Il caso Assange e il dopo Sanremo: intervista a Fiorella Mannoia

Radio radicale siamo con Fiorella Mannoia qui a Montecitorio per un'iniziativa sul Giuliana Sasha volevo chiederle perché lei sostiene le i diritti e il la libertà di Julian Assange
E come trova l'atteggiamento che c'è nei confronti di questo di quest'uomo che è perseguitato da Daniel costretto insomma in una situazione particolarmente difficile
Mi dispiace che tutto questo succeda nel silenzio generale
Perché non mi pare che si muove si alzino poche voci e in il a sostegno di assaggi
La liberazione di Assange non è soltanto una una cosa umana cioè non è soltanto un'iniziativa i diritti umani perché quest'uomo sta lì dentro da non vede la luce non vedere le sue figlie del se sa quanto tempo ma ne vale di tutti noi per la per la libertà di stampa per la libertà di informare
Per cui credo che sia
Un atto umano
Poterlo liberare
Perché l'estradizione negli Stati Uniti insomma sappiamo
Come vanno a finire per cui ci battiamo affinché venga
Chiediamo una grazia cioè cerchiamo cerchiamo battendo per cercare di farlo uscire soprattutto di non estradare
Questo mi dispiace perché c'è un silenzio intorno a questa faccenda che
è incomprensibile lei pensa che l'Italia dovrebbe esporsi ma io penso di sì
Io credo di sì
Penso anche
Al giornalismo e giornalisti credo che debbano debbano dire qualcosa
Che se non si parli se non se ne parli proprio per niente che non si dica una sola parola mi stupisce e mi addolora center lei
Ha vissuto i giorni del festival di Sanremo tarda protagonista ci sono state tante polemiche per quello che hanno detto alcuni cantanti insomma ci sono state manifestazioni in alcune sedi della RAI anche minacce nei confronti del delle se direttore generale della RAI allora che cosa sta succedendo lei riporterebbe tutti a una diciamo a ma una maggiore pacatezza rispetto a quello che assume che è successo alle polemiche sulla sulla censura sulla presunta censura che c'è stata da parte della della RAI cosa direbbe per riportare un po'più di calma
Innanzitutto mi dissocio dalle minacce perché di qualsiasi tipo a qualsiasi persona non credo che sia la strada giusta per un dialogo
Manifestare è lecito io non so adesso non ero lì per stabilire se la reazione era stata provocata o se è stata deliberata da io questo non lo so non c'ero per cui credo che comunque
Dinacci are le persone
è sempre una cosa riprovevole bene mi dissocio da queste non mi dissocio da quello che è successo sul palco perché ogni artista è libero di dire quello che vuole
Che siamo in un Paese libero
Non mi pare che abbia insultato nessuno non mi pare che abbia minacciato nessuno
Mi pare che abbia detto quello che pensava di un soffitto che sta sotto gli occhi di tutti ma lei sarebbe d'accordo con Galli Como o con quello che ha detto che si tratta di un di un genocidio oppure disquisendo sulle parole
La vogliamo chiamare carneficina lo vogliamo chiamare genocidio lo vogliamo come lo vogliamo chiamare vogliamo chiamare quando un popolo viene costretto in un'area senza scampo di uscita
Quando si si bloccano gli Alma aiuti umanitari quando gli si sta toglie la l'acqua la luce nella le comunicazioni che si bombarda libiche talmente decidete voi come lo volete chiamare a me non mi interessa l'ultima cosa nessuno ha ricordato però il sette ottobre Man sette ottobre va ricordato accerto che va ricordato ci mancherebbe altro
Noi abbiamo siamo stanziamo abbiamo avuto un sussulto di di rabbia di commozione di degno vergogna
Tutto quello che che è successo quel giorno è una cosa che non non maggio specificazioni
Ma neanche a giustificazione variazioni questo grazie per la Mannoia