Celebrazione del "Giorno del Ricordo" dedicato alle vittime delle foibe e degli esuli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra

è iniziata la celebrazione del Giorno del ricordo prende la parola al presidente dell'Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia senatore Lucio Totti
Signor Presidente della Repubblica
Signori ministri le rappresentanti del Governo Signorini
Signore e signori
Oggi è la settima volta che gli esuli dall'Istria da Fiume e dalla dal massima celebrano con lei signor Presidente il Giorno del ricordo
E vogliamo ripercorrere il cammino che insieme abbiamo fatto irto di ostacoli interni ed esterni ma li abbiamo superati nel nome di valori che accomunano tutti i popoli
La memoria dei sacrifici delle ingiustizie patite
La ricerca delle loro cause il riconoscimento delle colpe reciproche
E la speranza di una riconciliazione senza le ombre di un passato che ci aveva rinchiuso in una caverna di odi e di rifiuto dell'altro della sua stessa esistenza nel tempo e nella storia
E Caveri erano le nostre foibe
E caverne il Gulag del regime comunista governa i popoli dell'aria e sui costi ma abbia fino a vent'anni fa quando essi giunsero a quel traguardo d'indipendenza nazionale che noi italiani avevamo raggiunto nel mille ottocentosessantuno
E portata a compimento del mille novecentodiciotto con quella che fu chiamata redenzione nelle nostre terre Natale
Una parola legata
Al contesto storico di un secolo fa
Ma che rimane nella memoria di un popolo come lo sono Risorgimento la Resistenza la liberazione valori Chianciano assicurato indipendenza libertà e democrazia
E la rabbia dire il dieci febbraio del due mila sette di aver potuto ripercorrere la tragedia di migliaia di famiglie di cui cari furono imprigionati uccisi gettati nelle foibe
Vi fu dunque un moto di furia un di odio e di furia sanguinaria è un disegno annessionistico slavo che assunse i sinistri contorni di una pulizia etnica
Una miriade di tragedie di orrori una tragedia collettiva quella dell'ESO dalle loro terre degli istriani fiumani e dalmati quella dunque di un intero popolo una memoria e lei disse
Che ha già rischiato di essere cancellata e merita di essere trasmessa alle generazioni più giovani
Lo stiamo facendo
Come dimostrano i giovani che oggi è dicevano da lei e il premio per le loro ricerche
Nel quadro del tavolo di lavoro presso il Ministero dell'Istruzione Università e ricerca vengono dalle scuole di Bergamo di buio Umago in Istria Croazia di Fiume in Croazia di peso e di Porsche in Friuli
E dopo aver richiamato il sogno di un'Europa nata dal rifiuto dei nazionalismi aggressivi apprensivi evocato dal nostro rappresentante di allora Paolo Barbi
E la volle denunciare nel due mila sette la responsabilità di aver negato o teso ad ignorare
La verità pregiudizi ideologici necessità politica e della vela rimossa per calcoli e convenienze informatiche concluse così il suo discorso nei rapporti tra i popoli
Parte della riconciliazione che fermamente vogliamo è la verità
Da allora ci siamo impegnati per diffondere il suo messaggio insieme con i fratelli e le comunità italiane residenti nelle terre di origine
Ma abbiamo anche cercato con la stessa tenacia usata per abbattere il muro del silenzio interno di infrangere la barriera di incomprensione che ci divideva dei popoli sloveno croato
Due tappe significative sono state compiute proprio da lei signor Presidente nei due incontri storici di Trieste e di Pola due città simbolo della nostra tragedia
Che possono diventare il simbolo di un'amicizia a Trieste il tredici luglio due mila dieci
Le ha incontrato i presidenti Repubblica croata e slovena io voglio si intuisce ed ogni lotti o prendendo maggio i nuovi che sono testimonianza di sofferenze inferte da odi incrociati
Il centro culturale slovena la rapidità
Incendiato nell'estate del mille trecentoventi in un'esplosione di cieca violenza dopo l'uccisione sparato i due marinai italiani
è il monumento che sempre a Trieste ricorda l'esodo dei trecentocinquanta mila italiani in gran parte autoctoni
La lettera i natali dell'Istria risparmiare e della Dalmazia a porla il tre settembre due mila e undici dell'area romana
Ha incontrato di nuovo presidenze che si fornisce pronunciando insieme parole che riconoscevano
Sia i torti subiti dal popolo curato con la persecuzione della sua minoranza durante il ventennio fascista e poi con l'occupazione italiana del mille novecentoquarantuno
Sì agli eccidi delle foibe perpetrati dalle autorità post belliche della ex Jugoslavia
Gli atroci crimini commessi non hanno giustificazione alcuna si legge nel testo congiunto di due Presidenti condanniamo Liviero c'è totalitaria che hanno soppresso brutalmente la libertà
E ci inchiniamo davanti alle vittime che hanno perso la propria vita e il proprio radicamento familiare come tanti che sono qui presenti per questa mattina abbiamo cercato in questi anni con l'aiuto di studiosi italiani ed europei
Di nominare con una visione aperta e obiettiva la complessa vicenda del confine orientale risalendo alla storia secolare della nostra presenza sull'altra costa dell'Adriatico la sua arte la sua rete Natura
La sua musica quel patrimonio culturale tutelato dalla legge numero settantadue del due mila e quattro
Dagli umanisti del cinquecento per generi o che Patrizi ai patrioti dell'Ottocento Tommaseo e paga Monti
Agli scrittori contemporanei messa e Bettiza e di tanti altri uomini e donne di ingegno che hanno contribuito al patrimonio artistico e culturale del nostro Paese
Molto di questo percorso
Ed è reso conto che abbiamo tenuto lo dobbiamo a lei signor presidente a quello spirito di Trieste già voluto sanare anche antiche ferite tra nazioni che devono vivere progredire insieme dell'Europa di domani
Ci sono ancora problemi seri da risolvere come la restituzione all'indennizzo delle nostre proprietà
Oggetto di patteggiamenti con l'ex Repubblica jugoslava e rispetto effettivo dei diritti delle nostre comunità in Croazia e Slovenia
Qui sono i presenti i rappresentanti di quelle comunità insieme a cittadini italiani che rappresenta la minoranza slovena e croata nel nostro Paese
Ad essi va il nostro saluto e l'augurio che è un nuovo spirito di collaborazione ci permetta di sentirci tutti ovunque a casa nostra al di là di frontiere comunque imposto dalla storia
Prende la parola il docente di scienze sociali e politiche presso l'Università degli Studi di Milano professor Paolo se gli atti
Signor Presidente signor Presidente della Camera signor Presidente del Governo signore e signori
L'istituzione del Giorno del ricordo
Nel due mila quattro ha rappresentato una svolta importante per la storia degli italiani che furono costretti ad abbandonare l'Istria e Dalmazia la Repubblica
Con il voto a larghissima maggioranza del Parlamento ha inteso
Ricordare conservare e rinnovare la memoria di altro genere foibe e via dicendo degli italiani della più complessa vicenda del confine orientale
In passato le memorie dell'iter degli istriani fiumani e dalmati sono state custodite
Nelle famiglie e ne ricordo personale di chi ne fu coinvolti in prima persona furono spesso memorie a favore
Quando di quella vicenda se ne parlava se ne parlava usando le parole del dell'ideologia che hanno dominato la sfera pubblica del nostro Paese
Ma quell'ideologia
Hanno spesso tradito il significato delle loro memoria hanno impedito la comprensione significato storico di quelle vicende hanno ridotto quelle vicende in un capitolo della storia politica interna di questo Paese
In questi ultimi anni grazie alle celebrazioni nel giorno del ricordo ma anche l'iniziativa e meno noti ma altrettanto importanti come il tavolo al Ministro pubblica istruzione i viaggi
Di studio e altre iniziative un numero crescente di italiani e forse più consapevole di prima del posto che le sedute il istriani fiumani e dalmati occupa nella memoria della nazione e della rilevanza che le loro vicende
Almeno anche oggi anche oggi per la Repubblica e per l'Europa non è stato comunque facile per gli italiani capire al di là dell'umana solidarietà il significato delle esperienze
Dei Firmani dei Giuliani e Dalmati
Ad impedirlo è stato il fatto che la memoria della guerra e delle sue conseguenze dei primi non coincideva con la memoria dei secondi
Per un italiano di Milano come di Napoli come di Roma il ricordo della fine della guerra dell'inizio della con ricostruzione copre un arco di anni prete
Al venticinque aprile il quarantacinque all'elezione del quarantotto quando oppure in mezzo a difficoltà crea conflitti e chiaro che la democrazia si sta consolidando e una storia nuova inizia
Negli stessi anni invece si compiva
La tragedia di italiani del confine orientale in tutti Italia il venticinque aprile e quarantacinque fu un giorno anche di festa
Ma sul confine orientale furono giorni ancora di guerra e di grandi preoccupazioni non solo per la presenza di forze nazifasciste ma anche per l'incerto futuro la presenza italiana in quelle terre
Anche il tricolore innalzato il trenta aprile sul municipio di Trieste più che indicare
L'avvenuta liberazione fu il segno che si apriva un uovo e drammatico fonte di conflitto
Il trattato di pace nel quarantasette fu percepito da molti italiani come la definitiva chiusura con il passato un'altra pagina poteva fine essere finalmente scritta ma per molti Giuliani e dalmati fu il sigillo che chiudeva il libro della loro storia
L'evento che consentiva lo sradicamento della quercia secolare dal presenza italiana come Ernesto sostanze scrisse in un libro che è giusto ricordare
Il forno proteste contro quella che fu percepita comuni ingiustizie ma vi era anche la consapevolezza che la perdita della patria era parte cospicua del conto che l'Italia è chiamata a pagare per la guerra
I Giuliani capirono molto bene il senso profondo delle parole con le quali bensì prima De Gasperi si era rivolto alle potenze vincitrici a loro non fu concesso di farsi illusioni o di dimenticare che le guerre perdute hanno un prezzo
Nel resto del Paese ben presto in troppi si convinsero con l'Italia forse ha vinto la guerra
Arrivati in Italia per il solo fatto di essere lì con loro masserizie i profughi portavano su di sé il segno di una guerra che molti italiani c'erano già messi alle spalle che volevano dimenticare
Insomma per italiani in generale la memoria delle conseguenze della guerra racchiusa in un arco di anni molto corto
Perché è passato tra verso l'esperienza dell'esodo o l'ha vissuto ne ricordo familiare il lascito della guerra scandisce un tempo che si prolunga fin dentro gli anni Cinquanta
Per gli istriani anche l'atteso ritorno dell'Italia a Trieste ebbe il sapore amaro della catastrofe che stava battendo si su quelli di loro che vedeva dalla zona B come io abbia scrivere i senatori Taviani nel suo diario i giorni di Trieste
Non è stato facile capire
Per molti italiani quanto le dinamiche che avevano sradicato d'Italia nelle loro terre fossero parte della storia dell'Europa centrale e orientare
Non fu facile perché l'enormità di quello che il nazifascismo fece in primis agli ebrei poi da altri popoli
Concentrato l'attenzione solo su quanto era accaduto nell'immediato dopoguerra finendo per lasciare in ombra le modalità con le quali tra le due guerre si affrontò il problema delle minoranze nazionali interno i vari Stati sorti dopo la Prima guerra mondiale
Pensiamo Latteri giustificazionista così diffusa in Italia siano pochini fa che spiegava le foibe lesotho come la conseguenza di quanto il fascismo fece agli sloveni e croati
Questa tesi dimenticava che l'espulsione di popolazioni avvenuta dopoguerra non mi era solo una ritorsione per quello che fecero i nazisti fascisti
Dimenticava infatti quelle espulsioni furono anche un modo per nel caos dopoguerra per i soldi alla radice il problema delle minoranze
Ma quella tesi dimenticata soprattutto che politiche simili furono attuate anche prima e durante la Seconda guerra mondiale da molti Paesi ad iniziare dalla stessa Unione Sovietica spesso in accordo con la Germania prima della scoppio della guerra del quarantuno
E senza che le cancellerie democratiche se ne scandalizzarsi troppo di tanto
Purtroppo faceva parte della cultura di quel tempo
Latteri giustificazionista quindi non è solo aberrante sotto il profilo dei principi
Michael Wal sarà discutendo la pizza analizzando la discussione il dibattito tra
Calmi ex-ante diceva che chi a torto storicamente non per questo perdi sui diritti
Istriani e dalmati non erano storto storicamente si trovavano in una congiuntura storica in una posizione difficilissima
L'espulsione di Giuliani e dalmati si inserisce dunque in un contesto territoriale dove il problema di né steso pluralismo linguistico e culturale
Secondo la cultura del tempo andava preferibilmente risolto sulla base del principio un territorio uno Stato una cultura
In contesti di questo tipo come abbiamo separare AN Sgherri nere professore a Oxford ebreo di Praga nel novantadue
Se gli Stati sorte dopo la Prima guerra mondiale volevano come vollero promuovere l'omogeneità culturale dei loro popoli dice che è l'iter molti
Molte persone dovevano essere assimilate o espulse o uccise
Ed è quello che è accaduto prima le minoranze alloglotti in Italia e poi gli italiani del confine orientale e a tutti gli uomini e donne che si sono trovati in posizione di minoranza in Europa centrale e orientale tra le due guerre e dopo la Seconda guerra mondiale
A me pare che per molti italiani sia stato difficile capire le vicende dei Giuliani e Dalmati
Perché la natura del contesto nel quale questi si sono sviluppate risultava loro letteralmente incomprensibile per contesto di conflitti che essi che in esso si sono sviluppati
Nonostante la grande varietà di cultura regionali il nostro Paese è stato un estremo Stato nazionale Fortone enti omogenei anzi la consapevolezza di far parte una medesima Corinna e culturale
Si è sviluppato nel classi dirigenti italiane molto prima del processo di unificazione statale
Il conflitto riguardava l'appartenenza alla non a parte non riguardava l'appartenenza alla cultura italiana ma semmai l'essere cittadini di un unico Stato
Arrivato però sulle sponde del tavolo in tarda Adriatico lo Stato nazionale italiano si è trovato innanzi per la prima volta nella sua storia a popolazioni cospicue quanto i numeri che parlavano altre lingue altre culture aspiravano ad essere i cittadini di altri Stati nazionali
Spesso anche chi sentiva italiano lo se lo sentiva in modo diverso dal resto degli italiani perché era consapevole che la sua identità era risultato di una scelta fatte in opposizione ad altre scelte
Rita deliberare il fascismo pensarono che fosse ancora possibile rendere culturalmente omogeneo ciò che è omogenea non era anche con la forza
Finiranno per tradire la stessi dell'italianità tradire nei fatti le ragioni per le quali tanti italiani del confine orientale vano scelto di esserlo
Per citare uno quelle voci democratiche che proponevano soluzioni diverse prima delle minoranze contribuirono alla fine a indebolire le radici da presenze italiane Adriatico vinta
Eppure nonostante l'esodo degli italiani l'Istria Dalmazia rimangono terre culturalmente plurali
Perché oltre agli italiani rimasti c'è un'evidente domanda di cultura italiana si riscoprono legami secolare tra le due sponde Adriatico e anche Trieste Gorizia rimango territori dove non si parla una sola lingua e nei quali
Si sono sviluppati lista plurime
Oltre che in Istria la prospettiva europea consente che si possono percorrere strade che l'epoca dei nazionalismi aveva sbarrato che nel contempo sbarra definitivamente le vecchie strade percorse da Rieti ismi contrapposti
E i territori culturalmente procurare il diritto alla tutela della biodiversità insieme il valore dell'integrazione civica
Chiamano inevitabilmente in causa il rapporto tra Stato democrazia in azione il rispetto del pluralismo delle culture democrazia necessità media dilazioni inclusiva
Basata su una scelta consapevole di quali siano i valori pre e politici che vogliamo condividere tra appartenenti a culture diverse
Agli sta Hayani fiumani e dalmati questa possibilità non fu data
Come non fu data le altre minoranze schiacciate dall'aspirazione di costruire stati culturalmente e nel caso dei Giuliani dannati addirittura ideologicamente omogenei in territori che rimangono distingui epurati
Ricordare oggi a un anno dal centesimo terreni del salario Ferragosto quattordici le vicende italiane del confine orientale non è solo un atto in memoria del Rolo speranze di vivere in sicurezza lavoro italianità all'indomani
Della prima guerra mondiale un atto di riconoscimento dello tragedie ma dovrebbe essere anche un'occasione di riflessione su quanto di utile proprie esperienze possono ancora dare per il futuro del Paese ed Europa
Prenda la parola il Ministero degli affari esteri ambasciatore Giulia Maria Terzi di Sant'Agata
Grazie
Signor Presidente della Repubblica signor Presidente della Camera dei deputati signor vice Presidente del Senato
Signori ambasciatori senatore torto
Basta amici del sostegno degli esordienti istriani Friuli fiumani e dalmati signore e signori
Società sempre un grande dolore rievocare atrocità e sofferenze partite dai nostri connazionali in Istria fiume dal Marsiglia durante alla fine per la seconda guerra mondiale
Per anni si è finto di credere che tragedie e viltà potessero essere celate dietro una maschera di silenzio
Forse imposta anche dei vincoli di un'Europa diviso in blocchi e in questo modo si elusa una precisa responsabilità del nostro Paese facendo un grave torto alle tante vittime dai loro familiari
Agli italiani costretti all'esodo dalle terre nata
Dell'Istria di Fiume e della Dalmazia
La rimozione degli eventi laceranti del passato
Anche finito per ritardare il corso dei processi di identità unitario della nazione e di quelli di riconciliazione tra l'Italia e i Paesi nostri vicini del confine orientale
L'esemplare realtà di integrazione europea
Che l'Italia ha contribuito a fondare ha fortemente voluto e vuole estesa ai vicini Paesi dei Balcani
Dimostra invece il definitivo superamento delle contrapposizioni e dei risentimenti un superamento che non passa dall'oblio ma dal riconoscimento delle responsabilità per le sofferenze inflitte
L'istituzione per legge come è stato ricordato nel due mila e quattro di questo Giorno del ricordo è stato un significativo passo avanti
Ma la vera svolta signor Presidente la impressa lei stesso
Le stesse nell'impresa disteso fin dall'inizio del suo se internato e appuntato al cuore della questione con un linguaggio di verità l'unico che consente la riconciliazione
E infatti con il suo discorso del dieci febbraio due mila sette lei signor Presidente volle porre fine a ogni residua congiura del silenzio
è sempre lei con i Presidenti di Slovenia e Croazia
Ha impresso un forte ulteriore impulso a Trieste nel due mila dieci con il concerto dell'amicizia e con la dichiarazione con la quale tre capi di Stato hanno per la prima volta riconosciuto insieme
L'immenso dramma delle sotto
Appena l'anno successivo dinanzi otto mila italiani a croati e sloveni i Presidenti di Italia Croazia si sono chiesti reciprocamente perdono per tutti i crimini commessi dall'una e dall'altra parte
E gli incontri e la grande carica emotiva delle sue visite in Croazia e Slovenia ultima visita di Stato alla quale ho avuto il grande onore di essere partecipe testimone
Hanno riaffermato lo spirito di e Trieste alimentando il nuovo clima del nostro legame con Lubiana e Zagabria che si salda con la dimensione attuale attuale e futura dalla dimensione europea
Il cambiamento è evidente anche in Italia il dramma delle foibe e degli esuli non è più rimosso anzi e sempre meno oggetto di faziose strumentalizzazioni
Accanto a studi storici improntati rigore scientifico si è sviluppato un dibattito non più ristretto adesso li ha detti lavori
Il Governo ha fatto la sua parte per tener vivo il ricordo per riunire i popoli accomunati da radici storiche e culturali
Abbiamo continuato a finanziare le associazioni degli esuli e delle collettività italiane in Istria Fiume e Dalmazia e siamo riusciti anche ad aumentare i fondi per le minoranze slovene create e croate in Italia a partire da questo esercizio finanziario
Oltre si tenuto molto a conservare intatta
La rete diplomatico-consolare in quei Paesi
Questa giornata deve accrescere la consapevolezza delle enormi responsabilità di politiche nazionaliste e totalitaria in Europa prima e durante la seconda guerra mondiale
E delle
Disastrose conseguenze provocate da ideologia e dogmatiche che hanno creato una
Grave frattura rispetto ai valori di libertà fondamentali del Risorgimento e della nostra identità nazionale
Gli episodi di persecuzione anti italiana in Istria Dalmazia e Fiume debbono appartenere per sempre alla memoria di tutti noi
Questa memoria ci deve impegnare finché più che mai si ricrea Ino sentimenti ostili verso i Paesi popoli a noi vicini affinché mai più si propaga di notte e intense di discriminazione razziale
Come quella che favorite dal connivenza di retta tra regime fascista e nazista hanno portato all'emanazione delle leggi del trentotto e alla persecuzione degli ebrei
Ancora pochi giorni fa ricordata in questa autorevolissima sede
Oggi gli italiani non sono più divisi tra i popoli del confine orientale sono cadute le diffidenze siamo uniti in un'Europa fondata che sul rispetto delle minoranze delle diversità
Sono patrimonio condiviso delle giovani generazioni anche i nomi di norma Crosetto dei fratelli Pietro e Nicolò Luxardo e di tanti uomini e donne tra cui anche valorosi partigiani della Resistenza antifascista
Gettati atrocemente nelle foibe
Siete voi esuli istriani fiumani e dalmati nostro punto di riferimento è fonte di fiducia per un futuro di pace di diritti riconosciuti
La vostra conoscenza dei fatti e la vostra sensibilità
Sono miglior terremo il terreno fertile su cui far crescere i valori etici e civili della convivenza e far Prévert lire che rispetto sull'odio e sull'indifferenza
Questo il modo migliore ne sono convinto prendere commosso omaggio allettante vittime di quel tragico periodo grazie
Il Presidente della Repubblica coadiuvato dal Ministro dell'istruzione dell'università della ricerca professor Francesco Profumo
Procede ora alla premiazione delle scuole vincitrici del concorso confine orientale culture vita materiale tra la terra nel mare Adriatico rimpalli
I mestieri e la loro impronta dell'Arti sicure tiene e nella letteratura
Vincitori primo premio ex equo per la Sezione primo ciclo
Scuola primaria Luigi Gabelli di porsi a Pordenone titolo del Progetto i mestieri tra la terra il mare Adriatico in tale ritira la professoressa Daniela Morassut
Elaborato
Presenta brevi testi descrittivi a corredo di immagini corrispondenti riguardanti alcune attività lavorative del passato lavoro creativo Rigel Nale che si avvale di fonti scritte CONI che testimonianze dirette
Scuole elementari italiana Galileo Galilei di Umago sezione periferica di Bassani a Umago Istria Croazia
Titolo del progetto i vecchi mestieri ritirano la professoressa carne rotta e gli studenti Federica Di Lisi cioè Lucio l'Afghanistan
Partendo
Dalle tradizioni popolari gli alunni
In una breve rappresentazione teatrale sono riusciti a far rivivere le figure di alcuni antichi mestieri attraverso l'integrazione di diversi linguaggi
Menzione speciale per l'assetto Sezione secondo ciclo
Liceo scientifico musicale statale Guglielmo Marconi di pensiero
Titolo del Progetto il mare che unisce le due sponde dell'Adriatico sulle note dei suoi musicisti culture tradizioni musicali e nelle terrestri a ogni Giuliani e Dalmati ritirano il dirigente scolastico professori card Orsini e gli studenti Giovanni Maria Nicoletti e Luca Rossi
Gli studenti
Hanno realizzato un buon approfondimento biografico di alcune celebri figure di compositori di origine istriana apprezzabili sono risultate le esecuzioni musicali canore degli studenti impegnati nel Progetto
Il Presidente della Repubblica procede ora alla consegna del diploma per il primo premio delle olimpiadi di italiano sezioni Licia italiani all'estero alla studentessa della scuola media superiore italiana di fiume Annals becco
Prende la parola il Presidente della Repubblica
Signor Presidente della Camera
Signora vicepresidente del Senato signori Ministri degli affari esteri e dell'istruzione autorità signore e signori
Rivolgo innanzitutto il mio saluto come sempre affettuoso rispettoso i rappresentanti delle famiglie delle vittime
E dei profughi
E delle loro rispettive associazioni
Rendo omaggio a quanti hanno questa mattina ha ricevuto il meritato riconoscimento dei diplomi
E delle medaglie commemorative del Giorno del ricordo e mi complimento ancora con gli insegnanti e i ragazzi che hanno vinto il concorso indetto dal Ministero dell'istruzione e dall'Associazione degli istriani fiumani e dei Dalmati
Dei siti da debbo innanzitutto viva riconoscenza l'onorevole Lucio Totti
Per aver ripercorso con assoluta puntualità e completezza il cammino che abbiamo insieme il percorso in questi sette anni
Celebrando il Giorno del ricordo per rendere giustizia gli italiani che furono vittime innocenti informe barbariche raccapriccianti
Quelle che si riassumono nella incancellabile parola foibe
Di un moto di odio o di circa vendetta di violenza prevaricatrice che segnò la conclusione sanguinosa della seconda guerra mondiale lungo il confine orientale della nostra patria
Io a cui si congiunzione la tragica l'odissea dell'esodo di centinaia di migliaia di istriani fiumani e dalmati dalle terre loro e dei loro ari
Sì è vero
è stato necessario partire da un impegno di verità controlli e reticenza ideologica o rimozione opportunistica per potere arrivare alla riconciliazione
Ha detto bene il ministro terzi il dramma delle foibe e degli esuli non è più rimosso ed è sempre meno oggetto di faziose strumentalizzazioni
E sulla base di un discorso di verità sulle sofferenze degli italiani e sulle brutalità delle più spietate fazioni Titina discorso che all'inizio
Ricorderete ci procurò qualche reazione polemica sull'altra sponda dell'Adriatico ma poi si è imposto anche perché intrecciato curano con una vostra severa riflessione sulle colpe del fascismo
è stato quindi
Sulla base di un discorso di verità che si è potuto raggiungere il traguardo della riconciliazione
Cioè del reciproco riconoscimento con le autorità
E le opinioni pubbliche slovene e croate ed il comune impegno
Per un mare di pace in una Europa di pace un impegno che superi ogni residuo o nuovo motivo di frizione e affronti i problemi rimasti ancora insoluti
Questo riavvicinamento e questo incontro di cui oggi possiamo compiacerci sono stati resi possibili anche dal cambiamento del tempo storico
Perché i due Presidenti con i quali a Trieste rendeva omaggio al monumento dedicato all'esodo degli italiani non portavano sulle lo lo spalle nessuna responsabilità per le degenerazioni del comunismo in uno slavo compiute sì quando non erano nemmeno nati
E con la cui eredità storica avevano rotto operando per la costruzione di una democrazia di ispirazione europea nella nuova sono venia e nella nuova Croazia
Il cammino di cui ha parlato Russotto otto lo abbiamo fatto in tanti e attraverso diversi canali tra i quali primeggia alla scuola
Ringrazio lui io ringrazio il ministro terzi per aver messo in luce l'impulso il contributo che fu da me dato in questi sette anni ma non solo interpretato il mio dovere
è seguito il mio sentimento
Il
In modo e ora non ho davvero nulla da aggiungere agli interventi che hanno preceduto questo mio saluto presi la relazione del professor se Gatti ha messo molto bene l'accento sul valore negato il pass dato e più che mai da valorizzare oggi del pluralismo etnico e linguistico il cui dispetto e condizione di una pacifica convivenza culturalmente e umanamente più ricca
Concludendo voglio tuttavia rendere esplicita una domanda che magari serpeggia
Ma non abbiamo mai detto tutto
Su vicende di settanta anni fa assenso ritornarci sopra d'ogni ricorrenza del Giorno del ricordo ebbene sì assenso dobbiamo rispondere assenso per essere vicini a chi vi se quella tragedia e ne può dare ancora testimonianza per essere vicini ai loro figli e i loro nipoti di conciliazione non significa
Rinuncia alla memoria e alla solidarietà
E assenso perché quanto più i giovani i ragazzi di oggi si compenetrano con ogni
Passaggio importante con ogni squarcio doloroso della nostra storia di italiani e penso anche
Alle prossime celebrazioni della prima guerra mondiale tanto più potrà rinsaldare assi la nostra coesione nazionale insieme con essa rafforzarsi la nostra voce in Europa grazie
A inizio all'esecuzione musicale e dell'orchestra d'archi del Conservatorio Giuseppe Tartini di Trieste
Questa allora
Proprio
Allora
Dei
Il dottor
Quindi arrogante torna
Nel mio Comune davvero come
Strutturato e quindi
Prima
Allora
Innanzitutto
Alla
Leonardo
Di
Improbabile
Francesco
Niente
Innanzitutto corre
E
Al
Grazie
Ancora
Quindi
Sacrosanta
Propone
Voi compiuta
O se
Allora
Noi
Qui
Indipendente Medvedev
Del
Intanto
Grazie
Perché
Quanto
Volendo
A
A inizio alla celebrazione del Giorno del ricordo prende la parola al presidente dell'Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia senatore Lucio Totti
Signor Presidente della Repubblica
Signori ministri le rappresentanti del Governo Signorini
Signore e signori
Oggi è la settima volta che gli esuli dall'Istria da Fiume dettata dal massima se lo vorranno con lei signor Presidente il Giorno del ricordo
E vogliamo ripercorrere il cammino che insieme abbiamo fatto irto di ostacoli interni ed esterni ma li abbiamo superati nel nome di valori che accomunano tutti i popoli
La memoria dei sacrifici delle ingiustizie patite
La ricerca delle loro cause il riconoscimento delle colpe reciproche
Nella speranza di una riconciliazione senza le ombre di un passato che ci aveva rinchiuso in una caverna di oggi e di rifiuto dell'altro della sua stessa esistenza nel tempo e nella storia e Caveri erano le nostre foibe
E caverne il Gulag del regime comunista governa i popoli della ex Jugoslavia fino a vent'anni fa quando essi giunsero a quel traguardo d'indipendenza nazionale che noi italiani avevamo raggiunto nel mille ottocentosessantuno
E portata a compimento del mille novecentodiciotto con quella che fu chiamata redenzione nelle nostre terre natali
Una parola legata
Dal contesto storico di un secolo fa
Ma che rimane nella memoria di un popolo come lo sono Risorgimento la Resistenza la liberazione valori Chiauci hanno assicurato indipendenza libertà e democrazia
E la rabbia dire il dieci febbraio del due mila sette di aver potuto ripercorrere la tragedia di migliaia di famiglie i cui cari furono imprigionati uccisi gettati nelle foibe
Vi fu dunque un moto di furia un di odio e di furia sanguinaria è un disegno annessionistico slavo che assunse i sinistri contorni di una pulizia etnica
Una miriade di tragedie di orrori una tragedia collettiva quella dell'ESO dalle loro terre degli istriani fiumani e dalmati quella dunque di un intero popolo una memoria e lei disse
Che ha già rischiato di essere cancellata e merita di essere trasmessa alle generazioni più giovani
Lo stiamo facendo
Come dimostrano i giovani che oggi dicevano da lei e il premio per le loro ricerche nel quadro del tavolo di lavoro presso il Ministero dell'Istruzione Università e ricerca
Vengono dalle scuole di Bergamo di buio Umago i ministri acrobazia di Fiume e Croazia di peso e di Porsche in Friuli
E dopo aver richiamato il sogno di un'Europa nata dal rifiuto dei nazionalismi aggressivi apprensivi evocato dal nostro rappresentante di allora allo darvi
E il lavoro del denunciare nel due mila sette la responsabilità di aver negato o teso ad ignorare
La verità però pregiudizi ideologici e cecità politica e della verdura rimossa per calcoli e convenienze informatiche concluse così il suo discorso nei rapporti tra i popoli
Parte della riconciliazione che fermamente vogliamo è la verità
Da allora ci siamo impegnati per diffondere il suo messaggio insieme con i fratelli e le comunità italiane residenti nelle terre di origine
Ma abbiamo anche cercato con la stessa tenacia usata per abbattere il muro del silenzio interno di infrangere la barriera di incomprensione che ci divideva dei popoli sloveno croato
Due tappe significative sono state compiute proprio da lei signor Presidente nei due incontri storici di Trieste e di Pola due città simbolo della nostra tragedia
Che possono diventare il simbolo di un'amicizia a Trieste il tredici luglio due mila dieci
Le ha incontrato i presidenti Repubblica croata e slovena io voglio si intuisce ed ogni lotti
Prendendo maggio i luoghi che sono testimonianza di sofferenze inferte da odi incrociati
Il centro culturale slovena Narodni Dom
Incendiato nell'estate del mille trecentoventi in un'esplosione di cieca violenza dopo l'uccisione sparato i due marinai italiani
è il monumento che sempre a Trieste ricorda l'esodo dei trecentocinquanta mila italiani in gran parte autoctoni
La lettera i natali dell'Istria Panaro e della Dalmazia
A Pola il teste Tambre due mila undici nell'area romana
Ha incontrato di nuovo presidenze che si fornisce pronunciando insieme parole che riconoscevano
Sia i torti subiti dal popolo croato con la persecuzione della sua minoranza durante il ventennio fascista e poi con l'occupazione italiana del mille novecentoquarantuno
Sì agli eccidi delle foibe perpetrati dalle autorità post belliche della ex Jugoslavia
Gli atroci crimini commessi non hanno giustificazione alcuna si legge nel testo congiunto di due Presidenti condanniamo Liviero c'è totalitaria che hanno soppresso brutalmente la libertà
E ci inchiniamo davanti alle vittime che hanno perso la propria vita e il proprio radicamento familiare come tanti che sono qui presenti per questa mattina abbiamo cercato in questi anni con l'aiuto di studiosi italiani ed europei
Di nominare con una visione aperta e obiettiva la complessa vicenda del confine orientale risalendo alla storia secolare della nostra presenza sull'altra costa dell'Adriatico la sua arte
La sua rete Natura la sua musica quel patrimonio culturale tutelato dalla legge numero settantadue del due mila e quattro
Dagli umanisti del cinquecento per generi o che Patrizi ai patrioti dell'Ottocento Tommaseo e paga Monti
Agli scrittori contemporanei Guizza e Bettiza e di tanti altri uomini e donne di ingegno che hanno contribuito al patrimonio artistico e culturale del nostro Paese
Molto di questo percorso ed avere sconto abbiamo tenuto lo dobbiamo a lei signor presidente a quello spirito di Trieste già voluto sanare anche antiche ferite tra nazioni che devono vivere progredire insieme nell'Europa di domani
Ci sono ancora problemi seri da risolvere come la restituzione all'indennizzo delle nostre proprietà
Oggetto di patteggiamenti con l'ex Repubblica jugoslava e rispetto effettivo dei diritti delle nostre comunità in Croazia e Slovenia
Qui sono i presenti i rappresentanti di quelle comunità insieme a cittadini italiani che rappresenta la minoranza slovena e croata nel nostro Paese
Ad essi va il nostro saluto e l'augurio che è un nuovo spirito di collaborazione ci permetta di sentirci tutti ovunque a casa nostra al di là di frontiera comunque imposte dalla storia
Prende la parola il docente di scienze sociali e politiche presso l'Università degli Studi di Milano professor Paolo se gli atti
Signor Presidente signor Presidente della Camera signor Presidente del Governo signore e signori
L'istituzione del Giorno del ricordo
Nel due mila quattro ha rappresentato una svolta importante per la storia degli italiani che furono costretti ad abbandonare l'Istria e Dalmazia la Repubblica
Con il voto a larghissima maggioranza del Parlamento ha inteso
Ricordare conservare e rinnovare la memoria di altro genere foibe idealismo degli italiani della più complessa vicenda del confine orientale
In passato le memorie dell'iter degli istriani fiumani e dalmati sono state custodite
Nelle famiglie e ne ricordo personale di chi ne fu coinvolti in prima persona furono spesso memorie a favore
Quando di quella vicenda se ne parlava se ne parlava usando le parole del dell'ideologia e che hanno dominato la sfera pubblica del nostro Paese
Ma quell'ideologia hanno spesso tradito il significato delle loro memoria
Hanno impedito la comprensione significato storico di quelle vicende hanno ridotto quelle vicende in un capitolo della storia politica interna di questo Paese
In questi ultimi anni grazie alle celebrazioni nel giorno del ricordo ma anche l'iniziativa e meno note ma altrettanto importanti come il tavolo al Ministro pubblica istruzione i viaggi
Di studio e altre iniziative un numero crescente di italiani e forse più consapevole di prima del posto che le sedute di che istriani fiumani e dalmati occupa nella memoria della nazione e della rilevanza che le loro vicende
Almeno anche oggi anche oggi per la Repubblica e per l'Europa non è stato comunque facile per gli italiani capire al di là dell'umana solidarietà il significato delle esperienze
Dei Firmani dei Giuliani e Dalmati ad impedirlo è stato il fatto che la memoria della guerra e delle sue conseguenze dei primi non coincideva con la memoria dei secondi
Per un italiano di Milano come di Napoli come di Roma il ricordo della fine della guerra dell'inizio della con ricostruzione copre un arco di anni breve
Al venticinque aprile e quarantacinque all'elezione del quarantotto quando oppure in mezzo a difficoltà crea conflitti e chiaro che la democrazia si sta consolidando e una storia nuova inizia
Negli stessi anni invece si compiva
La tragedia di italiani del confine orientale in tutti Italia venticinque aprile e quarantacinque fu un giorno anche di festa
Ma sul confine orientale furono giorni ancora di guerra e di grandi preoccupazioni non solo per la presenza di forze nazifasciste ma anche per l'incerto futuro la presenza italiana in quelle terre
Anche il tricolore innalzato il trenta aprile sul municipio di Trieste più che indicare
L'avvenuta liberazione fu il segno che si apriva un nuovo e drammatico fonte di conflitto
Il trattato di pace del quarantasette fu percepito da molti italiani come la definitiva chiusura con il passato un'altra pagina poteva fine essere finalmente scritta ma per molti Giuliani e dalmati fu il sigillo che chiudeva il libro della loro storia
L'evento che consentiva lo sradicamento della quercia secolare dal presenza italiana come Ernesto SISTAN scrisse in un libro che è giusto ricordare
Riforma proteste contro quella che fu percepita comuni ingiustizie ma vi era anche la consapevolezza che la perizia della patria era parte cospicua del conto che l'Italia è chiamata a pagare per la guerra
I Giuliani capirono molto bene il senso profondo delle parole con le quali bensì prima De Gasperi sia rivolto alle potenze vincitrici a loro non fu concesso di farsi illusioni o di dimenticare che le guerre perdute hanno un prezzo
Nel resto del Paese ben presto in troppi si convinsero PRIT taglia forse aveva vinto la guerra
Arrivati in Italia per il solo fatto di essere lì con loro masserizie i profughi portavano su di sé il segno di una guerra che molti italiani c'erano già messi alle spalle che volevano dimenticare
Insomma per italiani in generale la memoria delle conseguenze della guerra è racchiusa in un arco di anni molto corto
Perché è passato tra verso l'esperienza dell'esodo o l'ha vissuto ne ricordo familiare il lascito della guerra scandisce un tempo che si prolunga fin dentro gli anni Cinquanta
Per gli stranieri anche l'atteso ritorno dell'Italia a Trieste ebbe il sapore amaro della catastrofe che stava battendo si su quelli di loro che vedeva dalla zona B come io abbia a scrivere i senatori Taviani nel suo diario i giorni di Trieste
Non è stato facile capire
Molti italiani quanto le dinamiche che avevano sradicato d'Italia nelle loro terre fossero parte della storia dell'Europa centrale e orientale
Non fu facile perché le enormità di quello che il nazifascismo fece in primis agli ebrei poi da altri popoli
Concentrato l'attenzione solo su quanto era accaduto nell'immediato dopoguerra finendo per lasciare in ombra le modalità con le quali tra le due guerre si affrontò il problema delle minoranze nazionali interno i vari Stati sorti dopo la Prima guerra mondiale
Pensiamo la tesi giustificazionista così diffusa in Italia siano pochini fa che spiegava le foibe lesotho come la conseguenza di quanto il fascismo fece agli sloveni e croati
Questa tesi dimenticava che l'espulsione di popolazioni avvenuta dopoguerra non mi era solo una ritorsione per quello che fecero i nazisti fascisti
Dimenticava infatti quelle espulsioni furono anche un modo per nel caos dopoguerra per i soldi alla radice il problema delle minoranze
Ma quella tesi dimenticata soprattutto che politiche simili furono attuate anche prima e durante la Seconda guerra mondiale da molti Paesi ad iniziare dalla stessa Unione Sovietica spesso in accordo con la Germania prima della scoppia la guerra del quarantuno
E senza che le cancellerie democratiche se ne scandalizza siano poi tanto
Purtroppo faceva parte della cultura di quel tempo
Latteri giustificazionista quindi non è solo aberrante sotto il profilo dei principi
Michael Wal serata discutendola analizzando la discussione il dibattito tra
Calmi e SARS diceva che chi a torto storicamente non per questo perdi sui diritti
Istriani e dalmati non erano storto storicamente si trovavano in una congiuntura storica in una posizione difficilissima
L'espulsione di Giuliani e dalmati si inserisce dunque in un contesto territoriale dove il problema di né speso pluralismo linguistico e culturale
Secondo la cultura del tempo andava preferibilmente risolto sulla base del principio un territorio uno Stato una cultura
In contesti di questo tipo come abbiamo separare AN Sgherri nere professore a Oxford ebreo di Praga nel novantadue se gli Stati si Forti dopo la Prima guerra mondiale volevano come vogliono promuovere l'omogeneità culturale dei loro popoli dice che è l'iter molti
Molte persone dovevano essere assimilate o espulse ho ucciso
Ed è quello che è accaduto prima le minoranze alloglotti in Italia e poi gli italiani del confine orientale e a tutti gli uomini e donne che si sono trovati in posizione di minoranza in Europa centrale e orientale tra le due guerre e dopo la seconda grammaticale
A me pare che per molti italiani sia stato difficile capire le vicende dei Giuliani e Dalmati
Perché la natura del contesto nel quale questi si sono sviluppate risultava loro letteralmente incomprensibile per contesto di conflitti che essi che in esso si sono sviluppati
Nonostante la grande varietà di culture regionali il nostro Paese è stato un estremo Stato nazionale Fortone enti omogeneo anzi la consapevolezza di far parte del medesima Coin e culturale
Si è sviluppato nel classi dirigenti italiane molto prima del processo di unificazione statale
Il conflitto riguardava l'appartenenza alla non a parte non riguardava l'appartenenza alla cultura italiana ma semmai dovesse recita Dini io l'unico Stato
Arrivato però sulle sponde del tavolo in tarda Adriatico lo Stato nazionale italiano si è trovato innanzi per la prima volta nella sua storia a popolazioni cospicue quanto i numeri che parlavano altri linguaggi e culture aspiravano ad essere i cittadini di altri Stati nazionali
Spesso anche chi sentiva italiano lo se lo sentiva in modo diverso dal resto degli italiani perché era consapevole che la sua identità era risultato di una scelta fatte in opposizione ad altre scelte
L'Italia liberare il fascismo pensarono che fosse ancora possibile
Rendere culturalmente omogeneo ciò che omogenea non era anche con la forza finiranno per tradire la stessi dell'italianità tradire nei fatti le ragioni per le quali tanti italiani del confine orientale vano scelto di esserlo
Per citare uno quelle voci democratiche che proponevano soluzioni diverse prima delle minoranze contribuirono alla fine a indebolire le radici da presenze italiane Adriatico vinta
Eppure nonostante l'esodo degli italiani l'Istria Dalmazia rimangono terre culturalmente plurali
Perché oltre agli italiani rimasti c'è un'evidente domanda di cultura italiana si riscoprono legami secolari tra le due sponde Adriatico e anche Trieste Gorizia rimango territori dove non si parla una sola lingua ENI quali si sono sviluppati dritta plurime
Oltre che in Istria la prospettiva europea consente che si possono percorrere strade che l'epoca di nazionalismi aveva sbarrato che nel contempo sbarra definitivamente le vecchie strade percorse da rivestirmi contrapposti
E i territori culturalmente plurale il diritto a tutela della biodiversità e insieme il valore dell'integrazione civica
Chiamano inevitabilmente in caso di rapporto tra Stato democrazia inazione il rispetto del pluralismo delle culture democrazia necessità inedia direzioni inclusiva
Basata su una scelta consapevole di quali siano i valori pre e politici che vogliamo condividere tra appartenenti a culture diverse
Agli strali ani Firmani Dalmati questa possibilità non fu data
Come non fu data alle altre minoranze schiacciate dall'aspirazione di costruire stati culturalmente e nel caso dei Giuliani dannati addirittura ideologicamente omogenei in territori che rimangono visti gli in cui e plurali
Ricordare oggi a un anno dal centesimo terreni del salario tre agosto quattordici le vicende italiane del confine orientale non è solo un atto in memoria del Rolo speranze di vivere in sicurezza lavoro italianità all'indomani
Della prima guerra mondiale un atto di riconoscimento dello tragedie ma dovrebbe essere anche un'occasione di riflessione su quanto di utile ad esperienze possano
Ancora dare per il futuro del Paese ed Europa
Prenda la parola il Ministro degli affari esteri ambasciatore Giulio Maria Terzi di Sant'Agata
Signor Presidente della Repubblica signor Presidente della Camera dei deputati signor vice Presidente del Senato
Signori ambasciatori senatore tolto
Basta amici del sostegno degli esuli istriani Friuli fiumani e dalmati signore e signori
Società sempre un grande dolore rievocare atrocità e sofferenze partite dai nostri connazionali in Istria Fiume e Dalmazia durante e alla fine dalla seconda guerra mondiale
Per anni si è finto di credere che tragedie e viltà potessero essere celate dietro una maschera di silenzio
Forse imposta anche dei vincoli di un'Europa divisa in blocchi e in questo modo si elusa una precisa responsabilità del nostro Paese facendo un grave torto alle tante vittime e loro familiari
Agli italiani costretti all'esodo dalle terre Natalie dell'Istria di Fiume e della Dalmazia
La rimozione degli eventi laceranti del passato
Anche finito per ritardare il corso dei processi di identità unitaria dell'azione e di quelli di riconciliazione tra l'Italia e i Paesi nostri vicini del confine orientale
L'esemplare realtà di integrazione europea
Che l'Italia ha contribuito a fondare ha fortemente voluto e vuole estesa e vicini Paesi dei Balcani
Dimostra invece il definitivo superamento delle contrapposizioni e dei risentimenti un superamento che non passa dall'oblio ma dal riconoscimento delle responsabilità per le sofferenze inflitte
L'istituzione per legge come è stato ricordato nel due mila e quattro di questo Giorno del ricordo è stato un significativo passo avanti
Ma la vera svolta signor Presidente la impressa lei stesso
Le stesse nell'impresa di spesso fin dall'inizio del suo cent nato e appuntato al cuore della questione con un linguaggio di verità l'unico che consente la riconciliazione
E infatti con il suo discorso del dieci febbraio due mila sette lei signor Presidente volle porre fine a ogni residua congiura del silenzio
è sempre lei con i Presidenti di Slovenia e Croazia
Ha impresso una forte ulteriore impulso a Trieste nel due mila dieci con il concerto dell'amicizia e con la dichiarazione con la quale tre capi di Stato hanno per la prima volta riconosciuto insieme
L'immenso dramma delle sotto
Appena l'anno successivo dinanzi otto mila italiani a croati e sloveni i Presidenti di Italia Croazia si sono chiesti reciprocamente perdono per tutti i crimini commessi dall'una e dall'altra parte
E gli incontri e la grande carica emotiva delle sue visite in Croazia e Slovenia ultima visita di Stato alla quale ho avuto il grande onore di essere partecipe testimone
Hanno riaffermato lo spirito di e Trieste alimentando il nuovo clima del nostro legame con Lubiana e Zagabria che si salda con la dimensione attuale attuale e futura della dimensione europea
Il cambiamento è evidente anche in Italia il dramma delle foibe e degli esuli pone più rimosso anzi e sempre meno oggetto di faziose strumentalizzazioni
Accanto a studi storici improntati rigore scientifico si è sviluppato un dibattito non più ristretto adesso li ha detti lavori
Il Governo ha fatto la sua parte per tener vivo il ricordo per riunire i popoli accomunati da radici storiche e culturali
Abbiamo continuato a finanziare le associazioni degli esuli e delle collettività italiane in Istria Fiume e Dalmazia e siamo riusciti anche ad aumentare i fondi per le minoranze slovene create e croate in Italia a partire da questo esercizio finanziario
Oltre si tenuto molto a conservare intatta
La rete diplomatico-consolare in quei Paesi
Questa giornata deve accrescere la consapevolezza delle enormi responsabilità di politiche nazionaliste e totalitaria in Europa prima e durante la seconda guerra mondiale
E delle
Disastrose conseguenze provocate da ideologia e dogmatiche che hanno creato una
Grave frattura rispetto ai valori di libertà fondamentali del Risorgimento e della nostra identità nazionale
Gli episodi di persecuzione anti italiana in Istria Dalmazia e Fiume debbano appartenere per sempre alla memoria di tutti noi
Questa memoria ci deve impegnare finché più che mai si ricrea Ino sentimenti ostili verso i Paesi popoli a noi vicini affinché mai più si propaga di no tendenze di discriminazione razziale
Come quella che favorite dal connivenza di retta tra regime fascista e nazista hanno portato all'emanazione delle leggi del trentotto e alla persecuzione degli ebrei
Ancora pochi giorni fa ricordata in questa autorevolissima sede
Oggi gli italiani non sono più divisi dei popoli del confine orientale sono cadute le diffidenze siamo uniti in un'Europa fondata che sul rispetto delle minoranze delle diversità
Sono patrimonio condiviso delle giovani generazioni anche i nomi di norma Crosetto dei fratelli Pietro e Nicolò Luxardo e di tanti uomini e donne tra cui anche valorosi partigiani della Resistenza antifascista
Gettati atrocemente nelle foibe
Siete voi esuli istriani fiumani e dalmati nostro punto di riferimento è fonte di fiducia per un futuro di pace di diritti riconosciuti
La vostra conoscenza dei fatti e la vostra sensibilità sono miglior terremo il terreno fertile su cui far crescere i valori etici e civili dalla convivenza e far Prévert lire che rispetto sull'odio e sull'indifferenza
Questo il modo migliore ne sono convinto prender commosso omaggio allettante vittime di quel tragico periodo tra
Il Presidente della Repubblica qua di quattro del Ministro dell'istruzione dell'università della ricerca professor Francesco Profumo
Procede ora alla premiazione delle scuole vincitrici del concorso confine orientale culture vita materiale tra la terra nel mare Adriatico rimpalli
I mestieri e la loro impronta nelle arti figurative e nella letteratura
Vincitori il primo premio ex equo per la Sezione primo ciclo scuola primaria Luigi che ha belli di porsi a Pordenone
Titolo del Progetto i mestieri tra la terra il mare Adriatico in tale ritira la professoressa Daniela Morassut
Elaborato inventa brevi testi descrittivi a corredo di immagini corrispondenti riguardanti alcune attività lavorative del passato lavoro creativo digitale che si avvale di fonti scritte CONI che testimonianze dirette
Scuole elementari italiana Galileo Galilei di Umago sezione periferica di da Fragna Umago Istria croata sia
Titolo del progetto idea ci mestieri ritirano la professoressa carne rotta e gli studenti Federica Grease dice lucciola Gani
Partendo dalle tradizioni popolari gli aiuti
In una vera rappresentazione teatrale sono riusciti a far rivivere le figure di alcuni antichi mestieri attraverso l'integrazione di diversi linguaggi
Nancy è speciale per la STET Sezione secondo ciclo
Liceo scientifico musicale statale Guglielmo Marconi di pensiero
Titolo del Progetto il mare che unisce
Le due sponde dell'Adriatico sulle note dei suoi musicisti culture e tradizioni musicali e nelle terre istriani Giuliani e Dalmati ritirano il dirigente scolastico professori cardo Rossini e gli studenti Giovanni Maria Nicoletti e Luca Rossi
Hanno realizzato buoni approfondimento biografico di alcune celebri figure di compositori di origine istriana apprezzabili sono risultate le esecuzioni musicali canore degli studenti impegnati nel Progetto
Il Presidente della Repubblica procede ora alla consegna del diploma per il primo premio delle Olimpiadi di italiano sezioni licei italiani all'estero alla studentessa della scuola media superiore italiana di fiume hanno un alterco
Prende la parola il Presidente della Repubblica
Signor Presidente della Camera
Signora vicepresidente del Senato signori Ministri degli affari esteri e dell'istruzione autorità signore e signori
Rivolgo innanzitutto il mio saluto come sempre affettuoso e rispettoso rappresentanti delle famiglie delle vittime
E dei profughi
E delle loro rispettive associazioni
Rendo omaggio a quanti hanno questa mattina ha ricevuto il meritato riconoscimento dei diplomi
E ve le medaglie commemorative del Giorno del ricordo e mi complimento ancora con gli insegnanti e ragazzi che hanno vinto il concorso indetto dal Ministero dell'istruzione e dall'Associazione degli istriani fiumani e dei calmanti
Desidero debbo innanzitutto viva riconoscenza l'onorevole Lucio Totti
Per aver ripercorso con assoluta puntualità e completezza il cammino che abbiamo insieme il percorso in questi sette anni
Celebrando il Giorno del ricordo per rendere giustizia gli italiani che furono vittime innocenti informe barbariche raccapriccianti
Quelle che si riassumono nella incancellabile parola foibe
Di un moto di iodio di circa vendetta di violenza prevaricatrice che segnò la conclusione sanguinosa della seconda guerra mondiale lungo il confine orientale della nostra patria
Io a cui si congiunto se la tragica l'odissea dell'esodo di centinaia di migliaia di istriani fiumani e dalmati dalle terre loro e dei loro ari
Sì è vero
è stato necessario partire da un impegno di verità controlli e reticenza ideologica o rimozione opportunistica per potere arrivare alla riconciliazione
Ha detto bene il ministro terzi il dramma delle foibe e degli esuli non è più rimosso ed è sempre meno oggetto di faziose strumentalizzazioni
E sulla base di un discorso di verità sulle sofferenze degli italiani e sulle brutalità delle più spietate fazioni Titina discorso che all'inizio
Ricorderete ci procurò qualche reazione polemica sull'altra sponda dell'Adriatico ma poi si è imposto anche perché intrecciato curano con una mossa la severa riflessione sulle colpe del fascismo
è stato quindi
Sulla base di un discorso di verità che si è potuto raggiungere il traguardo della riconciliazione cioè del tredici però con riconoscimento con le autorità
E le opinioni pubbliche slovene e croate ed il comune impegno
Per un mare di pace in una Europa di pace un impegno che superi ogni residuo o al nuovo motivo di frizione e affronti i problemi rimasti ancora insoluti
Questo riavvicinamento e questo incontro di cui oggi possiamo compiacerci sono stati resi possibili anche dal cambiamento del tempo storico
Perché i due Presidenti con i quali a Trieste rendeva omaggio al monumento dedicato all'esodo degli italiani non portavano sulle lo lo spalle nessuna responsabilità per le degenerazioni del comunismo in uno slavo compiute sì quando non erano nemmeno nati
E con la cui eredità storica avevano rotto operando per la costruzione di una democrazia di ispirazione europea nella nuova sono venia e nella nuova Croazia
Il cammino di cui ha parlato Russotto otto lo abbiamo fatto in tanti e attraverso diversi canali tra i quali primeggia alla scuola
Ringrazio lui io ringrazio il ministro terzi per aver messo in luce l'impulso il contributo che fu da me dato in questi sette anni ma non solo interpretato il mio dovere
è seguito il mio sentimento
E in modo io ora non ho davvero nulla da aggiungere agli interventi che hanno preceduto questo mio saluto presi la relazione del professor Segattini ha messo molto bene l'accento sul valore negato il pass fatto e più che mai da valorizzare oggi del pluralismo etnico e linguistico il cui dispetto e condizione di una pacifica convivenza culturalmente e umanamente più ricca
Concludendo voglio tuttavia rendere esplicita una domanda che magari serpeggia
Ma non abbiamo mai detto tutto
Su vicende di settanta anni fa assenso ritornarci sopra d'ogni ricorrenza del Giorno del ricordo ebbene sì assenso dobbiamo rispondere assenso per essere vicini a chi vi se quella tragedia e ne può dare ancora testimonianza per essere vicini ai loro figli e i loro nipoti di conciliazione non significa rinuncia alla memoria e alla solidarietà
E assenso perché quanto più i giovani i ragazzi di oggi si compenetrano con ogni
Passaggio importante che ogni squarcio doloroso della nostra storia di italiani e penso anche
Alle prossime celebrazioni della prima guerra mondiale tanto più potrà Rizzato darsi la nostra coesione nazionale insieme con essa rafforzarsi la nostra voce in Europa grazie
A inizio all'esecuzione musicale e dell'orchestra d'archi del Conservatorio Giuseppe Tartini di Trieste
Allora
Corretto
Comunque
Quindi recante profondamente
Signor
Giudice
Su
Tutto
Prima
Luglio
Allora
E in più
Credo qua
Allora
Pongo
Erano
Alla
Grazie qui
Anche
Quell'obiettivo
Di
Tutto
Di
Ridotto
Ho
Propone
Che
Inutili
Concluse
Allora
Allora
Un
A
Allora
Offrono
Per
Centodue
Vero
Grazie
Un
Riscontro
Quindi
In
Questi
Il
Pandev
In maniera