12 FEB 2003

Intervento di Gianfranco Dell'Alba sulla preparazione del vertice di primavera che si terrà a Bruxelles il 21 e 22 marzo 2003

STRALCIO | - PARLAMENTO EUROPEO - 00:00 Durata: 3 min 2 sec
A cura di Andrea Maori
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Registrazione video di "Intervento di Gianfranco Dell'Alba sulla preparazione del vertice di primavera che si terrà a Bruxelles il 21 e 22 marzo 2003", registrato a Parlamento Europeo mercoledì 12 febbraio 2003 alle 00:00.

Sono intervenuti: Gianfranco Dell'Alba (parlamentare europeo, Lista Bonino).

Tra gli argomenti discussi: Accordi Internazionali, Commissione Ue, Consiglio Europeo, Economia, Europa, Lisbona, Lista Bonino, Mercato, Parlamento Europeo, Previdenza, Riforme, Unione Europea.

La registrazione video ha una durata di 3 minuti.

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  • Gianfranco Dell'Alba

    parlamentare europeo (LISTA BONINO)

    Signor Presidente, onorevoli colleghi, permettetemi di tornare al tema del Vertice di primavera. L'obiettivo ultimo di Lisbona - fare in dieci anni dell'economia europea l'economia basata sulla conoscenza più competitiva - è apparso a molti, sin dall'inizio, uno slogan ottimista e consolatorio. Per la verità, consolatorio lo appare sempre meno, visto che, a tre anni di distanza, di strada verso il raggiungimento di quell'obiettivo ne è stata fatta ben poca. L'economia europea è ancora al palo, le riforme necessarie vengono rinviate o diluite di vertice in vertice e le speranze dei disoccupati europei di trovare lavoro grazie alla crescita sono ancora legate alla rimessa in marcia dell'economia della locomotiva statunitense. Probabilmente, nel Vertice di primavera, i capi di Stato e di governo ribadiranno - anche se con i tempi che corrono non se ne può essere sicuri - il loro impegno sugli obiettivi di Lisbona. Già circola una lettera, inviata alla Presidenza greca, per riaffermare l'esigenza e la volontà di ridare slancio all'economia europea attraverso riforme strutturali ambiziose. Bene - molto bene, diremmo - ma noi Radicali riteniamo tuttavia che, anziché porre o riproporre grandi obiettivi, occorra fare da subito delle cose buone e giuste: è urgente riformare subito i sistemi previdenziali, che per molti Stati rappresentano, oltre che un elemento di grave iniquità nei confronti delle generazioni future, una vera e propria bomba a orologeria per la sostenibilità delle finanze pubbliche; occorre liberalizzare i mercati in settori chiave come l'energia, i trasporti, i servizi postali, le professioni; occorre creare un mercato finanziario europeo davvero integrato; è necessario ridurre in modo drastico gli oneri che gravano in particolare sulle piccole e medie imprese in Europa - oneri fiscali, burocratici, in termini di regolamentazione del lavoro - e che sono una delle ragioni per cui una parte consistente dell'imprenditoria e della microimprenditoria europea - penso all'Italia ma non solo - è spinta nell'economia sommersa, un'economia che sfugge alla regolamentazione, che sfugge alla legalità proprio a causa degli oneri eccessivi che vengono imposti. Queste sono le cose che andrebbero fatte, se vogliamo evitare di ingannarci con gli slogan , con le formule magiche - formule molto utilizzate in quest'Aula - quali modello sociale europeo o economia sociale di mercato. Credo che faremmo bene a chiederci se questi modelli sono, oggi, davvero in grado di proteggere le fasce più deboli, le fasce degli outsider .
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