui da tempo un impegno per essere in Umbria quel giorno con gli ex terremotati, ci sarà un suo rappresentante al Ministero. Penso che ne verrà fuori un primo successo di questa iniziativa, che fa parte del Satyagraha
    17:10 Durata: 6 min 9 sec
  • Un duplice anniversario: Lo scandalo enorme dell’esecuzione di Saddam che ci fu nel mondo indusse il governo e il D’Alema a darci ragione; allora il governo annunciò che passava le firme, già raccolte sul documento politico, alla risoluzione istituzionale che da anni ci battevamo per far votare. Grazie a Saddam, in questo senso, oggi abbiamo quella risoluzione. Non solo: Saddam è stato giustiziato perché aveva compreso la convenienza per sé, e per il suo popolo, delle dimissioni. Saddam aveva sostanzialmente accettato questo. E la guerra è accaduta per impedire che questa vittoria della pace fosse conosciuta

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    La battaglia radicale sul fronte transnazionale: Ci sono due anniversari: il primo è l’esecuzione di Saddam Hussein avvenuta il 30 dicembre del 2006, nel modo conosciuto in tutto il mondo, con quella scena ignobile. Noi avevamo colto questo rischio - di una messa in scena rapida e tragica -, cioè di un processo a Saddam con condanna di morte e Prt e Nessuno Tocchi Caino eravamo entrati in azione nonviolenta, con scioperi della fame e mobilitazione di moltissimi parlamentari per -nessuno tocchi Saddam-. Malgrado questo, ci fu un rapido processo di primo grado che si tenne in sostanziali situazioni di sicurezza e non pubblicità, con conseguente condanna a morte. A questo punto la nostra iniziativa, unicamente nostra in quanto area radicale, si è svolta in piena estate, di nuovo tenendo presente l’appello: in sei mesi si è passati a chiedere la non condanna a morte. Quando c’è stata questa condanna, poi si è proseguito contro l’esecuzione, sicché ero in sciopero della sete il 31 dicembre, quando ho avuto la notizia dell’esecuzione. E quindi c’è questo anniversario, ma soprattutto il 6 o il 7 è l’anniversario di una sorta di capovolgimento illuminato della politica del Governo italiano. C’era un conflitto vero e proprio, che durava da anni, tra noi e il governo italiano che era mobilitato a raccogliere le firme su un documento non istituzionale contro la pena di morte, mentre noi chiedevamo che le firme fossero raccolte su una risoluzione per la moratoria della pena di morte da presentare in sede Onu. A questo punto lo scandalo enorme dell’esecuzione che ci fu nel mondo indusse il governo e il Ministro D’Alema a darci ragione; allora il governo annunciò che passava le firme, già raccolte sul documento politico, alla risoluzione istituzionale che da anni ci battevamo per far votare. Grazie a Saddam, in questo senso, oggi abbiamo quella risoluzione. Celebrerò questo anniversario. Importante perché la fretta di condannare a morte, poi di fare l’appello e giustiziarlo, era determinata dal fatto che Saddam non veniva condannato a morte e giustiziato per l’atroce sua dittatura - che spesso ci siamo trovati troppo soli a denunciare - []. Saddam è stato giustiziato perché aveva compreso la convenienza per sé, e per il suo popolo, delle dimissioni. Saddam già da gennaio aveva sostanzialmente accettato questo. E la guerra è accaduta per impedire che questa vittoria della pace fosse conosciuta. Saddam è stato giustiziato perché il mondo non sapesse da lui stesso che egli aveva accettato questa proposta, e avrebbe potuto evocare allora le testimonianze della Lega Araba che con noi poteva condividere i meriti di questa pace e libertà conquistate assieme. Questo feroce dittatore, negli ultimi mesi della sua vita, è stato dunque responsabile di avere difeso, con la propria vita, anche la pace e la liberazione dell’Iraq, ed è stato giustiziato per questo. Se scoppia questa verità, scoppiano anche le ragioni della democrazia e della libertà in Medio Oriente, offuscate da quella guerra scoppiata per impedire la pace. Era ormai necessario al complesso militare industriale che governava Bush, e quindi la guerra si doveva fare. Adesso faremo i conti anche con le ignavie pacifiste, della sinistra e della destra italiane. Perché noi avemmo un successo quando, dopo un mese e mezzo della nostra campagna, ottenemmo che il Parlamento italiano impegnasse il Governo su quella posizione, con il Governo che l’accettò, sull’esilio di Saddam. E sappiamo che il 23 febbraio Bush diceva ad Aznar: ‘Berlusconi mi assicura che, secondo Gheddafi, Saddam è pronto all’esilio’. Da quel momento si è messo in moto qualcosa che però il 15 marzo Bush ha temuto stesse divenendo pubblico, grazie a una buona parte della Lega Araba che a questo punto di era mossa. In particolare una domenica nella quale io avevo supplicato il nostro Governo di mandare il nostro ambasciatore presso Mubarak. Mentre quel giorno da Mubarak ci andò l’ambasciatore di Blair, a ottenere forse le garanzie opposte rispetto a quelle che noi volevamo solidificare. È un fatto immenso, e la forza del vero, della verità storica, deve essere acclarata. Ho convocato per martedì il Senato del Partito Radicale nonviolento transnazionale e transpartito, e prenderemo delle decisioni operative. Poi la prima occasione che c’è è venerdì, il Comitato nazionale di Radicali Italiani. Proporrò alla presidenza del Senato di proporre agli altri soggetti costitutivi del Partito di approfittare del Comitato di Radicali italiani per una riunione congiunta e partire dagli specifici degli altri soggetti costituenti la nostra area
    17:16 Durata: 17 min 30 sec
  • Su Iraq Libero e l'esilio di Saddam, in un mese di nostra azione pubblica abbiamo avuto il Parlamento italiano, e il Governo, consenzienti e fare propria la nostra strada. Era clamoroso. Poi anche in parlamento europeo avevamo raccolto molte adesioni. Quindi non era più la nostra iniziativa radicale

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Le posizioni dei radicali alla vigilia del conflitto: In un mese di nostra azione pubblica abbiamo avuto il Parlamento italiano, e il Governo, consenzienti e fare propria la nostra strada. Era clamoroso. Poi anche in parlamento europeo avevamo raccolto molte adesioni. Quindi non era più la nostra iniziativa radicale. E vorrei ricordare che Bush era preoccupato, perché era riuscito a bloccare un sondaggio fatto il 10-12 gennaio sul tema ‘Preferireste l’esilio ad altre soluzioni per Saddam?’, quindi prima dell’inizio della nostra iniziativa, e mi pare che il 76 per cento degli americani avesse preferito l’esilio. Questa cosa è stata portata a conoscenza dell’opinione pubblica solo il 16 marzo, mentre Bush faceva l’ultimatum, per dire quanto in quel momento il sistema anglosassone e americano sia stato dominato dal sostanziale fascismo di comportamento dei massimi vertici degli Stati Uniti e della Gran Bretagna. Tra l’altro adesso viene fuori che il Principe Carlo era contrarissimo a questa iniziativa di Blair, e lo chiamava ‘il nostro glorioso premier’. Oltre a ciò, il Governo italiano abbandonò il 6 gennaio una linea che ci opponeva, cioè il fatto che da un anno o due il Governo continuava a raccogliere le firme su un documento politico extra-istituzionale, ovvero un ‘auspicio’ degli Stati. Noi invece chiedevamo che le firme fossero raccolte su una risoluzione dell’Onu. Noi riuscimmo a fare questo, sullo scandalo del fatto che si era toccato non Caino ma Saddam. Oggi diciamo che il Satyagraha per conoscere questa fetta di libertà ha un valore esplosivo. Nel giorno in cui i responsabili di questo comportamento che è anche responsabile del terrorismo che continua a dilagare nel mondo, perché è vero che da quel momento l’arma di attrazione di massa dell’Occidente, su questa guerra scattata in quel modo, è crollata in tutto il mondo. E abbiamo da riconquistarla. L’evoluzione della politica estera francese di allora
    17:34 Durata: 15 min 52 sec
  • Ci fu un dibattito interno ai radicali sull'iniziativa Iraq Libero?

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Il dibattito sulla posizione di Daniele Capezzone, allora segretario di Radicali Italiani. Semmai la posizione di Capezzone poteva non essere sovrapponibile a quella radicale, ma non viceversa, spiega Pannella. L’ammissione di un errore di valutazione sull’ex premier laburista britannico: Noi avevamo detto che se Londra marciava con Bush, potevamo fare fiducia. Quanto a Capezzone, e altri ex radicali, da noi l’iscrizione comporta una sola cosa: di restare davvero liberi e responsabili. Era quanto faceva dire a Leonardo Sciascia che un conto era candidarsi come indipendente in una lista di partito, altro conto è presentarsi come indipendente in un partito di indipendenti. Quindi non gli posso rimproverare nulla: tutti hanno diritto, se la pensano in modo diverso, di andarsene. Poi viene fuori di quello che scelgono. Se scelgono il guano scelgono il guano, se scelgono l’oro scelgono l’oro, perché potrebbero scegliere qualcosa di più giusto di quello che stiamo facendo. L’inganno di Blair. Ha ingannato anche noi. Ma non è che noi avessimo la sfera di cristallo. Oggi per questo abbiamo una particolare autorevolezza, proprio perché non avevamo pregiudizi, se non un proclamato pregiudizio positivo verso di lui. Le mie posizioni erano quelle della galassia radicale e della nostra iniziativa
    17:50 Durata: 12 min 47 sec
  • Questo Satyagraha invernale è iniziato con lo sciopero di Maria Antonietta Farina Coscioni, per rispondere alla domanda: cosa si fa quando tutto diventa - in termini di legalità - intollerabile? Non si tollera, e allora la nonviolenza in questo può essere utile. Il trattamento da parte della stampa italiana di questo fronte di iniziativa radicale

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    I possibili interlocutori degli altri: Le ‘istituzioni’, non ‘gli altri’. A mio avviso quello che leggo sulle agenzie (Ansa, Agi e altre), il titolo è: ‘Radicali ricorderanno Saddam Hussein’. Ma poi c’è scritto: ‘Saddam comprese anche che la guerra significava la morte di coloro che la provocavano. E comprese che andare in esilio certo gli conveniva, e significava salvare il suo popolo da tutto quel che è accaduto e ancora sta accadendo, per colpa della infamia del traditore Bush, del vile traditore Blair, del corresponsabile Berlusconi, corresponsabile di una scelta che fece del criminale iscritto alla lista nera Gheddafi, in pochi mesi, il re d’Africa, appoggiato tutt'ora dalla politica estera italiana, gheddafiana, putiniana e dalemiana’. Questo non è mai stato scritto dalle agenzie, anche quando lo dicevamo chiaramente: iniziamo finalmente a chiarire l’obiettivo. Mentre, lo ripeto, in Inghilterra stanno accadendo cose interessanti. La stampa italiana rispetto a questo fronte di iniziativa radicale: la linea del Fatto e di Santoro su questi temi. Credo che il Corriere della Sera una finestrella la può anche fare. Ma quella è non-informazione. Questo Satyagraha invernale è iniziato con lo sciopero di Maria Antonietta Farina Coscioni, per rispondere alla domanda: cosa si fa quando tutto diventa - in termini di legalità - intollerabile? Non si tollera, e allora la nonviolenza in questo può essere utile. Ricordo che in quel caso per la prima volta Livia Turco ed altri compagni del Pd hanno partecipato all’iniziativa di Maria Antonietta, così come possiamo segnalare questo che domani si potrebbe trasformare in un grosso successo per gli immigrati
    18:02 Durata: 10 min 40 sec
  • Elezioni regionali: Se noi riusciamo a ottenere queste coalizioni con verdi e socialisti, la candidata di queste coalizioni sarebbe Emma. Il possibile ruolo della Lista Bonino-Pannella nel Lazio

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Le elezioni regionali. Non bisogna sottovalutare il fatto che in Piemonte io sto segnalando che il candidato della Lega, Cota, fra i responsabili politici abbastanza sconosciuto, da quando è lui il candidato, è perennemente delegato ad occupare lui spazi del governo, e la sua immagine è tra i governanti di prestigio, mentre su Mercedes Bresso non è che si trova un modo. Esattamente come accadde in Sardegna, con quelli che da Roma dicevano a Soru di subire mentre noi tentavamo di avvertirlo. Anche nel Lazio non sanno quello che occorre fare, e con il Piemonte sono due regioni che si possono perdere. Ora aualcuno dell’area del Pd ha detto che su Internet è quasi plebiscitato il nome di Emma Bonino per il Lazio. E nessuno l’ha mai candidata. L’hanno fatta fuori come presidente della Repubblica con un’operazione congiunta di Berlusconi, D’Alema e Prodi; e da allora, costantemente, questa è la regola nei confronti di Emma. A un certo punto magari, anch’io sono stato presidente lì, potranno proporle di fare il presidente del municipio di Ostia. Emma candidata governatore potrà anche esserlo, ma delle Liste Bonino-Pannella. Nel Lazio, o anche il Lombardia e Piemonte. Questa è una delle ipotesi. Se noi riusciamo a ottenere queste coalizioni con verdi e socialisti, la candidata di queste coalizioni sarebbe Emma perché di già tradizionalmente abbiamo avuto socialisti che proponevano Emma Bonino come candidata, e lo stesso da ambienti verdi. L’ipotesi di coagulare forze politiche attorno alla Lista Bonino-Pannella: Per una coalizione, specifica Pannella. Quanto al Lazio, quale ruolo dell’Idv: Non so cosa voglia fare. La candidatura nella coalizione, che viene fuori per decisione della coalizione, di Bonino, ci mancherebbe altro: chiunque volesse sostenerla, e in modo particolare tra le componenti dell’opposizione di regime, sarebbe anche auspicabile. Viste le posizioni di Bonino e nostre, sarebbe un segnale imprevedibile di progresso. Anche se l’Idv ha il suo candidato e la Bonino fosse il nostro, il Pd dovrebbe riflettere comunque
    18:13 Durata: 10 min 2 sec
  • L'iniziativa radicale nelle carceri

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    L’iniziativa radicale nelle carceri. Ornella di Ristretti Orizzonti - la chiamo solo Ornella perché così la conoscono tutti i detenuti - ha scritto un bellissimo articolo che sarà pubblicato da Notizie Radicali di cronaca della notte di capodanno passata al carcere di Padova. Il direttore di quel carcere è straordinario; credo non ci siano precedenti al mondo di un direttore che abbia passato dalle 21 alle 3 della notte di capodanno a porgere i suoi auguri ai detenuti. Questo è accaduto, segnaliamolo, per segnalare ancora una volta che nella comunità penitenziaria esiste oggi una classe dirigente che non è quella che si è temuta o avuta in passato. Sono testimonianze ma di realtà abbastanza diffuse. La smilitarizzazione delle forze di pubblica sicurezza: il ruolo di Franco Fedeli, dei sindacati di polizia, dei radicali e di alcuni socialisti
    18:23 Durata: 5 min 23 sec
  • Il decennale della scomparsa di Craxi: Nessuno mi ha invitato, spiega Pannella. Che poi ricordo come, a fronte di una vera e propria ‘questua’ di fronte a Craxi, egli gli scrisse una lettera che iniziava così: Carissimo coglione,. E lo ribadivo per otto volte nella lettera il termine ‘coglione’, dando ogni volta motivazioni politiche per questo insulto. La sintesi dei rapporti è questa - secondo il leader radicale - Bettino non ha mai voluto darmi la tessera del Partito Socialista, e non è che avessimo rotto

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Il decennale della scomparsa di Bettino Craxi. Ci sarà la partecipazione di Pannella alle celebrazioni, come annunciato da alcuni quotidiani? Nessuno mi ha invitato né al Senato né ad Hammamet. È chiaro che si stava utilizzando il mio nome. Il parallelo con il convegno di Racalmuto su Riccardo Lombardi: C’era da ricordare il ventennale della morte di Riccardo. Sono andato, ho trovato un paio di parlamentari locali democratici, e a parte questi alcuni studiosi con bellissimi contributi. Sono molto grato di quella presenza. Contemporaneamente la presidenza della Fondazione della Camera dei Deputati aveva organizzato una favolosa celebrazione di Riccardo Lombardi; lì il mio nome non era incluso, ma era incluso tutto il resto, gli stessi che sono inclusi adesso. Non faccio l’elenco, per Riccardo Lombardi ma anche per Bettino Craxi. Lombardi profondissimamente azionisti e profondissimamente socialista. Io in quella occasione ho ricordato pochissime cose; come mi sia giunta una profonda tristezza di fondo che aveva sempre contraddistinto Lombardi, una tristezza che ha sempre contraddistinto tanti azionisti, la tristezza grossa di Calamandrei, perché tutti loro avvertirono quale fosse il risultato della Costituente. Il senso di qualcosa di irreparabile che c’era nel socialista Lombardi sulla base di quella sconfitta nella Costituente, la sconfitta di coloro che volevano una interruzione di continuità con l’amministrazione fascista e che invece non la ottennero. Però quello non si è fatto, e mi dispiace perché si è sottratto a Riccardo qualcosa, e quindi quell’incontro è stato censurato. Adesso la mia posizione su Hammamet e il Senato è la stessa: se mi avessero invitato, mi avrebbero potuto convincere di essermi sbagliato sul comportamento dei socialisti storici rispetto a Riccardo Lombardi, però non hanno potuto convincermi. Lasciamo stare la correttezza di mettermi dappertutto come annunciato e presente; nell’intervista con Garibaldi ho detto: ‘Non ne so niente, ma mi basta un cenno di Anna e accorro lì’. In più di queste cose ne ho parlate con Bobo, che oggi è lì ma tornerà in Italia prima di quella data. Pannella poi ricorda, a fronte di una vera e propria ‘questua’ di fronte a Craxi, di avergli scritto una lettera che iniziava così: Carissimo coglione,. E lo ribadivo per otto volte nella lettera il termine ‘coglione’, dando ogni volta motivazioni politiche per questo insulto. La sintesi dei rapporti è questa - secondo il leader radicale - Bettino non ha mai voluto darmi la tessera del Partito Socialista, e non è che avessimo rotto. Magari è meglio che io intervenga dopo, perché - povero Bettino - bisogna vigilare un po’ sulla sua memoria. Io ho già detto che lui sbagliò, che lui doveva andare a settembre a costituirsi, ancora prima che questi facessero il mandato di cattura. E anche dicevo: ‘Così lì ti manderanno messaggi e lettere, ti faranno bene, e alle elezioni europee farai il 15-18 per cento. Anche secondo Rino Formica l’unico errore di Craxi è stato quello di scappare: Rino infatti è un altro ‘anomalo’. Ma quando Craxi mi disse: ‘E’ il turno tuo’, e io gli dissi ‘ma il partito non è pronto, tutti gli eredi attorno mi sparerebbero’. E lui disse: ‘Ma io telefono a tutti quanti, tu stai facendo le sette e mezza’. Ma quali sette e mezza, dissi, se non sveglio Ciccio Colucci E Stella Pende gli fece due-tre giorni di intervista. A un certo punto stava salutando e mi disse: ‘Ma a questo punto non c’è nulla che meriti e rispetti fiducia’. Allora lui sta zitto e poi disse: ‘Marco’. E lei disse: ‘Cosa?’. ‘Pannella’, gli fa lui
    18:28 Durata: 15 min 8 sec
  • Conclusioni

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Ancora sul Satyagraha mondiale; le rivelazioni di un dissidente iraniano. Gli appuntamenti della settimana: Domani ci sarà l’incontro degli immigrati e dei radicali al Ministero di Brunetta; poi si terrà una riunione di Radicali Italiani dedicati alle liste radicali; poi alle 16 di martedì abbiamo questa riunione allargata del Senato del partito; venerdì, sabato e domenica si terrà il comitato di Radicali italiani
    18:44 Durata: 11 min 40 sec