La nota antiproibizionista

Buongiorno da Radio Radicale un saluto da Roberto Spagnoli bentrovati all'appuntamento del lunedì con la nota antiproibizionista oggi avrei voluto parlare dell'importante documento della Direzione nazionale antimafia
Inviato nei giorni scorsi alle Commissioni riunite giustizia affari sociali della Camera dei deputati che sono impegnate nelle audizioni degli esperti nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulle proposte di legge per la legalizzazione della cannabis
In quel parere la Direzione nazionale antimafia
Si è espressa nettamente a favore della legalizzazione con un contributo è scritto propositivo pragmatico scevra di pregiudizi politici e ideologici fondato sui fatti ecco sono quegli stessi pregiudizi politici e ideologici
Che invece al contrario continuano a fare il velo al procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri
Che qualche giorno fa invece ha ribadito la sua posizione nettamente contraria ad ogni ipotesi di legalizzazione non solo della cannabis con tutto l'armamentario ideologico né retorico
Degna del peggior proibizionismo ecco avrei voluto parlare anche delle dichiarazioni del dottor Gratteri ma penso che il modo migliore
Per rispondere alle sue argomentazioni sia mostrare quali sono gli effetti nefasti prodotti da quel proibizionismo che il dottor Gratteri e gli altri come lui continua a difendere contro ogni evidenza e contro ogni logica
E allora oggi voglio parlare del caso di Fabrizio Pellegrini Fabrizio Pellegrini è un musicista a quarantasette anni ed è malato di fibromialgia
Da circa un mese si trova recluso nel carcere di Chieti per aver coltivato a casa propria quattro piante di cannabis quattro per uso terapeutico personale non è la prima volta che subisce i rigori della legge negli ultimi quindici anni è stato sottoposto a otto procedimenti giudiziari sempre per lo stesso reato coltivazione domestica di qualche pianta di cannabis per uso terapeutico
Procedimenti che in alcuni casi non ho visto sottoposto agli arresti domiciliari in altri al carcere anche per dieci mezzi
Fabrizio Pellegrini soffre di fibromialgia dal mille novecentonovantanove
La fibromialgia una patologia cronica del sistema immunitario che negli stati avanzati come quello di Fabrizio provoca l'erosione progressiva delle articolazioni con forti e continui dolori che impediscono di dormire anche solo di riposare
E proprio per lenire questi dolori
E cercare di recuperare un po'di riposo un po'di mobilità Fabrizio Pellegrini ha cominciato a curarsi con la cannabis dopo aver trovato un medico che gli ha prescritto il farmaco
Ricordiamo che dal due mila e sette che in Italia questi medicinali sono autorizzati
Tutto bene quindi e invece no dopo avere finalmente ottenuto la prescrizione per ottenere la prima fornitura sufficiente solo per un mese di terapia Fabrizio dove avrebbe dovuto sborsare cinquecento euro la prima volta c'è riuscito grazie anche una colletta
Ma le sue condizioni economiche non glielo permettono e dunque per non essere costretto a rifornirsi al mercato nero costa anche quello
Fabrizio ha deciso di coltivare da sé le piante necessarie le proprie necessità
La legge però la legge italiana non ammette deroghe la coltivazione domestica è proibita
Quindi nonostante Fabrizio non sia mai stato trovato con nulla che potesse indurre a sospettare o di produzione detenzione a fini di spaccio è iniziato il girone infernale di denunce perquisizioni e arresti procedimenti giudiziari detenzioni
Nonostante tutto questo le sue condizioni però sono gravi il dolore troppo forte dunque ogni volta Fabrizio ha ripreso a cercare di produrre da solo la cannabis di cui ha bisogno
Oggi di nuovo in carcere nonostante le sue condizioni di salute siano evidentemente incompatibili con la detenzione agli stiano provocando ulteriori sofferenze
Eppure sarebbe facile risolvere il suo caso l'Abruzzo è una delle Regioni in Italia in cui farmaci cannabinoidi possono essere messi a carico del Servizio sanitario regionale quando la terapia avendo viene iniziata in ospedale
Il Consiglio regionale anche previsto anche costituito un fondo apposito di cinquanta mila euro all'anno dunque basterebbe che uno specialista ospedaliero avviasse la terapia in una struttura pubblica autorizzasse poi la sua prosecuzione a casa
è semplice e addirittura banale eppure per ora Fabrizio Pellegrini e resta in carcere quindi la domanda è perché possibile che non ci sia un medico o un giudice a Chieti che senso ha questa sofferenza inutile e assurda quanto deve durare ancora questa sofferenza ecco fino a quando esisteranno casi come quello di Fabrizio Pellegrini
Fino a quando saremo costretti a porsi queste domande fino a quando le carceri saranno piene di consumatori e non di narcotrafficanti fino a quando
Le forze dell'ordine malgrado gli sforzi malgrado tutto il personale i mezzi messi in capo riusciranno intercettare meno del dieci per cento
Delle sostanze illegali che circolano ecco tutte le chiacchere del dottor Gratteri di quelli dei proibizionista e come lui ecco resteranno quello che sono delle chiacchiere che però provocano danni molti danni e dolori e sofferenze inutili
Ci risentiamo inondare tredici con notizie l'antiproibizionista un saluto da Roberto spagnoli