Giorgio Napolitano. Dirigente politico, uomo delle istituzioni, Presidente della Repubblica - prima giornata

Tutti i presenti
Si vota
Due giorni dedicata a Giorgio Napolitano
Iniziamo subito i nostri lavori perdendo però la senatore centinaio
Che come padrone di casa a titolo assoluta ci per primo
Signor Presidente la Repubblica professor Giulio Napolitano onorevole relatori gentili ospiti autorità onore per me introdurre questo incontro dedicato alla figura del Presidente Giorgio Napolitano a cento anni dalla nascita
L'onore soprattutto per il Senato della Repubblica che oggi rappresento
Sono lieto di poter condividere ricordo del Presidente Napolitano alla presenza del Presidente della Repubblica
E di tante personalità illustri insieme alle quali poter ripercorrere durante i lavori di queste due giornate una storia istituzionale che parte da lontano e che questa potrà fornire suggestioni dieci punti di riflessione
Dirigente politico uomo delle istituzioni Presidente della Repubblica
In ciascuna di queste espressioni era chiusa la figura di un uomo che ha rappresentato un riferimento per la storia della nostra nazione l'uomo del servizio reso al mio stato per lo Stato
Fin da giovanissimo l'attività parlamentare e politica sono state al centro del suo impegno quotidiano rivolto principalmente all'attuazione dei valori fondanti della Costituzione
Giorgio Napolitano ha sempre cercato con la sua condotta di tenere un profilo alto proteggere e valorizzare le istituzioni e renderle capaci di rispondere ai cambiamenti profondi subiti dalla società in questi ultimi decenni su ogni versante della vita economica sociale e civile del Paese
Alla persona e all'uomo di Stato non possono non essere riconosciute doti umane e politica che hanno sempre camminato di pari passo con senso di responsabilità grande cultura e coraggio
Infatti va dato atto che il Presidente Napolitano ha compiuto scelte importanti spesso difficili rivelando in ogni passaggio una grande forza interiore la stessa forza che lo guidato fino agli ultimi giorni la sua dignità
Non è mio compito passare in rassegna le diverse fasi della vita di Giorgio Napolitano e il suo ruolo nella storia nazionale
Mi daranno ampio autorevole contributo gli interventi che seguiranno con la consapevolezza che queste giornate di approfondimento sapranno richiamare sì non Giorgio Napolitano offrendo a tutti noi e alle future generazioni e vorrei dichiarazione se sottolinearlo le future generazioni una figura da studiare e a cui guardare con coppia guardare per l'attenzione e l'impegno per il bene pubblico e la coerenza intellettuale
Grazie
Prende la parola ora il sindaco di Roma
Roberto Gualtieri com'è noto
Signor presidente della Repubblica
Vicepresidente del Senato autorità
E per me
Faber un onore portare il saluto di Roma Capitale a questo
Importante convegno
Dedicato
Ha una grandissima personalità
Della democrazia italiana
Lo statista l'esponente primo piano della sinistra europea
La figura che ha dato tantissimo alla nostra repubblica
Come Giorgio Napolitano nell'anniversario dei cento anni dalla sua nascita
Vorrei anche rivolgere un pensiero affettuoso ai familiari
Il Presidente Napolitano è un ringraziamento e promotori del convegno i tanti rappresentanti delle istituzioni e gli studiosi oggi presente in che contribuiranno iniziare ad eliminare un profilo storico
Di Giorgio Napolitano credo sia importante che a una figura motore Napolitano
Si è dedicato primo perché penso questo per da una stagione di studi un convegno in cui studiosi di varie discipline
Ci aiutino a ripercorrere profilo il ruolo l'importanza contributo
Di una personalità che per un periodo di tempo così lungo in funzioni così importanti a
Svolto una funzione di protagonista nella vita
Del nostro Paese
Quella anche
Dell'Europa
E una partecipazione così numerosa è la migliore testimonianza dell'eccezionale eredità che Napolitano ci ha lasciato
Un patrimonio politico fatto di rigore morale di passione civile di amore per le istituzioni democratiche io quindi ringraziare da Fondazione
Dell'associazione Giorgio Napolitano
La Fondazione Istituto Gramsci l'istituto studi Scola storici vedere per i loro lavoro per questo convegno e per
Gli studi che sono certo da oggi inizieranno su tanti fronti in tante discipline in tanti ambiti storici e tematici a svilupparsi
Per una vita intera Giorgio Napolitano ha messo al servizio della democrazia italiana ed europea
La sua straordinaria
Intelligenza il suo rigore morale
Il suo spirito civico la sua sensibilità sociale e democratica
La sua libertà intellettuale una delle caratteristiche che lo contraddistingue
Che esercitò nella sua attività parlamentare in Italia in Europa o nelle funzioni i governi istituzionali che ha rappresentato
E che deve molto credo anche la sua formazione culturale al suo costante rapporto con il mondo della cultura
è uno dei tratti distintivi del suo
Pensiero e penso sono contento questo sia uno dei temi che verranno approfonditi che il suo rapporto profondo colmo in quel mondo la cultura costituisce una dimensione molto
L'importante
Che è opportuno approfondire e richiamare
Napolitano è stato un esponente di punta di quella giovane generazione intellettuali
Informazione
Storici sta conosce crociana e poi gramsciana che Palmiro Togliatti seppe insediare alla guida del partito nuovo affianco dei dirigenti di estrazione operaia fu allievo prediletto di Giorgio Amendola meridionalista convinto e fu tra i protagonisti in quella lunga stagione di lotte sociali civili democratici che contribuirono ad ancorare il profilo il partito peculiare come il PC sulla difesa e l'attuazione della Costituzione
Successivamente fui tra i più convinti e coerenti animatori del travagliato incompiuto processo di trasformazione del PC
In una Grande partito di governo parte integrante della sinistra europea come recitò
Una frase che Lou colle inserire a un certo punto in un documento congressuale
E il suo ruolo fianco di Enrico Berlinguer negli anni stagione della solidarietà nazionale poi nel tentativo di compromesso storico fu importantissimo
Così pure come il suo
Ruolo negli anni successivi una stagione complessa e travagliata in cui tentativo di fare evolvere il partito verso una moderno protagonista da tenersi dell'alternanza
Non riuscì ma riuscì però il tentativo di diciamo così fare evolvere quel pezzo importante della storia politica del Paese
E l'embrione di una nuova forza socialista democratica che finalmente si è poi compiuti compiere il suo approdo europeo
Tutto questo Napolitano portò il suo straordinario rigore la sua capacità di studio che applicò attenni molto diversi sempre con straordinaria capacità comprendere di conoscere di approfondire e di indicare strade basate sempre sulla
Loro
Capacità di offrire risposte ai problemi che si trova davanti i problemi Enterprise dei problemi delle masse lavoratrici problemi di una società che si trasformava problemi di un Paese che cercava di
Diventare un protagonista della nuova Europa tutto questo suo rigore si è sempre accompagnato in una straordinaria
Libertà culturale in un grande amore
Per cinema il teatro la musica la letteratura arricchito di frequentazioni con grandi Artisti scrittori intellettuali che contribuirono non poco penso dalla sua capacità di rinnovare sempre in una grande continuità di valori e di principi il suo pensiero e di saper adattare le forme del suo contributo alle mutevoli condizioni
Politiche economiche sociali culturali del nostro paese
Del bellissimo libero del figlio Giulio mondo sulle spalle si raccontano tanti episodi
Nella stagione magari meno conosciuta rispetto ad altri in cui fu responsabile del lavoro culturale
Del PC e strinse amicizie intense con alcuni tra i più importanti rappresentanti di una straordinaria fase di fermento culturale del Paese da Pasolini a Guttuso da stelle a Pollini
Tutto questo contribuì alla a a rafforzare la sua apertura la sua capacità di visione e di analisi che si esprimeva attraverso il ben noto
E l'occhio affilato quella precisione linguistica assoluta quella rara capacità di andare sempre dritto al cuore dei problemi
Non si trattava solo di uno stile ma di una vera e propria forma mentis sempre orientata alla concretezza e all'essenziale
Ho avuto come tanti altri
Perché sono qui il privilegio di ricevere nel corso degli anni da questa straordinaria personalità tanti motivi di riflessione tanto stimoli
Allo studio
Dei problemi tanta nel anche lezioni relativi a un tema che in misura crescente divenne dice uno dei dei dei centri più importanti del pensiero e dell'azione giorno Politano
Il processo di integrazione europea il futuro dell'Europa la capacità dell'Italia di essere pienamente motore propulsore del processo di integrazione che per lui non era una scelta ideologica ma un orizzonte politico una necessità storica
Ancora più stringente dei momenti più difficili
Ricordo per esempio riflessioni di straordinaria chiarezza
E profondità durante gli anni drammatici della crisi del debito sovrano in cui era chiaro per Napolitano la necessità congiunta non solo di rafforzare gli strumenti il governo dell'economia da parte dell'unione ma anche quella di rafforzare le istituzioni comunitarie e il legame democratico tra Parlamento europeo cittadini temi quanto mai attuali al centro della sua riflessione vi era i diari in Europa che diventasse sempre più uno spazio politico basato su una forte legittimazione democratica e anche di una europeizzazione dei partiti su questo su un discorso molto importante a Venezia quindi tenne
Dentro questa visione questa visione affondava le sue radici in un rispetto sacrale per il ruolo dei parlamenti per la cultura parlamentare che Napolitano maturo da giovane
Nel suo lavoro dal Parlamento nel processo di ricostruzione democratica evitare lo può dopoguerra questa
L'importanza della istituzione parlamentare è sempre stato per Luís un punto di riferimento
E una bussola anche negli anni cui svolse le funzioni di garanzia come presidente la cambi e poi nella straordinariamente ricca intensa stagione della presidenza della Repubblica gli unitari Ask
Ossa da scontri tra poteri dello Stato e tumultuosi rivolgimenti politici
E quindi una lezione importante anche tra le tante Napolitano sfilaccia anche oggi quella della centralità della Democrazia rappresentativa dell'autonomia l'indipendenza e l'equilibrio dei vari organi e poteri dello Stato
Insomma quella di Napolitano una storia importantissima
Che non riguarda solo il passato ma parla al nostro presente
E soprattutto al nostro futuro e oggi più che mai ci chiede di mantenere vivo un impegno costante per la democrazia in Italia e per l'Europa valori che dobbiamo continuare a coltivare facendo ne morirà
Viva di una personalità come quella di Giorgio Napolitano che ha contribuito a costruire rafforzarli con intelligenza rigore e passione
Per l'introduzione dei nostri lavori parlare ora Walter Veltroni
Signor Presidente della Repubblica esterno e nella Fondazione Giorgio Napolitano agli organizzatori di questo convegno cioè la Fondazione grandi ciclisti tutto italiano per gli studi storici sensibilità così ovviamente nella famiglia di Napolitano che è rappresentata da Giulio Giovanni soffia un grande dove la sua presenza nel centesimo anniversario della nascita del suo immediato predecessore
Ci proponiamo in questo convegno per il quale ringrazio gli oratori e tutti voi ospiti di avviare una riflessione sul contributo che Napolitano ha dato lungo tutto il corso di una vita al nostro Paese
La stessa finalità è racchiusa nel volume di ricordi e di riflessioni pubblicato per i tipi del Senato che attraverso il vicepresidente centinaio vogliamo ringrazia
Viviamo un tempo vorace che ha fatto della velocità un modo esaustivo di vivere e di pensare di esprimersi
E avvertiamo tutti il rischio che l'unica memoria che ormai si pensa possa essere utile sia quella dei conti
La memoria umana che sa essere invece selettiva e può essere collettiva consente di non perdere quella tridimensionalità della vita passato presente e futuro che sola orrenda ne è consapevole può renderci consapevoli del nostro cammino
Giorgio Napolitano è stato un uomo del secolo breve del Novecento carico di tragedie e di speranze di incubi Edison
Nasce a Napoli nel mille novecentoventicinque quando da poco il fascismo attraverso agghiacciante discorso con cui il cammino del fascismo stesso diventato presidente del Consiglio aveva rivendicato il Parlamento la responsabilità politica e morale dell'assassinio di uno dei più lucidi leaders dell'opposizione Giacomo Matteotti
Cresciuto sotto la dittatura Giorgio Napolitano figlio di una famiglia liberale d'altra parte come Giorgio Amendola matura presto una solida coscienza antifascista e aderisce al Partito Comunista Italiano quel partito che partecipando alla Resistenza poi collaborando all'affermazione della Repubblica alla scrittura della Costituzione
Decise di partecipare pienamente al gioco democratico anche dopo la fine dell'esperienza di governo comune con le altre forze dell'antifascismo
Ci sono delle linee-guida del pensiero Giorgio Napolitano quelle che qui discuteremo
Non sono ovviamente le linee rette non lo possono ma sono idee valori sensibilità culturali immerse nella materia incandescente del Novecento
Sono fatte di intuizioni ed errori sono fatte di ricerca e di onesta riflessione
Tutto vissuto nel fuoco del costante mutamento che ha accompagnato quei decenni racchiuse tra la liberazione dell'Italia dal fascismo e la caduta del muro di Berlino forse la vera conclusione del ventesimo secolo
Voglio fare solo un esempio la nettezza persino il dolore intellettuale atteggiamento frequente in chi pensa con la quale Napolitano rivisitò criticamente né tra i primi il terribile errore compiuto dal Pci nel cinquantasei
Di fronte ai fatti d'Ungheria quando si fece prevalere la visione ideologica Ferrer nella guerra fredda sulla libertà e i diritti di un popolo
Il tragico errore cinquantasei impedì anche la formazione di quella sinistra riformista di massa che è sempre stata nessun litigio
Il futuro della sua vita in fondo dalla sua vita dirigente politico delle sue idee di riformista idee che ha sostenuto apertamente nel suo partito anche quando questo era difficile
Potrei dire che non c'è stata la svolta del partito al quale aderiva
Coraggiosamente accelerate durante la segreteria di Berlinguer che Napolitano non abbia attivamente sostenuto dalla posizione sulla NATO alla progressiva apertura con l'Unione Sovietica alla scelta del compromesso storico con l'ambizione di fare del PC una forza di governo
Per lui era un dovere culturale prima ancora che politico
Combattere ogni cedimento al fascino del settarismo all'arroccamento identitario al fastidio per il dialogo e all'incontro con le altre culture e le altre forze politiche settarismo prima e populismo poi sono stati quanto di più in visione alla cultura politica Giorgio Napolitano
Napolitano ha creduto profondamente nell'Europa quell'Europa la quale dedicò uno dei primi atti compiuti dopo l'elezione al Quirinale
Quando andò a Ventotene per rendere omaggio ad Altiero Spinelli nel ventesimo anniversario della sua scomparsa
Quando lui dopo la caduta del governo Prodi aveva deciso di ritirarsi dall'impegno pubblico
Toccò a me convincerlo a tornare nel suo posto di battaglia e pensare che la cosa che in quel momento più avrebbe potuto essere coerente con le sue posizioni le sue idee e la sua curiosità intellettuale fosse proprio il Parlamento europeo dove in poco tempo da presidente della commissione Affari costituzionali si guadagnò il rispetto di più l'Europa e gli Stati Uniti d'Europa erano il porto al quale lui pensava dovesse approdare alla nave del dialogo quella che si era sostituita alle bombe della guerra nel rapporto tra i Paesi europei
Un percorso che oggi talvolta sembra venire percorso in retromarcia
Giorgio una persona autorevole aperta simpatica due cose che spesso vanno insieme specie in chi coltiva la passione civile e la curiosità intellettuale
Due cose che solo l'imbarbarimento dalla vita pubblica porta a considerare ormai un ossimoro
Era un uomo rigoroso infallibile nel reagire a qualsiasi improvvisazione superficialità assenza di precisione siamo credo tutti i collezionisti degli implacabili biglietti scritti un diagonale
E recapitati come una sentenza di condanna per qualsivoglia
Infine Giorgio è stato sempre un uomo delle istituzioni
Un innamorato di quella fabbrica della democrazia che è in primo luogo il Parlamento formato in un tempo in cui nelle aule si doveva entrare tutti con la camicia dello stesso colore ed era negato il diritto al libero pensiero Napolitano ha sempre lavorato per l'ascolto per il rispetto delle regole
Per evitare ogni prevaricazione dell'esecutivo sul legislativo così come per contrastare le pastoie consociative
Che facevano prevalere spesso nelle aule l'inazione il diritto al veto sulla decisione
Napolitano sapeva con Calamandrei
Che le democrazie soccombono quando sono sfiancati e dall'instabilità di governo dalla fragilità dei processi di determinazione di una volontà politica dall'asfissia della capacità di rispondere con trasparente rapidità ai bisogni della popolazione
Rivendicava uso la sua espressione il tempo della maturità per la democrazia dell'alternanza
Infastidito dallo scontro politico fondato esclusivamente sulla demonizzazione dell'altro
Sollecitava la politica incamminarsi nelle praterie delle proposte dei programmi e dei valori piuttosto che attestarsi in montagna la mente in ciò che non siamo e ciò che non vogliamo
Amava da innamorato di una nobile arte della politica una citazione Thomas Mann è questa
La politica racchiude in sé molta durezza necessità
Amoralità molti calcoli di convenienza ma non potrà mai spogliarsi del tutto dalla sua componente ideale spirituale mai rinnegare completamente la parte etica e umanamente rispettabile della sua natura
La sua ultima quasi drammatica sia era proprio per il destino della politica che sentiva Inari diversi e ancora di più per l'affermarsi nel logoramento della vita democratica di nuove forme di potere autocratico
Da Presidente della Repubblica favorito con le celebrazioni del centocinquantesimo dell'unità nazionale quel sano spirito patriottico che ben si salda con la coscienza europeista e quando necessario
Ma lo sanno alcuni dei testimoni ha preso decisioni difficili e coraggiose sempre nell'interesse della nazione vede la governabilità
Signor Presidente della Repubblica non ho bisogno di dire al quanto Giorgio Napolitano la stima se e quanto fu felice della sua elezione
Era convinto che lei forse per la sua storia politica la sua cultura istituzionale e anche il suo tratto personale la figura giusta per unire il Paese e così è stato in questo tempo difficile e di questo tutti noi la ringraziamo da italiani
Con l'ago e il filo Carlo Azeglio Ciampi Giorgio Napolitano e Sergio Mattarella
Hanno ricucito costantemente l'Italia dai suoi strappi sociali e politici hanno difeso il senso ultimo dell'istituzione il bene pubblico hanno dimostrato cosa voglia essere cosa voglia dire essere attivamente superba
E noi intendiamo ricordare Giorgio Napolitano esattamente così
Come un uomo di radicato e sincere convinzioni politiche
Innamorato dell'Europa
E capace di essere al vertice delle istituzioni un uomo di tutti proprio di tutti gli italiani
Viene garanzie Walter Veltroni diamo inizio perciò alla prima sessione del nostro convegno dedicata a Giorgio Napolitano dirigente del partito
Nell'iniziarla datemi solo trenta secondi per esporgli la domanda che da tempo io ho nella testa
Perché devo soprattutto a Ugo Sposetti sì ho esplicitato a me spesso una volta che lui mi ha chiesto di ricordare Togliatti a Genova alcuni anni fa
Quel fatidico cinquantasei quando fu commesso un tragico errore come ricordava Walter alcuni uscirono e io ho fatto politica dopo con loro
Da Antonio Giolitti a Luciano Cafagna
Altri restarono
Sbagliarono
Fu soltanto un errore
Ecco io questa domanda dentro di me
Ne ho discusso qualche volta con Alfredo Reichlin
E i cui ultimi anni io ho condiviso molte riflessioni
Beh si era costituita una famiglia politica di grosso dei in quegli anni il piccino aveva sostituito il PCI anche nel Rete territoriale di rappresentanza
Comunque sia il mito sovietico era diventato una parte difficilmente viste ricavabile dell'identità collettiva del popolo comunista
Che si riconosceva in questa sua ideologia in questa sua visione anche grazie a Mosca al mito di Mosca
Sì tutti se ne fossero andati che ne sarebbe stato di questa famiglia
Quale svolgimento
Dispersivo avrebbe avuto la storia della sinistra successiva
La storia della sinistra successiva avrebbe pagato un prezzo alto al divisione in visita nel perdurare delle grandi riforme Sky tuttavia chi dirigeva il partito nel cinquantasei sapeva perfettamente che il futuro sarebbe stato far cancellare quel mito e fare re inserire pienamente quella famiglia politica nella democrazia parlamentare nell'Occidente in Europa non sapevano lo sapeva Togliatti
Lo aveva deciso ogni alta
Il terzetto dei padroni allora del mondo l'Italia era di qua non avrebbe potuto andare di là e i primi a non volerlo erano coloro che a Mosca governavano il mondo comunista Togliatti rientrò in Italia con questo mandato
Il partito nuovo che ha voleva costruire il nuovo sarebbe stato non solo perché avrebbero sostituito il
Manipolo di rivoluzionari in cui principalmente consisteva l'identità del partito durante il fascismo ma nuovo perché avrebbe dovuto entrare nella democrazia parlamentare incanalare sì lungo i canali della sinistra occidentale
Giorgio Napolitano restò avendo questo in testa
E identificò come suo compito lì dentro quello di battersi senza mai equivoci anche rischiando la minoranza cosa che più volte ha rischiato perché nel tempo il passaggio non è stato sempre un passaggio condiviso e con lo stesso Berlinguer ha avuto vedute diverso e sui sui modi per realizzarlo
Certo silente che alla fine della sua vita quel partito era entrato nella democrazia parlamentare era entrato nella famiglia socialista europea
Era è entrato nella cultura dell'Occidente
E accaduto forse troppo tardi se fosse accaduto prima la storia della sinistra italiana la mia storia
La storia degli anni che io ho vissuto sarebbe stata diversa ma ecco io che ho vissuto la stagione politica della mia vita accanto a coloro che uscirono in quel tragico cinquantasei ho anche la responsabilità di dire che chi restò non non necessariamente fece male forse da quel punto di vista contribuì non poco
A realizzare finalità positive detto questo
Con decisione tutta presidenziale di questa presidenza autorizzo i relatori a parlare da seduti perché si trovano più a loro agio e do la parola a Michele Ciliberto
Mi propongo in questa relazione di rispondere a tre domande
Perché Giorgio Napolitano aderisce al Partito Comunista
Quanto incidono in questa sua decisione alla lezione politica di Palmiro Togliatti
E la visione della storia nazionale e della funzione del Partito Comunista Italiano
Proposta nella relazione di Togliatti al quinto congresso del Partito Comunista Italiano che si tende dal dicembre del quarantacinque al gennaio del quarantasei
Infine vorrei cercare di rispondere a questa terza domanda quanto conta nella sua esperienza umana e intellettuale e politica il rapporto con Benedetto Croce
L'adesione al Partito comunista questa è la prima risposta a mio giudizio è una scienza tutta è solamente politica non ideologica
Generato a sua volta da una rivolta di ordine morale di fronte alla situazione napoletane meridionale negli anni della sua giovinezza
Napolitano credo si sarebbe riconosciuti in alcune battute di Ranuccio Bianchi Bandinelli un intellettuale un uomo al quale fu legatissimo
La mia adesione così Bandinelli schiva Napolitano era ed è tutta politica
E non un fatto intimo elettoralistico politica dunque non ideologia manganelli nasce nel mille novecento ma il suo giudizio vale anche ci tornerò per la generazione degli anni Venti
Molti dei giovani che scelgono di impegnarsi fra lo scoppio della guerra e la fine del fascismo diventano comunisti cioè si iscrivono al pc senza essere marxisti
La saldatura fra comunismo e marxismo avviene più tardi in chiave storici un determinato storicismo attraverso l'opera di Gramsci
Dicendo questo non voglio naturalmente sosto nere che Napolitano non conoscesse testi di Marx di Lenno anche di Stalin Licitra
E cento da giovane aveva letto Labriola lo dice nell'edizione approntato da Croce nel trentotto
Ma significativo che quando Emilio Sereni gli suggerì di fare la tesi sull'accumulazione primitiva nel Mezzogiorno d'Italia nel solco del Capitolo settimo
Del primo libro del Capitale di Marx egli si sia subito ritratto
Abbia scelto invece come argomenta il mancato sviluppo industriale del Mezzogiorno dopo l'Unità
E la legge speciale per il Napoli del mille novecentoquattro in questa decisione veniamo alla seconda domanda fu certamente decisiva la figura di Togliatti
Come del resto Napolitano ebbe modo di ricordate parlando della sua come di una formazione integralmente togliattiana
La stessa sottolineo che è stata di alti dirigenti di primo piano del PC negli anni Venti del secolo scorso tutti arrivati alla politica tra gli anni della guerra e la fine del fascismo Berlinguer del ventidue Reichlin del venticinque Macaluso del ventiquattro Chiaromonte del ventiquattro è una generazione alla quale appartengono anche dirigenti nati pochi anni prima ma anche essi profondamente legate alla lezione di Togliatti come ad esempio Paolo Bufalini
Per Napolitano quando sceglie di diventare un giovane dirigente del partito nuovo il PC alla forza in grado con la politica di Togliatti di assicurare un rinnovamento radicale dell'Italia
E in modo particolare del Mezzogiorno ed è così scrive il Partito della Libertà e della democrazia
Sarebbe però sbagliato io credo pensare che questa generazione togliattiana non avesse differenze al suo interno anzi è importante cominciare a individuarla andando oltre l'opacità dell'unanimismo
Napolitano ad esempio non ha mai avuto un rapporto di particolare adesione all'Unione Sovietica al comunismo sovietico ma il problema è più diffondere riguarda proprio il rapporto di quella generazione contro gli altri
Napolitano non è Berlinguer
Da cui ha diverso e per molti aspetti
Una volta Emanuele Macaluso intelligenza politica finissima disse che Berlinguer era stato scelto come segretario del partito perché era il più togliattiano di tutti noi
E lo stesso Napolitano riferendosi ai motivi che l'avevano portato a sostenere Berlinguer alla segreteria del partito
Sottolinea l'importanza della sua cito integrazione da lungo tempo nel gruppo dirigente togliattiano del PC
Di cui avrebbe potuto impersonale dice la continuità
Napolitano sa qui a mio giudizio la differenza con Berlinguer e dentro e fuori questa continuità per una pluralità di motivi connessi anche ai caratteri propri della sua formazione intellettuale civile e Poli
Napolitano lo disse sempre fu a favore della politica della solidarietà democratica
E al compromesso politico su cui era fondato quando si legge Napolitano bisogna stare attentissimi all'esigo che rustico perché attentissimo lui alle parole che utilizza compromessa dice politico non storico
Politica della solidarietà alla quale aderì pienamente proprio perché si riconosceva nella persistente attualità della politica togliattiana del quarantaquattro quarantasette della quale poi indicherà acutamente il limite
Riflettendo sui motivi che avevano condotto alla figlia della solidarietà democratica
Motivi che si intrecciavano da un lato al problema della sopravvivenza del Partito socialista dall'altra la prospettiva di una dialettica di alternanza nella guida del Paese
Quella politica dice non poteva reggere oltre un certo limite
Non poteva reggere un'ipotesi di collaborazione per il governo del Paese
Che riproducesse in qualche modo il precedente dell'unità nazionale negli anni quarantaquattro quarantasette e che risultasse imperniata sull'accordo tra pc e dici
Sono riflessione che svolge e che chiarisce col tempo quando però Berlinguer chiusa l'esperienza della società solidarietà democratica e in questo fu decisivo l'assassinio di Aldo Moro
L'interlocutore fondamentale della sua politica
Quando Berlinguer lancio il partito nuovo l'alternativa democratica la questione morale la diversità comunista mantenendo ferma la concezione del PC come partito di lotta per il socialismo Napolitano allora si distaccò
Dal segretario del partito
E lo fece proprio in nome della concezione della politica appreso da Togliatti
In effetti si è detto comunque le scelte Berlinguer imboccava una sassata rispetto all'eredità togliattiana del quarantaquattro quarantasette
Disputò cava il partito su un altro terreno
E davanti pizza spazio anche nella guida del partita personalità
Che nel Togliatti ISMU e nel tipo di storia cinismo che ne era stato il fondamento teorico non si era mai pienamente riconosciuto faccio solo il nome di Aldo Tortorella che vedeva da altra scuola da Milano da Banfi si era laureato spinotto
Fu un mutamento importante nel vertice del partito ma coerente con la nuova politica avviato dal segretario del partito comunista
In quel passaggio cruciale Napolitano resto più di Berlinguer la kora ancorato a quello che era stata la concezione della politica di Togliatti
Cioè spesso a molti esponenti della generazione degli anni Venti al di là delle specifiche e iniziative politiche e ne trasse le conseguenze sul piano delle scelte strategiche non fu il solo
Basta pensare di faccio il suo nome a un dirigente di primissimo piano come Paolo Bufalini
Ma Napolitano non rivendica questo in modo esplicito nell'articolo sull'Unità del ventuno agosto dell'ottantuno nel quale sostiene che occorre saper procedere secondo il metodo che Togliatti sia insegnano
Citando una coppia tipica di grammi ci si potrebbe dire per comprendere il carattere il senso delle sue prospettive che Berlinguer con la politica dell'alternativa democratica
E il nuovo partito nuovo volesse passare dalla quella sì ha detto di movimento alla guerra di posizione
Ma le prospettive che quella scelta generava
E anche le parole d'ordine in cui sfociava per Napolitano erano sintetizzabile e lo fece con un termine secco è una ritirata del partito dell'esercito negli accampamenti
In altre parole e il declino dell'iniziativa politica anzi della politica riprendendo l'ha battuto di Macaluso a in quel passaggio cruciale il più togliattiano e di tutti fu Napolitano
Quando si parla di Napolitano occorre però guardare oltre il cerchio togliattiano
Non bisogna mai dimenticare la importanza decisiva che Beverly Giorgio Amendola il quale dice mi avrebbe più profondamente di ogni altro influenzato nella mia formazione nella vita politica
Ma entrano in relazione con Giorgio Amendola Cigna me significava prendere contatto con un intero mondo
Che non rimase senza eco nella formazione della personalità di Napolitano
E che con gli anni ho penso sarebbe risalito alla luce contribuendo anche alla sua evoluzione del titolo dell'autobiografia dal pc al socialismo europeo
Giorgia Mentor significava Giovanni Amendola la direzione con Papini dell'anima la direzione del mondo significava la pubblicazione del Manifesto degli intellettuali antifascisti significava l'Aventino
Attraversamento l'arrivare a Napolitano motivi ed elementi della riforma intellettuale e morale operata da Croce nella cultura italiana
Nei primi anni del secolo senza peraltro che Napolitano condivida quello che talvolta gli appare una coloritura moralistiche forse ideologica di Amendola che fu anche l'ha ricordato il tramite per la conoscenza per Luis fondamentale di Piero Sraffa
Nella formazione di Napolitano voglio dire questo agiscono dunque molteplici motivi ed esperienza e anche tratti originari di matrice liberale
Per approfondire il suo rapporto con Togliatti e in modo specifico in cui Napolitano interpreterà
La sua lezione aveva sollecitato l'importanza che ebbe per Luigi la relazione ha presentato da Togliatti al quinto congresso del PCC con cui venne rifondato il termine di Napolitano il vecchio partito comunista d'Italia
Fu importante per una serie di motivo che vengono non vengono mai meno anche Napolitano la visione complessiva della storia italiana
Il modo in cui vengono inseriti immessi in ruolo storico del PC interpretata e questo è un altro elemento che contraddistingue tutta quella generazione degli anni Venti Lightning Macaluso
Interpretato il PC come una funzione della nazione
Un partito esista finché riesce a svolgere una funzione nazionale facendo coincidere l'interesse delle forze del Paese questo è il punto centrale con quello te la nazione le forze che rappresenta con quella della nazione in cui opera un partito tramonta quando non riesce più a svolgere questo ruolo
In tale prospettiva accanto alla relazione del quinto congresso e ai discorsi alla Costituente va ricordato l'Inter
Vento di Togliatti alla commissione culturale del partito del cinquantadue nel quale sono delineate in maniera netta le linee strategiche del Partito comunista in sede politica e culturale cosa diciotto mila
Via i rischi è importante ma a noi interessa De Santis recando offre importante ma non interessa Labriola
è questa visione della storia nazionale
E dell'Italia meridionale anche con i suoi limiti ma anche con i suoi grande intellettuale che fatta proprio da Napolitano e che anche alla base del lavoro che svolgerà come responsabile della commissione cultura del PC
Ma l'incidenza detto gli atti più che in punti specifici riguarda l'idea della politica impegnata nella lotta al massimalismo Alzetta lì all'attesissimo e soprattutto al settarismo
La critica continua costante nei confronti delle posizioni settaria è un punto centrale della concezione della politica che Napolitano e tutta la sua generazione condivide conto gli atti
Il rifiuto del settarismo è stato un perno essenziale della cultura politica del comunismo italiano qual era stato costruito acconsentì dura battaglia da Antonio Gramsci fin da quando aveva assunto la segreteria del partito
Sono stati di errori di settarismo e schematismo a favorire la vittoria del fascismo
E questo vale sia per il passato che per il presente
La politica riesce Togliatti parlando di Gramsci è il termine dell'esperienza umana
E il giovane Togliatti tra Politano condivide questa convinzione ma non è e questo è un altro elemento che lo differenzia da Togliatti non è Totus politico
Come dice Colosio riferendosi sia Togliatti che a Gramsci e anche qui contano le differenze generazionali
Togliatti è del mille ottocentonovantatré Napolitano del mille novecentoventicinque uno dei problemi del Pci fu proprio quello di mettere in rapporto unificandole l'esperienza dei vecchi quadri con la generazione dei nuovi militanti fu un processo complesso difficile
In cui ebbe un peso decisivo la politica di Togliatti ma l'unità qui si da non cancellare non poteva cancellare le differenze all'interno delle vecchie generazioni che riaffiorano a lungo in vari momenti né le differenze tra le vecchie e le nuove generazioni
Che in col vol in che coinvolgevano ovviamente anche Togliatti
Napolitano viene da un mondo in parte diverso
E in questa differenza incide anche il diverso rapporto che ha rispettato gli atti con Kruscev
E attraverso Croce con la tradizione liberale rimossa dall'inizio poi recuperata in forme più aperta ed esplicite soprattutto negli ultimi anni a differenza di Napolitano torna Togliatti non ha mai avuto una particolare simpatia per conoscere arriva Croce attraverso la mediazione del Gramsci dei Quaderni non l'ha apprezzato da giovane considerandolo come dice nei testi giovanili esponendo di un mondo finito la poi combattuto in modo frontale violento del secondo dopoguerra
Mentre Togliatti ha avuto all'inizio ma non era il solo simpatia per Gentile alla sua portata come tanti della sua generazione Napolitano si muove su un'onda diverso
In acqua Lentano oltre Togliatti fin dalle origini attraverso complesse mediazioni
Anche di tipo familiare se conosce c'è la tradizione civile culturale meridionale e c'è un'eredità di matrice liberale che gli viene anche dal padre ma quale il clochard che interessa particolarmente Napolitano
Anzitutto quello della non separabili età di politica e cultura
Ma con altrettanta forza appare nella sua riflessione il corso della storia d'Europa
Che profetizza un nuovo destino del nostro continente Croce Man occorre dire
Altrettanto forte nel è la presenza della sua esperienza dell'azione politica di Croce dopo la fine del fascismo
Quando fu chiamata a svolgere funzione di primo piano luce per la salvezza della patria con insospettabile energia osserva Napolitano
E deve averlo colpito credo anche se non lo richiama ricordo in modo esplicito la meditazione di Croce sulla morte
Proposta nelle forme più alto nel soliloquio uno dei testi più intensi più profondi
Del filosofo napoletano in breve il clochard che interessa Napolitano non è quello dei grandi testi filosofici sul pensiero di Hegel sul fico
Neppure al centro della sua riflessione sono gli iscritti successive alle fino alla seconda guerra sono più affine alla sua sensibilità nei suoi interessi i frammenti di etica ad esempio quello cifra passati nel quale si cita l'invito di Goethe fiato alle trombe
Per concentrarsi sul lavoro
Con cui si inserisce con cui ciascuno si inserisce occupando il proprio posto nella storia del mondo oggi attivandoci in quello che si fa perché la personalità asse considerata è una sorta di spasimo senza consiste soprattutto lo colpisce e lo coinvolge fino a commuove non lo dice la grandezza della figura dalla personalità di Croce impegnato senza sosta ad assolvere ormai anziano i compiti ai quali si sente chiamato
E nell'elogio di questo operosità c'è certamente il vibrare di un comune sentire
Di un'affinità profonda
Nel concepire i propri doveri verso la vita e la comune umanità
Ciascuno nel posto in cui ha deciso di impegnarsi e di lottare nella vita e nel lavoro
Dalle intense parole pronunciato a Napoli nel due mila e dodici per l'inaugurazione dell'anno accademico dell'Istituto italiano di siti storici si intuisce bene che Croce per Napolitano è molto più di un incontro con un grande intellettuale
è un esempio concreto di vita
è un modello di impegno di laboriosità che era stato sempre il suo e in cui può perciò pienamente riconoscerci in scienza e coscienza
Al di là delle specifiche appartenenze politiche
La consapevolezza della serietà della vita
Dell'impegno necessarie che essa richiede giorno per dopo giorno questa il carattere più profondo della loro esperienza umana civile e intellettuale e ciò che Dini che delega dall'inizio alla fine a questo proposito faccio una considerazione finale
La scelta fatta aderente al Partito Comunista Italiano Napolitano non si pente mai
Ma individua ne sottolinea progressivamente i limiti le insufficienze le mancanze anche tragiche
Ma resta sempre fedele alla scelta di vita che aveva fatto giovanissimo
E invece ha ricordo c'era consentito per questo il ricordo personale nel settembre del due mila sedici dicessi ma quali fossero i motivi originali e profondi della sua passione politica
Che lo spingeva a continuare a intervenire nel dibattito pubblico
Anche se così mi disse il vaste multicolore arco delle attuali opposizione vorrebbe zittirmi
Non mostrando di capire neppure il senso della posizione attribuita dalla Costituzione al Presidente della Repubblica che sia cessato dalle sue funzioni e così continuando
Da dove mi viene tutto ciò tutti chiedi e hai ragione di rispondermi mi viene dall'essermi formato e dall'essermi preso le mie responsabilità del Partito Comunista Italiano
Mi è capitato di dire qualche volta che la nostalgica non è sentimento indegno se non scade in acritica idonei già mento del passato e velleitaria sua proposizione
Credo di avere in effetti nella mia autobiografia del due mila cinque
L'ha colto molti elementi di valorizzazione del nostro Caro Michele nostro comune patrimonio storico e insieme
De di costruzione di miei contributi critici e autocritici a quella grande esperienza collettiva con questa battuta la sua voce credo continua ad arrivare fino a noi ed è nostra responsabilità riusciva ad ascoltarla grazie
Solo che il tempo che poteva concederci è finito la ringraziamo ancora di essere stato con noi e anche di tante altre cose grazie buona giornata
Va bene possiamo riprendere posizione
Ora ora cerca
Fra allora tutto proprio trentasette
Allora tunisina tocca
Allora se potessi avere tutti i relatori qua intorno mi sentirei più tranquillo a Silvio dove
A Silvio eri là in fondo
La la legge ventuno elevazione nel Mar Rosso
Io ce l'ho anch'esso con Marco un privilegio Michele Didoni
Aspettiamo si sia un po'd'ordine
C'è stata in tutti i sensi
Allora vi accomodate
Sì
Va bene allora riprendiamo con la relazione di Albertina Vittoria la politica culturale
Che appunto come emerge dal libro di giugno come ho già fatto rilevare è responsabile del fatto che Giulio cioè
E quindi io posto utile va in un altro consesso al quale spero che tu risponda
Sì Napolitano fosse rimasto in maggioranza
E non l'avessero messo nella politica culturale
Forse la politica italiana avrebbe avuto chissà quali gli sviluppi maggiori io non sarebbe avvenuto al mondo
Allora che cosa è preferibile
La sinistra divisa degli anni sessanta e settanta con Giulio o una sinistra vincente senza Giulio
Sì rispondi a questo quesito la tua relazione avrà raggiunto il suo scopo per me
In grazie intanto vorrei dire che nella politica culturale per quanto come responsabile sia stato un periodo Brenner a ma Napolitano ad una grandissima importanza in particolare per due motivi che poi a affronteremo intanto per iniziare vorrei dire che Napolitano naturalmente è stato tre giovani dirigenti
Del partito nuovo di cui di Togliatti di cui Michele Ciliberto ha parlato ampiamente nella sua bellissima relazione che provenivano per l'appunto da un'esperienza culturale
E che finita la guerra l'abbandonarono per l'impegno politico il suo interessa in particolare era il teatro
Negli ultimi anni del fascismo collaborò alle riviste del gusto di Padova e di quello di Napoli con delle recinzioni
Di cronache teatrali di di teatro e fu anche ebbe anche un'esperienza di attore e di regista
Poi dopo la liberazione di Napoli nell'autunno del quarantatré quattro
Collaborò alla voce
Quotidiano del Mezzogiorno comunista socialista diretto da Mario Alicata che anche anche è stato importante è stato giustamente ampiamente riportato Giorgio Amendola ma anche lui ha avuto la sua importanza per le sue scelte come Napolitano dice sua biografia
Dopo l'iscrizione al Piccinni a novembre mi novecentoquarantacinque poi la sua attività cominciano invece ad essere accompagnata sempre più anche da quella politica prima con gli universitari comunisti poi dopo nel centro
Economico italiano per il Mezzogiorno guidato dal Emilio Sereni e Giorgio Amendola nel Fronte democratico del Mezzogiorno
Quindi fu proprio in questo contesto meridionale e in questa attività
Che con
Disse nell'intervista oggi gomma messi da parte i progetti individuali il mio fece una scelta di impegno totale
Questo il termine che usa entrando nella segreteria del partito della federazione di Napoli e a questo punto diventando un vero e proprio funzionario di partito come come era allora
E in un articolo della voce alla quale continua a collaborare ancora con
Con cronache teatrali ma come molti altri articoli anche di carattere politico in questo articolo che si intitolava si significativamente perché restiamo nel Mezzogiorno
E che ha citato Benedetta Garzarelli nel suo saggio in cui ha ricostruito questa in questa fase
Napolitano affermava
Che di fronte a quanti intellettuali avevano lasciato il Mezzogiorno per andare a lavorare al Nord era invece importante rimanere
Rimanere impegnarsi per il rinnovamento del Mezzogiorno Pella riso di costruzione diceva in questo articolo anche
Nel campo della cultura quindi è qui che avviene questo passaggio tipico di molti di quella generazione di cui parlava corto Ciliberto dalla
Cultura alla politica e con la piena immersione
Nella realtà meridionale è il titolo di un paragrafo della sua Autobiografia regno appunto divenne a a tempo pieno divenne a tempo pieno
Non non mi soffermo sulle ovviamente su sulla sua formazione su quello che è stato importante per Luigi è stato ampiamente citato Togliatti ma anche bisogna ricco ricordato anche Ciliberto
La sua poi formazione politica politiche appunto non ideologica
Fusi formoso anche per voi come quelli della sua generazione sugli scritti di Gramsci che man mano venivano pubblicati non solo al suo impegno periti dovrà anche accompagnato da gli studi di carattere di storia economica del Mezzogiorno eccetera e dalla partecipazione anche esperienze culturali ricordo o la partecipazione alla rivista
Di Napoli Cronache meridionali di cui poi a un certo punto su tre direttori insomma più avanti
Quindi insomma divenne un dirigente di primo piano del partito in questo percorso nell'ambito appunto del del mezzogiorno e poi nel sessantasei
Entrò nella direzione fu nominato coordinatore dell'ufficio politico e della segreteria insomma
Incarichi di primissima importanza
è arriviamo alla politica culturale dopo il dodicesimo congresso appunto del Piccin nel mille novecentosessantanove quando Enrico Berlinguer fu eletto vicesegretario a Napolitano venne affidata la responsabilità della sezione culturale però rimaneva comunque nell'ufficio politico
E nella segreteria
Un'esperienza nuova ha scritto che si sarebbe rivelata
Molto gratificante tra le più gratificanti anzi dice della mia vita a di partito e del mio impegno politico
è unica un incarico importante peraltro in questa fase siamo al sessantanove all'indomani della contestazione studentesca
Delle lotte operaie dei drammatici eventi della Cecoslovacchia dei contrasti all'interno dello stesso Picci con la radiazione dei dirigenti raccolti attorno alla rivista il manifesto io non credo che sia un caso che Napolitano abbia assunto quell'incarico
Anche se Caroppo alcuni ci sono molti studi su queste l'hanno ritenuto un ridimensionamento perché il suo nome era stato fatto come sappiamo è stato ricordato Koper la nomina a vice segretario assieme al nome di
Di Natta
Assieme a quello di
E invece divenne ben cinque
Perché
Questo non lo dico perché lo collego a quanto avvenne
Nella notte fra il venti e il ventuno agosto mille novecentosessantotto quando le truppe del Patto di Varsavia prossimo sposerà drammaticamente fine al nuovo corso avviato dalle Xander dopo circa
E proprio allora fu Napolitano ha convocare
L'ufficio politico e apprende le veci di Luigi Longo che non c'era come molti altri dirigenti e Longo si provava
Come capitava allora i dirigenti del partito il segretario era in vacanza a Mosca Esino una mosca stradine sovietica Yalta penso
Fu colui quindi a convocare in ufficio politico a decidere assieme agli altri dirigenti del del partito naturalmente non da solo il comunicato che venne steso e in cui si disse
E questo l'aspetto diciamo di enorme importanza che l'ufficio politico esprimeva il proprio grave dissenso e ribadiva la solidarietà
A quell'azione di rinnovamento e con portata avanti dal col Partito comunista cecoslovacco poco dopo comunicato della qualche giorno dopo della direzione ribadì questo concetto di grave dissenso aggiungendo di la riprovazione
A Napolitano ha scritto avevamo così varcato per la prima volta
Una soglia la soglia di una pubblica espressione di grave dissenso del PC dall'Unione Sovietica una dichiarazione pubblica appunto
Ed è lì infatti non si ritorna indietro
è stata una svolta sia importante per il partito comunista dico cose
Banali in qualche modo segnò inizio assegnare lento percorso di distacco e differenziazione dal modello sovietico anche se già Togliatti a Yalta naturalmente
Aveva detto cose importanti da una parte e dall'altra duramente l'avvicinamento all'Europa l'ingresso dei parlamentari
Dei delegati dei rappresentanti del PC nel Parlamento europeo eccetera e importante naturalmente per Napolitano fondamentale per il suo approvato al socialismo europeo tanto poi da divenire nel conto scorso gli anni Settanta lo ricordava con sé nella sua voce
L'ambasciatore della strategia del PC in Europa e il principale interlocutore
Dei leader socialdemocratici europei insomma era aver fatto questa aver preso questa decisione ripeto non da solo ma lui era il personaggio di riferimento sicuramente importante e io credo e che in questo senso era effettivamente la persona adatta a fare conti fare i conti è un'espressione che usa moltissimo senza in tutti gli scritti nei documenti negli interventi e anche nella l'autobiografia con i cambiamenti che stacca erano avvenuti in Italia naturalmente ma anche nei Paesi socialisti
Tra gli anni sessanta e l'inizio degli anni settanta
Io penso che Berlinguer di questo fosse CONSAP
Di questa il suo ruolo per fare propri conti per dire quali erano i temi che lui intendeva trattare come responsabili della culturale c'è una relazione al Comitato centrale del mille novecentosettanta in cui dice quali sono
Gli aspetti principali diciamo di questo lavoro
Il confronto con le diverse interpretazioni del marxismo in Italia che erano state sollecitate dalla contestazione appunto degli anni sessanta
L'analisi dei processi reali di sviluppo sia dalla Società italiana sia del capitalismo in generale
Dice sia anche delle società socialiste e qui aggiunge un inciso tra parentesi assai significativo
Per quanto riguarda quest'ultimo punto non si può trascurare il fatto che è un grande ostacolo all'espansione della nostra influenza tra gli intellettuali e i giovani
Era rappresentato dai limiti e dalle distorsioni dello sviluppo delle società socialista da parte ma dall'altro da una insufficienza conoscenza obiettiva valutazione critica di questa realtà
Che da parte nostra
A in questa relazione assieme alla battaglia per la riforma della scuola con tema centrale dell'università eccetera ribadiva il valore
Della battaglia per il momento della cultura e delle istituzioni istituzioni culturali questioni che lui tratta di tutte i documenti nelle relazioni negli interventi su critica marxista
E e rinascita e fare i conti avviare ricerche di carattere storico anche questo è un aspetto sul quale insisteva molto con un orientamento anti dogmatico e anti schematico per l'appunto
Cosa che ripeto in questo caso uno dei primi articoli scritti come responsabile su critica marxista nel sessantanove responsabile della sezione culturale
Ecco secondo me queste qui erano le parole d'ordine di Napolitano responsabile della cultura della sezione culturale
Quindi analizzare il dibattito degli anni sessanta perché il problema naturalmente era quello di capire come mai
Cioè c'era una una parte diciamo dei giovani della contestazione dei no giovani marxisti eccetera si era così allontanato non riconosceva al pc come sto
Come suo referente e da questo punto di vista
Citava e ne parla anche ampiamente nella bibliografia nella biografia nell'autobiografia il convegno che fu organizzato nel settantuno dall'Istituto Gramsci
Il marxismo italiano deve degli anni sessanta e la formazione teorico politica delle giovani generazioni che prendeva proprio esame questi aspetti ma in secondo luogo ma non secondario naturalmente studiare la storia dell'Unione Sovietica e dei Paesi socialisti comprendere appunto limiti e distorsioni che li avevano caratterizzato all'indomani di Praga
Questo se io penso diventi per Napolitano proprio l'attrice usa proprio questo termine un problema urgente e in questo senso a questo fine si impegnano per la costituzione presso l'Istituto Gramsci di una cosa un apposito gruppo di studio e su questo vorrei soffermarmi ci fu una prima riunione alla fine dello del sessantanove si diceva per avviare un lavoro collegiale di ricerca e di studio sul problema sui problemi del socialismo e dei Paesi socialisti
Il comitato direttivo del Gramsci che allora era diretto da Franco Ferri che seguito passo passo sto sostenendo fermamente questo questo impegno questa volontà di Napolitano
Votò per una la commissione che dovrà stabilire un programma questa commissione era composta da storici da Giuseppe Boffa primo autore della storia dell'Unione Sovietica
Gastone Manacorda e Rosario Villari
E diceva questo pure interessante che in cui anche in questo ambito bisogna fare un salto di qualità analogo a quello che era stato fatto era stato sempre mente compiuto cito della storia del PC
Perché effettivamente diciamo dagli anni Sessanta a cominciare
Dalla
Intensi importante attività di Paolo Spriano e la scrittura naturalmente della sua storia del PC per non parlare di altri studiosi Ernesto ragionieri eccetera e Ipc sta facendo i conti diciamo con la sua storia il suo passato
E sulla base di una ricerca si diceva in questo documento che doveva essere condotta autonomamente bisognava quindi dar vita a questo istituto che poi verrà che poi assumerà la denominazione centro di studi di documentazione su Paesi socialisti
E che forse provato dall'ufficio politico nel settantuno quindi siamo settantuno
E gli istituti italiani dovevano recuperare terreno non da poco diciamo
Sì rispetto alla sua dietologia straniera e in questo senso andarono tutti gli importanti convegni che non so elencare
Promossi al centro cito soltanto sull'Unione Sovietica sessantotto Cecoslovacchia
Cecoslovacco la riposava ritornare a bucare né che fu importantissimo allora con studiosi stranieri e così via
E da una parte appunto i convegni promossi dal dal centro rivissuti Giuliano Procacci che nel settantaquattro scrisse una storia il no non una storia su intitolato il partito nell'Unione Sovietica
E dai suoi numerosi allievi
è iniziato un filone piuttosto importanti naturalmente non possano nominare il presidente della Fondazione Gramsci qui presente il signor Ponza ed è stato tra gli allievi di Procacci che dopo un po'dopo rispetto a a ai primi insomma ha condotto una quantità importante disco ecco io dico se pensiamo alla quantità e alla qualità di ricerche
Di opere collettive che sono state svolte proprio a partire dai primi passi
Di pubblicazioni eccetera si può capire quanto allora sia stato importante l'impegno di Napolitano perché è stato l'unico dare questa questa questa spinta e la sua costante viene ripetuto ogni volta sollecitazione a riflettere su questi su quelli su questi eventi su quello che aveva caratterizzato l'Unione Sovietica e i Paesi socialisti come si chiamavano allora e non era un lavoro facile al Piccini all'interno del pc perché è questo l'ha scritto lui stesso ancora negli anni Settanta
Si opponevano antiche remore
Belle parole usate a un'analisi senza pregiudizi dell'esperienza sovietica della realtà dei Paesi socialisti lo stesso istituti anzi fatica no
Portare avanti certi discorsi rispetto ad alcuni dirigenti di altra generazione però possiamo dire qui c'è un po'la di fare
Però d'altra parte non c'erano soltanto re more perché comunque io credo che ancora allora persistevano anzi diciamo che persistono fino all'ottantanove
Convinzioni che comunque il comunismo fosse riformabile
è che in ogni caso nemmeno ai Paesi socialisti garantivano la libertà che non c'era che non c'era questo anche Napolitano lo dice Sempre nei Paesi socialisti
E pur non sottovalutando la natura
Ripristina dei diritti civili come è stato nel caso dell'espulsione
Di sorge inizi in dall'Unione Sovietica nel settantaquattro Napolitano in su in un articolo però soffermandosi proprio su questo aspetto sosteneva che il problema era domandarsi fino a che punto si fosse andati avanti in questi Paesi con quello che si era detto al ventesimo Congresso appunto del cinquantasei
Nello sforzo di arricchimento della democrazia socialista penso che fosse una domanda un po'retorica
E che comunque diceva no di esser esistenti persistevano rimanevano e qui sinodi affondavano le loro radici in una storia drammatica che aveva origini
Principale
Però altro aspetto su cui che che citano perché penso sia molto importante quanto avveniva nei regimi comunisti non interferiva con la posizione che nel frattempo i comunisti italiani avevano maturato Rispetto appunto a quella che doveva essere
La la la una futura società
Socialista perché si parlava comunque di sviluppo del socialismo e come Berlinguer ripeteva e come disse anche apertamente a Mosca
Il PPI ci elaborò punto un un discorso su un sistema che doveva essere pluralistico e democratico
A e questo qui sicuramente aiuta aiutò spinse all'emergere a posizioni nuove anche nel settore della politica culturale pure questo lo sostiene apertamente abilità a Napolitano dice sono lontani i tempi in cui si parlava com'era negli anni Cinquanta di direzione culturale no
Del partito ormai riconoscimento rispetto dell'autonomia della ricerca non potevano più essere messi in discussioni come lui disse in varie occasioni la questione dell'autonomia della ricerca realtà ma non posso dire questo
Questo discorso già alcuni studiosi insistevano lo dissero nel cinquantasei medesimo
Mi riferisco in particolare a Gastone Manacorda che fu tra quelli che pur avendo contestato Musci
Rimase nel partito in minoranza come disse Marie
Insomma sono moltissimi naturalmente i temi del lavoro della sezione culturale di cui si dovrebbe parlare parlare i rapporti di Napolitano grande uomo di cultura l'ho detto anche
Gualtieri suoi rapporti con intellettuali scrittori registi eccetera
Che sono ricordati ampiamente nella sua autobiografia e che continuamente troviamo nella documentazione sia della chiuso il PC villa Chiodi su Gramsci e peraltro io non non ho modo di parlarne adesso qui però Gregorio Sorgonà nella sua biografia di Napolitano li riprende ne parla ampiamente vorrei solo soffermarmi su un ultimo punto sul quale chiudo spera di essere tempi che è quello proprio relativo alle istituzioni culturali anche qui secondo me c'è un un passo assolutamente innovativa una spinta molto importanti studi culturali e tutela dei beni
Architettonici e ambientali
Ecco da questo punto di vista intanto Napolitano riuscì a far convocare un comitato centrale del PC nel settantacinque esclusivamente dedicata ai problemi della cultura
Il precedente era stato quello del cinquanta anziché sito cinquantadue non arriva dalla Commissione cultura ma una riunione del Comitato centrale e quindi
Un po'Giannetti prima contro gli atti compì
è in questa dimora era dedicata la battaglia ideale del al rinnovamento culturale e ci sono diciamo questioni ripeto innovative
Proprio perché Napolitano insiste sulla funzione che gli intellettuali dovevano avvenire
Nella prospettiva di uno sviluppo nuovo della società italiana
E diceva l'importanza delle attività culturali come aspetto
Di un diverso e più altro modo diventano siccome questo allora non lo aveva in questi tre anni non ha parlato nessuno cioè lui parla di valorizzazione dei beni e dei consumi culturali che poteva costituire la risposta
Alle distorsioni profonde nell'abitudine nei consumi nell'uso del tempo libero che si erano determinate tra le masse lavoratrici e popolari
Bisognava a fare in modo che le masse partecipassero alla cultura la cultura alta come poi effettivamente anche cadrà e quindi era centrale la battaglia per
La riforma delle istituzioni culturale pubbliche e per lo sviluppo nuovo dell'intervento dello Stato nella vita culturale
Perché riporto le sue parole
Si tratti di faccio una citazione un poco lunga ma sono tardive
Si tratti di biblioteche di musei di tutela e valorizzazione del patrimonio artistico o di forme di sostegno pubblico della produzione cinematografica delle attività musicali e teatrali
Dell'editoria sono tutti spetti naturalmente
Molto importanti le proposte da noi presentate tendono a un sostanziale rilevamento del livello della vita culturale del Paese e meno rendere materialmente possibile l'accesso di masse
Sempre più larghe alla cultura Anna
Io credo che si possa dire che il PC avesse fatto proprio quel concetto di fruibilità
Dei beni culturali che era stato al centro del dibattito istituzionale gli anni sessanta e che fu alla base della nascita del ministero per i Beni culturali ambientali avvenuto proprio in quel momento in quel la fase di del
Di questo Comitato centrale nel gennaio del settantacinque
Allo stato spettava il compito di conservare i beni culturali e ambientali affinché la società civile cito le parole di Giovanni Spadolini che fu primo titolare no del dicastero potesse avere una fruizione più larga questo è un termine che si trova sempre io penso che in questo senso
La spinta di Napolitano sia stata molto importante perché il PC nel suo complesso cognizione deputato se subito senatori si impegnarono
In questa direzione e tra l'altro ricordo la legge fondamentale
Sull'erogazione dei contributi statali ad enti culturali che fu presentata nell'ottobre settantotto quindi in piena
Solidarietà democratica il cui primo firmatario fu domenica amalfitano e tre firmatari c'era Rosario Villari storico e anche lui amico
Di Napolitano
Che poi da qui iniziò il sostegno a agli istituti l'erogazione in maniera però non casuale agli studi culturale
E questo sono contenta di riallacciarmi ancora una volta le relazioni Michele Ciliberto non si può non ricordare Ranuccio Bianchi Bandinelli
Che è stato sicura naturalmente inutile dirlo di primo piano della quale Napolitano parla sempre con grande ammirazione della quale
Era amico ma è che su questi temi ha ha portato sicuramente un importante contributo alla sensibilizzazione del PC
E e credo tra l'altro che sia utile citare
Le parole che disse Napolitano alla commemorazione di Ranuccio Bianchi Bianchi Bandinelli il diciotto gennaio del settantacinque e cioè lui ricordava che nonostante la malattia lo studioso che ha continuato a lavorare
Dice solo dieci giorni prima ci giungeva il suo ultimo contributo alla battaglia per la salvezza del patrimonio storico e artistico
E al lavoro di partito un appunto meticolose penetrante per la discussione in Senato sul ministero dei beni culturali che capito allora era quindi
è veramente significativa testimonia di questi in casi ce ne sono moltissimi questi intrecci insomma quando si va a guardare poi la documentazione senza dopo il quattordicesimo congresso comunista Gardel marzo settantacinque quindi diciamo bordura tantissime però mi pare che questi due aspetti siano particolarmente significativi della direzione
Di napoletano la lasciamo subentrò Aldo Tortorella anche lui
Michele Ciliberto ne ha parlato
Per tre e riprende il proprio posto nella segreteria diventa sostanzialmente responsabile
Aspetto non da poco per i problemi del lavoro per la politica economica l'attività di massa certo certo la situazione politica
Era cambiata e stava cambiando
Era cambiata con i risultati naturalmente del referendum sul divorzio sarebbe cambiata ulteriormente con le elezioni poi nel settantacinque eccetera insomma nuovi compiti spettavano al Partito comunista quindi Napolitano io penso che questo passaggio seduto al fatto che
Era importante che
Svolgesse con il suo ruolo di studioso e attento alle questioni soprattutto di carattere economico tant'è vero che il suo impegno in questo senso fu il programma a medio termine
Che divenne oggetto insomma diciamo di discussione tra i dirigenti e i militanti del PC però qui si aprì naturalmente una nuova fase e questa qui sarà oggetto di altre relazione
C'è un piccolo cambio
Pubblico
E certo la questione culturale più grossa di quegli anni fu quella dei giovani
Sì io ho vissuto in università
Dopo Roma avevano qui sotto semplicissimo tema nella testa
Il PC ci aveva promesso la rivoluzione e non la fa quindi e tocca a noi
E quindi chiede che il mito sovietico nei suoi vari rami ha una forza
D'altra parte
Diciamo
No
No no dico la questione proprio questa qua di fare la rivoluzione del rapporto con l'Unione Sovietica eccetera e anche all'interno dei costi la base dei contrasti dentro sul ma il
Mentre parlavi tu mi tornava in mente ora l'accettazione io ce l'ho nel libretto che feci con Cafagna duello a sinistra
Ma quando iniziò la grande inflazione
E Giorgio Amendola diventò sarà il più severi contro il salario variabile indipendente eccetera
Lui disse non tocchiamo l'Unione Sovietica lui della famiglia liberale giudice perché se gli togliamo anche quello
Allora cessasse reggono e quindi ora li stiamo togliendo il salario variabile indipendente lasciamo risurrezione
Va bene
Allora
Per il tuo io non so se vi siete divisi i compiti
Silvio
Grazie presidente
Io e divisi con con il compito l'onere della lettura un nuovo sfumò
Potremmo esodo simili contro
Però ha premesso naturalmente che la nostra è una relazione a quattro mani libere ritengo che non riuscì ad Ancona parzialmente responsabili di quello che dirà
Però almeno che tu dica cose che lui non condividete esplode L'Unità facce
Per ora tace corpo sempre avrà sempre più intervenire ma è essenziale ruolo di Di Gregorio in questa relazione ricordo per lui autore viola biografi Giorgio Napolitano appena pubblicato più parere è un libro molto importante dunque le sue memorie Napolitano avvalorato ma precisa immagine disse e quella di una lunga transizione che dall'adesione al comunismo italiano approda al socialismo europeo si tratta di una rappresentazione in prospettiva che presenta ovviamente una sua fondatezza sulla legittimità tuttavia allo sguardo degli storici sono l'eredità essere anche molto significative in particolare un po'tutto il suo arco biografico in una chiave di cultura politica
Napolitano mancherà una visione in cui le scelte nazionali sono inscindibili da quelli internazionali
Un punto che vogliamo sottolineare particolarmente in questa relazione perché si tratta di una bussola analitiche strategiche stata distintiva dell'insegnamento di Togliatti anche molto presente
Gramsci nei Quaderni del carcere sebbene soggetta naturalmente a variazioni interpretazione diverso nel corso del tempo per questo parlare la cultura poli
Riccardo di Napolitano e della sua evoluzione riformista l'oggetto di questa relazione negli anni settanta e ottanta
Significa tematizzare nella biografia in una dimensione italiana e internazionale nel tempo stesso
Ora sul sulle contraddizioni le aporie della il Partito comunista italiano è superfluo soffermarsi più di tanto canto è già stato scritto qualcosa è già stato detto nel nostro Wenders tratta di un comunismo riformatore che però può essere considerato davvero tale soltanto dopo mille novecentosessantotto a nostro parere
Quando appiccichi assume una posizione critica di elementi importanti per la politica sovietica e delle sue conseguenze condanna
Dell'invasione cecoslovacchi e soppressione della Primavera di Praga condivisa
Da un gruppo dirigente in cui Napolitano già una voce molto rilevante
E allinea la strategia nazionale con una visione internazionale in quegli anni dirigenti del PC sono attraversati da un lungo dibattito su cosa significhi per quel partito proporsi come forza di governo in una democrazia occidentale
Col compromesso storico l'idea che il Pci Possa debba governare diventa sappiamo una prospettiva concreto alla leadership del partito afferma che l'evoluzione verso il governo è necessaria per realizzare la Costituzione consolidare la democrazia italiana
Ma al tempo stesso sa che un ritorno alla guerra fredda classica sarebbe renderebbe impossibile questa aspirazione
Anche da questo nasce un atteggiamento ambivalente verso la distensione
Comunisti pensano che
La distinzione sia il contesto per una piena legittimazione è un cambiamento politico entrare in Europa ma temono anche che possano essere una strategia di pura e semplice conservazione da parte delle grandi potenze
Non è certo senza significato che Berlinguer proponga il compromesso storico dopo il colpo di Stato in Cile un contesto che induce infatti Zahri i vincoli della guerra fredda
Sulle strategie nazionali
Ma detto il PCC permangono significative differenze anche su cosa significhi governare
Si possono osservare due tendenze la prima sottolinea i rischi in atto per la democrazia italiana quindi
Presente a posizioni diciamo più guardinghi a seconda cerca una sintonia con i vasti movimenti sociali e civili che attraversano il Paese formò del partito di lotta e di governo è un tentativo di sintesi di queste istanze tra gli interpreti più autorevoli del compromesso storico rette Napolitano
Forse il più convinto che l'azione comunista si svolga in condizioni nazionali e internazionali che evidenzia una necessità della moderazione
Il suo giudizio sulla strategia delle sinistre cilene esempio critico perché la ritiene lastricata di errori radicalismi che non vale in alcun modo replicate in Italia
Desistenza il timore di un vasto blocco conservatore temono invece indurre cautela e Alleanza formula secondo la quale in Italia
Non si può governare col cinquantuno per cento vuole semplicemente dire che le alleanze politiche e sociali dei Comuni si guardano prioritariamente prioritariamente a un mondo quello conservatore riformatore insieme raccolto attorno alla democrazia cristiana
Che rappresenta istanze diverso dalla vasta mobilitazione soprattutto giovanile che in quegli anni chiede proprio al pc riforme civili e sociali senza badare a via di mezzo
Perciò compromesso storico nasce un po'come un enigma
Napolitano cerca di risolverlo dimostrando consapevolezza della complessità del sistema politico
E istituzionali italiano così come per l'evoluzione del contesto internazionale
La sua interpretazione della distensione era realistica sostanzialmente prossima a quella di vibrante
Vale a dire l'idea che occorre anzitutto riconoscere l'esistenza dei blocchi
Per poterli cambiare
Al contrario il potenziale avvento del PC al governo costituisce una dinamica nuova è potenzialmente destabilizzante
Di conseguenza per Napolitano la distensione non è l'anticamera della fine della guerra fredda
Non a caso possiamo dirlo con certezza e Luigi il principale ispiratore della famosa dichiarazione di Berlinguer sulla NATO del giugno mille novecentosettantasei
Il suo contributo alla strategia comunista in questi anni è notevole e condiviso con la maggioranza del PC
Anche le sue memorie
Sembra conferma questa lettura visto che considera compromesso storico e la solidarietà nazionale fattori di messa in sicurezza democrazia italiana in un decennio che vede il Paese esposto a ogni tipo di dell'IVA possibile
La solidarietà nazionale gli appare attinente all'idea di sinistra che gli è propria come forza in primo luogo responsabile che ha il compito di raddrizzare il Paese simile a un legno storto
In questa idea del paese del governo si sente l'apprendistato della scuola di Amendola del meridionalismo sia di una cultura politica
Che riteneva l'Italia è una nazione a rischio di rigurgiti autoritari per la fragilità sue classi dirigenti e per la scarsa sintonia con l'antifascismo di una parte significativa dei ceti medi della borghesia
Alla luce di questa idea di paese comprendiamo il ruolo fondamentale che Napolitano attribuisce ai partiti
Dal suo punto di vista la funzione della mediazione politica organizzata è fondamentale sostenere la democrazia in Italia
Perché le forze politiche sono considerato un fattore decisivo di responsabilizzazione civile anzitutto conclusa l'esperienza della solidarietà nazionale questo giudizio inizierà segnale un solco proprio nel rapporto con Enrico Berlinguer
Segretario del Pci infatti intende rafforzare rifondare una democrazia in cui i partiti restano fondamentali
Ma si propone di farlo privilegiando forse che si muovono all'esterno dei partiti anche perché giunge a considerare i partiti di governo
Come delle macchine di consenso prive di una visione etico-politico
A fine della sua il nazionale marca anzi una frattura ormai no fare due personalità ma sarebbe erroneo leggerla come una contrapposizione frontale
E sarebbe riduttivo ricondurre a questioni di politica interna
In ordine le motivazioni sonoramente nazionale e internazionale nel mille novecentonovantanove e qualcosa in più
Che la fine di un peculiare esperimento di governo nella democrazia occidentale difficile col contributo decisivo di un partito comunista
Più in generale la coda dei lunghi anni settanta il momento in cui oggi identifichiamo la soluzione di continuità tra la costellazione post bellica delle democrazie occidentali
Caratterizzata dall'estensione dello stato sociale dalla centralità delle assemblee parlamentari
Da una parte e l'ascesa di un fenomeno dirompente rispetto a questo assetto complessivo
E cioè quella che oggi chiamiamo globalizzazione o liberale dall'altra parte
Nello stesso tempo il momento in cui l'ordine postbellico fondato sul bipolarismo antagonistico iniziata implodere ma è una forma di rinnovata conflittualità che liquida la distensione Kissinger Leana impone vincoli alla stessa progettualità europee
Berlinguer risponde a questa cesura
Con una proposta che trascende definitivamente i blocchi l'idea di una terza via in cui pilastri sono disarmo capace cooperazione globale per lo sviluppo e il dialogo tra nord sud del mondo
La sua scelta e anche una rivendicazione dell'eccezionalità del comunismo italiano che vale dentro e fuori i confini nazionali
Tramite la formula della diversità comunista
Napolitano invece non rivendica il fatto una simile eccezionalità
Anzi è un critico in chiave di realismo politico e vorrebbe allineare il PC con la sinistra europea Occidente
Differenze sostanziali sono rintracciabili sin dalla fine degli anni settanta particolare commentando la visita di Berlinguer a Mosca all'inizio del confronto scontro sugli euromissili
Napolitano paventa il rischio di una ritirata strategica che intravede la decisione di lasciare il governo
Possibile ritorna posizioni schematiche del passato sono parole sue
Che viene probabilmente scongiurato questo lo pensiamo soltanto dall'invasione sovietica in Afghanistan
Ma lui è evidente un'insofferenza profonda verso legami residui è anche un po'mitologici per esempio l'idea che l'Unione Sovietica abbia necessariamente un ruolo
Pacifico nella politica mondiale
Nei primi anni ottanta simili divergenze sia cui si acuiscono sia pure nei modi e le consuetudini diciamo ovattate di un partito comunista
Il PC accetta la formula del partito parte integrante della sinistra europea che Napolitano propone nel comitato centrale del giugno ottantuno diventa poi un po'la sua
Formula non so può diciamo distintiva della sua proposta politica per tutto il decennio successivo
Per la verità questa formula resta un po'in sordina finché Berlinguer e vivo e tornerà Series significante significativa soltanto al congresso di Firenze le mie novecentottantasei
Berlinguer interpreta il rapporto con i socialisti europei infatti più in una chiave di dialogo che non di integrazione puntando semmai la legittimazione che può venirne
Della politica interna chiave diciamo la battaglia contro nel duello ingaggiato Bettino Craxi
In questa fase Napolitano anche lui dialoga con le componenti di sinistra del socialismo europeo era un'eredità della delle dei rapporti che lui stesso aveva contribuito a costruire nel decennio precedente
Mentre nel corso degli anni ottanta si avvicinerà sempre di più alle corrente riformisti del socialismo europeo
Nella politica interna al tempo stesso Napolitano mira piuttosto a stabilire un rapporto con Craxi o almeno a evitare uno scontro letale per la sinistra italiana nel suo complesso
Le visioni concorrenziali dell'ordine internazionale
Emergono anche nei momenti di unità come la risposta del PC alla dichiarazione della legge marziale in Polonia dicembre mille centottantuno quando Berlinguer dichiara esaurita
La spinta propulsiva delle società socialista
In direzione Napolitano molto netto in questa scia quindi in sintonia Berlinguer
Nell'esprimere perplessità nel mettere sullo stesso piano le esperienze sovietiche ed esperienze socialdemocratica
Ma nello stesso tempo ritiene che la Terza via la questione morale la diversità in poche parole tutte le narrazioni eccezionali cit finiscano per isolare il PC in Italia e a destra
Le prospettive di Berlinguer e Napolitano a questo punto sono divenute distanti
Ma è anche vero che finché Berlinguer invita Napolitano non ingaggia una battaglia politica vera e propria
Sia ritrosia personali verso lo scontro aperto sia perché probabilmente a suo modo influenzato dal consenso attorno al segretario oltre che dalla consapevolezza di rappresentare una minoranza del partito
E nella seconda metà degli anni ottanta che Napolitano si fa interprete pubblicamente di una campagna per una nuova identità della sinistra italiana
Egli si orienta adesso verso l'europeismo riformista significativo a proposito del rapporto e il giudizio sul basso
Napolitano ne subisce sicuramente fascino ne riconosce l'influenza sull'opinione pubblica occidentale
Ma non cede al richiamo degli Original si teme la possibilità che possa rallentare se non addirittura arrestare l'integrazione del PC nella sinistra europea
D'altra parte consente un senno di poi rafforzato dalla sconfitta del tentativo riformatore di Gorbaciov
A strade europeista indicata Napolitano è l'unica effettivamente praticabile in quel momento soprattutto per una sinistra che vuole rappresentare una forza legittimata a governare
Così egli esprime la convinzione che sia giunto il momento di fuoriuscire dall'identità comunista
Lo fa lo scrive sull'Unità con molto anticipo sulla svolta della Bolognina suscitando un dialogo dibattito scusate aspro nel partito
I network di Napolitano si stanno ormai significativamente allargando in direzione dell'Internazionale socialista in virtù del suo rapporto con Branca ma anche dei rapporti consolidati con altri partiti
E molti dirigenti del socialismo europeo
Sono relazioni che si intensificano riguardano anche oltre cioè il rapporto con gli Stati Uniti con l'abbiam con i democratici americani come è noto vale la pena ricordarlo Napolitano era stato il primo dirigente di rilievo del Partito Comunista Italiano ad evitare gli Stati Uniti nel mille novecento
Tanto la proposta europeista i Napolitano si orienta verso interlocutori concreti ed è importante individuare di quali contenuti si riempie lavoro dipendente ancora per lui un soggetto fondamentale il linea con le culture
Socialdemocratiche tradizionali
Mentre nel contempo si apre a tematiche tipiche di una sinistra post laburista
In questa evoluzione è un aspetto distintivo di Napolitano e il suo avvicinamento ha una concezione regolatrice dell'economia che incrocia tendenze del pensiero liberaldemocratico
Nell'aprile due mila centottantanove durante la direzione del partito afferma che l'ingresso in Europa è un obiettivo realizzabile a patto di intervenire sulle patologie italiane a partire dal debito pubblico
La sua posizione in linea col pensiero regolatore che sarà alla base dell'unione europea e ciò vuol dire che la visita di Napolitano nel suo contenuto è andato ormai oltre il comunismo
E può a tutti gli effetti essere considerata in linea con le tendenze del riformismo europeo
Giungiamo così alle conclusioni alle quali vorremmo sottolineare nove in talmente tre punti primo punto
La versione di Napolitano verso l'eccezionalismo
Le narrazioni l'eccezionalità italiana e soprattutto della sinistra italiana per lui la sinistra italiana non è un'eccezione positiva da coltivare bensì un'anomalia
Che va normalizzata attraverso il calore del socialismo europeo pur riconoscendo al comunismo italiano di avere combattuto battaglie importanti e giuste
Questa posizione è minoritaria nel passaggio dal comunismo al post comunismo
Eppure Napolitano non è affatto un dirigente isolato in quel momento come mostra la sua influenza sulla svolta testimoniato tra l'altro dalla lettera che invia Occhetto le diciannove dicembre mille centottantanove documento importante perché indica quale sia stato il ruolo decisivo di Napolitano per la nascita del nuovo partito
Ma anche in quale misura la sua visione resti
Quanto meno incompiuto in quella lettera Napolitano esorta Occhetto ricordo brevemente mantenere indirizzo di fondo della svolta
Come l'ha chiamata di responsabilità agli organismi dirigenti del partito insistendo sia per un rapporto organico con le internazionale socialista
Sia perché il futuro partito sia rappresenti sono cito non una forza radicale ma della sinistra e che non esaurisce tutta la sinistra fine della citazione
Ci sembra evidente come Napolitano guardi alla trasformazione del comunismo italiano nella chiave di una risorsa per la democrazia italiana che egli vede ancora fondata sulla dei partiti
Ma non in una ristretta ottica di partito
Dopo il crollo dei partiti di massa quella concezione manterrà un'eredità la chiave della salvaguardia del senso della politica dinanzi a una crescente dissoluzione dei soggetti in grado di mediare la rappresentanza e formare classe dirigente secondo punto a centralità all'integrazione europea ecco il testo del sistema occidentale anche come vincolo e protezione per l'Italia Napolitano individua punti di riferimento
Per l'Italia nell'asse euro atlantico come un contesto vincolante come lo spazio politico è critica le posizioni pacifiste ma anche di quelle neutraliste al momento della guerra in Iraq
Appare disallineata rispetto all'atteggiamento prevalente nel compra nel post comunismo Italia l'orizzonte di Napolitano si sta scrivendo allora verso un federalismo europeo e cerca di tenere insieme due istanze che presentano una potenziale tensione pensare tensione molto seria che sarebbe poi emersa negli anni a venire ci riferiamo alla difficile e poi realizza irrealizzato la costruzione di un'Europa politica nel contesto dei vincoli e delle condizionalità pesanti della governance occidentale delle
Il terzo punto il nesso tra riformismo ed europeismo riformismo europeismo di Napolitano sono elementi strettamente intrecciati tra loro
Al Merico chiaramente nell'ultimo decennio del Partito Comunista Italiano come risposta da sinistra all'affermazione di un ordine internazionale neo liberale
Nel contesto del logoramento dell'implosione il mondo socialista ma anche di una profonda crisi di senso che si delinea nelle sinistre più europea e occidentale
La questione con cui Napolitano si confronta in quegli anni e la compatibilità tra i principi di giustizia sociale che devono ispirare le sinistre europee e i fenomeni globali che mettono con forza indubbi fra loro applicazione
La costruzione dell'Unione Europea l'ingresso dell'Italia nella sua architettura sono da lui pensate per incentivare la modernizzazione competitiva del Paese ma anche per contribuire attraverso lo sviluppo economico la sostenibilità del welfare
E la difesa delle condizioni di coesione sociale conquistato e la democrazia poste
L'interrogativo l'interrogativo con cui ci confrontiamo non da oggi e con il quale Napolitano si è dovuto confrontare nella sua seconda vita politica quella di uomo delle istituzioni poi il Presidente della Repubblica è come quella nobile coniugazione originaria di euro Prism riformismo quell'idea di unione regolatrice
E quella scende dell'Europa come Global Play destinato ad assumere un profilo di potenza civile di soggetto della politica mondiale tutto questo vada difeso
Ma anche seriamente ripensato innanzitutto sul piano storico
Alla luce di trasformazioni mondiale del nuovo secolo di forze disgregato ICI interne all'Unione delle nuove fratture nei rapporti che ora quantici molti altri noti non solo politici che sono ormai giunte un passaggio drammatica grazie
E quindi le ultime delle nostre relazioni si attacca esattamente a questo punto finale perché la sinistra europea
Grazie sì la questione dell'Europa finissero per ritornata un po'in tutte le le relazioni è una questione che a un ruolo di centralità assoluta nella vicenda di Giorgio Napolitano come uomo di partito
Ed è appena il caso di ricordare che fu proprio nell'itinerario nell'approdo dal pc al socialismo europeo
Che lo stesso Napolitano ritenne nell'Autobiografia pubblicata del due mila cinque di riassumere la sostanza il significato del percorso politico compiuto fino ad allora
Questo tragitto individuale anzi era a letto come parte di un movimento collettivo della politica e della storia la formazione dell'europeismo quasi idea che ritorna in sé dopo un transito tumultuoso
Per il mondo del novecento per questo vorrei partire da una passaggio del volume Europa politica che Napolitano pubblicato nel due mila tre durante la sua fase di impegno nel Parlamento europeo
Nell'idea di Europa cinque o quale si è inverata nell'esperienza comunitaria si riassumono e si rinnovano le istanze di giustizia sociale e solidarietà progresso civile culturale
Che hanno animato le novecento grandi movimenti nazionali in primo luogo quello socialista e quello cattolico e sì concretizzano internazionalismo egli universalismo di Orte
L'internazionalismo socialista liberato dalle incrostazioni ideologiche dalla scelta di campo che in Italia avevano pesantemente segnato il Partito comunista
L'universalismo cattolico che il partito democristiano non era esente da confessionali Smith e integralismo fine della citazione
Ora di fronte a una lettura tanto nitida e dalla provenienza tanto autorevole lo storico è costretto porsi alcuni Problemi di me da una parte certamente può rallegrarsi perché gli vengono offerti i riferimenti domande di ricerca ineludibili
Dall'altra però le regole del mestiere sono inflessibili impongono di applicare alle ricostruzioni dei protagonisti Baglioni intransigente delle delle fonti
E di adottare il massimo di scetticismo nei confronti di qualsiasi visione sospetta di rivelarsi teleologica
Per questo in questo breve intervento però a tenere insieme queste diverse esigenze seguendo alcune linee di sviluppo politiche intellettuali cercando di valutare e di queste linee di sviluppo gli elementi di continuità e discontinuità
Le tensioni e le a puri
Parto dal giudizio retrospettivo quello degli interventi degli anni novanta e due mila a cominciare dalla ha già citata autobiografica
I quali Napolitano del modo di esprimere appunto retrospettivamente il proprio rammarico per l'opposizione manifestata dalle sinistre italiane nei confronti dei primi passi del processo di integrazione europee
Opposizione a suo avviso tanto meno giustificabile alla luce della tradizione e vocazione internazionalista
Del partito
Però contesto della guerra fredda la scelta filo sovietica del Pci erano tali da fissare a quella vocazione internazionalista dei confini molto rigidi
E quindi a catalogare sotto la specie dell'espansione dell'imperialismo americano tutte le tendenze all'integrazione sovranazionale limitate allo Spazio occidentale
Non è questa la sede per ricostruire l'evoluzione dell'atteggiamento del PC nei confronti della cooperazione europea sarà sufficiente ricordare il ruolo svolto in questo processo dalla figura che fu o forse la più importante per la formazione politica di Napolitano sia naturalmente
Giorgio Amendola che fu tra l'altro come è noto il più autorevole esponente della prima delegazione comunista inviata al Parlamento europeo nel mille novecentosessanta
Al tempo stesso occorre notare con i problemi dell'Europa e della sinistra europea fossero per i Comunisti italiani strettamente collegati
Nel senso che pensare l'Europa comunitaria come strumento per rispondere alle sfide della internazionalizzazione dell'economia e la politica
Significava confrontarsi con un contesto nel quale i partiti comunisti erano per lo più deboli e marginale al di fuori dell'Italia della Francia
Erano piuttosto le forze socialiste e socialdemocratiche laburiste a rappresentare il riferimento principale per il movimento operaio e per le istanze progressisti
Da qui un'attenzione che avrebbe interrogato a lungo tipici
Un'attenzione alla luce della quale forse possibile relitte rileggere anche almeno in parte
Alcuni passaggi del dibattito del gruppo dirigente posto togliattiano a cominciare dal famoso articolo di Amendolara sulle ipotesi di riunificazione
Del movimento per tracce di un'attenzione dedicata a questi temi sono riscontrabili in alcuni interventi di Napolitano della seconda metà degli anni sessanta l'inizio uno uno solo
Pubblicato su critica marxista nel mille novecentosessantasette dedicato alla politica di unità delle sinistre in Francia
In questo articolo Napolitano invitava i comunisti a fare i conti con i partiti socialdemocratici nuovo l'espressione rammentava Albertina vittoria
Partiti socialdemocratici considerati interlocutori indispensabili cito Napolitano per mobilitare il massimo di forze disponibili nella lotta per obiettivi di riforma delle strutture economiche e socia
Questo in un articolo che per altri versi aveva un impianto abbastanza tradizionale si parlava della necessità per i comunisti di continuare a criticare quella che veniva definita l'ideologia labbra e la pratica subalterna che ancora esprime la la socialdemocrazia pur sforzandosi di operare in modo unità
La prima vera apertura politica del pc alle socialdemocrazie europee segnatamente all'Spd e tedesca venne nello stesso a noi mila duecentosessantasette ma ebbe una impostazione e di protagonisti differenti
A a guidarla furono su indicazione del segretario Luigi Longo Sergio Segre era all'epoca il suo segretario persona Enrico Berlinguer e l'allora responsabile della Sezione Esteri del Partito Carlo Galluzzi
Ma soprattutto al centro di questo primo dialogo non c'erano ipotesi di cooperazione su obiettivi di riforma condivisi
Bensì un insieme di questioni internazionale a cominciare dai rapporti Est Ovest al sostegno alla distensione in Europa questo agli albori della Ostpolitik promossa data antiliberale
In questa stessa fase Napolitano fu invece protagonista di una missione presso i laburisti britannici una missione forse meno significativa nelle implicazioni immediate
E limitata ai soli gruppi di sinistra del partito dei perché delle Trade Unions
Che però si distinse per
Per
L'attenzione è un tema in questi anni nel Partito Comunista tipicamente Ammendolia no il tema cito il rapporto scritto da Napolitano e questa occasione delle difficoltà che una politica di riforme è chiamata a fronteggiare superare in un quadro nazionale
Ormai così fortemente caratterizzato da un intreccio di rapporti e di condizionamenti internazionali
Mercato comune interdipendenza finanziaria tra i Paesi dell'Europa occidentale eccetera
Fine della citazione
Se queste prime esplorazioni si collocavano nel quadro di quello che è stato definito il nuovo internazionalismo del PC posto togliattiano internazionalismo che cominciava a guardare al di là del solo movimento comunista
A maggior ragione dopo la rottura sino sovietica dopo la repressione della Primavera di Praga
Fu più tardi nel corso degli anni settanta che l'ATER Tura del pc nei confronti di europeismo e sinistre europee assunse una dimensione decisamente più a
In un contesto segnato dalla distensione e dalla rafforzamento dell'impronta socialdemocratica sulla costruzione europea
Il PC ora guidato da Enrico Berlinguer sia vicino a una prospettiva europeista autonoma
Riassunta nella famoso slogan dell'Europa anni anti-sovietica mi antiamericana lanciato da Berlinguer mail mille novecentosettantatré ed è da questo terreno che emerse progressivamente la proposta cosiddetta euro comunista
Che comportavano solo una ridefinizione del ruolo dei partiti comunisti nell'Europa occidentale ma anche una visione della integrazione europea come possibile vettore di distensione
E come attore progressista sulla scena internazionale particolare nel dialogo con il Sud nuova
Napolitano appoggio la proposta euro comunista con decisione e divenne uno dei suoi voti più riconoscibili in Italia e all'estero soprattutto questo dopo la pubblicazione in volume della sua intervista con Eric Hobsbawm intitolata in inglese
Di Italia Brutus socializzante divenne davvero un punto di riferimento al tempo stesso tese a dare dell'euro comunismo una interpretazione precisa orientata al realismo nelle relazioni internazionali e quindi alla presa d'atto della collocazione occidentale
Del partito e all'esplorazione delle possibilità che si aprivano in questo spazio questo in opposizione a quanti invece insistevano sul ruolo che sarebbe spettato al pc in una prospettiva di riforma e rilancio del comunismo internazionale
Fu in questi anni che crebbero tanto le sue interlocuzioni dirette con i partiti dell'Internazionale socialista in Gran Bretagna innanzitutto ma anche in Germania in Francia e altrove
E crebbe anche il confronto concreto con programmi e realizzazioni delle socialdemocrazie europea
Napolitano è stato ricordato fu responsabile economico dei pc negli anni della solidarietà nazionale e fu in questi anni in un promotore un protagonista della dello sforzo di legittimazione internazionale del partito a cominciare dal famoso episodio che è stato ricordato già del suo viaggio negli Stati Uniti del mille novecento settanta
Al tempo stesso questa posizione gli consentì di misurarsi con la realtà della crescente interdipendenza globale
E di maturare delle convinzioni che avrebbero influenzato il suo percorso successivo
Mi riferisco qui alla declinazione proposta da Napolitano di un tema diffuso in quegli anni nel partito sia quello della natura globale e interconnessi della transizione economica in atto alla fine degli anni settanta
E quindi della necessità di cercare delle vie d'uscita che passassero attraverso un approfondimento della cooperazione internazionale
Qui rispetto ad altri dirigenti nei suoi interventi andava riducendosi fino quasi a scomparire il riferimento a possibili contributi che provenissero
Dal mondo del socialismo Preah alle e invece si precisava la convinzione che la soluzione andasse cercata nel confronto con le istituzioni della cooperazione europea occidentale
E con le forze attive all'Oriente a cominciare da socialisti socialdemocratici e laburisti
E da qui che partono alcuni passaggi degli anni successivi che sono già stati ricorda il confronto anche aspro all'interno del gruppo dirigente comunista e l'assunzione di un ruolo di riferimento per la sua area riformista l'elaborazione della formula sul pc come parte integrante della sinistra europea che fu poi adottata ufficialmente dal partito a cominciare dal mille novecentottantasette
L'orientamento occidentale della successiva missione di Napolitano come responsabile internazionale del partito e la sua insofferenza nei confronti di quelli che considerava degli eccessi
Della infatuazioni italiana per il comunismo riformatore di Gorbaciov
Alla quale contrapponeva la prospettiva di una più spedita
Integrazione del PC nel campo del socialismo euro la sua riflessione nutrita dall'esperienza degli anni settanta restava però in un certo senso sospesa tra due poco
Da una parte c'era la individuazione di vincoli economici internazionali imprescindibili e a tratti soverchianti tali da imporre scelte di rigore considerate come oggettivamente ineludibile
Dall'altra invece c'era lo sforzo di fare politica altre espressione prediletta
Napolitano cercando interlocutori dentro e fuori dall'Italia
Da una parte quindi un polo della necessità della responsabilità e anche della omologazione
Rispetto al quale e non c'era molto che potesse essere valorizzato dell'esperienza comunista o anche dell'esperienza delle sinistre europee
Se non nel caso del PC la particolare disposizione a fare propria la logica del governo delitti dell'interdipendenza attraverso le strutture europee esistenti
Fino alla assunzione di alcune parole d'ordine federaliste
Mediata dalla rapporto con Altiero Spinelli
Sull'altro polo c'era il tentativo di salvaguardare una proposta politica distintiva immaginando un governo dell'interdipendenza che fosse diverso non solo nei metodi nel senso dell'Indirizzo Spinelli a
Ma anche negli orientamenti
Anche nelle finalità negli anni Ottanta però mano a mano che la costruzione europea si approfondiva attorno a soluzioni di mercato distanti dalle preferenze del PC tra questi due poli si allargava una forbice una distanza appunto difficile
Da scoprì
Le ipotesi di governo dell'interdipendenza erano inevitabilmente ambiziose
Il loro contrattempo rispetto al clima del decennio liti in giro a volte di velleitarismo che è un aspetto che contrasta con l'enfasi retrospettiva sul realismo della opzione europeista e occidentale
La stessa inclinazione federalista pur concepita come una forma virtuosa di iper europeismo e come un segnale del riconoscimento degli imperativi della globalizzazione
Difficilmente poteva in questa fase costituire il nucleo di nuove alleanze politiche nel senso che la costruzione Rope avanzava sì ma sulla base di modelli diversi e che i federalisti non erano numerosissimi anche nel campo
Delle sinistre Democratic Napolitano il PC condividevano invece con una parte del mondo socialdemocratico l'idea che la via d'uscita alla transizione per tesi negli anni settanta non potesse prescindere da una riforma politica delle relazioni economiche globali
La cui urgenza era stata segnalata prima dallo choc petrolifero e poi dagli sconvolgimenti dei primi anni ottanta
Dalla crisi del debito nel Sud globale ai processi di deindustrializzazione decolli delocalizzazione produttiva che investivano le economie del Nord con i fenomeni migratori che cominciavano a fare da trait d'union
Tra queste due tendenza
E non a caso essa interlocutori continuavano a collocarsi spesso nella sinistra nel centro sinistra del movimento socialdemocratico europee
Nella autobiografia il nome di Bramante da e dei suoi prossimi aprono Casti Olof Palme in Europa ostenta che dirigenti più giovani come Peter plots in Germania tutti questi sono nomi che ricorrono con grande frequenza mentre è quasi assente il nome di Ferruccio X
Ora Schmitt fu senza dubbio il dirigente più influente nel determinare le risposte della socialdemocrazia europea alla trasmissione degli anni settanta ma apparteneva a un'ala del movimento socialdemocratico era stile non solo al dialogo col pc
Ma anche e soprattutto ai piani di ristrutturazione politica delle relazioni economiche internazionale
è stata spesso ricordata alla ricerca di da parte di Napolitano di un dialogo con le socialdemocrazie sulla crisi del Welfare State sulla necessità di ripensare la politica economica andando oltre che in San
Al tempo stesso questo dialogo spesso seguiva le tracce delle sinistre socialiste
Quelle quei gruppi critici del vecchio demand management ma al tempo stesso favorevoli a forme di intervento selettivo a forme di programmazione economico
Non è tanto con i postini Sismondo ostile all'intervento pubblico dei il di Schmitt e di altri che si potevano sviluppare sintonie significa nelle parti ad esempio Napolitano mantenne non serrato dialogo programmatico con il network animato dal parlamentare e ed economista sulla Olanda
Promotore del Progetto cosiddetto allo spray stress per una ristrutturazione era inflazione coordinata dell'economia europea che da combinare con interventi redistributivi
è un progetto al quale Napolitano faceva riferimento in termini molto positivi ancora nel mille novecento ottantanove in un volume che non è spesso citato ma io trovo di grande interessa
Quel testo oltre i confini pubblicato da Mondadori
Qualche anno prima Napolitano era intervenuto all'evento di lancio di questo Progetto che fu organizzato in Francia nel marzo del mille novecentottantatré danzanti al CIPE non il ministro socialista dell'industria francese
Storico esponente della sinistra del partito socialista che proprio pochi giorni più tardi si sarebbe dimesso dal suo incarico in protesta in polemica con le politiche di austerità lanciate dal suo cuore
Se negli anni della presidenza della Repubblica di nei primi anni del Piacenza repubblicani fa sanità
In possesso a testimonianza di un'attenzione irrisolta nel suo intervento Napolitano sostenne che cito qui l'aspetto più interessante del rapporto non era l'appello a una retroazione coordinata bensì la nuova consapevolezza delle difficoltà sì della rifrazione
E quindi l'enfasi sui legami con la
Ristrutturazione e la ridistribuzione
Fine della citazione arrivo delle conclusioni che saranno rapidissimo
Il problema dei rapporti del Napolitano dirigente comunista con la sinistra europea a mio avviso non può essere risolto nella sola questione
Di quella che ha chiamato la falsa coscienza che il PC aveva dissi come forza rivoluzionaria e quindi del ritardo con il quale arrivo compimento la ricongiunzione con il socialismo europee
Non si trattava semplicemente di rimuovere incrostazioni ideologiche e riconoscere nell'europeismo un internazionalismo finalmente democratico e senso che all'interno del campo socialdemocratico che ancora di più sul terreno della cooperazione europea si aprivano una pluralità di opzioni in competizione tra loro quindi qui che va accertato il senso del che faccia capo anche il senso dell'europeismo di Napolitano la scelta dell'Europa politica del socialismo europeo non può essere letta come la fine di un percorso a meno di non ridurre il senso della politica questione diciamo procedura
A mio avviso la ricerca storica dell'invece continuare a riflettere sui caratteri specifici della proposta di Napolitano nei dibattiti della sinistra europea negli anni a cavallo della fine della guerra fretta e anche sulla evoluzione del suo europeismo
Che ancora la fine degli anni Novanta era aperto a suggestioni di globali in Smoke progressista operanti a non chiamiamolo così inseguito tese a essere identificato in modo più stretto con il solo campo occidentale e liberal democratico grazie
Va bene abbiamo terminato le relazioni il nostro programma prevede interventi e testimonianze quindi interventi di chiunque tra i presenti richieda di farne io sorgeva
Di Avvenire in questo ruolo Piero Fassino a Umberto Ranieri che in ordine alfabetico chiamo al tribunale cioè il palchetto d'
Sì grazie Monte naturalmente
Prendo lavorato fianco a fianco Napolitano per oltre vent'anni avrei moltissime cose da dire interloquisse
Nell'interlocuzione
Ventisei Baronio male incredibilmente dove voglio invece però richiamare una questione che fino adesso è stato bloccato pochi minuti
Ed è il rapporto tra Giorgio Napolitano e Israele rapporto fra Giordano di Giorgio Napolitano col mondo ebraico
Tema col mondo ebraico
Tema che come dirò alla fine di questo mio brevissimo intervento a una pregnanza attuale enorme
Ora noto a tutti come rapporto tra mondo ebraico fra liberalismo e la sinistra come dire percorre la storia della sinistra da quando Teodoro Herzl fonda il movimento sionista la fine dell'Ottocento
C'è ricordo a come prima sua tessera un bue che trascina un aratro in un campo con un sole all'orizzonte perché sia chiaro
Da dove veniamo
è lungo tutto il Novecento questo rapporto attraverso diciamo fase non sempre lineare anzi è spesso anche complesse però che il rapporto tra diciamo l'ebraismo e la sinistra è uno degli elementi è una radice dell'identità della sinistra europea
Cosa che oggi viene negata
Napolitano ebbe un ruolo particolare in un
A partire dalla in
Metà degli anni Settanta su questo
Perché è noto che nel mille novecentosessantasette prima Guerra dei sei giorni
Nel mille novecentosettantatré Guerra dello Yom Kippur
Furono momenti drammatici nel rapporto tra sinistra Israele perché noi in ossequio alla forte dei polarizzazione dello scenario internazionale di quel momento la sinistra tutta
Si schierò sostanzialmente dalla parte del ai Paese arabi queste guerre
E Israele veniva rappresentato è interpretato come l'espressione di una funzione il controllo del Medioriente
A nome degli Stati Uniti sostanziali
E il sessantatré sessantasette Satrapi furono momenti drammatici io ricordo bene
Ci furono
Molti dirigenti del nostro partito gli allora vertici di origine ebraica che si posero furono poste davanti a un dilemma
Cioè il nome e la nome dell'appartenenza politica lasciare le comunità
Come fece Piero Della Seta a Roma
Ho in nome della propria identità lasciare il partito come fecero altri
Quella ferita e fu una ferita profonda
Colpi molto Giorgio
Ricordo perché erano gli anni appunto in cui avevamo molto insieme
Il mille novecentottantadue segnò un elemento di svolta perché almeno centottantadue novecentonovantadue l'anno della guerra in Libano
E nella guerra in Libano per la prima volta si produce una dialettica interna la società israeliana che non si era prodotta nella guerra del sessantasette settantatré con una grande manifestazione promossa da Shimon Peres che contesta quella guerra è la linea che il Governo il reato di quel momento aveva adesso
Quella dialettica offrono spazio
Perché intanto
Liquida la rappresentazione della società israeliana con la società come una monade indifferenziata perché invece manifesta una dialettica
Che è poi una dialettica destra sinistra diciamo più sia pure letta diciamo nella nella società israeliana ecco offrono spazi
E Napolitano accoglie quello spazio
Diciamo
Inizia un un percorso di relazione con Israele
Qui io lo per tutti quegli anni lo a fianco che lo porta diciamo a
Ridefinire la posizione del Partito comunista italiano sulla vicenda mediorientale va detto una cosa anche
Senta Taro
Onestà intellettuale omaggio alla storia che il Partito Comunista Italiano pur essendosi schierato anch'essa nel sessantasette settantatré in un certo modo però è l'unico partito della sinistra europea e credo mondiale
Che nemmeno ruppe mai il rapporto con Israele ma neanche nei momenti più difficili
Anche nei momenti più difficili al congresso del Partito Comunista Italiano nell'occasione in cui no
Vengono invitati tutti i partiti con cui ci ha relazione quindi dalla fotografia della relazione che un partito Nova i partiti israeliani furono sempre invita prima il Meretz del partito più decisionista e poi successivamente Avodah cioè il partito il partito laburista
Napoletano ebbe appunto la lucidità come tante altre cose di cogliere questo elemento questo nodo cruciale sul piano culturale dal rapporto con l'ebraismo sul piano politico del rapporto con la società israeliana delle sue e le sue articolazioni politiche
Fu il primo dirigente comunista ad andare
In una visita ufficiale d'alto livello Isorella
Stabilire un rapporto di intensa fortissima
Solo collaborazione ma anche comunanza diciamo amicizia con Shimon Peres come al prima con abbatteva Apple con Shimon Peres e con altri dirigenti della sinistra israeliana
Colse il punto fondamentale lo mise nella dibattito politico del partito e cioè che che Israele rappresentava come dire per valori storia cultura un pezzo fondamentale
Del campo progressista italiano europeo e mondiale e che anche per l'Italia quel rapporto era un rapporto ineludibile
Che ricordo bene lo discute tante discussioni e facemmo
Quando si manifesta la crisi la prima crisi forte della sinistra israeliana che porto poi all'avvento della destra la vittoria di vecchi e successivamente Netanyahu
Ricordo che in una riunione in cui negli utilizzavamo questo cosa questa cosa fra i tanti se è una cosa
Che la storia si è incaricato di dimostrare che
Attenzione che per cosa è stata ed è la scintilla liberalismo nella storia della sinistra la crisi della sinistra israeliana rischia di diventare metafora della crisi della sinistra europea è puntualmente avvenuto
Puntualmente
Nel
Io mi sembra che tutto questo vada ricordato
Tutta la
Sostegno naturalmente a Oslo sostegno due popoli due Stati rapporto costante continuo anche sempre con il mondo palestinese proprio nella prospettiva di costruire un'unica
L'unica soluzione che ancora oggi sia pure in un quadro drammatico pare
Diciamo credibile che è quella
Di una convivenza fra i due popoli che vivono su quella tra perché ho ricordato questo non solo perché rientra io è un pezzo è un tassello della riflessione storico-politica in questo convegno si sta facendo su Giorgio
Ma perché questa riflessione a un'attualità drammatica
Perché se io guardo le posizioni prevalenti oggi nella sinistra europea e anche italiana sul conflitto tra Matteo che si sta svolgendo in Medioriente
E non posso che manifestare un grande preoccupazione
E cioè a rischio che il lavoro costruito da Giorgio napoletana quella colazione con un conosca una drammatica regressione
Con forme di lettura manichea unilaterale delle vicende mediorientali che cozza
Un solo con la storia ma costa con il pensiero che Giorgio napoletano ha avuto la capacità la lucidità di costruire
E io credo che
Siccome Ciliberto ha detto una cosa stamattina interessante mostra tantissime che ha detto ha detto se c'è un tratto
Chiedo a Giorgio Napolitano ha come era caratterizzato tutta la sua traiettoria politica la lotta al settarismo
E all'estremismo
Cambia attenzione
Che guardando le vicende del Medioriente di queste
Mesi
Non può non essere visto con preoccupazione il riemergere a sinistra di una lettura di questa vicenda ispirata dal settarismo e dal manicheismo grazie
Umberto Umberto Ranieri
Dunque
Io credo credo che
La vicenda politica di Giorgio Napolitano
Andrebbe studiata come la
La manifestazione nella storia del partito comunista
Di una possibilità non realizzata
Di un potenziale corso diverso
Della politica comunista
Questo emergerà soprattutto
Negli anni successivi alla fine della solidarietà nazionale
Un'esperienza cruciale nello sviluppo delle sue posizioni politiche
Dopo trent'anni di opposizione il Partito viene chiamata a pronunciarsi
Su decisioni di governo da sostenere in Parlamento
Decisioni difficili
Spesso impopolari considerata la crisi in cui versava il Paese in quegli anni
Si toccò con mano allora quanto fosse arduo stabilire un nesso tra
L'emergenza politiche restrittive è un generale di segno di cambiamento
Il Partito Comunista provo a farlo Giorgio lavoro al progetto a medio termine
Berlinguer concluse un'Assemblea di intellettuali con le famose considerazioni sui caratteri che avrebbe dovuto avere una politica di austerità
Da quella esperienza
Emersero elementi che diventeranno essenziali nel pensiero politico di Giorgio Napolitano
La questione delle compatibilità che una politica riformatrice non può eludere
La convinzione che una strategia riformatrice non possa che essere collocata nell'orizzonte europeo
Insomma la solidarietà nazionale fu per Giorgio Napolitano un'esperienza
Ricca di stimoli
Di sollecitazioni
Che lo porteranno a riconoscere i limiti culturali e politici della sua formazione nel partito comunista
Tornerà leggere studiare Keynes rendendosi conto della sottovalutazione
Nel PC del pensiero del grande economista
Lo leggerà alla ricerca di idee che aiutino a combinare efficace con ho mica giustizia sociale e libertà individuale temi che in una certa misura emerso ero nel corso della solidarietà nazionale
Ma non solo che Giorgia avvertita l'esigenza di conoscere le nuove versioni del liberalismo prodotto negli ultimi decenni del Novecento dalla cultura europea e americana
A cui il socialismo democratico secondo Napolitano avrebbe potuto riferirsi
Per rinnovare la propria fisionomia ideale e programmatica
E il rapporto con di Giorgio Napolitano con Salvatore Veca studioso del liberalismo egualitario fu molto fecondo in quegli anni
C'è infine il punto politico
Napolitano è persuaso come altri intellettuali da Pietro Scoppola a Sabbatucci ad altri
è persuaso che la solidarietà nazionale
E il voto ha detto camere del mille novecentosettantasette in cui vengono confermati i pilastri tradizionali della politica estera italiana
Abbiano prodotto l'indebolimento se non il crollo della conventio ad excludendum
La formula che ha tenuto per trent'anni il Partito Comunista fuori dal campo governativo
La conseguenza politica se le cose stanno così sarà enorme
Il ruolo di governo del Partito comunista non è più affidato ad una legittimazione esterna
Ma la sua intrinseca capacità di presentarsi con un'identità politiche ideale
E con un programma adeguato
All'esigenza di rinnovamento di una società moderna
Insomma il mancato accesso all'aria di governo non ha più la sua causa prima nella discriminazione anticomunista
Ma dipende anzitutto dal fatto che è incompiuta la maturazione di un'identità politica che legittimi
La candidatura del PC come forza dirigente del paese insomma è aperto per il PC questo il Ranidil il
Il pensiero di Napolitano e aperto il problema di affermarsi come no a forza di governo matura che sta a pieno titolo dentro la storia e la cultura della sinistra
Socialista socialdemocratica europea
Su questo si aprirà la contesa nel partito
Il contrasto tra Enrico Berlinguer e Giorgio Napolitano
Sarà una battaglia politica difficile anche a sinistra
Il partito scrisse e Pietro Ingrao
è un singolare miscuglio di solidarietà e durezza
E la durezza non mancò
Nello scontro politico contro Giorgio Napolitano
Berlinguer permarrà anche dopo la famosa frase sull'esaurimento della spinta propulsiva un giudizio
Troncato Orio sulla social sulla soluzione socialdemocratica
La strategia di Berlinguer diventerà quella della ricerca di una terza via
Tra il socialismo reale
Che la socialdemocrazia una via scrisse Norberto Bobbio
Che nessuno sapeva dove si trovasse
La verità
E che dietro il carisma la generosità la dedizione la nobiltà
Di Enrico Berlinguer
Resterà il vuoto di prospettiva politica
Di risorse strategiche
Nel suo vano tentativo di ricerca di una terza via si incardinerà hanno
Il prestigio e la tragicità
Di Enrico Berlinguer
L'ultimo grande testimone
Del tramonto di un mondo Giorgio cerca un'altra strada
Da tempo e consapevole che la storia della sinistra italiana
è stata dominata dalla scelta di separarsi dalla socialdemocrazia
E dalla impossibilità o incapacità del Partito comunista di un distacco da quella scelta
è convinto che la strada da seguire sia avviare un processo che li collochi le forze che si sono riconosciute nel PC
Nel campo del socialismo democratico
Non la versione dell'unità socialista proposta da Craxi ma qualcosa in fondo di più impegnativo
Trasformare il piccino una forza del socialismo europeo
E la stessa questione che si porrà dopo l'ottantanove quando
Malgrado tutto
Renda è evidente che la strada per la quale si è battuto Napolitano sia obbligata ormai dalle vicende storiche beh anche allora le sue posizioni saranno in minoranza
E addirittura ci sarà chi teme che la svolta dell'ottantanove che coraggiosamente Occhetto avviato possa essere condizionata
Dalla convergenza con Giorgio Napolitano la famosa famigerata
Deriva di destra
Incredibile ma vero così sono andate le cose
Napolitano sarà sempre convinto che tutto ciò che era stato vitale nella vicenda del PC
Appartenesse alla storia del riformismo
Molta storia dentro un impianto ideologico ma quell'impianto costituiva uno scenario sullo sfondo
Che non vanificavano l'enorme contributo dato dal partito comunista alla storia d'Italia
Era così
Quante volte ne abbiamo discusso quanti interrogativi non abbandoneranno mai
Giorgio Napolitano perché se era così
C'è da chiedersi perché era svolta avverrà solo nel mille novecentottantanove
Perché se era così sì restò inchiodati fino
Agli anni Ottanta al mille novecentodiciassette la data periodi Guzzante nella storia del mondo per il partito comunista
Il pensiero di Giorgio Napolitano si collocava
All'interno di una cultura che aveva radici lontane
Amendola Toia
In una idea di partito come grande forza nazionale scuola di classi dirigenti competenti e incorruttibili
Promotore di un vasto blocco di forze sociali e l'egemonia la si conquistava in quanto si rappresentavano gli interessi generali del Paese
L'eco di questa nobile tradizione l'avvertimmo nei momenti più alti
Degli anni di Giorgio al Quirinale
Era una forte tradizione politica
Che tuttavia rifletteva le condizioni
Le condizioni di una storia determina
La forza politica di Giorgio Napolitano sta nell'aver avvertito i limiti di questa tradizione
E di essersi adoperato nel cercare un'altra strada faticosa
Che evitasse la dispersione delle forze che si erano riconosciute nel PC e tante forze
Una strada che le conducesse in Europa
All'incontro con
Quelle forze che si richiamavano
Al socialismo della libertà questo è stato il tentativo lo sforzo e il valore della lezione di Giorgio Napolitano grazie
Bene molto apprezzabile Lamberto perché in molti c'è sempre la tentazione di poter mettere tutti i propri Saldutti allineati Allo stesso modo che si baciano essa abbraccia ma il mio paradiso
Non è così
Non è così la storia d'Italia sarebbe stata diversa se Giorgio Napolitano non fosse rimasto in minoranza
Ed è sceso dalla sua prospettiva fosse stata condivisa da un uomo di grande fascino ma privo di vedute per il futuro questo
Questa è la verità che oggi ancora difficile a molti accettare perché il fascino dell'altro il fascino di Berlinguer
A che di emotivamente invincibile
Ma
Ha imboccato quella grande forza che era stata preservata con sacrificio anche ideale salvandola dal ma un foraggio nel cinquantasei
La portata verso il vuoto che tu hai detto
Va bene non so se altri chiosano intervenire dopo e c'è chiosa
Va bene accerto tutto
Salve volevo solo
Sono giovani Matteoli
Lavorato in tutti gli anni della carriera politica
Di Giorgio Napolitano
Nel partito
In varie occasioni in vari momenti
Io ho iniziato a svolgerà un ruolo alla scuola mi
Mitica meglio dire mitizzata scuola di Frattocchie
E nel periodo in cui Giorgio Napolitano era responsabile dell'organizzazione del partito
E quindi abbiamo avuto le ho incontrato Lollo incontrato per la prima volta
Nel mille novecento settantasei in un caldissimo pomeriggio estivo era venuto per fare una lezione
Di fronte ad ai compagni di un corso non mi ricordo più quale sinceramente e insieme al direttore della scuola eravamo andati a a prenderlo alla villa Togliatti che stava accanto all'istituto
Passando dalla dal giardino in pratica e prendemmo un caffè prima di andare a fare la lezione questo fu il primo momento in cui io ebbi un incontro personale con Giorgio Napolitano che vuole sapere chi ero cosa facevo da dove venivo detta eccetera eccetera eccetera così
Conobbe quello che allora era un giovane quattro
Che già aveva un certo ruolo diciamo così all'interno della della dell'organizzazione dell'organizzazione del partito ma
E poi ovviamente collaborai con lui nell'attività dell'organizzazione lui cercò per esempio di affrontare la la tematica di un rafforzamento
Del ruolo dei partiti
Di
Non era il solo che aveva
Anche il vedutismo
Il rischio di un depauperamento degli strumenti di partecipazione democratica
Quali i partiti
Alla vita politica
Italiana
E da questo punto di vista cercava di individuarne le strade nuove su cui poter sviluppare un'organizzazione
Che non fosse più quella
Del
Partito
Come dire
Estremamente esteso ma a che incontrava difficoltà operative di e di dibattito degli anni Cinquanta è su questo che si organizzarono vari seminari vari momenti di riflessione di discussione devo dire che non si andò molto oltre perché poi lui lasciò l'organizzazione come succedeva ma a volte
All'interno del Partito Comunista i
Ando cambiavano i responsabili si andava anche a una fase nuova in qualche modo si ripartiva daccapo ognuno voleva instradare organizzare diversamente una propria cosa ma quello che io volevo dire in particolare
Riguardava un momento che è stato qui
Ricordato e cioè
La fase iniziale di costituzione dell'area riformista
è stato ricordato perché Silvio Pons professor posa ha parlato di una lettera Occhetto
Che è un momento importante in cui in pratica viene posta la questione
Si vuole fare davvero una svolta
Rispetto a quella che era la vecchia il vecchio percorso del Partito Comunista Italiano
Oppure si pensa solo a una come dire Mathias superficiali e da questo punto di vista credo che pure in termini molto rispettosi quella lettera fu un punto
Importante ma altrettanto importante fu che sei o sette giorni dopo
Sul finire del mese di dicembre a cavallo tra Natale e Capodanno si tende a casa di Paolo Bufalini
In piazza del Gesù all'ultimo piano
Con pavimenti un po'traballanti una riunione di una quarantina di persone che vedeva riuniti i vari quadri di provenienti dalle regioni dai gruppi parlamentari darei all'apparato della direzione del partito e così via in cui per la prima volta si discussa apertamente
Se e come costituire una quella che senza infingimenti può essere definita una corrente organizzata all'interno del partito
E il la riunione
Come dire fu un po'caotica
Nel senso che le persone erano molte il tempo era abbastanza limitato poi c'erano questi scricchiolii del pavimento anche di incitavano diciamo così ad accelerare il confronto
Oltretutto si capisce subito almeno io come io capisco dubito allora
Che si trattava di un'area molto composito
Perché c'era da una parte la vecchia destra togliattiana
Di cui come dire
Se se vogliamo punto di vista non punto di riferimento ma la persona il personaggio più più importante forse era Paolo Bufalini che il tredici ospitava nella nella casa nella nella sua casa per evitare di fare una riunione in sede pubblica e sia chiaro
A destra togliattiana
Di cui è chiaro
Il connotato quando Paolo Bufalini poi propose di chiamare
Per il nome del nuovo partito quello lì comunisti democratici
Che era un ossimoro
Tensione spesso indicava diciamo così lei difficoltà di fare una proposta di questa di di questa natura
Poi c'era chi guardava a una a un orientamento di carattere più vicino a quello della socialdemocrazia europea
E lì c'era chi era più su posizioni più di sinistra e o o chi era su posizioni più moderate poi c'era anche una divisione generazionale
Perché c'erano le forze giovani
Forse giovani di cui
Diciamo così
Dico che si uno dei massimi esponenti chi ha parlato prima di me cioè Umberto Ranieri insieme a Umberto minotauri come Enrico Morando e così via
E che avevano anche un elemento di differenziazione di pulsione generazionale
In un gruppo dirigente del partito che non era sicuramente di composto soltanto e da giù ed è ed esclusivamente ed esclusivamente da giovani
Di quest'area composita in più in punto poi c'era Macaluso ovviamente
Di quest'area composita il punto di riferimento era indubbiamente Giorgio Napolitano
Il questo carattere composito permetteva anche di parlare affascina strati diversi del partito
Io ricordo che subito dopo quando si decise poi di
Come dire in qualche modo seppur non mi
Costituendo un'area formalmente ma di marcare un punto di presenza apparvero su un'unità due articoli a distanza di un paio di settimane l'uno dall'altro uno a firma di
Paolo Bufalini e Gerardo Chiaromonte
Che era un articolo diciamo più
Nel segno della destra comunista e dall'altra invece uno firmato da
Giorgio Napolitano è Emanuele Macaluso che invece indicava chiaramente in una prospettiva di sinistra europea di forza della della sinistra europea
In queste differenziazioni
Che si potrebbero come dire che in cui ognuno portava anche una RAI ricchezza di rapporti e relazioni personali all'esterno il però il punto di riferimento diciamo a con l'ultima istanza
Anche in questo caso Giorgio Napolitano svolgeva una funzione di ultima istanza era lui a cui tutti veri riconoscevano un ruolo è una è una è una è una funzione particolare
E lui avrebbe riusciti anche a mediare l'opera non semplice per tenere insieme queste cose queste componenti
E per promuovere un elemento di rinnovamento per esempio quando si trattò di avvicendare
Personaggi particolarmente calme di carichi di anni e di gloria
In incarichi di direzione politica membri della direzione del partito
E non fu non fu non fu semplice farlo non fu semplice farlo ecco però anche questo venne fatto adesso io non voglio fare la storia la strada dell'area riformista
Voglio dire che lì per ragionavamo in gran parte io ero ero molto vicino alle sensibilità dei dei giovani Opel diciamo ecco però
In qualche modo
Anche con un po'con l'ingenuità dei giovani
Consideravamo semplici tagliare i legami con una con quelli che erano gli impacci e gli elementi superati di un'antica tradizione di una storia
Non era invece affatto semplice ce ne rendemmo conto anni dopo Salvatore Veca
Scrisse
Una breve frase fulminante io credevo che fosse facile fare un nuovo partito il partito ci riferiva in questo caso il Partito Democratico ovviamente più che a quello di allora
Per fare un partito nuovo
Gli scoop
Imboccare una prospettiva diversa perché pensavo che il Partito Comunista Italiano era già un partito socialdemocratico a tutti gli assenti invece purtroppo devo riconoscere
Autocriticamente che mi ero sbagliato non era così quel partito era ancora un partito comunista e lo scorso era era era era era molto difficile
Daria riformista noi poi in acque non al primo congresso col vi ricordate a Bologna ma al secondo
Quello di Rimini al primo congresso si decise d'accordo c'è anche qui Piero Fassino che partecipo seppur in modo diverso alla discussione di tenere insieme L'Unità di coloro che volevano cambiare il partito solo al secondo si andò invece a una decisione decisione punti neri con il secondo congresso complicato dalla al secondo congresso dove nasce dove nasce l'aria l'aria e si accetta per la prima volta di a vere un partito di all'interno differenziato
E cito solo un punto
In quel congresso scossi decise a anche di averi una come dire com'd'una una una
Partecipazione di tutte le varie componenti del partito alla gestione delle risorse economiche
Che è cosa
Non da poco e perché conosce la storia dei partiti sa quanto sia quanto sia anche anche delicata secondo congresso finisce a Rimini in un di con una confusione politica e così via siamo ormai nel
Novantuno
Eccetera voglio solo
Credo che
La
Ed è già stato accennato prima Rocco lo scontro politico presentò anche le elementi di durezza Nuti Molino in particolare
Napolitano rimaneva sempre amareggiato da un fatto che gli veniva imputato una so una una
Al che all'area riformista veniva imputata una suggestione di passare con i socialisti
Il tradimento e annui quella di non fare abbastanza per scongiurare questa questa questa prospettiva cosa che invece in qualche caso in qualche momento lui lui cercò di fare io ho sempre pensato che la sua elezione a Presidente della Camera dei deputati
E il fatto che in quel momento inizia per lui il passaggio dall'attività politica di parte
Più di partito a quella di uomo delle istituzioni e un distacco quindi per una certa fase sia stato anche una cosa importantissima per il suo percorso
Non so se senza quel passaggio lui avrebbe fatto quel discorso che poi fece
Di fronte al dibattito parlamentare per la nascita del governo Berlusconi quando indicò
Le prospettive di come in un sistema di alternanza una forza di opposizione lo può essere forza di opposizione ma nello stesso tempo mantenendo
Un profilo di interesse nazionale da un lato e dall'altro anche di come dire superamento di una di una di una competizione personalistica estremizzato ecco credo che questo sia stato un passaggio importante
Che poi nessuno allora lo avrebbe pensato portò a una funzione alcun ruolo diverso di
Come Presidente della Repubblica grazie
Ecco per sapere che cosa vi aspetta perché a una certa ora è giusto saperlo abbiamo ancora due interventi uno e Claudio De Vincenti ed altro Guido in grado poi vi lasciamo liberi
No ridirlo
Monia del francobollo celebrativo
C'è la cerimonia del francobollo ma qui dentro
Qui accanto
Scusa che la grazie Giuliano
No io devo dire non mi sono preparato però sono stato come dire stimolato e
Gente in e gentilmente gli sono grato spinto da Giulia dire qualcosa di di quello che abbiamo vissuto in tanti anni di confronto sulla politica economica
Spero di non essere troppo approssimativo insomma non avendo preparato l'intervento
Però interruttore dirvi una cosa cioè il una cosa che mi colpì subito di Giorgio Napolitano io
Un giovane un po'intemperante economista
Universitari o fra io non ero non sono non ho mai fatto vita interna di partito però vi riconoscevo al Partito comunista e quindi interagire può partecipare ai dibattiti insomma giovane economista un po'intemperante
Sono sempre molto grato stavo sempre molto grato Napolitano
Di una cosa che sembrerà poco ma guardate che era molto significativa dopo una il mio primo intervento di non ricordo bene quale riunione in direzione in cui Giorgio al
Coordinava la riunione
E fu la prima volta che intervenni
In sede di partito
Non so neanche bene cosa riuscirà a festa mentre la fa niente
La cosa che mi colpì fu che la volta dopo
Napolitano mi accolse dicendo Claudio mi ha fatto molto piacere che sei venuto e cioè guardato una cosa minima però per me ragazzo giovane
Sentirmi riconosciuto da un dirigente come Giorgio Napolitano che si ricordava il mio nome dopo un modesto in sul resto
Fatto qualche tempo prima mi colpì molto non so come risorse altri di voi hanno avuto queste esperienze ma significava un'attenzione questo era tipico suo
Non dimenticava nulla
Ricordava le persone ricordava con attenzione le persone ecco io ho sempre avvertito da parte sua attenzione e di questo gli sarò sempre grato e mi ha sempre seguito monto
Vorrei dire qualcosa
Su un punto che poi si collega un quello diceva Umberto Ranieri su cui
Non siamo del tutto d'accordo perché forse avevamo anche allora posizioni diverso discutevamo anche con Umberto
Due furono anni di grandi discussioni parlo degli anni settanta ottanta
E poi con il PDS degli anni novanta
Di grandi discussioni di politica economica c'è un punto di riferimento importante negli anni settanta ottanta Garrel cespi eccessi per scusatemi certo era quello di politica internazionale anche molto importante anche in certi tanto fumo
Ci fu un periodo negli anni novanta in cui io ero il direttore del Cesis per Marta da sulla direttrice del cespite
Interagivano
Ma insomma prima di me il Celeste ha vissuto anni importanti come un genio peggio con Silvano Andriani e così via
E era un luogo di grandi discussioni di grande confronto di politica economica non so chi percorre quel confronto avrei dovuto prepararmi per poterlo ripercorre però vi vorrei segnalare una cosa
C'era un punto su cui continuavamo a discutere non cioè continuano a sentire differenze in realtà più che fare riferimento al Cile spera io facevo parte della redazione della rivista trimestrale era la rivista fondata da Franco Rodano
Nella quale avevamo una nostra elaborazione di politica economica fosse diciamo qualcuno di voi ricorderà ancora un testo della Chiesa universale che fece anche un po'scandalo
Che era afferrare Proteo che viene definito da Eugenio Scalfari in un articolo su Repubblica la Bud Goldberg dei comunisti però era un abate Dolores beghe un po'diversa da quella
Portata avanti dal celeste per cui discutevamo insomma ricorda anche un Laura Pennacchi diversi momenti di confronto
Però perché richiamo questo perché mi collego a un punto che è stato toccato da Umberto e anche da Giuliano e il punto è ma se il Partito comunista avesse subito fatto molto prima una sua Abbado Godesberg
Non sarebbe stato molto meglio probabilmente si guarda ter però devo dirvi ci starei un po'attento la storia sempre molto complicata voi
E la Turchia sporco degli storici vivono e quindi e quindi come dire
Abbiate pazienza commenta somma però è sempre molto complicata e forse la crisi attuale della sinistra in Europa ci dovrebbe avvertire
Che non che le cose non sono non che esse che diventare semplicemente socialdemocratici non era la soluzione ve la dico così ancora adesso a distanza di tanti anni
E non vorrei in questo di chiamare
Una vecchia discussione interna al movimento operaio
Che risale alle origini diciamo alla Seconda Internazionale
Alle cotture poi con la terza internazionale per quel che io ricordi senza pretesa di as storico uno storico
Però diciamo la socialdemocrazia cresce su un'ipotesi che è un'ipotesi legata ad una direzione anche
Deterministica della storia che viene da parte gliene amarsi in pieno
E cioè il capitalismo che svolgeva il suo compito storico portare il mal la società alle soglie della liberazione dal bisogno dalla necessità naturale Esterna diceva Marx
E deve poterlo completare questo questo suo compito alla socialdemocrazia Giuliano ne sa sicuramente molto più di me mi corregga però allungo naviga
Pensando che si tratta per riprendere le parole di Engels di combustibili fossili farsi le guance rosse nella confronto democratico
E fast crescere via via
Fuochi della capitalismo in una logica diversa momenti diciamo in cui la classe operaia i lavoratori possono trovare dei momenti di socialità
Che
Penetrare erano il giorno in cui finalmente il capitalismo allora esaurito il suo compito o c'è un attendismo
Della Seconda Internazionale permettetemi questa espressione guardate che viene da Parks è anche questo
In modo diverso la testa internazionale a un'altra ipotesi e cioè dobbiamo forzare la mano alla storia era il disco diciassette
Dobbiamo forzare la mano con tutti i costi che alle forzature
Hanno e sono costi drammatici anche tragici come abbiamo visto però questa è la cosa e forzare la mano significa intervenire attivamente nel trasformare il meccanismo dell'economia
L'ipotesi della comunismo della Terza Internazionale la pianificazione io sulla pianificazione ho scritto a lungo pagine critica insomma restano nove le sto a si tirare fuori adesso ma insomma
Chiedo di Aversa potuto insomma
Pur essendo ecco così io sono un uno di quei comunisti che non ha escluso sono stato uno di quei comunisti dona mai stato marxista forse anche questo mi ha aiutato
Per cui sono sempre stato molto critico verso la pianificazione però attenti Della verificazione c'era l'idea forzo la mano
Allora
Poi viene tutto una fase diversa
Da Napolitano impariamo moltissimo sul rapporto con il capitalismo
Impariamo cosa significa
Lo ricordava qualcuno prima adesso non mi ricordo ma la regolamentazione forse lo ricordava Di Donato
Cosa significa curare il mercato
E tutto questo è un lascito importantissimo che abbiamo
Anche su questo mi permetto di segnalare che insomma diversi di noi hanno lavorato in questi trent'anni
Però oggi sappiamo che questo non basta
La crisi del due mila otto
Le tragedie che stiamo vivendo
Ci dicono che
Quell'equilibrio perduto
Sì ci segnalano che insomma dobbiamo ricostruire
Un assetto economico adeguato i problemi di oggi quell'equilibrio perduto è perduto ne va costruito un altro
E per fare questo non possiamo attende dobbiamo intervenire non con la pianificazione assicura ci mancherebbe dobbiamo intervenire nel governo del mercato
Allora tutto questo a me fa pensare che
Che forse Eura di abbandonare questo contrapposizioni che ci hanno me compreso
Coinvolto in tanti anni di discussioni tra la socialdemocrazia comunismo persa internazionale seconda attendismo deterministico marxista forzatura leninista
Costruiamo insieme una politica di sinistra capace di governare il mondo in cui viviamo e purtroppo siamo molto indietro su questo terreno e le conseguenze drammatiche sono davanti ai nostri occhi grazie
Buongiorno a tutti mi presento sono Guido Ingrao figlio di Pietro
Che è stato evocato ma per me è un piacere portare una testimonianza più che l'intervento qui si è detto interventi e testimonianze mie è una mera testimonianza che devo a tutti voi con grande piacere soprattutto a Giulio diciamo con da cui tra cui mi lega un'amicizia io volevo soltanto ricordare come al di là delle diverse o delle o talvolta divergenti visioni politica è sempre all'interno di quel ceppo della sinistra che è stata il Partito Comunista Italiano di mio padre di Napolitano fra loro ci sia sempre stata una stima e una reciproca attenzione molto forte ci tenevo a ricordare questi stop perché l'ho vissuto personalmente attraverso una serie di episodi diretti indiretti mi ricordo come Giorgio Napolitano
Accompagnò proprio fraternamente papà il giorno del suo novantesimo compleanno nella cerimonia dell'Auditorium in prima fila proprio insieme a Luís
Mi ricordo come papà visse l'elezione a presidente della Repubblica Napolitano con orgoglio proprio sentendolo come ho fatto
Di e riconoscimento anche proprio personale al lui a quello che loro avevano rappresentato pur nella diversità delle opinioni
E questo poi di c'è continuato mi ricordo quando appunto mio padre quando Napolitano già era presidente ogni tanto lo chiamava
Per incalzarlo chiedergli ma cosa fai su questa questione come dire ai voli probabilmente Giorgio l'avrà anche vissuta
Come dire non dico non con fastidio ma insomma con la difficoltà perché poi aveva compiti che andavano oltre però ecco questa testimonianza proprio di
Come si era detto porno detto bene agli nel suo intervento durezza e vicinanza eccome ecco io l'ho proprio avvertita ed è stato un valore che ho anche riconosciuto dentro
Mi son po'mi porto dentro solo per aggiungere qualche piccolissima notazione politica su alcune questioni c'era anche proprio una invece comunità d'interessi rapporto con le istituzioni del cambiamento di istituzioni sono stati un assillo quell'uno e per l'altro
Anche lì con uscite probabilmente non totalmente sovrapponibili ma c'era questa consapevolezza fortissima
E il rapporto con le diverse culture politiche e la tolleranza e l'interesse per le diverse culture politiche cattolica
Ha laica socialista non è mai stato è sempre stato anche quell'un valore fondante nella loro elaborazione l'elaborazione di Napolitano ma anche in quella di mio padre e ad U da ultimo anche l'attenzione alle socialdemocrazie europee a a dispetto di quello che può apparire è stata invece un un tema molto condiviso quando mio padre lasciò la presidenza della camera andò a dirigere il Centro per la riforma dello Stato
Apri un dialogo molto forte con i partiti socialdemocratici della del nord Europa e il secondo me è anche lì in un rapporto fecondo di scambio e di comunque dialogo costante
Quindi niente ecco io volevo ci tenevo soltanto a aggiungere questo ricorda questa bellissima giornata
Insomma ecco mi complimento perché ha avuto la capacità di organizzarla e bene spero che le altre siano della stessa livello comune sono cento grazie
Non finisce questa prima mattinata di lavori
Credo che sia tanto da molto ricca di spunti
Non gli imprevisti secondo minimali insomma molto opportunamente snocciola anche in una appresso all'altro
Le altre tre mezze giornate completeranno questo quadro poveri riprendiamo tutto nel bicentenario ma abbiamo il tempo di prepararlo ora legge la cerimonia del francobollo non mi è chiaro come avviene
Allora la cerimonia sarà quei Boy riprendere i lavori alle quattordici e trenta perché non vuole affrontare il solleone c'è anche è un è un la all'OSCE al piano di sopra e quindi ora la cerimonia poi il pranza Paesi riprende alle quattordici e trenta grazie ancora grazie Giuliano
Una rigida tutti a tutte io direi di iniziare i nostri lavori intanto ringrazio Giulio Napolitano ha per avermi invitato a coordinare questa seconda la sezione di un convegno di studi ecco non possiamo chiamare così è un convegno di studi che è incentrato
Sulla figura il pensiero e l'azione politica di una delle personalità più importanti della nostra storia repubblicana e questa seconda sessione in particolare dedicata proprio a Giorgio Napolitano come uomo delle istituzioni
Quindi capite bene che i passaggi sono diversi
Quindi noi cominceremo con il suo impegno a Montecitorio prima come capogruppo del Partito Comunista Italiano poi come presidente della Camera poi della sua azione da ministro ministro dell'interno
La prima volta che un esponente del Partito Comunista riveste questioni importanti incarico
E poi la sua esperienza di parlamentare europeo il presidente della Commissione per gli affari costituzionali e infine anche il suo il suo ruolo come esercitato il suo ruolo appunto di senatore a vita
Mentre sarà domani la giornata dedicata a a Napolitano come Presidente della Repubblica
Sono due note personali per per inquadrare anche il rapporto che io ho avuto con il Presidente Napolitano quando io sono stata eletta presidente della Camera era il marzo del due mila tredici dunque Giorgio Napolitano era il suo mandato e poté nel rinnovato e durò fino al due mila quindici quindi sono stati due anni di collaborazioni intense anche perché voi lo ricorderete
In quegli anni c'era anche una certa direi turbolenza politica mettiamola così
E quindi questo richiedeva anche una stretta collaborazione tra i vertici istituzionali però io Giorgio Napolitano l'avevo già conosciuto parecchi anni prima
E quello che c'aveva unito era l'interesse e la passione il diritto d'asilo il diritto d'asilo la convenzione di Ginevra le politiche di accoglienza e quindi ci siamo incontrati diverse volte in occasioni formali ma anche in un incontri pubblici
Dove appunto si caffè affrontava il tema delle politiche migratorie
Sia quando lui era ministro dell'interno sia poi dopo quand'era al Parlamento europeo ora io direi che noi dobbiamo ricordare in questa sede proprio oggi in cui la materia migratoria viene stravolta viene strumentalizzata viene usata al solo fine del consenso facile come invece l'allora a ministra Livia Turco insieme a Giorgio Napolitano fece una legge sull'immigrazione che a oggi è la migliore delle leggi perché una legge che detti no appunto più ambiti per la gestione del fenomeno migratorio quindi sicuramente solidarietà ma anche rigore ma anche certezza del diritto
Ecco quindi la sua personalità era evidente
In quelle occasioni in cui abbiamo avuto modo di relazionarsi persona determinata competente ma grande senso delle istituzioni e questo ha fatto sì che lui poi sia stata una delle persone più stimate anche dagli avversari politici proprio perché aveva queste doti insieme
Bene allora io chiudo apparente si personale iniziamo con le relazioni previste dunque la prima è incentrata su Napolitano il capogruppo del Partito comunista italiano sarà svolta dal professore Alessandro giaccone che docente discorre delle istituzioni presso il Dipartimento di Scienze politiche
E l'università di Bologna prego
Ringrazio la Presidente del Polverini illustri parlamentari autorità tutte gentile colleghe e colleghi e per me motivo di profondo onore a prendere parte a questo convegno mi è stato affidato il compito di parlare degli anni in cui Giorgio Napolitano ricoprì l'incarico di capogruppo del Pdci alla Camera un periodo di particolare significato nella nostra storia politica e parlamentari quando subentrò a Fernando Di Giulio scomparso improvvisamente nell'agosto e l'ottantuno Napolitano era deputato da quasi un quarto di secolo eletto per la prima volta nel mille novecentocinquantatré salvo un'interruzione tra il mille novecentosessantatré e il mille novecentosessantotto aveva sempre occupato un seggio a Montecitorio nelle legislature successive
Ciò nonostante nel settembre dell'ottantuno la sua elezione capogruppo non era affatto scontata poche settimane prima Berlinguer aveva rilasciato la nota intervista sulla questione morale alla quale Napolitano aveva replicato il ventuno agosto con un articolo nell'anniversario della scomparsa di Togliatti ricordando la scelta di questi di un partito nuovo si non si limitava alla critica e alla propaganda ma proponeva soluzioni e sviluppava un'iniziativa politica
Come Napolitano spesso ricorderà nella sua Autobiografia dal pc al socialismo europeo dai deputati del gruppo venne un ampio consenso sul mio nome
E Natta si adoperò affinché Berlinguer superasse il qualche iniziale perplessità sulla scelta questo di suggerisce un po'alla difficoltà di dei rapporti in questo momento
Da allora prosegue Napolitano il mio impegno politico assunse decisamente una dimensione istituzionale mentre il costume politico italiano prevaleva ancora la tendenza a considerare prioritaria la collocazione degli organismi dirigenti di partito
Ecco su questa riflessione Napolitano tornerà nel due mila e tredici in un lungo lungo colloquio con Eugenio Scalfari rimarcando la differenza tra il proprio percorso che si è rafforzato fin dal mille novecentocinquantatré nella gavetta delle commissioni parlamentari e quello di Berlinguer che aveva prevalentemente svolto incarichi di partito facendo il suo ingresso in Parlamento Soro nel sessantotto
Quindi lasciato il posto alla segreteria del Pci il trenta settembre dell'ottantuno Napolitano ottiene centosettanta voti su cento ottantotto deputati comunisti quindi quasi un voto quasi unanime che dimostrava anche in questo caso la compattezza del gruppo dirigente
Napolitano resterà Paco Bru capogruppo per quasi cinque anni e la sua attività e ampiamente documentata nel fortino che ho potuto consultare per preparare questo intervento allora si tratta di migliaia di pagine e mi scuso subito se ne proporrò qui solo una piccola sintesi riservando una trattazione più organica nella relazione scritta
Anzitutto per me è stata un'emozione potere consultare i testi su dei foglietti prima me lo scritti con quella caratteristica calligrafia ascendente verso l'alto poi dattiloscritti nuovamente corretti infine pubblicati
A cui seguiva talvolta anche una smentita o un'ulteriore precisazione segno di un lavoro da un lavoro continuo accurato e di grande pignoleria per utilizzare un'espressione che Napolitano adoperava spesso stando alla materiale conservato in questo archivio in questi cinque anni il capogruppo epici è intervenuto ottantasette volte alla Camera dei deputati
Quattordici volte ai comitati centrali ai congressi del PC ha partecipato a settantotto tra dibattiti convegni e tavole rotonde
Pubblico centoventuno Artico sulla stampa e rilasciò centonovantanove tra interviste e dichiarazioni e non era all'epoca un'intervista improvvisata erano interviste scritte e curate nei minimi dettagli
Ecco si tratta probabilmente di un conteggio per difetto anche agli attivisti il PC può sfuggire qualcosa ma offre comunque un'idea dell'attività davvero poderosa di Napolitano sul piano politico legislativo e culturale
Come scriverà nell'autobiografia la funzione di capogruppo cito mi piaceva e soddisfaceva perché mi impegnava sui problemi del Paese a contribuire assoluzioni nel lungo nel luogo istituzionale deputato a prendere decisioni
Ed era su quel terreno che dovevamo misurarci con le altre forze politiche
Mai come in quegli anni nel vivo del confronto quotidiano in Parlamento riconobbi la semplice e fondamentali verità che la politica è ricerca di soluzioni non soltanto agitazioni di dei generali e di programmi globali
Ecco secondo tale interpretazione il gruppo comunista doveva rifiutare un ostruzionismo fine a se stesso ed adottare un atteggiamento costruttivo non solo a parole ma nei fatti
Come spiegò nel novembre dell'ottantuno la nostra è un'opposizione che sa cogliere le novità positive che sa distinguere tra le diverse posizioni che affiorano FIAT figlia nella maggioranza e nel governo
Ma è insieme un'opposizione profondamente convinta delle proprie ragioni
Della validità della sua battaglia per un'alternativa rispetto agli indirizzi netto di cui resta legato anche l'attuale governo che era all'epoca il governo Spadolini
In quest'ottica il lavoro con la presente gli ottimi e con i Capigruppo degli altri partiti siti rivelerà particolarmente proficuo un primo esempio di questo approccio è offerto dalla legge sul finanziamento pubblico dei partiti alla quale i radicali si erano opposti presentando più di cinquanta mila emendamenti il PC invece sì cinquantatré mila si dichiarò favorevole in quanto scrivo Napolitano l'approvazione di questa legge è parte integrante della nostra battaglia per la moralizzazione della vita politica
Di fronte all'ostruzionismo parlamentare il Governo Spadolini pose la questione di fiducia e il dodici ottobre l'ottantuno Napolitano
Annunciò il PCC sarebbe astenuto per permettere l'adozione della legge
Questo riformismo per valorizzare il ruolo del parlamento trovo conferma anche nelle modifiche aerei ai regolamenti parlamentari del settantuno
Fu una modifica approvata nel novembre dell'ottantuno dopo tre settimane di serrato lavoro tra i capigruppo in un'intervista al cronista parlamentare L'Unità Giorgio Frasca Polara Napolitano spiegava che con tali modifiche sì compiva un significativo passo in avanti
Verso un più corretto funzionamento delle istituzioni democratiche ma qui c'è persona molto più al corrente di me dell'applicazione poi effettiva del dopo questa riforma dei regolamenti parlamentari
S permettono scriveva Napolitano di programmare i lavori alla Camera anche senza un accordo unanime dei gruppi e di dare a ogni dibattito una durata adeguata non insomma da esorbitante e imprevedibile
Nota Napolitano sul sottolineare anche che i diritti delle minoranze non uscivano in alcun modo lesi da queste modifiche anzi della frase importante
L'opposizione potrà esercitarsi con maggiore efficacia nel quadro lo svolgimento dei lavori della Camera più limpido e serrato tuttavia ed è un punto su cui Napolitano spesso insistito il corretto funzionamento della Camera non dipende solo dai da regolamenti parlamentari ma era anche legato al comportamento la maggioranza e rimarcava in questa occasione la mancanza di coesione di cui danno spesso prova le forze di governo
Quali sono i rapporti di Napolitano in questo periodo con le varie forze politiche nei confronti del Governo Spadolini il Capogruppo del Pci adottò una decisa mento al tempo stesso di apertura e di critica
Come spiegò il trentuno ottobre ottantuno in un'intervista Ezio Mauro cito la nostra opposizione non ha nulla a che vedere con un gioco al massacro nei confronti di questo governo abbiamo apprezzato e continuiamo ad apprezzare la novità rappresentata da un presidente laico
Contestiamo e contrastiamo determinati indirizzi ad esempio nel campo della politica economica e ci battiamo per avviare assoluzione i problemi più gravi e urgenti i suoi interventi sulla politica finanziaria il governo furono frequenti il che non deve sorprendere Napolitano era laureato in giurisprudenza con una tesi in economia politica negli anni precedenti aveva fatto parte delle Commissioni Finanze e Tesoro e poi della Comit Commissione bilancio e partecipazioni statali
Dell'ottantadue si oppose con fermezza all'uso improprio del decreto legge battaglie memorabili particolare con il ministro dei lavori pubblici il socialdemocratico Nicolazzi
Fu molto critico anche nei confronti della politica economica del governo di denunciava la politica di contenimento e di restrizione della domanda globale a scapito di una politica per l'occupazione e per lo sviluppo del Mezzogiorno
E non si trattava solo di un'opposizione senza spunti costruttive ad esempio Napolitano propose già nell'ottantadue il l'unificazione dei vari premi sistemi previdenziali in seno all'INPS
In alcuni casi tuttavia Napolitano partecipo in modo importante ad accordi tra i capigruppo intervenendo alla Camera il ventitré giugno l'ottantadue rivendico il merito di aver contribuito all'approvazione della legge quadro sul pubblico impiego con la propria astensione impicci permise anche l'adozione alla Camera del decreto legge battezzato Manetti agli evasori che per la prima volta prevede vela delle sanzioni non solo per una riforma di carcere per i valori fiscali
E ovviamente ci fu l'evento import
Tante dell'approvazione della legge Rognoni-La Torre abbastanza noto Giorgio Napolitano si si trovava negli Stati Uniti nell'ottantadue si svolgeva a New York un dibattito con Claudio Martelli quando improvvisamente venne la notizia arrivò la notizia dell'uccisione di Pio la Torre
Al quale Giorgio Napolitano era legato da un rapporto strettissimo e diffusi subito un'iniziativa comune PCP SI per cercare di stimolare poi ovviamente lo stimolo fu accolto dal ministro degli Interni Virginio Rognoni per una pronta approvazione di quella che diventerà appunto la legge Rognoni la Torre
Nonostante e ultima esempio importante alla fine del mille novecentottantadue anche il PC aderisce alla proposta di una sessione di bilancio che prevedeva l'approvazione del bilancio statale entro il trentun dicembre senza ricorrere all'esercizio provvisorio poi una sperimentazione che fu negli anni seguenti adottata in via definitiva
Nonostante le critiche al governo il rapporto col PRG rimase sempre positivo
Dopo la caduta del primo governo Spadolini nell'estate dell'ottantadue il PC avanzo l'ipotesi di un governo diverso affidato a un altro repubblicano Bruno Visentini ma alla proposta non venne accolta dagli altri partiti della maggioranza
Che anche dai diari di Maccanico emergono i frequenti incontri informali tra esponenti del PC Napolitano quasi sempre presente e con esponenti il PRG lo stesso Spadolini Manzella La Malfa mediati dal segretario generale del Quirinale appunto Antonio Maccanico
Se invece passiamo ai rapporti con il Partito liberale italiano Napolitano come è stato ricordato stamattina era di famiglia liberale e di formazione crociana ci fu sempre un atteggiamento di rispetto nonostante le ovvie divergenze politiche
Il diciotto novembre dell'ottantuno Napolitano intervenne al Congresso il PLI con parole significative la diversità di collocazione politica e le divergenze storiche tra i nostri due partiti non ci impediscono di dare rilievo ai punti di contatto che esistono e i principali di questi punti di contatto a nostro avviso rappresentato da un convergente impegno sulla questione morale sui problemi del risanamento della vita pubblica e dello Stato Napolitano ricordava che nessun esponente del PLI era risultato coinvolto nella vicenda del della P due e nell'ottantaquattro quando la commissione sulla la prima Commissione sulle riforme costituzionali venne affidato a un liberale Aldo Bozzi Napolitano il PC sì impegno per i lavori di questa commissione è stato ricordato questa mattina
La creazione del centro riforma dello Stato i freni il gli interventi di Napolitano presso questo centro presieduto appunto da Ingrao furono frequenti che già allora il tema della riforma istituzionale
Certo limitata ad alcuni parte la Costituzione inizia apprendere un certo rilievo
Ovviamente c'è il nodo dei rapporti con la Democrazia cristiana esaurito il Periodo la solidarietà nazionale e dopo il congresso del preambolo dell'ottanta la DC cessa di essere un interlocutore per un'alleanza di governo ovviamente la nuova strategia di alternanza democratica Alternativa democratica veniva definita non solo da Berlinguer ma anche in di una da Napolitano
Come la necessità di un cambiamento di un sistema di potere e di regolazione del conflitto sociale instaurato per oltre trent'anni dalla DC chiaramente
L'avversario politico essenziale e la DC questa posizione tuttavia non precluse mai una corretta collaborazione istituzionale
A Montecitorio i rapporti di Napolitano con i capogruppo della DC prima Gerardo Bianco che poi dall'ottantatré Virginio Rognoni furono sempre improntati al massimo rispetto e quando l'unità scivolo sulla buccia di banana del caso Cirillo pubblicando un documento rivelatosi falso che metteva in causa due democristiani il ministro Scotti e il sottosegretario patriarca Napolitano che era personalmente estraneo alla vicenda intervenne in aula il ventitré marzo dell'ottantadue cito dal suo discorso
Sulla base di un documento risultato falso alcuni uomini sono stati coinvolti in gravi accuse
Ai colleghi Scotti patriarca esprimo per questo il sincero rincrescimento del gruppo comunista e mio personale e il passo che conta è il seguente
La lotta politica nel nostro Paese è stata in questi decenni spesso aspra e anche molto aspra
Nostri uomini sono stati oggetto di duri e ingiusti attacchi ma non abbiamo mai inteso certamente neppure in questa occasione ricorrere alle armi spregevoli dell'insinuazione e della calunnia e non abbiamo inteso colpire ciecamente la Democrazia Cristiana
In altre parole la nostra posizione è sul terreno politico e non sicuramente sul campo del nel campo dei dossier
E non resterà comunque sorpresa sì nel dicembre l'ottantadue il gruppo del PC non voto la fiducia al Governo Fanfani quinto l'unico a guida democristiana di questo quinquennio
Dopo le elezioni politiche anticipate nell'ottantatré Craxi giunge alla presidenza del Consiglio negli anni precedenti la possibilità di un'alternativa a sinistra era ovviamente è stata al centro politico sulla falsariga di quanto avvenuto in Francia nel mille novecentottantuno con la prospettiva di un'alleanza PCP SI
Sono questi gli anni del duello a sinistra per eccitare il volume di Giuliano Amato ed Luciano Cafagna che Napolitano aveva recensito negativamente su Rinascita perché cito in questo volume ogni idea di innovazione globale e ogni ricerca di terza via venivano sommariamente liquidate
Bisogna poi dire che nella sua autobiografia lo stesso Napolitano riconosce rate la prospettiva di una terza via era alquanto fumoso ridando in qualche modo ragione al presidente Amato
Ovviamente non si contano le interviste in cui Napolitano e i cosiddetti miglioristi Chiaramonte Macaluso risposero ha domande sul rapporto con il PSI e già prima di diventare capogruppo del PC Napolitano aveva detto che su questo tema i comunisti avevano scritto fiumi di inchiostro
Preso posizioni che contavano molto e l'aspetto essenziale che ormai il rapporto col pc era metteva sullo stesso piano quello degli altri partiti comunisti
Europei rispetto ai rapporti con i socialisti e gli altri Paesi partiti socialdemocratici molto frequenti furono anche i dibattiti Napolitano con personalità socialiste Giorgio Ruffolo Claudio Martelli Valdo Spini e anche in ottica storica con Norberto Bobbio in un incontro in un convegno organizzato del mille novecentottantadue tagli Istituto Gramsci di Torino certo nel marzo dell'ottantatré l'incontro delle Frattocchie fra Berlinguer e Craxi riaccese qualche speranza ma l'ascesa del leader socialista a Palazzo Chigi significò e cito ancora dall'autobiografia di Napolitano
Puntare la rendita di posizione che l'esclusione dico comunista gioco garantita senza neppure tentare la strada di un eventuale alternativa di sinistra
Insomma con l'arrivo di Craxi è chiaro che una collaborazione un'alleanza di governo non è possibile il che non toglie che Napolitano confermato nell'ottantatré Kacupi Capogruppo del Pci a Montecitorio
Assieme a Gerardo Chiaromonte che il nuovo presidente del gruppo comunista al Senato ebbe frequenti rapporti istituzionali con Craxi il tono di questi incontri a Palazzo Chigi era disteso cordiale
Anche perché non si poteva mettere in dubbio l'assenza di pregiudizi anti socialisti in me e in Gerardo Chiaromonte ma non ci furono mai sconti dell'opposizione al Governo
L'episodio più noto su cui non insisterò perché il la vicenda è nota e ovviamente la reazione il PC al cosiddetto decreto di San Valentino
Negli anni precedenti
Napolitano aveva manifestato più volte la sua posizione all'ostruzionismo parlamentare da riservarsi solo alle questioni di primaria importanza ecco dopo l'annuncio del decreto del quattordici febbraio nell'ottantaquattro
Da con Politano si convince subito e su questo concordano testimonianze che non ci fosse una alternativa all'ostruzionismo
Questa manovra fu del resto coronato da successo perché il decreto legge non fu convertito in legge entro la scadenza dei sessanta giorni ma qui inizia una seconda fase in cui dopo la reiterazione di questo nucleo decreto legge Napolitano cercò di negoziare con i capigruppo della DC e del PSI Rognoni Formica alcune modifiche migliorative del testo e in Giunta di Regolamento si raggiunse l'accordo
Secondo il quale il PCC impegnava a non insistere nell'ostruzionismo per permettere la discussione di tutti gli ordini del giorno
Quello che segue fu ricostruito a caldo dallo stesso Napolitano in una lettera inviata alla segreteria del Pci il ventidue marzo maggio dell'ottantaquattro
E colgo l'occasione per ringraziare Claudio Petruccioli Pasquale Cascella e Paolo Franchi per la condivisione di documenti e di ricordi in questa lettera Napolitano ricorda che ancor prima delle votazioni qualche compagno nostro il dunque chiese se non fosse il caso di ricorrere a qualche mossa di sorpresa facendo mancare il numero legale
Ecco questo è forse l'unico caso in cui Napolitano capogruppo non riesce del tutto a controllare il proprio gruppo parlamentare perché ci saranno una serie di voti duetti in cui il PC farà mancare il numero legale a questo punto Napolitano ricorda di aver preso un impegno con gli altri capigruppo in modo che si arrivasse a una battaglia legale quindi senza ricorso all'ostruzionismo e de in questo frangente che Berlinguer proponi di andare avanti con l'ostruzionismo parlamentare ecco in questa lettera Napolitano rispose che in tale caso avrebbe rassegnato le dimissioni da capogruppo anche perché questo intervento di Berlinguer non metteva sono in causa Napolitano capogruppo ma anche la stessa autorità de la presidente Nilde Iotti che era stata ovviamente
All'origine di questo accordo e Napolitano scrisse penso che ci siano dei limiti oltre i quali può sorgere per ciascuno di noi anche un problema di difesa della propria dignità
Rivelando sempre in questa lettera un disagio profondo per le condizioni in cui si era trovato a operare come presenta il gruppo e già da tempo del rapporto con il segretario con la segreteria e con la direzione
Per uscire dall'impasse com'è noto la direzione del PC annunciò la raccolta di firme per un referendum abrogativo
Le dimissioni da Napolitano come capogruppo restavano ancora sul tavolo quando il sette giugno Berlinguer fu colpito durante un comizio elettorale a Padova dal malore dal quale non si sarebbe più ripreso
E quindi se una seconda fase dopo la morte di Berlinguer la scelta del successore sì orientò rapidamente su Alessandro Natta come simbolo